Dalla rete italiana della positività
APRILE/MAGGIO 2021
La cura nel- MASSIMO GRAMELLINI giornalista sportivo, per pasla scelta delle sare poi dal calcio alla politica parole è la sua GIORNALISTA E CONDUTTORE TELEVISIVO in qualità di corrispondente cifra stilistica. da Montecitorio. Ha curato la “Una buona notizia è il rubrica “Cuori allo Specchio” L’ho apprezzato fin dal primo sole che buca le nuvole” per il settimanale “Specchio” scambio di mail de “La Stampa”, poi il “Buone ancor più per il tempo e l’attenzione dedicati giorno”, un corsivo a commento di uno dei fatti a questa intervista. della giornata, sulla prima pagina del quotidiaMassimo Gramellini, vicedirettore ed editoria- no torinese, infine ne è diventato vicedirettore. lista del “Corriere della Sera”, dove ogni gior- Ha pubblicato saggi, racconti e romanzi, tra cui no firma la rubrica “L’ultima riga delle favole”, “Fai bei sogni” che “Il Caffè”, una ha venduto oltre un milione di copie, “Avrò q u o t i d i a n a cura di te”, scritto con Chiara Gamberale, e “Pritazzina di ma che tu venga al mondo”, dedicato all’attesa parole, ha del suo primo figlio. iniziato la Insegna “Informazione e storytelling”all’Unisua carrie- versità IULM di Milano. ra come In televisione ha collaborato con la trasmissione “Che tempo che fa” su Rai Tre, commentando i sette personaggi o fatti più importanti della settimana insieme a Fabio Fazio, e dal 2016 conduce il programma “Le parole della settimana”, prendendo spunto dalle parole chiave delle notizie della settimana. Ecco, non solo per Nanni Moretti le parole sono importanti! INTERVISTA ESCLUSIVA PER MEZZOPIENO PAG. 16/17
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Poste Italiane s.p.a. - Spedizione in abbonamento postale - N°1941/2019 Pubblicazione informativa no-profit
MEZZOPIENOfocus
MEZZOPIENOincontra
Buone notizie in prima pagina
La Colomb’era
MEZZOPIENOmondo
MEZZOPIENOItalia
La Giordania è il primo stato a vaccinare i rifugiati
Vendite di libri record: gli italiani leggono di più
Pag. 22
Pag. 8
Pag. 4
Coltivare nel mare: l’orto che salva l’acqua Pag. 12
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LE GROTTE DIPINTE DALLA NATURA Grotte colorate che sembrano uscire da un cartone animato, capolavoro della natura e frutto del lavoro del tempo, si trovano al confine tra Cile e Argentina e sono conosciute come le Capillas de marmol (cappelle di marmo). Sono uno dei tesori naturali più isolati e insoliti al mondo: si tratta di una serie di grotte scavate dall’acqua e dal ghiaccio nel lago General Carrera, nel cuore della Patagonia. In queste particolari stanze naturali nel marmo, l’azione erosiva dell’acqua ha creato stupefacenti motivi decorativi che
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LE LATTINE DIVENTANO DI CARTA: COCA COLA APRE LA STRADA
disegnano nella roccia onde sinuose di diverse sfumature di colore e composizioni cromatiche che sono vere e proprie opere d’arte. Diverse grotte, cunicoli, colonne e gallerie sono percorse e modellate dalle acque di fusione dei ghiacciai della Cordigliera delle Ande, contenenti piccole particelle di ghiaccio che rimangono sospese in acqua, creando un effetto chiamato termoclino che conferisce al luogo una dimensione magica. L’acqua di fusione glaciale è più densa e rifrange la parte blu della luce solare, dando vita a sfumature che variano dal turchese al blu notte, a seconda del meteo e del periodo dell’anno. Le grotte sono situate in una zona abbastanza remota del Cile, lontano dalle vie di comunicazione, e alcuni visitatori le esplorano a bordo di piccole imbarcazioni o kayak, solo in alcuni periodi dell’anno in cui le condizioni climatiche lo permettono. Fonte: Ministerio de Economia y Tursimo Chile
La Coca Cola, la bevanda più consumata nel mondo, ha lanciato la nuova alternativa alla lattina di alluminio estremamente inquinante, la bottiglia di carta. Dopo essere stata valutata per diversi anni uno dei marchi più inquinanti al mondo, la grande multinazionale ha cercato una soluzione per abbattere questo triste primato e ha lavorato in collaborazione con l’azienda danese Paboco, specializzata in imballaggi riciclabili per i prodotti, per costruire la nuova lattina di carta. La sfida presenta molte difficoltà per rendere i contenitori di carta efficaci come l’alluminio o la plastica, perché le caratteristiche della bevanda non devono essere compromesse e pressione e resistenza non devono diminuire. Dopo diversi tentativi e sette anni di lavoro e fallimenti la Coca-Cola ha ora lanciato ufficialmente un prototipo delle sue bottiglie di carta sostenibili e biodegradabili che sono pronte per essere messe sul mercato. Le prime bottiglie di carta CocaCola entreranno in commercio in Ungheria
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per effettuare la sperimentazione con i consumatori. “Abbiamo già una buona comprensione di quello che potrebbe accadere quando la bottiglia sarà lanciata nel mercato”, ha dichiarato Michael Michelsen, responsabile di Paboco. “Tuttavia c’è qualche elemento che non possiamo valutare a tavolino”. Sarà quindi il mercato ad avere l’ultima parola. Fonte: Coca Cola Company; Paboco; Breakfree from plastic
TORNA A VEDERE CON UNA CORNEA ARTIFICIALE: PRIMO AL MONDO
Per la prima volta al mondo una protesi artificiale ha ridato la vista a una persona che l’aveva persa a causa di una degenerazione irreversibile. Questo primato è un traguardo che la scienza medica insegue da oltre 100 anni, quando nel 1905 fu trapiantata con successo la prima cornea umana, operazione a cui non
tutti possono essere sottoposti. La nuova cornea sintetica è stata progettata da una startup israeliana e approvata nel luglio scorso, superando tutti i test clinici. L’impianto artificiale è stato eseguito su un paziente 78enne che aveva perso la vista dieci anni prima a causa di una deformazione della cornea. L’impianto Kpro ideato dal dottor Gilad Litvin, direttore medico della CorNeat Vision, può infatti sostituire una cornea danneggiata o opaca e restituire la vista. L’intervento è considerato relativamente semplice e ha richiesto meno di un’ora. La nuova cornea è un nanotessuto sintetico non degradabile che copre la superficie della palpebra e la parte bianca del bulbo oculare. Il professor Irit Bahar, capo dell’oftalmologia del Beilinson Hospital Petah Tikva in Israele, ha raccontato con orgoglio la grande emozione del momento in cui al paziente sono state tolte le bende: “Siamo orgogliosi di essere in prima linea in questo progetto emozionante e significativo che avrà senza dubbio un impatto sulla vita di milioni di persone”. Fonte: PRNewswire; CorNeat Vision
LE ETNIE DEL MALI FIRMANO LA STORICA PACE E IL PERDONO Tre accordi di pace sono stati firmati il 12, 22 e 24 gennaio 2021 dalle maggiori comunità etniche del Mali centrale. I Dogon, agricoltori sedentari, e i Fulani (conosciuti anche come Peul), pastori seminomadi, sono rivali storici per il controllo della terra, elemento di comunione e contesa. Le tensioni
sono aumentate dal 2015 quando le milizie islamiste di Al-Qaeda hanno fatto la loro comparsa nella regione, con a capo Amadu Koufa, di etnia Fulani, che ha portato avanti una campagna di reclutamento all’interno della propria comunità e causato la nascita delle cosiddette “forze di autodifesa” da parte dei Dogon. L’assenza del governo e la facilità di reperimento delle armi da fuoco hanno inoltre favorito l’escalation di violenza nella zona. I tre patti stipulati, sotto l’egida della HD (Centro per il Dialogo Umanitario), un’organizzazione svizzera che promuove il dialogo pacifico in Africa, Asia e Medioriente,
hanno obiettivi umanitari e sono attivi a Koro, una piccola area al confine col Burkina-Faso, particolarmente colpita dal conflitto, isolata e accessibile solo a gruppi di sostegno umanitario scortati dalle Nazione Unite. Gli accordi esortano le comunità “a lavorare per la pace perdonando gli atti passati e diffondendo messaggi di coesione e di pace”. Inoltre prevedono la libera circolazione di persone, merci e bestiame, indipendentemente dall’etnia, consentendone l’accesso ai villaggi e ai mercati. È un primo passo che segna un punto di svolta e una speranza futura alternativa alla recrudescenza degli attacchi. Fonte: Centre for Humanitarian Dialogue
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LA PRIMA DONNA A CAPO DEL COMMERCIO MONDIALE Il Consiglio Generale, il più alto organo dell’Organizzazione Mondiale del Commercio (WTO), ha annunciato la nomina di Ngozi Okonjo-Iweala a Presidente della WTO. L’ex ministra delle Finanze della Nigeria è la prima donna e la prima africana a ricoprire questa posizione. Il suo incarico è stato ufficializzato il 15 febbraio 2021 e durerà fino ad agosto 2025. La decisione è arrivata a seguito del ritiro della sua avversaria, la sudcoreana Yoo Myung-Hee, ed è stata ufficializzata durante la sessione speciale del Consiglio che si è tenuta in modalità virtuale. “Un WTO forte è essenziale se vogliamo riprenderci completamente e rapidamente dalla devastazione causata dalla pandemia del Covid-19. Insieme possiamo rendere l’Organizzazione Mondiale del Commercio più forte, più agile e più adatta alle realtà di oggi”, ha affermato la neopresidente a seguito della comunicazione della nomina. Sebbene alcune personalità abbiano esposto alcune perplessità sulle sue politiche economiche, per la maggior parte delle istituzioni europee e mondiali Ngozi Okonjo-Iweala è la persona giusta per riformare efficacemente la World Trade Organization in un momento così difficile. Fonte: World Trade Organization
mondo
LA GIORDANIA È IL PRIMO STATO A VACCINARE I RIFUGIATI
La campagna vaccinale in Giordania è cominciata il 13 gennaio avviando l’immunizzazione degli operatori sanitari e di quella parte della popolazione che è più a rischio, come i rifugiati. Una donna irachena, ospite in un campo profughi a nord del Paese, ha ricevuto già nella giornata di giovedì 14 gennaio la prima dose del vaccino. “Ancora una volta la Giordania ha dimostrato una leadership esemplare e solidarietà nell’accoglienza dei rifugiati. Il Paese ha incluso i rifugiati in ogni aspetto della risposta sanitaria pubblica alla pandemia, compresa la campagna nazionale di vaccinazione, dimostrando come si dovrebbe agire se vogliamo mantenere tutti al sicuro”, ha detto l’Alto Commissario delle Nazioni Unite per i Rifugiati, Filippo Grandi. “Faccio appello a tutti i Paesi affinché seguano l’esempio e includano i rifugiati nelle loro campagne di vaccinazione alla pari con la popolazione nazionale e in linea con i principi di assegnazione del COVAX”. Dei 78 Paesi che hanno cominciato le campagne vaccinali, infatti, solo 39 hanno incluso nei loro piani i rifugiati. La maggior parte di profughi, sfollati interni o apolidi risiedono in Paesi a basso o medio reddito e sono stati identificati come prioritari per ricevere il sostegno del progetto COVAX Facility, il piano di solidarietà che coinvolge governi e case farmaceutiche affinché venga garantita la distribuzione dei vaccini COVID-19 anche ai Paesi più poveri. Fonte: Alto commissariato delle Nazioni Unite per i rifugiati
I CONTADINI VINCONO CONTRO LA MULTINAZIONALE Con una storica sentenza la Corte d’Appello dell’Aja ha condannato la multinazionale petrolifera Shell Nigeria al risarcimento di due agricoltori nigeriani per i danni causati dalle fuoriuscite di petrolio verificatisi tra il 2004 e il 2007 nell’area del Delta del Niger. La società madre, la anglo-olandese Royal Dutch Shell non è stata ritenuta responsabile degli eventi ma è stata obbligata dal tribunale a installare un sistema di rilevamento delle fuoriuscite sull’oleodotto Oruma, al fine di prevenire ulteriori incidenti. La causa avviata 13 anni fa è stata intentata da quattro contadini nigeriani, due dei quali deceduti nel corso dell’azione legale, con il supporto dell’associazione ambientalista “Friends of the Earth”, il cui rappresentante nei Paesi Bassi, Donald Pols, ha affermato: “Questa è una notizia fantastica per l’ambiente e per le persone che vivono nei paesi in via di sviluppo. Fino a questa mattina le multinazionali olandesi potevano agire impunemente nei paesi in via di sviluppo. (…) Da questo momento in poi le multinazionali olandesi saranno ritenute responsabili delle loro attività e delle loro azioni”. I contadini nigeriani dell’area hanno accolto la sentenza con lacrime e urla di gioia. La decisione inoltre potrebbe rappresentare un precedente per aprire a ulteriori estensioni in casi analoghi che coinvolgono altre compagnie petrolifere e non solo. Fonte: Al Jazeera
INDIA: GLI STUDENTI PAGANO CON I RIFIUTI DI PLASTICA I piccoli studenti del villaggio di Pamohi, nello Stato dell’Assam, in India vanno a scuola ogni mattina con in mano un sacchetto di rifiuti di plastica: è questo il loro modo per pagare la retta scolastica. La scuola Akshar, fondata da Mazin Mukhtar e sua moglie Parmita Sarma, ha trasformato i suoi alunni in giovani ecologisti, rinunciando alle rette scolastiche e contribuendo a impedire alla popolazione locale di bruciare plastica usata. Questa pratica vuole aiutare i villaggi a superare il pericolo ambientale provocato dai rifiuti abbandonati nelle strade e l’inquinamento causato dai falò tossici creati per distruggere l’immondizia prodotta dalla comunità. I bambini di questi villaggi sono mandati solitamente a lavorare nei campi all’età di 6-7 anni per guadagnare circa 3 euro al giorno e privati dell’istruzione. “Abbiamo chiesto ai genitori di mandare i bambini a scuola con la plastica. Quasi nessuno ci ha creduto all’inizio ma con il tempo hanno visto che in questo modo avrebbero potuto evitare di pagare la scuola e MEZZOPIENO 4 APRILE-MAGGIO 2021
hanno aderito a questo impegno”, dice Mukhtar. La scuola offre anche formazione professionale: agli studenti viene insegnato come installare i pannelli solari e ci sono laboratori di falegnameria ed elettronica. Dei 20 studenti originari di Akshar, 7 sono diventati insegnanti e ora gestiscono 110 bambini di età compresa tra 4 e 15 anni e una lista di attesa di 100 altri bambini. “Raccogliamo fino a 10.000 pezzi di plastica ogni mese. Questi si trasformano in eco-mattoni per l’edilizia”. Fonte: Akshar School
LE MASCHERINE RICICLATE DIVENTANO OGGETTI Si chiama “Stack and stack” ed è la nuova invenzione proposta dal giovane designer sudcoreano Kim Ha-Neul per far fronte a una nuova fonte di inquinamento: le mascherine chirurgiche usate. Si calcola infatti che ogni mese vengano prodotte circa 129 miliardi di protezioni facciali, a cui si aggiungono circa 65 miliardi di guanti che spesso finiscono per terra, in mare o nei fiumi, contribuendo all’inquinamento globale. Questo fatto ha stimolato il ventitreenne artista sudcoreano che ha affermato: “la plastica è riciclabile, quindi
perché non ricicliamo le mascherine che sono fatte proprio di questo materiale?” Da giugno il giovane designer ha allestito una raccolta di queste protezioni nella sua scuola, la Kaywon University of Art and Design, riuscendo a recuperarne più di 10.000 e ha anche ricevuto in donazione una partita di 10 quintali di prodotti difettosi da una ditta locale. Kim Ha-Neul ha successivamente sanificato il materiale e, una volta rimossi gli elastici, ha utilizzato una pistola termica per sciogliere le mascherine e fonderle assieme, creando una plastica dura e durevole da cui ha prodotto i primi sgabelli a tre piedi dell’altezza di 45cm. Servono circa 1.500 mascherine e tre ore di lavoro per la produzione di una seduta e il giovane designer prevede di realizzare anche tavoli, lampade e sedie. Inoltre sta portando avanti una campagna diretta al governo e alle aziende per stimolare la raccolta differenziata delle mascherine attraverso l’installazione di contenitori specifici. Fonte: Reuters
LA TANZANIA CANCELLA L’ESECUZIONE DI 256 DETENUTI In occasione della Giornata dell’Indipendenza della Tanzania, il 9 dicembre, il presidente Jonh Magufuli ha commutato in ergastolo la pena di morte di 256 detenuti in attesa di esecuzione. “Oggi è la nostra Giornata dell’Indipendenza, avrei dovuto autorizzare la morte di 256 condannati. Non ne ho eseguita una. Commuto queste pene in ergastolo,” ha dichiarato il presidente. “La legge dice che dovrei impiccarli tutti. Ma chi sarebbe alla fine il peccatore maggiore? Chi ha ucciso una, due o tre persone o io che dovrei ucciderne 256?” Le organizzazioni per i diritti umani denunciano la sovrappopolazione dei bracci della morte nelle carceri del Paese. Infatti in Tanzania l’ultima esecuzione risale al 1994 e da allora i condannati alla pena capitale, separati dai prigionieri comuni, vivono nell’angoscia dei continui rinvii e ritardi e in celle sempre più congestionate. Il presidente ha inoltre accolto la petizione del Dipartimento delle Prigioni graziando o riducendo la pena di altri 3.316 prigionieri condannati per reati minori e che avevano già scontato la maggior parte della propria sentenza. La dichiarazione di Magufuli ha ridato speranza alle associazioni internazionali e locali che a gran voce chiedono di passare all’abolizione definitiva della pena di morte nel Paese. Fonte: The Citizen; Amnesty International
MEZZOPIENO 5 APRILE-MAGGIO 2021
IL PAKISTAN RENDE ILLEGALE IL TEST DI VERGINITÀ PER LE DONNE In Pakistan la Corte suprema ha dichiarato illegale e discriminatoria la prassi di sottoporre al test di verginità le donne che denunciano una violenza sessuale. L’antica pratica in uso nel Paese e in diverse altre nazioni del mondo è anche chiamata in gergo popolare “delle due dita” ed è un vecchio metodo della tradizione attraverso il quale si accerta l’integrità femminile in seguito a una presunta violenza sessuale. Secondo la giudice della Corte suprema del Punjab Ayesha Malik che ha emesso la nuova sentenza, questa usanza è “invasiva e viola il corpo delle donne” ed è quindi da considerarsi fuori legge. I test della verginità sono eseguiti in alcuni parti del mondo prima del matrimonio o in alcuni casi come requisito per ottenere un lavoro e sono spesso condotti contro il volere della donna. Una campagna avviata negli ultimi anni da diverse attiviste e giornaliste pakistane ha portato alla sensibilità internazionale questa pratica e chiesto la sua abolizione perché considerata irrispettosa della dignità. Questa sentenza rappresenta il precedente che entra a far parte della giurisprudenza per far sì che i test di verginità siano aboliti del tutto nel Paese. Secondo il gruppo di attivisti War against rape, solo il 3% delle accuse di stupro termina con una condanna e le recenti manifestazioni hanno fatto sì che lo scorso 15 dicembre il governo pakistano approvasse una legge che inasprisce le pene per gli stupratori. Molte sanzioni simili sono state approvare anche in Bangladesh e in altri Paesi musulmani. Fonte: Al Jazeera
Mezzopieno è innanzitutto un modo di pensare, un approccio alla vita ed una maniera di essere. Il pensiero Mezzopieno è sempre pro, mai contro. Mezzopieno si pone come risposta costruttiva al vittimismo, alla polemica e al disfattismo. Il modo di essere Mezzopieno collabora con tutti per stimolare risposte positive all’atteggiamento pessimista, a quello conflittuale e alla ricerca di capri espiatori. Vivere Mezzopieno significa non avere timore di caricarsi delle responsabilità e dell’impegno di individuare stimoli creativi e fecondativi diversi dalle dinamiche distruttive e di contrasto. Il cambiamento è responsabilità di chi costruisce con umiltà, coinvolgendo il maggior numero di persone possibile in relazioni collaborative. Piuttosto che cercare di demolire ciò che è ritenuto sbagliato, Mezzopieno propone alternative, pratiche e comportamenti che perseguono l’armonia e che non impiegano energia per contrastare ma per creare. La scelta buona prende il posto di quella cattiva. Chi si identifica nel Mezzopieno non esalta il buonismo ma ha un approccio positivo e aperto al diverso ed al nuovo. Il cambiamento è un processo che va condiviso da tutti e può avvenire soltanto lentamente, con la presa di coscienza e la partecipazione costruttiva di ogni elemento della società. L’alternativa alla rivoluzione è l’evoluzione. La vera forza che manda avanti il mondo da sempre e che lo ordina attraverso la crescita e la collaborazione di tutti. Chi giudica questo modo di pensare come naif… ha ragione! Non è obiettivo del pensiero Mezzopieno produrre utili o generare profitto. È dimostrato che i buoni esempi “sono in grado di suscitare emozioni positive e di spingere le persone a seguire gli esempi presentati e addirittura provocare reazioni fisiche tali da lasciare un’impronta duratura capace di influenzarne le azioni future. Questo fenomeno, che in psicologia prende il nome di “elevazione morale’” può provocare cambiamenti comportamentali e predisporci all’empatia e all’interazione sociale”.
MEZZOPIENO 6 APRILE-MAGGIO 2021
cosafacciamo
Indice di benessere
La comunità Mezzopieno è un movimento formato da persone, gruppi, enti e associazioni che condividono l’impegno per la diffusione della cultura della positività e che credono nell’importanza di promuovere un approccio costruttivo e armonioso nella società e nella vita.
LE ESECUZIONI CAPITALI AI MINIMI NEL MONDO Nel 2020 sono state giustiziate meno persone degli ultimi 30 anni.
DIFFUSIONE DI MEZZOPIENO NEWS: IL CERCHIO DELLA GRATITUDINE Il “cerchio della gratitudine” è il progetto che prende vita dalle relazioni di gratuità e di gratitudine che si vengono a creare intorno a Mezzopieno News: il periodico, nella sua forma cartacea, viene consegnato di mano in mano nel cerchio delle conoscenze e delle persone vicine ai membri della comunità e diventa uno strumento di relazione e di condivisione. I volontari della comunità Mezzopieno sono attivi nella distribuzione di Mezzopieno News in: Ospedali - Case di cura e di degenza - Centri di accoglienza per anziani Carceri ed istituti penitenziari - Scuole - Parrocchie - Associazioni - Aziende - Circoli - Comunità.
MEZZOPIENO NELLE SCUOLE La cultura della positività entra nelle scuole con laboratori di lettura e comunicazione gentile. Attraverso attività, giochi ed esperienze si trasmettono i valori della fiducia, della gratitudine e della collaborazione, per stimolare il lato migliore di ogni studente e la capacità di educare la propria volontà al bello e al buono.
Diversi i fattori che contribuiscono al declino della pena di morte, tra cui la criminalità in forte diminuzione negli ultimi decenni: il numero omicidi negli Stati Uniti è sceso da quasi 25.000 nel 1991 a meno di 15.000 nel 2010. A partire dagli anni ‘80 molti Stati hanno inoltre promulgato leggi che consentono ai trasgressori più gravi di essere condannati all’ergastolo invece che alla morte.
INFO SU WWW.MEZZOPIENO.ORG
L’UFFICIO STUDI MEZZOPIENO L’attività di ricerca è lo strumento attraverso il quale il movimento Mezzopieno approfondisce la sua capacità di interpretare ed analizzare la società e le sue evoluzioni. I programmi di ricerca del movimento sono un laboratorio permanente che coinvolge università, ricercatori, associazioni e gruppi di lavoro. In particolare, Mezzopieno svolge l’attività di studio e analisi in collaborazione col Gruppo di Ricerca Valori, Etica ed Economia dell’Università di Torino, di cui è membro.
Le esecuzioni capitali nel mondo sono ai minimi storici e anche il numero di persone che sono state condannate a morte è in forte diminuzione da quando la Corte Suprema degli Stati Uniti, uno degli ultimi Paesi al mondo in cui esiste ancora la pena di morte, ha creato il quadro giuridico che disciplina la pena di morte, nel 1976. ll rapporto annuale del Death Penalty Information Center evidenzia che anche se il 2020 è stato un anno anomalo a causa della pandemia, i dati mostrano una forte e costante tendenza alla diminuzione dalla pena di morte dopo il picco degli anni ‘90.
Nel mondo sono state registrate 2.307 condanne a morte in 56 paesi nel 2019, in diminuzione rispetto al totale di 2.531 segnalate nel 2018. Questa cifra rappresenta il numero più basso di esecuzioni registrate nell’ultimo decennio da quando i dati sono disponibili. Nel 1977 solo 16 paesi avevano abolito totalmente la pena di morte, oggi quel numero è salito a 106, più della metà dei paesi del mondo.
Fonte: Ufficio Studi Mezzopieno
MEZZOPIENO AL LAVORO Il movimento Mezzopieno promuove l’organizzazione positiva del lavoro. All’interno delle aziende della rete Mezzopieno si realizzano percorsi di condivisione di pratiche e modelli finalizzati al benessere delle persone che vi lavorano, per un approccio costruttivo con il gesto lavorativo, con la comunità in cui si lavora, con il mercato e con il mondo.
MEZZOPIENO NEI COMUNI
Mezzopieno è presente nei Comuni italiani con programmi per la diffusione della cultura della gentilezza e della pratica positiva attraverso l’istituzione degli Assessori della gentilezza, nominati dai Sindaci per la realizzazione di iniziative per stimolare la collaborazione e ridurre la conflittualità nelle comunità. MEZZOPIENO 7 APRILE-MAGGIO 2021
focus
Buone notizie in prima pagina
I risultati di una prima indagine esplorativa ELISABETTA GATTO
L’eccesso di attenzione che i media biettivo di valutare, grazie a un campione dedicano alla cronaca nera e l’in- di lettori, la presenza di notizie positive e sistenza sulla spettacolarizzazio- negative sulle prime pagine dei principane della sofferenza non sono uno li quotidiani nazionali. “Abbiamo ritenuto specchio della realtà, che è molto che fosse importante partire dal sondapiù variegata e complessa. Sono re la rappresentazione degli utenti, cioè di coloro che le notizie le spesso trascurati i leggono, prima di avviare successi e l’impegno di persone e un lavoro con chi invece “Il quotidiano che comunità che ogni le scrive”, ha precisato informa ci preserva giorno contribuiscono a Marta Casonato, psicodalla quotidianità che loga, referente scientifico trasformare la società, a disturba” del progetto. volte senza fare rumore. Le testate dei quotidiani Ma cosa definisce positiva o Daniel Pennac sono state selezionate predinegativa una notizia? E quale ligendo il criterio della diffusione spazio occupano le une e le altre nazionale (dati ADS, 2019), escludendo notizie sulle prime pagine dei giornali? Queste domande hanno guidato il lavoro quelli a tema sportivo o economico. Il lavodi ricerca avviato dall’Ufficio Studi Mez- ro di indagine è stato condotto su Corriere zopieno nel mese di maggio 2020 con l’o- della Sera, Repubblica, La Stampa, Avveni-
re, Il fatto quotidiano. Il lavoro di codifica ha coperto 47 giornate (dal 21 maggio al 6 luglio 2020), per un totale di 229 prime pagine analizzate e di trascrizione e codifica di circa 2500 titoli. FRAMING E INFORMAZIONE Come valutare un titolo di giornale? L’analisi è stata guidata dal concetto di framing, cornici che ci servono per valutare le informazioni che riceviamo, colmandole quando sono parziali o ambigue. Uno strumento concet-
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tuale di cui ognuno di noi si avvale nella valutazione di un messaggio, una sorta di guida interpretativa che fa riferimento ai contributi salienti delle notizie. Sia i media, sia gli individui fanno affidamento al framing per trasmettere, interpretare e valutare le informazioni (Neuman et al, 1992). È emerso che i titoli negativi sono i più ricorrenti (40% del totale), seguiti da quelli neutri o ambivalenti (37%) e, infine, dai titoli positivi (23%). È possibile che una preponderanza di titoli negativi sia da legare allo specifico momento storico della pandemia da Covid-19.Avvenire detiene il record di percentuale di titoli positivi, mentre la Stampa quello dei titoli negativi. La Repubblica e il Corriere della Sera mostrano un bilanciamento fra titoli neutri/ambivalenti e titoli negativi, mentre Il Fatto Quotidiano è quello che propone meno notizie positive e il maggior numero di notizie ambivalenti. La politica è la categoria più rappresentata, con oltre un quarto dei titoli, seguita dalla cronaca (17%), dagli esteri (12%) e dall’economia (11%). L’area culturale occupa il 17% dei titoli e comprende notizie di spettacolo, musica, cultura e arte. È quest’ultima la sezione che mostra la maggior percentuale di buone notizie, mentre in attualità, politica ed esteri se ne ritrovano le minori percentuali, persino meno della cronaca.
focus Le aree in cui compaiono più frequentemente notizie valutate come negative sono gli esteri (60%), la cronaca (50%) e la categoria che raggruppa scienza, tecnologia e salute (45%, anche in questo caso probabilmente a causa della pandemia). INFORMAZIONE POSITIVA E PERCEZIONE DEL MONDO “Questo lavoro”, prosegue Marta Casonato, “costituisce una prima indagine esplorativa volta a sondare lo spazio occupato dalle notizie positive sulle prime pagine dei giornali attraverso lo sguardo dei lettori. Purtroppo, i quasi tremila titoli analizzati in questo studio restituiscono una netta prevalenza di titoli codificati nella valenza negativa. Questo dato, sul quale potrebbe aver influito il periodo storico, rimanda comunque all’urgenza di lavorare in direzione della parità di informazione positiva, specie considerato che lo squilibrio fra titoli negativi e positivi si fa ancora
più accentuato in alcune testate giornali- che la rappresentazione di stiche e in taluni periodi e circostanze. L’o- chi l’informazione la produbiettivo dello studio finora condotto è stato ce, ovvero i giornalisti. Per INFORMAZIONE POSITIVA IN TEMPO valutare la percezione dei lettori sull’influsso questo motivo la ricerca del DI EMERGENZA SANITARIA che i media hanno nel creare la loro perce- gruppo di lavoro del moviLo scorso 17 marzo Mezzopieno e l’Agenzia Stampa DIRE hanno zione della realtà. Sapendo che quest’ultima mento Mezzopieno insieme promosso un corso per i giornalisti, ma aperto a tutti, intitolato influisce significativamente sul modo di ve- alle università partner, sta “Buone pratiche per un’informazione positiva e costruttiva in tempo dere il mondo e sulla fiducia lavorando di emergenza sanitaria”. La pandemia ha mostrato la debolezza di un certo giornalismo alla ricerca di sensazionalismo e di click mentre e dunque sullo stato d’aniper effet“Comunicare l’un l’altro, cresce il bisogno di un’informazione che accompagni i lettori nella mo del lettore, la perceziotuare un scambiarsi informazioni comprensione della realtà in modo costruttivo, basandosi su fonti ne della realtà promossa confronto è natura; tener conto attendibili e su dati. dai media può modificare analogo delle informazioni che Tra i molti spunti di riflessione, Ruben Razzante, docente di Diritto la capacità di comprendere con loro. dell’informazione, ha citato il rischio di una disinformazione per ci vengono date è inondazione di contenuti: avere un aggiornamento costante cultura” e attenuare o amplificare la Come osserè un privilegio, tuttavia occorre fare i conti con la precarietà va Marta Casopolemica, la conflittualità e il Italo Calvino dell’informazione. Nicola Perrone, direttore dell’Agenzia nato, “un paragosenso di appartenenza nei constampa Dire, ha evidenziato come le persone in realtà cerchino fronti della società”. L’indagine ha ne tra le percezioni di nell’informazione una conferma delle proprie idee. Bruno Mastroianni, filosofo e consulente per i social media di RaiPlay, quindi messo in luce l’importanza di predi- chi fa informazione e di chi la ha offerto una prospettiva interessante parlando di quanto la sporre modelli comunicativi che permettano fruisce potrebbe permettemanipolazione dell’informazione spesso sia così sottile da non farci alle persone di costruirsi opinioni obiettive e re di effettuare una riflessiopercepire che lo sia. consapevoli , come elementi di giustizia, di ne circostanziata sull’effetto In un momento storico in cui l’opinione pubblica è polarizzata sul armonia e di benessere per la collettività e sociale e culturale di ciò che tema dei vaccini anti covid-19, il titolo “Donna muore investita da un autobus. Aveva appena fatto il vaccino” di per sé non riporta notizie viene scritto, su come queper il bene comune. false, ma alimenta lo scontro, nutre la polemica e non contribuisce sto viene fatto, sulle scelte a fare buona informazione. UTENTI E PROFESSIONISTI DELL’INFOReditoriali, l’uso delle paroMAZIONE A CONFRONTO le, dei titoli e dei contenuti, Se è vero che i lettori sono gli utenti finali sugli stili e sul ruolo di chi dei giornali ed è quindi interessante son- produce informazione”. Per dare in primis la loro rappresen- questa ragione, la successiva fase della ricer- Parità di Informazione Positiva #Mezzopietazione, è pur vero che ca si svilupperà nell’analizzare la percezione no. Questi professionisti hanno fornito una è importante dei giornalisti sulle informazioni, attingendo definizione di cosa siano per loro le buone sondare anche dai risultati che emergeranno dall’a- notizie, delineandone gli elementi fondaan- nalisi di una serie di interviste condotte con mentali e l’impatto che queste possono ave100 giornalisti coinvolti negli ultimi tre anni re sul lettore. nella campagna nazionale per la
MEZZOPIENO 9 APRILE-MAGGIO 2021
Italia
COLTIVARE NEL MARE: L’ORTO CHE SALVA L’ACQUA
Crescere frutta e verdura sui fondali dei mari è un nuovo metodo che rivoluziona l’agricoltura e il suo approccio tradizionale con il suolo e soprattutto con l’uso dell’acqua. La coltivazione fuori dal suolo, l’idrocultura, è una tecnica sempre più usata che consiste nel coltivare le piante non nel
terreno. A Noli, in provincia di Savona, è stato fondato un orto interamente coltivato in biosfere subacquee in mare. Progettato dall’ingegnere Sergio Gamberini, l’orto sottomarino Nemo consente di crescere lattuga, basilico e fragole all’interno di cupole ancorate sul fondale marino a circa sei metri di profondità. Le biosfere trasparenti sono progettate in modo che i raggi solari possano arrivare alle piante che restano comunque isolate dall’acqua salata. All’interno delle sfere l’evaporazione dell’acqua marina si trasforma, condensandosi, in acqua dolce, consentendo così l’irrigazione alle culture e la giusta climatizzazione, con una umidità controllata e temperatura costante a 25 gradi. Questo metodo di coltivazione è naturalmente biologico e garantisce alle piante di non essere aggredite da parassiti o intemperie; inoltre la qualità organolettica delle verdura coltivata ha dimostrato essere pari o addirittura superiore alle piante provenienti da coltivazioni tradizionali. L’idrocultura costa meno e rende di più e per questo si candida per risolvere i problemi idrici che il mondo sta affrontando, rappresentando un notevole risparmio di acqua per l’attività agricola, un minor sfruttamento del suolo e un’opportunità per tutti quei Paesi che dispongono di scarse risorse idriche. Fonte: Nemo’s Garden
IL PRIMO PARTO AL MONDO CON SINDROME DI ALSTRÖM E’ un evento eccezionale il primo parto al mondo di una donna affetta dalla sindrome di Alström, una malattia genetica rara che provoca, tra i suoi effetti, anche l’infertilità. Il parto è avvenuto all’ospedale Sant’Anna della Città della Salute di Torino, dove una giovane donna affetta da questa patologia è riuscita a concepire e a portare a termine la sua gravidanza. La 26enne è portatrice di una mutazione del gene Alms1 che è riscontrata solo in 450 casi di donne in tutto il mondo. Questa sindrome multi-sistemica porta a patologie degenerative gravi che colpiscono vista e udito e provocano disfunzioni cardiache, renali ed epatiche, oltre a impedire la procreazione. La paziente è stata assistita per tutto il periodo di gestazione negli ambulatori per le gravidanze a rischio, in collaborazione con il servizio di genetica clinica dove la dott.ssa Chiara Benedetto ha seguito il parto programmato all’ottavo mese. Mamma e neonato stanno bene e segnano un’importante traguardo, lasciando aperta la porta della speranza per molte altre donne con la medesima patologia. Fonte: ANSA
AUMENTANO LE FORESTE ECOGESTITE IN ITALIA: PRIMA NELL’UE In Italia le foreste gestite in modo sostenibile aumentano e raggiungono una superficie complessiva di 900.000 ettari, l’equivalente di circa tutta l’area della regione Umbria. L’incremento rispetto allo scorso anno è stato di 8.000 ettari, comprensivi di boschi e pioppeti protetti dalle speculazioni e inseriti nella cosiddetta Catena di custodia del PEFC, il Programma Internazionale di Valutazione degli schemi di certificazione forestale. La regione più ricca di foreste ecogestite è il Trentino Alto-Adige con oltre la metà del patrimonio nazionale (555.997 ettari), seguito da Friuli Venezia Giulia (92.016 ettari), Veneto (74.360 ettari), Lombardia, Piemonte, Toscana, Emilia Romagna, Basilicata, Marche e Umbria. Nel ventesimo anno di attività sul territorio italiano, il Programma fa segnare un cospicuo aumento delle aziende di trasformazione nel settore legno e carta che aderiscono alla Catena di Custodia, che raggiungono quota 1.179, con un aumento di 142 rispetto all’anno passato e un significativo incremento di nuove aziende, prevalentemente del settore edilizia e imballaggi. Gli altri settori industriali coinvolti sono quello dei pannelli, edilizia e prima trasformazione e il settore carta, sia per stampa che per packaging. Il PEFC è un’alleanza globale di sistemi nazionali di certificazione forestale senza scopo di lucro e non governativa, impegnata a promuovere la gestione sostenibile delle foreste attraverso una certificazione indipendente di terza parte. Il 55% dei consumatori europei riconosce e cerca il logo PEFC sui prodotti e sul packaging, e l’Italia è al primo posto come conoscenza e percezione dell’etichetta, con il 67% dei consumatori attenti. Fonte: Programme for Endorsement of Forest Certification schemes
MEZZOPIENO 10 APRILE-MAGGIO 2021
SALE CHIUSE: IL TEATRO ARRIVA A DOMICILIO
VENDITE DI LIBRI RECORD: GLI ITALIANI LEGGONO DI PIÙ
Si chiamano Unità Speciali di Continuità Artistica e sono la risposta degli attori di teatro, musicisti e cantanti per superare le restrizioni imposte dal Covid19. Il pubblico ordina da un menu online i pezzi, l’attore raggiunge con la bici la casa della gente, come un rider, con uno zaino contenente il necessario per lo spettacolo e mette in scena all’aperto e a distanza, sotto una finestra, in un cortile o in un parco, il suo spettacolo. Il progetto è partito dalla città di Lecce il 4 dicembre scorso e, dopo il grande successo, tantissimi artisti in tutta Italia hanno risposto a una chiamata per condividere l’idea e lo hanno replicato creando una vera e propria rete di artisti vagabondi per amore dell’arte.
Nonostante tra le misure restrittive dovute alla pandemia da coronavirus ci sia stata la chiusura delle librerie in tutto il mondo, le vendite di libri sono cresciute e in alcuni Paesi hanno toccato record che non si vedevano da diversi anni. Nel 2020 le vendite di libri in Italia sono state tra le migliori in Europa e sono cresciute del 2,4%, principalmente grazie a e-book e audiolibri. Nel complesso, gli italiani hanno acquistato 104,5 milioni di libri. Il dato è ancora più significativo se si calcola la perdita del comparto dell’editoria scolastica, frenata notevolmente dal mancato rinnovo dei libri di testo a causa del blocco imposto per il covid.
È una rivincita della creatività sui teatri chiusi, raccontano gli artisti: “Si tratta di un’operazione teatrale nel senso più puro del termine: io, una bicicletta, una storia, un palchetto che metto all’interno dello zaino, nessun filtro tecnologico. Vado sotto i balconi e porto a domicilio gli spettacoli teatrali”, racconta Ippolito Chiarello che ha avuto per primo l’idea. Alcuni condomini si mettono d’accordo e ordinano uno spettacolo insieme, altri lo regalano ai figli intristiti nelle loro stanze da ore di videolezioni, alcune scuole invitano gli artisti nei loro cortili, c’è anche chi lo regala alla moglie o al fidanzato per fargli una sorpresa. Un bisogno di arte e di umanità che ha trovato forza nella fantasia degli artisti che hanno saputo reinventare il loro ruolo in un momento in cui i loro talenti rischiavano di venire dimenticati e la loro arte repressa.
Nel resto d’Europa le cose non sono andate dappertutto nello stesso modo, in molti Paesi le vendite sono crollate, come in Francia, Germania e Portogallo, in altri non hanno subito variazioni, mentre in alcuni casi hanno visto delle impennate, come nel Regno Unito dove le vendite hanno toccato il record degli ultimi 8 anni con un incremento del 5,5% e in Olanda dove hanno segnato un aumento del 7% rispetto all’anno precedente. I consumi culturali e la crescita rapida dell’e-commerce sono stati gli elementi che hanno guidato un nuovo tipo di acquisti che si sta diffondendo in maniera differente nei diversi Stati. Gli editori affermano che solo alcuni lettori hanno saputo affrontare il cambiamento culturale. I dati indicano che a parità di tempo trascorso in casa, a causa del lockdown, gli italiani hanno saputo investire in cultura e hanno ritrovato il piacere di leggere e di conoscere.
Fonte: Ippolito Chiarello
Fonte: Associazione Italiana Editori
MEZZOPIENO 11 APRILE-MAGGIO 2021
Italia
GLI ITALIANI COMPLETANO IL RECUPERO DELL’ANTICA TIRO Il nuovo anno ha visto la conclusione dei lavori nel sito dell’antica Tiro, nel sud del Libano, città fenicia con oltre 4000 anni di storia che dal 1984 è stata inserita nella lista dei Patrimoni dell’umanità dell’UNESCO. Il recupero è stato portato avanti dal contingente dei Caschi blu italiani impegnati nella missione ONU UNIFIL. I militari hanno completato la manutenzione dell’impianto di illuminazione e della costruzione della recinzione esterna di una delle tre zone di interesse storico-archeologico a sud della città di Al-Mīdā’. Gli scavi hanno portato alla luce strutture risalenti alle epoche egizia, greca, romana e bizantina. Di particolare interesse una lunga strada colonnata e pavimentata a mosaico, il porto, le terme e una particolare arena. Il progetto rientra nel programma di cooperazione civile-militare tra Italia e Libano ed è stato finanziato dal Ministero della Difesa italiano all’interno del quadro di intervento dei Caschi Blu ONU nella missione UNIFIL. Le autorità libanesi hanno apprezzato l’iniziativa e hanno partecipato alla cerimonia di inaugurazione alla presenza del sindaco e presidente dell’Unione delle Municipalità di Tiro, Hassan Dbouk e il comandante del contingente italiano in Libano, generale di brigata Andrea Di Stasio che ha affermato: “Io sono solo uno dei tanti testimoni di un rapporto millenario tra due sponde del Mediterraneo, tra la cultura italiana e quella libanese. Spero che questo progetto sia foriero di futuri slanci non solo nell’archeologia e nell’arte ma anche nel turismo e, quindi, nella ripresa economica di questa terra meravigliosa”. Fonte: Organizzazione delle Nazioni Unite
SCOPERTA LA DIAGNOSI PRECOCE DEL TUMORE AL SENO Gli scienziati hanno scoperto la proteina chiave per la diagnosi precoce del tumore al seno più aggressivo. Lo studio è stato effettuato da ricercatori Italiani coordinati dal Professor Massimo Zollo, genetista dell’Università Federico II di Napoli, in collaborazione con l’Istituto Nazionale dei Tumori Ircs. La ricerca, pubblicata sulla rivista specializzata iScience, evidenzia che la proteina Prune-1 viene prodotta da circa il 50% delle donne con carcinoma mammario triplo negativo, neoplasia che rappresenta il 20% dei tumori al seno. Negli studi condotti su un ampio campione di donne di età diverse, i ricercatori hanno osservato che quando i geni Prune-1 e Wnt1 nella ghiandola mammaria sono iper-espressi si generano il carcinoma mammario triplo negativo e le metastasi polmonari.
IL MANEGGIO DEI DETENUTI APRE PER AIUTARE I DISABILI Il ranch Opera, in provincia di Milano, si trova all’interno del carcere ed è un maneggio rieducativo, dove i detenuti hanno la possibilità di seguire un percorso di reinserimento sociale e aiutare i disabili attraverso la ippoterapia. Diventato una fattoria didattica, è una seconda possibilità per persone che hanno commesso grandi sbagli nella loro vita e che stanno cercando di riparare. L’iniziativa, ideata dall’associazione Giacche verdi Onlus, si chiama Freedom (Libertà) e ha creato un luogo naturale di incontro e aiuto reciproco tra detenuti e persone con disabilità. La fattoria è composta da
cavalli sequestrati perché vittime di maltrattamenti ma anche da asini, maiali, tartarughe, pavoni e pappagalli. Oltre all’interscambio tra la comunità
carceraria e la società, il progetto mira a offrire una concreta possibilità di formazione lavorativa per i detenuti che apprendono il mestiere del maniscalco, del fattore e dello stalliere. All’inaugurazione, il garante dei detenuti di Regione Lombardia Carlo Lio ha voluto dare onore all’importanza di iniziative come questa, dichiarando: “Sono opere che diffondono speranza non solo negli istituti di pena ma anche nella società”. Anche se può sembrare difficile parlare di libertà quando si pensa a un carcere, iniziative come questa permettono di riscoprire la libertà di creare, di essere, di donare e di reinventarsi. Fonte: Giacche Verdi Onlus
MEZZOPIENO 12 APRILE-MAGGIO 2021
Lo studio ha identificato una molecola non tossica, “in grado di inibire la conversione dei macrofagi verso il fenotipo M2 e di ridurre il processo metastatico”, come riportato dal Dottor Zollo. Gli scienziati hanno inoltre trovato varianti geniche inattivanti che sono coinvolte nella risposta immunitaria innata e che sono in grado di effettuare una riparazione del DNA. I risultati ottenuti hanno consentito lo sviluppo di un kit in grado di identificare i tumori al seno loro esordio, quelli che hanno maggiore probabilità di sviluppare metastasi. Fonte: iScience
IN SARDEGNA IL PRIMO PAESE DOVE L’ENERGIA È GRATUITA
Un piccolo paese a 40 km da Sassari è diventato una delle prime dodici comunità italiane totalmente autosufficienti dal punto di vista energetico. Si tratta del Comune di Borutta che ci è riuscito grazie a un utilizzo sapiente delle fonti di energia rinnovabile e seguendo
le indicazioni dell’Unione Europea per aumentare la quota di energia prodotta da risorse alternative e non inquinanti. L’amministrazione ha dapprima sistemato pannelli per rendere autosufficienti le strutture pubbliche e poi ha costruito un campo fotovoltaico di seimila metri quadri in un terreno di sua proprietà. Grazie a questo tutte le utenze del paese non pagheranno più la componente relativa al rivenditore dell’energia nella bolletta. “Nel giro di un anno, utilizzando gli incentivi concessi dallo Stato, contiamo di acquisire da Terna anche la proprietà della rete. E a quel punto la bolletta sarà veramente azzerata”, dichiara il sindaco Silvano Arru. A contribuire alla realizzazione del progetto è stato anche l’ecobonus per le ristrutturazioni, che consentirà agli abitanti del paese di ammodernare i loro impianti e di trasformare loro abitazioni a classe energetica A. Borutta raggiunge così un secondo obiettivo decisivo per il futuro del paese, secondo il primo cittadino: “Verrà posto un freno allo spaventoso fenomeno dello spopolamento e potrà essere invertito il trend demografico, favorendo non solo il restare ma anche l’arrivo di nuove famiglie”. Fonte: Silvano Arru sindaco di Borutta; Ministero per lo Sviluppo Economico
ACCOMPAGNARE PER TUTTA LA VITA: L’ADOZIONE FA RETE L’adozione non si conclude con l’ingresso in famiglia ma è un percorso che dura tutta la vita. Per accompagnare l’integrazione familiare e sociale dei ragazzi ed elaborare con i genitori le strategie e gli stili educativi più efficaci per rispondere ai bisogni dei figli è nato in Italia il progetto “Il viaggio continua…” del Coordinamento “Oltre l’Adozione” (OLA): 11 Enti Autorizzati hanno scelto di fare rete per offrire alle famiglie adottive una serie di attività individuali, di coppia e di gruppo condotte da professionisti con esperienza nel campo dell’adozione. Come lo ha definito il portavoce Pietro Ardizzi, si tratta di “una realtà che può
ARRIVANO I TAXI CHE SALVANO LA VITA: LA TAXICARDIA Una flotta di taxi equipaggiati con defibrillatori e preparati a portare soccorso ai casi di arresto cardiaco in ogni momento e con estrema rapidità è la nuova iniziativa avviata a Torino dall’associazione di taxisti Taxi Torino, una delle maggiori realtà del settore con 1.400 vetture. Queste piccole unità mobili di primo soccorso viaggiano continuamente nelle aree più affollate e trafficate delle città e permettono la presenza quasi istantanea di un defibrillatore per un pronto impiego laddove se ne presentasse la necessità, anticipando le ambulanze e garantendo una copertura capillare e immediatamente reattiva. Nei casi di arresto cardiaco la tempestività è l’elemento che fa la differenza e poter avere un defibrillatore in tempo rapido è l’obiettivo di questa armata di taxisti. “I primi 56 taxisti da noi formati hanno fatto battezzare le loro auto in Duomo, presentando alla città il progetto per creare una flotta salva vita, per una città sempre più cardioprotetta”, ha dichiarato Marco Segre, presidente dell’Associazione Italiana Cuore e Rianimazione Lorenzo Greco Onlus che cura il progetto. “Un progetto che ha portato a evidenziare sulle vetture la sigla ‘Taxicardia’ e il volto di Renato Biason, tassista scomparso a 51 anni per un attacco cardiaco all’Aeroporto di Caselle. Abbiamo conosciuto i taxisti di TaxiRomaCapitale che da alcuni anni portano avanti un analogo progetto, come in altre città, ed è stato fantastico vedere la loro passione”. Fonte: Associazione Lorenzo Greco Onlus MEZZOPIENO 13 APRILE-MAGGIO 2021
davvero accompagnare e sostenere il percorso della famiglia, aiutando le fasi critiche del post adozione ben oltre le relazioni richieste dai Paesi di origine. Lo facciamo offrendo per la prima volta un servizio condiviso, aperto anche a famiglie che hanno adottato con altri enti, con 30 sedi territoriali che diventeranno altrettanti luoghi accoglienti in cui le famiglie possono incontrarsi là dove vivono”. Come recita uno slogan di OLA, “l’adozione è un bene comune”: per tutelarlo occorre una rinnovata sensibilità, perché oggi è un’esperienza più complessa, che richiede un percorso di crescita e cambiamento per accogliere il bambino, con tutti i suoi vissuti e le sue peculiarità e differenze. Perché nasca una nuova storia familiare occorre dedizione e i genitori e i ragazzi devono poter essere supportati nel post-adozione nella costruzione di un contesto affettivo accogliente e rispettoso dell’altro. Fonte: Oltre l’Adozione
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6 APRILE: L’essenziale è invisibile agli occhi 4 MAGGIO: La comunicazione gentile 1º GIUGNO: I 52 passi
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Ogni primo Martedì del mese, dalle ore 20,30 alle 22, il cammino individuale prosegue con momenti di incontro comuni, per condividere i passi settimanali e dialogare intorno ad essi. Ecco i prossimi appuntamenti - aperti a tutti - che si terranno in modalità telematica (diretta sulla pagina Facebook mezzopienonews):
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I 52 PASSI SONO UN PERCORSO DI IMPEGNO PERSONALE CHE CONSISTE NELL’AFFRONTARE PICCOLI PROPOSITI SETTIMANALI, UNO PER OGNI SETTIMANA DELL’ANNO, CON L’OBIETTIVO DI VEDERE IL LATO MEZZOPIENO DEL MONDO. LE QUATTRO AREE DI IMPEGNO: - IL RAPPORTO CON SE STESSI - LE RELAZIONI - IL RISPETTO DELL’AMBIENTE - LA SPIRITUALITÀ
LE BUONE ABITUDINI
UN ALLENAMENTO ALLA FELICITÀ Rinunciare a un piacere Uno dei principali nemici della felicità è il cosiddetto adattamento edonistico, cioè la tendenza ad abituarci alle cose piacevoli e, di conseguenza, ad apprezzarle di meno. Interrompere temporaneamente attività piacevoli impedisce l’adattamento edonistico e può, quindi, aumentare il piacere derivato da tali attività. Abbandonare qualcosa per poi riprenderlo in seguito può creare un’aspettativa e rendere l’esperienza più nuova ed eccitante. Può anche renderci più inclini a focalizzare e assaporare gli aspetti piacevoli di un’esperienza, invece che lasciarci andare alla distrazione. Sovente diamo per scontato che di più è meglio, che i più grandi piaceri derivino dall’abbondanza e dall’indulgenza ma la ricerca suggerisce che, entro certi limiti, la scarsità e la temperanza conducono alla felicità. 1) Seleziona qualcosa che ti piace fare regolarmente, qualcosa a cui hai accesso pressoché illimitato. Una buona scelta può essere un cibo o una bevanda particolare, come il cioccolato o la birra. 2) Il primo giorno indulgi come faresti normalmente in questa attività/piacere. Divora una barretta di cioccolato. Versati un bicchiere di vino. Parcheggiati di fronte alla TV.
MEZZOPIENO 14 APRILE-MAGGIO 2021
3) Poi, per una settimana, non concederti per nulla tale piacere. Se smetti di mangiare cioccolato, evita anche i cibi che lo contengono; se smetti di guardare la TV, cerca di non guardare neppure un video sul tuo telefonino 4) Alla fine della settimana, indulgi nuovamente in tale piacere. Mentre lo fai presta attenzione a come ti senti. Noti particolari sensazioni fisiche (es. il sapore e la composizione del cioccolato) più del solito? Quanto è piacevole l’esperienza? In che stato d’animo ti trovi? Prova a ripetere lo stesso procedimento con differenti piaceri nelle settimane successive e, durante queste settimane di astinenza, cerca di focalizzare la tua attenzione sui piaceri di cui godi ogni giorno. Quali sono le attività o le esperienze che realmente ti piace fare? Che cosa ti piace di esse? Come ti fanno sentire? Come pensi che ti sentiresti se ti fosse impedito di fare quella attività a tempo indefinito? (In collaborazione con greatergood.berkeley.edu)
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Dai una secon da opportunità a chi ti ha fatto un to rto
Dona un vestito che non utilizzi più a qualcuno che ne ha bisogno
MEZZOPIENO 15 APRILE-MAGGIO 2021
Pensa a una e situazione ch e ti preoccupa o di trova il mod scherzarci su
intervista Nella sua carriera professionale ha percorso due mondi, quello del calcio e quello della politica, in cui è sempre più difficile scegliere una modalità di comunicazione costruttiva. E’ possibile farne un racconto “gentile”? E’ più facile con lo sport, che ha una componente epica, e in certi casi mitica. La politica è una battaglia per il potere: di per sé nulla di male, se la conquista del potere fosse la precondizione per realizzare i propri ideali. Purtroppo invece finisce per diventare il punto di arrivo.
Massimo Gramellini Giornalista e conduttore televisivo GATTO
ELISABETTA
Raccontare storie per innescare il cambiamento
Quali parole sceglierebbe per descrivere la felicità? Consapevolezza. Risveglio. Dare e perdonare. Non lamentarsi. Non giudicare. Poche parole, ma vasto pro-
gramma…
che buca le nuvole.
Cos’è per lei una buona notizia? Una storia di cambiamento e di riscatto. Non è un cielo azzurro dal mattino alla sera, ma il sole
Come si può, attraverso il giornalismo, diffondere benessere nella società? Raccontando storie che non facciano la morale, ma propongano esempi.
MEZZOPIENO 16 APRILE-MAGGIO 2021
intervista Le propongo riggi da un piccolo bambino, gioco con le passati a Il buon giornalismo parole! Una g u a rd a re non fa la morale, ma per descrivegli allenapropone esempi re ciascuna di menti di queste “tappe” Pulici: favola. della suo viag•Maradona, gio nel mondo del che raccontai giornalismo e non solo: negli anni di Napoli: Sarajevo 1993, Maradona, cuore. Mani pulite, caffè, papà, •Mani Pulite, di cui in realtà stando a Roma seguii mamma e per concludere più gli effetti politici che i (sono torinese e granata risvolti giudiziari: rabbia. anche io!) “il Fila”. •Sarajevo, dove sono stato Le metto in ordine cronolo- inviato per un mese durangico. te l’assedio: spari. •Fila, ovvero i miei pome- •Mamma che descrivo nella confessione di “Fai Bei Sogni”: profumo. •Caffè, il corsivo quotidiano che scrivo sul “Corriere della Sera”: sorriso. •Papà: Tommaso, anni 2.
Per essere felici bisogna aver imparato a esserlo anche da soli
Il modo migliore per augurare un Buongiorno? Bersi un buon Caffè…
Cosa scriverebbe oggi per chiudere “l’ultima riga delle favole”? E vissero insieme per sempre felici e contenti perché avevano imparato a esserlo anche da soli. MEZZOPIENO 17 APRILE-MAGGIO 2021
cultura
SOGNA, RAGAZZO SOGNA di Roberto Vecchioni
LOVAGLIO
STEFANIA MILENA
Per una cultura mezzopiena, in questa rubrica portiamo lo sguardo positivo dell’arte sulla realtà attraverso fonti diverse e qui collegate da un filo comune. In questa edizione, il giornalismo costruttivo, una modalità di fare informazione che, invece di alimentare conflitti e far leva sulle paure, porta in luce ciò che di reale e concreto si può fare, è stato fatto e si sta facendo. Perché il benessere passa anche da qui.
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LA FELICITÀ AL POTERE di José Pepe Mujica
José Mujica (El Pepe) è stato il presidente della Repubblica orientale dell’Uruguay. Al di là di ogni credo politico, ecco un pensiero tratto dal suo libro: “Le battaglie si possono perdere perché sono superiori alle nostre forze, ma si possono perdere anche perché non ci siamo organizzati per vincerle”. Per me, il giornalismo costruttivo è uno degli strumenti per questa vittoria. E per voi?
E ti diranno parole rosse come il sangue, nere come la notte; ma non è vero, ragazzo, che la ragione sta sempre col più forte io conosco poeti che spostano i fiumi con il pensiero, e naviganti infiniti che sanno parlare con il cielo. Chiudi gli occhi, ragazzo, e credi solo a quel che vedi dentro
FAVOLA AFRICANA
* IL TEDX DI LORENZO JOVANOTTI CHERUBINI L’ottimismo come forma di lotta
Una volta un signore brasiliano mi disse una cosa molto bella. Parlavamo di architettura. Gli dissi: “Ma non ti vergogni di vivere in una città che” - eravamo a Rio de Janeiro - “ha queste architetture bellissime e futuristiche a pochi metri dalle favelas?” E lui mi disse: “No, perché un ragazzino delle favelas vedendo queste architetture potrà desiderare un giorno di andarci a vivere lì. Invece se non gliele fai vedere penserà che la sua unica condizione possibile sia quella”
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MEZZOPIENO 18 APRILE-MAGGIO 2021
Un giorno nella foresta scoppiò un grande incendio. Tutti gli animali abbandonarono le loro tane e scapparono spaventati. Mentre fuggiva veloce come un lampo, il leone vide un colibrì che stava volando nella direzione opposta. “Dove credi di andare?” - chiese il Re della Foresta “C’è un incendio, dobbiamo scappare!”. Il colibrì rispose: “Vado al lago per raccogliere acqua nel becco da buttare sull’incendio” Il leone sbottò: “Sei impazzito? Non crederai di poter spegnere un incendio gigantesco con quattro gocce d’acqua?!” Il colibrì rispose:”Io faccio la mia parte”. In un’altra versione, la favola prosegue: A quella vista un elefantino immerse la sua proboscide nel fiume; anche un giovane pellicano si riempì il grande becco d’acqua e, contagiati da quegli esempi, tutti i cuccioli d’animale si prodigarono insieme per spegnere l’incendio. Dimenticando vecchi rancori e divisioni millenarie, il cucciolo del leone e dell’antilope, quello della scimmia e del leopardo, quello dell’aquila dal collo bianco e della lepre lottarono fianco a fianco per fermare la corsa del fuoco.
Il notiziario della positività dei giovani giornalisti gentili
DALLE REDAZIONI GENTILI LOCALI LA GENTILEZZA DIVENTA UN PROTOCOLLO IN COMUNE
Sono sempre di più i Comuni che in tutta Italia stanno approvando un protocollo per diffondere la gentilezza al loro interno. Il primo è stato Apricena in provincia di Foggia, in Puglia dove l’assessore Maria Rita Labombarda ha portato questa iniziativa per aumentare la gentilezza nell’amministrazione cittadina e per coinvolgere la sua comunità in un percorso condiviso che contiene 11 punti per rendere concreta la comunicazione gentile e rispettosa nel Comune. I Protocolli fanno parte delle buone pratiche degli assessori alla gentilezza e prevedono degli impegni tra cui il “Principio di Rispetto” che prevede «una gestione delle assemblee con spirito di collaborazione e di gentilezza». L’impegno è quello di mantenere i confronti e i dibattiti sul piano dei contenuti e degli obiettivi, rispettando le diverse posizioni ed evitando il giudizio su basi ideologiche o pregiudizievoli. Un altro impegno è il “principio della Generatività” che le amministrazioni stanno mettendo in pratica attraverso un lavoro di raccolta e diffusione di buone pratiche e buone notizie del Comune. Ogni Comune avrà il suo TG delle buone notizie.
Apricena (FG) I NUOVI NATI SONO ACCOLTI CON UN ALBERO
Piacenza
È arrivata la primavera e nonostante le restrizioni per la pandemia, non si arresta la voglia di celebrare la vita. In diversi Comuni italiani si è festeggiato l’arrivo della nuova stagione con la piantagione di nuovi alberi, in alcuni di essi sono stati dedicati ai bambini nati nell’ultimo anno. Ispirati dall’antica tradizione che voleva che fosse piantato un nuovo albero per ogni nuovo nato e in seguito a una legge del 1992 che obbliga i Comuni a piantare alberi per ogni nuova nascita o bambino, sono stati messi platani, tigli e ippocastani nei parchi, nelle scuole e nei viali per ricordare che la vita continua ed è più forte di ogni altra cosa, simboleggiando con questo gesto anche l’impegno nel preservare l’ambiente e la natura.
PARCHEGGI ROSA PER LE NEOMAMME
A volte la vita per le mamme può essere davvero difficile, impegnate a prendersi cura dei loro bambini. Per aiutare le neo-mamme alcuni Comuni stanno creando dei parcheggi che permettano loro di lasciare la macchina in vicinanza dei luoghi dove sono dirette per fare le commissioni. L’ultimo Comune a creare le strisce rosa per le mamme è Castelnuovo Nigra, in provincia di Torino Grazie al sindaco, Enrica Domenica Caretto che ha colto subito l’idea e all’assessore Piero Giachetto-Rater che ha speso del suo tempo libero per la realizzazione del parcheggio. “È vero che nel 2020 il comune di Castelnuovo Nigra ha registrato una sola nascita, ma vogliamo considerarlo un buon auspicio” dichiarano dal Comune e dal Consigliere alla gentilezza Antonella Prola.
MEZZOPIENO 19 APRILE-MAGGIO 2021
Castelnuovo Nigra (TO)
lavoro
UN LAVORO CHE FA BENE Da una piccola attività di famiglia ad azienda leader nel settore che crea benessere e che ne fa una ragione sociale ed una vera e propria missione aziendale. Francesco e Wahleeah Rosso sono la seconda generazione di una famiglia di Cesena che nel 1987 ha fondato una piccola casa editrice per tradurre e pubblicare i testi che hanno cambiato la loro vita. I genitori Giorgio e Ivana Rosso, si erano sempre curati con pratiche naturali e sostenibili e volevano rendere disponibili per tutti i libri che in quegli anni erano difficili da trovare in lingua italiana, scegliendo di venderli attraverso un catalogo per corrispondenza. Nei primi anni 2000 Francesco, giovane studente di agraria, intravede le nascenti opportunità di una nuova forma di mercato, il commercio on-line, in quel periodo ancora poco conosciuto, e trasforma il catalogo in un sito di vendita sul web. Questo cambiamento orienta il destino di Macrolibrarsi e crea le basi per quello che sarebbe diventato uno dei primi siti di e-commerce di libri e prodotti per il benessere di corpo, mente e spirito. Oggi l’azienda è la più importante realtà italiana di questo tipo, con circa 1000 spedizioni al “ La felicità non è uno stato ma un percorso ” giorno, 80 persone impiegate e oltre 1 milione di utenti internet al mese.
Francesco Rosso
L’azienda non ha mai perso la sua vocazione per il benessere e mette in pratica quello che ha sempre vissuto come un valore fondante. Lo stile gestionale dell’attività e del lavoro è rimasto lo stesso che la famiglia Rosso ha da sempre applicato per sé stessa: la ricerca del benessere. L’azienda lavora insieme ai dipendenti per rendere concreta la felicità aziendale. Ogni 2 anni Macrolibrarsi realizza un percorso di valutazione sulla Felicità Interna Lorda (FIL), ispirata dal modello dello Stato del Bhutan che applica il medesimo principio per la sua popolazione. Dal 2014 Francesco ha incominciato a sottoporre un questionario per valutare il benessere aziendale e per incrementarlo in maniera costante. Il questionario è un percorso di riflessione anonimo e su base volontaria composto da 55 domande in cui i dipendenti sono coinvolti in un percorso di valutazione su variabili diverse. Dai ritmi di lavoro alla valutazione del carico lavorativo, dall’equilibrio tra retribuzione e impegno fino al trattamento del personale, lo sviluppo professionale e le opportunità di imparare e di crescere.
La felicità in azienda passa anche dalle aspettative, dal coinvolgimento, l’adeguatezza degli strumenti di lavoro, la circolarità delle informazioni, il senso di appartenenza, il grado di fiducia nei confronti dei colleghi, il riconoscimento del lavoro eseguito e l’attenzione ai bisogni umani. L’azienda valuta le risposte, le confronta e ne trae i bisogni su cui lavorare. Negli ultimi tempi è stato avviato un programma di servizi gratuiti di naturopatia, osteopatia e consulenze psicologiche per i dipendenti, in alcune giornate fisse ogni anno, diversi professionisti prestano la loro opera per il benessere dei lavoratori. Lo scorso anno è stata creata una sala mensa che è una vera e propria cucina dove ognuno può preparare il proprio cibo fresco e le nuove idee sono continuamente in fase di realizzazione, insieme ai dipendenti dell’azienda che partecipano alla loro realizzazione.
LE BUONE PRASSI MEZZOPIENO AL LAVORO
Dal programma Mezzopieno per l’organizzazione positiva del lavoro nelle aziende
LA FELICITÀ INTERNA LORDA IN AZIENDA
Luca Streri
All’inizio degli anni ‘70 l’allora re del Bhutan, J. S. Wangchuck parlò per la prima volta del concetto di felicità interna lorda, nel tentativo di creare degli indicatori di benessere per il suo Paese, allargando la dimensione delle analisi anche alla contabilità nazionale. Partendo dal tradizionale parametro del Prodotto Interno Lordo, fu questo il primo esperimento allargato per cogliere una dimensione della felicità che superasse l’aspetto strettamente reddituale dell’economia. La felicità come frutto del benessere viene in questo modo analizzata prendendo in esame diverse variabili economiche e non solo. Il concetto di Felicità Interna Lorda è diventato un modello oggi adottato in diversi contesti come nazioni, aziende e ospedali e si basa sulla considerazione di un insieme ampio di indicatori per valutare direttamente il benessere psichico e la percezione di soddisfazione attraverso variabili che ne tracciano l’evoluzione, con l’obiettivo di poter intraprendere azioni volte al miglioramento della vita. La FIL trae ispirazione dalla filosofia buddhista e pone la persona al centro dello sviluppo, riconosce che l’individuo, oltre ai bisogni di tipo materiale, ha necessità di carattere etico e spirituale e che il miglioramento degli standard di vita deve comprendere il benessere interiore, i valori culturali e la protezione dell’ambiente, mentre lo sviluppo deve puntare ad aumentare la felicità delle persone, piuttosto che la crescita economica. Secondo i parametri occidentali basati sul PIL il Bhutan risulterebbe essere una delle nazioni più povere della terra, mentre il FIL lo pone tra i Paesi più felici del mondo.
MEZZOPIENO 20 APRILE-MAGGIO 2021
MEZZOPIENO
Progetto della cooperativa La Meridiana Monza (articolo tratto dal n. 12 2020 di Scriveresistere)
IL MIO RITRATTO LAURA
Questa sono io. È il ritratto che mi ha fatto Bianca, la bambina della mia bambina: mancano le braccia, (forse ce n’è una), perché in effetti non mi servono... mi ha fatto un bel sorriso, le gambe a stecchino, e il cuscino sotto. Manca il tubo del respiratore attaccato alla gola, e questo mi piace: per lei non è importante, non lo vede. Non vede ciò che altri considerano emblema di vita inutile, finita. Il quadrato in giallo sulla destra è il mio comunicatore, che non poteva mancare: è parte di me perché con quello posso parlare con lei, le posso mettere la musica quando vuole farmi un balletto, oppure mettere un cartone in televisione quando è stanca. Sono lenta, e lei ha imparato a non essere impaziente. Il suo fratellino si chiama Tommaso, il mio Pommy, diceva lei quando è nato. Quei due bambini si amano tantissimo, e se è consueto che il più piccolo abbia una sorta di venerazione per il fratello maggiore, molto raramente tale venerazione è ricambiata, almeno in apparenza. Bianca invece sì, la ricambia, e non solo in apparenza. Giocano insieme, si aiutano, si consolano, condividono le cose buone da mangiare, e qualche volta litigano, anche. In questi casi, la mamma li chiama, li fa ragionare, e chiede loro di fare la pace: allora si abbracciano con gli occhioni azzurri ancora lucidi di pianto, e ridono. Finito. Tommy ha impiegato un paio d’anni a capire come funziono. Non si fidava molto ad avvicinarsi troppo a me, con questa mia strana voce che esce anche se ho la bocca chiusa. Mi osservava da lontano con la sua faccia perfetta e gli occhi meravigliosi. Poi piano piano sono riuscita a conquistarlo. Quando era nervoso gli accendevo i video con le canzoni per bambini, lui si avvicinava senza che io lo chiamassi, e mentre osservava lo schermo io osservavo il suo profilo, e godevo della sua vicinanza. Adesso ormai osa anche sfiorarmi in un mezzo abbraccio, quando vede che lo fa Bianca. E quando lei mi fa i tatuaggi, a volte me li fa anche lui. No, niente aghi, niente inchiostro nero. Solo dei pezzi enormi di cerotto bianco, attaccato su una mano, un piede, ma anche su pantaloni e maglietta, su cui disegnano con i pennarelli colorati. Mi piace tanto averli in giro per casa, però devo vietarmi di riflettere su quello che potrei fare con loro se non avessi la SLA, perché questo è un pensiero che mi uccide, esattamente come quando avevo i bambini più piccoli. Pensare a ciò che mi sono persa è troppo doloroso, e devo domare i miei pensieri con la frusta, per tenerli lontani da quel vortice di malinconia che mi porta sempre più giù. Allora mi aggrappo al pensiero di tutto quello che ho ancora, e vedo comparire dalla bocca del vortice la faccia di quei bambini, i miei bambini, i riccioli biondissimi di Bianca, il sorriso irresistibile di Tommy, e mi dico ‘e ti sembra poco?’. Ecco che allora il vortice scompare.
TANGORRA
Questa rubrica è scritta con gli occhi e con il cuore da persone che amano il mondo ma che non hanno più la possibilità di muoversi e di parlare perché immobilizzati dalla Sclerosi Laterale Amiotrofica; un sistema elettronico di scrittura oculare permette loro di redigere questa rubrica, una lettera alla volta. Le loro riflessioni, il loro approccio alla vita, diventano un percorso condiviso con tutti, un’opportunità di andare oltre il quotidiano donata da chi ha un rapporto radicale e intimo con il tempo e con lo spazio, persone che la vita ha scelto per aiutarci a guardare più lontano. Il progetto di scrittura insieme a queste persone nasce soprattutto dal coraggio e dalla capacità di chi non si rassegna alla malattia e che continua a vedere avanti, al futuro, senza mai perdere la gratitudine per la vita e per il mondo.
MEZZOPIENO 21 APRILE-MAGGIO 2021
incontra
La Colomb’era
Un laboratorio dove realizzare i propri sogni e talenti “Vivere in comunità significa essere disponibili a farsi sconvolgere nei propri riferimenti”
MARIANI
DIEGO
In un borgo medievale della bassa Lunigiana, da circa un anno, è nato un progetto di valorizzazione del territorio e sostegno a progetti di vita comunitaria. Siamo a Tavernelle, dove un tempo commercianti e artigiani vendevano i loro prodotti ai viaggiatori in cammino sulla via del sale che dal cuore della Val Magra portava al passo del Lagastrello. È qui che incontro gli ideatori del progetto Colomb’era, una grande struttura in pietra nel cuore del borgo che si offre come spazio per vivere relazioni consapevoli e proporre laboratori di crescita personale, ecologia, arte. I quattro promotori del progetto si sono conosciuti in occasione dei raduni organizzati dalla Rete Italiana Villaggi Ecologici e dai Piumani, un movimento spontaneo diffuso in tutta Italia il cui motto è “profondità con leggerezza”. Nel tempo trascorso alla Colomb’era incontro Agnese e Lapis, a cui chiedo di condividere con noi che cosa li ha portati qui e a che punto sono del loro cammino.
Agnese, la Colomb’era ha aperto le sue porte subito dopo
il lockdown della primavera 2020. Da dove è partita l’idea? Ho incontrato i Piumani nel 2018 e mi sono subito sentita a casa. Da tempo desideravo vivere una vita diversa e, dopo un’esperienza di associazionismo a Viareggio, la mia città natale, ho realizzato di volere qualcosa in più ... di voler vivere una dimensione comunitaria. I Piumani nascono come movimento spontaneo, con molte anime e senza intenzione di stabilirsi in un luogo preciso. In questo senso la Colomb’era, che è una realtà sorella del movimento, nasce per andare oltre la piumanità e creare un progetto residenziale con un’identità e una visione ben definite.
re. Colomb’era è stato ed è tuttora un laboratorio dove cerchiamo di vivere relazioni in modo autentico per fare emergere un modello nuovo di convivenza e concordia. In questo processo sono coinvolte persone molto diverse tra loro, e ciò è al contempo la nostra forza e la nostra criticità. La Colomb’era si propone di portare avanti il messaggio che possiamo stare insieme anche se siamo così diversi; agli eventi organizzati durante l’estate 2020 hanno preso parte persone con background profondamente differenti, portando un contributo importante alla ricchezza del dibattito che vogliamo alimentare. Un altro focus del gruppo è sperimentare e diffondere pratiche volte a favorire una maggiore consapevolezza di sé e della propria relazione con l’altro e l’ambiente, utilizzando strumenti come la Via del Cerchio di Manitonquat, la comunicazione nonviolenta di Rosenberg e metodi decisionali partecipati e consensuali come la sociocrazia al fine di promuovere la filosofia del consenso.
Qual è la missione del progetto e quali strumenti utilizzate per realizzarla? Noi promotori abbiamo sentito il desiderio di creare uno spazio in cui potessimo vivere insieme e avere un luogo fisico dove confrontarci sulla vita di comunità. Un centro di aggregazione che consentisse, a noi e ad altri, di comprender meglio quale alternativa al vivere insieme vogliamo propor- Come si tengono insieme visioMEZZOPIENO 22 APRILE-MAGGIO 2021
ni e intenti così diversi? Bisogna essere in grado di riconoscere che ogni volta che nasce un conflitto c’è qualcosa dentro di noi che non siamo in grado di vedere. Se l’altro in un dato momento non ti sembra più fratello o sorella, allora è importante che tu riesca a vedere la tua parte di responsabilità, per comprendere ciò che di te stai proiettando su di lui o su di lei. Si sviluppa così una sorta di doppia attenzione verso chi ti è vicino:
ascolti ciò che ti sta dicendo e, al contempo, presti ascolto a quello che di tuo stai aggiungendo. Naturalmente alle volte ci si riesce, altre volte no. Che bilancio puoi fare a circa un anno dell’inaugurazione dello spazio? Oggi la Colombera è in un momento di profonda trasformazione e di grande apertura. Ognuno di noi ha più chiaro ciò che deside-
incontra ra rispetto a quando siamo partiti. Credo che nei prossimi mesi proveremo a dirci cosa vogliamo, per capire che cosa può stare insieme e cosa no. La vocazione della Colomb’era rimane quella di essere un centro aggregativo, dove ognuno possa trovare il proprio talento, capire come condividerlo e portarlo nel mondo. A ciò potrebbe aggiungersi una maggiore spinta verso la creazione di uno o più gruppi che vogliano fondare una vera e propria comunità residenziale o un ecovillaggio. Naturalmente per il successo di un progetto abitativo non è sufficente avere un luogo ma è piuttosto il gruppo a fare la differenza. In genere, nel formare una comunità, prima si crea il gruppo e poi si cerca un posto. A noi è arrivato pri-
ma il posto e abbiamo di me stesso, ad essere LA BUONA PRATICA SUGGERITA più ricettivo ai messaggi deciso di metterci in gioco, con incoscienza e codell’universo e alle conDA LA COLOMB’ERA raggio, per mettere a dinessioni esistenti tra me, E se oggi vivessi la giornata in modo sposizione i nostri saperi i miei simili e l’ambiente. diverso dal solito? e le nostre competenze Uno strumento importante è rappresentanto restando, al contempo, dal gioco, come anche aperti alla possibilità di quando mi affido a qualcosa di dal teatro e dal mettere lasciarci contaminare. La comunità in fondo è questo: l’es- più grande, è l’esperienza più for- in musica ciò che provo per essere sere disponibili a farsi sconvolgere te che ho fatto nella vita. attore/spettatore del film che stiamo vivendo. nei propri riferimenti per ricrearne altri che non sono mai la somma *** delle istanze dei singoli ma una Tra le diverse anime del progetto, Se la piumanità è dentro sorta di intelligenza collettiva, una quella piumana ha da subito col- ognuno di noi, come si fa a terza via che è la condensazione pito la mia immaginazione, anche portarla fuori? di più saperi emersi per far fronte per la natura sfuggente dei Piuai bisogni di un dato momento. mani che, come ogni movimenQuesta possibilità di andare ol- to, fatica a farsi racchiudere in tre me stessa, che a c c a d e definizioni e slogan, preferendo la fluidità del messaggio alla staticità dei manifesti. Perciò ho deciso di concludere il mio incontro alla Colomb’era domandando a uno dei piumani ideatori del progetto che cosa significa, per lui, vivere questo messaggio di profondità con leggerezza nella propria vita. Lapis, cosa vuol dire per te essere piumano? Per me essere piumano corrisponde a stare più in ascolto
Da soli è più difficile. Per esprimere la piumanità che è già in noi è importante trovare altri piumani dentro che vogliano esserlo anche fuori. Dopodiché lasciare andare gli schemi che bloccano la piumanità sarà facile: nel cuore di ognuno c’è un bambino gioioso che non vede l’ora gli venga data voce. Tra gli elementi che possono aiutare il passaggio ci sono contatto fisico, abbracci, danza, risate, lacrime...e il guardarsi negli occhi. Celebrare ogni secondo vissuto passerà così da utopia a realtà.
MEZZOPIENO Incontra è dedicato a nuovi stili di vita improntati all’etica e alla sostenibilità. Andiamo a trovare persone, associazioni ed enti che sono alla ricerca di alternative positive ai modelli tradizionali nel loro vivere quotidiano e nella loro attività. Per conoscerli e trascorrere del tempo insieme, per farci ispirare e contagiare dal loro esempio…e per condividere con loro il senso del messaggio Mezzopieno.
MEZZOPIENO 23 APRILE-MAGGIO 2021
ringraziarevoglio
Ringraziare voglio Per il respiro - Fabio
Ringraziare voglio il divino labirinto degli effetti e delle cause per la diversità delle creature che compongono questo singolare universo, per la ragione, che non cesserà di sognare un qualche disegno del labirinto... ... per lo splendore del fuoco, per l’arte dell’amicizia, per l’odore medicinale degli eucalipti... RingraziareVoglio è un progetto che ha l’obiettivo di riconoscere e portare alla luce le sensazioni, le emozioni e i pensieri che danno prodondità e colore all’esistenza, rendendoli patrimonio comune. Un racconto collettivo ispirato dalla poesia di Borges a cui ognuno può partecipare scrivendo e condividendo il proprio personale contributo per celebrare la bellezza della vita, il proprio ringraziamento. Il progetto è ideato e curato da Lorenza Anselmi.
Per i profumi e i gusti della vita - Alexandra (Scuola I.C. Tommaseo) Per l’istante che sta arrivando - Ulisse Per sempre - Angela Per le persone buone nonostante tutto - Nadia Per riuscire sempre a trovare la forza di andare avanti - Elisabetta Per ogni nuovo giorno e per poter ricominciare ogni volta - Tito Per poter ringraziare - Alessandro Per i viaggi che ho fatto e quello che mi hanno lasciato - Ersilia Per il buono e il cattivo e per poter scegliere da che parte stare - Febo MEZZOPIENO 24 APRILE-MAGGIO 2021
Per i libri - Deborah Per i sorrisi - Francesca Per la musica di Cesaria Evora - Adele Per la felicità quando arriva - Lilly Per gli istanti passati con gli amici - Loredana (Scuola IPC Bellisario) Per la mia mente, una scatola infinita - I.C Salvatore Pincherle Per l’ordine delle cose - Roberto Per avere un letto morbido e caldo - Filippo Per il pane fresco - Ahmed Per il silenzio - Fabiola Per ................................................................................................ - Scrivi qui il tuo ringraziare voglio
progetti POVERTÀ SALUTE ECONOMIA ETICA ECOLOGIA APPROVVIGIONAMENTO IDRICO SOSTEGNO ALL’INFANZIA COSTRUZIONE DI STRUTTURE BUONE PRATICHE INSERIMENTO LAVORATIVO RICERCA SCIENTIFICA DIALOGO INTERRELIGIOSO DISABILITÀ CULTURA DELLA POSITIVITÀ CRESCITA PERSONALE SPIRITUALITÀ CULTURA / CONOSCENZA
L’ECONOMIA SOLIDALE: IMPRESE A SERVIZIO DEL BENESSERE DELLA SOCIETÀ L’economia solidale rappresenta un modello di sviluppo che realizza l’incontro tra la buona gestione di beni e delle risorse con nuove forme di scambio e produzione finalizzate al benessere delle persone e dell’ambiente. A partire dagli anni Ottanta in Europa e nel nostro Paese queste sperimentazioni hanno riguardato i settori del consumo critico, della finanza etica, del commercio equo, dell’agricoltura biologica e del turismo responsabile dando luogo a nuove pratiche e a nuovi soggetti (dai Gruppi di acquisto all’Agricoltura Sostenuta dalle Comunità ai Distretti di economia solidale) tra loro connessi in Reti di Economia solidale. Questo contesto è alimentato da una forte impronta etica e suscita estremo interesse nelle giovani generazioni, presentando una alta potenzialità di attrarre neolaureati, nonostante trovi ancora poco spazio all’interno dell’offerta formativa delle Università italiane. Al contempo le piccole e spesso fragili realtà dell’economia solidale non posseggono gli strumenti per offrire, su questi temi, formazione al proprio interno. Il laboratorio fondato dal movimento Mezzopieno presso l’Università di Torino ha l’obiettivo di colmare questa lacuna, avvalendosi dell’apporto di docenti, tecnici ed esperti provenienti dal mondo dell’economia solidale e della finanza etica, attivando relazioni e percorsi con le reti di economia solidale nazionali e internazionali. Tramite convenzioni con soggetti del territorio e enti attivi nell’economia solidale, gli studenti hanno la possibilità, terminato il corso, di svolgere tirocini curricolari all’interno di realtà di economia solidale e mettere a frutto le proprie competenze. Il laboratorio si svolgerà tra il 15 aprile e il 27 maggio 2021. Le lezioni potranno essere seguite anche sui canali del movimento Mezzopieno.
Univ. Torino - Corso di laurea magistrale in Scienze Internazionali
Laboratorio di Economia Solidale e Finanza Etica 15 aprile h. 11-14
MEZZOPIENO 25 APRILE-MAGGIO 2021
Testimonianze: Susanna Cattini - Presid. Camilla
Emporio di comunità Bologna Soana Tortora - Coordinatrice Solidarius Italia, Roma
22 aprile h. 11-14
Testimonianze: Livio Bertola - Pres. AIPEC Roberto Oppio - Civilmarket
13 maggio h. 11-14
Testimonianze: Riccardo Troisi - Fairwatch e Univ.
Impresa Sociale srl Luca Streri - Resp. Progr. Microfinanza Fond. Arbor India Luca Pereno - (RI)GENERIAMO
Cooperativa della Colombia
29 aprile h. 11-14
27 maggio h. 11-14
Project work 1 con Paolo Tomasin - proDES FVG
Comunità, solidarietà e cura: reti e distretti di economia solidale Mauro Bonaiuti - Univ. Torino Testimonianze: Maurizio Gritta - Presidente
Project work 2 con Paolo Tomasin - proDES FVG
Promosso dall’Università di Torino e dalla Fondazione Arbor, il laboratorio si svolge in collaborazione con alcune delle più importanti realtà dell’economia solidale italiana. L’obietto è quello di offrire un percorso formativo che non ha ancora trovato spazio nelle università, ma che rappresenta un’opportunità unica a chi voglia sperimentarsi nel mondo dell’economia solidale e trasformativa. Sei incontri-laboratorio in cui riflettere e dialogare con i protagonisti del mondo eco-solidale italiano. Il laboratorio si terrà in modalità online ed è aperto a tutti coloro che sono interessati al tema, anche ai non iscritti al percorso universitario.
Cooperativa Iris-Bio
Per collegarsi https://unito.webex.com/meet/mauro.bonaiuti Per informazioni scrivere a: mauro.bonaiuti@unito.it Al termine del percorso ai partecipanti verrà rilasciato un attestato di frequenza
IL PROGETTO: Mezzopieno.org / progetti / formazione PARTNER COINVOLTI: Università di Torino Dipartimento Culture, Politica e Società; AIPEC, (ri)Generiamo, Solidarius Italia
6 maggio h. 11-14
L’economia solidale in Italia. Teoria e pratiche Mauro Bonaiuti - Univ. Torino
promosso da
in collaborazione con SCUOLA per l’ECONOMIA TRASFORMATIVA
tralagente
NOTIZIEflash
Qual è il ruolo dell’informazione nel benessere della società? Lo abbiamo chiesto ad alcuni giornalisti che hanno aderito alla Campagna per la Parità di informazione positiva# mezzopieno
Luisa Pozzar
La misura nelle parole per nutrire il lettore L’informazione ha una missione nel contribuire al benessere sociale perché sono convinta che le parole che noi utilizziamo per raccontare la realtà non solo aiutano a narrarla ma, di fatto, la costruiscono. Per creare un benessere diffuso è importante raccontare la realtà con verità, con continenza, evitando parole o espressioni che non aggiungono nulla se non paura o angoscia al lettore e pensando che chi leggerà ciò che scriviamo è una persona che si nutrirà delle nostre parole.
Andrea Coccia
L’informazione è un mattoncino di conoscenza Mentre la news è una cosa nuova che solo dal sua carattere di novità e di eccezionalità trae il suo valore, ma che, proprio perché è nuova, nasce già superata dalla novità seguente, la notizia, invece, dal verbo noscere, è un mattoncino di conoscenza, che quindi di per sé è costruito per restare, come tutti i mattoncini. Il dovere dell’informazione, quella sana che forma e dà libertà alla cittadinanza, deve nascere per restare, per accumularsi e creare consapevolezza, sapere, crescita.
L’UNIONE EUROPEA APPROVA IL PIÙ GRANDE SOSTEGNO ALL’ECOLOGIA DEL MONDO 1° gennaio - Parlamento Europeo L’AFRICA AVVIA IL PATTO COMMERCIALE PIÙ VASTO DEL MONDO 1° gennaio - AfCTA IL KAZAKHISTAN ABOLISCE LA PENA DI MORTE 2 gennaio - Organizzazione delle Nazioni Unite IN ANTARTIDE SI È CHIUSO IL BUCO NELL’OZONO 8 gennaio - Omm-WMO ENTRA IN VIGORE IL BANDO GLOBALE SULE ARMI NUCLEARI 22 gennaio - Organizzazione delle Nazioni Unite NASCE LA GIORNATA MONDIALE SULLA FRATELLANZA UMANA 4 febbraio – Organizzazione delle Nazioni Unite L’ARABIA SAUDITA CANCELLA 4 ESECUZIONI CAPITALI 8 febbraio - Amnesty International
Gabriella Facondo
L’informazione è una bussola È un ruolo insostituibile perché il giornalismo forma l’opinione pubblica, orienta le azioni di una comunità. Perciò l’informazione è una bussola fondamentale. La pluralità dell’informazione è una delle condizioni essenziali per avere una società sana.
MEZZOPIENO 26 APRILE-MAGGIO 2021
APPROVATO IL PRIMO ACCORDO MONDIALE SULLA PESCA E ACQUACOLTURA SOSTENIBILI 8 febbraio – FAO PENNSYLVANIA, SI SALVA DALL’ESECUZIONE DOPO 33 ANNI DI PRIGIONIA: ERA INNOCENTE 14 febbraio - Amnesty International
tralagente
NOTIZIEflash
Laila Bonazzi
Equilibrio e luce su coraggio e innovazione Abbiamo visto crescere nel 2020 la richiesta di un’informazione equilibrata e chiara a causa della pandemia e in questo stesso periodo si è cercato di fare luce sugli episodi più coraggiosi e significativi, con protagonisti persone e comunità che si sono distinte con idee positive e innovazioni. A riprova che i lettori, digitali o meno, sono interessati anche a vedere la metà positiva del bicchiere.
Marco Neirotti
Informare è fornire libertà Informare è fornire strumenti per comprendere senza smodate spinte emotive la società stessa, la sua evoluzione ed inquietudine, le sue possibilità. È fornire la libertà di farsi idee non condizionate. Un ruolo determinante, difficile, pericoloso se svolto male. Sfruttare un fatto per aver successo e orientare reazioni è un crimine morale.
Gianni Macheda
Il racconto onesto per creare consapevolezza Se è vero – come è vero – che compito di chi informa è essenzialmente raccontare fatti, farlo nella maniera più onesta possibile è il maggior contributo che un giornalista possa dare a chi lo legge, e quindi alla società. Attenzione: ciò non apporta benessere nel senso classico del termine, bensì consapevolezza. Che è già tutto ciò che serve. Non può infatti essere compito di un giornalista discernere tra ciò che fa bene o non fa bene al lettore. Il compito del giornalista viene prima.
MEZZOPIENO 27 NOVEMBRE-DICEMBRE 2020
MEZZOPIENO 27 APRILE-MAGGIO 2021
STORICO CESSATE IL FUOCO TRA INDIA E PAKISTAN 25 febbraio – Reuters INDIA E CINA RITIRANO I LORO ESERCITI DAL CONFINE IN GUERRA 28 febbraio – Ministero della difesa indiano RIPARARE DIVENTA UN DIRITTO NELL’UNIONE EUROPA 1° marzo - Commissione Europea
editoriale
L’ABBRACCIO SILENZIOSO DELLA NOSTALGIA Come il buio della sera che cala fuori e a volte dentro di noi, la nostalgia appartiene alla vita e al tempo, alla memoria e allo scorrere delle cose. La sensazione che accompagna il ricordo del passato può essere dolce o dolorosa, portare gioia o rimpianto, essere qualcosa che dà forza o che lacera. A volte pensiamo che avremmo preferito non vivere mai certi momenti per non doverli poi continuare a desiderare per sempre. Certe persone addirittura si negano attimi di felicità, per non rischiare di soffrire nel perderli. A volte proviamo malinconia per cose mai state o che avrebbero potuto accadere, altre saremmo addirittura pronti a scambiare tutti i nostri domani anche per un solo ieri. La nostalgia è una forza potente che ci tiene legati con il passato e con tutto ciò che siamo stati e che siamo diventati, con la nostra vita e con il vincolo perenne che si è creato con le persone che abbiamo incontrato nel nostro cammino. Se proviamo nostalgia è perché abbiamo tanto amato, desiderato e gioito, ma anche segno della nostra limitatezza e della imponderabilità della vita. La memoria spesso rimuove i lati spigolosi dei ricordi e protegge quelli dolci, per questo a volte addirittura viviamo con più intensità un ricordo di quanto siamo stati capaci di vivere il momento che lo ha generato. Una memoria dolce può diventare parte di noi e ridarci ogni volta lo stesso calore accompagnandoci per tutta la vita ma un pensiero malinconico si trasforma a volte in una
tristezza che, allo stesso modo, può porsi come un velo davanti alla nostra serenità. Quel desiderio di tornare indietro è il nostro legame indissolubile con il passato, con quella parte che a volte sembra essere andata via per sempre, ma che invece continua ad esistere dentro di noi e che non smette mai di rivivere. I ricordi accompagnano la nostra crescita e si amplificano con la vecchiaia: la vita si confronta con la sua fugacità e lo fa anche attraverso la nostalgia, rammentandoci che ci sono continuamente sorprese in attesa di essere vissute e che dipende da come le viviamo se queste si trasformeranno in rimpianti o in patrimonio di riconoscenza. Il passato ci appartiene e ci apparterà per sempre. La nostalgia insegna, con il favore del tempo, a rendersi conto che spesso le cose non erano insopportabili come sembravano e che certi attimi vanno custoditi con cura e protetti con attenzione. Vivere in pienezza i momenti costruisce il forziere di consapevolezza che ci permette ci crearci dei crediti di gratitudine che possono alimentare tutta la nostra vita e sostenerci nei momenti in cui il dolore ci priva della capacità di vedere il bello. Fissare con la gratitudine i momenti nell’attimo in cui si vivono, amplificare le sensazioni di riconoscenza, godere con intensità e fiducia: questo fa la differenza. Non lasciamo passare, senza goderne, le ore piacevoli e serene, per poi non riguardarle con vana nostalgia quando arrivano quelle brutte. Proprio perché esistono momenti
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di sofferenza che non sapremo quando giungeranno, dovremmo valorizzare il più possibile quelli felici, gli spazi sereni. Allora potremmo immortalare i momenti come fanno gli artisti, per imprimerli bene nella nostra mente insieme alla gratitudine che siamo riusciti a vivere. Non disperiamoci perché abbiamo perso qualcosa ma gioiamo perché l’abbiamo avuta. Talvolta crediamo di sentire la malinconia di un luogo lontano, mentre in verità abbiamo nostalgia del tempo che laggiù abbiamo trascorso, della gioia che abbiamo provato. Questo è il caso in cui il tempo ci inganna, indossando la maschera dello spazio. Non dimentichiamoci mai di quando siamo stati felici. È la bellezza che dà valore ai momenti, e la nostra capacità di vederla e scovarla tra le pieghe della banalità è la grande forza che alimenta positivamente la memoria. Il ricordo di non aver vissuto appieno un momento diventa tristezza che si alimenta del senso di colpa per averlo lasciato passare qualcosa senza glorificarlo ma può trasformarsi in gratitudine se invece lo abbiamo immortalato, celebrandolo con attenzione e con amore. Come cuscini su cui riposiamo, i ricordi sostengono il nostro diventare e come bolle di sapone sono eterei e fanno passare la luce per lasciarsi colorare; sono semi che ci fecondano e che dentro di noi continuano a germogliare.
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MEZZOPIENO 28 APRILE-MAGGIO 2021
Luca Streri
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