RIVISTA ANSPI N° 2 2007

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26/03/2007

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Lettere

Quando i ragazzini riempivano gli Oratori Caro Direttore, ho acceso casualmente la tv quando Pippo Bando stava pontificando contro il Papa, elogiato dalla Ventura e osannato dalla platea. Sono rimasto indignato dalla superficialità con cui si pretendedi strumentalizzare a religione, solo quando fa comodo. Detestabile certo il fatto di Catania, ma cosa avrebbe risolto l'accenno del Papa o la sospensione della festa di sant'Agata? E perché lo stesso Baudo non ha sospeso la propria trasmissione, in segno di protesta? C'è solo un modo serio e valido di far riferimento alla religione cristiana: quello di puntare sui suoi valori. Quando i ragazzini riempivano le chiese e gli oratori, imparavano a rispettare il prossimo, e certe cose non succedevano. Ora ci sono altri maestri e altri ritrovi, dove si impara non a pregare, ma a bestemmiare; non ad amare e rispettare il prossimo, ma a fare i bulli, i prepotenti; non a dominarsi ma a drogarsi. Se ci si ferma solamente agli effetti, senza andare alla radice, i risultati, purtroppo, saranno sempre peggiori. Padre Aurelio Cimadom Riva del Carda (Tn)

Anspi Oratori e Circoli

Benevento ringrazia i cori parrocchiali

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Il Comitato Provinciale dell'Anspi di Benevento, con il Patrocinio del Comune di Benevento, nell'ambito dell'evento "Natale azzurro", il 17 dicembre scorso ha organizzato, presso la Basilica di S. Bartolomeo, la II Rassegna dei cori delle parrocchie affiliate all'Anspi. Un evento che ha visto la partecipazione di oltre 16 corali della diocesi di Benevento, con l'esibizione di bambini, ragazzi, giovani e adulti che ogni domenica animano le Celebrazioni Eucaristiche e i momenti spirituali comunitari. Il Centro Studi Educativo Musicale dell'Anspi, ha come scopo quello di aiutare i giovani a maturare un senso critico che da una parte li metta al riparo delle mode e dall'altra li aiuti a intervenire creativamente con proposte innovative ed autentiche.

POSTA I ricordi sono: capelli bianchi del cuore, talvolta tanto bianchi da indurre a voler ricordare i tanti giorni trascorsi all'oratorio. E' stata la casa aperta, calda, accogliente di generazioni di sandanielesi, ed è ancora oggi ciò che è ricordo di uno spazio di vita, è ricordo dell'oratorio, luogo di preghiera, di giochi come del "monopoli", le figurine, il ping-pong, con le palline che pagava il parroco. C'erano pure le piccole tentazioni del dia-volo. In tempi particolarmente difficili è stata una scialuppa di salvataggio dove il parroco non lasciava mai nessuno a riva. L'ancora di salvezza alla quale noi ragazzi ci aggrappavamo nei momenti di bisogno, di difficoltà e di crisi. Erano quegli anni diffìcili e delicati per noi ragazzi inseriti in una società disfatta da una guerra perfino fratricida e alla ricerca di una nuova identità e di nuovi più solidi valori. Quel parroco ci ha insegnato a restare in piedi anche nelle avversità della vita, ha reso i nostri cuori sensibili alla compassione per coloro che cadevano, ci ha insegnato i valori sui quali fondare la fede, la fiducia, il senso dell'onestà e del dovere. Ci faceva capire che non si poteva e non si doveva essere nemici di nessuno. Il ricordo toma al presente, ed è strano come al giorno d'oggi stupisca tutto ciò che è positivo, tutto ciò che risveglia in noi qualche sentimento un po' sopito, presi come siamo ad andare di corsa, a soffermarci raramente sul -vero significato che in questo momento stiamo vivendo, a non osservare profondamente niente e nessuno. Il mondo dei giovani, per salvarsi, deve frequentare l'oratorio, vera sana scuola di vita, per essere affidati nelle mani di persone che sanno ancora riconoscere i più alti valori della vita. Rimani nei ricordi dolce, affabile amico parroco, negli indimenticabili giorni trascorsi all'oratorio.

Antonio Danesi (S. Daniele Po)

Centenario a Ravenna per i salesiani Con un ricco pro gramma d'iniziative religiose, culturali e artistiche, 1 Salesiani di Ravenna celebrano per tutto il 2007 il centenario della loro presenza in città. "Rilancia re un messaggio di speranza educativa alla città" è il senso dell'iniziativa, incorag giata da un messaggio invia to per l'occasione dal Retto re Maggiore, don Pascual Chàvez, con l'invito ad "aiu tare i giovani a scoprire la bellezza e la bontà della vi ta". Chiamati a Ravenna nel 1907 dall'arcivescovo Pa squale Morganti, già allievo di don Bosco a Torino, la co munità salesiana ravennate è formata attualmente da cinque sacerdoti e dal coa diutore Sergio Barbiere, alla parrocchia di periferia dei Santi Simone e Giuda. "La presenza secolare dei sa lesiani spiega l'arcivescovo di Ravenna Cervia Giuseppe Verucchi è ancor og gi garanzia di continuità e ducativa, feriale e quotidia na, specialmente attraverso l'oratorio, punto di riferi mento per la pastorale gio vanile della diocesi. Vivere l'educazione dei ragazzi e dei giovarli, nella vita di tut ti i giorni come "cosa del cuore", è un servizio non so lo alla famiglia e ai genitori, ma anche alla società, come dimostrano anche i fatti di cronaca e dello sport, che mostrano giovani violenti e non più formati". "Il proble ma oggi gli fa eco il direttore dei Salesiani, don Ivano Bicego è che i giovani sono disponibili all'educazione, anzi la cercano, mentre sono gli adulti che fanno acqua da tutte le parti". Il centenario è stato aperto dal cardinale Esilio Tonini e dall'arcive scovo Verucchi. In questo i tinerario si inseriranno an che la giornata diocesana dei cresimandi (18 marzo), la festa dei preadolescenti delle case salesiane dell'Emilia Romagna (25 marzo), la Gmg diocesana (31 marzo) e un convegno nazionale (19 ottobre) su "I giovani tra star bene e star male".


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