Malattia di Parkinson
La casistica italiana comprendeva 2.282 pazienti visitati presso il centro Parkinson ICP a Milano nel periodo sovracitato. Di essi sono stati presi in considerazione come gruppo di controllo 182 pazienti appaiati per sesso, età e durata di malattia a quelli africani; tra questi, 50 non erano mai stati trattati con dopamino agonisti e inibitori delle COMT e 160 sono stati inseriti nell’analisi longitudinale. Il confronto tra i 91 pazienti africani e i 2.282 pazienti italiani ha evidenziato caratteristiche simili (sesso maschile 63,7 per cento in Ghana, 56,6 per cento in Italia), età media all’esordio 60,6 (range 27-91 anni) rispetto a 62,0 (range 20-89 anni), esordio prima dei 50 anni 20,9 per cento, rispetto a 15,1 per cento; storia familiare di Parkinson 20,9 per cento rispetto a 15,6 per cento, esordio a destra 51,7 per cento, rispetto a 59,4 per cento. Le principali differenze erano: mai
trattati 35,2 vs 6,3 per cento e fumo di sigaretta 6,6 vs 15,8 per cento.
Gli accertamenti Oltre ai dati demografici sono state raccolte informazioni anamnestiche sulla malattia, quali anno e caratteristiche all’esordio, anno in cui è stata introdotta la levodopa. La raccolta è stata effettuata adattando le domande alla cultura locale. Per esempio, per stabilire l’anno di esordio, quando era comparso il primo sintomo, veniva chiesto se era avvenuto prima o dopo eventi importanti nella vita del paziente, come il matrimonio di un figlio, la nascita di un nipotino, il giorno in cui un nipotino aveva cominciato a camminare; dato l’elevato numero di figli e nipoti, questo metodo permetteva di collocare l’esordio nel tempo in maniera abbastanza precisa. Tutti i pazienti sono stati sottoposti a
un esame neurologico completo con annotazione dei punteggi sulla scala UPDRS (18), lo stadio secondo Hoehn & Yahr (19), e formulazione di un’eventuale diagnosi di demenza secondo DSM-IV-TR (20). Altri parametri erano il fenotipo motorio in OFF, la risposta alla somministrazione di 150-200 mg levodopa dispersibile/75-100 mg benserazide a seconda del peso corporeo (> 70 kg) per una durata di 4 ore. Tutti i pazienti sono stati valutati in OFF (12 ore dopo la sospensione della terapia) e in ON (90 minuti dopo l’assunzione della levodopa). A ogni visita veniva accertata la presenza o assenza di fluttuazioni motorie (wearing off prevedibile, fluttuazioni ON-OFF imprevedibili e periodi OFF improvvisi) e discinesie, che comprendevano movimenti involontari anormali, movimenti coreici e distonie (ma non la distonia in OFF).
tabella 1 Analisi di regressione: le variabili predittive di complicanze motorie Modello predittivo (AUC)a Set di variabilib,c
Fluttuazioni motorie
Discinesie
A+B+C
0,77d
0,79e
B+C+D
0,71
0,75
OR (95% CI)
Valore di P
Dose di levodopa (mg/kg)
1,33 (1,05-1,68)
0,019
Durata della terapia con levodopa all’evento (anni)
1,09 (0,80-1,48)
0,606
Durata di malattia alla comparsa delle fluttuazioni motorie (anni)
1,36 (1,01-1,83)
0,040
Dose di levodopa (mg/kg)
1,19 (1,00-1,42)
0,045
Durata della terapia con levodopa all’evento (anni)
0,93 (0,73-1,18)
0,550
Durata di malattia alla comparsa delle fluttuazioni motorie (anni)
1,42 (1,07-1,87)
0,014
Modello per le fluttuazioni motoried
Modello per le discinesie
e
Note: a capacità di classificare correttamente i casi positivi come quantificato dall’area sotto la curva (AUC): valori vicini a 1 sono indicativi di una migliore performance del modello; b A, dose giornaliera di levodopa (mg/kg); B, durata della levodopa alla comprasa di complicanze (anni); C, durata di malattia alla comparsa di complicanze (anni); D, gravità della malattia (stato in OFF punteggio UPDRS parte III); c il modello che include il set di variabili A+B+C+D non può essere usato data l’elevata collinearità (indice di correlazione di Pearson r >0,5) tra la gravità della patologia e il dosaggio giornaliero di levodopa; d, e i modelli predittivi migliori per le complicanze motorie sono quelli che includono il dosaggio di levodopa, durata della levodopa e durata della patologia alla comparsa; i valori in bold sono quelli statisticamente significativi (p <0,05)
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numero 1 · 2015 la neurologia italiana