MEZZOPIENO News - Giugno / Luglio 2021

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Dalla rete italiana della positività

GIUGNO/LUGLIO 2021

La prima cosa che ho “Stupefacente”, il 50 GIOVANNI SOLDINI pensato quando abpiedi costruito da SolVELISTA biamo fissato l’interdini all’interno di una vista è stata: chissà comunità di recupero dove si trova? Giovan- “In barca ti porti dietro la tua casa per tossicodipendenti. ni Soldini non te lo ma puoi andare molto lontano” Vince l’edizione successiva nel 1998, quanimmagini sulla terra do si distingue per il ferma, ma in mezzo a qualche oceano. Velista specialista in navi- salvataggio di Isabelle Autissier nel Pacifico gazioni solitarie, si appassiona alla vela fin da meridionale, rimasta in balia delle onde per ragazzo e a 16 anni compie per la 24 ore. Salvataggio che gli è valso la Légion prima volta nella sua vita la d’honneur, ma che lui definisce “un dovere etico”. traversata dell’Atlantico. La prima vittoria nel 1989 Partecipa a tutte le regate più importanti delnella Atlantic Rally for la vela open sia in solitario che in doppio e in Cruisers, ovvero la re- equipaggio, riporta molte vittorie e stabilisce gata transatlantica per una serie di record: a bordo del monoscafo imbarcazioni da crociera. Maserati VOR 70 sulla rotta storica New YorkEsordisce come navigato- San Francisco si aggiudica il record della Rotre solitario nel 1991 durante ta dell’oro nella categoria dei monoscafi in 47 La Baule-Dakar, com- giorni, 10 in meno del precedente primato, poi pie due giri sulla Cape2Rio, transoceanica di 3.300 miglia del mondo nautiche da Cape Town a Rio de Janeiro (10 e conquista giorni 11h 29’ 57”) e ancora sulla Rotta del Tè, il secondo ossia la tratta da San Francisco a Shanghai (21 posto nel- giorni, 19 ore, 32’ 54”). Nel 2016 Soldini e il suo la BOC team passano al multiscafo, il trimarano MaC h a l - serati Multi70 che stabilisce il nuovo primato lenge, il di riferimento dei multiscafi della regata Rolex giro del Middle Sea. mondo Ed è proprio sbarcato da quel trimarano nella a vela, a sua più recente avventura che ci rilascia questa t a p p e, intervista. INTERVISTA ESCLUSIVA per navigatori solitari PER MEZZOPIENO PAG. 16/17 nel 1994–1995: è al timone di MEZZOPIENO 1 GIUGNO-LUGLIO 2021

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Poste Italiane s.p.a. - Spedizione in abbonamento postale - N°1941/2019 Pubblicazione informativa no-profit

MEZZOPIENOfocus

MEZZOPIENOincontra

Benessere al lavoro

La fattoria dell’autosufficienza

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MEZZOPIENOmondo

MEZZOPIENOItalia

Inventa il modo per rilevare il tumore da casa

Arriva la parità retributiva tra uomini e donne

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La flotta spazzina che ripulisce i mari Pag. 12

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INVENTA IL MODO PER RILEVARE IL TUMORE DA CASA Una giovane studentessa di ingegneria biomedica ha inventato un metodo per effettuare il test del tumore al seno da casa. Nata nel 1996 in Spagna, Judit Giró Benet studia all’Università di Barcellona e già nel 2017 ha creato il primo prototipo della macchina che le ha permesso di vincere uno dei più importanti premi mondiali sull’innovazione, il Dyson Award. Nel 2020 ha prodotto la Blue Box, un dispositivo biomedico portatile per lo screening del cancro al seno. Il piccolo apparecchio permette di rendere la prevenzione del tumore al seno una pratica di routine, come

si fa con i test casalinghi di gravidanza. Nel vano del cubo va inserito un campione di urina e in pochi minuti l’apparecchio comunica l’esito sul cellulare, dopo aver inviato i dati a un server che li analizza. Il tumore al seno è una delle neoplasie più frequenti nelle donne e la diagnosi precoce è fondamentale per la sua cura. Il test periodico è una pratica consigliata a tutte le donne oltre i 40 anni ma dal momento che molte trovano questo metodo invasivo e doloroso, spesso non si sottopongono ai controlli dovuti. Secondo gli ultimi dati, questo tumore ha colpito 52.800 donne in Italia nell’ultimo anno. La macchina inventata dalla giovane ricercatrice esegue un esame chimico, rilevando la presenza di forme tumorali anche ai primissimi stadi. Al momento la Blue Box ha una precisione del 95% ma la macchina non è ancora sul mercato, in attesa di ottenere l’autorizzazione dagli enti regolatori. Fonte: The Blue Box

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IL DESERTO DIVENTA UNA FORESTA RIGOGLIOSA L’altopiano del Loess, nel nord-ovest della Cina, è un luogo lussureggiante e rigoglioso che ospita diverse specie di animali e campi coltivati. Oggi le sue terre sono piene di vita, ma poco più di quindici anni fa questo fiorente ecosistema era diventato un deserto, devastato da secoli di agricoltura insostenibile che avevano causato erosione del suolo, inondazioni e dissesto idrogeologico. La zona era caduta in abbandono e in povertà. Nel 1995 il governo cinese avviò una imponente opera di recupero e conservazione dell’altopiano, grazie a un finanziamento di 300 milioni di dollari dalla Banca Mondiale. L’iniziativa di recupero ha coinvolto due elementi, quelli agricoli e quelli sociali, causa e sintomo del problema e collegati tra di loro. Le colture dei contadini avevano esasperato la devastazione agricola, gli alberi abbattuti

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per far posto alle coltivazioni causavano l’erosione del suolo e il grande Fiume Giallo iniziò a inondare regolarmente la valle. Gli scienziati hanno lavorato per portare tecniche di semina e terrazze ad ampio rendimento, per proteggere il suolo e migliorare la produttività delle colture. Sono stati introdotti diritti di utilizzo del suolo per gli abitanti dei villaggi, dando loro un motivo per investire nella salute della loro terra e nelle tecniche sostenibili di coltura, sono stati vietati il pascolo e l’abbattimento degli alberi. La combinazione di queste tecniche ha ridotto l’erosione del suolo di 60 tonnellate all’anno, aumentando la produzione alimentare e la vegetazione. L’altopiano oggi è ricco di prodotti e animali e gli agricoltori stanno raccogliendo i frutti di un miracolo in pieno deserto. Fonte: World Bank


PARITÀ NEL MONDO ARABO: LA PRIMA ASTRONAUTA

Gli Emirati Arabi Uniti hanno selezionato coloro che frequenteranno il corso 2021 per aspiranti astronauti presso la NASA, negli Stati Uniti: si tratta di Mohammed al-Mulla e Nora al-Matrooshi. Al-Matrooshi, ventisettenne ingegnere meccanico, è la prima donna emiratina selezionata per il programma. Il Centro Spaziale Mohammad Bin Rashid di Dubai (MBRSC) ha dichiarato che i due allievi sono stati selezionati tra 4300 candidati a seguito delle prove di conoscenze tecnico-scientifiche, esperienza, abilità psico-fisiche. La partecipazione di Al-Mulla e Al-Matrooshi all’addestramento NASA rientra nel progetto di investimento diversificato portato avanti da Dubai per diminuire la propria dipendenza dal petrolio. Nel 2017, infatti, gli Emirati Arabi Uniti hanno inaugurato il Programma Spaziale Nazionale che punta alla formazione di personale esperto locale e che mostra già i primi successi: nel 2019 Hazza al-Mansouri è stato il primo emiratino ad andare nello spazio, mentre a febbraio Dubai è riuscita a lanciare una sonda nell’orbita di Marte, la prima spedizione interplanetaria araba. Fonte: Reuters

UN VACCINO EFFICACE AL 75%: GIORNI CONTATI PER LA MALARIA Dopo quasi un secolo di ricerca l’Istituto Jenner dell’Università di Oxford ha sviluppato un vaccino contro la malaria che, per primo, risponde al criterio minimo del 75% di copertura imposto dall’Organizzazione Mondiale della Sanità (OMS). Infatti, il farmaco dopo la fase di sperimentazione in laboratorio è stato testato su 450 bambini tra i 5 e i 17 mesi in Burkina Faso e si è mostrato efficace al 77%. A seguito di questi risultati Oxford ha richiesto l’analisi e l’approvazione dello studio alle autorità di Unione Europea e Regno Unito, propedeutiche al consenso dell’OMS per l’utilizzo esteso in Africa. Il professor Adrian Hill, direttore dell’Istituto Jenner, ha dichiarato che questo vaccino “ha il potenziale per ridurre drasticamente il bilancio delle vittime […] Sarebbe davvero fantastico se riuscissimo nell’obiettivo di ridurre quei 400mila morti a decine di migliaia nei prossimi cinque anni”. Sono infatti circa 400mila i decessi annuali causati dalla malaria e per la maggior parte si tratta di bambini piccoli. Il farmaco potrebbe quindi essere disponibile già a fine 2022 e sarà prodotto su larga scala e a basso costo dal Serum

Institute of India: “Siamo molto fiduciosi di poter fornire più di 200 milioni di dosi all’anno, non appena saranno disponibili le approvazioni normative “, hanno dichiarato Cyrus Poonawalla e Adar

IL PAKISTAN RAGGIUNGE L’OBIETTIVO DEL MILLENNIO 10 ANNI PRIMA

Il Pakistan, uno dei Paesi più poveri al mondo e più vulnerabile al clima, ha confermato di aver superato un traguardo cruciale raggiungendo l’obiettivo di sviluppo sostenibile globale n.13 “Azione per il clima’’ molto prima della scadenza prefissata dalla Nazioni Unite per il 2030. MEZZOPIENO 3 GIUGNO-LUGLIO 2021

L’attuazione di diversi programmi di crescita basati su basse emissioni di carbonio e le iniziative di resilienza e mitigazione dell’inquinamento hanno permesso ciò che nemmeno Paesi più progrediti sono ancora riusciti a fare. Di fronte alla sfida climatica il Paese è entrato in azione in maniera radicale. Oltre a proteggere l’ambiente con operazioni di bonifica e conversione di aree degradate, ha avviato il passaggio dal carbone alle energie rinnovabili, ha piantato milioni di alberi negli ultimi anni, reso le sue città più pulite e organizzato il 15% del suo territorio con parchi e aree protette. Lanciati in tutti i Paesi membri del

mondo nel settembre 2015, i 17 obiettivi di sviluppo sostenibile (SDG) delle Nazioni Unite sono la tabella di marcia per raggiungere un futuro migliore e più sostenibile. Nel febbraio 2016 il Pakistan è stato il primo Paese al mondo a sottoscrivere e a incorporare i propri obiettivi di sviluppo sostenibile (SDG). I leader del Paese insoddisfatti degli obiettivi fissati dalle Nazioni Unite hanno creato i propri obiettivi più specifici e li stanno perseguendo con rigore. Nel marzo 2021 è stato avviato il progetto “Tsunami trees” per piantare 10 miliardi di alberi in cinque anni in tutto il Paese. Fonte: United Nations; Ministry of Climate change Pakistan; Governo del Pakistan


mondo

LA LIBIA VERSO LA PACE: LIBERI 100 DETENUTI POLITICI Sabato 28 marzo 2021 il neoeletto governo libico ha deciso di graziare più di 100 detenuti, combattenti dell’Esercito Nazionale Libico (LNA Lybian National Army) guidato dal generale Khalifa Haftar. Con una cerimonia presso lo stadio di Zawiya, i prigionieri vestiti per l’occasione con una tunica e un copricapo bianchi, sono stati liberati e hanno potuto riabbracciare i propri cari presenti nell’arena. “Una gioia del genere non ha prezzo”, ha affermato Khalif alKilan, padre di uno degli ex-detenuti. L’evento dà forza a mesi di pace che, a seguito del cessate il fuoco di novembre, la Libia sta vivendo. “Questo è il vero progetto per la riconciliazione del paese”, ha dichiarato Ramadan Ahmed Adjuanah, membro del nuovo Governo di Unità Nazionale. Sebbene gli sforzi per mantenere la pace e ricreare una stabilità nel paese siano visibili e portino risultati, il processo, secondo molti esperti, è ancora fragile e potrebbe interrompersi. In seguito alla rivolta che ha portato alla destituzione e uccisione di Muammar Gheddafi nel 2011, la Libia ha vissuto un periodo di caos e violenza con una forte contrapposizione tra la parte est del paese (Tripolitana) e quella ovest (Cirenaica). La liberazione da parte di Tripoli dei prigionieri dell’LNA, provenienti per la maggior parte dai villaggi situati in Cirenaica, ha avuto un impatto estremamente positivo sulla società libica che in questo vede una concreta apertura al dialogo e alla riconciliazione. Fonte: Reuters

GLI UCCELLINI RENDONO FELICI COME IL DENARO Cosa ha più valore: il canto degli uccelli o un aumento di stipendio? Se si parla di felicità, sono i piccoli volatili ad avere più effetto sul nostro buon umore. Sebbene sia risaputo che il benessere economico aiuti a prendersi più soddisfazioni nella vita quotidiana, i ricercatori hanno scoperto che vivere vicino a un ambiente naturale, specialmente in aree con più specie di uccelli, ha un influenza molto forte sulla nostra soddisfazione e sul benessere. Analizzando i dati di 26.000 adulti in 26 paesi europei, gli scienziati della

Goethe University di Francoforte hanno rilevato che a un uguale aumento percentuale del 10% di stipendio o di specie di uccelli nel quartiere dove si vive, questi ultimi incrementano in maniera significativamente maggiore la felicità. I risultati descrivono la natura come qualcosa di più di un utile svago, rivelando che la nostra connessione con l’ambiente va oltre le attività materiali. “Abbiamo scoperto che (a livello di felicità) avere attorno a sé 14 specie di uccelli in più equivale a guadagnare 160 € in più al mese, sulla base di un reddito mensile medio di 1.550 €, ha affermato il Prof. Katrin Böhning-Gaese, direttore del Senckenberg Biodiversity and Climate Research Center. Gli autori dello studio sottolineano che la diversità delle specie di uccelli è tra le migliori indicazioni della salute generale dell’ambiente e la loro presenza e i loro suoni contribuiscono al nostro benessere. Fonte: Science Direct

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IN EUROPA TORNANO I BISONTI E SALVANO LE FORESTE Sono tornati i bisonti selvatici in Europa e la loro presenza sta riequilibrando l’ecosistema. Questi animali si erano estinti nel 1919 in Europa e in seguito alla loro reintroduzione, avviata con 12 capi, oggi il loro numero si avvicina a 9mila esemplari. Le loro abitudini alimentari consistono nel mangiare l’erba e la loro presenza sta aiutando la Spagna a limitare i grandi incendi estivi che negli ultimi 10 anni hanno distrutto circa 741mila ettari di foresta. Ripulendo il sottobosco, i bisonti limitano il rischio che prenda fuoco. Secondo Fernando Morán, veterinario e direttore del Centro europeo di conservazione dei bisonti: “Questo animale è un potatore vivente, riesce a ripulire le parti più fitte della foresta permettendo alla luce di entrare e far crescere l’erba al posto del sottobosco secco”. Secondo il veterinario questo “riduce il rischio di incendi”. Gli ingegneri forestali spagnoli sono rimasti colpiti dal primo progetto iniziato nel 2010, quando sette esemplari furono liberati in 20 ettari di foresta di querce: questi animali stavano facendo il lavoro che avrebbero dovuto fare le guardie forestali, tagliando il sottobosco. “Il disboscamento di questo tipo costa circa 3mila euro per ettaro e il bisonte lo fa gratuitamente”, ha affermato Morán”. In seguito alla diminuzione della pastorizia che riduceva i rischi di incendi, l’arrivo dei bisonti è un antidoto naturale che ridà speranza. Fonte: The Guardian


IL CONDOMINIO SULL’ALBERO: UN NIDO NELLA NATURA Nel distretto di Xiaoshan, in Cina, c’è un condominio sull’albero, una struttura che sembra uscita da una favola. Il progetto è un ardimento dell’architettura e una sfida all’idea tradizionale di abitazione e di convivenza con la natura. Il concetto che Hui Wang, Rongrong Wang e Tianyi Qin hanno ricreato con questa struttura è quello del nido e della comunità unita da un cuore pulsante condiviso. La struttura è un insieme armonioso di case aggregate intorno a un gruppo di alberi vicini che, come tante colonne, sorreggono le abitazioni e le connettono attorno a uno stretto legame

di convivenza, in armonia con l’ambiente. “Ci siamo concentrati sull’equilibrio tra astrazione e immagine, interno ed esterno, geometria e natura”, raccontano le persone che hanno creato questo spazio di vita immerso nel bosco, i disegnatori del WH Studio, un gruppo di progettisti cinesi. L’esperienza della casa sull’albero inizia con l’arrampicata sui suoi rami che diventano terrazze all’aperto di diverse altezze, mentre le case sono dislocate come i frutti dell’albero che di notte si accendono come lanterne appese dove si custodisce la vita. Fonte: Arch Daily

I RIFIUTI DI PLASTICA DIVENTANO UNA FORESTA Una foresta invasa dalla plastica? No! Questa volta si tratta, al contrario, di una foresta interamente realizzata con la plastica, allo scopo di sensibilizzare sul tema dell’inquinamento e del riciclo. “The Future Forest” si trova a Città del Messico ed è stata costruita dall’artista danese Thomas Dambo con tonnellate di rifiuti di plastica, che sono diventati 500 metri quadri di foresta formata da alberi, piante e animali. L’ha realizzata nel giardino botanico di Chapultepec, nell’ambito del festival annuale dei fiori FYJA, sostenitore ufficiale del progetto, e con questa opera vuole creare consapevolezza sul tema dell’inquinamento che la plastica sta generando a livello mondiale, ma intende anche mettere in luce il grande impegno di tutti coloro che quotidianamente lavorano per raccogliere e dividere la spazzatura nelle nostre città. La foresta è stata realizzata con l’ausilio di tanti volontari tra cui pepenadores (spazzini locali), studenti, i bambini di un orfanotrofio e gli anziani di una comunità. L’artista ha dichiarato: “Vedo la mia arte come attivismo sostenibile e una specie di campagna per cambiare il punto di vista delle persone sulla spazzatura: da puzzolente e brutta a divertente, accattivante e bella”. Oggi la Future Forest continua a crescere grazie ai visitatori che costruiscono nuovi fiori, piante e animali e così contribuiscono a diffondere il messaggio. Fonte: Thomas Dambo

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IL PRIMO STATO A CONCEDERE LE TERRE ALLE DONNE Con una decisione storica lo Stato himalayano dell’Uttarakhand ha concesso alle donne sposate la comproprietà delle terre ancestrali dei loro mariti. È il primo Stato indiano a farlo. La sentenza chiamata Uttarakhand Zamindari Abolition and Land Reforms Act è destinata a oltre 350.000 donne di origine tribale che vivono nei villaggi ai piedi dell’Himalaya, dove la proprietà terriera si tramanda per via patriarcale solo agli uomini. Nello Stato tuttavia negli ultimi decenni si è assistito a una crisi dell’occupazione che ha causato la partenza di tanti uomini in cerca di lavoro e un fenomeno migratorio che ha cambiato gli equilibri sociali. Il governo ha ritenuto giusto che alle donne fosse data la comproprietà della terra e tutti i diritti che avevano dapprima solo i loro mariti. “Questa ordinanza fornirà dei diritti paritari alle donne. Ciò avrà un impatto importante e farà molto per lo sviluppo dello Stato”, ha detto il primo ministro Trivendra Singh Rawa. “Non era giusto che, nonostante lo svolgimento di tutti i lavori agricoli, le donne non potessero prendere decisioni o chiedere prestiti perché la terra era intestata ai loro mariti ”. Anche le donne divorziate, a condizione che non abbiano figli con il primo marito, potranno rivendicare la comproprietà della fattoria del padre e, se un marito divorziato fallisce, la sua ex moglie potrà presentare istanza di comproprietà. Fonte: Times of India


Mezzopieno è innanzitutto un modo di pensare, un approccio alla vita ed una maniera di essere. Il pensiero Mezzopieno è sempre pro, mai contro. Mezzopieno si pone come risposta costruttiva al vittimismo, alla polemica e al disfattismo. Il modo di essere Mezzopieno collabora con tutti per stimolare risposte positive all’atteggiamento pessimista, a quello conflittuale e alla ricerca di capri espiatori. Vivere Mezzopieno significa non avere timore di caricarsi delle responsabilità e dell’impegno di individuare stimoli creativi e fecondativi diversi dalle dinamiche distruttive e di contrasto. Il cambiamento è responsabilità di chi costruisce con umiltà, coinvolgendo il maggior numero di persone possibile in relazioni collaborative. Piuttosto che cercare di demolire ciò che è ritenuto sbagliato, Mezzopieno propone alternative, pratiche e comportamenti che perseguono l’armonia e che non impiegano energia per contrastare ma per creare. La scelta buona prende il posto di quella cattiva. Chi si identifica nel Mezzopieno non esalta il buonismo ma ha un approccio positivo e aperto al diverso ed al nuovo. Il cambiamento è un processo che va condiviso da tutti e può avvenire soltanto lentamente, con la presa di coscienza e la partecipazione costruttiva di ogni elemento della società. L’alternativa alla rivoluzione è l’evoluzione. La vera forza che manda avanti il mondo da sempre e che lo ordina attraverso la crescita e la collaborazione di tutti. Chi giudica questo modo di pensare come naif… ha ragione! Non è obiettivo del pensiero Mezzopieno produrre utili o generare profitto. È dimostrato che i buoni esempi “sono in grado di suscitare emozioni positive e di spingere le persone a seguire gli esempi presentati e addirittura provocare reazioni fisiche tali da lasciare un’impronta duratura capace di influenzarne le azioni future. Questo fenomeno, che in psicologia prende il nome di “elevazione morale’” può provocare cambiamenti comportamentali e predisporci all’empatia e all’interazione sociale”.

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cosafacciamo

Indice di benessere

La comunità Mezzopieno è un movimento formato da persone, gruppi, enti e associazioni che condividono l’impegno per la diffusione della cultura della positività e che credono nell’importanza di promuovere un approccio costruttivo e armonioso nella società e nella vita.

GLI ANIMALI NEL MONDO NON STANNO DIMINUENDO È opinione diffusa che le specie animali nel mondo siano in diminuzione e che la maggior parte della fauna selvatica sia a rischio o in via di estinzione. Le osservazioni scientifiche tuttavia dimostrano che la natura è stabile, equamente suddivisa tra le popolazioni in diminuzione e quelle in aumento.

DIFFUSIONE DI MEZZOPIENO NEWS: IL CERCHIO DELLA GRATITUDINE Il “cerchio della gratitudine” è il progetto che prende vita dalle relazioni di gratuità e di gratitudine che si vengono a creare intorno a Mezzopieno News: il periodico, nella sua forma cartacea, viene consegnato di mano in mano nel cerchio delle conoscenze e delle persone vicine ai membri della comunità e diventa uno strumento di relazione e di condivisione. I volontari della comunità Mezzopieno sono attivi nella distribuzione di Mezzopieno News in: Ospedali - Case di cura e di degenza - Centri di accoglienza per anziani Carceri ed istituti penitenziari - Scuole - Parrocchie - Associazioni - Aziende - Circoli - Comunità.

MEZZOPIENO NELLE SCUOLE La cultura della positività entra nelle scuole con laboratori di lettura e comunicazione gentile. Attraverso attività, giochi ed esperienze si trasmettono i valori della fiducia, della gratitudine e della collaborazione, per stimolare il lato migliore di ogni studente e la capacità di educare la propria volontà al bello e al buono.

Negli ultimi 50 anni i rettili sono gli animali che più hanno incrementato la loro presenza sulla Terra con il 57% delle specie con popolazioni in crescita o stabili. Stanno bene anche i mammiferi, aumentati o invariati per il 56% delle loro specie. Quelli che sono saliti di meno sono gli anfibi, in crescita o stabili per il 42%; questo è il risultato della diminuzione delle zone umide nel mondo.

INFO SU WWW.MEZZOPIENO.ORG

L’UFFICIO STUDI MEZZOPIENO L’attività di ricerca è lo strumento attraverso il quale il movimento Mezzopieno approfondisce la sua capacità di interpretare ed analizzare la società e le sue evoluzioni. I programmi di ricerca del movimento sono un laboratorio permanente che coinvolge università, ricercatori, associazioni e gruppi di lavoro. In particolare, Mezzopieno svolge l’attività di studio e analisi in collaborazione col Gruppo di Ricerca Valori, Etica ed Economia dell’Università di Torino, di cui è membro.

La International Union for the Conservation of Nature mantiene il monotoraggio dell’andamento della vita sul nostro pianeta e la sua lista che valuta 134.000 specie evidenzia che nonostante i danni causati alla natura dalla perdita di molti ecosistemi, dal cambiamento climatico e dell’inquinamento, l’azione di conservazione e preservazione che il mondo sta realizzando sta funzionando. Decine di specie sono state salvate e ogni anno ci sono molti animali che escono dall’elenco delle specie in via di estinzione.

I ricercatori stimano che 48 specie di uccelli e mammiferi si sarebbero estinte senza gli sforzi di conservazione attuati da quando la Convenzione sulla diversità biologica è entrata in vigore nel 1993. Questo ha impedito la perdita di 120 milioni di anni di storia evolutiva degli uccelli e 26 milioni di anni per i mammiferi.

Fonte: Ufficio Studi Mezzopieno | WWF Living Planet Report

MEZZOPIENO AL LAVORO Il movimento Mezzopieno promuove l’organizzazione positiva del lavoro. All’interno delle aziende della rete Mezzopieno si realizzano percorsi di condivisione di pratiche e modelli finalizzati al benessere delle persone che vi lavorano, per un approccio costruttivo con il gesto lavorativo, con la comunità in cui si lavora, con il mercato e con il mondo.

MEZZOPIENO NEI COMUNI

Mezzopieno è presente nei Comuni italiani con programmi per la diffusione della cultura della gentilezza e della pratica positiva attraverso l’istituzione degli Assessori della gentilezza, nominati dai Sindaci per la realizzazione di iniziative per stimolare la collaborazione e ridurre la conflittualità nelle comunità. MEZZOPIENO 7 GIUGNO-LUGLIO 2021


ni guidate di allenamento e di mindfulness e suggerimenti per un’alimentazione sana tramite la piattaforma intranet. Cisco ha creato varie aree dedicate (Connect per incoraggiare le persone a pranzare insieme; Eat per promuovere la scelta di opzioni alimentari salutari; Sweat con una palestra aziendale e Think per il relax) e Bioage offre sedute di consulenza per l’esame dei parametri fisici e delle abitudini alimentari e quotidiane. In alcune aziende, come Amgen, viene promossa una competizione tra gruppi di dipendenti a livello globale per premiare chi consegue maggiori progressi salutisti in un mese e anche Workhuman forma team che competono in sfide di carattere alimentare oppure sportivo.

focus

Benessere al lavoro: parola d’ordine per imprenditori e dipendenti Non sono i risultati a portare la soddisfazione. È il contrario. ELISABETTA GATTO

È una questione di prospettiva e di Avere cura del benessere è fondamentapriorità: il benessere al lavoro – e più le per garantire il futuro e la prosperità di in generale – non è semplicemente ogni luogo di lavoro. Mettere al centro la assenza di malessere e non è un persona e promuovere e mantenere un aspetto secondario nella gestione elevato livello di soddisfazione fisica, psiaziendale. cologica e sociale per tutti i dipendenti Il “benessere aziendale”, ovvero l’in- significa avviare un cambiamento radicasieme degli approcci le nel fare impresa. Offrire e delle buone praopportunità di formazione tiche che servono e aggiornamento ai propri “Il lavoro dovrebbe essere una per vivere bene collaboratori, manifestare grande gioia ed è ancora per in un’organizzazione, va apprezzamento e ricomolti tormento, tormento di non averlo, tormento di fare costruito e mantenuto noscimento per il lavoro un lavoro che non serva, non come un processo condivisvolto e per il loro impegiovi a un nobile scopo” so, con il coinvolgimento di gno, incoraggiarli a ricercapiù persone, a più livelli. re un equilibrio tra lavoro e Adriano Olivetti Ogni lavoratore è innanzitutvita privata, dotarli di risorse e to un individuo, che incarna, oltre strumenti e di un ambiente sicualle competenze professionali, tempero e sano contribuiscono al benesseramento, carattere e personalità, che sono re personale e si traducono nel benessere determinanti nelle relazioni in azienda. dell’organizzazione.

Secondo le rilevazioni di Great Place to Work, il 65% delle 900 aziende europee analizzate in proposito considera la salute e il benessere una priorità strategica e il 52% ha ideato misure di supporto ai dipendenti sottoposti a stress. In particolare, i tre paesi in cui viene attribuita una maggiore priorità alla salute e al benessere sono la Francia, la Svezia e i Paesi Bassi. Come ha evidenziato Eleonora Maglia, ricercatrice presso il Centro di documentazione Luigi Einaudi di Torino, perché una cultura del benessere si radichi occorre un approccio strategico e prolungato nel tempo, in modo tale che una serie di indicazioni diventi una modalità stabile dell’azione. Tra le aziende che in Europa attivano le migliori pratiche incentrate sulle persone, secondo il Culture Audit, si trovano, ad esempio, Canon che, con il progetto “Healthy in Canon”, offre attività inclusive come “pranzo a passeggio”, sessio-

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PREVENIRE È MEGLIO CHE CURARE Una prospettiva di intervento volta in primo luogo a riparare, curare, lenire condizioni di stress, burnout e a fronteggiarne a posteriori tutte le manifestazioni in termini di comportamenti e salute appare oggi assolutamente inadeguata, ma il precursore del cambiamento nel 2004 è stato un gruppo di ricercatori dell’Università Sapienza coordinato da Francesco Avallone sul tema della salute organizzativa che ha rappresentato uno stimolo e l’occasione di sperimentare un nuovo approccio orientato a sviluppare positivamente e preventivamente le condizioni di salute e benessere dei singoli e, contestualmente, quelle


focus

almeno a livello semantico, una «normalizzazione» del concetto di «benessere». Come evidenzia Daniela Converso, “se oggi digitiaMa come argomentare l’importanza di soste- mo questo termine nella stringa di un motore nere il benessere o la qualità di ricerca otteniamo risultati dei servizi in tempi di crisi, nell’ordine delle decine di “Il vostro lavoro riempirà buona parte di tagli al bilancio e di ridumilioni, che si dimezzano della vostra vita. E l’unico modo per zione delle risorse umane? se accostiamo a «benesseessere realmente soddisfatti è quello Guido Sarchielli, professore» la parola «lavoro», e che di fare un buon lavoro. E l’unico modo per fare un buon lavoro è re emerito di Psicologia del scendono a un decimo se la amare quello che fate” lavoro, nel suo contributo compagnia è quella dell’«orSteve Jobs all’edizione italiana del testo ganizzazione». Ma siamo semdi Peter Warr e Guy Clapperton pre nell’ordine dei milioni di ri“Il gusto di lavorare. Soddisfaziosultati”. Cosa si intende allora per ne, felicità, lavoro” (2011) sostiene che benessere? Si è già accennato all’imil capitale umano costituisce un bene collet- pegno di sfuggire alla prospettiva incentrata tivo e, soprattutto in tempi di crisi, rappre- sull’assenza di condizioni di malessere e ocsenta la condizione del successo di un’orga- corre anche emanciparsi da certe opzioni del nizzazione perché “la qualità delle relazioni, il salutismo, del fitness o del wellness.Rispetto grado di facilità con cui si coopera, si aiutano ai contesti lavorativi il benessere è stato a volgli altri sul lavoro o si risolvono le divergenze te declinato in termini di soddisfazione per il costituiscono un valore non solo di natura lavoro (Clegg, Wall 1981; Logan, Ganster 2005; etica o di fairness, ma han- Wright, Bonett 2007). Altri autori (Palumbo, no anche un effetto diret- Scarpuzzi, Ziliani 2005) hanno invece distinto to sui modi di gestire le proprio questi due concetti, sostenendo che BUONE PRATICHE PER STARE MEGLIO AL LAVORO persone, sulla leadership il benessere riguarda più in generale la condiDi Marta Casonato da adottare e sull’appren- zione del «sentirsi bene» sul luogo di lavoro, dimento organizzativo, e con particolare riferimento alla possibilità di Ora sappiamo che servono l’attenzione e l’investimento dell’organizzazione per aumentare il benessere dei dipendenti e dei collaboratori. Ma c’è qualcosa che determinano un impatto accedere alla dimensione del «desiderio», di possiamo fare per incrementare il nostro benessere che parta da noi? Abbiamo positivo sulle prestazio- realizzare cioè sul lavoro una soggettività atprovato a sintetizzarvi qualche suggerimento. ni finali”.Un buon clima e tiva e responsabile. Warr ha elaborato un ori1) Pensa al risultato finale del tuo operato. Fai fatica a trovare senso in quel che fai? un elevato benessere si ginale modello, il Vitamin Model, che spiega i Ricorda che il tuo contributo è un tassello importante di un processo che porta a traducono direttamente due ordini di fattori che possono determinare un risultato più ampio, guarda a quello! Un magazziniere di un supermercato può sui profitti aziendali. E lo il benessere dei lavoratori: il primo include la immaginare la cena che preparerà il cliente con quel prodotto appena preso dallo dimostra retribuzione, la sicurezza e scaffale, un operatore addetto alle pulizie in ospedale può pensare all’ambiente anche la lo status sociale e produaccogliente e pulito che offre all’utenza e al personale. 2) Investi sulle relazioni. Poniti con i colleghi e con la dirigenza nel modo in cui ricerca ce un effetto costante – al vorresti loro si ponessero con te. Offrire un esempio, a lungo andare, lascia un segno “Scegli il lavoro che ami e scientifica. pari dell’azione prodotta negli altri e porta le persone a interrogarsi sui propri comportamenti e a volta a non lavorerai neppure un dalla vitamina C sul corpo modificarli. giorno in tutta la tua vita” UNA umano – e concorre uni3) Sii propositivo. Cosa potrebbe migliorare, sul tuo luogo di lavoro? Pensaci. E poi DEFINIcamente al mantenimendiscuti la tua proposta, magari cercando qualche alleato che possa portarla avanti Confucio ZIONE NON to dei livelli di benessere. con te. SEMPLICE Il secondo riguarda, invece, 4) Assicurati che le tue risorse siano valorizzate. Sei preciso ma il tuo lavoro richiede Oggi si è largasolo di essere rapidi? Sei bravo a relazionarti con gli altri ma ti interfacci solo con il contenuto del lavoro e offre tabelle piene di numeri? Se il tuo ruolo o il tuo lavoro non fanno fiorire le tue mente compresa possibilità di crescita e apprendicapacità sarà più difficile sentirti felice sul lavoro. Quindi… l’opportunità e la convemento nello svolgimento della propria 5) Apriti al cambiamento. Spesso tendiamo a “sederci” nello status quo, ad accettare nienza dell’azione preven- mansione. Questo ultimo fattore ha un effetto le cose anche se non vanno. Apportare un miglioramento richiede coraggio ed tiva ed è inoltre avvenuta, che Warr definisce «additivo», è cioè in grado energia, ma paga sempre! dell’ambiente organizzativo (Avallone, Pamplomatas 2005).Tuttavia, come ricorda Daniela Converso, docente di Psicologia del lavoro e delle organizzazioni all’Università di Torino, in “Benessere e qualità della vita organizzativa in sanità” (2012), sostenere e perseguire un’ottica preventiva e di promozione del benessere non è stato semplice. Innanzitutto a causa di una visione estremamente eterogenea e per lo più critica da parte dei manager verso il benessere: “alcuni non avevano ben presente quale significato attribuirgli all’interno dei contesti organizzativi, altri guardavano al connubio «benessere-luoghi di lavoro» con scetticismo, temendo addirittura che potesse diventare un inno al «lassismo», e solo una minoranza riteneva fondamentale investire nella direzione di una migliore qualità della vita organizzativa per sostenere chi, in queste aziende, rappresenta il principale patrimonio e la garanzia della qualità della

prestazione e dei servizi erogati nelle organizzazioni sanitarie, cioè i lavoratori”.

MEZZOPIENO 9 GIUGNO-LUGLIO 2021

– come fa la vitamina D – di incidere in senso positivo sull’aumento dei livelli di benessere individuale e riguarda l’opportunità di controllo, di utilizzo delle capacità e di sviluppo di contatti sociali, il coinvolgimento in obiettivi esterni, la chiarezza ambientale. Un passaggio ulteriore riguarda l’associazione diretta del termine benessere all’organizzazione, proposto negli ultimi vent’anni da un gran numero di studi e di ricerche in seno a discipline diverse: la sociologia, l’antropologia, l’economia, la giurisprudenza, le scienze mediche e biologiche e, naturalmente, la psicologia hanno infatti progressivamente riconosciuto anche al contesto organizzativo un ruolo centrale nel definire lo stato di agio e benessere delle persone (Danna, Griffin 1999).


Italia

NASCE IL CAMMINO DELLA PACE TRA I POPOLI DEL MONDO È nato in Italia il Cammino della Pace, un tragitto di 470 chilometri suddiviso in 29 tappe che unisce la città dell’Aquila, partendo dalla basilica di Santa Maria di Collemagno, a Monte Sant’Angelo in Puglia, in un percorso naturale e storico che si candida a essere il primo cammino interculturale e interreligioso al mondo. La strada si snoda lungo i tratturi, le antiche piste solcate dai pastori con le loro greggi nel corso dei secoli, con tappe di 10-12 chilometri ciascuna che coinvolgono 3 regioni e 29 amministrazioni comunali e 4 parchi nazionali. Il Cammino della Pace è un tragitto fisico ma anche un percorso spirituale che sacralizza l’importanza della vita, della riconciliazione, del dialogo e del perdono. “Lungo questo antico percorso si cammina insieme, si spezza il pane e si dorme sotto lo stesso tetto nel nome della pace tra i popoli”, racconta Ernesto Salerni, sindaco di Orsogna. Un grande patto tra Comuni e Regioni, associazioni del territorio, parchi nazionali e amministrazioni di Albania e Macedonia che si sono organizzati in un consorzio per coordinare l’accoglienza, l’ospitalità dei pellegrini e il registro delle credenziali dei camminatori. Il progetto è frutto di oltre un decennio di ricerche bibliografiche e storiche negli antichi archivi celestiniani ed è stato realizzato grazie all’impulso della Fondazione Arbor, ente fondato dal padre mondiale del dialogo interreligioso Raimon Panikkar. Una carta del pellegrino è consegnata all’inizio del Cammino e ogni tappa rilascia una credenziale, consentendo l’accesso alle strutture convenzionate e la certificazione al termine del Cammino. Fonte: Il Cammino della Pace; Chieti Today

LA BELLEZZA È PIÙ FORTE DELLA PAURA: L’ABBRACCIO DEI FIORI Una tradizione che non si è interrotta neppure l’anno scorso, prediligendo con il tema “La Bellezza è più Forte della Paura” la diffusione di un messaggio di resilienza: “Ci riagganciamo al messaggio virale dell’anno scorso – ha commentato l’assessore al Turismo Giusi Solerte – e quest’anno l’Amministrazione Bonfanti non vuole perdere l’appuntamento con tradizione e bellezza, facendosi interprete di una forte e comune voglia di ripartenza e speranza.” Il “Saluto alla Primavera” che ogni anno la città tributa alla stagione dei fiori e del bel tempo si dispiega in un tappeto di fiori incastonato tra gli edifici barocchi che affacciano su via Nicolaci: una strada in salita costellata di palazzi sontuosi e balconi settecenteschi che diventa per l’occasione un tappeto floreale variopinto. Fiori di campo, gerbere, margherite, garofani e rose compongono come tessere di un mosaico scene mitologiche, episodi di cultura popolare, motivi religiosi. È dedicata a Dante Alighieri l’edizione 2021 dell’Infiorata di Noto: un omaggio che parte dal verso “E quindi uscimmo a riveder le stelle”, quanto mai attuale e così tanto evocato, e prende forma attraverso la realizzazione dei quadri infiorati.

L’Infiorata di Noto nasce dall’incontro con i maestri infioratori di Genzano, in provincia di Roma, che oltre 200 anni fa, in segno di devozione al Santissimo Sacramento, cosparsero di fiori il tragitto che percorreva il Corpus Domini. Fonte: Quotidiano di Sicilia, VivaSicilia MEZZOPIENO 10 GIUGNO-LUGLIO 2021

L’EMILIA ROMAGNA DICE BASTA ALLE GABBIE NEGLI ALLEVAMENTI L’Emilia-Romagna è la prima regione italiana ad avviare la transizione verso l’abolizione delle gabbie negli allevamenti intensivi. La “Risoluzione per impegnare la Giunta regionale a promuovere politiche e strumenti a supporto della transizione del settore zootecnico ad allevamenti che non fanno uso delle gabbie e sono improntati al benessere animale” è un atto che dà il via all’iter per varare la prima legge in Italia che vieterà le gabbie negli allevamenti. Galline, maiali, mucche e conigli allevati in gabbie dovranno avere spazi idonei alla loro crescita e che rispettino le loro esigenze biologiche. “Un percorso istituzionale per la tutela sia del benessere e della salute degli animali e quindi anche dei consumatori, sia della reputazione delle nostre eccellenze alimentari sui mercati internazionali”, ha dichiarato la prima firmataria della risoluzione e consigliera regionale Silvia Zamboni. “L’industrializzazione dei sistemi di allevamento intensivi costringe un alto numero di animali a vivere in spazi ristretti. Oltre a comportare l’impiego massiccio di antibiotici, col rischio che poi si ritrovino nella carne destinata al consumo, queste condizioni favoriscono la diffusione di virus e batteri che possono essere potenzialmente trasmissibili all’uomo e all’origine di epidemie, come l’aviaria anni fa”. La mozione trae ispirazione dell’iniziativa popolare nata in Europa e denominata “End the Cage Age” che lo scorso ottobre ha presentato 1,4 milioni di firme alla Commissione Europea per chiedere l’abolizione delle gabbie negli allevamenti. Fonte: ANSA


ARRIVA LA PARITÀ RETRIBUTIVA TRA UOMINI E DONNE

REGALA 7000 TULIPANI NEGLI OSPEDALI: LA PANDEMIA NON CI FERMA

Il Lazio e il Piemonte sono le prime due regioni italiane ad aver approvato una legge che sancisce la parità retributiva tra uomini e donne. Tra le misure adottate per facilitare l’accesso al lavoro femminile, le imprese pubbliche e private piemontesi con meno di 100 dipendenti che assumono donne otterranno uno sconto del 50% dell’Irap per tre anni. In Lazio le donne riceveranno il sostegno al credito delle imprese a prevalente partecipazione femminile e delle lavoratrici autonome e l’erogazione di buoni per l’acquisto di servizi di baby-sitting e di caregiver e altre azioni in tema di condivisione delle responsabilità di cura e la conciliazione dei tempi di vita-lavoro.

Con 7000 tulipani distribuiti in circa 350 reparti in tutta Italia, Giuseppe Savino è riuscito a compiere un piccolo miracolo. Grazie a un crowdfunding ha finanziato la raccolta della sua coltivazione di fiori, che avrebbe rischiato di dover buttare a causa delle restrizioni della pandemia. Savino è originario di Foggia, dove lavora nell’azienda agricola di famiglia che produce principalmente tulipani, melograni, olio e uva. “Quest’anno rischiavo di dover buttare buona parte dei fiori - racconta - perché la mia attività agricola prevede che le persone vengano a scegliersi e raccogliere i fiori presso la mia azienda, che è un po’ particolare”.

La legge introduce inoltre il Registro regionale delle imprese virtuose in materia retributiva: a queste imprese la Regione riconoscerà una apposita “Certificazione di pari opportunità di lavoro in ordine alla parità retributiva tra i sessi e alla promozione delle pari opportunità di lavoro” e diversi benefici economici. La norma contiene alcune misure per contrastare l’abbandono lavorativo delle donne, in particolare il fenomeno delle dimissioni in bianco e il licenziamento delle donne nel periodo compreso tra il congedo di maternità obbligatorio e il primo triennio dopo il parto. Le iniziative per colmare il divario salariale di genere sono state già intraprese dal mondo aziendale: la Ferrari è stata la prima azienda italiana a ottenere la certificazione “equal salary”, primato che a livello internazionale è stato della americana Philip Morris, che ha esteso questa scelta a tutte le sue filiali nel mondo.

Savino è infatti il fondatore di Vazapp un’associazione per l’innovazione sociale in agricoltura che vede alla base la relazione fra consumatore e produttore. “Non potendo accogliere persone ho deciso di organizzare una raccolta fondi per evitare di dover distruggere l’intero raccolto: questo è un vero spreco che non tollero, anche se nel comparto agricolo purtroppo è un’abitudine. È il famoso ‘food loss’: i contadini, quando sanno di non poter vendere il raccolto, lo distruggono o lo lasciano marcire”. La comunità ha risposto e con il crowdfunding Savino ha raccolto la cifra sufficiente per distribuire parte dei suoi tulipani ai pazienti degli ospedali e nelle Rsa, ovvero proprio a quelle persone che non sarebbero potute andare, anche volendo, al suo campo. “Una gelata improvvisa ha quasi distrutto tutti i fiori - continua - ma fortunatamente abbiamo salvato tulipani a sufficienza per adempiere agli obiettivi che ci eravamo dati”.

Fonte: Consiglio Regionale del Piemonte; Consiglio Regionale del Lazio

Fonte: Giuseppe Savino; GoFundMe

MEZZOPIENO 11 GIUGNO-LUGLIO 2021


Italia

LA FLOTTA SPAZZINA CHE RIPULISCE I MARI A un anno e mezzo di distanza dal decreto Salvamare, voluto dal ministero dell’Ambiente, che consente ai pescatori di sbarcare in porto la plastica raccolta durante le uscite in mare, è stata varata la prima flotta anti-inquinamento italiana, composta da battelli di diverse dimensioni attrezzati per pescare immondizia galleggiante. Questa flotta opererà lungo tutte le coste del paese per ripulire il mare e portare a riva e dare nuova vita al materiale non organico disperso in acqua e altamente inquinante. La flotta sarà gestita per due anni da un consorzio che raggruppa 33 aziende specializzate nel settore marittimo ambientale e che opera su tutto il territorio, il gruppo Castalia. A questa attività partecipa anche il Consorzio nazionale per la raccolta, il riciclo e il recupero degli imballaggi in plastica (Corepla) che riciclerà la plastica recuperata in mare. Il servizio antinquinamento è composto da 32 unità navali, alcune di queste dislocate in porti italiani e altre che svolgeranno il pattugliamento per la spazzatura in mare davanti alle foci dei fiumi e in aree marine protette. Fonte: Corepla

BASTA POLVERI SOTTILI: IN ITALIA ARRIVA IL BIOMETANO Il primo impianto agricolo per la produzione di Biometano liquefatto in Italia è stato inaugurato a Candiolo (Torino). La cooperativa agricola Speranza è riuscita a creare il primo processore per ottenere BioGNL (Gas naturale biologico liquefatto) dagli scarti agricoli e zootecnici. Il biometano è una fonte di energia rinnovabile che permette di alimentare mezzi di trasporto ecologici abbattendo del 70% le emissioni di ossido di azoto e biossido di azoto e del 99% quelle di polveri sottili rispetto ai mezzi tradizionali.

L’ITALIA È PRIMA IN EUROPA PER L’ECONOMIA CIRCOLARE L’Italia è in Europa il paese che più ricicla, riusa e riduce gli scarti civili e industriali. Queste pratiche che sono ormai diffuse in molti settori fanno sì che la nostra nazione sia la prima per economia circolare tra i Paesi dell’Unione europea e confermano il primato raggiunto per il terzo anno consecutivo. Il nostro paese precede la Francia e la Germania nella produzione circolare con una percentuale di riciclo dei rifiuti del 68%, nettamente superiore alla media europea (57%) e un tasso di uso circolare di materia del 19,3% contro una media europea dell’11,9%. Il tasso di uso circolare dei materiali è la percentuale di risorse materiali utilizzate provenienti da prodotti riciclati e materiali recuperati, risparmiando nuove estrazioni di materie primarie. L’Italia riesce così a

generare 3,3 euro di Prodotto Interno Lordo nazionale per ogni chilogrammo di risorse consumate, contro una media europea di 1,98 euro.Il riciclo dei rifiuti urbani ha raggiunto il 46,9%, mentre il riciclo di tutti i rifiuti arriva al 68%, sopra la media europea del 57%. Il settore impiega 519.000 persone, circa l’1,7% della forza lavoro nazionale ed è in forte espansione. “Siamo una nazione guida in Europa nell’economia circolare. Ricicliamo quasi il doppio della media europea. L’Italia deve diventare un riferimento per la circolarità non solo per l’Europa, ma per tutto il mondo”, ha detto il ministro della Transizione ecologica Roberto Cingolani a margine della presentazione del rapporto annuale sull’Economia Circolare. Fonte: Circular Economy Network

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Il biometano è un gas combustibile derivato dal biogas ottenuto rimuovendo da questo l’anidride carbonica tramite una procedura di purificazione che cattura e trasforma la Co2 rilasciata nel processo, creando la Co2 biogenica (o neutra) che può essere a sua volta destinata al mercato e che non ha impatto sull’equilibrio ambientale. Il biometano liquefatto prodotto in Piemonte andrà ad alimentare inizialmente cinquanta mezzi pesanti del gruppo di autotrasporti Maganetti, permettendo così spedizioni pulite su gomma a lungo raggio e si prevede potrà espandersi in futuro per coinvolgere il sistema dei trasporti nazionali. Fonte: Ansa


NASCE L’AFFIDO CULTURALE PER CURARE I SOGNI DEI BAMBINI

Si chiama Affido Culturale una nuova forma di solidarietà e di aiuto per i bambini che vivono in condizione di povertà educativa, affinché possano accedere a iniziative culturali e di svago che permettano loro di crescere e coltivare i propri sogni.

Le famiglie cosiddette “affidatarie” accompagnano bambini in povertà educativa a eventi, attività culturali, nella visita di musei e biblioteche, a concerti, al cinema, a teatro, al parco o in fattorie didattiche. L’affidamento può contemplare anche intere famiglie in difficoltà economica e crea un abbinamento tra persone, bambini e nuclei familiari per veri e propri patti educativi. Il percorso che adulti e bambini fanno insieme dura 14 mesi ed è un cammino che crea le possibilità per 100 bambini in ogni città selezionata per imparare, giocare e conoscere, in un unico abbraccio che spesso si trasforma in una relazione di crescita reciproca. L’ Affido Culturale è nato mettendo in rete 25 realtà italiane con esperienza nel mondo culturale e della formazione, in collaborazione con enti scolastici, istituzioni ed enti culturali ed è finanziato nell’ambito del Fondo per il Contrasto alla Povertà Educativa Minorile e “Con i bambini”. Centinaia di strutture sul territorio si stanno organizzando per offrire ingressi gratis ai partecipanti di questo progetto che è partito da Napoli, Roma, Bari e Modena, le prima città italiane a sperimentare questa nuova forma di assistenza per l’inclusione sociale e culturale che permette la realizzazione personale di tanti bambini. Fonte: Con i bambini

IN CALABRIA I MEDICI CHE CURANO GRATUITAMENTE A Reggio Calabria c’è un centro medico in cui visite, ecografie, analisi e terapie sono completamente gratuite. È uno studio di medicina solidale dove chiunque può ricevere assistenza medica qualificata grazie a specialisti che dedicano tempo e competenze al benessere degli altri. “I medici devono essere i veri avvocati dei poveri”, spiega Lino Caserta, medico gastroenterologo e presidente dell’associazione Ace Pellaro. E con questo principio è nata questa struttura che ad oggi aggrega professionisti diversi accomunati dall’adesione a principi di solidarietà, impegno civico responsabile e volontariato, anche sulla scia dell’esempio di Giuseppe Moscati,

ARRIVA LA CASA PIEGHEVOLE CHE SI MONTA IN 6 ORE Una casa portatile che si può spostare da un luogo a un altro e che in poche ore si monta e si smonta: si chiama Modulo Abitativo Dispiegabile (M.A.DI.) ed è stata ideata da un architetto italiano, realizzando un sistema costruttivo che usa la tecnica del dispiegamento. È ripiegabile su se stessa e può essere utilizzata per un uso residenziale o diventare una soluzione di pronto intervento in aree colpite da calamità naturali. L’italiano Renato Vidal ha pensato a una casa modulare che potesse rispondere a diverse esigenze e che fosse costruibile facilmente in 6 ore, personalizzabile, trasportabile, antisismica e che si prestasse a essere anche una abitazione permanente con tutti gli standard abitativi ed ecologici più innovativi. La casa non necessita di fondazioni ed è alimentata da pannelli solari, è completamente autonoma dal punto di vista energetico e possiede un sistema di riutilizzo delle acque grigie, ha quindi impatto zero sull’ambiente in cui viene installata. La casa pieghevole esiste in diverse versioni, da 27 fino a 84 metri quadri, anche su due piani con mansarda, è trasportabile su un camion e montabile facilmente da tre persone in un pomeriggio. Fonte: MADI Home

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medico italiano canonizzato nel 1987. Questa comunità di medicina solidale dal 2010 fornisce assistenza, prestazioni e progetti di ricerca con un modello sociale alternativo a quello incentrato sulla competizione e sull’egoismo: prediligendo un “fronte unico”, laico e cattolico insieme, si promuovono la reciprocità e l’accoglienza del prossimo e dei meno fortunati. “Chi ha, doni. Chi non ha, prenda”, si legge sul manifesto dell’associazione. Tra le prestazioni specialistiche e le consulenze effettuate in modo totalmente gratuito ci sono chirurgia, endocrinologia, gastroenterologia, ecografia, ortopedia, psicologia, medicina osteopatica e vi si accede in modo semplice, con prescrizione del proprio medico di fiducia; chi ne ha facoltà e vuole, può lasciare un contributo volontario a sostegno del progetto. Negli anni l’ambulatorio ha fornito circa 30 mila prestazioni, erogate da 36 medici impiegati, di cui 25 volontari attivi a diverso titolo, 3 infermieri a tempo indeterminato part-time, un nutrizionista e 7 medici a contratto. Fonte: Ace Medicina Solidale


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Martedì 5 OTTOBRE: inaugurazione del percorso

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Ogni primo Martedì del mese, dalle ore 19 alle 20,30, il cammino individuale prosegue con momenti di incontro comuni, per condividere i passi settimanali e dialogare intorno ad essi. Gli incontri riprenderanno a partire dal mese di Ottobre:

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I 52 PASSI SONO UN PERCORSO DI IMPEGNO PERSONALE CHE CONSISTE NELL’AFFRONTARE PICCOLI PROPOSITI SETTIMANALI, UNO PER OGNI SETTIMANA DELL’ANNO, CON L’OBIETTIVO DI VEDERE IL LATO MEZZOPIENO DEL MONDO. LE QUATTRO AREE DI IMPEGNO: - IL RAPPORTO CON SE STESSI - LE RELAZIONI - IL RISPETTO DELL’AMBIENTE - LA SPIRITUALITÀ

LE BUONE ABITUDINI

UN ALLENAMENTO ALLA FELICITÀ Assapora una camminata Nella nostra routine, non sempre notiamo o riconosciamo quanto di piacevole e positivo abbiamo intorno. Può capitare che siamo di corsa, distratti da altro, o impegnati a controllare il nostro cellulare. Come risultato, perdiamo delle opportunità di fare esperienze positive o provare emozioni piacevoli che rappresentano i “blocchi di partenza” per la felicità a lungo termine. La ricerca suggerisce che possiamo massimizzare i benefici del bello intorno a noi assaporandolo in maniera consapevole, anziché lasciarlo passare o darlo per scontato. Questo esercizio offre un modo semplice per iniziare ad assaporare l’abbondanza di quanto c’è di buono intorno a noi, senza bisogno di andare verso destinazioni esotiche ma facendo più attenzione al paesaggio, agli odori e ai suoni che spesso trascuriamo. Ritaglia 20 minuti per una passeggiata da solo ogni giorno, per una settimana. Cerca di rispettare il programma, salvo che il tempo sia davvero brutto. Mentre cammini, cerca di notare quante più cose positive intorno a te. Può trattarsi di

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paesaggi, suoni, profumi o altre sensazioni. Ad esempio, potresti concentrare l’attenzione sull’altezza mozzafiato di un albero che non avevi mai notato prima, sull’architettura complessa di un palazzo nel tuo isolato, sulla danza della luce solare su una finestra o in una pozzanghera, sul profumo dell’erba o dei fiori oppure sul modo in cui le persone fanno attenzione le une alle altre quando camminano per una strada affollata. Mentre noti ciascuna di queste cose, pensaci su, non lasciare che scivolino via. Fai un momento di pausa ogni volta che senti o vedi qualcosa ed assicurati di registrarlo in maniera consapevole, portalo davvero dentro di te. Cerca di identificare cosa rende piacevole per te quella situazione. Fai un percorso diverso ogni giorno così da non abituarti a nessuna di queste situazioni e non a darle per scontate. (In collaborazione con greatergood.berkeley.edu)


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Scrivi su un fo glio tre cose che ti rendono felice

Prima di acquistare un ogetto domandati: ne ho veramente bisogno?

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ta Ridi una vol r al giorno pe ella ogni giorno d settimana


intervista viaggiare. Non ho bisogno di niente quando viaggio in barca. Siamo partiti da Cherbourg diretti a Palma de Mallorca e ieri ho viaggiato con appena tre litri di carburante, ma se non avessi avuto neanche quelli, pazienza. La barca ti consente una grande indipendenza. Ti porti dietro la tua casa ma puoi andare molto lontano, vedere altri luoghi, conoscere altre persone, altre culture, prendendoti il tempo per andarci. Anche una barca velocissima non lo sarà mai quanto un aereo che ti catapulta da un posto a un altro senza darti il tempo di prepararti, di ripulirti.

GATTO

ELISABETTA

Giovanni Soldini Velista

In solitaria devi cercare i tuoi limiti, scavarti dentro, trovare le risorse fino all’ultimo

Cosa significa per te vedere il bicchiere mezzo pieno? In tutte le situazioni c’è sempre un lato positivo. I francesi dicono “on fait avec”, ovvero “ci arrangiamo con ciò che

abbiamo”. È inutile vederlo vuoto, concentrarsi su quello che manca. Quello che muove i navigatori di tutti i tempi è la curiosità e il gusto della scoperta. Cosa rimane oggi dello spirito dei navigatori del pas-

sato? Cosa rimpiangi? Per me rimane abbastanza tutto! La barca a vela è un mezzo per andare lontano. Io ho scelto molto giovane di cercare di fare della mia passione un mestiere e per me è il miglior modo di

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La barca è dunque una casa. Tu hai detto “Ho trovato un’anima in ogni barca con cui ho navigato”: cos’è per te la barca? È una compagna. Ha bisogno di te come tu ne hai di lei. È un rapporto alla pari, ci si mette d’accordo.

A proposito di barche, il progetto di “Stupefacente” ha messo insieme la costruzione e un’esperienza di arricchimento personale. È stata un’esperienza pazzesca. Eravamo tutti molto giovani, c’erano molti problemi, anche finanziari, ma lo ricordo come un periodo della mia vita molto bello. L’idea è nata da due considerazioni. Erano i primissimi anni Novanta e l’ambiente della vela che frequentavo era quello francese, molto

diverso da quello italiano, d’elite, dove c’erano armatori e nessuno sponsor. Era tutto Portofino e Porto Cervo. Io ero molto diverso! Avevo il sogno di una barca con cui girare il mondo in solitario, ma quella che mi si


intervista è presentata invece che se per caso è uno avesse On fait avec. È inutile stata l’ocimparato a vedere il bicchiere casione per costruire un vuoto, concentrarsi fare qualcosa timone in carsu quello che bonio avrebbe di diverso. Io manca acquisito una sono nato e competenza più cresciuto a Milano e ho vissuto da spendibile. E forse vicino il tema della droga così il lavoro lo avrebbe durante gli anni dell’adoletrovato e avrebbe avuto una scenza. Quindi quando ho chance in più di rifarsi una incontrato una persona che vita. Per alcuni dei ragazzi gestiva una comunità di che hanno lavorato al progetto è stato così. Per me è tossicodipendenti ci siamo stata un’esperienza super messi a parlare ed è nato il progetto. Avevo sempre tro- positiva. vato strano e singolare che in tutte le comunità gli ospi- Hai accennato al navigare ti fossero coinvolti in attività in solitario. Su cosa si fa molto basiche, come pulire i affidamento quando si è cavalli o fare vasi di terracot- soli con se stessi in mezzo al ta, in cui c’è giusto il valore mare? Quali punti di forza dell’impegno. hai scoperto di avere? Ho pensato Fai affidamento sulla

tua preparazione e su quan- conseguenze di fenomeni to hai preparato bene la che interessano tutto il piabarca. Il difficile non è anda- neta, come il cambiamento re in solitario, ma arrivare climatico, l’inquinamento prima degli altri! È lì che devi dei mari, lo sfruttamento cercare i tuoi limiti, scavarti indiscriminato delle risorse. dentro fino alla fine, trovare le risorse fino all’ultimo. Diffi- Viaggiare in questi anni in cile è la gestione mentale, ci maniera molto vicina alla sono mille sfumature: se esa- natura mi ha messo in una geri – andando troppo velo- posizione di osservatore privilegiato. È ce o richiedenmolto allardo a te stesso mante quello troppe enerViaggiare in barca che sta succegie – la paghi ti dà il tempo di dendo all’amdurissima e prepararti, di biente, prendi deciripulirti c’è uno sioni sbagliate. scostamenÈ fondamentale to totale tra la ricerca dell’equilil’uomo e la natura. brio ed è per questo che le grandi navigatrici sono Il cosiddetto sviluppo soprattutto donne. La forza non lo è, è vorace, connon è necessariamente quel- suma tutte le risorse, le la fisica: certo, è importan- massacra. Ma è molto te, ma contano soprattutto difficile percepirlo perdeterminazione, equilibrio, ché i cambiamenti capire fin dove della natura, le sue reasi può arriva- zioni avvengono poco re. È questo a poco per cui la gente l’aspetto più si abitua. Solo il covid ci complesso ma ha sorpresi e ci ha fatti anche più inte- allarmare. I ghiacciai che si sciolgono, le plaressante. stiche nei mari, il fatto che per pescare un Il tuo è uno tonno si uccidano molsguardo tissimi altri pesci necesprivilegiato sitano di uno sguardo sull’ambienmolto attento. te e sui suoi cambiamen“Nel blu”, “Sulla rotta ti: penso ai dell’oro”: nei tuoi libri pericoli e alle

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è presente il colore. Qual è il colore di questo momento? Mah, non saprei. Forse quello della gioia, perché dopo tre mesi nei Mari del Nord dove abbiamo battuto tutti i record siamo super contenti. Non c’è mai stato un trimarano veloce come il Maserati Multi 70 nella storia della vela. Ma siamo anche contenti di essere tornati nel Mediterraneo perché al nord fa un freddo cane!


fotografia

“Curiosità, incoscienza, coraggio, spensieratezza. La paura non esiste, è solo voglia di conoscere.” Ami Cohaguila Garcia IG: loveamicohaguila Come vedi il mondo Mezzopieno? Invia la tua foto a redazione@mezzopieno.org

MEZZOPIENO 18 GIUGNO-LUGLIO 2021


intervista

MEZZOPIENO 19 GIUGNO-LUGLIO 2021


cultura

CREDO NEGLI ESSERI UMANI

LOVAGLIO

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LA FAVOLA DEL LAVORO STORIE DI ESPERIENZE E DI PERSONE di Gianluca Caffaratti

di Marco Mengoni

STEFANIA MILENA

Per una cultura mezzopiena, in questa rubrica portiamo lo sguardo costruttivo dell’arte sulla realtà attraverso fonti diverse e qui collegate da un focus comune. In questa edizione, felicità e benessere a lavoro, su cui l’ONU si è espressa quando “riconoscendo l’importanza della felicità e del benessere come obiettivi e aspirazioni universali nella vita degli esseri umani in tutto il mondo e l’importanza del loro riconoscimento negli obiettivi di politica pubblica (...) decide di proclamare il 20 marzo Giornata internazionale della felicità”. E se il lavoro esce da una dimensione di mera (e a volte alienante) mansione per diventare espressione e realizzazione felici per noi e per la comunità, quando “il lavoro è amore reso visibile”, lo vedete anche voi “l’inizio di una nuova era?”

Di questo libro mi hanno attratta il titolo e la sinossi, in particolare la parte: “Favole del lavoro che danno valore e dignità all’uomo e contribuiscono a rendere le organizzazioni migliori sia internamente sia in relazione alla società. In sintesi, riprendendo lo schema delle Fiabe di Propp, il Lavoro non è l’Antagonista che cerca di mettere i bastoni fra le ruote al Protagonista (Lavoratore) ma è l’Aiutante, è lo strumento al servizio dell’Eroe in grado di aiutarlo a portare a termine la sua “ricerca” professionale e personale affinché possa scrivere la sua Favola e la possa raccontare agli altri Essere [ès-se-re] sost., m. 1. esprime la realtà, il puro esistere di qualcuno o qualcosa. 2. esistere come pura essenza, al di là di determinazioni di tempi, spazio, luogo. (…) E ti ricordo che non siamo soli a combattere questa realtà. Credo negli esseri umani. Credo negli esseri umani. Credo negli esseri umani che hanno coraggio, coraggio di essere umani

NARRAZIONI da Adriano Olivetti

* SOUL

di Pete Docter e Kemp Powers Lui, Joe, è un docente di musica insoddisfatto del proprio lavoro. Lei, 22, è un’anima antica scoraggiata dalla ricerca della sua scintilla. Il loro incontro straordinario • inteso come fuori dall’ordinario • farà scoprire a entrambi • e a noi • credenze fuorvianti e il più grande ostacolo alla felicità. - Sei pronta? - Eh? - Per la vita - Ho paura, Joe. Non sono all’altezza. E comunque non ho mai trovato la scintilla - Invece sì…

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MEZZOPIENO 20 GIUGNO-LUGLIO 2021

“Beh, ecco, se mi posso permettere, spesso il termine utopia è la maniera più comoda per liquidare quello che non si ha voglia, capacità o coraggio di fare. Un sogno sembra un sogno fino a quando non si comincia a lavorarci. E allora può diventare qualcosa di infinitamente più grande” (…) “Il lavoro dovrebbe essere una grande gioia ed è ancora per molti tormento, tormento di non averlo, tormento di fare un lavoro che non serva, non giovi a un nobile scopo” (…) “Io voglio che (…) sia (…) un modello, uno stile di vita. Voglio che produca libertà e bellezza perché saranno loro, libertà e bellezza, a dirci come essere felici!” (…) “La bellezza, insieme all’amore, la verità e la giustizia, rappresenta un’autentica promozione spirituale. Gli uomini, le ideologie, gli Stati che dimenticheranno una sola di queste forze creatrici non potranno indicare a nessuno il cammino della civiltà”


Il notiziario della positività dei giovani giornalisti gentili

DALLE REDAZIONI GENTILI LOCALI DIVENTARE AMICI DEI SENZATETTO

A Modena un gruppo di volontari porta cibo e medicinali alle persone senza tetto, parla con loro e verifica che stiano bene. Queste squadre di volontari vanno a trovare una ad una le persone che decidono di vivere da sole in strada, nonostante il Comune offra loro dei ripari in cui andare a dormire e avere un pasto caldo. Alcune di loro non riescono ad andare alle mense o nei dormitori e se non ci fossero delle persone di buona volontà che si recano da loro ogni giorno, non riuscirebbero a sopravvivere; per questo ogni notte qualcuno si prende cura di loro personalmente, senza dimenticare nessuno.

Modena LA MUSICA CHE CURA

Bologna

I medici della terapia intensiva dell’ospedale Sant’Orsola di Bologna del nuovo reparto Covid si sono autotassati per comprare 5 lettori di musica MP3 con cui fare ascoltare la propria musica preferita a pazienti durante le delicate fasi dello svezzamento respiratorio, una fase in cui lo stato d’animo è fondamentale per la buona riuscita della terapia e per una ripresa rapida ma che spesso è accompagnata da forti stati di irritazione. L’idea della musica è venuta ad una anestesista alla quale una anziana paziente ha chiesto di cantare una canzone per calmarsi mentre la intubavano. La strategia ha dato ottimi frutti e si sta pensando di allargarla anche ad altri ospedali.

LA REDAZIONE GENTILE, UN DOMINO DI POSITIVITÀ

Il giornalismo è il modo con cui da sempre si diffondono notizie e si informano le persone sugli avvenimenti degni di nota. È fondamentale che le persone siano coscienti di cosa le circonda sia a livello locale che globale. Una redazione gentile dovrebbe sempre cercare di spingere i propri lettori a fare delle azioni gentili nella loro quotidianità, dare l’esempio per iniziare. Ognuno di noi può fare un piccolo gesto che se sommato a quello altrui risulta straordinario. Un esempio in cui ci siamo imbattuti recentemente è stato il movimento “Ghe Sem!”: un’organizzazione spontanea di giovani che sta aiutando la Protezione Civile a dirigere il centro vaccinale alla Schiranna (Varese). In un periodo di difficoltà come quello che stiamo attraversando, vedere un gruppo di giovani che si mette in gioco e si impegna per aiutare in un compito così importante, non è solo un messaggio di speranza, ma anche un esempio da imitare e diffondere. Crediamo che la gentilezza sia come il gioco del Domino, si parte con un gesto, anche il più piccolo, ma poi si ha una reazione a catena che fa del bene e motiva altre persone a fare lo stesso. L’obiettivo della redazione “Il comunicante/Redazione gentile di Malnate” è fare buona informazione, trovando sempre novità originali di cui parlare ma che soprattutto facciano bene ai nostri lettori ed aprano gli occhi sulla bellezza che è presente intorno a noi.

MEZZOPIENO 21 GIUGNO-LUGLIO 2021

Malnate (VA)


lavoro

UNA IMPRESA POSITIVA La CGN è una società italiana con sede a Pordenone che raccoglie 25.000 professionisti italiani commercialisti e consulenti del lavoro a cui l’azienda offre un’organizzazione in rete di consulenza, software e formazione in ambito fiscale e del lavoro con l’obiettivo di semplificare e ottimizzare la loro attività. Fondata nel 1995, ha raggiunto in breve tempo un notevole successo maturando il desiderio del suo fondatore di elevare l’obiettivo aziendale per diventare un’azienda non solo profittevole ma anche felice. “In quel periodo, c’era un clima che non mi piaceva in azienda. Nel 2008 mancava l’entusiasmo e anche la crescita ne risentiva”, racconta il fondatore Giancarlo Broggian. Nonostante la crisi alle porte, Cgn ha iniziato un percorso di cambiamento per diventare un’organizzazione positiva, capace di fare utili ma mettendo al centro la felicità delle persone, i lavoratori, i clienti e gli abitanti del territorio. In CGN lavorano in 260 e non si parla “ Non si può separare ciò che sei da ciò che fai ” mai di dipendenti ma di collaboratori, Cristina Nosella non di clienti ma di associati, non

esistono team leader ma facilitatori di squadra che creano i contesti favorevoli affinché ognuno possa prendere le sue decisioni in base alle proprie competenze e in autonomia. Nel 2018 CGN ha ricevuto il premio Great Place to Work, tra le migliori aziende in cui lavorare in Italia. In azienda esiste una continua ricerca di condivisione di valori e la costante contaminazione tra valore economico e valore sociale, in un contesto di autorealizzazione e di relazioni di alta qualità. In CGN esistono due gruppi interni, gli Esploratori culturali e Energia creativa. I primi lavorano insieme per aumentare e nutrire la loro conoscenza e la crescita culturale di tutti, partecipando ad eventi, spettacoli teatrali, conferenze, incontri, mostre e approfondimenti con enti del terzo settore e facendo gite e uscite insieme.

Energia creativa valorizza l’estro artistico dei collaboratori e delle loro famiglie, un modo per portare in azienda le passioni e gli interessi dei collaboratori e del loro mondo. Questo gruppo crea spettacoli e li porta in scena, organizza tornei, corsi ed eventi conviviali per sviluppare relazioni autentiche e un bilanciamento equilibrato tra vita e lavoro. Le sedi di lavoro della CGN sono ispirate al mare, a bassissimo impatto ambientale ed energetico e immerse in grandi parchi giardino. “In un luogo in cui si è circondati di bellezza è più facile essere belli dentro” secondo Giancarlo Broggian.

LE BUONE PRASSI MEZZOPIENO AL LAVORO

 Dal programma Mezzopieno per l’organizzazione positiva del lavoro nelle aziende

IL MANAGER DELLA FELICITÀ

Luca Streri

La figura del Chief Happiness Officer è nata negli Stati Uniti in aziende multinazionali come Google, Amazon e Airbnb. Il manager della felicità ha il ruolo di sviluppare la gratificazione in azienda e di chi è in contatto con essa. Questa pratica permette di coniugare le esigenze tipicamente aziendali con quelle umane e vocazionali delle persone che la compongono, diventando prolifica e fecondante per entrambi. Il modello, ispirato dal pensiero del padre della psicologia positiva Martin Seligman, applica l’adozione di prassi, atteggiamenti e riti che portano la cultura della positività in azienda, come un vero e proprio asset aziendale e umano. “Il lavoro diventa strumento di crescita e realizzazione personale, valorizzando il proprio talento e superando i propri limiti. L’autoconsapevolezza che si crea in azienda influisce sulla capacità di incidere sulla vita dell’impresa, più ancora delle competenze di ognuno” secondo Cristina Nosella Responsabile Ricerca e Sviluppo Risorse Umane e Chief Happiness Officer in CGN. “Non si può separare ciò che sei da ciò che fai. Da noi lavoriamo per conoscere le nostre capacità e poter sviluppare le nostre competenze e farle fiorire. Cambio io per cambiare l’azienda”. Il ruolo del talento individuale e della realizzazione personale diventano le leve per alimentare la soddisfazione e il coinvolgimento nel lavoro. Costruire la felicità in azienda significa aiutare chi in questa vive e lavora a sentirsi soddisfatto, collegando i risultati personali con la visione più ampia dell’azienda. Coltivare la felicità dei lavoratori non è solo eticamente generativo ma un investimento a lungo termine anche per l’impresa e per il mondo. Capitalizzando il talento collettivo e le intuizioni di tutti i membri dell’organizzazione avviene in azienda un cambiamento culturale, una naturale innovazione dei processi, dei ruoli e delle energie. La felicità in azienda si può raggiungere concentrandosi sui valori più personali come l’autorealizzazione e gli obiettivi futuri, andando oltre i valori di base come salari equi e buone condizioni di lavoro. Un manager dedicato alla felicità può aiutare a identificare e risolvere problemi specifici e lavorare direttamente con gli altri stakeholder interni al fine di trovare le migliori soluzioni possibili, concentrarsi sul miglioramento e l’apprendimento continuo. Promuovere opportunità sociali, di crescita e di empowerment più personalizzate consente ai collaboratori di vivere attivamente l’azienda e di sentirsi parte di un sogno collettivo.

MEZZOPIENO 22 GIUGNO-LUGLIO 2021


MEZZOPIENO

Progetto della cooperativa La Meridiana Monza (articolo tratto dal n. 5 / 2021 di Scriveresistere)

M COME MAMMA E COME MERCATO LAURA

Finono agli anni ‘60 le catene dei supermercati non erano ancora così diffuse e rimaneva ben radicata la tradizione del mercato cittadino e mamma ci era particolarmente affezionata. Lei era cresciuta fin da bambina a Sesto San Giovanni, dopo aver lasciato il paese di origine situato alla foce del Po ed era stata subito affascinata dalla abbondante esposizione di merci esposte e dal grande movimento di gente che c’era intorno alle bancarelle. I miei ricordi del mercato quindi provengono da lontano, quando mamma mi portava con sé e per sfuggire alla noiosa routine degli acquisti dei generi alimentari avevo scoperto l’esistenza delle bancarelle di giocattoli davanti alle quali restavo incantato. Una volta mi ero talmente distratto da non accorgermi di aver preso per mano una signora che non conoscevo e che mi stava portando con sé senza che me ne rendessi conto, finché per fortuna me ne sono accorto sollevando lo sguardo. Così mi sono liberato dalla sua presa, scappando indietro verso la bancarella dei giocattoli, dove mi cercava mamma. Sentito il mio racconto di quella signora che mi aveva preso per mano, mamma dapprima si è arrabbiata con me, ma poi si è calmata per lo scampato pericolo e mi ha fatto scegliere uno dei giocattoli che allora erano ancora fabbricati in metallo e in legno. Quando ci siamo trasferiti a Monza, mamma ha continuato a frequentare il mercato di Sesto perché ormai conosceva bene gli esercenti e perché aveva occasione di rivedere le sue amiche e i suoi genitori che abitavano tutti a Sesto. Mamma aveva un legame particolare con mia cugina, la più tosta contrattattrice di affari che ho visto all’opera. Era capace di portare allo sfinimento i poveri commercianti che osavano esporre qualche cosa di suo gradimento: li cominciava a lavorare ai fianchi fino a strappare il prezzo che lei fissava e i malcapitati di turno dovevano alzare bandiera bianca per potersela togliere di mezzo e continuare a lavorare. Mamma e mia cugina Mariuccia avevano pochi anni di differenza ed erano cresciute insieme durante la guerra, una volta sono andate a Milano e sono rimaste sotto i bombardamenti inglesi, condividendo così un’esperienza drammatica che le ha unite in modo ancora più forte. La nostra era una famiglia numerosa e i prodotti che si acquistavano al mercato erano più convenienti e più freschi di quelli dei negozi, inoltre, chi aveva l’abitudine di andare al mercato aveva l’occhio clinico e sapeva cosa scegliere e a chi rivolgersi. L’altra faccia della medaglia era la via del ritorno, non era facile mettere le pesanti borse in equilibrio sul manubrio della bicicletta per non rischiare di cadere, la strada era lunga e la stanchezza si faceva sentire nelle gambe. Il nostro lavoro era stato faticoso ma ne valeva la pena. Una volta a casa c’era la soddisfazione di aver contribuito al benessere della famiglia con prodotti il cui profumo e la cui freschezza erano davvero tangibili e che invogliavano a consumare quel ben di Dio umile ma eccellente come quelli che si coglievano dal vecchio orto di famiglia di quando abitavamo a Sesto e c’erano meno soldi. La nostra tappa al mercato è rimasta nel nostro DNA anche negli anni successivi e quando ci si recava in vacanza al lago da zia Italia, che nel frattempo si era trasferita per curare la silicosi di zio Donato, si percorrevano decine di chilometri per andare al mercato di Lovere o di Iseo, dove lo zio comprava anche conigli e galline per il suo piccolo ma prezioso allevamento che serviva per il sostentamento della numerosa famiglia.

TANGORRA

Questa rubrica è scritta con gli occhi e con il cuore da persone che amano il mondo ma che non hanno più la possibilità di muoversi e di parlare perché immobilizzati dalla Sclerosi Laterale Amiotrofica; un sistema elettronico di scrittura oculare permette loro di redigere questa rubrica, una lettera alla volta. Le loro riflessioni, il loro approccio alla vita, diventano un percorso condiviso con tutti, un’opportunità di andare oltre il quotidiano donata da chi ha un rapporto radicale e intimo con il tempo e con lo spazio, persone che la vita ha scelto per aiutarci a guardare più lontano. Il progetto di scrittura insieme a queste persone nasce soprattutto dal coraggio e dalla capacità di chi non si rassegna alla malattia e che continua a vedere avanti, al futuro, senza mai perdere la gratitudine per la vita e per il mondo.

MEZZOPIENO 23 GIUGNO-LUGLIO 2021


incontra

La fattoria dell’autosufficienza Un’azienda agricola biologica e agriturismo nell’Appenino romagnolo “Chiunque può aumentare la propria autosufficienza, un passo alla volta”

MARIANI

DIEGO

In una fresca giornata di maggio percorro l’entroterra cesenate, terra di grandi ciclisti, fino a raggiungere il comune di Bagno di Romagna che si prepara nei prossimi giorni ad accogliere un tappa del Giro d’Italia. Inizio così a percorrere le colline che dal fondovalle portano verso l’Appenino e il parco delle foreste casentinesi. Giunto in località Paganico, scorgo attraverso il bosco l’abitato al centro della Fattoria dell’autosufficienza, un progetto di bioagriturismo, azienda agricola e centro olistico sviluppato a partire dal 2009 da Angelo Francesco Rosso e dalla sua famiglia. Incontro Francesco fuori dall’edificio ristrutturato in bioedilizia con pietre, terra e legno del luogo, sotto lo sguardo sornione di Bill, il grande pastore maremmano a guardia della proprietà. Prendiamo posto ad un tavolo di fronte alla vetrata che offre lo sguardo sulla vallata e il bosco circostante, dove pensieri e parole iniziano a rincorrersi.

Come è nata la fattoria e quali modelli vi hanno ispirato ? La Fattoria nasce da una domanda che io e la mia famiglia ci siamo posti oltre dieci anni fa, ovvero “come possiamo prepararci alle sfide che l’umanità sta affrontando in questo momento?”. Erano gli anni della crisi finanziaria che faceva da specchio a una recessione ambientale, energetica e sociale ben più profonda. Così abbiamo cercato un luogo dove avviare un percorso di transizione verso l’autosufficienza, un luogo che non fosse troppo distante da Cesena dove abbiamo le nostre attività e, soprattutto, che si trovasse in altura per avere accesso ad aria e acqua pulite, oltre a terreni incontaminati e non confinanti con colture trattate con pesticidi. Quella che oggi è la Fattoria, nel 2009 era un’azienda agricola abbandonata da vent’anni, con la maggior parte degli edifici in rovina che ci colpì tuttavia per l’ottima esposizione dei terreni, l’abbondanza di fonti d’acqua e una vista stupenda. Oltre a soddisfare le esigenze della nostra famiglia, la proprietà è sta-

ta fin dal principio sviluppata per ispirare gli altri offrendo ospitalità e formazione in ambito ecologico, come naturale prosecuzione di quello che i miei genitori avevano trasmesso attraverso la casa editrice Macro. Un tentativo, in un certo senso, di portare nella pratica le tante conoscenze divulgate dalla casa editrice di famiglia nel corso di trent’anni. Proprio in quegli anni sono venuto a conoscenza della permacultura tramite gli scritti di Bill Morrison e David Holmgren. Tra le varie esperienze incontrate durante i miei viaggi ho visitato il Krameterhof di Sepp Holzer in Austria da cui ho tratto profonda ispirazione nel vedere come un luogo estremamente inospitale potesse essere trasformato in un paradiso giocando insieme alla natura, anziché contrastarla, per farla esprimere nel suo massimo. Dal punto di vista costruttivo, l’ispirazione è arrivata da architetti come Hundertwasser e da una settimana trascorsa al centro per l’energia e l’ambiente di Hannover dove ho approfondito i temi del risparmio energetico e dei materiali isolanti.

MEZZOPIENO 24 GIUGNO-LUGLIO 2021

Come si progetta un’azienda agricola in permacultura? Per prima cosa occorre osservare le tre etiche della permacultura: prendersi cura della terra, prendersi cura dell’uomo e condividere il surplus. Superata questa verifica, si fa un’analisi delle circostanze in cui si trova il progetto seguendo il principio ”osserva e interagisci”: occorre restare sul luogo che

si vuole progettare per un certo tempo, semplicemente osservando prima di introdurre qualsiasi modifica. L’analisi permette di individuare vantaggi e pericoli della posizione che si è scelta, osservare da dove provengono l’acqua, il sole, i venti dominanti e valutare eventuali rischi di incendio. La zona zero del progetto è normalmente la persona, la uno è la casa e le zone dalla due alla cinque


incontra sono tanto più distanti dal centro quanto minore è l’interazione che dovrò avervi, al fine di minimizzare lo spreco di energia. E dunque l’orto nel quale lavoro tutti i giorni si troverà preferibilmente in zona due, facilmente raggiungibile dal posto in cui vivo, mentre il bosco dove fare legna una o due volte l’anno può trovarsi in zona quattro o cinque. Quali sono le varie dimensioni dell’autosufficienza e come possiamo svilupparle ? La dimensione più intuitiva è l’autosufficienza alimentare e lo strumento per raggiungerla è naturalmente la terra! Ma anche chi vive in città ha la possibilità di aumentare la sua quota di autosufficienza, un passo alla volta. Il percorso di transizione del resto inizia così, su piccola scala. In città è più complesso ma penso alle esperienze di orti condivisi, comunità che supportano l’agricoltura e singoli cittadini che hanno adibito i propri balconi e terrazzi a orto. Del resto anche qui alla Fattoria, dopo dieci anni dobbiamo ancora realizzare l’au-

tosufficienza su tutta la perficiali come un’auto sone che sono già venute a vivere LA BUONA PRATICA SUGGERITA DALLA filiera. Per esempio per la o una casa che inqui- qui in Fattoria con strutture mobili FATTORIA DELL’AUTOSUFFICIENZA: produzione di cereali utinano meno a quelli più e tante altre che stanno cercanprofondi come acquisire do di vivere qui nei dintorni. Il lizziamo un trattore, proColtiva un ortaggio o una pianta un’attenzione olistica al fatto che le persone si avvicinino dotto altrove, che va a aromatica sul tuo balcone proprio stile di vita che in questo momento storico è abgasolio. Anche dal punto tenga conto di tutte le bastanza logico perché offriamo di vista energetico posso dimensioni della soste- uno stile di vita decisamente più produrre e stoccare l’estema che ha maggiori possibilità allettante rispetto a ciò che viene nergia di cui ho bisogno nibilità. ma dovrò comunque acquistare i di adattarsi ai cambiamenti che vi- Tutto ciò non è affatto difficile da proposto fuori. La formazione nel vremo in futuro. La dimostrazione imparare … occorre soltanto met- lungo periodo di una vera e propannelli fotovoltaici e le batterie. Oggi la transizione verde ci viene pratica dell’enorme libertà che ci terci dell’intenzione! ria comunità di scambio e mutuo proposta con un mero passaggio ha dato questo progetto l’abbiaaiuto basata sui valori dell’aua tecnologie meno inquinanti ma mo sperimentata nell’ultimo anno Quale servizio svolge la Fatto- tosufficienza, dell’ecologia e dobbiamo includere nel quadro in cui abbiamo continuato a vive- ria per il territorio qui intorno delle permacultura, sarà un necessario cambio di abitudini re senza modificare nulla della no- e qual è la vostra visione per il il vero indicatore del di vita e la riduzione degli sprechi. stra vita, a differenza di quanto è futuro ? cambiamento che absuccesso alla maggior parte delle Il servizio principale che forniamo biamo generato. persone. Qual è la relazione tra è l’essere uno spazio di aggregaautosufficenza e libertà? zione per chi condivide i nostri vaOggi deleghiamo la soddisfazio- La Fattoria è anche un centro lori e un luogo di ispirazione per chi ancora non è riuscito a metterne della maggior parte dei nostri di ecologia applicata. La bisogni a un piccolo gruppo di sostenibilità si può imparare li in pratica. grandi aziende che ci danno cibo, nonostante che siamo Per il futuro vedo la Fattoria come il materiale per costruire le nostre permeati da una cultura che ci un catalizzatore che porterà qui case, vestiti, medicinali e persino porta a consumare sempre di sempre più persone che conla socialità. È piuttosto evidente più? dividono questi valori, fino che più sono dipendente da altri In termini di ecologia profonda, a superare una soglia per cui nella soddisfazione di questi biso- purtroppo non è possibile azzera- diventerà inevitabile che tutti re il nostro impatto. La vera soste- gli altri ne vengano contagiati. gni e minore è la mia libertà. A partire dagli ‘70, a parer mio, nibilità è soltanto quella dei nativi Pensavo che questo processo si la qualità di vita dell’uomo che non sentono alcuna separa- sarebbe avviato nel 2025 ma occidentale è andata peg- zione con la foresta in cui vivono, in realtà è partito nel 2020, giorando e oggi poggia loro sono la foresta. Grazie alla probabilmente accelerato su un sistema estre- permacultura, tuttavia, possiamo dal Covid. Abbiamo permamente vul- ridurre fortenerabile e non mente il nostro resiliente. Per impatto tramiMEZZOPIENO Incontra è dedicato a nuovi stili di vita improntati all’etica e alla sostenibilità. Andiamo me auto- te tanti piccoli a trovare persone, associazioni ed enti che sono alla ricerca di alternative positive ai modelli tradizionali sufficienza accorgimenti nel loro vivere quotidiano e nella loro attività. Per conoscerli e trascorrere del tempo insieme, per farci s i g n i f i c a alla portata di ispirare e contagiare dal loro esempio…e per condividere con loro il senso del messaggio Mezzopieno. dipendere chiunque. Da da un si- quelli più suMEZZOPIENO 25 GIUGNO-LUGLIO 2021


ringraziarevoglio

Ringraziare voglio Per il calore del sole - Liliana

Ringraziare voglio il divino labirinto degli effetti e delle cause per la diversità delle creature che compongono questo singolare universo, per la ragione, che non cesserà di sognare un qualche disegno del labirinto... ... per lo splendore del fuoco, per l’arte dell’amicizia, per l’odore medicinale degli eucalipti... RingraziareVoglio è un progetto che ha l’obiettivo di riconoscere e portare alla luce le sensazioni, le emozioni e i pensieri che danno prodondità e colore all’esistenza, rendendoli patrimonio comune. Un racconto collettivo ispirato dalla poesia di Borges a cui ognuno può partecipare scrivendo e condividendo il proprio personale contributo per celebrare la bellezza della vita, il proprio ringraziamento. Il progetto è ideato e curato da Lorenza Anselmi.

Per i libri - Ester Per il profumo dei fiori - Fabiola Per le cose normali - Lara (Scuola Carducci) Per non avere sofferto troppo nella vita - Luca Per quei silenzi pieni di significato - Astrid Per chi ti fa sentire subito a tuo agio - Vanessa Per i film che ti fanno piangere - Agostino (Scuola Tommaseo) Per le coppie che vivono tutta la vita insieme - Sergio Per gli avi della mia famiglia - Filomena Per chi sorride, nonostante tutto - Igor MEZZOPIENO 26 GIUGNO-LUGLIO 2021

Per le mie nonne e per le donne che ho incontrato nel mio cammino, per la loro testimonianza di forza e di essenza - Eleonora Per chi non si lamenta mai - Mario Per l’odore del pane - Abid Per sapere che esistono persone che praticano la gratitudine - Maria Lucia Per essere chi sono - Nina Per la serenità provata questa sera - Ugo Per gli sguardi che ti cambiano l’umore - Diego Per le persone che lavorano per portare la felicità a prescindere dalle difficoltà - Patricia Per ................................................................................................ - Scrivi qui il tuo ringraziare voglio


progetti

LA GIORNATA NAZIONALE DELL’INFORMAZIONE COSTRUTTIVA

CRESCITA PERSONALE

Il 3 maggio si è tenuta in tutta Italia la Giornata Nazionale dell’Informazione Costruttiva, evento ideato dal movimento Mezzopieno che ha visto il mondo dei media e della comunicazione organizzarsi per diffondere un modello informativo che superi le ideologie, i condizionamenti e le polemiche, per alimentare la fiducia e il bene comune. Giornalisti, redazioni, radio, televisioni e testate in tutto il Paese hanno portato sui loro canali la loro attività al servizio di un giornalismo più costruttivo e positivo, per allargare il concetto di libertà di stampa, estendendolo da chi produce l’informazione anche a chi ne fruisce, i lettori. La #GNIC2021 ha visto centinaia di contributi e approfondimenti che hanno proposto modelli informativi più costruttivi e responsabili per rinforzare l’importante ruolo sociale dei media di informare l’opinione pubblica secondo parametri che contribuiscano a limitare le logiche di parte, alleviare la polemica, la sfiducia e la conflittualità. La Giornata Nazionale dell’Informazione Costruttiva ha coinvolto tutti i partecipanti in Italia nella pubblicazione di notizie, approfondimenti, reportage e storie costruttive, capaci di liberare l’informazione da sensazionalismi, polemiche, fake news e promuovere fiducia nel mondo e negli esseri umani. Un collettivo di voci unite per un giorno con l’obiettivo comune di superare le logiche che caratterizzano l’informazione tradizionale e che, rimanendo accurate e veritiere, lavorano per mettere in luce le soluzioni più che i problemi per migliorare la capacità dei lettori di costruire la loro libertà di pensare e partecipare al bene del mondo, in una sorta di manifesto allargato e diffuso della positività.

SPIRITUALITÀ

IL PROGETTO: www.giornatainformazionecostruttiva.site

CULTURA / CONOSCENZA

PARTNER COINVOLTI: 67 enti, testate e organizzazioni locali e nazionali. Con il patrocinio FNSI, ASVIS, UGIS, FIMA, ODG

POVERTÀ SALUTE ECONOMIA ETICA ECOLOGIA APPROVVIGIONAMENTO IDRICO SOSTEGNO ALL’INFANZIA COSTRUZIONE DI STRUTTURE BUONE PRATICHE INSERIMENTO LAVORATIVO RICERCA SCIENTIFICA DIALOGO INTERRELIGIOSO DISABILITÀ CULTURA DELLA POSITIVITÀ

MEZZOPIENO 27 GIUGNO-LUGLIO 2021


editoriale

MEZZOPIENO 28 GIUGNO-LUGLIO 2021


editoriale

MEZZOPIENO 29 GIUGNO-LUGLIO 2021


tralagente

NOTIZIEflash

Raccontaci un’esperienza che nella tua azienda ha incrementato la felicità al lavoro Lo abbiamo chiesto agli imprenditori che hanno partecipato alla pubblicazione del manuale L’Impresa positiva edita dal movimento Mezzopieno

RIVALUTARE LA CULTURA DELLO SCARTO (LIVIO BERTOLA - BERTOLA SRL)

Con calma, ma anche con estrema chiarezza, sto cercando di far capire ai miei committenti, imprenditori come me, che la perfezione è una ossessione estetica errata e che bisogna educare anche il cliente ad un modo nuovo di vedere le cose. Anzi, è proprio un piccolo segno della mano dell’uomo o del suo lavoro, che può rendere unico un oggetto. Sono disposto a perdere le commesse ma a non cedere su questo valore. Dobbiamo capire che questo sarà un momento di cambiamento, sotto molteplici aspetti, compreso quello di rielaborare alcuni dogmi del passato.

FIDUCIA E CONDIVISIONE DI RESPONSABILITÀ (GIANNI CICOGNA - SMARTPEG)

Non ho mai messo l’obbligo di timbratura perché ho sempre pensato che si debba puntare sul dare valore alle persone. E responsabilità. Noi produciamo software, quindi siamo un’azienda che può permettersi di puntare sul lavoro da casa, per venire incontro alle esigenze dei lavoratori e delle lavoratrici. Certo non per tutti i settori è realizzabile, ma credo che nel nostro, gli imprenditori dovrebbero incentivare questa metodologia. Il perché è presto detto: dare la responsabilità a chi lavora, della gestione del proprio tempo, significa valorizzare la persona.

LA VIRGINIA È IL 12° STATO AMERICANO AD ABOLIRE LA DISCRIMINAZIONE LGTB 1 aprile – Governo della Virginia GLI STATI UNITI REVOCANO LE SANZIONI CONTRO LA CORTE PENALE INTERNAZIONALE 2 aprile – Joe Biden; Human Rights Watch LA NUOVA ZELANDA PRIMA NAZIONE AD APPROVARE UNA LEGGE PER L’IMPATTO CLIMATICO FINANZIARIO 13 aprile – Ministero del clima Neozelandese IL TEXAS CANCELLA UNA ESECUZIONE DOPO 45 ANNI DALLA CONDANNA 21 aprile – Death Penalty Information Centre IL MALAWI ABOLISCE LA PENA DI MORTE 29 aprile – Governo del Malawi LA RUSSIA REALIZZA IL PRIMO VACCINO CONTRO IL COVID NEGLI ANIMALI 30 aprile – Regolatore dell’agricoltura russo

L’ACCOGLIENZA COME PRATICA UMANA

IL PRIMO PARTO AL MONDO FA NASCERE E SOPRAVVIVERE 9 GEMELLI 4 maggio - Ain Borja clinic

Accogli come vorresti essere accolto. Le persone si tranquillizzano, le loro angosce diminuiscono, la paura per quello che ha detto la tv si affievolisce poco a poco e si torna a dare valore all’essere umano prima ancora che al cliente. Questo virus ci sta dando una grande possibilità, dobbiamo accoglierla: eravamo come un treno in corsa che ha frenato improvvisamente. E ora vediamo di nuovo gli altri e il valore dei piccoli gesti quotidiani.

L’EUROPA ABOLISCE I PESTICIDI DANNOSI PER LE API 6 maggio – Corte di Giustizia Europea

(ORNELLA SECA - AGENZIA DI ASSICURAZIONI)

MEZZOPIENO 30 GIUGNO-LUGLIO 2021


tralagente

NOTIZIEflash CURARE LE RELAZIONI IMPRENDITORIALI (MARCO PICCOLO - REYNALDI)

La cura delle buone relazioni con le aziende con cui collaboro, i fornitori e i clienti. Ho selezionato negli anni una rete di partner che si basa soprattutto sulla fiducia. Ogni realtà con cui collaboriamo è frutto di un’attenta valutazione e conoscenza da parte mia. Ogni realtà da cui acquistiamo o a cui vendiamo l’ho incontrata personalmente e ho condiviso esperienze. Devo capire le persone con cui ho a che fare: come vivono, cosa gli piace, cosa le preoccupa

IL POTERE TRASFORMATIVO DEL DONO (LUCA PERENO - LEROY MERLIN)

Normalmente non doniamo materiali ma in questo momento era l’unica cosa che potevamo fare: l’emergenza è una condizione che richiede un intervento tempestivo, con quel che si dispone, per fare in fretta ma al meglio possibile. Avevamo a disposizione materiali e li abbiamo dati: per noi, in questo momento, la responsabilità sociale si concretizza nel donare, senza aspettarsi nulla in cambio. Mettendo a disposizione quel che avevamo “in casa” abbiamo scoperto l’utilità “nascosta” di alcuni prodotti: è il caso delle abat jour o delle docce, che mai avremmo pensato di vedere in un ospedale da campo.

LA COMUNICAZIONE POSITIVA COME STRUMENTO DI LAVORO (MARCO GIANNANTONIO - FLAWOUR OF ITALY) Lavorare con l’ascolto attivo quotidiano: chiamare, confrontarsi, parlare con empatia a ogni collaboratore e - in un momento di emergenza e crisi come quella del Covid-19 - far capire che il superiore, il titolare, il “capo” è lì per aiutare.

MEZZOPIENO 31 NOVEMBRE-DICEMBRE 2020

MEZZOPIENO 31 GIUGNO-LUGLIO 2021

L’INGHILTERRA HA BLOCCATO IL COVID; IL PRIMO GIORNO SENZA NESSUN DECESSO 10 maggio – Cabinet of the Prime Minister UK IL GAMBIA HA DEBELLATO IL TRACOMA 11 maggio – World Health Organization GLI STATI UNITI SI RITIRANO DALL’AFGHANISTAN DOPO 20 ANNI 14 maggio – Ministero della Difesa USA; NATO


editoriale

LA STRAORDINARIA MERAVIGLIA DELLA NORMALITÀ La normalità è banale, noiosa, prevedibile. Per questo siamo attirati dalle novità che riescono a stimolare i nostri sensi e la nostra immaginazione e arriviamo a contrapporre meraviglia e normalità, fino ad intendere l’una come la mancanza dell’altra. Ma se la meraviglia nasce da situazioni lontane dalla normalità, allora le abitudini e la quotidianità possono rischiare di rendere la vita estremamente monotona o ancor peggio, la continua ricerca di rinnovamento, diventare indispensabile per sentirsi vivi, alimentando una sorta di mito del cambiamento. Il pericolo di assopirsi nella ricerca di stabilità e di sicurezza può spegnere lo stupore per il mondo, così come inseguire ossessivamente lo straordinario può assuefare la nostra capacità di apprezzare ciò che ci circonda. Una cosa ci sorprende perché è inattesa, è diversa dalla nostra aspettativa, non è riconducibile a ciò che già conosciamo o che ci è abituale, ma soprattutto perché possiede una dote insolita che eleva la nostra capacità di comprendere. La nostra apertura a leggere questo messaggio di scoperta rappresenta quindi l’elemento indispensabile per cogliere il valore creativo di ogni esperienza. Mantenere la condizione di stupore per il quotidiano e il casuale, l’imprevedibile, il non comprensibile e il contraddittorio, l’insignificante e persino per l’invisibile, è quindi una delle più grandi ricchezze della nostra vita. Rimanere aperti all’altro e al diverso, osservatori innocenti, attenti ai dettagli, disponibili alla gratitudine per cose, eventi e persone, può trasformare l’ordinario in eccezionale e lo stupore in meraviglia, liberandolo dal timore della novità che porta in sé.

La vita insegna che l’evoluzione più profonda si realizza accogliendo sia la permanenza che la fugacità e diventandone parte, cercando il senso comune nella diversità e lo straordinario nel quotidiano. La connessione e la continuità con ciò che ci circonda diventano così valori morali profondi che rendono meravigliosa la normalità. In questo modo possiamo scoprire che l’eccezione è parte dell’ordinario e che la condizione per meravigliarsi è soprattutto una disposizione allo stupore, una fiducia disarmata nel futuro, l’attenzione benevola per il particolare. Ne consegue che è nella normalità quindi che risiede la più straordinaria meraviglia, quella che è sotto i nostri occhi continuamente e che aspetta solamente di essere scoperta, svelata, accolta. La normalità diventa pluralità di differenze, non uniformità fissa; guardare ogni cosa come se fosse un’eccezione. Le cose migliori nella vita sono le più vicine: il respiro nelle narici, la luce negli occhi delle persone, il profumo dell’aria, la capacità delle nostre mani, la possibilità di dare senso a un momento con una parola. Allora non sarà più cercare di afferrare le stelle, ma vivere intensamente le semplici cose della vita come vengono, a rendere speciale ogni cosa, consapevoli che il pane quotidiano è il cibo più gustoso dell’esistenza. Non pretendiamo di essere tutti eroi o protagonisti, ma semplicemente uno dei tanti minuscoli organismi che contribuiscono a muovere il mondo e l’umanità con il loro apporto piccolo ma costante, operoso, attento ed indispensabile. Se la normalità è ridere senza motivo, annoiarsi per scelta, non dubitare delle cose perché vanno bene così, amare l’istinto e il

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quotidiano, allora la normalità è la vera rivoluzione. Le persone normali sono quelle che costruiscono la storia un pezzetto alla volta, che vanno avanti senza cercare di cambiare il mondo ma che trovano il modo per accoglierlo e viverlo ogni volta con coraggio. Il caffè la mattina, una partita a carte tra amici, i pranzi la domenica in famiglia, passeggiare senza preoccuparsi della meta, fare le piccole cose con un’attenzione speciale, la normalità è vivere senza cercare l’eccezione ma abitare l’ordinario per renderlo pieno di significato. La meraviglia è un gesto di attenzione e di amore, la capacità di avvertire il simile nel dissimile ed essere appagati dalla normalità, l’equilibrio più grande. Vedere le stesse cose con occhi diversi e accogliere l’unicità di ogni cosa come parte di un ordine più ampio. Non esiste un mondo perfetto per tutti ma uno dove si impara a godersi anche le sfaccettature e le differenze. La qualità più universale è la diversità, che diventa quindi la effettiva normalità. Senza questa meraviglia la realtà diventa opaca e scontata e la nostra identità si riduce alle capacità e alle prestazioni, e alla fine, alla nostra limitatezza e ai nostri insuccessi. Ognuno di noi è un mosaico originale di elementi uguali; la più bella trasgressione è riuscire a vedere in ogni combinazione di elementi, ogni giorno, qualcosa di speciale e non smettere mai di meravigliarsi dell’ordinario. La meraviglia è tutto intorno a noi, basta aprire gli occhi e allargare le braccia per accorgersene. Luca Streri

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MEZZOPIENO 32 GIUGNO-LUGLIO 2021

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