tabella 1
Scale cliniche per la depressione applicate nella malattia di Parkinson secondo il suggerimento della Movement Disorders Society
Scala clinica
Cut-off suggerito nella MP
Hamilton Depression (HAM-D)
9-10
Beck Depression Inventory (BDI)
13-14
Geriatric Depression Scale 30 (GDS 30)
9-10
Geriatric Depression Scale 15 (GDS 15)
4-5
Montgomery-Asberg Depression Rating Scale (MADRS)
14-15
Fonte: (Schrag et al. Mov Disord 2007; 22: 1077-92)
cui ansia, depressione, fatica e dolore, indipendente anche dalla entità delle fluttuazioni motorie. Questo implica che inevitabilmente la gravità dei sintomi depressivi sarà influenzata dal momento della giornata in cui si effettua la valutazione e ancor più dalla tempistica rispetto all’assunzione della terapia dopaminergica. Di qui il suggerimento del gruppo di lavoro del NINDS/NIMH di effettuare le valutazioni longitudinali a orari sovrapponibili e comunque nella stessa fase motoria, preferibilmente in ON. L’insieme delle considerazioni e delle difficoltà descritte rende la diagnosi di depressione in corso di MP un’entità ancora fortemente sottodiagnosticata in almeno il 50 per cento dei pazienti con evidenti ricadute sull’impostazione di un adeguato trattamento.
Dati epidemiologici L’esatta epidemiologia della depressione in MP è difficilmente definibile vista l’estrema variabilità dei risultati nei diversi studi (5). Numerosi fattori contribuiscono alle differenze che si osservano: diversità dei criteri diagnostici, differenti setting di studio (centri di riferimento, studi di popolazione ecc.), differenti fasi di malattia indagate e differenti strumenti di screening utilizzati. Complessivamente comunque tutti gli studi concordano su una prevalenza più alta nella MP rispetto alla popolazione generale e anche rispetto ad altri pazienti affetti da differenti malattie croniche. Si ritiene che sia affetto da depressione circa il 35 per cento dei pazienti con MP; all’esordio di malattia, la depressione interessa circa il 15 per cento dei pazienti mentre nei soggetti con durata media di malattia di 5-7 anni vengono riportate prevalenze tra il 25 e il 68 per cento. L’incidenza di nuovi casi di depressione in corso di MP, più raramente indagata, viene stimata tra il 2,6 e il 13 per cento per anno. La relazione tra depressione e MP è ulteriormente rafforzata dall’evidenza che la presenza di depressione può aumentare il rischio di sviluppare in un tempo successivo la MP (6,7) confermando quindi che la depressione possa costituire un sintomo pre-motorio di MP e condividere con essa elementi patogenetici.
Scale cliniche di valutazione L’utilizzo delle comuni scale cliniche sia a scopo di screening che di monitoraggio della risposta alla terapia risulta controverso. Sono disponibili molte scale sia somministrabili dal personale medico (Hamilton Depression Rating Scale [HAM-D], Montgomery-Asberg Depression Rating Scale [MADRS], Unified Parkinson’s Disease Rating Scale [UPDRS] Depression item) sia autosomministrate (Beck Depression Inventory [BDI I-II], 30-item e 15-item Geriatric Depression Scale [GDS]). Nel 2007 un panel della Movement Disorder Society (8) ha rivisto l’appropriatezza di ognuna di queste scale suggerendo misure di sensibilità e specificità per ciascuna di esse nonché i valori di cut-off più adeguati da considerare nella popolazione con MP, ricordando come sia la BDI che la HAM-D siano state entrambe ampiamente validate nella popolazione con MP (Tabella 1). Più recentemente uno studio comparativo di molteplici scale (9) ha mostrato buone proprietà psicometriche, di sensibilità e specificità sia per la GDS 30 (≥10) che per la BDI II (≥7), ma a favore della prima sarebbe una maggiore rapidità di somministrazione.
Neurochimica e neuroimaging Numerose evidenze epidemiologiche suggeriscono che l’esordio della depressione possa precedere anche di anni la comparsa dei sintomi motori. Sebbene il substrato di tale sintomo non motorio non sia ancora chiaro, un deficit di noradrenalina e serotonina sono stati documentati nella MP e secondo il modello di Braak, la degenerazione del locus coeruleus e dei nuclei del rafe avviene precocemente nella MP, anche prima della degenerazione della sostanza nera. I dati provenienti dal neuroimaging funzionale suggeriscono ulteriormente il coinvolgimento di questi due sistemi neurotrasmettitoriali. Gli studi con traccianti selettivi per il trasportatore della dopamina (DAT) indicano l’esistenza di una correlazione tra il grado di denervazione dopaminergica e la presenza /gravità dei sintomi depressivi (10-13). La PET con 11C-RTI-32 che consente di visualizzare in vivo sia il trasportatore della dopamina che la neurologia italiana
numero 1 2014
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