MEZZOPIENO News - Febbraio / Marzo 2021

Dalla rete italiana della positività

FEBBRAIO/MARZO 2021

Poste Italiane s.p.a. - Spedizione in abbonamento postale - N°1941/2019 Pubblicazione informativa no-profit

CRISTIANO MILITELLO

commenta gli episodi più Il suo volto e la esilaranti delle curve e dei sua parlantina ci PERSONAGGIO TELEVISIVO campi da gioco italiani e riportano subito raccoglie le testimonianze alla mente l’immagine di “Mi sento un impiegato degli spettatori prima e dopo la partita. Ma prima di uno striscione, di del buonumore” essere l’inviato di “Striscia lo un tifoso, di uno striscione”? stadio: da più di Una laurea in Comunicazioni di massa con una tesi un decennio Cristiano Militello, attore comico e cabarettista, conduce sul cabaret, una formazione alla Scuola di Teatro di Bologna e poi un lungo e impegnativo percorso una rubrica per professionale nel mondo dello spettacolo per il TG satirico costruire la sua carriera fino a raggiungere la “Striscia la notorietà grazie alla pubblicazione di “Giulietta notizia” in è ‘na zoccola”, un raccolta degli striscioni più cui cuce divertenti degli stadi italiani. insieme e Ha fatto parte del gruppo di comici toscani della trasmissione di Carlo Conti “Vernice fresca”, diventata poi “Aria fresca” e più recentemente del cast di “Giass”, programma comico di Luca e Paolo. Ha recitato in vari film comici italiani, tra cui Box Office 3D - Il film dei film nel 2011, e molte serie-tv, tra cui alcune stagioni di “Carabinieri” e più recentemente “La cena dei cretini”. È stato autore per lo “Zecchino d’Oro”, ha partecipato a trasmissioni su emittenti private e in Rai, come “Domenica in”.

Conduce su R101 “La banda di 101”, un programma del mattino insieme a Paolo Dini e Lester.

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Forma e voce dell’invisibile

Farfalle in cammino

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Afghanistan: le donne tornano ad andare in bicicletta

600.000 italiani hanno smesso di fumare col lockdown

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La più importante scoperta dell’anno è italiana

INTERVISTA ESCLUSIVA PER MEZZOPIENO PAG. 16/17 FEBBRAIO- MARZO 2021

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Mezzopieno News è pubblicato ogni due mesi dal movimento Mezzopieno. Gli articoli riportati sono frutto della ricerca e del lavoro giornalistico del comitato editoriale, dell’ufficio studi, del gruppo di ricerca, dei volontari e dei membri della comunità Mezzopieno. Ogni articolo è un’elaborazione originale e riporta fatti e situazioni reali. Le fonti originali sono verificate e citate per esteso.

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AFGHANISTAN, LE DONNE TORNANO AD ANDARE IN BICICLETTA DONA TUTTA LA SUA FORTUNA NEL CORSO DELLA SUA VITA

Grazie alla riduzione dell’inquinamento dell’aria a Kabul, dovuto al lockdown per il coronavirus, gli afghani hanno scelto di tornare a usare le biciclette come mezzo di trasporto.

Se in passato andare in bicicletta era normale per tutti, l’invasione sovietica, le guerre e il regime talebano avevano sancito il divieto per le donne di usarle. Divieto oggi sfidato da un gruppo di ragazze che ogni mattina si ritrovano molto presto, prima del risveglio del caotico traffico cittadino, per pedalare in compagnia. Questa semplice

attività ha assunto nei giorni un carattere di resistenza e di emancipazione. “Mi sono sempre chiesta perché, se i diritti di uomini e donne sono uguali, le ragazze non possano andare in bicicletta in Afghanistan”, ha affermato Habibzai, la ventiquattrenne capitana della squadra nazionale di ciclismo.

“Ecco perché ho deciso di diventare un modello da seguire per molte giovani compatriote combattendo le restrizioni e iniziando a pedalare”.

Sotto la supervisione della Federazione Ciclistica Afghana, più di 30 donne si sono iscritte agli allenamenti agonistici dal mese di aprile. L’obiettivo è quello di riuscire ad organizzare delle gare che si tengano in tutto il Paese, come quella che si è svolta recentemente a Kabul e che ha visto la partecipazione di 45 donne.

Sono segnali di riscatto, anche se le ragazze sono spesso soggette agli insulti e all’ostilità dei passanti, che in alcuni casi possono sfociare in sassaiole; per questo vengono scortate da alcuni compagni maschi. “Andare in bicicletta è diventata una questione di onore per le ragazze”, dice Habibzai.

Fonte: Reuters

“Il solo motivo per cui la tua ricchezza può servire a qualcosa è migliorare la condizione umana. Voglio rendere utile la mia fortuna e darla via tutta nel corso della mia vita”.

Charles Feeney lo aveva promesso e lo ha fatto. Dalla sua prima donazione più di quarant’anni fa, ha donato in modo anonimo tutta la sua ricchezza a cause globali che promuovono le opportunità umane e l’equità. Feeney ha donato in tutto oltre 8 miliardi di dollari in sovvenzioni alle università e agli enti di beneficenza in tutto il mondo. All’università in cui ha studiato, la Cornell di New York, ha regalato quasi 1 miliardo di dollari che hanno permesso a migliaia di studenti di laurearsi. Di umili origini, Feeney si è diplomato alla Hotel School of Administration nel 1956 e con il suo compagno di classe Robert Miller ha fondato Duty Free Shoppers, il più importante marchio di negozi di beni di lusso da viaggio al mondo, ed è poi diventato un uomo d’affari e uno dei più grandi filantropi di tutti i tempi.

L’Università Cornell, che l’uomo ha sostenuto per decenni, ha recentemente

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annunciato che la strada che la attraversa, la East Avenue sarà ribattezzata “Feeney Way” per onorare il donatore che l’ha fatta crescere così tanto. ll suo mantra è sempre stato “Dai mentre vivi”, nutrendo la convinzione che i ricchi dovrebbero condividere le loro fortune durante la loro vita per migliorare il mondo. A 89 anni è riuscito nell’impresa.

Fonte: Cornell Chronicle; Forbes

UNA CHIESA SENZA OMBRE PER UNIRE SPIRITI DIVERSI A Meishan in Cina è nata quella che ancora prima di essere inaugurata è già nota come la chiesa senza ombre: un edificio che scompare tra i campi e che lascia passare la luce del sole di giorno e riflette quella della luna di notte.

Si trova all’interno del parco della scienza e della tecnologia agricola sino-francese e la sua costruzione è quasi terminata. Situato in un grande capo di lavanda, tra vigneti e un giardino di Monet, l’edificio è frutto di una collaborazione tra Francia e Cina e nasce nel luogo in cui i due Paesi hanno deciso di creare un grande laboratorio di idee, per collaborare, per fare ricerca insieme in un arricchimento fecondo e reciproco.

IL CICLO NON È PIÙ TABÙ: IN SCOZIA LA PRIMA LEGGE AL MONDO La Scozia ha approvato il Period Products Act (Legge sui prodotti per il ciclo), un atto con cui le autorità locali scozzesi si prendono l’incarico di fornire a titolo gratuito il necessario per affrontare le mestruazioni a chiunque ne abbia bisogno.

Il disegno di legge è nato dal buon esempio di alcune aziende come la North Ayrshire, che da due anni distribuisce assorbenti gratuitamente, e dalla campagna di sensibilizzazione portata avanti da Monica Lennon, portavoce della Salute per il partito laburista scozzese, che ha affermato: “la legge farà la differenza nella vita di donne, ragazze e tutte le persone che mestruano. Ci sono già stati grandissimi progressi a livello comunitario e da parte delle autorità locali per garantire a chiunque di affrontare con dignità il momento del ciclo”. Inoltre ricorda che: “c’è stato un enorme cambiamento nel modo di affrontare il tema delle mestruazioni nella vita pubblica. Pochi anni fa non ci sarebbe mai potuta essere una discussione sul ciclo in Parlamento e adesso è diventato normale”.

Secondo una ricerca tenuta da Women for Indipendence,

le donne spendono circa 13 sterline (circa 14 euro) al mese per prodotti igienici mestruali e quasi una su cinque non è in grado di coprire questa spesa. Ciò ha un forte impatto sull’igiene, la salute e il benessere femminile. La legge non solo garantirà l’accesso gratuito universale agli articoli per il ciclo, ma permetterà anche di mettere a disposizione di scuole, istituti e università, assorbenti e coppette gratuiti.

Molti locali pubblici, nel frattempo, si sono già attrezzati per offrire il necessario nei bagni delle clienti.

Fonte: The Guardian

48 SPECIE DI ANIMALI SALVATE DALL’ESTINZIONE

La struttura è interamente in alluminio e sembra sospesa, senza saldature né chiodi e la sua sagoma crea un’illusione che la fa sembrare un’ombra. Al contrario, la chiesa praticamente non fa quasi ombra perché la sua struttura leggerissima si lascia penetrare dal sole, come le idee e i progetti degli scienziati e delle persone che lavoreranno nel parco scientifico che vogliono lasciarsi ispirare dalla luce del sapere e della mutua collaborazione.

Fonte: Arch Daily; Trip.com

La conservazione di animali in via di estinzione sta ottenendo risultati migliori delle aspettative e negli ultimi anni sono state 48 le specie messe in salvo in tutto il pianeta, tra mammiferi e uccelli minacciati.

La lince iberica, il condor della California e il maiale pigmeo sono tra gli animali che sarebbero scomparsi senza programmi di reintroduzione, conservazione e protezione basati su aree protette, parchi e protezioni legali formali dal 1993, anno di introduzione della Convenzione delle Nazioni Unite sulla diversità biologica. La rilevazione è stata resa nota dagli scienziati dell’Università di Newcastle e BirdLife International e pubblicata sulla rivista Conservation Letters e stima che i tassi di estinzione per uccelli e mammiferi sarebbero stati da tre a quattro volte MEZZOPIENO 3 FEBBRAIO- MARZO 2021

superiori in questo periodo, senza le iniziative intraprese.

In Amazzonia un piccolo pappagallo che si era ridotto a soli 13 individui selvatici nel 1975 è stato salvato dall’estinzione da un programma di reintroduzione in un parco statale. In Mongolia circa 760 cavalli di Przewalski vivono ancora nelle steppe, nonostante si fossero estinti in natura nel 1960. Gli sforzi di reintroduzione nei primi anni ‘90 significano che ora esiste una popolazione selvaggia autosufficiente di animali.

Il dottor Rike Bolam dell’Università di Newcastle, co-autore dello studio, ha

dichiarato: “È incoraggiante che alcune specie si siano riprese molto bene. Le nostre analisi forniscono un messaggio sorprendentemente positivo che la conservazione ha sostanzialmente ridotto i tassi di estinzione per uccelli e mammiferi. Siamo sulla buona strada”.

Fonte: Conservation Letters

TROPPO BUONO PER BUTTARLO: L’APP PER NON SPRECARE Quando il cibo si avvicina alla scadenza non può generalmente più essere venduto o deve essere immesso in un circuito che spesso finisce per destinarlo a mangime per animali o alle discariche.

Una soluzione che rende più facile il recupero del cibo invenduto ma ancora buono è stata inventata da una start-up danese che ha trovato il modo per connettere le attività commerciali con i consumatori più attenti.

L’applicazione è scaricabile sullo smartphone e geolocalizza i negozi più vicini che offrono cibo a prezzi molto bassi perché da consumare con più urgenza. Si

chiama “Too Good To Go” (troppo buono per essere buttato) e crea una rete molto efficiente di collaborazione tra negozi di alimentari e ristoranti che ogni giorno mettono a disposizione i loro prodotti freschi rimasti invenduti, per chi ha voglia di consumare buon cibo anche senza il bisogno di doverlo scegliere.

Gli alimenti sono distribuiti nelle magic-box, buste che possono contenere diverse varietà di cibo e che l’acquirente non conosce finché non ritira presso il negozio scelto. Il prezzo di vendita è un terzo di quello originale. La maggior parte di queste confezioni costa 2,99, 3,99 o 4,99 euro. L’elemento sorpresa è considerato da molti un valore aggiunto per vincere la monotonia del menu di tutti i giorni. Tra gli aderenti ci sono i principali distributori piccoli e grandi, scuole e aziende. 1,9milioni di persone in Italia hanno già aderito a questa iniziativa salvando cibo buono fresco in 7000 bar, ristoranti, supermercati, panetterie e hotel.

Fonte: Too Good To Go

DOPO 30 ANNI È PACE TRA AZERBAIJIAN E ARMENIA Il presidente armeno Nikol Pachinian ha firmato un armistizio con l’Azerbaijan, suo rivale da 30 anni nel conflitto in Nagorno-Karabakh.

La pace negoziata da Mosca mette fine a una rivalità per il controllo dell’area che dopo la scissione dell’Unione Sovietica fu ceduta con la forza agli armeni e che ora tornerà all’Azerbaijan. La guerra ha provocato circa 30.000 morti e costretto all’esilio 750 mila azeri.

La fine della rivalità è il frutto del lavoro diplomatico del Gruppo di Minsk, una struttura di lavoro creata nel 1992 dalla Conferenza sulla Sicurezza e Cooperazione in Europa (CSCE), dal 1995 Organizzazione per la sicurezza e la cooperazione in Europa, allo scopo di incoraggiare una soluzione pacifica e negoziata dopo la guerra del NagornoKarabakh. Il gruppo di Minsk è guidato da una co-presidenza attualmente composta da Francia, Russia e Stati Uniti, di cui fanno parte rappresentanti di Bielorussia, Germania, Italia, Portogallo, Paesi Bassi, Svezia, Finlandia e Turchia oltre ad Armenia e Azerbaigian.

Il presidente azero Ilham Aliyev ha annunciato al suo popolo di aver già ripreso possesso della capitale Shusha, perduta nel 1992 in seguito a una storica e sanguinosissima battaglia.

La Russia ha inviato 2mila uomini in qualità di forze di pace che garantiranno il rispetto dei patti e dei confini, fino alla stabilizzazione dell’area.

Fonte: : Ilham Aliyev

APPARTENERE AL MONDO: LA QUARTA DIMENSIONE Siamo viaggiatori di uno spazio che ci accoglie e ci plasma, ci fonde e ci confonde, ci trascende e ci penetra.

Sulla banchina del porto di Marsiglia sembra di poter percepire la quarta dimensione dello spazio. Sul molo infatti è stata installata una scultura in cui uomini e donne si fondono con il paesaggio ed entrano a farne parte, in una installazione che cambia aspetto con il variare del paesaggio circostante. Nelle giornate affollate queste figure si confondono con i passanti ma in questi giorni, con la gente chiusa in casa e le banchine vuote, questi uomini sembrano simboleggiare la costante presenza del mondo dentro a ogni uomo, a ognuno di noi. Come una presenza permanente e incancellabile.

Uomini e donne in viaggio nel mondo e con il mondo dentro, verso qualcosa che non dipende da loro. Il loro autore, l’artista Bruno Catalan, descrive le sue opere come “le metafore della vita. Anche io ho viaggiato con valigie piene di ricordi”. Le sue sculture sono esposte in tutto il mondo, in piazze, aeroporti e stazioni ferroviarie di numerose città e persino sulle Alpi.

Bruno Catalano nasce in Marocco da una famiglia di origini siciliane e si trasferisce in Francia quando ha dieci anni. Le sue opere e tutto il suo stile nascono da un incidente. Nel 2004 una delle sue sculture si danneggia e l’artista manda in mostra l’opera danneggiata che ottiene un grande successo. Il messaggio: “Non tutto ciò che sembra perduto alla fine è un fallimento”.

Fonte: Bruno Catalano

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CROLLA LA TUBERCOLOSI: 60 MILIONI DI VITE SALVATE

La tubercolosi uccide sempre meno nel mondo. Considerata fino a pochi anni fa una delle malattie più endemiche e pericolose in molte aree del pianeta, oggi viene curata con efficacia in gran parte dei casi.

“Dal 2000 il trattamento della tubercolosi ha scongiurato la morte di 60 milioni di persone. Nel 2014 e 2015 tutti gli Stati membri dell’OMS e delle Nazioni Unite si sono impegnati a porre fine all’epidemia di tubercolosi, attraverso l’adozione della strategia dell’OMS per la fine della tubercolosi e degli obiettivi di sviluppo sostenibile delle Nazioni Unite”, riporta il rapporto globale annuale sulla tubercolosi dell’Organizzazione mondiale della sanità appena diramato.

Negli ultimi cinque anni l’incidenza globale della tubercolosi è diminuita del 9%. Questo risultato non è stato limitato ai Paesi ricchi (in Europa si è registrato un calo del 19% nello stesso periodo), ma si è verificato anche nelle regioni più povere del globo, come l’Africa subsahariana e orientale, ad esempio in Zimbabwe, Tanzania, Etiopia, Kenya, Namibia, Sud Africa e Lesotho, che hanno il più alto numero di casi. Il totale dei decessi nel mondo è diminuito del 14% negli ultimi cinque anni. L’Europa, con le sue forti economie e un ampio accesso a cure mediche di qualità, ha ridotto il tasso di morte per TBC del 31% durante questo periodo, mentre l’Africa ha fatto buoni progressi, diminuendo il tasso di un quinto, con risorse molto inferiori.

Fonte: Organizzazione Mondiale della Sanità

IL VETERINARIO CHE PORTA LE CURE AI CANI DEI SENZATETTO Si chiama Kwane Stewart il 49enne originario del NewMexico che da 9 anni gira per le strade della California per curare gratuitamente gli animali delle persone senza fissa dimora.

La sua storia ha fatto il giro del mondo ed è diventa virale sui social network.

Il dottor Stewart dichiara: “Le persone che ho incontrato e gli animali domestici che ho curato mi hanno lasciato grandi emozioni e spero di aver dato loro un po’ di fiducia nella bontà degli esseri umani”.

Fino al 2007 Stewart gestiva una clinica veterinaria ma a seguito della crisi economica che ha colpito il Paese si

è reso conto che molte persone non erano più in grado di pagare le cure per i propri animali e, mentre lo stato di abbandono aumentava, ha sentito che doveva fare qualcosa. Inizialmente ha offerto cure a basso costo nella sua clinica per le persone più bisognose poi, la svolta, nel 2011, con la decisione di andare per le strade a offrire cure gratuite, medicine e vaccini ai cani delle persone senzatetto e a tutti gli animali di strada. Ad oggi il dottor Stewart ha curato oltre 400 animali fra Los Angeles e San Diego. Per raccogliere i fondi per l’acquisto dei farmaci e per le patologie gravi che richiedono interventi, Kwane ha lanciato una raccolta fonti pubblica su una piattaforma web di crowdfunding GoFundMe. Fonte: CNN; GoFundMe

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WALMART ABBANDONA I ROBOT PER FAR LAVORARE LE PERSONE La più grande catena di supermercati al mondo, Walmart, ha deciso di smettere di utilizzare il sistema robotizzato nei suoi negozi e di dare più lavoro a dipendenti in carne e ossa.

Il gruppo ha chiuso il suo rapporto con la startup Bossa Nova Robotics, che costruisce robot mobili dotati di telecamere per identificare i prodotti esauriti e fuori posto negli scaffali. Il rappresentante del grande distributore al dettaglio, che gestisce oltre 11.000 supermercati in 27 Paesi del mondo con oltre 2 milioni di dipendenti, ha rilasciato questa dichiarazione: “Abbiamo lavorato con Bossa Nova per cinque anni e insieme abbiamo imparato molto su come la tecnologia può aiutare i dipendenti, rendere il lavoro più semplice e fornire una migliore esperienza al cliente”. La scelta dell’azienda è stata presa dopo la constatazione che i lavoratori umani possono ottenere risultati simili alle macchine ma che il clima che si crea nei negozi è migliore se a farlo ci sono le persone.

Walmart ha affermato che le entrate derivanti dall’e-commerce sono aumentate del 97% rispetto a un anno fa e che i dipendenti che si occupano di fare la spesa per gli ordini on-line danno ai supermercati qualcosa in più che le macchine non possono dare.

Fonte: Wall Street Journal

MEZZOPIENOpensiero

Mezzopieno è innanzitutto un modo di pensare, un approccio alla vita ed una maniera di essere.

Il pensiero Mezzopieno è sempre pro, mai contro.

Mezzopieno si pone come risposta costruttiva al vittimismo, alla polemica e al disfattismo. Il modo di essere Mezzopieno collabora con tutti per stimolare risposte positive all’atteggiamento pessimista, a quello conflittuale e alla ricerca di capri espiatori. Vivere Mezzopieno significa non avere timore di caricarsi delle responsabilità e dell’impegno di individuare stimoli creativi e fecondativi diversi dalle dinamiche distruttive e di contrasto. Il cambiamento è responsabilità di chi costruisce con umiltà, coinvolgendo il maggior numero di persone possibile in relazioni collaborative.

Piuttosto che cercare di demolire ciò che è ritenuto sbagliato, Mezzopieno propone alternative, pratiche e comportamenti che perseguono l’armonia e che non impiegano energia per contrastare ma per creare. La scelta buona prende il posto di quella cattiva.

Chi si identifica nel Mezzopieno non esalta il buonismo ma ha un approccio positivo e aperto al diverso ed al nuovo.

Il cambiamento è un processo che va condiviso da tutti e può avvenire soltanto lentamente, con la presa di coscienza e la partecipazione costruttiva di ogni elemento della società.

L’alternativa alla rivoluzione è l’evoluzione. La vera forza che manda avanti il mondo da sempre e che lo ordina attraverso la crescita e la collaborazione di tutti.

Chi giudica questo modo di pensare come naif… ha ragione!

Non è obiettivo del pensiero Mezzopieno produrre utili o generare profitto. È dimostrato che i buoni esempi “sono in grado di suscitare emozioni positive e di spingere le persone a seguire gli esempi presentati e addirittura provocare reazioni fisiche tali da lasciare un’impronta duratura capace di influenzarne le azioni future. Questo fenomeno, che in psicologia prende il nome di “elevazione morale’” può provocare cambiamenti comportamentali e predisporci all’empatia e all’interazione sociale”.

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MEZZOPIENOcosafacciamo Indice di benessere

La comunità Mezzopieno è un movimento formato da persone, gruppi, enti e associazioni che condividono l’impegno per la diffusione della cultura della positività e che credono nell’importanza di promuovere un approccio costruttivo e armonioso nella società e nella vita.

SEMPRE PIÙ PAESI HANNO ABOLITO GLI ANIMALI NEI CIRCHI

DIFFUSIONE DI MEZZOPIENO NEWS: IL CERCHIO DELLA GRATITUDINE Il “cerchio della gratitudine” è il progetto che prende vita dalle relazioni di gratuità e di gratitudine che si vengono a creare intorno a Mezzopieno News: il periodico, nella sua forma cartacea, viene consegnato di mano in mano nel cerchio delle conoscenze e delle persone vicine ai membri della comunità e diventa uno strumento di relazione e di condivisione.

I volontari della comunità Mezzopieno sono attivi nella distribuzione di Mezzopieno News in: Ospedali - Case di cura e di degenza - Centri di accoglienza per anziani Carceri ed istituti penitenziari - Scuole - Parrocchie - Associazioni - Aziende - Circoli - Comunità.

MEZZOPIENO NELLE SCUOLE La cultura della positività entra nelle scuole con laboratori di lettura e comunicazione gentile. Attraverso attività, giochi ed esperienze si trasmettono i valori della fiducia, della gratitudine e della collaborazione, per stimolare il lato migliore di ogni studente e la capacità di educare la propria volontà al bello e al buono.

Fonte: Ufficio Studi Mezzopieno

INFO SU WWW.MEZZOPIENO.ORG

L’UFFICIO STUDI MEZZOPIENO L’attività di ricerca è lo strumento attraverso il quale il movimento Mezzopieno approfondisce la sua capacità di interpretare ed analizzare la società e le sue evoluzioni. I programmi di ricerca del movimento sono un laboratorio permanente che coinvolge università, ricercatori, associazioni e gruppi di lavoro. In particolare, Mezzopieno svolge l’attività di studio e analisi in collaborazione col Gruppo di Ricerca Valori, Etica ed Economia dell’Università di Torino, di cui è membro.

Sono 55 i Paesi che nel mondo hanno abolito completamente o parzialmente gli animali nei circhi. 10 di questi lo hanno fatto in maniera totale mentre alcuni hanno approvato leggi nazionali che proteggono l’impiego degli animali selvatici negli spettacoli e la loro detenzione in cattività.

MEZZOPIENO AL LAVORO Il movimento Mezzopieno promuove l’organizzazione positiva del lavoro. All’interno delle aziende della rete Mezzopieno si realizzano percorsi di condivisione di pratiche e modelli finalizzati al benessere delle persone che vi lavorano, per un approccio costruttivo con il gesto lavorativo, con la comunità in cui si lavora, con il mercato e con il mondo.

MEZZOPIENO NEI COMUNI

Mezzopieno è presente nei Comuni italiani con programmi per la diffusione della cultura della gentilezza e della pratica positiva attraverso l’istituzione degli Assessori della gentilezza, nominati dai Sindaci e organizzati in una Rete nazionale per la realizzazione di iniziative per stimolare la collaborazione e ridurre la conflittualità nelle comunità.

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Forma e voce dell’invisibile

Uno sguardo sulla poesia italiana contemporanea JOHANNA FINOCCHIARO

Essere un giovane poeta oggi, un esordiente che decide di “spogliarsi” e condividere con l’esterno la propria interiorità, non è per nulla facile.

Servono tempo, fiducia in se stessi e pazienza per destreggiarsi nel mondo editoriale.

Esistono numerose realtà editoriali che, ogni giorno, sacrificano tempo ed energie, con insaziabile passione per leggere attentamente l’immensa mole di materiale inviato loro quotidianamente dai candidati poeti emergenti. Affidato a occhi e cuori esperti.

Redazioni degne di stima e lode, alcune ben liete di occuparsi della sola Poesia o con intere collane dedicate. Piccoli editori, soprattutto, imprenditori locali competenti e sinceri, che credono davvero nella missione. È stato un ottimo segnale che il Nobel alla Letteratura sia stato vinto, lo scorso anno, proprio da una poetessa, Louise Glück.

Inutile, tuttavia, non tener conto delle ripercussioni che questo triste periodo ha

non ascoltare le numerose interviste registrate riservato e sta ancora riservando alla cultura in questi mesi, quasi sempre dedicate ad in generale; nel caso specifico, un netto calo autori emergenti. A pensarci bene, si stanno delle vendite in Poesia. aprendo davanti a noi, ogni giorno, occasioni Dovremmo perciò concludere forse inaspettate ma di vasto frettolosamente che tutto sia potenziale. perduto? I fatti dimostrano In una società spesso altro: è in corso uno sforzo schiava della fretta, collettivo per affrontare La poesia è un spaventata dalla riflessione la crisi, con ogni mezzo e dal silenzio interiore, disponibile. atto di pace riempie di energia positiva constatare che è in atto una LA POESIA AL TEMPO DEL Pablo Neruda vera e propria guerra contro COVID questa tendenza.

Il web, mai quanto nel 2020, Tra le idee che si sono grazie all’iniziativa dei singoli contraddistinte nella lotta, in prima e delle stesse case editrici, ha linea sul fronte culturale, prima fra tutte, visto proliferare piattaforme streaming, merita una menzione speciale la nascita a meeting online, recensioni live, consigli di Torino di un nuovo gruppo lirico: i “Poeti lettura, rubriche, programmi radiofonici, Emozionali”. Scrittori residenti in Italia e incontri, dirette, pagine e gruppi dedicati alla all’estero, riuniti dal richiamo di Euterpe. letteratura. Lo sforzo c’è e si vede; i contenuti Questa compagnia di amici e amanti della eccellenti non mancano. Basta un clic per Poesia nasce spontaneamente, proprio immergersi in stimolanti eventi culturali, durante il primo lockdown e grazie ai social, spesso poetici. Per i più curiosi, impossibile

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decidendo di riunire le proprie voci e personalità. Da allora, i Poeti Emozionali hanno preso vita e hanno “preso gusto”, ironicamente, a mettersi in gioco. Per quanto permesso dalle restrizioni, sono organizzati eventi e dirette, sino al grande successo di Ottobre “Papà, di cosa è fatta la luna?”: ospiti dello storico teatro torinese Le Roi, hanno dato vita a una soirée che ha sapientemente intrecciato Poesia, Musica, Scultura e Recitazione. In attesa di nuovi progetti “in carne ed ossa”, il gruppo continua a spendersi per rendere disponibile al pubblico, sul web, il proprio lavoro. Tra loro ci sono filosofi, satiranti ed esperti di teatro, medici, linguisti, impiegati, pittori, insegnanti.

Tanti background ed esperienze di vita, dalle quali prendono spunto meravigliose liriche.

Intervistati, commentano: “L’idea non è di ergerci presuntuosamente a fari della Poesia contemporanea italiana, piuttosto di esserne degni. Non esistono poeti migliori, esistono solo poeti sinceri. E ce la mettiamo davvero tutta per esserlo, per trasmettere le emozioni nella maniera più autentica possibile, senza mascherarle d’impalcature verbali inutili.

Ogni giorno c’interroghiamo sulla nostra identità, su cosa possiamo fare per portare questa passione in alto. In base agli impegni e alle capacità soggettive, ci aiutiamo l’un l’altro, imbastiamo progetti e, sin da subito, abbiamo cercato un confronto costruttivo.

Alla base ci sono stima e amicizia. Insomma, se ci chiedessero se la Poesia unisce, non potremmo che rispondere ‘eccome’!”

Un’altra splendida iniziativa: durante la quarantena, su Facebook, si sono organizzate vere e proprie maratone poetiche (in base al fuso orario persino notturne), in collaborazione con poeti messicani, salvadoregni, spagnoli e italiani. Poesia da un emisfero all’altro del pianeta, no stop!

Possiamo essere certi che, senza la limitata libertà di movimento, si sarebbe creata una simile unione d’intenti?

Infine, citiamo e festeggiamo i primi 4 mesi di vita della rubrica “E Poe…sia!”, sul periodico piemontese Torino Oggi, nata anch’essa in piena emergenza Covid-19. Uno spazio giornalistico completamente dedicato alla Lirica, con articoli sempre freschi e pungenti, irriverenti, che mirano a creare una nuova immagine della Poesia: familiare, legata al nostro quotidiano.

LA POESIA ITALIANA OGGI Come incoraggiamento ai tanti e spesso giovanissimi scrittori e per tutti gli animi

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sensibili è giusto sottolineare che la poesia italiana contemporanea è un genere letterario testardo e vivo, abituato a

QUARANTENA DI VERSI: LO STRAORDINARIO SI FA POESIA Il tempo sospeso, il ritmo lento e lo spazio intimo che hanno contraddistinto il lockdown hanno creato la giusta atmosfera per il progetto editoriale “Quarantena diVersi”, che ha coinvolto 18 poeti da tutta Italia.

Nell’antologia a cura di Christian Palladino e Lara Bellotti trovano espressione in forma di versi la vulnerabilità, la fragilità, la sofferenza, l’incertezza, il silenzio, innaturale, la privazione degli affetti, ma anche la solidarietà, la resilienza, il desiderio e la condivisione.

Un dono di evasione e leggerezza per vincere la paura e la solitudine.

“La poesia è energia e come la musica parla alla nostra anima nella sua giusta ritmica e melodia”, sostiene Christian Palladino. “Il lockdown ci ha fatto vivere condizioni straordinarie, un serbatoio di emozioni, una risorsa esclusiva da cui tutti abbiamo attinto per realizzare con semplicità i nostri scritti”.

L’antologia chiude con cinque pagine bianche: un pretesto e un invito a lasciarsi trasportare dalle emozioni e fissare un ricordo.

sopravvivere alle peggiori intemperie della vita. lo dona, rinunciando a un patrimonio umano tanto potente e prezioso.

La cultura, oggi Occorre riscoprire la Poesia, più che mai, deve consapevoli che avvicinarla non ricoprire un richiede doti particolari né dovrebbe ruolo centrale La poesia è l’arte di spaventare: non c’è nulla che vada e polivalente. capito, solo ed esclusivamente sentito. È essenziale si far entrare il mare Un processo inverso, insomma: riappropri della vita ricercare le risposte nelle domande. Per pubblica e virtuale, in un bicchiere dirla in versi: dei momenti di Italo Calvino condivisione, di ogni “Si discuteva, ieri. ceto sociale, si mescoli Quando succede che vivi. a nuove forme d’arte Nessun fardello ad ingobbire l’animo tuo. tramite progetti che includano e propaghino gratuitamente la parola scritta.

Rari quegl’attimi.

C’è bisogno di spazi franchi, vergini, oasi felici, Ossa d’argento, diademi d’avorio e belli. in cui permettere il rifiorire dei sentimenti.

Ritornare alla normalità con la consapevolezza Troppo intensi loro da analizzare. che non è normale sacrificare sempre Allora non lo fai. sull’altare della patria il mondo culturale nel Ecco, succede, suo complesso e nella sua vastità. Infine, e vivi. Li vivi. vista l’assuefazione della nostra società agli Domande inutili a porsi, risposte tutte da stimoli e alla frenesia, proporre un approccio perdere lento, leggero ed essenziale. Piccoli passi, e volentieri. per preparare un pubblico spesso restio alla lettura, ad aprirsi alle emozioni senza averne Prendersela comoda. timore. E ridere, ridere, ridere: la Poesia, parte O scomoda integrante dell’arte, deve far ridere il cuore. Ne e poco importa. va della bellezza del mondo.

LA POESIA SI DEVE SENTIRE, NON CAPIRE Fondamentale, dunque, trasmettere a estimatori e neofiti di questo genere letterario un diverso messaggio: allearci in sua difesa, pubblicizzarla, amarla, riconoscerla come linguaggio dell’anima spetta a ognuno di noi.

Senz’anima non si vive; si sopravvive, al più. E “liberare” il cuore costa caro.

Non vorremmo mai vanificare lo sforzo di chi ce

Indugiare negli attimi belli, parlarne coi denti sporchi e tra pochi, esigui pensieri e morti.

Per fortuna, una volta tanto: silenzio” (Clic, L’Erudita Editore 2020) Da quanto tempo non lasciamo che i versi di un componimento lirico riecheggino liberi nel

GIANNI RODARI

Nell’anno che abbiamo appena lasciato alle spalle si sono celebrati i cent’anni dalla nascita di Gianni Rodari. Chissà quali parole avrebbe usato per commentarlo, per incoraggiare una riflessione, per strappare una risata o nutrire la nostra immaginazione!

Abbiamo provato ad attingere ai suoi libri per trovare quelle giuste, per lasciarle risuonare e sentirci interpellati anche a distanza di decenni: il mondo che racconta Rodari è sempre attuale, descrive sentimenti semplici e veri in cui ci si può riconoscere.

A tutti noi, ostinatamente alla ricerca della felicità con in mano il bicchiere mezzo pieno, si sarebbe rivolto così: Forse la felicità sta nel fare le cose che possono arricchire la vita di tutti gli uomini; nell’essere in armonia con coloro che vogliono e fanno le cose giuste e necessarie. E allora la felicità non è sempre facile come una canzonetta: è una lotta. Non la si impara dai libri, ma dalla vita, e non tutti vi riescono: quelli che non si stancano mai di cercare e di lottare e di fare, vi riescono, e credo che possano essere felici per tutta la vita.

Il libro dei Perché, 1957 MEZZOPIENO 9 FEBBRAIO- MARZO 2021

nostro intimo, senza fretta, nella pace di un luogo a noi caro? Abbiamo smesso di farlo, forse? Siamo indecisi sul cominciare?

Poesia, portaci via!

NASCE LA TV APERTA CHE CURA A DISTANZA GLI ANZIANI

L’ETICHETTA AMBIENTALE DIVENTA LEGGE E SALVA LA NATURA

Un canale TV che si prende cura delle persone anziane, sfidando la clausura per la pandemia di covid-19: si chiama Isidora ed è un progetto che vuole portare il Centro diurno direttamente fra le mura domestiche.

“Qualche mese prima della pandemia - spiega Roberto Mauri, direttore della cooperativa La Meridiana di Monza - mi chiedevo come poter migliorare, con la tecnologia, la cura e l’assistenza dell’anziano fragile.

Poi quello che ci è accaduto ha accelerato questa necessità”. In seguito alla chiusura dei centri diurni durante il lockdown, la telemedicina è diventata una chiave importante per continuare a monitorare efficacemente e questa particolare TV, prima per l’assistenza nei centri diurni, poi da casa, è un canale speciale per interagire con l’anziano e la sua famiglia.

Con un mini pc connesso alla Tv o un tablet, i tecnici della cooperativa installano il canale e si occupano dell’assistenza. Isidora offre intrattenimento (documentari, eventi religiosi), comunicazione con gli operatori e un controllo costante della salute. Il nome Isidora prende spunto dal romanzo “Le città invisibili” di Italo Calvino. “L’avvio del progetto - spiega Cinzia Negri, geriatra membro del comitato scientifico di Isidora - è stato preceduto da una sperimentazione su un piccolo gruppo di anziani e caregivers che ne hanno comprovato la fruibilità”. Il canale, oltre alle attività personalizzate e di gruppo, prevede il telemonitoraggio di alcuni importanti parametri vitali, in constante contatto con il medico di base.

Dal 26 Settembre 2020 l’etichettatura ambientale degli imballaggi è diventata in Italia una pratica obbligatoria per tutti i prodotti.

La legge stabilisce che ogni contenitore o rivestimento sia opportunamente etichettato secondo le modalità stabilite dalle norme UNI per facilitare la raccolta, il riutilizzo, il recupero e il riciclaggio degli imballaggi, per fornire una corretta informazione ai consumatori sulla destinazione finale degli imballaggi. La norma rende obbligatoria anche l’identificazione del materiale di composizione dell’imballaggio e informazioni ulteriori per la corretta raccolta differenziata.

Le etichette ambientali significano vantaggi notevoli per i consumatori e per i produttori, poiché offrono una guida per l’acquisto dei prodotti, indirizzandoli verso un comportamento più ecologico e sostenibile. Per le aziende, poi, possono diventare uno strumento per guadagnare nuovi elementi competitivi per raggiungere i consumatori che sempre più prendono in considerazione le caratteristiche di impatto ambientale dei prodotti prima di acquistarli. Il Consorzio Nazionale Imballaggi e l’Istituto Italiano Imballaggio hanno creato le linee guida e la Carta Etica del Packaging che stabiliscono i passaggi nel sistema di progettazione, produzione, utilizzo, consumo e riuso dell’imballaggio perché sia responsabile, equilibrato, sicuro, accessibile, trasparente, informativo, contemporaneo, lungimirante, educativo e sostenibile.

Gli elementi fondamentali per etichette veritiere sono secondo il Conai: tipo di imballaggio, tipo di materiale, famiglia del materiale per esteso, indicazione sul conferimento in raccolta differenziata o indifferenziata, invito a verificare sempre le disposizioni del Comune di appartenenza.

Fonte: Cooperativa La Meridiana

Fonte: D.Lgs n. 116/2020; Conai; Istituto Italiano Imballaggio; Economia Circolare

MEZZOPIENO 10 FEBBRAIO- MARZO 2021

IL CASTORO TORNA IN ITALIA DOPO 400 ANNI Il Castoro Europeo (Castor fiber) è un roditore mammifero semiacquatico di lontane origini Australiane e risultava estinto in Italia da oltre quattrocento anni.

L’Associazione cacciatori dell’Alto Adige ne segnala recenti avvistamenti documentati attraverso fotografie scattate negli ultimi anni.

Il guardiacaccia Reinhard Pipperger è da tempo sulle tracce del castoro lungo un corso d’acqua in Val Pusteria; i segni del suo passaggio sono stati dapprima evidenti su rami e foglie rosicchiate e la prova inconfutabile è stata una foto-trappola che lo ha immortalato durante le sue escursioni notturne.

600.000 ITALIANI HANNO SMESSO DI FUMARE COL LOCKDOWN Il lockdown è stata un’occasione per smettere di fumare per 630mila persone in Italia.

I dati sono stati diffusi dall’Istituto Superiore di Sanità e indicano che i fumatori nella popolazione sono passati dal 23,3% al 21,9%. Hanno cessato il consumo abituale di sigarette circa 206 mila giovani tra 18-34 anni e 270 mila tra 35 e 54 anni. Molte persone hanno completamente smesso mentre altre hanno incominciato a fare uso di sigarette elettroniche o prodotti a tabacco riscaldato, molto meno tossici delle tradizionali sigarette e meno nocivi per la salute.

“I dati dell’indagine - afferma Roberta Pacifici, direttore del Centro Nazionale Dipendenze e doping dell’Iss - ci dicono che il fumatore fortemente motivato ce la può fare a smettere e che situazioni di particolari emergenza sanitaria possono diventare una grande opportunità di salute”. Durante il lockdown le telefonate al numero verde dedicato ai tabagisti hanno visto aumentare i fumatori con patologie fumo correlate e i fumatori incentivati a smettere per la paura di essere più vulnerabili al COVID-19.

Fonte: Ordine dei Medici Chirurgi Odontoiatri della provincia di Forlì Cesena

PARTONO DAL PIEMONTE I PRIMI TRENI A IDROGENO ITALIANI

Il mammifero, considerato estinto su tutto il territorio nazionale, ha fatto parlare di sé già nel 2018, quando alcuni avvistamenti furono segnalati in provincia di Udine vicino al confine con Austria e Slovenia, nel comune di Tarvisio.

Secondo gli archivi faunistici, l’ultimo esemplare fu avvistato in Italia in Alto Adige nel 1594. Il castoro europeo ama stabilizzarsi vicino ai corsi d’acqua e vive solitamente in coppia, occupando un territorio di circa 13 ettari.

Questo ritorno spontaneo, senza l’intervento dell’uomo, rappresenta un primato che con molta probabilità indica la possibilità che il castoro non sia solo ma che con lui diversi altri abbiano fatto ritorno per stabilirsi in Italia.

Fonte: Ansa

La rivoluzione dei trasporti parte da Savigliano, uno stabilimento in provincia di Cuneo dove è iniziata la produzione dei primi treni a idrogeno che viaggeranno in Italia. A comunicarlo è la Alstom, un’azienda leader nella produzione di infrastrutture ferroviarie e treni che ha annunciato di aver raggiunto un accordo con le Ferrovie Nord Milano per la fornitura di 6 treni a celle a combustibile a idrogeno, per creare la prima linea a idrogeno d’Italia.

Questi innovativi treni sono dotati di celle a combustibile che convertono l’idrogeno e l’ossigeno in elettricità, eliminando così le emissioni inquinanti legate alla propulsione. Hanno una autonomia di 1000 Km e una capacità di trasporto di 300 passeggeri con una velocità di punta di 140 chilometri orari. L’unica emissione che generano è vapore acqueo pulito. La versione a

MEZZOPIENO 11 FEBBRAIO- MARZO 2021

idrogeno fornisce le medesime prestazioni operative dei treni diesel attualmente in circolazione, compresa l’autonomia. Treni di questo tipo sono già in servizio commerciale in Germania e Olanda e rappresentano una transizione sostanziale verso sistemi di trasporto sostenibili.

La motrice produce zero emissioni e un bassissimo livello di rumorosità.

La Lombardia diventa così la prima “Hydrogen Valley italiana” grazie alla volontà di FNM e Trenord con il progetto H2iseO che, oltre all’introduzione di vettori “puliti” nel Sebino e in Valcamonica, prevede anche la costruzione degli impianti per il rifornimento. “Quello che sta avvenendo

in Lombardia non ha precedenti nella storia della ferrovia“, ha dichiarato l’amministratore delegato di Trenord, Marco Piuri.

Fonte: FNM Group; Alstom

EDUCARE OLTRE OGNI BARRIERA: I MAESTRI DI STRADA

RIPARTIRE DAL BOSCO: LA COMUNITÀ FA UN PATTO CON LA NATURA

“Siamo come alpinisti, l’asperità della roccia non è un ostacolo ma il nostro punto di appoggio”.

Con queste parole Cesare Moreno, insegnante di

La Comunità del bosco del Monte Pisano è nata nel 2019 per sviluppare la collaborazione fra cittadini, istituzioni, privato sociale e imprese per affrontare una grande sfida: la gestione virtuosa del bosco per la prevenzione di incendi e dissesto idrogeologico e per recuperare i saperi tradizionali di gestione delle risorse attraverso un confronto intergenerazionale.

“La rete di attori locali della Comunità del bosco si è costituita subito dopo il grande incendio di Calci (in provincia di Pisa) avvenuto a fine 2018”, spiega Fabio Malfatti, ricercatore e promotore del progetto, “quando la nostra comunità ha perso in un colpo solo un milione di alberi con un’età media di 40 anni, creando un danno enorme per la collettività, difficilmente quantificabile”. Il venir meno negli ultimi decenni di persone, competenze e risorse destinate alla

scuola elementare dal 1984 e dal 2006 presidente dell’impresa sociale Maestri di strada, la cui missione è promuovere il cambiamento sociale attraverso l’educazione, riassume il senso del progetto nato nel napoletano.

Le parole chiave attorno a cui ruota l’azione di questi particolari educatori sono “sogno”, “cura” e “bellezza” e ispirano ogni giorno formatori, insegnanti e giovani nella promozione della cittadinanza e nella lotta alla dispersione scolastica. Le strade dei Maestri sono quelle di Napoli, dove il problema si percepisce in pieno, spesso in concomitanza con condizioni familiari difficili. I Maestri di strada hanno sviluppato negli anni collaborazioni con le principali agenzie internazionali che promuovono i diritti dell’uomo Onu, Unicef, Oms, Consiglio europeo - portando avanti progetti come ComuniCare, sulla promozione della

comunità educante, i tour esperienziali di Fiera dell’est a Napoli, Scuola viva, finanziato dal Fondo sociale europeo con l’obiettivo di innalzare gli standard qualitativi delle scuole campane, e poi nel 2018 il 1º Congresso mondiale della trasformazione educativa.

“Con il primo lockdown spiega Moreno - abbiamo consegnato i ‘pacchi-viveri’ per la mente a tutti i nostri bambini e il progetto Coronauti, interamente online, per dimostrare che anche se non potevamo incontrarci non ci scordavamo di loro”. Il gruppo dei Maestri di strada conta ad oggi 45 operatori, 250 giovani con le loro famiglie, 50 docenti e 20 scuole coinvolte.

Fonte: Maestri di Strada

manutenzione del bosco, unito agli effetti del cambiamento climatico alla base di incendi e allagamenti nella zona, ha reso necessaria una svolta nella gestione del grande ecosistema e la Comunità del bosco ha deciso di prendersene cura.“L’associazione riunisce diversi portatori di interesse continua Malfatti - e in questa fase stiamo mappando a livello etnografico le conoscenze tecniche di gestione del bosco custodite dagli anziani, oltre alla ricerca attiva dei proprietari dei terreni, che saranno coinvolti in una gestione collettiva che considererà, oltre alle caratteristiche forestali del bosco, anche quelle immateriali legate alla storia.

In questa zona sono presenti dei sistemi di terrazzamento etruschi fra i più antichi del mondo”.

Fonte: Comunità del Bosco Monte Pisano

LA PIÙ IMPORTANTE SCOPERTA DELL’ANNO È ITALIANA Un trionfo italiano nel sito archeologico di Faida nel Kurdistan iracheno, a 20 km dalla città di Duhok.

L’università di Udine ha conquistato il premio mondiale per l’archeologia, assegnato per la scoperta considerata il più importante ritrovamento archeologico compiuto nel mondo nell’ultimo anno. Il progetto “Faida Salvage Project” ha lavorato per anni per proteggere il sito culturale minacciato dal conflitto curdo-turco e ha ottenuto scoperte di grandissimo valore storico. Coordinata dai ricercatori dell’università friulana e diretto dal prof.

Daniele Morandi Bonacossi, la missione archeologica ha dato i suoi frutti dopo anni di collaborazione con le comunità e gli esperti locali, portando alla luce dieci imponenti bassorilievi rupestri dell’VIII sec. a.C. Le sculture di quasi tremila anni fa raffigurano il sovrano di epoca assira e una serie di scene di profondo significato religioso e ideologico dove sono ritratti divinità e animali sacri. Bonacossi, professore del Dipartimento di studi umanistici e del patrimonio culturale dell’Università di Udine, ha ricevuto l’International Archaeological Discovery Award “Khaled al-Asaad” 2020 a Paestum.

L’International Archaeological Discovery Award “Khaled al-Asaad”, intitolato all’archeologo siriano che nel 2015 ha pagato con la vita la difesa del patrimonio culturale del sito di Palmira, è l’unico riconoscimento di carattere mondiale dedicato agli archeologi.

Fonte: Università di Udine

MEZZOPIENO 12 FEBBRAIO- MARZO 2021

ARRIVA L’ARTISTA DI QUARTIERE: LE CITTÀ VIVONO

Il concetto di artigiano a servizio della comunità e della creatività estetica come strumento di coesione nasce per far uscire l’arte dagli spazi istituzionali, portarla in strada e nella realtà per muoversi costantemente e integrarsi nella dimensione dell’esistenza quotidiana. Un artista, quindi , in grado di accendere, valorizzare e rendere più bello ogni quartiere, una figura dedicata quotidianamente e in maniera

permanente a una zona circoscritta del territorio e alla sua realizzazione artistica, culturale e sociale. L’arte diventa così pubblica e acquisisce il ruolo di contribuire positivamente alla qualità della vita delle persone, favorendo l’inclusione, sviluppando coesione e coinvolgendo la partecipazione attiva della comunità.

L’idea è nata nel 2014 dall’artista trapanese Alessandro Bulgini ed è diventata un nuovo modello artistico. Bulgini coinvolge decine di giovani artisti e trasforma i quartieri. L’ultimo è stato quello di Barriera di Milano a Torino, diventato un laboratorio a cielo aperto, con incursioni artistiche nella vita del quartiere e in ogni suo angolo. Le strade, le facce, le vite delle persone sono diventate una tela bianca su cui dipingere. L’artista di quartiere esplora e utilizza le risorse del territorio creando collaborazioni basate sul principio del dono. Le modalità sono in continua evoluzione e si realizzano giornalmente sulla base del rapporto con il territorio e le persone che lo abitano.

L’uso di elementi del luogo e l’acquisizione di codici formali facilmente comprensibili per la comunità sono il veicolo di relazione e diventano collante tra persone, a testimonianza di un passaggio delicato e poetico come quello che lascia sempre il passaggio dell’artista.

Fonte: Artista di quartiere; La Stampa

BASTA ANIMALI PER GLI ESPERIMENTI: ARRIVANO I COMPUTER Il più grande premio al mondo nel campo della sperimentazione non animale ha assegnato il Lush Prize allo scienziato italiano Edoardo Carnesecchi per la sua scoperta che permette di evitare le cavie animali nella sperimentazione scientifica.

Il giovane ricercatore di Grosseto ha sviluppato un’innovativa piattaforma software basata su metodi alternativi alla sperimentazione animale, per valutare la tossicità e i potenziali effetti avversi sull’uomo e sull’ambiente dovuti all’esposizione di miscele di sostanze chimiche. “Entro il 2030 la produzione mondiale di prodotti chimici raddoppierà. Sono necessarie

NASCE L’AREA PROTETTA DEL DELTA DEL PO PER DELFINI E TARTARUGHE Al largo delle coste ferraresi e ravennati, di fronte al delta del fiume Po, è nata una nuova grande area marina protetta.

Il santuario inserisce a tutela un’area di oltre 31 mila ettari (quanto la città di Brindisi) per proteggere l’habitat di specie animali e eccellenze naturalistiche tipiche di questo tratto di mare, come tartarughe e delfini. Istituito dalla Regione Emilia-Romagna, il nuovo parco confina con quello recentemente creato dalla Regione Veneto.

Con questo, salgono a 159 i siti marini in Emilia-Romagna, per una superficie complessiva pari al 13,5% di tutto il territorio regionale, una percentuale che sale al 17% considerando anche i Parchi e le Riserve naturali.

Nella riserva saranno adottate le misure previste dalla direttiva europea Habitat che ha l’obiettivo di preservare l’ambiente e la natura con la promozione della pesca sostenibile e l’abolizione degli sport acquatici. Il parco è diventato anche un centro di ricerca scientifica che lavorerà insieme ai pescatori locali per favorire l’attività di conservazione della biodiversità e la convivenza tra animali e uomo. La comunità locale lavora infatti da anni con programmi di soccorso delle tartarughe ferite e il recupero della plastica presente in mare. Le iniziative previste saranno orientate anche alla formazione e alla sensibilizzazione dei diportisti, delle scuole e dei turisti, per una fruizione del mare sempre più responsabile.

Fonte: Regione Emilia Romagna MEZZOPIENO 13 FEBBRAIO- MARZO 2021

metodologie scientifiche e tecniche innovative per condurre i test di tossicità

su tali sostanze che si basano su strumenti in silico e su metodi animalfree” ha commentato Carnesecchi.

“Questo utilizzo delle tecnologie del 21° secolo ha ottime probabilità di poter portare alla completa sostituzione su scala globale dei test sugli animali, ormai obsoleti e poco affidabili”, ha dichiarato Rob Harrison, direttore del Lush Prize. Si stima che ogni anno più di 115 milioni di animali siano utilizzati per test di laboratorio in tutto il mondo.

Il Lush Prize 2020 ha suddiviso il fondo a favore di 9 progetti: 3 dei 9 vincitori hanno concentrato i propri sforzi nello sviluppo di progetti che prevedono l’ausilio dei Big Data (Intelligenza Artificiale, Machine Learning, sistemi computazionali) per portare alla sostituzione dei test sugli animali.

Tra i vincitori anche un altro italiano, Domenico Gadaleta, ricercatore presso l’Istituto Mario Negri di Milano.

Fonte: Lush Prize

MEZZOPIENO52passi

Ogni primo Martedì del mese, dalle ore 20,30 alle 22, il cammino individuale prosegue con momenti di incontro comuni, per condividere i passi settimanali e dialogare intorno ad essi. Ecco i prossimi appuntamenti - aperti a tutti - che si terranno in modalità telematica sulla piattaforma Zoom (diretta sulla pagina Facebook mezzopienonews): e riv isc

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2 MARZO: Prendere il mondo con ironia 6 APRILE: L’essenziale è invisibile agli occhi

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- IL RAPPORTO CON SE STESSI E CON IL PROPRIO INCONSCIO - LE RELAZIONI - IL RISPETTO DELL’AMBIENTE - LA SPIRITUALITÀ

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I 52 PASSI SONO UN PERCORSO DI IMPEGNO PERSONALE CHE CONSISTE NELL’AFFRONTARE PICCOLI PROPOSITI SETTIMANALI, UNO PER OGNI SETTIMANA DELL’ANNO, CON L’OBIETTIVO DI VEDERE IL LATO MEZZOPIENO DEL MONDO. LE QUATTRO AREE DI IMPEGNO:

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LE BUONE ABITUDINI UN ALLENAMENTO ALLA FELICITÀ Superare la paura Alle volte una o due esperienze negative possono portarci ad avere paura di situazioni che razionalmente non abbiamo motivo di temere; altre paure, invece, non derivano affatto dall’esperienza personale. In entrambi i casi, per superare queste paure è necessario sviluppare un’associazione più positiva – o meno negativa – con le situazioni che temiamo. Ecco come: 1) Inizia a piccole dosi. Il primo passo consiste nell’esporsi a piccole dosi all’attività che ti spaventa, in un contesto protetto.

Ad esempio, se parlare in pubblico ti rende nervoso, potresti iniziare a ricercare un’opportunità di discorso senza pressioni, di fronte ad un piccolo pubblico che ti incoraggi, in un contesto dove non devi preoccuparti troppo dell’eloquenza – magari il brindisi per il compleanno di un amico. Oppure se tu volessi imparare ad arrampicare su roccia ma fossi spaventato dall’altezza, potresti trascorrere del tempo ad osservare ed assistere altri scalatori.

3) Aumenta gradualmente la sfida. Quando inizi a sentirti a tuo agio con le piccole dosi, prova ad alzare l’asticella. Ad esempio, puoi passare dal guardare gli altri scalare allo scalare una breve distanza tu stesso/a. Oppure puoi offrirti volontario/a per presentare il risultato di un lavoro di gruppo ai tuoi colleghi o ai tuoi compagni di studio. A questo punto puoi continuare ad aumentare la sfida fino a raggiungere il tuo obiettivo, che sia scalare l’Everest, parlare davanti a centinaia di persone o volare verso un altro continente.

La tua paura potrà non svanire del tutto ma potresti fare in modo che eserciti un minore influsso su di te e non ti ostacoli nel raggiungere i tuoi risultati, permettendoti di goderti la vita. Per dirla con Mark Twain: “Il coraggio non è l’assenza di paura ma il dominio su di essa”.

2) Ripeti l’attività fino a che non sentirai la paura svanire. Nel corso del tempo, la ripetuta esposizione ad una versione sicura e non pericolosa di ciò che ti spaventa può ridurre l’associazione negativa e sostituirla con un’associazione neutrale o positiva. Ad esempio, osservare spesso altre persone che scalano senza cadere può cancellare l’associazione negativa con l’altezza. Allo stesso modo, più si vola e si atterra in sicurezza e meno pericoloso ci sembrerà volare.

MEZZOPIENO 14 FEBBRAIO- MARZO 2021

(In collaborazione con The Greater Good Science Center presso UC Berkeley http://ggia.berkeley.edu; http://greatergood.berkeley.edu)

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MEZZOPIENO 15 FEBBRAIO- MARZO 2021

ta al l o v a n u i d i R na giorno per u tera settimana in

MEZZOPIENOintervista a fare spettacoli. L’azzeramento della dimensione live è tra le cose che più ha avuto ripercussioni sulla mia agenda, fisica e mentale.

Cristiano Militello Personaggio televisivo GATTO

ELISABETTA

Il racconto pulito della realtà per non sbagliare mai Ti sei definito “un impiegato del buonumore”: qual è il valore sociale del tuo mestiere?

Far ridere o sorridere, specie in questo momento, è davvero essere impegnati nel sociale. Ne ho la con-

ferma leggendo i messaggi che ricevo in radio o sui miei social. La gente ne ha un bisogno assoluto. La risata è un oppiaceo senza controindicazioni, aiuta a dimenticare i problemi, ad alleviare i dolori, è il contagio più bello che ci sia. La definizione di

impiegato me la sono di recente: viste le limitazioni, negli ultimi tempi mi sto allontanando dalla componente “nomade” del mio lavoro, quella che per anni mi ha portato in giro per l’Italia, on the road, non solo a realizzare servizi ma anche

MEZZOPIENO 16 FEBBRAIO- MARZO 2021

Sei riuscito a parlare di calcio, sport tradizionalmente divisivo, con un linguaggio originale che insiste sulla condivisione e con una leggerezza intelligente che si burla di quanti prendono il mondo del calcio troppo sul serio.

Questo è un vero e proprio piccolo miracolo.

Essere benvoluto ovunque pur trattando il calcio è sorprendente.

Credo sia dovuto anche al fatto che ho sempre dato spazio a tutti, in egual modo: che fosse la grande squadra o la tifoseria di una formazione dilettante. Non ho mai cercato scoop e non ho mai dato “sòle”. Il pubblico mi percepisce, giustamente, più come comico che come giornalista.

striscione, la scritta (aggiungerei anche il meme ormai) sono comunicazione moderna, alcuni esemplari sconfinano nell’arte contemporanea. C’è un talento vero e proprio in chi sa produrre in poche parole un messaggio che sia incisivo, sagace, graffiante. E’ un mix tra il creativo della pubblicità e il titolista di un giornale.

Il meme si brucia nel giro di un paio di giorni, alcuni striscioni restano epici, alcune scritte restano sui muri per anni. E’ sui muri della mia città – (Pisa, nda) da ragazzo, che ho imparato a coltivare la passione per la frase a effetto

L’altra tua grande passione, accanto a quella del calcio, è il teatro. Tra i tuoi maestri c’è stato Gigi Proietti, che ha accompagnato il tuo esordio come attore comico. Che ricordo hai di lui? Quali altri mentori hai avuto?

Ho cominciato in teatro ed in questi anni l’ho frequentato poco, rispetto a quanto avrei voluto, soprattutto per disintossicarmi dalle “tossine” tv.

Ebbi la fortuna di essere Lo striscione, la scritta sul scelto per un piccolo ruolo muro sono messaggi poten- in “Tosca” la prima regia ti: cosa senti di aver impateatrale di Gigi, che per una rato in questi anni con il strana traiettoria della vita, tuo sguardo da indagatore venne ad ambientare nel della comunicazione popo- teatro della mia città. lare?

Si può solo immaginare cosa Il dono della sintesi. Lo volle dire, per un ragazzino

MEZZOPIENOintervista vivace e curioso, che già si superai il provino alla Scudilettava nelle imitazioni di ola di Teatro di Bologna di professori e parenti, abbev- Alessandra Galante Garrone. erarsi per tre mesi alla fonte Acconsentirono a patto che di un tale maeportassi avanti stro. A fine anche l’univerVedere il bicchiere sità, che stavo produzione – mezzo pieno significa frequentando avevo 16 anni da un paio di – mi invitò a che mi sono lasciato anni. propormi alla il meglio in sua Scuola, una fondo volta terminate le superiori. Ma i miei non vedevano di buon occhio che chiudessi gli studi tradizionali per andare a Roma a …provare a divenire un attore. SI arresero: a 22 anni,

Un’altra figura importante per me è stata Carlo Conti. Chiusa l’esperienza a Bologna confluii nel gruppo di comici toscani da lui capitanati (nei programmi tv Vernice Fresca e Aria Fresca) e facemmo sfracelli per tutti gli anni ’90. Carlo era un maniaco dei tempi

e siccome stavo sempre nei minuti che mi dava mi ha chiamato in molte produzioni anche in seguito. Nello stesso decennio ho lavorato coi più grandi dell’epoca Pippo Baudo, Raffaella Carrà, fino ad Antonio Ricci. A Striscia ho potuto finalmente coniugare le mie due più grandi passioni: comicità e calcio.

ziato giovanissimo avevo poi bruciato molte tappe, C’è un sogno che vorresti risultando magari acerbo su ancora realizzare? qualche fronte. Non a caso Invecchiare come Sting: in la svolta di Striscia è arrivata t-shirt, in Toscana, con la a 36 anni: ero musica, il vino e già in pista le persone che da vent’ansi amano.

La risata è il ni. Ma io contagio più bello non mi sono Cosa significa mai visto in che ci sia per te vedere il altri panni che bicchiere mezzo pieno?

Che mi sono lasciato il meglio in fondo.

La tua carriera è stata segnata anche da momenti faticosi, ma allo scoraggiamento hai preferito la resilienza. Cosa ti ha incoraggiato a inseguire i tuoi sogni?

non fossero quelli dell’uomo di spettacolo: attore, speaker, inviato, scrittore. Ho sempre ritenuto di aver qualcosa da dire. In questi anni ho fatto una gigantesca rincorsa per trovare uno stile per dire queste cose.

Il vecchio adagio che il lavoro (inteso anche come dedizione, caparbietà, cura dei dettagli) paga sempre.

Probabilmente avendo ini-

MEZZOPIENO 17 FEBBRAIO- MARZO 2021

cultura

STORIA DI UNA GABBIANELLA E DEL GATTO CHE LE INSEGNÒ A VOLARE di Luis Sepúlveda

di Elisa

“Non lo so. Quell’umano mi ispira fiducia” ammise Zorba. “L’ho sentito leggere quello che scrive. Sono belle parole che rallegrano o rattristano, ma non mancano mai di provocare piacere e desiderio di continuare ad ascoltare”. “È un poeta! Si chiama poesia quello che fa!”

LOVAGLIO

STEFANIA

Per una cultura mezzapiena, in questa rubrica portiamo lo sguardo positivo dell’arte sulla realtà attraverso fonti diverse e qui collegate da un filo comune. In questa edizione, la Poesia nel 2020, una poesia che continua a tradurre in parole il sentire e il desiderare delle nostre vite in un oggi che, nel correr veloce, ha tanto bisogno di momenti di “quiete accesa”

UNA CANZONE ANCHE PER TE

Ma cambierà stagione ci saranno nuove rose E ci sarà dentro te e al di là dell’orizzonte una piccola poesia

da “A cosa serve la poesia?” di Giuseppe Semeraro

Ci sarà forse esiste già al di là dell’orizzonte una poesia anche per te

* WORDS & PICTURES di Fred Schepisi

Lui, docente di letteratura e scrittore di poesie.

Lei, docente di arte e pittrice.

Loro, una classe che segue entrambi i corsi.

Insieme, scopriranno grandi potenzialità: della scuola e di sé, in una sfida fuori dagli schemi

* MEZZOPIENO 18 FEBBRAIO- MARZO 2021

“A cosa serve la poesia? Non lo so, anzi più si sommano le risposte più oscura diventa la domanda. Ho capito che a questa domanda così grossa si può rispondere solo con la forza diretta del presente, trovando ogni giorno una risposta diversa, senza cercare la risposta perfetta. Per questo motivo dentro queste risposte c’è la mia vita semplice con tutte le sue altezze e con tutte le sue miserie, con i suoi miracoli e le sue banalità”.

La poesia serve ad abbracciare dove non arrivano le braccia A carezzare dove non arrivano le mani A baciare dove non arrivano le labbra A giungere dove finisce la voce

*

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Il notiziario della positività creato dalle redazioni scolastiche

GIOVANI GIORNALISTI DALLE REDAZIONI GENTILI COMUNALI GLI ANZIANI SONO MENO SOLI CON I MESSAGGI DELLA GENTE

Una educatrice della residenza per anziani di Pianello del Lario, in provincia di Como, ha pensato di cercare un modo per rendere un po’ meno pesante l’isolamento a cui sono stati obbligati gli anziani ospiti della struttura in cui lavora. Per questo ha chiesto ad amici e parenti di riempire le giornate degli anziani, inviando messaggi per farli sentire meno isolati. In pochi giorni sono arrivati centinaia di messaggi tra lettere, cartoline e disegni dall’Italia ma anche dall’estero. I risultati positivi sono stati visibili fin da subito, i messaggi hanno compensato la mancanza delle visite dei famigliari e l’impossibilità di partecipare a tutte quelle attività pensate per evitare il decadimento cognitivo.

Pianello del Lario (CO) GLI AGRICOLTORI SALVANO GLI ANIMALI DEI CIRCHI

Gioia del colle (BA)

L’emergenza sanitaria ha colpito anche l’attività di divertimento dal vivo e gli spettacoli itineranti che da mesi vedono il loro lavoro bloccato. Per questo motivo le attività circensi non riescono più a mantenere gli animali che fanno parte degli spettacoli. Decine di zebre, cavalli e cammelli stavano patendo la fame. In Puglia l’associazione degli agricoltori Coldiretti si è mobilitata per aiutare questi animali. Da marzo ad oggi gli agricoltori pugliesi hanno donato 60 quintali di paglia e 180 quintali di fieno. In questo modo non solo hanno salvato gli animali ma anche il futuro delle attività circensi. Questo significa continuare ad alimentare la speranza che presto potremo tornare a sorridere.

LE PERSONE PIANTANO ALBERI PER LA PROPRIA CITTÀ

Il Comune di Firenze si è fatto promotore di una bella iniziativa intitolata “Dona un albero”. Ogni cittadino può collaborare a far crescere il patrimonio verde della città donando un albero e accompagnando questo atto con una dedica personalizzata. Gli alberi piantati entreranno a far parte del patrimonio arboreo del Comune.

Questo progetto continuerà a migliorare il clima diminuendo inoltre i livelli di anidride carbonica nell’aria. Un bel progetto che dimostra la sensibilità degli italiani che in un momento così difficile sono riusciti a donare 700 alberi a Firenze

MEZZOPIENO 19 FEBBRAIO- MARZO 2021

Firenze

lavoro LA FERTILITÀ DIVENTA UN VALORE DI IMPRESA “Per fissare le regole di convivenza tra i cittadini del mondo non c’è nulla da inventare, basterebbe mettersi ad osservare con umiltà la natura, che cambia senza mai cambiare”. Con queste parole Maurizio Gritta spiega perché ha rinunciato alla proprietà del suo terreno di famiglia per condividerlo con altre persone e creare una cooperativa collettiva. È nata così Iris Bio, un collettivo agricolo in provincia di Cremona creato nel 1978 insieme ad un gruppo di amici. A quei tempi parlare di proprietà collettiva sembrava un‘idea di matrice comunista, mentre per Gritta significava seguire il suo ideale: “terra, acqua e aria sono di tutti”. Per i soci di questa cooperativa, i campi sono un bene comune e vanno considerati come un dono in prestito, da trattare con la massima cura. Fin dalla sua fondazione l’azienda lavora come un gruppo di protettori della natura, alleati e in dialogo con essa.

La cooperativa agricola produce esclusivamente prodotti biologici, una scelta che ha anticipato di almeno 10 “Terra, acqua e aria sono di tutti, sono un bene comune“ anni una tendenza sviluppatasi ben Maurizio Gritta più tardi nel mercato (l’agricoltura

biologica in Europa è stata regolamentata per la prima volta a livello comunitario nel 1991). Situata all’interno del Parco Naturale Oglio Sud, nell’azienda sono stati piantati molti alberi, siepi e filari per contornare i campi coltivati e lasciati i fossi di irrigazione naturalizzati per permettere ad insetti ed anfibi di riprodursi.

Quando Iris Bio ha iniziato non esisteva ancora la normativa di riferimento sul biologico, i fondatori la chiamavano agricoltura organica e hanno dovuto sperimentare, osservare e imparare mettendosi alla prova: “La difficoltà più grande all’inizio fu farsi accettare dalla comunità per le tecniche innovative che usavamo. Dovemmo vincere la diffidenza ma con il tempo gli anziani ci hanno aiutato. A spingerci è stato l’amore per la terra”.

Le coltivazioni dell’azienda hanno l’indirizzo cerealicolo orticolo e sono utilizzate anche per la produzione di una linea di pasta biologica. Con gli sfridi della produzione della pasta l’azienda alimenta 60 suini che sono allevati allo stato brado insieme ad animali di cortile, oche, anatre, galline faraone, tacchini che suppliscono alla mensa aziendale gestita in autoconsumo. I lavoratori sono una dozzina, alcuni di loro sono persone svantaggiate. L’esperienza di Iris Bio è diventata un caso di studio ed è un modello che ha ispirato moltissime altre realtà, ponendo le basi di un nuovo modo di fare impresa con i ritmi della natura.

LE BUONE PRASSI MEZZOPIENO AL LAVORO

 Dal programma Mezzopieno per l’organizzazione positiva del lavoro nelle aziende

IL BILANCIO DEL BENE COMUNE Luca Streri | Lidia Di Vece

La cooperativa Iris ha basato la sua attività sui valori e sull’etica, principi che nel tempo hanno incontrato la necessità di individuare uno strumento per il loro consolidamento e per la loro verifica. Il modello utilizzato per effettuare questo confronto sia all’interno che all’esterno dell’organizzazione è il Bilancio del Bene Comune. Questo innovativo bilancio rappresenta un report narrativo quanti-qualitativo finalizzato alla misurazione dell’apporto dell’attività dell’impresa al bene comune. I diversi stakeholder, fornitori, proprietà e fonti di finanziamento, collaboratori, clienti e contesto sociale sono valutati secondo i valori di dignità umana, solidarietà e giustizia, sostenibilità economica, trasparenza e condivisione delle decisioni.

Il Bilancio del Bene Comune permette alle imprese di riflettere e focalizzarsi sulle motivazioni e sul senso del proprio ruolo nel mondo, riuscendo a dare voce e forma alle buone pratiche consolidate della propria attività e riuscendo a fornire una rappresentazione realistica a corale del posizionamento sul mercato oltre a dare solidità alle reti relazionali che sono alla base dell’intenzionalità dell’attività imprenditoriale. Effettuare questo bilancio comporta un processo guidato di autovalutazione che coinvolge tutti coloro che hanno relazioni con l’impresa, stimolando tra essi un confronto e offrendo l’opportunità di dare trasparenza e visibilità dell’azione imprenditoriale. Questo strumento permette di misurarsi con ciò che Adriano Olivetti affermava sull’impresa socialmente responsabile “un’impresa capace di creare profitto non solo per gratificare gli azionisti, ma anche per produrre benessere, sicurezza e bellezza, per chi vi lavora come per la comunità che la ospita”.

Il Bilancio del Bene Comune è diffuso in Italia dalla Federazione per l’Economia del Bene Comune che si articola in gruppi territoriali e viene applicato anche in Comuni, scuole e famiglie.

MEZZOPIENO 20 FEBBRAIO- MARZO 2021

MEZZOPIENO

Progetto della cooperativa La Meridiana Monza (articolo tratto dal n. 12 2020 di Scriveresistere)

IL VALORE DEL TEMPO VA CERCATO (ANCHE NELLA SLA) LUIGI

A Milano si è sempre detto “il tempo è denaro!” e noi siamo cresciuti con questa idea, un misto di speranza e ossessione. È quindi normale che si corresse dietro a questo sogno illusorio che pochi hanno concretizzato. La mia vita è cambiata profondamente quando la SLA ha deciso di venirmi a fare compagnia, allora, avendo tanto tempo a disposizione, ho cominciato a pensare e a riflettere sulle cose terrene e divine e ho cominciato a capire.Ho rallentato i miei ritmi quotidiani, un po’ perché era quello che mi imponeva la malattia, un po’ perché volevo godermi quelli che pensavo fossero i miei ultimi tempi di vita. Il tempo non passava mai e le giornate erano dense di pensieri, allora uscivo con l’aiuto di un’amica che mi faceva da badante e da bastone perché ormai sbandavo visibilmente, e andavamo a prenderci un caffè al bar e a parlare del più e del meno , lontani da tutti per confidarci le nostre paure e le nostre prospettive di vita. I giorni sono comunque passati e sono arrivato alla San Pietro, c’era poco da essere felici perché ero circondato da tante donne e ancora non ero abituato a farmi toccare dappertutto nonostante fossero tutte molto discrete, ma non è facile rinunciare di colpo alla propria intimità. Quando mi hanno assegnato il computer, il mio primo computer (avevo sempre odiato i computer perché ritenevo che fossero troppo invadenti e impersonali), ho cominciato a scrivere e mi sono reso conto che il pc possedeva grandi potenzialità che non conoscevo. Perciò mi avrebbe sicuramente fatto comodo imparare a usarlo bene perché mi avrebbe potuto aprire una interessante e splendida finestra sul mondo, che mi avrebbe permesso di attingere alle numerose fonti di informazione presenti sul web e di contattare amici e parenti, così ho ripreso coraggio e buonumore. In fondo – mi dicevo – cos’è la SLA? E ho cominciato a trovarne pregi e difetti. In realtà ci sono tanti difetti che accompagnano la SLA ma, grazie al mio carattere indomito, ribelle e scanzonato, ho cercato di trovare dei lati positivi anche a questa socia di maggioranza che si è impadronita del mio corpo di fabbrica.

Ho quindi pensato che la SLA possa avere i seguenti vantaggi per me : 1) è difficile che io venga mosso quando mi fanno delle foto 2) non rispondo male alle persone che non mi capiscono o che fanno male ciò che chiedo 3) sono diventato molto più tollerante verso le zanzare che si posano sul mio viso, apparecchiano la tavola e mi succhiano lentamente il sangue 4) quando mi capita di andare in giro e di incontrare gente che non conosco, mi diverto molto a osservare come mi guardano perché le persone sane giudicano sempre un disabile in carrozzina come incapace di intendere e spesso si lasciano sfuggire pensieri ad alta voce, dicendo che forse era meglio che mi lasciassero morire piuttosto che vivere così.

Quando poi faccio segno a chi mi accompagna di prendere la tabella con cui comunico, restano di stucco, come davanti a un fantasma, dicendo: ” Ma …Allora capisce!? “, e scappano via.

PICHECA

Questa rubrica è scritta con gli occhi e con il cuore da persone che amano il mondo ma che non hanno più la possibilità di muoversi e di parlare perché immobilizzati dalla Sclerosi Laterale Amiotrofica; un sistema elettronico di scrittura oculare permette loro di redigere questa rubrica, una lettera alla volta.

Le loro riflessioni, il loro approccio alla vita, diventano un percorso condiviso con tutti, un’opportunità di andare oltre il quotidiano donata da chi ha un rapporto radicale e intimo con il tempo e con lo spazio, persone che la vita ha scelto per aiutarci a guardare più lontano.

Il progetto di scrittura insieme a queste persone nasce soprattutto dal coraggio e dalla capacità di chi non si rassegna alla malattia e che continua a vedere avanti, al futuro, senza mai perdere la gratitudine per la vita e per il mondo.

Insomma, sono migliorato parecchio rispetto a prima sotto molti aspetti e rispetto di più il prossimo perché conto sempre fino a 10, 100 o 1000 prima di rispondere e questo mi permette di sbagliare meno.

L’orologio sulla parete muove le lancette e ogni tanto lo guardo e mi rapisce l’attenzione. La lancetta dei secondi si muove a scatti e mi ipnotizza per un po’, poi penso: è ora di cambiare canale è ora che mi vengano ad alzare ma quando si accorgono che sto tossendo? È ora di dormire…

Le mie preghiere mi accompagnano verso il dormiveglia.

Chiudo gli occhi e mi immergo nel sonno facendomi cullare dai sogni stupendi che accompagnano le mie notti.

Domani sarà una bella giornata!

MEZZOPIENO 21 FEBBRAIO- MARZO 2021

MEZZOPIENOincontra...

Farfalle in cammino

Promuovere il proprio territorio in modo consapevole e appassionato “Vogliamo aumentare la residenzialità dei giovani per dare un futuro a questo territorio”

MARIANI

DIEGO

Negli ultimi mesi non è stato facile incontrare persone e organizzazioni che – nel nostro Paese sperimentano nuovi stili di vita improntati all’etica e alla sostenibilità. Le misure restrittive imposte dall’emergenza sanitaria hanno infatti limitato gli spostamenti e le relazioni personali che sono il cuore dei reportage pubblicati su queste pagine. Perciò in questo numero ho deciso di andare a conoscere una realtà che è nata in Toscana durante il periodo di lockdown e che, in pieno spirito mezzopieno, ha raccolto le sfide inedite proposte dall’epidemia di Covid per trasformarle in opportunità. È così che è nata “start working Pontremoli”, un’iniziativa senza scopo di lucro promossa dall’associazione Farfalle in cammino in patrocinio con il Comune per invitare gli smart workers a vivere nel piccolo borgo della Lunigiana. Chi decide di trasferirsi viene accolto e ospitato per un giorno intero dalle persone del posto e può usufruire di un servizio gratuito per la ricerca dell’abitazione.

aperitivo e due fette di salame.

Volevamo dare forma all’idea di venire a vivere e lavorare a Pontremoli, tanto più in una situazione contingente legata al Covid in cui il lavoro da remoto è diventato possibile per molti e la qualità della vita di un piccolo borgo è sempre più apprezzata.

Per dare una cornice all’idea abbiamo scelto di farla adottare da Farfalle in cammino, un’associazione di turismo responsabile nata del 2004 che potesse offrire una struttura di appoggio ed allargare la base progettuale, garantendo così la sostenibilità futura. Per certi versi start working Pontermoli prende le mosse dal modello di turismo esperienziale già adottato in altre attività: promuoviamo un territorio di cui siamo innamorati, facendo sperimentare a chi viene qui - inclusi gli smartworkes - la storia e le tradizioni pontremolosi Com’è nato il progetto start che vivono nei racconti e negli working Pontremoli? incontri con i locali.

L’idea è arrivata in modo casuale ad un gruppo di amici Che cosa offre un piccolo borgo appassionati di Pontremoli, come Pontremoli di più rispetto intorno ad un bicchiere di alla grande città ?

Proprio nel cuore di Pontremoli, all’ombra del Campanone che in epoca medievale segnava la separazione tra la parte guelfa e quella ghibellina della città, incontro Emanuele, Francesco e Pierangelo, gli ideatori dell’iniziativa. La giornata piovosa ci spinge a prendere posto in una taverna il cui ingresso affaccia sull’antica via Francigena che, oggi come un tempo, attraversa l’antico borgo.

Mentre sediamo intorno al grande camino nel centro della stanza, conosco meglio Emanuele, ingegnere milanese che a Marzo 2020 si è trovato a Pontremoli durante il lockdown ed ha poi così deciso di trasferirsi qui per recuperare una vecchia tenuta di famiglia dove i suoi bisnonni, a fine ‘800, avevano avviato una fabbrica del ghiaccio e una segheria. Ci raggiungono intanto Francesco e Pierangelo, dell’associazione Farfalle in cammino.

MEZZOPIENO 22 FEBBRAIO- MARZO 2021

Sicuramente la qualità della vita garantita dalla natura incontaminata – risponde Emanuele - con prodotti agro alimentari di prim’ordine e persone sempre disponibili a darti una mano nelle piccole e grandi necessità quotidiane. E poi il fatto di andare in giro e poter salutare tutti restituisce un fortissimo senso di comunità, che sovente manca in una grande città come Milano.

Quando i miei amici vengono

a trovarmi da fuori, sono colpiti dall’autenticità e della spontanietà dei pontremolesi.

L’obiettivo principale del progetto – aggiunge Pierangelo – è aumentare la residenzialità dei giovani per dare a questo territorio un futuro fatto di persone che decidono di rimanere, tornare o diventare nuovi cittadini.

Perché ciò accada occorrono due condizioni: prima di tutto il lavoro ma anche la percezione che vivere

MEZZOPIENOincontra... qui sia figo. Il 70% dei nostri amici e conoscenti si è costruito una vita fuori. Una volta dalla provincia si scappava per cercare maggiori opportunità altrove. Noi vogliamo ribaltare questo punto di vista!

Oggi luoghi come Pontremoli offrono una qualità della vita invidiabile.

Che cosa definisce il senso di comunità di cui abbiamo parlato sopra?

Per esempio il fatto di chiamare le persone per nome, risponde Francesco. L’idrauilico non è soltanto l’idraulico ma è anche quello con cui giochi a pallone o che incontri al caffè Luciano a bere un Bianco Oro. E più la comunità è piccola, maggiore è questa sensazione, aggiunge Pierangelo.

Nella città è tutto molto generazionale, se hai 20 anni frequenti certi locali, se hai 40 anni ne frequenti

altri. Nel bar del piccolo paese si di rientrare era testimonianza di Marco LA BUONA PRATICA SUGGERITA nei miei pensieri si conclude la mia visita a ritrovano il ragazzino e l’anziano, DA FARFALLE IN CAMMINO il professionista che lavora da tempo. Pontremoli. Uscito dalla taverna all’estero e quello che chi non è Oggi insieme ritrovo la pioggia incessante della Apprezza la bellezza del posto in cui vivi mai uscito da qui e parla solo in ad Andrea, il mattina e, mentre attraverso dialetto. Pontremoli è un luogo mio socio, sto il ponte sul fiume Magra che di emigrazione, tante famiglie lavorando al mi riporta verso l’autostrada in lunigianesi hanno legami con recupero di direzione Torino, mi chiedo se promozione del territorio. il resto d’Italia e del mondo ma un vecchio non saranno forse i piccoli centri e quando queste persone ritornano In conseguenza della grande fabbricato da destinare a struttura le aree interne, la nostra provincia a casa conducono una vita copertura mediatica, nei primi turistico ricettiva nel borgo antico. spesso dimenticata o derisa, a normale fatta di piccole abitudini due mesi di progetto abbiamo Da quando sono rientrato sto indicare la nuova direzione nel quotidiane che rafforzano il ricevuto circa cinquanta richieste apprezzando i rapporti umani mondo post Covid. di informazioni, incluse alcune più autentici e un costo della sentire comunitario. visite prima che la Toscana vita decisamente più Che tipo di risposta avete diventasse zona rossa. Intanto abbordabile. ricevuto dagli smart workers abbiamo avviato dei contatti con Con la l’amministrazione comunale per d’Italia?

L’interesse allestire uno spazio di co-working m e diatico al castello del Piagnaro, un luogo per il simbolo della città. *** progetto ha superato le Ci raggiungono alla taverna Marco aspettative, e Andrea, il primo pontremolese a conferma di ritorno e il secondo originario che lo smart dell’Alto Adige. Entrambi hanno working sta deciso di trasferisi da Milano a diventando Pontremoli. un vero e proprio Raccontatemi la vostra storia? t r e n d Otto anni fa sono andato a vivere e t u r i s t i c o . lavorare a Milano come architetto S i a m o – risponde Marco - ma ad Ottobre, arrivati a approfittando della possibiltà di contattare lavorare da remoto, sono rientrato t e s t a t e a Pontremoli. che mai A dire il vero MEZZOPIENO Incontra è dedicato a nuovi stili di vita improntati all’etica e alla sostenibilità. Andiamo a v r e m m o la decisione a trovare persone, associazioni ed enti che sono alla ricerca di alternative positive ai modelli tradizionali potuto nel loro vivere quotidiano e nella loro attività. Per conoscerli e trascorrere del tempo insieme, per farci raggiungere ispirare e contagiare dal loro esempio…e per condividere con loro il senso del messaggio Mezzopieno. con un normale progetto di MEZZOPIENO 23 FEBBRAIO- MARZO 2021

MEZZOPIENOringraziarevoglio

Ringraziare voglio il divino labirinto degli effetti e delle cause per la diversità delle creature che compongono questo singolare universo, per la ragione, che non cesserà di sognare un qualche disegno del labirinto... ... per lo splendore del fuoco, per l’arte dell’amicizia, per l’odore medicinale degli eucalipti...

RingraziareVoglio è un progetto che ha l’obiettivo di riconoscere e portare alla luce le sensazioni, le emozioni e i pensieri che danno prodondità e colore all’esistenza, rendendoli patrimonio comune. Un racconto collettivo ispirato dalla poesia di Borges a cui ognuno può partecipare scrivendo e condividendo il proprio personale contributo per celebrare la bellezza della vita, il proprio ringraziamento.

Il progetto è ideato e curato da Lorenza Anselmi.

Ringraziare voglio

Per il sole

Riccardo (Scuola Fattori)

Perché sto bene, e non è scontato

- Fiorenzo

Per i colori e per la luce

- Lucilla

Per queste connessioni digitali che permettono di dare all’isolamento un senso diverso dalla solitudine - Giovanni

Per l’aria fresca

- Matteo

Per le carezze, anche quando hanno la forma delle parole

- Maura Per tutti gli insegnanti e per il loro lavoro meraviglioso che fanno per i nostri giovani

- Alfredo Per essere vivo - Ferruccio Per la Terra e tutti i frutti che ci dona

- Francesco (Scuola I.C. Pascoli) Perché sto rivedendo il mio modo di volere bene - Valeria Per chi rispetta le regole

- Laura Per chi dice buongiorno con un sorriso

- Adele

MEZZOPIENO 24 FEBBRAIO- MARZO 2021

Per non sapere cosa succederà domani

- Elena Per le risate - Giuliana Per sentirmi parte di qualcosa più grande di me - Lola Per chi fa un pezzo di cammino con me - Nadia Per questo momento - Claudia Per la musica di Jon Hopkins - Celestino Per la fame e per poterla soddisfare - Antonio Per le persiane che filtrano la luce dell’alba - Tiziana

MEZZOPIENOprogetti POVERTÀ

IL TG DELLE BUONE NOTIZIE DEI RAGAZZI

SALUTE

CRESCITA PERSONALE

La quinta stagione del TG delle buone notizie è partita anche quest’anno nonostante le difficoltà che la scuola sta affrontando e la didattica a distanza.

Molti istituti e scuole primarie e secondarie in tutta Italia hanno creato le loro redazioni scolastiche e imparato a comunicare in modo costruttivo e i principi dell’approccio positivo attraverso i laboratori di positività e comunicazione gentile della rete italiana della positività.

Con il contributo di tanti giornalisti professionisti e insieme ai docenti e alle famiglie, i giovani giornalisti gentili cercano, discutono e scrivono le buone notizie del loro Comune, regione o della propria realtà e producono il primo notiziario nazionale di sole buone notizie e di pratiche positive.

Centinaia di scuole su tutto il territorio realizzano, diffondono e si scambiano il TG delle buone notizie e insieme ai volontari del movimento Mezzopieno lo portano in ospedali, case di riposo, aziende, associazioni, condomini e tra la gente, per diffondere la cultura della positività e per tornare a credere nel mondo e negli esseri umani.

Il progetto della rete nazionale della positività Mezzopieno è realizzato da professionisti della comunicazione, giornalisti ed educatori che in presenza o a distanza accompagnano insegnanti e studenti nel percorso di gratitudine nei confronti del mondo, per apprendere gli strumenti necessari per valutare ed affrontare la realtà in tutti suoi aspetti con uno sguardo positivo e consapevole e per la redazione del Tg delle buone notizie. Il programma nelle scuole si apre all’esterno come veicolo con cui contagiare il mondo in una maggiore fiducia e collaborazione e per ridurre la polemica e la conflittualità.

SPIRITUALITÀ

IL PROGETTO: Mezzopieno.org / progetti / nelle scuole PARTNER COINVOLTI: Rete della scuole Mezzopieno / B-Hop / Freelance Network / Rete nazionale degli assessori alla gentilezza

FINANZA ETICA ECOLOGIA APPROVVIGIONAMENTO IDRICO SOSTEGNO ALL’INFANZIA COSTRUZIONE DI STRUTTURE BUONE PRATICHE INSERIMENTO LAVORATIVO RICERCA SCIENTIFICA DIALOGO INTERRELIGIOSO DISABILITÀ CULTURA DELLA POSITIVITÀ

CULTURA / CONOSCENZA

MEZZOPIENO 25 FEBBRAIO- MARZO 2021

MEZZOPIENOtralagente

NOTIZIEflash

La poesia non cerca seguaci, cerca amanti Scriveva così Federico Garcia Lorca. Abbiamo chiesto ad alcuni autori emergenti di poesia di regalarci i loro versi più appassionati per provare a “sentire il loro sentire”

Domenico Garofalo

L’ISLAM SI RIUNISCE PER BLOCCARE L’ANTISEMITISMO 1° novembre - Global Imams Council IL G20 INSERISCE PER LA PRIMA VOLTA LA CULTURA NELLA SUA AGENDA 6 novembre - Unesco SERBIA, ALBANIA E MACEDONIA FIRMANO LA SHENGEN BALCANICA 9 novembre – Balkan Insight

“… Resti accanto e non vai la tua carezza da decenni attesa, ammorbidisce le rughe mie i miei anni duri”.

IL CONGO È LIBERO DALL’EBOLA 17 novembre - Organizzazione Mondiale della Sanità

Immacolata Rosso

“Prenditi ora ogni alito di me, finché tu non sia sazio della pelle bianca, del nero corvino dei miei luoghi profondi, delle note speziate della bocca.

E se rubi un fiore al mio essere donna, ricorda di conservarne il seme da piantare nel rigido inverno all’ombra di un faggio solitario”.

Francesca Martinelli

“...E quando sorge il sole e la rugiada ti bacia gli occhi comprenderai il privilegio di guardare”

L’IRAN LIBERA UNA RICERCATRICE AUSTRALIANA DOPO 800 GIORNI DI PRIGIONIA 26 novembre - The Sydney Morning Herald NASCE LA PIU’ GRANDE ALLEANZA DI SEMPRE PER SALVARE GLI OCEANI 2 dicembre - Ocean Panel I TALEBANI E IL GOVERNO AFGHANO TROVANO UN ACCORDO SULLE REGOLE DEI NEGOZIATI DI PACE 2 dicembre - Mohammad Naeem AUSTRIA: L’ETICA ENTRA TRA LE MATERIE SCOLASTICHE 9 dicembre Governo austriaco LA TANZANIA COMMUTA 256 CONDANNE A MORTE IN ERGASTOLI 11 dicembre - Presidente John Magufuli

MEZZOPIENO 26 FEBBRAIO- MARZO 2021

MEZZOPIENOtralagente

NOTIZIEflash

Michela Zanarella

“Forse serve spingere l’anima addosso all’invisibile senza fingere che aprire gli occhi sia l’inizio”

THAILANDIA E CAMBOGIA NON SONO STATE COLPITE DAL VIRUS DEL COVID 15 dicembre – Organizzazione Mondiale della Sanità L’ONU APPROVA LA RISOLUZIONE PER UNA MORATORAI DELLE ESECUZIONI CAPITALI CON 4 NUOVI STATI FIRMATARI 16 dicembre - Assemblea generale delle Nazioni Unite

Brigida Liparoti “Verso preso e speso prepara la sete a nuovi ricordi”

Francesco Nugnes

“Ho capito che Creare è dentro Cercare che il sogno non è ossessione e solo la realtà fa rumore”.

MEZZOPIENO 27 NOVEMBRE-DICEMBRE 2020

MEZZOPIENO 27 FEBBRAIO- MARZO 2021

ISRAELE E MAROCCO RIPRISTINANO LE RELAZIONI DIPLOMATICHE 22 dicembre - Jared Kushner

MEZZOPIENOeditoriale

GUARDARE IL MONDO CON TENEREZZA Sappiamo bene quanto sia determinante affrontare le situazioni con forza e con rigore ma molto più raramente siamo consapevoli dello spazio che nella nostra vita può assumere anche l’atteggiamento opposto, la tenerezza.

Le sfide e le difficoltà a volte ci rendono duri e possono incallire i nostri cuori ma mantenere un approccio delicato in un mondo competitivo può essere un elemento che restituisce alla vita una profondità di cui tutti necessitiamo come intimo nutrimento. Ogni elemento ha dei contorni e delle asperità; uno sguardo che si pone con tolleranza non lo ispeziona per modificarlo ma cerca di modellarsi ad esso, non contrasta ma accompagna, facendone emergere la parte migliore. Non si tratta di mollezza o di sdolcinatezza ma di una compartecipazione che diventa vicinanza per cercare di entrare in connessione con il mondo e con gli altri, per andargli incontro e per prendersene cura. È un movimento di espansione dell’anima che si sintonizza con la gioia e le sofferenze altrui attraverso un atteggiamento di attenzione premurosa, per diventarne parte. Entrare nelle cose, anche quando non si comprendono, cambiare il modo di abitare le situazioni, un principio che si nutre prevalentemente di umiltà.

Spesso si pensa che sia una caratteristica delle persone fragili, troppo sensibili o deboli ma la capacità di mantenere un cuore morbido in un mondo duro è un segno di grande forza, la consapevolezza di abbracciare con rispetto la propria vulnerabilità e quella altrui e di non usare la forza per imporre la propria superiorità. La tenerezza racchiude

una moltitudine di altre qualità, tra cui la gioia, la generosità, la gentilezza, la compassione, la tolleranza, la chiarezza mentale, il coraggio. Non si tratta di un sentimento o di sentimentalismo ma di una scelta contraria all’indifferenza.

Mentre il sentimentalismo è orientato alla ricerca di un piacere per sé, la tenerezza vuole il bene dell’altro e si pone quindi sul piano dell’essere e non dell’avere. La tenerezza è un coraggio senza violenza, una forza senza durezza, un amore senza possesso. È soprattutto pace: il contrario della guerra, della crudeltà, dell’aggressività, della prepotenza, dell’insensibilità. È rispetto, protezione, benevolenza. È il rifiuto assoluto di far soffrire qualunque altra creatura. La forza senza tenerezza spesso diventa violenza mentre il potere esercitato con dolcezza diventa servizio. La tenerezza non usa la forza per sopraffare ma per resistere.

Nel nostro mondo sembra un atteggiamento davvero rivoluzionario la tenerezza, ma se guardiamo oltre le apparenze e le superficialità, ogni persona è piccola e vulnerabile nei confronti della vita ed ha bisogno di cura, anche chi sembra essere più forte e potente. Ognuno di noi ha delle fragilità e delle debolezze che possono trovare conforto e accoglienza nella vicinanza compassionevole di qualcun altro.

La tenerezza supera la paura e la trasforma, scioglie i nodi e riscalda ciò che è freddo, cura e allevia la sofferenza. Uno sguardo accondiscendente entra in modo sottile dentro l’anima, guarisce, riempie e ripara. La tenerezza è il punto più alto dell’amore.

Tanto più potere abbiamo, più siamo chiamati a usare umil-

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tà e tenerezza, senza le quali rischiamo di fare male agli altri.

La tenerezza non è riservata alle madri con i loro bambini o alle coppie di innamorati ma ad ogni gesto della vita, agli amici, al lavoro, tra i popoli, con noi stessi. Tenerezza è trovare il bello in ciò che facciamo tutti i giorni con ripetitività, nelle persone che vediamo continuamente, accorgersi dello sforzo di qualcuno per le cose che ha fatto, saper accettare le proprie e le altrui debolezze, limitazioni, difetti, è l’attenzione ai dettagli. Aspettare che l’altro abbia finito, dire le cose guardando negli occhi, sorridere quando la gente ti guarda, fare silenzio quando non si sa cosa dire, essere presente senza essere invadente. Anche nel rumore della vita, davanti alla sofferenza e al dolore si può dare valore a un gesto, a un istante, per il solo motivo di onorarlo, anche sapendo che non cambierà il mondo ma un solo momento.

Con mano leggera, si può entrare in profondità e condividere i motivi intimi di ogni cosa, assecondarli e liberarli dal giudizio. Con tenerezza si possono abbandonare le difese e proteggere le vulnerabilità. Forti nei principi ma accoglienti nei modi, ci prendiamo cura degli altri, superando il bisogno di dover convincere, rendendo docile la complessità.

Non è facile non far passare la tenerezza per mollezza, ma in fondo cosa importa se si è teneri veramente?

Come le braccia di una mamma che avvolgono un bambino, possiamo innamorarci della realtà e prendercene talmente cura da diventare parte di essa.

Luca Streri

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MEZZOPIENO 28 FEBBRAIO- MARZO 2021

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