Av e trasformazioni urbane

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accompagnarsi alle relazioni tra tracciati, manufatti e territorio. L’interesse ad un tale esperimento nasce inoltre dalla convinzione (che ci si propone di esemplificare e dimostrare nel seguito) che le effettive potenzialità trasformative dell’Alta Velocità (di cui molti affermano in termini di teorie generali la forza incisiva nella modificazione dell’assetto complessivo dei territori attraversati) non abbiano ancora trovato un’efficace rispondenza sul piano dei progetti effettivi ad esse correlate, né alla scala territoriale né a quella urbana; né, infine , un effettivo inserimento del tema all’interno del dibattito più alto intorno alla ricerca di muovi paradigmi di analisi e progetto per le modificazioni contemporanee della forma del territorio. In tal senso l’analisi degli scenari proposti dal CorridoioV evidenzia diverse possibilità di applicazioni progettuali significative, ma quella del nodo di Verona all’interno delle modificazioni del nord est italiano emerge con evidenza (soprattutto se l’osservazione è condotta secondo le considerazioni precedenti) per la sua centralità tematica e le questioni sul tappeto, in grado di scandagliare - se non tutte - la gran parte delle problematiche descritte, in quanto: territorio maturo e a livello di saturazione; grande vivacità imprenditoriale a differenti livelli e settori applicativi; presenza e rilevanza del reticolo storico delle città; presenza e rilevanza del reticolo recente dei distretti produttivi; esistenza di piattaforme logistiche terrestri e marittime; degrado ambientale generato dai modelli insediativi e dalla contrapposizione città/distretti; saturazione della

viabilità. Ma anche snodo assolutamente significativo all’interno della politica dei corridoi, come intersezione tra Corridoio I e Corridoio V sul Quadrante Europa, grande interporto veronese che costituisce un’infrastruttura di livello nazionale specificamente vocata al governo di flussi internazionali ed a rapportarsi con il sistema generato di piattaforme logistiche. Inoltre, la contemporaneità con l’attuazione di numerosi progetti di notevole dimensione, indotti non esclusivamente dall’Alta Velocità ma anche da esigenze intrinseche di ampliamento delle attività direzionali, amministrative, finanziarie, espositive, quale concentrazione locale delle attività del territorio, enfatizza il potenziale progettuale che esprime oggi il nodo veronese: il P.R.U.S.S.T. dell’area agricolo/industriale ex-Z.A.I. quale polo finanziario, culturale, residenziale e commerciale; la connessione con il casello autostradale come “magnete” (nodo d’interscambio); la nuova stazione e la riforma di quella attuale in rapporto alle Mura Magistrali; la metrotranvia che deve collegare le “porte” della città con l’aeroporto ed i nodi del sistema metropolitano; il Polo Scientifico e Tecnologico nell’altra area importante exagricolo/industriale (la “Marangona”); il potenziamento del Quadrante Europa (Polo logistico e direzionale); la realizzazione del World Trade Center su progetto di Norman Foster; l’ampliamento e riorganizzazione della Fiera, la navetta che collega sul tracciato del “Cardo Massimo” il casello autostradale all’area centrale all’Arena : sono tutti elementi di grande attualità che configurano il disegno della nuova città.

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