Psicologia dello sviluppo 3/ed - Cap. 9 - Lo sviluppo emotivo e affettivo

Page 22

342   Capitolo 9  ▮  Lo sviluppo emotivo e affettivo

9.3.1  Descrizione e classificazione del temperamento Come descriveresti il tuo temperamento o quello di un amico? I ricercatori hanno descritto e classificato il temperamento degli individui in modi diversi. Esamineremo tre di questi modi.

La classificazione di Chess e Thomas Gli psichiatri Stella Chess e Alexander Thomas (Chess e Thomas, 1977; Thomas e Chess, 1991) hanno identificato tre tipi base, o cluster di temperamento: Bambino facile. Uno stile di temperamento in cui il bambino generalmente ha un umore positivo, stabilisce velocemente una routine regolare e si adatta facilmente alle nuove esperienze. Bambino difficile. Uno stile di temperamento in cui il bambino tende a reagire negativamente e piange frequentemente, costringe a irregolari routine giornaliere ed è lento ad accettare le nuove esperienze. Bambino “lento a scaldarsi”. Uno stile di temperamento in cui il bambino ha un basso livello di attività, è piuttosto negativo, mostra bassa adattabilità e presenta un umore piatto.

▮▮ Il bambino facile: questo bambino generalmente ha un umore positivo, stabilisce rapidamente una routine regolare nell’infanzia (per esempio, mantiene costanti gli orari del sonno o del pasto), si adatta facilmente alle nuove esperienze. ▮▮ Il bambino difficile: è un bambino che reagisce negativamente e piange spesso, costringe il caregiver a routine quotidiane irregolari, è lento ad accettare i cambiamenti. ▮▮ Il bambino “lento a scaldarsi” o a lenta attivazione: questo bambino ha un basso livello di attività, qualche volta è negativo e mostra un umore piatto. Nei loro studi longitudinali, Chess e Thomas hanno visto che il 40% dei bambini studiati potevano essere classificati come facili, il 10% come difficili e il 15% “lenti a scaldarsi”. Si noti che il 35% non entra in nessuno di questi tre modelli, ma occorre anche tenere presente la metodologia impiegata dai due ricercatori consistente nella registrazione delle descrizioni materne e non nell’osservazione diretta del comportamento dei bambini. I ricercatori, comunque, hanno visto che questi tre gruppi di base rimangono moderatamente stabili nel corso dell’infanzia. Uno studio recente ha rivelato che i bambini piccoli con un temperamento difficile mostravano una maggiore sensibilità nei confronti delle modalità di cura rispetto ai bambini facili: essi, infatti, esibivano più problemi quando sperimentavano un basso livello di cura e meno problemi quando invece sperimentavano un alto livello di cura (Pluess e Belsky, 2009).

L’inibizione comportamentale di Kagan Un altro modo per classificare il temperamento si focalizza sulle differenze tra un bambino timoroso, pacato, timido e un bambino socievole, estroverso e sicuro di sé (Asendorph, 2008). Jerome Kagan (2002, 2008, 2010) considera la timidezza verso gli estranei (pari o adulti) come un aspetto di un’ampia categoria di caratteri chiamata inibizione verso l’estraneo. I bambini inibiti reagiscono a molti aspetti di non familiarità con iniziale evitamento, ansia o atteggiamento sommesso, a partire da 7 a 9 mesi d’età. Kagan ha visto che l’inibizione è piuttosto stabile durante l’infanzia. Uno studio recente ha classificato i bambini in tre gruppi: molto inibiti, molto disinibiti e intermedi (Pfeifer et al., 2002). Valutazioni di follow-up svolte a 4 e 7 anni d’età, hanno dimostrato una continuità sia per l’inibizione sia per la mancanza d’inibizione, sebbene a 7 anni un sostanziale numero di bambini inibiti si era spostato nei gruppi intermedi.

La classificazione di Rothbart e Bates Vengono continuamente create nuove classificazioni del temperamento Mary Rothbart e John Bates (2006) recentemente hanno concluso che le

san67535_ch09_319-374.indd 342

20/01/17 10:58 AM


Turn static files into dynamic content formats.

Create a flipbook
Issuu converts static files into: digital portfolios, online yearbooks, online catalogs, digital photo albums and more. Sign up and create your flipbook.
Psicologia dello sviluppo 3/ed - Cap. 9 - Lo sviluppo emotivo e affettivo by McGraw-Hill Education (Italy) - Issuu