n. 33
aprile 2016
edizioni · bimestrale · anno 7 - nº 33 - aprile 2016 · Euro 10,00 · Poste Italiane s.p.a Spedizione in Abbonamento Postale - 70%
HandWriting
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official magazine of NYITALIANS
Men’s Code Coco&Co Gourmet Cigar Room Green Art Room
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EDITORIAL
editoriale Writing to speak, in 2016, may seem anachronistic. Our children are "digital natives" as they say today, and they see the handwriting as useless, slow, uncomfortable. Yet there is a world that makes writing a niche of excellence. A world in which artists use writing to decorate works, where people write letters and are waiting anxiously a response that will come in the mail several days later, a world in which the writing itself is a work of art, communication, emotion. It seems to watch an old movie in black and white, instead writing has its modernity and its field of application greatly appreciated. In this issue we have tried to present a small selection of this world, emphasizing the charm that amcora has a phrase written by hand instead of a cold, synthetic sms, presenting artists and enthusiasts who have chosen writing as a form of expression and communication because, Unlike an image, your handwritten words have a double meaning, the first in their intrinsic meaning, the second act manual and aesthetic of their representation. If we have succeeded or not to give you one of qiesto sgurdo albeit small world and to shed light in you a curiosity to know is, as always, your judgment. Enjoy the reading.
Parlare di scrittura, nel 2016, può sembrare anacronistico. I nostri figli sono “nativi digitali” come si dice oggi e vedono la scrittura a mano come inutile, lenta, scomoda. Eppure esiste un mondo che fa della scrittura una nicchia di eccellenza. Un mondo in cui artisti utilizzano la scrittura per decorare opere, dove persone si scrivono lettere ed attendono trepidanti una risposta che arriverà per posta molti giorni dopo, un mondo in cui la scrittura stessa è opera d’arte, comunicazione, emozione. Sembra di guardare un vecchio film in bianco e nero, invece la scrittura ha una sua modernità ed un suo campo di applicazione molto apprezzato. In questo numero abbiamo cercato di presentarVi una piccola selezione di questo mondo, dando risalto al fascino che amcora ha una frase scritta a mano anzichè un freddo e sintetico sms, presentandoVi artisti ed appassionati che hanno scelto la scrittura come forma espressiva e di comunicazione perchè, a differenza di un’immagine, le parole scritte a mano hanno una duplice valenza, la prima nel loro significato intrinseco, la seconda nell’atto manuale ed estetico della loro rappresentazione. Se siamo riusciti o meno a darVi uno sgurdo seppur piccolo su qiesto mondo ed a far balenare in Voi la curiosità di conoscerlo è, come sempre, un Vostro giudizio. Buona lettura. Matteo Tornielli
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cover by
direttore responsabile direttore editoriale art director redazione redazione New York
direttore Livein Green
Marco Nereo Rotelli n. 33 anno 7 - bimestrale · aprile 2016 Matteo Tornielli m.tornielli@livein-style.it Bruno Petronilli b.petronilli@livein-style.it Ludovico Maria Nobile Vittoria Fabris, Annalisa Fanticelli, Alberto Brandisseri, Edoardo Dominici Joseph R. Fraia, Alessandro Faidiga, Paolo Galassi, Ilaria Ambrosetti, Veronica Baesso, Pamela Quinzi, Annalisa Mazzoli, Veronica Mazzoleni Donato Ala
d.ala@livein-style.it
segreteria e pubblicità for advertising in America abbonamenti
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Gourmet 91 93 95 97 98 101 104 108 110 113
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Handwriting 28 36 40 46 52
In my ovn hand L’artista del gesso Cj Hughes L’arte di scrivere Graffiti, il gesto della scrittura Segni rivelatori
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Men’s Code 58 62 66 70 75
Una sola passione, gli abiti maschili... Oceano “Moonstone”: a Real Masterpiece Cavicchi, il fascino del biliardo I nostri primi 20 anni Unconventional Driving
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Coco&Co 78 80 82 84 86
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From Italy, with style #NYFW2016 La conoscenza del giornalismo... Couture Fashion Week 2016... Spa da sogno in Valle Aurina
Professione Music Designer Timeo: la nuova filosofia del vino di Sicilia Il caviale secondo Trussardi Il Franciacorta è vegan Alta Gradazione Atelier des Grandes Dames Andiamo InBianco Il Faro della qualità in Sicilia Terrazza Triennale, Primavera 2016 L’Arte bianca di Paolo Sacchetti
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Cigar Room 116 L’evoluzione di un sigaro 120 Cohiba 50° Anniversario
125 Green 126 130 134 138 140 144
Portogallo, destinazione Top... Il golf è la mia casa Italian Golf Show In City Golf Padova Verso la Rider Cup a Roma 2022 Monticello, tutto un altro mondo!
147 Art Room 148 152 156 158 160
Letizia Scarpello Heavy hitter Rotella l’eclettico Buongiorno Ceramica La vita è un mistero
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N . Y. EDITORIAL
From New York So here we are. Last month was very important and intense for the New York staff of Livein magazine. After the first issue, where we were in charge of the special topic of the month and felt all the responsibility to fulfill our readers expectations, in February we attended the 2016 New York fashion week (an interesting edition this year, with still a strong recall of the '80s and a lot of experimentation from urban street fashion, as usual here in the Big Apple), and in March we had the launch party of the magazine in New York. A big event in a very prestigious location that has attracted the attention of the whole community of Italians in New York, Italian-Americans, Italy-lovers and curious Newyorkers as well. This issue's topic is The Writing, and we have provided our own personal perspective on the matter, the point of view of a city
that
is
dramatically
changing
again
with
new
transportation Hubs, renovated neighborhoods and many new skyscrapers all over the places: and people’s lives are of course are swallowed up by this whirlpool of changes. Traditionally in America March is the month of March Madness, the college basketball tournament that assigns the national championship, and the cherry trees blossom in Washington DC, while April is the month of the opening day of the baseball season, historically-wise is when the American revolution started in 1755, and from a pop culture stand point, in New York is the month of the TRIBECA film festival and Macy's Flower Show. But this year most of the attention is absorbed by the political competion for the election of the next President of the United States: the debates become more and more harsh and passionate as we get closer and closer to the Parties conventions. Stay tuned folks. The best is yet to come.
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Eccoci qui. Il mese appena trascorso è stato davvero molto importante ed intenso per lo staff Livein di New York. Dopo il primo numero, dove eravamo responsabili dello speciale mensile e sentivamo tutta la responsabilità di soddisfare le aspettative dei nostri lettori, a febbraio abbiamo partecipato alla Fashion Week di New York del 2016 (un’edizione interessante quest'anno, sia per il forte richiamo agli anni ‘80 sia per la notevole sperimentazione ispirata dall'abbigliamento urbano di strada, come di consueto qui nella Grande Mela), ed a marzo abbiamo inoltre avuto l'evento di lancio del magazine a New York. Un grande evento in un locale molto prestigioso che ha attirato l'attenzione di tutta la comunità degli italiani a New York, degli italo-americani, degli amanti dell'Italia così come di curiosi newyorkesi. L'argomento di questo mese è la scrittura, e noi abbiamo portato su questo tema la nostra prospettiva personale, il punto di vista di una città che sta di nuovo cambiando drasticamente con nuovi Hub di trasporto pubblico, quartieri rinnovati e grattacieli che spuntano in ogni luogo della città: e le vite delle persone sono naturalmente inghiottite da questo vortice di cambiamenti. Tradizionalmente in America marzo è il mese del “March Madness” (la “Pazzia di Marzo”, NdA), il torneo di basket collegiale che assegna il titolo nazionale, e della fioritura degli alberi di ciliegio a Washington DC, mentre aprile è il mese dove inizia il campionato di baseball, da un punto di vista storico è il mese in cui nel 1755 inizio la rivoluzione americana e - da un punto di vista di cultura popolare - a New York è il mese del festival cinematografico di TRIBECA e dello spettacolo floreale da Macy's (principale catena di beni di consumo a New York, NdA). Ma quest'anno la maggior parte dell'attenzione è assorbita dalla competizione elettorale per l'elezione del prossimo Presidente degli Stati Uniti: un dibattito che diventa sempre più tagliente e appassionato a mano a mano che ci si avvicina alla convention dei partiti. Rimanete sintonizzati ragazzi. Il meglio deve ancora arrivare. Joseph Ralph Fraia
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DESIGN
A ricordo di Sapper
I wish I could have written about Richard Sapper before and in certainly happier occasions, given that Phaidon publishers have brought out a monograph to celebrate his sixty years activity and eleven golden compasses the German engineer has won so far, and yet Sapper has departed the last useful day of 2015. I was privileged to have a quick meeting with him back in the summer of 2003, at one of the Fuorisalone in the area of Tortona, during Milano Design Week. I was working with Marcatti family at that time, and Roberto Marcatti himself was the one who had me note that a distinguished man was travelling around unnoticed on his bicycle among photographers and journalists. And he told that the man was one of the most important designers in the capital of design, Milan. Yet, ironically, I cannot remember what it was the exchange of opinions we had at the time, but I have a sneaking feeling that it was something related to anything other than design. That is pure trifle, because Sapper has left an indelible trace in every house in Italy and abroad. If we compose a brief show-reel of pictures of the iconic products he created after the moment he moved to the main city of Lombardy, back in 1958, the outcome will be a high-level pedigree: the «Tizio» and «Aretusa» desk lamps, both for Artemide; the «9090» coffeepot and the «9091» kettle, both for Alessi; the chairs in the «Sapper Chair Collection»for Knoll; the system of office furnishings «Dalle nove alle cinque»for Castelli; the «Think Pad 700 C» computer for IBM; the «Laser» handle for Olivari; the «Zoombike» bicycle for Elettromontaggi. Throughout the eighteen years of collaborations with architect Marco Zanuso, he added as many projects of quite important cultural value; to pick one out of them all, the TS 502 radio, all known as the “cube”, which Brionvega even now exhibits in its catalogue. Although he usually didn’t work on more than two or three projects at a time, which he believed was the right thing any designer should do, his mind was unceasingly engaged in designing, even in the last days of his life spent at the hospital. Benjamin Pardo, director of the Knoll design section, recalls a day in the second week of September, when they spent several hours together discussing a new project. Benjamin remembers how Sapper was awfully bored with the monotony at the hospital and how curious, sensitive and willing he was even then. He was very eager to work on a new project, as it was the first one. The nurse then came and threw out the undesirable guest. Deyan Sudjic, director of the London Design Museum, says something that sums up better than anything else the Sapper’s importance in the world: “His products showed that high-quality design needs to be recognizable not only for its signature style, but also for its intelligence”. Today it is almost impossible to find someone who could act in his role as better as he used to do. Thank you, Richard Sapper.
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Avrei voluto scrivere prima riguardo Richard Sapper e sicuramente in circostanze più felici, vista la pubblicazione della casa editrice Phaidon che celebra con una monografia i 60 anni di lavori e gli 11 compassi d’oro vinti dal designer tedesco, ed invece Sapper ci ha lasciati l’ultimo giorno utile del 2015. Io ebbi il privilegio di conoscerlo brevemente nell’estate del 2003 durante un Fuorisalone, all’epoca collaboravo con la famiglia Marcatti e fu Roberto a farmi notare che l’uomo distinto che si avventurava sulla sua bicicletta fra fotografi e giornalisti era uno dei più importanti designer presenti nella capitale del design. Sapper ha lasciato un segno indelebile in tutte le case italiane e non solo. Se facciamo un rapido rotocalco degli oggetti iconici che ha realizzato viene fuori un pedigree di altissimo livello; le lampade Tizio (1972) e Aretusa (1975) entrambe per Artemide; la caffettiera 9090 (1979) e il bollitore 9091 (1983) tutti e due per Alessi; le sedie della Sapper Chair Collection (1979) per Knoll; il sistema di mobili per ufficio Dalle nove alle cinque (1987) per Castelli; il computer Think Pad 700 C (1992) per IBM; la maniglia Laser (1999) per Olivari; la bicicletta Zoombike (2000) per Elettromontaggi. Nei 18 anni di collaborazioni con l’architetto Marco Zanuso aggiunse altrettanti progetti di valore culturale molto importante, uno fra tutti, la radio TS 502, nota anche con il nome “cubo” che ancora oggi Brionvega sfoggia nel suo catalogo. Lavorò a vari progetti con Gio Ponti, Gae Aulenti ed insieme ai fratelli Alessi. Era un lavoratore inesauribile. Nonostante non lavorasse a più di due o tre progetti alla volta, cosa che riteneva giusta per qualsiasi designer, la sua mente era perennemente occupata a progettare, anche durante i suoi ultimi giorni in ospedale. Benjamin Pardo, direttore del reparto di design per Knoll, ricorda la seconda settimana di Dicembre, un giorno in cui trascorsero diverse ore insieme a discutere su di un progetto nuovo. Benjamin ricorda quanto Sapper fosse annoiato dalla monotonia in ospedale e quanta curiosità avesse ancora, spirito e volontà, molto entusiasta di poter lavorare ad un nuovo progetto, come se fosse il primo. Poi arrivò l’infermiera a cacciare via l’ospite tanto desiderato. Deyan Sudjic, direttore del Design Museum a Londra, dice una cosa che riassume meglio di qualsiasi altra l’importanza di Sapper nel mondo, “I suoi oggetti hanno fatto capire quanto il buon design non debba essere riconoscibile solo per le sue belle linee ma anche per la sua intelligenza.” Oggi giorno trovare qualcuno che riesca ad indossare le sue vesti è quasi impossibile, direi sicuramente improbabile. Grazie Richard Sapper Alessandro Byther da New York
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EVENTS
Party on! What a night! Last March 10th, at Beautique restaurant in midtown Manhattan, right next to the former Plaza hotel, on an unusually warm night in a very lively and glamorous atmosphere, Livein New York staff hosted the launch party the American version of the magazine. In America the magazine is endorsed and supported by the New York Italians foundation, of which Livein Magazine is the official paper. The party started at 7 PM, and people where already lining at the entrance waiting for their moment of celebrity, an official picture at our step&repeat before walking down the stairs to the lounge where the event took place, a speak-easy club with a hint of flavor from the '20s. So people posed in front of our team of photographers led by Enrico Vannucchi, and then jointed the other guest who were already looking at our sponsors' products, sipping a drink at the bar or already dancing. The room got crowded very soon, but had never got packed during the night, which was really great, because people had both the chance to talk and mingle, and to dance and have fun. As hours passed by, the lounge kept absorbing the good vibes and positive energy of the guests, music flew, people from different networks and groups had the chance to make new friends and meet interesting people, the groove in the background gave everybody the feeling of being part of something special. The New York Italians with its members gave a great contribution, helping both with the organization and the management of the event. New York Italians' President, Pasquale Maio, with his bright smile and positive attitude, had been introducing people to each other all night long, and many other members of the foundation came to the party, supported our staff, and brought their enthusiasm at the event. The party got even more exciting when our friend fashion editor and fashion designer Pamela Quinzi presented her one-of-a-kind shoes collection, and when our staff started to record videos of the night: the room lighted up, cameras started to catch people smiles, ohs&wows, and dance moves. People of New York know that when there is a camera and a flash in the room you'd always better grab whoever is next to you and give your best smile, you'll never know who will look at those pictures! At the end of the event people left with bright smiles on their face, new friends and very excited, looking forward for the next Livein event in Manhattan, which will take place next May when our next issue will be presented. Special thanks go to the sponsors of the night, Vedolegno Sunglasses and Pangea Water, to New York Italians foundation, to all the people who made the event possible, and especially to Matteo Tornielli and Joseph Ralph Fraia, the masterminds behind these amazing project. For extra content, pictures and videos please check www.livein-style.it, www.evomedia.us and ours Facebook pages.
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Che notte! Lo scorso 10 marzo al ristorante Beautique in Midtown Manhattan, proprio di fianco all'ex Plaza hotel, in una notte insolitamente tiepida ed in una atmosfera frizzante e glamour, lo staff newyorkese di Livein ha ospitato la festa di lancio della versione americana del magazine. In America il magazine è appoggiato e supportato dalla fondazione New York Italians, di cui Livein è la rivista ufficiale. La festa di lancio ha avuto inizio alle sette di sera, e le persone erano già in fila all'entrata aspettando il loro momento di celebrità, ossia una fotografia ufficiale al nostro Step&Repeat prima di scendere le scale verso la sala dove si svolgeva l'evento, un club nascosto nel retro di un ristorante con il fascino di un locale degli anni ‘20. Pertanto la gente ha posato di fronte alla nostra squadra di fotografi professionisti capeggiati da Enrico Vannucchi, e si e’ poi unita agli altri ospiti che in sala gia’ apprezzavano i prodotti dei nostri sponsor, sorseggiavano da bere al bar o addirittura già ballavano. La stanza si è riempita molto in fretta, ma non è mai stata strapiena durante la notte, ed è stato fantastico, perché le persone hanno avuto l'opportunità di parlare e fare conoscenza, ma anche di ballare e divertirsi. Con il trascorrere delle ore, il posto continuava ad assorbire l'energia positiva delle buone vibrazioni degli ospiti, la musica scorreva naturale, e persone di differenti ambienti e gruppi hanno avuto la possibilità di fare dei nuovi amici e di incontrare persone interessanti, mentre il ritmo di sottofondo ha dato a tutti la sensazione di essere parte di qualcosa di speciale. La fondazione New York Italians, con i suoi membri, ha dato un grandissimo contributo, aiutandoci sia nell'organizzazione che nella gestione dell'evento per tutta la notte. Il presidente di New York Italians, Pasquale Maio per tutta la serata ha presentato le persone tra di loro, e molti altri membri della fondazione hanno partecipato alla festa. La festa si è animata ancora di più quando la nostra amica stilista e scrittrice di moda Pamela Quinzi ha presentato la sua collezione di scarpe - pezzi unici fatti a mano. I Newyorkesi sanno che quando in una stanza c'è una telecamera o dei flash, la cosa migliore da fare e afferrare la persona di fianco a te e mostrare il tuo miglior sorriso, non si sa mai ti potrebbe dare un'occhiata a quelle foto! Alla fine dell'evento le persone sono andate via con sorrisi luminosi sul viso, con nuovi amici, ed ansiosi per il prossimo evento a Manhattan, che avrà luogo a maggio quando il nostro prossimo numero sarà presentato. I nostri ringraziamenti speciali vanno agli sponsor della serata, Vedolegno Occhiali e Acqua Pangea, alla fondazione New York Italians, e a tutte le persone che hanno reso questo evento possibile, e specialmente Matteo Tornielli e Joseph Ralph Fraia, i direttori di orchestra di questo fantastico progetto. Per contenuti, foto e video extra, connettetevi a www.livein-style.it, www.evomedia.us e alle nostre pagine Facebook. Joseph Ralph Fraia, PH: Enrico Vannucchi
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WATCHES
Baselworld
2016 Like every year, the fair Baselworld 2016 has proved a very high level event. The presence of the most important brands in the world in the field of watchmaking and jewelery, you give now taken for granted among padoglioni of the exhibition center and a walk in the most prestigious areas is a thrill. What is missing, with the passing of the issues, it's like the clock, understood in a "pure" object as timepieces machine, with many different complications, it is increasingly being proposed as a fashion accessory and style. Personally I prefer to get lost in the complications of a fascinating car that, in a few millimeters, contains years and years of tradition, innovation and excellence, rather than looking at the endless possibilities of strap to combine with a plastic watch with the name of a famous fashion houses . But, you know, tastes, fortunately, are personal, the fact remains that the Basel event combines the fashion and glamor of an ancient art and is always worth a visit.
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Come ogni anno, la kermesse di Baselworld 2016 si è dimostrata un evento di grandissimo livello. La presenza dei brand più importanti al mondo nel campo dell’orologeria e dell’oreficeria, si dà oramai per scontata tra i padoglioni della fiera di Basilea e una passeggiata all’interno degli spazi più prestigiosi è un emozione da provare. Quello che si nota, con il passare delle edizioni, è come l’oggetto orologio, inteso in senso “puro” come macchina segnatempo, con le complicazioni più disparate, venga sempre più proposto anche come accessorio di moda e di stile. Personalmente preferisco perdermi nelle complicanze di una macchina affascinante che, in pochi millimetri, racchiude anni e anni di tradizione, innovazione ed eccellenza, piuttosto che osservare le infinite possibilità di cinturino da abbinare ad un orologio in plastica con il nome di una nota case di moda. Ma, si sà, i gusti, per fortuna, sono personali, resta il fatto che l’evento di Basilea racchiude in se la moda ed il fascino di un’arte antica e vale sempre la pena di visitarlo. Matteo Tornielli
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CELEBRITIES
Viaggiare con la scrittura Fabio Bonetti, better known as Fabio Volo, operates easily, since different years, in the world of communication. As an ex-baker to “hyena”, actor, TV and radio presenter, but also screenwriter, dubber and writer. Right, writer too. There are people horrified when listening his name associated with this word, but the sales of his books, more than six millions of copies, make him a best seller author, loved by the large audience. And there are also people believing that it’s right his media overexposure the crucial reason of his success. But can be reasonable to think that such a resounding and confirmed success of all his eight books is due just to this? For sure, Volo is not the top of the Italian writing, neither he wants to be, but the ranks are clear. Debate between estimators and detractors of Volo aside, there is no doubt that Fabio finds in writing, he states, a way to “express his creativity” and to “tell how his vision of the world”. Fabio still thinks that a good history told in a book, calmly and without haste, in a world where communication between people run fast, can still be interesting and feed hearts and minds. For work and for tendency, also he gets involved into the velocity which the language of social networks demands, but fortunately, he gives himself also the time to read and to write a book, the time to observe. He thinks that a book is a way to entertain, not necessarily a cultural engaged essay and doesn’t think there are first class and second class readers. His books are not for sure a “totem”, read by a specific “community” of people, but are read by people of any age, different social and cultural status and he likes this. In the digital era, where the Millennial generation moves his fingerstip on tablet and smartphone, I suggest to lose yourself in the reading of a book, even if the cover has the name of “Fabio Volo”.
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Fabio Bonetti, meglio conosciuto come Fabio Volo, si muove ormai da anni con disinvoltura nel mondo della comunicazione. Da ex panettiere a “iena”, attore, conduttore televisivo e radiofonico, ma anche sceneggiatore, doppiatore e scrittore. Ecco, anche scrittore. C’è chi inorridisce ad associare il suo nome a questa parola, ma le vendite dei suoi libri, oltre sei milioni di copie vendute, fanno di lui un autore di best seller, amato dal grande pubblico. E c’è anche chi sostiene che sia proprio la sua sovraesposizione mediatica a determinare questo successo. Ma possibile che un successo così clamoroso e ripetuto per tutti i suoi otto libri sia dovuto solo a questo? Certamente Volo non sarà l’eccellenza della scrittura italiana, né lo vuole essere, ma le classifiche parlano chiaro. Diatriba tra lodatori e detrattori di Volo a parte, è indubbio che Fabio trovi nella scrittura - come lui stesso dice - un modo di “esprimere la sua creatività” e di “raccontare come vede il mondo”. Fabio crede ancora che una storia raccontata all’interno di un libro, con calma e senza fretta, in un mondo che comunica così velocemente, possa ancora essere interessante e riempire il cuore e la testa della gente. Per lavoro e per tendenza anche lui si fa trascinare dalla velocità che il linguaggio social richiede, ma per fortuna lui si concede anche il tempo di leggere e scrivere un libro, il tempo di osservare. Vede nel libro uno strumento di intrattenimento, non necessariamente un saggio culturalmente impegnato e non crede che esistano lettori di serie a e serie b. I suoi libri non sono di certo un “totem”, letti da una specifica “comunità” di persone, ma sono letti da gente di età, stato sociale e culturale diverso e gli piace che sia così. In un’epoca digitale, dove i Millennials scorrono veloci i polpastrelli su tablet e smartphone, consiglio di immergersi in una lettura, anche se sulla copertina c’è scritto “Fabio Volo”. Marco Di Carlo - www.marcommunication.com
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UNITED STATES
Viaggiare per business e godersi la vita If you're planning a trip to Florida, you can not expect that warm, Caribbean beaches, and fun but also, opportunities for investment and business. You will realize as soon as you open the tailgate once the plane landed in Miami after the greeting of the hostess, you will feel enveloped by a slight warm breeze and you will understand to have arrived in a place where it is summer all year round. The first stop will be the car, where there are small cars, but only comfortable and proportionate cars from roads and car parks in Florida are very large. Got into the car, you travel a scenic roads surrounded by palm trees of different varieties and heights and long ocean bridges even a few kilometers, connecting the various islands to the mainland. You'll find yourself in a sparkling place where you can feel the opportunities and then you will be clear of being in the right place to develop your business. In a few days you get used to the six-hour time difference. 22 evening match at 4 am in Italy, and thanks to this difference during the first few days of your trip, you will wake up at 6. This is only an advantage, because the business never sleeps, and before you start the morning, more opportunities lie. Even for us that we are dealing with real estate, the day starts early with a nice coffee at Starbucks where we organize our hunting tour of properties that will keep us busy throughout the day. During the day we drive from one side of town to view the properties that we have selected, then a quick lunch and in the evening, as soon as we return home, a nice run on the beach and a refreshing ocean bath. Then dinner in some typical restaurant, without making us miss a ride to Ocean Drive and the Miami Design District, where they are often organized events in art galleries, also open all night. Everywhere you can breathe the spirit of enterprise and opportunity, for us to have the opportunity to earn revenue from the properties in an atmosphere so positive it can only be enjoyable and also gives us the opportunity to create a bridge between Italy and the USA, especially taking with us the best of both these countries. The next morning, our research will continue towards Tampa and continue until we are able to grab hold of those properties below cost that allow us to achieve margins for now unthinkable in Italy.
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Se stai programmando un viaggio in Florida, non puoi che aspettarti caldo, spiagge caraibiche, e divertimento ma anche, possibilità di investimento e business. Te ne renderai conto non appena si aprirà il portellone dell’aereo una volta atterrato a Miami: dopo il saluto delle hostess, ti sentirai avvolgere da una lieve brezza calda e capirai di essere arrivato in un posto dov’è estate tutto l’anno. La prima tappa sarà l’autonoleggio, dove non esistono auto di piccola cilindrata, ma solo macchine comode e proporzionate alle strade e ai parcheggi che in Florida sono molto grandi. Salito in auto, percorrerai strade panoramiche contornate da palme di diverse varietà e altezze e ponti sull’oceano lunghi anche qualche chilometro, che collegano le diverse isole alla terraferma. Ti ritroverai in un luogo frizzante in cui si respirano opportunità e a quel punto ti sarà chiaro di essere nel luogo giusto per sviluppare il tuo business. In pochi giorni ti abituerai alle sei ore di fuso orario. Le 22 di sera corrispondono alle 4 del mattino in Italia, e grazie a questa differenza durante i primi giorni del tuo viaggio, ti sveglierai alle 6. Questo è solo un vantaggio, perché il business non dorme mai e prima si inizia al mattino, più opportunità si trovano. Anche per noi che ci occupiamo di immobiliare, la giornata inizia presto con un bel caffè da Starbucks dove organizziamo il nostro tour a caccia di immobili che ci terrà occupati tutta la giornata. Durante il giorno guidiamo da una parte all’altra della città per visionare gli immobili che abbiamo selezionato, poi un pranzo veloce e alla sera, non appena rientriamo a casa, una bella corsa sulla spiaggia e un bagno rinfrescante sull’oceano. Poi cena in qualche ristorante tipico, senza farci mancare un giro per Ocean Drive o al Design District di Miami, dove spesso vengono organizzati eventi nelle gallerie d’arte, aperte anche tutta la notte. Ovunque si respirano spirito d’iniziativa e opportunità, per noi avere la possibilità di poter guadagnare con gli immobili in un clima così positivo non può che essere piacevole e ci da anche la possibilità di creare un ponte tra Italia e USA, soprattutto portando con noi il meglio di entrambi questi paesi. Il mattino seguente, la nostra ricerca continuerà verso Tampa e proseguiremo finché non riusciremo ad accaparrarci quegli immobili sotto costo che ci permettono di ottenere margini per ora impensabili in Italia. Vanni Valente - www.vannivalente.com
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ARCHITECTURE
Jean Tinguely: Artista del Movimento I am an artist of the movement. I started doing painting, but I have run aground, I was in a bind .... what I could do with the paintings was to wait until they were sold out and I could never get to the end. So I decided to introduce the motion. So, Jean Tinguely, Fribourg, Switzerland. Gradually, I realized that the movement was an expressive possibilities in and of itself, with which they could get things plastically different from those made previously. Builds incredible machines on the move with everyday objects: scrap metal, abandoned bicycles, recoveries from garbage, radio, as in the work exhibited to the public in March of 1960 dell'Abby Aldrich Rockefeller Sculpture Garden in New York. The sculpture begins to move noisily. After half an hour, this strange machine, destroys itself through a remote control. The engine becomes the most important element because through it proposes a new way of looking at contemporary reality. Wood wet, wire, pieces of wheels, buttons, old boards found in garbage heaps. All materials, ie, beyond painting and sculpture, they have the same artistic dignity. They do not convey meanings because it represented, but because present in all their physicality lived. And 'the New Realism: a strong provocative and ideological interests. Within the works we can grasp messages of denunciation and criticism of modern culture, more and more accustomed to the logic of consumption, throwaway instead forget about the possibility of recycling and saving and due to serious urban problems related to waste disposal. Rust, ferrous, chiaroscuro, ruins, smears. iron smell that brings the old workshops, dusty. Old waste risen to new dignity, through artistic experience. Child again, amazed. And the desire to experiment.
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Sono un artista del movimento. Ho cominciato facendo pittura, ma mi sono arenato, ero in un vicolo cieco....quanto potevo fare con i quadri era di aspettare che fossero esauriti e non riuscivo mai a giungere alla fine. Allora ho deciso di introdurvi il movimento. Così, Jean Tinguely, di Friburgo, in Svizzera. Pian piano, mi sono reso conto che il movimento era una possibilità espressiva in sé e per sé, con cui si potevano ottenere cose plasticamente diverse da quelle fatte in precedenza. Costruisce macchine incredibili in movimento con oggetti di uso quotidiano: ferraglia, biciclette dismesse, recuperi da immondizie, radio, come nell'opera esposta nel marzo del 1960 al pubblico dell'Abby Aldrich Rockefeller Sculpture Garden di New York . La scultura comincia a muoversi rumorosamente. Dopo mezz'ora, questa strana macchina, si autodistrugge grazie a un comando a distanza. Il motore diventa l'elemento più importante perché attraverso di esso si propone il nuovo modo di percepire la realtà contemporanea. Legno fradicio, filo di ferro, pezzi di ruote, bottoni, vecchie assi trovate nei cumuli di immondizie. Tutti i materiali, cioè, al di là di pittura e scultura, hanno la stessa dignità artistica. Essi non esprimono significati perché rappresentati, ma perché presenti in tutta la loro vissuta fisicità. E' il Nuovo Realismo: un forte interesse provocatorio e ideologico. All'interno delle opere realizzate si possono cogliere messaggi di denuncia e di critica verso la cultura moderna, sempre di più abituata alla logica del consumo, dell'usa e getta, dimentica invece della possibilità del riciclo e del risparmio e causa di seri problemi urbanistici legati allo smaltimento dei rifiuti. Ruggine, ferrosità, chiaroscuri, rovine, strisci. Odore di ferro che riporta alle vecchie officine, polverose. Vecchi rifiuti assurti a nuova dignità, attraverso l'esperienza artistica. Ritornare bambini, stupiti. E la voglia di sperimentare. Maurizio Signorini - www.signoriniarchitetto.com
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CHINA TALKS
Uomini cinesi con i loro trucchi The Ancient City of Ping Yao, Unesco World Heritage. You can reach this architectural jewel in one night from Beijing, in the unpronounceable Shanki Province, far from the great refinements of the coast cities and the capital, but in a still rural and rough China. The yard where I am staying is almost the setting of the movie Raise the Red Lantern, adding that it is still garnished with red ribbons for the Spring Celebration just ended. My Chinese-style re-interpreted room has its ever-present television, that I’ve naturally switched on. You can watch the usual local programs, among those there are some very followed soap operas, also by me. When channel hopping, I bumped into a sort of reality show. Nothing new, an ugly duckling, it seems, turned into a gorgeous fashionable swan using the right tricks given by some experts. Even if looking at them, one would lose the will to put himself in their hands! Also in western countries, satellite channels are full of similar programs, included the version for a male public. But, in the rural China of Shanxi, the contrast stands out. In the streets, almost none has an accurate haircut or the gown with the season hairstyle. There is not thing bad, I reiterate. At a certain point, my eye is catched by the clip of programme teaching taking care of yourself. A young Chinese with unnatural manners is guiding us in how to take off our eyebrows taking into account the shape of the Asian fine eye. A young muscular model, inexpressive for the immobility, stays beside him. Also in this case, nothing different from what we are accustomed to watch in western countries. But, the next step after the use of pallets with the right colors for having a new eyebrow polished and perfect, leaves me some doubts. Indeed, it jars with the world outside my room, even if it is certainly the sign of a new masculine need which is reaching also the province. You should not turn up your nose, as the masculine maquillage in the Orient boasts a vast tradition coming from very very far away. There are evidences of the use of masculine maquillage already in 3000 B.C., mainly on the nails. Furthermore, in China as in Italy, the emphasis on the physical aspect, both in work and looking for a wife, has contributed to develop the cosmetic industry for a volume of 22 million dollars. And today, not only women do their best to look good, given the fact that last year, the sales of products for the self-care thought specifically for men increased by 7% in the Dragon country, with reference to the 5% of growth in the global market. A good qualitative leap, not only a political one this time. The oddest looks are chosen from fashion reviews, as if the catwalk was the reality of the street. Therefore, also maquillage is interpreted for the Asian context. Of course, in Shanghai, between a trendy party and another, this doesn’t amaze, as it could in Milan, maybe. But in the distant Pingyao, will be people ready? I have my doubts.
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Pingyao, cittadina storica cinese, patrimonio dell'umanità. Un gioiello architettonico raggiungibile in una notte di treno da Pechino, nell'impronunciabile provincia dello Shanxi. Appunto, lontano dalle grandi raffinatezze delle città costiere e della capitale, ma Cina ancora ruspante e ruvida. Il cortile dove soggiorno è come il set del film “lanterne rosse”, con l'aggiunta di essere ancora addobbato con i fiocchi rossi per la Festa di Primavera appena conclusa. Nella mia stanza in stile cinese rivisitato, immancabile la televisione, che ovviamente accendo. I soliti programmi locali, qualche telenovela seguitissima, anche da me. Saltando da un canale all'altro mi imbatto in una specie di reality show. Nulla di nuovo, un brutto anatroccolo che diventa un meraviglioso cigno alla moda grazie alle astuzie sapienti di alcuni esperti. Pure in Occidente i canali satellitari pullulano di programmi simili, compresa la versione rivolata di un pubblico maschile. Ma nella Cina spettinata dello Shanxi, il contrasto risalta. Per strada non sono certo tutti leccati e con il capelli a posto o il vestitino con taglio di stagione. Ad un certo punto cattura la mia attenzione lo spezzone di programma che insegna a prendersi cura di se stessi. Un giovane cinese dai modi affettati ci guida sul come togliersi le sopracciglia tenendo conto delle inclinazioni dell'occhio sottile asiatico. Un giovane modello muscoloso, ed inespressivo da tanto è immobile, gli sta accanto. Anche in questo caso nulla che non si veda per pure qui da noi. Ma il passaggio successivo all'uso di palette con i colori adeguati all'occhio dalle nuove sopracciglia ripulite e perfette, mi lascia molto perplesso. Stride con il mondo che ritrovo fuori dalla porta della mia stanza. Ma certamente è il segno di una nuova esigenza al maschile che sta raggiungendo anche la provincia. Non bisogna storcere il naso, in fondo maquillage maschile in Oriente vanta una tradizione che arriva da molto lontano. Già nel 3000 avanti Cristo ci sono testimonianze dell'uso del trucco anche tra gli uomini, soprattutto sulle unghie. Inoltre, in Cina come da noi, l'enfasi sull'aspetto fisico, sia nel lavoro che nella ricerca di un coniuge, ha contribuito ad alimentare l'industria cosmetica di ben 22 miliardi di dollari. E oggi non sono solo le donne che si sforzano di apparire al meglio. L'anno scorso, le vendite di prodotti di cura personale commercializzati specificamente per gli uomini è aumentato del 7 per cento nel paese del dragone, rispetto al 5 per cento di crescita nel mercato globale. Un bel salto in avanti, ma non più politico questa volta. Dalle riviste di moda, vengono estrapolati i look più bizzarri, come se la passerella fosse la realtà della strada. Quindi anche il trucco viene interpretato di conseguenza, alla maniera asiatica. Certo, a Shanghai tra un festa alla moda e l'altra questo non stupisce, come non lo farebbe a Milano, forse. Ma nella remota Pingyao, saranno pronti? Ho i miei dubbi. Pier Giorgio Giraudo - pg.giraudo@gmail.com
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ART
Maria Kononov
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Continues apace the calendar of events dedicated to culture, host-
Continua a ritmo sostenuto il calendario degli eventi dedicati alla cul-
ed in the spaces of the Paduan prestigious headquarters of Banca
tura, ospitati negli spazi della prestigiosa sede padovana di Banca
Mediolanum.
Mediolanum.
This time the artist who has exhibited his prestigious works was the
Questa volta l'artista che ha esposto le sue prestigiose opere è stata
young Maria Kononov, a young American painter, as well as new
la giovanissima Maria Kononov, una pittrice americana, nonché
talent internationally recognized by the greatest professionals and
nuovo talento riconosciuto a livello internazionale dai più grandi
art expert.
professionisti ed esperti di arte.
Born in New Jersey in 1997 from a family of artists and creative
Nata in New Jersey nel 1997 da una famiglia di artisti e di creativi
He begins to draw and create with the paper at the age of three
inizia a disegnare e a creare con la carta già all’età di tre anni, circon-
years, surrounded by classmates, eager to have her a drawing or
data dai compagni di scuola, desiderosi di avere da lei un disegno o
reproduction of their favorite animal.
una riproduzione del proprio animale preferito.
Age of five experiments the use of watercolors, learns alone the
All’età di cinque anni sperimenta l’uso dell’acquerello, impara da sola
techniques of perspective and volume, and parents will recognize
le tecniche della prospettiva e del volume ed i genitori ne ri-
the extraordinary talent.
conoscono lo straordinario talento.
Little Maria grows immersed in art until 2007, the year of his first
La piccola Maria cresce immersa nell’arte fino al 2007, anno della sua
exhibition in Brussels, and its final consecration in the world.
prima esposizione a Bruxelles, e della sua definitiva consacrazione a
Follow more personal in other cities such as London, Gütersloh,
livello mondiale. Seguiranno ulteriori personali in altre città come
Paris, Brussels, Moscow, Vienna and Melbourne.
Londra, Gütersloh, Parigi, Bruxelles, Mosca, Vienna e Melbourne.
Over the years, the number of his exhibitions and his works be-
Col passare degli anni, aumenta il numero delle sue esposizioni e le
come more precise and profound, managing to gain a greater un-
sue opere diventano più precise e profonde, riuscendo ad acquisire
derstanding of human nature and the world.
una maggiore comprensione della natura umana e del mondo.
But Maria Kononov is not only a painter, has become a fashion de-
Ma Maria Kononov non è solo una pittrice, è diventata una creatrice
signer and is involved in social work: today, in fact, creates paint-
di moda ed è impegnata nel sociale: oggi, infatti, crea dipinti con
ings with fairytale subjects intended for pediatric hospitals in coun-
soggetti fiabeschi destinati agli ospedali pediatrici nei paesi dove si
tries where his exhibitions are held.
svolgono le sue esposizioni.
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Tra le sue opere, le più caratteristiche sono “Finestra”, “Ragazza in
Among his works, the most characteristic are "Window", "Girl
capo al mondo” e “Europa”, mentre “Generazione”, “Madri” e
ends of the earth" and "Europe," and "Generation", "Mothers"
“Cuore” rivelano le sue serie riflessioni sui temi fondamentali della
and "Heart" reveal his serious reflection on the basic issues of
vita umana.
human life.
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NEW YORK ITALIANS
Giuseppe Perricone
Professor Giuseppe Perricone, an Advisory Board Members of the
Il Professore Giuseppe Perricone, membro del Consiglio Consultivo di
New York Italians, is Chair, Department of Modern Languages and
New York Italians, è Presidente del Dipartimento di Lingue e Letterature
Literatures Fordham University. He is also one of the editors of Poets
Moderne della Fordam University. E’ anche uno dei redattori dell'opera
of the Italian Diaspora: A Bilingual Anthology, Fordham University
“Poeti della diaspora italiana: una antologia bilingue”, Fordam University
Press, 2014.
Press, 2014. Il professore è arrivato in Connecticut da Foggia, San Paolo
Professore Perricone arrived in Connecticut from Foggia, San Paolo
di Civiate, nel 1971 all'età di 15 anni, unendosi alla sua famiglia che si era
di Civitate, as a 15-year old in 1971, joining his family who had al-
già stabilita vicino a New Haven.
ready settled near New Haven. When given the choice of traveling
Quando gli fu data la scelta di viaggiare verso gli Stati Uniti in aereo o per
to the United States by either plane or boat, he chose to take the
nave, lui decise di fare il viaggio sulla nave Cristoforo Colombo perché,
trip on the boat Christopher Columbus because, as he put it, “I
citando le sue stesse parole, "ho preferito farmi un viaggio via mare piut-
wanted to take a sea voyage rather than rush to get to the United
tosto che affrettarmi a raggiungere gli Stati Uniti in aereo". Senza
States on a plane.” Not knowing a word of English, he attended
conoscere una parola di inglese, iniziò a frequentare le scuole in
high school in Connecticut, quickly learning the language.
Connecticut, apprendendo la lingua molto velocemente.
He received both his undergraduate and graduate degrees from the
Ha conseguito entrambe le lauree, triennale e specialistica, presso
University of Connecticut, earning a PhD with honors, with his disser-
l’Università del Connecticut, conseguendo il dottorato con lode, per la
tation focusing on modern poetry. He spent two years teaching in
sua dissertazione relativa alla poesia moderna. Dopo due anni di inseg-
New Orleans before returning to the East Coast and Fordham
namento a New Orleans nel 1980 ha fatto ritorno sulla Costa Est e
University in 1980, where he has remained.
all'Università Fordam, presso la quale è rimasto fino ai giorni nostri.
He has been editing, guest speaking and teaching for more than 30
Il Professore per oltre trent'anni ha quindi pubblicato opere, è apparso
years; his accomplishments include editing La letteratura italiana
come relatore in conferenze ed ha proseguito con l’insegnamento.
nel mondo: nuove prospettive, published in 2015, as well as
Tra i suoi traguardi più di recente si annoverano l’opera “La letteratura
Associate Editor of Journal: Italian Translation and an Associate
italiana nel mondo: nuove prospettive”, pubblicata nel 2015, e la nomina
Editor of L'Anello Che Non Tiene.
a Redattore Associato ne “Il Giornale: versione italiana” e “L’Anello che
Most recently, as an Advisory Board Member, every month
non tiene”. Più di recente, come membro del suddetto consiglio consul-
Professore Perricone presents an Italian movie at Fordham, bridging
tivo, ogni mese il professore presenta un film italiano alla Fordam, col-
the gap between the Italian and the Italian-American communities.
mando il divario tra le comunità italiana e quella italo americana. Le sue
His movie nights are well-known for films that are chosen for their
“notti al cinema” sono rinomate per film che sono selezionati per le loro
subjects, which range from comedy to drama, and more serious gen-
tematiche, che variano dalla commedia al dramma, e toccano anche
res, such as poverty.
generi più impegnativi, come la povertà. Dopo la proiezione del film, il
Following the movie, Professore leads a lively and sometimes con-
professore conduce un’animata e a volte accesa conversazione sul film,
tention discussion on the film, in which movie-goers discuss thoughts
dove gli spettatori si confrontano su pensieri e tematiche. Nel corso
and themes. Over the past year, the movie night has gained much
degli ultimi anni le notti al cinema hanno acquisito sempre maggiore at-
momentum, and the room is often filled with people of all ages, gen-
tenzione, e spesso la sala è piena di persone di tutte le età, sesso e
ders and nationalities. All attend and bond over one common
nazionalità. Tutti partecipano e si incontrano per una ragione comune:
theme: the love of Italian culture.
l'amore per la cultura italiana. Il professor attualmente vive con sua
Professore Perricone currently lives in Westchester with his wife and
moglie e sua figlia.
daughter.
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Adrienne Sforza
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Welcome to Little Italy... in the Bronx!!! Se hai sempre sognato di fare un viaggio nel passato, nell'Italia dei tuoi
If you've always dreamed of traveling to the past, to the Italy of your grand-
nonni o dei tuoi genitori, chiudi gli occhi ed aprili ad Arthur Avenue. Il
parents or your parents, just close your eyes and open them again on
sogno comincia con una lunga strada dipinta di verde, bianco e rosso. E'
Arthur Avenue. The dream begins with a long road painted with the col-
Little Italy nel Bronx. Ti ritroverai dinanzi una piacevole camminata, tra
ors green, white, and red. It is the Little Italy of the Bronx. You'll find a
ristoranti, negozi e siti storici, che hanno da sempre attratto persone da
pleasant walk between restaurants, shops and historic sites, which have
tutto il mondo. Centinaia di scene sono state filmate in documentari; film
always attracted many people from around the world. Hundreds of scenes
come "A Bronx Tale" di Robert De Niro; e telefilm quali "I Soprano" e
have been filmed in documentaries; movies like Robert De Niro's A Bronx
"The Following" con Kevin Bacon. Lungo la strada, troverai il posto piu
Tale; and tv shows like The Sopranos and The Following with Kevin Bacon.
rappresentativo di Little Italy, il Market di Arthur Avenue. Il Market e'
Along the way, you'll come across a place that may actually be more rep-
stato da ispirazione da "Eataly" in Manhattan. L'Arthur Avenue Market e'
resentative of little Italy, The Arthur Avenue Market. The market was even
un posto unico negli Stati Uniti, e una piccola gemma per la citta' di New
the inspiration for "Eataly" in Manhattan. The Arthur Avenue Market is a
York. Quando apri le porte del market, riceverai un'accoglienza unica e ti
unique place in the United States and a little gem for the City of New York.
troverai trasportato in un'atmosfera di altri tempi e ti ritroverai in un
When you open the doors of the market, you'll receive a unique welcome
altro mondo. Ci sono i delizioni cornetti e cannoli della pasticceria "Caffe
and you'll find yourself transported to a rare atmosphere of the past and
and Gelato" per la tua colazione romantica; un aperitivo al "Bronx Beer
find yourself in another world. There is the delicious croissants and canno-
Hall", perche we love aperitivo; e i sigari eccellenti de "La Casa Grande
lis of the pastry shop "Caffe and Gelato" for your romantic breakfast; an
Cigar". Uno dei miglior macellai di New York: "Peter's meat market",
aperitif at the "Bronx Beer hall", because we love aperitivo; and the excel-
andrai li per i tuoi barbecues senza fine con i tuoi amici. Poi arriverai alla
lent cigars of "The House great cigar." One of the best butchers in New
piu famosa salumeria negli Stati Uniti: "Mike's deli", dove lungo la strada,
York is at "Peter's meat market" you will go there for your endless barbe-
credici o no, ci sono: olive, sopressata piccante, pomodori secchi e altri
cues with friends. Then you'll arrive at the most famous deli of the United
prodotti, inseriti in barili! In memoria dei bei vecchi mercati rionali
States, "Mike's deli", where along the way path, believe or not, olives,
Italiani; ti ritroverai ad assaporare e gustare i sapori e i profumi del Bel
spicy sopressata, sundried tomatoes, and other products are put into bar-
Paese. Lo staff, sempre amichevole e sorridente, vi offrira' degli assaggini
rels. Along the road, in memory of the good old Italian rionali markets; find
gratuiti di formaggi e salumi importati dall'Italia; o una buonissima moz-
yourself flavors and scents that you enjoyed your last time in the Bel Paese.
zarella fresca. Se vai di primo mattino, puoi goderti alcune storie di
The staff, always friendly and smiling, will offer you free samples of cheeses
Michele Greco, lui e' il fondatore di Mike's deli; un puro uomo Italiano,
and meats- fresh and imported dall'itala; or very good Fresh mozzarella. If
un puro Stallone Itaiano. Michele ha 86 anni e vive per: vino, donne e
you go early in the morning, you can enjoy some of Mike Greco's stories,
mozzarella. La migliore qualita', come una costosa cena a Manhattan,
he's the founder of Mike's deli; a pure Italian man, a pure Italian stallion.
economico come un McDonald. Proprio come un sogno.
He's 86 years old and lives for: wine, women and mozzarella. Best quali-
Italian style, never dies.
ty, like a expensive dinner in Manhattan, cheap like a McDonald...
Antonello Romito
Just like a dream. The Italian style, never dies.
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In my own hand By Kwame Dawes Seeing a poem in its first draft stage, in the stage of the handwritten document, one is transported back to the moment of its making. And while it is impossible to return to the feel of that moment, there is something emotionally familiar about the texture of the paper (these poems are written on rough handmade paper bound in cured leather notebooks that I bought in a market in New Delhi—the pen is a fine felt tip pen—it must spread ink like a black wound if left on the page for too long, so I must keep going, managing the spread with muted panic, like a watercolorist manages water and paint); the swing and loop of the handwriting, the way the words slant downwards or upwards on the page, and the hurried slurring of characters as one rushes to take down the noises swirling in the head in search of meaning. It all comes back to me when I open up a notebook and see my poems on the page. “Silence” was written in Haiti during the months just after the earthquake while I was reporting on HIV/AIDS in that country. I was also reading Haitian poets in the evenings after traveling through the streets of Port au Prince. In my head, I believe I write very quickly. It may well be that I am actually writing slowly, but I am so sucked into the moment that I lose track of time. I am not sure. But what I do know is that I have no idea what my poem is until I have written it. What you see moving in word following word across the page, and line following line down the page, is a search for what is there. It may have started while I watched the streets of the city flooded during a rainstorm, a river of plastic bottles and plastic water bags hurrying through the city. When I found “Viola Lesson” and read it a few days ago, I teared up. I never transcribed it since I wrote it. I sent it to my daughter, and she wept. I wrote it seven years ago—she was thirteen then. Seeing it in my hand makes it more intimate, I think. It reminds me that I write poems to preserve moments that can slip away with time. I am grateful that I tried to preserve our intimacy as father and daughter while death and music swirled around us. And finally, a poem in draft can be a note, a fragment of thought or art that may or may not go somewhere. I wrote “The Son of the King of Golam” in London or in New Delhi, I am not sure. But the reference is to a story I found in a book I purchased in a used bookstore near Bloomsbury that I entered to try to get directions. I felt awkward about just asking for directions so I browsed a bit and found an old worn book—dated mid-eighteen hundreds—a diary of a slave trader. I bought the book for something like thirty pounds. This fragment came from there. And there is a puzzle, that word “fay”, which may be a searching for “ofay” or perhaps “effete”, sometimes I mumble a beat to return to it later. Grace is the London-based merchant who owns the slave trading company. The brute pragmatics of his solution still startles me. Maybe that is the poem—that phrase, “and all trade”—a whispering of Hopkins if you listen carefully.
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edit by Marco Nereo Rotelli
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HANDWRITING
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HANDWRITING
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HANDWRITING
by Veronica Baesso McKenzie photo by Cj Hughes
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L’artista del gesso Cj Hughes Una delle ultime tendenze della scena artistica calligrafica è la scrittura con il gesso. New York City è la patria di alcune delle creazioni più originali, dai menu dei ristoranti agli inviti ad eventi. Negozi Popup usano l'arte del gesso per creare caratteri “bold gothic” o “boho romantic”. Incuriosita da questa nuova forma d'arte, mi sono trovata con l'artista del gesso CJ Hughes per saperne di più su questa particolare tecnica di scrittura.
One of the latest trends in the art calligraphy scene is chalk letter-
Come si fa a definire l'arte del gesso? Per me la Chalk Art è la più basilare, organica forma di espressione visiva. Può essere semplice come sfregare una roccia contro l’altra, o complessa come l'arte pavimentale anamorfica tridimesionale. Il mio lavoro è una via di mezzo.
How do you define chalk art?
Come sei diventato un artista del gesso? Assolutamente per caso! Dana Tanamachi, un ormai famosa artista del gesso, ha aperto la via divenendo molto popolare. Mia moglie aveva un negozio di articoli vintage a quel tempo, e – dopo aver visto i lavori di Dana – mi ha chiesto di creare una insegna per un evento che avrebbe organizzato, e così ho iniziato a lavorare su qualcosa. All’evento di mia moglie la gente continuava a chiederle dell’insegna e dove avrebbe potuto trovarne una. Quindi la cosa aveva attirato l’attenzione. L’organizzatore dell’evento mi chiese di fare un lavoro per il matrimonio di sua figlia. Misi poi il disegno su Etsy e da lì è partito il tutto.
How did you become a chalk artist?
Qual è il tuo background artistico? Il mio primo lavoro aziendale per BBC America ebbe inizio con una conversazione su Etsy. Ho ereditato la mia abilità artistica da mio padre che era un pittore. Suo nonno dipingeva copertine di riviste e mio zio è un designer di moda, per cui è un dono di famiglia. Ho avuto alcuni fantastici insegnanti d'arte alle medie e alle superiori, che hanno fatto molto più del dovuto dandomi degli acquarelli, carta, matite, e insegnandomi come usarli. Il mio insegnante di arte era formalmente un artista commerciale e mi ha insegnato tutto, dalla serigrafia a come fotografare il mio lavoro. Inoltre ho fatto un periodo di lavoro di sei mesi presso l'Istituto d'Arte di Dallas. Al di là di ciò sono autodidatta. Prima di usare il gesso ho progettato loghi e siti web per dodici anni.
What is your artistic background?
ing. New York City is home to some of the most original creations, everything from restaurant menus to event invitations. Popup shops use chalk art to spring to life from bold gothic to boho romantic fonts. Intrigued by this new art form, I sat down with chalk artist CJ Hughes to learn more about this unique writing technique.
For me chalk art is the most basic, organic form of visual expression. It can be as simple as one rock rubbing against another, or as complex as anamorphic 3D ground art. My work falls in the middle.
By total accident! Dana Tanamachi, a now famous chalk artist, broke out and got really popular. My wife was running a vintage shop at the time and saw Dana's work and wanted me to create a sign for an upcoming show so I worked something up. At my wife's show people kept asking about the sign and were wondering where they could get one. So there was quite a buzz. The show's organizer asked me to do a chalkboard for his daughter's wedding. I put the design on Etsy and it was off to the races.
My first corporate job for BBC America began with a conversation on Etsy. I inherited my artistic ability from my father who was a painter. His grandfather painted magazine covers and my uncle is a clothing designer, so it runs in the family. I had some amazing art teachers in junior high and high school who went over budget providing me with nice watercolors, papers, pencils, and taught me how to use them. My high school art teacher was formally a commercial artist and taught me everything from screen-printing to how to photograph my work. I did a six-month stint at the Art Institute of Dallas as well. Beyond that I am self taught and trained. Before chalk I designed logos and websites for twelve years.
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How would you define your style? Classic Victorian with a side of vintage show card and sign writing. I'm really drawn to wood type and gaslight style design. Since I do a lot of commercial work I have to bend my style to match the job, so sometimes it's ultra modern, but when I have my druthers, I go old school lettering. What inspires you and what are your influences? 1930's sign painting books, show card instruction manuals, the work of Sandborn map company, gaslight style, late 1800s advertising, woodcut alphabets and illustrations. How long does it take you to complete a chalk design and what is the process from initial idea to completion? It really depends on the project. A couple of words in actual chalk takes less than 30 minutes. A highly detailed piece done small can take a few days. A 8x20 mural can take 25 days depending on the complexity of the design and amount of coverage. I always start with pencil sketches, I may do one or thirty, it depends on how much time the client has and how close they are in capturing their vision when I come into the fray. What are the unique challenges to creating chalk art as compared to other forms? Real chalk art is fluid and temporary. You can work for hours on a piece and then lay your hand down the wrong way and lose half of your work. I also work in more permanent mediums that look like chalk when I have to ship a piece or when a client wants the art to hang around for a while. Another challenge comes in the form of everything being inverted. With white on black sometimes you use white as an outline, as a highlight, and sometimes even as a shade or shadow, that can get confusing.
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Come definiresti il tuo stile? Classico vittoriano con una influenza dalla grafica delle insegne e figurine vintage. Sono davvero molto attratto dal design delle insegne luminose e di legno. Dal momento che faccio un sacco di lavoro commerciale devo piegare il mio stile alle esigenze di lavoro, quindi a volte è ultra moderno, ma quando posso scegliere, seguo sempre la vecchia scuola. Cosa ti ispira e quali sono le tue influenze? Libri di pittura sulle insegne degli anni ‘30, figurine, manuali di istruzioni, i lavori dell’azienda di mappe Sandborn, insegne luminose, le pubblicita’ di fine ‘800, lettere in legno e illustrazioni. Quanto tempo ci vuole per completare un disegno di gesso e qual è il processo dall'idea iniziale fino al completamento? In realtà dipende dal progetto. Un paio di parole in gesso effettivamente richiedono meno di 30 minuti. Un pezzo molto dettagliato di piccole dimensioni può richiedere un paio di giorni. Un murale 8x20 può richiedere dai 2 ai 5 giorni a seconda della complessità del disegno e dell’estensione. Parto sempre con schizzi a matita, posso farne da uno fino a trenta, dipende da quanto tempo il cliente ha e quanto ha le idee chiare nel momento in cui vengo coinvolto. Quali sono le sfide per la creazione di arte con il gesso rispetto ad altre forme di espressione? L’arte del gesso per definizione è fluida e temporanea. Può capitare di lavorare per ore su un pezzo e poi poggiare la mano nel modo sbagliato e perdere metà del lavoro. Altre volte lavoro con materiali più duraturi che comunque hanno l’effetto visivo del gesso, quando devo spedire un’opera o quando il cliente ha bisogno dell’opera per un tempo prolungato. Un'altra sfida che si deve affrontare consiste nel fatto che il tutto è disegnato “in negativo”. Ossia con il bianco su nero a volte si utilizza il bianco come un contorno, come un punto culminante, e talvolta anche come una o più ombre, il che può creare molta confusione.
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Quali sono gli specifici strumenti necessari per creare il tuo lavoro? Per un pezzo fatto con vero gesso pochi diversi fasci di gesso, un temperamatite, Tsquare e un mirino angolare. Mi piace buttare giù un bello schizzo pulito con matita Stabilo come prima cosa, poi rimarcarlo con il gesso e permettermi alcuni “incidenti felici” per non far sembrare l’opera uscita da un computer. A volte divento un pò fissato con gli strumenti. Ho strumenti d'epoca per il gesso come un compasso da insegnante, un righello che uso per creare delle linee guida per il testo, linee di gesso, e nastro adesivo per elettricista, che uso come un terzo braccio.
What are the specific tools/instruments needed to create your work?
A cosa stai lavorando in questo momento? Ci vorrebbe un papiro per elencarle tutte! Sto facendo qualche lavoro per Carnival Cruise, Lines, venti tavole 2'x2' per coprire le pareti in una pizzeria in New Mexico, e andrò a Detroit per fare un murale il mese prossimo. Ho anche ricevuto un incarico dal gruppo Hilton. La primavera è la stagione in cui viaggio di più. Spero di rientrare a New York entro i prossimi due mesi per una settimana o due.
What are you working on at the moment?
E in futuro? Ho appena iniziato ad informarmi per dare in licenza i miei lavori e sto lavorando ad un libro sulla scrittura con il gesso che spero venga pubblicato entro quest'anno. Sarà nel solco della vecchia scuola "come dipingere insegne e figurine" come nei libri degli anni Trenta. E sarà disegnato a mano da cima a fondo, senza impostazioni per stampa e senza foto. Si intitolera’ “How To Chalk Letter Like A Pro.” ("Come disegnare con il n gesso come un professionista.")
What is next for you?
For an actual chalk piece just a few different harnesses of chalk, a pencil sharpener, Tsquare and an angle finder. I like to get a nice clean layout down in stabilo pencil first, then go over it with chalk and allow for some happy accidents to happen that keep it from looking like it was laid out in a computer. I get really geeky with tools sometimes. I have vintage chalk items like a teacher's chalk compass, a staff writer that I use to create guidelines for text, chalk lines, and gaffer's tape, which I use as a third arm.
That's a laundry list. I'm doing some work for Carnival Cruise, Lines, twenty 2'x'2 boards to cover the walls at a pizza joint in New Mexico, I'm headed to Detroit to do a mural next month. I've got a project for Hilton corporate in the works. Spring is my busy travel season I hope to be in New York within the next two months for a week or two.
I'm just getting into licensing and I'm working on a chalk lettering book I hope to have published this year. It will be in the vein of the old school “how to paint signs and show cards” books from the thirties. It's going to be hand drawn from cover to cover, no type setting, no photos. It's called “How To Chalk Letter Like A Pro.”
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L’Arte di scrivere
by Ilaria Bartolucci
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Basterebbe guardare le foto delle sue opere. Almeno per me è stato così. Passeggiando in quella piazza virtuale ch’è internet, cercando spunti e idee per un capolettera, mi sono imbattuta nelle opere di un Maestro speciale, Ivano Ziggiotti. Arrivata lì, non sono più andata oltre, se non per capire chi fosse e che cosa facesse Proprio così, forse non dovrei fare altro che dirvi il nome e mostrarvi le sue opere. Dicevo, Ivano Ziggiotti. “Mai sentito” mi risponderete. E’ vero, mai sentito, probabilmente, per ora. Ma da oggi, ve lo garantisco, direte, “chi? Ivano Ziggiotti. Ah, lo conosco, un Maestro”. Maestro de che? Mica è così facile dirlo così, in poche parole. Potrei dire Maestro di scrittura, ma c’è di più. Infatti, dato che tutti noi abbiamo in casa libri, giornali, foglietti stampati di ogni genere, tipo e dimensione. Anzi, dato che a volte siamo addirittura sommersi dalla carta, dai giornali, dalle riviste e dalla pubblicità che ci mettono nella cassetta delle lettere, e che, prendiamo questi testi stampati come un fastidio e li gettiamo senza alcun rimorso nella spazzatura, ci vuole una breve storia. Se poi pensiamo che noi stessi, quando dobbiamo scrivere una lettera, un messaggio o un testo apriamo distrattamente il nostro computer, cellulare o tablet e, con un semplice programma di video scrittura, digitiamo quello che ci serve per poi pigiare un tasto e, voilà, il testo è fatto, capirete che ci vuole un minimo di introduzione e di racconto per meglio comprendere la preziosità dell’opera SCRITTA di Ivano Ziggiotti. Invero oggi siamo così abituati alla facilità dello scrivere un testo che, quando pensiamo alla scrittura ed ai libri, pensiamo solo ai testi stampati, testi “in serie”, commerciali. Testi anche belli, bellissimi, con foto e disegni di ogni dimensione e genere, ma prodotti in grande numero, anzi, maggiore è il numero dei volumi (soprattutto se venduti) e meglio è. Questo ci appare normale perché quando parliamo di libri, parliamo di prodotti, prodotti per un mercato che, per vendere, a volte, devono avere un costo davvero minimo. Ovviamente non ci riferiamo al contenuto del libro, quello dipende dall’autore, ma al “contente”, ovvero al libro in se stesso, a quell’oggetto, il libro, che abbiamo imparato ad usare, si spera, fin dalla più tenera età. Croce e delizia dei nostri studi o dei nostri momenti di relax. Ma è sempre stato così? No, non sempre, tant’è che, se un tempo, leggere e scrivere era già un privilegio di pochi (e forse questo lo è anche oggi),
Having a glance at the pictures of his masterpieces would be enough to understand his brilliance, at least that’s how it was to me. Strolling around in the virtual piazza, which is the Internet, in search of tips and ideas for an initial, I bumped into the works of a skillful Master, Ivano Ziggiotti. Once I have achieved that goal, I chose not to proceed further in my research, except for learning who he was and what he did. So, the only thing I should do perhaps is to tell his name again and show his masterworks to you. As I said previously, he is Ivano Ziggiotti. “I have never heard of him”, you would reply. It’s true that you have probably never heard of him, at least until now. From now onwards, though, and that I will assure you, you would say: “Who? Ivano Ziggiotti. Oh, yeah, I know him. He’s a Master”. A Master of what? It is not so easy to explain in few words. I would he is a Master of writing, but he is more than that. There are indeed countless books, newspapers, printed sheets of paper of any kind, genre and size in every house of ours. Rather, since we are even completely immersed in paper, newspapers, magazines and advertisements put in our mailbox, and we take nuisance at all of that and throw it away in the trash without remorse, there a brief report would be needed. Also, let us think, when we have to write a letter, an SMS or any kind of text, that even we open our laptops, switch on our mobiles or tablets, and type everything we need, so that we can then simply press a key, and there the text is ready. A brief introduction and account would be required, as you see, to better understand the value of Ivano Ziggiotti’s WRITTEN production. Nowadays we are actually so accustomed to the simplicity of writing that we only see printed volumes, serial and profit-making books in our minds, when we think about writing and books themselves. These are of course good, superb books, with pictures and illustrations of every size and sort, and yet they are mass-produced books. On the contrary, the greater is the quantity of the volumes (especially bestsellers), the better it is. That seems a common thing to us, because, when we think about books, we then talk about products, which are supposed to be sometimes quite low-priced in order to be sold on the market. Of course, this is not concerned with the content of a book, which depends on the author, but its “contente”, in other words the book itself. We have
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hopefully learned how to read and use that object, the book, since we were children. It was both a blessing and a curse of our university ages and moments of relax. Yet, let us go back for a few more moments to the history of these books. In the past, these books were not only exceptionally handcrafted, but also produced using rare and prized materials, such as parchment, as a support, (the most valuable of those volumes were created using quite a rare parchment called “vellum”, which was obtained from the skin of stillborn animals or fetuses), since skilled craftsmen or artists, hardly ever known for their production needed and spent quite some time, a long time, to accomplish their task. These were the copiers who transcribed texts, miniaturists who adorned books with illustrations, designed over a long period of time, dyed with particular inks, pigments obtained from mineral, vegetal and animal worlds, and decorated with the most prized metals: large quantities of gold and silver, gemstones and thin leather for the binding. Real gems that can cost and value as much as a plot of land or a building, and even more than those. In the west, illuminated manuscripts were introduced around the beginning of the 5th century, between A.D. 400 and 600, as I said, made only on parchment, as long as the support lasted. Only afterwards, in the Middle Ages, manuscripts began to be produced on paper, too, and remained at the top until the middle of 15th century, when a real revolution took place, and a number of volumes unconceivable until then was produced, firstly owing to the introduction of xylography, followed by the invention of movable types for printing by Gutenberg in the middle of 15th century. Merely in 50 years 30,000 books had been published with more than 12 million copies produced. So, a revolution had begun in the production of printed texts, and that revolution has lasted up to these days. On the one hand, nowadays we are able to print a book comfortably in our homes, and on the other hand we have been discovering these techniques and ancient materials, which are almost forgotten, and yet part of our cultural heritage and history. But who did them? First of all, we must point out that in earlier times, and up until the 12th century, the majority of manuscripts was produced in the monasteries, in order to be collected in their libraries, or at the most on the order of a certain wealthy patron who showed them off to
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possedere un libro era un lusso ancor più raro per il costo e la rarità dell’oggetto. Soprattutto per quei libri rari e preziosi che furono e sono i manoscritti miniati. E tali sono i Libri che produce il Maestro Ivano Ziggiotti, artista, amanuense e miniaturista. Ma torniamo ancora un attimo alla storia di questi libri. Questi libri in origine, venivano prodotti non solo in modo artigianale ed unico, ma anche utilizzando materiali rari e preziosi come la pergamena per supporto (i più preziosi erano fatti con una pergamena molto rara chiamata “vellum” ricavata dalla pelle di animali nati morti o da feti) con la necessità e l’impiego di un tempo lungo, lunghissimo, da parte di artigiani/artisti specializzati e rari per la loro produzione. Copisti per la scrittura, miniatori per le illustrazioni, progettati a lungo e fatti con inchiostri speciali, pigmenti provenienti dal mondo minerale, vegetale ed animale e con i metalli più preziosi. Oro e argento in quantità, pietre preziose e pellami sottili per le rilegature. Veri gioielli, capaci di costare e valere quanto e più di un appezzamento di terreno o di un edificio. In occidente, i testi miniati vengono introdotti all’incirca nel quinto secolo dopo Cristo, tra il 400 e il 600, come dicevo, eseguiti solo su pergamena per la durata del supporto, nel tempo. Solo più tardi, nel Medioevo i manoscritti cominciano ad essere prodotti anche su carta e restano in auge fino alla metà del quindicesimo secolo quando, prima con la xilografia e poi con l’invenzione di Gutenberg, nella metà del 1400, dei caratteri mobili per la stampa, ci fu una vera rivoluzione e si ebbe una produzione di testi fino ad allora inimmaginabile: in solo 50 anni furono stampati 30.000 titoli con oltre 12 milioni di copie prodotte. Era cominciata così una rivoluzione nella produzione dei testi stampati, rivoluzione che è continuata fino ai giorni nostri, quando da una parte siamo in grado di stampare un libro, comodamente a casa nostra e dall’altra, stiamo riscoprendo queste tecniche e questi materiali antichi e quasi dimenticati, ma che fanno parte delle nostre radici culturali e del nostro passato. Ma chi li faceva? Diciamo subito che in origine e fino al dodicesimo secolo, la maggior parte dei manoscritti erano prodotto nei monasteri, per rimanere nelle loro biblioteche o, al massimo, su commissione di qualche facoltoso mecenate che ne faceva sfoggio per consolidare la propria posizione e il proprio potere. I
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grandi monasteri a quel tempo si erano organizzati con aree separate per i monaci che si specializzavano nella produzione dei manoscritti, chiamate scriptorium, e questi monaci erano tenuti in grande considerazione dai loro contemporanei tant’è che non facevano altro. Nel quattordicesimo secolo la richiesta di manoscritti crebbe così tanto da rendere necessario l’incremento della produzione dei testi con l’utilizzo anche di manodopera laica. Tale fatto diede così origine alla diffusione di questi testi anche fuori dall’ambito ecclesiastico e signorile e all’origine di botteghe laiche di produzione. Ma quali libri si copiavano e si miniavano? Normalmente questo tipo di produzione era riservato a libri speciali quali la Bibbia o il Libro delle ore. Successivamente anche altri testi non religiosi ma di pari rilevanza. Ecco, il Maestro Ivano Ziggiotti, si pone in questa antica e storica tradizione artistica occidentale. Egli è un Calligrafo e un miniaturista di grande scuola e di provetta esecuzione. Avete mai visto un libro scritto a mano, miniato e lungo 23 metri? Io si e tale meraviglia è tutto decorato in foglia d’oro. Così come una pregevolissima edizione dei Vangeli o delle Favole di Fedro. L’artefice di simili capolavori è Ivano Ziggiotti, artista che ho avuto il piacere di incontrare in un pomeriggio di aprile, a casa sua in provincia di Vicenza. Ma chi è Ivano Ziggiotti? Nella vita è un barbiere, artigiano esperto nell’arte di Figaro. Ha bottega in provincia ora, e di questa comunità è uno spirito prezioso: i suoi clienti lo conoscono da sempre, si fidano di lui e della sua mano, mano che conosce il mestiere del taglio, della barba e dei baffi così come quella di maneggiare i pennelli. E già, mano preziosa e ferma, mente acuta ed educata dalle regole dell’arte. Ars illuminandi e arte di Figaro, mestieri che si tramandano e che si imparano a bottega. Nel suo laboratorio dove gentilmente mi ha invitato e dove ci siamo intrattenuti parlando di materiali, colori inchiostri e passione c’è molto da vedere e da scoprire. Ci sono armadi con pestelli, colori, colle, pigmenti. Ci sono barattoli con preparazioni “ a farsi”, prove, progetti e utensili. Insomma, c’è tutto un mondo in questi pochi metri quadri, un mondo che oggi apre le sue porte per me, per noi. In questo piccolo locale pieno di luce, come in uno scriptorium medioevale, si respira la volontà, la determinazione e la delicatezza di chi sa fare e creare opere sublimi e si definisce artigiano. Trasuda passione
strengthen his power and position. At the time, the great monasteries were structured with distinct areas, called scriptorium, for the monks who specialized in the production of manuscripts. Their contemporaries held these monks in such a high regard for their work that this was their sole occupation. In the 15th century the demand for manuscripts grew so much that it was necessary to increase the production of texts, by hiring laymen, too. This fact gave rise to the diffusion of these texts even outside the clerical and noble classes, and the founding of secular manufacturing workshops. Which books were copied and which ones were illuminated? This type of production was usually reserved for ritual books, such as the Bible and the Liturgy of the Hours. Afterwards, other secular and yet equally relevant books were also produced by means of these techniques. Now, Master Ivano Ziggiotti devotes himself to this ancient, historical and artistic western tradition. He is a calligrapher and miniaturist exceptionally experienced and skilled. Have you ever seen a book written by hand, illuminated, 23-meter long? I have, and this work of art is all decorated with golden foil, as well as an exquisite edition of the Gospels or Phaedrus’s Fables. The author of these masterpieces is Ivano Ziggiotti, an artist whom I was pleased to meet on an April afternoon at his place, in the province of Vicenza. But who is Ivano Ziggiotti? He works as a barber in everyday life, he is an experienced artisan in Figaro’s art. His barbershop is now located in the periphery, and he is a helpful soul in his community: his customers have always known and relied on him and his hand, which is able to cut hair, beards and mustaches, as well as to handle brushes. A skillful and steadfast hand indeed, a subtle mind, educated in the rules of art. Ars illuminandi and the art of Figaro – these are crafts handed down from one generation to another, which one can learn in a workshop. There is so much to see and discover in his workshop, where he gently invited me, and we delightfully spent a few hours talking about materials, inks, colors and our own passions. There are cans with “to do” mixtures, sketches, designs and tools. In short, there is a whole world in those few square meters that now opens its doors to me, us. In that small world flooded with light, as in a medieval scriptorium, you can breathe the willpower, determination and delicacy of him who is able to pro-
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duce and create sublime works of art, and presents himself as a craftsman. He exudes passion out of each pore of his skin and every brick in the wall of his atelier, because works similar to those you will see there have only arisen out of the passion of human beings for beauty, work and accuracy. Ivano is a researcher devoted to tradition. He holds several courses with the patronage of the Italian Calligraphy Association, of which he is a committed member, because he wishes to be a bridge between our tradition and the future, teaching especially the new generations these ancient arts. According to him, everything started by chance in 1988, when he found himself writing a phone number using a borrowed pen with the broken nib, which left behind itself thick and subtle marks. That was love at first sight and, shortly afterwards, a book found in a bookshop in Verona did the rest. However, such a good fate intervenes again. In fact, a founding lady member of the Calligraphy Association lives in Venice. It’s said and done. In 1977 he attended his first course on the “uncial” script (a typeset that developed since the 3rd century of Christian Era). Shortly after that, another on the gothic script, and it’s a done deal. Then idea for his first book jumped to his mind. And what would it be? The Gospel, or rather Gospels. Once the conception and the writing of the book have been completed, decorations were desired, so he chose to attend his first course on miniature. As Ivan says, “there’s nothing strange about that, I’ve always loved manual labor. When I was a little boy, I used to have plenty of hobbies that required manual skills. It’s the “soramanego”, though, that makes the difference. In other words, it is mind that holds and has control over the handle of the tool. The tool is always the same, but the result changes owing to the mind of the man who uses it”. Taking into consideration the materials he uses, too, Ivano has a philosophy of his own, which is really in vogue these days: recycling. “My books are the result of a change in the use of things, after all. An herb is turned into color, a berry, a dye, an animal skin, a piece of parchment. When proto-chemistry was developed, man felt himself like God, and he can now turn an element into something else. In colors I see the components that must be of an excellent quality, as I learnt from my mother when I was I a child, and we went buying clothes. She, who was quite practiced in tailoring, would turn them on every side again and again, in order to check everything, and buy only what she thought was high-quality”. And that is exactly what Ivano wants to do. To create high-quality products for himself (his jewelry is only created for himself and never sold) and help others know and learn how to create valuable products, and understand what these products are. After all, to teach means to better learn to him, and to show the rules and accuracy of the execution. In a nutshell, it is worth mentioning the fact that he also cooperated with universities and vocational schools for restoration, in order to retrace and understand the origin of certain pigments. Let us conclude our meeting by quoting Saint Francis of Assisi: “...he who works with his own hands is a worker, he who works his own hands and mind is a craftsman, and he who works with his own hands, mind and heart is an Artist”. Ivano Ziggiotti presents himself as a craftsman, but I know he is an artist and Master, and believe you can understand that only looking at his masterpieces with your naked eyes.
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da ogni poro della pelle e da ogni mattone del suo studio, perché opere simili a quelle che vedete nascono solo dalla passione, passione dell’uomo per la bellezza, per il lavoro e per il rigore. Alle mie domande ha gentilmente risposto Ivano, docente dell’Associazione Calligrafica Italia, uno studioso attento alla tradizione, padroneggia molte tecniche sia calligrafiche che pittoriche tant’è che non solo ha collaborato con alcuni musei per la miniatura e il 12 giugno prossimo, al museo Correr di Venezia, terrà la sua prossima conferenza , ma ha anche prodotto un dvd didattico ove spiega tutte le fasi della produzione di un libro manoscritto. Tiene corsi patrocinati dall’associazione di cui fa parte e di cui è un attivissimo membro perché vuole essere un ponte tra la nostra tradizione e il futuro, insegnando soprattutto alle nuove generazioni queste arti antiche. A sentir lui, tutto è nato per caso, quando nel 1988 si trova a scrivere un numero di telefono con una penna prestata dal pennino tronco che produce segni grossi e sottili. Amore a prima vista e, di li a poco, un testo trovato in libreria a Verona fa il resto. Ma il caso così generoso interviene ancora e fa si che una socia fondatrice dell’associazione di calligrafia viva proprio a Vicenza. Detto fatto. Nel 1997 frequenta il primo corso di “onciale” (caratteri che si svilupparono a partire dal III sec. Dell’era cristiana), poco dopo un altro di gotico e il gioco è fatto. Spunta l’idea di un primo libro e quale poteva essere? Il Vangelo. Anzi. I Vangeli. Terminata l’ideazione e la stesura del testo, c’è bisogno delle decorazioni ed ecco il primo corso di miniatura. Ma come scegli un testo? Senza fretta, naturalmente e quand’è il momento, il testo arriva da solo e si fa notare, lo chiama. Lo sceglie. Come dice Ivano, “nulla di strano, amo la manualità da sempre. Da ragazzo avevo molti hobbies che necessitavano di manualità. Ma la differenza la fa il “soramanego” ovvero, il cervello che sta sopra al manico dello strumento. Lo strumento è sempre quello , ma la resa cambia a seconda del cervello dell’uomo che lo usa”. Ed anche considerando i materiali che usa, Ivano ha tutta una sua filosofia, molto in voga oggi, quella del riciclo. “In fin dei conti i miei libri sono frutto del cambiamento d’uso delle cose. Un’erba diventa colore, una bacca una tinta, una pelle d’animale una pergamena. Quando nasce la protochimica l’uomo si sente come Dio, fa diventare un elemento qualche cosa d’altro. Io nei colori vedo i componenti che devono essere di ottima qualità, così come ho imparato da bambino, da mia madre, quando andavamo a comprare dei vestiti e lei, che se ne intendeva di cucito, li volta e rigirava così da controllare tutto ed acquistava solo ciò che trovava di buona qualità”. E quello che vuole fare Ivano è proprio questo. Fare cose di buona qualità per sé (i suoi gioielli sono solo per lui e non sono in vendita) e aiutare altri a conoscere, saper fare e capire quali sono le cose che meritano. In fin dei conti per lui insegnare vuol dire imparare meglio e insegnare le regole e il rigore nell’esecuzione. E’ appena il caso di ricordare che ha collaborato anche con delle università e scuole di restauro per ricostruire e capire la provenienza di alcuni pigmenti.Concludiamo il nostro incontro citando San Francesco “chi lavora con le mani è un operaio, chi lavora con mani e testa è un artigiano, chi lavora con mani, testa e cuore è un Artista”. Lui si definisce un artigiano, ma io so che è un artista e un Maestro, penso lo n percepiate anche voi solo guardando le foto dei suoi capolavori.
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Graffiti, il gesto della scrittura Una panoramica tra i muri di New York, dove lo scrivere si fa arte e comunicazione ogni giorno...
An overview between the walls of New York, where writing becomes art and communication every day ... photo by Fabio Ingrosso
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Segni rivelatori by Annamaria Malvisi
Un tratto di scrittura autografa svela di ogni persona più del contenuto stesso dello scritto. Eppure anche questa libera espressione in fondo è conquista recente: numerosi codici di “bella scrittura” hanno imbrigliato fino al secolo scorso lo spontaneo movimento del tratto individuale, affidando questa forma espressiva prevalentemente alle arti pittoriche. Storicamente l’origine della nostra grafia è nella scrittura latina, che ha subito nei secoli numerosi mutamenti dovuti all’evoluzione storica e culturale e, materialmente, all’introduzione di nuovi supporti e strumenti utilizzati per scrivere. Tuttavia una ripetuta insistenza sulla “calligrafia” ha accomunato alunni e studenti di diversi secoli (fino a poche decine di anni fa), costringendoli ad addomesticare la propria scrittura per adeguarsi ad un ordine prestabilito che rendeva la pagina bella ma impersonale. Bello o sgraziato, lo scrivere è stato, in epoca romantica in modo particolare, forte esperienza emozionale. Forse anche grazie a strumenti poco agevoli ed incerti nella resa, vergare segni di proprio pugno era una situazione che coinvolgeva tutti i sensi: lo spessore della carta robusta e porosa al tatto, lo scricchiolio del pennino da inclinare in modo diverso in relazione alle differenti lettere, quel rumore dettava il ritmo della stesura del testo, l’odore degli inchiostri e la facilità di disperderne gocce sul foglio bianco, il trasporto e la spontaneità dell’uso di penna e calamaio, mezzo privilegiato per comunicazioni ufficiali, personali, commerciali, politiche, letterali, amorose. La nota preferenza femminile di tenere un “diario” dice poi l’effetto catartico del gesto dello scrivere: un movimento che coinvolge fisicamente l’emotività dell’autore. Così il segno largo, spaziato, tondo ed ordinato (anche quando è inquieto) comunica la ricerca di armonia femminile. La passionalità di un tratto maschile, pesante e rapido, las-
A piece of handwriting reveals more about someone than what is actually written. And yet, when you think about it, even this form of free expression is a recent conquest. Until last century, numerous “good handwriting” codes restrained the spontaneous movement of the individual stroke, largely relegating this expressive form to the pictorial arts. Historically, our handwriting originates from latin script, modified numerous times down the centuries by historical and cultural evolution and materially by the introduction of new media and writing implements. However, repeated insistence on “calligraphy” lumped schoolchildren and students together down the centuries (until just a few decades ago), forcing them to tame their writing and adapt it to an established mould which made the page attractive but impersonal. In the Romantic age in particular, whether attractive or ungraceful, writing was a strong emotional experience. Perhaps partlybecause of the difficult-to-use implements with their uncertain results, writing something in your own hand was an enterprise involving all senses – the thickness of the tough, porous paper, the scratching of the nib to be slanted at different angles according to the letters being written, a noise which dictated the rhythm of the writing, the smell of the ink and the risk of blotting the white sheet, the transport and spontaneity of using the pen and inkwell, favourite tools for offical, personal, commercial, political, literary or amorous communications. And then, the well-know female preference for keeping a “diary” also confirms the cathartic effect or writing – a movement which physically involves the writer’s emotions. Thus bold, wide spaced, rounded and tidy (even when nervous) writing communicates the feminine quest for inner harmony. The passion of male handwriting, heavy and hasty, sug-
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HANDWRITING
gests the movement of the hand across the sheet of paper, leaving behind it a strong and sometimes irregular stroke. A light stroke suggests elegance, and moderation, especially if the letters are small nad moderation, especially if the letters are small and sloping. But in the metropolis, strong messages and communications are not entrusted to paper alone. The “underground” instrument, graffiti, effectively assails the recipient of the message, namely the social context. Alternative formula, deliberately unattractive locations, struggle agaist the common thought, even when the message is tender and generic – large expanses of grey dirty walls are the sheets for this type of communication, partly written and partly entrusted to imposing drawings. The large dimensions of the message are the visual representation of a cry of protest. Today, our contradictory contemporaneityy which does not talk of protests or rules offers us another alternative to writing – use of the electronic medium which revolutionises communications in a direction with little room for word, voices and well-constructed thoughts. Information reaches us not so much succinctly as stripped to the bone, leaving some of us with nostalgia for pen and paper. But the positive side is that for those who love the more classic and (if i may) complete form of communication, there is still space for excellent materials and jewels for writing.
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cia intuire il gesto della mano che si muove sul foglio, originando un segno forte che può insieme essere irregolare nel tratto. La leggerezza della grafia suggerisce eleganza, misura, specie se le lettere sono di piccola dimensione ed inclinate. Non solo la carta, però, è stata supporto di forti messaggi e comunicazioni metropolitane: strumento “underground”, il graffito aggredisce efficacemente il destinatario del messaggio, cioè il contesto sociale. Formula alternativa, luoghi volutamente sgradevoli, lotta al pensiero comune e provocazione continua, anche quando il messaggio è tenero o generico: sono grandi spazi di muri grigi e sporchi i fogli di questa comunicazione in parte scritta, in parte rappresentata da disegni imponenti. La grande dimensione del messaggio traduce visivamente l’urlo della protesta. Oggi, la nostra contraddittoria contemporaneità che non parla di proteste o di regole, ci offre un’ulteriore alternativa alla scrittura: l’utilizzo del mezzo elettronico che stravolge la comunicazione in una direzione in cui poco spazio hanno parole, voci e pensieri articolati. Le informazioni arrivano più contratte che sintetiche, lasciando in qualcuno la nostalgia per carta e penna. Il bello è che, per chi ama la forma più classica e, concedete, più completa di comunicazione, c’è ancora lo spazio di conquistare eccellenti materiali e gioielli per scritn tura.
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by Kwame Dawes
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Men’s Code
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Una sola passione, gli abiti maschili su misura 58
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LA NOSTRA PASSIONE Da più di cinquant’anni e da due generazioni noi della Sartoria Silvio Zanella abbiamo una sola passione: gli abiti maschili su misura. Una passione nata nel 1960, quando nostro padre Silvio Zanella, dopo un lungo apprendistato alla bottega del sarto del suo paese, cuciva con trepidazione le sue prime giacche. Una passione trasmessa a noi figli Dario e Luciano, a nostra madre ed alle sette signore che lavorano in sartoria a Schio (Vicenza): tutti insieme manteniamo viva la tradizione di famiglia. Una passione che riserva ad ogni abito una lavorazione accurata, ricca di rifiniture e tutto l’amore dell’artigiano che crea la sua opera. Siamo artigiani, siamo sarti e offriamo il nostro saper fare con arte a chi ama gli abiti di buona fattura della tradizione sartoriale italiana.
OUR PASSION
I NOSTRI ABITI SU MISURA Ogni nostro abito è realizzato su misura, ovvero disegnato, tagliato e cucito per ogni singolo cliente. Può essere un abito formale da ufficio, una morbida giacca da week-end in campagna, un impeccabile tight da cerimonia (o magari per le corse di Ascot…), un impermeabile indimenticabile come quello di Humprey Bogart in Casablanca, uno smoking per una serata mondana, un pantalone per giocare a golf, una giacca da fumo in velluto… I tessuti sono di primissima qualità, italiani (Ermenegildo Zegna, Loro Piana, Vitale Barberis Canonico, Piacenza, Tallia di Delfino, Cerruti) ed inglesi(Holland and Sherry, Scabal, Dormeuil).
OUR CLOTHES ON MEASURE
IL NOSTRO CLIENTE Ogni nostro cliente è una persona speciale: lo ascoltiamo attentamente e il suo abito viene modellato sui suoi desideri e sulle sue caratteristiche. Quando visita la nostra sartoria può toccare e soppesare i tessuti,
OUR CUSTOMER
For more than fifty years and two generations we at Sartoria Silvio Zanella have only one passion: tailored suits for men. The passion was born in 1960, when our father Silvio Zanella, after a long apprenticeship at the workshop of a tailor in his home-town, was sewing with trepidation his first jackets. His passion was transmitted to his sons Dario and Luciano, to their mother and to the seven ladies who work in the workshop in Schio (Vicenza): all together we keep the family tradition alive. Our passion dedicates special care to every outfit, adding rich finishes and all the love of the craftsman who creates his work. We are craftsmen, we are tailors offering our know-how with art to those who love good quality clothes from the Italian tailoring tradition.
All our outfits are custom made, ie designed, cut and sewn for each individual customer. It can be a formal office suit, a soft weekend jacket for the countryside, an impeccable wedding tight (or possibly for Ascot races ...), a memorable waterproof trench, such as the one of Humphrey Bogart in Casablanca, a tuxedo for a social evening, golf pants or a velvet smoking jacket ... The fabrics are of highest quality, Italian (Ermenegildo Zegna, Loro Piana, Vitale Barberis Canonico, Piacenza, Tallia di Delfino, Cerruti) and English (Holland and Sherry, Scabal, Dormeuil).
Every client is a special person: we listen carefully, and his suit is modeled upon his desires and his characteristics. When he visits our workshop, you can touch and weigh the
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Men’s Code
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scegliere il modello, farsi prendere le misure con tranquillità e, perché no, vederci all’opera mentre cuciamo il suo abito. Quando lo prova è soddisfatto, si sente davvero a suo agio: quell’abito parla di lui e del suo gusto.
fabric, choose the model, get measured in relax and, why not,
IL NOSTRO SERVIZIO A DOMICILIO A chi non ha il tempo di farci visita, ma non vuole rinunciare al privilegio di un abito su misura, offriamo il servizio SARTI A DOMICILIO, grazie al quale si può scegliere il proprio abito a casa, in ufficio e nel proprio club per poi riceverlo nell’arco di un mese.
OUR DELIVERY SERVICE
LA NOSTRA SARTORIA SARTORIA SILVIO ZANELLA Via Liguria, 15b - 36015 Schio – Vicenza Tel. 0445 575713 Dario Zanella 335 6795700 Luciano Zanella 335 373810 info@sartoriasilviozanella.com www.sartoriasilviozanella.com
OUR SARTORIA
IL NOSTRO INVITO Vieni a trovarci: il tuo abito su misura aspetta di essere creato.
OUR CALL
to see us work while we sew his suit. When he tries it on, he really feels at ease: that dress speaks of himself and of his taste.
For those customers who don’t have time to visit us, but do not want to give up the privilege of a custom made suit, we offer a home delivery service, thanks to one can choose his own clothes at home, from the office or club, and then have it delivered within a month.
SARTORIA SILVIO ZANELLA Via Liguria, 15b - 36015 Schio - Vicenza Tel. 0445 575713 Dario Zanella 335 6795700 Luciano Zanella 335 373810 info@sartoriasilviozanella.com www.sartoriasilviozanella.com
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Come and visit us: your bespoke suit is waiting to be created.
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Oceanco “Moonstone”: a Real Masterpiece!
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by Dino Piacci www.yachtandpowerboats.it edit by Giovanna Repossi
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To be able to talk about this new creature of Oceanco, I must make a brief mention in my experience as a naval engineer: in about 38 years of militancy in the field of yachting, I have had the pleasure of collaborating with shipyards in many parts of world and the chance to see the birth of fantastic dream yachts of all sizes and types, one better than the. But in front of “Moonstone” I was surprised! It is something unique, original, hard to compare: born on the base of famous and wonderful 90 meters Oceanco, Van Geest, the designer, has made of it an incomparable object. It’s the first yacht in the world to have such great and original phantasmagorical light games, over 300 on each side, white with a triangular shape and adjustable, which animate and give life to the long topsides and at many other points of the yacht, from the cockpit with a large swimming pool , decks, as well as the area and the deck exclusively reserved for the Owner. Even the cameras and mirrors which is fitted to this yacht, may stop and spread the image of a sunrise or a sunset, as well as a magical and romantic night with a starry and bright sky, visible from the living or from your own cabin. Able to accommodate 12 guests in elegant and refined suites, in addition to the apartment of the Owner, on Moonstone not lacking cinema, gym, spa and wellness area, and the platform for helicopter pad. Easy and well positioned access to the two large tenders and anything else that could be used to do water sports or just to have fun. Even the superstructures have an innovation: the special design of the wing edges that surround the windows of the decks, considerably increases visibility, while the design and the layout of the wide cockpit permit to have a very livable area, allowing easy access into the water. Some data of Oceanco "Moonstone": 90 meters (295’), 15 (49’) wide, 14 guests in a suite for the Owner, 4 double suites and 2 twins; 29 crew members, all propelled by two MTU engines of 4,828 hp for a top speed of 18.5 knots. Oceanic autonomy, of course! Blue Seas!
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Per poter parlare di questa nuova creatura di Oceanco, devo fare un breve cenno in base alla mia esperienza come progettista navale: in circa 38 anni di militanza nel settore della nautica da diporto, ho avuto il piacere di collaborare con cantieri navali in molte parti del mondo e la possibilità di veder nascere dream yachts di ogni tipo e dimensione, uno più bello dell’altro. Ma davanti a “Moonstone” sono rimasto davvero sorpreso! E’ qualcosa di unico, originale difficile da paragonare: nato sulla base del 90 metri Oceanco, Van Geest, il progettista, ne ha fatto un oggetto incomparabile. E’ il primo yacht al mondo ad avere così grandi e fantasmagorici giochi di luce, oltre 300 per lato a forma triangolare, bianchi e regolabili, che animano e danno vita alle lunghe murate e in molti altri punti della nave, dal pozzetto con l’ampia piscina, ai ponti, così come la zona ed il ponte riservati esclusivamente all’Armatore. Anche le telecamere e specchi di cui è dotato possono fermare e diffondere l’immagine di un’alba o un di tramonto, così come di una notte magica e romantica con cielo stellato e luminoso, da poter ammirare dal living o dalla propria cabina. In grado di ospitare 12 persone in eleganti e raffinate suites, oltre all’appartamento dell’Armatore, su Moonstone non mancano cinema, palestra, una spa con zona benessere, e piattaforma per l’elicottero. Facile e ben posizionato l’accesso ai due grandi tender e a quant’altro possa servire per fare sport in acqua o semplicemente a divertirsi. Anche le sovrastrutture presentano una novità: il disegno particolare dei bordi ad ala che circondano le finestrature dei ponti, aumenta notevolmente la visibilità, mentre il nuovo design e l’allestimento dell’ampio pozzetto rendono l’area particolarmente vivibile, consentendo un facile accesso in acqua. Ecco alcuni dati dell’Oceanco “Moonstone”: 90 metri di lunghezza per 15 di larghezza, 14 ospiti in una suite per l’Armatore, 4 suites matrimoniali e 2 doppie; 29 membri di equipaggio, il tutto spinto da 2 motori MTU da 4.828 Hp per una velocità massima di 18,5 nodi. Autonomia oceanica, naturaln mente! Mari Blu !
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Cavicchi, il fascino del biliardo 66
by Roberta Vanore Biliardo Millennium Klimt foglia argento
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Arte, passione e artigianalità si incontrano nelle creazioni d’élite del brand diventato espressione del lusso esclusivo made in Italy
Intellettuale ed elitario il biliardo è un complesso "gioco" di concentrazione basato su fisica applicata, geometria e trigonometria. Fascino e mistero hanno da sempre accompagnato la sua storia fin dalle origini. Il primo tavolo da biliardo di cui si ha notizia fu quello ordinato da Luigi XI nel 1470, ma è solo nel 1694 che il biliardo viene conosciuto in Francia grazie alla passione del "Re Sole" Luigi XIV, mentre nel Settecento inizia a diffondersi in Europa come passatempo per principi e signori. Francia e Inghilterra si contendono l’incerta etimologia del nome che secondo gli inglesi risalirebbe a Bill Hart, il falegname londinese inventore del tavolo, oppure da "ball" (palla) e "yard" (bastone); mentre per i francesi deriverebbe da "yard", il metro di legno dei sarti parigini usato per colpire le boccette. A prescindere dalla sua origine questa disciplina sportiva ha oggi precise regole che variano a seconda della radice culturale. Esistono infatti diversi tipi di biliardo: carambola, boccette, 5 birilli (specialità italiane), pool americano, snooker inglese e piramide russa. Il "tavolo verde" è stato celebrato anche dal cinema di Hollywood: indimenticabile il carismatico Paul Newman, occhi di ghiaccio e colpi infallibili, protagonista de "Lo spaccone" ("The Hustler", 1961), mentre in Italia, negli anni ‘80 e ‘90, Francesco Nuti fa conoscere al grande pubblico il giocatore Marcello Lotti, detto "lo Scuro", portando sotto i riflettori la disciplina sportiva che ha affascinato leggendari campioni mondiali del calibro di Giampiero Rosanna, Carlo Cifalà, Néstor Osvaldo Gómez e Salvatore Mannone, celebri per i loro carismatici silenzi e diventati vere "istituzioni" destinate a rimanere nella storia di questo sport. Un punto di riferimento nell’ambito del biliardo sportivo è oggi il marchio Biliardi Cavicchi, azienda emiliana di Guastalla (Reggio Emilia) da anni leader del settore, che ha ottenuto il riconoscimento ufficiale della FIBIS (Federazione Italiana Biliardo Sportivo), diventando tre volte Campione del Mondo e vedendo i propri biliardi utilizzati nelle più grandi manifestazioni sportive nazionali e internazionali. Avviata nel 1938 da Ugo Cavicchi e tramandata di padre in figlio per tre generazioni, l’Azienda è oggi dotata di macchinari tecnologici a controllo numerico robotizzato per esecuzioni di altissima precisione, oltre a vantare un Centro studi e progetti sotto la guida dell’architetto Giancarlo Cavicchi, grande appassionato di biliardo e mente creativa del brand. Negli ultimi anni inoltre la Cavicchi ha ampliato la sua offerta realizzando (oltre alle linee classiche: sportiva, commerciale e stile arte
Intellectual and elitist, billiards is a complex concentration "game" based on applied physics, geometry and trigonometry. Charm and mystery have always accompanied his story from the beginning. The first pool table which we know was the one ordered by Louis XI in 1470, but it is only in 1694 that the pool is known in France thanks to the passion “Roi Soleil”, Louis XIV. In the eighteenth century it began to spread in Europe as a pastime for princes and lords. France and England compete for the uncertain etymology of the name: by English people it dates back to Bill Hart, the London-based carpenter inventor of the table, or from "ball" and "yard"; for the French it derives from "yard", the wooden meter Parisian couturiers used to hit the bottles. Regardless of its origin this sport has today precise rules that vary according to cultural roots. There are in fact different types of pool: carom, flasks, 5 pins (Italian specialties), American pool, English snooker and Russian pyramid. The "green table" was also celebrated by Hollywood movies: the unforgettable, charismatic Paul Newman,with cold eyes and unerring shots, star of "The Hustler" ( "The Hustler", 1961), while in Italy, in the '80s and 90s, Francesco Nuti brings player Marcello Lotti to the general public, he was also known as "the Dark", bringing the spotlight on the sport that has captivated legendary world champions such as Giampiero Rosanna, Carlo Cifalà, Néstor Osvaldo Gómez and Salvatore Mannone , famous for their charismatic silence and who became genuine references destined to remain in the history of this sport. A point of reference in the billiards sport today is the brand Cavicchi Billiards, Emilian company based in Guastalla (Reggio Emilia), who has been industry leader for years, and who has obtained the official recognition of FIBIS (Italian Federation of Billiards Sports), becoming three times World Champion and using their billiards in major national and international sporting events. Launched in 1938 by Ugo Cavicchi, handed down from father to son for three generations, the company is now equipped with technological machinery for high precision robot numerical control. In addition, the company is proud of their Research and projects center, led by Giancarlo Cavicchi, a great lover of billiards and the brand's creative mind. In recent years, Cavicchi also has expanded its offer; in addition to the classic lines: sports, business, and poor art style, the company also offers very high quality luxury billiards: the
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Biliardo Cavicchi Murano Venice Exclusive and design lines are unique handcrafted pieces, 100% made in Italy, sophisticated and modern masterpieces of design that decorate the most exclusive environments and the most beautiful villas in the world. In addition to billiards, Cavicchi also realizes tables convertible into billiard, table football, jukeboxes and poker tables, roulette or ping-pong, but also accessories such as markers and cue rack, furniture with equipped walls, chandeliers and chairs, all projects born from the pencil of Cavicchi. Architect Cavicchi, how has the billiards market changed, from the origins to today? Once, the billiards were very popular in bars, circles and oratories, but after the WW II the industry has changed a lot. The boom has characterized the 60s and 70s and, over time, the passion for the game has become a sport regulated and recognized by CONI (Italian Olympic Committee) and legitimized by FIBIS. Later, with the rise of billiards with thermal plants to facilitate the sliding of the balls, only companies that have invested in technology and labor have remained in vogue. Since the nineties many public locations have replaced billiards with video poker machines and slot machines, and now the presence of these tables in public areas is very resized. However, for producers, there has been a greater demand for billiards in the hotels and in private homes where the "green table" has become a piece of furniture and design complement, not just the object of entertainment but exclusive expression of made in Italy luxury. What are the types of billiards currently most popular in Italy? Surely the practical billiards that turns into a dining or meeting table, also requested by hotels and companies, who can customize it with their logo.
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povera) anche biliardi di lusso di altissima qualità: le linee Exclusive e Design sono pezzi unici artigianali 100% made in Italy, sofisticati e moderni capolavori di design che arredano gli ambienti più esclusivi e le più belle ville del mondo. Oltre ai biliardi, Cavicchi realizza anche tavoli trasformabili in biliardi, calcetti, juke-box e tavoli da poker, roulette o ping-pong, ma anche accessori come segnapunti e portastecche, mobili con pareti attrezzate, lampadari e poltroncine, tutti progetti nati dalla matita di Giancarlo Cavicchi. Architetto Cavicchi come è cambiato, dalle origini ad oggi, il mercato dei biliardi? In passato i biliardi erano molto diffusi in bar, circoli e oratori, ma dal dopoguerra il settore è molto cambiato. Il boom ha caratterizzato gli anni ‘60-‘70 e col tempo la passione per il gioco è diventata una disciplina sportiva regolamentata e riconosciuta dal CONI (Comitato Olimpico Nazionale Italiano) e consacrata dalla FIBIS. In seguito, con la nascita dei biliardi dotati di impianti termici per agevolare la scorrevolezza delle bilie, soltanto le aziende che hanno investito in tecnologia e manodopera sono rimaste in auge. A partire dagli anni Novanta molti esercizi pubblici hanno sostituito i biliardi con macchinette video poker e slot machine, e oggi la diffusione di questi tavoli nei locali pubblici si è molto ridimensionata, ma per i produttori c’è stata un maggiore richiesta di biliardi negli alberghi e nelle abitazioni private dove il "tavolo verde" è diventato un complemento d’arredo e design, non più solo oggetto di svago ma esclusiva espressione del lusso made in Italy. Quali sono i tipi di biliardi attualmente più richiesti in Italia? Sicuramente il pratico biliardo che si trasforma in tavolo da pranzo-riunioni, richiesto anche da hotel e aziende, che possono personalizzarlo con il loro marchio aziendale.
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Biliardo Cavicchi Opera Klimt foglia oro Qual è il segreto del vostro successo? Non abbiamo paura di osare realizzando progetti sempre più audaci e stimolanti: vere "sculture artistiche di design" capaci di soddisfare i gusti dei clienti più esigenti. Utilizziamo solo componenti di alta qualità e legnami pregiati come legno ebano makassar, zebrano e rovere sbiancato. Le nostre creazioni sono un connubio tra materiali tecnologici (acciaio, cristallo, resina, Corian) ed elementi insoliti: spesso inseriamo pietre preziose e finiture in foglia d’oro o d’argento, pellami pregiati o madreperla, creando così pezzi unici e inconfondibili curati in ogni minimo dettaglio.
What is the secret of your success?
Che consiglio darebbe agli imprenditori del settore per vincere la crisi del mercato italiano? Puntare su innovazione, design, qualità e rinnovo dei macchinari, ma anche implementare le esportazioni.
What advice would you give to entrepreneurs in the sector to overcome
I biliardi di lusso Cavicchi sono richiesti in tutto il mondo e apprezzati da famose personalità internazionali… qualche nome? Non mi permetto di fare nomi per rispetto, ma confermo che abbiamo clienti famosi sia in Italia che all’estero.
The Cavicchi luxury billiards are demanded all over the world and appre-
Un fascino, quello del "tavolo verde", che non accenna dunque a diminuire ma continua a stregare moltissimi appassionati intenzionati a carpire i segreti delle sue geometrie, sedotti dalla cultura e dalla filosofia intellettuale di una disciplina che chiamare semplicemente "gioco" sarebbe riduttivo. n
The charm of the "green table" shows no signs of decrease, but contin-
BILIARDI CAVICCHI - Il biliardo Campione del Mondo via Giovanni XXIII, 45 - 42016 GUASTALLA (Reggio Emilia) - Italy tel.: +39 0522.824637 - www.biliardi-cavicchi.it - e-mail: info@cavicchi.it
CAVICCHI BILLIARDS – The World Champion of Billiards
We are not afraid to dare making increasingly bold and stimulating projects: true" artistic design sculptures", able to satisfy the tastes of the most demanding customers. We use only high quality components and precious woods such as Macassar ebony wood, zebra wood and bleached oak. Our creations are a blend of technological materials (steel, glass, resin, Corian) and unusual items: we often insert precious stones and gold or silver leaves, fine leather or motherof-pearl, creating unique and unmistakable work of art, taken care of in every detail.
the crisis of the Italian market? Focus on innovation, design, quality and machinery renewal, but also export.
ciated by international celebrities ... some names? I do not dare to call them out for respect, but I confirm that we have famous clients both in Italy and abroad.
ues to fascinate many fans willing to learn the secrets of its geometry, seduced by culture and intellectual philosophy in a discipline that cannot simply be called “game”.
Via Giovanni XXIII, 45 - 42016 GUASTALLA (Reggio Emilia) - Italy tel .: +39 0522.824637 www.biliardi-cavicchi.it e-mail: info@cavicchi.it
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I nostri primi 20 anni by Laura Orlandi edit by Giovanna Repossi
Fabio Acampora and Sebastian Bernardez are the names of two successful entrepreneurs who in twenty years built an “empire” in the sector of food and beverage. Their first debut in the Public Exercise is dated 1993 when Fabio starts to look after the fitting and the ornament of the and clubs, together with Sebastian lives the experience of “Mamma mia”, opened together in 1995. This club found immediately its place in the sector of the trendy lounge restaurants of Milan, with a large flow of trendy clientele, when the Milanese movida was still at his beginning and Milanese people still didn’t know the brunch or the l’Happy Hour. Sebastian, Italian of Argentine-origin, arrived in Milan in 1990 and he started his first experiences with the shakers in the most up to date longue restaurants of the city. Also for him, the crucial turning point is the opening of the “Mamma Mia”, with marks the beginning of the rather profitable collaboration with Fabio. Since then, Fabio and Sebastian, always together, signed a series of lucky and important openings of lounge bar and restaurants, namely El Porteño, one of the most popular in Milan. Thanks to the success reached in its first years of life, it was decided to redouble its presence in the Milanese area. The new “slice of Buenos Aires”, El Porteño Arena, is located in one of the most beautiful and appealing area of Milano, in front of the historical Arena Civica. Among the restaurants, we are quite obliged to suggest Pisco: the first restaurant of just fish in the group, located at the foot of Arco della Pace, in front of one of the biggest green area of Milan, the Simplon Park. It is the ideal place for people wanting to have dinner in a surrounding perfectly balanced in great quality and few formalisms, similar to the typical trattoria of the Amalfi Coast. Alongside the “seafood recipes”, we found the Living
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Fabio Acampora e Sebastian Bernardez sono i nomi di due imprenditori di successo che nel giro di 20 anni hanno costruito un “impero” nel mondo del food & beverage. Il primo approda nel settore del Pubblico Esercizio nel 1993 quando inizia ad occuparsi dell'allestimento e la decorazione dei locali di tendenza, insieme a Sebastian Bernardez vive l'esperienza del "Mamma Mia" che aprono insieme nel 1995, un locale che trova subito una sua collocazione nel settore dei lounge restaurant di tendenza di Milano, con grossa affluenza di clientela trendy, quando la Movida milanese era ancora ai suoi esordi ed i milanesi non conoscevano ancora cosa fosse il brunch o l’Happy Hour. Sebastian, argentino di nascita ma italiano di origini, arriva a Milano nel 1990 dove inizia a fare le prime esperienze con gli shakers nei locali più up to date della città. Anche per lui la svolta decisiva avviene con l'apertura del "Mamma Mia" che segna l'inizio di una collaborazione con Fabio alquanto proficua. Da allora Fabio e Sebastian, sempre insieme, hanno siglato una serie di fortunate ed importanti aperture di lounge bar e ristoranti, fra cui El Porteño, uno dei ristoranti argentini più frequentati del capoluogo che, grazie al successo ottenuto nei suoi primi anni di vita ha deciso di raddoppiare la sua presenza sul territorio milanese. Il nuovo “spicchio di Buenos Aires”, El Porteño Arena, si trova in una delle più belle e suggestive zone di Milano, di fronte alla storica Arena Civica. Tra i ristoranti non possiamo non citare Pisco: il primo ristorante di solo pesce del gruppo, posizionato ai piedi dell’Arco della Pace, davanti ad uno dei polmoni verdi di Milano: il Parco Sempione. E’ il luogo ideale per chi desidera cenare in un ambiente dal perfetto equilibrio fra ottima qualità e pochi formalismi respirando l’aria della tipica trattoria della costiera amalfitana. Accanto alla “cucina di mare” troviamo il Living Liqueurs&Delights, il
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Men’s Code
Liqueurs&Delights, the first Design & Vodka Bar in Milano founded in 2003 and located in a unique and suggestive place, nearby the Arco della Pace. Since thirteen years, the restaurant is a must for lunch, aperitif and after dinner. Another pearl of the group is Refeel, created in 2006 in an area not yet “contaminated” by the happy hours, Porta Romana, which is now the hangout of all the Milanese wanting to live into a restful and dynamic reality. By the way, as a pretty niche inside the famous store Marc by Marc Jacobs, there is the Cafè Marc Jacobs: distinctive label of the American stylist, which chose this romantic place in order to debut in Italy with his first awaited one brand equipped with a lounge café, ready to meet the need of the largest clientele. We shouldn’t forget the historic Exploit, which is the point of reference in the area around the Colonne of San Lorenzo. This collection has been an example to make readers better understand in which ways, in the last twenty years, the two businessmen, despite the moment of crisis of our Beautiful Country, were able to turn the difficulties of the moment into strong points, giving to the Milanese clientele a pool of choices which meet the most different needs. Their latest creation is the Terrace 12, an idea with a new perspective view, “elevated”, “above the line”, a restaurant which overlooks an important Building, as that of Brian & Barry, placed in the centre of Milan, a sort of club which watches the city from the top, meeting the taste not only of European, but also American people.
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primo Design & Vodka Bar a Milano nato nel 2003 e collocato anch’esso in una posizione unica e suggestiva come quella dell’Arco della Pace. Da 13 anni il locale è un must per lunch, aperitivo e dopocena. Un’altra perla del gruppo è il Refeel, creato nel 2006 in una zona al tempo non “contaminata” dagli happy hours, Porta Romana, che è diventato il punto di ritrovo di tutti i milanesi che vogliono vivere una realtà rilassante e al tempo stesso dinamica. Piccola parentesi, come una graziosa nicchia all’interno del rinomato store Marc by Marc Jacobs, si inserisce il Cafè Marc Jacobs: firma distintiva dello stilista americano, che ha scelto questo romantico endroit per sbarcare in Italia con il suo primo atteso monomarca corredato di lounge café, pronto ad accogliere e a soddisfare la più svariata clientela. Da non dimenticare lo storico Exploit, che è stato per anni punto di riferimento della zona intorno alle Colonne di San Lorenzo. Questa carrellata è stata esemplare per far meglio comprendere come nell’arco di questi ultimi vent’anni, i due imprenditori, nonostante il periodo di crisi che sta attraversando il nostro Bel Paese, siano stati capaci di trasformare le criticità del momento in punti di forza, offrendo al pubblico milanese un ventaglio di scelte che soddisfi le più svariate esigenze, come, ad esempio, l’ultima creazione: Terrazza 12, un concept con una nuova vista prospettica, “sopraelevata”, “sopra le righe”, un locale che sovrasta un importante Building, come quello di Brian & Barry, posizionato nel centro di Milano, una sorta di club che osserva la città dall’alto, incontrando il n gusto non solo di oltre confine ma anche di oltreoceano.
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Men’s Code
Unconventional Driving by Gianluca Torini photo by Stefano Laddomada model Giusy Picariello The car, more often, the choosing of a model that meets the needs of our daily activities: according to then load capacity, the external and internal dimensions, the presence of useful accessories. Sometimes, however, driven by passion, you can make choices not only based on purely rational criteria, both to elect their daily car that any fun car. And just as fun car many would opt for a classic car, but are often held back by doubts: old driveability manner, lack of accessories to which we are now also used on cars, difficulties in obtaining spare parts. So why not start to discover this fascinating world through car is classic, but then not too advanced in years? Jaguar which will be discussed now is an excellent example. The XJS Convertible combines an unmistakable English style and lines definitely agée (the model was introduced in 1975, with the difficult task of replacing the beautiful E-Type) to an allocation of firstrate board and an exemplary care of the highest level. The wheel of this Jaguar can thus experience the sensations that a supercar designed 40 years ago can give, or to experience free driving electronic devices, which today we filter the suspension response, steering and accelerator .... and, crushing precisely the accelerator, discover a flicker of true feline, thanks to the supply of the V12 engine (5,300 cc. !!), capable of unleashing a little less than 300 hp. Power is, but also great flexibility and therefore the chance to drive relaxed, both scenic roads is engaged in motorway trips, seconded by never abrupt operation of the automatic transmission and backed by powerful brakes, ABS anti-lock integrated by the plant, protected by a simple, yet solid and informed by a very complete instrumentation and integrated by the onboard computer. The right mix between so pure and electronics mechanics, to enjoy the driving pleasure, without compromising on safety and a touch of modernity. The quality of life on board is definitely a high level, the two front seats offer plenty of space and comfortable seats, although it has
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L'auto, spesso e volentieri, la si sceglie di un modello che risponda alle esigenze delle nostre attività quotidiane: in base quindi alla capacità di carico, alle dimensioni esterne e interne, alla presenza di accessori utili. A volte però, guidati dalla passione, si possono effettuare delle scelte non solo basate su criteri puramente razionali, sia per eleggere la propria daily car che l'eventuale fun car. E proprio come fun car tanti vorrebbero optare per un'auto d'epoca, ma spesso sono frenati da alcuni dubbi: guidabilità vecchia maniera, mancanza di accessori ai quali siamo ormai abituati anche sulle utilitarie, difficoltà nel reperire pezzi di ricambio. Allora perché non iniziare a scoprire questo affascinante mondo attraverso auto si classiche, ma poi nemmeno troppo attempate? La Jaguar di cui parleremo adesso ne è un ottimo esempio (anno di costruzione 1992). La XJS Cabrio (o meglio, Convertible) unisce un inconfondibile stile inglese e linee sicuramente agée (il modello fu presentato nel 1975, con il compito non facile di sostituire la bellissima E-Type) ad una dotazione di bordo di prim'ordine e ad una cura realizzativa di altissimo livello. Al volante di questa Jaguar si possono così provare le sensazioni che una supercar progettata 40 anni fa può dare, ovvero sperimentare una guida priva di ausili elettronici, che oggi invece ci filtrano la risposta di sospensioni, sterzo ed acceleratore....e, schiacciando appunto l'acceleratore, scoprire un guizzo da vero felino, grazie all'erogazione del motore V12 (5.300 cc.!!), capace di scatenare poco meno di 300 Cv. Potenza si, ma anche grande elasticità e quindi la possibilità di guidare rilassati, sia su strade panoramiche sia impegnati in lunghi trasferimenti autostradali, assecondati dal funzionamento mai brusco del cambio automatico ed assistiti da potenti freni, integrati dall'impianto antibloccaggio ABS, protetti da una struttura semplice ma solida ed informati da una strumentazione completissima ed integrata dal computer di bordo. Il giusto mix quindi fra meccanica pura ed elettronica, per godere del piacere di guida, senza rinunciare alla sicurezza e ad un pizzico di modernità. La qualità della vita a bordo è sicuramente di livello elevato, i due posti anteriori offrono ampio spazio e sedili comodi, nonostante si sia seduti a
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pochi centimetri da terra, combinando così posizione di guida sportiva e comfort. La capotte, per quanto oggi si sia sempre meno abituati a vederla in tela, stupisce per la capacità di isolamento e permette così di uscire in passeggiata anche nelle giornate non prettamente estive, per poi lasciarsi ripiegare, in pochi secondi, non appena il sole inviti a guidare a cielo aperto. La sensazione di libertà nel viaggiare scoperti è sempre impagabile, ma nelle giornate di sole cocente si può scegliere di chiudere il tetto e stare al fresco del potente climatizzatore. Le condizioni quindi per muoversi serenamente in due ci sono tutte, compresa quella di poter portare con se i bagagli per un week end, stivandoli sia in bauliera sia nello spazio presente alle spalle dei sedili anteriori (sulle versioni coupé e sulle ultimissime cabrio, in edizione celebrativa, venivano invece montati due strapuntini, utilizzabili per far viaggiare dei bambini). La vita con un'auto classica è quindi tutta rose e fiori? No di certo. È ovvio che ad alcuni compromessi si debba scendere, che alcune rinunce vadano fatte, che alcuni piccoli sacrifici vadano affrontati. Ma un appassionato, colui che non vede nella macchina un semplice e freddo mezzo di trasporto e che non acquista solo quello che la moda del momento impone, queste cose le sa ed è pronto ad affrontarle: non scoraggiandosi per consumi un pò elevati, adattandosi alla mancanza di sensori di parcheggio e telecamere e non arrabbiandosi troppo per qualche guasto imprevisto, ma ritrovando sempre il proprio sorriso appena rimessosi al volante. A proposito di guasti, per le auto storiche ci sono meccanici specializzati praticamente in ogni dove e ricambisti super forniti, in Europa e nel mondo. Il passaparola e la rete internet permettono di trovare persone e pezzi giusti in poco tempo, al bisogno. Un pò di curve, il mix fra l'odore inebriante della benzina ed il profumo della pelle Connolly e si è subito pronti ad affrontare la giornata di viaggio, il week end o semplicemente a raggiungere il proprio Club preferito. Nel nostro caso, la Jaguar XJS ci ha portati presso il Golf Club Casentino di n Poppi, in provincia di Arezzo.
seated a few centimeters from the ground, thus combining sporty driving position and comfort. The hood, as today is less and less used to seeing it in cloth, impresses the capacity of isolation and so allows you to go out for a walk even in not strictly summer days, and then let yourself fall back in a few seconds, as soon as the sun invitations driving under the open sky. The feeling of freedom in traveling discovered is always priceless, but in the scorching sunny days you can choose to close the roof and keep cool the powerful air conditioning. The then to move serenely into two conditions are all there, including the ability to bring along your luggage for a weekend, stivandoli both bauliera both space present behind the front seats (on the coupe and convertible on the latest, edition celebratory, were instead equipped with two folding seats for refinancing to children traveling). Life with a classic car is therefore a bed of roses? Of course not. It is obvious that some compromises will have to come down, that some sacrifices should be made, that some small sacrifices must be addressed. But an enthusiast, one who does not see into the machine and a simple cold means of transport and not only buy what the fashion of the moment requires, knows these things and is ready to face them: not for discouraging consumption a little high, adapting to lack of parking sensors and cameras and not too angry for some unexpected breakdown, but always finding its toothy rimessosi behind the wheel. Speaking of failures, for classic cars are virtually specialized mechanics and spare parts dealers everywhere super supplied, in Europe and in the world. Word of mouth and the internet allow you to find people and right pieces in a short time, as needed. Some curves, the mix between the intoxicating smell of gasoline and the scent of Connolly leather, and you're ready to face the day of travel, the weekend or just to get to your favorite Club. In our case, the Jaguar XJS has brought us at the Golf Club Casentino Poppi, Arezzo.
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Coco&Co
La moda passa, lo stile resta Coco Chanel
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Coco&Co
From Italy, with style New York is a city that can always surprise you and once again did not disappoint. March has just started and, if the cold wind that swept the streets of Manhattan has been replaced by a warm sun, one thing has not changed from the last month: the continuous movement that is perceived on the haute couture catwalks. Fashion Week has moved to the Old Continent, but don’t think that in the Big Apple something stopped. We met Pamela Quinzi, a young Italian designer, who put her signature on two successful events: her Kilame fashion show inspired by the movie "Tornatore's Way" and the launch party of the magazine Livein in the USA. How was to play a leading role in the event of US Livein? Amazing. The event was organized at the exclusive location "Beautique" in Manhattan, in front of Central Park. It’s been a very suggestive glance. Important was the participation of "New York Italians", Evomedia and Kilame, guest of honor of the evening. To see my brand among the exclusive guests of the event can only make me proud of my work. The atmosphere was perfect and everybody liked the magazine. It is not surprising: it is a product of great quality. This event took place only few weeks after your fashion show for the NYFW. For the NYFW I wanted to honor Paolo Galassi’s film, "Tornatore's Way", with a fashion show. The event was a success, I was very satisfied with my work and how much the public loved the creations that I brought on the catwalk. It was an amazing evening. Galassi’s movie has surprising shades, it’s a psychedelic comedy, but it has an incredible human side. The movie is produced by the American company Skeight and from June will be distributed by Evomedia. I have joined the project as a fashion designer and it thrilled me a lot.
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New York è una città capace di sorprendere sempre e ancora una volta non si smentisce. Marzo è iniziato da poco e, se il vento freddo che spazzava le strade di Manhattan ha lasciato posto a un sole caldo, una cosa non è affatto cambiata da un mese all'altro: il continuo movimento che si percepisce sulle passerelle d'alta moda. La Fashion Week si è spostata nel Vecchio Continente, ma non si pensi che nella Big Apple si sia fermato qualcosa. Abbiamo incontrato Pamela Quinzi, giovane stilista italiana, che ha messo la sua firma su due grandi successi quali la sua sfilata Kilame a tema "Tornatore's Way" e la serata inaugurale di LiveIn USA. Com'è stato partecipare da protagonista all'evento di LiveIn USA? Bellissimo. La serata è stata organizzata presso l'esclusiva location del "Beautique" di Manhattan, davanti a Central Park. E' stato un colpo d'occhio decisamente suggestivo. Importante è stata la partecipazione da parte di "New York Italians", di Evomedia e di Kilame, ospite d'onore della serata. Vedere il proprio brand tra gli ospiti esclusivi non può che rendermi fiera del mio lavoro. C'era un'atmosfera perfetta e la rivista è piaciuta molto. Naturale: è un prodotto di grande qualità. Quest'evento arriva a poche settimane dalla tua sfilata per la NYFW. Per la NYFW ho voluto omaggiare il film di Paolo Galassi, "Tornatore's Way", con una sfilata. L'evento è stato un vero successo, sono stata molto soddisfatta del mio lavoro e di quanto il pubblico abbia apprezzato le creazioni che ho portato in passerella. E' stata una serata incredibile. Quella di Galassi è una pellicola dai risvolti sorprendenti, una commedia psichedelica che però ha un lato umano incredibile. Alle spalle ha la società di produzione americana Skeight e da giugno verrà distribuita da Evomedia. Sono entrata a far parte del progetto come fashion designer e la cosa mi ha entusiasmato molto.
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by Pietro Bazzoli photo by Two Flash Photografy
E' stata un'esperienza nuova, che mi ha arricchito.
It was a new experience, which has enriched me.
Ci puoi parlare del tuo brand, Kilame? Kilame è qualcosa di unico, di speciale, che sa essere molto più di un semplice paio di scarpe. E' qualcosa che vuole essere femminile, elegante, ma allo stesso tempo accattivante, che vuole conquistare lo sguardo di tutti. Una donna che indossa un mio paio di scarpe deve sentirsi come se fosse costantemente sotto i riflettori, senza però sentirsi a disagio. Tutto è nato quasi per caso: a NY avevo portato con me alcune delle creazioni del periodo in cui lavoravo a Milano e, a cena in un ristorante di Manhattan, ne indossavo un paio. Una ragazza mi chiese dove le avessi acquistate. Parlando, capimmo entrambe di essere delle giovani stiliste e mi chiese di fare una sfilata con lei. La prima fu un successo e mi proposero di organizzarne altre solo col mio nome. Iniziai a farmi conoscere e, giorno dopo giorno, il progetto Kilame divenne sempre più reale fino a essere ciò che è oggi.
Could you tell us about your brand, Kilame?
Cosa puoi dirci dei progetti futuri di Kilame? C'è l'intento di passare un periodo in Italia per seguire l'attività del calzaturificio marchigiano in cui si svolge la produzione kilame. Le scarpe Kilame sono tutte in pelle, in vero cuoio, assolutamente Made in Italy. Dove finora ci sono stivaletti e decoltè, ho deciso di proporre nuova variante di struttura: dei sandali, ricamati a mano, con applicazioni di Swarovski curate da me personalmente. Sandali da sera, eleganti, ma senza abbandonare quel tocco esclusivo che ricalca alla perfezione il vademecum del brand. Senza dubbio i colori e i materiali rimarranno gli stessi che hanno caratterizzato le scorse collezioni Kilame, una sorta di filo conduttore col passato. Inoltre è in programma a maggio la celebrazione dei quattro anni di Kilame. L'evento si terrà in italia, per onorare n le origini del brand che affondano nel Bel Paese.
What can you tell us about the future plans of Kilame?
Kilame is something unique, special, who can be much more than just a pair of shoes. It’s something that wants to be feminine, elegant, but at the same time catchy, something that wants to conquer the gaze of all. A woman wearing one of my pair of shoes should feel as if she is constantly in the spotlight, though without feeling uncomfortable. It all started quite by accident: in NY I brought with me some of the creations of the period when I was working in Milan and, while having dinner at a restaurant in Manhattan, I was wearing a pair. A girl asked me where I had bought them. Talking with her, we found out we were both young designers and she asked me to do a show with her. The first one was a success and I was asked to organize other events only with my name. I started to be recognizable and, day after day, the Kilame project kept growing day by day till it became what it is today.
I am going to spend some time in Italy to follow the activities of the shoe factory in the Marche region where the Kilame production is located. The Kilame shoes are all leather, real leather, 100% Made in Italy. Now there are only boots and pumps, I decided to propose a new variant: sandals, hand embroidered with Swarovski applications handled by me personally. Sandals for special occasions, elegant, but without abandoning the exclusive touch that reflects perfectly the brand's handbook. No doubt the colors and the materials will remain the same ones that have characterized the past few collections Kilame, a sort of common thread with the past. It is also scheduled the celebration of the fourth year of Kilame in May. The event will be held in Italy, to honor the brand's origins in the Bel Paese.
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Coco&Co
#NYFW2016 by Pamela Quinzi photo by SocialNetwork.com David Berman designer Pamella Roland
The fashion week in New York ushered in the period of fashion shows where designers offer women's collections for next autumn / winter season, 2016-2017: from February 11th to March 9th will succeed in New York, London, Milan, and finally Paris. The four fashion capitals are considered the most important in the world because it will show the fashion houses the largest and most prestigious, and also because over time they have become the most followed by the buyers and the most influential journalists. New York Fashion Week is the oldest of all. It was organized for the first time in 1943 by journalist Eleanor Lambert in response to the unique printing for the French high fashion. Not all journalists could in fact go to Paris, so Lambert organized a "Week of the press" in New York to present the works of American designers, hitherto ignored. In the eighties and nineties the shows were held under tents set up in Bryant Park, they are now organized in various places in the city. Until a few years ago it was entirely sponsored by Mercedes-Benz, and called for this Mercedes-Benz New York Fashion Week. In New York show mostly American designers or naturalized Americans. Among the classic brands are Ralph Lauren, Tommy Hilfiger, Oscar De La Renta, Carolina Herrera, DKNY, and among the most recent Michael Kors, Vera Wang and Vivienne Tam. Among all the fashion weeks, one in New York is defined by the streetwear style, inspired by the clothes worn by the youngest in the street and in every day life. The major brands who care for them are Alexander Wang, Jeremy Scott (creative director of Moschino), J. Crew, Derek Lam, Pamella Roland. During Fashion Week in New York is breathed in the street an air fashion and glamor even more than usual. Models that run between a castings, fashionistas and bloggers facing the shows wearing special look that will not go unnoticed. Photographers at all angles ready to capture moments, details and celebrities. Social media going crazy. The city is filled with celebrities that aside from attending the parades are also part of exclusive parties. The location of the shows goes from Gotham Hall in the heart of Manhattan to Pier 59 across the whole city between lofts and rooftop with stunning views, making you live incredible fashion days. #NYFW
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La settimana della moda di New York ha inaugurato il periodo di sfilate in cui gli stilisti propongono le collezioni donna per la prossima stagione autunno/inverno, 2016-2017: dall’11 febbraio al 9 marzo si succederanno a New York, Londra, Milano, ed infine Parigi. Le quattro capitali della moda sono considerate le più importanti al mondo perché vi sfilano le case di moda più grandi e prestigiose, e anche perché nel tempo sono diventate quelle più seguite dai compratori e dai giornalisti più influenti. La New York Fashion Week e’ la più antica di tutte. Venne organizzata per la prima volta nel 1943 dalla giornalista Eleanor Lambert in risposta all’interesse esclusivo della stampa per l’alta moda francese. Non tutti i giornalisti potevano infatti andare a Parigi, così Lambert organizzò una “Settimana della stampa” a New York per presentare i lavori degli stilisti americani, fino a quel momento ignorati. Negli anni Ottanta e Novanta le sfilate si tenevano sotto a tendoni allestiti a Bryant Park, ora sono organizzate in svariati luoghi della città. Fino a qualche anno fa era interamente sponsorizzata da Mercedes-Benz, e si chiamava per questo MercedesBenz New York Fashion Week. A New York sfilano soprattutto stilisti statunitensi o naturalizzati americani. Tra i marchi storici ci sono Ralph Lauren, Tommy Hilfiger, Oscar De La Renta, Carolina Herrera, DKNY, e tra i più recenti Michael Kors, Vivienne Tam e Vera Wang. Tra tutte le settimane della moda, quella di New York è definita dallo stile streetwear, ispirato ai vestiti indossati dai più giovani in strada e nella vita di ogni giorno. I marchi più importanti che se ne occupano sono Alexander Wang, Jeremy Scott (direttore creativo di Moschino), J. Crew, Derek Lam, Pamella Roland. Durante la settimana della moda a New York si respira in strada un’aria ed un’atmosfera fashion e glamour ancora piu’ del solito. Modelle che corrono tra un casting e l’altro. Fashionistas e bloggers che attendono le sfilate indossando particolari look che non passano inosservati. Fotografi a tutti gli angoli pronti ad immortalare momenti, particolari e personaggi famosi. Social media che impazziscono. La citta’ si riempie di celebrities che oltre ad attendere le sfilate sono poi parte di feste esclusive blindatissime. Le location delle sfilate da Gotha Hall nel cuore di Manhattan al Pier 59 attraversando tutta la citta’ tra loft artistici e rooftop con viste mozzafiato, tutto fa da cornice a giornate incredibilmente fashion. #NYFW n
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Coco&Co
La conoscenza del giornalismo di Moda 82
by Lydia Cavaliere modasenzatzucchero.blogspot.com edit by Giovanna Repossi
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Michele Ciavarella Oggi è un giornalista che utilizza sia strumenti cartacei, sia multimediali, partendo dall’esordio avvenuto sul quotidiano “il manifesto” dove è arrivato da giovane studente di Giurisprudenza e ha avuto come mentori e insegnanti giornalisti di alto calibro e si occupava di cultura e società. Per puro caso si avvicinò alla moda, perseguendo la medesima linea precedente: affrontare un tema essendone preparati, studiando e informandosi su ogni possibile sfaccettatura. Dopo una lunga esperienza a Parigi rientra in Italia a Panorama e, poi, in Rizzoli, dove diventa Caporedattore Centrale di Amica, ancora nell’edizione settimanale, e poi per l’edizione mensile. Nel 2011, dopo un master in Giornalismo Digitale alla Columbia University di New York, dirige il canale Moda del portale femminile “Leiweb”, per Rcs Mediagroup Corriere della sera. Oggi, l’operato giornalistico di MC si svolge alla sezione Style del Corriere Della Sera, occupandosi dell’edizione cartacea di Style Magazine e di Corriere della sera Moda, sia dell’edizione online del corriere.it dove cura la sezione styòe.corriere.it e ha un suo blog d’autore, “Undressed”. Non c’è una preferenza per Ciavarella tra le due modalità a livello di contenuti e informazione sui fatti, se non che la scrittura online è legata oggi alle regole imprescindibili del SEO, ciononostante non si può, come oggi accade sul web, dimenticare la precisione e l’autorevolezza delle informazioni che il giornalista deve trasmettere al lettore. Dice, ancora, che la caratteristica positiva della “nuova informazione” è l’immediatezza. Per esempio, poter scrivere dopo venti minuti di una o dell’altra sfilata è avvincente, ma a condizione scrivere delle cose corrette e sensate. È anche del parere che la carta stampata non è morta, ma che rimpiangere la sua centralità oggi sarebbe come “pretendere di andare in Cina con una carovana di muli”. Deplora il fatto, però, che il linguaggio multimediale, a volte, non dà il tempo alla riflessione e che quindi per gli editori non ha più influenza la preparazione e la professionalità di chi scrive, dalla grammatica ai contenuti. Infine, secondo Ciavarella, per quanto riguarda la scrittura, il mezzo non deve influenzare le modalità e i contenuti, semmai la forma, ma essa comunque non deve scendere a livelli di non curanza solo perché deve essere immediata. I suoi cinque avvenimenti recenti della moda meritevoli di diventare storia potrebbero essere: “la rivoluzione Borghese di Coco Chanel tra la prima e la seconda guerra mondiale, quella anti-Borghese di Yves Saint Laurent dal 1958, l’arrivo degli stilisti giapponesi negli Anni 80, Rey Kawakubo, Issey Miyake e Yoshji Yamamoto, il debutto nel 1988 di Miuccia Prada che apportò alla moda la necessità della ricerca del senso e dell’iconoclastia e infine, nel 1996, l’irruzione dei visionari John Galliano da Dior e Alexander McQueen da Ghivenchy, che cambiarono totalmente la prospettiva della moda”. Della moda del XXI secolo, infine, dice che è ancora indecifrabile, a causa del gigantismo del mercato, dell’avanzarsi del “fast fashion” causato dall’attuale mortificazione della moda come “creatività” che soccombe alla moda intesa come “prodotn to di lusso”.
Michele Ciavarella today is a journalist who uses both paper and multimedia, since his debut on the newspaper “il manifesto” as a young Law student and he had as mentors and teachers high caliber journalists. His field was culture and society. Purely by chance, he got closer to the world of fashion, following his previous line: facing a topic requires being prepared, having studied and collecting information on every possible facets. After a long experience in Paris, he came back in Italy and worked for Panorama and then in Rizzoli, where he became Editor-in-chief of Amica, before in the weekly publication, then in the monthly one. In 2011, after having taken a master in Digital Journalism at Columbia University in New York, he managed the channel Fashion of the feminine portal “Sheweb”, for Rcs Mediagroup Corriere della sera. Today, his work is focused on the column Style of Corriere Della Sera, on the paper journal of Style Magazine and Corriere della sera Fashion, including the online corriere.it, where he looks after the column style.corriere.it and is the author of the blog “Undressed. Ciavarella doesn’t have a favorite medium between paper and web for what concerns contents and information on facts. Even if online writing is nowadays bound to the necessary rules of SEO, nevertheless it is not acceptable, as it happens on the web, to forget the precision and the perfect knowledge of information that a journalist has to convey to his reader. He states, then, that the positive characteristic of the “new information” is immediacy. To make an example, having the change to write after twenty minutes of one or another runway show is compelling, but on the condition of writing correct and reasonable things. He also thinks that the printed paper is not dead, but that regretting its central role, today, could sound like to “demand to go in China on a caravan of mules”. He complains, though, that the multimedia language, sometimes, doesn’t leave the time to think, and that therefore, for publishers, the skills and the professionalism of the journalist don’t have the same influence any more, also in terms of grammar and contents. Finally, according to Ciavarella, for what concerns the writing, the medium should not influence modalities and contents, if anything, the form, which, in any case, doesn’t have to be careless, just because it has to sound immediate. His five recent events worthy to become history could be: “the middle-class revolution of Coco Chanel between the first and second world war, that anti-bourgeois of Yves Saint Laurent in 1958, the coming of Japanese stylists in the eighties, Rey Kawakubo, Issey Miyake and Yoshji Yamamoto, the debut in 1988 of Miuccia Prada who brought fashion the necessity to look for a meaning and an iconoclast spirit, and finally, in 1996, the advent of the eccentric John Galliano, Dior and Alexander McQueen and Ghivenchy, who changed the prospective of fashion completely. It is still impossible to decipher the tendencies of the 21st century, he says, because of the overgrowth of the market, the advent of the “fast fashion” due to the current chagrin of fashion as “creativity” which suffers for the success of fashion thought as a “luxury product”.
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Coco&Co
Couture Fashion Week 2016 introduce il Nepal by Manuela Viola Ceccarini (Viola ViVi) photo by Rafael Sanchez
The 23rd Season of Couture Fashion Week 2016 was a dazzling showcase of fabulous fashion, accessories, trend-setting hair and makeup. Fashionistas from all over the world were in trepidation, waiting for one of the most prestigious events in New York City. The multi-day celebration presented a series of luxurious fashion shows with the latest collections from exceptionally talented designers, alternating with engaging live performances by World-Class Entertainment. All of this was followed by an elegant after-party with a breathtaking view of Time Square. I was there and had the pleasure to discuss fashion with some of the most extraordinary personalities in the Fashion Industry; Cătălin Botezatu, Shusma Patel, Finn Design (Fatou Ndene Ndiaye), Alexandra Popescu, Elcy Cortorreal, to name a few. This season, CFW was pleased to include World Fashion Parade Inc as a showcase of art, culture and design from the marvelous and exotic Country of Nepal. CFW Producer and Founder Andrés Aquino has been working closely with the President of World Fashion Parade, Mr. Raja Ghimire, and his team (Ms. Gita Panth and Mr.Rishi Prasad Dhakal), to coordinate the Nepal showcase; intro-
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Couture Fashion Week, quest’anno volge alla 23esima stagione! Fashionisti provenienti da tutte le parti del mondo, scalpitavano all’idea di assistere ad uno degli eventi di moda più prestigiosi e glamour a New York. L’evento si é svolto al Crowne Plaza Hotel, durante il quale sono state presentate le ultime Collezioni di alcuni tra gli stilisti più talentuosi presenti nel panorama della moda internazionale, con l’alternarsi di avvincenti coreografie ed esibizioni canore dal vivo, a cura della World Class Entertainment. Ho avuto il piacere di trattare con alcune delle personalità più straordinarie nel settore della moda: Cătălin Botezatu, Shusma Patel, Finn Design (Fatou Ndene Ndiaye), Alexandra Popescu, Elcy Cortorreal per citarne alcuni. A seguire le sfilate, un elegante after party al piano inferiore del sontuoso Hotel, con la vista mozzafiato della più famosa piazza newyorkese: Time Square. Quest’anno CFW è stata lieta di includere la World Fashion Parade Inc, vetrina d’arte, cultura e design su uno dei Paesi più belli ed esotici esistenti: il Nepal. CFW Produttore e Fondatore Andrés Aquino ha lavorato a stretto contatto per il Presidente della World Fashion Parade, il signor Raja Ghimire e la sua squadra,(tra cui la signora Gita Panth e Mr.Rishi Prasad Dhakal), per gestire e coordinare lo showcase Nepalese; introducendo per la prima volta nella storia della moda di New York, i tradizionali costumi nepalesi: dalle casacche colorate alle
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stampe geometriche, dagli ornamenti scintillanti alla gioielleria interamente fatta a mano. Purtroppo, nell’Aprile dell’anno scorso, il Nepal ha subito una catastrofe naturale: un terremoto di magnitudo 7,8 che ha colpito la capitale Kathmandu e le aree circostanti. È stata una delle più gravi perdite culturali mai registrate nel corso della storia; tuttavia il signor Raja annuncia che il turismo crescerà più forte che mai, così come l'arte, moda e presenza artistica. Il Nepal è un pregiato gioiello allo stato grezzo che non aspetta altro che essere scoperto. L’ambasciatore Nepalese Dr. Arjun Kumar Karki, insieme al presidente della World Fashion Parade, Raja Ghimire, hanno introdotto ufficialmente un certificato che attesta la possibilità per le modelle di vincere un viaggio di 10 giorni, (compreso di tour) in Nepal. Iniziativa volta a creare uno scambio culturale e ricrescita patrimoniale di uno dei luoghi più belli sulla faccia della terra. Nepal ha scelto di sponsorizzare anche la prossima stagione della Couture Fashion Week (che si terrà a Settembre), dal momento che CFW è un eccezionale opportunità di esibire moda e relativi prodotti durante la settimana più importante nel mondo del fashion. Couture Fashion Week deve il suo successo al personale dedito, formato da: volontari, stilisti, fotografi, giornalisti, hair stylists, make up artists, modelle e designers che hanno contribuito a rendere questo n evento unico!
ducing for the first time in the history of New York’s fashion the traditional Nepali costumes, from colorful and geometric dresses to those ornamented with shiny jewels. Nepal’s Ambassador, Dr. Arjun Kumar Karki, along with World Fashion Parade's President Raja Ghimire, officially announced the opportunity for models to win a 10-day tour of Nepal as part of a cultural exchange and promotion of one of the most beautiful places on earth. In April 2015, unfortunately, Nepal had to face a catastrophic event: a 7.8 magnitude earthquake hit the capital, Kathmandu, and its surrounding areas. this was a major loss to cultural history, but Mr. Raja is positive that the tourism will grow stronger than ever as well as art, fashion, travel and cultural presence. Nepal is a precious raw jewel waiting to be discovered. Nepal will also be sponsoring the next Couture Fashion Week in September, since CFW is an exceptional opportunity to showcase cultural fashion and related products and services, and to engage audiences and networks during the world’s major fashion week. Thanks to all the dedicated staff, volunteers, makeup/hair stylists, performers, models and designers who helped make the Couture Fashion Week a great success!
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Coco&Co
Spa da sogno in Valle Aurina by Luca Bonacini
The spa board really is becoming a new form of vacation in which to dive away from PC and iPhone in order to devote full mental and physical relaxation. Some destinations, it is appropriate to say enough in themselves and enclose each more inviting opportunity to leave the car in the parking lot and put it back in motion after a day or two, when to return home. Among the most interesting destinations in South Tyrol, a region with a deep-rooted tradition of the wellbeing that goes back a few centuries, the beautiful Ahrntal by unspoiled nature, where does it lead us this day our journey began a few months ago in the most beautiful Spa of Italy. We are at Wellnessresort Alpenschlössl & Linderhof, a 4-star superior hotel of superb elegance to over a thousand meters of altitude, with a health center among the most complete and innovative in the Alps. Founded by the Steger family over 50 years ago, the resort over the decades has been able to innovate its structure always keeping it current, and a step ahead of others. There are two hotels that comprise the Wellnessresort: The Alpenschlössl and LINDERHOF, connected by an internal passageway, through which you can reach any corner of the hotel without having to leave. charming, elegant and refined, with spacious and well-kept, and the suites are spacious and bright, are furnished in different styles, from the Tyrolean Alps to the modern, romantic style to the aristocrat, the room made with natural materials one dedicated to wellness with jacuzzi and steam bath, to suites for the size of 130 sq families. Nearby the resort there are the attractions with 84 three-thousand meter peaks, over 80 huts and shelters in rieserferner-ahrn nature park, 850 km of wellgroomed hiking trails, ideal for easy walks, demanding trails and climbing in high altitude, and 26 mountain bike tours, but it is difficult to think of taking time away from the beautiful and extensive spa dell'Alpenschlössl and Linderhof, really the strong point of the resort.
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La formula wellness sta davvero diventando una nuova forma di vacanza nella quale immergersi lontani da pc e iPhone per potersi dedicare al completo rilassamento psicofisico. Alcune destinazioni, è proprio il caso di dirlo bastano a sé stesse e racchiudono ogni più invitante opportunità per lasciare l’auto nel parcheggio e rimetterla in moto dopo uno o due giorni, al momento di fare rientro a casa. Tra le mete più interessanti dell’Alto Adige, una regione con una radicata tradizione legata al benessere che va indietro di alcuni secoli, la meravigliosa Valle Aurina, dalla natura incontaminata, dove ci porta oggi il nostro viaggio iniziato alcuni mesi fa nelle più suggestive Spa d’Italia. Siamo al Wellnessresort Alpenschlössl & Linderhof, un hotel 4 stelle superior di superba eleganza a oltre mille metri di quota, con un centro benessere tra i più completi e innovativi dell’intero arco alpino. Fondato dalla famiglia Steger oltre 50 anni fa, il resort nel corso dei decenni ha saputo innovare la propria struttura mantenendola sempre attuale, e un passo avanti agli altri. Due sono gli hotel che compongono il Wellnessresort: l’ALPENSCHLÖSSL e il LINDERHOF, collegati tra loro da un passaggio interno, attraverso il quale è possibile raggiungere qualsiasi angolo della struttura senza dover uscire. Ambienti di charme, eleganti e raffinati, dagli spazi ampi e curati, mentre le suite, tutte spaziose e luminose, sono arredate in diversi stili, da quello alpino tirolese a quello moderno, dallo stile romantico a quello aristocratico, dalla stanza realizzata con materiali naturali a quella dedicata al benessere con vasca idromassaggio e bagno a vapore, fino alle suite per famiglie delle dimensioni di 130 mq. Nei dintorni del resort non mancano le attrattive con 84 cime di tremila metri, oltre 80 malghe e rifugi nel Parco naturale Vedrette di Ries-Aurina, 850 km di sentieri escursionistici ben curati, l’ideale per semplici passeggiate, percorsi più impegnativi e ferrate in alta quota, e 26 tour in mountain bike, ma è difficile pensare di sottrarre tempo alla splendida ed estesa spa dell’Alpenschlössl e Linderhof, davvero il punto di forza del resort. Anche i gourmet più esigenti potranno trovare soddisfazione recandosi al “wellnessresort gourmet”, che nel 2014 ha ricevuto per il dodicesimo anno consecuti-
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vo il prestigioso riconoscimento della guida gastronomica Gault Millau per l’arte culinaria e l’atmosfera particolarmente piacevoli. Gli chef Günther e Christoph, curano con particolare attenzione la qualità dei prodotti, dedicandosi a una cucina che spazia dalle pietanze tipiche del territorio altoatesino alle ricette internazionali, in abbinamento a una scelta ampia di vini dall’Italia e dal mondo. Ma veniamo alla Spa, oltre 3.000 mq. di piscine interne ed esterne, a base di acqua salina e idromassaggi, saune e bagni di vapore, oasi relax e grandi vetrate che illuminano gli ambienti e spaziano sulla valle e le cime fin dove l’occhio riesce ad arrivare. La nuova Spa Lodge contiene una Sky Lounge con Sky Pool e lettini idromassaggio, una grande sauna panoramica con vista sulla Valle Aurina e un’isola relax con lettini ad acqua, il tutto riservato agli adulti per garantire maggiore quiete. 7 le vasche interne ed esterne nella nuova area piscine delle dimensioni di 25 metri, 7 anche le saune di tipologie differenti. Poi ci si addentra nel magico mondo delle coccole con oltre 100 trattamenti specifici per viso, corpo, mani e piedi. Impacchi su lettino ad acqua, bagni benessere, trattamenti terapeutici, massaggi alpini, orientali e ayurvedici per un wellness completo e profondo, per chi lo desidera da condividere con il partner. Anche i più giovani hanno i loro spazi, con la Young Spa per adolescenti e bambini, fino ai 10 anni accompagnati da un genitore, specifici per la tenera età, e pacchetti per accontentare tutta la famiglia, mentre gli sportivi possono usufruire del Programma fitness & attività fisica che comprende ginnastica aqua-power, Pilates, stretching, bodyshaping, gambe-addome-glutei, ginnastica per la schiena e la colonna vertebrale, Qi Gong, oltre naturalmente alla consulenza alimentare, aerobica, e a un’ampia oasi fitness con attrezzature cardio n TechnoGym ed esperto fitness e wellness trainer.
Even the most demanding gourmet will find satisfaction by going to "Wellnessresort gourmet", which in 2014 was awarded for the twelfth consecutive year the prestigious award of the culinary guide Gault Millau for the culinary arts and particularly pleasant atmosphere. The Günther and Christoph chef, take care with particular attention to product quality, dedicated to cuisine ranging from typical dishes of the South Tyrolean territory to international recipes, combined with a wide selection of wines from Italy and the world. But we come to Spa, over 3,000 square meters. indoor and outdoor swimming pools, made from salt water and whirlpools, saunas and steam baths, relaxation areas and large windows that illuminate the rooms and range of the valley and the peaks as far as the eye can reach. The new Spa Lodge contains a Sky Lounge with Sky Pool hydro massage beds, a large sauna with panoramic views of the Ahr Valley and an island relaxation with water beds, all for adults only to ensure greater tranquility. 7 the inner and outer tanks in the new pool area the size of 25 meters, 7 also saunas of different types. Then they enter the magical world of pampering with over 100 specific treatments for face, body, hands and feet. Wraps on a water bed, spa baths, therapeutic treatments, alpine massages, oriental and Ayurvedic for a complete and deep wellness, or if you want to share with your partner. Even younger people have their space, with Young Spa for teens and children, under 10 years accompanied by a parent, specific for the tender, and packages to suit all the family, while sports enthusiasts can enjoy the fitness program & physical activity that includes aqua-power gymnastics, Pilates, stretching, bodyshaping, legs, abdomen, buttocks, back gymnastics and spine,
Info: Wellnessresort ALPENSCHLÖSSL & LINDERHOF Steinhaus, Cadipietra - 39030 Valle Aurina (BZ) Tel. +39 0474 651010 - 652190 www.wellnessresort.it
Qi Gong, in addition to food advice, aerobics, and a large fitness oasis with cardio equipment TechnoGym and fitness expert and fitness trainer.
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Gourmet
Il fascino dell’eccellenza
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Gourmet
Professione Music Designer by Luca Bonacini
Nasce il Music Designer, badate bene non Sound Designer che solitamente è un musicista che compone e inventa brani, suoni, effetti speciali per cinema e tv. Il Music Designer invece interviene quando i ristoranti, o i locali di intrattenimento hanno tutto, dall’arredo alla filosofia, dallo chef al personale di sala, ma non una corretta programmazione e qualità musicale in linea con il proprio mood. Una professione che per Paolo Scarpellini è diventata tale grazie a una passione coltivata per anni e a una notevole esperienza in ambito musicale e discografico. Oggi mette a disposizione la sua professionalità all’universo della ristorazione, ma anche a quello vitivinicolo, offrendo una consulenza musicale a 360°. Del resto il successo di una grande cena passa anche attraverso un buon sottofondo musicale: quante volte ci è successo di capitare in locali dove le sonorità erano inappropriate o il volume troppo elevato, impedendoci di interagire con chi era con noi. Finalmente ora c’è qualcuno che si dedica all’atmosfera dei locali, spaziando attraverso tutti i generi (dalla classica al rock, dal jazz al soul, dal reggae al R’n’B, dalla fusion alla world music, dalla lounge all’elettronica, dalla lirica al pop, dalla canzone d’autore all’hip hop). Un esperto musicale capace di individuare canzoni o pezzi strumentali che caratterizzino l’offerta del locale e possano creare un’originale atmosfera, adattandosi come un guanto all’ambiente, alla location, a quel preciso momento della giornata e della stagione, a quell’esatto tipo di design e arredi, e a quella particolare clientela. Paolo Scarpellini è di origine bergamasche ed ha vissuto tra Bologna, Milano e Torino. Ha lavorato in qualità di critico musicale per Rolling Stone, Il Giorno, Europeo, Panorama, Vogue, Dove, ma è stato anche un globetrotter raccontando il turismo e l’enogastronomia per Panorama, L’Espresso, La Stampa, nonché collaboratore di riviste lifestyle come Monsieur, Verve, n Bespoke e direttore del luxury magazine Upper.
Born the Music Designer, Sound Designer mind it does not usually is a musician who composes and invents songs, sounds, special effects for film and television. The Music Designer instead intervenes when restaurants or entertainment rooms have everything, from furniture to philosophy, from the chef to the restaurant staff, but not good programming and musical quality in line with your mood. A profession that for Paolo Scarpellini has become such thanks to a passion cultivated for years and considerable experience in the music field and record. Today provides his professionalism to the world of catering, but also to the wine, offering a musical advice to 360 °. After all the success of a big dinner also involves a good background music: how many times we happened to happen in places where the sounds were inappropriate or too loud, preventing us to interact with those who were with us. Now at last there is someone who is dedicated to the atmosphere of the premises, ranging across all genres (from classical to rock, from jazz to soul, from reggae to R & B, from fusion to world music, from the lounge to' electronics, from opera to pop, hip hop singer-author). A music expert able to identify songs or instrumental pieces that characterize the offer of the room and can create an original atmosphere, fitting like a glove to the environment, to the location, at that precise time of day and season, at that exact type of design and furnishings, and to that particular customer. Paolo Scarpellini is Bergamo origin and lived in Bologna, Milan and Turin. He worked as a music critic for Rolling Stone, The Day, European, Panorama, Vogue, Where, but a globetrotter was also telling the tourism and food and wine for Panorama, L'Espresso, La Stampa and collaborator lifestyle magazines as Monsieur, Verve, Bespoke and director of luxury Upper magazine.
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Gourmet
Timeo: la nuova filosofia del vino di Sicilia by Bruno Petronilli
Il Grillo, un vino che rappresenta la Sicilia, capace di fare propria la filosofia di Platone. Un vitigno al quale oggi Baglio di Pianetto dà nuovo lustro con Timeo, Grillo in purezza, ultimo nato della cantina di S. Cristina Gela, che proprio in questi giorni arriva sui mercati internazionali. Un vino che già dal nome racconta tutta la propria complessità. Timeo è, infatti, il titolo di un’opera di Platone scritta intorno al 360 a.C., in cui il celebre filosofo approfondisce essenzialmente come sia stato generato il mondo sensibile, analizzando tre aspetti fondamentali: quello cosmologico, quello fisico e quello escatologico. Così come l’opera da cui prende il nome, anche il Timeo di Baglio di Pianetto affronta in parallelo questi tre temi, relativamente al mondo del vino. La prima parte dell’opera tratta il tema cosmologico, ovvero dell'origine dell'universo, che per Baglio di Pianetto è rappresentata dal Grillo, il primo vino che fece la storia enologica della Sicilia. Il Grillo è stato per secoli esclusiva del territorio marsalese ed ha particolare importanza nella produzione del Marsala. Nella seconda parte il Timeo platonico affronta il principio fisico-materiale di cui è costituito il cosmo, una sostanza informe, ma in grado di essere plasmata. E così è la terra di Sicilia, essenza dei vini Baglio di Pianetto, un territorio che nel Timeo trova la sua piena forza espressiva e la sua migliore interpretazione. Il tema escatologico riguarda l’ultima parte dell’opera, in cui Platone descrive la natura dell'uomo e come esso dovrebbe cercare di trasformare il disordine in ordine. Questo è ciò che fanno gli uomini che lavorano la terra, le vigne e le uve che vengono trasformate in vino, alla ricerca di quell’ideale perfezione che è la natura. Un delicato equilibrio, che Baglio di Pianetto preserva grazie ad un’estrema attenzione all’ambiente e che oggi è riconosciuta ufficialmente grazie alla certificazione biologica. E come il dialogo platonico ha influito sulla filosofia e sulla scienza, così il Timeo Baglio di Pianetto vuole segnare un nuovo traguardo nella storia vitivinicola italiana, raccontando quanto impegno, cultura n e lavoro ci siano in un calice di ottimo vino.
Grillo, a wine that represents Sicily, able to make their own the philosophy of Plato. A vine which Baglio di Pianetto today gives new luster with Timaeus, Grillo pure, newest member of the Santa Cristina Gela cellar, which in these days arrive in international markets. A wine whose very name tells all its complexity. Timaeus is, in fact, the title of a work written by Plato around 360 BC, where the famous philosopher primarily explores how it was generated the sensible world, analyzing three fundamental aspects: the cosmological, the physical and the eschatological. As well as the work from which it takes its name, the Baglio di Pianetto Timaeus faces in parallel these three issues, with regard to the wine world. The first part of the work deals with the issue cosmological, or origin of the universe, which for Baglio di Pianetto is represented by Grillo, the first wine that made the wine history of Sicily. The Grillo has been exclusive to the Marsala territory centuries and has particular importance in the production of Marsala. In the second part of the Timaeus Plato addresses the physical-material principle of which consists of the cosmos, a formless substance, but can be shaped. And so is the land of Sicily, essence of Baglio di Pianetto wines, an area that in the Timaeus finds its full expressive power and its best interpretation. The eschatological theme relates to the last part of the work, in which Plato describes the nature of man and how it should try to turn disorder into order. This is what men do who work the land, the vineyards and the grapes that are made into wine, in search of that ideal perfection that is the nature. A delicate balance, which Pianetto Baglio preserves thanks to an extreme attention to the environment and is now officially recognized thanks to organic certification. And as the Platonic dialogue has influenced the philosophy and science, so Timaeus Baglio di Pianetto wishes to mark a new milestone in the history of Italian wine, telling how much effort, work culture and we are in a very good wine.
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Gourmet
Il caviale secondo Trussardi by Bruno Petronilli
Per ampliare la gamma di prodotti a marchio, Trussardi ha selezionato il caviale made in Italy per eccellenza, il più famoso ed esportato al mondo: Calvisius Caviar, simbolo del migliore artigianato gastronomico di alta gamma. Una scelta di qualità superiore frutto del lavoro ventennale di Agro Ittica Lombarda, azienda italiana titolare del marchio “Calvisius Caviar” e leader a livello mondiale nella produzione e distribuzione di caviale. Dalle preziose uova degli storioni bianchi allevati a Calvisano, in provincia di Brescia, nasce oggi il Caviale Calvisius Caviar “Selezione Esclusiva” Trussardi proposto in un’elegante lattina color oro, con capsula in metallo sottovuoto da 10gr, in distribuzione e vendita unicamente negli spazi del Café Trussardi alla Scala (€ 20,00). “Il caviale è un prodotto fortemente qualificante e rappresentativo della nostra proposta gourmet” spiega Luca Cinacchi F&B Manager Trussardi “che fa di eccellenza, eleganza e ricercatezza, delle materie prime come dei sapori, la sua chiave di lettura. Questo prodotto, nato dall’esperienza e dalla maestria di Agro Ittica Lombarda, che ha fatto di Calvisius Caviar un marchio-emblema tra gli estimatori del caviale, rappresenta appieno la filosofia Trussardi e la nostra politica di gusto, tesa alla valorizzazione dei sapori. Lo confermano alcune proposte elaborate da chef Roberto Conti de Il Ristorante Trussardi alla Scala, ulteriormente esaltate dall’utilizzo da questo pregiato caviale italiano”. Con Caviale Calvisius Caviar “Selezione Esclusiva” Trussardi la gamma di prodotti a marchio Trussardi si arricchisce di un nuovo prodotto di valore, emblema del miglior saper fare italiano e della costante ricerca di qualità propria dell’Italian Style. Uno solo l’obiettivo: conquistare il palato offrendo n un’esperienza di degustazione fortemente riconoscibile.
To expand the range of private label products, Trussardi has selected caviar Made in Italy par excellence, the most famous and exported to the world: Calvisius Caviar, a symbol of the best gastronomic high-end crafts. A superior choice fruit of twenty years of work by Agro Ittica Lombarda, owner of the Italian company "Calvisius Caviar" brand and a world leader in the production and distribution of caviar. The precious eggs of the white sturgeon bred in Calvisano, in the province of Brescia, born today Calvisius Caviar Caviar "Exclusive Selection" Trussardi proposed in an elegant gold-colored tin with vacuum metal capsule 10gr, in distribution and sale only in the spaces the Café Trussardi alla Scala (€ 20,00). "Caviar is a highly qualifying and representative product of our gourmet proposal" explains Luca Cinacchi F & B Manager Trussardi "making of excellence, elegance and refinement, the first as the flavors, its interpretation materials. This product, born from the experience and skill of Agro Ittica Lombarda, which has made a mark Calvisius Caviar-emblem among caviar connoisseurs, truly represents the Trussardi philosophy and our taste policy aimed at enhancing the flavors. This is confirmed by a number of proposals prepared by chef Roberto Conti Il Ristorante Trussardi alla Scala, further enhanced by the use of this fine Italian caviar ". With Caviar Caviar Calvisius "Exclusive Selection" Trussardi the range of products at Trussardi brand is enriched with a new product of value, the flag for Italian know-how and the constant search for its quality Italian style. One only goal: to conquer the taste buds by offering an experience of highly recognizable tasting.
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Gourmet
Il Franciacorta è vegan
by Bruno Petronilli
Dalla lunga esperienza e dalla continua sperimentazione di Mario Falcetti nasce il primo Franciacorta, e più in generale il primo metodo classico italiano, certificato secondo la filosofia e i criteri della qualità vegana. Si tratta di Brut Green Vegan, non solo un vino ma anche una visione, un modo di produrre, un’attenzione all’ambiente che si traduce in una produzione a basso impatto, rispettosa dell’ambiente. A spiegare quanto tutto questo si traduca in fatti, e non in semplici parole, è lo stesso Mario Falcetti, un passato dedicato alla ricerca e allo studio, prima con il ruolo di massimo esperto di zonazione presso l’Istituto di San Michele all’Adige e all’OIV, e poi professionista capace di trasformare un’azienda in un laboratorio di idee. “Il Vegan di Quadra” spiega il direttore della cantina “è un vino, un’etichetta, un concetto rivoluzionario, almeno nell’ambito dell’offerta enologica attuale. La reazione, superficiale, a questo innovativo Franciacorta, il primo e per ora unico nel suo genere, oscilla tra due atteggiamenti opposti che tendono a classificarlo “di moda” oppure “estremista”. In realtà, le motivazioni che stanno alla radice di Green Vegan sono più profonde, articolate e complesse di quanto possa apparire a prima vista”. Per Quadra, e per il suo direttore, questo Franciacorta Vegan è la naturale evoluzione di un pensiero coerente che ha portato all’adozione di un percorso enologico a basso impatto, che rispetta i tempi della natura lasciando a questi ultimi il compito di soppiantare quella che lo stesso Falcetti definisce “l’invadenza della chimica”. “Non concepisco” continua Falcetti “l’uso di prodotti di derivazione animale quali albumina, gelatina, caseina, colla di pesce, tant’è che questo modo di operare ha consentito di rendere i nostri Franciacorta immediati, di notevole piacevolezza ed eleganza ma soprattutto adatti ai palati più esigenti anche in termini di sensibilità e allergia a determinate tipologie di sostanze. Lavorare secondo questi principi e raccontarlo, nella massima trasparenza, ai nostri clienti ci ha suggerito la possibilità, oltre che la necessità, di dichiararlo certificandolo”. Franciacorta Green Vegan è l’ultima frontiera delle innovazioni che hanno visto Mario Falcetti in prima linea con una serie di scelte coraggiose. Dalla sua ricerca e sperimentazione era nato anche Eretiq, l’unico Franciacorta a non utilizzare nell’uvaggio lo Chardonnay, scegliendo invece il blend di Pinot Nero e Pinot n Bianco.
From long experience and continuous testing of Mario Sickles, the first Franciacorta, and more generally the first Italian classic method, certified according to the criteria of the vegan philosophy and quality. It is Brut Green Vegan, not only a wine but also a vision, a way of producing, attention to the environment which results in a production low-impact, environmentally friendly. To explain how this is translated into facts, and not in simple words, is the same Mario Sickles, a past dedicated to research and study, first with the role of the maximum zoning expert at the Institute of San Michele all'Adige and the OIV, and then professional able to turn a business into a laboratory of ideas. "The Vegan Quadra" explains the director of the cellar "is a wine, a label, a revolutionary concept, at least in the supply current wine. The reaction, surface, this innovative Franciacorta, the first and only time in its kind, is between two opposing attitudes that fashion tend to classify "" or "extremist." In fact, the reasons that lie at the root of Green Vegan are deeper, articulated and complex than it might appear at first sight ". Quadra, and its director, this Vegan Franciacorta is the natural evolution of a coherent thought that led to the adoption of a low impact winemaking path, respecting the times of nature leaving to them the task of supplanting the one Sickles it calls "the intrusiveness of chemistry". "I can not conceive" continues Sickles "the use of animal-derived products such as albumin, gelatin, casein, isinglass, so much so that this way of working has allowed to make our immediate Franciacorta, of great pleasure and elegance but above for the discerning palates in terms of sensitivity and allergy to certain types of substances. Work according to these principles and tell, in full transparency, our clients suggested us the opportunity, as well as the need to declare certifying it ". Franciacorta Green Vegan is the last frontier of the innovations that have seen Mario Sickles at the forefront with a series of courageous decisions. From its research and testing was also born Eretiq, the only Franciacorta not to use nell'uvaggio Chardonnay, choosing instead the blend of Pinot Noir and Pinot Blanc.
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Alta gradazione
a cura di Bruno Petronilli
Cardenal Mendoza, edizione limitata per il Giubileo
Cardenal Mendoza, il più celebre fra i Brandy spagnoli, dedica una speciale bottiglia in edizione limitata al Giubileo della Misericordia 2016, recentemente indetto da Papa Francesco. La nuova bottiglia è opera di Steve Simpson, grande illustratore e designer inglese da tempo trasferitosi in Irlanda. Simpson, che vanta una lunga esperienza di packaging design per diverse grandi aziende di tutto il mondo, ha curato tutti gli aspetti del progetto: dalla bottiglia verniciata all’etichetta e alla capsula, per finire con l’astuccio e con l’imballo esterno. La bottiglia del Giubileo mantiene in etichetta e in retroetichetta il colore giallo, ormai classico, del Cardenal Mendoza: molti sono però i fregi e i simboli aggiunti da Simpson, che figurano anche sulla variopinta capsula e sul sigillo frontale rotondo. L’astuccio cilindrico in metallo è di colore rosso, ed è arricchito dalle immagini delle principali basiliche di Roma. Molto vivace è anche il cartone esterno, bicolore giallo e rosso.
Cardenal Mendoza, the most famous among the Spanish Brandy, devotes a special bottle limited edition for the Jubilee of Mercy 2016, recently proclaimed by Pope Francis. The new bottle is the work of Steve Simpson, the great illustrator and British designer since gone to Ireland. Simpson, who has a long experience of packaging design for several major companies from around the world, has taken care of all aspects of the project: from the painted bottle label and the capsule, ending with the case and with the outside packaging. The bottle of the Jubilee keeps the label and back label yellow, now classic, the Cardenal Mendoza: Many, however, are the friezes and the symbols added by Simpson, which also appear on colorful capsule and the round front seal. The metal cylindrical case is red, and is enriched by the images of the major basilicas of Rome. Very lively is also the outer carton, two-tone yellow and red.
Le nuove Acquaviti Nannoni Il mercato accoglie le nuove acquaviti Nannoni: l’Acquavite di prugne, l’Acquavite di albicocche e l’Acquavite di miele. Dagli Anni Settanta nelle campagne di Paganico (GR) la Nannoni tramanda l’arte del bere sano. Nel minuscolo borgo di Aratrice le migliori vinacce provenienti da tutta Italia diventano grappa grazie all’impegno meticoloso del maestro distillatore Priscilla Occhipinti. La felice intuizione di Gioacchino Nannoni diede origine alla “grappa di fattoria”, ovvero a un nuovo rapporto fra la Distilleria e i vignaioli: a ogni azienda agricola veniva riconsegnata la grappa ottenuta esclusivamente dalle proprie vinacce fresche, immediatamente distillate. Tale importante innovazione, unita alla crescente soddisfazione dei clienti, ha continuato a invogliare i vitivinicoltori a curare e selezionare le partite di vinaccia, premiandoli con distillati unici, e perpetuando così oltre al successo di mercato dei loro prodotti la fama nel mondo della Nannoni Grappe srl.
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The market welcomes the new Nannoni spirits: the Slivovitz, the apricot brandy and honey brandy. The Seventies in the countryside Paganico (GR) the Nannoni handed down the art of healthy drinking. In the tiny village of Aratrice the best pomace from all Italian grappa become thanks to the meticulous master distiller Priscilla Occhipinti. The intuition of Gioacchino Nannoni gave rise to the "farm grappa", or to a new relationship between the Distillery and the tenants: each farm was given back the brandy produced exclusively from its own fresh pomace, immediately distilled. This important innovation, combined with increasing customer satisfaction, continued to entice winemakers treat and select marc games, rewarding them with unique spirits, and thus perpetuating addition to the market success of their products the fame in the world of Nannoni Grappe srl.
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Il Restyling di Rum Zacapa Rum Zacapa, il marchio di rum ultra-premium leader a livello mondiale, ha effettuato un restyling di tutti i prodotti della sua gamma. I nuovi design si richiamano alla filosofia di Zacapa che dedica tutto il tempo necessario alla creazione di una "alchimia da assaporare" capace di regalare esperienze gradevoli e significative, e allo stesso tempo si fanno riflesso della qualità del prodotto che racchiudono all'interno. Tutti i distillati della gamma vantano una nuova veste fatta di linee audaci ed eleganti, rese omogenee da tratti stilistici creati per evocare la magnificenza e l'artigianalità di Zacapa e affermare l'identità visiva del marchio agli occhi dei consumatori. Restyling ‘pilota’ della gamma è Zacapa 23, invecchiamento nato per il bere miscelato, che nella nuova versione presenta linee affusolate e stondate impreziosite da una piccola orchidea, fiore nazionale del Guatemala, impressa sul vetro insieme all’immancabile petate, la fascia intrecciata di foglie di palma essiccate simbolo dell’unione tra cielo e terra e di tutto ciò che essi contengono. Zacapa Rum, the brand of ultra-premium world's leading rum, made a restyling of all the products in its range. The new design will bring to the Zacapa philosophy is dedicating the time necessary to the creation of an "alchemy of taste" is able to offer pleasant experiences and meaningful, and at the same time you are a reflection of the quality of the product that enclose. All spirits of the range boast a new look made of bold and elegant lines, homogenized by stylistic features created to evoke the grandeur and craftsmanship of Zacapa and affirm the visual identity of the brand in the consumer's eyes. Restyling 'pilot' of the range is 23 Zacapa, aging born to mixed drinks, that in the new version has tapered and rounded lines embellished with a small orchid, the national flower of Guatemala, imprinted on the glass along with the inevitable petate, braided headband dried palm leaves symbol of the union between heaven and earth and all that they contain.
Whisky King of Scots
Creato per la prima volta nel 1886, “King of Scots” reca nel nome e in etichetta il ricordo dell’antica Corona di Scozia, indipendente per secoli prima di passare sotto il dominio del Regno Unito di Gran Bretagna e Irlanda del Nord. Il prodotto unisce i più ricchi e i più dolci fra i Grain Whisky scozzesi a un’elevata proporzione di Malti invecchiati, così da creare un Blended dalle caratteristiche esclusive. La Douglas Laing & Co. è una delle più antiche e prestigiose Società scozzesi indipendenti per l’imbottigliamento di Whisky di altissima qualità. Fondata nel 1948 a Glasgow da Fred Douglas Laing, è sempre rimasta un’Azienda a carattere famigliare ed è oggi gestita dalla terza generazione. Created for the first time in 1886, "King of Scots" in the name and the label bears the memory of the ancient crown of Scotland, independent for centuries before passing under the dominion of the United Kingdom of Great Britain and Northern Ireland. The product combines the richest and sweetest between the Grain Scotch Whisky in a high proportion of malts aged, so as to create a Blended with exclusive features. The Douglas Laing & Co. is one of the oldest and most prestigious independent Scottish Society for the bottling of high quality whiskey. Established in 1948 in Glasgow by Fred Douglas Laing, it has always remained a Company PET, and is now run by the third generation.
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Gourmet
Atelier des Grandes Dames
by Bruno Petronilli
Bold, determined, forward-looking and creative: in 1805 BarbeNicole Ponsardin, widow Clicquot, only 27 years old takes over the family business founded in 1772 by father and manages to bring his precious wine in the world. Creator of the first Champagne Millesimato and table de riddling (the current pupitre), becomes one of the first women in the business world and goes down in history as "The Grande Dame of Champagne", always faithful to its motto: one quality, the best. Its unique and unrepeatable history makes it almost natural that it is precisely the Maison Veuve Clicquot to conceive and give birth to a new project, never dared in Italy, dedicated to women entrepreneurs in the field of haute cuisine. "Atelier des Grandes Dames" is the network of female talent of wine and dining who were able to assert their entrepreneurship and their professional style. "The idea was born from the need to bring out the strength of the female in a very masculine environment that took strongly the media scene," says Francesca Terragni, Marketing and Communication Manager Moët Hennessy Italy "to show what she can create when confidence in herself and she is not afraid of challenges. " The network aims to bring together under a single effigy entrepreneurs who "make the difference", leveraging expertise, talent, courage and resourcefulness, the values of the House and Madame Clicquot, these women embody the best. "Atelier des Grandes Dames" celebrates the female talent and develop ways and solutions because many female talents, yet unexpressed, find the opportunity to do so. The first four of the Atelier chef protagonists are very different, but they share the same passion, resourcefulness and obviously talented and femininity. All Michelin Star, to
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Audace, determinata, lungimirante e creativa: nel 1805 Barbe-Nicole Ponsardin, vedova Clicquot, a soli 27 anni prende le redini dell’azienda di famiglia fondata nel 1772 dal suocero e riesce a portare il suo prezioso vino in tutto il mondo. Creatrice del primo Champagne Millesimato e della table de remuage (l’attuale pupitre), diventa una delle prime donne d’affari al mondo e passa alla storia come “La Grande Dame della Champagne”, sempre fedele al suo motto: una sola qualità, la migliore. La sua storia unica e irripetibile rende quasi naturale che sia proprio la Maison Veuve Clicquot a ideare e dare vita a un progetto inedito, mai osato in Italia, dedicato all’imprenditoria femminile nel campo dell’alta ristorazione. “Atelier des Grandes Dames” è il network di talenti femminili della enoristorazione che hanno saputo affermare la loro imprenditorialità e il loro stile professionale. “L’idea nasce dall’esigenza di far emergere la forza del femminile in un contesto molto maschile che si è preso prepotentemente la scena sui media” afferma Francesca Terragni, Direttore Marketing e Comunicazione Moët Hennessy Italia “per dimostrare ciò che la donna può creare quando ha fiducia in se stessa e non teme le sfide”. Il network intende riunire sotto un’unica effigie imprenditrici che “fanno la differenza”, facendo leva su competenza, talento, coraggio e intraprendenza, i valori della Maison e di Madame Clicquot, che queste donne incarnano al meglio. “Atelier des Grandes Dames” vuole celebrare il talento femminile e ricercare vie e soluzioni perché molti talenti femminili, ancora inespressi, trovino la possibilità di farlo. Le prime quattro chef protagoniste dell’Atelier sono molto diverse, ma condividono la medesima passione, l’intraprendenza e ovviamente talento e femminilità. Tutte Stelle Michelin, da celebrare e alle quali ispirarsi. La scelta di queste donne deriva dal loro ricalcare i valori della Maison (e di
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Madame Clicquot), della quale possono essere ambasciatrici morali: Isa Mazzocchi (Ristorante La Palta a Borgonovo Val Tidone), Aurora Mazzucchelli (Ristorante Marconi a Sasso Marconi), Fabrizia Meroi (Ristorante Laite a Sappada) e Marianna Vitale (Sud Ristorante a Quarto). D’altronde il progetto della Maison non poteva iniziare che dalle “stelle”, visto che nell’estate 1811 una stella, e precisamente una cometa, segna l’inizio del successo della Veuve Clicquot. Dopo le annate difficili del 1805, 1808 e 1809, il passaggio di una cometa nei cieli d’Europa determina una vendemmia e un prodotto eccezionale sia in qualità che in quantità. È una cometa straordinaria (oggi chiamata C/1811 F1), con una lunga coda divisa in due rami. Si può scorgere tutte le notti tra aprile e settembre e provoca un’ondata di calore anomalo che molti associano a un’imminente fine del mondo. Possiamo ben intuire, oggi, lo sconcerto che deve aver suscitato all’epoca. Sta di fatto che le vigne di Bouzy traboccano di grappoli succosi e ben maturi. La giovane vedova Clicquot decide di inserire un disegno stilizzato della cometa ovunque: dai muretti di confine del vigneto ai tappi delle sue bottiglie, come segno di buon auspicio e accorgimento contro la contraffazione. Da quel momento le sue bottiglie vengono identificate come “Vin 1811 de la comète”. Questo vino, di qualità eccelsa, riscuote un successo strepitoso in tutta Europa. Gli ordini sono massicci e il successo sembra alle porte. Nel 1814, prima ancora dell’abdicazione di Napoleone, Madame Clicquot noleggia una nave, aggira l’embargo decretato dalle potenze coalizzate contro la Francia e rifornisce con diecimila bottiglie la corte degli zar a San Pietroburgo. Al termine di quella “grande guerra francese” che insanguina
celebrate and to draw inspiration. The choice of these women comes from their tracing the values of the House (and Madame Clicquot), which can be moral ambassadors: Isa Mazzocchi (Restaurant La Palta in Borgonovo Val Tidone), Aurora Mazzucchelli (Restaurant Marconi in Sasso Marconi), Fabrizia Meroi (Ristorante Laite Sappada) and Marianna Vitale (South Restaurant in Quarto). Besides the Maison project could not start it from the "stars", since the summer of 1811 a star, namely a comet, marks the beginning of the success of Veuve Clicquot. After the difficult years of 1805, 1808 and 1809, the passage of a comet in the skies over Europe leads to a harvest and an exceptional product both in quality and in quantity. It is an extraordinary comet (now called C / 1811 F1), with a long tail divided into two branches. You can see all the nights between April and September, and causes abnormal heat wave that many associate with the imminent end of the world. We can well imagine, today, the shock that must have aroused at the time. The fact is that the vineyards of Bouzy are full of juicy and ripe bunches. The young widow Clicquot decides to insert a stylized drawing of the comet in everything from walls of the vineyard bordering the caps of its bottles, as a sign of good omen and precaution against counterfeiting. From that moment his bottles are identified as "Vin de la comète 1811". This wine of excellent quality, is enjoying great success throughout Europe. Orders are massive and success seems at hand. In 1814, even before the abdication of Napoleon, Madame Clicquot hires a ship, around the embargo decreed by the powers in coalition against France that serves ten thousand bottles with the court of the czars in St. Petersburg. At the end of that "great French war" that
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Gourmet
has bloodied Europe, Madame Clicquot always increases more shipments to Russia, reaching 280,000 bottles in 1821. The official history of the Maison, Fabienne Moreau, points out in the book "Life of Madame effervescent Clicquot "in 1815 at the Congress of Vienna was served Champagne Veuve Clicquot, and possibly - since the year 1812 it was not great - it was still the" Comet of Wine. " At the beginning of 1816 its wine is required everywhere. Madame Clicquot personally takes care of the cellars, eager to achieve perfection. To obtain it, in 1816, after years of experiments with his mobile home, invented the riddling table de: some excavated wooden shelves and inclined hold the bottles containing the wine second fermentation that must age at least a year to form bubbles carbon dioxide. Every day the bottles are manually rotated a quarter turn to remove sediment from the glass and get them down on the cap, then replaced. It is the méthode champenoise by which the wine is clean and clear, even today technique used by all the producers of Champagne. Another technique for the first time recorded by Madame Clicquot and then imitated throughout the region is the assembly of red and white wines to create a Champagne Rosé, a process she developed in 1818. The wines of Madame Clicquot become a symbol of luxury and leisure. It is thanks to his audacity, his intuitions, his determination and his entrepreneurial spirit avant la lettre, that Madame Barbe-Nicole Clicquot Ponsardin is recognized throughout the world as La Grande Dame de la Champagne, understood both as a region like wine. The shining stars of the Italian women's Restaurants and the task of celebrating and preserving his example in the future.
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l’Europa, Madame Clicquot incrementa sempre più le spedizioni in Russia, che raggiungono le 280.000 bottiglie nel 1821. La storica ufficiale della Maison, Fabienne Moreau, sottolinea nel libro “Vita effervescente di Madame Clicquot” che nel 1815 in occasione del Congresso di Vienna fu servito lo Champagne Veuve Clicquot, e verosimilmente - poiché l’annata 1812 non fu granché - si trattava ancora del “Vino della Cometa”. All’inizio del 1816 il suo vino è richiesto ovunque. Madame Clicquot si occupa personalmente delle cantine, desiderosa di raggiungere la perfezione. Per ottenerla, nel 1816, dopo anni di esperimenti con i suoi mobili di casa, inventa la table de remuage: alcuni ripiani di legno scavati e inclinati reggono le bottiglie contenenti il vino di seconda fermentazione che deve invecchiare almeno un anno per formare le bollicine di anidride carbonica. Ogni giorno le bottiglie sono ruotate manualmente di un quarto di giro per staccare i sedimenti dal vetro e farli scendere sul tappo, poi sostituito. È la méthode champenoise grazie alla quale il vino resta chiaro e limpido, tecnica ancora oggi utilizzata da tutti i produttori di Champagne. Un’altra tecnica registrata per la prima volta da Madame Clicquot e poi imitata in tutta la regione è l’assemblaggio di vini rossi e bianchi per creare uno Champagne Rosé, un procedimento da lei messo a punto nel 1818. I vini di Madame Clicquot diventano simbolo di lusso e di piacere. È grazie alla sua audacia, alle sue intuizioni, alla sua determinazione e al suo spirito imprenditoriale ante litteram, che Madame Barbe-Nicole Clicquot Ponsardin è riconosciuta nel mondo intero come La Grande Dame de la Champagne, intesa sia come regione che come vino. Alle lucenti stelle della ristorazione femminile italiana il compito di celebrare e preservare in futuro n il suo esempio.
© Photo by Christian Algranati
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Via Bertani, 16 - Phone +39 0233605057 - www.piscomilano.com
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Gourmet
by Alessandra Piubello photo by Maurizio Gjivovich
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Andiamo InBianco Il colore della totalità e dell’assoluto. Per i pittori mistici il bianco era il verbo. Per noi assaggiatori poco di verbo, molto di azione olfattogustativa (ci diamo pure di gomito a volte), il trascendente lo troviamo in buon bicchiere di bianco. Allora quella solarità segreta, raccolta nel cristallo, ci fa vedere la rivelazione, la grazia, la potenza benevola e protettrice di un incontro di magia bianca. Attratti dalla sua luminosità, che si avvicina al giallo dell’oro, siam partiti per il nostro eldorado, alla volta di Neustadt an der Weinstrasse, per la seconda edizione di “InBianco – Grandi Vini e Terroirs”. A guidare i nostri passi un acclarato sigillo di garanzia: l’organizzazione di Camillo Favaro e della sua squadra professionista di ArtevinoStudio, che per questo appuntamento in terra teutonica si sono avvalsi della collaborazione dell’autoctono Ufficio Turistico di Neustadt an der Weinstrasse. La cittadina merita la visita, distesa fra i vigneti, poco lontana dalla grande foresta del Pfalz, con il suo centro medievale, le case in stile Fachwerk, la fontana delle Elwetrische (essere mitologico, un incrocio tra un volatile e una donna), le sue romantiche leggende d’amore. Conosciuta come la “segreta capitale del vino” con un velo di mistero, Neustadt an der Weinstrasse ha accolto nel suo salotto cittadino, la Saalbau, centoquattro produttori, trentanove dall’Italia, undici dalla Francia, un paio dall’Austria, uno dalla Slovenia e una folta pattuglia tedesca, con ben cinquantasei aziende. Location perfetta, ampi spazi a disposizione (in un giorno, ben quattrocento persone, eppur non c’è mai stata ressa ai banchi) con vini a temperatura ideale e accoglienza cordiale dei vigneron intervenuti alla manifestazione. Ogni produttore ha fatto assaggiare almeno due annate, di cui una attualmente sul mercato e l’altra di qualche anno più vecchia (indietro fino al 1988), riuscendo così a rendere evidente l’ovvio: i grandi vini bianchi, figli di terroir autenticamente vocati, con l’invecchiamento diventano ancora più complessi e affascinanti. Difficile la scelta fra tutto questo ben di Dio, impossibile assaggiare tutto (circa trecentoventi etichette) quindi abbiamo deciso di concentrarci sui Riesling. Per noi rappresentano i vini più fini, rigorosi, versatili e longevi del mondo. Capaci di muoversi in miracoloso contrappeso tra alta acidità, basso tenore alcolico e residuo zuccherino. Tra i vigneron della Mosella, ci ha colpito Clemens Busch con il suo Marienburg Falkenlay 2009, intenso, dinamico e il suo Marienburg Rothenpfod 2013, fruttato e sapido. Poi i vini di S.A. Prüm: Wehlener Sonnenhur Alte Reben 2012, profondo e rinfrescante; Vision Trocken 2001 integro, evocativo e lunghissimo. Vibrante e
The color of the totality and the absolute. For the mystic painters white was the verb. For us little tasters of the verb, a lot of action olfattogustativa (well let us sometimes elbow), the transcendent we find him in good glass of white. Then the secret radiance, collecting the crystal, shows us the revelation, grace, the gracious power and protector of a meeting of white magic. Attracted by its brightness, approaching to yellow gold, we are left to our paradise, at a time of Neustadt an der Weinstrasse, for the second edition of "InBianco - Great Wines and Terroirs". To guide our feet acclarato a seal of guarantee: the organization of Camillo Favaro and his professional team of ArtevinoStudio, which for this event on earth Teutonic availed themselves of the collaboration dell'autoctono Tourist Office of Neustadt an der Weinstrasse. The town is worth a visit, lying between the vineyards, not far from the largest of the Palatinate Forest, with its medieval center, the houses in Fachwerk style, the fountain of Elwetrische (mythological being, a cross between a bird and a woman), the his romantic love legends. Known as the "secret capital of wine" with a veil of mystery, Neustadt an der Weinstrasse has welcomed in her living city, the Saalbau, one hundred and four producers, thirty-nine from Italy, eleven from France, a couple from Austria, one from Slovenia and a thick German patrol, with fifty-six companies. perfect location, ample space available (in a day, four hundred people, and yet there has been no rush to the banks) with perfect temperature wines and friendly welcome of the vigneron spoke at the rally. Each manufacturer has made to taste at least two years, including one currently on the market and the other a few years older (back to 1988), thus failing to make clear the obvious: the great white wines, children genuinely suited terroir , with age they become even more complex and fascinating. Difficult to choose among all these good things, impossible to taste everything (about three hundred labels) so we decided to focus on Riesling. We represent the finest wines, rigorous, versatile and long-lived in the world. Able to move in a miraculous balance between high acidity, low alcohol and residual sugar. Among the vigneron the Moselle, we hit Clemens Busch with his Marienburg Falkenlay 2009, intense, dynamic and its Marienburg Rothenpfod 2013, fruity and tangy. Then the wines of S.A. Prüm: Wehlener Sonnenhur Alte Reben 2012, deep and refreshing; Vision Trocken 2001 intact, evocative and very long.
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Gourmet
Vibrant and the vertical Leiwener Laurentiuslay Spätlese 2007 Nik Weis - St. Urbans Hof. In beautiful Rheingau Hessische Staatsweingüter Kloster Eberbach proof with his Steinberger Riesling trocken 2014, scented, tense and mineral. Memorable the Hattenheimer Nussbrunnen 2013, rich, complex and persistent and Hattenheimer Schützenhaus 2013, slender and cool, Georg Müller. Also commendable Schlossberg Schloss Reingartshausen 2004 fascinating and elegant. In the Nahe particularly impressivi wines EmrichSchönleber: Halenberg 2008 Spätlese 2013 Frühlingsplätzchen two testimonies of pure beauty authorial. Also notable is the Dautenpflanzer 2014 Kruger-Rumpf, vital and responsive; Also really remarkable the same label of the vintage 2007. We arrive in Palatinate with a quintet of exception: first Von Buhl with its Ungenheuer 2013 Pechstein in 2013, structure and finesse for a sip clear and exciting. material of great taste thick fabric in Buntsandstein trocken 2014 Frank John. Two champions of exceptional Georg Mosbacher, Ungeheuer Forst trocken 2013 and 2003, pure pleasure wine making. Even Ungeheuer trocken 2014 and 2013 Von Winning surprise for refined class. At close, the Kallstadter Steinacker trocken 2014 Philip Kuhn and the Herrenberg 2014 Pfeffingen, two other wines noted. In addition to wine making meetings in the main hall the tireless Favaro organized into four vertical tasting room dedicated: Bassermann-Jordan, with the famous Deidesheimer Hohenmorgen declined in eight years; Walter Massa, with five years of his Timorasso "Windward Coast"; Jacques Prieur with five thousandths of his CortonCharlemagne and Dr.Loosen, who proposed an eight Riesling overview. We attended the maieutic of Bassermann-Jordan tastings, Hohenmorgen 2014-2006 (only absent in 2007) and that of Dr. Loosen, based on vintages 2012 and 2011 by three major Grand Cru, Whelener Sonnenhur, Ürziger Würzgarten and Erdener Prälat. mystical experiences. Yeah, why go "InBianco" can be a pure pleasure.
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verticale il Leiwener Laurentiuslay Spätlese 2007 di Nik Weis – St. Urbans Hof. In Rheingau bella prova di Hessische Staatsweinguter Kloster Eberbach con il suo Steinberger Riesling trocken 2014, profumato, teso e minerale. Memorabili l’Hattenheimer Nussbrunnen 2013, ricco, complesso e persistente e l’Hattenheimer Schützenhaus 2013, slanciato e fresco, di Georg Müller. Commendevole anche lo Schlossberg di Schloss Reingartshausen 2004, avvolgente ed elegante. Nella Nahe particolarmente impressivi i vini di Emrich-Schönleber: Halenberg 2008, Spätlese Frühlingsplätzchen 2013 due testimonianze autoriali di pura bellezza. Notevole anche il Dautenpflanzer 2014 di Kruger-Rumpf, vitale e reattivo; davvero rimarchevole anche la stessa etichetta del millesimo 2007. Arriviamo in Palatinato con una cinquina d’eccezione: in primis Von Buhl con i suoi Ungenheuer 2013 e Pechstein 2013, struttura e finezza per un sorso limpido ed emozionante. Tessuto materico di grande spessore gustativo nel Buntsandstein trocken 2014 di Frank John. Due fuoriclasse d’eccezione di Georg Mosbacher, Ungeheuer Forst trocken 2013 e 2003, pura goduria enoica. Anche gli Ungeheuer trocken 2014 e 2013 di Von Winning sorprendono per la classe raffinata. A chiudere, il Kallstadter Steinacker trocken 2014 di Philip Kuhn e l’Herrenberg 2014 di Pfeffingen, altri due vini da annotarsi. Oltre agli incontri enoici nella sala principale l’infaticabile Favaro ha organizzato quattro verticali in tasting room dedicate: Bassermann-Jordan, con il celebre Deidesheimer Hohenmorgen declinato in otto annate; Walter Massa, con cinque annate del suo Timorasso “Costa del Vento”; Jacques Prieur con cinque millesimi del suo Corton-Charlemagne e Dr.Loosen, che ha proposto una panoramica di otto Riesling. Abbiamo partecipato alle maieutiche degustazioni di Bassermann-Jordan, Hohenmorgen dal 2014 al 2006 (assente solamente la 2007) e a quella di Dr. Loosen, basata sulle annate 2012 e 2011 da tre Gran Cru principali, Whelener Sonnenhur, Ürziger Würzgarten e Erdener Prälat. Esperienze mistiche. Già, perché andare n “InBianco” può essere un puro piacere.
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Gourmet
Il Faro della qualità in Sicilia by Bruno Petronilli
"Taste this wine and tell me what you think." Thus began with a provocation of a friend some good five years ago, my story with Faro Palari. So my answer was immediate and unequivocal: "fantastic,
what a great wine, certainly a great Burgundy, is it?". In truth I do not azzeccai at all: the great wine coming from Sicily. I was incredulous. I fell in love at that moment the Palari Faro, a passion that has never had "emotional dips": too elegant and charming, a unique nectar. Then friendship with Salvatore "Turi" Geraci did the rest. And 'by his passion, combined with that of oenologist Donato Lanati, who was born one of the finest jewels of Sicilian enology, award-winning worldwide. Enoic this miracle was born not far from Messina, in Santo Stefano Briga, slopes that look the Strait. Some archaeological finds show as early as the fourteenth century A.C., on these hills, produce a great red wine, the Lighthouse, nourished a thriving business. During the Arab domination of the cultivation of the vine it stops completely and, after a subsequent short recovery suffers a serious collapse in the early 1900s with the arrival of phylloxera, until it reaches its minimum in 1985 when it threatens to even disappearing completely. In that period Salvatore Geraci resumes production, stimulated by the great Luigi Veronelli, the ancient and noble wine Faro, with the aim of finding, making use of modern techniques, the quality that made him famous in the world. Thus was born the Farm Palari, located in a splendid villa of 1700. The ancient vineyards, exposed to the south and southeast and planted with native grapes of fascinating names such nerello mascalese and hood, Nocera, core 'and palumba, acitana, Galatena, enjoy a unique microclimate, thanks to the rapid altitude change that in less than five kilometers, is from 0 to 500 meters above sea level. Set in stone terraced land with a slope of 78%, they plant a sapling requiring manual harvesting of the grapes. The soil is clayey and sandy. The age of the vines and the microclimate, as well as a careful selection of grapes, allow a very low yield, less than one kilogram per plant, which, combined
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“Assaggia questo vino e dimmi che ne pensi”. Inizia così, con una provocazione di un amico qualche buon lustro fa, la mia storia con il Faro Palari. Allora la mia risposta fu immediata e inequivocabile: “fantastico, che grande vino, certamente un grande Borgogna, vero?”. Per la verità non ci azzeccai affatto: quel grande vino proveniva dalla Sicilia. Rimasi incredulo. M’innamorai in quell’istante del Faro Palari, una passione smodata che non ha mai avuto “cali emozionali”: troppo elegante e affascinante, un nettare inimitabile. Poi l’amicizia con Salvatore “Turi” Geraci ha fatto il resto. E’ proprio dalla sua passione, unita a quella dell’enologo Donato Lanati, che è nato uno dei più eleganti gioielli dell’enologia siciliana, pluripremiato in tutto il mondo. Questo miracolo enoico nasce poco distante da Messina, a Santo Stefano Briga, pendici che guardano lo Stretto. Alcuni ritrovamenti archeologici dimostrano come già nel XIV secolo A.C., su queste colline, la produzione di un grande vino rosso, il Faro, alimentasse un fiorente commercio. Durante la dominazione araba la coltivazione della vite si interrompe completamente e, dopo una successiva breve ripresa, subisce un grave crollo agli inizi del 1900 con l’arrivo della fillossera, fino a raggiungere il suo minimo nel 1985 quando rischia di addirittura di scomparire definitivamente. Proprio in quel periodo Salvatore Geraci riprende la produzione, stimolato dal grande Luigi Veronelli, dell’antico e nobile vino Faro, con l’obiettivo di ritrovare, avvalendosi delle moderne tecniche, quella qualità che lo ha reso famoso nel mondo. Nasce così l’Azienda Agricola Palari, con sede in una splendida villa del 1700. Gli antichi vigneti, esposti a sud e sud-est e piantati con uve autoctone dai nomi affascinanti, quali nerello mascalese e cappuccio, nocera, core ‘e palumba, acitana, galatena, godono di un microclima unico, grazie alla rapida variazione di altitudine che, in meno di cinque chilometri, va da 0 a 500 metri sul livello del mare. Ricavati in terreni terrazzati a pietra, con una pendenza del 78%, hanno impianto ad alberello che impone la raccolta manuale delle uve. Il terreno è argilloso e sabbioso. L’età delle vigne e il microclima, oltre ad un’accurata selezione delle uve, permettono una resa molto bassa, meno di un chilogrammo per pianta,
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che, unita alla scrupolosità della lavorazione in cantina, rendono possibile la produzione dei grandi vini dell’Azienda Agricola Palari: dal più antico e tradizionale, dal Palari Faro Doc al Rosso del Soprano Sicilia IGT e al Santa.Ne’ Sicilia IGT, quest’ultimo prodotto solo nelle annate eccezionali e in quantità limitate (massimo 800 bottiglie). L’ultima delle mie infine degustazioni di Palari si è svolta a Roma all’Enoteca al Parlamento dove officia un grande Chef come Massimo Viglietti: le sue straordinarie preparazioni hanno accompagnato il Rosso del Soprano 2012 e il Faro 1998, 2005, 2009 e 2010. I miei appunti, come al solito, sono stati riempiti da parole (o sensazioni) quali: caldo, elegante, profondo, levigato, suadente, dinamico, austero, setoso, lunghissimo. Ma ne sarebbe bastata n una sola, valida da sempre: strepitoso.
with the thoroughness of the work in the cellar, make possible the production of great wines of ' farm Palari: from the oldest and traditional, from Faro Palari Doc Rosso del Soprano Sicilia IGT and Santa.Ne 'IGT Sicily, the latter produced only in exceptional vintages and in limited quantities (up to 800 bottles). The last of my finally tasting Palari was held in Rome at Enoteca Parliament where officiates as a great Chef Massimo Viglione: its extraordinary preparations accompanied the Red Soprano 2012 and the Lighthouse in 1998, 2005, 2009 and 2010. my notes, as usual, were filled with words (or sensations) such as: warm, elegant, deep, polished, persuasive, dynamic, austere, silky, very long. But it would be enough one, valid as ever: amazing.
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Gourmet
Terrazza Triennale, Primavera 2016
edit by Giovanna Repossi photo by Gigi Brozzi
Terrace Triennale Osteria Vista is a project with Ugo Fava Stefano Cerveni. The refurbishment of the original Triennale terrace, designed
by Giovanni Mauzio in 1933, led to the creation of Terrazza Triennale – Osteria con Vista which opened for EXPO 2015. Now, it is set to be the location for Spring-Summer 2016 (Triennale Internazionale and Salone del Mobile). The bar and restaurant look onto the Milanese skyline with traditional features like Castello Sforzesco united with the futuristic Porta Nuova skyscrapers by Parco Sempione, the city’s green lung. LOCATION – A glass pavilion which can open fully on all sides, covered by a 400 sqm canopy which makes it bioclimatic conservatory suspended above the park, plus a lightweight steel structure drawing on the ideas of original architect Mauzio, give life to a contemporary, international location. Undoubtedly, the key protagonists remain the unparalleled view and the excellent Italian cuisine in the form of a modern hostelry. It is open all day with dinner served even after 11pm and snacks are available in the afternoon when the Terrazza is transformed into a meeting place with free wifi on offer. FOOD & COCKTAILS – The restaurant has an island kitchen situated among the tables and a menu that proposes classic Italian dishes with a light, modern touch: “Gnocchetti di patate al nero di seppia con ragù di mazzancolle, pomodorini confit e buccia di limone” but also “Cacio e pepe” or “Pasta e fagioli”, served in an informal but impeccable manner. Meanwhile, at the bar, Luis Hidalgo mixes cocktails based on the same philosophy of simplicity and the right balance.
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Terrazza Triennale Osteria con Vista è un progetto di Ugo Fava con Stefano Cerveni. Inaugurata in occasione di EXPO 2015, ristrutturando l’originale terrazza della Triennale di Giovanni Muzio del 1933, la Terrazza Triennale – Osteria con Vista, si conferma la location di riferimento anche per la Primavera-Estate 2016 (Triennale Internazionale e Salone del Mobile) con il suo bar-ristorante che guarda lo skyline di Milano, quello di ieri (il Castello Sforzesco) e quello di domani (i grattacieli di Porta Nuova), uniti dal polmone verde di Parco Sempione. LOCATION - Un padiglione in vetro, interamente apribile lungo le pareti, sovrastato da una tenda di 400 mq che lo rende una serra bioclimatica sospesa sul parco, oltre una leggera struttura in acciaio che riprende le campate dell’architetto Muzio, danno vita ad una location contemporanea e internazionale. Protagonisti assoluti restano la vista ineguagliabile e la buona cucina italiana nel format dell’osteria moderna, aperta tutto il giorno, con cena anche dopo le 23 e snack il pomeriggio, quando si trasforma in luogo d’incontro e lavoro con free-wifi. FOOD & COCKTAIL – Un blocco cucina ad isola tra i tavoli e una carta che propone i classici della tradizione italiana, alleggeriti e modernizzati: “Gnocchetti di patate al nero di seppia con ragù di mazzancolle, pomodorini confit e buccia di limone” ma anche “Cacio e pepe” o “Pasta e fagioli”, serviti in modo informale ma sempre impeccabile, mentre al banco-bar Luis Hidalgo miscela cocktail con la n medesima filosofia, semplicità ed equilibrio.
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Gourmet
L’Arte bianca di Paolo Sacchetti
by Luca Bonacini
Paolo Sacchetti, vice-presidente dell’ Accademia Maestri Pasticceri Italiani, e figura di spicco della pasticceria italiana, ha collezionato nella sua carriera numerosi successi professionali, confermati anche quest’anno dalla Guida Pasticceri & Pasticcerie del Gambero Rosso, che lo ha premiato tra le migliori tre pasticcerie d’Italia. Ancora adolescente comincia alla pasticceria Rinascita di Sesto Fiorentino, poi va da Donnini a Firenze, da Picchiani a Sesto Fiorentino, ed è accanto a Franco Marcelli, che considera uno dei suoi primi e autorevoli maestri. Un ragazzo che va a bottega, deve ricoprire le mansioni più diverse, anche friggere in una notte fino a 800 bomboloni, e assaggiare oltre venticinque paste e brioches per verificarne bontà e cottura, ma lui vuole saperne di più e affianca alla pesante giornata lavorativa una ricerca e un perfezionamento continuo cimentandosi nei vari ambiti della pasticceria tradizionale italiana, e studiando i dolci tipici della sua amata Toscana. Fino al 1989 anno in cui decide di mettersi in proprio insieme alla moglie Edi, aprendo la Pasticceria Nuovo Mondo a Prato. I suoi dolci sono soavi delizie che si distinguono per la qualità e la stagionalità delle materie prime, e l’utilizzo esclusivo del burro, evitando assolutamente margarina e altri grassi. Tra le sue leggendarie preparazioni il Cremino, un croissant di pasta riempito di crema pasticcera cotto al forno; la Fedora, una torta fiorentina che racchiude le basi della pasticceria, con pasta sfoglia, crema pasticcera, pan di Spagna inzuppato al Cointreau, panna montata e foglia al cioccolato; le memorabili pesche di Prato, due semisfere di pasta brioches bagnate di Alkermes Santa Maria Novella, farcite di crema pasticcera; poi il Bongo, una rilettura golosa del Profiteroles, i clafoutis creati dal pasticcere francese Giuseppe Urgeghe, in forza al suo staff; la millefoglie al caramello farcita al momento, i panettoni e le colombe lievito madre. Il palmares dei riconoscimenti non conosce battute d’arresto, nel 1996 é stato medaglia d’oro per la miglior torta primaverile, nel 1998 decorato per la miglior monoporzione, nel 1999 oro per la miglior tartina, nel 2005 gli è stata attribuita l’eccellenza nella pasta sfoglia, ed è stato pasticcere dell’anno 2012; mentre nel 2013 ha conquistato il titolo di Migliori Mignon con le sue piccole Pesche di Prato. Una notorietà ottenuta in anni di dedizione, apprezzata dalla gente, dai più raffinati gourmet, ed anche dai famosi, Joseph Fiennes, protagonista di Shakespeare in Love, rimase tanto colpito dai suoi dolci, da farseli preparare per le nozze, celebrate nel 2009. La continuità è garantita dal figlio Andrea animato dal medesimo amore per la pasticceria, ora impegnato in un periodo di apprendimento accanto al padre nobile della pasticceria italiana, n l’amico e collega Iginio Massari. PASTICCERIA NUOVO MONDO - Via Giuseppe Garibaldi 23, Prato Tel 0574 27765 - www.pasticcerianuovomondo.com
Paolo Sacchetti, vice-president of 'Academy of Italian Master Pastry
Chefs, and a prominent figure of Italian pastry, he has collected in his career numerous professional achievements, also confirmed this year by the Gambero Rosso Confectioners Guide & Pastries, who awarded him among three best pastry shops of Italy. Still a teenager begins to Rebirth pastry Sesto Fiorentino, then it goes from Donnini Florence, from Picchiani in Sesto Fiorentino, and is next to Franco Marcelli, which considers one of his early and influential teachers. A guy who goes to the shop, must cover the most diverse tasks, even fry in one night up to 800 donuts, and taste more than twenty five pastries and croissants to verify goodness and cooking, but he wants to learn more and joins the heavy work day a research and continuous improvement sneaking in various areas of traditional Italian pastries, and studying the sweets of his beloved Tuscany. Until 1989 when he decided to start his own business with his wife Edi, opening the New World Pastry in Prato. His desserts are sweet treats that stand out for the quality and seasonality of raw materials, and the exclusive use of the butter, completely avoiding margarine and other fats. Among his legendary preparations the Kremlin, a pasta baked croissants filled with cream custard baked; Fedora, a Florentine cake that contains the basics of pastry, puff pastry, custard, sponge cake soaked in Cointreau, whipped cream and chocolate leaf; memorable peaches of Prato, two hemispheres of wet brioche dough Alkermes Santa Maria Novella, stuffed with custard; then the Bongo, a delicious reinterpretation of profiteroles, clafoutis created by the French baker Giuseppe Urgeghe, pursuant to his staff; the puff pastry with caramel stuffed at the moment, the panettone and yeast doves. The prize list of accolades knows no setbacks, in 1996 was the gold medal for the best spring cake, decorated in 1998 for best single portion, in 1999 gold for the best sandwich in 2005 he was awarded the excellence in puff pastry, and was pastry chef of the year 2012; while in 2013 he won the title of Best Mignon with its small meadow Peaches. A reputation obtained through years of dedication, appreciated by the people, by the finest gourmet, and even the famous, Joseph Fiennes, star of Shakespeare in Love, was so impressed by his desserts, have them prepare for the wedding, celebrated in 2009. The continuity is guaranteed by his son Andrea animated by the same love for pastry, now engaged in a period of learning alongside the noble father of Italian pastry, his friend and colleague Iginio Massari.
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Cigar Room
Come si fa il vestito su misura, cosĂŹ ci vuole la miscela su misura Alfred Dunhill
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Cigar Room
The evolution of a premium cigar is the transformation, the change of its characteristics during the tasting. According to Giuseppe Elefante, renowned Catador, a cigar can evolve qualitatively, its organoleptic qualities can become more elegant and intense, although the aromatic register remains unchanged. The key factors in evolution are the variety, the intensity and the time at which the perceptions occur during the tasting. Evolution can also be quantitative, when the overlap with complexity is more evident, or physiological, arising essentially from the production of new substances that sediment in the cigar body as its smoking progresses. Another expert, Aniello Buonincontro, adds some factors to the analysis. In entrance, a cigar can present some organoleptic characteristics which seem to fade as the tasting progresses. This change, rather than evolution, could be an effect of sensory assuefaction. In fact, in a very complex cigar, with highly complex organoleptic qualities, the changes are perceived to a lesser extent. Another aspect to think about is connected to the hypothetical division of
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L’evoluzione di un un sigaro premium e’ la trasformazione della sua composizione, la variazione delle sue caratteristiche nel corso della fumata. Un sigaro può evolvere qualitativamente durante la degustazione, possono arricchire le sue sfumature aromatiche e diventare più eleganti, nitide ed intense, anche se non sono presenti registri aromatici diversi. I fattori chiave sono la varietà, l'intensità e il momento in cui le percezioni si verificano durante la degustazione. L'evoluzione puo' anche essere quantitativa, quando la sovrapposizione con la complessita' risulta piu' evidente, oppure fisiologica, quando deriva essenzialmente dalla produzione di nuove sostanze che si depositano nel cannone del sigaro mentre progredisce la fumata. Un altro esperto, Aniello Buonincontro, aggiunge all'analisi alcuni fattori. Il sigaro in partenza puo’ presentare alcune caratteristiche organolettiche che si attenuano nel corso della fumata per lasciare spazio ad altre. Questo cambiamento, anziche’ evoluzione, potrebbe essere un effetto di assuefazione sensoriale. In effetti, in un sigaro molto complesso, con elevata intensità nelle caratteristiche organolettiche, i cambiamenti sono percepiti in misura minore. Un altro aspetto su cui riflettere è connesso all’ipotetica divisione del sigaro in
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L’evoluzione di un sigaro
by Franca Comparetto, www.cigarsense.com photo by Matteo Speranza
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Cigar Room
a cigar in tercios, to which all tasters refer. As the characteristics in a longfiller cigar vary linearly and not in steps., we may be influenced in the time in which we perceive the changes when smoking. The evolution is not necessarily a function of the shape of a cigar, although a longer cigar is more likely to evolve as compared to a shorter cigar. Claudio Sgroi, President and Master Blender of Mombacho, helps us further clarify some aspects related to the construction of the cigar. There are several techniques used in the various production countries. A strong and/or spicy cigar in entrance, which smoothens in the center and then picks up again in the finish, could be a cigar to which the recorte is applied. This is the technique used to position parts of broken leaves when rolling the cigar. In this case the foot of the broken leaf is in the foot of the cigar, whereas the head of the broken leaf is in the head of the cigar. A cigar mild in entrance, which follows its evolution in crescendo does not have broken leaves, the heads of the leaves go in the foot. A flat or monotonous cigar, without evolution, does not have any broken leaf at the foot, it has a broken head to fill the cigar body from the center to the head. It is not sufficient, however, to observe the way in which the cigar is rolled. Essential factors are the intrinsec quality of the tobacco, the master blender style, the aging, the blend concept and how it transposes into the cigar, which are many variables. If we add the variables related to the consumer behavior, such as the storage, the further refinement of the cigar or the smoking pace, we can understand how intricated is the cigar work of art, as well as its interaction of all the parameters considered in the evaluation of a cigar.
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tercios, a cui tutti i degustatori si riferiscono. Poiche' le caratteristiche in un sigaro variano linearmente e non a gradini, potremmo essere influenzati nel momento in cui percepiamo le variazioni durante la fumata. L'evoluzione non è necessariamente una funzione del cepo o del largo di un sigaro, anche se un sigaro piu' lungo puo' avere più elevate probabilità fisiologiche di evolvere rispetto ad un sigaro più corto. Claudio Sgroi, Presidente e Master Blender della Mombacho, ci aiuta a chiarire alcuni aspetti ulteriori collegati alla costruzione del sigaro. Ci sono diverse tecniche adottate nei vari paesi di produzione. Un sigaro forte e/o piccante inizialmente, che scema un po' per risalire nel finale, potrebbe essere un sigaro a cui e' applicata una tecnica chiamata recorte, usata per posizionare pezzi di foglia nel riempimento del sigaro. In questo caso il piede della foglia spezzata si colloca nel piede del sigaro, mentre la testa della foglia rotta e' usata nella testa del sigaro. Un sigaro soave in partenza, che segue un'evoluzione in crescendo, non ha foglie spezzate ricollocate, i pezzi della testa delle foglie vanno al piede del sigaro. Un sigaro piatto o senza evoluzione, puo' essere riempito dalla meta' alla testa con la testa della foglia spezzata. Non basta comunque osservare il modo in cui il sigaro e' torcito. Fattori essenziali sono la qualità intrinseca del tabacco, lo stile del master blender, l’affinamento, l’idea del blend e come essa viene tradotta in sigaro. Se a questo aggiungiamo le variabili connesse al comportamento del consumatore, come la conservazione, l'ulteriore affinamento del sigaro o il ritmo della fumata, possiamo capire quanto la complessita’ di un manufatto e la sua interazione con tutti i parametri organolettici considerati n nella valutazione di un sigaro.
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Cigar Room
Cohiba 50° Anniversario 120
2016 will surely be remembered for a very important anniversary
Il 2016 sarà ricordato sicuramente per un anniversario molto importan-
for the aficionados from around the world, as this year marks the
te per gli aficionados di tutto il mondo, in quanto proprio quest’anno ri-
50th Aniversario of the most prestigious brand of Habanos sa por-
corre il 50° Aniversario del brand più prestigioso del portfolio di Habanos
tfolio. We are talking about Cohiba. The Cohiba brand was official-
sa. Stiamo parlando di Cohiba. La marca Cohiba nasce ufficialmente nel
ly born in 1966, at the behest of the Commander Fidel Castro,
1966, per volere del Comandante Fidel Castro, dopo che la sua guardia
after his bodyguard Bienvenido Perez offered him a cigar made by
del corpo Bienvenido Pérez gli offrì un sigaro realizzato da Eduardo
Eduardo Rivera. In 1964, it was set up a small factory, used to the
Rivera. Nel 1964, venne allestita una piccola fabbrica, adibita alla realiz-
exclusive production of cigars for gifts reserved for heads of state
zazione esclusiva dei sigari riservati ai regali per i Capi di Stato ed i
and diplomats visiting nell'Isla. In 1967, production was moved to a
Diplomatici in visita nell’Isla. Nel 1967, la produzione venne spostata in
new call El Laguito factory, under the direction of Eduardo Rivera
una nuova fabbrica chiamata El Laguito, sotto la direzione di Eduardo
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Cigar Room
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and inside, was realized a unique format, the Laguito No.1 with the
Rivera e al suo interno, si realizzava un unico formato, il Laguito No.1
measurements of 192 mm for 38 cepo, and pig-tail lacks dell'anil-
con le misure di 192 mm per 38 di cepo, e il pig-tail sprovvisto dell’anilla.
la. This mysterious cigar, a few years after its official production,
Questo misterioso sigaro, alcuni anni dopo la sua produzione ufficiale,
exactly in 1969, was adorned by the first anilla labeled Cohiba, to-
esattamente nel 1969, venne adornata dalla prima anilla con la scritta
tally different from the one in use today, as it was composed of two
Cohiba, totalmente differente da quella in uso ai giorni nostri, in quanto
colors, black and yellow and the design reported in the upper part,
era composta da due colori, il nero ed il giallo ed il disegno riportava nella
a semi-circle with a window in white and black, and in the part
parte superiore, un semicerchio con una finestra in bianco ed in nero, e
below the written Cohiba.
nella parte sottostante la scritta Cohiba.
After a few years, the anilla the mysterious Laguito No.1, design
Dopo alcuni anni, l’anilla del misterioso Laguito No.1, cambia nuova-
changes again and became similar to the one in use today. During
mente disegno e divenne simile a quella in uso ai giorni nostri. Durante
the years when the Laguito No.1, was reserved exclusively for gifts
gli anni in cui il Laguito No.1, era riservato esclusivamente ai regali
to the diplomats, was packed in habilitada 25 cigars, in Boite
verso i Diplomatici, era confezionato in habilitada da 25 sigari, in Boite
Nature 50 cigars in the humidor with finely crafted top, again from
Nature da 50 sigari, in humidor con la parte superiore finemente lavora-
50 cigars, called estuche Tallado, inside the Cajon Rustica contai-
ta, sempre da 50 sigari, chiamati Estuche Tallado, all’interno del Cajón
ning 100 cigars and 250 cigars within the Bohio.
Rustica, contenente 100 sigari e all’interno del Bohio da 250 sigari.
Surely all the productions of the Cohiba brand are today much
Sicuramente tutte le produzioni del brand Cohiba sono ad oggi molto ri-
sought after among aficionados and collectors around the world,
cercate tra gli aficionados e i collezionisti sparsi per il mondo, vista l’at-
given the attentive care given and in the accomplishments of these
tenta cura prestata sia per la realizzazioni di questi manufatti di tabacco,
artifacts of tobacco, both for the proposed packaging.
sia per i confezionamenti proposti.
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CAFFÈ PEDROCCHI® IL CAFFÈ ALLA MENTA PIÙ FAMOSO AL MONDO ✓ Espresso 100% arabica ✓ Emulsione di panna fresca e menta in sciroppo ✓ Spolverata di cacao amaro ✓ Servito in tazza da cappuccino ✓ Non va zuccherato... per questo non viene dato il cucchiaino!
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Tagliolini al caffè, menta, gamberi e zucchine
Nasce dall’unione di una zolletta di zucchero imbevuta di angostura che viene inzuppata con Aurum e Cognac Hennessy XO. Flambato per ridurre la concentrazione alcolica ed esaltarne la parte aromatica. Lo zucchero sciolto viene miscelato in un Napoleon con del prosecco Jeio doc. Il cocktail viene poi servito in un flute con un twist di arancia e una ciliegia maraschino Luxardo.
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Le pagine del Golf Direttore Donato Ala
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Portogallo, destinazione Top per i golfisti europei by Donato Ala
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by Matteo Ala
A simple and attractive way to promote a hotel and a golf course is certainly to invite some journalists, engage them in a weekend of rest and a golf competition. This is what happened to me when I was invited to Portugal to Villamoura at the Pestana Vila Sol Golf Resort a beautiful 5 star hotel, modern decor, spacious rooms, comfortable beds, great service and very delicate and varied cuisine. With panoramic views over the golf course to 27 holes, this resort hotel in Vilamoura offers luxurious rooms with private balcony or patio. It also features indoor and outdoor pool. Rooms at the Vila Sol Golf & Resort Hotel have a modern interior with natural colors. They all have flat-screen TVs with satellite channels and a seating area with a minibar. During your stay at the Pestana Vila Sol you can enjoy meals at Green Pines Restaurant overlooking the golf course. There is also a pool bar, while in the ClubHouse, a short walk from the hotel, you will find the bar-restaurant La Palmeraie. The hotel is a 7-minute drive from Vilamoura Beach, 20km from Faro International Airport and offers free parking. The press trip must be made with special care and sensitivity to the journalists, but the Vila Sol the press trip has become very pleasant, pampered for three days between excursions and golf courses. The Algarve is really a wonderful destination for those who love golf, the sea, nature. The weather conditions are always favorable during the year, in winter the temperature never drops below 18-20 degrees. The only flaw is that, unfortunately, there are no direct flights from Italy to Faro and you have to make a stopover in Lisbon (absolutely recommended) with TAP travel is still enjoyable. Of my experience I would leave a few photos and some significant image because sometimes the images replace the words. Algarve is still little known by us Italians, I assure you that this destination for Golf is unique today.
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Un modo semplice e accattivante per promuovere un albergo e un campo da golf è certamente quello di invitare alcuni giornalisti, coinvolgerli in un week end di riposo e una gara di golf . Questo è quello che è successo a me quando sono stato invitato in Portogallo a Villamoura presso il Pestana Vila Sol Golf Resort un bellissimo Hotel 5 stelle, arredamento moderno, stanze ampie, letti comodi, servizio impeccabile e cucina molto delicata e varia. Con vista panoramica sul campo da golf a 27 buche, questo hotel resort di Vilamoura offre lussuose camere con balcone o patio privato. Dispone anche di piscina coperta e all'aperto. Le camere del Vila Sol Golf & Resort Hotel vantano interni moderni con colori naturali. Sono tutte dotate di TV a schermo piatto con canali satellitari e zona soggiorno con minibar. Durante il vostro soggiorno al Pestana Vila Sol potrete consumare i vostri pasti presso il ristorante Green Pines con vista sul campo da golf. È presente anche un bar a bordo piscina, mentre nel ClubHouse, a pochi passi dall'hotel, troverete il bar-ristorante La Palmeraie. L'albergo si trova a 7 minuti d'auto dalla spiaggia di Vilamoura, a 20 km dall'aeroporto internazionale di Faro e offre un parcheggio gratuito. I press trip devono essere fatti con particolare attenzione e sensibilità verso i giornalisti, ma al Vila Sol il press trip è diventato molto piacevole, coccolati per tre giorni tra escursioni e campi da golf. L’Algarve è davvero una splendida destinazione per chi ama il golf, il mare, la natura. Le condizioni meteo sono sempre favorevoli durante l’anno, nei mesi invernali la temperatura non scende mai sotto i 18/20 gradi. Unica pecca è che purtroppo non ci sono voli dall’Italia diretti su Faro e si deve fare scalo a Lisbona (assolutamente consigliabile) con TAP il viaggio è comunque piacevole. Di questa mia esperienza vorrei lasciare qualche foto e qualche immagine significativa perché a volte le immagini sostituiscono le parole. Algarve è ancora poco conosciuto dai noi Italiani, vi assicuro che questa n destinazione per il Golf è oggi davvero unica.
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Il golf è la mia casa edit by Matteo Ala
Ascanio Pacelli. Golf is his home, not that of Big Brother. Ascanio has recently been included in the European managers club board, a position that makes us proud obtained with a lot of sweat, hard work and study. Asky, what are the primary differences in the level and method of approach between the US and Italy? The difference is that the British and Americans work with another type of mechanism made of procedures. Do you know exactly what is your ultimate goal, you will work with what means and what steps follow. The mistake we often make in Italy lies in this: we are just as good in building and setting up the different realities, but always lacking the so-called "final vision". The difference between the directors of clubs between us and the US? In Italy the role of the director has always been done by figures from other professions, chosen on the basis of personal relationships. Following this logic so the manager will never be independent from third parties. In America, first of all there is meritocracy and consequently the director is a professional recognized. People who have played a path of targeted studies and represent the added value of a circle. How can we imitate the American model? You arrive through a series of studies on specific subjects and skills that take you over 3/4 years to have a full overview and the ability to handle any kind of situation. But the most important thing you are trying to convey is the importance of building their team work is to delegate. This is the key word, the conceptual difference compared to the Italians that we have the bad habit of always wanting to do it all yourself for fear that others hurt or steal your place. Do not you think this affects the very fact that most of the Italian clubs are equity club? Yes, this also influences and creates an atmosphere in which you lose sight of the goal and we reason in short not to disappoint personal relationships and not create situations of conflict. Again, it is particularly noted that in Italy you often find directors who are from morning till night at the golf club. No need to exactly nothing. Your work is much more outside than inside.
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Ascanio Pacelli. Il golf è la sua casa, non quella del Grande fratello. Recentemente Ascanio è stato inserito nel board dei club manager europei, un incarico che ci rende orgogliosi ottenuto con molto sudore, fatica e studio. Asky, quali sono le differenze primarie a livello di metodica e di approccio tra gli USA e l'Italia? La differenza è che gli inglesi e gli americani lavorano con un altro tipo di meccanismo fatto di procedure. Sai esattamente quel è il tuo obiettivo finale, con quali mezzi lavorerai e quali step seguire. L'errore che facciamo spesso in Italia sta proprio in questo: siamo altrettanto bravi nel costruire e mettere in piedi le varie realtà, ma manca sempre la cosiddetta "vision" finale. La differenza tra i direttori di circoli tra noi e gli Usa? In Italia il ruolo del direttore è sempre stato svolto da figure provenienti da altre professioni, scelti sulla base di rapporti personali. Seguendo questa logica quindi il direttore non sarà mai autonomo rispetto a terzi. In America prima di tutto c'è meritocrazia e di conseguenza il direttore è una figura professionale riconosciuta. Persone che hanno svolto un percorso di studi mirato e che rappresentano il valore aggiunto di un circolo. Come possiamo imitare il modello americano? Ci arrivi attraverso un percorso di studi su determinate materie e competenze che ti portano nell'arco di 3/4 anni ad avere un quadro generale completo e la capacità di gestire ogni tipo di situazione. Ma la cosa più importante che cercano di trasmetterti è l'importanza della costruzione del proprio team di lavoro è di delegare. Questa, è la parola chiave, la differenza concettuale rispetto a noi italiani che abbiamo il brutto vizio di voler sempre fare tutto da soli per paura che gli altri lo facciano male o che ti rubano il posto. Non credi che in questo influisca molto il fatto che la maggior parte dei circoli italiani siano equity club? Si, anche questo influisce e crea un clima nel quale si perde di vista l'obiettivo e si ragiona nel breve per non deludere rapporti personali e non creare situazioni di contrasto. Anche in questo è particolare osservare come in Italia si trovino spesso dei direttori che stanno dalla mattina alla sera al golf club. Non serve esattamente a niente. Il tuo lavoro è molto più fuori che dentro.
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Green So in your reality of Terra dei Consoli you are looking to apply these concepts, working hard on the team? Absolutely, first working for a non "equity club." I have only one owner and I interfaced with him. Everything becomes much easier, because the decisions are not to go through meetings, committees etc. Regarding the team, I'm lucky to work with all people I choose. I have done a lot to feel, besides the curriculum, because I like to understand the person, the character and ambitions. Optical Ryder Cup in 2022 in Rome, we will be able to train people and to complete this process? We as CME, we have a course for 2016 and one for 2017 and then we will continue. This is due to the same association European club managers and Italian Golf Federation who offer their support, but also thanks to the collaboration between PGEA and AITG. These two realities have come together and work in order to bring both directors, and technicians, both secretaries, professionals and teachers within this new world. Our magazine focuses on golf and especially in key lifestyle. You still can not carve out moments of pleasure through this sport? My moments of pleasure are right in what I do. Starting a week, to go to San Diego to take a course while being physically a "blow" between traveling, jetlag and days closed in the classroom, I excite me. It makes me grow, gives me the opportunity to interface with people doing my job in the most important clubs in the world. When coming into contact with those who manage Augusta rather than Pebble Beach or Valderrama have the opportunity to learn from the world's greatest manager. Not only can I ask them questions, but I can confront directly and often they are the ones to look with curiosity to Italy. You were always a very real character and authentic. How can today to convey your idea of the world to your family, especially your children? First of all I live for 20-30 percent of the daily lives of my children. Katia My wife is very good at that, unable to make them understand not only what to do and where to go but also how to be with people. And 'normality that must triumph, you should never feel special for visibility created by the show or famous parents. We try to guarantee him the basics, be kind and polite to people, healthy for the first, always follow the education regardless; little things that today we have a very important significance. By now you all know as a professional related to the world of golf, or someone still linked to the world of television? It still happens that I come to a stop around the world recognizing me as a face related to TV and many ask me if I'm still with Katia or if it is true that we have two children, I smile understanding that people have difficulty perceiving what happens on TV as authentic, but there are exceptions like us in fact. It ends up this chat with Ascanio's great Golf professional who several years ago would have been a great testimonial of Italian golf because of its enormous visibility had with the big brother. Now is the pride of our sport, with Ascanio.
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Quindi nella tua realtà di Terra dei Consoli stai cercando di applicare questi concetti, lavorando molto sul team? Assolutamente si, innanzitutto lavoro per un non “equity club”. Ho un solo proprietario e mi interfaccio con lui. Diventa tutto molto più semplice, perchè le decisioni non devono passare attraverso riunioni, comitati etc. Riguardo al team, ho la fortuna di lavorare con tutte persone che ho scelto. L'ho fatto molto a sensazione, oltra ai curriculum, perchè mi piace capire la persona, il carattere e le ambizioni. In ottica Ryder Cup 2022 a Roma, riusciremo a formare le persone e completare questo percorso? Noi come CME, abbiamo un corso per il 2016 e uno per il 2017 e poi proseguiremo. Questo grazie alla stessa associazione club manager europea e la federazione italiana golf che offrono il loro supporto, ma anche grazie alla collaborazione tra PGEA e AITG. Queste 2 realtà si sono unite e lavorano al fine di portare sia direttori, sia tecnici, sia segretari, professionisti e maestri all'interno di questo nuovo mondo. La nostra rivista si occupa di golf e soprattutto in chiave lifestyle. Tu riesci ancora a ritagliarti momenti di vero piacere attraverso questo sport? I miei momenti di piacere sono proprio in quello che faccio. Partire una settimana, andare a San Diego per seguire un corso pur essendo fisicamente una "mazzata" tra viaggio, jetlag e giornate chiusi in aula, mi entusiasma. Mi fa crescere, mi da la possibilità di interfacciarmi con persone che fanno il mio lavoro nei circoli più importanti del mondo. Quando entri in contatto con chi gestisce Augusta piuttosto che Pebble Beach o Valderrama hai la possibilità di imparare dai più grandi manager del mondo. Non solo posso porre loro domande, ma posso confrontarmi in maniera diretta e spesso sono proprio loro a guardare con curiosità all'Italia. Sei sempre stato un personaggio molto vero ed autentico. Come riesci oggi a trasmettere la tua idea di mondo alla tua famiglia, in particolar modo ai tuoi figli? Innanzitutto io vivo il 20-30 per cento della quotidianità dei miei figli. Katia mia moglie, è molto brava in questo, riesce a fargli capire non solo cosa fare e dove arrivare ma anche come stare tra la gente. E’ la normalità che deve trionfare, non si devono mai sentire speciali per una visibilità creata dallo spettacolo o dai genitori famosi. Noi cerchiamo di garantirgli le basi, essere gentili ed educati con le persone, salutare per primi, seguire sempre l’educazione a prescindere; piccole cose che oggi invece hanno un significato molto importante. Ormai ti conoscono tutti come professionista legato al mondo del golf oppure qualcuno ti ricollega ancora al mondo della tv? Succede ancora che mi fermino in giro per il mondo riconoscendomi come volto legato alla tv e in molti mi chiedono se sto ancora insieme a Katia oppure se è vero che abbiamo due figli, sorrido capendo che le persone hanno difficoltà a percepire quello che succede in tv come autentico, ma esistono delle eccezioni come noi appunto. Finisce così questa chiacchera con Ascanio il grande professionista di Golf che diversi anni fa avrebbe potuto essere un grande testimonial del golf italiano grazie alla sua enorme visibilità avuta con il grande fratello. n Ora è l’orgoglio del nostro sport, grazie Ascanio.
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Italian Golf Show
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Un successo annunciato. L’edizione 2016 di Italian Golf Show ha vinto la concorrenza con le precedenti e ha battuto ogni record. 3 giorni di esposizione interamente dedicata al golf che hanno animato il PalaCassa delle Fiere di Parma per il terzo anno consecutivo. Il bilancio che si trae è estremamente positivo. I numeri della nona edizione in assoluto dell’unica manifestazione fieristica italiana di settore sono cresciuti e non poteva essere altrimenti. Già in crescita il numero degli espositori che, dai 60 dell’edizione 2015, sono passati a 70, è aumentato anche il numero delle presenze. Sono state infatti quasi 6400 le presenze all’interno del padiglione nei due giorni e mezzo di esposizione, con un aumento percentuale di quasi il 17%. Tanti sono stati i visitatori golfisti, ne sono testimonianza i numerosi tagliandi staccati grazie alla partnership con la Federazione che ha consentito ai tesserati FIG di entrare a prezzo scontato. Il numero maggiormente in crescita è quello relativo alle presenze dei profani di golf, raggiunto grazie anche ai visitatori dell’edizione primaverile di Mercanteinfiera. Non può che esserci soddisfazione, dunque, tra gli organizzatori, a partire da Fiere di Parma, per voce della Responsabile degli Affari Generali, Marcella Pedroni: «Una tale significativa crescita non può che essere guardata con grande soddisfazione. Siamo molto contenti delle presenze e del prodotto che siamo riusciti a fornire ai nostri clienti. Il PalaCassa è sempre stato vivo, in ognuno dei 3 giorni di fiera: la presenza poi di tantissimi bambini lo ha ancora più riempito di allegria”. La partnership della Fiera con SNAG, PGAI e Parma Golf Academy ha infatti consentito a tutti i giovani golfisti e ai bambini delle scuole di provare a cimentarsi con uno sport che, abitualmente, è molto distante dal mondo scolastico e dall’interesse comune. Il futuro della disciplina passa attraverso la promozione, in generale rivolta verso tutti, nel particolare rivolta ai bambini e a coloro che abbiano interesse nell’abbinare il golf al turismo.
It announced a success. The 2016 edition of the Italian Golf Show has won the competition with previous and has broken all records. 3 days of exhibition entirely dedicated to golf which have driven the Palacassa Fiere di Parma for the third consecutive year. The budget to be drawn is extremely positive. The numbers of the ninth absolute edition of the only Italian trade fair industry have grown and could not be otherwise. Already growing number of exhibitors, from 60 edition 2015, have passed 70, it has also increased the number of admissions. They were in fact almost 6400 admissions in the pavilion in the two and a half days of exposure, with a percentage increase of almost 17%. Many visitors were golfers, it is witness to the many coupons detached by partnering with the Federation which allowed the members of FIG enter at a discounted price. The number biggest growth is related to the presence of golf profane, achieved thanks to the spring edition of Mercanteinfiera visitors. It can not be satisfied, therefore, one of the organizers, from Fiere di Parma, for voice of Head of General Affairs, Marcella Pedroni: "Such a significant growth can only be viewed with great satisfaction. We are very pleased with the attendance and the product that we were able to provide our customers. The Palacassa has always been alive in each of the 3 days of the fair: the presence of many children then has even more filled with joy. " The partnership with the Fair SNAG, PGAI and Parma Golf Academy has enabled all young golfers and to school children to try to grapple with a sport that, normally, it is far from the academic world and the common interest. The future of the discipline through the promotion, generally addressed to all, in particular to children and to those who are interested in combining golf tourism.
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In this sense, an important contribution to the increase of attention of Italian Golf Show, was given what emerged during the panel discussion on tourism which, in the first day of the event, was attended by the President of FIG and CONI Services, Franco Chimenti and the President of the Emilia Romagna Region, Stefano Bonaccini. The Emilia-Romagna governor, speaking of numbers that tourism produces the Emilia Romagna Region (in 2015, in the territory of the hotel, have been recorded 1 million 600 thousand visitors in the previous year), it has announced a proposal referred it will make a spokesman: "as President of the State-Regions Conference is my intention to propose initiatives that are useful to the development of golf tourism at national level. We have a territory too good and rich in attractions for not exploiting it in view of the Ryder Cup. From the example we have in our region we have to get ideas and involve the whole country. " Even Antonella Fantoni, Director of Golf Town, after the closing of the show, said she was satisfied: "In thanking the 70 exhibitors, I must say I'm happy the success of the event, because the same operator satisfaction, which Saturday and Sunday they had a very intense activity, is what allows us to say that the budget of the Italian Golf Show 2016 is positive. " Archived, therefore, this edition of the Italian Golf Show, which gave a lot of ideas, especially for those who have come for the first time at the golf course, but also for many young people who have spent three days to play and have fun, the Fairs Parma is already working for the future and for the next season which, as said the President of the Region, Stefano Bonaccini, on the opening day, "will have even more looking towards the tourism", because that is the future of the product.
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In questo senso un contributo importante, per l’aumento di attenzione su Italian Golf Show, è stato dato da quanto emerso nel corso dalla tavola rotonda sul turismo che, nella prima giornata dell’evento, ha visto la partecipazione del Presidente della FIG e di CONI Servizi, Franco Chimenti e il Presidente della Regione Emilia Romagna, Stefano Bonaccini. Il governatore emiliano-romagnolo, parlando dei numeri che il turismo produce nella Regione Emilia Romagna (nel 2015, negli hotel del territorio, sono state registrate 1 milione e 600 mila presenze in più rispetto all’anno precedente), ha annunciato una proposta di cui si farà portavoce: “In quanto Presidente della Conferenza Stato-Regioni è mia intenzione proporre iniziative che siano funzionali allo sviluppo del turismo golfistico a livello nazionale. Abbiamo un territorio troppo bello e ricco di attrazioni per non sfruttarlo in vista della Ryder Cup. Dall’esempio che abbiamo nella nostra Regione dobbiamo prendere spunto e coinvolgere tutto il Paese”. Anche Antonella Fantoni, Direttore di Golf Town, all’indomani della chiusura dello Show, si è detta soddisfatta: «Nel ringraziare i 70 espositori, devo dire che sono felice della buona riuscita dell’evento, anche perché la stessa soddisfazione degli operatori, che sabato e domenica hanno avuto una attività molto intensa, è ciò che ci permette di dire che il bilancio di Italian Golf Show 2016 è positivo». Archiviata, dunque, questa edizione di Italian Golf Show, che ha regalato moltissimi spunti, soprattutto per coloro che si sono avvicinati per la prima volta al golf, ma anche per i tantissimi giovani che hanno passato 3 giorni a giocare e divertirsi, alle Fiere di Parma si lavora già per il futuro e per la prossima stagione che, come ha detto il Presidente della Regione, Stefano Bonaccini, nella giornata inaugurale, “avrà ancora di più uno sguardo rivolto n al turismo”, perché quello è il futuro del prodotto.
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In City Golf Padova Arrives in the land of Padua In the event of City Golf, the game that lets you play within cities. the most beautiful places of our beautiful country. On June 18, in fact, players will compete in the shadow of the Saint, through the Prato della Valle and the terraces of the famous Caffè Pedrocchi where there is also the VIP Lounge. A challenge as always charming with a formula that has been able, over the years, innovate and create a unique combination of sports, entertainment and involvement of the entire city.
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Sbarca in terra di Padova la kermesse di In City Golf, la gara che permette di giocare all’interno delle città. nei luoghi più belli del nostro splendido paese. Il 18 giugno infatti i giocatori si sfideranno all’ombra del Santo, passando per il Prato della Valle e nelle terrazze del famosissimo Caffè Pedrocchi dove è prevista anche la Vip Lounge. Una sfida come sempre affascinante con una formula che ha saputo, nel corso degli anni, innovarsi e creare un connubio unico tra sport, n divertimento e coinvolgimento di tutta la città.
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Verso la Ryder Cup a Roma 2022 by Matteo Ala
We continue our journey through a special stage at the most important events of the golfing scene as well as the third most watched sporting event in the world: the Ryder Cup. The oldest competition of golf history arrives in Italy, in Rome, in 2022. In our first meeting we emphasized the aspects of "development" on the Golf system and how did we come to the choice of Rome for the year 2022. The best players of the European continent will challenge the American champions, becoming the protagonists of the oldest competition the history of golf, treading the greens of the Marco Simone Golf Club. we are talking about a spectacular golf club, which will certainly have charmed the inspectors asked to select the field when it is shown in all its beauty overlooking the Dome. magical atmosphere, beautiful places, but to host an event like this very often this is not enough, because you must first be able to accommodate the most of the arrival of very public, to ensure the best services. This show, it should be remembered, carries important numbers, 300 thousand spectators from 96 different countries with 192 countries connected through a network of 53 television stations for a total of more than 500 million homes, for each day of competition. To better understand why Rome and because the Marco Simone, must refer primarily to the extraordinary strength and entrepreneurial skills of women. Two special women like fashion designer Laura Biagiotti and daughter Lavinia, which represent ownership of the Golf Club. The Roman designer is a great example of the all-Italian ability to imagine and manage the beauty in fashion as in other forms. He decided to buy the Castle Marco Simone at the end of the 70s, guaranteeing him a new life and choosing it as a residence and studio. So he entrusted the construction of the field Jim Fazio, renowned American designer and giving him the keys to the farm. Only 15 km away from the historic center of the capital, really it looks like an enchanted place that at
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Continua il nostro viaggio, attraverso uno speciale a tappe verso la più importante delle manifestazioni del panorama golfistico, nonché il terzo evento sportivo più seguito al mondo: la Ryder Cup. La più antica competizione della storia del golf arriva in Italia, a Roma, nel 2022. Nel nostro primo appuntamento abbiamo sottolineato gli aspetti di “sviluppo” riguardanti il sistema golf e di come si è arrivati alla scelta di Roma per l’edizione 2022. I migliori giocatori del continente europeo sfideranno i campioni americani, divenendo i protagonisti della competizione più antica della storia del golf, calcando i green del Marco Simone Golf Club. Stiamo parlando di un golf club spettacolare, che avrà sicuramente incantato gli ispettori chiamati a selezionare il campo quando si è mostrato in tutta la sua bellezza con vista sul Cupolone. Atmosfere magiche, posti incantevoli, ma per ospitare un evento del genere molto spesso tutto questo non basta, perché bisogna essere prima di tutto in grado di ospitare al meglio l’arrivo di molto pubblico, di garantire i migliori servizi. Questo spettacolo, è bene ricordarlo, si porta dietro numeri importanti, 300mila spettatori provenienti da 96 diverse nazioni con 192 Paesi collegati attraverso un network di 53 emittenti televisive per un totale di più di 500 milioni di case raggiunte per ciascun giorno di gara. Per capire meglio perché proprio Roma e perché il Marco Simone, bisogna far riferimento in primis alla straordinaria forza e capacità imprenditoriale delle donne. Due donne speciali come la stilista Laura Biagiotti e la figlia Lavinia, che rappresentano la proprietà del Golf Club. La stilista romana è un grande esempio della capacità, tutta italiana, di immaginare e gestire la bellezza nella moda come nelle altre sue forme. Decise di comprare il castello Marco Simone alla fine degli anni 70, garantendogli una nuova vita e scegliendolo come abitazione e atelier. Cosi affidò la realizzazione del campo a Jim Fazio, noto designer americano e affidandogli le chiavi della tenuta agricola. Distante solo 15 km dal centro storico della capitale, appare davvero come un luogo incantato che ricorda a tratti gli scenari
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della Grande bellezza di Sorrentino con antiche mura romane che entrano in gioco. Una volta completato il progetto, Laura Biagiotti mostrò sin da subito la volontà di farne il palcoscenico di eventi golfistici importanti come l’Open d’Italia che porto a Roma nel 1994. Ed ecco perchè oggi accoglie con grande entusiasmo questa Ryder "Ho compiuto 72 anni, ma un'emozione così grande nonostante il mio mondo sia quella della moda fatto di sfilate ed emozioni continue, credo di non averla mai provata. Sono grata a tutti voi per avermi fatto tornare indietro nel tempo. siamo una famiglia italiana un po' con la religione del lavoro. Vorrei ricordare mio marito Gianni Cigna che ha fortemente voluto la costruzione di questo campo da golf che è stato per noi un'avventura meravigliosa ma anche un grande investimento fatto in questo sport nel quale abbiamo creduto perché è una filosofia. L'handicap riconosce una sfida con noi stessi più che contro gli altri. Come accade nella moda italiana. Andare avanti non contro gli altri ma per noi stessi e l'Italia è portabandiera di queste sfide da moltissimi anni. Quando è arrivata la notizia dell'aggiudicazione parlando con Chimenti ho usato una frase di Shakespeare: "C'è del metodo in questa follia e credo che in questa follia ci sia stato del metodo e questo ci ha premiato". Questa capacità organizzativa e gestionale è stata ereditata dalla figlia Lavinia, che da qualche anno ha iniziato ad occuparsi personalmente del golf club portando con sé una forte carica innovativa. Nel circolo dei Biagiotti si fa yoga, si organizzano feste, si vistano le ville romane restaurate. Insomma si pensa anche a chi non gioca, alla famiglia che vuole passare la giornata al club. ‘’Un anno fa con il Golf club ci siamo aperti alle famiglie, alle donne perché abbiamo capito che il successo del golf passava dalle loro e ora abbiamo avuto ragione" «Un’impresa incredibile per il nostro golf e per tutto lo sport Italiano. Sapevamo di avere dei competitor forti, ma abbiamo pensato a lavorare sul miglior progetto possibile», ha aggiunto. «Pur essendo il golf uno sport individuale, qui è stata la squadra a fare la differenza, proprio come in Ryder Cup». A livello strategico ed imprenditoriale, è impor-
times recalls the scenarios of the Great Beauty of Sorrentino with ancient Roman walls that come into play. Once completed the project, Laura Biagiotti showed right away the will to the stage of major golf events such as the Italian Open in Rome that the port in 1994. And that's why today enthusiastically welcomes this Ryder "I turned 72 years, but an emotion so great despite my world is that of fashion made up of continuous parades and emotions, I do not think I've ever experienced. I am grateful to you all for making me go back in time. we are an Italian family a bit ' with the religion of work. I would remind my husband Gianni Cigna who has strongly backed the construction of this golf course that has been a wonderful adventure for us but also a great investment made in the sport in which we believed because it is a philosophy. the handicap recognizes a challenge more than against others with ourselves. as happens in Italian fashion. Go ahead not against others but for ourselves and Italy's flag-bearer of these challenges for many years. When she got the award news talking Chimenti I used a Shakespearean sentence: "There is method in this madness and I think in this madness there was the method and this has rewarded us." This organizational and managerial capacity was inherited by daughter Lavinia, who for some years has begun to personally take care of the golf club carrying a strong innovation. The circle of Biagiotti you do yoga, we organize parties, they endorse the restored Roman villas. So we think even those who do not play, the family that wants to spend the day at the club. '' A year ago, with the Golf club there we are open to families, to women because we understand that the success of the course passed by them and now we were right "" A firm incredible for our golf and all the Italian sports. we knew we had strong competitors, but we thought to work on the best possible design, "he added." Although the course an individual sport, here was the team to make a difference, just
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as in the Ryder Cup. "on a strategic level and business, it is important to stress that the nomination Ryder Cup in 2022 have involved everyone in the 'family business, even the staff of designers who contributed to the system of bid graphic. "At Marco Simone all our worlds merge: fashion, art , culture and sports, "says Lavinia Biagiotti. With Lavinia Biagiotti the Committee promoter of the event, another female figure was key to success. For the golf project Evelina Christillin, new president of ENIT, has put together the whole ' experience that made her reach another great goal: the Torino 2006 project guide, had won for his city the Winter Olympics. The female supporting the candidacy said: "Fundamental to Laura and Lavinia Biagiotti, who put energy, perspective, and economic resources, vision and courage. Lavinia was a very strong engine, design and concrete; perfect English, organization and great ability to relate. " Its contribution, however, added: "I just followed the project since last spring and, thanks to my contacts, I helped to update the letters of guarantee on the part of companies and relevant ministries, from the Economy of Cultural Heritage. A contribution, according to the other, I gave during the last visit of the Committee which was to evaluate the camp, where many jobs are required. At dinner, I used the good feminine sense, that of housewife, to suggest to Keith Pelley, chief executive of the European Tour, serving attribution of trust. The race in seven years, the same ones that were missing at the Olympic Games in Seoul when we presented the candidacy of Turin. In that case the plant was to be done: we have promised and then realized. " In this path, in this strategic planning and entrepreneurial ambition it is the whole 'Italian spirit. The unique interlocking elements that makes us unique in the world and makes us successful, as in this case. It is like a confirmation that we have repeatedly argued between the lines of Live in our insights on the world of golf: the sport could ensure all 'Italy an important reality in all respects if approached with the right strategies and professionalism. Because few in the world can be attractive because Italy from a tourism and golfers are the first visitors to the sports world. We hope that the appointment with the Ryder Cup enlighten definitively the road to success that we just have to take, the conditions are all there.
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tante sottolineare come la candidatura Ryder Cup 2022 abbia coinvolto tutti nell’ azienda di famiglia, anche lo staff di stilisti che ha contribuito all’impianto grafico del bid. “Al Marco Simone tutti i nostri mondi si fondono: moda, arte, cultura e sport”, conclude Lavinia Biagiotti. Con Lavinia Biagiotti nel Comitato Promotore dell’evento, un’altra figura femminile è stata determinante al successo. Per il progetto golf Evelina Christillin, neo presidente di Enit, ha messo in campo tutta l’esperienza che le aveva fatto raggiungere un altro grande obiettivo: alla guida del progetto Torino 2006, aveva conquistato per la sua città le Olimpiadi invernali. Del supporto femminile alla candidatura ha detto: «Fondamentale quello di Laura e Lavinia Biagiotti, che hanno messo energia, prospettiva e risorse economiche, visione e coraggio. Lavinia è stata un motore fortissimo, progettuale e concreto; inglese perfetto, organizzazione e grande capacità di relazione». Del proprio contributo, invece, ha aggiunto: «Ho seguito il progetto solo dalla scorsa primavera e, grazie ai miei contatti, ho dato una mano ad aggiornare le lettere di garanzia da parte di imprese e ministeri competenti, dai Beni Culturali all’Economia. Un contributo, a detta degli altri, l’ho dato durante l’ultima visita della commissione che doveva valutare il campo, dove sono richiesti parecchi lavori. A cena, ho usato il buon senso femminile, quello della casalinga, per suggerire a Keith Pelley, Chief Executive dello European Tour, che serve un’attribuzione di fiducia. La gara è tra sette anni, gli stessi che mancavano ai Giochi Olimpici quando presentammo a Seul la candidatura di Torino. In quel caso gli impianti erano ancora da fare: abbiamo promesso e poi realizzato». In questo percorso, in questa pianificazione strategica e ambizione imprenditoriale c’è tutta l’ italianità. Lo straordinario incastro di elementi che ci rende unici al mondo e ci fa essere vincenti, come in questo caso. Risulta come una conferma quello che abbiamo più volte sostenuto tra le righe di Live in nei nostri approfondimenti sul mondo del golf: questo sport potrebbe garantire all’ Italia una realtà importante sotto tutti i punti di vista se affrontato con le giuste strategie e professionalità. Perché in pochi al mondo potranno essere attrattivi quanto l’Italia in chiave turistica e i golfisti sono i primi turisti sportivi al mondo. Speriamo che l’appuntamento con la Ryder Cup illumini in maniera definitiva la strada verso un successo che dobbiamo solo prendere, i presupposti ci sono n tutti.
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by Donato Ala
Monticello, tutto un’altro mondo! The Monticello Golf is a pearl surrounded by a nature that you do not expect, a few steps from the lake. A late harvest environment in a world of
two paths of absolute golf compared with 600 villas and apartments that help to meet the man and nature. Large green areas in addition to the field, are the framework for this wonderful complex. The Red path is fascinating, a Par 72 of 6.410m, always in the highest positions of the Italian Ranking. Designed by the American architect Jim Fazio and Baldwin Dassù has had numerous restyling over time, among which that of Graham Cooke, which makes it a modern golf, compelling, and conforms to the expectations of one of the most important circles of Italy. Then the green route, parkland of great attraction that joins without being outdone, the historic Red path. It is a long process, but technical, which offers the Club players a chance to meet with gaming skills. Par 72 5,900 m is characterized by delicate tee shot, fairway woods and cut green rather small, well defended by bunkers. L 'practice area and structured for all phases of the game, the most modern gym golf equipped with instrumentation, together with the organization of the Eagle Golf Academy headed by Alberto Binaghi great coach who has brought success to many young people of our nation including Matteo Manassero . In my article, however, though I preferred to give "voice" to the Director Marco Vercellini that most of us can explain this magnificent club, here is what he told us: Hard not know the Monticello Golf Club, being the biggest club of Italian golf. Many players, Italian and foreign, have trampled its 36 holes looking for the best result, trying to approach those of the great players who have played on the occasion of the 7 open in Italy that the club has hosted.
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Il Golf di Monticello è una perla immersa in una natura che non ti aspetti, a due passi dall’autostrada dei laghi. Un fine ambiente raccolto in un mondo fatto di due percorsi di golf di assoluto rispetto con circa 600 ville e appartamenti che aiutano a far incontrare l’uomo e la natura. Ampi spazi verdi oltre al campo, fanno da cornice a questo meraviglioso complesso. Il percorso Rosso è affascinante, un Par 72 di 6.410m, da sempre nelle più alte posizioni del Ranking Italiano. Disegnato dall'americano Jim Fazio e Baldovino Dassù ha avuto nel tempo numerosi restyling, fra i quali spicca quello di Graham Cooke, che lo rende un campo moderno, avvincente, e conforme alle aspettative di uno dei Circoli più importanti d’Italia. Poi il percorso verde, parkland di grande attrattiva che si affianca senza essere da meno, allo storico percorso Rosso. Non è un percorso lungo, ma tecnico, che offre ai giocatori del Club la possibilità di confrontarsi con diverse abilità di gioco. Par 72 di 5.900 m è caratterizzato da tee shot delicati, fairway ritagliati nei boschi e green piuttosto piccoli, ben difesi da bunkers. L’ area pratica e strutturata per tutte le fasi del gioco, la palestra golf dotata della strumentazione più moderna, insieme all’organizzazione della Eagle Golf Academy presieduta da Alberto Binaghi grande coach che ha portato al successo tantissimi giovani della nostra nazione tra cui Matteo Manassero. In questo mio articolo ho però preferito però dare “voce” al Direttore Marco Vercellini che più di noi potrà spiegarvi questo magnifico club, ecco quanto ci ha raccontato: Difficile non conoscere il Golf Club Monticello, essendo il più grande Circolo di golf italiano. Moltissimi giocatori, italiani e stranieri, hanno calpestato le sue 36 buche alla ricerca del miglior risultato, tentando d’avvicinarsi a quelli dei grandi campioni che hanno giocato in occasione dei 7 open d’Italia che il Circolo ha ospitato.
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Difficile non sapere che il Circolo fa parte di un compendio immobiliare che comprende ben 630 appartamenti, tutti affacciati sulle buche, che garantiscono, oltre a vedute straordinarie, tanta sicurezza e la possibilità di vivere serenamente in un Comprensorio che si trova a meno di 30 minuti da Milano, a 10 minuti dal confine Elvetico e a pochi minuti da Como, dal suo lago e dalle bellezze che riserva. Impossibile non sapere dei successi ottenuti sia in campo nazionale che internazionale dalle sue squadre, soprattutto quelle femminili. Molti Circoli invidiano il vivaio di giovani che Monticello può vantare: poco meno di 300. Giovani appassionati la cui attività è organizzata in una moltitudine di corsi ed attività cui la Commissione Sportiva ha voluto dare la massima importanza. Forse non tutti sanno che Monticello è un Club Giovane, distante dai Club tradizionali, pur mantenendone e promulgandone i valori e i principi che sono alla base dell’attività golfistica. Un Club Giovane con un Consiglio giovane (per 2/3 i componenti non hanno raggiunto i 45 anni d’età) che si rivolge particolarmente alle famiglie giovani, senza però dimenticare le altre anime, tutte essenziali alla vita del Circolo. Un Consiglio Direttivo che può vantare un Presidente di lunga esperienza, 1Marco Polli, che sapientemente ha traghettato il Club nei mari burrascosi che hanno imperversato negli ultimi anni sul panorama golfistico italiano. Ed ora che le acque, se non sono calme sono quantomeno navigabili, s’inizia a pensare non più alla sopravvivenza ma al futuro. S’inizia nuovamente a pianificare importanti investimenti per mantenere la fama del Club all’altezza del suo nome. Dopo aver terminato importanti lavori riguardanti la messa a norma rispetto alla “prevenzioni incendi”, dopo aver rifatto due campi da tennis ed averne coperto ex novo uno, dopo aver rifatto completamente la piscina esterna e aver creato uno spazio ludico per i bambini al coperto, che si aggiunge quindi al Clubino, zona riservata ai bambini più piccoli che rappresenta una delle più importanti ricchezze di Monticello, si torna ora a pensare al perno su cui ruota tutto: il golf. Il Consiglio Direttivo sta valutando con grande attenzione un piano triennale di investimenti dedicati al miglioramento dei due percorsi e del campo pratica, piano che, una volta definita la sostenibilità economica e finanziaria, sarà sottoposto all’approvazione dell’Assemblea dei soci nei prossimi mesi. Monticello non vuole farsi cogliere impreparato all’auspicato sviluppo del golf italiano nei prossimi anni generato dall’impulso del grande appuntamento con la Ryder Cup 2022 a Roma. Monticello ancora una volta guarda avanti con fiducia, coraggio e tanta imprenditorialità. Per chi vuole “cambiare” vita e scegliere il Golf di Monticello, sono queste le quote 2016: Socio Supergiovane Ordinario € 2.980 Feriale € 1.790 Socio Supergiovane Promozionale Ordinario € 1.790 Feriale € 1.070. n Golf Club Monticello, Via A. Volta, 63 Cassina Rizzardi Como
Hard not to know that the club is part of a building complex that includes well 630 apartments, all overlook the holes, which provide, in addition to outstanding views, such confidence and the ability to live peacefully in a District which is located in less than 30 minutes from Milan, 10 minutes from the Helvetic border and minutes from Como, its lake and the beauty that reserve. Impossible not to know of the success both nationally and internationally by its teams, especially female ones. Many Circles envy the pool of young people who can boast of Monticello: just under 300 young enthusiasts whose activity is organized in a multitude of courses and activities which the Sports Commission wanted to give the utmost importance. Perhaps not everyone knows that Monticello is a Club Young, that is from the traditional clubs, while maintaining and promulgandone the values and principles that are the basis of golf. A club with a young Young Council (2/3 components have not reached age 45 years) which caters especially to young families, without forgetting the other souls, all essential to the life of the Club. A Board of Directors that can boast a long experience of President, 1Marco Chickens, who skillfully ferried the Club in the stormy seas that have raged in recent years on the Italian golfing scene. And now that the waters, if you are not calm are navigable at least, we begin to think not to survival but to the future. Begins again planning significant investments to maintain the reputation of the club up to its name. After completing important work on the retrofitting than the "fire prevention", after having replaced two tennis courts and having covered one from scratch, completely rebuilt after the outdoor pool and have created a play area for children Indoor, which is then added to Clubino, area for younger children which is one of the most important treasures of Monticello, back now to think about the pivot on which everything: golf. The Board is considering very carefully a three-year investment plan dedicated to the improvement of the two paths, and the driving range, piano that once defined the economic and financial sustainability, will be submitted for approval by the shareholders in the next few months. Monticello did not want to be caught off guard about the desired development of the Italian course in the coming years generated by the impulse of the great appointment with the Ryder Cup in 2022 in Rome. Monticello again looks ahead with confidence, courage and a lot of entrepreneurship. For those who want to "change" life and choose the Golf of Monticello, these are the shares 2016: Socio Supergiovane Ordinary Weekday € 2,980 € 1,790 € 1,790 Ordinary Shareholder Supergiovane Promotional Weekday € 1,070. Golf Club Monticello, Via A. Volta, 63 Como Cassina Rizzardi
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byRotella-connie
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Letizia Scarpello by Giovanna Repossi The relationship between mankind and the surrounding environment, with man himself as part of space, the expression of emotions and events in the form of forces, opposing weights and polarities, all of these are the heart of my research. I study outdoor and indoor space, comparing the subtle intrusion of matter into space to the emotional impulse in the human spirit. These ideas take different forms. In recent months I have added organic and waste elements to my projects, in anticipation of a new research that sees nature as protagonist of an art that looks to the future and which is inspired by the work of the first ecological artist in history, Joseph Beuys. Letizia Scarpello was born in Pescara, where she studied up to eighteen. She attended classic and contemporary ballet classes nurturing great love for art since her childhood. Her father is an upholsterer, and so is his grandfather. Their laboratory, for generations in the heart of old Pescara allowed her to approach the textile material since she was very young. Similarly his mother, who painted at home for many years, has
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Il rapporto fra l'uomo e l'ambiente che lo circonda, l'uomo stesso come spazio, l'espressione di emozioni ed eventi sotto forma di forze, pesi e polarità contrapposte costituiscono il cuore della mia ricerca. Studio spazi esterni ed interni all'io paragonando l'intrusione sottile della materia nel vuoto all'impulso emotivo nello spirito umano. Tali idee prendono forme diverse. In questi ultimi mesi ho inserito elementi organici e di scarto ai miei progetti come anticipazione di una nuova ricerca che vede la natura protagonista di un'arte che guarda al futuro e che prende spunto dall'opera del primo artista ecologico della storia Joseph Beuys. Letizia Scarpello nasce a Pescara, dove ha studiato sino ai diciotto anni. Ha frequentato corsi di danza classica e contemporanea nutrendo grandissimo amore per l’arte sin da piccola. Suo padre fa il tappezziere, lo stesso suo nonno e il loro laboratorio, da generazioni nel cuore di Pescara vecchia ha permesso di avvicinarla alla materia tessile sin da piccolissima. Allo stesso modo sua madre, che ha dipinto in casa per molti anni l’ha educata alla sensibilità visiva.
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Ha iniziato a disegnare copiando dai libri di Leonardo Da Vinci e dalle sue copie anatomiche;da allora non ha più abbandonato il segno. Dopo aver frequentato il liceo scientifico nella sua città, si è trasferita a Milano per studiare Moda, in quanto non si sentiva ancora all’altezza di un’accademia di Belle Arti. Ha percepito dopo poco che lo studio tecnico dell’abito non gli bastava, ha perciò chiesto di poter frequentare in un ambiente più creativo l’ultimo anno della Marangoni. Si è laurea a Londra nel 2011, passando gran parte del suo tempo inglese a girare per le gallerie e i musei meravigliosi che la città gli offriva. Così l’ispirazione che alimentava giorno dopo giorno ha avuto bisogno di un’espressione più consapevole. Dopo essere tornata in Italia nel 2013 ha iniziato il corso di Costume per lo Spettacolo presso l’accademia di Belle Arti di Brera. Dopo questa frequentazione ha deciso di mettere la sua vita a servizio dello spirito e della sua espressione pura. Grazie all’insegnamento di personalità illuminate e all’ascolto di compagni coraggiosi ha iniziato a sperimentare materie diverse. Nel corso degli studi accademici ha quindi ripreso il tessuto, studiandone le qualità e le possibilità tintore. Ha esercitato la sua mano alla disinibizione, affiancando alla tecnica dell’anatomia artistica, l’automatismo nel disegno astratto. Allo stesso tempo grazie allo studio storico del teatro e della regia internazionali ha iniziato a sperimentare lo spazio nelle sue tre dimensioni installando il suo primo lavoro finito “Nel punto in cui viene meno” ispirato ai testi di Antonin Artaud e Yves Klein prima in casa poi nella collettiva “Nutrimento Urbano” presso lo spazio Folli 50.0 di Lambrate. Dopo aver preso parte sei mesi dell’ultima Esposizione Universale come organizzatrice di laboratori artistici per bambini nel Padiglione del Qatar ha promosso insieme alla giornalista nonché sua sorella Serena Scarpello e agli artisti Gisella Cappelli e Salvatore Averzano una mostra evento su tema presso la casa Liberty nonché asilo biologico di Pescara,l’evento “L’albero della vita” .
allowed her to develop visual sensitivity. She started to draw by copying from Leonardo Da Vinci books and from his anatomical copies. Since then she has not given up. After attending high school in her hometown, she moved to Milan to study fashion, as she did not yet feel up to an academy of fine arts. Soon afterwards, she perceived that the technical study of clothes was not sufficient, so she asked to attend a more creative environment, such as the final year of the Marangoni school. She graduated in London in 2011 and spent much of her time traveling around the galleries and wonderful museums that the city offered. The inspiration that was being fed day after day needed a more conscious expression. After returning to Italy in 2013, she started the course “Costume for the Performing Arts” at the Academy of Fine Arts of Brera. After this attendance she decided to put her life in service of the spirit and its purest expression. Thanks to the teaching of sensible people and to the listening to brave companions, she began to experiment with different materials. In the course of academic studies, she has therefore taken up the fabric again, studying its qualities and its dyeing possibilities. She practices disinhibition, adding to the artistic anatomy technique, the automatism in abstract design. At the same time, thanks to the historical study of international theater and direction, she began to experience space in its three dimensions by its first finished work "At the point at which it fails" inspired by texts by Antonin Artaud and Yves Klein. The installation was first to be seen at home, then in the collective "Urban Nutrition" at the spazio Folli 50.0 in Lambrate. After taking part during six months in the latest World Exhibition as an organizer of art workshops for children in the Qatar Pavilion, she promoted, together with journalist and sister Serena Scarpello, and with artists Gisella Hats and Salvatore Averzano, a thematic exhibition at the Liberty House and at the Pescara organic asylum. The event was "The life tree".
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EXHIBITIONS
ESPOSIZIONI
April 2016
Aprile 2016 Navata 34, Fuori Salone 2016, Milano Realizzazione di più installazioni presso l'ex-fabbrica della Jaguar come parte di una mostra collettiva organizzata dalle OFFICINE TESLA in occasione della settimana del Salone del Mobile 2016. Esposizione inserita nel programma del Fuori Salone.
Navata 34, Fuorisalone 2016, Milan Making several installations at the former factory of the Jaguar as part of a group exhibition organized by Officine TESLA on the occasion of the week of the Salone del Mobile 2016. Exposure inserted in the Fuori Salone program. April 2016 Fabbrica del Vapore, Via Farini, Milan Installation and performance at the Teatro Continuo A. Burri, along with 15 other artists selected by Luigi Coppola following a cognitive workshop. Action included in the program of Milan Triennale November-December 2015 Gabriele D'Annunzio award, Pescara Exposure of a canvas at the Aurum of Pescara October 2015 HOUSE, Spazio Watt, Milan Exhibition installation "Untitled 2015" at the space Watt 57, as the winner of the competition “Art on Iconic Shapes” October 2015 Expo 2015 Qatar Pavilion, Milan Organization of the REK collective for the exhibition installation "Untitled 2015" together with the artistic projects developed with chil-
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Aprile 2016 Fabbrica del Vapore, Viafarini, Milano Realizzazione di un'installazione e performance presso il Teatro Continuo A. Burri insieme ad altri 15 artisti selezionati da Luigi Coppola in seguito ad un Workshop conoscitivo. Azione inserita nel programma della Triennale di Milano Novembre - Dicembre 2015 Premio Gabriele D’Annunzio, Pescara Esposizione di una tela presso l’Aurum di Pescara Ottobre 2015 HOUSE, Spazio Watt, Milano Esposizione dell’installazione “Senza titolo 2015” presso lo spazio Watt 57 come vincitrice del concorso Art on Iconic Shapes Ottobre 2015 EXPO 2015, Qatar Pavilion, Milano Organizazzione della collettiva REK per l’esposizione dell’installazione “Senza titolo 2015” insieme ai progetti artistici sviluppati con i bambini visitatori del-
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l’esposizione universale
dren visiting the Universal Exhibition
Luglio – Agosto 2015 Palma il Vecchio, Reinterpretazione del dipinto Santa Apollonia Esposizione di una tela presso Chiostro del monastero di SS. Trinità di Serina (Bergamo) come finalista del concorso indetto dall’associazione E.C.A. Serina
July-August 2015
Luglio – Settembre 2015 Dialogo Con La Terra, Spazio Folli 50.0, Lambrte, Milano Esposizione di un’installazione e due tele presso il sito Bracco Spa come finalista del concorso Dialogo con la Terra indetto da Mostrami
July-September 2015
Aprile – Giugno 2015 Spazio Folli 50.0, Lambrate, Milano Esposizione di un’installazione presso il sito Bracco Spa per Fuori Salone e Expo 2015
April-June 2015
19 Novembre – 29 Novembre 2014 Experiments, Merlino. Bottega D’arte, Firenze Esposizione di quadri presso la Galleria D’arte contemporanea Merlino, Bottega d’arte
November 19 to November 29 2014
25 – 26 Settembre 2014 Infiltrazioni di Legalità, MOSTRAMI, Castello Sforzesco di Milano Realizzazione di un’installazione/scultura presso il cortile interno del Castello Sforzesco di Milano come vincitrice del concorso Legalità indetto da n Mostrami.
25 to 26 September 2014
Palma il Vecchio, Reinterpretation of the painting Santa Apollonia Exhibition of a canvas at the Cloister of the monastery of SS. Trinity of Serina (Bergamo) as a finalist of the competition organized by the association E.C.A. Serina
Dialogue With The Earth, Spazio Folli 50.0, Lambrate, Milan Exhibition of installation and two paintings at Bracco Spa as a finalist of the competition Dialogue with Earth organized by Mostrami
Spazio Folli 50.0, Lambrate, Milan Exhibition of an installation at Bracco Spa for Fuori Salone and Expo 2015
Experiments, Merlino. Bottega D'arte, Florence Exhibition of paintings at the Galleria D'arte Contemporanea Merlino, Art Workshop
Infiltration of Legality, Mostrami, Castello Sforzesco in Milan Realization of an installation / sculpture in the inner courtyard of the Castello Sforzesco in Milan as a winner of the contest Legality held by Mostrami.
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Art Room
Heavy hitter by Joseph Ralph Fraia photo by Enrico Vannucchi
That's what you think about Maestro Dionisio Cimarelli after you have exchanged even just few words with him. For sure you don't become one of the most important and respected sculptor in the world because you play soft or you indulge yourself in a safe ordinary routine (something most of the people simply call life!). As with his chisel on the stone, Dionisio hits hard on cliches with his sharp mind, his independence, his freedom, his absence of compromises; and also being fearless to take any new direction, if he feels that's the right thing to do in order to protect his independence, his freedom and his integrity. Especially at the beginning of a new project, a sculptor deals with huge rocks, that might even weigh tons, or has to carve molds out of hard wood or stone: everything by bare hands, of course, but also with the little help of a pneumatic drill, a 10-pound headed hammers, sharp chisels and other medieval-ish
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Uno che colpisce duro. Questo è ciò che viene da pensare riguardo al maestro Dionisio Cimarelli dopo che si sono potute scambiare alcune parole con lui. Di certo non si diventa uno dei più importanti e rispettati scultori del mondo perché si prendono le cose alla leggera o perché ci si indulge in una tranquilla routine ordinaria (qualcosa che la maggior parte delle persone semplicemente chiamano vita!). Come con il suo scalpello sulla pietra, il maestro Cimarelli colpisce duramente gli stereotipi con la sua mente brillante, la sua indipendenza, la sua libertà, l'assenza di compromessi; ed anche nel saper intraprendere senza paura qualsiasi nuova direzione, se gli ritiene che sia la cosa giusta da fare per proteggere la sua indipendenza, la sua libertà e la sua integrità. Specialmente all'inizio di un nuovo progetto, uno scultore ha a che fare con una pietra gigantesca, che può arrivare a pesare tonnellate, oppure deve tagliare stampi da legni rocce estremamente dure: il tutto ovviamente a mani nude, ma anche con il piccolo aiuto di un martello pneumatico, un martello da
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cinque chili, scalpelli acuminati ed altri attrezzi che paiono arrivare direttamente dal medioevo, se necessari. Mentre il mio ospite ripercorre la sua carriera, dai primi passi quando era solo un adolescente, ai più recenti successi e riconoscimenti internazionali come uno dei più rappresentativi e dotati scultori contemporanei, una semplice ma importante verità mi è tutto ad un tratto chiara: un artista è essenzialmente ed inevitabilmente condizionato dal suo talento piuttosto che dalla sua volontà. Un concetto che trovo davvero affascinante. Pertanto quando il maestro era ancora solo quattordicenne, a scuola era molto esuberante e superlativo, e i suoi insegnanti facevano molta fatica a tenerlo tranquillo, e di tanto in tanto erano costretti a convocare i suoi genitori al fine di cercare di contenere quella dirompente personalità. E così sia i suoi genitori i suoi insegnanti rimasero davvero scioccati quando realizzano che vi era un solo posto che difatti era capace di tranquillizzare e calmare il ragazzo: i musei. Una volta lì, il giovane Dionisio era solito perdersi fissando le opere d'arte e abbandonarsi alla loro contemplazione. Crescendo, mentre i suoi amici e gli altri ragazzi della stessa età avevano come principale interesse è quello di andare a ballare e gironzolare in giro, il mio ospite era impegnato a cercare e trovare un vecchio forno in un capanno, in mezzo al nulla nelle Marche, gestito da un uomo anziano, e fu lì che iniziò primi esperimenti lavorando con l'argilla e la ceramica e fabbricando i primi manufatti. I suoi genitori ed insegnanti erano ancora scettici riguardo al talento e all'impegno di Dionisio come artista quando lui andò a Carrara per frequentare la famosa prestigiosa Accademia delle belle arti, dove imparò la teoria e le basi della scultura. Dopo la scuola comincio l'incredibile viaggio per il mondo: la sua curiosità e sete di conoscenza lo hanno portato letteralmente ai quattro angoli della terra. Da Parigi, dove studiò cultura figurativa, al sud Tirolo in Italia, dove approfondire la sua conoscenza della scultura lignea, dal Messico, dove si concentrò sulle tecniche di scultura tradizionali messicane, alla Russia, dove ha potuto approfondire le tecniche classiche della scultura figurativa. Tra queste avventure è riuscito nel frattempo ad avere una esperienza come professore all'Università di Londra e poi nel 2004 la scelta che rivoluzionò la vita del nostro maestro: un viaggio in Cina in quanto invitato a presentare un libro di un’autrice cinese contenente un'ampia retrospettiva sui lavori del maestro, il quale – affascinato dalla cultura e tradizione locale – ha poi ha deciso di rima-
tools, if necessary. So, when Maestro Cimarelli was only 14, at school he was very exuberant and super active, and his teachers had to struggle to keep him quiet, and from time to time they had to call his parents in order to try to contain that rampant personality. So both his parents and his teachers were pretty shocked when they found out that there was only one place that actually was able to calm the boy down and make him quite: museums. When there, the young Dionisio used to lose himself staring at the works of art and get lost in the contemplation. Growing up, while his friends and the other boys of the same age main interest was to go to town to go clubbing and do stuff, my guest looked and found an old oven in a shed, in the middle of nowhere in Marche, run by an old man, and there he started his first experiments working with clay and ceramic and making the first artifacts. His parents and teachers still were skeptical about the real talent and commitment of Dionisio as an artist when he went to Carrara to attend the famous and prestigious "Accademia delle Belle Arti" (Academy of Fine Arts, NoA) where he learnt the theory and the basic of sculpting. After school he began his amazing journey throughout the World: his curiosity and hunger for knowledge has brought him literally to the four corners of the world. From Paris, where he studied figurative sculpting, to Süd Tirol (Italy), where he deepened his knowledge about wood sculpting, from Mexico, where he focused on Mexicans traditional sculpting techniques, to Russia, where he deepened classic techniques of figurative sculpting. Amidst these adventures he also gained the opportunity to work as Professor at the University of London and then in 2004 the event that revolutionized our Maestro's life: a trip to China as guest on a book presentation of a Chinese writer with a wide retrospective on our Maestro’s works: fascinated by the local culture and tradition, he decided to stay in China to learn Chinese fine arts and traditional techniques, as well as the secrets on porcelain making and producing process. Meant to be a temporary visit, it instead turned into
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Art Room
a ten-year experience that made him earn the attribute of "Modern Marco Polo", after he worked on primary government assignments, on the EXPO in Shanghai and on the Olympic Games in Beijing. At the pinnacle of the evolution of this period, Maestro Cimarelli was able to fuse and merge together the ItalianEuropean figurative power of expression and the Chinese historical supremacy in processing porcelain, all combined with the renowned Far Eastern culture and tradition about handwriting and painting (handwriting in China is considered a proper form of art). The outcome: a never seen marvelous work of art, porcelain sculptures painted and covered by Chinese characters, as the sculpture of a baby reproduced in picture in this article. Even after such a one-ina-lifetime fulfilling and satisfactory experience Maestro Cimarelli didn't lose his spirit for breaking cliches and stereotypes and so, despite all the efforts the Chinese authorities made to keep him there, he decided to finally move to America in 2013, to engage a new challenge in the New World. After just few months in U.S., based in San Francisco, he was remarkably granted the permanent resident card in only three months because of his extraordinary achievements in art. Last September 2015 Maestro Cimarelli moved to New York where he started to work as a teacher at The Art Students League of New York. Before our farewell, I fortunately have the chance to ask the question I care the most about: “Maestro, why do you do what you do?”. Straight there. An his answer is amazingly simple and deep: ”Sculpting gives me joy and amusement. When I work on my creations I feel good, and true happiness comes when I'm able to shape my work exactly as I pictured it in my mind. A bad day is when I go to my studio and I can't express myself through sculpting. And sometimes there is simply nothing you can do about it”. At the moment Maestro Cimarelli as he told us - is still analyzing and absorbing the feelings and reflections New York is causing to him, and is looking for inspiration. But when we greet and shake our hands because the interview is over, Maestro Cimarelli hints a smile and intensely looks at me. I know that something is already going on in his mind, so I didn't miss the chance to manage to get the promise that he will let us know when he will start his first New York work. We can't wait for it. Ciao Maestro. For extra content, pictures and videos please check www.livein-style.it, www.evomedia.us and ours Facebook pages.
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nere in Cina per apprendere le tecniche e i segreti tradizionali dell'arte cinese riguardo ai processi di produzione e lavorazione della porcellana. Intesa inizialmente come visita temporanea si tramutò poi in una esperienza decennale che lo porto’ a guadagnare l'attributo di moderno Marco Polo, dopo che ebbe la possibilità di lavorare su primari progetti governativi, all'EXPO di Shanghai e persino per i Giochi Olimpici a Pechino. Al culmine dell'evoluzione di questo periodo, il maestro fu capace di fondere e mescolare assieme la potenza espressiva figurativa italiana europea con la tradizionale superiorità cinese nella lavorazione della porcellana, il tutto combinato con la nota cultura e tradizione dell'estremo oriente relativa alla scrittura a mano ed alla pittura (la scrittura a mano in Cina è considerata una separata forma di arte). Il risultato: opere d'arti mai viste prima, sculture di porcellana dipinte e ricoperte di caratteri cinesi, come la scultura dell'infante riprodotta nella foto di questo articolo. Ma nonostante un'esperienza di questo tipo, così soddisfacente e intensa, che di solito accade una sola volta nella vita, il maestro non perse il suo spirito controcorrente e così, nonostante tutti gli sforzi compiuti dalle autorità cinesi per trattenerlo, egli decise di trasferirsi finalmente in America nel 2013, per intraprendere una nuova sfida nel nuovo mondo. Dopo appena pochi mesi, di base a San Francisco, gli fu concessa la residenza permanente artistico in soli tre mesi e specificatamente per gli straordinari risultati conseguiti nel campo dell'arte. Lo scorso settembre 2015 il maestro si è poi trasferito a New York a iniziato a lavorare come insegnante presso The Art Students League of New York. Prima del nostro commiato, ho fortunatamente avuto la possibilità di fare la domanda che mi interessava di più di: "Maestro, perché fa cio’ che fa?". Dritto al punto. La sua risposta è incredibilmente semplice e profonda: "Scolpire mi dà gioia e divertimento. Quando lavoro su mie creazioni mi sento bene, e la felicità vera e’ quando sono in grado di plasmare il mio lavoro esattamente come ho immaginato nella mia mente. Una brutta giornata è quando vado al mio studio e non posso esprimermi attraverso la scultura. E a volte non c'è semplicemente nulla si può fare al riguardo ". Al momento il maestro Cimarelli - come ci ha evidenziato - e’ ancora in una fase in cui sta analizzando assorbendo le emozioni e le riflessioni che New York gli sta infondendo, in cerca di ispirazione. Ma quando ci salutiamo stringendoci la mano essendo l'intervista finita, maestro Cimarelli accenna un sorriso guardandomi intensamente. So che qualcosa già gli frulla per la testa, per cui non perdo l'occasione di fargli promettere che ci farà sapere quando inizierà a lavorare alla sua prima opera concepita a New York. Non vediamo l'ora. Ciao maestro. Per contenuti ulteriori, fotografie e video per favore controllate i siti n Internet www.livein-style.it e www.evomedia.us , e le pagine Facebook.
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Art Room
by Giovanna Repossi
Rotella l’eclettico
Architect, born in Catanzaro in 1963, he lives and works in Milan. He comes from a historic family of creative minds: grandma was a fashion
designer, his father was architect, uncle Mimmo Rotella and internationally renowned artist. Thanks to this humus, Fabio grew up in an environment full of stimuli and can cultivate his passion for applied arts in its different facets. After graduating in architecture in Rome, he obtains a Master at the Domus Academy in Milan in 1988/1989. From 1990 to 1995 he collaborated with the Atelier Mendini as coordinator of architectural, design and event projects. His experience together with Alessandro Mendini also enabled him to further develop a transversal approach and multifaceted creativity, as well as to relate the design of large buildings to small objects. He also acquires experience in art direction with major brands such as Swatch, Alessi, Bisazza, and others. In 1996 he founded in Milan the "Studio Rotella", a creative factory that deals with architecture, interior design and consulting for companies. The architectural projects are wide-ranging and always refer to eco-compatibility and ethical issues, such as the theme park "The Garden of Religions and Dialogue" in Gibellina, the "New Airport of Calabria", the Municipal Theatre and the promenade of Soverato. In 2015 the Sudio won the tender for a "City Tower", 300 meters high with spaces dedicated to offices, luxury apartments and a hotel. In addition, the Studio is implementing several architectural projects in China, where it opened a head-office in 2013 in the famous 751 D.
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Architetto, nato a Catanzaro nel 1963, vive e lavora a Milano. Proviene da una storica famiglia di creativi, la nonna stilista di moda, il padre architetto, lo zio Mimmo Rotella artista di fama internazionale. Grazie a questo humus, cresciuto in un ambiente pieno di stimoli, coltiva la sua passione verso le arti applicate nelle sue diverse sfaccettature. Dopo la Laurea in architettura a Roma, consegue un Master alla Domus Academy di Milano nel 1988/1989. Dal 1990 al 1995 ha collaborato con l'Atelier Mendini come coordinatore di progetti di architettura, design ed eventi. L‘ esperienza con Alessandro Mendini gli ha permesso inoltre di sviluppare ulteriormente un approccio trasversale e poliedrico della creatività e di rapportarsi dalla progettazione di grandi architetture fino ai piccoli oggetti, inoltre acquisisce esperienze di direzione artistica con importanti brand come Swatch, Alessi, Bisazza, ed altri. Nel 1996 fonda a Milano lo "Studio Rotella" una factory creativa che si occupa di architettura, interior design e consulenze per aziende. I progetti di architettura sono di ampio respiro e sempre riferiti all’eco compatibilità e attenti a temi etici, come il parco tematico “ll Giardino delle Religioni e del Dialogo“ a Gibellina, il “Nuovo Aereoporto della Calabria“, il Teatro Comunale e il Lungomare di Soverato. Nel 2015 Lo Studio vince la gara per una Torre “City Tower” alta 300 metri con all’interno spazi dedicati ad uffici, appartamenti di lusso e un Hotel. Inoltre lo Studio sta realizzando diversi progetti di architettura in Cina, dove ha aperto una sede nel 2013 nel famoso 751 D. Park di Pechino, tra cui il
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progetto di un Eco Park di 15.ooo mq con all’interno un Museo tematico e varie architetture eco friendly. Lo Studio Rotella si occupa anche di interior design progettando spazi come la sede della Banca Sella a Biella, gli uffici della McDonald’s a Milano, il “Museo Italia” presso il National Museum of Cina a Pechino, appartamenti e Ville private come le penthouse del Palazzo Armani a New York, ville all’interno del St George's Hill di Londra. Non ultimi i progetti riferiti a Hotel, ristoranti, gallerie d’arte come l’Hotel Poma a Milano, il ristorante Mudec all’interno del Museo delle Culture a Milano, la Red Art Gallery a Dalian in Cina e altri progetti internazionali pensati per trasmettere una forte personalità estetica affiancata ai concetti del benessere. Rotella disegna oggetti ed arredi per diverse Aziende come Swatch, Venini, Slide, Toy Watch, Bisazza, Benetti, Buzzi&Buzzi,Lam 32, MLG vetro di Murano, Slide, Huber e altri. Dai concetti fondanti la filosofia dello studio nasce la R collection: una collezione di design auto prodotta firmata da Fabio Rotella dallo stile contemporaneo, poetico e meditativo composta da arredi, oggetti, tessuti, carte da parati, corpi illuminanti, superfici decorative in marmo, mosaici in pietra, parquet, realizzati con materiali naturali eco ideali, di altissima qualità, lavorati sapientemente dalle mani di artigiani italiani, un prodotto che riscopre in pieno il concetto di Made in Italy tanto richiesto nel mondo. Fabio Rotella inoltre collabora con importanti brand internazionali quali Heineken, Breil, Citroen, Coca-Cola, D&G, Fiat, McDonald’s; è direttore creativo di alcune Aziende per le quali cura l'immagine e disegna prodotti, come Benetti, Fuda marmi, Gruppo Huber Cisal, realizza e coordina eventi artistico-culturali, partecipa a diverse mostre nazionali ed internazionali; infine si occupa del coordinamento di workshop per alcune scuole di design come lo IED E la Domus Academy, ottiene a Pechino una cattedra in qualità di Visiting Professor n presso la Beijing Univerity of Architecture.
Park in Beijing, including the design of a 15.ooo sqm Eco Park, with inside a thematic museum and eco-friendly architecture. Studio Rotella is also involved in interior design and plans projects such as the headquarters of Banca Sella in Biella, the McDonald's offices in Milan, the "Museo Italia" at the National Museum of China in Beijing, apartments and private villas as the penthouse of Palazzo Armani in New York, villas in the St George's Hill in London. Last but n ot least the projects related to hotels, restaurants, art galleries such as the Hotel Poma in Milan, the Mudec restaurant inside the Museum of Cultures in Milan, the Red Art Gallery in Dalian in China and other international projects designed to transmit a strong aesthetic personality flanked to the wellness concepts. Rotella designs objects and furniture for several companies such as Swatch, Venini, Slide, Toy Watch, Bisazza, Benetti, Buzzi & Buzzi, Lam 32, MLG Murano glass, Slide, Huber and others. From concepts supporting the basis of the study philosophy is the R collection: a collection of car design produced signed by Fabio Rotella contemporary, poetic and meditative style, composed of furniture, objects, fabrics, wallpaper, lighting fixtures, decorative surfaces in marble, stone mosaics, parquet made with ideal eco natural materials of very high quality, expertly worked by the hands of Italian artisans, a product that rediscovers the full concept of the “made in Italy” as required in the world. Fabio Rotella also collaborates with leading international brands such as Heineken, Breil, Citroen, Coca-Cola, D & G, Fiat, McDonald's; he is creative director of a number of companies for which he is responsible for the branding image and designs products such as Benetti, Fuda marbles, Huber Cisal Group and coordinates artistic and cultural events. He also participated in several national and international exhibitions. Finally he deals with the coordination of workshops for some design schools such as IED and the Domus Academy. In Beijing he holds a chair as Visiting Professor at the Beijing University of Architecture.
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Art Room
Buorgiorno Ceramica
by Bruno Petronilli
Are 37 of the cities that 3 al June 5, 2016 Good morning host Ceramics (www.buongiornoceramica.it), a long traveling party of creativity and art that will envelop of colors, glazes, shapes and sculptures the historical centers of Italy, but also museums, ateliers, workshops and gardens. From early morning into the night more than 300 public events: concerts, tours, exhibitions, tours, with tastings, live works, workshops, exhibitions, shopping art. Then DJ sets in the studio, aperitifs with the master, meetings, debates. Testimonial of this long "march" creative historical and most innovative makers masters, young designers and artists. Stages cult ones in the kilns where Minks with Incandescent on Friday night between flashes of fire and languages will kick off the event. Good morning Ceramic comes from the idea of making the public aware of the world that revolves around the production of art and craft ceramics in Italy: a fascinating world but far from the spotlight, where every day the clay takes shape, is worked by expert hands and forged lathe, it decorated, glazed, dried and then baked, one or more times, with different styles and techniques that depart from tradition to defile himself with innovative methodologies and contemporary aesthetics. Behind the object
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Sono ben 37 le città che dal 3 al 5 giugno 2016 ospiteranno Buongiorno Ceramica (www.buongiornoceramica.it), una lunga festa itinerante della creatività e dell’arte che avvolgerà di colori, smalti, forme e sculture i centri storici d’Italia, ma anche musei, atelier, laboratori e giardini. Dal primo mattino a notte fonda più di 300 eventi aperti al pubblico: concerti, visite guidate, mostre, percorsi con degustazioni, opere live, laboratori, esibizioni, shopping d’arte. Poi dj set negli atelier, aperitivi col maestro, incontri, dibattiti. Testimonial di questa lunga “marcia” creativa maestri storici e makers più innovativi, giovani designer e artisti. Tappe cult quelle nelle fornaci dove con Visoni Incandescenti nella notte di venerdì tra bagliori e lingue di fuoco prenderà il via la manifestazione. Buongiorno Ceramica nasce dall'idea di fare conoscere al pubblico il mondo che ruota attorno alla produzione della ceramica artistica e artigianale in Italia: un universo affascinante ma lontano dai riflettori, in cui quotidianamente l'argilla prende forma, viene lavorata da mani sapienti e forgiata al tornio, viene decorata, smaltata, essiccata e infine cotta, una o più volte, con svariati stili e tecniche che partono dalla tradizione per contaminarsi con metodologie innovative e con l'estetica contemporanea. Dietro all'oggetto d'uso o all'opera d'arte ceramica c'è quindi un
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mondo formato da grandi maestri e storiche botteghe e manifatture, artisti, designer, ma anche makers - quella della stampa 3d in argilla è infatti una delle più interessanti sperimentazioni in questo ambito - che mescolano nel loro lavoro altissime competenze e una grande passione. Con Buongiorno Ceramica invita artigiani e artisti della ceramica italiana ad aprire al pubblico le porte di questi luoghi di lavoro, a mostrare il processo produttivo, a scoprire cosa c'è concretamente dietro a un oggetto in ceramica. E l'aspetto straordinario di questa scoperta - che riesce sempre a stupire e conquistare - è che i quattro elementi fondamentali della ceramica sono la terra, il fuoco, l'aria e l'acqua, uniti naturalmente al saper fare e alla creatività di artisti e artigiani. Il viaggio nelle città della ceramica (sono 37 i comuni italiani riconosciuti "di antica tradizione ceramica" dal Ministero dello Sviluppo Economico come Albisola Superiore, Albissola Marina, Ariano Irpino, Ascoli Piceno, Assemini, Bassano del Grappa, Burgio, Caltagirone, Castellamonte, Castelli, Cava de' Tirreni, Cerreto Sannita, Civita Castellana, Deruta, Este, Faenza, Grottaglie, Gualdo Tadino, Gubbio, Impruneta, Laterza, Laveno Mombello, Lodi, Mondovì, Montelupo Fiorentino, Napoli, Nove, Oristano, Orvieto, Pesaro, San Lorenzello, Santo Stefano di Camastra, Sciacca, Sesto Fiorentino, Squillace, Urbania, Vietri sul Mare) ci mostra come quest’arte sia inscindibilmente legata alla storia, all’economia e alla cultura dei territori e come su di essa si riflettano i tratti caratteristici e distintivi dei luoghi in cui vengono create. Botteghe e laboratori sparsi in tutto il territorio italiano appartengono a coraggiosi imprenditori che sono i custodi di tradizioni e segreti che ancora oggi si tramandano in diversi casi di generazione in generazione e rappresentano l’intelligenza e la cultura creativa che sono il vanto della realtà italiana. Il connubio di cultura della tradizione e propensione verso l’innovazione è il leitmotiv di tutte le città della ceramica, che essendo custodi della cultura ceramica hanno una naturale predisposizione verso il rinnovamento artistico. “Con il progetto Buongiorno Ceramica” ci racconta Stefano Collina, Presidente di AiCC “i protagonisti sono proprio i ceramisti delle nostre città della ceramica, puntando i riflettori sulla nostra tradizione ma anche sull’innovazione e compiendo un passo decisivo per riavvicinare il grande pubblico alla ceramica artistica e artigianale, felicissima sintesi del saper fare, della storia e della cultura italiane. Dopo il successo della prima edizione, Buongiorno Ceramica è un evento che anche altri paesi stanno guardando con molta attenzione e non escludo che n in un futuro possa nascere un simile format a livello europeo”.
of use or ceramic art work are therefore a world formed by great masters and historical workshops and factories, artists, designers, but also makers - that of 3D printing in clay is in fact one of the most interesting experiments in this field - which mix in their work high skills and great passion. With Buongiorno Ceramica invites artisans and artists of Italian ceramics to open the doors to the public of these workplaces, to show the production process, to find out what is actually behind a ceramic object. And the great thing about this discovery - that always manages to surprise and conquer - is that the four basic elements of the ceramics are earth, fire, air and water, combined course to know-how and creativity of artists and craftsmen. The trip to the pottery town (there are 37 recognized Italian municipalities "of ancient ceramic tradition" by the Ministry of Economic Development as Albisola, Albissola Marina, Ariano Irpino, Ascoli Piceno, Assemini, Bassano del Grappa, Burgio, Caltagirone, Castellamonte, Castelli , Cava de 'Tirreni, Cerreto Sannita, Civita Castellana, Deruta, Este, Faenza, Grottaglie, Gualdo Tadino, Gubbio, Impruneta, Laterza, Laveno Mombello, Lodi, Mondovi, Montelupo Fiorentino, Naples, Nine, Oristano, Orvieto, Pesaro, San lorenzello, Santo Stefano di Camastra, Sciacca, Sesto Fiorentino, Squillace, Urbania, Vietri sul Mare) shows us how this art is inextricably linked to the history, economy and culture of the territories and how they reflect on it the characteristic features and badges of the places in which they are created. Workshops and laboratories scattered throughout the Italian territory belong to the brave entrepreneurs who are the custodians of traditions and secrets that still handed down in several cases generation to generation and representing intelligence and creative culture that are the pride of the Italian reality. The cultural blend of tradition and trend toward innovation is the leitmotif of all the pottery town, that being guardians of ceramic culture have a natural inclination towards the artistic renewal. "With the Hello Ceramics" project he says Stephen Hill, President of AiCC "the protagonists are just the potters of our pottery town, putting the spotlight on our tradition but also innovation and taking a decisive step closer to the general public art and craft ceramics, happy synthesis of know-how, history and Italian culture. After the successful first edition, Hello Ceramics is an event that other countries are watching very carefully and do not exclude that in the future may be born a similar format at the European level ".
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Art Room
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by Susanne Capolongo edit by Giovanna Repossi
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La vita è un mistero Kengiro Azuma è un filosofo della vita che ha adottato la scultura come forma espressiva del proprio pensiero. Sovente si sofferma a riflettere e abitualmente conclude così il suo discorso: la vita è un mistero. Questa frase racchiude tutta la saggezza e la ricerca artistica del grande Maestro. Nato in Giappone nel 1926 giunse a Milano nel 1956, grazie a una borsa di studio all’Accademia di Brera, per seguire le lezioni di Marino Marini, di cui divenne assistente e impareggiabile amico. Le sculture di Azuma sono la perfetta fusione tra la filosofia zen e la contemporaneità, ha al suo attivo numerose opere pubbliche sia in Italia sia all’estero, è presente in importanti musei internazionali.
Kengiro Azuma is a life philosopher who expresses his thoughts through
Il tuo è un lavoro contemplativo, una scenografia sinfonica del silenzio. Dove risiede la tua fonte d’ispirazione? Da sempre ricerco il senso della vita, perché, per me, la vita è un continuo mistero. Pensiamo di aver capito tutto e poi ci rendiamo conto di non aver capito niente. Non possedere materialmente niente vuol dire essere profondamente ricco.
Yours is a contemplative work, a symphony of silence scenography.
Nelle tue sculture ci sono sempre due elementi contrapposti. Che significato hanno gli opposti? Fulcro centrale delle mie sculture sono gli opposti : liscio e ruvido, concavo e convesso, vuoto e pieno. Io penso che nella mia scultura ci sia una filosofia universale e non come tanti pensano solo orientale. La vita è un costante alternarsi di elementi contrapposti: pace e guerra, dopo la pace segue una guerra e viceversa. Esiste il bianco ed esiste il nero, l’uomo e la donna, il vuoto e il pieno, il nord e il sud, il grande e il piccolo, l’amore e l’odio, e così via. Non intendo dire che il vuoto è meglio del pieno, che il bianco è positivo e il nero negativo, tutto è complementare, nulla può esistere senza il suo opposto. L’importante è mantenere sempre l’equilibrio in ogni cosa.
In your sculptures there are always two opposing elements.
sculpture. Often he pauses to reflect, thus concluding the speech: Life is a mystery - here lies all the wisdom and artistic research of a great ma-
ster. He was born in Japan in 1926, moved to Milan in 1956 thanks to a scholarship at the Accademia di Brera. He was a student of Marino Marini, of whom he became assistant and incomparable friend. Azuma’s sculptures are the perfect fusion of Zen philosophy and of contemporaneity. He counts several public works in Italy and abroad and he is featured in important international museums.
Where does your inspiration come from? Since always I have been looking for the meaning of life, because, for me, life is an ongoing mystery. We think we have it all figured out, and then we realize that we have not understood anything. Not physically owning anything means being deeply rich.
What meaning do they have? Opposites are the cornerstones of my sculptures: smooth and rough, concave and convex, empty and full. I think that in my sculpture there is a universal philosophy, and not only Eastern, as many think. Life is a constant alternation of opposing elements: peace and war, after the peace follows war and vice versa. There is white and there is a black, there is the man and there is the woman, the emptiness and fullness, north and south, large and small, love and hate, and so on. I do not mean that the vacuum is better than fullness, that white is positive and the negative black, everything is complementary, nothing can exist without its opposite. The important thing is to keep your balance in everything.
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Art Room
Among your many sculptures the shape of the drop is recurrent, why? Because the drop is a perfect shape: from the sky it goes to the ground, it evaporates and returns to the sky, like the cycle of life. It is born, it descends from the gutter, in a moment goes to the ground and then disappear, often we cannot even see it as is almost invisible, however, it exists in its entirety, so perfect, unique, each time different. Your works are titled MU or YU, what does this mean? Mu means empty, Yu means full. Being empty means you are always ready to receive. Everything has its opposite. The only thing that does not have an opposite is God, God is absolute and unique. None of us can know whether God existence is true or not. But each person must believe! And belief is strictly personal, as well as absolutely critical. What is the meaning of existence in your opinion? The nature, we are part of nature, we do not copy nature but are part of nature. Today humanity is moving toward a precipice, if we do not decide to reverse course, this can only worsen. Man should be re-educated, should be taught a new way of living and we should do it starting from children. We must live for the "spirit" not for consumerism. We must live for nature, with nature, in the nature.
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Tra le tue numerose sculture la forma della goccia è ricorrente, perché? Perché la goccia è una forma perfetta: dal cielo va verso la terra poi evapora e ritorna al cielo, come il ciclo della vita. Nasce, scende dalla grondaia in un attimo va verso la terra e poi scompare, spesso non riusciamo neanche a vederla è quasi invisibile, però esiste nella sua completezza, così perfetta, unica, ogni volta diversa. Le tue opere si intitolano MU e altre volte Yu, cosa significa? Mu vuol dire vuoto, Yu vuol dire pieno. Essere vuoto vuol dire che sei sempre pronto a ricevere. Qualsiasi cosa ha il suo opposto. L’unica cosa che non ha un opposto è Dio, Dio è assoluto e unico. Nessuno di noi può sapere se è vero o non è vero che Dio esiste. Ogni persona però deve credere! l soggetto del credere è strettamente personale. Credere è assolutamente fondamentale. Quale è il senso dell’esistenza secondo te? La Natura, noi siamo parte della natura, noi non copiamo la natura siamo parte della natura. Oggigiorno l’umanità sta andando verso un precipizio, se non decide di invertire la rotta non può che peggiorare. L’uomo dovrebbe essere rieducato, bisognerebbe insegnare un nuovo modo di vivere e bisognerebbe farlo iniziando dai bambini. Dobbiamo vivere per lo “spirito” non per il consumismo. Dobbiamo vivere per la natura, con la natura, nella natun ra.
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n. 33
aprile 2016
edizioni · bimestrale · anno 7 - nº 33 - aprile 2016 · Euro 10,00 · Poste Italiane s.p.a Spedizione in Abbonamento Postale - 70%
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