Dalla rete italiana della positività
MAGGIO/GIUGNO 2020
ricerche di mercato Il suo volto e sondaggi, docente rimanda “I dati hanno un’anima” in prestigiosi atenei, immediatamente cui l’Università ai sondaggi di NANDO PAGNONCELLI tra degli studi di Urbino e opinione e ai SONDAGGISTA E RICERCATORE l’Università Cattolica rilevamenti dei SOCIALE del Sacro Cuore comportamenti di Milano, è per i elettorali. Nando più soprattutto un viso familiare e una Pagnoncelli, presidente di Ipsos Italia, il presenza fedele in trasmissioni televisive, principale istituto di come “Ballarò” e “Dimartedì”, punto di riferimento per nutrire di dati le inchieste di Giovanni Floris. Esperto in sondaggi elettorali e ricerche sociali, a lui si devono accurate analisi degli atteggiamenti e delle opinioni degli italiani di fronte a fenomeni sociali, delle trasformazioni in atto nella nostra società e del rapporto dei cittadini con la politica e l’informazione. È autore di saggi - tra gli altri, “Le opinioni degli Italiani non sono un’opinione”, “Le difficoltà dei sondaggi politici”, “Il disincanto dei giovani e il ruolo dell’università” e il più recente “Come siamo cambiati”. Ha curato una rubrica di sondaggi su “Il Messaggero” e dal 2014 ne cura una settimanale, “Scenari”, per il Corriere della Sera.
INTERVISTA ESCLUSIVA PER MEZZOPIENO PAG. 16/17
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Poste Italiane s.p.a. - Spedizione in abbonamento postale - N°1941/2019 Pubblicazione informativa no-profit
Coronavirus: Roche cede gratis il farmaco per la sperimentazione Pag. 4
La principessa di Svezia va a lavorare in ospedale
MONDO
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Arrivano i robot in ospedale per ridurre i contagi Pag. 10
I manager si riducono lo stipendio per aiutare i dipendenti
ITALIA
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Essere felici Pag. 8
MEZZOPIENOincontra...
La casa delle meraviglie Pag. 22
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LA PRINCIPESSA DI SVEZIA VA A LAVORARE IN OSPEDALE La principessa Sofia di Svezia, moglie del principe Carlo Filippo, ha deciso di abbandonare le sue funzioni reali e di mettersi al servizio dei malati, entrando in ospedale come volontaria. La 35enne Duchessa di Värmland ed exmodella ha iniziato a fare i turni come assistente sanitaria nell’ospedale Sophiahemmet di Stoccolma, dopo aver completato un corso di formazione tre giorni, per affiancare le risorse sanitarie in crisi nel suo Paese in seguito alla pandemia di coronavirus. “Mi hanno collocata in uno dei reparti di cura dell’ospedale dove insieme ad altri colleghi appena formati supporto il personale sanitario con compiti diversi”, ha scritto sul suo account Instagram. “Avere l’opportunità di aiutare in questo momento difficile è estremamente gratificante”. Le sue mansioni consistono nell’assistenza nella cura dei pazienti. La moglie del principe
è la presidente onoraria dell’ospedale di Stoccolma e in questo momento, invece di presenziare eventi benefici o serate di gala, è diventata una comune collaboratrice all’interno della struttura. La Svezia non ha imposto le straordinarie misure di blocco osservate in tutta Europa, sollecitando invece i suoi abitanti ad assumersi la responsabilità e seguire le raccomandazioni ufficiali. Secondo il portavoce dell’ospedale, la principessa assisterà i medici e gli infermieri in compiti come la disinfezione delle attrezzature, la pulizia mattutina e i turni di cucina. Fonte: AFP Press; Straight Times
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LE STELLE MARINE CHE SI PENSAVANO ESTINTE RITORNANO
Mentre i cittadini americani stanno in casa, le grandi stelle marine viola e arancioni che non si vedevano dal 2013 hanno fatto ritorno sulle coste di San Francisco e di tante spiagge del Nord America. La Stella marina reale (Astropecten articulatus) è una specie di grandi dimensioni e dai colori molto vivaci; era abbondante prima che un’epidemia ne causasse massicci decessi lungo tutta la costa del Pacifico. La malattia che aveva colpito questa specie aveva letteralmente fatto sparire i branchi di stelle marine che un tempo affollavano le rive marine di una gran parte degli Stati Uniti occidentali. Nei giorni scorsi migliaia di stelle sane sono state avvistate sulle spiagge, appena le autorità hanno concesso
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alla gente di uscire per fare brevi passeggiate. “Ero così felice di vederle”, ha raccontato William Von Eichhorn, un bambino di 7 anni che ha trovato almeno 50 stelle marine sul bagnasciuga durante un giro sulla spiaggia di San Francisco con suo papà. “Non le avevo mai viste e sento che le amo tantissimo”, ha detto ai giornali che lo hanno intervistato. Fonte: San Franciso Examiner
OGNI VITA E’ UN’OPERA D’ARTE: LA SFIDA DEL MUSEO GETTY “Vi sfidiamo a ricreare un’opera d’arte con oggetti (e persone) nelle vostre case”. È questo il comunicato lanciato dal museo Getty di Los Angeles tramite i suoi canali social e indirizzato ai suoi 350 mila followers. In un momento in cui i musei di tutto il mondo organizzano visite virtuali delle loro collezioni, l’originale sfida lanciata dall’istituzione culturale californiana ha raccolto migliaia di adesioni dagli appassionati di arte di tutto il mondo. Queste le semplici regole indicate a chi vuole partecipare: 1. Scegli la tua opera d’arte preferita 2. Trova tre oggetti dentro casa 3. Ricrea l’opera d’arte con questi oggetti Il museo Getty ha pubblicato i migliori risultati sul suo profilo Twitter. Fonte: Getty Museum
ARRIVA IL RESPIRATORE LOW-COST PER LA PANDEMIA Un terapista canadese in pensione, John Strupat, ha inventato un respiratore a basso costo per fare fronte alla grave carenza di ventilatori a causa dell’epidemia di Coronavirus. Osservando la curva di contagi nella regione dell’Ontario in cui vive, ha calcolato che presto potrebbero non esserci abbastanza respiratori e le terapie intensive non avranno abbastanza posti per ospitare i pazienti con sindromi respiratorie gravi e l’ondata di infezioni potrebbe trasformarsi in uno tsunami per il sistema sanitario. Dall’inizio dell’epidemia la richiesta della sua macchina è stata talmente alta che ha deciso di rendere la tecnologia del suo ventilatore pandemico liberamente disponibile a chiunque attraverso un sito web open source. “Chiunque, da qualsiasi parte, può fare suo il progetto e decidere autonomamente se desidera produrlo da sé o condividere idee su come svilupparlo per il proprio Paese”, scrive sul suo sito. Strupat ha detto che il suo respiratore da 500 dollari potrebbe non offrire lo stesso standard di cura di quelli da 25.000 dollari utilizzati negli ospedali ma la sua macchina salva
comunque molte vite umane, anche in caso di blackout. L’anziano terapista spera che rendendo il progetto liberamente disponibile per tutti, qualcuno più esperto di lui, da qualche parte, potrà aiutarlo con il suo feedback e le sue abilità a renderlo sempre migliore e, spera, aiutare ancora più persone. Fonte: Open Source Covid19
LA SVIZZERA CHIUDE PER SEMPRE LE CENTRALI NUCLEARI Lo aveva promesso e lo ha fatto. La Svizzera sta iniziando a smantellare le sue centrali nucleari.Nel maggio del 2017 la Svizzera ha approvato la dismissione definitiva delle sue centrali nucleari, il divieto di costruzione di nuovi impianti e il passaggio a una politica energetica basata sulle fonti rinnovabili. Dopo un lavoro di riorganizzazione e di pianificazione, lo spegnimento della centrale nucleare di Mühleberg è ora definitivo. Gli impianti di Berna non produrranno più elettricità e lo smaltimento delle apparecchiature e la decontaminazione proseguirà per i prossimi anni, fino all’eliminazione. Entro il 2024 tutti gli elementi di combustibile saranno progressivamente smontati e decontaminati e il 98% della radioattività lascerà così la centrale MEZZOPIENO 3 MAGGIO - GIUGNO 2020
nucleare. Questa chiusura permetterà di ridurre la radioattività dell’impianto di mille volte rispetto al regime in esercizio; essendo il combustibile nucleare molto radioattivo, prima di essere smantellato dovrà essere raffreddato e neutralizzato in una piscina di disattivazione. Successivamente lo spostamento del reattore in un deposito intermedio, seguito da anni di isolamento, poterà entro il 2030 allo smantellamento definitivo. Fino a quando non sarà verificata la assenza di alcuna attività radioattiva pericolosa sul sito, lo smantellamento sarà sottoposto alla supervisione dell’IFSN, (Ispettorato federale della sicurezza nucleare), che
lavorerà almeno fino al 2034 per rendere l’area completamente pulita e non più radioattiva. La società elettrica BKW, proprietaria dell’impianto, ha già realizzato la transizione a impianti a energie rinnovabili. Fonte: Swiss Info
CORONAVIRUS: ROCHE CEDE GRATIS IL FARMACO PER LA SPERIMENTAZIONE L’azienda farmaceutica svizzera Roche ha annunciato la cessione gratuita del farmaco per l’artrite reumatoide, già usato in via sperimentale in Cina per curare i pazienti affetti dal Coronavirus. La decisione del colosso farmaceutico mondiale inaugura anche un’operazione di volontariato di competenza che avvia interventi in quattro aree specifiche in cui tutto il gruppo si è organizzato per mettere a disposizione strumenti e competenze gratuite. “Abbiamo ritenuto doveroso aderire all’invito del Presidente della Repubblica” ha dichiarato Maurizio de Cicco amministratore delegato di Roche Farma, che ha raccomandato a tutti i suoi colleghi e dipendenti coesione assoluta e inderogabile impegno per
fronteggiare l’emergenza. “Un’azienda come la nostra non può non rispondere all’appello; siamo parte integrante del sistema sanitario nazionale, a servizio dei pazienti, degli operatori sanitari e di tutto il Paese. Voglio testimoniare la nostra gratitudine ai medici tutti, agli infermieri, ai farmacisti, ai volontari e a tutti coloro che sono in prima linea per affrontare e superare una difficoltà che avrà il pregio di unirci ancora di più”. Il farmaco Tocilizumab è stato utilizzato con successo su 272 pazienti di Wuhan, in Cina, da dove la pandemia è partita ed in Italia è stato somministrato a pazienti affetti da Covid-19 presso l’ospedale Cotugno di Napoli, dove ha dato risultati positivi in pochi giorni. ll farmaco è stato inserito, pochi giorni fa, dalla National Health Commission cinese nelle linee guida per il trattamento dei casi gravi da coronavirus. Fonte: Roche; Socialfarma
LE TRIBÙ PERUVIANE VINCONO CONTRO LO SFRUTTAMENTO DELLA FORESTA Il Consiglio Regionale della regione dell’Ucayali, nel cuore del Perù, ha deciso di abrogare la norma che destinava un’area di 100.000 ettari di foresta amazzonica allo sfruttamento intensivo per la raccolta del legname e per la trivellazione a fini estrattivi. La battaglia condotta dalle popolazioni indigene e da molte organizzazioni della società civile ha portato alla cancellazione definitiva della legge regionale che cercava di formalizzare “i criteri e le procedure per l’esclusione dei terreni da: forestazione permanente, protezione ambientale, divieto di installazione di produzioni industriali, aree di conservazione e concessioni di ecoturismo nella regione”. Nell’ottobre 2018, il capo del National Forest and Wildlife Service - un’agenzia del ministero dell’Agricoltura e dell’irrigazione - ha iniziato una battaglia per chiedere formalmente l’abrogazione dell’ordinanza “per violazione dei limiti delle competenze dei governi regionali”. Nel caso particolare di Ucayali, la foresta interessata appartiene al territorio ancestrale della popolazione di Santa Clara de Uchunya, che vive in queste terre da almeno 30 secoli. Questo provvedimento segue la decisione del mese di gennaio in cui le autorità peruviane hanno sospeso le autorizzazioni per consentire lo sviluppo di tre giacimenti di petrolio nella regione di Loreto, situata nell’Amazzonia settentrionale del Perù. Con queste due iniziative il Governo peruviano mostra di essere uscito dall’immobilismo e dalla debolezza nei confronti dei grandi interessi economici e della corruzione che hanno permesso decenni di sfruttamento incontrollato della foresta. La nuova linea del Governo di Lima ha evitato che le terre forestali siano cedute all’agroindustria, al disboscamento e ai cartelli della droga. Fonte: Instituto de Defensa Legal; Region Ucuyali; Reuters
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L’EBOLA SMETTE DI UCCIDERE IN CONGO DOPO 19 MESI DI EPIDEMIA L’ultimo paziente ricoverato per l’Ebola in Congo è stato dimesso dall’ospedale della città di Beni e non ha più bisogno di terapia. La dichiarazione dell’Organizzazione mondiale della sanità segna un punto di svolta nell’epidemia che da 19 mesi sta flagellando lo Stato africano. La fine dell’incubo è stata festeggiata dal personale ospedaliero con una gioia incontenibile, tutti insieme infermieri e medici hanno ballato, cantato e suonato a modo di tamburo sui bidoni della spazzatura, per celebrare la prima volta in cui non ci sono stati casi attivi da quando l’epidemia è iniziata nell’agosto del 2018. Da allora, il virus ha ucciso 2.264 persone, diventando il secondo peggior focolaio di Ebola nella storia. Il Congo ha registrato un periodo di 14 giorni senza nuovi casi confermati, un elemento che preannuncia la fine ufficiale dell’epidemia, che può essere dichiarata completamente superata una volta trascorsi 42 giorni senza nuovi casi. Il direttore generale dell’OMS Tedros Adhanom Ghebreyesus ha commentato questi sviluppi come “un’ottima notizia, non solo per me, ma per tutto il mondo”. L’OMS ha continuato fino ad oggi a ritenere che l’Ebola rappresentasse un’emergenza sanitaria internazionale da tenere in seria considerazione. L’attuale epidemia è la decima in Congo dal 1976. Dopo essere sopravvissuta, l’ultima paziente di ebola rilasciata, Semida Masika, ha dichiarato di essere felice di tornare a casa, con queste parole: “Dato che sono l’ultima sopravvissuta, ringrazio Dio di avermi salvata”. Fonte: Reuters
PUBBLICA IL SUO PRIMO DISCO A 102 ANNI Alan Tripp è un esempio di come non sia mai troppo tardi per seguire i propri sogni. All’età di 102 anni è diventato una star, dopo aver registrato e pubblicato il suo primo album di canzoni jazz per anziani. Insieme al suo omologo di 88 anni Marvin Weisbord, i due uomini sono il duo di cantautori più anziani della storia. La loro carriera musicale è iniziata due anni fa, quando Tripp ha composto una poesia sull’invecchiamento per il suo centesimo compleanno e l’ha regalata all’amico Weisbord, suo compagno di stanza nella casa di riposo in Pennsylvania dove i due risiedono. L’amico ha apprezzato così tanto la poesia che ha deciso di metterla in musica e Tripp per mostrargli la sua gratitudine, ha continuato a scrivere altre poesie, fino a creare un vero e proprio repertorio jazz di canzoni sulla vita nella terza età. Nonostante nessuno dei due abbia mai avuto alcuna esperienza con la musica, sono riusciti a radunare un po’ di musicisti tra gli amici e a registrare le loro composizioni in studio e a pubblicare il loro album di debutto “Senior Songbook ”, il libro di canzoni degli anziani. “Non mi sono mai divertito così tanto in vita mia e non mi sarei mai aspettato di farlo nella mia vecchiaia”, ha detto Weisbord. Alla domanda fatta a Tripp su quale sia il suo segreto per la longevità, ha semplicemente risposto: “Quando stai facendo qualcosa che ti dà gioia e soddisfazione, non invecchi. Ritirati per qualcosa, non da qualcosa” Fonte: CBS News
PERSA SU UN TRENO: RITROVA LA FAMIGLIA 20 ANNI DOPO Yulia Gorina, una ragazza bielorussa oggi 24enne, ha ritrovato la sua famiglia dopo essersi persa all’età di 4 anni mentre viaggiava su un treno. Nel 1999 Yulia e il padre stavano viaggiando insieme su un vagone che da Minsk conduceva ad Asipovichy, quando il padre si addormentò e al suo risveglio si accorse che la figlia non era più nello scompartimento. Non si è mai saputo cosa sia successo ma Yulia ricorda di aver seguito una coppia che probabilmente tentò di rapirla. Adottata da una famiglia a cui la polizia affidò la piccola smarrita, dopo 20 anni Yulia si è riunita con la sua famiglia d’origine grazie al suo fidanzato che con una ricerca in internet è venuto a conoscenza della storia di una bambina che era stata persa nello stesso periodo in cui era avvenuto lo smarrimento di Yulia. I genitori della ragazza hanno dichiarato di non aver mai smesso di cercare Yulia per vent’anni. “Abbiamo continuato a prendere ripetutamente tutti i treni che da Minsk conducevano ad Asipovichy, per poi fare anche il
percorso inverso. Abbiamo chiesto a tutti i passeggeri se qualcuno avesse per caso visto Yulia, abbiamo controllato nei negozi, nelle case disabitate, abbiamo fatto di tutto”. Oggi la loro ricerca è terminata e la loro famiglia è di nuovo riunita. Fonte: the Sun
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IN ARABIA SAUDITA LA FINE DELLA DIVISIONE UOMINI DONNE NEI LOCALI PUBBLICI
L’Arabia Saudita ha ufficialmente abolito la legge che impone ai ristoranti e ai bar di avere locali e posti a sedere separati per donne e uomini. La nuova normativa rappresenta l’ultimo passo del ribaltamento delle restrizioni conservative di genere e del profondo processo di democratizzazione del Paese voluto dal figlio del re, Mohammad bin Salman, diventato principe ereditario a trentatré anni nel 2017. Bin Salman ha dichiarato di voler portare l’Arabia Saudita nel XXI secolo e mira a dare un orientamento più moderno e liberale a quella che è rimasta una delle monarchie più fondamentaliste ancora esistenti. Il principe sta introducendo molte riforme per ridurre la dipendenza del suo Paese dal petrolio e per aumentare l’occupazione, anche femminile. Diverse leggi approvate negli ultimi mesi stanno aprendo ai giovani nuove opportunità di intrattenimento e di istruzione, dando la possibilità di guidare anche alle donne, aprendo gli stadi e le palestre per la prima volta anche al pubblico feminile, riaprendo i cinema proibiti dagli anni Settanta e dando nuovi spazi anche in politica alle donne, prima escluse dalla vita sociale. L’apertura del principe ha anche deciso di disporre una serie di nuovi requisiti tecnici per garantire che la segregazione di genere non venga più protratta in edifici pubblici, scuole, negozi e centri sportivi. Ad agosto, il regno ha revocato il divieto di richiedere un passaporto e di viaggiare liberamente e le ragazze recentemente hanno anche avuto accesso all’educazione fisica e allo sport a scuola, un diritto che prima era concesso solo ai ragazzi. Fonte: Al Khaleej Today
MEZZOPIENOpensiero
Mezzopieno è innanzitutto un modo di pensare, un approccio alla vita ed una maniera di essere. Il pensiero Mezzopieno è sempre pro, mai contro. Mezzopieno si pone come risposta costruttiva al vittimismo, alla polemica e al disfattismo. Il modo di essere Mezzopieno collabora con tutti per stimolare risposte positive all’atteggiamento pessimista, a quello conflittuale e alla ricerca di capri espiatori. Vivere Mezzopieno significa non avere timore di caricarsi delle responsabilità e dell’impegno di individuare stimoli creativi e fecondativi diversi dalle dinamiche distruttive e di contrasto. Il cambiamento è responsabilità di chi costruisce con umiltà, coinvolgendo il maggior numero di persone possibile in relazioni collaborative. Piuttosto che cercare di demolire ciò che è ritenuto sbagliato, Mezzopieno propone alternative, pratiche e comportamenti che perseguono l’armonia e che non impiegano energia per contrastare ma per creare. La scelta buona prende il posto di quella cattiva. Chi si identifica nel Mezzopieno non esalta il buonismo ma ha un approccio positivo e aperto al diverso ed al nuovo. Il cambiamento è un processo che va condiviso da tutti e può avvenire soltanto lentamente, con la presa di coscienza e la partecipazione costruttiva di ogni elemento della società. L’alternativa alla rivoluzione è l’evoluzione. La vera forza che manda avanti il mondo da sempre e che lo ordina attraverso la crescita e la collaborazione di tutti. Chi giudica questo modo di pensare come naif… ha ragione! Non è obiettivo del pensiero Mezzopieno produrre utili o generare profitto. È dimostrato che i buoni esempi “sono in grado di suscitare emozioni positive e di spingere le persone a seguire gli esempi presentati e addirittura provocare reazioni fisiche tali da lasciare un’impronta duratura capace di influenzarne le azioni future. Questo fenomeno, che in psicologia prende il nome di “elevazione morale’” può provocare cambiamenti comportamentali e predisporci all’empatia e all’interazione sociale”.
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MEZZOPIENOcosafacciamo Indice di benessere
La comunità Mezzopieno è un movimento formato da persone, gruppi, enti e associazioni che condividono l’impegno per la diffusione della cultura della positività e che credono nell’importanza di promuovere un approccio costruttivo e armonioso nella società e nella vita.
LA PIÙ GRANDE MOBILITAZIONE SCIENTIFICA DI TUTTI I TEMPI Con oltre 80 progetti attivi di vaccini in tutto il mondo, l’impegno scientifico messo in campo per il Covid19 è il più grande sforzo del genere mai visto nella storia.
L’UFFICIO STUDI MEZZOPIENO L’attività di ricerca è lo strumento attraverso il quale il movimento Mezzopieno approfondisce la sua capacità di interpretare ed analizzare la società e le sue evoluzioni. I programmi di ricerca del movimento sono un laboratorio permanente che coinvolge università, ricercatori, associazioni e gruppi di lavoro. In particolare, Mezzopieno svolge l’attività di studio e analisi in collaborazione col Gruppo di Ricerca Valori, Etica ed Economia dell’Università di Torino, di cui è membro. MEZZOPIENO NELLE SCUOLE La cultura della positività entra nelle scuole con laboratori di lettura e comunicazione gentile. Attraverso attività, giochi ed esperienze si trasmettono i valori della fiducia, della gratitudine e della collaborazione, per stimolare il lato migliore di ogni studente e la capacità di educare la propria volontà al bello e al buono.
INFO SU WWW.MEZZOPIENO.ORG
DIFFUSIONE DI MEZZOPIENO NEWS: IL CERCHIO DELLA GRATITUDINE Il “cerchio della gratitudine” è il progetto che prende vita dalle relazioni di gratuità e di gratitudine che si vengono a creare intorno a Mezzopieno News: il periodico, nella sua forma cartacea, viene consegnato di mano in mano nel cerchio delle conoscenze e delle persone vicine ai membri della comunità e diventa uno strumento di relazione e di condivisione. I volontari della comunità Mezzopieno sono attivi nella distribuzione di Mezzopieno News in: Ospedali - Case di cura e di degenza - Centri di accoglienza per anziani Carceri ed istituti penitenziari - Scuole - Parrocchie - Associazioni - Aziende - Circoli - Comunità.
Università, ricercatori, scienziati e aziende di tutto il mondo stanno lavorando e collaborando da decenni allo sviluppo di vaccini per creare attraverso il metodo scientifico risposte immunitarie, come i vaccini antinfluenzali, che ogni anno creano agenti patogeni immunizzanti per decine di virus potenzialmente mortali. I progressi negli sviluppi dei vaccini sono una delle grandi conquiste dell’umanità e a partire dal 1955, anno di approvazione del primo vaccino contro la poliomielite, hanno permesso di salvare milioni di vite. L’Unicef stima che dal 2000 sono state
MEZZOPIENO AL LAVORO Il movimento Mezzopieno promuove l’organizzazione positiva del lavoro. All’interno delle aziende della rete Mezzopieno si realizzano percorsi di condivisione di pratiche e modelli finalizzati al benessere delle persone che vi lavorano, per un approccio costruttivo con il gesto lavorativo, con la comunità in cui si lavora, con il mercato e con il mondo.
MEZZOPIENO NEI COMUNI
Mezzopieno è presente nei Comuni italiani con programmi per la diffusione della cultura della gentilezza e della pratica positiva attraverso l’istituzione degli Assessori della gentilezza, nominati dai Sindaci e organizzati in una Rete nazionale per la realizzazione di iniziative per stimolare la collaborazione e ridurre la conflittualità nelle comunità. MEZZOPIENO 7 MAGGIO - GIUGNO 2020
salvati oltre 20 milioni di bambini solo grazie alle vaccinazioni contro il morbillo. Anche per il Covid19, il raggiungimento di un vaccino è una delle maggiori priorità su scala mondiale: la causa ha riunito scienziati, leader del settore e governi. Questo garantisce che la ricerca del vaccino sia finanziata e appoggiata da tutti gli Stati, che gli studi clinici possano essere eseguiti rapidamente, che i regolatori contribuiscano ad accelerare il percorso verso un vaccino sicuro ed efficace e che si sviluppi un processo di produzione che possa assicurare l’accessibilità a grandi quantità di vaccino per tutti. Fonte: Ufficio studi Mezzopieno
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Essere felici
Cosa ci dice la scienza sul benessere e la felicità MARTA CASONATO
di più profondo, legato alla realizzazione delle CHI STUDIA LA FELICITA’? potenzialità dell’essere umano. In quest’ottica Il concetto di felicità interessa l’essere la felicità non si limita al piacere e all’assenza umano da almeno 2500 anni. Le prime di dolore, ma costituisce la piena realizzazione tracce di riflessione su questo tema dell’individuo. Non un piacere passeggero, furono lasciate circa 25 secoli fa in dunque, ma il frutto di azioni virtuose: è questo società molto distanti fra loro: filosofi il concetto di eudaimonia, una parola complessa e intellettuali dell’antica Grecia, di Cina che potremmo tradurre come “essere guidati da e India si interrogano sul significato uno spirito positivo”. della felicità per Ma lo studio della felicità l’uomo. Per la società non è rimasto ancorato contemporanea il concetto “La vera felicità costa al passato, anzi: è ancora di felicità è spesso associato poco: se è cara, non è attualissimo. La scienza è al soddisfacimento dei propri di buona qualità” sempre più interessata a desideri. Già nell’antica Grecia definire e misurare la felicità, c’era chi, come Aristippo, René de come è evidente dai numerosi riteneva si trattasse di assenza Chateaubriand testi, congressi e dibattiti su di dolore e di raggiungimento questo tema. Gli sforzi sono diretti di piacere e di sensazioni positive. a trovare una definizione di felicità, ma Un approccio, quello dell’edonismo, che anche a comprenderne le cause e le conseguenze. considera il piacere lo scopo principale della Cosa significa essere felici? Cosa ci rende tali? Se vita. Ma non tutti la pensavano così: Aristotele, siamo felici, come tendiamo a comportarci? Ad al contrario, credeva che la felicità fosse qualcosa
essere interessati allo studio della felicità non sono soltanto i filosofi, ma studiosi appartenenti a discipline molto diverse, che vanno dall’economia alla psicologia, dalle neuroscienze alla sociologia. Questa varietà di approcci ci ricorda che la felicità interessa tutti: i singoli individui, sì, ma anche la collettività. QUANTO CONTA IL DENARO Ed è proprio nell’interesse dei singoli e delle collettività che molti si sono chiesti quanto conti il denaro. La risposta non è univoca, ma i risultati dei vari studi si potrebbero così sintetizzare: il rapporto fra il reddito e la felicità non segue un andamento lineare. Ciò significa che l’equazione “più ricchi = più felici” non è vera, almeno non del tutto. Il denaro contribuisce alla felicità quando ci aiuta a soddisfare i nostri bisogni primari, come la salute e la sicurezza: abbiamo
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bisogno di un reddito sufficiente per poterci garantire un’alimentazione adeguata, un alloggio in cui vivere che sia dotato dei comfort di base. Ma molto dipende anche dai nostri riferimenti, i metri di paragone che utilizziamo per ritenerci soddisfatti di ciò che abbiamo. Insomma: “l’erba del vicino è sempre più verde”, soprattutto se a tagliarla è un pratico e costosissimo robottino tagliaerba che noi non ci possiamo ancora permettere. Più guadagniamo, più tendiamo a fissarci obiettivi alti e a confrontare il nostro stile di vita non con chi ha meno mezzi di noi, ma con chi ha standard più elevati. Ma quindi la ricerca della felicità è una meta raggiungibile attraverso il denaro? Non proprio. Gli studi ci dimostrano, infatti, che una volta superata una certa soglia di reddito (che gli americani stabiliscono attorno ai 75.000 dollari annui), il fatto di avere più soldi non ci rende più felici. Se è indubbio che il denaro ci consente di affrontare meglio le avversità della vita, cosa ne è della piena realizzazione dell’individuo di cui
MEZZOPIENOfocus
Ma allora, cos’altro incide sulla nostra felicità? Ce lo riassume Laurie Santos, docente di psicologia parlava Aristotele? Sembra che i tradizionali studi e ideatrice di quel corso, titolato “Psychology and di economia abbiano dimenticato un aspetto the good life”, che nel 2018 ha ottenuto il maggior fondamentale della nostra felicità: i cosiddetti numero di iscrizioni di tutta la storia dell’Università “beni relazionali”. Per l’economia, infatti, non è di Yale. Un buon 40% sembra dipendere da noi e semplice catturare l’effetto di questi beni, che dal nostro atteggiamento nei confronti della vita possono essere generati e fruiti solo “insieme e degli altri. Al netto del nostro livello di fortuna, il con l’altro”: le transazioni monetarie faticano fatto di essere grati per ciò che di a cogliere questi aspetti, positivo la vita ci offre ci rende che appartengono più alla nettamente più felici. E anche dimensione sociale delle le azioni che portiamo avanti, nostre vite. “Le persone felici specie nei confronti di chi ci sta pianificano le azioni, vicino, hanno un grande peso COSA CI RENDE FELICI? non i risultati” sul nostro benessere. Ma allora, cosa ci rende felici? Potremmo quindi dire che la Dennis Waitley Sono i contesti e le circostanze felicità è qualcosa che va oltre i di vita a impattare sul nostro confini della nostra sfera personale: benessere? Il livello di fortuna che dipende da noi, da come guardiamo incontriamo nella nostra vita? Oppure alla nostra vita, ma anche da quanto e come queste cose non contano, e tutto dipende dal riusciamo ad entrare in contatto con gli altri. Ad nostro innato livello di ottimismo, che ci permette esempio, il fatto di riuscire a dedicare del tempo di di vedere le cose attraverso una lente più o meno qualità alle persone che amiamo ci fa stare molto rosea? Gli studi ci dicono che il nostro corredo meglio. Insomma, tutti quei “beni relazionali” che genetico, anche in termini di quanto siamo nati l’economia fatica a tenere in considerazione. ottimisti, ha in effetti un peso: esso incide per Cosa ci insegna, quindi, la scienza della felicità? circa metà sul nostro livello di felicità, che non è Se non possiamo modificare il nostro bagaglio poco. Il livello di fortuna, invece, ha un impatto genetico e se i soldi non comprano la felicità decisamente inferiore: gli eventi che ci troviamo (almeno non sopra una certa soglia), allora ad affrontare nel nostro percorso di vita pesano dovremmo imparare a ridirigere meglio le nostre solo il 10%. E questo non è difficile da credere: se energie e i nostri sforzi da quegli aspetti che pensiamo alla persona più felice che conosciamo, crediamo ingenuamente ci rendano felici -come non è detto che questa abbia avuto particolare il continuo innalzamento del nostro standard fortuna nella vita. Al contrario, possiamo di vita- verso un maggiore investimento sulle conoscere persone che riteniamo essere state relazioni sociali e verso un miglioramento del baciate dalla dea bendata che però non sembrano modo in cui guardiamo alla nostra vita. affatto felici.
WORLD HAPPINESS REPORT IL RAPPORTO MONDIALE SULLA FELICITÀ Il World Happiness Report è il più noto rapporto sulla felicità. Ogni anno pubblica un confronto fra vari paesi del mondo (nell’ultimo report erano 156). Voluto e promosso dall’Assemblea Generale delle Nazioni Unite, questo rapporto nasce all’interno del lavoro sui Sustainable Development Goals con l’intento di definire lo sviluppo in maniera più olistica -andando ben oltre il concetto di PIL- e di utilizzare questi dati per informare e guidare le politiche degli stati. Il primo report è stato pubblicato nell’aprile 2012. Da allora ogni anno viene identificato un tema da approfondire. Quello del 2019 è stato “Felicità e comunità” e ha confrontato l’evoluzione della felicità negli ultimi 12 anni, focalizzandosi sulle tecnologie, le norme sociali, i conflitti e politiche governative che hanno guidato questi cambiamenti. Oltre ad analizzare come i cittadini valutano le proprie condizioni di vita e la frequenza dei propri sentimenti positivi e negativi, il report considera anche variabili legate a ciò che la società e poi li confronta con i livelli di felicità dei cittadini. I Paesi del nord Europa occupano sempre le prime posizioni nella classifica della felicità dei propri cittadini, e per due anni consecutivi il più alto gradino del podio è stato occupato dalla Finlandia. L’Italia nel 2019 si è collocata al trentaseiesimo posto (su 156 paesi), ma è interessante notare che i nostri punteggi medi di felicità (su una scala da 1 a 10) hanno mostrato una leggera crescita negli anni (siamo passati dal 5.9 del 2015 a 6.2 del 2019). Cosa rende felici gli italiani? Fra gli aspetti presi in considerazione dal report, quello che pesa maggiormente è il livello di assistenza sociale, seguito immediatamente dal reddito procapite e dall’aspettativa di vita sana.
IL METRO DELLA FELICITÀ
Abbiamo chiesto a Luciano Canova, economista e autore del libro “Il metro della felicità” (Mondadori), di parlarci del rapporto fra felicità ed economia. Quanto pesa il denaro nella misura del benessere delle persone? Pesa. Non tanto direttamente, quanto indirettamente. Il denaro non va considerato solo un fine, ma è indubbiamente un mezzo che ci permette di fare tante cose. E queste cose, a loro volta, portano con sé un valore aggiunto non misurabile con il denaro, ma ad esso correlato. Come mai, oltre una certa soglia, l’equazione “più ricchi=più felici” tende ad annullarsi? Ci sono molte spiegazioni che vanno ricercate anche nel metodo con cui queste misurazioni vengono effettuate. Ma potremmo dire che le motivazioni sono principalmente due. Da un lato bisogna considerare che più lavoriamo per guadagnare, più sacrificheremo il tempo dedicato alle relazioni sociali che sappiamo essere un fattore importante per la felicità delle persone. Dall’altro perché siamo portati ad innalzare continuamente l’asticella del nostro reddito ideale, confrontando le nostre entrate con quelle di chi è più benestante di noi, e questo ci impedisce di trovare piena soddisfazione in quel che abbiamo. Qual è, a tuo avviso, il trucco per essere felici nella vita? Il fatto di saper attribuire significato a ciò che si fa. Lo scopo, il significato delle nostre azioni è ciò che ci fa stare bene. Penso che il trucco stia nel trovare sempre nuova energia in quello che si fa, nell’essere alla costante ricerca di significato. MEZZOPIENO 9 MAGGIO - GIUGNO 2020
LA RIVOLUZIONE DEI CARTONI INCLUSIVI PER TUTTI
ARRIVANO I ROBOT IN OSPEDALE PER RIDURRE I CONTAGI
In un momento storico in cui i bambini sono costretti a rimanere a casa, l’approccio di una nuova tecnica che unisce alla finalità ludica quella pedagogica e una componente inclusiva con finalità educative e sociali, è una risposta di resilienza e di positività che dà spazio a tutti i bambini, con e senza deficit sensoriali, perché possano condividere le stesse emozioni ed empatizzare tra di loro. Lampadino e Caramella è un cartoon-able, cartone animato serializzato senza barriere, destinato a promuovere l’inclusività e lo scambio di esperienze tra bambini. Storie, colori, parole e musica sono studiati per adattarsi alla diversa sensibilità e ai diversi livelli dei bambini tra i 2 e i 6 anni, in modo da permettere la condivisione sensoriale e rendere concreto il rispetto dell’altro e la comprensione delle differenze. La società di produzione romana Animundi ha realizzato per RAI questo esperimento innovativo con un gruppo di esperti, insegnanti, educatori, psicologi, medici, come non era mai stato fatto.
La tecnica del cartoon-able è composta da diversi elementi organizzati tra loro: linguaggio con tempi narrativi calibrati, stile di animazione fruibile da tutti, compresi bambini con autismo, voci narranti e commento armonizzati al contesto per i bambini ciechi, sottotitoli con sintassi e traduzione simultanea nella Lingua Italiana dei Segni (LIS) e attori in live-action per i bambini sordi. Forme e colori seguono criteri delle discipline neuroestetiche che portano a una riduzione del livello di ansia e all’attivazione delle aree del cervello legate al benessere.
Tommy e altri cinque piccoli aiutanti robot sono entrati nei reparti di Medicina ad Alta Intensità dell’Ospedale del Circolo di Varese. Si tratta di robottini delle dimensioni di un bambino e dal viso simpatico che, dotati di telecamere e un sistema di umanità riflessa, permettono un monitoraggio più efficace dei pazienti ricoverati in isolamento, alleggerendo grandemente le mansioni di infermieri e medici in servizio. Infatti, diminuendo gli accessi e i contatti con gli infettati, il personale sanitario non solo può lavorare in condizione di sicurezza, ma riduce ampiamente il tempo speso nella vestizione e svestizione, così come l’uso di dispositivi di protezione, già scarsi. In seguito a questa prima sperimentazione un’azienda locale ha donato al reparto di malattie infettive dell’ospedale varesino Ivo, un robot composto da un tablet montato su un’asta dotata di ruote periscopiche manovrabili a distanza tramite pc o smartphone. “Un vantaggio importante in questo momento di emergenza”, ha commentato il Prof. Grossi. “Grazie a questo robot la comunicazione con i nostri pazienti in isolamento è più facile e sicura, così come è più semplice tenere monitorati i pazienti stessi”. Fonte: Regione Lombardia
Fonte: Animundi; Uff. stampa RAI
MEZZOPIENO 10 MAGGIO - GIUGNO 2020
LA GRANDE DISTRIBUZIONE ASSUME E SCOMMETTE SUL FUTURO Nuovi posti di lavoro stabili e un miglior trattamento economico.In piena emergenza Coronavirus, i supermercati Alì di Padova, in controtendenza rispetto ai concorrenti e al mercato, hanno deciso di assumere 160 nuovi lavoratori. Il gruppo ha scelto di puntare sulla logistica per affrontare la fase attuale di mercato e per il futuro. Non più appalti da ditte esterne ma, d’ora in avanti, la gestione diretta del magazzino centrale. Le assunzioni sono state concordate con i lavoratori e i sindacati e puntano a un miglioramento della condizione lavorativa con un’innovazione della catena dei rifornimenti, a rendere più efficiente la filiera e a ridurre la precarietà con assunzioni a tempo indeterminato. “Siamo convinti – spiega Gianni Canella, vice-presidente di Alí Spa – che la stabilità occupazionale e il benessere dei nostri collaboratori siano gli strumenti privilegiati per migliorare ancora di più il servizio ai nostri clienti”. L’internalizzazione dei servizi è una scelta in controtendenza rispetto alla filosofia di mercato che si è affermata negli ultimi decenni e ha il vantaggio, in un momento delicato come quello che si prospetterà nei prossimi mesi, di una più diretta e flessibile gestione delle scorte. Alí supermercati è un’azienda padovana nata nel 1971 con 113 punti vendita tra Veneto ed Emilia Romagna, 4 mila collaboratori di cui il 95% a tempo indeterminato. La società è nota per la sua sensibilità etica e per la responsabilità sociale che la vede impegnata in diverse attività. Negli ultimi anni il gruppo ha piantato 15 mila alberi - in collaborazione con i clienti - nell’ambito del progetto “We love nature”. Fonte: Alì Supermercati / Il Sole 24 Ore
LA FIGLIA DI BORSELLINO AIUTA UN ASSASSINO DEL PADRE Il rancore è un sentimento distruttivo e non serve a risolvere le cose: questo è il pensiero che Fiammetta Borsellino ha nei confronti di chi ha contributo nel 1992 all’omicidio di suo padre, il magistrato Paolo Borsellino.
PERUGIA: SCOPERTA LA MOLECOLA CHE CONTROLLA LA SCLEROSI MULTIPLA Un team dell’Università di Perugia ha scoperto una molecola naturale prodotta dall’uomo, capace di controllare lo sviluppo della sclerosi multipla, attraverso un meccanismo fino a ora completamente sconosciuto. Giada Mondanelli, ricercatrice a tempo determinato, ha lavorato dal 2014 alla scoperta che un metabolita della serotonina, prodotto naturalmente dal nostro organismo, può potenziare l’attività di un enzima
presente nei linfociti di pazienti colpiti da sclerosi multipla e contrastare la malattia. Lo studio realizzato presso la Chimica farmaceutica al dipartimento di Scienze farmaceutiche, in collaborazione con il professor Antonio Macchiarulo, il professor Paolo Calabresi e Massimiliano Di Filippo del dipartimento di Medicina, sta lavorando allo sviluppo e alla commercializzazione di farmaci capaci di potenziare l’attività immunitaria enzimatica nella sclerosi multipla, ma anche in altre patologie autoimmunitarie come diabete giovanile, tiroidite e psoriasi. La scoperta è stata pubblicata sulla rivista scientifica internazionale Proceeding of the National Academy of Sciences. “In condizioni normali, il nostro sistema immunitario ha il potenziale di riconoscere e distruggere i responsabili
delle malattie infettive senza danneggiare le proprie cellule. Quando questi meccanismi non funzionano adeguatamente si assiste allo sviluppo di malattie autoimmunitarie e infiammatorie croniche”, cita una nota della ricerca. La sclerosi multipla è una disfunzione autoimmunitaria altamente degenerativa che colpisce il sistema nervoso centrale per cui al momento non esiste una cura definitiva. “Potenziare farmacologicamente l’azione di queste molecole checkpoint IDO1 sarebbe molto importante per giungere alla cura della malattia”, affermano le farmacologhe Claudia Volpi e Ursula Grohmann, membri del team responsabile della scoperta. Fonte: Proceeding of the National Academy of Sciences
MEZZOPIENO 11 MAGGIO - GIUGNO 2020
“Solo per avere provato ad aiutarmi lo ringrazierò per tutta la vita”, dice la figlia del magistrato quasi trenta anni dopo la strage. Fabio Tranchina, l’autista della strage di via d’Amelio, oggi collabora con la giustizia e ha incontrato la donna. “Tranchina mi ha parlato del suo dolore - spiega Fiammetta - mi ha raccontato la sua gioventù difficile, la sua voglia di cambiare vita e le difficoltà enormi che sta incontrando”. In quel momento, un anno fa, Fiammetta Borsellino decise che lo avrebbe aiutato. L’attuale compagna di Tranchina è la ex-moglie di un boss e ha lasciato la famiglia mafiosa per cambiare vita. “Non hanno praticamente di cosa vivere”, dice Fiammetta. La donna non può tornare nella sua città per paura di essere ammazzata. La figlia di Paolo Borsellino sta cercando in tutti i modi di trovarle un lavoro. In questi mesi ha scritto lettere, fatto telefonate e incontrato dirigenti e amministratori pubblici per risolvere questa situazione. “Ho parlato con il sindaco Orlando e con i suoi funzionari, spiegando la situazione”, racconta. “Ho ribadito che questo è un caso importante, ho parlato anche con il servizio centrale di protezione, lo Stato dovrebbe farsi carico di chi ha accettato di sostenere la ricerca della verità”. Una battaglia per cui la donna non si dà per vinta. Fonte: La Repubblica
GLI IPPOCAMPI RITORNANO NEI MARI ITALIANI
GORGONA: I CARCERATI OTTENGONO LA GRAZIA PER 600 ANIMALI
Gli ippocampi, o cavallucci marini, sono ritornati e sempre più spesso si fanno vedere sulle coste italiane. Alcune colonie di questo piccolo pesce della famiglia delle Syngnathidae sono diventate stanziali nei mari della Puglia e della Calabria ma molti altri avvistamenti sono diventati comuni su tutte le coste del Mediterraneo, in particolar modo la specie Hippocampus Hippocampus che sembra aver trovato da tempo, lungo la costa del basso Jonio reggino, il suo habitat più congeniale. La loro presenza indica mare pulito e salubre e la loro capacità di riprodursi è legata a un rapporto molto singolare nel mondo animale. I cavallucci sono infatti gli unici animali marini monogami. La femmina depone le uova in una speciale sacca incubatrice nel ventre del maschio che espelle i piccoli solo all’atto della nascita, in quella che è chiamata gravidanza maschile. Nello Stretto di Messina l’ippocampo può raggiungere fino a dieci centimetri di dimensione per il cosiddetto “gigantismo dello Stretto”, un fenomeno noto agli studiosi, in base al quale le specie ittiche presenti nel braccio di mare tra Scilla e Cariddi, spesso tendono
Gorgona, l’ultima isola-carcere italiana, dopo tanti anni diventa un luogo di cura e riscatto reciproco per animali ed esseri umani. Un nuovo protocollo trasforma quello che era un mattatoio in un programma di convivenza tra carcerati e 588 fra vitelli, maiali, conigli, capre, pecore, galline e cavalli salvati dalla macellazione. La conversione dell’attività è un passaggio radicale che modifica definitivamente l’approccio del penitenziario con l’intesa fra casa circondariale, Comune di Livorno e Lav, con il Parco Nazionale dell’Arcipelago Toscano e l’Università Bicocca di Milano. “Non abbiamo solo salvato la vita degli animali ma abbiamo anche reso un servizio ai detenuti che, d’ora in poi, potranno occupare il proprio tempo in modo non violento e utile anche per il periodo successivo alla detenzione: attività con animali, agricole e programmi di turismo eco compatibile, che saranno portate avanti sull’isola”, dichiara il sottosegretario alla Giustizia, Vittorio Ferraresi. Gorgona ospita un centinaio di detenuti che hanno proposto al direttore del carcere Carlo Mazzerbo di concedere la
a superare le loro normali dimensioni a causa della sovrabbondanza di sostanze nutritive assicurata dal continuo rimescolio delle acque. Fonte: : Repubblica; Sanremo New
grazia a diversi animali negli ultimi anni. “Molti detenuti si affezionavano agli animali e non era educativo finire quel percorso uccidendoli”, afferma il garante dei detenuti, Giovanni De Peppo. “Il mattatoio all’interno del carcere sarà smantellato e diventerà uno spazio per attività senza violenza”. “Gli animali a Gorgona non saranno più considerati macchine ma amici, mediatori e cooperatori della rieducazione, esseri viventi che da oggi hanno nuovamente un futuro”, ha dichiarato soddisfatto Gianluca Felicetti, presidente Lav. Fonte: Corriere Fiorentino
NASCONO IN ITALIA LE COMUNITÀ ENERGETICHE RINNOVABILI L’Italia ha approvato un provvedimento legislativo che apre per la prima volta una nuova strada all’autoconsumo privato da fonti rinnovabili. Tutti i cittadini potranno trasformarsi in produttori di energia pulita, installando nei propri edifici residenziali sistemi fotovoltaici o eolici singoli o collettivi che possono alimentare i loro appartamenti o creare delle comunità energetiche locali autosufficienti. I cittadini potranno associarsi per divenire “prosumer”, produttori/consumatori che agiscono e si scambiano l’energia in maniera indipendente. La novità di questo provvedimento è che prima i cittadini dovevano passare dal fornitore elettrico nazionale che fungeva da polo di distribuzione e che pagava l’energia ceduta una cifra molto più bassa di quella a cui la vendeva al consumatore. L’emendamento è il risultato di una proposta presentata da Legambiente e da diversi partiti del Governo e dell’opposizione, con l’obiettivo di anticipare la direttiva europea che promuove la creazione di comunità energetiche e di sistemi di autoconsumo da fonti rinnovabili. L’obiettivo è valorizzare lo scambio di energia da fonti rinnovabili per utenze poste all’interno della stessa rete di distribuzione, ridurre gli sprechi e potenziare i progetti locali, stimolare configurazioni capaci di soddisfare meglio i fabbisogni e di integrare sistemi di accumulo e di mobilità elettrica, per ridurre così lo scambio con la rete e contribuire alla stabilità del sistema. Secondo una ricerca di Legambiente, con l’autoconsumo si potrà incrementare notevolmente la produzione da energie rinnovabili con utili stimati di oltre 5 miliardi di euro all’anno e creare circa 3 milioni di nuovi posti di lavoro. Fonte: Legambiente
MEZZOPIENO 12 MAGGIO - GIUGNO 2020
IL PRIMO UOMO AD ATTRAVERSARE IL DESERTO A PIEDI Max Calderan ce l’ha fatta. Dopo 18 giorni di cammino da solo, l’esploratore veneziano, all’età di 52 anni, è riuscito ad attraversare a piedi il cosiddetto Quarto Vuoto dell’Arabia Saudita, il più grande deserto di sabbia del mondo. L’esploratore di Portogruaro ha percorso a piedi
complessivamente 1.100 chilometri, senza supporto né assistenza. “Si è trattato di un’impresa storica, perché è stata aperta una nuova linea in un deserto ritenuto impossibile, l’ultima zona inesplorata della terra. Questa linea andrà aggiunta ai libri di storia e di geografia”, afferma Calderan. Il suo viaggio al limite dell’impossibile è stato preparato da anni di allenamento e diventerà un documentario su uno degli angoli ancora sconosciuti del pianeta. In passato diversi celebri esploratori hanno attraversato piccole parti del deserto con cammelli o in fuoristrada ma nessuno lo ha mai percorso da solo e a piedi. “La cosa più importante - spiega l’esploratore - è comprendere quello che la natura ti mette davanti agli occhi. Non serve essere molto allenati se di fronte a una tempesta di sabbia o a un ghepardo ci si fa prendere dal panico. Tutto questo fa parte di un allenamento superiore: devi accettare il fatto che la natura puoi solo ascoltarla”. Calderan ha percorso tratti in totale solitudine anche per 400/500 chilometri. Fonte: Ansa
IRINA RIPARA LE BUCHE CON I MOSAICI FATTI DI SCARTI “È triste vedere i buchi lungo i marciapiedi, per questo ho cominciato a raccogliere pezzi di mattonelle colorate dai cassoni delle ditte che eseguono lavori di ristrutturazione ma anche da scarti di amici e conoscenti. Ho cominciato a riempire i vuoti con il colore”. Irina Belaeva è un’artista che con la sua
DIMINUISCONO I REATI D’ODIO IN ITALIA Calano i reati d’odio in Italia. Secondo i dati raccolti dall’Osservatorio per la sicurezza contro gli atti discriminatori, nel 2019 se ne sono registrati 969 contro i 1.111 dell’anno precedente, un dato che conferma una diminuzione anche rispetto al 2017, quando si registrarono 1.048 reati. Nel dettaglio delle diverse tipologie di reato emerge che il calo più significativo riguarda le minacce (da 142 a 99), i furti e le rapine finalizzati a motivi discriminatori (da 112 a 72), le aggressioni fisiche (da 205 a 191) e i danni materiali (da 85 a 67) ma il reato che ha visto il maggiore ridimensionamento è quello degli attacchi contro i luoghi di culto (da 50 del 2018 a nessuno del 2019). Esaminando i motivi dei reati, i dati evidenziano una diminuzione delle aggressioni fisiche legate all’orientamento sessuale e all’orientamento di genere (da 43 a 29) e quelle per la disabilità (da 74 a 69), con un leggero aumento delle violenze che hanno a che fare con discriminazioni razziali e religiose: dalle 88 del 2018 alle 93 del 2019. L’osservazione dei dati descrive una realtà dove a una crescente violenza verbale per motivi discriminatori non corrisponde un aumento della violenza fisica per i medesimi motivi, che è invece in calo. Il significato di questo confronto dimostra che ciò che le parole sembrano descrivere con aggressività, nella maggior parte dei casi non corrisponde a una volontà realmente finalizzata a un gesto di prepotenza concreto. Fonte: Ansa; Osservatorio per la sicurezza contro gli atti discriminatori
MEZZOPIENO 13 MAGGIO - GIUGNO 2020
streetart tra le vie di Messina porta la bellezza là dove c’è degrado. Irina, in arte Irma, è originaria della Bielorussia, ma
risiede da molti anni in Sicilia e realizza per passione piccoli mosaici per coprire le buche della sua città. I vivacissimi lavori che l’artista crea con il benestare dell’amministrazione comunale, oltre a essere utili per coprire le buche, offrono alla città un aspetto più bello e curato, contribuendo così alla rigenerazione degli spazi urbani. Irma, grazie al suo lavoro volontario, mettere a disposizione di tutti le sue competenze attraverso la sua arte e si fa anche portavoce di una politica del riuso e del riciclo, trasmettendo così il concetto che ovunque e da qualunque cosa può nascere il bello. Fonte: Gazzetta del Sud
MEZZOPIENO52passi
Ogni primo Lunedì del mese, dalle ore 19 alle 21,30, il cammino individuale prosegue con momenti di incontro comuni, per condividere i passi settimanali e dialogare intorno ad essi. Ecco il prossimo appuntamento aperti a tutti che si terrà on line oppure, se possibile, presso la Casa del Quartiere di San Salvario di Via Morgari 14 a Torino (saloncino in fondo al cortile): Per
I 52 PASSI SONO UN PERCORSO DI IMPEGNO PERSONALE CHE CONSISTE NELL’AFFRONTARE PICCOLI PROPOSITI SETTIMANALI, UNO PER OGNI SETTIMANA DELL’ANNO, CON L’OBIETTIVO DI VEDERE IL LATO MEZZOPIENO DEL MONDO. LE QUATTRO AREE DI IMPEGNO:
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8 GIUGNO: APPROCCIO POSITIVO E YOGA
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- LE RELAZIONI - IL RISPETTO DELL’AMBIENTE - LA SPIRITUALITÀ
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- IL RAPPORTO CON SE STESSI E CON IL PROPRIO INCONSCIO
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LE BUONE ABITUDINI UN ALLENAMENTO ALLA FELICITÀ Prestare attenzione alla natura
Tempo richiesto: 10 minuti al giorno per almeno una settimana. Sii consapevole degli elementi naturali che ogni giorno hai intorno (es. alberi, nuvole, foglie, luna, acqua in movimento, animali etc.) e nota come questi ti fanno sentire e quali emozioni evocano. Quando incontri un elemento naturale o una scena che evoca in te una forte emozione, che ti muove in qualche modo, fagli una foto. Se possibile carica la foto sul tuo computer o sul tuo blog, se ne hai uno. Insieme alla fotografia, appunta una breve descrizione di cosa ti ha spinto a fare la fotografia e di come questa scena naturale ti ha fatto sentire, in poche parole o frasi. Puoi fare tutte le fotografie che desideri ma cerca di farne almeno 10 durante le due settimane. Presta attenzione quotidianamente a come la natura ti fa sentire ma distanzia tra loro le fotografie che scatti. Ricorda: la chiave è la tua esperienza con ciò che fotografi, il come la natura ti fa sentire. Non preoccuparti della qualità delle fotografie o di quanto sono creative.
Ciò che abbiamo intorno influenza, in un modo o nell’altro, il nostro benessere ma non sempre siamo consapevoli di tali effetti. La Ricerca suggerisce che sovente le persone provano emozioni positive come lo stupore, la connessione e la speranza in ambienti naturali e prendersi del tempo per riconoscere questi stati d’animo può rafforzarli. Per questa pratica non occorre trascorrere più tempo all’aperto, limitatevi a notare gli elementi naturali già presenti nella vostra vita, che siano la vista dalla finestra, una passeggiata nel parco o una pianta d’appartamento. Nelle nostre vite impegnate, la natura può aiutarci a ricaricare le batterie attirando la nostra attenzione gentilmente e senza sforzo, proprio come quando siamo incantanti dai raggi del sole o deliziati dal crepitio delle foglie cadute sotto i nostri piedi. Alcuni ricercatori teorizzano che l’influenza calmante della natura riduca l’angoscia e il senso di isolamento. Quando notiamo la natura intorno a noi, possiamo sfruttare il suo influsso benefico.
MEZZOPIENO 14 MAGGIO - GIUGNO 2020
(In collaborazione con The Greater Good Science Center presso UC Berkeley http://ggia.berkeley.edu; http://greatergood.berkeley.edu)
Vuoi fare il primo passo?
Svegliati un qu arto d’ora prima d el solito e contempla ciò che hai intorno pr ima di iniziare la gior nata
Impara una frase in una lingua che non conosci
MEZZOPIENO 15 MAGGIO - GIUGNO 2020
Riduci di un po m e t l i o t u n i m o la t t o s o s r o c s a tr doccia
MEZZOPIENOintervista L’intervista a Nando Pagnoncelli è stata fatta il 13 gennaio, in tempi non sospetti, ma può essere una chiave di lettura utile anche di questa nuova realtà e di scenari mutati con cui dobbiamo fare i conti. Ci sembra che lo sguardo positivo sul futuro sia estremamente calzante in questo periodo.
Nando Pagnoncelli Sondaggista e ricercatore sociale GATTO
ELISABETTA
“La felicità c’è già. Nei sondaggi 3 italiani su 4 si ritengono felici” Cosa significa per te vedere il bicchiere mezzopieno? Ritengo sia la capacità di guardare alle cose con uno sguardo positivo sia nell’ottica del presente, sia in quella del futuro. Ciò non significa negare che
esistano problemi e criticità, piuttosto non ripiegarsi in una chiusura difensiva e provare a immaginare aspetti che non si erano considerati. Il mezzopieno non è la garrula ingenuità, ma cogliere anche gli aspetti positivi nelle relazioni sociali, nel rapporto
tra i cittadini e le istituzioni o tra i cittadini e il proprio Paese. Assistiamo al dominio della nostalgia del passato non giustificata, forse spiegabile in relazione alla preoccupazione per il destino delle generazioni future: siamo persuasi che i nostri figli staranno peggio di MEZZOPIENO 16 MAGGIO - GIUGNO 2020
come stiamo noi e che l’ascensore sociale si sia interrotto. Questo impedisce di valutare soluzioni e pensare iniziative per uscire dalle criticità. Per noi babyboomer che li abbiamo vissuti, gli anni ‘70 e ‘80 non erano l’età dell’oro. Non abbiamo mai conosciuto i progressi scientifici e tecnologici che abbiamo oggi, così come il livello del reddito pro capite, con la debita attenzione alle disuguaglianze esistenti. Siamo nella “retrotopia”, per citare il postumo saggio di Bauman.
Oggi in Italia a una maggiore ricchezza reale corrisponde una generale sfiducia. Come si può intervenire per la felicità degli italiani? La felicità c’è già. Nei sondaggi 3 italiani su 4 si ritengono felici, anche se il riferimento è alle relazioni affettive e amicali, quindi alle relazioni sociali ristrette. Per intervenire sulla felicità degli italiani dobbiamo tenere a mente alcuni aspetti contingenti, segnali di un cambiamento antropologico. Dobbiamo essere consapevoli che per cambiare il clima complessivo occorrono tempi lunghi. Poi che questo cambiamento interpella tutti, non solo le istituzioni, la classe politica, ma i corpi intermedi e i singoli cittadini. Un altro fattore da tenere in considerazione sono le modalità con cui le persone si informano, cosa che si riallaccia al divario tra percezione e realtà e introduce la questione delle competenze limitate: il cittadino si illude di sapere tutto o anche quando manifesta la propria ignoranza se ne tira fuori asserendo che i titolati a farlo non hanno trovato soluzioni. Per me, infine, è fondamentale il racconto del Paese: senza negare le criticità presenti, come l’elevato tasso di disoccupazione, l’aumento delle disuguaglianze e delle persone che vivono sotto la soglia della povertà assoluta e relativa, il numero crescente
MEZZOPIENOintervista dei giovani che ritardano il loro processo di autonomia, la denatalità, dobbiamo essere
capaci di guardare anche alle cose positive, come i primati del nostro Paese e il capitale sociale di cui possiamo andare fieri. Bisogna raccontare le cose che funzionano: i primati del nostro Paese e il capitale sociale di cui possiamo andare fieri In Italia operano 340.000 organizzazioni del no profit,
sapere scientifico è importante uscire dalla diffidenza rispetto tra assistenza alla persona, all’obiettività dei numeri. Ma cooperazione internazionale, sullo sfondo deve esserci la cultura, ambiente. Sono 7 deontologia di milioni gli adulti che prestano una professionalità che abbia regolar mente l’etica come un servizio di bussola. Il mezzopieno non è volontariato, I dati non la garrula ingenuità, 1 su 2 fa una devono essere ma cogliere anche donazione. manipolati, gli aspetti positivi Questa è la p i e g a t i nelle relazioni vera ricchezza al proprio del nostro Paese. interesse, perché Bisogna raccontare l’obiettivo ultimo è le cose che quello della conoscenza. funzionano. Come suggeriva Ciampi, il “patriottismo Il sondaggio è percepito in dolce”, la valorizzazione dei maniera ambivalente: da un nostri punti di forza. Per far lato gli è accordata scarsa questo dobbiamo ritrovare fiducia, dall’altro i diretti il riferimento all’identità: è interessati hanno una fame di assente oggi una riflessione dati. su ciò che ci unisce, su Il sondaggio non è un oracolo, quelli che sono i nostri tratti come spesso lo percepiscono distintivi, perché l’accento i diversi attori sociali. Siamo è posto sulla dimensione in una fase in cui la volatilità individuale e si è affievolito delle opinioni è così spiccata un senso di appartenenza che è illusorio disporre di uno più ampio. strumento che ci consenta di fare previsioni da qui a un Il mio docente di Sociologia mese. Un quarto dell’elettorato generale all’università alle ultime elezioni ha deciso amava ripetere che “i dati negli ultimi 7 giorni. non sono dati”. Come si può Occorre ritornare ad attribuire dare una lettura dei dati che al sondaggio e alla ricerca ispiri fiducia e promuova la demoscopica il valore di positività? comprendere e interpretare Io dico sempre che i dati atteggiamenti, tendenze, hanno un’anima, non sono emozioni, comportamenti, affermazioni apodittiche. Vanno aspettative. Sono coinvolte spiegati, argomentati. Ci deve diverse discipline: psicologia, essere rigore nella raccolta dei antropologia, sociologia, dati, a cui deve unirsi la capacità marketing. Nelle nostre interpretativa e divulgativa indagini ci avvaliamo anche del di questi dati. In un’epoca in contributo delle neuroscienze, cui si mette in discussione il dei big data. MEZZOPIENO 17 MAGGIO - GIUGNO 2020
Le contraddizioni e l’ambivalenza dei cittadini riflettono la frammentazione dell’identità, manca una visione unica e coerente del sé.
italia
I MANAGER SI RIDUCONO LO STIPENDIO PER AIUTARE I DIPENDENTI Per condividere lo sforzo che tutti i lavoratori della loro società saranno chiamati a fare nei prossimi mesi, i manager della Gtt, la società che gestisce i trasporti pubblici nella città di Torino, hanno deciso di ridurre volontariamente i loro compensi. Come misura addizionale alla cassa integrazione a cui l’azienda dei trasporti è stata costretta a fare ricorso per l’epidemia di Covid-19, dirigenti e funzionari direttivi hanno scelto di condividere i loro stipendi con tranvieri e autisti ridotti a mezzo servizio, controllori, impiegati delle biglietterie e degli uffici che sono stati chiusi, operai dei depositi e controllori dei parcheggi, rimasti senza strisce blu da sorvegliare. I dirigenti ridurranno i loro compensi in proporzione alla riduzione del lavoro che hanno subito i 4.242 dipendenti dell’azienda e li metteranno in un fondo comune che aiuterà ad attutire gli effetti del taglio dei salari sulle buste paga dei lavoratori. Questo gesto di solidarietà interna alle aziende è una pratica che si sta diffondendo in tante altre realtà e un numero crescente di amministratori delegati di aziende, grandi e piccole, in tutto il mondo stanno rinunciando ai loro stipendi per compensare la perdita di salari dei propri dipendenti per l’epidemia di coronavirus. Tra questi, i manager di grandi imprese come Boeing, Ford, Walt Disney, American Airlines e Marriott Hotels. Fonte: Corriere Torino; Fox Business
AUTISMO: LA VITTORIA ITALIANA CHE HA SCOPERTO I GENI CHE LO PROVOCANO Un team di scienziati italiani ha individuato per la prima volta al mondo 102 geni implicati nell’autismo. La ricerca è iniziata nel 2015 con il coinvolgimento di centri clinici di diversi Paesi del mondo e con il particolare contributo del centro di ricerca piemontese coordinato dai professori Ferrero e Brusco dell’Università di Torino, che ha esteso la collaborazione a neuropsichiatri, genetisti e pediatri di tutta la regione. Lo studio ha utilizzato tecniche di sequenziamento genico di recente scoperta, per studiare il DNA di oltre 35 mila soggetti. In particolare, è stato analizzato l’esoma, riuscendo così a identificare i meccanismi biologici e il tipo di mutazioni genetiche che causano l’autismo. Allo studio, pubblicato sulla rivista internazionale “Cell”, hanno collaborato la School of Medicine at Mount Sinai di New York insieme ad altri gruppi italiani, tra i quali quelli di Torino e dell’Università di Siena. “Solo 15 anni fa le cause dell’autismo erano in gran parte misteriose e non era per nulla chiaro il ruolo della genetica in questa malattia”, spiega il dottor Alfredo Brusco.
“Si è capito che la componente genetica è importante nel disturbo dello spettro autistico, che in realtà non è una malattia ma un gruppo molto ampio di malattie”. L’identificazione di questi nuovi geni prevede che siano oltre 1000 quelli implicati in queste malattie eterogenee e che esse siano probabilmente associate a diverse varianti che diventano patologiche quando combinate assieme. Fonte: Cell
BASTA SPRECHI: LE LUCI SI ACCENDONO QUANDO PASSANO LE AUTO Perché illuminare le strade e le gallerie a giorno anche nelle ore notturne quando non vi passa nessuno? In questi giorni in cui tutti sono a casa, questa domanda se la sono posta in molti. La risposta arriva dai lampioni al LED “auto oscuranti” che sono in grado di autoregolarsi e abbassare la loro luminosità quando non ci sono persone o veicoli e che la incrementano al momento del bisogno. L’azienda che li ha inventati è norvegese ed ha utilizzato sensori e temporizzatori che ottimizzano l’intensità di luce in base al traffico, riducendo notevolmente i consumi e l’inquinamento luminoso. Installati già in Svizzera, Islanda e Norvegia, questi lampioni hi-tech riescono ad abbattere le spese per l’illuminazione stradale per circa 2.100 kWh alla settimana per ogni tratto di strada di 9 km, l’equivalente del consumo medio annuo di una famiglia di 3 membri; questo significa
MEZZOPIENO 18 MAGGIO - GIUGNO 2020
che oltre all’impatto positivo sull’ambiente immediato, il costo dell’investimento si ripaga dopo circa quattro anni. “Non è difficile capire quanto sia importante l’illuminazione per rendere il mondo un posto più sicuro. Fornire un’illuminazione ottimale sulla rete stradale ha un effetto positivo sulle statistiche degli incidenti. Inoltre una buona illuminazione negli spazi pubblici, parchi e parcheggi scoraggia la criminalità e la violenza” dichiara la Comlight che ha inventato questi ingegnosi lampioni chiamati “Motion Sensing Street”. L’illuminazione intelligente è studiata per non farsi ingannare da falsi segnali e appena rileva movimenti e luci di veicoli si attiva e comunica in modalità wireless a tutte le luci nella traiettoria del passante. Fonte: Comlight
ARRIVA LA TRADUZIONE PER PARLARE IN TEMPO REALE CON CHIUNQUE Google ha annunciato una nuova funzionalità di traduzione in tempo reale per otto lingue principali parlate nel mondo. La app Translate, a partire dal 18 marzo può tradurre istantaneamente e gratuitamente i dialoghi ma anche lezioni, conferenze o film attraverso qualsiasi telefono cellulare Android.
a delle unità di elaborazione molto avanzate basate su cloud di Google. L’implementazione è disponibile per tutti gli utenti nel Play Store di Google. Con questo nuova tecnologia Google permette di parlare con chiunque in inglese, in francese, tedesco, hindi, portoghese, russo, spagnolo e tailandese e nelle prossime settimane saranno pronti nuovi idiomi e dialetti per connettere tutto il mondo e abbattere definitivamente le barriere linguistiche.
Finora l’applicazione esistente consentiva solo la conversione di frammenti di discorso relativamente brevi e con l’impossibilità di un suo utilizzo contemporaneo in ascolto e in riproduzione. Con la nuova tecnologia le controparti possono comunicare simultaneamente, parlando uno alla volta e ricevere le risposte nella loro lingua; tutto è tradotto immediatamente grazie
Fonte: Google
I MURI DELLA GENTILEZZA SI DIFFONDONO IN TUTTA ITALIA Si stanno iniziando a diffondere in tutta Italia i muri della gentilezza, muri delle città su cui vengono lasciati appesi dalla gente i vestiti usati per chi ne ha bisogno. L’ultimo di questi muri è nato a Torino nel mese di gennaio. Grazie a questa bella idea sono state aiutate tante persone e questo fenomeno continua a diffondersi in tutto il nostro Paese sempre di più e con tanto entusiasmo della gente che vede questa idea come un modo per aiutare senza dover spendere tanti soldi ma dando qualcosa che forse non usa più tanto. I più recenti muri della gentilezza in Italia sono sorti a
MEZZOPIENO 19 MAGGIO - GIUGNO 2020
MEZZOPIENO NELLE SCUOLE Giornalisti Gentili Palermo, Milano e a Bologna. All’estero sono tantissimi i Paesi che hanno iniziato ad appendere gli indumenti per aiutare le persone che non possono permettersi di andare a comprarsi un abito, tra i primi l’Iran nel 2016, la Svezia e la Francia. Articolo scritto dai piccoli giornalisti della 2^G - Scuola Pacchiotti Revel
lavoro SALONI DI BELLEZZA CONDIVISI: UN NUOVO MODO DI LAVORARE INSIEME Nel post-emergenza le micro attività di acconciatura ed estetica potrebbero dover affrontare una contrazione del lavoro causata da minore propensione alla spesa e dalla difficoltà di gestione degli spazi chiusi. La CNA - Confederazione Nazionale dell’Artigianato - sta riprendendo una proposta a cui lavora da alcuni anni: l’affitto e la condivisione della poltrona o della cabina per parrucchieri ed estetisti. Soluzione nata nel mondo anglosassone, negli Stati Uniti prende il nome di “booth rental station” e permette di occupare e condividere una postazione in un qualsiasi salone da parrucchiere, a patto di arrivare con un proprio pacchetto clienti consolidato. Il fenomeno delle “station” si è esteso poi anche al mondo dell’estetica. In Europa sono sorte in Francia, Inghilterra, Germania e Belgio mostrando, anche nel nostro mercato comunitario, notevoli vantaggi. Questa condivisione di saloni permette infatti, oltre all’abbattimento dei costi di affitto “Permettere a tutti di lavorare onestamente” e delle utenze, anche l’emersione Giuseppe Sciarrino da una situazione di irregolarità. Nel caso dell’Italia questo risvolto si rende particolarmente coerente con la situazione esistente. Nel nostro Paese infatti la prestazione a domicilio non regolamentata è molto diffusa e crea concorrenza sleale nel settore: un fenomeno
LE BUONE PRASSI MEZZOPIENO AL LAVORO
Dal programma Mezzopieno per l’organizzazione positiva del lavoro nelle aziende
che si è radicato in seguito alla crisi economica del 2008, soprattutto nei settori acconciatura ed estetica. Spiega Giuseppe Sciarrino, responsabile regionale area benessere CNA «Stiamo cercando di promuovere l’affitto della poltrona o della cabina da alcuni anni. Ora con la crisi economica a cui dovremo far fronte nel post emergenza siamo ancora più convinti che sia un’ottima pratica da mettere in campo per permettere a tutti di lavorare onestamente. Con la condivisione dei saloni, inoltre, ci sarà un abbattimento dei costi per i professionisti, che si tradurrà in prezzi più concorrenziali».
Come funziona nella pratica? L’affitto della poltrona o della cabina è un contratto attraverso il quale l’acconciatore o l’estetista locatore concede in uso una parte dei locali nei quali svolge l’attività, a favore di altri soggetti, acconciatori o estetisti. Questi, per poter esercitare regolare attività, devono essere in possesso della qualifica professionale, oltre ad aver esercitato un apprendistato. Il contratto poi regolamenta diversi aspetti, dall’ammontare del canone totale a cosa è compreso nell’affitto. Si può decidere di mettere a disposizione delle attrezzature, di condividere alcune spese e addirittura il personale, di acquistare prodotti in comune, condividere il sistema di prenotazione o campagne di marketing. Le spese comuni come la quota dei consumi energetici, la pulizia dei locali o le spese condominiali sono condivise. «In pratica chi decide di condividere un salone può svolgere la propria attività disponendo solo dell’abilitazione professionale».
SUPERARE IL CONCETTO DI CONCORRENZA
Luca Streri | Vanessa Vidano
Collaborare e condividere sono sempre strumenti molto potenti, ma lo sono ancora di più quando si attraversa una crisi. La condivisione permette di abbattere costi e sprechi allo stesso tempo, massimizzare l’utilizzo di un bene ma anche le spese ad esso legate, nonché la possibilità di avvalersi di economie di scala e di fare uso di beni e servizi comuni che singolarmente potrebbero essere troppo onerosi. Nella Cuba degli anni ‘90, per fare un esempio, quelli che sono definiti in lingua locale i manitas (aggiustatutto, ndr), non avevano la possibilità di lavorare da casa – spesso sovraffollata di familiari – e neppure le capacità per far fronte alle spese di un locale in cui svolgere l’attività lavorativa. Il governo pensò così di creare dei centri di aggregazione suddivisi per professionalità, dove manitas, ma anche barbieri, parrucchieri o estetisti, potessero esercitare la professione, abbattendo i costi di gestione, luce e anche trasporti. Dopo la fine del Periodo especial, queste modalità di condivisione hanno continuato a esistere e alcuni centri si sono trasformati, nel tempo, in veri e propri saloni di bellezza o poli di riparazione. Per farne una buona pratica vanno comprese le cause che hanno impedito finora in Italia la diffusione di questa modalità di condivisione. Da un’analisi del CNA e di Confartigianato, emerge che nel settore della micro-imprenditoria legato al benessere esiste una elevata competizione e una difficoltà al lavoro collaborativo causata da una tendenza a vedere con diffidenza gli altri professionisti concorrenti. La paura di perdere clienti è stata finora alla base di questi atteggiamenti di chiusura che tuttavia è più caratteristica della cultura italiana mentre trova un diverso approccio in molti altri Paesi, in cui le attività commerciali sono spesso collocate per categoria tutte insieme in zone delle città dedicate a loro. Questa modalità, invece di aumentare la rivalità e la concorrenza, riesce a creare poli con maggiore specializzazione e pratiche di collaborazione e di mutua proliferazione.
MEZZOPIENO 20 MAGGIO - GIUGNO 2020
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“Creatività e voglia di sognare sono i migliori strumenti per scoprire il mondo” Foto di Paolo Tangari
MEZZOPIENO 21 MAGGIO - GIUGNO 2020
MEZZOPIENOincontra...
La casa delle meraviglie
Un sogno di più famiglie, uno spazio di apprendimento libero e condiviso “Gli uomini hanno cominciato a filosofare grazie alla meraviglia”
MARIANI
DIEGO
Per questa edizione della nostra rubrica abbiamo incontrato la Casa delle Meraviglie, nata sulla collina di Torino dall’esigenza di alcuni genitori di donare a bambine e bambini uno spazio dove crescere nella spontaneità, un luogo in cui, tramite un costante contatto con la Natura, ognuno sia accolto nell’espressione del proprio talento. Quella che segue è l’intervista che abbiamo realizzato con Alice, co-fondatrice della struttura, che definisce la Casa come un “semenzaio” per valorizzare curiosità, autonomia, stupore, immaginazione e autostima, dove si affinano gli strumenti per cavarsela nelle situazioni della vita. Cosa vi ha spinto a lanciare questo progetto? Come mamma, insieme ad altri genitori, sentivo l’esigenza di offrire ai miei figli una soluzione di apprendimento libera e creativa. Poiché le realtà già esistenti richiedevano un budget per noi troppo elevato, ci siamo detti: “perché non creiamo qualcosa di nostro?”. Una volta presa
la decisione, come per magia abbiamo trovato uno spazio a Revigliasco (Torino). Ma ci mancava ancora l’ispirazione, che è arrivata da un corso di Pedagogia nel Bosco tenuto a Torino dai fondatori dell’Asilo di Ostia antica. Da quel momento non abbiamo più avuto dubbi sulla linea che volevamo seguire. Già da tempo studiavo i grandi maestri dell’educazione (Steiner, Montessori, Rodari, Piaget, la scuola di Reggio, Freire) ma sentivo di voler creare qualcosa di eclettico, senza adottare uno solo di questi metodi in maniera verticale. Quando abbiamo approfondito i fondamenti dell’educazione all’aperto, abbiamo deciso che sarebbero diventati la colonna portante del nostro progetto. Così a settembre 2018 io e Cordula, una mamma tedesca che portava i suoi figli nella scuola materna dei miei, siamo partite con uno spazio vuoto, da riempire con il contributo di bimbi e genitori. Alla settimana di inaugurazione hanno partecipato molte famiglie e sei di loro hanno deciso di fermarsi per tutto l’anno. Il progetto ora continua a crescere e speriamo che, nel mese di settembre, possa decollare il sogno
di unire sotto lo stesso tetto un gruppo di bambini della fascia elementare! Con quali strumenti insegnate ai bambini ad affidarsi alla vita? A germogliare secondo i propri ritmi? Il nostro metodo è nato da intuizioni, poi verificate con l’esperienza. Per noi un punto fermo è che i bambini siano responsabilizzati. La domanda che facciamo loro più spesso è: “sei soddisfatto di ciò che hai realizzato?”. Non vogliamo che agiscano soltanto per compiacere noi adulti. Perciò li lasciamo liberi di scegliere, in base alle attitudini personali e al momento, tra giochi che inventano loro e “semini” di attività che proponiamo noi. E poi imparano dal fare: l’apprendimento è pratico,
MEZZOPIENO 22 MAGGIO - GIUGNO 2020
non mentale. Perché è così che si impara alla loro età! Oggi siamo una squadra di otto tra mamme e “accompagnatrici”: ruotiamo offrendo ciascuna le proprie passioni e competenze e trascorriamo molto tempo a confrontarci per affinare il “metodo delle Meraviglie” che rispecchi la nostra associazione, per riflettere
su ogni bimbo dal punto di vista motorio, emozionale, relazionale e linguistico e per inventare giochi che abbiano fini ludici e pedagogici in una direzione condivisa. Raccontaci la giornata tipo alla Casa delle Meraviglie? Siamo partite con una grande pianificazione, in cui la giornata
MEZZOPIENOincontra... tipo era altamente programmata (molto appagante per i genitori!). Poi ci siamo rese conto di voler capovolgere il modello, anteponendo l’ascolto dei bimbi al programma, perciò abbiamo messo tutto in discussione e siamo ripartite da zero cominciando a costruire insieme a loro. Una giornata in Casa ha inizio con una merenda di frutta di stagione, solitamente consumata nel giardino. Poi, tutti seduti sui profumati ceppi di abete, ci raduniamo per “il cerchio”, un momento di condivisione più o meno strutturato che per i bambini – dai 3 ai 6 anni - è un vero e proprio esercizio di comunità che richiede ascolto e apertura. Nella conclusionedelcerchiosiriflettesulle
possibilità e le voglie del giorno, gruppi e poi si pranza all’aperto, Un momento e ogni bambino sceglie se andare seduti a terra sotto al cielo. Il pasto è molto poetico, nel bosco con Chiara a costruire un momento fondamentale perché che ogni bimbo il Parco Avventura, oppure se è nostro importante obiettivo attende con praticare permacultura con Cristina insegnare a ogni bambino a impazienza. o fare esperimenti mangiare sano, scientifici con condividere e Qual è la sfida Maddalena, finire tutto ciò che più importante BUONA PRATICA se cantare con ha nel piatto. Per che affrontate Alessandra o questo dopo ogni per realizzare il lasciate che i bambini ballare con pranzo facciamo vostro modello? inventino i loro giochi Erika… oppure “il gran concorso Il compito se annoiarsi del chicco più faticoso è insieme a Chiarad’oro”: chi ha confrontarsi con Giraffa, che lasciato il piatto i genitori che saprà trasformare noia o rabbia in completamente pulito, senza sono alla ricerca pensieri creativi o attività appaganti avanzare nulla, viene premiato di un’educazione grazie alla comunicazione pubblicamente ma senza un alternativa ma empatica. Si concludono le attività regalo materiale: basta un hanno molti Che ruolo può giocare lo stupore con un momento di condivisione applauso e le congratulazioni delle timori, aspettative ed esigenze. nella crescita di un bambino? delle esperienze vissute nei vari accompagnatrici. Per facilitare questo processo L’ho chiamata la “Casa delle Nel pomeriggio, dopo il pisolino, ci stiamo adottando il metodo della Meraviglie” perché il mio nome è si ritrova nella zona giorno arredata comunicazione empatica, così da Alice. Quando ero piccola e dicevo da mobili creati con materiale innescare un dialogo costruttivo. il mio nome, tutti mi chiedevano: di recupero, o si va in giardino a I primi risultati del corso di CNV “Alice nel Paese delle Meraviglie?”. nascondersi nei cespugli oppure (comunicazione non violenta n.d.r.) E allora ho pensato che potevo a fare altre attività di gioco libero. che stiamo seguendo sono già crearla per davvero, la nostra Casa La giornata si conclude con una visibili: durante le riunioni ognuno delle Meraviglie. Solo in seguito mi merenda di frutta e, in caso di antepone le emozioni che prova sono accorta che la meraviglia era compleanni, con una fetta di e i propri bisogni alle più diffuse la vera protagonista della nostra torta. Per il giorno speciale di ogni “lamentele”. In questo modo la avventura: i bimbi posseggono bambino abbiamo una corona tensione si abbassa e le persone si naturalmente la capacità di di cartone e pratichiamo il rito sentono più vicine tra loro, più in stupirsi, perciò è nostro compito Montessori secondo il quale è il connessione, e si riescono quindi a fondamentale aiutarli a conservarla e coltivarla, per evitare che la festeggiato, con la sua storia, ad raggiungere obiettivi concreti. perdano diventando adulti. essere al centro dell’attenzione: con la Terra in mano ruota attorno al Sole MEZZOPIENO Incontra è dedicato a nuovi stili di vita improntati all’etica e alla sostenibilità. Andiamo e, anno dopo a trovare persone, associazioni ed enti che sono alla ricerca di alternative positive ai modelli tradizionali anno, ripercorre nel loro vivere quotidiano e nella loro attività. Per conoscerli e trascorrere del tempo insieme, per farci gli eventi ispirare e contagiare dal loro esempio…e per condividere con loro il senso del messaggio Mezzopieno. fondamentali della sua vita. MEZZOPIENO 23 MAGGIO - GIUGNO 2020
MEZZOPIENOringraziarevoglio
Ringraziare voglio Per la noia, che regala nuovi punti di vista - Diego
Ringraziare voglio il divino labirinto degli effetti e delle cause per la diversità delle creature che compongono questo singolare universo, per la ragione, che non cesserà di sognare un qualche disegno del labirinto... ... per lo splendore del fuoco, per l’arte dell’amicizia, per l’odore medicinale degli eucalipti... RingraziareVoglio è un progetto che ha l’obiettivo di riconoscere e portare alla luce le sensazioni, le emozioni e i pensieri che danno prodondità e colore all’esistenza, rendendoli patrimonio comune. Un racconto collettivo ispirato dalla poesia di Borges a cui ognuno può partecipare scrivendo e condividendo il proprio personale contributo per celebrare la bellezza della vita, il proprio ringraziamento. Il progetto è ideato e curato da Lorenza Anselmi.
Per aver imparato ad usare lo smartphone - Valerio Per aver capito quanto è bello essere vivi - Elisabetta
Per i miei nipotini che mi fanno dimenticare ogni preoccupazione - Angela
Per avere una maestra che non ci ha mai lasciati soli - Noah, 5^ elementare scuola Maria Adelaide
Per questi fiori che continuano a riempire il mondo - Alessandra
Per la musica di Jacob Collier che ho scoperto in questi giorni - Alfredo
Perché ogni giorno ti dà la possibilità di ricominciare - Federica
Per l’amicizia che non teme la distanza - Gino
Per questa pace che il mondo mi ha donato - Mario Per l’ordine e il disordine, anche in sequenza inversa - Fausta Per non sapere cosa succederà domani - Ilenia Per la mia casa luminosa e accogliente - Diego Per poter dormire un po’ di più alla mattina - Lupo, 1^ media scuola Majorana Per l’aria pulita che c’è in città in questi giorni - Arianna MEZZOPIENO 24 MAGGIO - GIUGNO 2020
Per il 6 settembre 2015 - Antonello Per il batticuore e per la quiete dopo la tempesta - Elisabetta Per chi in questi giorni fa trovare il cibo e le medicine alle persone anziane - Irene Per tutti coloro che riescono a regalare un sorriso anche se non hanno nulla per cui sorridere - Antonella Per il saluto telefonico quotidiano della mia mamma 92enne - Lucrezia Per l’energia che muove ogni cosa fatta con passione - Tiziana
MEZZOPIENOprogetti POVERTÀ
GLI IMPRENDITORI SI AIUTANO A SUPERARE LA CRISI
SALUTE
In un periodo così critico in cui tutto sembra crollare e farci perdere i riferimenti, c’è un Paese che lavora, produce e che si fa carico di mandare avanti le cose. Sono lavoratori che si devono adattare a situazioni estreme e manager che devono compiere scelte cruciali, nonostante la paura e il clima di incertezza. Alla riapertura di molte aziende e della fase 2 dell’emergenza sanitaria, il movimento Mezzopieno, l’Associazione Italiana Imprenditori per l’Economia di Comunione AIPEC e l’Istituto Adriano Olivetti ISTAO hanno creato un coordinamento di mutua collaborazione, un tavolo di lavoro tra imprenditori, economisti, psicologi, sociologi, giornalisti e tecnici per supportare le decisioni di chi fa impresa, confrontarsi sulle soluzioni e gli adattamenti, per condividerli e per fecondarsi reciprocamente, facendone azioni replicabili e mutuabili. Il tavolo di lavoro tra imprenditori ha prodotto un manuale come strumento gratuito per aiutare altri imprenditori. Il libro “Impresa positiva. Buone pratiche aziendali di resilienza al tempo del Coronavirus”, disponibile anche in formato di e-book, è scritto da imprenditori per altri imprenditori e rientra anche tra le attività del programma “Solidarietà Digitale” del Governo italiano. Pensato come strumento di pratica, di riflessione e di studio per il “durante” e per il “dopo” crisi, il manuale è frutto di un confronto che Mezzopieno promuove con un tavolo di lavoro multidisciplinare che coinvolge aziende, enti, associazioni e mondo accademico per un approccio più umano e positivo dell’economia e dell’impresa a favore del bene comune.
FINANZA ETICA ECOLOGIA APPROVVIGIONAMENTO IDRICO SOSTEGNO ALL’INFANZIA COSTRUZIONE DI STRUTTURE BUONE PRATICHE INSERIMENTO LAVORATIVO RICERCA SCIENTIFICA DIALOGO INTERRELIGIOSO DISABILITÀ CULTURA DELLA POSITIVITÀ CRESCITA PERSONALE SPIRITUALITÀ
MEMBRI DELLA RETE PARTECIPANTI: Movimento Mezzopieno, AIPEC, ISTAO, Cattedra Raimon Panikkar, Rete nazionale degli assessori alla gentilezza MAGGIORI INFORMAZIONI SU www.mezzopieno.org (sezione pubblicazioni)
CULTURA / CONOSCENZA
MEZZOPIENO 25 MAGGIO - GIUGNO 2020
MEZZOPIENOtralagente
NOTIZIEflash
“Cosa vorresti trattenere di questi due ultimi mesi di pandemia?” Noi di Mezzopieno vogliamo raccontare quali consapevolezze abbiamo maturato in questo periodo di lockdown. Quasi una “pillola di saggezza” a futura memoria
DIEGO – Nell’ordine meraviglioso del mondo nulla è essenziale
Un giorno, mentre pranzavo sul balcone, sono rimasto incantato ad osservare la danza di alcune api indaffarate intorno al vaso di fotinia in fiore. Il nostro mondo si è dovuto fermare ma la vita là fuori va avanti. Meravigliosa. Spero di ricordarmelo la prossima volta che nella frenesia delle mie giornate avrò la sensazione di essere essenziale.
IL LUSSEMBURGO DIVENTA PRIMO STATO AL MONDO A RENDERE I TRASPORTI PUBBLICI GRATUITI 1° marzo – Granducato del Lussemburgo L’ENERGIA DEL VENTO DIVENTA LA PRIMA FONTE DI ENERGIA RINNOVABILE NEGLI USA 2 marzo – Energy Information Administration USA IL SECONDO PAZIENTE AL MONDO GUARITO DALL’HIV 9 marzo - The Lancet HIV
STEFANIA – La riscoperta della casa
Di questi due mesi vorrei trattenere La lentezza La preghiera Il sapore della casa e dello stare a casa
LUCA – Il valore di ogni giorno e di ogni persona
Ho imparato ad apprezzare ancora di più quanto sono fortunato e quanto ogni giorno e ogni persona siano importanti. Ho avuto un grande spazio privilegiato per pensare, meditare sulla vita e sul mondo. Vorrei impegnarmi per non dare mai più tutto questo per scontato. Il piacere di vivere a tempo pieno tutti questi giorni con mia moglie è stata una seconda luna di miele meravigliosa che non scorderò mai.
MEZZOPIENO 26 MAGGIO - GIUGNO 2020
L’UNIONE EUROPEA APPROVA IL PIANO COMUNITARIO PER L’ECONOMIA CIRCOLARE 10 marzo – Commissione Europea IL COLORADO ABOLISCE LA PENA DI MORTE 24 marzo – Colorado High Court Jared Polis GLI SCIENZIATI SCOPRONO IL MECCANISMO PER RINGIOVANIRE LE CELLULE 24 marzo – Stanford University ARRIVA IL SISTEMA PER DIAGNOSTICARE IL CORONAVIRUS IN 5 MINUTI 28 marzo - Abbott Laboratories
MEZZOPIENOtralagente
NOTIZIEflash ELISABETTA – Più senso al tempo e apertura al cambiamento
Rallentare per avere maggiore cura delle cose, delle relazioni, degli spazi. Ho riscoperto il senso del tempo vuoto, l’attenzione ai dettagli più vicini, il piacere di stare nel momento e la consapevolezza vera che tutto, nel bene e nel male, può cambiare, anche in modo imprevedibile. Questo per me si è tradotto non in una rassegnazione passiva, ma in un’accettazione serena del limite e in una duttile disposizione al cambiamento.
BIANCA - Riannodare i fili e condividere con garbo antico
Vorrei trattenere una certa gentilezza che viene dall’essere tutti sulla stessa barca, dal sapere che anche gli altri stanno vivendo le mie stesse difficoltà e forse anche maggiori. Ho notato infatti una maggiore collaborazione, una sorta di garbo antico che avevamo per troppo tempo accantonato. E poi c’è la gioia dell’andare a cercare - con una telefonata, un messaggio in più - persone che si erano un po’ perse per strada, e trovare il tempo per loro, per riannodare quel filo che non si era mai spezzato.
ELISA – Benessere e fermento dentro, silenzio fuori
Di questi due lunghi e complessi mesi trattengo il tempo per me, il rallentare, l’usare la creatività per creare benessere per il corpo e per la mente, il tempo per studiare, leggere e ripensare anche professionalmente il “dopo”. Vorrei poi tenere i “3 fatti positivi” che con le mie amiche ci condividiamo ogni sera dal 15 marzo, per provare a trovare un po’ di buono nelle nostre, a volte difficili, giornate. Vorrei poi tenere il fermento e l’attivismo che ho portato avanti con le associazioni per la mobilità sostenibile. E vorrei poi mantenere il silenzio, l’aria pulita e le strade libere dal traffico e dagli ingorghi, ma vederle restituite alle persone e ai bambini”.
MEZZOPIENO 27MAGGIO - GIUGNO 2020
MEZZOPIENO 27 MAGGIO - GIUGNO 2020
UN NUOVO TEST DEL SANGUE RIESCE AD INDIVIDUARE IN ANTICIPO OLTRE 50 TIPI DI TUMORE 31 marzo – Cancer Institute, Harvard Medical School 53 NAZIONI SOSTENGONO IL CESSATE IL FUOCO GLOBALE 31 marzo – Segretariato delle Nazioni Unite APPROVATO IL PRIMO TEST CASALINGO PER IL CORONAVIRUS 21 aprile – Food and Drugs Administration L’ARABIA SAUDITA ABOLISCE LA PENA DI MORTE PER I MINORENNI 27 aprile - Gulf News
MEZZOPIENOeditoriale IL CAMBIAMENTO E L’EQUILIBRIO: LA MISURA DELLA PACE Cambiare: qualche volta un bisogno, in certi casi un fastidio che eviteremmo volentieri. Il cambiamento è una dinamica così significativa e allo stesso tempo trasformante che ricopre un ruolo discriminante nella nostra vita, la rimodella, segna un prima e un dopo. I mutamenti sono la manifestazione costante della tensione evolutiva, una spinta continua che si libera contro il disordine e il decadimento, sono parte del processo di creazione e della vita. Ogni organismo muta e ogni cosa sulla terra è carica di una certa entropia, la forza che tende al caos. Ogni elemento tuttavia ha in sé anche la tendenza all’equilibrio e porta nel suo tessuto più profondo un desiderio di armonia e di realizzazione. È una costante ricerca di bilanciamento e di sintesi che ridistribuisce continuamente l’energia e che la scambia in un processo che nel suo scorrere, lentamente, la nobilita. Una profonda attrazione per il cambiamento e per la novità attraversa tutte le cose viventi ma, allo stesso tempo, una sorta di resistenza le frena. È la nostra intelligenza a imporci la riflessione davanti ai cambiamenti, quella che ci suggerisce di rallentare e di contrapporci alla loro repentinità. Quando una trasformazione è il frutto di una scelta, è il coraggio a determinarne i tempi e i modi, mentre nel caso di un’alterazione imposta o imprevista è l’istinto a farlo; in un certo senso, si potrebbe dire che gli esseri umani hanno una naturale resistenza al cambiamento perché pensano troppo. La nostra intelligenza ci obbliga alla riflessione, la stessa intelligenza che tuttavia necessita il rinnovamento per potersi esprimere. Ciò che ci libera da questo conflitto della ragione è la volontà.
Evolvere anziché preservare oppure accettare e lasciar scorrere sono approcci che fanno parte del modo in cui affrontiamo la vita, risultato della somma di molti elementi, dalla nostra conformazione genetica al bagaglio di esperienze e alla nostra formazione, fino alla cultura in cui viviamo. Apprendere e conoscere sono i processi che innescano la scintilla del cambiamento. Quando si sa, nasce il desiderio di modellare la realtà e, a volte, si acquisisce la coscienza del fatto che è meglio rinnovare e correggere piuttosto che essere costretti a farlo. Si impara anche con il tempo che a volte non fare nulla lascia spazio a ciò che già si sta modificando e che anche l’inazione può diventare una vera e propria azione. Riuscire a prevedere un cambiamento o a programmarlo per gestirlo, invece di subirlo, è quindi una delle virtù più elevate della saggezza. Le abitudini si intrecciano nella vita come refoli che giorno per giorno si consolidano fino a diventare delle funi a cui aggrapparsi, ma a volte anche dei lacci. Anche i cambiamenti seguono lo stesso schema. Ecco perché un piccolo cambiamento intenzionale, protratto con perseveranza può diventare con il tempo una metamorfosi. È il principio degli alberi che crescono poco a poco, adattandosi al vento e alle intemperie che danno loro la forma, verso il sole. Spesso le persone trovano più facile essere un risultato del passato che una delle cause del futuro ma, come nella pianta, la continuità rappresenta le radici e il cambiamento ha nella vita lo stesso ruolo dei rami, risponde al bisogno di svilupparsi in libertà e di estendersi verso nuove altezze. Cambiamento significa movimento, frizione e non esiste
frizione senza fatica, senza rilascio di energia. Sono l’euforia o la frustrazione a far classificare un mutamento come positivo o negativo, tuttavia è l’ineluttabilità del cambiamento a essere la sua caratteristica principale, quella che si fa più fatica a interiorizzare e da cui dovremmo sempre partire. È la capacità di affrontare i cambiamenti che determina la qualità della nostra vita; il modo in cui lasciamo che questi influiscano sul nostro equilibrio tra il bisogno di stabilità e quello di rinnovamento. Nell’evoluzione del mondo non è la specie più forte a sopravvivere, e nemmeno quella più intelligente, ma la specie che risponde meglio al cambiamento. Potremmo dire: quella che lo affronta con più umiltà. Le rivoluzioni sono modalità traumatiche con cui si tenta a volte di realizzare il cammino del mondo, ma è lo sviluppo lento e consapevole, il modo di progredire naturale della coscienza. Il cambiamento non deve essere un mito, ma neanche un mostro che si nutre di paura, di conformismo o di nostalgia. Il cambiamento è il processo con cui il futuro invade le nostre vite. I mistici insegnano che il cambiamento non è mai di per sé doloroso, è la resistenza che gli opponiamo a esserlo. Molti dicono di voler cambiare il mondo ma spesso hanno timore di cambiare se stessi e quando soffia il vento del cambiamento, alcuni costruiscono dei ripari mentre altri costruiscono dei mulini a vento. Perseguìto o subìto, il cambiamento è un elemento fondamentale della vita, il nostro modo di porci nei confronti di ciò che “ancora non è”, che lo fa nostro e lo plasma con la nostra risposta. Difendiamo spesso le nostre certezze come trofei ma a volte ci scordiamo che se non cambiasse mai nulla non ci sarebbero le farfalle.
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MEZZOPIENO 28 MAGGIO - GIUGNO 2020
Luca Streri
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