Psicologia dello sviluppo 3/ed - Cap. 9 - Lo sviluppo emotivo e affettivo

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328   Capitolo 9  ▮  Lo sviluppo emotivo e affettivo

di allerta o di attivazione, che può raggiungere livelli troppo alti per un funzionamento efficace. La rabbia, per esempio, spesso richiede una regolazione. È normale per un bambino battere i piedi e piangere in maniera incontrollabile o qualche volta fare le bizze, ma ci si preoccuperebbe se fossero i genitori a esibire le emozioni in questo modo. L’abilità nel controllare le proprie emozioni è strettamente legata all’espressione e alla comprensione emotiva ed è una dimensione chiave dello sviluppo (Denham et al., 2003; Rothbart e Bates, 2006; Thompson, 2006). I processi di regolazione emotiva possono essere interni al soggetto, attraverso processi di autoregolazione, o esterni al soggetto per cui la regolazione è attribuita a un’altra persona. Tali processi riguardano sia emozioni a valenza negativa come rabbia furiosa, paura e tristezza eccessiva associate a un vissuto spiacevole, sia emozioni positive come la gioia smisurata o l’orgoglio, in relazione a determinate regole culturali. In termini evolutivi, tra le dinamiche per la regolazione dell’emozione durante l’infanzia possiamo trovare: ▮▮ Stimoli da esterni a interni. I neonati fanno soprattutto affidamento su stimoli esterni, come i loro genitori, per regolare le emozioni. L’intervento dei genitori è fondamentale nel primo anno di vita: essi calmano i bambini quando sono agitati o in uno stato di sofferenza fisica (mal di pancia, fame, freddo), li cullano, li accarezzano, cercano di distrarli. Con la crescita e lo sviluppo di competenze sempre maggiori, i bambini sono in grado di impegnarsi nell’autoregolazione delle proprie emozioni. ▮▮ Strategie cognitive. Le strategie cognitive per la regolazione delle emozioni come il pensare alle situazioni sotto una luce positiva, l’evitamento cognitivo, lo spostamento e la focalizzazione dell’attenzione, aumentano con l’età. ▮▮ Attivazione (arousal) emotiva. Crescendo i bambini sono in grado di controllare il loro eccitamento emotivo (per esempio, il controllo delle esplosioni di rabbia). ▮▮ Scegliere e gestire contesti e relazioni. Crescendo i bambini imparano sempre più a selezionare e gestire situazioni e relazioni in modi utili a ridurre le emozioni negative. Con lo sviluppo, infatti, aumenta il controllo che i bambini possono esercitare sugli stimoli elicitanti emozioni negative; per esempio, con lo sviluppo motorio possono scappare da ciò che li spaventa. ▮▮ Fronteggiare lo stress. Man mano che i bambini crescono, sono sempre più capaci di sviluppare strategie per far fronte allo stress (strategie di coping). Naturalmente, vi sono ampie variazioni individuali nell’abilità dei bambini a modulare le loro emozioni e queste differenze spesso rimandano alle componenti del temperamento di cui parleremo nelle prossime pagine. Anche i genitori e i pari giocano un importante ruolo nello sviluppo emotivo, influenzando il processo di regolazione emotiva. In sintesi, per i principali approcci alla competenza emotiva questa è data da un insieme più o meno variegato di abilità diverse. Denham e colleghi (Halberstadt, Denham, Dunsmore, 2001) hanno anche provveduto a definire una competenza socio-affettiva che unisce insieme i concetti di competenza emotiva e quello di competenza sociale: sono diversi gli aspetti in cui è chiaro come l’individuo competente rispetto alle proprie emozioni – che le sa esprimere, le sa comprendere e le sa regolare – sia più competente anche nell’interazione sociale. Nelle interazioni tra pari, ad esempio, l’attivazione emotiva può essere molto forte, sia in senso positivo sia negativo, e la capacità di comprenderla negli altri e regolarla in se stessi è fondamentale per una buona riuscita delle interazioni.

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