Il parco urbano contemporaneo

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siti e paesaggi/ 4 colla na diretta da Francesco R. Ghio il parco urbano contemporaneo

notomia e riflessioni autore Achille Maria Ippolito schede a cura di ricerca delle citazioni - Helen Foti (H.F.) scheda 1 tematizzazione - Maria Rosa Russo (M.R.R.) scheda 2 contesto - Valeria Mariani (V.M.) scheda 3 conformazione - Valeria Mariani (V.M.) scheda 4 sistema funzionale - Cristiano Tavani (C.T.) scheda 5 sistema della mobilità - Andrea Donizzetti (A.O.) scheda 6 sistema naturale è di Cristiano Tavani (C.T.) scheda 7 sistema delle componenti - Massimo Valente (M. V.) progetto grafico Studio Sismondo realizzazione Vincenzo Di Siena con Adriano Minisci stampa Lito Terrazzi - Impruneta (Firenze) fotografie Antea Andriello, Stefania Brancaccio, S. Canogar, Gianni Celestini, Daniela Colafranceschi, Arnauld Duboys Fresney, GerardDufresne, Teresa Ga lì, Salvatore Gozzo, Achille Maria Ippolito (A .M.I.), Markus Jatsch, Hanns Joosten, Andreas Langer, Riccardo Lo Giudice, Valeria Mariani (V.M.), Jeroen Musch, Eugeni Pons, Roberto Rao, Maria Rosa Russo (M.R.R.), Sebastien Secchi, Cristiano Tavani (C.T.), Carlo Valorani, Alessandro Villari, Zach Wormhoudt e degli archivi di: autori dei progetti Mancomunicat de Municipis (MMAMB) Osservatorio Città Sostenibili del Dipartimento Interateneo Territorio del Politecnico dell'Università di Torino Si ringraziano tutti coloro che hanno portato il loro contributo. Un grazie particolare va a Simonetta Bastelli, poiché senza il suo ausilio questa opera non sarebbe stata possibile.

La presente pubblicazione è stata realizzata con il contributo del Dipartimento di Architettura e Costruzione Ar_Cos dell'Università degli Studi di Roma "La Sapienza" C>copyright ALINEA EDITRICE s.r.l. - Firenze 2006 50144 Fi renze, Via Pierluigi da Palestrina, 17 /19 rosso Tel. 055/333428 - Fax 055/331013

Tutti i diritti sono riservati: nessuna parte può essere riprodotta in alcun modo (compresi fotocopie e microfilms) senza il permesso scritto della Coso Editrice e-mail: ordini@alinea.it info@alinea.it http://www.alinea .it ISBN 88-6055-068-8

il parco urbano contemporaneo • Achille Maria Ippolito

I edizione - 2006 finito di stampare luglio 2006


prefazione

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introduzione teorica

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pensieri e citazioni

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noto mia

28 32 44 52 62

La tematizzazione Il contesto La conformazione Il sistema funzionale Il sistema della mobilitĂ Il sistema naturale Il sistema delle componenti

70

82 94

conclusioni e riflessioni

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quadro sinottico

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bibliografia

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prefazione Nel 2000, a conclusione di una ricerca svolta in piena sinergia con l'insegnamento, per la collana Grama Quaderni Didattica , è stata editata la pubblicazione Notomia di 7 opere, l'analisi dei caratteri degli edifici come strumento per la progettazione. Immediatamente quel testo, ma soprattutto il metodo di analisi, adoperato per la lettura di sette importanti opere di architettura contem poranea, è divenuto un importante punto di riferimento per chi voglia leggere criticamente per poter utilizzare la propria analisi per fini progettuali. Da sempre alla base della progettazione architettonica vi è La composizione di elementi primari, più o meno semplici, più o meno complessi. È assolutamente necessario, oggi, ancor più di ieri, superare il concetto di composizione architettonica, intesa come composizione geometrica di elementi primari cercando di comprendere ed utilizzare nella composizione, t utti quegli elementi teorici e pratici, ideali e simbolici, astratti e concreti, formali e funzionali, strutturali e tecnici, economici e sociali, che possono essere presenti nella costruzione dell'architettura. Architettura intesa in senso lato e co mpleto, senza limiti dimensionali e funzionali e con tutti i suoi rapporti, interni ed esterni, pieni e vuoti, dove fondamentale è il rapporto con la città e con il paesaggio . Qualche anno prima è terminata una ricerca, pubblicata nel 1996, sugli spazi pubblici urbani aperti da Roma all'Europa, dagli anni sessanta agli anni novanta, Il Vuoto Progettato . In questa ricerca sono stati classifi cati ed analizzati i più importanti progetti relativi agli spazi pubblici, soprattutto nell'ottica di andare ad individuare quali sono i più significativi progetti finalizzati, consapevolmente o meno, a realizzare nella città contemporanea nuovi luoghi del


collettivo urbano, nella consapevolezza del supera mento del concetto di piazza, tradizionalmente inteso, e nell'esigenza di individuarne nuove concezioni. Dalla classificazione formulata alla base di questa ricerca, e quindi dalla successiva analisi svolta, si evince in maniera chiara ed evidente che tra i nuovi luoghi del collettivo urbano i parchi ed i giardini urbani hanno un ruolo fondamentale e prioritario. Non solo, ma anche nell'ottica della riqualificazione urbana, questi so no e devono vieppiù esserlo protagonisti. Molte importanti città europee, ame ricane, giapponesi, hanno già, da di versi anni operato in tal senso. Importanti significativi testi hanno pubblicizzato i più im port anti interventi, letti secondo diversi aspetti, soprattutto urbani e paesaggistici. Ritenendo che le problematiche e le metodologie operative della progettazione dei parchi e dei giardini urbani siano, sia pure nella lo ro specificità, quelle dell'architettura sono state scelte sette significative opere realizzate, scomposte ed analizzate ricavando un utile e significativo quadro sinottico. Estrapolando i punti di riferimento di ogni diverso tipo di analisi, accorpando gli elementi analizzati, sono state identificate le opere che maggio rmente esemplifica no questi singoli aspetti: ne è scaturita una tassonomia di riferimento che diviene un importante quadro sinottico utile a chiunque voglia occuparsi dei parchi e dei giardini urbani contemporanei. Pot remmo riassumere il significato della ricerca, e quindi di questa pubblicazione, modificando ed adattando la perifrasi del quaderno di Groma: Notomia di 7 opere, l'anali si dei caratteri dei parchi urbani co me strumento per la progettazio ne; con una grande importante differen za: dall'analisi di sette opere, con le relative comparazioni ed esemplificazioni, in questo li bro sono riportati ed illustrati quasi cento progetti, tutti realizzati, moltissimi analizzati direttamente sul posto con specifici plurimi sopralluoghi. Coerentemente a quanto sin qui esposto, introduce l'intera ricerca, una sintesi dei pensieri più significativi delle volontà concettuali di molti degli architetti e dei paesaggisti progettisti delle opere riportate.



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È oramai una certezza che la riqualificazione degli ambiti urbani degradati passa attraverso la riqualificazione degli spazi pubblici aperti. l.'.analisi attenta delle operazioni effettuate negli ultimi decenni in alcune importanti città, ci porta ad individuare, t ra questi, i parchi, intendendo per parchi tutti quegli spazi aperti, pi ù o meno grandi, in connessione con il tessuto urbano, che abbiano ass unto, una volta consolidati, il ruolo di nuovi luoghi del collettivo urbano, sia pure con identità e funzio ni fortemente diverse. È opportuno, nell'introdurre la lettura, per meglio comprenderne significati e fina lità, soffermarci sulla definizione riportata. Il solo fatto di aver dovuto, a chiarimento della tematica, riportare una definizione, fa comprendere la difficoltà dell'inquadramento disciplinare e la confusione che può esserci, utilizzando il termine parco senza precisazioni . Iniziamo con le definizioni riportate dal Vocabolario della Lingua Italiana di Giacomo Devoto e Gian Carlo Oli . Trattasi di definizioni, al plurale, poiché alla voce parco t roviamo ben sei spiegazioni. La prima ci dice che trattasi di una "zona selvosa per lo più reci ntata, protetta da disposizioni speciali per la conservazione del paesaggio e delle specie selvatiche"; la seconda ci spiega che potrebbe essere un "terreno di notevole estensione e per lo più adiacente a dimore signorili o ad agglomerati urba ni, piantato ad alberi ornamentali"; la te rza estende le possibilità alle "foreste ... di certe zone tropicali"; la quarta ci conduce al "recinto ove si custodiscono gli animali, dopo il pascolo o durante la notte"; la qui nta e la sesta sono completamente fuori della nostra tematica riferendosi al campo del magazzinaggio o della architettura religiosa. Nulla di quanto riportato identifica il concetto di parco di cui trattiamo in questa pubblicazione. Questo non significa che le defi nizioni siano errate o carenti, ma il nostro concetto di parco, soprattutto accompagnato dall'aggettivo urbano, è più assimilabi le a quello della piazza storica, anche se al suo interno può contenere alcuni degli elementi riportati in ogni definizione. Quando parliamo infatti di nuovo luogo del collettivo urbano, intendiamo tutti quei luoghi che nella città contempora nea hanno acquisito le valenze che il termine piazza ha sempre avuto nella storia dell'architettura e della città. I parchi urba ni, così come tutti i nuovi luoghi del collettivo urbano, oggi sono quei luoghi dove sono possibili gli


Fig. 4 Pescia, Italia Giardini di Villa Garzoni 1622 Romano Garzoni 1787 Ottaviano Diodati (foto di A.M.I. 2005)

Fig. 1 Barcellona, Spagna Il Nuovo Giardino Botanico del Montj uic 1989-2000 Carlos Ferrater con J . L. Canosa e B. Figueras (foto di A.M.I. 2006) Fig. 2 Parigi, Francia Il parco di Bercy uno dei percorsi centrali coperti verso l'area dei chioschi (foto di A.M.I. 1999) Fig. 3 Chicago, Illinois - U.S.A. Il Grant Park istallazione scultorea in uno slargo del parco, adiacente l'Adler Planetarium, con lo sfondo della città (foto di A.M.I. 2004)

scambi sociali, cultura li e commercia li , sono quei luoghi dove traspare in forma evidente ed anche simbolica il pubblico, la collettività, esaltando il privato, l'individuo, sono quei luoghi cerniera dove il singolo cittadi no diviene comunità e trova il contatto di retto con gli altri; sono i luoghi dello stare e del di venire. I parchi urbani sono quindi all'interno degli spazi pubblici aperti, ne sono parte integrante, ma anche parte privilegiata. Il privilegio è nel rapporto con la natura, anche se artefatta da ll'uomo. Il privilegio è nella differe nziazione e nella unicità di ognuno, dato il forte rapporto contest uale. Ovviamente non è detto che t utti i parchi urbani abbiano al loro interno tutte le valenze elencate o addirittura le medesime caratteristiche, ma anche quelli monova lenti ha nno un forte ruolo, come ad esempio il Nuovo Giardi no Botanico di Barcellona (fig. 1), così come lo avevano la piazza del Castello, piuttosto che la piazza del Duomo o la piazza del Mercato, che pur essendo monotematiche comprendevamo molti dei valori propri della piazza storica. Anche nel caso dei parchi urbani, la tematizzazione rappresenta un aspetto determinante nella progettazione pri ma e nella contestualizzazione subito dopo, dove naturalmente il rapporto con il contesto è fondamentale. Con queste due premesse siamo immediatamente ent rati nel campo della composizione architettonica e urbana nel rapporto di retto tra venustas ed utilitas, tra la conformazione e l'intero sistema funzionale, con tutte le interrelazioni che ne


Fig. 6 Barcellona, Spagna l'Explanada del Forum de les Cultures

Fig. 7 Los Angeles, California - U.S.A . Pershing Square

2003-2006

1994

Elias Terres Tur e José Martinez La Pena Edifici del Forum Herzog & De Meuron (foto di A.M.I. 2004)

Ricardo Legorreta Arquitectos paesaggista Hanna/Olin artista: Barbara Mc Carren (foto di A.M.I. 2004)

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Fig. 5 Parigi, Francia Il parco de La Villette 1982-89

Bernard Tschumi Museo della Scienza e dell'Indust ria Adrien Fai nsilber Città della Musica Cristian de Portzamparc (foto di A.M.I. 1999) Fig. 8 Barcellona, Spagna Il parco del Clot 1986-89

Dani Freixes e Vicente Mirando scultore Bryan Hunt (foto di A.M .I. 2006)

conseguono attraverso il sistema della mobilità. Completano il percorso nella metodologia della progettazione le caratte ristiche proprie del sistema naturale e tutti gli elementi del sistema delle componenti. Questi sette parametri rappresentano i ragg ruppamenti all'interno dei quali abbiamo analizzato nel dettaglio e nel complesso sette parchi urba ni. Sono anche i capitoli che raggruppano le esemplificazioni attraverso puntuali e precise schede di riferimento, le quali cercano di ri portare, con specifiche illustrazioni e notizie, il valore dell'esempio, fornendo un contri buto fondamentale alla ricerca con una comparazione la più vasta possibile. La notomia invece si interessa di sette opere scelte per la loro caratterizzazione, per la loro differenza, per le diversità, poiché ognuna di essa, nello scenario che oggi ci appare, ha un ruolo. Il parco de La Villette a Parigi (fig. 5) è il pri mo parco non parco . Con esso, negli anni ottanta, è nato il parco urbano come luogo del collettivo urbano. Con esso, così come per il parco di Bercy (fi g. 2) intorno al parco urba no è stata operata la riqualificazione e la crescita della città. LUltimo è l' Explanada del Foru m de les Cultures di Barcellona (fig. 6), la pi ù grande piazza d'Europa, la più grande piazza del mondo dopo la ci nese Tien An Men . La Pershi n Square a Los Angeles (fig. 7) è la più assimilabile ad una piazza, infatti il suo nome origi nale Central Park, dopo l'intervent o è stato abbandonato per acquisire quello di square. Il parco del Clot a


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Fig. 9 Chicago, Illinois - U.S.A. Il Millennium Park 1998-2006 masterplan Skidmore,Owings & Merril Jay Pritzker Pavilion Frank O. Gery & Associates Music and Dance Theater Hammond Beeby Rupert Ainge Lurie Garden Kathryn Gustafson, Piet Oudolf e Robert Israel The Crown Fountai n Jaume Plensa Cloud Gate on the AT&T Plaza Anish Kapoor (foto di A.M.I. 2004)

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Fig. 10 Los Angeles, California - U.S.A. Il Getty Center, 1997 Richard Meier & Partners Lowel Central garden Obert Irwin e Andrew Spurlock Martin Poirier (foto di A.M.I. 2004)

Fig . 11 Pescia, Italia Il parco di Pinocchio 1972 Pietro Porcinai e Marco Zanuso pittore Augusto Piccoli la piazzetta dei Mosaici Venturino Venturi scultore Pietro Consagra e Emilio Greco il punto ristoro Giovanni Michelucci (foto di A.M.I. 2005)

Barcellona (fig. 8) è il più completo, quello che riassume ed accorpa tutte le valenze che abbiamo precedentemente citato, aggiungendone altre, come l'attività sportiva e quella educativa . Il Millennium Park a Chicago (fig. 9) affronta l'importante tema del Water front che ritroviamo nelle problematiche di tante città di mare, di fiume e di Lago, andando a completare il fronte lungo il lago del Michigan, all'interno del Grant Park (fig. 3). Il Getty (enter (fig. 10) poiché è il meno urbano, o se preferiamo, è il parco urbano di una città territorio, è uno spazio privato ma pubblico, non è uno spazio aperto di una città, ma nasce con i presupposti tipici degli spazi urbani, è una ano malia che ci aiuta a comprendere gli aspetti comuni. Per ultimo il vero primo, il più antico dei sette esempi, il parco di Pinocchio (fig. 11), con il suo giardino dei Balocchi, a Collodi, caratteristica cittadina, frazione di Pescia in Toscana. È nato all'inizio degli anni settanta in un rapporto tra architettura e natura, sogno e realtà, tradizione ed innovazione, fortemente tematizzato nell'ambito di una favola, utilizzando l'arte come racconto. Rappresenta anche il confronto con La tradizione e La storia del giardino italiano trovandosi in continuità co n il giardino di Villa Garzoni (fig. 4).




Quando parliamo di nuovo luogo del collettivo urbano, intendiamo tutti quei luoghi che nella cittĂ contemporanea hanno acquisito le valenze che il termine piazza ha sempre avuto nella storia dell'architettura e della cittĂ . I parchi urbani, cosĂŹ come tutti i nuovi luoghi del collettivo urbano, oggi sono quei luoghi dove sono possibili gli scambi sociali, culturali e commerciali, sono quei luoghi dove traspare in forma evidente ed anche simbolica il pubblico, esaltando il privato, sono quei luoghi cerniera dove il singolo cittadino diviene comunitĂ e trova il contatto diretto con gli altri; sono i luoghi dello stare e del divenire. Ac~Ue

Maria IppoUto


Il tentativo di definizione è La sintesi del pensiero dell'autore espresso nell'introduzione di questa pubblicazione. È un'affermazione che chiude una ricerca pluriennale, è una affermazione che intende aprire un dibattito. In quest'ottica sono state scelte e di seguito riportate citazioni e pensieri di studiosi e progettisti che, interpretate in modo critico, si trasformano in punti di riferi mento e possibili soluzioni alle problematiche pi ù ricorrenti legate a questo tema . Cosa si intende per parco urbano? Qual è il rapporto con lo spazio urbano? Quali sono Le idee che stanno alla base dei progetti? Si parte da lla defi nizione di paesaggio, passando per L'attuale concezione di spazio urbano, attraversando l'idea di vuoto urbano, per poi affro ntare l'importanza del giardino nel tessuto metropolit ano, continuando con la poesia e i sensi che l'ambiente circostante stimola e finendo con commenti descrittivi di progetti specifici. Si affrontano, così, tutte le sfaccettature del rapporto tra il parco e il tessuto urbano esistente, fra il parco e la cult ura del luogo, la gente del luogo, fra lil parco e la natura, l'arte: fra il parco e l'architettura. Il fi lo condutto re del "nuovo luogo del collettivo urbano" è così esposto, narrato, raccontato da fonti progettuali estremamente differenti fra loro che hanno dat o vita ad opere altrettanto diverse, poiché diverso è l'iter compiuto per arrivare a quel risultato, diversa l'analisi dei fenomeni ambientali, sociali, politici, climatici, geografici e culturali . E' interessante sottolineare come sia possibile passare da un concetto di spazio non fruibile, puramente contemplativo, profondamento estetizzato, ad uno interattivo, in cui cui il fruitore diventa protagonista ed è chiamato a collaborare alla vita stessa del parco, diventandone così parte integrante, elemento indispensabile del luogo e del progetto stesso mentre questo è pensato e realizzato; anche colui che entra nel parco è nella mente di chi l'ha progettato. Altrettanto importante è rendersi conto di

come e quanto il dettaglio possa rimanere impresso nella memoria del visitatore anche in spazi molto estesi e, appparentemente, molto difficili da gestire: a volte una seduta, una fontana, un segno sul terreno, un albero collocato in una particolare posizione, una singolare geometria del percorso, diventa l'elemento distintivo, caratteristico dell'intero progetto. Quel luogo sarà ricordato proprio per quel dettaglio, per quel particolare, per la sua forma, per la sua posizione, per il suo colore, per la sensazione che ci ha trasmesso. Il tentativo e lo scopo di questa raccolta di riflessioni è quello di trasmettere non solo l'esperienza puramente tecnica, artistica, architettonica ma anche di fornire un aggiuntivo st rumento di interpretazione e valutazione degli interventi. Questo è il motivo per cui, fra le mille riflessioni e potenziali citazioni, e l'impossibilità di riportarle tutte, si riportano quelle che maggiormente chiariscono, scoprono, sviscerano i concetti. Lo schema di lettura che si propone segue lo schema dell'intero libro: hanno la precedenza i pensieri, quindi le idee, degli autori di alcune delle sette opere analizzate; seguono alcune frasi deg li auto ri dei progetti più rappresentativi riportati come esempi . H. F.


Tutto è paesaggio ... ... e ogni paesaggio è una forma di civilizzazione, un'unione di naturale e di culturale, nello stesso tempo volontario e spontaneo, ordinato e caotico, caldo e freddo, sapiente e banale. Come tutte le nostre azioni: le più controllate nascondono una parte di ombra, le più inconsce una parte di razionalità e di efficacia. L'equilibrio è la civilizzazione: fra la selvan'chezza e il militarismo, e un po' di entrambi. Lucien Kroll in Lucien Kroll, Tutto è paesaggio Torino, 1999 Non esiste, a mio avviso, una nuova architettura del paesaggio, ma finalmente sta emergendo anche in Italia la consapevolezza dell'importanza dell'architettura del Paesaggio: la Convenzione Europea del Paesaggio, divenuta finalmente legge da rispettare anche da noi, ha sottolineato l'importanza del paesaggio "come componente essenziale del quadro di vita delle popolazioni, espressione della diversità del loro patrimonio naturale, culturale ed economico e fondamento della loro identità''. (.. .) sono certamente importanti nuovi modelli progettuali di parchi e spazi aperti urbani ma è ancor più significativo osservare realizzazioni compatibili con i valori culturali e le qualità ambientali del territorio o interventi capaci di restituire alle città e alle periferie una migliore qualità della vita (.. .). Anna lisa Maniglia Calcagno in una intervista rilasciata a Luigi Prestinenza Puglisi, Architettura e Paesaggio, per Press/Letter, Recensioni e Com menti n. 10 Torino, 2006 Dalla definizione di paesaggio culturale come risultato nel corso del tempo dell'interazione tra uomo e ambiente si può legittimamente fondare il progetto di risanamento ambientale non già come elencazione, constatazione, salvaguardia di ciò che resta naturale o di valore culturale dopo le trasformazioni operate dall'uomo, piuttosto come modo di stabilire nuovi equilibri nel rapporto tra natura e storia. Equilibri che saranno necessariamente precari, soggetti ad ulteriori trasformazioni, non tutte prevedibili, ma che dovranno assumere la sostenibilità come obiettivo condiviso. Vanna Fraticelli in Vanna Fraticelli, La città fluviale e la città lineare, Verso nuove integrazioni, Area vasta, studi di fattibilità, n. 5 Salerno, 2002 I non luoghi, ovvero i "corpi ambientali virtuali" (. .. ) sono "opere aperte" nel senso più canonico del termine . (.. .) Architetture del vuoto, ma di un vuoto non decorativo nè funzionalmente "urbanistico", un vuoto che non è il negativo di un pieno, come lo è il calco di una piazza, ma una autonoma entità concepita come habitat di altre architetture. Fra nco Puri ni in Franco Purini, Corpi ambientali virtuali Casabella n. 597-598/1993, pag. 83


Ecco, (. ..), l'esigenza urgente di un Giardino anche per la nostra epoca, urbano, naturalmente, vale a dire un complesso sistema di idee e di spazi, per la rinascita della città contemporanea Franco Zagari in Franco Zagari, presentazione de !.'.architettura del giardino contemporaneo Milano, 1988 I nuovi parchi urbani devono basarsi sulla cultura, l'educazione e il divertimento e non più su una utilizzazione estetica e passiva.(. .. ). E' la fine del concetto di parco come spazio aperto sostituito da quello del parco culturale. Bernard Tschumi in Bernard Tschumi, L'.invention du Pare de La Villette, Paris. Concours international 1982/1983 Parigi, 1984 (. ..) La città è stata e deve essere un'opera d'arte. Ma in che modo e dove bisogna ricercare questa artisticità? La città non è una somma di edifici privati. La città è lo spazio pubblico: è la strada, la piazza, i giardini, i parchi così come i luoghi chiusi di carattere pubblico. L'opera d'arte va allora cercata all'interno di essi: fondamentalmente nel progetto architettonico dello spazio pubblico, nel progetto dell'architettura che definisce lo spazio pubblico, nella partecipazione alla configurazione degli elementi funzionale che sono nello spazio pubblico, che si conoscono normalmente con il nome di mobilio urbano, ed anche nella partecipazione, a mio parere, secondaria, della scultura, della pittura, delle arti figurative, delle belle arti che possono intervenire nella configurazione della città. Oriol Bohigas in Oriol Bohigas, in un intervento a L'.arte della città, Convegno e Mostra Pescara, 2001 Il sito spettacolare (. ..) richiede all'architetto di trovare una precisa e squisitamente reciproca relazione fra costruzione architettonica e topografia naturale (. ..). Nella mia mente mi figuro una struttura classica, elegante e senza tempo, che emerge serena e idealizzata dalla collina, una sorta di struttura aristotelica nel paesaggio. Richard Meier in Richard Meier, The Getty (enter. Architecture and Urbanism_Londtra, 1992 (. ..) fare paesaggio consiste nel ritrovare le condizioni di esistenza degli ambienti, la sopravvivenza dei gesti la cui immagine è sempre presente. In tal senso il giardino suggerisce la durata interattiva come soggetto e l'intersoggettività come luogo: le mutazioni continue dell'immaginario che i cittadini hanno dei parchi rimandano alla loro temporalità nella loro relazione con il mondo. Catherine Mosbach in Claudia Cassatella, Francesca Bagliani, Progetti e realizzazioni Firenze, 2005


I progetti nascono dal sito e d emergono da questo . La cultura, l'atmosfera, il clima, la storia, il contesto sociale di un luogo sono elementi da ricercare e investigare. Lavorare e relazionarsi con queste qualità sono la chiave per un progetto unico. Disegnare un paesaggio è come relazionare il corpo, l'anima e la mente al mondo e a sè stessi. (.. .). Tutti i nostri sensi ricevono un'infinita quantità di informazioni. C'è la necessità di trovare un posto dove potersi fermare e purificarsi da tutto ciò che non è essenziale e riuscire a mettere quella purezza in ciò che ci circonda. (.. .) Il parco è qualcosa che la gente può psicologicamente toccare. Questi progetti ricercano la creazione della serenità, tempo e spazi per riflettere, giocare e informarsi al di fuori dalle nostre vite normalmente impegnate. Il punto di partenza concettuale per questi progetti è spesso una riflessione o una espressione di fenomeni sociali e culturali che avvengono in quel contesto Kathryn Gustafson in Jane Amidon, Aaron Betsky, Moving Horizon : the landscape architecture of K. Gustafson and Partners Londra, 2005 Siamo abituati a disegnare il parco come se dovessimo costruire un edificio: ma qui è la passione per lo sport a dettare legge. (... ) Io e John siamo davvero felici di vedere come, grazie all'aiuto dei bambini appassionati di skate, siamo riusciti a superare i problemi burocratici. La passione per lo sport smuove la città e la cambia!! Dreamland Group, Mark Scott in una intervista rilasciata a Lisa Baker, I ribelli di una volta trasformano la loro perizia dello skateboard in una professione rispettat a, per Portland Tribune Portland, 2003 ( .. .) Una cosa fondamentale riguardante l'arte di creare un parco è rendere chiaro questo concetto: è un'arte che prima di tutto implica la sistemazione del territorio come elemento d'architettura, il che significa sceglierne la forma. Bernard Lassus in Bernard Lassus, Landscape approch Philadelphia, 1998 (... ) Da sempre ho cercato un patto di riconciliazione fra natura (sempre più fatta dall'uomo) e architettura. Perchè questo è il vero punto: se ( .. .) esiste un albero è perchè lo ha piantato un uomo non certo per cause misteriose. Io ho cercato di dimostrare che la natura può esistere nel contesto urbano più estremo (.. .). L'importante è lavorare in modo che si possano avere assieme case e giardini. Emilio Ambasz in una intervista rilasciata a Irene Maria Scalise, Il profeta dell'architettura verde, per La Repubblica, Affari & Finanze Milano, 2005


(. ..) La modernità non è una forma ma è la concezione dell'uomo: per me è il riuscire a vivere bene nelle città, a contenere la città diffusa. Oggi sono due i modelli che dominano il vivere urbano: la caserma e le petit trianon. Oggi la sfida è trovare una terza via. (. ..). L'alternativa va cercata nel tentativo di riportare la gente a vivere in città, con una certa qualità della vita. Anche perché bisogna evitare che le città diventino musei. Per tracciare questa terza via un ruolo fondamentale è svolto dal paesaggio. Solo così l'uomo, pur essendo in città, può essere in relazione con il territorio. Il paesaggio oggi può dare un contributo alla trasformazione urbana. Come è possibile tutto questo in città sempre più care, affollate e dove il verde è spesso un elemento accessorio? ( .. .) la natura non va solo protetta, ma anche trasformata per darle qualità, a vantaggio di tutti. Il paesaggio è la vera struttura di un quartiere, non è un elemento decorativo. (.. .) La sfida è: come vivere in un parco in un centro città? Un parco urbano deve essere un territorio trasformato e plasmato dal lavoro dell'uomo. Un tessuto vivo perché luogo di pratiche. Non solo vissuto dalla gente, ma anche dai giardinieri e dai guardiani. D'altra parte in quest'area troveranno spazio abitazioni, uffici, attività di servizio. ( .. .) Il parco solo pubblico non funziona perché nessuno se ne appropria. Il parco tutto privato è tipico dei sobborghi. Va creata una gradazione che consenta interscambi. Michel Desvigne in una intervista rilasciata a dAlessia Maccaferri, Qualità della vita. Il paesaggista Desvigne, per Il Sole 24 Ore Milano, 2004

Trovo artificiale cercare di imitare la natura nel cuore di una grande città: alberi che avvizziscono piantati in un sottile strato di terra, al di sopra di un garage sotterraneo, non sono altro che un surrogato della natura. (. . .) Oggi mi sembra decisamente più importante e sensato mettere al centro dell'attenzione e persone che utilizzano un paesaggio urbano. (. . .) L'abilità consiste nell'armonizzare utilità e beLlezza (.. .). Il paesaggio è un enorme schermo su cui è possibile intervenire in modo artistico . Ciò apre insospettabili possibilità di rapportarsi con il nostro ambiente e di plasmarlo in base ai nostri scopi. Martha Schwartz in una intervista rilasciata a Franziska Zydek, Paesaggi ubani, per Welt management Zurigo, 2005

Il paesaggio si esprime per dei movimenti del terreno, una sculltura del suolo che l'albero viene successivamente a rivestire Jacq ues Simon in Marieele Hucliez, Gyardins et parcs contemporains Paris, 1998


Il vuoto architettonico contiene un piano biologico dove c'è il movimento,ossia la realtà di un giardino ... qui non esistono dei limiti fisici destinate a separare le cosiddette erbe buone dalle cattive. Gille Clement in Susanna Magistretti, Attraverso i giardini del mo ndo: Parigi, Pare Andrè Citroen, Attraverso i giardi ni Milano, 2001 Bisogna sperimentare per promuovere la comprensione e l'amministrazione responsabile del rapporto vitale fra le piante, la gente e le risorse che conducono ad un futuro sostenibile per tutti. (. . .) se state disegnando qualcosa ed avete una scelta, desiderate rendere ciò che disegnate bello piuttosto che non! (. ..) gli architetti lanciano i loro progetti lontano dalla parola bellezza , ma non dovrebbero. In primo luogo dovete dubitare che il rigore della costruzione sia stato applicato, ma alla fine dire che è comunque bello! Nicholas Grimshaw in Pearman Hugh, Equilibrium. The work of Nicholas Grimshaw & partners Va l 3 Londra, 2000 Negli anni ottanta la concezione dello spazio pubblico (. ..) si basava su una serie di formule: la piazza per la manifestazione, il recinto per lo sport, il giardino per le essenze, un parco con l'acqua (. ..). Questi sono elementi funzionali che caratterizzano tutti i parchi pubblici(. . .). La gente però voleva uno spazio pubblico che riflettesse l'immaginario collettivo, e cioè una città che rinasceva, con giardini, verde, piazze, etc. (. ..). Il passo avanti che è stato fatto è l'apertura a diverse possibilità di fruizione, senza confini precisi, senza un'indicazione esclusiva dell'uso. Joan Roig in St efano Boeri, Forum 2004 Barcelona . Dove è Roig?, Domus n. 871 Barcellona, giugno 2004 Devi spiegare agli abitanti e alle persone che risiedono intorno al parco che il parco (. ..) ha molte o poche possibilità di diventare un punto di riferimento importante.. dipende da loro. La più grande ricchezza per una città è uno spazio aperto e il parco (. .. ) è esattamente questo. Carmen Arriolla in Maria Cristina Tullio, Specchi di Luce in terra, Folia di acer n.1 Milano, 2000 (. ..) L'architettura del paesaggio non ha tradizione culturale, né una base teorica, né un bagaglio di esperienze.(. ..) I giardini rappresentano una sintesi della progettazione del paesaggio allo stesso modo in cui la poesia rappresenta una sintesi dell'arte di scrivere. John Dixton Hu nt in Joh n Dixton Hunt, Greater perfection: the practice of garden t heory Philadelphia, University of Pensylva nia, 2000


-(. ..) il più delle volte ci viene chiesto di creare parchi pubblici sopra colline che celano diciotto metri di rifiuti o su siti post-industria/i, e non giardini per la sede di una grande società nell'idillio di verdi vallate. ( .. .) L'ecologia ambientale con le sue processualità e l'operare artistico sui vasti spazi nordamericani sono congiunti, e questa coesistenza costituisce il carattere distintivo delle nostre opere (. ..). Ma non solo, il progetto si impone come elemento di connessione tra la cultura locale e l'ambiente naturale, tra la gente e il luogo, cercando di ristabilire un equilibrio tra due opposti poli: quello di radicale sfruttamento e quello riconducibile ad un atteggiamento di restauro ecologista. George Hargreaves in una intervista radiofonica rilasciata a ·Geraldine Doogue, Saturday extra with George Hargreaves, per Radio National Melbourne, 2005 L'architettura si differenzia dalla natura e nello stesso tempo integra la natura, attraverso l'architettura la natura è ridotta ai suoi elementi e li riconduce verso l'armonia. Tadao Ando in una intervista rilasciata a Massimo Mini, Intrevista a Tadao Ando, per Designboom Milano, 2001 Il fuoco principale della nostra attività è il disegno degli spazi urbani. Cominciando da una comprensione delle realtà attuali, il metodo concettuale conduce ad una dichiarazione libera nel contesto urbano. Con il disegno, la progettazione e la realizzazione elaboriamo le proposte di nuovi parchi, sport-zone, courtyards e giardini autonomi, in cui la composizione fa fronte alle richieste del nostro periodo di variabilità e comunicazione._Sviluppiamo i concetti per le aree urbane. West 8 in West 8, ,Urban Design & Landscape Architecture presentazione del sito web L'obiettivo generale del progetto non riguarda solo il recupero ambientale ma una sottile e più complessa operazione di ricostruzione di quegli invisibili legami fra paesaggi, manufatti, reperti e storia che possa stimolare una più ampia rigenerazione di n·sorse non più utilizzate. Marco Navarra in Marco Navarra, In walk about city. Il paesaggio riscritto. Un parco lineare tra Caltagirone e piazza Armerina Biblioteca del Cenide, Cannitello, 2002 Il giardino come un laboratorio, un luogo di studio e di sperimentazione. Alexander Chemetoff in Alexander Chemetoff, Jardin Des Bambous Au Pare De La Villette Parigi 1997


E' tempo di congiungere l'ecologia ed il progetto in modo da svluppare nuovi tipi di natura. Peter Latz in AAVV, Modem Park Design Bussum, 1993

E' impossibile inserire un'opera d'Arte nel paesaggio senza il rischio di commettere un atto di

violenza e di arroganza nei confronti della Natura o, per contro, risultare insignificanti e ridicolmente schiacciati per eccesso di timida subalternitĂ . Occorre, invece, utilizzare nella progettazione dell'Opera due ingredienti fondamentali: La rispettosa devozione di un credente e la laica libera determinazione di un ateo. Renzogallo 2006

Salerno Museo di Pertosa 2002

Utopia Renzogallo (foto di Lorenzo Gallo)





Nella prefazione sono state spiegate le fina lità dell'analisi ed il metodo. Nell'introduzione sono stat e illustrate le scelte. Prima di entrare nel merito è opportuno però, qualche ulte riore approfo ndimento. La volontà è nel contribuire a fornire uno strumento idoneo per chi deve studiare e per chi deve progettare, intendendo per progettare l'intero iter: dalla scelta politica all'ideazione, sino alla fattibilità ed al cont rollo della rea lizzazione. Questo poiché alla base della questione vi è il convincimento dell'importanza strategica di questo specifico ti po nell'ambiente, in particolare nel paesaggio urbano, soprattutto nell'ottica del recupero e della riqualificazione delle aree metropolitane. Quando il presidente della Repubblica francese, Francois Mitterand, nel maggio del 1981, esplicitò il chiaro intendimento di puntare sull'architettura, probabi lmente pensava ad importanti e forti segni urbani , da affiancare alla Torre Eiffell. Così è stato, basti pensare alla Grand Biblioteque, o al Grand Arche della Defense, ma non solo. È stat o anche rea lizzato, dopo un articolato e discusso concorso internazionale, un grande parco urbano, dove l'architettura si è incontrata con la natu ra, il vuoto ed il pieno han no dialogato e continuano a dialogare, dove il vuoto è stato progettat o con un importante segno gene rato re intorno al quale è stato possibile realizzare una serie di importanti eventi urbani, nell'ottica di un grande spazio per il collettivo urbano. Questo progetto per il parco de La Villette (fig. 1), sopra ogni previsione, è divenuto il punto di riferimento, un punt o di partenza di un percorso ancora dinamico. Nel 1982 è stato bandito il concorso internazionale, che avendo avuto un grande successo, con numerose adesioni di partecipanti a livello internazionale, ha reso necessaria una seconda fase, vinta da Bernard Tschumi. La Villette condensa su 50 ettari di superficie un nuovo concetto di parco, dove l'architettura dialoga con la natura ed interagisce in un rapporto dinamico che rende il luogo partecipe e funzionale all'intero assetto di una importante parte della città. Questo percorso è partito da Parigi, ma ha avuto nella tappa di Barcellona una significativa concreta applicazione. A Barcellona però, si è puntato subito e direttamente sugli spazi pubblici aperti. In questo contesto i parchi urbani assumono esattamente il ruolo che stiamo analizzando.


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fig. 1 il disegno prospettico che rappresenta il fu lcro organizzatore dell'idea progettuale di Bernard Tshumi Fig. 2 l'Explanada del Forum de les Cultures il plastico, che mette in evidenza la simbologia della mano aperta Fig. 3 il pareo del Clot piazza giardino (foto di A.M.I. 2006)

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Nel 1981 iniziavano i Proyectos Urbanos, che hanno riqualificato l'intera città e che hanno fatto di Barcellona un vero e proprio laboratorio di architettura. Il progetto è partito con cautela, con piccoli interventi, ma con obiettivi e finalità chiare e ben definite. Interessante il dato che scaturisce da una attenta analisi dei progetti e delle realizzazioni effettuate durante i venticinque anni di interve nti sugli Espacios urbanos: il primo progetto realizzato riguarda una piccola piazza nel centro storico, a ridosso della Parallel, sotto il Monjtjuic, la Navas plaza; l'ultimo progetto, in corso di ultimazione, anche se inaugurato ed utilizzato per il Forum de les Cultures, riguarda il più grande spazio pubblico d'Europa. L'.Explanada del Forum de les Cultures (fig. 2) è la geometrica estensione e la naturale conclusione sul mare della Diagonal. Ha una estensione di ben 14 ettari, sui cui gravitano essenzialmente due soli edifici, quello del Forum ed il Centro Convegni. Venticinque anni di progettualità, di sperimentazioni, di dibattiti, ma soprattutto di realizzazioni, che hanno toccato i diversi aspetti e Le particolarità degli spazi pubblici aperti. Il parco del Clot (fig. 3) probabilmente è quello che, in sé, riassume e mostra pluralità di intendi teorici e pratici. In esso però manca un rapporto diretto e di riferimento con il significato storico del termine piazza, anche se il risultato finale è quello di una piazza giardino. La Pershing Square (fig . 4), in un ambito urba no completamente diverso, in un contesto culturale distante e differente, nelle difficoltà operative di un intervento urbano in una megalopoli come Los Angeles, ha come obiettivo, proprio la volontà di realizzare uno spazio pubblico aperto, che possa divenire una piazza, nell'interpretazione storica del termi ne. Obiettivo ancora più difficile, operando in un contesto, dove il termine, riscritto anche nella versione ispanica di plaza, ha assunto delle connotazioni completamente diverse, che addirittura sono state esportate in tutto il mondo, dove però lo spazio pubblico da aperto diviene parzialmente o completamente circoscritto e coperto: uno spazio pubblico chiuso che si allontana dal nostro tema di ricerca. La Pershing Square rappresenta comunque per la città di Los Angeles, la piazza della Down Town, la piazza principale dell'intera metropoli, attribuendo ad essa, addirittura l'intento di contribuire all'abolizione della segregazione tra le diverse comunità presenti nella città, permettendo ai diversi gruppi etnici di espri mere la loro identità stimolando gli incontri sociali. Non è un caso che l'incarico, dopo anni di concorsi e polemiche, è stato affidato ad un architetto messicano: Ricardo Legorreta, che ha lavorato con Hanna/Olin. E con la scultrice Barbara Mc Carren .

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Fig . 4 la Pershing Square plani metri a generale (foto di A.M.I. 2004) Fig . 5 il Getty (enter plastico d'insieme esposto presso il Centro (foto di A.M.I. 2004)

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Stranamente, per giungere allo scopo, la metamorfosi è stata la trasformazione da parco a piazza, non solo in termini ideali, ma anche compositivi. Costruito nel 1866 era il più antico parco pubblico della città. È stato più volte oggetto di modifi cazioni e di interventi di rinnovamento. Il progetto riguarda l'intera zona compresa tra la 5th e la 6th strada, tra South Hìll ed Olive Street ed occupa un'area di circa 2 ettari. Nella medesima città, ma in un altro municipio, in un contesto urbano ed ideale completamente diverso, sulle co lline di Brentwood, all'i nterno di un appezzament o di terreno che ha una estensione di 284 ettari, di cui 240 vincolati come riserva naturale, per volontà di J. Paul Getty Trust, nel 1997 è stato inaug urato il Getty (enter (fig . 5). Richard Meier ha vinto un concorso, ad inviti, bandito nel 1983. Trattasi di un gra ndissimo eterogeneo centro cult urale, dove però il rapporto tra interno ed esterno si interseca in un unicum spaziale e funzio nale, dove il giardi no cent rale, opera dell'artista Robert Irwi n, contribuisce affinché si possa parlare, sia pure sui generis, di un parco urbano, di un luogo del collettivo urbano, a misura di Los Angeles, degno di essere analizzato e comparato poiché sicuramente porta un contributo sperimentale ed innovativo al te ma. Anche il Millennium Park (fig. 6), t ra le ultime opere realizzate alla scala urbana, nell'ottica della riqualificazione, per impostazione e per metodo, oltre che per alcune significative scelte progettuali porta un importante contributo alla sperimentazione operativa. Nell'intenzione degli ideatori , vuole essere il progetto più ambizioso di fine secolo. Copre un appezzamento di terreno di 12 ettari, che si estende a nord da Monroe street a Randolph street e a est da Michigan Avenue a Columbus Drive. L'.intenzione, da cui il nome, era quella di concludere i lavori per l'inizio del nuovo millennio. La scadenza non è stata rispettata per una serie di fattori, tra cui l'ampliamento di 4 ettari e l'aggi unta di numerosi edifici rispetto a quelli previsti in origine. Tutte queste opere hanno una costante comune: la complessità, l'et erogeneità, la sintesi tra Architettura e Natura, con l'apporto determinante dell'arte figurativa. In questa triade si pone il parco di Pinocchio (fig. 7) che pur partendo da un obiettivo


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Fig. 6 il Millennium Park tra le ultime opere realizzate alla scala urbana, nell'ottica della riqualificazione, per impostazione e per metodo, oltre che per alcune significative scelte progettuali porta un importante contributo alla sperimentazione operativa (foto di A.M.I. 2004) Fig. 7 il parco di Pinocchio schema planimetrico con i due principali ambiti ed i principali servizi per i visitatori (schema allegato alla guida che la Fo ndazione Nazionale Carlo Collodi fornisce ai visitatori)

commemorativo e mon ume ntale, attraverso un percorso a ritroso diviene, oggi, un vero e proprio parco urbano, punto di riferimento gravitazio nale però, di un intero territorio extraurbano. Il Parco nasce a Collodi, città natale della madre di Carlo Lorenzi ni, che con lo pseudonimo ispirato al luogo, ideò le avventu re del famoso burattino. L'idea del complesso monumentale fu, nel 1951, del Sindaco di Pescia, il professor Rolando Anzilotti, che costituì il Comitato per il Monumento a Pinocchio ed invitò i maggiori artisti a concorso. Da quel momento vi è stato un continuo arricchiment o, sino a che nel 1972, attraverso un fantastico percorso, progettato da Pietro Porcinai, all'interno di una stupenda macchia mediterranea, di oltre un ettaro, è possibile parlare realmente di un parco tematico, che ha contin uato ad evo lversi con architetture e scu ltu re di grandi artisti : il Paese dei Balocchi.


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Quello dell'acqua e del rapporto simbolico ed ideale con la città è una costante delle scelte progettuali del Millennium Park, infatti è evidente anche come componente particolare. Tutti gli elementi del sistema delle componenti (vedere la scheda 7) nella progettazio ne del parco urbano hanno un ruolo determinante, nella funzione e nella caratterizzazione, nella percezione del dettaglio inteso come parte di un insieme complesso. La Crown Fountain (fig . 1), così come l'auditorium ne è il seg no di riferimento dell'intero parco, rappresenta, anche per il suo significato e per la sua posizione, in pratica su lla Michigan avenue, l'elemento emergente e caratterizzante. Essa si aggiunge alla ricca collezione di arte pubblica presente nella città. È stata progettata dall'artista catalano Jaume Pensa, il quale ha dichiarato di essersi ispirato direttamente alla gente di Chicago. La fontana è formata da due torri di vetro, alte ciascuna oltre 15 metri, che rifletto no in una vasca di acqua. Nelle torri vi è la riflessione cittadi ni di Chicago, parafrasando Le antiche fontane dove i volti degli esseri mitologici erano scolpiti con le bocche aperte per far passare l'acqua, un simbolo della vita che scorre. Plensa ha proiettato i volti dei cittadini, dando l'illusione dell'acqua rigettata dalle bocche. Le immagini sono state fornite, da mille cittadini di estrazione sociale ed etnica a largo spettro. Date le condizioni climatiche della città, quando non è possibile far scorrere l'acqua Le im magini dei volti continuano a riflettersi. Il parco del Clot, invece, pur nella diversità delle sue parti e nelle diverse funzioni presenti, è stato progettato come un insieme; non ha elementi leggibili autonomamente. I corpi illuminanti sono in alte torri centrali ed in elementi verticali sui lati, oppure nella caratterizzazione dei percorsi, soprattutto quello sportivo (fig. 1 pag. 63); le sedute sono semplici, identificandosi essenzialmente nel quadrato centrale, oppure in piccoli e minimali elementi addossati alle preesistenze (fig. 2). La scomposizione dei singoli elementi nel parco de La Villette è ancora più difficile. Date le caratteristiche atipiche del parco non è possibile analizzare le componenti in maniera organica e sistematica. Sono le stesse archit etture che assumono questo ruolo, innanzitutto dalle


Fig. 1 il Millennium Park la Crown Fountain, progettata dall'artista catalano Jaume Pensa, con l'auditori um è il segno di riferimento dell'intero parco; rappresenta, anche per il suo significato e per la sua posizione, in pratica sulla Michigan avenue, l'elemento di spicco, aggiungendosi alla ricca collezione di arte pubblica presente nella città (foto di A.M.I. 2004) Fig. 2 il parco del Clot le sedute sono semplici, identificandosi essenzialmente nel quadrato centrale, oppure in piccoli e minimali elementi addossati alle preesistenze (foto di A.M.I. 2006) Fig. 3 il parco de La Villette

la pensilina che individua il percorso principale, che maggiormente caratterizza il parco essendo all'interno del segno organizzatore ideato da Tshumi (foto di A.M.I. 1999)

medesime folies, sino a tutti gli altri singoli oggetti. Tra questi quello che maggiormente caratterizza il parco, essendo all'interno del segno organizzatore, è la pensili na che individua il percorso principale (fig. 3). L'. Explanada del Forum de les Cultures nonostante le sue grandi dimensioni, o proprio a causa delle sue grandi dimensioni , è ricco di elementi caratterizzanti e di arredi progettati per lo scopo: le sedute, le caratteristiche fontane per l'acqua potabile, i corpi illuminanti. Ciò che maggiormente risalta ed individua il luogo è, oltre alla Pergola fotovoltaica (fig. 3 pag. 34), il gioco di scalinate, che ricordano il modo di salire dei gamberi: un passo avanti e due indietro (fig. 6 pag . 55), con i parapetti e le sedute (fig. 4). Tra le componenti è da segnalare la particolare e coloratissima pavimentazione: un telo unitario, che costit uisce il pavimento di asfalto, un gigantesco patchwork tessuto in cinque colori . !.'.asfalto è stato scelto anche poiché permette riparazioni che nel loro inaspettato cambiamento di colore arricchiscono la trama cromatica. Riparazioni possibili in quant o il pavimento è suolo tecnico, sotto il quale corrono le canalizzazioni di scolo, le prese di linee elettriche, di acqua e di cablaggio telefonico. Una menzione è giusta farla anche in riferimento alle istallazioni effimere e temporali predisposte in occasione del Forum, che hanno dimostrato l'uso complesso e molteplice dell'insieme. Le componenti del parco di Pinocchio e del giardino del Paese dei Balocchi, essenzialmente sono le sculture e gli interventi naturalistici, ma comunque sono presenti tutti gli aspetti legati alla componentistica, anche se contestualizzati al massimo, vi sono sedute, pavimentazioni, piccoli anfiteatri, giochi d'acqua e parti specifiche ludiche e tipiche del giardino classico. Simbolicamente interessante la collocazione in un ambito naturale della scultura l'Albero degli Zecchini d'oro (fig. 5) di Pietro Consagra: "e il campo dei miracoli dov'è? Domandò Pinocchio ... - è qui a due passi .. scava con le mani una piccola buca nel campo, e mettici dentro le monete d'oro". Nell'organizzazione degli spazi aperti del Getty (enter, le componenti sono parti inscindibili dell'insieme, ognuna nel suo ruolo funzionale, ciascuna in un rapporto di retto sia con l'architettura che con il giardino, soprattutto attraverso i materiali, ma anche attraverso gli aspetti si mbolici. La dominante, che è stata ricordata, nel narrare del giardino, è anche alla base delle componenti: l'acqua e la vegetazione, attraverso i percorsi, con l'aggiunta di tutti gli altri elementi, soprattutto delle sedute, compongono ed articolano tutti gli spazi aperti, interrelazionandosi con i pieni. Ogni elemento partecipa alla costruzione dell'insieme, minimizzando la sua essenza per far rileggere lo spazio nella sua complessità. Le componenti

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Fig. 4 l'Explanada del Forum de les Cultures le scalinate con i parapetti e le sedute, che ricordano il modo di salire dei gamberi: un passo avanti e due indietro (foto di A.M .I. 2006) Fig. 5 il parco di Pinocchio la scultura di Pietro Consagra l'Albero degli Zecchini d'oro: "e il campo dei miracoli dov'è? Domandò Pinocchio ... - è qui a due passi .. scava con le mani una piccola buca nel campo, e mettici dentro le monete d'oro" (foto di A.M.I. 2005)


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Fig. 6 il Getty Center l'ombrellone parasole realizzato con barre di acciaio che si intrecciano con i rami di una bougainvillea fucsia: un albero vero ma finto, un finto albero ma vero (foto di A. M.I. 2004) Fig. 7 la Pershing Square le grandi sfere in terra cotta, che con tutti gli elementi architettonici-scultorei dello scenario proposto, in modo particolare la torre, caratterizzano la piazza (foto di A.M.I. 2004)

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sono articolate e spesso si confondono nella funzione e nella forma, in un rapporto interattivo con il visitatore, che scaturisce anche dal gioco sapiente dell'artista che int reccia il naturale con l'artificiale. L'.esempio emblematico di questa impostazione è nell'omb rellone parasole realizzato con barre di acciaio che si intrecciano con i rami di una bougainvillea fucsia (fig. 6): un albero vero ma fi nto, un finto albero ma vero. Significativo il paragone con il precedentemente citato albero di Consagra. Le componenti che caratterizzano la Pershing Square, non sono quelle specifiche dell'arredo urbano, ma gli elementi architettonici-scultorei dello scenario proposto: in modo particolare la già citata torre, alta 40 metri, e le grandi sfere in t erracotta (fig. 7). L'.articolazione di questi elementi invoglia il visitatore a camminare in questo parco urbano, per entrare nel gioco di ombre e luci, di pieni e di vuoti, di aperto e di chiuso, di serio e di effimero. Anche le sedute ed i parapetti, sono progettate allo scopo. I materiali utilizzati per la pavimentazione sono diversi ed eterogenei: da l cemento rosato al granito grigio, dalla pietra di fiume alla quarzite oro e carbone. Il terrazzamento nero è opera dell'artista Barbara Mc Carren, che ha deco rato la pavimentazione con un disegno che ricorda le falde sismiche.


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Fig. 8 Seduta Utrecht, Olanda East Asian Garden art, V.S.B. Bank 1995

West 8 (foto di Jeroen Musch) Il ponte pedonale che attraversa diagonalmente il giardino meditativo, si caratterizza sia dal punto di vista formale che funzionale, ed è sagomato, come nel ponte di Sporenburg, sulla silhouette della linea dorsale di un dinosauro. Per tutta la lunghezza del ponte, una seduta segue l'andamento curvilineo del pia no base; contrapposto all'andamento lineare del giardino sottostante, il luogo dell'a ndare, ne contraddice la funzione e si trasforma in luogo dello stare. Diventa elemento di protezione ove la balaustra si fa schienale, e punto di vista privilegiato. Dinamico nel tempo del movimento dato dalla forma che cambia, che alza e abbassa lo sguardo, nel luogo in cui il ponte è pretesto pi ù che esigenza funzionale.

Scheda 7 Fig. 9 Pavimentazione Caltagirone, San Michele di Ganzari a, Ita lia Parco Lineare tra Caltagirone e Piazza Armerina 1998-2001

Nowa - Marco Navarra (foto di Salvatore Gozzo) Il principio ordinatore del parco è il percorso. In un paesaggio fatto di polvere, arido e rarefatto, che si estende lu ngo una strada ferrata abba ndonata, il cam mi no è caratterizzato da due aspetti: materico e cromatico. Le caratteristiche materiche si evidenziano nella scelta dell'asfalto; quelle cromatiche esprimono la funzioneattività da compiere lungo il tragitto. I diversi colori, artico lano il piano base e forniscono suggerimenti sull'attività da svolgere: rosso = ca mminare, blu = riposare, giallo = osservare, verde = fare attenzione. Il pavimento-percorso diviene luogo che narra il paesaggio.

Le componenti rappresentano nella notomia del parco urbano un sistema eterogeneo, costituito da un a serie di elementi quali: sedute, apparecchi illuminanti, pensi line, vasche d'acqua, fo ntane ed altro. Tutto ciò siamo stati abituati spesso a conoscerlo nell'ambito civico, come caratterizzat o prevalentemente dalla conti ngenza della propria funzione. Questa esclusività spesso ha imposto valori formali di bassa qualità dirottando l'attenzione verso quello specifico aspetto. Nell'inevitabile cambio di scala da ll'ambito urbano, conclusus, al territ orio, laddove lo spazio tra le cose è predominante sulle cose

in sé, le componenti tendo no ad assumere nuovi significati; sim bo lo, narrazione, ludo, mimesi e ironia dell'agire umano. Rapiti alla piazza od ai nuovi luoghi del co llettivo urbano, questi elementi contribuiscono ad antropizzare ulteriormente un te rritorio, parco o giardino, definendo un nuovo rapporto dialettico tra natura e costruzione. Microarchitetture che contrasta no con il parco, favore ndo nuovi modelli e sperimentazioni, attraverso i medesimi caratteri con i quali, come demiurghi, si manipola la forma, che diviene sostanza. Significati che spesso contamina no la funzione specifica per i quali sono stati progettati, e che a poco a poco si


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Fig. 10 Illuminazione Londra, I nghilterra Potters Field Park 2005

Gross Max Il parco è costituito da un unico lu ngofiume Le cui visuali accolgono icone storiche quali il Tower Bridge ed il Big Ben. Dà sfondo a questi La città con il suo skyline. All'interno del progetto un gruppo di periscopi è distribuito nel parco, permettendo di ammirare Lo scenario circostante e fu ngendo al contempo da elemento illuminante. Attraverso delle manopole è possibile manovrare il periscopio facendolo ruotare sul proprio asse e grazie ad una piattaforma rialzata Le strutture sono fruibili anche dai bambini.

allontanano da essa, per farsi portatori di nuovi messaggi. Un ponte pedonale dimentico della funzione di collegamento, è seduta dinamica, da luogo del movimento a luogo dello stare, fornendo a chi riguarda la possibilità di vedere le cose da diversi pu nti di vista (fig. 8). Il camminamento che attraversa il parco lineare tra Caltagirone e piazza Armerina è t racciato e principio ordinatore (fig. 9). Un percorso colorato attraversa uno scenario fatto di polvere e desolazione che fornisce una diversa chiave di lettura di se stesso divenendo st rumento di denuncia nei confronti dell'automobile. La lentezza del riflessivo avanzare pedonale, conferisce la possibilità di osservare, guardare ed assimilare; operazioni suggerite dai colori che fanno del piano base una na rrazione. Tutto ciò è reso attraverso l'impiego dell'asfalto, un materiale convenzionalmente ritenuto artificiale, che ci ricorda la propria identità, contrariamente alle molteplici e spesso opinabili forme che assume nell'ambito urbano. Ubiquità, frammentarietà, diversità, forma e funzione che distinguono le componenti nella città minerale, di vengono quindi , peculiarità nel parco. Generatrici di episodi e quindi di relazioni, di punti e linee, come in Ersilia "Città invisibile" di Italo Calvino, ide ntificativi di una struttura complessa, notomica ed unitaria al tempo stesso. Consapevolmente od in maniera spontanea le componenti sono misura, organizzazione e segnale antropico dello spazio naturale. I periscopi del parco Potters Field Park di Gross Max, nel misurare lo spazio divengono elementi attraverso i quali si può ammirare il panorama circostante. Questa possibilità restit uisce al parco quell'aspetto romantico che ormai tende a perdersi (fig. 10). Semplici oggetti per il gioco, come nel progetto del Parque de Castello, si integrano con il luogo divenendone struttura . Progettati e pensati come elementi che introducono prima di tutto una interattività mentale,

divengono momento di riflessione ironica sull'imprevedibilità dell'agire umano (fig. 11). Elementi progettati ed oggetti di uso comune conosci uti in fu nzione del valore che siamo stati abituati ad attribuirg li nell'ordinarietà della vita quotidiana, sono sottratti alla loro banale ed insignificante fissità e rinascono di significati in realtà insiti in essi, mutando valore nel ruolo che noi stessi siamo in grado di riattrib uirgli. Simboli della cultura produttiva come dei containers, reiterati, riem piti con acqua ed altri materiali divengono vasca d'acqua e porta di accesso al parco (fig. 12). Totalità e segmento, come nei rotoli industriali dell'artista informale Pinot Gallizio, sono forme chiuse ed aperte, denuncia morale di un processo di produzione tipico della civiltà umana. "All'horror vacui di cui parla Ernst H. Gombrich ne il senso dell'ordine, si contrappone l'amor infiniti , che ci spinge a colonizzare gli spazi vuoti con gli oggetti, strumento di frazionamento di sotto-spazi miniaturizzati e qui ndi controllabili, creando al tempo stesso un raccordo plausi bile t ra noi e l'alterità dell'infinitamente grande". Oggetti che contribuiscono a ridurre la dimensione dello spazio infinito suddividendolo in spazi più picco li, circoscrivono ambiti ed elevano limiti. Spazi o sottospazi definiti in maniera illusoria o materiale, t ramite veri e propri recinti oppure attraverso piani virtuali. Nel River Congost Park, elementi metallici inseriti nel paesaggio ondulato costituito da siepi muro, risolvono la necessità di chiusura ma, fluidamente, attraverso rotazioni , generano anche nuovi assetti distributivi (fig. 13). Anche l'acqua, nel verde attrezzato assume connotazioni inaspettate, significati che arrivano ad esaltarne le caratteristiche fisiche e sensoriali . Il con nubio tra acqua e vegetazione, evocativo del mondo naturale, è senza tempo né origine, ed ha sempre contraddistinto lo spazio del giardino o quello urbano.


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Fig . 12 Oggetti Lausanne, Svizzera Lausa nne Jardin

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Fig. 11 Gioco Wofsfurg, Germania Parque de Castello, Esposizione nazionale di orticoltura

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Thilo Folkerts Landschaftsarchitektur, Spax-Architekten (foto di Sebastien Secchi) L'.Escalier d'Eau è costituita da quattro co ntainers riempiti con ghiaia, acqua e coltivati a ninfee. Quello al livello superiore costituisce la porta di accesso al giardino ed è al tempo stesso una bellevue. Nella va lle la visuale si apre attraverso il canopo di alberi raccordando il dislivello altimetrico tipico del sito. Una nuova interpretazione della fontana utilizza elementi solitamente adoperati nel campo delle costruzioni, che a seconda della stagione vengono impiegati per l'uno o l'a ltro scopo.

Topotekl (foto di Hanns Joosten) Elementi effimeri a carattere ludico, modificano la loro identità funzionale e grazie alla dimensione, divengono struttura dello spazio circostante. Gli oggetti sono realizzati con schiuma di colore rosa e rosa chiaro, emergendo fortemente rispetto al verde del prato. !.'.artificiosità del colore e la scelta di forme geometriche pure, palesano la razionalità antropologica. Sfere e cilindri, che per la loro propria conformazione evocano caducità ed instabilità, sono il prodotto di un mondo irreale che ironizza sul ruolo dell'uomo nella natura. Forma, materiale e colore sono ludo, pensiero e struttura spaziale.


Fig. 13 Recinto Barcellona, Spagna River Congost Park 1996 Enric Batlle, Joan Roig (foto di Teresa Galì e Eugeni Pons) IL parco è caratterizzato dalla presenza di siepi dall'andamento sinuoso dalle quali spuntano delle porte in metallo. Partendo dall'articolazione propria del paesaggio naturale gli elementi metallici, attraverso rotazioni, generano spazialità differenti ed al tempo stesso garantiscono La possibilità di chiusura. L' hortus diviene così conclusus risolvendo il tema del recinto in accordo con L'ambiente circostante.

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Un mare di acqua come nel Jardin Portuarie è riportato in superficie, attraverso una serie

di cuscini di plastica traspare nte, che vengono con essa riempiti (fig. 14). Ciò che l'uomo doma e costringe, attraverso l'uso della ragione, con il gioco viene invece liberato, rafforzando il contrasto tra razionale e irrazionale e sancendo l'affermazione della natura sull'agire uma no. Nel Cedar Pavillion questo elemento, oggetto del te mpo, contribuisce a cambiare lo scenario circostante divenendo specchio in cui la natura stessa si riflette (fig. 15). Il parco, perde nella ricomposizione degli oggetti, nel riassemblaggio delle componenti, la sua caratteristica romantica e puramente estetica, divenendo

luogo del collettivo urbano. Luogo della percezione dinamica, dell'interattività diretta o indiretta, espressione della natura in quanto discontinuità, della percezione temporale avulsa dall'individuo che insegna lo stupore del diverso, dell'i rrazionale e dello spontaneo. Le componenti, frammenti natomici, elementi dipendenti -indipendenti, parte e partecipi, attraverso i qua li il progetto si realizza, si giustappongono nel territorio, come tasselli di un puzzle che è percorso narrativo, che sottolinea nei contrasti la differenza tra razionale e irrazionale, tra uomo e natura, t ra l'artificialità fissiva e naturale mutamento. M. V.


14

Fig. 14 Vasca e fontane Le Havre, Francia Jardin Portuarie 2001 Thilo Folkerts Landschaftsarchitektur (Foto di Arnauld Duboys Fresney) In prossimità del porto l'acqua è paradossalmente elemento predominante ma al tempo stesso inaccessibile. Per tale ragione la scelta primaria del progetto è stata quella di riportare il mare alla degna visibilità, intrappolandolo all'interno di una serie di 80 cuscini in plastica trasparente. Questi costituiscono una maglia rigida e geometrica che regola lo spazio. l.'.aspetto co ntemplativo è accompagnato dall'azione. l.'.osservatore oltre ad essere stimolato alla conoscenza del mondo marino costituito da alghe, gamberetti, piante acquatiche, contenuti e visibili all'interno del cuscino, è stimolato all'azione. Attraverso la possibilità di saltare sui cuscini modifica l'azione statica contemplativa in azione dinamica del gioco.


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Fig. 15 a e b Percezioni Alabama, USA Cedar Pavillion, Perry Lakes Park 2003

Andrew Freear, Samuel Mockbee Un paesaggio mutevole che cambia a seconda delle stagioni. Il tempo diviene fattore che agisce sulla percezione sensoriale ma anche sulla mutazione materica. Il legno di cedro impiegato per la realizzazione del padiglione cambia colore col passare del tempo . Durante la stagione delle piogge il terreno si allaga mutando la comprensione dello spazio in cui la natura riflette se stessa. Per tale ragione il piano base del padiglione è rialzato da terra, necessità funzionale che si trasforma anche in seduta. La struttura che poggia su elementi in calcestruzzo armato, sulla cui pelle è impressa la texture del legno di cedro che "conta mina l'artificiale" facend o emergere la venatura .





Una ricerca non può terminare mai con delle conclusioni . Anche in questo caso l'analisi critica effettuata non giunge a delle conclusioni. Il momentaneo punto di arrivo diviene infatti immediatamente un punto di partenza. È estremamente importante, e questo è lo scopo principale di questa pubblicazione, ferma rsi a riflettere, porre interrogativi, aprire di battiti, confrontarsi su alcuni importanti temi scaturiti. Il primo tema è sull'essenza stessa del parco urbano, di cosa deb ba o possa intendersi con questa definizione. Gli esempi analizzati, quelli riportati e non, portano sempre più ad eliminare il confine tipologico specifico ed autonomo per unificarsi, soprattutto nel ruolo urbano, con gli spazi pubblici aperti. Era un presupposto della ricerca, da dimostrare. !.'.analisi e gli studi effettuati rafforzano questa impostazione. I giardini ed i parchi urbani, assieme alle strade ed alle piazze, ed a tutti gli altri punti atti a favorire l'i ncontro e lo scambio sociale, rappresentano i nuovi luoghi del collettivo urbano, con la forza e la dignità di poter essere o divenire centri di riqualificazione urbana. Quando Bohigas ha progettato la riq ualificazione del lungomare di Barcellona per la Vila Olìmpica, ha ideato, di nome e di fatto, il Pare del Port Olimpie, (fig. 1). Poteva essere la sem plice sistemazione di un lungomare, invece con gli stru menti dell'architettura è stato organizzato un am bito urba no, nell'ottica della riqualificazione, coerentemente con i dettami elaborati dallo stesso Bohigas, nel ruolo di direttore dell'Ufficio Urbanistico del Comune di Barcellona, e con l'evoluzione dei concetti scaturiti nel dibattito internazionale, da La Villette in poi. Ne costit uisce verifica e prova che i sette parametri, che sono stati alla base dell'analisi e del confronto, sono t utti fortemente presenti. In modo particolare: la te matizzazione scaturisce direttamente dalle olimpiadi, così come ovviamente il rapporto con il contesto, dove questo parco, non avrebbe nessun ruolo, senza il porto, il molo con la scuola di vela, ma anche l'Osservatorio meteorologico di Alvaro Siza e l'intero am bito sino al centro commerciale simboleggiato con l'Ictino, fi gura mitologica del pesce alato, posizionato sopra un vero e proprio giardino urbano (fig. 2). Interessante anche la suddivisione degli spazi aperti attraverso una serie differenziata di percorsi paralleli, aperti, coperti tamponati, coperti che


Fig. 1 Barcellona, Spagna Parco del Porto Olimpico 1992

Oriol Bohigas, Josep Martorell, David Mackay e Albert Puigdomènech (foto di A.M.I. 2004) Fig. 2 Barcellona, Spagna Centro Commerciale Nuova Icària 1988-1992

Frank O. Ghery con J. J uanpere (foto di A.M.I. 2004) Fig. 3 Barcellona, Spagna Avenida Icària 1992

Enric Miralles (foto di A.M.I. 2004)

racchiudono lo spazio articolandolo tra il divenire e lo stare. l'inizio dei percorsi è segnato con una scultura che simboleggia il luogo ed il tema. Il rapporto con l'arte, oltre che con l'architettura, è uno degli importanti argomenti di riflessione che scaturice. Non può esserci architettura senza arte, non può esserci riqualificazione urbana, senza architettura ed arte, ovviamente in un rapporto stretto di interconnessione tra tutte le componenti. Nel trattare del Central Garden del Getty Center, progettato da un artista, Robert Irwin , è stato detto che l'insieme è stato organizzato come una grande opera d'arte. Rispetto a chi intende il rapporto con l'arte il semplice posizionamento di un'opera scu ltorea, l'esempio rappresenta l'estremo opposto, analogo a quello di un architetto, Enric Miralles, che con la sua sensibilità e capacità artistica, riesce a far divenire, un semplice allestimento di un viale urbano una grande opera d'arte (fig. 3). Su questo tema è stato scelto un Parco . Quello di Pinocchio, con il Paese dei Balocchi,che sicuramente rappresenta il punto di riferimento nel rapporto tra arc hitettura ed arte, con in più un rapporto diretto con uno degli aspetti fondamentali dell'essenza del parco: il rapporto con la natura e l'uso degli elementi vegetazionali. La ricerca effettuata, analizzando questo intervento, dimostra come l'inserimento di sculture in un parco possano essere direttamente integrate, in modi ed in termini diversi, così come sono completamente dissimili gli inserimenti di Emilio Greco, Pietro Consagra ed anche Marco Zanuso. Ancora nei dintorni della Città Olimpica di Barcellona, nel Pare de Carles I, vi è un sintomatico esempio di inserimento scultoreo in un rapporto dialettico non conflittuale, ma pienamente contestualizzato (fig. 4). Vi è però anche un altro modo comportamentale: la modificazione del territorio, il controllo dell'orografia, il trattamento del suolo, che può essere in sintonia con tutti gli altri aspetti. Pur non trattandosi di un parco urbano, ma di un giardino tematico realizzato in un uliveto delle colline toscane, a Seggiano, tra Grosseto e Siena, è da segnalare, soprattutto per metodo d'intervento nel rapporto tra arte e natura, il giardino di Daniel Spoerri. Lo scultore ha progettato alcune parti specificamente per il luogo, come il Sentiero murato labirintiforme (fig. 5), quindi ha ideato ed inserito sue opere, per poi far divenire il giardino un vero laboratorio tematico dell'arte, con tante opere di artisti internazionali: Dani Caravan manomette un ulivo danneggiato da un fulmine facendolo divenire una scultu ra; Arman si inserisce nel contesto con un segno importante rileggibile nel paesaggio; Paul Wiedmer lavora con gli elementi naturali realizzando un mitologico Drago vegetazionale; Soto progetta e colloca una scultura Penetrabile

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Fig. 4

Barcellona, Spagna Pare de Carles I 1992 P. Mazurca 1999 E. Urculo (foto di A.M.I. 2004)

Sonora, che emana suoni al passare delle persone e del vento; lo stesso Spoerri si pone il problema dell'architettura, sia rispetto al casolare preesistente, sia progettando una scultura casa mentre Uwe Scholoen progetta un Villaggio Bunker. Sono diversi modi ed approcci, da artista, che insegnano e fanno riflettere, poiché in un solo intervento, ma parte di un insieme, per lo più contestualizzato, sintetizzano tutti gli aspetti e le problematiche che sono state enunciate e trattate. Tornando ai parchi urbani è da sottolineare limportanza delle istallazioni artistiche, anche sotto l'aspetto educativo, simbolico ed educativo. Nel Lincoln park, a Chicago, a poca distanza dal Millennium Park, una scultura evoca il girotondo dei bambini (fig. 6), riportando alla dimensione umana l'importante ed esteso intervento di riqualificazione del Water Front. L'.arte come esempio metodologico, l'arte come tematizzazione. L'.importanza di un tema nella progettazione del parco urbano è fondamentale. Quando non è strettamente legato all'aspetto funzionale, l'educazione, la socializzazione, la comunicazione, l'espressione artistica possono suffragare. Da segnalare, nel campo artistico anche i filoni legati alla cultura in senso lato, la letteratura e l'antropologia in particolare. In queste riflessioni conclusive sono stati ripresi gli argomenti di carattere generale e le esigenze legate alle prob lematiche della riqualificazione urba na, poiché sono quelle che devono spingere l'operatività e fare in modo che l'architettura torni ad avere quel ruolo


Fig . 5 Seggiano, Grosseto Il Giardino di Daniel Spoerri 1991-2006 Sentiero murato labirintiforme 1996.1998 Daniel Spoerri opera ispirata ad un petroglifo precolombiano che rappresenta l'atto del Padre Sole con la prima donna del mondo (foto di A.M .I. 2005) Fig. 6 Chicago, Illinois - U.S.A. Lincoln Park una delle numerose sculture presenti nel parco (foto di A.M.I. 2004)

st rategico im portante nella progettazione e nella gestione dell'am biente. Con l'esemplificazione della progettualità artistica si è cercato di ricordare ed ordina re i rapporti metodologici; con i sette parametri presi come base per la scomposizione si è rilevata l'impossibilit à di operare senza un chiaro confronto con questi aspetti fondamentali della progettazione a scala urbana. Volutamente non sono state effettuate delle scelte e delle preferenze operative, anche se, fo rse, comunque traspaiano. Ognuno è libero di progettare come crede, secondo la propria cu ltu ra, secondo la propria formazione ed esperienza, ma deve affrontare tutti gli aspetti. Il progetto dello spazio pubblico aperto, l'ideazione di un parco urbano, se vuole avere gli scopi e gli obiettivi prefissati, deve affrontare in forma completa tutte le problematiche del fare architettura. La progettazione di uno spazio esterno è analoga a quella degli spazi interni : è modificazione dell'ambiente. Diceva Le Corbusier "Le dehors est toujours un dedans". Per quanto concerne le diverse scelte possibili, è utile lo st udio di quanto già rea lizzato ed è essenziale il confronto. Non è, altresì, necessario né utile il privilegiare scelte ed atteggiamenti. La pi ù idonea conclusione per questa ricerca è nella comparazione per parti, che è stata riassunta in uno specifico quadro sinottico (vedere le figure del capitolo seguente).



Sono riportati tutti i testi e le riviste più significative consultate per lo svolgimento della ricerca e che servono a chi voglia approfondire e verificare le tematiche trattate. Per meglio comprendere i significati e le finalità dell'opera, in apertura vi sono gli scritti dell'autore, quindi le pubblicazioni dell'editore; seguono in ordine cronologico decrescente tutte le altre pubblicazioni utilizzate; in conclusione vi sono i numeri delle riviste, per approfondimenti soprattutto sulle opere, ma anche sui concetti. Libri dell'autore A. M. IPPOLITO Casi a confronto, in C.R. n. 5 del 2004 (atti del Convegno: Il Recupero nelle Aree Urbane, Roma 2004) A. M. IPPOLITO Piazze Parchi e Giardini: La progettazione dei vuoti urbani a Roma, in Roma 3° Millennio Le Identità Possibili, a cura di R. Panella, Roma 2003 A. M. IPPOLITO Aspetti progettuali: architettura, città e fiume, in AA.VV. Forum Tevere, polarità naturale e polarità urbana, Roma 2002 A. M. IPPOLITO Notomia di 7 Opere - l'analisi dei caratteri degli edifici come strumento per la progettazione, Roma 2000 A. M. IPPOLITO Piazze Parchi Giardini, dossier n. 6 in Roma 3° Millennio Le Identità Possibili, Roma 2000 A. M. IPPOLITO Obiettivi e tecniche - Analisi dei progetti e degli interventi più significativi in Italia e in Europa, in Piazze e Nuovi Luoghi di Roma: il progetto della co nferma e della innovazione, a cura di Raffaele Panella, Roma 1997

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A. M. IPPOLITO Il Vuoto Progettato - gli spazi pubblici urbani aperti da Roma all'Europa, dagli anni sessanta agli anni novanta, Roma 1996


Li bri dell'editore I. CORTESI Il progetto del vuoto . Public Space in Motion 2000-2004, Firenze 2005 AA. VV. Il parco fluviale, le fabbriche e la citt à" a cura di A. Massarente e A. Mazzotta, Firenze 2004 F. ALBERTI IL paesaggio come alternativa - Geometrie essenziali nella progettazione urbana contemporanea in Francia, Fi re nze 2003 M. VANNUCCHI Progettare con il verde, Firenze 2003 B. GUCCIONE Parchi e Giardini contemporanei - Cenni sullo specifico paesaggistico, Firenze 2002 F. GHIO Siti e Paesaggi, Firenze 1999

Altre pubblicazioni in ordine cronologico A. AYMONINO, P. V. MOSCO Spazi Pubblici Contemporanei, Architettura a Volume Zero, Milano 2006 L. AUERDONAU

Landscape Architecture Europe, Worth 2006 J. AMIDON, A. BETSKY Moving Horizon: t he landscape architecture of K. Gustafson & Partners, Londra 2005

R. D'ANDRIA Un teatro di terra, Verona 2005 J. P. PIGEAT Jardinez Camme à Chaumont-sur-Loire, Chaumont-sur-Loire 2005

K. W. FORSTER Metamorph, 9. Mostra Internazionale di Architettura, Venezia 2004 P. PRÈVOT Les Jardin de l'Imaginaire in Terrasson-la-Villedieu, Luçon 2004 M. R. RUSSO L'Architettura del Paesaggio in Brasile dopo Burle Marx, Roma 2004


G. G. RIZZO, A. VALENTINI Luoghi e paesaggi in Italia, Firenze 2004 AA. VV. Asfalto: il carattere della città , a cura di M. CARDINI, Milano 2003 AA. VV. Landshaftsarchitekten III, Landscape Architecture In Germany, Verlag 2003 R. HOLDEN Progettare l'ambiente, Modena 2003 P. NICOLIN, F. REPISHTI Dizionario dei nuovi paesaggisti , Milano 2003 F. SCHULZE, K. HARRINGTON Chicago' Famous Buildings, Chicago 2003 M. SCHWARTZ The Vanguard Landscape and Gardens of Martha Schwartz, 2003 A. TZONIS, L. LEFAIVRE Critical Regio nalism, Architecture and Identity in a Globalised Wo rld, Monaco 2003 AA.VV. Jardins Insurgents Arquitectura del Paisatge a Europa, Barcellona 2002 AA.VV. Les Jardins Temporaires, Le Havre 2002 G. CELESTINI L'architettura dei parchi a Barcellona, Nuovi Paesaggi Metropolita ni, Roma 2002 A. GONZALES, R. LACUESTA Barcelona, architecture guide 1929-2002, Barcellona 2002 H. HERTZBERGER Articulation, Amsterdam 2002 M. MOSSER, G. TEYSSOT L'Architettura dei Giardini d'Occidente dal Ri nascimento al Novecento, Milano 2002 M. NAVARRA In walk abo ut city. Il paesaggio riscritto. Un parco lineare tra Caltagirone e piazza Armerina, Cannitello 2002


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l'Architecture d'Aujourd'hui n. 225, n. 227 del 1983; n. 283 del 1992; n. 3-4 del 2006 L'industria delle costruzioni n. 367 de l 2002; n. 373 del 2003; n. 379 del 2004 Landscape Design Japan, n. 1del1995; n. 11 del 1998; n. 14 del 1998; n. 18 de l 1999; n. 19 del 2000 Lotus n. 87 del 1995 Lotus International n . 109 del 1997; n. 122 del 2004 Lotus Navigator n. 87 del 1995; n. 2 del 2001; n. 8 del 2003; n. 9 del 2004 Pages Paysages n. 7 del 2000; n. 9 del 2002 Progressive Architecture n. 11 del 1989; n. 10 del 1993 Projecto n. 220 del 1998 Technique & Architecture n. 370 del 1987; n. 403 del 1992 Topos n. 1 del 1992; n . 13 del 1995; n. 23 del 1998; n. 36 del 2001; n. 44 del 2003; n. 50 del 2005 Spazio e SocietĂ n. 25 del 1984; n. 34 del 1986 Urbanisme n. 197 del 1983 Urbaniste et Architecture n. 231/232 del 1989


È oramai una certezza che la riqualificazione degli ambiti urbani degradati passa attraverso la

Achille Maria Ippolito insegna presso la Facoltà di Architettura "Valle Giulia" dell'Università degli Studi di Roma "La Sapienza". È presidente del corso di Laurea in Progettazione e Gestione dell'Ambiente, con sede a Bracciano. Autore di numerose pubblicazioni, svolge attività di ricerca teorica e progettuale con importanti concorsi nazionali ed internazionali e realizzazioni.

riqualificazione degli spazi pubblici aperti. t:analisi attenta delle operazioni effettuate negli ultimi decenni in alcune importanti città, ci porta ad individuare, tra questi, i parchi, inte ndendo per parchi tutti quegli spazi ape rti, più o meno grandi, in connessione con il tessuto urbano, che abbiano assunto, una volta conso lidati, il ruolo di nuovi luoghi del co llettivo urbano, sia pure con identità e funzioni fortemente diverse. Con questa chiave di lettura i parchi urbani oggi sono quei luoghi dove sono possibili gli scambi sociali, culturali e commerciali, sono quei luoghi dove traspare in forma evidente ed anche simbolica il pubblico, la collettività, esaltando il privato, l'individuo, sono quei luoghi cerniera dove il singolo cittadino diviene comunità e trova il contatto diretto con gli altri; sono i luoghi dello stare e del divenire. Nel filone della riqualificazione urbana il parco rappresenta quindi un fondamentale punto di riferimento, con le sue componenti che possono fornire livelli di lettura diversi. Per questa ragione è necessario un approfondimento dell'analisi conoscitiva dei sistemi da cui è costituito, del contesto in cui si inserisce, della tematica che sviluppa e degli aspetti formali come espressione dei diversi linguaggi architettonici del panorama contemporaneo. Analizzando realtà concrete, il contributo si inserirsi nel dibattito internazionale più ampio ed attuale, ponendo particolare attenzione alla riqualificazione ed alla trasformazione della città, in un preciso ambito operativo e in stretto rapporto con l'espressione linguistica nell'ambiente urbano e naturale. Partendo da queste riflessioni, dopo una attenta ed esaustiva analisi critica, la pubblicazione individua una tassonomia di riferimento che diviene un importante quadro sinottico utile a chiunque voglia occuparsi dei parchi e dei giardini urbani contemporanei, dove la comparazione dei numerosi esempi riportati è il presupposto di base per mettere a disposizione un nuovo strumento di riferimento per la progettazione. Partendo dall'analisi di sette opere, con le relative comparazioni ed esemplificazioni, in questo libro sono riportati ed illustrati quasi cento progetti, tutti realizzati. In è apertura è riportata una sintesi dei pensieri più significativi delle vo lontà concettuali di molti degli architetti e dei paesaggisti progettisti delle opere.


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