GIORNALE LOCALE Domenica 19 maggio 2013
SETTIMANALE CATTOLICO MODENESE FONDATO NEL 1957 FONDATO NEL 1957 www.nostrotempo.it www.nostrotempo.it
Anno LVII n° 19 • euro 1.20
POSTE ITALIANE S.p.A. - SPED. ABB. POST. - D.L. 353/2003 (CONV. IN L. 27/02/2004 N° 46) ART. 1 COMM. 1 DCB DI MODENA - CONTIENE I.R.
Solidarietà
Iniziative
Il Ceis di Modena venerdì 17 ricorda questo anniversario A PAGINA 2
L’incontro con fratel Enzo Biemmi in Seminario
30 anni di ragionevole follia
La storia
Una fede umana
2814 km di fede e fatica A PAGINA 17
Il Punto
L’ncredibile viaggio di Domenico e Concetta A PAGINA 20
Il terremoto che a maggio dello scorso anno ha colpito la Bassa modenese ha indotto profondi cambiamenti nella vita delle nostre comunità. Il punto della situazione e il cammino che resta da compiere. Intanto la diocesi si ritrova a San Felice per la Veglia di Pentecoste Da pagina 5 a 14
Per nuovi passi di comunione e di solidarietà
E
’ trascorso un anno dai tragici eventi sismici che ci hanno colpiti; ancora visibili sono le tracce in tanti monumenti devastati, che attendono di essere ricostruiti, e meno visibili, ma non meno laceranti, sono ancora presenti le ferite prodotte nel cuore di tante persone. Alle popolazioni colpite rinnoviamo la nostra vicinanza e la nostra solidarietà. Nello stesso tempo vorrei invitare a ringraziare il Signore per i segni di speranza e per i semi di carità germinati dal cuore buono di tante persone, i cui frutti stanno davanti a noi come invito a proseguire, con speranza, sul cammino della ricostruzione materiale, sociale e spirituale. Dalle macerie del terremoto sono nati e nascono ogni giorno germogli di vita nuova, di un modo più relazionale e solidale di vivere la comunione a livello civile ed ecclesiale. Sono segni che incoraggiano a proseguire con fiducia il nostro cammino quotidiano. Per esprimere la nostra vicinanza alle popolazioni che ancora soffrono, per ringraziare insieme il Signore per il cammino di ricostruzione fatto questo anno, per rendere concreta e visibile la comunione di destino che ci lega, per continuare ad aprirci con speranza e fiducia al futuro, con la luce e la forza dello Spirito Santo, invito caldamente a partecipare alla Veglia di Pentecoste di sabato sera, 18 maggio, a San Felice sul Panaro, con inizio alle ore 21; inoltre ricordo la Colletta Diocesana, fissata per domenica 26 maggio, in ogni parrocchia, a favore delle popolazioni colpite dal sisma. La Beata Vergine Maria, nostra Madre, che incessantemente abbiamo invocato in questo anno e che non ci ha lasciato mancare il suo conforto e la sua protezione, sostenga il nostro cammino. Modena 13 maggio, festa della Madonna di Fatima + Antonio Lanfranchi Arcivescovo
Avanti, con fiducia
D
• Nostro Tempo
opo le prime scosse del 20 maggio, lo scorso anno, scrivevamo su queste pagine della volontà forte di sentirci tutti “cittadini della Bassa”. Per offrire, ognuno secondo le proprie capacità e possibilità aiuto, solidarietà e vicinanza, parole delle quali solo in certi, difficili momenti si apprezza in pieno il significato. Poi la terra ha tremato ancora il 29, questa volta non solo abbattendo muri e scuotendo gli animi, ma portando anche morte nel modenese, dove si sarebbero contate 17 vittime. “Sarà dura, ma certamente ce la faremo, grazie anche alla solidarietà, grandissima, che si è messa in moto in queste giornate e che stiamo sperimentando concretamente, ogni giorno. Verrà il tempo di rimettere i mattoni uno
sull’altro: la forza e la tenacia aiuteranno e sosterranno gli animi”: erano queste le parole che usavamo un anno fa per parlare del “nostro” terremoto. Un evento a seguito del quale, come ebbe a dire l’arcivescovo mons. Lanfranchi durante la Veglia di Pentecoste a Finale Emilia, “non abbiamo vergogna a confessare il nostro bisogno reciproco di consolazione, di conforto, di speranza”. Già, il conforto e la speranza: a un anno di distanza segnato da un intenso e continuo lavoro, possiamo dire che quel conforto e quella speranza, quel bisogno di essere e sentirci comunità unita li abbiamo davvero sperimentati. Ce lo aveva ricordato anche papa Benedetto, giungendo a farci visita a Rovereto. Durante questi dodici mesi abbiamo sempre cercato di tenere alta l’attenzione sulle nostre “comunità che ripartono”, proprio grazie a quella solidarietà e a quella speranza. Oggi, in questo numero che coincide
con l’anniversario esatto del sisma, presentiamo nelle pagine interne un ampio resoconto sul cammino compiuto e cosa ha concretamente significato per tanti, da Modena come da ogni parte d’Italia, “essere prossimi” a questa nostra terra. E, per parte nostra, cosa ha voluto dire sperimentare una vicinanza che va oltre il dato puramente umano e diventa qualcosa di più; diventa comunione. Permane la consapevolezza che il percorso sarà ancora lungo, che le ferite non sono ancora rimarginate e che la solidarietà dovrà continuare a rendersi manifesta, nelle forme più varie. Rimane però, al tempo stesso, la certezza che la speranza, resa concreta in tante azioni, volti e storie che s’intrecciano, è quella salda virtù che ci consente di guardare al futuro con una sguardo non rassegnato ma, piuttosto, orientato ad una fiducia che non viene a mancare nemmeno nei momenti di prova più difficili.