Il vino in Italia e nel mondo: analisi, trend di mercato e sistemi di imbottigliamento

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IL VINO IN ITALIA E NEL MONDO Analisi, trend di mercato e sistemi di imbottigliamento Wine Report a cura di SocialMeter Analysis

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© 2016, Maxfone Srl Pubblicato nel mese di luglio Emesso da: Area Marketing - Sezione Comunicazione Ed. 1 Rev. 1 La proprietà intellettuale della metodologia di analisi dei dati, della loro elaborazione e presentazione in forma di report, è di Maxfone Srl. Ogni utilizzo al di fuori della committenza è soggetto ad espressa richiesta scritta alla Maxfone Srl che si riserva di concederne il permesso. Maxfone Srl dichiara che le informazioni contenute nel report sono a supporto della gestione strategica e operativa, esse vanno utilizzate come strumenti di supporto e non sostitutivi delle scelte strategiche e operative da personale qualificato e competente. Fatte salve le generalità contenute nei presenti paragrafi, non garantiamo che l’utilizzo dei dati contenuti nel report porterà a qualsiasi forma di ricavo o di risultato. Il contenuto del presente documento costituisce materiale riservato e soggetto a copyright. Ove citati, la proprietà intellettuale di altri brand appartiene all'azienda di riferimento. SocialMeter Analysis® e Photostream® sono marchi registrati da Maxfone Srl.


CONTENUTI

CLUSTER BIO ITALIA

IL MERCATO VITIVINICOLO NEL MONDO

GLI ATTORI DELL' IMBOTTIGLIAMENTO

ANALISI DI MERCATO: FRANCIA, GERMANIA, SPAGNA, PORTOGALLO

LE CINQUANTA CANTINE PIÙ IMPORTANTI IN ITALIA

GLI ENOLOGI PIÙ INFLUENTI


INDICE 1. IL MERCATO VITIVINICOLO NEL MONDO Produzione .................................................8 Consumo ..................................................12 I vigneti nel mondo .....................................17 Export .....................................................18 Import ....................................................22

2. LE CINQUANTA CANTINE PIÙ IMPORTANTI IN ITALIA La top ten delle cantine italiane .....................26 Le altre quaranta cantine .............................28 I migliori vini italiani ...................................36

3. GLI ENOLOGI PIÙ INFLUENTI

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INDICE 4. CLUSTER DEL BIOLOGICO IN ITALIA 5. ANALISI DI MERCATO: FRANCIA, GERMANIA, SPAGNA E PORTOGALLO I I I I

vini vini vini vini

francesi ......................................56 tedeschi ......................................60 spagnoli ......................................64 portoghesi ...................................68

6. I PRINCIPALI ATTORI DELL’ IMBOTTIGLIAMENTO Veneto ...............................................75 Liguria ...............................................78 Emilia Romagna.....................................78 Lombardia............................................81 Piemonte.............................................82 Toscana...............................................84 Lazio ................................................85 Sicilia.................................................86

FONTI

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1 IL MERCATO VITIVINICOLO NEL MONDO: Produttori, consumatori, superfici, trend

Prendete nota di questo numero: 2015, dicono che sarĂ da ricordare. Cercate questo stesso numero sulle etichette, potrebbe contrassegnare la migliore vendemmia del secolo. 7


L' ANNUS MIRABILIS PER LA PRODUZIONE MONDIALE DI VINO I PRODUTTORI BENEFICIANO DI UN'ESTATE STRAORDINARIA E DI UNA VENDEMMIA RECORD

I

dati parlano chiaro: se si eccettua il picco raggiunto nel 2013, è necessario andare indietro di quasi un decennio per raggiungere le vette che la produzione vinicola mondiale ha toccato nel 2015. Un punto di vedetta che viene raggiunto soltanto in annate particolarmente propizie, e all’interno del quale l’Italia ha saputo guadagnarsi una posizione privilegiata. Ma andiamo per ordine. Nel 2015 la produzione vinicola nel mondo ha registrato una crescita del 2,2% rispetto all’anno precedente, raggiungendo la ragguardevole cifra di 274,4 milioni di ettolitri prodotti. Ai numeri, diffusi dall’OIV Organisation Internationale de la vigne et du vin - e confermati

dalla Commissione europea, è naturalmente seguita un’ondata di ottimismo che ha investito sì gli storici produttori, ma anche quei paesi emergenti che, negli ultimi anni, hanno investito energie e ingenti somme di denaro nella produzione di vino. L’entusiasmo, oltre che dalla quantità e dai numeri, è anche motivato dalla qualità della vendemmia che, in paesi come il nostro - e stando alle dichiarazioni delle voci più illustri del settore - promette di contrassegnare la migliore annata del secolo. Per capire se l’entusiasmo è eccessivo o meno non ci resta che aspettare il momento in cui le prime bottiglie di questa florida annata saranno stappate.

L’Italia, con 49,5 milioni di ettolitri, è tornata ad essere il primo produttore mondiale di vino, rubando nuovamente la scena alla Francia, ferma a 47,5 milioni 8


I Ripartizioni ormai piuttosto stabili tra i produttori di vino, ma non mancano le sorprese

l podio della produzione di vino è stato quindi riconquistato dall’Italia, che ha dimostrato una crescita del 12% rispetto al 2014. Un dato, questo, molto positivo, soprattutto se paragonato a quello della Franca che, seppur non troppo distante come quantità di ettolitri prodotti, ha registrato una crescita di un timido 2%. La medaglia di bronzo è andata invece alla Spagna, con 37,2 milioni di ettolitri ma a fronte di un calo nella produzione del 6%. Numeri positivi, sempre in Europra, sono anche quelli che riguardano il Portogallo, con una crescita dell’8%, produzioni ben sopra alla media degli ultimi anni e un totale di 6,7 milioni di ettolitri. In calo la Germania, con un’inflessione del 4%. Per raggiungere il quarto posto dobbiamo andare invece al di là dell’oceano, dove troviamo gli Stati Uniti con i loro 22,1 milioni di ettolitri. Ma il nuovo continente è un’area eterogenea e diversificata, soprattutto al sud, dove l’Argentina ha registrato un drammatico calo del 12%, mentre il Cile una crescita record del 28%, e un totale di 2,8 milioni di ettolitri di vino prodotti. 9


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Andamento della produzione mondiale di vino negli ultimi anni, espresso in milioni di ettolitri

Di seguito sono riportati i paesi che, ad eccezione della crescita nella produzione del 2015, dimostrano un trend generalmente negativo, quindi che stanno producendo di meno.

Di seguito sono riportati i paesi che, al contrario, negli ultimi anni hanno dimostrato performance positive. Crescite notevoli si sono registrate in Nuova Zelanda, in Cile, in Africa del Sud e negli Stati Uniti, mentre meno importante in termini di numeri è stata la crescita della Cina.

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È

una classifica completamente diversa quella del consumo mondiale di vino, rispetto a quella della produzione. Una classifica che vede cinque paesi spartirsi la metà del consumo mondiale del vino. Nell’ordine, questi sono Stati Uniti, Francia, Italia, Germania e Cina. Agli Stati Uniti, con i loro 31 milioni di ettolitri, va infatti il 13% del consumo, e la conferma di una medaglia d’oro che già da qualche anno era in mano agli

statunitensi. Il secondo posto della Francia rappresenta un 11% della torta, e un consumo di 27,2 milioni di ettolitri, in leggero calo. L’Italia segue con i suoi 20,5 milioni, mantenendo un consumo pressoché stabile rispetto all’anno precedente. Al nono posto nella produzione, la Germania si posiziona invece quarta nel consumo, con quantità pari a quelle dell’italia (20,5 milioni di ettolitri), ma con una crescita dell’1,1% (contro il timido

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0,3% dell’Italia). La top five si conclude nel mercato asiatico, dove troviamo la Cina con un consumo di vino pari a 16 milioni di ettolitri e una crescita, rispetto al 2014, del 3,2% (eguagliata solo dall’Argentina) tra i dieci maggiori consumatori mondiali. Interessante notare come Regno Unito, Germania e Canada siano i paesi con una percentuale più alta di vino importato sul totale del consumo.


GLI STATI UNITI DOMINANO IL CONSUMO In (leggera) crescita rispetto al 2014, oltre alla produzione, anche il consumo mondiale

FRANCIA SECONDA, ITALIA TERZA MA LA CRESCITA PIÙ IMPORTANTE SI REGISTRA IN CINA, ARGENTINA E REGNO UNITO

L

o scenario relativo al consumo di vino nel mondo è piuttosto diverso rispetto a quello della produzione, e sia il podio che l’intera classifica presentano dati visibilmente diversi. I dati sembrano confermare quel trend iniziato con il nuovo secolo e che vede il consumo dei paesi tradizionalmente devoti al settore vitivinicolo calare drasticamente, a fronte di una crescita importante dei nuovi paesi consumatori. In generale, il consumo mondiale di vino sembra essersi stabilizzato dopo la crisi economica del 2008 e, nel 2015, ammonta a 240 milioni di ettolitri: un buon risultato rispetto ai 239 milioni del 2014, ma piuttosto negativo rispetto ai 243 milioni del 2013.

Francia, Italia, Germania, USA e Cina si spartiscono la metà del consumo mondiale di vino

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Andamento del consumo mondiale di vino negli ultimi anni, espresso in milioni di ettolitri

Paese consumatore

Milioni di ettolitri consumati nel 2015

Variazione consumo 2014-2015

USA

31,0

+1,0%

Francia

27,2

-1,2%

Italia

20,5

+0,3%

Germania

20,5

+1,1%

Cina

16,0

+3,2%

Regno Unito

12,9

+2,4%

Argentina

10,3

+3,2%

Spagna

10,0

+1,3%

Russia

8,9

-7,0%

Australia

5,4

-1,0%

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Di nuovo in calo i numeri riguardanti la superficie mondiale dedicata alla viticoltura: Europa giù, ma Cina in forte crescita SPAGNA, CINA, FRANCIA, ITALIA E TURCHIA SONO, NELL'ORDINE, I PAESI CON PIÙ SUPERFICI DEDICATE ALLA VITICOLTURA. LA SOMMA DI QUESTI CINQUE PAESI COSTITUISCE IL 50% DELLA SUPERFICIE MONDIALE COPERTA DA VIGNETI. TRA QUESTI, LA CINA HA DIMOSTRATO NEGLI ULTIMI ANNI CRESCITE ESPONENZIALI, MENTRE L'EUROPA È IN CALO. STABILI GLI STATI UNITI E L'EMISFERO SUD

L’ALTALENA DEI VIGNETI UN ALLARMANTE PUNTO DI MINIMO RAGGIUNTO NEL 2011, POI LA RISALITA E ORA (DI NUOVO) UNA LIEVE DISCESA

L

a superficie mondiale dedicata alla coltivazione di uva segue, ormai da diversi anni, degli andamenti in negativo, e i segni di ripresa sono flebili e lenti. Il punto massimo era stato toccato nell'ormai lontano 2003, quando ben 7884 ettari della superficie globale risultavano dedicati alla viticoltura. L'anno 2004, però, aveva dato il via a una veloce discesa, che si è conclusa solo sette anni dopo, nel 2011, con un punto minimo di 7485 ettari. Dall'anno successivo i numeri sono tornati a crescere, ma molto lentamente e con una velocità ben lontana dalla ripida discesa degli anni precedenti. Dopo tre anni di timida crescita, il 2015 ha tuttavia segnato una nuova inflessione verso il basso, passando dai 7541 ettari del 2014 ai 7534 ettari dello scorso anno. Questa superficie dà vita a una produzione che si attesta intorno ai 274,4 milioni di ettolitri di vino, ripartiti secondo porzioni ormai piuttosto stabili.

Percentuale della superficie mondiale nel 2000

nel 2015

Spagna

15,7%

13,6%

Francia

11,5%

10,4%

Cina

3,9%

11,0%

Italia

11,6%

9,1%

Turchia

7,3%

6,6%

USA

5,2%

5,6%

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La Nuova Zelanda e l'Australia stanno continuando ad aumentare le superfici coltivate, quindi si stima che i numeri della vendemmia 2016 saranno soggetti a una crescita esponenziale (anche del 25% per la Nuova Zelanda e del 3% per l'Australia). In Brasile invece la vendemmia 2016 potrebbe diminuire anche del 50% rispetto a quella del 2015, mentre in Africa del Sud del 10%.


EXPORT Chi sono i principali esportatori di vino nel mondo? Chi sta aumentando e chi sta diminuendo il proprio export?

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Spagna, Italia e Francia dominano il mercato mondiale dell'export, ma il podio cambia in base alla prospettiva da cui lo si osserva

È

un podio tutto mediterraneo quello dei maggiori esportatori di vino al mondo; un podio che vede trionfare tre paesi storicamente dediti alla viticoltura come Spagna, Italia e Francia. Per assegnare le medaglie d'oro, di bronzo e d'argento, però, è necessario distinguere ettolitri esportati e valore esportato. Se si parla di ettolitri di vino esportati, a dominare l'export mondiale di vino nel 2015 è sicuramente la Spagna, con un 24% che stacca nettamente le altre due posizioni del podio. L'Italia segue infatti al 20%, mentre la Francia si ferma al 14%. Lo scenario è però ben diverso se si cambia prospettiva e si decide di osservare l'export in termini di valore, quindi di introiti portati dalla vendita all'estero di vino. Ecco quindi che sul podio compaiono gli stessi attori, ma l'ordine viene completamente riscritto. A dominare (di molto) la classifica troviamo la Francia, che possiede il 29% del valore di export mondiale. Seguono l'Italia al secondo posto (con un 19%) e la Spagna.

I trend in Europa e nel resto del mondo

A

registrare la più importante crescita in termini di valore sono gli Stati Uniti, con un +26,5% rispetto all'anno precedente (che equivale a 1.395 milioni di euro).

Una posizione di tutto rispetto va poi al Cile, al secondo posto della crescita in volume e con un importante +18,9% anche per quanto riguarda il valore.

Notevole anche il successo della Nuova Zelanda, che registra invece la crescita più importante per quanto riguarda il volume, in positivo dell'11,5%, oltre a una discreta crescita anche dal punto di vista del valore (+14%).

In generale, la Francia, l'Italia e il Portogallo hanno aumentato l’esportazione in valore (che ha raggiunto gli 8.244 milioni di euro in Francia e i 5.353 milioni di euro in Italia), ma diminuendo quella in volumi: -2,1% per la Francia,

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-2,0% per l'Italia e -1,2% per il Portogallo. La vicina Germania mostra invece trend in negativo sia per quanto riguarda il valore (-2,4%), sia, soprattutto, per quanto riguarda il volume (-15,9%).


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Principali esportatori Milioni di euro 2014

2015

Milioni di ettolitri Variazione

2014

2015

Variazione

Hanno aumentato i volumi e il valore esportati... USA

1103

1395

26,5%

4,0

4,2

3,5%

Cile

1388

1650

18,9%

8,1

8,8

8,6%

Nuova Zelanda

845

963

14,0%

1,9

2,1

11,5%

Australia

1262

1459

15,6%

7,0

7,4

6,3%

Argentina

631

737

16,8%

2,6

2,7

1,9%

Spagna

2529

2641

4,4%

22,3

24,0

7,5%

Hanno aumentato il valore ma diminuito i volumi esportati... Francia

7720

8244

6,8%

14,3

14,0

-2,1%

Italia

5081

5353

5,4%

20,4

20,0

-2,0%

Portogallo

725

738

1,8%

2,8

2,8

-1,2%

3,9

3,6

-15,9%

Hanno diminuito sia il valore che i volumi esportati... Germania

976

953

-2,4%

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IMPORT Chi sono i principali importatori di vino nel mondo? Chi sta aumentando e chi sta diminuendo il proprio import?

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Germania, Stati Uniti e Regno Unito si spartiscono il podio dei maggiori importatori di vino al mondo

A

d aggiudicarsi la medaglia d'oro ai mondiali di importazione di vino in valore sono gli Stati Uniti, storici importatori da Italia e Francia. Va tuttavia tenuto a mente che la medaglia d'oro è, in realtà, un dato meno positivo di quanto sembri, perché la crescita del 20% rispetto al 2014 coincide ed è quasi interamente causata dalla svalutazione dell’Euro. Vero banco di prova sarà il 2016, con una possibile rivalutazione del dollaro. L’unica categoria che cresce stabilmente - e a prescindere dalla valuta - è quella degli spumanti (+9% nel 2015). Il 31,5% delle importazioni totali proviene dall’Italia e si divide in circa 1,3 miliardi di euro di vino imbottigliato, 20 milioni di vino sfuso e 250 milioni circa di spumante.

I

n termini di volumi, invece, a dominare la classifica è la Germania, con 15,1 milioni di ettolitri importati, seguita dal Regno Unito e dai suoi 13,6 milioni di ettolitri. Nel caso specifico della Germania, il primo posto è interessante anche alla luce del fatto che, dopo un trend in netta crescita fino al 2013, le importazioni tedesche di vino hanno, in realtà, subito delle importanti frenate. In Germania si importa il 3% in meno rispetto al 2014 e il 7% in meno rispetto al 2011 (spendendo anche di meno). Rimane in ogni caso stabile la posizione competitiva del prodotto italiano in questo mercato, che ha perso valore nel 2014 ma ha saputo brillantemente recuperare nel 2015, nonostante gli spumanti italiani non funzionino così bene in Germania come in molti altri paesi. All’Italia va comunque il 35,8% delle importazioni tedesche in valore (un po’ più in volume), con un valore di 885 milioni di euro che si compone di vini imbottigliati stabili a 681 milioni di euro, vini sfusi in calo a 130 milioni e spumanti a 71 milioni.

I

l Regno Unito (secondo per volumi e per valore) ha chiuso il 2015 con un incremento delle importazioni dell’8% rispetto al 2014. Anche in questo caso, va tenuto a mente che, se è vero che l’import fa +8% è anche vero che la sterlina si è rivalutata del 10%, per cui è un dato di fatto che il Regno Unito ha speso il 2% in meno, 2.96 miliardi di sterline contro 3.06 miliardi, per acquistare lo stesso volume di vino del 2014 (quasi 14 milioni di ettolitri). Protagonista in questa nuova fase di crescita non è più la Francia, che ha cavalcato l’onda precedente, bensì l'Italia, che grazie al boom delle esportazioni di spumanti è cresciuta in 5 anni del 10% annuo a fronte di un +1% annuo del mercato. Chi ha perso quota di mercato sono stati principalmente gli australiani, che oggi rappresentano meno dell’8% del vino acquistato nel Regno Unito, la metà di cinque anni fa.

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2 LE CINQUANTA CANTINE PIÙ IMPORTANTI IN ITALIA

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FINE ANTEPRIMA

Se il report è di tuo interesse contattaci per proseguire la lettura. Saremo lieti di fornirti la versione integrale. www.socialmeteranalysis.it/contatti

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