IIS Telesi@ - Controluce giugno2013

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PRONTOACORRERE E questo è per mia madre e per mio padre A tutti coloro che credono che la luce esista

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accontare cinque anni in una dozzina di righe e un centinaio di parole è come sperare che qualcuno capisca la tua vita solo guardandoti negli occhi. La memoria fa fatica a dondolarsi tra i ricordi. Sono entrato in questa scuola senza riferimenti né certezze. Ne esco (credo, spero) consapevole e deciso. Ho sperimentato la paura di scegliere, l’ansia di sbagliare, il senso di inadeguatezza dei primi anni adolescenziali. La vertigine del vuoto. Sono inciampato tante volte, caduto tantissime. Ho vissuto in bilico tra la voglia di fare e l’impressione di non farcela. Ho pianto per la timidezza a rontando le prime delusioni. Guardavo dall’esterno una realtà che non mi apparteneva, lo specchio senza riconoscermi. Facevo della fragilità il mio cavallo di battaglia, cercando sempre di impegnarmi per non ferire le persone. Una ad una. Ad oggi non so dirvi se ci sono riuscito e se ce l’ho fatta no in fondo. Da qualche parte, ai tropici, vive una mosca che imita le vespe. Ha quattro ali come tutte quelle della sua specie, ma le tiene una sull’altra, così sembrano due. Ha l’addome a strisce gialle e nere, le antenne e gli occhi sporgenti e ha anche un pungiglione nto. Non fa niente, è buona. Ma, vestita come una vespa, gli uccelli, le lucertole, persino gli uomini la temono. Può entrare tranquilla nei vespai, uno dei luoghi più pericolosi e vigilati del mondo, e nessuno la riconosce. Ho pensato tante volte di seguire la mosca che imita le vespe. Mi mimetizzavo come un insetto stecco tra i rami secchi. Dovevo stare in disparte senza farmi notare. Gli stimoli e le spinte giuste mi hanno dato la forza di rompere l’involucro. Ho rubato la disciplina dell’esteriorità da Russell ed ho cominciato a giocare nel mondo degli adulti, acquisendo (forse) competenze e sicurezze. Non posso non ricordare tutte le persone che mi hanno dato ed insegna-

to tanto. Ringrazio tutti i professori che ho incontrato durante questi cinque anni di didattica, formazione e crescita emotiva. Coloro che hanno creduto in me n dall’inizio, sperando e cercando di capirmi, valorizzando i talenti individuali e rispettando ogni studente-adolescente-uomo. La valorizzazione della diversità, l’amore per l’altro, l’etica del merito e del sacri cio è il messaggio più bello che potevate comunicarmi. Ho apprezzato la vostra passione, la tenacia a non mollare, la voglia sempre continua di mettersi in discussione, cambiare metodologia, aiutare il gregge smarrito al di là della cattedra. Certi gesti si percepiscono anche quando non vengono detti. Non perdete mai la gioia e l’entusiasmo e la lungimiranza in quello che fate. Ringrazio la Preside per tutta la vitalità e l’energia e il senso del dovere che mi comunicato in questi anni. Per lo spirito di sacri cio e abnegazione che segue nella forte difesa dei suoi ideali e di una Scuola che ama e vuole migliorare. Mi ha aiutato a crescere da tantissimi punti di vista, abbattendo la pigrizia e proiettandomi oltre barriere ideologiche e dogmatiche. L’amore che ha per i suoi alunni è incommensurabile. Ed ha una grandissima forza nel non trascurare nessuno, nel permettere ad ogni tessera del puzzle di sentirsi importante e trovare la sua giusta collocazione. C’è bisogno di continuare a credere nei giovani. Il tempo ve ne darà ragione.. Ringrazio il Centro Studi Sociali Bachelet e Don Franco Piazza per le belle iniziative promosse nella Valle Telesina e per l’intensa opera di azione sociale a servizio della collettività e della dignità delle persone. Devo ringraziare la Fondazione Gerardino Romano per la pro cua collaborazione con la rivista (avviata ben tre anni fa) e per gli stimoli e gli spunti di ri essione che ha saputo far nascere durante gli amabili incontri culturali del Mercoledì. Mi avete regalato sincere emozioni ed importanti

percorsi di crescita. Ringrazio il professore Felice Casucci per le continue ispirazioni, la disponibilità, l’a etto mostrato e le lezioni di vita che mi ha silenziosamente impartito. Spero di portare con me (come direttrice del futuro) il suo forte senso civico e la profonda solidarietà sociale che gli appartiene e lo caratterizza. Ringrazio la Società Dante Alighieri per la ducia mostratami e la prof.ssa Ruggiero per avermi guidato e spronato ogni giorno in questa direzione. Ringrazio il vecchio direttore e fondatore del giornale Gianclaudio per aver creduto in me e per i suoi consigli; se oggi posso scrivere quello che penso senza paura è anche un po’ merito suo. Ringrazio VOI redazione per avermi scelto, supportato e seguito sempre e comunque, per il vostro impegno ed i vostri sacri ci, per il forte spirito di partecipazione che vi ha contraddistinto: meritate un mondo all’altezza dei sogni che avete. Non perdete mai la voglia di fare e continuate a guardare con sguardo critico ciò che vi circonda. La sensibilità è il miglior dono che si possa ricevere. Ringrazio chi c’è stato e chi ci sarà alla guida del giornale, tutti coloro che non ho nominato per dimenticanza; vogliate perdonarmi, ma questo è soprattutto ed anche per voi. Ringrazio chi mi è stato vicino e mi ha permesso di diventare la persona che sono oggi. Ringrazio i miei compagni di classe che in questi 5 anni, nel bene o nel male, hanno condiviso con me questo viaggio: Marco, Ornella, Gianluigi, Domenico, Rina, Roberta, Federica, Lucrezia, Giulia, Maddalena, Loris, Francesco, Anna N., Anna, Paride, Alberto, Ilario, Ferdinando e Teresa. Grazie. Di Matteo Di Donato

Giugno 2013

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