Il Ponte - La rivista italiana in danimarca

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di Lucia Rota Andersen

Nello scorso maggio sono andata in Friuli Venezia Giulia con un gruppo di soci della Dante. E’ stato un viaggio molto ricco di esperienze . Abitavamo a Grado. La prima visita è stata all’antica basilica di Aquileia che ospita un grande mosaico pavimentale, il più esteso di tutto il mondo cristiano occidentale. È diviso in 10 tappeti figurati, con soggetti biblici simbolici illustrati con viva abilità e fantasia. Ne siamo rimasti affascinati! Il discorso con il mosaico però non si è fermato qui. E’ continuato a Spilimbergo comunemente conosciuta come la “Città del mosaico”, sede della prestigiosa Scuola Mosaicisti del Friuli. L’istituto fondato nel 1922, è il più importante centro internazionale di riferimento professionale nel campo dell’arte musiva. Siamo stati così fortunati da poterlo visitare. Abbiamo visto alcuni allievi all’opera, ammirato alle pareti copie tratte da mosaici romani, bizantini... fino a creazioni in stili più attuali. Perfino la scala che ci riportava all’ingresso era un vero capolavoro. La scuola offre corsi professionali, di perfezionamento, di introduzione al mosaico e corsi aperti a tutti coloro che vogliono provare a cimentarsi con questa antichissima arte. Si copiano e si studiano i mosaici del passato, alternandoli a creazioni attuali. Molti lavori portano la firma della scuola come ad es. tutto il ciclo musivo del Foro Italico a Roma quasi 10000 mq. e il rivestimento musivo della cupola del Santo Sepolcro a Gerusalemme di ca. 345mq. Vengono organizzati importanti eventi espositivi in Italia e all’estero in Francia, in Canada, in Australia ...In Italia il 20

maggio 2011, nella splendida cornice di Piazza Duomo grande successo ha avuto la mostra di mosaici “Biciclette, paesaggi e volti nella storia del Giro d’Italia.” L’internazionalità della Scuola Mosaicisti è all’ordine del giorno. Perché la scuola è nata a Spilimbergo? Dal 500 al’ 800 ci fu una forte emigrazione stagionale a Venezia, bivio artistico per eccellenza tra Oriente ed Occidente tra Roma e Bisanzio. La Serenissima offrì alle maestranze friulane un lavoro ma diede loro anche un’idea brillante: utilizzare i sassi dei loro fiumi. Dalla prima metà dell’800 i mosaicisti cominciarono ad andare oltre Venezia, dalla Francia agli Stati Uniti dal Canada al Venezuela dall’ Argentina all’ Australia. Molti di loro fecero grandi fortune basti pensare agli impresari come gli Odorico di Sequals che si trova a 11 chilometri da Spilimbergo. Passeggiando per Copenaghen con turisti italiani mi fermo sempre nella piazza di Amalienborg per ammirarne la bellezza. I marciapiedi davanti ai palazzi sono opera di terrazzieri friulani, gli Odorico . Il libro “Dal Sasso al mosaico” racconta l’avventura dei terrazzieri e mosaicisti di questo piccolo lembo del Friuli, culla di quest’arte nei tempi moderni. Racconta quella meravigliosa storia che per più di due secoli ha visto e vede protagonista gente di Sequals e Spilimbergo, gente nata tra i sassi che, spargendosi per il mondo, ha saputo trarne ragione di vita e vere opere d’arte. I turisti italiani non sanno però che gli Odorico hanno operato e continuano a farlo. Molti musei, chiese, palazzi, inclusa l’Ambasciata italiana a Copenaghen e l’Istituto Italiano di Cultura a Hellerup, edifici ad Århus, e in altre città danesi, portano la loro firma. In Svezia nella cattedrale di Lund hanno curato la splendida abside su disegno di Joachim Skovgård, a Oslo nel parco di Vigeland i mosaici pavimentali ai piedi del monolite. Il colle di Sequals sorge sulla riva destra

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del torrente Meduna, al margine dell’alta pianura ghiaiosa rimasta libera dalle acque torrentizie. Era un paese povero. Molti emigrarono in cerca di un lavoro dignitoso, spesso come mosaicisti e terrazzieri. Vincenzo Odorico nato nel 1859 andò in Russia. Lavorò a San Pietroburgo e al Cremlino ben accolto dalla famiglia del futuro Zar Nicola, allora suo coetaneo. Venne poi mandato a Copenaghen per abbellire la Chiesa Russa a Bredgade. ( la Zarina era figlia del re danese Cristiano IX). Si copiano e si Nel 1880 studiano i mosaici ritornò nella del passato, capitale danese alternandoli a su invito creazioni attuali. del birraio J.C.Jacobsen Molti lavori lavorando portano la firma fino al 1920. della scuola come La sua ditta passò poi nelle ad es. tutto il ciclo mani dei figli e musivo del Foro dei nipoti . Al nipote Italico a Roma Enzo si deve il nuovo pavimento in marmo “della Sala dei Cavalieri” nel castello di Rosenborg, inaugurato il 16 aprile del 2008. Se dovessi nominare tutte le famiglie sequalsesi e friulane dai Carnera ai Cristofoli che si distinsero e si distinguono nell’arte del mosaico e del terrazzo in Danimarca non la finirei più. A proposito dei Carnera nel 1874 Andrea venne invitato a Copenaghen dal suo compaesano Vincenzo Odorico. Oggi Linda, validissima proprietaria e direttrice de “La Galleria del Mosaico”, ne continua la tradizione. Ringrazio chi mi ha fatto conoscere ed amare il Friuli questa terra dove mare, laguna, pianura, collina e montagna formano un tutt’uno, dove si incontrano diverse culture, diverse parlate, dove la gente ti accoglie a braccia aperte.


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