Manuale di Psichiatria e Psicologia Clinica 5/ed - - Cap. 9 - Disturbi dissociativi

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PARTE II

Disturbi psichici

Tabella 9.1 Criteri diagnostici secondo il DSM-5 per l’Amnesia dissociativa A. Un’incapacità di ricordare importanti informazioni autobiografiche, di solito di natura traumatica o stressogena, non riconducibile a normale dimenticanza. B. I sintomi causano disagio clinicamente significativo o compromissione del funzionamento in ambito sociale, lavorativo o in altre aree importanti. C. La condizione non è attribuibile agli effetti fisiologici di una sostanza o a una condizione neurologica o medica di altro tipo (per es., crisi epilettiche parziali complesse, postumi di un trauma cranico). D. La condizione non è meglio spiegata da: disturbo dissociativo dell’identità, disturbo da stress post-traumatico, disturbo da stress acuto, disturbo da sintomi somatici, oppure disturbo neurocognitivo maggiore o lieve. Specificare se: • Con fuga dissociativa: un viaggio intenzionale o un vagare disorientato associati ad amnesia per la propria identità o per altre importanti informazioni autobiografiche. Fonte: American Psychiatric Association (2014). Manuale diagnostico e statistico dei disturbi mentali DSM-5, 5 ed. Milano: Raffaello Cortina Editore; riproduzione autorizzata.

naturali. L’esordio è solitamente improvviso. La sua durata può essere di pochi minuti o di molti anni, e si possono avere uno o più episodi nel corso della vita. Il verificarsi di un episodio indica la possibilità del suo ripetersi a seguito di nuovi eventi stressanti o traumatici. L’amnesia può avere una risoluzione spontanea, soprattutto se l’individuo viene allontanato dalle circostanze traumatizzanti, o protrarsi cronicamente per lungo tempo o per sempre. Il disturbo va differenziato da un lato da situazioni di amnesia dovute a patologie organiche o a intossicazioni esogene e dall’altro dalla simulazione (Tab. 9.2). Tra le patologie organiche vanno considerati in primo luogo i traumi cranici, che causano però più frequentemente amnesie retrograde piuttosto che anterograde. Inoltre le notizie anamnestiche di un trauma fisico, spesso accompagnato da perdita di coscienza, aiutano nella diagnosi. Nei casi dubbi l’uso dell’ipnosi, che porta a un rapido recupero dell’amnesia psicogena, può dirimere i dubbi diagnostici. Anche nell’epilessia ci possono essere fenomeni amnestici, che però si accompagnano per lo più ad anomalie motorie. In questo caso è dirimente il riscontro di anomalie all’EEG. Deficit di memoria si riscontrano negli stati confusionali e nelle demenze, in cui però vi sono marcate e complesse alterazioni di altre funzioni psichiche, cognitive, affettive e comportamentali. Infine nei disturbi amnestici legati all’uso di farmaci o droghe esiste un’alterazione della memoria a breve termine, che è invece conservata nell’amnesia dissociativa. Per quanto riguarda la simulazione, la diagnosi differenziale è fondamentalmente clinica, basata principalmente sulle complessive caratteristiche di personalità (i soggetti con disturbi

Tabella 9.2 Diagnosi differenziale dell’Amnesia dissociativa Traumi cranici Epilessia Stati confusionali o demenze Uso di farmaci o droghe Simulazione

Anamnesi, amnesia retrograda, insensibilità all’ipnosi Anomalie motorie, alterazioni all’EEG Alterazioni della memoria a breve temine, alterazioni cognitive e o demenze comportamentali Anamnesi, alterazioni della memoria a breve termine Caratteristiche di personalità, esistenza di un guadagno secondario


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