CATALOGO MEDIARC 2013

INTRODUZIONI

ARCHITETTURA, BELLEZZA, CITTÀ FUTURA…

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uest’anno MEDIARC è stata incentrato sul tema POSTMETROPOLI E LA BELLEZZA, sull’analisi e la visione dei più recenti fenomeni di inurbazione massiva e stratificata, sul ripensamento delle dinamiche socioabitative concentrate, sui nuovi processi edilizi che riflettono sulla necessità di maggiore qualità nelle città del futuro, e più in generale sul concetto di bellezza leggibile o meno nelle nuove progettazioni architettoniche degli spazi urbani.

Alberto Di Cintio Architetto, ricercatore e docente universitario presso il Dipartimento di Architettura dell’Università degli Studi di Firenze. Particolarmente dedicato al settore della comunicazione visiva e della produzione audiovisiva e multimediale, sia nell’ambito dell’Architettura che del Disegno Industriale. Studioso ed esperto delle innovazioni in architettura nell’ambito dello sviluppo sostenibile ed in particolare della bioarchitettura.

Come videomaker ha curato la regia di numerose produzioni presentate e premiate nelle più importanti rassegne del settore sia in Italia che all’estero. E’ inoltre autore di libri e articoli sulla realtà territoriale e urbanistica e in particolare sulle condizioni delle periferie e del degrado ambientale. E’ Direttore Artistico di MEDIARC-Festival Internazionale di Architettura in video.

La bellezza è essenzialmente cultura e la sua percezione, ancorché soggettiva e personale, descrive con appropriatezza storia, costumi, caratteri delle varie epoche storiche.

La bellezza rappresenta un territorio aperto, senza confini, liberato dalle infinite frequenze e variazioni cromatiche.

E’ simbolo, materia, espressione, fattore determinante nella percezione visiva sia dello spazio naturale che di quello artificiale dell’architettura.

Il rapporto fra bellezza a architettura nella sua rappresentazione cinematografica e multimediale è sicuramente dimensione estetica fondamentale e largamente esplorata. Trasposizione questa quasi pedissequa nella comunicazione fotografica e cinematografica, spesso in un bianco e nero senza dubbio di fascinosa ed efficacissima valenza, che esalta la 2

realtà architettonica come espressione artistica, come filtro privilegiato quindi, per interpretare passato e presente, e per comprendere appieno il passaggio da architettura prima come materia e poi come effimero. Nel cinema di architettura che rappresenta le superfici, le sistematizza, le fa emergere fino a modificarne il senso materiale e di appartenenza, la bellezza supera l’organizzazione dei volumi e il dinamismo prospettico, evolve e contestualizza il pensiero creativo, artistico e progettuale. Sviluppa le sensazioni emozionali e percettive proprie del linguaggio cinematografico.

Se l’architettura è (quasi sempre) una componente razionale e regolare della realtà naturale, la sua rappresentazione filmica vede nell’elemento bellezza, proprio dell’opera o generato nella sua comunicazione visiva, non un valore aggiunto, ma esso stesso chiave descrittiva e soprattutto interpretativa del messaggio architettonico; applicata nella realizzazione del film d’architettura stimola ed esplicita le capacità di sintesi e di equilibrio - eterno cruccio del regista - fra l’architetto e il suo progetto e l’autore del film.

La città oggi, la metropoli, è un mix squilibrato di differenti insediamenti di persone diverse. Squilibrato perché gli abitanti prevaricano i cittadini, i turisti gli autoctoni, gli autoctoni gli stranieri, il popolo della notte i residenti, e via così. La città era un

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luogo di abitudini, di legami sociali, di memoria. Ora è sempre più un nonluogo (cit. da Marc Augè) dove la gente è sempre più sola e di passaggio.

La città sta perdendo la propria identità e con essa se ne vanno le ragioni della sua configurazione e soprattutto le motivazioni per la sua sopravvivenza, ovvero la visione dei suoi obbiettivi futuri. È sempre più chiara e concreta l’idea che l’insieme degli spazi urbani e le loro relazioni, cioè il loro “sistema”, costruisca, consolidi e caratterizzi la città incidendo in modo significativo sulla qualità della vita della comunità urbana.

Registi e videomaker, presenti nel 13° Mediarc, hanno analizzato le nuove organizzazioni spaziali pensate per superare le metropoli, per una nuova società interculturale, fatta di una cittadinanza attiva e partecipante alla vita di relazione, solidale e democratica.

Indagini visive su progettualità innovative, dedicate alle nuove esigenze di organizzazione spaziale ed abitativa per le nuove soggettività, in particolare quelle più “deboli”.

Una comunità molto articolata che ha bisogno degli spazi urbani per aggregarsi, riconoscersi, svilupparsi. Spazi urbani materiali insostituibili: gli attuali spazi virtuali (tv, internet, social network) favoriscono l’isolamento, e troppo spesso diffondono più o meno subdolamente avvisi manipolati variamente finalizzati. Il segno del decentramento

della personalità nell’illusione di sentirsi sempre più a contatto con gli altri. Ciò toglie a quegli spazi la possibilità di incidere positivamente sulla qualità della vita.

Per questo serve una riqualificazione e spesso una nuova progettazione degli spazi di relazione e di convivenza, offrendo luoghi di socialità e di scambio, come espressione fisica di un diritto irrinunciabile di comunità.

E in questa edizione di Mediarc abbiamo analizzato e verificato con alcuni video se e come un uso e una nuova progettazione e strutturazione degli spazi urbani non edificati e delle risorse abitative non utilizzate – la rigenerazione urbana - possano contribuire all’accoglienza e all’inserimento nella comunità cittadina di quelle persone che vivono in maniera informale nella città, a partire dal recente fenomeno del social housing. Documentando quindi strumenti innovativi, atti a promuovere dinamiche di solidarietà, in grado di rendere i cittadini veri protagonisti delle trasformazioni della propria città, in una nuova forma di democrazia del futuro, come la massima trasparenza e pubblicità degli atti della pubblica amministrazione, o come la facilitazione e l’approfondimento del dialogo fra cittadini e istituzioni.

Parimenti nella mostra, nei convegni e nel programma di proiezioni del Festival abbiamo raccolto visioni e suggestioni sul fatto che questa nuova immagine della città, come post-metropoli appunto, fosse

coniugabile con una nuova declinazione di bellezza contemporanea.

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Un impianto concettuale nuovo e cioè l’idea di leggere la realtà in modo anticonvenzionale rispetto alla cinematografia prima e al video poi. Senza la guida della dimensione architettonica classica, ma certo più quella delle arti visive, per mettere insieme, suggestioni, immagini, idee, concetti, tensioni. Nuove città e spazi protagonisti di un nuovo linguaggio scenico, con valori estetici propri, come l’enfasi coloristica sulla struttura delle singole immagini e non sulla loro implicazione nella disposizione dei flussi narrativi, il colore che invade lo spazio architettonico e diventa evento, lo stile che domina gli aspetti percettivi e contestuali. Ma in modo sempre molto semplice, quasi minimal, per sfuggire alla deriva del video-clip, cioè ad una densità di racconto e di immagine, con un chiaro tentativo di progettualità tesa avvicinare arte, architettura e nuove tecnologie.

E nel successivo sviluppo della poetica, è la costruzione architettonica stessa ed il rapporto quotidiano con gli oggetti, lo spazio, il tempo, l’uomo, a fare i conti con una realtà sempre più virtuale e confusa, con la natura artificiale delle cose, con il loro sdoppiamento. Videoambientazione, ovvero un opera che ha una fortissima relazione dialettica con lo spazio in cui è collocata, realizzare il contesto di un racconto, ambientarlo. In questo nuovo ambito, quello della ricerca

archi-visiva più spinta e concettualmente più elaborata, sono stati introdotti elementi di seduzione e captazione di attenzione, elementi quindi che partecipano con piena centralità nella costruzione/evoluzione della composizione, stimolando la carica emozionale e percettiva dello spettatore. Anche quando, quasi sempre, i temi visivi riguardano gli elementi naturali (video della natura/natura del video) e le protesi tecnologiche vengono gestite per ricreare un contatto ravvicinato con il fenomeno, i colori sono scelti per esaltare un rapporto con il mondo e la natura ancora attivo ed emozionante, quindi luci e colori che vengono gestiti ed elaborati per dare tensione, energia, atmosfera all’immagine.

In una città “nuova”, più aperta, interculturale, partecipata, più bella dentro, la comunicazione visiva diventa elemento di esaltazione delle qualità estetiche dei luoghi, che nello spettatore fa scattare quel necessario meccanismo di rivisitazione critica dello spazio con il quale spesso non riesce più a stabilire un reale rapporto sia estetico/poetico che vitale. D’altra parte l’arte non può esimersi dal contribuire al ritrovamento di una nuova armonia tra l’uomo, la natura, la città, la tecnologia.

Architettura è l’espressione formale dell’ambiente artificiale, e questa non è che il segnale visibile di realtà invisibili, complesse, ampie e profonde.

L’architettura allora non è un mondo

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separato ed autonomo: riflette nello spazio una pluralità di cose apparentemente estranee, sintetizzando ed includendo urbanistica, paesaggio, ambiente, edificato e non edificato, strutture ed infrastrutture. In altri termini suggerisce di costruire manifestando appartenenza ai luoghi, agli ambienti umani e naturali, per esprimere e concretizzare la coscienza paesaggistica, ambientale e culturale propria della nostra contemporaneità.

E’ il lavoro di integrazione che caratterizza la creazione architettonica e la futura città post-metropoli. Le nuove architetture sono fortemente connotate in termini urbani e nello stesso tempo da un preciso rapporto con il paesaggio, poiché l’architetto contemporaneo deve definire un buon rapporto fra spazio costruito ed attività umane, creare e trasmettere valori e significati, ma non prescindere dai contesti in cui si colloca.

Nella produzione audiovisiva e nelle installazioni questo elemento viene ancor più accentuato ed elaborato proprio in sinergia e simbiosi con la ricerca sugli aspetti di comunicazione visiva, laddove si mette in campo un sofisticato e articolato sistema di tecnologie interfacciate tra loro in modo realmente innovativo.

Nella produzione audiovisiva presentata al festival, spesso si esalta la relazione “intima” tra l’architettura e il luogo, per rendere le architetture omogenee ma, al tempo stesso, riconoscibili e

diverse dalle circostanti grazie alle suggestive alternanze mutevoli di luci di scena o naturali e di colori ripresi in diretta o elaborati in postproduzione. Inoltre indica la scelta dell’accostamento sapiente e fantasioso di tonalità differenti che è in grado di originare soluzioni policrome di notevole pregio decorativo. Parimenti anche le varie tecniche esecutive di costruzione del video producono articolate e soprattutto diversificate variazioni, con sapiente qualità creativa capace ora di evocare un senso di appartenenza ambientale e culturale, ora per la loro riconoscibilità, ora per la loro nuova interpretazione e collocazione, ora per rendere più apprezzabile quel senso di unione fra costruito e ambiente.

Alberto Di Cintio Direttore Artistico Festival MEDIARC

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POSTMETROPOLI E BELLEZZA

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l non facile avvio del sistema universitario all’adeguamento dettato dalla legge 240/2010 ha coinvolto, oltre alle strutture amministrative, didattiche e di ricerca dell’ateneo, anche la struttura organizzativa di MEDIARC-FESTIVAL DI ARCHITETTURA IN VIDEO. Il Festival, nato nel dipartimento TAED (Tecnologie dell’architettura e design P. Spadolini), è stato da sempre supportato e seguito dalla Facoltà di Architettura e si è sempre più affermato nel corso degli anni e delle 12 edizioni che si sono succedute fin dal 1992. Esso rappresenta uno dei principali avvenimenti culturali del nostro paese nel campo della comunicazione visiva dell’architettura e del design.

Il suo sviluppo qualitativo e quantitativo rende evidente il contributo dedicato alla tematica da parte della nostra comunità scientifica, capace di esprimere una positiva volontà di studio, analisi e confronto anche a livello internazionale, anche con le esperienze culturali e professionali che interpretano, documentano, elaborano e promuovono elementi progettuali architettonici e creativi e la loro restituzione visiva e multimediale. La sua progressione e continuità temporale ne fanno oggi la più importante manifestazione in Italia dedicata alla comunicazione in video dei fatti dell’architettura.

Cosimo Carlo Buccolieri Architetto, professore ordinario di Tecnologia dell’Architettura, responsabile del Laboratorio di sintesi finale in Tecnologia e design del componente edilizio alla Facoltà di Architettura di Firenze. Co-fondatore dell’Edinricerche, società di professionisti per la progettazione, lo sviluppo e la ricerca di edilizia industrializzata a misura d’uomo.

Svolge attività di ricerca presso il Dipartimento di Architettura sui temi delle metodologie progettuali e dell’innovazione tecnologica sostenibile, per la costruzione di architetture a basso consumo energetico. Coordina ricerche di rilevanza nazionale sulla flessibilità progettuale e d’uso per nuove tipologie di residenze e centri commerciali. È autore di libri e pubblicazioni di settore. È responsabile del Centro documentazione e comunicazione audiovisiva (CDCA) e della Biblioteca.

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Perciò nel programmare la 13° edizione si è voluto imprimere alla rassegna una par-

ticolare direzione in modo da riflettere, pur conservandone l’originaria finalità, l’articolazione disciplinare del nuovo Dipartimento di Architettura DIDA. Nell’occasione il Comitato Scientifico ha accolto contributi provenienti da nuovi ambiti disciplinari che hanno allargato il repertorio dei soggetti del Festival. Al design dell’oggetto, alla rappresentazione dell’edificio nella sua variegata molteplicità, alle esigenze di sostenibilità del costruito e dei modi di costruire, alle necessità di ri-generare intere parti di città decadenti o obsolete con nuove articolazioni spaziali che tengano conto di un riequilibrio fruitivo efficace per ogni categoria di cittadino, quest’anno, sono stati aggiunti due concetti fondamentali per attualità di interesse globale e per il futuro della vita sul nostro pianeta.

POST-METROPOLI E BELLEZZA esprimono da un lato la proiezione al futuro della dimensione dell’habitat umano rapportato alla crescita di popolazione prevedibile, ma dall’altro, l’esigenza imprescindibile di armonia che ogni individuo sogna di percepire dai luoghi di vita.

Ogni evento del Festival è stato programmato alla luce della necessità di cambiamento incombente sulle città, ormai metropoli, affacciate con perimetri sfrangiati su territori che subiscono la crescita caotica di agglomerati urbani che è difficile definire abitabili. Tale insieme caotico sollecita presso i progettisti il desiderio di ipotizzare un futuro che apra con

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il presente un dialogo virtuoso e che consideri, oltre alle necessità dell’habitat umano, anche i bisogni delle altre forme di vita, promuovendo nuove ipotesi organizzative dello spazio antropizzato.

Post - metropoli quindi, come auspicio per superare gli attuali squilibri e, Bellezza, per sognare ampi parchi e infrastrutture con diversi tipi di mobilità, ma soprattutto per favorire l’avvio di un riequilibrio fruitivo degli spazi che riallacci lo sviluppo futuro delle città al passato storico della nostra plurimillenaria civiltà, scolpita nella pietra dei palazzi e plasmata nell’argilla delle case.

La nuova architettura, che non può non tener conto dei raggiunti risultati funzionali, costruttivi e tecnologici dei secoli scorsi dovrà - ora - agire con modalità integrativa verso una opportuna sintesi interdisciplinare. Non solo brillanti composizioni prive di costrutto fruitivo o estremi funzionalismi che appiattiscono gli spiriti o valorosi equilibrismi strutturalisti, ma affascinanti ambiti spaziali interni ed esterni dove ogni momento della vita, dall’infanzia all’anzianità, possa essere vissuto secondo i propri desideri con le opportunità offerte dalle risorse naturali e tecnologiche.

Globalmente abbiamo un “disperato bisogno di bellezza” dichiarano gli architetti del paesaggio che lavorano sull’armonizzazione dell’integrazione ambientale, ma, al tempo stesso è necessario come architetti “resistere”, ha confermato Adolfo Natalini illustrando le sue opere al convegno PRO-

GETTO-CITTA’-BELLEZZA coordinato da Rossella Rossi, resistere alla attuale inerzia (o mancanza) di programmi rigenerativi sulla città. Nella stessa sede Marco Romano ha trattato dell’estetica urbana che si esprime non solo, o non proprio, con la brillantezza degli unicum delle grandi firme, ma anche e soprattutto, con la costruzione di ciò che accoglie e completa gli edifici come parchi, percorsi dedicati, piazze e ancora spazi collettivi per le residenze e i servizi urbani. E sempre in quel convegno Giandomenico Amendola ha posto attenzione sui messaggi sensoriali della città, gran libro di pietra su cui è possibile leggere la storia nella sua stratificazione di epoche, messaggi che giungono ai nostri sensi offrendoci quelle sensazioni che alimentano una vasta gamma di emozioni, quindi bellezza (o bruttezza) non solo estetica o visiva ma anche acustica, olfattiva, gustativa, tattile.

Massimo Pica Ciamarra, sempre al convegno, ha messo in evidenza la necessità di lavorare su nuovi paradigmi che consentano di colmare le “assenze” nelle trame dei tessuti urbani e nelle strategie edificatorie delle amministrazioni.

Ma MEDIARC non si esprime solo con convegni e tavole rotonde, esso comprende anche il Concorso per tesi di laurea in video e multimedia, proiezioni di film, video e documenti visivi di varia natura, mostre fotografiche, performance e interventi teatrali. Tutte attività dettagliatamente descritte in altra parte del Catalogo.

Particolare attenzione merita per la pregnanza al tema e per il suo fascino teatrale la performance Per favore non mi lasci nell’ombra, messa in scena la sera del 30 novembre nella Sala delle colonne alle Murate dall’artista visivo Paolo Lauri e dall’attore Claudio Ascoli, della compagnia teatrale Chille de la balanza.

Desidero ringraziare il Presidente della Repubblica per l’adesione alla edizione 2013 di MEDIARC-Festival internazionale di architettura in video, le Istituzioni pubbliche per il loro patrocinio, gli sponsor per il loro contributo, e in modo particolare i colleghi, gli artisti e gli studenti che con la loro partecipazione attiva hanno contribuito al successo di questa 13° edizione.

Cosimo Carlo Buccolieri Presidente Comitato scientifico MEDIARC

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PROGRAMMA

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NOVEMBRE 2013

Inaugurazione del Festival

Saverio Mecca, Direttore Dipartimento DIDA Cosimo Carlo Buccolieri, Presidente Comitato Scientifico Mediarc Alberto Di Cintio, Direttore Artistico Festival Mediarc Stefano Giorgetti, Assessore Patrimonio Provincia Firenze Cristina Giachi, Assessore Scuola e Università Comune Firenze Nicola Benvenuti, Presidente CdQ. 1 Claudio Ascoli, Direttore Artistico Chille de la balanza Silvana Grippi, Mediamix-D.E.A

Tavola rotonda

“Progetto, citta’,

Interventi di Giandomenico Amendola, Marco Romano Coordina Rossella Rossi

bellezza”

Adolfo Natalini,

Massimo Pica Ciamarra,

Mostra Fotografica “Visioni Metropolitane”

a cura del Collettivo DEApress – Equipe Photography Presenta Silvana Grippi

Rassegna di video prodotti dagli studenti del Seminario di Architettura di Firenze “Comunicare l’Architettura e il Design”, a cura di Marcello Scalzo, Massimiliano Masci, Giorgio Verdiani, Alberto Di Cintio, proiezioni in continuo in vari spazi e ambienti del quartiere, in P.za Sant’Ambrogio e nella ex Chiesa di S.ta Verdiana

Proiezioni “Mediarc international”

Rassegna Internazionale di video prodotti dalle Scuole di Architettura di Tblisi (Georgia), Caracas (Venezuela), Tel Aviv (Israele), Kazan (Russia), Teheran (Iran), Kizhi (Karelia), Samara (Russia) L’Avana (Cuba) Presenta Paola Puma 11

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NOVEMBRE 2013

Premiazione del Concorso per Tesi di Laurea in video e multimedia Proiezione video selezionati e premiati Presiede e premia il Presidente della Giuria Cosimo Carlo Buccolieri

Conferenza “Public identity and Common Space” in collaborazione con UNIVERSITA’ ROMA TRE

Introduce Adolfo Baratta e presenta Maria Livia Olivetti Interventi di Francesco Careri, Annalisa Metta, Associazione Internazionale di Scienza e Cinematografia proiezione di: “Rivoluzionando parchetto Feronia: uno spazio (in) comune” (20’)

Tavola rotonda “Tecno-Medio-Evo e Post-Metropoli”

Interventi di Marcello Pecchioli, Fabio Fornasari, Emmanuele Pilia Coordina Franco Montanari

Performance: “Per favore mi lasci nell’ombra”

con Paolo Lauri artista visivo e l’attore Claudio Ascoli della Compagnia Teatrale Chille de la balanza

Proiezioni:

SOLAR DECATHLON - “La casa che verrà” di Chiara Salvo e Chiara Tonelli, (23’), presentato da Chiara Tonelli Sezione PORTI ISOLA, 5 video (20’) a cura di e con Manlio Marchetta e Tiffany Geti Video di Paolo Riolzi: V200 Torino (4’30”) , Italian portrait (10’) Video di Elisabetta Vannini: Contrasti periferici (18’)

29 NOVEMBRE 2013

CONVEGNO

Rossella Rossi

“progetto città bellezza”

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e trasformazioni della città degli ultimi decenni sono state così profonde da cambiare, almeno in parte, la natura stessa della città, il suo ruolo nella vita collettiva, confuso talvolta il suo stesso significato. Il cambiamento ha investito l’intera complessità dello spazio della città: lo spazio fisico - la consistenza materiale - e lo spazio delle relazioni o, in altre parole, le sue due nature antiche di urbs e di civitas. Ancor più che nella quantità della crescita- il peso del costruito, notevole e spesso incontrollato in termini di superficie e volume - l’entità della trasformazione sembra potersi maggiormente riferire ai cambiamenti negli usi e nelle relazioni.

Una domanda - o meglio, un desiderio - di città sembra tuttavia crescere in questi nostri tempi e testimonianza ne è il vivace e continuo accendersi delle tante iniziative e delle tanti voci intorno alla città e ai suoi temi. Questo rinnovato interesse investe non solo la città antica - che comunemente viene chiamata il centro storico - curioso… come ci siamo adattati a questo termine…. come se potesse esistere una città fuori dalla storia! - ma la città nella sua interezza e nella sua dimensione attuale. Seppure, quest’ultima – la dimensionedi non facile lettura e

interventi: Giandomenico Amendola Adolfo Natalini Massimo Pica Ciamarra Marco Romano moderatrice: Rossella Rossi

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ancor più difficile interpretazione: i suoi luoghi cospicui e le sue centralità , i quartieri della prima modernizzazione e quelli della crescita convulsa e disordinata, i luoghi del degrado e quei brani di città che sembrano ormai dimenticati… Ripensare la città, dunque.

Ri-pensare (con quella particella, ri, che ci invita ad un “pensare di nuovo”,) costruire una nuova idea di città sembra dunque essere l’impegno al quale tutti, insieme, siamo chiamati… Una idea, una città - nella quale la bellezza diventi nuovamente un fondamentale ingrediente costitutivo ( così com’era nella città pre- moderna, una città bella, una città che aveva nel suo insieme un’armonia, un disegno, un organismo unitario , sintesi di una spazialità complessa.

Il nostro impegno e la nostra speranza è che la bellezza, questa parola così a lungo, per tanti anni, disattesa nel lessico urbano, con una sorta quasi di pudore nel pronunciarla, privilegiando per la città altre parole ritenute più appropriate , più impegnate…o forse più serie…. riacquisti invece il suo ruolo di parola chiave - fra le altre del lessico urbano - nel progetto per la città contemporanea. Un progetto- – o forse preferirei dire una progettualità , intesa come un’attitudine, un atteggiamento ad afferrare e comprendere – nel quale prevalga quella libertà creativa che nasce dall’ascolto del luogo e dalla lezione della realtà. Le nostre città, pur con tutti i loro problemi dimostrano di avere,

nonostante tutto, doti di resistenza , che altro non è che la virtù di tener testa alla consunzione del tempo e al degrado degli eventi - resistenza che trova espressione talvolta nell’interezza delle città (soprattutto quelle mediopiccole che offrono in questo una lezione alla nostra interpretazione, alla nostara contemporaneità) o più spesso, in alcuni suoi brani; forza che si contrappone alla debolezza qualitativa di molte parti della nostra città contemporanea. Abbiamo bisogno di città. Abbiamo bisogno di una città bella.

Abstract Massimo Pica Ciamarra ASSENZE E NUOVI PARADIGMI

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orti di grandi tradizioni, i nostri ambienti di vita però hanno espulso la bellezza, o meglio l’apparato normativo che si è andato formando ha determinato precise condizioni che la rendono assente o altamente improbabile. C’è oggi anche necessità di condividere cosa siano qualità e bellezza: le definizioni vitruviane non sono più sufficienti. Le dimensioni attuali, soprattutto l’attuale capacità di comprendere, fanno si che le discipline visive non siano sole, ma vadano intrecciate con l’obiettivo di “ricivilizzare l’urbano”. Oggi occorre una nuova mobilitazione culturale finalizzata

alla “bellezza” delle nostre città che privilegi il “non costruito” sul “costruito” e che sostenga il passaggio “dagli oggetti, alle relazioni”: una mutazione epocale. Recenti sintomi consentono di sperare, ma richiedono livelli di “governance” idonei.

altre mi sono limitato a balbettare, ma sempre cercavo un’architettura parlante con la caparbia volontà di voler ascoltare e comunicare. Se qualcosa è cambiato è solo una maggior resistenza allo spirito dei tempi ( ma chi sposa il presente resta presto vedovo) e un maggior rispetto per le stratificazioni, le ibridazioni,le idee comuni, con una straordinaria voglia di normalità.

Adolfo Natalini - TRE FRAMMENTI Sui Luoghi

Dall’architettura contestuale a quella globalizzata.

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al 1979 ho cominciato una lunga serie di progetti per città italiane (ed europee) fondati sull’identità dei luoghi. Studiavo le tracce incise dalla memoria e i miei sopralluoghi erano sentimentali più che scientifici, esplorando le diverse dimensioni geografiche, storiche, umane. Mi rendevo conto dell’unicità e diversità di ogni luogo e quindi, poichè le architetture devono essere radicate nei luoghi e dai luoghi derivano,della necessità per ogni architettura d’esser diversa.

In tutti questi anni il mio rapporto con i luoghi non è cambiato. Se alcuni dei miei progetti sembrano indifferenti ai luoghi ciò dimostra che sono progetti sbagliati, progetti deboli. Ho sempre cercato di parlare la lingua dei luoghi, nella sterminata varietà delle regioni italiane, in Germania, in Olanda e altrove. Da Gerusalemme a Tromso (Ultima Thule). Qualche volta ci sono riuscito,

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Negli anni ‘80 il movimento per la ricostruzione della città europea e il regionalismo critico hanno posto l’idea del contesto alla base del progetto. Poi altre linee di ricerca hanno occupato la scena mediatica. E qui dovrei fare una distinzione tra l’architettura che costruisce l’ambiente umano e quella destinata alla comunicazione, tra il mondo reale e quello virtuale (cartaceo o digitale)... non voglio ripetermi: cercherò di rispondere alla domanda anche se mal posta. I motivi per cui prevalgono linguaggi astratti e avulsi dal contesto, ma non universali ( casomai solo nel senso di una universale follia) sono molteplici.

Il primo e più perverso è quello della moda. Se si attribuisce alla novità un valore, il nuovo è privilegiato e perseguito. Poiché il primo connotato del nuovo è la diversità, l’architettura deve essere diversa cioè svincolata dalla storia, dai luoghi, dagli esseri

Giandomenico Amendola

umani. Si cerca la diversità attraverso il mostruoso: il gigantismo, l’assurdo tecnico ed economico, l’illogico, l’irrazionale, l’inumano. Un secondo motivo è l’incapacità di accettare il ruolo di servizio dell’architettura, il suo destino di normalità. Gli architetti non si contentano più di essere muratori che sanno il latino (come diceva Loos) e aspirano a un ruolo d’artista o d’eroe, dimenticando il vero eroismo che è il vivere quotidiano.

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ggi, nella città nuova della contemporaneità il tema della bellezza è salito prepotentemente alla ribalta. Sono innanzi tutto i cittadini che vogliono bella la propria città e che pretendono che anche gli ambiti ristretti della quotidianità siano se non bellissimi almeno gradevoli e vivibili. La domanda sociale di bellezza è ormai di massa; l’elitismo di fondo del City Beautiful Movement è superato. La bellezza è anche in cima all’agenda degli amministratori in quanto essa è considerata fattore essenziale per attrarre visitatori, famiglie ed imprese. Questi sembrano voler ripercorrere la strada indicata già nel 1309 dai governanti di Siena che nel Costituto Senese scrivevano “Chi governa deve avere massimamente a cuore la bellezza della città, per cagione di diletto e allegrezza ai forestieri, per onore, prosperità e accrescimento della città e dei cittadini”.

Se nella città moderno industriale la bellezza era considerata un effetto della ricchezza e dello sviluppo oggi, anche in seguito alla massiccia deindustrializzazione, essa è ritenuta un fattore strategico dello sviluppo. Le politiche urbane per la bellezza – le vecchie Beautification Policies – sono oggi giustificate e finanziate in quanto proposte come politiche per la crescita.

Le tracce del passato Ogni progetto insiste su terreni che sono accumulazioni di tracce, rovine, progetti. Come in ogni essere vivente c’è un DNA costruito in tempi passati, capace di modificarsi plasticamente prefigurando sviluppi futuri. L’attenzione al contesto, la simpatia coi luoghi insieme alle tecniche di lettura ed analisi ci permettono di capire ciò che il luogo è e forse anche “cosa vuol essere” … ma tra questo e la sintesi del progetto c’è un salto logico, un lapsus. Il programma, i vincoli, le diverse esigenze ma anche i desideri giocano il loro ruolo nel processo di trasformazione del luogo e nella costruzione del progetto. Cerchiamo di sovrapporre segni nuovi a quelli esistenti, aspirando a una continuità.

Cerchiamo di tramandare l’eredità che ci è stata affidata, tenendo in mente la parabola dei talenti.

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Le città che sono già belle e considerate tali enfatizzano la propria bellezza e si mettono in mostra, le altre cercano di diventarlo e di apparirlo. L’impiego massiccio degli archistar e delle loro signature architectures, la cui visibilità mediatica è sovente superiore alla stessa qualità, tende non tanto a produrre un migliore environment architettonico quanto a costruire l’immagine dei città bella.

Considerata ormai qualità irrinunziabile di una città , la bellezza è diventata però problematica ed elusiva.

L’architettura non è più, come scriveva Benjamin, un’opera d’arte fruita in condizioni di distrazione. Essa è osservata, tematizzata, valutata tanto dai critici che, soprattutto, dai semplici cittadini che diventano così i veri arbitri della qualità estetica di un singolo edificio o dell’intera città.

Talvolta sono persino necessari referendum popolari per valutare l’accettabilità estetica di un intervento. I criteri per definire il bello si moltiplicano e si confondono. La bellezza non appare più come un attributo intrinseco dell’oggetto; essa è nell’effetto che l’oggetto provoca sul soggetto. Tornano alla mente i versi di Pessoa : “«Un fiore ha bellezza? / E un frutto? / No: essi hanno colore e forma / ed esistono, soltanto. / La bellezza è nome di qualcosa che non esiste, / che do alle cose in cambio / del piacere che mi cedono».

C’è in questi versi il senso della sfida

estetica con cui deve misurarsi il progettista della contemporaneità .

Marco Romano

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ella società europea a partire dal Mille i cittadini di una città erano tali perché avevano il possesso di una casa, e se in linea di principio la civitas era una società democratica e quindi egualitaria, di fatto il dominio del mercato e dell’homo oeconomicus produceva molte ineguaglianze rispecchiata dalle case, le cui facciata sulla strada rappresentavano visibilmente, con le volontà estetica che ciascuna mostrava la condizione sociale di ciascuno, nelle ricche finestre a bifora, nell’altana decorata, in un vaso di fiori alla finestra – come le vediamo nell’affresco del Buongoverno a Siena.

A sua volta la civitas mostrava la consapevolezza del proprio rango nel confronto con le altre sia attraverso la sontuosità dei suoi temi collettivi, la chiesa principale, il palazzo municipale e gli altri palazzi pubblici, e via via il teatro, la biblioteca, il museo, il giardino pubblico, sia con le strade e le piazze tematizzate.

Ma il principio del’eguaglianza tra i cittadini era non soltanto incrinato dalle vistose differenze tra le case ma soprattutto dal fatto che i più ricchi abitavano nel centro dell’urbs, accanto ai temi collettivi cittadini e quasi

protetti dalla loro presenza mentre i poveri erano confinati lontano, vicino alle porte. A partire dal Trecento verrà fatto quanto possibile per attenuare questa disparità con mille accorgimenti, disponendo nei nuovi quartieri più lontani dal centro piazze connotate da un nuovo tema collettivo che il centro cittadino non possedeva, soprattutto i conventi degli ordini mendicanti ma anche i mercati minori di qualche merce particolare.In seguito, nell’Ottocento, nei nuovi quartieri verranno tracciate ampie passeggiate alberate, larghe fino a novanta metri, sequenze di boulevard larghi da trenta a cinquanta metri – tutti con i loro parterre alberati – come quello celebre di Firenze - e scanditi da larghi square con al centro un giardino pubblico, mentre compariva qualche nuova chiesa, comparivano i mercati coperti, comparivano centri sportivi, tutti temi che costituivano nella sfera simbolica il riconoscimento della pari dignità dei loro abitanti con gli abitanti della città più antica.

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MOSTRA FOTOGRAFICA

Visioni Metropolitane

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“Visioni metropolitane”

ollettiva fotografica, che riassume nell’intensità degli scatti, un viaggio visivo in giro per le metropoli internazionali, simbolo di dialogo tra architettura e ambiente, culture e natura, storia e modernità. Dea Equipe Photography è un collettivo di fotografia che nasce nel 2005, a Firenze con lo scopo di promuovere comunicazione, informazione, formazione in ambito fotogiornalistico.

Da anni il gruppo di lavoro Dea Equipe Photography, propone indagini “visive” sul mondo contemporaneo, sia in termini architettonici sia in termini sociali.

Dea Equipe Photograpy collabora con associazioni di volontariato, i Festival Mediamix e Mediarc, l’Università degli Studi di Firenze, e con il Comune di Firenze I sei fotografi propongono ognuno il proprio punto di vista, a volte mettendo a fuoco gli aspetti architettonici/urbani di varie località, altre volte gli aspetti critici e umani della vita quotidiana.

a cura Collettivo DEA-Press Equipe Photography presenta

Silvana Grippi

Fanno parte del collettivo: Marco Agresti, Sergio Biliotti, Diego Cossentino, Francesca Dari, Lara Fontanelli, Luca Grillandini, Silvana Grippi

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PROIEZIONI

Rassegna di video prodotti dagli studenti del Seminario di Architettura di Firenze

Rassegna video Seminario

“Comunicare l’Architettura e il Design”

a cura

C

Marcello Scalzo

rediamo che comunicare sia un obiettivo primario e che in una moderna Facoltà di Architettura e di Design, non possa essere più ignorato.

L’architettura e/o il design sono principalmente comunicazione, sono la comunicazione di uno spazio di una funzione un insieme sociale fatto di luoghi e di persone che ne fruiscono, o semplice comunicazione di un sistema o una modalità di vita, usi, abitudini e costumi, concetti legati alla fruizione dello spazio che ci circonda, e con le quali l’uomo si appropria di questo.

Comunicare attraverso l’architettura e il design, oggi più che mai, è diventata una necessità.

I “corti” realizzati dai nostri allievi guardano all’architettura e il design come fonte di stimoli creativi e di ispirazione; short video che, affrontando i diversi aspetti dei settori, propongono creazioni molto differenziate, nelle modalità di ripresa, di montaggio, di espressione. Tutte, però, originali, “fresche”, spontanee, come solo la vigorosa creatività dei nostri allievi può produrre. A loro va un plauso e il nostro ringraziamento: orgogliosi di essere i loro insegnanti.

Massimiliano Masci Giorgio Verdiani Alberto Di Cintio

21

Francesco Vullo 4’39”

1 - “A world without design” by Mattia Cecchi & Tommaso Miliotti 6’16”

36 - “Fuga dal Bollitore” by Elisa Mastrangelo & Jacopo Ghelli 4’20”

2 - “Il Pranzo dell’architetto” by Monica Cecchelli & Mary Lowri Fron-

37 - “Absentia” by Aurel Shehaj & Arget Togila 2’59”

gia 2’39”

38 - “Creazione – Stworzenie” by Klaudyna Wesowloska 6’29”

3 - “InScontri fiorentini” by Edoardo Bagnoli, Fabio Neri, Francesco

39 - “Un pizzico di … bene e male” by Luca d’Errico, Nicola di Matteo,

Bruni 7’49”

Andrea Folignoli

4 - “City in Motion” by Elena Abate & Francesca Bizzeti 5’02” 5 - “La Vie en Rouge” by Julie Banquin 3’26”

41 - “Il Colore dell’architettura” by Domenico Calabrese & Gianluca La

6 - “The Rebellion” by Sabrina Micu, Letizia Tatti, Fahimeh Vahabi

Rosa 3’37”

4’27”

42 - “Passeggiando Architettura” by Giovanni Manzoni & Alessio Piombo-

7 - “Firenze VS New York” by Daniel Hazanas Miguel Angel Porras 2’59”

ni 4’23”

8 - “… ieri e oggi … per non dimenticare …” by Nadia Trassinelli 8’15”

43 - “Lame d’autore” by Beatrice Rogantini & Sofia Paoli 4’28”

9 - “L’immagine di Firenze” by Laura Garcia 2’09”

44 - “Squilibrio” by Serena Cocci & Maria Luisa Caneschi 4’16”

10 - “Aymonino e la città per parti: 3 interventi a Pesaro” by France-

45 - “Volo da the” by Alessandro Giuliacci, Alessio Marinero, Stefano

sco Girelli 10’10”

Tempesta 4’00”

11 - “Il nuovo teatro dell’opera di Firenze” by P. Pagano, L. Palla,

46 - “Archi Parody” by Andrea Ricci 3’18”

M. Ventimiglia, M. Verdelli 07’49”

47 - “Draw Your Reality” 4’31”

12 - “Scandicci movingCity” by Valentina Marinai 6’14”

48 - “Prova a prenderci” by Alisa Alcidi & Valentina Giusti 5’23”

13 - “Costrutibile” by Angela Molina & Rebecca Renuncio 3’23”

49 - “Atmosfere” by Matteo Bartoli 5’05”

14 - “C’era una volta … l’architettura” by Marzia Cossidente 4’00”

50 - “Monterchi: museo della Madonna del Parto” by Francesco Polci &

15 - “The full immersion” by Sofia Lalli, Ettore Petrioli, Alessio Sa-

Filippo Pecorai 3’25”

batini 4’19”

51 - “Il nuovo Design: l’evoluzione della Sedia” by ? 8’41”

16 - “Vita da Archistar” by Martina Caschetto, Vanessa Cencetti, Sele-

52 - “Come muore una Città” by Enrico Contu 5’30”

ne Ciarrocchi 4’59”

53 - “Start Walking” by Bianca Paggetti, Monica Turi, Giacomo Zuppanti

17 - “Florence SunSet” by Tatyana Abigail Pesin 4’08”

A MM_07’24”

18 - “Cos’è il Design” by Davide Franchi 4’08”

54 - “ArchiNetTura” by Melody Petralia & Federica Russo 3’55”

19 - “Disavventure di studenti di architettura” by Elisa Luzzi e Ales-

55 – “Light and Water. Tadao Ando” by Maria Cristina Menghi 3’45”

sandro Maggini 3’42”

56 -

20 - “Chapeau” by Luca Chioccioli, Matteo Pagliuca, Paolo Papale 3’32”

“Routine” by Matteo Grassi 3’33”

57 – “Naturalmente architettura” by Giulia Schaller, Ginevra Ozzola,

21 - “Ognuno Campari a suo modo” by Andrea Montini, Edoardo Fiesoli,

Stella Venturini 4’28”

Michelan d’Elia 4’10”

58 – “L’architettura è musica ghiacciata” by Orgest Tafa 4’56”

22 - “MCE Maurits Cornelis Escher” by Marco Baldanzi, Niccolò Costi,

59 – “831 Una rivista, molte storie” by Francesca Santini e Viola Va-

Bernardo Criscuoli 5’06”

leri 6’30”

23 - “Ettore Sottsass” 1917-2007 by Angela Benfante, Ylenia Caldararo,

60 – “Naturalmente architettura” by Marco Intrieri 4’12”

Elena d’Andrea 5’25”

61 – “Design: perché non assaggiarlo?” By Eleonora Angelelli 3’46”

24 - “Architecture in the sky” by Alice Maccanti & Elena Melicalli

62 – “Modulor” by Dayana Palatrella 5’09”

4’46”

63 – “Sunny afternoon” by Berna Aydin e Marina Denisova 2’10”

25 - “Archi Storming” by Giulia Donati, Eleonora Ferrini, Lorenzo Magi

64 – “Ci CADrai anche tu!” by Sofia Gismondi e Silvia Marcello 4’40”

4’50”

65 – “Smile-y” by Giuseppe Silvestri 3’13”

26 - “Rotolando” by Anna Montesi 5’56”

66 – “Message in the bottle” by Ilaria Masolini 3’40”

27 - “Scrivi, immagina, crea” by Silvia Messina 4’45”

67 – “Da Vinci…a Firenze” by Ilaria Mannucci, Gabriele Seravelli, Gio-

28 - “2gether” by Camilla Bettinelli & Enrico Salvatelli 6’03”

vanni Torre 4’00”

29 - “Life already design” by Mehemet Fatih Durmus 4’00”

68 – “Rolling History” by Silvia Francardi e Sara Giorgi 3’37”

30 - “Verso una architettura” – Le opera di Le Corbusier in Francia by

69 – “Design on the Green” by Daniele Stecca 3’48”

Monica Bercigli 3’52”

70 – “Le città gemelle” by Bahareh Alsharif e Elham Zirakzadeh 2’54”

31 - “Techne” by Alessio Sacconi & Luca Cupelli 3’37”

71 – “Razionalismo vs Decostruttivismo”

32 - “La sindrome di Stendhal” by Danilo Ambrosio & Francesco Colucci

nigiani, Lodovica Pizzetti 3’30”

2’37”

by Lidia Morena, Lorenzo Pia-

72 – “Creativity never sleeps” by Helma Nocera e Francesca Salvadori

33 - “The Irony of Love” by Francesco Frullini & Maristella Galia

3’07”

2’37”

73 – “There in not better designer than nature” by Letizia Giannelli

34 - “Design is dream” by Alice Nerbi & Serena Leonetti 5’49”

35 - “Tetrark – playing the City … “by Monica Iaria, Sabrina Renna,

2’18”

40 - “Il Favoloso mondo di Escher” by Carlotta Barabesi 4’22”

3’22” 22

74 – “Chiesa di San Giovanni Battista “dell’Autostrada” “by Antonio Laganà, Antonio Pieralli, Filippo Tarsigni 11’15” 75 – “Percezione visiva” by Francesco Verna 2’49”

76 – “Hurva synagogue” by Francesco Cerbella e Federico Capon 7’03” 77 – “Lulù & Vincent” by Elena Buccioli e Irene Cascini

5’34”

Università degli Studi di Firenze – Dipartimento di Architettura

Corsi di Laurea: Architettura Magistrale, Architettura Magistrale

Specialistica, Scienza dell’Architettura, Magistrale Design, Disegno industriale.

Seminario a cura di Marcello Scalzo, Alberto Di Cintio, Massimiliano Masci, Giorgio Verdiani.

Collaboratori al Seminario: Tommaso Becattini, Irene Cini, Luca Da Frassini, Gianfranco Direnzo, Andrea Pasquali, Paolo Pazzaglia.

Collaboratori all’evento: Berna Aydın, Claudio Giustiniani, Giancarlo

Littera, Carlotta Ludovici, Angela Mancuso, Francesca Manni, Alessandro Spennato

Proiezioni serali in Piazza Sant,Ambrogio, nella ex chiesa di Santa Verdiana

23

PROIEZIONI

Mediarc International

Scuole di Architettura internazionali

Q

uesta prima edizione di Mediarc International affianca dopo 12 edizioni il Festival con lo spirito di raccogliere altre voci dal mondo sui suoi temi caratteristici.

All’esperienza nata venti anni fa abbiamo infatti sentito l’esigenza di affiancare il racconto di “altri” punti di vista sui temi dell’architettura e del design che ci interrogano oggi: sulla sostenibilità delle trasformazioni urbane nelle megalopoli, sui nuovi modelli insediativi meta-urbani, sull’evoluzione dell’immaginario collettivo urbano nell’epoca della globalizzazione e del web.

E’ ormai nella nostra esperienza quotidiana di didattica e ricerca l’abitudine alla collaborazione in team multidisciplinari e internazionali: Mediarc International è stata perciò la naturale evoluzione che racconta anche in video il nostro modo di lavorare e costruire conoscenza in team con studenti e colleghi stranieri.

La Facoltà di Architettura di Firenze ha negli ultimi anni fortemente incrementato gli scambi culturali e scientifici con facoltà e istituti di altri paesi sia tramite la consolidata rete europea Erasmus che le collaborazioni extra UE: ospitando studenti e docenti in mobilità da circa 75 facoltà europee (Erasmus LLPP) e 60 rapporti di collaborazione scientifica

a cura di Paola Puma

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extraUE a Firenze si realizza il fertile scambio di idee e approcci diversi che rappresenta al meglio il carattere globale della cultura contemporanea.

Siamo perciò particolarmente lieti che alla prima edizione di Mediarc International abbiano partecipato facoltà di diversi continenti e paesi: dal Venezuela all’Iran, dalla Georgia a Israele alla Russia e così via, in un virtuale tour intorno al mondo le cui tappe ci auspichiamo di aumentare in futuro.

video the way we work and build knowledge as a team with students and foreign colleagues.

The Faculty of Architecture of Florence has in recent years significantly increased the cultural and scientific exchanges with faculties and institutions of other countries both through the established network of the European Erasmus partnerships and outside the EU: by hosting students and teachers from about 75 faculties in Europe (from Erasmus LLPP program) and from about 60 countries in extraUe scientific collaborations in Florence is realized the fertile exchange of ideas and approaches that best represents the global nature of contemporary culture.

We are therefore particularly pleased that the in first edition of International Mediarc have participated faculties in various continents and countries: Venezuela , Iran, Georgia , Israel to Russia and so on, in a ideal tour around the world whose stages we hope to increase in the future.

T

his first edition of Mediarc International joins the Festival after 12 editions with the spirit of gathering other voices from the world on its characteristic themes.

After twenty years in fact we felt the need to share the storytelling of “the other” points of view on the issues of architecture and design that challenge us today: the sustainability of urban transformation in megacities, the new urban settlement models, urban evolution of the collective imagination in the age of globalization and web.

It’s in our daily experience of teaching and research the habit to collaboration in multidisciplinary teams and Mediarc International was therefore a natural progression that tells its story in the

Paola Puma

25

1.

9 (Taller de proyectos de la Facultad de Arquitectura y Urbanismo de la Universidad Central de Venezuela), universidad nacional ubicada en Caracas, Venezuela. Paralela, pero no simultáneamente, se realizaron talleres similares en Guatemala y el Reino Unido. Los Workshop, deberán permitir comprobar en la práctica docente directa algunas de las hipótesis planteadas en los grupos de trabajo (WT) y las reuniones del consorcio (NM).

“Caracas - Venezuela” TITLE: 12 Talleres, un objetivo: El espacio público como agente transformador YEAR: 2012 CLIP LENGTH: 5:28 ASISTENCIA Y DISENO GRAFICO: Victor Sanchez Taffur FOTOGRAFIAS: Gianni Napolitano, Sophia Bedoya, Fabio André Sanson,

Nayrin Forne, Anabela Pérez, Adolfo

Machado, Victor Sanchez Taffur EDICION Y MONTAJE: Victor Sanchez Taffur

2.

MUSICA: El ten eleven- My only swerving COORDINATOR: Gianni Napolitano

ABOUT THE CLIP El video muestra las partes de Caracas (4 municipios de Baruta, Chacao, Libertador y Sucre) analizados en el taller internacional de 2012 PROYECTO ALFA III: ALFA es un programa de cooperación entre instituciones de educación superior de la Unión Europea y América Latina. ALFA III, la última fase del programa, conserva el objetivo original de las fases anteriores, es decir, promover la Educación Superior en América Latina como medio para contribuir al desarrollo económico y social de la región.

Workshop_ red ADU 2020: los Workshop son las acciones más multitudinarias de las planificadas para realizarse en el marco de la RED ADU_2020. Junto con los Proyectos Piloto (PPP) son la única actividad que se realiza con estudiantes en las universidades participantes. El primero de estos workshop se realizó en la Unidad Docente

“Tbilisi - Georgia” TITLE: Tbilisi is a communication YEAR: 2013 CLIP LENGTH: 1:06 AUTHOR: Mariam Rusishvili COORDINATOR: Nana Iashvili

ABOUT THE CLIP Tbilisi always has been home to people of diverse cultural, ethnic, and religious backgrounds. And all these factors still become one here, in my hometown. It’s a place, where You may wonder how everything is connected in its little magical ways ABOUT THE AUTHOR Mariam Rusishvili is graduated from Tbilisi State Academy of Arts. She is 3D modeling & projecting specialist and also a graphic designer. This movie is the latest she has taken in the list of small movie-clips on different themes.

26

3.

ronment Design of Shenkar College of Design and Engineering, the department of Architecture of the University of Florence and the department of Architecture and Civil Engineering of the Univesity of Pavia.

The general aim of the project is to create a comprehensive digital documentation of the archaeological site of Masada. The data acquisition is done through laser scanning and photogrammetry. This methodology will give us a data base of accurate three-dimensional geometrical information in the form of a Point cloud and extensive photographic imagery, which can be used to created textured three-dimensional geometry.

“Tbilisi - Georgia” TITLE: Tbilisi nascence YEAR: 2013 CLIP LENGTH: 1:47 AUTHOR: Mariam Rusishvili COORDINATOR: Nana Iashvili

ABOUT THE CLIP The theme of the clip is the Georgian capital’s description and the historical nascence legends using 3D animation views of the city.

ABOUT THE AUTHOR Mariam Rusishvili is graduated from Tbilisi State Academy of Arts. She is 3D modeling & projecting specialist and also a graphic designer. This movie is the latest she has taken in the list of small movie-clips on different themes.

ABOUT THE AUTHOR The project is led by Dr. Rebeka Vital from Shenkar College of Design and Engineering (Israel), Prof. Stefano Bertocci from the University of Florence (Italy) and Prof. Sandro Parrinello from the University of Pavia. The movie was produced

by Shenkar College of Design and Engineering. Other contributors and participants of the project: Prof. Filippo Fantini from the University of Pavia, and doctoral students from the University of Florence: Sara Bua, Sara Porzilli and Francesca Picchio.

4.

“Tel Aviv - Israele” TITLE: Digital documentation of the Archaeological site of Masada YEAR: 2013 CLIP LENGTH: 2:20 AUTHOR: Rebeka Vital, Shenkar College of Design and Engineering

ABOUT THE CLIP The Masada project was developed as an ongoing research collaboration between the department of Interior Building and Envi27

5.

Petrozavodsk (Russia).

Il video illustra le attività di ricerca del laboratorio Landscape Survey &Design, con il Museo Federale dell’Isola di Kizhi (Russia) relativamente alla documentazione della chiesa della trasfigurazione della Pogost dell’isola. Il monumento, appartenente alla lista dei siti UNESCO, è stato rilevato con tecnologia laser scanner per facilitare gli interventi di restauro eseguiti dal Museo.

“Tel Aviv - Israele” TITLE: A day in Shenkar YEAR: 2012 CLIP LENGTH: 4:16 AUTHOR: CONCEPT AND PRODUCTION: Shenkar College of Design and Engineering (students and Lecturers).

MANAGEMENT, POST-PRODUCTION AND ANIMATION: Studio Bilderish SOUND: Dima Lipshiz

ABOUT THE AUTHOR Sara Porzilli è WArchitetto e dottoranda della scuola nazionale in scienza del rilievo e della rappresentazione architettonica presso l’ateneo fiorentino, Aurora Sorini è Architetto.

ABOUT THE AUTHOR / THE CLIP Students and lecturers of Shenkar College of Design and Engineering in Israel, took a camera and documented the different activities that take place in the various departments in Shenkar College.

7.

“Habana - Cuba”

6.

“Kizhi - Karelia”

TITLE : Documentation of the Antonellis’ Fortresses YEAR: 2012

TITLE: La Pogost dell’Isola di Kizhi: rilievo laser

CLIP LENGTH: 17:52

scanner per l’analisi della struttura architettonica

AUTHOR: Sandro Parrinello; Sara Porzilli; Marco Ci-

della Chiesa della Trasfigurazione

priani

YEAR: 2011

ABOUT THE CLIP Il video racconta lo stato di avanzamento della ricerca sulla documentazione delle architetture antonelliane, che si svolge tra Europa (Italia e Spagna) e America (Cuba, PortoRico, Messico, Panama, Stati Uniti, Venezuela e Santo Domingo) attraverso reti di cooperazione scientifica internazionale tra diverse Università ed

CLIP LENGTH: 04:51 AUTHOR: Sara Porzilli, Aurora Sorini

ABOUT THE CLIP Le attività documentate nel video rientrano tra le esperienze di ricerca promosse dal progetto europeo “Woodenarch” al quale partecipano l’Università di Firenze (applicant), l’Università di Pavia, l’Università di Oulu (Finlandia) e l’Università di

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enti di tutela del patrimonio. I rilievi, eseguiti con numerose metodologie, mirano alla creazione di una banca dati virtuale sulle opere degli Antonelli attraverso la creazione di modelli 3D interattivi.

ABOUT THE AUTHOR Francesca Picchio è Architetto e dottoranda della scuola nazionale in scienza del rilievo e della rappresentazione architettonica presso l’ateneo fiorentino

9.

ABOUT THE AUTHOR Sandro Parrinello è Architetto e ricercatore presso l’Università degli Studi di Pavia nonché responsabile della ricerca oggetto del video; Sara Porzilli è Architetto e dottoranda della scuola nazionale in scienza del rilievo e della rappresentazione architettonica presso l’ateneo fiorentino; Marco Cipriani è Architetto

“Teheran-Iran” TITLE: Documentation of Oudlajan area in Teheran YEAR: 2012 CLIP LENGTH: 8:12 AUTHOR: Matteo Pasquini

ABOUT THE CLIP Il video racconta un workshop di Urban Design organizzato da l’Università di Teheran, l’Università di Pavia e l’Università di Firenze che si è svolto a Teheran relativamente ad una porzione del centro storico di Oudlajan. Il workshop, al quale hanno partecipato 30 studenti provenienti da diverse facoltà di Teheran, si è concentrato sullo studio di un percorso pedonale del centro suggerito dal governo locale, per il quale ciascun gruppo di studenti ha preso in esame una singola porzione ed ha elaborato una proposta di riqualificazione e rifunzionalizzazione degli spazi realizzando disegni e modelli 3D del sistema urbano.

8.

“Samara- Russia ” TITLE : Samara workshop YEAR: 2012 CLIP LENGTH : 6:43 AUTHOR: Francesca Picchio

ABOUT THE CLIP Il video illustra un workshop di Urban Design organizzato dall’università di Samara (Russia) e dall’Università degli Studi di Firenze. L’esperienza tratta la riqualificazione degli ambienti interni agli isolati urbani di una porzione del centro storico di Samara con interventi di nuova edificazione e di design proposti da un gruppo di studenti provenienti da diverse università della Russia e dell’est Europa.

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ABOUT THE AUTHOR Matteo Pasquini è Architetto e dottorando della scuola nazionale in scienza del rilievo e della rappresentazione architettonica presso l’ateneo fiorentino.

30 NOVEMBRE 2013

PREMIAZIONE CONCORSO

Premio festival Arch-Video-Web

“arch-video-web”

C

oncorso bandito dal Dipartimento di ARCHITETTURA nell’ambito del Festival MEDIARC e rivolto ai giovani laureati in Architettura, Ingegneria e Disegno Industriale per tesi di laurea in video o multimediali, e ad autori di video di progettazione di opere di architettura e design. Il concorso prevede due sezioni:

giuria: Cosimo Carlo Buccolieri Alberto Di Cintio Saverio Mecca

- Miglior film-progetto per Tesi di Laurea - Miglior film-progetto di opera realizzata La giuria: Cosimo Carlo BUCCOLIERI - Architetto, professore ordinario di Tecnologia dell’Architettura presso il Dipartimento di Architettura DIDA dell’Università di Firenze.

Alberto DI CINTIO - Architetto, ricercatore e docente universitario presso il Dipartimento di Architettura DIDA dell’Università degli Studi di Firenze.

Saverio MECCA - He is Full Professor of Building Production at University of Florence and since November 2009 to 31 December 2012 has been Dean of the Faculty of Architecture and now, since 1 january 2013, is Dean of new Department of Architecture.

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TESI DI LAUREA 1° PREMIO

Sinossi

D

Rodrigo Korovessis

opo un attenta analisi dell’ area è stata prevista una riqualificazione mantenendo come asse principale di tutto il progetto la preesistenza storica delle mura arnolfiane. Ho cercato allo stesso tempo di creare delle soluzione alla barriera che formano tra le due zone dell’ area presa in considerazione .Inoltre ho voluto eliminare la strada che attualmente attraversa le mura e divide il quartiere dal suo sfogo naturale: L’ Arno. Le soluzioni adottate sono state l’ inserimento di nuovi elementi attrattivi ed emergenti.

Nel video ho cercato di ricreare il percorso tipo che il visitatore potrebbe fare iniziando la sua “passeggiata” dallo spazio polivalente coperto da una semi cupola in vetro, passando sotto la struttura per il mercato, arrivando fino al Lungarno e percorrendo il nuovo tratto fino alla terrazza sull’ Arno passando sotto la “Nuova Torre”. attraversando il giardino ed in seguito salendo sulle mura per arrivare tramite il camminamento sospeso alla sala espositiva della “Nuova Torre” e terminare con la visuale che potrebbe avere sulla terrazza panoramica all’ ultimo piano.

Questo percorso sarà interrotto da una visuale a volo d’ uccello per apprezzare il progetto nell’ insieme ed il passaggio tra luce naturale ed artificiale.

TITOLO: “Riqualificazione dell’area tra Porta S. Frediano e Lungarno Soderini- S. Rosa a

Firenze”

REGIA E MONTAGGIO: Rodrigo Korovessis MUSICA: “I love You” dei Woodkid DURATA: 5’ 32” ANNO: 2013

“Per l’eccellenza del linguaggio e della tecnica usati nella comunicazione visiva, con cui affronta il tema della riqualificazione del tessuto urbano che può rappresentare elemento decisivo per il miglioramento della vita degli abitanti e forte richiamo turistico”

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TESI DI LAUREA SEGNALAZIONE

Sinossi

N

el filmato è stata proposta la simulazione del percorso che un passeggero in partenza e conseguentemente in arrivo deve obbligatoriamente fare, nella proposta di progettazione del nuovo aereoporto di Tianjin.

Il nuovo terminal servirà ad ampliare la capacità di accoglien¬za del vecchio aeroporto. La progettazione del nuovo aeroporto rientra nell’ espansione già iniziata nel 2007 di una delle città ECO-CITY più famose al mondo, quella di Tianjin in Cina.

Il processo progettuale ha osservato attentamente soprattutto gli aspetti climatici ed ambientali dell’area per poi approfondire i temi relativi alla sostenibilità e alla riduzione dell’impatto ambientale di tali opere; queste in evidenzia durante tutto il filmato: tetto verde, effetto camino, schermature brise soleil, aggetti di copertura, verde interno, raccolta acque piovane, specchio d’acqua e ripartizioni interne, pannelli fotovoltaici per la produzione di energia e wind-catcher.

Rocco Emiliano Ierinò

TITOLO: “Tiae Tianjin International Eco Airport” REGIA E MONTAGGIO: Rocco Emiliano Ierino’ MUSICA: Theme Soundtrack “The Day After Tomorrow” ; Hans Zimmer Oogway Ascends “Kung Fu Panda Soundtrack” DURATA: 6’ 13” ANNO: 2013

“Per l’ottima elaborazione grafica con un rendering di alta qualità, che esalta e sottolinea una progettualità di scala vasta e di sofisticata progettazione”

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TESI DI LAUREA SEGNALAZIONE Maria Demichele

Sinossi

I

l mio progetto di tesi consiste nella realizzazione di un corto animato, che ha come soggetto la traduzione della notte 272 - “La camera delle statue” - de “Le Mille e Una notte”, contenuta nel libro “Storia universale dell’infamia” (1961) di J. L. Borges.

In ordine di svolgimento, il progetto ha previsto: l’analisi dell’autore e delle sue caratteristiche narrative, la documentazione sfondo della storia “La camera delle statue”, la documentazione sul contributo cinematografico dell’autore, l’analisi della trama, la documentazione storica del soggetto della trama, la documentazione iconografica dei personaggi e dei luoghi della trama, l’ideazione dei personaggi e delle ambientazioni, la realizzazione dei personaggi e delle ambientazioni, l’organizzazione delle scene secondo uno storyboard, l’assemblamento delle scene, e la scelta della musica di sottofondo. A termine di questo progetto, sono giunta alla riflessione che la buona riuscita di un corto animato avvenga nella piena consapevolezza degli strumenti a disposizione, sia teorici che pratici. A livello teorico, mi è servito approfondire e conoscere a fondo le caratteristiche della narrativa borgesiana per trarne gli aspetti più accattivanti, che potessero potenziare il mio progetto. A livello pratico, ho cercato di plasmare uno stile illustrativo coerente.

TITOLO: “LA CAMERA DELLE STATUE” AUTORE: MARIA DEMICHELE MUSICA: TONTA-EGYPT SONG DURATA: 6’ 40” ANNO: 2013

“Per la originalità dell’ideazione creativa che, partendo da un racconto di favolistica, ricrea spazi fantastici di una preziosa architettura d’interni ricomposta in un percorso di interculturalità”

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OPERA REALIZZATA 1° PREMIO

Sinossi

C

ommittenza: nel 1501 i Consoli dell’Arte della Lana e gli operai del Duomo di Firenze; dal 1997 l’industria del turismo di massa chiede milioni di copie del David.

Data 1504-1997 Le innumerevoli copie del David di Michelangelo realizzate dopo il Digital Michelangelo Project del 1997-1999. Dopo la realizzazione del primo modello digitale ad opera della Stanford University, sono stati prodotte e vendute copie fedeli del David. queste copie sono in resina e polvere di marmo, vengono prodotte usando stampi in acciaio ottenuti dal modello digitale proprieta’ della Stanford University.

Il video consiste nella realizzazione di una visione a basso costo: una ripetizione ossessiva di innumerevoli David colorati e danzanti. Ottenuti tramite stampi in gomma siliconica ricavati da una copia del David, a sua volta ottenuta dalla scansione del vero David, fatta dal Digital Michelangelo Project. L’opera costituisce anche una volontaria e provocatoria violazione dei diritti sul modello 3d detenuti dalla Standford University. Nonché una riflessione sul paesaggio urbano e quotidiano trasformato dall’industria del turismo.

Quale è il vero David?

Antonio Buffa

TITOLO: “SHIT SHOP” AUTORE: ANTONIO BUFFA DURATA. 4’ 21” ANNO: 2012 MUSICA: “Scheiße” di Lady Gaga

“Per la geniale costruzione delle figure del soggetto, ottenute con un abilissima manipolazione della plastilina ed un efficace montaggio audio e video, dedicato alla mercificazione dell’arte laddove, comunque, gli shop nei musei hanno allargato ed ampliato la fruizione pubblica delle opere d’arte”

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CONFERENZA

“Public identity and common space” interventi: Maria Livia Olivetti Francesco Careri

Ricerca e/è azione

I

l seminario, attraverso la narrazione dell’esperienza maturata dal gruppo di ricerca Living Urban Scape nel corso della sperimentazione PICS nel quartiere di Pietralata a Roma, propone di riflettere su quali possano essere oggi i metodi capaci di riattivare paesaggi urbani dimenticati, rivelandone il potenziale di luoghi di e per la vita comune degli abitanti.

Annalisa Metta introduce: Adolfo Baratta Maria Livia Olivetti, Università Roma Tre

Architetto e dottore di ricerca lavora presso l’Università degli Studi

Presentazione del programma Living Urban Scape e all’azione Valle Aurelia in Progress - Maria Livia Olivetti, Università degli

di Roma Tre dove è coordinatrice del progetto di ricerca nazionale

finanziato dal MIUR “Living Urban Scape – Abitare lo spazio urbano”. Ha pubblicato una monografia e diversi saggi sul rapporto tra architet-

tura e sistemi vegetali. All’attività di ricerca ha sempre affiancato

Studi di Roma Tre

l’esercizio della professione. Nel 2010 ha vinto il premio “Qualità

Italia giovani” con il progetto per una biblioteca nel Comune di Oli-

L’esperienza PICS a Pietralata, Roma -

vadi (con C. Garofalo). Nel 2013 ha fondato la piattaforma di ricerca

ed azione “PICS – Public Identity and Common Space” nel cui sviluppo e

Francesco Careri, Università degli Studi di Roma Tre

lavoro è attualmente impegnata.

Costruire paesaggi quotidiani. Riflessioni a margine del lavoro PICS a Roma - Annalisa

Francesco Careri, Università Roma Tre

Ricercatore presso il Dipartimento di Architettura dell’Università degli Studi di Roma Tre, dove dirige e coordina il Master Arti

Metta, Università degli Studi di Roma Tre

Architettura Città, è stato membro fondatore di Stalker/Osservatorio Nomade. Chiusa l’esperienza Stalker ha fondato il Laboratorio Arti

Proiezione del video “Rivoluzionando parchetto Feronia: uno spazio (in) comune”

Civiche, una struttura aperta e interdisciplinare che compie ricer-

che e progetti sulla città attraverso l’esperienza diretta degli spazi complessi e l’interazione con gli abitanti. Tra le sue pubblicazioni

Introduzione a cura degli autori

più importanti “Walkscapes. Camminare come pratica estetica” pubblicato da Einaudi.

Annalisa Metta, Università Roma Tre

Dottore di ricerca in Architettura dei Parchi, dei Giardini e Assetto del Territorio, è ricercatore presso il Dipartimento di Architettu-

ra dell’Università degli Studi di Roma Tre, ove è membro del Comitato Scientifico del Corso di Perfezionamento in Progettazione dei Parchi e dello Spazio Pubblico OPEN e del gruppo di ricerca Living Urban Scape. Ha svolto didattica in diverse università italiane e straniere,

tra cui l’Universitat Politecnica di Catalunya, Barcellona e la Penn

University, Philadelphia. Suoi saggi sono presenti su libri e riviste specializzate. È tra i fondatori e partner nello studio di progettazione Osa architettura e paesaggio (Roma).

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PROIEZIONI

Sinossi

R

TITOLO: Rivoluzionando parchetto Feronia - uno spazio

oma, Maggio 2013, quartiere di Pietralata. Un nutrito gruppo di abitanti si unisce ad un gruppo di studenti, paesaggisti ed architetti giunti da diverse parti d’Europa per trasformare nel corso di una settimana un’area verde parzialmente incolta ed abbandonata in un giardino pubblico in grado di accogliere le diverse comunità che vivono nel quartiere.

(in) comune AUTORI: Associazione Internazionale di Scienza e Cinematografia con l’Associazione Culturale Parchetto Feronia MONTAGGIO: Roberto Fucci OPERATORI DI RIPRESA VIDEO: Angelo e Beniamino Caputo DURATA: 20 minuti

Breve profilo dell’Associazione Culturale Parchetto Feronia

I

l Parchetto Feronia viene realizzato negli anni ottanta con la terra e il materiale di riporto prodotto durante la costruzione della linea B della Metropolitana di Roma. Nel 2004, dopo che per oltre un decennio il parco viene utilizzato come discarica di materiali edili (anche tossici) e luogo di spaccio, un gruppo di cittadini organizzato e volontario inizia a pulire e bonificare l’area verde. Nel 2006 i cittadini fondano l’Associazione Culturale Feronia con l’intenzione di combattere il degrado ambientale e sociale e restituire alla collettività̀ uno spazio verde urbano. Nel 2011, all’interno del nascente “Parchetto Feronia” e con il contributo dell’Associazione e del Municipio, viene realizzata una nuova area ludica per bambini.

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L “Tecno-medioevo e postmetropoli” TAVOLA ROTONDA

a tavola rotonda prende spunto da un precedente convegno realizzato a Torino il 20 giugno presso il Museo Regionale di Scienze naturali, all’interno della mostra dedicata al Tecno-Medio-Evo, dal titolo Citymakers. Città e mondi possibili tra science fiction e immaginario tecnologico.

Con il presente incontro si vogliono suggerire strategie urbanistiche, informazionali e filosofiche, mettendo a confronto le città utopiche e distopiche della letteratura internazionale con quelle che sono le visioni cinematografiche della fantascienza più visionaria, coniugate con gli scenari dei manga e anime giapponesi e coreani, di orientamento cyberpunk: le Post-Metropoli risultano, dunque, da questi aggregati urbani, come città-megalopoli che hanno lo spleen cinematografico di Metropolis di Fritz Lang, riletto da Ridley Scott in Blade Runner o nella Terra Dei Morti viventi di George Romero, rivisitati alla luce delle ultime tendenze delle Neo-Tokio degli anime giapponesi o delle visioni futuribili di Mondi Virtuali, Social Network e Videogames di science-fiction e noir.

Coordina

Franco Montanari Interventi di

Marcello Pecchioli Fabio Fornasari Emmanuele Pilia

Marcello Pecchioli

L

aureato in Filosofia della scienza, critico multimedia, critico cinematografico, artista tecnologico, videomaker, docente presso la Specialistica del

DAMS Cinema di Padova, si occupa di linguaggi visivi, multimedialità, video, installazioni, ambienti elettronici. È il Presidente dell’associazione “Age of Future” nonché ideatore del Progetto Tecno-Medio-Evo nel suo complesso.

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Fabio Fornasari

A

rchitetto e artista, svolge la propria attività occupandosi di progetti che pongono il mostrare e il raccontare al centro del proprio lavoro: allestimenti museografici, progetti di installazioni. Partecipa a progetti crossmediali che studiano il ruolo delle immagini nella cultura dell’uomo in un continuo rapporto tra arte e scienza. Suo l’allestimento del Museo dell’Ottocento-Galleria d’Arte Moderna (2006) Via Palestro - Milano. E’ coautore del Museo del Novecento (2010) a Milano presso l’Arengario. A Roma ha progettato e allestito mostre al Foro Romano, alle Terme di Diocleziano e alle Scuderie del Quirinale.

E’ autore del nuovo Museo alle Terme di Caracalla.

Collabora con il CNR-IRPPS di Roma e ha collaborato con il CERN di Ginevra realizzando installazioni sul racconto della ricerca.

Ha insegnato presso la Facoltà di Sociologia di dell’Università di Urbino “Carlo Bo”, l’Accademia di Belle Arti di Bologna e a NABA - Nuova Accademia di Belle Arti - di Milano.

Emmanuele Jonathan Pilia

N

ato a Civitavecchia nel 1985, si forma nella Facoltà di Architettura Valle Giulia.

Interessato alle contaminazioni tra cybercultura, epistemologia ed estetica, è particolarmente attento alle espressioni architettoniche ed artistiche che raccolgono l’eredità situazionista e la sfida neoutopista della corrente di pensiero transumanista. Dal 2008 è Art Director della rivista di epistemologia «Divenire, rassegna interdisciplinare di studi sulla tecnica ed il postumano», curata da Riccardo Campa, per la quale cura il progetto grafico e scrive diversi saggi. Nello stesso anno, fonda a Ladispoli, assieme a Emanuele Sbardella, l’associazione culturale Emergenze, con la quale progetta diversi eventi artistici. Dal 2009 collabora con la cattedra di disegno dell’architettura tenuta dal prof. Fabio Quici. Nel 2011 fonda, assieme a Massimiliano Ercolani ed Emidio Battipaglia, il laboratorio di sperimentazione architettonica ALTA, e nel 2013, assieme ad Alessia Paola Roberta Rinaldi ed Emidio Battipaglia la casa editrice Deleyva Editore.

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L

PERFORMANCE

“Per favore mi lasci nell’ombra” con Paolo Lauri e Claudio Ascoli

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’intervento artistico di Claudio Ascoli e Paolo Lauri prende a prestito l’intrigante titolo dall’incipit di una intervista che molti anni fa rilasciò Carlo Emilio Gadda.

Ossequioso e collerico, diviso fra paranoica timidezza e incontenibili furori, già negli anni ’30 Gadda si lascia andare ad un divertente sproloquio sui primi esempi di postmetropoli e lo fa partendo dalla narrazione-analisi della costruzione in primis di una casa, e poi della sua casa!

Anche in quest’occasione lo spettatore può riconoscere e gustare la fosforeggiante genialità del grande macaronico e l’accensione di intentata novità del suo linguaggio.

Gadda, in sostanza, si oppone ad un mondo non dissimile da quello paventato anni dopo da Gregotti in Architettura e postmetropoli: “…la costruzione di un ambiente urbano sembra fatto oggi non di disegno di cose e di spazi tra le cose con un ordine dotato del senso della qualità del possibile, ma soprattutto di accumulazione di segni come accessori della comunicazione; gli edifici sono diventati pure immagini o supporto di immagini, (…) una vita urbana fondata sul consumo incessante piuttosto che sullo sviluppo ragionevole ed equo.

Così proprio gli architetti più loquaci sembrano diventasti afasici nei confronti della propria pratica artistica per eccesso nell’uso di un linguaggio comunicativo indifferente al senso e ridotto quindi a calligrafia.”

In altra forma, ma con analoga analisi, Gadda recita: “L’Uggia disse un giorno al Cattivo Gusto: “Fabbrichiamo una città dove poter imperare senza contrasti: tu sarai re, ed io la regina”. E altrove: “La questione dei tramezzi è per me d’importanza grandissima: negli alberghi il tramezzo più spesso unisce che non divide (…); parole e sospiri, acqua fredda, acqua calda, vanno come ala invisibile o suono da una camera all’altra, legando l’attenzione del giovine al catarro del vecchio.”

La performance di Ascoli e Lauri, con la partecipazione degli attori Noemi Betszercei, Marco Bianchini, Monica Fabbri e Roxana Iftime, accosta, senza soluzione di continuità, parole gaddiane, interventi canoro-musicali d’epoca di De Angelis ed ombre in movimento a cura di Paolo Lauri.

E sono immagini di Porte.

Porte che si aprono, porte che si chiudono. Porte che cambiano, luoghi che cambiano: cambia il luogo non cambia la porta, cambia la funzione, a volte anche la porta. Spariscono i segni di ciò che è passato, spesso rimangono solo i ricordi. Dentro, al di là della porta, che sia aperta o chiusa, nuova o vecchia, ci sono strati di memoria che si sommano alle novità della vita quotidiana. Cinema chiusi, teatri chiusi, librerie chiuse, monumenti svenduti. Mangia, bevi, passa veloce, gira e vai, poca attenzione alle vite vere dei luoghi che cambiano. Rimpianti dei ricordi, che spesso niente hanno a che vedere con la realtà passata. Le città con la bellezza di un organismo vivente crescono,

strato su strato, somma di differenze e di contraddizioni, si assestano trovando col tempo un equilibrio, come nel passato.

PAOLO LAURI Nato a Milano, si è diplomato in Scenografia all’Accademia di Belle

Arti di Firenze. Il suo percorso artistico si è sviluppato fin dall’inizio in ambiti molteplici: pittura, fotografia, grafica, scenografia.

Ha insegnato Discipline Pittoriche al Liceo Artistico Statale di Fi-

renze e tenuto corsi di figura dal vero all’Università dell’Età Libera del Comune di Firenze. Collabora con China Vista Education Group,

agenzia per l’orientamento agli studi artistici degli studenti cinesi

in Italia. Ha svolto attività professionale nel campo dell’architettura d’interni e design, realizzando scenografie di spettacoli televisivi e film. Con lo Studio Limite si è occupato di grafica e cinema d’anima-

zione. Ha lavorato con il Dipartimento di Tecnologia dell’Architettura dell’Università di Firenze per un importante progetto sull’architettura etnica. Partecipa da diversi anni alle attività della compa-

gnia teatrale Chille de la balanza. Attualmente, oltre a occuparsi

di didattica, di grafica e di allestimenti, la sua ricerca è dedicata principalmente alla pittura e alla fotografia.

CLAUDIO ASCOLI - CHILLE DE LA BALANZA La compagnia CHILLE DE LA BALANZA fu fondata a Napoli dal regista-at-

tore Claudio Ascoli nel 1973. Sulla sua attività è stato pubblicato il saggio di Costanza Lanzara ‘TEATRO,COMUNQUE.’ Dopo una ricerca sulle

tradizioni popolari, i Chille sono attratti dallo studio delle Avanguardie del XX secolo. Contemporaneamente sviluppano una attenzione

verso il luogo e la performance di Teatro in strada, raccogliendo successi in Germania, Spagna e soprattutto Francia, dove incontrano H. W.

Muller, il padre delle architetture gonfiabili. Nell’85 si trasferiscono a Pontassieve (Fi), dove installano un Laboratorio, una Casa-residenza e il TEATRO D’ARIA di Muller. Ma la svolta avviene nel 1998 con

l’arrivo nell’ex-città manicomio di Firenze, SAN SALVI. Qui la compagnia avvia un importante progetto tuttora in essere, oggi denominato “San Salvi città aperta - Abitare i confini”. In esso i Chille hanno

inteso realizzare un percorso libero e rigoroso di TEATRO DEL LUOGO, aperto al contemporaneo, alle diversità, alle culture, ai linguaggi, alla memoria. E nascono così la “Passeggiata”, l’Estate a San Salvi, un centro di studi su Antonin Artaud, il film LA TRILOGIA DELLA VITA, LA LIBERA REPUBBLICA DELLE ARTI E DELLE CULTURE. Negli ultimi anni i

Chille e Claudio Ascoli si sono particolarmente dedicati al teatro di

narrazione e allo STORYTELLING: è in corso Seeing stories, un progetto

europeo che proporrà a settembre 2014 un Festival europeo di sotrytelling

a Firenze. In questi mesi Ascoli e i Chille lavorano sull’intri-

gante parallelo tra AMLETO E DON CHISCIOTTE, con l’obiettivo di una nuova produzione teatrale per la prossima estate fiorentina.

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PROIEZIONI

Sinossi

“SOLAR DECATHLON - La casa che verrà”

L

a competizione internazionale Solar Decathlon ogni due anni seleziona venti università di tutto il mondo che progettano e poi costruiscono la casa di domani, alimentata cioè dall’energia solare e in grado di presagire i bisogni del futuro. Dieci le prove per testare la qualità dei venti prototipi in gara nello stesso luogo, il national mall di Washington DC, dove dal 2002 si susseguono biennalmente le edizioni americane della competizione.

Il video mostra e analizza le particolarità di una delle venti case in gara.

AUTORE: Chiara Salvo e Chiara Tonelli PRODUZIONE: Kimera Produzioni DURATA: (23’) ANNO: 2013

Chiara Tonelli Ricercatrice confermata in Tecnologia dell’architettura presso il Dipartimento di Architettura dell’Università degli Studi di Roma Tre, ha coordinato il primo progetto italiano ammesso a Solar Decathlon. Si occupa di management del processo edilizio e di progettazione ambientale, applicati sia alla scala urbana, sia alla scala dell’edificio. Architetto dal 1995, è autrice di numerosi progetti a livello preliminare, definitivo ed esecutivo, per privati ed enti pubblici.

Kimera produzioni e’ una giovane factory il cui obiettivo e’ lo sviluppo e la produzione di format per l’italia e per il mercato estero. Nasce dall’iniziativa di Chiara Salvo.

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2.

Sezione 2: Taranto, Brindisi, Manfredonia,Venezia (nuovo terminal container), Livorno (nuova PLT), Malta, La Laouata (Tunisia), La Louza (Tunisia), Al Maharas (Tunisia), Al Zar At (Tunisia), Allouet El Gounna (Tunisia), L’Estaque (Francia), La Rochelle (Francia), Saint Quay portrieux (Francia), Coma Ruga (Spagna), Alcanar (Spagna), Setùba (Portogallo), Betonhaven Vrouwenpolder (Paesi Bassi), Steengoed Dierenbenodigheden (Paesi Bassi), Ketelmeer (Paesi Bassi), Kornwerderzan (Paesi Bassi), Lunden-Gabet (Danimarca), Bregnor (Danimarca), Forde Yacht Club (Germania), Wackerballig (Germania), Kiel (Germania), Hohen Wieschendorf (Germania), Oksiwie (Polonia), Sopot (Polonia), Danzica (Polonia), El Gouna (Egitto), Doha (Quatar), Jebel Dhana (Emirati Arabi), Ruwais (Emirati Arabii), Al Mirfa (Emirati Arabi), Maritime City (Nuovo- Dubai), Singapore, Shangai (Cina), Palm Island (Dubai), The World (Dubai).

“PORTI ISOLA” AUTORE: Manlio Marchetta e Tiffany Geti NUMERO VIDEO: 5 DURATA: (20’) ANNO: 2013

Sinossi

I

l porto-isola, può essere concepIto come uno degli ingredienti delle post-metropoli contemporanee o future.

Esso può articolarsi in: isola naturale, dotata di porto o porti; isola artificiale, dotata di porto o porti; porto interamente artificiale che forma, in quanto tale, un’isola.

Il programma si compone di 5 sezioni: 1. Il sistema portuale; 2. I porti isola esistenti nel mondo; 3. Esempi di nuove isole portuali nel mondo ed utopie di progetto; 4. Progetti di porti pre-post lauera; 5. esempi di nuovi porti-isola e sistemi sostenibili.

Sezione 1: Il porto di marina di Carrara, il porto di Livorno, il porto di Viareggio, Corfù, Genova, Porto Empedocle, Cagliari, interporto toscano A. Vespucci (LI), Gallipoli, Portoferraio, Nuova ipotesi porto off-shore per Livorno.

Sezione 3: Venice New port Container and Logistic, Shangai Yangshan (Nuovo porto container), Progetto Dubai Maritime city (Dubai) Sezione 4: Portoferraio (idee e progetti), Porto isola a largo di Livorno, Nuove ipotesi portuali per Marina di Carrara, L’isola naturale di Gallipoli, Nuova Piattaforma Logistica Toscana (Livorno), un progetto per “La riqualificazione dell’area vasta tirrenica: un porto sostenibile”

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Sezione 5: The Maldives Solar Island Resort, Integrazioni con sistemi energetici alternativi: il caso della PLT e la riqualificazione dell’area vasta tirrenica: un porto sostenibile.

Esempi di progetti di isole articolate in navi-cittàà e di città su piattaforma, Lillypad City- the floatting City, Haiti Harvest City, esempio di una città flottante indipendente.

3.

Sinossi

“V200 - TORINO”

N

el fare architettura, la costruzione del consenso collettivo, è un processo lento e lungo perché nasce, a differenza di un piano urbanistico o di manufatto architettonico, non attraverso norme o volumi fisici ma attraverso il sentimento di appartenenza di un luogo alla comunità. Gli abitanti del quartiere, e quindi della città, sentono loro i luoghi solo se si possono identificare con essi. Per fare questo è necessario che a monte della consegna delle architetture e degli spazi urbani ci siano degli enzimi capaci di far nascere questo senso di appartenenza.

Questo video-racconto del masterplan, V200 Torino, attraverso gli attori interessati al processo rappresenta il desiderio, di un nuovo modello di sviluppo urbano.

REGIA: Paolo Riolzi PRODUZIONE: Città di Torino ANNO: 2013 LINGUA: Italiano con sottotitoli in inglese Durata: 04’30’’

Paolo Riolzi Architetto di formazione, si occupa di indagare con fotografie e video i processi urbani che accadono nella città contemporanea, con particolare interesse al rapporto tra lo spazio architettonico e il paesaggio sociale che lo abita. Ha esposto in gallerie, musei e spazi dedicati all’architettura, presso Triennale di Milano, Cité de l’Architecture et du Patrimoine di Parigi, Fondazione MAXXI Roma, XII Biennale di Architettura di Venezia, Museion, Nowhere gallery. È docente di Fotografia alla facoltà di Design e Arti di Bolzano e di cultura visuale al Politecnico di Milano. Pubblica con diversi editori.

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4.

“ITALIAN PORTRAIT” REGIA: Paolo Riolzi PRODUZIONE: A+1AA Alfonso Femia Gianluca Peluffo ANNO: 2011

Sinossi

I

l progetto video Italian Portrait rappresenta, attraverso tre video-cartoline, e frammenti di piazze unʼanalisi di come noi siamo stati incapaci di modificare il nostro patrimonio identitario. Le cartoline delle nostre piazze sono la foto ricordo che riportiamo a casa, non agiamo minimamente nel trasformare il nostro territorio, ma preferiamo ripetere esperienze condivise. La costruzione del progetto nasce da una suggestione: il ricordo dellʼIntervallo RAI fra un programma televisivo e lʼaltro, che evoca un periodo della nostra storia in cui le nuove infrastrutture (autostrade) ed i nuovi media (televisione) cominciano a mettere in contatto le persone sul territorio nazionale, contribuendo a costruire il sentimento di appartenenza allʼunità del Paese.

LINGUA: Italiano DURATA: 09ʼ59ʼʼ

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5.

Sinossi

“CONTRASTI PERIFERICI” REGIA E RIPRESE:

U

no sguardo sulle periferie europee e statunitensi, sugli edifici, le persone e i mezzi di trasporto. La bellezza dei luoghi non è un insieme di edifici eccellenti, ecoefficienti e sostenibili, ma nasce dalle relazioni tra questi, dal tessuto urbano dove si possono stringere e consolidare le relazioni umane e con l’ambiente.

Immagini di: Firenze (Sorgane), Paris (Vincennes, Plessis Robinson, Montreuil), Heraklion (Kissamos), New York (China town e Little Italy), Concord (Ashland)

Elisabetta Vannini

MONTAGGIO E SUONO:

Alice Vigni

CITAZIONI: Ugo Sasso VOCE: Francesco Pozzi DURATA

18‘

ANNO: 2013

Elisabetta Vannini Architetto, Libero Professionista e Vicepresidente Bioarchitettura Toscana Sezione di Firenze. Ha realizzato numerosi progetti per ristrutturazioni edili pubbliche e private, tra cui anche in BIOARCHITETTURA E BIOCLIMATICA, e Progettazione paesaggistica e del verde, e EDIFICI SPECIALISTICI, tra cui SCUOLE. Fortemente impegnata nell’attività didattica e formativa sia per corsi all’Università di Firenze sia per Direzione, organizzazione Tecnico-Scientifica e docenza per il Corso nazionale di Bioarchitettura.

E’ anche Consigliere d’Amministrazione per Toscana Energia Green Spa dal Settembre 2012.

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