Flexible stone. Nuovi percorsi del design litico

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Flexible stone

nuovi percorsi del design litico

Dipartimento di Architettura di Ferrara Corso di laurea in Design del prodotto industriale

Laboratorio di Product Design I A.A. 2012-13



Dipartimento di Architettura di Ferrara Corso di laurea in Design del prodotto industriale

Laboratorio di Procuct Design I A.A. 2012-13 Raffaello Galiotto Vincenzo Pavan Veronica Dal Buono Davide Turrini



Quaderno della didattica | Teaching Book

p. 7 Un secolo di design litico in Italia. Ricostruire il contesto del progetto contemporaneo A century of Italian Stone Design Tracing the context of contemporary projects Davide Turrini

p. 13 Stone Design, un percorso di formazione Stone Design, a teaching path Veronica Dal Buono

p. 17 Flexible Stone. Nuovi percorsi del design litico Flexible Stone Raffaello Galiotto Vincenzo Pavan

p. 33 Elaborati degli studenti Students’ final products

p. 55 Partners


Davide Turrini


Un secolo di design litico in Italia. Ricostruire il contesto del progetto contemporaneo

Il passaggio dal XIX al XX secolo è epocale, non solo per i mutamenti politici, economici e sociali che fa registrare, ma anche per le trasformazioni che investono la civiltà tecnologica e produttiva. Ciò è particolarmente evidente nel settore manifatturiero italiano, per certi versi ritardatario rispetto alle dinamiche di avvento dell’industrialesimo già vissute da altri paesi europei come la Gran Bretagna e la Germania nella seconda metà dell’Ottocento. In tale scenario anche il comparto di trasformazione dei materiali lapidei, sviluppato principalmente nelle aree estrattive venete e toscane, vive profonde modificazioni: l’impiego delle tecnologie meccaniche e degli strumenti ad aria compressa supporta sempre più le lavorazioni manuali; inoltre l’utilizzo degli utensili al diamante consente di perfezionare e velocizzare le operazioni di taglio e fresatura. Tutto ciò ha ricadute importanti sulle dinamiche del lavoro e sull’organizzazione della produzione; d’altra parte, dall’inizio del Novecento, il contributo delle cattedre di plastica decorativa e di scultura nei regi istituti e nelle accademie di belle arti di molte città italiane, è notevole nel formare non più soltanto scultori, ma anche maestranze tecniche specializzate ed esperti artigiani che possano innalzare il livello qualitativo della produzione corrente. Così, progressivamente e con grande frequenza, i laboratori lapidei artigiani si ampliano, aggiornandosi dal punto di vista tecnologico, e la pratica del modellare la pietra secondo disegni riconducibili a repertori tipologici ripetibili, più o meno sistematizzati, acquisisce connotazioni di carattere industriali; essa si diffonde in applicazioni di esterni e d’interni, nella realizzazione di elementi architettonici, di particolari decorativi, di fontane, vasche, scale e balaustre, targhe, insegne e mostre commerciali, oggetti d’uso qualificati dal punto di vista formale, lampade, piedistalli e basamenti. Tra la fine degli anni ’20 e gli anni ’50, pietre e marmi trovano un impiego ampio e consistente in tutto il Paese, nell’architettura d’interni e nella produzione di arredi, complementi e oggetti d’uso. Emblematica in proposito è l’opera di importanti progettisti come Giovanni Muzio, Franco Albini e Carlo Mollino. Il rapporto tra la cultura nazionale artistica e artigianale e la produzione industriale diventa sempre più stretto: a manifestare un chiaro intento programmatico in tal senso sono gli scritti di Giò Ponti sulle pagine di Domus o nel volume La casa all’italiana pubblicato nel 1933 e, come dimostrano gli allestimenti navali e commerciali di Gustavo Pulitzer Finali realizzati a partire dal 1925, i livelli di qualità tecnica e formale raggiunti in alcune applicazioni specialistiche dei marmi sono notevolissimi. La metà degli anni ’60 rappresenta il momento di avvio di un importante dibattito teorico-critico sulle possibilità di rinnovamento 7


del design litico che porta rilevanti ricadute in termini produttivi e commerciali per tutti gli anni ’70 e gli anni ’80, fino alle realizzazioni contrassegnate da veri e propri marchi del design in pietra come Skipper, Up & Up, Casigliani, Ultima Edizione e Primapietra. Centrale per questo fenomeno è l’esperienza culturale e operativa di Officina, che nasce a Pietrasanta, ma si sviluppa in una prospettiva di contatti internazionali in cui si intrecciano le storie personali di Erminio Cidonio - a capo della sede apuo-versiliese della multinazionale dei lapidei Henraux per tutti gli anni ’60 - con quella di artisti, designer, galleristi e critici militanti come Pier Carlo Santini. Nel contesto che si delinea a partire dalle sperimentazioni di Officina prendono avvio singoli percorsi progettuali, più o meno fertili, ma in ogni caso di importantissimo valore, come quelli di Angelo Mangiarotti, Mario Bellini, dei Castiglioni e di Tobia Scarpa, che portano a consistenti risultati in termini di innovazione formale e tecnologica del prodotto in pietra e che ancora oggi rappresentano un riferimento metodologico e operativo per le ricerche presenti e future sul design dell’oggetto litico. La sedimentazione delle fervide sperimentazioni sviluppate per tutti gli anni ’80 nelle esperienze del design minimalista dei ’90, consegna infine all’attualità dei materiali lapidei una molteplicità di approcci progettuali e di declinazioni produttive: se infatti, per il design litico, il passaggio dalle arti decorative all’industria all’inizio del Novecento non significa un superamento totale di una realtà in favore dell’altra, ma un continuo processo di andata e ritorno tra dinamiche ideative e produttive sempre compresenti, così anche in apertura del nuovo millennio marmi e pietre assumono configurazioni formali e costruttive che si muovono costantemente tra arte, artigianato e piccola industria; tra produzione manuale, assistita, parzialmente o totalmente automatizzata; tra “artigianato anonimo”, totale controllo autoriale del progetto o creatività di equipe. Quella del design litico italiano è insomma una storia sfaccettata, problematica e di lungo periodo, che non è mai stata ricostruita in modo sistematico; essa attraversa la modernità e arriva fino all’oggi caratterizzandosi per la straordinaria ricchezza di opere e di autori, nonché per la molteplicità di aspetti peculiari, per certi versi contraddittori, rispetto ai quali un bilancio complessivo deve ancora essere scritto. Chi scrive in queste pagine, operando da tempo all’Università di Ferrara con progetti di ricerca specifici, intende ricostruire un quadro critico di tale storia, che possa contestualizzare le recenti esperienze di innovazione del prodotto lapideo, condotte a partire dalle più aggiornate tecnologie di lavorazione e motivate dalle più attuali istanze culturali e di mercato. 8


Alberto Clementi calamai in marmo, 1943

Enzo Mari vaso della serie Paros produzione Danese, 1964

Ettore Sottsass divano Agra, produzione Up & Up per Memphis, 1982

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A century of Italian Stone Design Tracing the context of contemporary projects

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Turning from the 19th to the 20th century was a crucial passage not only for political, economical, and social revolutions, but also for the transformations involving technological and productive civilization. This is particularly remarkable in Italian manufactory, somehow behind time in comparison to the industrial dynamics already experienced by other European countries such as Great Britain and Germany in the second half of the 19th century. In this scenario the domain of the stone materials manufactures significantly changed as well, being developed in particular in Tuscany and Veneto, next to the main quarries: the use of mechanical technology and of pneumatic implements was sustaining manual operations always more; in addiction diamond-equipped tools made cutting and milling quicker and more precise. This had important consequences on the organization of production and workforce; moreover the tenures in Decorative Art and Sculpture in royal institutes or Fine Arts accademie contributed at the beginning of the 20th century to train not simple sculptors, but technical specialists and expert artisans able to improve the productive quality of that time. In this way, artisanal stone workshops became bigger and more technologically updated, while the practice of shaping stone with repeatable models from typological repertoires, more or less systematized, acquired industrial characteristics; it developed in interior and exterior employments, in the construction of architectonical elements, decorative details, fountains, pools, staircases and banisters, commercial plaques or banners, lamps, pedestals and bases. Between the 1920s and the ‘50s, stones and marbles were widely and considerably employed throughout the country, in interior architecture and in the production of complement furniture and everyday objects. The work by relevant designers as Giovanni Muzio, Franco Albini, and Carlo Mollino was very representative of this phenomenon. The relationship between artistic and artisanal Italian culture and the industrial production got closer and closer: this was testified by Giò Ponti’s writings on Domus or in the book La casa all’italiana published in 1933, and by the commercial and naval settings Gustavo Pulitzer Final created starting from 1925, where the technical quality in some specific marble applications reached extremely remarkable levels. The middle ‘60s represented the starting point of an important theoretical and critical debate about the possibility of renovating stone design, having notable commercial and productive consequences for all the ‘70s and ‘80s till the creation of stone-specialized brands as Skipper, Up&Up, Casigliani, Ultima Edizione, and Primapietra. A central cultural and operative experience in this context is Officina, born in Pietrasanta but developed on an international scale thanks to the


contacts that Erminio Cidonio, at the head of the Versilian seat of the stone multinational Henraux in the ‘60s, personally weaved with artists, designers, art dealers, and radical critics as Pier Carlo Santini. In the context so delineated, starting from Officina experimentations numerous individual paths developed, more or less fertile, but anyway of great value, as the ones by Angelo Mangiarotti, Mario Bellini, the Castiglionis, and Tobia Scarpa. They led to significant results in terms of formal and technological innovation of the stone products and still nowadays represent a methodological and operative reference for current and future researches on stone design. These fervid experimentations developed for the entire ‘80s and their sorting out in ‘90s minimalist design have produced the current multiplicity of projecting approaches and productive variations of the stone materials: if the transformation of decorative arts into industrial production at the beginning of the 20th century hadn’t been so radical but rather a to-and-fro between the two tendencies, similarly in the starting years of the new millennium marbles and stones are used in formal and constructive configurations that constantly move among arts, handcrafts, and little industry; among handmade, assisted, and partially or totally automatic production; between “anonymous manufactory”, team creativity or total control by a single author. The history of Italian stone design is consequently multifaceted, problematic and to be seen in a long-term perspective, but it has never been traced back in a systematic way; it has overtaken modernity being characterized nowadays by an extraordinary richness in works, author, and peculiar and somehow contradictory aspects, a summary of which is yet to be written. The author of these pages has worked for a long time at the University of Ferrara on specific research projects and wants to recollect a critical scenario of this history, in order to contextualize recent innovative experiences about the stone product, that are activated thanks to the most recent manufacturing technologies and driven by the latest commercial and cultural instances.

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Veronica Dal Buono


Stone Design un percorso di formazione

Sei anni di vita per un insegnamento indirizzato a sviluppare un tema didattico originale, possono essere pochi quanto una misura già considerevole. Non sono molti se si pensa di aver incontrato un numero sufficiente di discenti che conosca quindi interpreti, valorizzi e metta in pratica con professionalità una particolare disciplina, a sua volta divulgandola. Sono invece un tempo sufficiente per soffermarsi a riflettere sul lavoro svolto osservandone i risultati, nel momento in cui il percorso didattico è stato dedicato al rapporto tra una materia singolare come la pietra e il progetto. In tal percorso “progetto” non è solo disegno e proposta di un “artefatto” ma è anche il programma di un iter di conoscenza, nella consapevolezza che siano entrambi da alimentarsi con continuità. Il Laboratorio di Product design I, tenuto da Raffaello Galiotto e Vincenzo Pavan presso il Corso di laurea in Design del prodotto industriale nell’A.A. 2012-2013, con la collaborazione di Davide Turrini e della scrivente, ha focalizzato la propria attenzione formativa sul progetto di artefatti in pietra. Un tema non consueto nella didattica, complesso, aperto alle sfide della tecnologia contemporanea e dell’ambiente. L’ingresso del Design Litico per la prima volta in una disciplina d’insegnamento universitario, eredita una cultura di conoscenza e linguaggio che già fortemente negli anni precedenti ha connotato un parallelo insegnamento all’interno del Corso di laurea in Architettura ferrarese. Per cinque anni consecutivi (dall’A.A. 2007-08), già Alfonso Acocella, Vincenzo Pavan e Davide Turrini, avevano affermato il Laboratorio di Costruzioni in pietra, con la collaborazione costante di Marmomacc-Verona Fiere. Un corso opzionale caratterizzante le discipline del quinto anno di Architettura, ove il messaggio di riabilitazione e riattualizzazione dello “Stile litico” nel progetto contemporaneo ha trovato attenzione e interesse da parte di numerosi studenti susseguitisi negli anni. Nel tempo si è affrontata la conoscenza e progettazione di spazi e ambienti abitati dall’uomo, attraverso il filtro del materiale pietra: paesaggi, città, edifici, spazi espositivi, strutture... Si approda oggi alla scala del design, affrontando la progettazione di oggetti d’uso, artefatti per interni ed esterni, elementi modulari, rivestimenti. L’itinerario proposto quest’anno si innesta in un percorso pluriennale di esplorazione del tema litico, avviato non solo con l’inserimento nelle politiche formative dell’Università, ma anche attraverso la rete internet ove, dal 2004, è attivo il canale comunicativo Architetturadipietra.it, ideato e coordinato da Alfonso Acocella e che ha dato vita, oltre all’originale Blog, al progetto “Lithospedia - Interior design”, un repertorio e catalogo digitale che raccoglie collezioni di prodotti 13


realizzati in pietra sia storici che contemporanei, schedandoli e inserendoli in racconti di più ampio respiro. Negli anni il “sapere” di Architetturadipietra è andato a integrarsi e costituire il nucleo fondativo delle attività del Laboratorio MD Material Design, struttura di ricerca e didattica del Dipartimento di Architettura dell’Università di Ferrara al quale i docenti di Product Design I afferiscono. L’esperienza didattica qui sintetizzata amplia tale ricerca e tenta di individuare ambiti progettuali d’innovazione. Nel processo d’ideazione e formazione del prodotto di design, ci si è interrogati sul ruolo e significato affidato al materiale e alle tecniche di produzione. La pietra, la soluzione configurativa, il volume nello spazio, non sono elementi indipendenti bensì, fondendosi e valorizzandosi reciprocamente, divengono portatori della consistenza stessa dell’artefatto. È sembrato importante porre gli allievi, sin dal primo istante, di fronte alla scelta del litotipo, della materia specifica con cui lavorare, per esprimere, infine, il progetto attraverso i caratteri peculiari della materia che lo sostanzia. Il Corso, svoltosi in forma di atelier condiviso, ha sviluppato un’attività intensa e concentrata nel tempo, con modalità simili agli ambienti professionali di lavoro e al contempo ricercando una solida costruzione teorica; attraverso la presenza dei progettisti e la collaborazione con le aziende, è stato interfacciato il tessuto produttivo coinvolgendolo nel progetto. La formazione si è svolta in forma corale, corroborata dalla connessione tra didattica e ricerca quale strumento per garantire la collaborazione fra competenze e saperi, il coordinamento fra diversi settori di conoscenza e competenza. Un processo importante nell’ottica di consolidare una scuola giovane, il Corso di laurea in Design ferrarese, che cerca di costruirsi a partire dalla identità della propria comunità scientifica, con continuità didattica rispetto allo sviluppo di certe tematiche, compenetrando le indispensabili competenze tecnicooperative con la capacità critica e la trasmissione di idee e visioni. Il momento progettuale di Product Design I si conclude con l’allestimento di una mostra dei risultati didattici, ideata per costituire un bilancio sull’anno di corso e una suggestione di partenza per impegnarsi a proseguire su questa strada.

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Stone Design a teaching path

Six years of life for an original theme of teaching may be few as a considerable measure. Few, thinking to have met a sufficient number of learners who can then interpret, develop and put into practice the discipline. Instead, are a sufficient time to pause and reflect on the work done by observing the results, while the trail was dedicated to the relationship between the material Stone and the design project. In this sense, “project” is not only design and proposal for a new “thing” to be placed on the market, but it’s also the program of a process of knowledge to feed continuously. Product Design I, A.A. 2012-13, held by Raffaello Galiotto and Vincenzo Pavan, Degree course in Industrial Design, in collaboration with Davide Turrini and me, has focused its attention on designing products in Stone. It is not the first course about Stone in our Department. For five consecutive years (from A.A. 2007-08), Alfonso Acocella, Vincenzo Pavan and Davide Turrini, had claimed the Laboratory of Construction in Stone, with collaboration of Marmomacc - Verona Fiere. After addressing the design of everything related to spaces inhabited by man - landscapes, cities, buildings, exhibition spaces, facilities - it arrives today at the product design scale, presenting everyday objects, artifacts for interiors and exteriors, modular elements, coatings. The route proposed is engaged in a multi-year approach to the topic of Stone Design: the communication web-channel architetturadipietra. it, conceived and directed by Alfonso Acocella, declines the project “Lithospedia - Interior design”. In the form of a digital catalog, in fact, contains collections of stone products both historical and contemporary; Architetturadipietra founded the core of Lab MD Material Design, teaching and research structure of the Department of Ferrara and which teachers of Stone Design refer. The teaching experience summarized here extends this research and attempts to identify areas of “innovation”. The training was provided in an intense and concentrated time, similar to the expectations of professional practice and at the same time building a solid theoretical thought, through the presence of the designers, critical theorists and collaboration with external companies. This experience is important in order to consolidate a young school, the Degree course in Ferrara, which tries to build itself from the identity of her scientific community, giving continuity of teaching certain subjects, transmitting ideas and visions. The design moment of Product Design culminates in an exhibition of the final students projects, a balance on the year and a suggestion to continue on this path.

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Raffaello Galiotto Vincenzo Pavan


Flexible stone Nuovi percorsi del design litico

Fino a pochi anni or sono una attenzione limitata è stata riservata dal design di prodotto ai materiali lapidei. Non sono certo mancanti negli anni 60 -70 del secolo scorso esempi eccellenti di prodotti litici ad opera di alcuni maestri, così come negli anni ’80 si sono registrati significativi tentativi da parte di alcune aziende del settore lapideo di dar vita a collezioni di prodotti di design. Ciò tuttavia è avvenuto senza che si producesse un follow-up capace di trascinare almeno una parte del comparto lapideo nella fortunata scia del design italiano di quel periodo. Le ragioni del loro mancato decollo del design litico nei decenni successivi sono da attribuire a diverse cause e circostanze. Principalmente alla incapacità del mondo produttivo di concepire ed elaborare efficaci strategie innovative in senso tecnico e di linguaggio, mirate alla trasformazione dei materiali lapidei in prodotti seriali di alta qualità e prezzo contenuto. Capaci quindi di competere con le performances offerte da materiali leggeri, malleabili e facilmente lavorabili che si imponevano sul mercato internazionale. La produzione lapidea, sempre più attestata sull’edilizia e sull’arredo di interni, non sembrava attrarre i designer più capaci e creativi, e neppure le scuole di design che pur iniziavano a diffondersi nell’ultimo scorcio di secolo nei principali centri manifatturieri e nei bacini produttivi del paese. Oggi la situazione lascia intravedere percorsi diversi grazie alla introduzione sul mercato di moderni strumenti informatizzati di progettazione, come i programmi di renderizzazione tridimensionale, e di lavorazione dei materiali litici, come le macchine a controllo numerico, le quali consentono di realizzare prodotti inediti sotto il profilo formale e funzionale. Si aprono quindi nuove prospettive di produzione seriale robotizzata, quasi totale, analogamente ai prodotti confezionati con i materiali “più docili”. A prima vista ciò sembrerebbe condurre alla probabile scomparsa dei saperi e delle capacità artigianali che hanno in passato conferito alla pietra le qualità di eccellenza che l’hanno resa materiale privilegiato nell’architettura e nell’arredo d’interni. La pietra in realtà, in quanto materiale dotato di qualità differenziate e caratteristiche irripetibili, necessita che sia mantenuta viva la cultura millenaria che ha accompagnato il suo impiego. Richiede dunque una capacità complessiva di comprendere la natura del materiale e le sue diverse qualità fisico-meccaniche, di scoprirne le potenzialità nascoste di resa tattile e formale, e di conoscere le infinite opportunità offerte dallo sterminato catalogo globale dei litotipi.

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IL PERCORSO DIDATTICO Il nuovo spazio che oggi si apre al design litico presuppone di rifondare le basi cognitive e metodologiche necessarie al suo sviluppo, innanzitutto nella fase di formazione della figura del designer. Con questo obiettivo il Corso di Laurea in Design del Prodotto Industriale del Dipartimento di Architettura dell’Università di Ferrara si è dato come tema per l’A.A. 2012-2013 il progetto con materiali litici. Flexible Stone, come abbiamo titolato il Corso, è finalizzato in primo luogo a trasferire agli studenti del secondo anno una consapevolezza critica sull’impiego di questi materiali nel progetto contemporaneo di design. Contestualmente cerca di attivare un reciproco scambio tra studenti e aziende del settore in grado di creare un circuito virtuoso che aiuti entrambi nella formazione professionale e nella crescita. La prima fase formativa ha preso le mosse dall’analisi delle caratteristiche geologiche e delle categorie petrografiche e merceologiche dei principali litotipi italiani, per selezionare in un secondo momento dei materiali su cui focalizzare la ricerca e impostare il progetto. La ricerca petrografica, affiancata da lezioni frontali su indirizzi culturali, linguaggi, ed esperienze di qualità prodotti nell’architettura e design litici contemporanei, ha portato alla identificazione di un gruppo di litotipi particolarmente interessanti per i contenuti, per la dislocazione geografica e quindi per l’accessibilità agli studenti del Corso. La fase successiva, del contatto diretto con i materiali, è avvenuta nelle visite effettuate collettivamente ad alcune aziende dei bacini marmiferi più importanti, territorialmente limitrofi al Dipartimento. Le visite alle cave e ai laboratori hanno permesso di prendere conoscenza dei processi estrattivi e di trasformazione dei materiali, fino all’esperienza percettiva diretta con campioni di pietre diverse lavorati dagli studenti stessi all’interno di una scuola di formazione specializzata. Sulla base di queste conoscenze ed esperienze sono state messe a fuoco alcune categorie di prodotti su cui iniziare il progetto, dagli arredi interni-esterni a componenti architettoniche a oggetti d’uso,a elementi componibili e di rivestimento ecc.. I temi scelti, ciascuno abbinato a un litotipo, hanno portato gli studenti ad approfondire differenti problematiche legate alle caratteristiche dei singoli materiali e quindi misurarne la congruità con le opzioni progettuali da loro proposte e a esplorarne eventuali qualità estetiche nuove. Parallelamente è stato avviato un corso di progettazione 3D con il software Evolve di Altair per dotare gli studenti del bagaglio tecnico necessario a generare superfici e solidi da trasferire alle lavorazioni a 18


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controllo numerico. Particolarmente importanti durante la fase di progetto i contatti degli studenti con le aziende di estrazione e lavorazione mirati a generare dei prototipi degli oggetti in corso di studio. Grazie ad essi si è pervenuti al gradino finale del percorso didattico, ossia alla verifica, attraverso la prototipazione, del raggiungimento degli obiettivi del progetto e della capacità del controllo degli aspetti tecnici, funzionali, ergonomici ed estetici. La disponibilità da parte di alcune aziende, particolarmente interessate a sperimentare indirizzi innovativi, ha consentito di iniziare la realizzazione di numerosi prototipi. A completamento dell’iter didattico il Corso ha avviato due esperienze comunicative. La prima all’interno del Dipartimento consistente nella mostra dei progetti, corredati da disegni, modelli e video, che sarà allestita a Palazzo Tassoni nel mese di luglio. La seconda a fine settembre negli spazi culturali INSIDE della 48° Marmomacc presso Veronafiere dove saranno esposti i prototipi litici prodotti dalle aziende partner, affiancati dalla documentazione graficavideo di tutti i progetti del Corso. Ci auguriamo che questa intensa esperienza didattica inneschi un interesse reale e sviluppi fecondi legami tra due mondi, formazione e produzione, che necessitano di alimentarsi reciprocamente su un terreno, come quello dei materiali litici, particolarmente ricco di potenziale culturale ed economico ancora da esplorare e disvelare.

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Flexible stone

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Until a few years ago very limited attention was given to design of products using stone materials. Excellent examples of stone products, the works of several masters, can certainly be found coming from the nineteen sixties and seventies just as in the nineteen eighties there were significant attempts by some companies in the stone sector to create collections of design products. This, however, took place without generating a follow-up capable of drawing at least part of the stone sector into the successful season of Italian design during that period. Several causes and circumstances can be assigned as reasons for this lack of success by stone design in subsequent decades. Several causes can be assigned as reasons for this failure of stone design to take off. The principal cause was the inability of the production world to conceive and enact effective and innovative technical and linguistic strategies to transform stone into high quality serial products at low prices, able to compete with the performances offered by the lightweight, malleable and easily processed materials that dominated the international market. Stone products, increasingly concentrated in the construction industry and interior décor, seemed unable to attract the best and most creative designers. Not even in the design schools which started being founded during the last part of the century in the country’s main manufacturing and production zones. Today the situation offers a glimpse of different future paths, thanks to the introduction of modern computerized design tools, such as threedimensional rendering programs, and to stone processing tools, such as CNC machines, which can create formally and functionally innovative products. New prospects are opening up for almost totally robotized serial production, quite like those used with products made using “more docile” materials. At first glance this would seem to lead to the disappearance of the handcrafting skills and know-how that, in the past, have given stone those qualities of excellence that made it the privileged material for architecture and interior decor. But in reality stone, being a material with differentiated qualities and unique characteristics, needs to maintain all of this accompanying millenary culture. There is a need for a broad capacity to comprehend the nature of the material and its different physical-mechanical qualities, to discover its hidden tactile and formal potential and to know the infinite opportunities offered by the practically unlimited global catalogue of types of stone.


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THE EDUCATIONAL PATH New spaces now opening up to stone design require reestablishment of the cognitive and methodological bases behind its development, especially when forming the figure of the designer. It is with this objective that the Master’s Degree in Industrial Design, offered by the Faculty of Architecture of the University of Ferrara, chose design with stone materials as its theme for the 2012-2013 academic year. Flexible Stone, the title we gave to the Course, aimed primarily at giving second year students critical awareness of the use of these materials in contemporary design projects. At the same time it strove to create a mutual exchange situation between students and companies in this sector to create a virtuous circle, helping both in their professional training and in their growth. The first phase of training began with a study of the geological, petrographic and merchandising characteristics of the main Italian types of stone. This was followed by a selection of materials on which to focus research and organize the project. Petrographic research, flanked by lectures on culture, language and quality experiences in the field of contemporary stone architecture and design, identified a group of types of stone of particular interest for their content, geographic locations and for their accessibility to the students in the Course. The next phase, with direct contact with the materials, occurred in group visits to several companies in the most important marble basins, geographically proximate to the site of the Faculty. Visits to quarries and processing plants helped the students become cognizant of the processes for quarrying and transforming these materials. It also led to direct perceptive experiences with various samples of stone, processed by the students themselves in a specialized training institute. Several product categories with which to initiate the project were brought into focus by this knowledge and experience. These ranged from elements of interior-exterior design to architectural components, from everyday objects to modular components and covering systems, etc. The themes that were chosen, each combined with one type of stone, led the students to investigate different problems tied to the characteristics of individual materials, measuring their compatibility with the design options proposed for them and exploring eventual new esthetic qualities. At the same time the students followed a course in 3D design using Evolve software by Altair to equip them with the technical ability to generate surfaces and solids that could then be transferred to CNC 26


machines. Particularly important, during design phases, were contacts between students and quarrying and processing companies aimed at creating prototypes of the objects under study. It was thanks to these contacts that the final step of the educational experience was achieved: verifying, by prototyping, the achievement of project goals and the ability to control technical, functional, ergonomic and esthetic aspects. The willing participation by several companies, particularly interested in testing innovative directions, led to the construction of many prototypes. The academic process of the Course was completed by initiating two communications experiences. The first, inside the Faculty, consisted of an exhibition of the projects accompanied by drawings, models and videos to be staged in Palazzo Tassoni during July. The second will take place at the end of September in the INSIDE Cultural Section of the 48th Marmomacc at the Veronafiere fairgrounds. Here the stone prototypes produced by the partner companies will be exhibited, flanked by graphic-video documentation of all the projects in the Course. It is our hope that this intensive learning experience triggers real interest and generates fruitful bonds between these two worlds – education and production – which need mutual feedback in a sector, that of stone materials, that is exceptionally rich in cultural and economic potential that has yet to be explored and revealed.

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elaborati degli studenti students’ final products


Giovanni Manzoli Samuele Segat Pietra di Vicenza

Bericut Snail

Bericut Crocodile

Bericut Seagull

Bericut Armadillo

Bericut Turtle

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Bericut Bericut è un sistema modulare di pareti autoportanti che parte dalla volontà di dare un impiego all’ampia percentuale di materia prima che, durante la lavorazione, viene di norma scartata. È molto economico poichè sfrutta dimensioni standardizzate, macchinari di uso comune, richiede pochissimi step di lavorazione e può essere ricavato anche da blocchi fallati, infiltrati e di scarto di lavorazione di altri prodotti.

Bericut is a modular system of selfsupporting walls that starts from the desire to use that wide percentage of raw material which, during industrial processing, is normally discarded. It is very economical as it uses standardized sizes, commonly used machinery, requires minimal processing steps and can be obtained also by flacky blocks and by the waste of other products’ process.


Enrico Pasi

Marmo Calacatta

Compositio Compositio è il risultato di una ricerca formale che vuole unire, esaltandole, le qualità del marmo Calacatta con la volontà di risvegliare il bambino che è in ognuno di noi attraverso una composizione di forme geometriche da scomporre e ricomporre, che può avere secondi usi. dimensioni 160x160x160 mm

Compositio is the result of a formal research that want to combine and exalt the quality of the marble Calacatta with the desire to awaken the child in each of us through a composition of geometric shapes by decomposing and recomposing, which can have seconds uses. size 160x160x160 mm

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Travertino di Siena

Dynamic Surface Dynamic è una composizione di blocchi in Travertino di Siena, che vanno a formare una parete autoportante per spazi interni ed esterni, percorsi espositivi e allestimenti.

600

Belinda Hajdini

Dynamic is a composition of Travertine blocks of Siena, which form a self-supporting wall for indoor and outdoor spaces, exhibition routes and events equipment.

450 550

A

B

A

B

B

A

B

A

A

B

A

B

B

A

B

A

B A

Schema di disposizione dei conci Layout pattern of the segments

Disposizione a rilievo a scacchiera sul retro Disposition chessboard relief on the back

Disposizione senza spigoli sporgenti sul fronte Pattern without protruding edges on the front 36

Disposizione a “onda“ “Wave” disposition


Nembro Rosato

En Rose La Rosa è da sempre simbolo di femminilità e delicatezza. Dalle tonalità del Nembro Rosato e dalle curve della Venere del Botticelli, nasce En Rose, progetto che desidera esaltare la cura del corpo che ogni donna dovrebbe avere. The rose color has always recalled the idea of femininity. “En Rose” project was born from the Nembro Rosato marble nuances and the curves of “Venus” by Botticelli. This project celebrates the importance of body care.

1840

Cervellati Gaia Marasti Amalia

900

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Stefania Capuzzo Irene Cocchi

Enlightening stone Il progetto si concentra sulla scorza, lo scarto della pietra serena caratterizzato da superficie irregolare. Comprende un dissuasore e una panchina.

Pietra Serena

The project focuses on the bark, the waste product of the Serena characterized by a fitful surface. It includes a bollard light and a bench.

1000

205

95째 250

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Lorenzo Salmi Serena Saponaro Eleonora Zanus Marmo di Carrara

Heseeto, Hear See Touch La pietra scopre la musica. Un innovativo incontro che dona espressione all’eterna unicità del marmo: la tecnologia si sposa con l’eleganza della classicità. Un exciter utilizza il marmo come membrana di un altoparlante, amplificando un segnale audio. La pietra acquisisce così la capacità di parlare creando stupore nell’utente.

The stone turns out to music. An innovative meeting which gives expression to the eternal uniqueness of marble: technology is combined with the elegance of classical antiquity. An exciter uses the marble as the membrane of a loudspeaker, amplifying the audio signal. Thus, stone acquires the ability to speak by creating wonder in the user.

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Edoardo Sattin

Marmo di Carrara

Iconoclasta#1 Il tema progettuale vede l’utilizzo del basamento della lampada “Arco“ come elemento strutturale ed iconico, esteso all’ambito puramente funzionale del reggilibri. The topic of the project considers the use of the “Arco” lamp base as a structural and iconic element, extended to the mere functional use of the bookend.

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Marmo Arabescato di Carrara

Culla della vita Partendo dalle lavorazioni artigianali e industriali applicate al marmo Arabescato di Carrara abbiamo creato un oggetto di design di forte impatto formale ed emozionale. La materia si plasma e diventa organica, fluida e pulita. Un vaso che accoglie più cavità dove ognuna di esse è metaforicamente scolpita dalla massa dell’oggetto in riposo.

Starting from the artisanal and industrial applied to the marble of Carrara Arabescato we have created a design of formal and emotional impact. The material is shaped and becomes organic, fluid and clean. A pot that welcomes more cavities where each is metaphorically carved by the mass of the object at rest.

150

Luca Barbieri Ivan Saavedra

200

750

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Nicolò Marchioni

Libreria Zeta

Marmo di Carrara

Il marmo di Carrara da sempre è stato utilizzato per creare grandi opere strutturali. Con quest’oggetto ho voluto far risaltare le sue caratteristiche cioè la grande capacità alla compressione e il suo alto peso, che con la gravità che si trasforma in forza.

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Carrara marble has always been used to create huge structural works. With this bookcase I wanted to exalt its peculiarities: its great ability for compression and its high specific weight which, thanks to gravity, becomes weight force.


Silvia Morelli Federico Stampini Marmo Chiampo Grolla

Moody_Chaise Longue Moody è una chaise longue realizzata in Chiampo Grolla. I punti di forza del progetto sono gli studi ergonomici e il lavoro formale effettuati per ridurre al minimo l’impiego di materiale, aumentando i vuoti. Tutto ciò unito alle moderne tecnologie di lavorazione per realizzare un prodotto che sia punto di incontro tra artigianalità e design industriale.

Moody is a Chaise Longue made in Chiampo Grolla. The strengths of the project are ergonomic studies and formal work carreied out to minimize the use of materrial, increasing the gaps. All this combined with modern processing technologies to create a product that is meeting point between craftsmanship and industrial design.

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Carlotta Cerchier Greta Negrelli Ceppo di Grè

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Natural Falls Natural Falls è un’esperienza sensoriale che riavvicina alla natura. Fluendo attraverso le cavernosità del Ceppo di Grè, l’acqua crea l’effetto di una cascata. Il difetto diviene pregio. Natural Falls is a sensorial experience who makes get closer to nature. Flowing through the Ceppo di Grè porosity, water makes a falls effect. Flaw gets into preciousness.


Alessandra Bimbatti Ilaria Mori

Nociste e Pestone Set da cucina in Marmo Chiampo Paglierino: schiaccianoci e mortaio con pestello-mattarello. Entrambi sfruttano il peso del litotipo.

Marmo Chiampo Paglierino

40

80

Marble Chiampo Paglierino kitchen set: nutcracker and mortar with pestle that can be used like a rolling pin. Weight is their strength.

50

120

ø30

220

ø150 220

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Chiara Letizia Perito Giorgia Bersan Marmo Rosso Verona

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Roha Il progetto nasce con il fine di sfruttare al massimo la capacità del marmo Rosso Verona di stimolare sensazioni di calore e sensualità grazie alle sue gradazioni cromatiche che, accostate ai giochi di luce e trasparenze derivanti dal design del box doccia, contribuiscono a creare una forte carica emotiva.

The project is created with the aim to maximize the ability of the marble “Rosso Verona” to stimulate a feeling of warmth and sensuality thanks to its tonal gradations that, pull over to the plays of light and transparency resulting from the shape of the shower, help to create strong emotions.


Gian Luca Silvestrini Matilde Trentin Trachite Euganea

Stone Drop Piatto doccia incassato nel pavimento che valorizza la naturale disposizione circolare dei due tipi di trachite, unendola all’idea di una goccia che crea increspature concentriche. Shower tray inserted in the floor which valorize the natural and circular disposition of two kind of Trachyte, connecting it with the idea of a drop which creates concentric ripples.

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Pietro Millosevich Lucrezia Donati Travertino di Siena

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Three Three nasce integralmente dall’idea di minimizzazione di costi e sprechi di materiale. Lo studio di una serie di incastri e forme complementari dà vita ad un gruppo di tre sedute da arredo urbano in travertino, caratterizzate dalla semplice resa ergonomica di un comune parallelepipedo.

Three rises every inch from the idea of costs and material waste minimization. Studies on dovetails and complementary shapes give life to three kind of travertine seats of urban furniture, characterized by the simple ergonomic expression of a common parallelepiped.


Giuseppe Lucia Alessandro Pileri

Urban Seduta per esterni realizzata tramite taglio a filo diamantato e fresatura a controllo numerico. Il design ottenuto sfrutta l’uniformità di colore e la compattezza del litotipo impiegato, la Pietra Serena.

Pietra Serena

900

600

Outdoor bench made using diamond wire cutting and CNC milling. The design exploits the obtained color uniformity and compactness of the lithotype employed, the Pietra Serena.

1800

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Adey Fichera Carmela Giannella Pietra Serena

Vasca in pietra Serena La vasca da bagno dal design semplice ed originale si ispira alla chaise longue di Le Corbusier. Per la progettazione sono state analizzate le posizioni piÚ comode durante il relax: il risulatato è una vasca dalle curve morbide sia interne che esterne. Il materiale utilizzato è il litotipo spagnolo Azul Bateig, caratterizzato da un colore grigio sfumato di azzurro.

2200

50

580

510

450

1830

The bathtub has a simple elegant and minimal design which was inspired by the chaise longue of the latest Le Corbuiser. For the design of the bathtub we have studied the positions of relax: the outcome resulted in a tub with soft curves inside and outside. The material used is Azul Bateig, a beautiful stone from the quarries of southern Spain.


Leonardo Gravili Dario Bellintani

L’idea di un camino a bioetanolo nasce dalla traslucenza che il Bianco Carrara acquista se lavorato a spessori sottili e avvicinato a una fonte luminosa. Grazie a questo combustibile il marmo non si opacizza e si può godere di una fiamma dovunque senza una canna fumaria. La facile lavorabilità permette di ottenere una forma tridimensionale, restituendo il valore e la dignità al Bianco Carrara.

The idea of a bio-ethanol fireplace comes from the translucency that the material acquires if worked in thin thickness and approached to a light source. Thanks to this fuel the marble doesn’t tarnish and the user is allowed to enjoy a fire anywhere without a chimney. Easy workability enables to conceive a tridimensional shape, restoring valor and dignity to White Carrara Murble.

152

473

Marmo di Carrara

Vela

500

51


Nicola Malachin Matteo Verza Trachite Euganea

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Walking Stones Analizzando le proprietà della Trachite Euganea si è arrivati ad una soluzione nata dal suo contesto di origine e dalla sua elevata aderenza. Il progetto divide un elemento circolare in due parti corrispondenti a due usi: una vasca idromassaggio per il relax e una pedana rotante per l’attività motoria.

Analyzing the properties of the Trachite Euganea we arrived at a solution born out of its original context and its high grip. The project divides a circular element into two parts corresponding to two uses: a whirlpool bath for relaxation and a rotating platform for physical activity.


Omar Azzalini Celeste Volpi

Yi bèi Il progetto consiste in un doppio lavandino in Pietra di Vicenza. Costituito da un unico pezzo, il prodotto può essere ricavato solo da alcuni blocchi di scarto che presentano una particolare bicromia. Yi béi è inoltre ideato per essere disposto in centro stanza, e per questo utilizzabile a 360° gradi.

Pietra di Vicenza

The project consists of a double sink in Vicenza stone. Made of a single piece, the product can be made only from some scrap blocks that have a particular duotone. Yi béi is also designed to be placed in the center of the room, and for this reason is used to 360 degrees.

360

984

1200

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partners


Pibamarmi Lithos Design Laboratorio Morseletto Marmi Faedo Marmi Serafini Trachite Euganea Arredo di Pietra Marini Marmi Santamargherita Testi Fratelli Altair, software Evolve Centro Servizi Marmo Scuola d’Arte Paolo Brenzoni Con la collaborazione di MARMOMACC Mostra internazionale di marmi design e tecnologie International trade fair for stone design and techonology www.architetturadipietra.it


Pibamarmi inizia la sua attività nel 1967. Oggi l’azienda interpreta i valori della contemporaneità promuovendo una radicale innovazione del prodotto in pietra naturale, che si sviluppa in stretta sinergia con la più alta cultura internazionale di architettura e di design. Da tempo infatti il brand di Chiampo opera in collaborazione diretta con progettisti quali Michele De Lucchi, Manuel Aires Mateus, Hikaru Mori e Philippe Nigro, realizzando collezioni di elementi per l’ambiente bagno, di tavoli e sedute, di superfici architettoniche per pavimentazioni e rivestimenti. Tra il 2008 e il 2013 De Lucchi, Alberto Campo Baeza, Snøhetta e Grafton Architects firmano per l’azienda progetti sperimentali di design espositivo in pietra, realizzati in occasione delle edizioni del Marmomacc di Verona e dei Saloni di Milano. “Creatività nel segno della naturalità” è l’assioma attorno al quale Pibamarmi costruisce il suo percorso di innovazione; la pietra, rispettata e valorizzata nelle sue qualità strutturali ed estetiche più semplici e vere, intesa come elemento terrestre e primigenio, è così di volta in volta ripensata in funzione di una relazione diretta con gli altri elementi della natura: l’aria, l’acqua, la luce.

Pibamarmi Via Fabbrica 8 36072 Chiampo (VI) tel. +39 0444 688775 info@pibamarmi.it www.pibamarmi.it

Pibamarmi started its activity in 1967; today the company interprets the values of contemporary age promoting a radical innovation of the stone product, which is developed in a strict synergy with the most refined international projecting culture in design and architecture. The company has been working, indeed, in a direct and osmotic relationship with architects and designers as Alberto Campo Baeza, Michele De Lucchi, Hikaru Mori, Philippe Nigro, Snøhetta and Grafton Architects, indicating themes of common interest derived from the instances of the contemporary man and experimenting previously unseen formal and material solutions for the manufacturing of objects, furnishing elements and architectural surfaces in stone. “Creativity through naturalness” is the axiom on which Pibamarmi is building its own path of reinterpretation of the contemporary stone product: natural stone, valorised in its most simple structural and aesthetical qualities, conceived as a terrestrial, solid and primary element without age, is re-thought each time in function of its direct relationship with other basic elements: water, air, light.

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È la passione di due giovani fratelli, Claudio e Alberto Bevilacqua, che fa nascere Lithos Design sull’onda dell’esperienza di un’azienda di famiglia che vanta 30 anni di storia. È l’incontro con il designer Raffaello Galiotto che imprime il marchio estetico all’azienda. Lithos Design produce dal 2007 rivestimenti e partizioni modulari in pietra naturale, realizzati per creare superfici di design industriale rese uniche dalla naturale irripetibilità di ogni materiale. Ogni modello nasce all’interno del laboratorio aziendale attraverso prove e correzioni: così come i padri piegavano la durezza della pietra con amorevole fatica per darle forma, oggi Lithos Design plasma la tecnologia per entrare in massima sintonia con la pietra e svelarne la bellezza più nascosta. Una storia ancora giovane ma densa di ardore, di idee chiare e di quell’autentico spirito imprenditoriale fatto di duro ed entusiasmante lavoro. Oggi Lithos Design è riconosciuta come una delle aziende più innovative nel mercato del design litico, conta su un team di lavoro giovane, preparato e customer-oriented, e su un entusiasmo crescente confortato dai risultati e dall’apprezzamento del mercato internazionale. E guarda avanti, sempre più avanti. È una bella storia italiana quella di Lithos Design.

LITHOS DESIGN srl Via Del Motto, 25 36070 San Pietro Mussolino (VI) tel. +39 0444 687301 info@lithosdesign.com www.lithosdesign.com 58

The passion of two young brothers, Claudio and Alberto Bevilacqua, lies behind the creation of Lithos Design on the strength of the experience of a family-run business boasting 30 years of history. The encounter with designer Raffaello Galiotto marked the company’s styling brand. Since 2007 Lithos Design produces modular partitions and coverings in natural stone, industrial design surfaces rendered unique by the natural unrepeatability of each material. Each model is devised in the company’s laboratory, where the idea is developed through tests and trials: as fathers bent the hardness of natural stone to shape it with loving effort, today Lithos Design plies technology to achieve a perfect marriage with stone and to reveal its most hidden beauty. The story of Lithos Design is still fresh, yet it is filled with eagerness, clear ideas and the authentic entrepreneurial spirit consisting of hard yet enthusing work. These days, Lithos Design is acknowledged as being one of the most innovative companies on the stone design market; it can rely on a young, well-prepared and customer-oriented staff, with growing enthusiasm thanks to the results achieved and the appreciation of the global market. And it continues to look forward, further and further afield. The story of Lithos Design is a beautiful Italian story.


La “bottega” Morseletto nasce nei primi anni del 1900 ad opera di Piero Morseletto, che impegna la sua capacità di scultore ed imprenditore nel creare una scuola in grado di ricavare ogni forma e lavorazione di ornato dalla Pietra dei colli Berici. Su tale materiale, per anni, sono convogliate le esperienze del laboratorio sino a raggiungere una potenzialità tecnica e produttiva tali da poter affrontare qualsiasi tema architettonico proposto. La ricerca sulle finiture e le tecniche di lavoro tradizionali si affinano negli anni, interessando non più la lavorazione della sola pietra o dei marmi locali, bensì estendendosi su tutti i marmi rari e/o pregiati (Pietra d’Istria, Marmo Pentelikon, Marmo Bianco Lasa... ). Vengono riscoperti e rivitalizzati i settori paralleli a quello tradizionale del lavoro lapideo, con ricerche ed applicazioni sugli intonaci antichi a base di calce (rasati e marmorini) o di stucco (spatolati), stucchi lucidi e decorativi, colori antichi, mosaici, sculture, riparazione e conservazione delle opere in pietra (pulitura, consolidamento e protezione), arredi in pietra per giardini, complementi per arredo interni. Il Laboratorio Morseletto fornisce assistenza tecnica agli architetti a partire dai rilievi in cantiere sino alla posa in opera.

Laboratorio Morseletto Via dell’Economia 97 36100 Vicenza - Italy tel. +39 0444 563155 morseletto@morseletto.com www.morseletto.com

The Laboratorio Morseletto (Morseletto “workshop”) was incorporated at the beginning of 1900 by Piero Morseletto, who used his skills as sculptor and entrepreneur to create a school that was capable of achieving every kind of shape and decoration working technique from the stone from the Colli Berici (the hills near Vicenza). The research on the finishes and the traditional working techniques became more refined over the years, no longer dealing with just the working of the local stone and marble, but rather extending to all kinds of rare and precious marbles (Istria stone, Pentelikon marble, White Lasa marble, etc.), mainly in special works. The Laboratorio Morseletto has its own quarries of Vicenza stone (white, yellow and grey) and Istria Orsera stone. Moreover, the sectors parallel to the traditional marble work have been rediscovered and revitalised, with research and applications on: floors in the Venetian, antique style (Terrazzo), various plaster techniques (satin lime, crock and lime, marble plasters “marmorini” and “spatolati”), polished and decorative stuccos, antique colourings, mosaics, sculptures, conservation repair of stone works (cleaning, consolidation and protection), stone furnishing for gardens, interior furnishing complements. The Laboratorio Morseletto provides technical assistance to architects from the site survey through to the installation work. 59


La Marmi Faedo continua la tradizione della lavorazione del marmo iniziata da oltre cent’anni. È specializzata nella lavorazione di varie tipologie di marmi (giallo d’Istria, bianco p. rosso Aetc) ma il fiore all’occhiello della Marmi Faedo è il marmo Grolla, materiale in esclusiva della Faedo . Il marmo “GROLLA” viene escavato nella vallata di Cornedo-Valdagno nell’unica cava esistente e di proprietà della famiglia stessa. Il bacino dal quale si escava questo marmo, copre un’area autorizzata di 150.000mq. Il marmo Grolla è un marmo di storiche tradizioni; come è possibile riscontrare nella visita di monumenti storici, il marmo Grolla adorna basamenti e colonne di piazza dei Signori a Vicenza sin dal 1400. Dotato di caratteristiche tecnico-meccaniche straordinarie, il marmo Grolla è particolarmente adatto all’utilizzo per gli esterni, infatti, non essendo gelivo viene utilizzato anche in paesi molto freddi, non invecchia perché non è intaccato dagli agenti atmosferici, non è intaccato dalla salsedine marina, non ha imbibizione e sulla superficie viene eseguita la fiammatura lavorazione molto adatta per gli esterni soprattutto piazze, marciapiedi. È proprio grazie alle caratteristiche tecniche che la produzione di marmi Faedo spazia dalle facciate ventilate, alle incollate alle pavimentazioni esterne che fornisce e posa da molti anni con provata esperienza.

Marmi Faedo srl Via Monte Cimone, 13 36073 Cornedo (VI) tel. 0039 0445 953081 info@marmifaedo.com www.marmifaedo.com 60

Marmi Faedo has been operating in the marble excavation sector for many, many years, continuing the tradition started back in the nineteen sixties by the present generation’s grandfather, Angelo. The quarry, which is the property of FABA MARMI, is the only existing quarry from which the “GROLLA” marble is extracted. “GROLLA” is a recrystallised limestone, and it can therefore be termed marble. Thanks to its technical mechanical characteristics, it is particularly resistent to frost, atmospheric agents, and salt water.and is appropriate for the facing of buildings using the bonded or ventilated systems, as well as for external floor coverings. It is in public buildings that Grolla marble can reveal all its fascinating qualities, giving life to environments that combine great architectural merit with a warm atmosphere, thanks to the pink and beige nuances in the stone. Some important buildings, both in terms of their prestigious nature and the quantity have been realised in Grolla marble all over the world (in Russia, in the United States and in Asian countries).


Marmi Serafini nasce nel 2000 come azienda a conduzione familiare, e si è andata specializzando nella realizzazione di lavorati per l’edilizia e l’arredamento e l’esecuzione di progetti. Da oltre dieci anni lavora nel settore lapideo e si propone di interpretare il marmo con semplicità e raffinatezza, creando prestigiosi prodotti in una vasta gamma di materiali. Che siano pezzi unici dal design esclusivo o collezioni d’autore, il filo conduttore che lega la produzione Marmi Serafini è l’abilità nel dare forma a lavorati di notevole complessità esecutiva, capaci di soddisfare i clienti più esigenti e di rispondere alle esigenze di progetti di grande valore tecnico ed estetico. L’azienda ha investito molto in tecnologia di ultima generazione che, con il supporto di software evoluti, permette la lavorazione di superfici complesse e consente la realizzazione di manufatti di ogni tipo, anche di grandi dimensioni. Un gruppo giovane e ricco di idee completa il ritratto di un’azienda flessibile e vivace, che abbina creatività e servizio a semplicità e raffinatezza, valori fondamentali della filosofia Marmi Serafini Marmi Serafini was established in 2000 as a familiar firm, manufacturing cut to size products and projects. Since more than 10 years the firm has been operating in the sector by designing exclusive creations in a wide range of materials, with semplicity and elegance. Both unique pieces and design collections are tied by a thread, which is the ability to give shape to products of difficult execution. Furthermore, Marmi Serafini is specialized in meeting the requirements of the most demanding customers and the needs of every kind of project. The Company has invested a lot in the latest generation technologies. Supported by an advanced software, they allow to manufacture difficult surfaces and every type of products, even of large dimensions. The team is young, full of ideas and completes the portrait of dynamic Company, which combines creativity and service with semplicity and elegance, essential values of Marmi Serafini’s philosophy.

Marmi Serafini sas Via Castiglione, 5 Chiampo (VI) tel. 0444688771 info@marmiserafini.it www.marmiserafini.it 61


Trachite Euganea dal 1900, produce, da cava propria, e lavora la “Trachite ZOVONITE”, pietra veneta dei colli Euganei, adatta anche all’esterno nei climi freddi e piovosi, è protagonista del progresso e dell’innovazione nell’architettura e nell’arte delle più storiche città italiane, nei tradizionali impieghi per pavimentazioni urbane, nei grossi lavori di restauro e nelle prestigiose realizzazioni architettoniche. Le nostre fasi lavorative prevedono la produzione dei seguenti materiali: Edilizia Pubblica: pavimentazioni di piazze in lastre e “selici” tipo Venezia, fontane, arredo urbano, cordoli stradali, caditoie, rivestimenti facciate, restauri centri storici. Edilizia Privata: pavimentazioni interne ed esterne, scale, soglie, davanzali, caminetti, piani cucina. Edilizia di culto: arte sacra, monumenti, statue, cappelle funerarie. Progettazione: con il supporto dei più innovativi sistemi di disegno eseguiamo progetti sia bidimensionali che tridimensionali. Preventivazione: forniamo progetti chiavi in mano, comprensivi anche di eventuale trasporto e posa in opera. Show Room: disponiamo di una ampia sala mostra per permettere al cliente di toccare con mano il prodotto più idoneo alla proprie esigenze.

Trachite Euganea srl Via Cataio, 48 35036 Montegrotto Terme (PD) tel. +39 049 793435 info@trachiteeuganea.it www.trachiteeuganea.com 62

Trachite Euganea since 1900, specializes in supplying and manufacturing of stone “Trachyt ZOVONITE”, In the Euganei hills, that fits well in cold and rainy outside, is the protagonist of progress and innovation in architecture and art of the most historic cities Italian, in the traditional uses for paving urban restoration in large and prestigious architectural projects. Our working stages involving the production of the following: Public Buildings: paving slabs and squares with “Selici” like Venice, fountains, street furniture, curbs, drains, cladding facades, restored historic centers. Private Building: internal and external flooring, stairs, thresholds, window sills, fireplaces, kitchen worktops. Construction of worship: sacred art, monuments, statues and funerary chapels. Design: with the support of the most innovative design systems execute projects both bidimensional and tri-dimensional. Quotes: provide turnkey projects also include any transportation and installation. Show Room: we have a large showroom to allow the customer to touch the most suitable product for your needs.


Arredo di Pietra nasce a Serre di Rapolano, dove la famiglia Giganti da tre generazioni è impegnata nella valorizzazione del travertino estratto dalle cave dell’azienda madre Travertino Sant’Andrea. Gli esclusivi materiali e le abilità tecniche danno vita ad una vasta produzione, dai semilavorati ai prodotti finiti. Arredo di Pietra propone inoltre, un nuovo concetto di urban design basato su prodotti essenziali, modulari, ecologici, in grado di valorizzare ogni ambiente. Ogni realizzazione è diversa dall’altra poiché il travertino non è di un solo tipo ed ogni tipologia racchiude in sé due diverse personalità: al contro per osservare il succedersi degli strati di sedimentazione e godere delle striature e dei disegni formati da millenni di lavoro geologico; al verso per avere una realizzazione più omogenea che racchiude un singolo strato di sedimentazione. Arredo di Pietra si impegna nella ricerca di innovazioni formali e tecnologiche al fine di offrire un prodotto che coniughi la tradizione di un materiale millenario con le necessità dei tempi attuali. La nostra attività è costantemente rivolta alla ricerca di nuovi linguaggi espressivi che rendono unici i nostri prodotti.

Arredo di Pietra srl Via dei Tessili 7 Zona Ind. Il Sentino 53040 Rapolano Terme (SI) tel. +39 0577 704051 info@arredodipietra.it www.arredodipietra.it

Arredo di Pietra is a company that belongs to Travertino Sant’Andrea. This brand was born in Serre di Rapolano, where the Giganti family is engaged, since three generations, in the valorisation of travertine extracted from his own quarries. The exclusive materials joined with outstanding technical skills give life to a wide production. Arredo di Pietra suggests a new concept of urban design based on basic, modular, ecological products that are able to enhance any environment. We offer many types of travertine. Each material has two different personalities, depending on how it is cut. If the cut is vertical, across the sedimentation layers, you see the succession of sedimentation layers formed by thousands years of geological work. If the travertine is cut horizontally on the sedimental layer is more homogeneus because consists of a single layer of sedimentation. Arredo di Pietra is constantly working in the research of formal and technological innovations in order to offer a product that combines the tradition of an old material with the needs of current times. Our business constantly works to find new forms of expression and new surface finishes to realize exclusive products.

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solidThinking EVOLVE è l’ambiente 3D di modellazione parametrico e rendering per Mac e Windows che permette ai designer di visualizzare, esplorare e valutare più idee in minor tempo. Con solidThinking EVOLVE hai tutti gli strumenti per creare modelli 3D manufatturabili di qualità professionale e presentarli con un fotorealismo insuperabile. tutto in un’unica soluzione. solidThinking EVOLVE offre oggi il più completo assortimento di strumenti per la creazione di superfici e solidi. Tra gli altri: creazione di superfici a partire da una rete di curve, multisweep e railsweep, unione tra superfici, raccordo e smusso, intersezione di superfici in storia di costruzione, operazioni boleane automatiche, taglio di superfici e solidi, ricostruzione di curve e superfici. Il comando round permette di creare raccordi a raggio costante o variabile mantenendo la storia di costruzione. solidThinking EVOLVE si avvale di un sistema di rendering completo che integra le tecniche più importanti includendo scan-line, ray-trace e Global illumination. Le efficienti funzioni di gestione della memoria, la risoluzione illimitata nelle immagini prodotte ed il rendering multithreading e multi-processore garantiscono la massima produttività. Grazie alla velocità con cui i rendering sono creati, è possibile valutare le modifiche di materiali e luci in tempo reale.

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Dipartimento di Architettura di Ferrara

Corso di laurea in Design del prodotto industriale A.A.2012-13

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