rivista cannobio n. 1

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www.cannobio.net Il nuovo centro secondo il progetto del geometra Arturo Fragni (Comunità Montana Valle Cannobina) con l’ing. Alessandro Panzacchi e l’arch. Renato Grinda.

Il centro degli interventi di protezione civile costadue milioni di euro

A Traffiume il Centro operativo misto Costerà circa due milioni di euro, arredi compresi, il nuovo centro logistico per gli interventi di protezione civile. Sarà la sede ufficiale del C.O.M., sigla che sta per Centro operativo misto, e sorgerà nell’area industriale di Cannobio, a Traffiume. L’opera che risponde ad esigenze di protezione civile è stata progettata dalla Comunità Montana Valle Cannobina. Sarà finanziata dalla Regione Piemonte, dalla Provincia del Vco, oltre che attraverso i fondi ristorni tasse frontalieri. Una prima parte, per un intervento di circa un milione di euro, verrà costruita nel corso del prossimo anno (la conclusione lavori è prevista entro il 2007). Intervento essenziale per poter accogliere la locale Croce Rossa, autorimessa e locali di servizio. Nel complesso di tratta di un’opera importante voluta dal comune di Cannobio, vista la sua

posizione baricentrica rispetto al territorio dell’Alto Verbano, avendo considerato che le associazioni di volontariato presenti sul territorio riescono ad intervenire in modo efficace rispetto a tutti i rischi individuati dal Piano di protezione civile. Proprio perché la realizzazione della sede del C.O.M. ha un importanza fondamentale per il Servizio di protezione civile, anche alla luce dei recenti casi di isolamento che le popolazioni dell’alto Verbano hanno dovuto sperimentare (interruzione della S.S. n. 34 e della S.S. n. 337 della Valle Vigezzo), la Comunità montana ha inserito l'intervento nel proprio Piano di sviluppo socio-economico e predisposto il progetto.

La funzione e l’utilità del Centro operativo misto per Cannobio e valle

Un compito strategico Il Centro dell'area Cannobio Valle Cannobina ha il compito strategico di servire la zona che comprende i comuni di Cannero e Cannobio fino al confine di stato Piaggio Valmara e in Valle Cannobina i comuni di Cavaglio Spoccia, Falmenta, Gurro e Cursolo Orasso. Nella nuova struttura, secondo una precisa strategia, si riuniranno gli enti presenti sul territorio che assolvono le funzioni di protezione civile, con le rispettive

strutture operative. Nel caso di questo C.O.M. saranno presenti: Croce Rossa Italiana, A.I.B., Vigili del Fuoco, Corpo forestale dello Stato, Soccorso Alpino, A.R.I. (Associazione radioamatori italiani) con il Servizio Emergenza Radio. Cuore del Centro sarà la sala operativa organizzata per funzioni di supporto e coordinamento in caso di eventi calamitosi. La sala operativa per la gestione di un sistema complesso dovrà garantire un servi-

zio ordinario con operatori e, in caso di emergenza accogliere, in postazioni operative (computer con connessione in internet, linee telefoniche e fax, ecc.) il personale delle Amministrazioni, degli Enti e delle Strutture operative coordinate. La sala operativa sarà strutturata per funzioni di supporto e non per rappresentanza burocratico-amministrativa.

Un “piano” di protezione ... in cammino Cannobio dispone già di un piano di protezione civile, cioè di uno strumento in grado di rispondere alle varie necessità che si possono presentare in caso di calamità, a prescindere dalle dimensioni e dai diversi rischi a cui può essere sottoposta la popolazione. “Si tratta però di un piano realizzato negli anni '90 - ricorda l'assessore alla protezione civile, Giorgio Bertolazzi -: è ovviamente datato. Per questo si impone una sua completa reGiorgio Bertolazzi visione che Assessore protezione civile stiamo facendo non più nell'ambito strettamente comunale, ma comunitario. Assieme cioè ai comuni della Valle", Bertolazzi, fa parte del gruppo di studio che, assieme ai quattro comuni della val Cannobina e alla Comunità montana, sta mettendo a punto un nuovo piano. Un piano che intende affermare la centralità dell'elemento preventivo e programmatorio nella gestione delle tematiche di protezione civile. “In questo Piano uno spazio particolare aggiunge Bertolazzi - viene ritagliato al ruolo delle associazioni di volontariato che operano nella protezione civile, parlo del Soccorso alpino, della squadra Aib, dei volontari della Croce rossa, dei radiomatori, un patrimonio di competenze e di disponibilità dal quale non si può prescindere e che ha dimostrato il suo valore sul campo delle diverse emergenze affrontate nel corso degli ultimi anni". Estremamente contenuti i tempi d’attuazione. “Siamo partiti nell’autunno del 2004 e dovremmo completare il Piano entro il 2006 - conclude Bertolazzi che precisa: “Sarà un piano di protezione che periodicamente verrà aggiornato, per essere pronto in caso di evenienza”. Un piano in... cammino.

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