Medico e paziente 01 2013

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dermatologia

Prurito cutaneo nell’anziano Cause e consigli di trattamento Medico e Paziente. Nella fascia di età “over 65”, spesso si manifesta prurito cutaneo ricorrente. Quali sono le cause di questo disturbo? Carlo Bertana. È sempre più noto, e non solo ai dermatologi, che il prurito delle persone in età avanzata è per lo più legato alla secchezza cutanea. Noi dermatologi chiamiamo questa condizione xerosi senile quando l’invecchiamento comporta un’evidente e visibile distrofia della cute. A questo livello se si osserva la superficie, o la si percorre con un dito, si può constatare un tessuto ruvido, poco elastico, assottigliato e dal colorito grigiastro. Sempre più persone soffrono di questo inconveniente con diversi gradi di intensità e le ragioni sono varie. Certo non tutti quelli che hanno un determinato grado di secchezza cutanea accusano prurito, ma c’è una buona corrispondenza. La pelle cambia nel corso degli anni e oltre i 65, il cambiamento viene percepito spesso proprio a causa del prurito. La classe di anziani coinvolti è in costante crescita anche per l’aumento dell’età media. MeP. Quali sono le alterazioni anatomiche dell’invecchiamento cutaneo responsabili del prurito? C.B. Lo spessore complessivo diminuisce e la cute si assottiglia, diminuisce la quantità di fibre e soprattutto di acido ialuronico, che ha una grande capacità di legare acqua consentendo quindi una idratazione normale. Diminuisce anche il numero e il trofismo delle ghiandole sebacee che creano quel famoso film

La secchezza cutanea è una delle cause principali di prurito ricorrente in età avanzata, specie negli “over 65”. Abbiamo chiesto al dottor carlo bertana, specialista dermatologo e presidente della sidec (società italiana di dermatologia estetica e correttiva) di inquadrare la problematica e di indicare alcuni consigli di trattamento

idrolipidico che vernicia e protegge la cute sul suo versante esterno. Complessivamente la capacità di mantenere un grado sufficiente di idratazione all’interno dell’organo cute diminuisce, l’acqua attraversa in maniera impercepibile derma ed epidermide evaporando silenziosamente. La cute non è più in grado di trattenere acqua al suo interno. Lo strato corneo e cioè lo strato cutaneo più esterno, si modifica presentandosi come una superficie di vaste squame secche e ruvide che concorrono alla stimolazione pruriginosa anche per l’attrito a contatto con alcuni tessuti, quali la lana o altre fibre sintetiche. MeP. La comparsa del disturbo è legata a una stagione particolare o a condizioni climatiche o ambientali? C.B. Sicuramente la stagione invernale è quella critica: i mesi invernali sono caratterizzati da una processione di anziani verso l’ambulatorio dermatologico a causa di questi disturbi.

Il riscaldamento delle case con ambienti caratterizzati da eccesso di aria secca, la maggiore frequenza dei lavaggi rispetto a qualche decennio fa, magari con saponi troppo aggressivi o con pH non corretto sono fattori che scatenano il sintomo. Anche una maggiore cura del corpo o attenzione nei confronti di disturbi non gravi contribuisce al maggiore afflusso negli ambulatori. Per alcuni pazienti poi, il prurito può assumere entità e frequenza tali da interferire in maniera importante con le attività quotidiane o con il sonno. La secchezza o xerosi senile dipende anche dalle modifiche ormonali proprie dell’invecchiamento. In particolare nella donna, in cui le manifestazioni sono complessivamente più frequenti e più precoci che nell’uomo, ha importanza il decremento degli estrogeni proprio di tutta l’epoca postmenopausale.

a cura della Redazione

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