MUST REVIEW #4

NUMERO 2 Dicembre 2017

MUST REVIEW* è un supplemento del magazine IL GIULLARE. €5,00

Iscrizione al tribunale di Pistoia n°9/2009 del 14 maggio 2009. Periodicità semestrale.

NON LA SOLITA

GUIDA

50

MUST* IN TUSCANY

Ristoranti, street food, cocktail bar, pasticcerie: 50 locali di successo scelti dai nostri lettori L’arte del profumo secondo

AquaFlor

PAOLO

RUFFINI “Porto in scena il senso di libertà della mia Livorno”

*NON POTRAI PIÙ FARE A MENO DEL MAGAZINE DELLE STORIE D’IMPRESA DELLA TOSCANA

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MUSTREVIEW | EDITORIALE

MUST REVIEW* LA RIVISTA DELLA SPERANZA

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Direttore responsabile Il Giullare Editore Direttore editoriale del progetto Must Review*

“Ogni volta che leggiamo delle vendite dei giornali che continuano a regredire, noi siamo sempre più convinti che dobbiamo andare avanti. Sulle nostre pagine raccontiamo storie di chi, con il suo lavoro, con un’ idea, con la volontà e il sacrificio, ha rivoluzionato la propria vita e realizzato i suoi sogni. Per questo, anche noi, con il nostro lavoro vogliamo generare energia positiva nei nostri lettori, vogliamo trasmettere speranza e dare spunti per trovare la propria strada, il proprio traguardo da raggiungere”.

Il filosofo Georg Heghel, capostipite dell’idealismo tedesco tra fine ‘700 e inizio ‘800, ci ha trasmesso una frase che, per noi che svolgiamo questo lavoro, è una missione: “La lettura del giornale è la preghiera del mattino dell’uomo moderno”.

Nulla è cambiato, secondo noi, in questa epoca di notizie che viaggiano alla velocità del web e di strumenti che dovrebbero semplicemente collegarci con il mondo, ma che ormai ci portiamo anche a letto al posto della immancabile borsa piena di acqua bollente che ci preparava la nonna. Facebook, Twitter e poi chissà cosa, a ogni risveglio, ci spara notizie come noccioline.

Leggiamo e possiamo, in tempo reale, condividere, commentare, dire la nostra. Non più al bar con l’amico di tutti i giorni o il collega di ufficio. Con il mondo. Possiamo farlo liberamente e sapere anche il gradimento che le nostre idee ricevono. Niente di più libidinoso che sentirsi così importanti e attivi nella nostra società. Quindi, fuck il giornale, oggi se non hai lo sguardo attaccato allo smartphone, mentre zuppi la brioche nel cappuccino, non puoi essere moderno. Ti chiamano ieri. Se non hai abbastanza like, non sei attraente per la società che ci circonda. E tutto questo accade mentre noi del settore leggiamo continuamente che i giornali sono in crisi, che le vendite crollano vertiginosamente, che la pubblicità “ferma”, quella da sfogliare, non funziona. Leggiamo che dal 2015 al 2017, il calo delle vendite dei cartacei è precipitato del 20 per cento. Ma noi continuiamo a crederci. Stampiamo il giornale perché lo riteniamo esclusivo, unico. E cerchiamo di creare non semplicemente 112 pagine di notizie da sfogliare.

Fin dal primo numero di Must Review* la filosofia è quella che unisce la bellezza, al contenuto. La sostanza allo stile. Per questo, forse grazie alla nostra ostinazione, il nostro debutto in edicola lo scorso luglio si è rivelato un successo. Ciò non significa che uno escluda l’altro. Anzi, ci cibiamo anche di internet e social network. Guardiamo al futuro con fiducia, pensando sempre che siano le idee a cambiare il destino di ogni progetto. Non i giudizi degli altri. Per questo chiudiamo il 2017 con una bellissima edizione del magazine dedicata a chi spera e non a chi si è rassegnato.

Buona lettura con Must Review* e buon 2018.

Numero 4

Must Review

7

CONTRIBUTORS

LA

NOSTRA

FIRENZE 13/09/1978

BAGNO A RIPOLI 24/09/1990

PESCIA 01/01/1995

WRITER

ACCOUNT MANAGER

WRITER

CHIARA MARCONI FRANCOIS

SARA SCALINI

GIADA BERTOLINI

PISTOIA 11/07/1992

RIO POMBA 13/04/1990

PESCIA 18/07/1995

WRITER

GRAPHIC & WEB DESIGNER

WRITER

SAMANTHA FERRI

ISABELLA RODRIGUES PETTINARI

LAURA MACCIONI

Lo spirito di squadra non è solo un generico “mettersi a disposizione”: troppo comodo, 8

Must Review

Numero 4

SQUADRA LUCCA 08/05/1977

CARPI 29/09/1987

LUCCA 13/05/1995

EDITOR IN CHIEF

CONTENT MANAGER

WRITER

ANDREA SPADONI

CARLO ALBERTO PAZIENZA

GIACOMO BERNARDI

NAPOLI 22/07/1983

VOLTERRA 13/04/1962

RIO POMBA 18/01/1962

PHOTOGRAPHER

MARKETING DIRECTOR

SALES MANAGER

ANTONIO TORTORELLA

MASSIMO GABELLIERI

RICCARDO BERTI

troppo poco. No, una squadra ha sempre bisogno della perfetta sintesi delle individualità (Alessandro Del Piero) Numero 4

Must Review

9

MASSIMO

GABELLIERI

Lavora nel mondo della pubblicità da quasi 30 anni: cartellonistica, grandi eventi e gestione marketing nel settore automotive.

Per la cartellonistica ha collaborato con aziende di primaria importanza come Avip Spa ed Amedia Spa. Successivamente ha gestito importanti manifestazioni come Ponte Vecchio Challenge Golf di Firenze, il Festival di Spoleto. Oggi, a seguito dei cambiamenti del mercato italiano, si è proposto come

consulente di marketing e commerciale per diverse aziende di rilievo. In un settore dove competizione e vendita sono serrati, ha creato una serie di strategie di marketing innovative con la mission di affiancare le aziende e dare la massima attenzione al cliente. Una esperienza tradotta in modo concreto nel suo lavoro con il gruppo Auto Italia di Livorno per i brand Jaguar, Land Rover, Mercedes – Benz, Smar e Subaru. Da questo numero della rivista

la stessa filosofia di lavoro è stata inserita anche nel progetto Must Review. Strategia, ma anche alta professionalità. Massimo Gabellieri, infatti ha esteso le sue competenze alle riprese video, soprattutto alle riprese aeree come pilota Apr Certificato Enac.

Una delle sue citazioni preferite è: “Nessuno garantisce il vostro lavoro … solo i clienti possono garantirvelo” (cit. Jack Welch Jr.).

DA MUST REVIEW

A MUST CLUB MARKETING INNOVATIVO CHE METTE IL LETTORE AL CENTRO DEL SISTEMA

10

Must Review

Numero 4

MUSTREVIEW | MUST CLUB

MUST CLUB Contenitore riservato ai nostri “partner” selezionati

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800.000 di accessi.

INFORMAZIONI

VISIBILITÀ Oggi l’obiettivo di una buona attività di marketing è portare risultati tangibili alle aziende che investono in comunicazione. In seguito a varie intuizioni di mercato, sono riuscito, con grande fatica a realizzare un progetto strategico che sarà sviluppato con il magazine MUST REVIEW. Con il nostro messaggio spostiamo l’attenzione dall’azienda al cliente con l’obiettivo concreto di generare un mercato tangibile in cui è il consumatore al centro del sistema. Questo meccanismo ormai consolidato genera risultati molto importanti che divido nei seguenti punti:

Comunicazione quotidiana delle novità offerte dai partner

Realizzazione di minisito con foto, video e descrizione

FIND

- Il cliente si sente coccolato e risparmia concretamente facendo consumi tra i vari vantaggi che “Must Club” offre.

- L’ investitore (l’azienda) ha la possibilità di verificare che il mercato risponda e sia concreto.

- La filosofia è quella di un po’ meno fatturato, un po’ più investimenti, ma una crescita costante e consolidata nel nel tempo.

MUST CLUB sta nascendo sulla piattaforma www.mustreview.it.

Non perdere l’occasione di conoscere concretamente i vantaggi del nostro circuito.

LETTORI Potranno beneficiare costantemente di particolari condizioni

LETTORI Potranno beneficiare costantemente di particolari condizioni

“Aiutiamo il cliente a scegliere e accendiamo il tuo business”

Massimo Gabellieri

CLIENTI Contabilizzazione effettiva dei risultati provenienti dall’azione di “MUST REVIEW”

Numero 4

Must Review

11

pag.

22

Aleandro Roncarà “COLORO LA VITA CHE SOGNAVO” Cambiare vita a 50 anni: il poliedrico artista ristoratore di Montecatini, ci ha svelato i 5 must che hanno segnato la sua evoluzione creativa.

16

pag.

pag.

86

COVER STORY

PAOLO RUFFINI Damiano Carrara

L’attore e showman livornese, ci ha parlato dei suoi progetti artistici e del suo impegno sociale. “Un orgoglio il nostro spettacolo Up & Down”.

IL PASTICCERE LUCCHESE CHE HA CONQUISTATO GLI USA

TUSCANY Intervista

LO SPAZIO DELLE OPPORTUNITÀ La parola al presendente di MERCAFIR Lucibello

pag.

48

Tradizione

ALLA SCOPERTA DEL MERCATO CENTRALE Nel cuore di Firenze tra antichi sapori e prodotti di qualità, dove il fattore umano conta quanto la merce.

AquaFlor FIRENZE

L’ARTE DEL PROFUMO TRA ESTETICA E SPIRITUALITÀ

12

Must Review

Numero 4

pag.

44

pag.

52

pag.

54

Borgo San Frediano

UN VIAGGIO DI EMOZIONI NEL QUARTIERE PIÙ COOL AL MONDO

pag.

63

Pierluigi Bizzarri

COSÌ HO CREATO UN CONCETTO INNOVATIVO DI RISTORAZIONE Fishing Lab, Foody Farm, Steak Home e Pesce Fatto A Mano: i segreti di un grande successo.

pag.

92

Seguire la moda o fare tendenza? Otto idee per stupire indossando la Toscana.

MUST HAVE 2018

FOODMOOD Eccellenze

LA PASSIONE DI LORENA

pag.

La storia dei cantucci che hanno conquistato il mondo

pag.

50

MUST* IN TUSCANY

pag.

74

COCKTAIL BAR

pag.

pag.

66

UNA VITA RICCA DI SORRISI E SUCCESSI

Originalità, innovazione, successo. i tre criteri che i nostri lettori hanno considerato per la scelta dei locali.

STREET FOOD

80 PASTICCERIE

pag.

pag.

pag.

110

Paolo Ginanni

NON LA SOLITA GUIDA

RISTORANTI ETNICI

89

67

pag.

94

Terme di Sassetta

78

RELAX E BENESSERE IN SINTONIA CON LA NATURA Non un luogo, ma una filosofia di vita e un’opportunità per riportare alla mente sapori dimenticati.

82 SMART

COMPAGNIA DEL VERDE

by Zelari

Professionisti del giardino con 50 anni di storia

pag

58

Pianeta lavoro

ADDIO POSTO FISSO E CARTELLINO:

È L’ERA DELLO SMART WORKING

pag.

100

pag.

112

Il 2017 secondo Must Review

12 MOMENTI DA RICORDARE Numero 4

Must Review

13

MUSTREVIEW | L’ASTERISCO

MUST REVIEW* Edito da IL GIULLARE EDITORE SRL Sede Legale: Via Franchetti, 11 - 51100 Pistoia Telefono 347.6233807 info@mustreview.it redazione@mustreview.it www.mustreview.it EDITORE - IL GIULLARE EDITORE SRL Maurizio Carrara DIRETTORE RESPONSABILE Andrea Spadoni REDAZIONE Carlo Alberto Pazienza Chiara Marconi Francois Giacomo Bernardi Giada Bertolini Laura Maccioni Samatha Ferri FOTOGRAFIA Antonio Tortorella COLLABORATORI Corrado Benzio Elisabetta Failla Isotta Boccassini Pietro Fruzzetti Ranieri Romani TEAM CREATIVO Paralleloweb srl Isabella Rodrigues Pettinari Marco Briganti AMMINISTRAZIONE Sara Scalini MARKETING E COMMERCIALE Riccardo Berti Massimo Gabellieri

MUST REVIEW* è un Supplemento de Il Giullare Magazine Iscrizione al tribunale di Pistoia - n°9/2009 del 14 maggio 2009.

Iscrizione al ROC (Registro Operatori di Comunicazione) n° 25030.

Quarta uscita. Rivista semestrale.

Anno 2, Numero 2 - Dicembre 2017 Data prima pubblicazione Giugno 2016.

Pubblicazione a stampa: ISSN2532-5884 Sede Legale: Via Franchetti, 11 - 51100 Pistoia.

Telefono: 347.6233807 PEC: ilgiullaresrl@pec.it www.mustcommunication.it MUST REVIEW* è anche web e social.

Puoi leggere il magazine online all’indirizzo www.mustreview.it e puoi consultare le notizie, la guida delle città, della bellezza e del lusso, e avere tantissime opportunità in Toscana, con la nostra APP MUST*.

Facebook: MUST REVIEW Instagram: mustreview | must_communication Twitter: @mustreview

CONCESSIONARIA PUBBLICITARIA BRAND di Riccardo Berti ADVERTISING marketing@mustreview.it NUMERO 2 Dicembre 2017

MUST REVIEW* è un supplemento del magazine IL GIULLARE. €5,00

Iscrizione al tribunale di Pistoia n°9/2009 del 14 maggio 2009. Periodicità semestrale.

NON LA SOLITA

GUIDA

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MUST*

NUMERO 4

FATTORE K NEGATIVO Must Review* nasce per raccontare i migliori. Chi, ogni giorno, grazie al suo lavoro e alle sue idee, riesce a emergere. Chi lascia un segno tangibile. Nel nostro peregrinare incontriamo storie veramente appassionanti, ricche di emozione e sacrificio. Ricche di occhi bagnati. Ricche di sorrisi, abbracci e condivisione. Poi, a volte, ascoltando i racconti ci accorgiamo dell’esistenza di coloro che per emergere non lavorano per migliorare se stessi, ma per peggiorare gli altri, senza utilizzare idee è volontà, ma utilizzando, spesso, la calunnia e l’inganno.

Noi saremo sempre dalla parte dei primi.

“Qualcuno doveva aver calunniato Josef K., perché, senza che avesse fatto nulla di male, una mattina fu arrestato. La cuoca della signora Grubach, la sua padrona di casa, che ogni giorno verso le otto gli portava la colazione, quella mattina non arrivò.

Questo non era mai successo prima. K. aspettò ancora un poco, guardò dal suo cuscino la vecchia che abitava di fronte a lui e che lo osservava con una curiosità, per lei del tutto insolita. Poi, stupito e affamato allo stesso tempo, suonò al campanello. Subito bussarono alla porta e un uomo che non aveva mai visto prima nell’appartamento, entrò nella stanza.”

IN TUSCANY

Ristoranti, street food, cocktail bar, pasticcerie: 50 locali di successo scelti dai nostri lettori L’arte del profumo secondo

AquaFlor

(Il processo – Franz Kafka)

PAOLO

RUFFINI “Porto in scena il senso di libertà della mia Livorno”

*NON POTRAI PIÙ FARE A MENO DEL MAGAZINE DELLE STORIE D’IMPRESA DELLA TOSCANA

COVER MUST REVIEW* In copertina lo showman livornese Paolo Ruffini, che ci ha parlato dei suoi prossimi impegni in tv, al cinema e in teatro. Una carriera in ascesa e di grande successo.

Numero 4

Must Review

15

MUSTREVIEW | COVER STORY

PAOLO RUFFINI,

IL PRIMO YOUTUBER ITALIANO È DIVENTATO GRANDE “Porto in scena la leggerezza e il senso di libertà della mia Livorno”

16

Must Review

Numero 4

MUSTREVIEW | COVER STORY

La tua carriera ha mosso i primi passi con gli esperimenti di doppiaggio in vernacolo livornese del Nido del Cuculo. Quasi vent’anni fa, quindi, sei stato il primo youtuber d’Italia da milioni di visualizzazioni, anticipando i tempi.

“Sì, erano altri tempi. Non c’erano Facebook, Twitter e Instagram. Non c’era niente e questi spezzoni riscuotevano un grande successo. Cominciammo a fare degli spettacoli dove i doppiaggi erano protagonisti e poi, col tempo, sono diventati sempre più una piccola parte di un varietà molto più complesso, che prevede musica, coinvolgimento, monologhi, riflessioni. Adesso “Io? Doppio!” è diventato più che uno spettacolo: un grande evento, un happening sociale, familiare, amichevole. Qualcosa difficile da raccontare. I doppiaggi ora occupano solo una quota di uno spettacolo che dura più di due ore, a seconda di come mi guida il pubblico. “Io? Doppio!” continua ad andare in scena

in teatro, anche in questo periodo, ma in una veste diversa che vede protagonisti anche gli attori della compagnia Mayor Von Frinzius, dei ragazzi davvero “UP” con la sindrome di Down, che stravolgono la versione classica dello show portando sul palco la propria autenticità e una comicità feroce che non risparmia niente e nessuno. Il 27 dicembre in scena

al Teatro Verdi di Firenze, mantenendo una tradizione natalizia che ormai va avanti da diversi anni, mentre a primavera saremo il 24 marzo al Teatro Verdi di Pisa e il 25 marzo al Teatro Verdi di Montecatini Terme. Bisogna levarci dalla testa che raccontare certe cose è tabù, con leggerezza si può e si deve parlare di tutto, mai scambiarla con sciocchezza”.

A sinistra Paolo Ruffini con i ragazzi della compagnia Mayor Von Frinzius. Sopra Paolo saluta il pubblico del Teatro Verdi. Sotto con Francesco Mandelli sul set del film “I babysitter”

Il concetto di leggerezza di cui spesso parli, in contrasto con una società come quella attuale che spesso trasmette messaggi negativi, richiama un atteggiamento verso la vita tipico dei toscani. Quanto sei legato alla tua terra e in particolar modo alla tua Livorno?

“A Livorno non ci si prende mai troppo sul serio, se su un argomento non ci puoi scherzare allora vuol dire che c’è qualcosa che non va. Se dici una bischerata a Livorno, e la dici verso il mare, la bischerata diventa lirica e vola lontano, oltre l’orizzonte. Un aspetto che caratterizza da sempre l’essere artista a Livorno. Quando penso alla mia città penso a Piero Ciampi, a tanti poeti maledetti che riuscivano a sfogare la solitudine realizzando componimenti che potevano essere vicini anche a qualcun altro. La capacità empatica di Livorno deriva secondo me dal fatto che quando pensi al mare pensi a qualcosa che non finisce mai, come il cielo. E ciò che pensi e crei a Livorno è come se avesse una poesia in più. Quello che porto sempre con me è il grande senso di libertà che si respira nella mia città. Un aspetto che cerco di trasferire anche sul palco e in particolare a teatro, provando ad annullare le distanze tra pubblico e platea”.

Quella dell’ottimismo è da sempre una filosofia che ti caratterizza, anche in virtù del tuo costante impegno in ambito sociale. Spesso amalgamato con l’attività artistica nei teatri.

“Credo che il teatro sia un’urgenza. Come dico sempre: al cinema gli attori sono grandi, in tv sono piccoli a teatro invece sono semplicemente veri. Proprio per questo ho deciso di scommettere su Up&Down, uno spettacolo comico e commovente che ho scritto e diretto con Lamberto Giannini e con protagonisti i ragazzi della compagnia Mayor Von Frinzius. E dove l’imprevedibilità e l’irriverenza accompagnano gli spettatori in un viaggio che racconta la meraviglia di essere speciali e la bellezza potente della vita espressa attraverso le diversità. La funzione del teatro, secondo me, è proprio questa: mettere in comunicazione il pubblico con chi sta sul palco e viceversa, abbattendo delle barriere e soprattutto cercando di essere tutti quanti abili e non (dis)abili a fare qualcosa. L’abilità su cui noi puntiamo è la felicità, probabilmente il disabile non è uno che “non è capace di” è soltanto qualcuno che, purtroppo, incontra qualcun altro che gli dice “te non sei capace di”. Ecco, secondo me, questa barriera è totalmente inutile: bisogna cercare di capire che dobbiamo essere tutti quanti abili a migliorarci e a essere felici. La resilienza è la capacità di far fronte in maniera positiva a eventi traumatici, di riorganizzare la propria vita dinanzi alle difficoltà. Tenacia e grinta, perché nella vita non volersi divertire è un peccato e perché ridere fa davvero bene alla salute”.

Numero 4

Must Review

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MUSTREVIEW | COVER STORY

TEATRO, CINEMA E TV: I TANTI IMPEGNI DEL POLIEDRICO ARTISTA in Toscana con il rivoluzionario spettacolo Up & Down

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Must Review

Numero 4

MUSTREVIEW | COVER STORY

“

L’abilità su cui noi puntiamo è

la felicità

Tanti impegni di lavoro tra cinema, teatro e televisione con un unico comune denominatore: le risate garantite da ingredienti semplici quanto efficaci e una sempre grande attenzione verso il mondo del sociale.

Paolo Ruffini durante l’estate è stato protagonista, nel ruolo di doppiatore, nel film d’animazione Cattivissimo me 3, in cui presta la propria voce al cattivo Balthzar Bratt. Attualmente, invece, l’artista livornese è impegnato in Sogno di una notte di mezza estate di William Shakespeare con la regia di Massimiliano Bruno in cui recita nel ruolo di Puck affiancato da Stefano Fresi, Giorgio Pasotti e Violante Placido. Lo spettacolo ha debuttato a luglio al Teatro Antico di Verona e nel 2018 è atteso il tour che porterà la commedia in scena nei teatri di tutta Italia. Dal 14 dicembre nelle sale cinematografiche Super Vacanze di Natale, il nuovo cinepanettone targato Filmauro di cui Ruffini è curatore artistico. Un film che contiene tutte le sequenze più memorabili e le gag più esilaranti delle pellicole natalizie degli ultimi 35 anni. La saga cinematografica comica più longeva al mondo. Lo showman toscano è poi impegnato con lo spettacolo comico UP&Down che porta in scena insieme ad attori con sindrome di Down, i ragazzi della compagnia livornese Mayor Von Frinzius.

LA SESTA STAGIONE A COLORADO - Dulcis in fundo torna per la sesta volta al timone di Colorado, il noto programma comico in onda in prima serata su Italia 1. Ruffini è affiancato nella conduzione dalla bellissima Federica Nargi e da Gianluca Fubelli in arte Scintilla. In una edizione caratterizzata dal ritmo serrato dalle performance divertentissime dei comici più cari al pubblico televisivo, in un clima festoso e di grande coinvolgimento del pubblico. Ricetta che ha fatto registrare sinora un alto indice di gradimento da parte dei telespettatori.

Numero 4

Must Review

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L’OTTIMISTA VEDE OPPORTUNITÀ IN OGNI PERICOLO. IL PESSIMISTA VEDE PERICOLO IN OGNI OPPORTUNITÀ.

(Winston Churcill)

Numero 4

Must Review

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MUSTREVIEW | PORTRAIT

“CAMBIO VITA A 50 ANNI E FACCIO L’ARTISTA” È la storia di

Aleandro Roncarà,

classe 1967, ex giocatore di basket e da molti anni proprietario del conosciutissimo ristorante Egisto Bros a Montecatini Terme, che ha deciso di aprire un nuovo capitolo della sua vita, quasi per scherzo. Ed è stato un grande successo.

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Must Review

Numero 4

MUSTREVIEW | PORTRAIT

Solitamente a 50 anni si parla di crisi di mezza età. I figli che si lanciano nel mondo del lavoro, traboccanti di voglia di fare e speranza, generano nei genitori il desiderio di ripartire, di buttarsi in nuove esperienze. Aleandro Roncarà lo ha fatto divertendosi.

Ribaltando tutti i coefficienti e le sicurezze di un uomo e un padre.

Semplicemente tramutando in realtà quotidiana una passione, un’arte. Il desiderio di esprimersi giocando.

Questo è il genio dell’artista di Montecatini che ormai è richiesto in quasi tutto il mondo.

Numero 4

Must Review

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MUSTREVIEW | PORTRAIT

Perché autoconvincersi di essere arrivati quando stiamo ancora viaggiando ?

“Il mio vero cambiamento sta arrivando proprio adesso. Da ex sportivo e dopo circa 25 anni di ristorazione, ho deciso di reinventarmi di nuovo. Sto cercando di far diventare la mia arte un vero e proprio lavoro”.

Aleandro qual è il punto di partenza, il segno che ha fatto scaturire la tua vena artistica? “ Io disegno da quando ho 5 anni, ho sempre copiato fumetti da altri, scarabocchiando quaderni e diari durante momenti di noia.

Un giorno mia figlia Carlotta mi disse che non voleva più vedere quadri degli altri nel locale, quindi decisi di farne uno e appenderlo. Poi, una svolta significativa nel mio percorso artistico è stata sicuramente l’invenzione del personaggino Centòmini.

Potrei definirlo il gradino in più, la goccia che ha fatto traboccare l’arte fuori di me”.

Trovi un nesso tra la tua vena artistica e la ristorazione, o sono parti distinte del tuo essere ?

“Sicuramente sono connesse in maniera forte.

Ho notato più volte come la pasticceria e l’arte siano in sintonia tra loro. Noi abbiamo la prova qui a Montecatini con Giovannini, un pasticcere eccezionale e, secondo il mio punto di vista, un pittore pazzesco. Girando spesso per l’Italia , e non solo, ho osservato e apprezzato che chiunque faccia arte sia legato in qualche modo alla cucina”.

Hai un’identità artistica forte, sei riconoscibile tra molti. Come definiresti la tua arte ?

“Eh, bella domanda ! La mia arte è sicuramente ESPLOSIVA per quanto riguarda i colori e meno sensazionale di quello che sembra, per quanto riguarda i contenuti. È semplice e immediata ,ma non banale. La dimostrazione è il fatto che i miei disegni siano amati soprattutto dai bambini e di conseguenza dagli adulti che ancora non sono cresciuti del tutto, e che forse non lo faranno mai”.

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Must Review

Numero 4

MUSTREVIEW | PORTRAIT

Writer: Laura Maccioni

Hai fatto molte mostre che ti hanno dato grande visibilità, tra le quali Bologna, Faenza, Milano e un grande successo lo hai riscosso anche a Ibiza. Cosa bolle in pentola, in questo momento, nella cucina Roncarà ?

“In super anteprima, vi informo che disegnerò l’agenda COMIX della Panini. Un’esperienza di grande immagine di cui sono molto contento. Ci sono in ballo alcune collaborazioni con aziende di abbigliamento e accessori, ed un paio di mostre rilevanti nel 2018, ma non vi accenno niente per scaramanzia“.

I 5 MUST che ti hanno permesso questo cambiamento: la rivoluzione di Roncarà.

“Che dire... sicuramente i FIGLI, sono i mie più grandi tifosi e sostenitori. Ti direi anche figlia, perché è stata veramente Carlotta a spingermi su questa strada. Poi, PASSIONE, perché è da tutta la vita che sento questa vena artistica dentro di me; amo l’arte dalle elementari, quando disegnavo sui gessi dei miei amici e sui loro diari di scuola. COLORE, senza alcun dubbio. Mi sono scoperto un buon colorist ed è stato curioso dato che fino a circa 10 anni fa disegnavo solamente tratto nero. Classico fumettino in bianco e nero.

Un’altra parola chiave è MONDORONDO, che apparentemente detta così sembra virtuale, ma non lo è affatto. E’ il mondo dove vivono i miei personaggi, in cui mi sono rifugiato da sempre, inventando creature, situazioni, trasmettendo sentimenti. Una dimensione in cui tutto è sballato: dalle parole al significato delle cose. La quinta, è difficile. Ti direi amore, ma è un po’ un doppione con PASSIONE“.

Possibilità?

“Non direi. Preferisco CERTEZZA. Io credo che uno se ci prova ci riesce. Con risultati più o meno buoni, ma se uno vuole cambiare veramente le cose, ce la puà fare”.

La tua storia è un incentivo, non solo per i giovani artisti, ma per i tuoi coetanei che sentono la necessità di una svolta, di un cambio di rotta.

“Molti si interrogano su come abbia fatto ad arrivare a questo risultato in così poco tempo.

Io francamente non lo so. Qui la parola chiave è IMPEGNO che significa alzarsi alle 5 del mattino, prendere la macchina fare mille km al giorno con il mio furgoncino per consegnare quadri, farli vedere nelle gallerie e arrivare in tempo al ristorante. Non sto certo chiuso in casa aspettando che qualcuno suoni il campanello.

Bisogna provarci! Se ci credi, devi tentare”.

Non è mai troppo tardi raggiungere i propri sogni.

per

“Esattamente”.

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Must Review

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MUSTREVIEW | PEOPLE

ATTRAVERSA SETTE PAESI EUROPEI IN BICICLETTA PERCORRENDO OLTRE DUEMILA CHILOMETRI

SCENDE DAI PEDALI E COMPLETA LA MITICA MARATONA DI ATENE L’IMPRESA DEL PESCIATINO

PAOLO PAGNI

Il presidente della Fondazione Animo Onlus ha così concluso con successo il progetto Eurovelo 8

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Must Review

Numero 4

MUSTREVIEW | PEOPLE

Quella di Atene non è una semplice maratona, è “la Maratona”: l’autentica, l’unica, l’originale corsa nata da un mito del 490 a.C. Il sogno di moltissimi runner. Portare a termine i 42 km della gara significa ripercorrere i passi dell’eroico Filippide, soldato incaricato di correre dalla piana di Maratona fino ad Atene, per annunciare ai cittadini la vittoria greca sull’esercito persiano.

Secondo la storia, una volta divulgato il suo messaggio, Filippide si accasciò a terra stremato dalla fatica. In questa impresa c’è riuscito anche il toscanissimo di Pescia, Paolo Pagni, presidente della Fondazione Animo Onlus e CEO di Cicloturismo, nonché appassionato sportivo e cicloturista giramondo da diversi anni.

La gara si è svolta lo scorso 12 Novembre. Pagni, dopo aver pedalato per oltre 2.150 km, attraverso 7 paesi europei, ha affrontato anche i 42 km della maratona. Incredibili le emozioni provate lungo il percorso: volti, paesaggi, sorrisi raccolti durante il viaggio, che hanno affollato la mente di Paolo dandogli la forza necessaria per portare a termine la corsa e con questa anche il progetto Eurovelo 8 Marathon.

“Aumentare l’attenzione delle persone rispetto al tema della mobilità sostenibile, richiede impegno, pazienza e costanza – ha raccontato Paolo Pagni - proprio come correre la maratona più antica del mondo” La maratona si è conclusa nel cuore di Atene, all’interno dello scenografico stadio di marmo Panathinaiko, realizzato nel 560 a.C. Per ripercorrere il mito, Paolo ha impiegato 4 ore e 31 minuti. Soddisfatto dell’impresa appena realizzata e del successo ottenuto, ha festeggiato con il pubblico che riempiva lo stadio e che ha salutato il suo arrivo con applausi, sorrisi e tanto calore.

Presto ripartirà per l’Italia dove lo aspettano altri progetti, altri viaggi, altre iniziative dedicate alla promozione della mobilità sostenibile, alternativa e naturale.

Sostieni Fondazione Animo Onlus: il progetto Eurovelo 8 Marathon si è concluso, ma l’opera di sensibilizzazione di Fondazione Animo Onlus sul tema della mobilità alternativa non si ferma. Per maggiori informazioni sul lavoro della fondazione e sui suoi progetti futuri è possibile consultare il sito web www.animo.com o www.eurovelo8.it.

Numero 4

Must Review

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Le strade in cielo, senza code, senza problemi di posteggio. Non è più un segreto. Anzi, nei più alti centri di studio di tecnologie e ingegnerie meccaniche per automobili, sembra già un futuro

scontato (e non molto apprezzato).

Tra dieci anni potremmo guidare (quasi) tutti auto volanti proprio come abbiamo visto in Blade Runner 2049. I segnali sono ovunque: prototipi di aero-taxi

sono già stati avvistati a Dubai, la Silicon Valley pullula di start up impegnate nello sviluppo di sistemi di guida autonoma e anche in Europa c’è già chi è proiettato su queste tecnologie.

A oggi almeno19 aziende, startup incluse, si stanno dedicando a progettare auto volanti, come la citata Volocopter del gruppo Daimler.

GUIDEREMO AUTO VOLANTI? IL FUTURO COME SUL SET DI

BLADE RUNNER 2049

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MUSTREVIEW | LIFE STYLE

Abbiamo provato da AUTO ITALIA

DISCOVERY SE Alte prestazioni off-road con stile

“Lusso e prestazioni come i modelli superiori, ma consumi giusti e più agilità”

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MUSTREVIEW | LIFE STYLE

Per passione e per lavoro. L’auto come mezzo di vita e di trasporto. È il caso di Fabio Massari, rappresentante di una azienda distribuzione nel settore vitivinicolo, che ci racconta la sua storia alla guida di una Land Rover e quanto significa il rapporto di fiducia tra cliente e concessionaria. Una testimonianza interessante e attendibile di chi, da gennaio a dicembre, di chilometri ne macina. Non solo in strada, ma anche in tracciati da fuoristrada.

“Sono molti anni che la mia auto è un fuoristrada - racconta - ne ho avuti molti: Freelander, Toyota, Land Cruiser, Pajero e ora sono passato al Discovery di Land Rover. Da poco ho preso il nuovo modello SE e devo sottolineare che la differenza è notevole rispetto alla altre case automobilistiche competitor. Il Discorvery di Land Rover ha le linee di un’auto di lusso e le prestazioni di un grande fuoristrada: marce corte, trazione integrale e ottima potenza in un ogni situazione. Scegliere una Land Rover vuol dire fare un’esperienza di alto livello, soprattutto per quelli come me che la utilizzano per lavoro e percorrendo molti chilometri off road, ma anche per una famiglia, perché sia per gli interni veramente spaziosi, eleganti e full optional, sia per gli esterni che hanno l’imponenza e la sicurezza di una macchina importante”.

“Io ho scelto per due volte Land Rover perché mi trovo bene, sono affezionato al marchio e poi c’è la concessionaria Auto Italia che fa la differenza.

Io cambio auto ogni tre anni e quando mi rivolgo alla concessionaria sanno sempre consigliarmi e accompagnarmi nella scelta migliore. In particolare ringrazio Luca D’Echabur, brand manager Auto Italia, perché anche nell’acquisto dell’ultima Discovery mi ha consigliato la cilindrata 2000 spiegandomi precisamente tutti i vantaggi, dato che io avevo avuto soltanto una 3000 6 cilindri. Temevo che facesse rumore e che non avesse le stesse prestazioni. Invece in Auto Italia hanno saputo pilotarmi verso una scelta più giusta da un punto di vista dei consumi, ma allo stesso modo di grandi soddisfazioni ed efficienza. Un risultato che conferma l’importanza di affidarsi alla concessionaria giusta e a veri professionisti del settore”.

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MUST REVIEW* E AUTO ITALIA

NOTTE DI STELLE ALL'OSTRAS BEACH

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Serata davvero speciale all’Ostras Beach di Marina di Pietrasanta, organizzata dalla concessionaria Auto Italia di Livorno per la presentazione della nuova Jaguar E-Pace, il “cucciolo” della casa automobilistica britannica. Tanti ospiti presenti all’evento che porta la firma della nostra rivista e momenti carichi di emozione anche grazie alle performance degli artisti internazionali: Saintpaul dj, Eliza G. e Federico Scavo.

Tra i protagonisti anche il nostro asterisco, ambitissimo per gli scatti fotografici.

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Writer: Isotta Boccassini - Ph: Nicola Giannotti

MUSTREVIEW | INTERVIEW

Amicizia, lavoro e per entrambi una affermazione a livello internazionale Due grandi artisti si raccontano a Must Review*

ELIZA G E SAINTPAUL SULLE ALI DEL SUCCESSO

Affiatati, determinati e uniti da una grande passione: la musica.

Saintpaul DJ, all’anagrafe Paolo Signanini; e la cantante Eliza G (la friulana Elisa Gaiotto), sono due artisti di fama internazionale che hanno intrapreso due carriere differenti ma, da qualche anno a questa parte, sono legati da numerosi progetti professionali e da una grande amicizia.

Paolo oltre ad essere DJ, è un importante produttore e publisher; mentre Eliza è compositrice e si esibisce come solista sui più prestigiosi palcoscenici internazionali.

Quest’estate si sono riuniti e hanno fatto ballare gli appassionati di musica dalla Versilia per passare da Sardegna e Sicilia, e ancora Costa Azzurra, Ibiza, Formentera e Miami, strizzando l’occhio a festival ed iniziative di calibro internazionale dove sono stati invitati in qualità di special guest.

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MUSTREVIEW | INTERVIEW

“ A T S I V L’INTER

“

Dopo anni nei quali ho militato in varie band pop, rock e funky, ho sentito la necessità di dimostrare che ero in grado di andare avanti da sola e quindi ho intrapreso la carriera di solista.

Qual è la scintilla che ha dato il via al vostro percorso professionale?

Sono cresciuto in mezzo alla musica: i miei genitori compravano tantissimi dischi e sono rimasto subito affascinato da questo mondo. Mi dilettavo con il giradischi già da piccolo.

Determinazione, entusiasmo e il voler raggiungere gli obiettivi che ci siamo prefissati

Cosa unisce Paolo e Elisa?

La musica e la voglia di mettersi alla prova di fronte a nuove sfide.

Professionale, creativo e positivo.

Descrivi Paolo/Elisa con 3 aggettivi

Onesta, determinata e solare.

Sicuramente vedere che le mie canzoni venivano cantate durante i miei concerti, scoprire il sorriso del pubblico e un grandissimo affetto. Questo non ha prezzo!

Quali sono i più grandi successi ed esperienze che hanno segnato la vostra carriera?

Aver inciso dischi di successo, aver girato il mondo e, grazie a questo, aver realizzato molti dei miei sogni.

Mi sono esibita a St Moritz per un private party organizzato da Alberto di Monaco; poi di fronte a milioni di persone in Brasile, al Sambodromo di San Paolo, la mecca del Carnevale.

Le location più prestigiose in cui vi siete esibiti

Prince di Riccione, Made in Italy di Ibiza e Montecarlo.

Alberto di Monaco ed APL.DE.AP dei Black Eyed Peas che, nonostante la sua grande fama, è uno degli artisti più umili che abbia conosciuto. Durante una mia esibizione in Svizzera ha aspettato addirittura che terminassi per salutarmi.

I personaggi più importanti con cui vi siete relazionati durante la vostra carriera

Mike Tyson e compagna, Giorgio Armani, Roberto Cavalli.

La richiesta più inaspettata

Un miliardario arabo mi ha voluto in esclusiva come DJ.

Prossimi progetti?

Portare a termine le innumerevoli produzioni in programma, in collaborazione con artisti di tutto il mondo.

Durante uno il pubblico di cantare Solitudine” e

dei miei concerti in Brasile all’unisono mi ha chiesto Laura Pausini. Scelsi “La devo dire che l’emozione è stata grandissima.

Nuovi singoli per il progetto “Eliza G” e poi un progetto parallelo dedicato alla musica internazionale classica.

Prossimo progetto che vi unisce e a livello professionale?

Roberto Zanetti di DWA Records, è stato il primo a credere in me e il mio primo produttore nella carriera da solista. E poi devo ringraziare i miei genitori, che mi hanno sempre sostenuta e spronata in questo percorso.

Un tour all’estero nel 2018 e una nuova produzione internazionale ancora top secret.

C’è una persona in particolare che vuoi ringraziare?

Una persona è difficile. Devo ringraziare tutti coloro che mi sono stati vicini ma, soprattutto, chi non ha creduto in me: senza di loro probabilmente non avrei mai avuto lo stimolo di dimostrare il contrario.

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.... anche Giacomo Bernardi, autore delle interviste di questo servizio, lavora nel calcio. Da questa stagione è infatti l’addetto stampa della Lucchese.

QUANDO

Sei storie di chi ha fatto carriera fuori dal campo sportivo.

Idee, preparazione, studio e anche intuito imprenditoriale.

I segreti per trasformare la passione in una professione.

IL CALCIO

DIVENTA UN

LAVORO (e non sei un calciatore)

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MAURIZIO LAUDICINO

DALLA CAPANNINA AL LIVORNO CALCIO

“La cura dell’immagine di un club gestita come un vero e proprio brand”

Organizzazione di eventi e spettacoli, la direzione de La Capannina di Franceschi e l’approdo nel mondo del calcio dall’ingresso principale, in una società storica come il Livorno, per la quale oggi gestisce il marketing.

La storia di Maurizio Laudicino ricorda ad ognuno di noi che un professionista deve sapersi adattare a qualunque tipo di ambito e mansione, mantenendo lo stesso entusiasmo e la medesima determinazione.

“Vivere di calcio è bellissimo sopratutto per chi ha la possibilità e la fortuna di seguire i match la domenica seduto comodamente in tribuna o in poltrona - esordisce l’attuale direttore Marketing del Livorno Calcio - al di là delle battute, mi ritengo molto fortunato di poter vivere questa esperienza che sta contribuendo ad arricchire non poco la mia professionalità e il mio bagaglio di esperienze”.

spingere la squadra e a incidere positivamente sui risultati.

Oggi siamo in testa alla classifica, ma già dalla presentazione a Effetto Venezia a fine luglio, con 5.000 persone assiepate sotto al palco, si poteva presagire che qualcosa di importante stava accadendo. Così è stato. L’aumento degli abbonati, la crescita degli spettatori, ma anche il grande seguito generatosi sui social network, hanno creato le condizioni ideali perché un gran numero di aziende si siano interessate al Livorno calcio e abbiano deciso di investire, regalandoci soddisfazioni inaspettate solo in pochi mesi di lavoro. Oggi come oggi, stiamo facendo tutti gli sforzi possibili per riportare le famiglie allo stadio, i bambini, e per questo è nato il progetto ‘Classe in campo’ che ci vede protagonisti anche nelle aule di scuole materne, elementari e medie. Insomma, la mia partita inizia il lunedì mattina e termina prima del fischio di inizio dell’arbitro. Solo allora posso finalmente mettermi la sciarpa al collo e gridare ‘Forza Livorno!”.

Già, perché la carriera di Maurizio Laudicino sembrava aver preso un’altra strada.

“Arrivo dal mondo del marketing applicato ad eventi e questo mi ha aiutato non poco nell’approccio con il mondo del calcio, che alla fine altro non è che un grande spettacolo di cui fruiscono gran parte dei miei connazionali. Certo l’emozione e la scarica di adrenalina che si genera in occasione di un gol della squadra per la quale lavori non ha eguali in nessun settore al mondo. Io che non sono un uomo ‘di campo’, ma mi occupo di marketing, in pochi mesi sono diventato un tifoso accanito proprio perché la passione, lo spirito di appartenenza ed il pathos che ti genera una squadra di calcio possono spostare gli equilibri più di un paradigma di Kotlher. Il giusto compromesso tra cuore e cervello credo sia l’arma vincente di chi ha ambizioni nel mondo del management sportivo. Altro aspetto fondamentale è metterci sempre la faccia, specie in quelle piazze, come Livorno, dove è preferita la sostanza alla fiction”.

Quali sono le caratteristiche professionista del calcio?

fondamentali

per

un

“In realtà io non ho molta esperienza nel mondo del calcio e forse questa è stata proprio la mia arma vincente. Ho analizzato la situazione dal punto di vista puramente aziendale perché una squadra di calcio non è altro che un brand vero e proprio.

La cura dell’immagine di un club è fondamentale, specie in un’ epoca in cui comunicare è importante quanto fare...”

Come ti sei approcciato, concretamente, a questa nuova avventura?

Mi sono preoccupato in primis di sanare quella frattura che di recente aveva allontanato la squadra dalla piazza. Raccogliere le indicazioni dei tifosi si è rivelato un passaggio fondamentale.

La passione del tifo è rinata e ha contribuito non poco a

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COSTANTINO NICOLETTI, MANAGER E PRESIDENTE

“Quel viaggio in Senegal con Papa Waigo alla scoperta di una terra e di un popolo meravigliosi. Nonostante la breve esperienza da massimo dirigente porto ancora nel cuore i colori dell’Ascoli, oltre a quelli di Fiorentina e Lecce”.

Costantino Nicoletti a Firenze è molto conosciuto. È un affermato manager sportivo e procuratore.

Uno di quelli che il pallone ce l’ha nel sangue. È stato perfino Presidente dell’Ascoli nella stagione 2013/14 e ha ricoperto diversi ruoli di rilevanza nell’ambito del calcio italiano, grazie ai quali è stato ingaggiato come docente per un prestigioso master di management sportivo. Oggi gestisce gli interessi di oltre sessanta calciatori e può vantare partnership in tutto il mondo, da Londra a Buenos Aires.

Quali sono le caratteristiche necessarie per emergere nel mondo del calcio?

“Beh, come dico sempre il calcio è un gioco stupido per persone intelligenti. La caratteristica principale è, banalmente, la passione per questo immenso sport, anche se oggi non basta più. I fattori fondamentale sono ormai identificabili nelle public relation e nei contatti frequenti con dirigenti e giocatori. Non è semplice iniziare, così come è difficile rimanere e produrre reddito con il calcio. È un processo complesso e soprattutto non immediato. Iniziare la carriera all’interno di uno studio affermato e che ha voglia di investire nelle risorse umane, può sicuramente agevolare il processo d’inserimento in questo sistema. Quello del calcio è un mondo molto chiuso, diffidente, e l’improvvisazione non premia. Questo lavoro comporta notevoli spese, soprattutto all’inizio, infatti io consiglio sempre di iniziare a muoversi nel proprio territorio di nascita o di residenza. L’entusiasmo, le capacità e la costanza e la costanza fanno il resto”.

Come analizzi il momento difficile che sta attraversando il movimento calcistico italiano?

“Il calcio Italiano ha toccato il suo minimo storico non qualificandosi ad i prossimi mondiali, non c’è dubbio. Questo lento ed inesorabile declino è iniziato nel 2008, agli Europei in Svizzera ed Austria, ultima manifestazione che ci ha visto davvero protagonisti, tranne l’exploit di Prandelli ad Euro 2012. La causa sta alla base: mentre gli altri paesi crescevano con struttura, manager, regolamenti costruttivi ed investivano nei settori giovanili, noi italiani ci gongolavamo dei risultati ottenuti e dei milioni che arrivavano dai diritti tv, restando, a livello organizzativo, pericolosamente immobili. La soluzione? Difficile dirlo. La prima regola che inserirei da dirigente è sicuramente la solvibilità di chi acquista un club. Poi orienterei dei capitali

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sulle strutture ed impianti, posizionerei i tre campionati in orari e giorni ben definiti, riducendo notevolmente il numero di società professionistiche e il numero di giocatori stranieri da poter schierare” Quali esperienze della tua carriera ricordi con maggior piacere? E quali sono le squadre che segui con più passione?

“Tra i ricordi più simpatici e a cui sono affezionato ci sono sicuramente il viaggio in Senegal con Papa Waigo, dove ho scoperto persone ed una terra meravagliosa e i miei frequenti viaggi in Argentina, grazie alle collaborazioni con Mario Alberto Santana e German Dennis. L’esperienza da Presidente dell’Ascoli Calcio nel 2013, invece, mi ha insegnato l’importanza di comunicare e confrontarsi con ultras e tifosi, che sono la vera anima di questo sport e che troppo spesso vengono bistrattati. Porto ancora oggi nel cuore i colori bianconeri dell’Ascoli, così come il viola della Fiorentina, ma per le mie origini salentine la mia simpatia ed il mio supporto vanno anche al Lecce”

Procuratore Sportivo, opinionista per Mediaset, Sportitalia e scrittore di successo. Lorenzo De Santis si è fatto largo nel mondo del calcio mettendo a frutto una grande passione ed una rara dedizione al lavoro. Quando parla di calcio, i suoi occhi brillano.

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SOKOL HAXHIA, IL TALENT SCOUT ARRIVATO DALL’ALBANIA

“Volontà, intraprendenza e un po’ di fortuna, le chiavi del successo. Prima i direttori sportivi non mi rispondevano al telefono. Ora non rispondo io perché ho troppo da fare”.

Sokol Haxhia è uno dei procuratori più intraprendenti e dinamici di tutto il calcio italiano. Di origine albanese, ma ormai un toscano acquisito, ha saputo affermarsi nel calcio europeo curando la procura di diversi giovani talenti che ha progressivamente lanciato nei maggiori campionati. In stretti rapporti con la federazione calcistica albanese e con molte squadre di Serie A, l’esperto procuratore ci ha raccontato la sua storia e qualche aneddoto della sua esperienza nel complesso mondo del calcio.

Il ruolo del procuratore sportivo suscita un gran fascino tra i giovani e gli amanti dello sport. Ma come si diventa un Agente Fifa professionista?

“Quello del procuratore è un lavoro bellissimo, ma altamente complicato e selettivo, soprattutto in Italia. Quando stavo cominciando questa professione mi dicevano: in questo paese è più facile fare il ministro che il procuratore di calcio. Non si sbagliavano. Ma le mie origini albanesi mi hanno aiutato molto all’inizio della carriera. Nel mio paese era più facile scovare i talenti migliori e seguirli senza troppa pressione fino alla maturazione calcistica”.

Come hai portato avanti il tuo lavoro e di quali trasferimenti vai fiero ancora oggi?

“Nel 2006 ho ottenuto la licenza Agente Fifa ed ho cominciato a seguire le nazionali albanesi, dalle giovanili alla prima squadra. Qualche giusta intuizione, una buona dose di fortuna e sono arrivati subito i primi trasferimenti dei miei giocatori in giro per l’Europa. Inizialmente lavoravo soprattutto con il campionato di Cipro, quello tedesco e quello ucraino. La fiducia attorno a me cresceva ogni giorno e mi sono fatto un nome nell’ambiente, tanto da indurre Erjon Bogdani, uno dei calciatori albanesi più famosi di sempre, a cercarmi per curare la sua procura. E’ stata una collaborazione soddisfacente e proficua, di cui vado fiero ancora oggi. Tra gli altri ‘colpi’ che ricordo con piacere, c’è stato il trasferimento al Chievo Verona del giovane Memushaj (che oggi gioca nel Benevento in Serie A) e l’approdo sulla panchina della Nazionale Albanese del tecnico Gianni De Biasi, per cui ho gestito la parte contrattuale e le trattative con la Federazione”.

Le cose per te sono decisamente cambiate, rispetto a qualche anno fa.

“La mia credibilità nel mondo del calcio ha raggiunto livelli ottimi ed il mio lavoro non si ferma mai. Oggi seguo molti giovani e giocatori esperti sparsi nei principali campionati di tutta Europa.

Solo qualche anno fa i direttori sportivi delle squadre non mi rispondevano al telefono, adesso sono io che non posso rispondere perché ho troppo da fare”.

LORENZO DE SANTIS, IL PROCURATORE SCRITTORE “Un privilegio lavorare nel mondo dello sport più popolare al mondo”

“Il calcio, oltre a essere lo sport più popolare del mondo è anche un fenomeno sociale così universale da unire interessi e persone molto diverse tra loro per età, razza e classe sociale. Un gioco semplice e sublime insieme, un cartone animato per adulti, in grado ogni volta di rubarti l’anima. Tanto semplice e affascinante se visto da fuori, quanto complesso e pieno di insidie se analizzato dal suo interno”.

periodo più frenetico per le contrattazioni e gli affari. Il cuore delle trattative sono gli hotel del centro di Milano, dove si svolgono i principali appuntamenti tra presidenti, direttori e procuratori. Sono mesi nei quali bisogna essere disposti a rinunciare a qualche ora di sonno (il mercato non dorme mai!) e sempre pronti a partire per andare a definire un’operazione di mercato, non solo in Italia, ma anche all’estero”

Ci racconti il tuo lavoro come una persona felice della professione che svolge. Un privilegio.

“Ho la grande fortuna di svolgere un lavoro - il procuratore di calcio - che è prima di tutto una passione e per questo mi ritengo un privilegiato. Non è facile entrare a far parte di questo mondo, perché è un settore molto elitario con regole proprie e equilibri molto sottili. O meglio, non lo era quando ho conseguito il patentino da Agente FIFA io nel 2007. Allora era necessario superare un esame molto impegnativo che consisteva nella risoluzione di alcuni casi pratici di scuola che avevano come argomento le regole del calcio e delle istituzioni calcistiche a livello nazionale e internazionale”

C’è un segreto che ci può svelare, utile per raggiungere il successo in questa professione?

“Per affermarsi sono necessari tanti ingredienti: conoscenza approfondita delle regole, disponibilità al sacrificio, voglia continua di migliorarsi, capacità di relazionarsi con i soggetti più disparati spesso in contesti al limite del paradossale. Ma anche discrezione, riservatezza e tempestività necessarie per muoversi con tempi e i modi giusti tra le pieghe dell’universo pallonaro.

Nei mesi nei quali il calciomercato è chiuso, la maggior parte del nostro lavoro riguarda la gestione dei calciatori che abbiamo sotto procura, la ricerca e acquisizione di nuovi profili e i viaggi in Italia e all’estero per consolidare i rapporti esistenti con gli addetti ai lavori e per svilupparne sempre nuovi. Solamente nel 2017 per lavoro sono stato in moltissimi paesi: Francia, Spagna, Albania, Stati Uniti, Colombia e mentre vi sto scrivendo, mi sto imbarcando per l’Argentina, precisamente Buenos Aires, dove ero già stato ad aprile e in molte altre occasioni di lavoro”.

Molti giovani oggi sognano di diventare procuratori sportivi. Ci racconti come si svolge il suo lavoro.

“Sono dieci anni che continuo a esercitare la professione e da allora non ho mai smesso di girare in giro per il mondo, alla continua ricerca di talenti, contatti e mandati internazionali. Nei mesi di gennaio, luglio e agosto si svolge il calciomercato ed è il

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GABRIELE NICOLELLA, L’AVVOCATO DEL CALCIO

“Lavoro e studio per la mia crescita professionale con la stessa passione di quando, a quattordici anni, vestivo la maglia dell’Atalanta”.

Esperienza e competenza legale applicata al mondo del calcio. Gabriele Nicolella, toscano di Monsummano Terme, rappresenta alla perfezione uno di quei profili che le società di calcio e gli enti sportivi ricercano continuamente. È stato l’avvocato della Lega Serie B e la FIGC, in più occasioni, lo ha scelto come proprio rappresentante, affidandogli incarichi e complesse questioni legali da risolvere.

Cosa porta un professionista del settore legale ad avvicinarsi al mondo del calcio?

“Il mondo del calcio, e dello sport in generale, è ormai una realtà difficile e complessa. Oggi le società sono alla ricerca di profili professionali altamente specialistici, abbinati a ritmi e tempistiche di lavoro particolarmente diversificati e impegnativi. Occorre dunque, oltre alla immancabile passione, una conoscenza specifica del settore di riferimento, con la consapevolezza che i professionisti del mondo sportivo devono essere attrezzati per affrontare dinamiche di crescita assolutamente peculiari. La ricchezza di stimoli e potenzialità deve indurre ad approcciarsi a questo lavoro con un patrimonio di conoscenze e competenze sia sul piano teorico che tecnicoapplicativo, che consenta di operare con la massima efficienza e competenza nei rispettivi ambiti di attività, a volte molto diversificati anche all’interno delle stesse società sportive, per non parlare di enti e istituzioni”.

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Quali sono le doti necessarie per emergere in questo ambito?

“Sicuramente una spiccata cultura del lavoro e grande flessibilità nello svolgimento della propria prestazione, in funzione delle peculiarità del settore, da abbinarsi, in funzione del ruolo svolto, ad una preparazione specifica orientata a cogliere e definire tutti gli aspetti e le criticità sia sotto il profilo guridico, sia manageriale. In questo senso, per coloro che intendono avviare la loro attività professionale nel mondo dello sport, sono fondamentali efficaci percorsi formativi in materia di regolamentazione specifica. La crescente complessità, offrirà un’opportunità ai professionisti che si presenteranno maggiormente preparati per raccogliere le prossime sfide”.

Hai ricoperto diversi ruoli e con grandi soddisfazioni, ma tutto nasce da una grande passione alle spalle.

“L’esperienza nel mondo del calcio, in realtà, non nasce “dietro la scrivania”, bensì in campo. Sin da piccolo infatti la passione irrefrenabile mi ha portato

a calcare i campetti di paese per poi arrivare a frequentare, come tanti ragazzi (o meglio come pochi privilegiati), il settore giovanile dell’Atalanta per tre anni. Sono arrivato a Bergamo ancora ragazzino quattordicenne, partito dalla mia Toscana. Ho salutato quell’esperienza a diciassettenne anni, con una storia e tante emozioni da raccontare. Dopo quel percorso, la carriera calcistica è stata breve e scevra di particolari exploit, ma quella stessa esperienza è stata fondamentale per avviare un’altra carriera altrettanto importante e gratificante: l’università quindi la laurea in Giurisprudenza all’Università di Firenze e poi all’abilitazione alla professione forense che oggi svolgo. Certamente il ruolo svolto in seno alla Lega Serie B e ad una serie di commissioni in FIGC mi ha permesso di conoscere dall’interno anche le dinamiche ed i percorsi argomentativi che stanno alla base del corpo normativo che attualmente regola il mondo calcistico, in particolare professionistico.

Davvero belle soddisfazioni e tanto lavoro”.

Writer: Giada Bertolini

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FRANCESCO FARIOLI, NATO PER VOLARE

IL PREPARATORE DEI PORTIERI LAUREATO IN FILOSOFIA

La serie A, un sogno che si è realizzato dopo la meravigliosa esperienza in Qatar Francesco Farioli, classe ‘89, ha da poco raggiunto il suo sogno: calcare il palcoscenico della Serie A. L’8 novembre 2017 - per uno strano caso del destino il giorno del suo anniversario di matrimonio con Virginia - Francesco è diventato il nuovo allenatore dei portieri del Benevento. Un percorso iniziato nel 2009 sul campo del Margine Coperta, academy giovanile in Provincia di Pistoia, che lo ha portato in giro per l’Italia e poi in un angolo di sabbia a lui sconosciuto: il Qatar. Dopo essersi diplomato al Liceo scientifico Salutati di Montecatini Terme, nel 2013 ha conseguito una laurea in Filosofia all’Università di Firenze con la tesi dal titolo “Filosofia del gioco: l’estetica del calcio e il ruolo del Portiere”. Una scelta inusuale nell’ambito accademico, ma frutto dell’unione delle due grandi passioni di Francesco: i guanti e Artistotele.

Dopo una carriera da portiere dilettante e due stagioni come allenatore dei portieri a Margine Coperta, a soli 21 anni, su consiglio del suo allenatore dei portieri, Paolo Galardi, la decisione di smettere con il calcio giocato e intraprendere

professionista sono stati il secondo passo. Poi nel luglio 2014, a soli 25 anni, è arrivata la chiamata in Lega Pro da parte della Lucchese. Francesco diventa il più giovane allenatore dei portieri della storia del calcio professionistico.

Nel dicembre del 2015 inizia per lui una nuova grande avventura in Qatar, dove Francesco diventa prima allenatore dei portieri dell’Aspire Academy e. dopo soli sei mesi, anche della Nazionale del Qatar U17. Un’esperienza internazionale in cui il giovane allenatore toscano si confronta con un mondo calcisticamente molto diverso dall’Italia, che lo ha fatto conoscere anche dalle società più importanti del nostro paese. Lo stesso aveva fatto con il suo progetto “Nati per volare”, una innovativa academy per i portieri e un rivoluzionario metodo di comunicazione del ruolo e degli

una nuova esperienza a tempo pieno: allenare i portieri. Ha iniziato nella Fortis Juventus, prima nelle giovanili e poi in prima squadra. Dopodiché è stato tutto un crescendo.

Il corso UEFA B e l’abilitazione UEFA da allenatore dei portieri

allenamenti. Conferenze universitarie e sportive, le nterviste a Sky, Sportitalia e Gianluca Di Marzio, fino ad arrivare al sopracitato 8 novembre 2017, giorno in cui Francesco ha ricevuto la telefonata che gli ha (ri)cambiato la vita: dall’altra parte della cornetta c’era il nuovo mister del Benevento De Zerbi, che si era interessato a lui dopo aver letto un articolo che Francesco aveva scritto sul suo Foggia. Il resto è storia di questi giorni: le porte della Serie A che si spalancano.

L’inizio di una grande ed entusiasmante avventura per la quale facciamo un grande e sentito in bocca al lupo al nostro amico Farioli. E non poteva esserci inizio migliore con il clamoroso gol del portiere Brignoli contro il Milan che ha segnato la storia del Benevento: primo punto della squadra campana in serie A.

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Cool TURA Must Review

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IL RITORNO DELL’ARTIGIANATO Il 2017 è stato per l’artiginato toscano l’anno della svolta.

A dichiararlo è stato il rapporto stilato dall’Ente Bilaterale Dell’Artigianato Toscano, secondo il quale la previsione di crescita del fatturato è del 2,4%. Un dato significativo se paragonato allo 0,4 del 2016.

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MUSTREVIEW | MADE IN TUSCANY

Writer: Carlo Alberto Pazienza - Ph: Antonio Tortorella

IL PROFUMO COME UN’OPERA D’ARTE Sileno Cheloni svela i segreti di AquaFlor

In pieno centro a Firenze, a due passi dalla Basilica di Santa Croce, c’è una porta nascosta attraverso la quale si raggiunge un mondo incantato. Non si vede quasi, bisogna aguzzare la vista, perché si rischia di farsi distrarre dal bellissimo cortile di Palazzo Antinori Corsini Serristori, il cui portone è proprio a pochi metri. Non ci sono insegne luminose, né cartelloni appariscenti. Una volta entrati ci si dimentica completamente di tutto ciò che c’è all’esterno: sembra quasi di varcare un’altra dimensione, un luogo in cui si respira antichità ma allo stesso tempo si percepisce innovazione. Un mondo fatto di mobili d’epoca e luci soffuse, boccette colorate ed essenze ricercate, di odori e profumi inebrianti. Siamo entrati nel mondo di AquaFlor.

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MUSTREVIEW | MADE IN TUSCANY

Non una semplice ma raffinata profumeria, bensì una bottega di manifatture artigianali, un laboratorio che trasforma materie prime, rare e naturali, in profumi per l’ambiente e per la persona, ma anche saponi in biologici, creme per la cura del viso e del corpo, bagni vegetali e sali da bagno. Più che un negozio un salotto, più che un’azienda una vera e propria casa in cui, girando per le varie stanze, è facile incontrare il padrone: Sileno Cheloni. Ci accoglie nel suo studio, raggiunto passando attraverso il loggiato del Palazzo Rinascimentale in cui l’esclusiva casa di profumeria dimora dal 2009. A colpirci è

vola in Inghilterra per sviluppare altre forme di creatività: la fotografia e il disegno di interni. La profumeria era ancora una cosa lontana, anche perché, come lui stesso ci confida “è una professione un po’ distaccata dalla quotidianità delle persone, forse ci sono più capi di stato che profumieri”, scherza. “Io mi definisco un profumiere atipico: non sono uno di quelli che stanno chiusi in laboratorio e lavorano per grandi multinazionali. Ho scelto di essere creativo, diverso, di portare la professione per strada, in mezzo alla gente. Per me il profumo racchiude qualcosa di più profondo della sua essenza stessa: è l’incontro fra estetica e spiritualità”. La storia di Sileno Cheloni profumiere nasce proprio da un viaggio spirituale fatto Cipro e da un importante con uno maestro sufi: in quell’occasione apprende le basi e capisce quanto la profumeria sia legata, soprattutto in Medio Oriente e nel mondo islamico, alla tradizione e alla cultura popolare, perché connessa a momenti che richiamano ad una certa spiritualità. Tornato in Italia crea un suo marchio di profumi a Lucca che riscuote un discreto successo.

Poi, alla fine degli anni 2000, avviene la svolta: la conoscenza del suo attuale socio che gli apre le porte per un trasferimento a Firenze. Inizia

l’elegante scaffale su cui sono riposte centinaia di boccette contenenti alcune tra le materie prime più rare al mondo: gli incensi dell’Oman, la rosa di Taif, il sandalo di Mysore, l’estratto dell’Iris fiorentino, l’ambra dell’Egitto. Sono i segreti olfattivi del maestro, le essenze che danno vita alle sue innumerevoli creazioni e che rendono i prodotti AquaFlor speciali, esclusivi e personalizzabili. Proprio come le opere d’arte. “La nostra è un’azienda che produce creazioni artistiche ma che è obbligata a venderle - esordisce Sileno - per vendere devi saper fare business e quindi saper fare i conti. Per questo oggi, nel pieno della mia creatività ponderata, mi rendo conto dell’importanza del mio percorso precedente, che non rinnego nè rimpiango. Sono infatti partito da Barga, un piccolo paese della Garfagnana, dove una volta terminate le medie avevi due scelte: liceo o ragioneria. Mio malgrado

scelsi ragioneria, ma riuscii comunque a dare sfogo alla mia vena artistica suonando in un gruppo musicale a buoni livelli. Ovviamente ad accompagnarmi c’è stata una forte e profonda passione per i profumi e per le boccette che li contenevano”. Terminate le superiori Sileno

la storia di AquaFlor. “Dissi subito di sì. Trovato il posto, siamo partiti con una stanzina dove c’era un piccolo laboratorio: creavo proprio davanti ai clienti. Piano piano ci siamo allargati, l’anno dopo si è liberata una stanza, l’anno successivo un’altra e così via. Passo dopo passo ho costruito il mio mondo. La volontà è quella di restare in centro storico e continuare a fare tutto qui, dalla nascita alla vendita. È una scelta che ci impone di restare piccoli, di nicchia, ma che aumenta di molto l’interesse del prodotto e inevitabilmente il costo. Senz’altro siamo più grandi di fascino che di fatturato, ma in questo momento l’obiettivo è cercare di conquistare delle posizioni e mantenerle. Ma soprattutto togliermi delle soddisfazioni e continuare a fare le cose che mi piacciono. Il fine è il viaggio, una bella e lunga passeggiata dentro a questo mondo. Qualcosa indietro tornerà, ne sono sicuro”.

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PROFUMO SU MISURA E WORKSHOP.

La possibilità di farsi confezionare un profumo su misura è senz’altro uno dei servizi più intriganti ed esclusivi offerti da AquaFlor. “Incontro personalmente il cliente che desidera un profumo personalizzato e cerco di capire chi è e cosa fa nella vita. Poi gli propongo odori ed essenze diverse: il profumo viene creato in base alle reazioni e alle sensazioni che queste fragranze suscitano; il mio compito è scegliere l’ingrediente adatto tra le oltre 1500 materie prime di cui dispongo e individuare le giuste quantità. Questa è la parte più difficile perchè devo cercare di non essere me stesso e rispettare il più possibile le indicazioni del cliente”. Da AquaFlor si può anche seguire un breve workshop per imparare a farsi il profumo da sé. “Con un corso di due ore spieghiamo alle persone interessate le basi per creare un profumo. Il concetto è: non ti vendo il prodotto ma il know-how; poi spesso il cliente acquista da noi le materie prime. Abbiamo molta richiesta, brand come Audemars Piguet o Panerai hanno fatto provare l’esperienza ai loro dipendenti”.

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CLIENTI E COLLABORAZIONI ILLUSTRI.

Sempre più aziende e personaggi famosi si rivolgono ad AquaFlor per creare profumi e fragranze personalizzate. Tra le più recenti anche Gucci: “L’incontro con Alessandro Michele, il nuovo direttore creativo, ha portato alla realizzazione di un logo olfattivo (l’odore che si sente in ogni boutique, ndr) e di una linea di candele profumate per la casa. L’obiettivo di Gucci era proporre qualcosa di diverso, segnare una netta rottura col passato. Per noi è stato motivo di grande soddisfazione”. Tra i tanti clienti anche Lamborghini, Enoteca Pinchiorri, Giorgio Panariello, Helen Mirren. AquaFlor ha realizzato anche il profumo per la serie tv “ I Medici”.

AquaFlor  Borgo Santa Croce, 6 - FIRENZE

 346.7243083

-  info@florenceparfum.it

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Writer: Chiara Marconi - Ph: Mattia Modica

Avanzare, sostenere e continuare ad avanzare.

Questo il motto di uno degli uomini più influenti del panorama toscano: Giacomo Lucibello, il nome di un uomo dalle grandi potenzialità. All’attivo due presidenze: quella di Mercafir e dei Medicei, squadra di rugby che disputa il campionato di serie A. Il motto, prima di tutto, è una metafora di vita che lui ha adottato anche nella professione: “il rugby ti pone in un continuo problem solving, così come

nella vita e nel lavoro”. Con queste parole, Giacomo Lucibello, apre l’intervista. Il contesto è quello del suo ufficio presidenziale di Mercafir, all’interno del quale due particolari colpiscono la mia attenzione: la vista che si apre sotto i nostri occhi, cioè una prospettiva completa su tutta la vasta area del mercato; la seconda, una lavagna con tre semplici parole scritte in stampatello: IDENTITÀ, VISIONE E MISSIONE.

“ MERCAFIR

Il mio : MERCATO DELL’OPPORTUNITÀ

Cosa significano queste tre parole?

“Mercafir è una realtà che ha una forte “identità” interna, che però fa fatica ad imporsi all’esterno. Per questo la nostra “visione” è quella di spingere i confini di questo luogo fuori dalle mura che la circondano, creare interesse nei fiorentini, portarli a frequentare i banchi di questo mercato, “Il Mercato delle opportunità”, una delle nostre tante missioni.

In pratica si tratta dell’opportunità di offrire a chi lo vuole frutta e verdura a prezzi super scontati e con il controllo dei nostri esperti. In più vorremmo portare nelle scuole una sana educazione alimentare, con laboratori di vario genere e creare interesse verso quello che per noi è un argomento importantissimo: l’educazione alimentare e la coltivazione di cibi sani e soggetti a ferrei controlli”.

Per chi non lo sapesse, cos’è Mercafir?

“Mercafir è una società consortile che dal 1988 gestisce il Centro Alimentare Polivalente di Firenze, dove operano i mercati all’ingrosso dei prodotti ortofrutticoli, florovivaistici, ittici e delle carni, insieme a strutture di lavorazione e commercializzazione della filiera alimentare. Io sono alla guida da luglio scorso al posto dell’ex presidente Angelo Falchetti”.

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Giacomo Lucibello, è nato a Firenze il 16 Luglio 1981. Molta della sua vita ruota attorno al rugby, sua grande passione. Attualmente è il presidente del Cda di Mercafir S.c.p.A ed è vice presidente nazionale Giovani Impreditori Confindustria. Dal 2015 è socio e presidente del Cda dei Medicei SSDRL, il grande progetto sportivo del rugby fiorentino che ha raggiunto la serie A (www.imedicei.com). E titolare delle aziende Le Porcellane e Brigantino srl.

Lei ha portato sin da subito una concreta ventata di cambiamenti. Già lo si era capito con il suo primo Cda, convocato tra i banchi di frutta e verdura alla presenza del sindaco Dario Nardella. Una scelta che voleva essere una apertura e una dimostrazione di quello che questo luogo può offrire alla città.

“Se non si è ancora capito, il mio principale obiettivo è che questo luogo meraviglioso sia aperto ai fiorentini. Stiamo lavorando le basi per farlo conoscere anche ai bambini”.

Giacomo Lucibello, a Firenze deve occuparsi anche di altre attività di rilievo.

Come riesce a far combinare tutti gli impegni?

“Avrei bisogno di più ore al giorno. Intanto ho anticipato l’inizio del mio orario di lavoro alle 7 qui al Mercafir. Questo mi da modo anche di state più vicino a tutti gli operatori del mercato”.

Sappiamo che la scuola di rugby I Medicei è uno dei suoi più grandi orgogli.

Com’è recepito questo sport in una città da sempre innamorata del calcio? “È dal 2015 che sono alla guida dei Medicei e sono felice di poter finalmente dire che dopo tutti i sacrifici fatti, oggi allo stadio vediamo arrivare più di mille persone. E il clima che si è instaurato è meraviglioso. Sembra una grande famiglia che comprende anche molti stranieri. Infatti non è difficile trovare gruppi di scozzesi con il tradizionale Kilt che si aggirano sugli spalti. Il rugby è uno sport bellissimo, dalle grandi emozioni e motivazioni. Tutto ruota attorno alla frase: avanzare, sostenere e continuare ad avanzare, un motto che forgia inevitabilmente uomini che della sfida fanno il loro motivo di vita”.

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È quasi surreale il panorama che si apre al Mercafir sin dalle prime luci dell’alba. C’è un mondo che è in costante movimento, un popolo fatto di persone che, con passione e dedizione, mostrano i loro prodotti come se fossero preziosi gioielli. Al Mercafir non manca il “km zero”, dove il produttore diretto la fa da padrone: c’è chi di strada ne ha fatta tanta, perché la sua terra è la Versilia, oppure chi dal Girone, frazione di Fiesole, si è svegliato alle due del mattino e da più di trent’anni mostra e vende soddisfatto i suoi prodotti. Nel frattempo Al “mercato coperto” si lavora sui muletti con lucidità

e precisione. Tra di loro si conoscono tutti e come una grande famiglia. Al nostro fianco, in questo viaggio all’interno del mercato, c’è stato Paolo Guidotti, adetto al servizio qualità in Mercafir. Alle sette in punto, poco prima della fine del lavoro dei grossisti e dei produttori del km zero, si palesa tra i banchi Giacomo Lucibello: come spesso accade, prima di “concentrarsi sui numeri”, vuole toccare con mano il lavoro di tutti. Il modo giusto per rimarcare la forte identità di Mercafir: un luogo fatto di uomini che si svegliano alle prime luci dell’alba per garantire prodotti sani e genuini.

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LO STORICO MERCATO CENTRALE DI FIRENZE LA MAGIA DEL PASSATO

CON PRODOTTI ECCELLENTI Luogo da vivere per riscoprire le antiche tradizioni della città

Tutti lo conoscono come San Lorenzo. A molti piace chiamarlo “quartiere dei Medici”, attraverso il quale si sviscerano i luoghi in cui hanno vissuto gli antichi Signori di Firenze.

Per i fiorentini è semplicemente il quartiere del mercato, autentico cuore pulsante della città.

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STORIA, QUOTIDIANITÀ E QUALITÀ DEI PRODOTTI Lo storico Mercato Centrale è un luogo in cui la magia dell’epoca passata si fonde con il vivo fervore della vita quotidiana. È un luogo tanto caro ai Fiorentini che dimostrano ogni giorno l’apprezzamento per la qualità dei prodotti che vengono venduti. Qualità che si apprezza assaggiandola, come si faceva una volta, scegliendo nella vasta gamma di botteghe che ci sono a disposizione, tutti prodotti che arrivano dalla piana Fiorentina, ma non mancano le piccole perle che tutt’ora è raro trovare anche nei moderni centri commerciali.

IL FATTORE UMANO CONTA QUANTO LA MERCE VENDUTA

È anche il rione dei ceti popolari, dei venditori ambulanti, delle pensioni economiche e della compravendita quotidiana.

Una vasta area che circonda l’imponente Mercato Centrale, l’antico mercato coperto di Firenze. Qui la vita comincia di primo mattino, quando i venditori aprono le loro bancarelle in Piazza San Lorenzo ed espongono per gli acquirenti il meraviglioso mondo delle merci toscane. Il tranquillo quartiere si trasforma allora nel centro vitale di Firenze, un caravanserraglio metropolitano dove il vecchio e il nuovo, l’effimero e il sublime, la vita piccola e quella grande si mescolano in maniera impareggiabile. Infatti “a Firenze arte e trippa sono buoni vicini”.

Le parole di Borghese lasciano ben intuire piazza San Lorenzo come oggi la ritroviamo con tutto il suo fascino e la tradizionalità che avvolge il visitatore che imbocca via dell’Ariento e, lasciando alle spalle la magnificenza della basilica dei Medici, quasi non riesce a scorgere per intero l’ imponente struttura che si nasconde dietro a bancarelle multietniche coloratissime.

Oggi il Mercato Centrale è anche un luogo di incontri dove il fattore umano conta quanto la qualità della merce venduta; la spesa quotidiana è l’occasione per regalare ai clienti ricette e consigli provenienti dalla tradizione culturale che si tramanda da secoli, di generazione in generazione, attraverso gli esperti operatori del mercato. Uno spazio della memoria dove si incontrano l’essere metropolitano e il saper fare rurale, dove i sapori e le storie individuali si contaminano alla ricerca di una genuinità che non è solo qualità dei prodotti, ma anche espressione di una storia collettiva che non accenna a sfumare, pur rimanendo in una modernità di mezzi e metodi.

Il Mercato Centrale, pur mantenendo la sua viva identità si trasforma abbracciando le richieste dei suoi clienti, cercando un punto di incontro tra le modernità delle abitudini delle persone e la routine dei venditori. È qua in mezzo che si colloca la facciata nuova del mercato, una struttura che lavora tra cliente abituale e venditore, una nuova realtà che vede lo storico Mercato Centrale lanciato in situazioni e collaborazioni esterne, che ne rilanciano e sottolineano la sua storicità che appartiene alla vita quotidiana Fiorentina da secoli. Un mercato che non si adagia alle naturali richieste dell’ambiente, ma lo abbraccia, creando una cooperazione che appoggia sul mercato. ma si protrae verso i cittadini, creando quelle piccole comodità che sono ormai un’abitudine per tutti. Nascono quindi progetti ed eventi che vedono la vita del mercato in situazioni al di fuori del commercio, ma che ne sottolineano la propria storia e cultura, che ha da sempre le radici fondate nella città e alle quali i cittadini sono ben legati.

Storico Mercato Centrale

(www.storicomercatocentrale.it)  facebook.com/mercatocentralefirenze Piazza del mercato centrale - 50123 Firenze Numero 4

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Writer: Samantha Ferri Ph: Marina Denisova

Il quartiere più Cool del mondo è a Firenze Borgo San Frediano si piazza davanti a Dubai e New York La guida australiana Lonely Planet ha stilato la classifica

Situato Oltrarno, si giunge nel delizioso quartiere dopo aver attraversato Ponte Vecchio, con pochi minuti di cammino sulla riva sinistra dell’Arno. Ci troviamo così nel rione residenziale di Santo Spirito-San Frediano.

Entrando in queste stradine incantate, il visitatore si lascia alle spalle le strade affollate e caotiche del centro storico fiorentino, con le sue vetrine scintillanti, gli hotel e i locali di lusso, per dare invece il benvenuto a un suggestivo borgo, ricco di botteghe artigiane, piccole attività, boutique, ristoranti e bar dall’aria più autentica.

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È questo ad aver affascinato la Lonely Planet che ha stilato la classifica dei rioni più cool del globo, affidandosi ai loro esperti, girovaghi in tutto il mondo. Il compito di questo dieci fidati collaboratori, era quello di scovare il quartiere più “cool”, prima che diventasse troppo grande e turistico. Hanno scelto San Frediano. Cosa li avrà colpiti?

LE STRADINE DI VASCO PRATOLINI

Le stradine strette, gli angoli e le piazze più nascoste della città, le 800 botteghe artigiane dell’Oltrarno, i gioielli architettonici come la basilica di Santa Maria del Carmine (con la Cappella Brancacci affrescata da Masaccio), la chiesa di Santo Spirito (opera del Brunelleschi che al suo interno custodisce un crocefisso realizzato dal giovane Michelangelo) e quella del Cestello, che a fine Settecento prese il nome di “chiesa di San Frediano”.

Oppure sarà stata l’aria da “vecchia Firenze” che qui si respira, quella che lo scrittore del secondo ‘900 Vasco Pratolini aveva raccontato ne “Le ragazze di San Frediano” nel 1949. Proprio qui passeggiando di giorno puoi vedere gli artigiani lavorare con pochi attrezzi e soprattutto con le loro mani, mentre cesellano una cornice, colano l’oro negli stampi dei bracciali, restaurano un mobile antico, plasmano il ferro battuto, offrono ai clienti tovaglie ricamate a mano e libri d’epoca rilegati in pelle.

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SE HAI FAME (o sete)?

Se hai fame ti puoi immergere in una offerta enogastronomica con un attento mix tra tradizione e innovazione, arricchito con originalità e un pizzico di follia. Sul meglio della San Frediano notturna i critici di Lonely Planet non hanno avuto dubbi e citano nel loro articolo tre locali che sono delle vere chicche.

Il primo è Gesto, tapas bar e ristorante situato al 27/R di Borgo San Frediano. In questo open space con mattoncini rossi a vista e arredo vintage, si serve del finger food da leccarsi le dita. Piccole porzioni di lasagne al ragù, cannelloni ripieni e fettine di carpaccio, e ancora tapas spagnole come le croquetas e le albondigas, fino ai piatti della tradizione fusion come sushi (servito dentro ai tacos messicani) e chirashi, senza tralasciare i dessert monoporzione come i mini bomboloni farciti alla crema.

Più avanti, in Borgo San Frediano 36/R, troviamo Mad Souls & Spirits, che si autodefinisce “il Cocktail bar più pazzo d’Europa e Micronesia”. Infatti, se capitate in questo locale per ordinare il classico spritz o il trito e ritrito vodka alla pesca con bevanda energentica, sappiate che siete entrati nel posto sbagliato. Qui i barman Neri Fantechi e Julian Biondi scatenano la loro fantasia con creazioni d’autore, da bere in particolarissime tazze di rame. Come il Losco Mule: base di

Gin, succo di lime e Schweppes Ginger Beer. Da segnalare anche il famosissimo Losco Mule, a base di vodka e guarnito con lime e zenzero disidratati.

Assolutamente unico, il terzo e ultimo locale citato dalla Lonely Planet. Si tratta di Kawaii, situato al numero 8/R di Borgo San Frediano. E’ il primo Izakaya o sake bar di Firenze.

L’atmosfera del locale è calda e accogliente, grazie a piccoli tavolini con candele accese e i soffici cuscinetti per sedersi.

Il menù comprende specialità giapponesi come il donburi di anguilla e la zuppa di shirataki (spaghetti di konjac con pochissime calorie), accompagnati da bicchierini di sake, da gustare caldo o freddo, o da cocktail creati con i distillati del Sol Levante, come il Midori Julep. Punto forte di questo locale restano i bao bun, piccoli panini da farcire a scelta del cliente.

Assolutamente sfiziosi. Insomma, la vera experience fiorentina ci aspetta diladdarno. *App e libri: Curiosi di scoprire altre novità su San Frediano e sui limitrofi quartieri di Porta Romana, Santo Spirito e San Niccolò? Dal Comune di Firenze e le associazioni di categoria sono state lanciate la App “Oltrarno su Misura” e una guida cartecea di 280 pagine con le foto scattate da Dario Garofalo.

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MTS ARREDAMENTI, FALEGNAMERIA CENTENARIA CHE SPOSA IL DESIGN Lorenzo Tesi, la terza generazione, ha costruito una impresa moderna che mantiene la magia e la perfezione della lavorazione artigianale

Ogni idea, ogni desiderio, diventa un progetto da realizzare

Basta aprire una porta lungo la Strada Statale Fiorentina, nel cuore della località Bottegone, pochi semafori prima di Quarrata, la città del mobile a livello planetario, per entrare in un mondo che mai si potrebbe immaginare. Uno show room luminoso e ordinatissimo fa da corridoio al cuore di una storica azienda del paese, che deve all'artigianalità e al geniale utilizzo delle mani e degli attrezzi, l'anima del proprio lavoro. Il cuore, infatti, è negli ampi spazi che si sviluppano nella seconda area, quella del laboratorio di falegnameria, dove la lavorazione del legno è un misto tra arte, design ed esperienza. MTS Arredamenti è l'acronimo

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di Mario Tesi Sergio arredamenti. Mario, il capostipite di famiglia, il nonno, era colui che nel 1930 aprì per la prima volta quella porticina lungo la Fiorentina, davanti al circolo di Bottegone, per farci la sua falegnameria. Quasi cento anni fa, infatti, da quel laboratorio uscivano i primi mobili in legno, le prime lavorazioni che erano specializzate negli infissi e nei serramenti. Nel 1971 il testimone passò appunto a Sergio, che troviamo ancora lì, nel suo spazio ideale a lavorare. Con lui ci fu la prima crescita dell'impresa che dai serramenti iniziò a produrre mobili su misura e le prime vere e proprie progettazioni di arredo.

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Oggi MTS Arredamenti si posiziona nel mercato del luxury e design, pianificando e realizzando costruzioni sartoriali del mobile e dell'arredamento con gli antichi metodi di una falegnameria storica. Un gioiello nel suo settore, una vera eccellenza made in Tuscany. Tutto parte da un'idea, un desiderio, un sogno che si progetta, si pianifica e si costruisce all'interno del laboratorio di lavorazione del legno di Bottegone.

Questa versione e visione moderna d'azienda si è sviluppata con l'ingresso a tempo pieno nell'impresa di famiglia di Lorenzo Tesi, la terza generazione.

“Ho acquisito la cultura del lavoro, la minuziosa ricerca del bello e della perfezione che mi hanno trasmesso prima mio nonno e poi mio padre – racconta Lorenzo – e l'ho trasferita in una visione moderna di impresa gestita da un giovane, improntata sul design e attenta ai cambiamenti del mercato e alle richieste dei nostri clienti. Oggi qualsiasi proposta e richiesta ci viene messa sulla scrivania, la possiamo realizzare. Da una tavola di legno, che per la nostra filosofia del lavoro è sempre legno pregiato, si può concretizzare un sogno”.

MTS Arredamenti collabora con i maggiori studi di architettura presenti in Toscana e anche all'interno dell'azienda c'è un professionista architetto che, insieme a Lorenzo e Sergio, può pensare, disegnare e realizzare concretamente qualsiasi progetto partendo dall'idea, ad esempio, di una casa. Ma non finisce con la consegna del lavoro, perché MTS, grazie alla lunga e quasi centennale esperienza nel settore, garantisce una assistenza di altissimo livello professionale e artigianale e la realizzazione di prodotti che siano belli, funzionali e costruiti in maniera perfetta. L'antico che sposa il design più minimale.

MTS Arredamenti, un esempio di come la passione, l'anima delle cose belle, la vera lavorazione manuale possa vivere e valorizzarsi nell'epoca del digitale.

MTS Arrredamenti di Lorenzo Tesi

 Via Fiorentina 605/B Bottegone (Pistoia)  0573/946198 Numero 4

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COMPAGNIA DEL VERDE by Zelari

Da oltre 50 anni, la famiglia Zelari è una eccellenza nella progettazione di giardini Dalle collaborazioni con i grandi architetti italiani, all'espansione all'estero

La continuità della seconda generazione è firmata Luca e Giovanni Il verde come forma d'arte, come espressione di personalità. Come bellezza pura e ottimizzazione degli spazi. Non semplicemente allestimento di giardini e parchi. E' questa la filosofia che da oltre 50 anni accompagna l'attività della prestigiosa firma “Compagnia del Verde by Zelari”, storica

azienda pistoiese, con sede a Pieve a Nievole. Una eccellenza del settore che ha realizzato importanti progetti in Italia e all'estero con soluzioni innovative per il verde privato, per i centri sportivi, per campi da golf, villaggi turistici, giardini pensili e pareti verticali.

Il fondatore dell'impresa è Roberto Zelari, che nel 1963 inizio la sua lunga carriera professionale. E' lui che ci racconta delle realizzazioni più significative che portano il suo marchio e delle prestigiose collaborazioni con i maggiori architetti della storia moderna dell'Italia.

“Ci sono stati tanti episodi scolpiti nella memoria che ci hanno fatto conoscere in molti paesi all'estero.

Ricordo nel 1969 quando all'inaugurazione delle Floriadi a Montecarlo, abbiamo avuto l'onore dell'inaspettata di visita di Grace Kelly, alla quale ho stretto la mano; ma anche i lavori compiuti in collaborazione con architetti del calibro di Giovanni Michelucci, Porcinai, Gregotti, Renzo Piano, con il quale abbiamo realizzato il giardino di San Giovanni Rotondo. Di enorme soddisfazione l'opera di trasformazione di un antico giardino all'italiana della villa di Granaiolo, a Castelfiorentino, progettato da Gae Aulenti su commissione dei Marchesi Pucci. Divenne l'emblema della land art e fu pubblicato sulle maggiori riviste di settore, in Italia e all'estero”.

Il brand “Compagnia del Verde by Zelari” è conosciuto anche all'estero.

“Abbiamo avuto molti incarichi all'estero e anche attualmente lavoriamo in molti paesi, principalmente Cina, Tunisia, Emirati Arabi, oltre che in Italia. Abbiamo realizzato il giardino della residenza in Costa Azzurra per i Reali del Belgio, il giardino all'Italiana a Tokyo inaugurato da Umberto Agnelli e, tra gli altri lavori, anche il giardino all'Expo di Shangai nel 2010. Abbiamo messo la firma anche su molti progetti di ville private in Toscana: a Forte dei Marmi, nel Chianti, sui colli lucchesi, a Siena, ma anche a Montecatini con la realizzazione del bellissimo campo da golf”.

Quella di “Compagnia del Verde” è una professionalità che, nel tempo, si è rinnovata e ha saputo sfruttare al meglio le nuove tecnologie, sia tecniche, sia di comunicazione.

“Oggi la nostra azienda vive una fase di espansione moderna con la continuità dei miei due figli Luca e Giovanni. Gli strumenti di comunicazione ci permettono di seguire i lavori a distanza, organizzarci con sopralluoghi e tecnici che operano sul posto e, allo stesso tempo, ricevere aggiornamenti tecnici in tempo reale anche trovandoci a migliaia di chilometri di distanza”.

Realizzare un giardino, nella vostra filosofia, cosa significa?

“Progettare e realizzare l'opera di un'area a verde comprende numerose conoscenze e competenze: architettura, botanica, agraria ed è necessario avere una importante cultura del verde. Per noi, il lavoro, è la realizzazione concreta dei sogni delle persone che si rivolgono a noi”.

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COMPAGNIA DEL VERDE by Zelari  Via Amendola, 52 – Pieve a Nievole  www.compagniadelverde.com

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Non conosco la ricetta della felicità ma secondo me c’è tanta cipolla dentro. (loveandthecity2, Twitter) Numero 4

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MUSTREVIEW | FOOD MOOD

“NON APRIAMO RISTORANTI, CREIAMO NUOVI MERCATI

“

ABBIAMO INTERVISTATO PIERLUIGI BIZZARRI, L’UOMO CHE DAL FISHING LAB HA CREATO UNA INNOVATIVA IMPRESA CHE GUARDA OLTRE OCEANO. Dall’idea, alla sostenibilità del progetto, ai prezzi concorrenziali, alla ricerca di talenti.

Tutti i segreti di un miracolo imprenditoriale 62

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MUSTREVIEW | FOOD MOOD

Due anni fa la trasformazione dello storico San Francisco in Fishing Lab. La prima rivoluzionaria idea che ha portato in Toscana, precisamente a Montecatini, un innovativo ristorante di pesce. Veloce, moderno, che sa mantenere un equilibrio perfetto tra qualità, servizio e possibilità di gestire il proprio menù (e quindi il prezzo). Risultato? Numeri da capogiro, tendenze sui social network e una forte attenzione da parte di tutto il settore della ristorazione. Era solo la punta dell’Iceberg perché, sempre sotto la stessa guida, in poco tempo è nato il secondo Fishign Lab a Firenze, in pieno centro, nel museo naturale delle Murate. Storia e innovazione, leggerezza e condivisione. Un boom assoluto. Due su due, ma Pierluigi Bizzarri, l’imprenditore che ha creato tutto, ha deciso di andare oltre, verso le sue convinzioni. A ruota sono state costruite altre esperienze di grande successo: Foody Farm, Steak Home, Pesce Fatto A Mano. Un trend che sembra non fermarsi. Un caso che è finito su tutte le agende dei maggiori giornalisti ed esperti di economia e industria alimentare.

L’idea, poi il locale, poi un’azienda innovativa in grado di gestire persone, locali, brand e di sviluppare progetti con visione internazionale. Molti lo definiscono un miracolo.

“Non si può costruire un’impresa in due anni partendo da zero. Il lavoro che sto svolgendo ora, in realtà, lo faccio da molto tempo. La differenza è che prima ero una specie di ghost producer perché lavoravo per gli altri e, parallelamente mi dividevo anche in altri interessi. Infatti non sono nato nel mondo della ristorazione: ho studiato veterinaria e ho sempre cercato di sviluppare nuove esperienze in base a quello che sentivo più adatto a me in quel momento. Poi ci sono state diverse evoluzioni: locali notturni, manager, consulente per associazioni di categoria. Ruoli per i quali mi sono trovato spesso a dover risolvere problemi molto importanti. La mia indole è quella di unire un approccio “artistico” a una base amministrativa molto strutturata per tutti gli aspetti della vita di una azienda (questioni legali, giuridiche, contabili etc..). Poi ci sono curiosità e passione che mi hanno portato a studiare e approfondire il mercato del lavoro in Italia. Quando abbiamo creato il “Fishing Lab” per me era un momento di svolta.

Era la prima volta che facevo una cosa per me. Ed è stato tutto molto più semplice”.

Il Fishing Lab è una idea che ha cambiato l’approccio alla cena di pesce. Come nasce?

“Prima di pianificare il progetto ho studiato a fondo quali fossero i problemi del settore della ristorazione.

Il primo di tutti, il personale. I grandi professionisti hanno costi altissimi ed emigrano all’estero. Poi ho fatto una analisi della clientela: il ceto medio non esiste quasi più e, per questo, la ristorazione tradizionale come quella stellata, stanno soffrendo molto. Mettendo insieme queste due elaborazioni, mi sono messo alla ricerca di un mercato possibile. Avrei fatto lo stesso studio anche per settori diversi, tipo l’edilizia. Questo è il punto: prima si rende possibile l’idea, dopodiché si può creare il concetto vero e proprio, trovando il giusto equilibrio tra istinto e ragione”.

Da Fishing Lab al visionario progetto di Bizionaire: “le persone al centro” “Fare impresa vuol dire condividere. E il fatto che fossi io in prima persona a creare una idea di business, non significava che fossi solo. Non condividi più con soci o partner, ma condividi con persone che hai selezionato perché le ritieni talentuose. La nostra missione è quella di cogliere un bisogno e creare un mercato, che non significa aprire un ristorante, ma costruire uno spazio solo tuo, replicabile in tutto il mondo suscitando lo stesso grado di interesse sul pubblico. Insomma, cercavo persone che mi permettessero di pensare allo sviluppo di concetti che avevo ben chiari in testa e all’espansione: professionisti specializzati in ambiti precisi e in grado di formare anche altre persone. Questa è Bizionaire: un team di professionisti di diversi settori che quotidianamente interpretano il mio pensiero, traducendo in immagini, parole e numeri tutti i format che andiamo a sviluppare. Abbiamo un reparto di Comunicazione e Marketing, un HR, uno staff di chef e responsabili dei prodotti, un ufficio legale, un biologo, tecnici e supervisor. Ciascuno nel suo settore ha una sua personale vision del prodotto da costruire, perfezionare o curare nella sua crescita costante, ma tutti lavorano con un obiettivo comune: tradurre idee ed intuizioni in azioni di chiara comprensibilità da parte degli utenti”.

Come si riescono a individuare e motivare le persone giuste?

“La selezione parte dal pensiero del talento: alcune di queste persone non credevano in sé stessi quanto io potevo credere in loro, ma la caratteristica principale dei miei collaboratori, sono le doti morali e caratteriali. Queste persone dovevano essere pronte a fare una scelta di vita, non erano state chiamate a lavorare in un ristorante. Il talento è tutto ciò che esiste, il resto è il motore di questa attività. Aver trovato le persone giuste ha fatto sì che questo mercato potesse espandersi e non rimanesse solo un’idea”.

Progetti futuri?

“Ci saranno aperture ancora in Italia nel 2018 (3 o 4), ma c’è molto interesse anche oltre oceano per i nostri concept. Stiamo organizzando ulteriori mercati, perché quando apriremo in una nazione non ci limiteremo ad aprire solo un locale”.

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la cena di pesce “easy” Nasce dalla “destrutturazione” del cartello della ristorazione tradizionale. L’intento è mettere in tavola un menù totalmente libero che, anche mantenendo un’alta qualità di prodotto, permetta di scegliere cosa, quanto mangiare e quanto spendere.

I numeri poi sono un fil rouge che guida le mie idee: un ristorante al giorno d’oggi deve lavorare 365 giorni l’anno.

Fishing Lab by San Francisco Montecatini Terme – Corso Roma, 112 Fishing Lab Alle Murate Firenze - via del Proconsolo, 16 R www.fishinglab.it

dall’allevatore alla tavola E’ una evoluzione di Fishing Lab, ma si posiziona agli antipodi: prende un mercato, quello della carne, dove esiste già di tutto (steakhouse, fast food, ristoranti stellati).

Lunga e intensa è stata la ricerca sulla materia prima, selezionata direttamente dai produttori. In tavola sono stati messi prodotti che la gente non era più abituata a mangiare. “Per costruire il menù siamo andati a ricercare il fattore, l’allevatore, i quali, nel 90 per cento dei casi, sono supportati da noi per la parte logistica. Ci siamo messi al tavolo con loro, abbiamo imparato a capire i tagli della carni, l’utilizzo dei loro prodotti, il percorso di vita degli animali ..etc... La filosofia è quella della massima trasparenza nei confronti del cliente, come del resto in tutti i miei concept”.

Firenze – Corso dei Tintori 10/r www.foodyfarm.it

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MUSTREVIEW | FOOD MOOD

il segreto della frollatura “Dry aging” “Anche la bistecca è diventata un cartello: basta parlare di Chianina, Fiorentina e si pensa che la gente sia disposta a spendere 50/60 euro al chilo, quando poi ci si rende conto che è molto tempo che non riusciamo a mangiare una vera bistecca.

Partendo da questo spunto, abbiamo fatto una ricerca, andando a recuperare qualcosa del passato che potesse mettere in tavola una idea moderna. Così siamo arrivati al Dry aging, particolare processo di frollatura che per primi al mondo portiamo avanti all’interno di un ristorante. Ci siamo riusciti con celle dinamiche che portano la carne a una frollatura perfetta. Così al cliente, oltre a spiegare con precisione quale taglio di carne sta mangiando, diamo anche la possibilità di scegliere i tempi di maturazione (due o quattro settimane). Tutto questo a un prezzo giusto. Per arrivare a questo risultato, abbiamo fatto un vastissimo percorso per trovare una carne dall’ottima marezzatura che potesse essere pronta molto più velocemente di altre. Ci sono vini che appena imbottigliati non hanno il valore che prenderanno nel tempo, per la carne la questione è identica”.

Serravalle Pistoiese Via Marlianese, 65 www.steakhome.it

la pescheria ai tempi moderni “Il mercato è quello del pesce da portare a casa e nasce per dare una risposta alla pescheria classica.

La massaia non ha più la voglia di comprare il pesce, pulirlo, cucinarlo e non ha nemmeno il tempo per selezionare il prodotto più conveniente di quel giorno. Abbiamo eliminato tutti questi passaggi, mettendo a disposizione pesce fresco selezionato a prezzo concorrenziale, ma anche il prodotto cotto davanti al cliente, oppure diamo prodotti pronti da cuocere a casa. Si pensa che in futuro, in Italia, come negli altri paesi del mondo, si cucini sempre meno a casa e sempre meno cose particolari”.

Ai Banchi del Mercato Centrale Centro Commerciale “I Gigli” Via San Quirico, 165 Campi Bisenzio (Firenze)

Mercato Centrale di Roma Stazione Termini Via Giovanni Giolitti, 36 www.pescefattoamano.it

AL GAMBRINUS ARRIVA IL FOODY FARM

Location esclusiva per il primo ristorante al mondo dove si fa beneficienza inconsapevole “La mia idea è creare una società in cui il fine ultimo è contribuire alle cure dei bambini malati in stato terminale. Per farlo avevo bisogno di una location unica e per questo, per vari motivi, ho scelto Montecatini. Un luogo speciale che non doveva essere semplicemente un ristorante o un bar, ma una piattaforma capace di andare oltre. Al Gambrinus arriverà a breve il brand Foody Farm, un concetto forte di ristorazione nato nello specifico per questa location. L’obiettivo non è attirare le persone per la beneficenza, ma convincerli a scegliere il Foody Farm perchè ha un concetto di ristorazione unico. Se poi, mangiare in una meravigliosa piazza e aiutare gli altri faranno da ulteriore stimolo, tanto meglio. Sarà la prima società commerciale al mondo che utilizzerà il 100 per cento degli utili per prendersi cura dei bambini in stato terminale. L’interesse è quello che lo spazio, la piazza, diventi una piattaforma per tutte le associazioni che vogliano esprimere un’esigenza, un bisogno e in alcuni casi anche un’urgenza”.

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NON LA SOLITA

GUIDA

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MUST* IN TUSCANY • ristoranti • streetfood • cocktail bar • pasticcerie

Non è una classifica.

Originalità, qualità e successo.

Sono i criteri in base ai quali i nostri lettori ci hanno segnalato i locali selezionati.

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MUSTREVIEW | 50 MUST IN TUSCANY | RISTORANTI

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Trattoria moderna Da un’idea di Luca Leonardi, da 12 anni Responsabile Food & Beverage per il gruppo FH Hotels, e Riccardo Serni, chef eclettico e creativo, nasce Trattoria Moderna, nuova realtà ristorativa del centro di Firenze situata nel locale dove un tempo sorgeva lo storico “Le Follie estive”.

Il concept di Trattoria Moderna si lega saldamente a valori di qualità e sostanza, all’insegna dell’incontro con la tradizione italiana e una cucina moderna che abbraccia gusto ed estetica più contemporanei.

Uomo curioso e attento, Riccardo Serni (in foto) mostra una sensibilità rara nell’osservare e apprendere dalla natura, con la sua stagionalità, le semine e i raccolti, la caccia e la pesca. Secondo la sua filosofia, la figura del cuoco è quella di un artigiano, non di una star. La cucina deve arrivare all’anima prima ancora che al cervello, alimentare le emozioni e darsi agli altri. Ecco perché la Trattoria Moderna è tutta incentrata sulla materia prima, a garanzia di qualità e sostanza. Una ricerca quotidiana che permette l’incontro tra cucina comfort e regionale. Lo chef si è costruito un’attenta rete di fornitori eccellenti: il pesce arriva da un’azienda di San

Vincenzo, una grande famiglia di pescatori che per quasi un secolo hanno solcato il mar Tirreno con le manaidi e le lampare per pescare il pesce azzurro; le carni, in particolare il galletto livornese, sono della Macelleria Falaschi di San Miniato (PI), i cui capi bovini di razza chianina, provengono in gran parte dall’allevamento biologico della Tenuta di San Rossore; le verdure arrivano dal Mercato centrale di Novoli. L’offerta della Trattoria Moderna si divide nei due momenti migliori della giornata. Il menu segue rigorosamente la freschezza degli ingredienti e la loro stagionalità, di conseguenza varia circa ogni mese, assecondando la fantasia dello chef. A cena, la carta si dispiega tra 4 antipasti, 4 primi e quattro secondi, ed è previsto anche un menu degustazione di 4 portate a 37 euro bevande escluse.

A pranzo, oltre alla carta, è previsto un menu degustazione light lunch con una formula variabile tra antipasto e primo, o antipasto e un’insalata a 27€.

*MUST: Ravioli neri di cacciucco con seppie

 Lungarno del Tempio 52, Firenze  055.2343693  info@trattoria-moderna.it

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MUSTREVIEW | 50 MUST IN TUSCANY | RISTORANTI

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Fuor D’acqua

 Via Pisana 37/r, Firenze  055.222299  pesce@fuordacqua.it

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Perseus

La migliore bistecca alla fiorentina di Firenze in un locale rustico, tra cibi appesi e una parete dipinta con veduta di Firenze. È il ristorante Perseus, a due passi da Piazza Libertà e Piazzale Savonarola. Appena si entra, una luminosa vetrina a vista espone una grande varietà di carne. Il ristorante ha diverse sale dove si respira una sensazione di genuinità e toscanità.

Su tutti i tavoli sono presenti contenitori di verdure fresche, una bottiglia d’olio e sale per poter gustare un semplice pinzimonio, in attesa della bistecca, autentica specialità della casa e sempre servita su piatti di ceramica con un giglio rosso al centro. Dal 1985 Perseus è apprezzato da turisti e fiorentini che

Nel cuore del centro storico di Firenze, a pochi passi da porta San Frediano, si può trovare il vero sapore di mare dentro l’antica tradizione fiorentina. È il ristorante Fuor D’acqua, aperto nel 2000 in un vecchio deposito di carrozze stato ristrutturato rispettando le caratteristiche originali dell’architettura toscana. L’ingrediente principale che caratterizza la cucina è la freschezza assoluta e garantita del pesce: scampi, cicale, mazzancolle, aragoste e pesci di fondale, dell’ultima pescata pomeridiana, arrivano al ristorante dopo i primi clienti. Nascono così ricette semplici o elaborate secondo la tradizione, come la Catalana, i paccheri alla Trabaccolara e tanti altri. Le specialità sono gli antipasti crudi o caldi, ma il ristorante è apprezzato soprattutto per i nostri piatti di cruditè a cui, gli amanti del genere, non possono rinunciare. Punto forte è senz’altro la carta dei vini, adatta a tutti i portafogli, che propone oltre 250 bottiglie pregiate, compresi tutti i migliori champagne e un’ampia propone selezione di etichette DOC. L’eccezionale qualità del pesce, che arriva tutti i giorni dal porto di Viareggio, che viene cucinato sapientemente e servito con professionalità, l’atmosfera semplice ma elegante al tempo stesso, sono gli elementi irrinunciabili che hanno determinato il successo di questo bel ristorante di Firenze.

*MUST: La cruditè di mare

sanno di poter contare sull’ottima qualità della carne.

Giovanni Verrecchia, con suo fratello e sua sorella, ha deciso di diventare un ristoratore dopo anni dedicati alla carne, perché, come ha spiegato in una recente intervista “non era più il tempo di fare il macellaio”. “Il segreto per una buona bistecca? - rivela Verrecchia va cotta sulla brace e salata prima da una parte e poi dall’altra. Ma ciò che fa la differenza è la qualità della carne”. Da assaggiare le “penne carne e Chianti”, una delle loro specialità.

*MUST: Bistecca alla fiorentina

 Viale Don Giovanni Minzoni 10/r Firenze -  055. 588226 -  perseusfirenze@casatrattoria.com 68

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MUSTREVIEW | 50 MUST IN TUSCANY | RISTORANTI

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Ristorante Giglio Il Ristorante Giglio è stato aperto dai proprietari e gestori della storica Buca di Sant’Antonio Franco Barbieri e Giuliano Pacini nel 1979.

Dal 2012 Lorenzo Stefanini e l’amico di sempre Stefano Terigi hanno preso le redini della cucina e avviato un cambiamento generazionale che adesso sta prendendo la sua forma definitiva. Ad arricchire e completare la brigata è arrivato nell’estate 2016 Benedetto Rullo. Al Giglio potete trovare la cucina italiana contemporanea che fonde la tradizione con le esperienze dei tre chef che abbinano alle loro creazioni vini e champagne di tutto rispetto. Piatti classici rivisitati da tre sguardi differenti ma con l’obiettivo comune di offrire un’atmosfera conviviale, un’esperienza intima di gusto e di chiara comprensione. Fa da sfondo un locale di pregio del Cinquecento affrescato e arricchito da scintillanti lampadari. E non dimentichiamo che chi si siede al tavolo di questo delizioso ristorante nel cuore di Lucca gusta i piatti del Miglior Chef Emergente 2017, Stefano Terigi.

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*MUST: Seppia cruda, zucchine alla brace, mela verde e zenzero

 Piazza del Giglio 2, Lucca  0583.494058 -  info@ristorantegiglio.com

La Pecora Nera Il ristorante dell’Hotel Ercolini e Savi, aperto anche ai clienti che non soggiornano in hotel, propone un menu sia di pesce che di carne. Una scelta di materie prima di estrema qualità e una cantina con più di duecento etichette rappresentano i punti di questo raffinato ristorante situato in pieno centro a Montecatini Terme. La Pecora Nera è un laboratorio del sublime, l’esaltazione

 Via San Martino 18, Montecatini Terme  0572.70331  info@ercoliniesavi.it

di una filosofia. Quella del piacere di vivere un’autentica esperienza culinaria. A cominciare dal momento in cui la signora Luciana presenta il menù. Qui mare e terra sono l’origine di ogni primizia: il pesce pregiato dell’arcipelago toscano incontra i frutti di bosco di Montecatini e il risotto incontra il plancton, grazie all’estro e alla creatività dello chef Angelo Casalaspro.

*MUST: La Degustazione di Mare

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Officina Marina

Amore per il mare, passione per la ricerca, celebrazione del gusto. All’Officina Marina le materie prime vengono plasmate al fine di esaltarne gusto e sensazioni, pur mantenendo sempre fermo il massimo rispetto per il pescato, nobilitandolo ma mai snaturandolo. Il locale, completamente rinnovato in stile industrialvintage, propone le proprie specialità di pesce fresco con l’inserimento dell’innovativa salumeria di mare, la vera specialità di questo ristorante situato a pochi metri dalla via della nightlife di Montecatini Terme: un modo pratico, gustoso e simpatico di avvicinare la ristorazione di pesce allo street food. Un convivio da bancone ma che rimane tavola d’eccellenza. Il tutto accompagnato da una vasta gamma di etichette di vino e birre artigianali

 Via della Torretta 9, Montecatini Terme (PT)  0572.091245 -  info@officinamarina.it

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*MUST: Prosciutto di tonno e lardo di totano stagionato in marmo

Guzman Restaurant & Cocktail Bar

Quella del ristorante Guzman a Lucca è una cucina fresca, dinamica ed al tempo stesso vicina alla tradizione, coordinata dalla direzione dello Chef Marco Zucconi ed il suo staff di altri giovani talenti emergenti. La proposta culinaria è una sinfonia di sapori dai dettagli sorprendenti.

Ricerca ed innovazione partono da un’accurata selezione delle materie prime, che prediligono ingredienti di stagione e del territorio. Piatti, sia di mare che di terra, realizzati con minuzia e con una

speciale attenzione alle tecniche di cottura, per mantenere la qualità dei sapori e degli ingredienti.

Guzman è anche cocktail bar, luogo in cui la sperimentazione è la parola d’ordine. Molti i dettagli alla base della filosofia del buon bere proposto dal locale, cocktail che si faranno ricordare per le miscele innovative, preparate mediante l’utilizzo dell’affumicatore o altre tecniche “inedite”, o con l’ausilio delle spezie.

*MUST: petto d’oca con mosto d’uva cotto e carciofi scottati  Via Mordini 15/17/19, Lucca  348.7555387  info@guzmanristorante.it 70

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Filippo Mud Bar Si pronuncia come si scrive il nuovo concept della ristorazione aperto nel 2016 a Pietrasanta da Filippo Di Bartola, nato dalla combinazione drink e food. Un locale moderno, che punta su materie prime di qualità e sapori puliti, ma con una particolare caratteristica...non c’è il menu. Ed è proprio qui che scende in campo Filippo, che con la sua esperienza pluriennale, guida i clienti nella scelta di qualche ingrediente con cui costruire passo dopo passo un menu personalizzato. Una scelta originale e molto apprezzata, resa possibile dalle grandi capacità di Lorenzo Barsotti, che guida la cucina, e ovviamente dalle ottime conoscenze culinarie del proprietario. Filippo Pietrasanta non è solo un ristorante, ma anche un ricercatissimo cocktail bar dove è possibile gustare drink di qualità e aperitivi di ogni genere.

*MUST: Tagliolino ai ricci di mare

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Ristorante Forassiepi

*MUST: Il Risotto al Piccione

Il locale sorse agli inizi del Novecento in uno dei panorami più suggestivi della provincia di Lucca, da sempre rinomato per la buona cucina. Lo chef Antonio Pirozzo, trasferitosi nel 2004 a Montecarlo con la famiglia, ha reso l’ambiente gradevole ed accogliente, proponendo un servizio gentile ed accurato, mirato a soddisfare le esigenze di ogni cliente, e introducendo l’apprezzato menù di pesce. Nella filosofia di cucina dello chef Antonio primeggiano semplicità e sapore, due elementi con i quali riesce a conquistare sempre i palati dei suoi clienti e dei tanti affezionati che lo seguono da anni. Attraverso i suoi piatti riesce a trasmettere quella passione che da sempre lo contraddistingue.

In estate il giardino si veste dei colori e dei profumi della natura e la terrazza diventa un palcoscenico di luci e sapori. Il posto ideale dove trascorrere una serata speciale, cullati dalle linee sinuose del paesaggio circostante.

 via Contea 1, Montecarlo (LU)  0583.229475  info@ristoranteforassiepi.it

 Via Padre Eugenio Barsanti 45, Pietrasanta (LU) -  0584.1660792  info@filippopietrasanta.it

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Fishing Lab Alle Murate

Una formula di ristorazione moderna e innovativa all’interno di una location unica. Questi gli ingredienti vincenti di Fishing Lab alle Murata, ristorante situato all’interno di un palazzo storico fiorentino che dal 1200 a metà del 1500 ha ospitato “L’Arte dei Giudici e dei Notai”. Non solo: scendendo nel piano seminterrato si possono visitare gli scavi archeologici che hanno condotto al rinvenimento della Florentia Romana del I secolo. Tra uno scavo sarà possibile consumare un pranzo, una cena o un semplice aperitivo. Fishing Lab è un ristorante moderno di pesce che offre una variegata selezione di piatti, dai più classici ai più creativi, passando per un “trendy-street food” fino ad arrivare ad una rivisitazione “marinara” della tradizione toscana.

*MUST: Nuggets di scorfano e trancio di tonno in foglia di noce

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Toscana Fair

Il Ristorante Agrituristico Toscana Fair di Pistoia nasce dalla passione di Paolo Mati per il territorio e i suoi sapori. Con l’appoggio dei fratelli Andrea e Francesco, un vecchio capannone agricolo è stato trasformato in un ambiente moderno e confortevole. La storia di Toscana Fair parte proprio da Pistoia e dalla sua terra, l’elemento straordinario che, fin dalla fine del ’800, ha permesso lo sviluppo di una città legata in modo imprescindibile alla natura.

La campagna al centro

di una filosofia di vita che sposa in pieno il rispetto per il territorio toscano, valorizzando i prodotti che ci offre: dal mirtillo dell’appennino al fagiolo rosso di Lucca, dal prosciutto toscano DOP alla mortadella di Prato.

L’intento è quello di riportare sulla nostra tavola sapori e profumi della tradizione toscana, ai quali si aggiungono inoltre ricette originali anche basate sulle verdure coltivate nell’orto biologico dell ristorante

*MUST: Uovo Bio A 65° Con Giardiniera Di Verdure Artigianali  Via del Proconsolo 16/r, Firenze -  055.240618  info@fishinglab.it

 Via Bonellina 46, Pistoia -  0573.986520  info@toscanafair.it Numero 4

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Gourmet

Elegante ristorante situato a due passi dal centro di Montecatini Terme, fin dal 1985 è un punto di riferimento per gli amanti della buona cucina. Le sale del ristorante sono arredate con gusto e stile, arricchite con opere d’arte come sculture di bronzo Nag Arnoldi, di Minguzzi, quadri di Marco Tambrurro alle pareti.

Ambienti raffinati, ideali per ricreare un’atmosfera unica,

irripetibile. La cucina predilige piatti di mare come gli gnocchi ripieni scorfano in vellutata di pesce al profumo di timo, il rombo in salsa di crostacei e scorza d’arancia, aragosta alla catalana, per non parlare dell’insuperabile crudo. La cantina dei vini offre etichette nazionali ed estere con una buona selezione di distillati e champagne.

*MUST: Plateau di Crudo

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Osteria del Mare

Qualità, semplicità e informalità. Sono i tre pilastri che rappresentano al meglio l'anima de L'osteria del Mare. Un delizioso locale in stile provenzale con le verande ricoperte da frondosi pergolati di glicine e un giardino d'inverno con vista mare. Un’intima saletta interrata con sassi a vista, ospita tra le sue arcate una rassegna di vini italiani ed internazionali, ideale per cene a lume di candela.

Ingredienti sempre freschissimi che lo staff del ristorante si procura in collaborazione con La Fattoria. Un menù per tutti i gusti, con piatti di mare e di terra oltre alle pizze cotte in forno a legna.

*MUST: La selezione di tartare miste

 Viale Giovanni Amendola 6 -  0572.771012  rist.gourmet@gmail.com

 Viale Franceschi 4, Forte dei Marmi (LU)  0584.83661 -  osteria@marcodavid.com

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Osteria La BotteGaia

In pieno centro storico di Pistoia, si accede al locale da due ingressi prestigiosi: ai piedi del Battistero di Piazza Duomo e da via del Lastrone, che si affaccia sulla famosissima piazzetta de La Sala. La Bottegaia accoglie i suoi clienti in ambienti color pastello e facendo accomodare in piccoli tavoli in legno. Un'atmosfera informale quanto basta per definirla un'osteria Doc,

elegante e curata nei dettagli.

Le stagioni con i loro prodotti ispirano le proposte della cucina tradizionale che si adatta a tutti i palati grazie a metodi di cottura innovativi che garantiscono la stessa qualità senza appesantire troppo il piatto. La carta dei vini ha un'offerta ricercata, tra bottiglie di pregio e bollicine francesi, che sorprende per l'ottimo rapporto qualità-prezzo.

*MUST: La terrina di campagna di carne di maiale servita con cipolle rosse caramellate

 Via del Lastrone 17, Pistoia  0573.365602  info@labottegaia.it 72

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Il Cucco

Il Ristorante Il Cucco nasce a Pescia (PT), dall'esperienza pluriennale dello chef Bruno Silvestri, celebre in Valdinievole per la creatività e l'innovazione che porta nei suoi piatti, sempre tenendo conto della tradizione delle ricette originali. Il ristorante, volutamente a gestione familiare, non è un locale dove si trovano maitre o sommelier, ma è il posto ideale per chi cerca un'ottima

cucina locale a prezzi onesti. La filosofia è quella di una cucina leggera, sana e di alta qualità, dove gli ingredienti sono scelti con cura dallo chef e abbinati in maniera innovativa e tradizionale allo stesso tempo. Il locale dispone di 25 coperti oltre che di una splendida terrazza con scorcio del centro storico che in estate accoglie altri 16 coperti.

*MUST: Sandwich di Panettone con baccalà mantecato

 Via Roma 4, Pescia (PT) -  0572.490904  ilcuccoristorante@gmail.com

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Gli Amici del Gusto

MUST: Ravioli branzino e rucola

Osteria Gli Amici del Gusto:  via Felice Cavallotti 45, Viareggio  0584.945157

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La Griglia di Varrone

MUST: Carne di Kobe alla griglia

 Viale Europa 797/F, Lucca  0583.583611 -  info@lagrigliadivarrone.it

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Serendepico

MUST: Tagliolini al the verde su crema di patate, vongole, crudo di scampi e uova di trota.

 Via della Chiesa di Gragnano 36, Capannori (LU)  0583.975026 -  info@serendepico.com

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Punto Officina del gusto MUST: Il raviolo e le fave

 Via dell’Anfiteatro 37, Lucca  0583.058490 -  info@puntoofficinadelgusto.com

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Bistecca Toscana

MUST: La bistecca

 Via sant’andrea 30, Pistoia  328.4382056 -  infopistoia@bisteccatoscana.it

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Officine Bocelli

MUST: Ravioletto ripieno di faraona con salsa e scaglie di tartufo nero

 Via Volterrana 10, Lajàtico (PI)  0587.398143

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La Favola Mia

MUST: Tagliata di tonno con pistacchi e semi di sesamo.  Via Cavour 75, Chiesina Uzzanese (PT)  0572.411405

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Le Tre Campane

MUST: I panzerotti de Le Tre Campane  Via Vecchia di Treggiaia 6, Pontedera (PI)  0587.398146 -  info@letrecampane.it

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In Carne Ristorante Macelleria

MUST: Tris di tartare al coltello  Scali del Monte Pio 11, Livorno  0586.893227 -  info@incarne.it

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Antica Osteria da Divo

MUST: Pici con battuto di cinghiale, olive taggiasche e filetti di mandorle tostate  Via Franciosa 25/29, Siena  0577.286054 -  osteriadivo@hotmail.it

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La Taverna di San Giuseppe

MUST: Filetto in crosta con porcini

 via G. Duprè 132, Siena  0577.42286 -  ristorante@tavernasangiuseppe.it

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La Menagere

MUST: Gnocchetti fritti con fonduta e mele  Via de’ Ginori 8/r Firenze  055.0750600 -  info@lamenagere.it

Chef Matteo Cristiani Numero 4

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MUSTREVIEW | 50 MUST IN TUSCANY | RISTORANTI ETNICI

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Writer: Elisabetta Failla - Ph: Gianni Ugolini

One Night in Beijing Fusion Bar & Restaurant

Sun Li Wei è il “regista” della cucina di One Night in Beijing Fusion Bar & Restaurant, il ristorante che propone piatti di cucina orientale. 38 anni, nato in Cina, a dieci anni si trasferisce a Vienna dove

poi ha aperto il suo ristorante Küche 18. Adesso ha accettato di tuffarsi in questa nuova avventura fiorentina guidando la brigata di cucina del nuovo ristorante orientale.

*MUST: nigiri al carpaccio di manzo e uova di quaglia 74

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Numero 4

Perché il ristorante si chiama One Night in Beijing?

Il nome si ispira al titolo di una famosa canzone, interpretata qualche anno fa dal gruppo cinese degli Shin, che fonde il canto tradizionale tipico dell’opera cinese con il rock contemporaneo. One Night in Beijing narra di una storia d’amore nell’affascinante atmosfera della notte di Pechino. E lo stesso fascino che vorremmo che i nostri ospiti possano ritrovare nel locale dove è possibile passare il tempo in relax degustando piatti raffinati o semplicemente bevendo un drink lasciandosi sedurre dallo charme orientale.

Che tipo di cucina viene proposta?

Proponiamo una cucina orientale che si ispira a quella della tradizione cinese, giapponese, vietnamita e thailandese reinventata in stile contemporaneo per soddisfare una clientela sia italiana che orientale e internazionale. I piatti rispettano la stagionalità, la freschezza e la qualità delle materie prime, realizzati con abbinamenti talvolta sorprendenti e estremamente curati nella presentazione. Una cucina fusion proprio perché i nostri chef provengono da differenti regioni e i loro piatti sono un sapiente mix di tradizione e innovazione. Tutti i piatti sono preparati dai nostri chef compresi i vari tipi di pane e di pasta rigorosamente fatti in casa. Il nostro menu comprende anche piatti vegetariani, vegani, per celiaci o altri tipi di allergie alimentari. A pranzo offriamo un menu fisso mentre per la cena si sceglie à la carte.

A piano terreno c’è anche il Sushi Restaurant. In un ristorante orientale il sushi non può mancare. In menu abbiamo una selezione uramaki, nigiri, sashimi e sushi gunkan proposti con ingredienti nuovi ma consiglio anche i carpacci di carne e di pesce.

Che vini abbinare ai vostri piatti?

La carta dei vini segue la stagionalità dei piatti e comprende circa 45 etichette tra vini toscani, italiani e esteri suddivisi in vini rossi, bianchi, rosé e bollicine italiane e francesi prodotti da aziende vitivinicole più blasonate e conosciute senza dimenticare alcune proposte con un buon rapporto qualità – prezzo.

Nel ristorante c’è anche il Cocktail Bar, che accanto ai cocktail più tradizionali propone quelli di ispirazione orientale per scoprire i sapori e i profumi d’oriente grazie alla presenza di spezie tipiche come lo sciroppo di Sichuan, lo zafferano oppure lo zenzero.

Il ristorante Un crocevia di culture e di cucine orientali ma anche un ponte tra il passato, il presente e il futuro di un luogo storico di Firenze. Questo è One Night in Beijing Fusion Bar & Restaurant situato in un edificio storico di Firenze, la Rotonda dei Barbetti, costruito nel 1840 che da allora è stata sede espositiva, laboratorio di intaglio ed ebanisteria della famiglia Barbetti che acquistò nel 1863. Nel tempo l’edificio a forma circolare diventò sede di differenti attività. Ancora oggi la struttura originaria dell’edificio è ben visibile: dalla struttura in metallo posta sia al piano terra che al primo piano, che sostiene la balconata, al lucernario. Elementi che ben si integrano con gli interni contemporanei e che identificano ogni piano del locale. I dettagli orientali sono stati inseriti con leggerezza ben amalgamandosi con la contemporaneità dei rivestimenti e dell’arredo e con i richiami antichi della struttura. Si riconoscono nei mosaici che abbelliscono la scala che porta al secondo piano e nella parte centrale della balconata e nelle foglie di loto sul soffitto.

 Rotonda dei Barbetti, Via il Prato 14/r, Firenze  055.2608885  ristorante@onenightinbeijing.it

Numero 4

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*MUST: Pad Krapao di pollo con riso bianco e verdure

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Naga Thai Bistrot L’arte della grande cucina italiana che si sposa con i profumi speziati della tradizione Thailandense. Il risultato è una meravigliosa esperienza al ristorante Naga Thai di Prato, in pieno centro cittadino, gestito dalla storica famiglia di ristoratori Baroncelli.

In cucina, con gli abiti del mastro chef, a garantire la massima qualità dei piatti che vengono serviti a tavola, c’è Osvaldo, super professionista del settore e conoscitore di ogni angolo, ogni segreto, ogni fragranza e ogni curiosità inerente alla gastronomia.

Insieme a lui, a dirigere le danze tra i fornelli, c’è una graziosa donna con gli occhi a mandorla e i tratti chiaramente tailandesi che si chiama Panida Boonkrachang. Il trade union è Francesco, 40 anni, figlio di Osvaldo e marito di Panida che è il maitre di sala del locale.

“Abbiamo creato un bistrot nel vero senso della parola, che propone una cucina tailendese fedele alle loro tradizioni, preparata con prodotti di primissima qualità e tecniche di cottura che mischiano le esperienze occidentali e orientali. L’idea è nata dopo un mio viaggio in estremo oriente, dove abitavano mio figlio e Panida che avevano già avuto un’esperienza di ristorazione. Subito ho notato in lei doti importanti in cucina e sapevo che potevamo mettere a punto un progetto importante a Prato, la mia città. Avevo pensato a una location simbolica

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Numero 4

in centro, dove una volta c’era la rosticceria - alimentari “Il Fagiano” e quando si è liberato lo spazio, abbiamo subito colto l’occasione”.

La famiglia Baroncelli ha una esperienza di ristorazione e accoglienza che inizia negli anni ‘40 a Prato. Prima con la trattoria di fronte al teatro Metastasio, locale cult dell’alta borghesia degli anni ‘70, poi con il ristorante Osvaldo Baroncelli che ha raggiunto i massimi livelli di ristorazione in Italia e quindi con altre importanti esperienze personali dello chef, in città e in giro per il mondo, in particolare negli Usa nella Napa Valley. Nonostante i tanti successi, Osvaldo Baroncelli, mantiene l’umiltà di chi ha lavorato una vita per far felici gli altri: “Come quarant’anni fa, siamo qui per accogliere i clienti in questa nuova entusiasmante esperienza di ristorazione”.

Thailandia, Toscana, alta cucina, ma uno dei gioielli del Naga Thai Bistrot di Prato è la grande cantina di vini e champagne. Le etichette sono quelle dei grandi nomi internazionali e anche produzioni emergenti scelte con la grande competenza e ricercatezza di Osvaldo Baroncelli, sommelier dalla cultura sconfinata e Presidente dell’Associazione Italia Sommelier Toscana.

 Via S.Trinita, 53 – Prato  0574.074031  ristorante@onenightinbeijing.it

MUSTREVIEW | 50 MUST IN TUSCANY | RISTORANTI ETNICI

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IyoIyo

La moda degli all you can eat e dei tatami non ha contagiato questo piccolo sushi bar di Borgo Pinti, gestito dall’unico vero giapponese di tutta la città: Toshifumi, Toshi per gli amici, Mitsubiki. Menù ridotto, pochi coperti e apparecchiatura self service sono le caratteristiche di questo locale dall’arredamento

spartano e dai prezzi contenuti. Un’autentica trattoria giapponese che ben si differenzia da tutti gli altri giapponesi della città: non il luogo romantico e chic per far colpo su una ragazza alla prima uscita, ma un ristorante semplice in cui si pensa solamente ad assaporare il cibo e l’atmosfera del Sol Levante.

*MUST: Okonomiyaki  Borgo Pinti 25/r, Firenze  338.7653069

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La definizione di “luxury chinese experience” è quanto di più appropriato per descrivere “Fulin”, ristorante cinese di alta qualità che ha aperto a Firenze nel 2016. Appena entrato, ti trovi di fronte un mondo che non ti aspetti e subito capisci che non ti trovi nel classico ristorante cinese da involtino primavera e gelato fritto: lanterne e draghetti non esistono, mentre le colorazioni tenui rendono l’arredamento molto sofisticato come i grandi ristoranti internazionali. In cucina gli ingredienti italiani si uniscono a spezie cinesi per una proposta di piatti al 90% di tradizione cinese, ma con qualche contaminazione fusion nostrana. Un menu di novanta specialità preparate espresse dalla brigata di cucina composta da due chef di tradizione cinese, ma con esperienza internazionale.

 Via Giampaolo Orsini 113/r, Firenze  055.684931  info@fulin.it

Fulin

*MUST: Ravioli Marina

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Raja

L’ambiente, gli arredi, i colori e soprattutto i sapori del Raja portano con la mente e con le sensazioni all’India. Situato di fronte allo storico Convitto Cicognini Raja offre un’esperienza unica a Prato e conquista con la magica atmosfera e le profumate spezie. Un menù che propone molte specialità della cucina tipica indiana. Dai piatti cotti nello speciale forno tandoori, ai gamberi in salsa masala al riso basmati in tutte le sue declinazioni. Tanta scelta anche per vegetariani e vegani, come i samosa e i veg pakora.

 piazza del Collegio Cicognini 8, Prato  0574.32032

*MUST: Il montone in salsa di arachidi Numero 4

Must Review

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MUSTREVIEW | 50 MUST IN TUSCANY | STREETFOOD

“È DAL CIBO DI STRADA, CHE SI NASCONDONO I SAPORI PIÙ’ AUTENTICI DELLA BUONA TAVOLA” 33

Farcito

È qualcosa di più e di meglio di una semplice panineria. Dalla Versilia al centro di Lucca, Marco Hauri ha dato vita, con due sole fette di pane, ad un nuovo concetto di street food, dove ingredienti insoliti si amalgamando tra loro ad opera d’arte. Studiato ogni dettaglio per le loro ricette, dai millimetri per il taglio della fetta alla croccantezza del pane scaldato in forno, riescono a far esplodere in bocca gusti eccellenti dal sapore inconsueto.

*MUST: Il Bovino, panino con bovino marinato spagnolo, mozzarella, salsa rucola e parmigiano

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*MUST: La favolosa, “schiaccia” con sbriciolona, crema di pecorino, crema di carciofi e melanzane piccanti.

 Via Vittorio Veneto 25, Forte Dei Marmi (LU)  0584.80456  info@wearefarcito.com

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L’Antica Torteria da Gagarin

*MUST: 5e5 con melanzane grigliate sotto pesto alla livornese.

Bottega storica di Livorno, situata in uno dei quartieri più antichi della città, a pochi metri dagli scali Aurelio Saffi e di fronte al Mercato delle vettovaglie, Gagarin è indubbiamente la migliore “torteria” dove mangiare il mitico 5 e 5: pan francese o schiacciata farcita con torta di ceci (al locale non azzardatevi a chiamarla “cecìna” perché “è da pisani”) cotta nel forno a legna in teglie tonde di rame stagnato.

Condimento? Nè salse nè formaggi, solo ed esclusivamente verdure grigliate. Il nome risale sin dai primi del 900, deriva dal vecchio costo del panino: 5 lire di pane e 5 lire di torta. Il risultato? Una chicca dello street food toscano, croccante fuori e dal cuore morbido e bollente, da accompagnare rigorosamente con un bel bicchiere di spuma bionda

 Via del Cardinale 24, Livorno -  0586.884086 78

Must Review

Numero 4

All’Antico Vinaio

Un vero MUST per chi è in cerca di un viaggio gastronomico che coinvolga il meglio dei prodotti tipici toscani. Un piccola bottega dal profumo inconfondibile, gestita da oltre 25 anni da Tommaso, Daniele e Freda Mazzanti, che offre focacce sfiziose ripiene con salumi locali, da gustare con un buon bicchiere di vino rosso che il cliente si può versare comodamente al bancone self-service. Troverete il “panino più recensito al mondo” a due passi da piazza della Signoria e dalla Galleria degli Uffizi, in uno dei luoghi di vero e proprio culto della città di Firenze, e non solo.

 via Neri 65/r, Firenze -  055.2382723  tommy.allanticovinaio@gmail.com

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La Botteghina del Maialetto

*MUST: Panino con arista marinata, pecorino e salsa verde Dalla storica salumeria al ristorante, “Il Maialetto” è anche una bottega che con la sua vetrina ricca di eccellenze nostrane, rende difficile la scelta del panino da gustare per il quale ci sono due definizioni. Secondo Wikipedia, “un panino imbottito è una forma di pane di piccola pezzatura tagliata in orizzontale e riempita con vari companatici, solitamente salumi, formaggi, insalata, etc.”; secondo Giacomo Ferretti, simbolo dell’azienda, il panino top è quello della Botteghina del Maialetto. Ottima qualità di street food in una mano, eccellente il bicchiere di vino nell’altra. Lo trovi a Monsummano, Montecatini Terme e nel centro storico di Lucca.

 Via Enrico Toti 1, Monsummano Terme -  0572.950071

Passione, tradizione, evoluzione Passion, tradition, evolution Crescono i vigneti di Tenuta del Buonamico e si rafforza il progetto di internazionalizzazione Tenuta del Buonamico da una realtà produttiva già consistente con 29 ettari di cui 10 completamente reimpiantati, a partire da questo anno ha messo in atto un importante piano di sviluppo investendo in nuovi terreni. L’ampliamento permette di aggiungere ai vitigni tradizionali di Montecarlo, altre eccellenti varietà come Malvasia aromatica e istriana, il Moscato e di ampliare la già presente gamma dei vitigni importanti come viognier e chardonnay, favorendo un’ulteriore qualificazione della produzione di Montecarlo Bianco Superiore, ma soprattutto di valorizzare il segmento delle bollicine che con “Particolare” ha raggiunto un livello decisamente eccezionale.

Si consolida dunque la visione della Famiglia Fontana che da alcuni anni ha messo in atto una strategia di valorizzazione globale della tenuta, riportando in primo piano l’eccellente qualità della Doc di Montecarlo.

L’investimento rientra nel piano di sviluppo che, dal 2008, stanno portando avanti Eugenio e Dino Fontana, grazie al successo ottenuto in particolare negli Stati Uniti e nel Nord Europa, posizionando il Gran Cuvée Brut e Brut Rosé Particolare e anche i due eccellenti rossi Il Fortino (premiato come uno dei migliori Syrah al mondo) e Cercatoia, come bestseller dell’azienda.

Un successo ottenuto in pochi anni dalla famiglia Fontana che, pur lasciando inalterate le caratteristiche essenziali per una viticoltura di sapore antico, ha portato l’azienda ad essere leader del territorio di Montecarlo nella produzione di vini pregiati. E’ in questa ottica di costante valorizzazione ed espansione della produzione, che si colloca l’acquisizione dei nuovi terreni, parallelamente agli importanti investimenti fatti per la cantina che oggi arriva ad espandersi complessivamente su circa 1150 metri quadrati alla quale, nel 2017, si è affiancato un Resort immerso nelle vigne della Tenuta che con questo ultimo progetto intende portare avanti una strategia di incoming internazionale, che già oggi vede un flusso di circa 30.000 visitatori annui. Con il nuovo resort, Tenuta del Buonamico intende sviluppare il progetto di hospitality a favore della conoscenza internazionale dei vini del territorio e in particolare del Montecarlo Bianco Superiore.

Tenuta del Buonamico Via Provinciale di Montecarlo 43 Montecarlo (Lucca)

www.buonamico.it

MUSTREVIEW | 50 MUST IN TUSCANY | COCKTAIL BAR

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Eden Tapas & Cocktail Bar

*MUST: Japanese Slipper

 Via Guadagnoli 2, Arezzo -  393.9418875

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*MUST: Il Negroni del Presidente  Via San Giorgio 43, Lucca -  328.4677416

Rasputin

MAD Souls & Spirits 40

*MUST: Bufala Negra  Da qualche parte in Santo Spirito, Firenze

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*MUST: Losco Mule  Borgo San Frediano 36/r, Firenze -  339.7818710

I Frari delle Logge

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Apothéke Cocktail Bar

 Via Dante Alighieri 16, Firenze -  055.2381290

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*MUST: Monkey 47 Tonic  Via Giuseppe Verdi 17, Prato -  0574.25099

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Must Review

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Mayday Club *MUST: Mayday

*MUST: Il Martini delle Logge  Piazza del Comune 16, Prato -  0574.34590

Franklin ‘33

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Syrah Wine Cafe’ *MUST: Cosmico

 Viale IV Novembre 15/A, Montecatini Terme (PT)  0572.911308

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MUSTREVIEW | 50 MUST IN TUSCANY | PASTICCERIE

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Writer: Leonardo Paoletti - Ph: Daniele Corallini

Pasticceria Barbera

Pasticceria Barbera  Via T. Vecellio, 2 – Signa (Firenze)  www.pasticceriabarbera.it Correva l'anno 2014 e come in ogni bella fiaba che si rispetti, tutto nacque quasi per caso...

I nostri personaggi, che da qui a poco vi andrò a far conoscere, erano semplicemente due fratelli del comprensorio fiorentino, legati oltre che dal naturale vincolo di sangue, anche da una profonda e vera amicizia, a compimento del sogno che ogni buona e sana famiglia che si rispetti avrebbe agognato. Lei, bionda, con una laurea come interprete e che rispondeva al nome di Beatrice di colei che del Sommo Poeta ne fu la musa ispiratrice. Lui, Simone, più scuro non solo nelle fattezze, ma anche nel carattere. Piu’ ermetico e riflessivo, in contrapposizione alla solarità esplosiva della sorella.

Amore, amicizia, stima profonda e poi la decisione che anche la loro vita lavorativa si sarebbe dovuta unire. Una meravigliosa avventura imprenditoriale che chi scrive questa storia, scoprì, per caso, sempre lo stesso anno: il 2014. Ero di passaggio e incuriosito dall'insegna “Bar Pasticceria Barbera” e, attratto da questa nuova apertura in località Indicatore nel comune di Signa, decisi di entrare.

Arredi moderni, edificio strutturato nella ricerca della maggior luce possibile del locale, in virtù di un perimetro rettangolare in vetro, sedute comode e accoglienti, personale giovane, preparato e sorridente. Cosa si può chiedere di più. E anche io, da Re dei golosi, mi feci travolgere e coinvolgere da questo Paradiso di delizie che ti stupiscono alla vista per le creazioni di impronta artistica e non vi sto nemmeno a dire cosa si prova appena uno di quei dolci tocca il palato. Un caso? Una combinazione? No. Dietro a questo 82

Must Review

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bellissimo progetto di famiglia ci sono ricerca e alta professionalità.

Il pasticciere Luca infatti, nonostante la giovane età, vanta già molte esperienze internazionali, tra le quali la scuola culinaria di Parigi per gli aromi e per il gusto. Insomma, non una semplice pasticceria, ma una apoteosi sensoriale.

Infatti Beatrice e Simone volevano fare una pasticceria “diversa”, basata principalmente sulla ricerca delle materie prime di eccezionale qualità, esattamente come Michelangelo faceva nella scelta dei marmi da scolpire, e cercando di coniugare la golosità con un cibo sano e gustoso per ogni palato più esigente e per ogni cultore di una dieta sana e naturale. Quasi un ossimoro culinario.

Ebbene, i due fratelli Barbera sono riusciti a coniugare tutto ciò nella maniera più perfetta e armonica che vi possiate immaginare.

Bravissimi.

Barbera non significa solo pasticceria. Barbera è anche il sinonimo di pranzi, aperitivi e cene sempre all' insegna della “conditio sine qua non “alta qualità e superba ricerca, quasi ossessiva, delle materie prime” in un ambiente così ben curato e perfetto che ti fa sentire quasi come a casa. Puoi stare seduto ai tavoli gustando cibi di un gusto sopraffino e al contempo puoi conversare in tranquillità o, differentemente, lavorare con lo smartphone grazie alla linea WIFI free del locale. Non è un caso che da quel giorno del 2014, io stesso, lo “scriba” di questo articolo, non ho mai smesso di deliziare il mio viziato palato dal fantastico team dei “Barbera’s Brothers “.

E voi, cosa aspettate?

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Must Review

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MUSTREVIEW | 50 MUST IN TUSCANY | PASTICCERIE

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Pasticceria Giovannini *MUST: Fiocco di Neve

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Pasticceria Patalani

*MUST: La Zuppa Inglese

Dal 1928 “Il Giovannini” è sinonimo di eccellenza pasticcera italiana.

Simbolo di Montecatini Terme, è il punto di riferimento di cittadini e turisti per la colazione, la merenda e il classico aperitivo. L’azienda oggi è portata avanti dai tre figli di Valfredo Giovannini e Iole Brizzi, quest’ultima colonna portante dell’attività da oltre 75 anni: Graziano, che con la sua presenza ha portato estro e maestria in laboratorio; Giulio, artigiano del gelato e supervisore del reparto salato; Giacomo, che gestisce l’amministrazione dell’azienda.

Attaccamento alla tradizione e qualità del prodotto. Riccardo Patalani seleziona con cura i migliori ingredienti utilizzando, preferibilmente, le risorse del territorio: miele della Garfagnana, fragoline di bosco di Careggi (Maestà della Formica), mele Rotelle della Lunigiana e Garfagnana, Alkermes della ditta Santa Maria Novella. E per il salato la carne di Masoni, il miglior macellaio di Viareggio. Insieme alle favolose brioches e ai bomboloni, tutta la Versilia conosce e apprezza la pasticceria per i dolci tipici come la torta coi bischeri, le originali torte da credenza affiancate alle più classiche, la varietà delle confetture e della biscotteria secca.

 Corso Giacomo Matteotti 2/4/6, Montecatini Terme (PT)  0572.78948 -  giovannini.pasticceria@virgilio.it

 Via Giuseppe Zanardelli 183, Viareggio  0584.47279

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Pasticceria Carli

*MUST: Qualsiasi dolce con la loro strabiliante crema Situata nel cuore di Lamporecchio, culla del famoso Brigidino, una delle specialità toscane più famose, la pasticceria di Leopoldo Carli, è una delle poche che ancora oggi produce tal dolce artigianalmente. Locale accogliente e familiare, è divenuto negli anni un punto di riferimento per il paese e dintorni . Con un’ampia

scelta di pasticceria fresca e secca, è senza alcun dubbio un luogo di alto livello che mantiene vive le vecchie tradizioni, facendo assaporare ai propri clienti, i sapori di altri tempi. Altro prodotto tipico, simile ai brigidini, è il berlingozzo, una ciambella fatta con gli stessi ingredienti, ma cotta in forno.

 Piazza Berni 20, Lamporecchio (PT)-  0573.82177

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Pasticceria Nuovo Mondo

*MUST: Pesche di Prato Da umile ragazzo di bottega ad una delle più grandi firme della pasticceria nazionale, è questa la storia di Paolo Sacchetti. Dal 1989, lui ed il suo staff, hanno sempre cercato di portare in alto la loro pasticceria, nel rispetto della tradizione, del gusto e della materia prima. La loro filosofia non ammette compromessi, l’eccellenza è il loro pane quotidiano. Un’ottima caffetteria quella che risiede nel centro storico di Prato, che accompagna fin dalla colazione brioche, cornetti, sensazionali budini di riso e l’immancabile cremino.

 via Giuseppe Garibaldi 23 Prato -  0574.27765 84

Must Review

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Pasticceria Cristiani

Aperta a Livorno nel 1961, la Pasticceria Cristiani è da sempre situata nella sede storica di via di Salviano n° 6-8-10. L’offerta della produzione è ampia e variegata: dai piccoli dolci alle torte per ogni occasione, dai semifreddi alla biscotteria fino al ciccolato, per il quale nel 2002 è stato aperto

un settore specifico di produzione ed innovazione. Da poco è stato inaugurato il nuovo spazio, elegante e confortevole, che dispone di 12 tavoli per gustare la colazione, un pranzo veloce o un aperitivo. È anche possibile riservare la sala per eventi privati, piccole conferenze e presentazioni.

*MUST: Il Plum Cake Cristiani  Via di Salviano 6, Livorno -  0586.856598

MUSTREVIEW | INTERVIEW

Dai dolci alla televisione, il sogno americano (realizzato) di

Damiano Cararra.

Sweet Dreams 86

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Numero 4

MUSTREVIEW | INTERVIEW

Tra i tanti talenti scappati dall’Italia per cercare fortuna all’estero, Damiano Carrara, pasticciere 31enne originario di Sant’Angelo in Campo (Lucca), merita una menzione speciale. Dopo una breve esperienza in Irlanda, nel 2012 si è trasferito negli Stati Uniti, a Moorpark, cittadina nei dintorni di Los Angeles, dove per mesi ha lavorato in un ristorante. Grazie al duro lavoro, la passione e i tanti sacrifici, in poco tempo è riuscito ad aprire la sua prima pasticceria nella quale ha chiamato a lavorare il fratello Massimiliano. Sin da subito la loro Carrara Pastries conquista il palato dei californiani, tant’è che nemmeno un anno dopo hanno aperto un secondo negozio ad Agoura Hills, a pochi minuti da Moorpark. Il successo dietro al banco ha permesso a Damiano di debuttare in tv e raggiungere una grande popolarità: in breve tempo diventa una stella del canale tematico Food Network. Nel 2015 partecipa come concorrente alla prima stagione di Spring Baking Championship, classificandosi secondo. Da concorrente diventa giudice dello stesso programma e nel 2016 scrive il suo primo libro, Dolce Italia, dedicato alla tradizione pasticceria della sua terra d’origine. Nell’autunno 2017 il debutto nella tv italiana come giudice di Bake Off.

Ciao Damiano, partiamo subito dalla stretta attualità e dall’esperienza appena conclusa con Bake Off Italia: ti sei divertito? Com’è stato tornare a lavorare in Italia per un po’?

Una grande emozione. Per me, lo dico sempre, l’Italia è il paese più bello del mondo. E sono molto felice dell’affetto che mi ha dato sin dalle prime puntate del programma.

Grazie a questa opportunità il tuo nome ha iniziato a circolare con insistenza anche nel nostro paese, ma bisogna specificare, per quelli che ancora non ti conoscono, che la tua storia di pasticciere di successo è iniziata negli Stati Uniti. Quando e perché hai deciso di trasferirti di là dall’Oceano?

Sicuramente in Italia non ho avuto le opportunità che ho ottenuto altrove. Mi sentivo un po’ limitato, avevo voglia di rischiare, di giocare il tutto per tutto e mettere tutto me stesso in qualcosa di nuovo. Così me ne sono andato in Irlanda, senza nemmeno sapere l’inglese, a fare il barman per poi nel 2012 trasferirmi in California. È stata dura, ma sono contento di quella scelta.

Da un piccolo negozio di fronte al ristorante dove hai lavorato alla Carrara Pastries, un’azienda da trenta dipendenti e due pasticcerie in California. Raccontaci i passaggi decisivi di questo successo. È stato un passaggio abbastanza naturale, un percorso in cui sono serviti impegno e tanti sacrifici. E un po’ di coraggio, perché nella vita alle volte bisogna anche buttarsi. Ho sempre lavorato nel mondo della ristorazione in locali e ristoranti. Poi quando con mio fratello abbiamo deciso di aprire la prima pasticceria, ho iniziato ad occuparmi anche degli aspetti più imprenditoriali legati alla nostra attività.

La popolarità raggiunta ti ha permesso di debuttare in tv anche in America: hai iniziato come concorrente in un talent di cucina, poi ospite d’onore, infine giudice. Ti piace questo nuovo abito da showman o preferisci stare in cucina?

Diciamo che far parte della giuria di Bake Off è stata una scelta imprenditoriale. Vogliamo allargarci, magari anche in Italia, e la televisione aiuta molto. Non credo a un futuro nel mondo dello spettacolo: per me la popolarità è solo una

cosa funzionale al business e sono consapevole che la mia strada siano i miei locali, le mie società. Non sogno un futuro in tv ma vedo nei talent uno strumento utile alla società. La passione per la cucina l’ho sempre avuta, quindi preferisco decisamente stare in cucina Il tuo è un brand in continua espansione: hai un caffè che porta il cognome della tua famiglia, una sua scuola di cucina, hai scritto libri e messo su una società di import export dall’Italia. Dove vuoi arrivare? Quali sono i tuoi obiettivi?

Il progetto più immediato è l’apertura del terzo locale di Carrara Pastries, esiste un disegno di espansione che potrebbe coinvolgere anche l’Italia. E poi di sicuro non mi fermo!

Nonostante la lontananza ci pare di capire che il legame con la tua terra sia molto forte, basta vedere il logo della tua azienda che riprende lo stemma della città di Lucca.

Lucca è sempre casa mia ed è uno dei posti più belli della Toscana, io sono cresciuto a Sant’Angelo in campo. Anche nel mio libro, non a caso, ho voluto omaggiare la mia terra, un viaggio nei sapori e nei profumi della cucina italiana e di casa mia, Lucca. Passando dai classici della pasticceria italiana alle ricette di famiglia tramandate di generazione in generazione, dal gelato alla crema pasticcera.

Per quello che hai avuto modo di vedere nel corso delle tue esperienze lavorative, quanto ha inciso la tua italianità e la tua toscanità? Che valore ha il brand Toscana all’estero?

Gli americani amano la Toscana e l’Italia in generale, sono tutti sempre entusiasti nello scoprire che sono toscano.

Cosa ti manca di più della nostra Regione?

Sicuramente il centro storico e le mura di Lucca, ma mi piace tantissimo anche Viareggio, Lido e Forte dei Marmi.

Ho passato l’infanzia a Lido di Camaiore dove tutte le estati andavo in vacanza quando ero bambino.

Quali sono i dolci italiani o toscani preferiti dai tuoi clienti negli States?

Dolci italiani favoriti sono le frittelle, la torta della nonna e il tiramisù

Numero 4

Must Review

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MUSTREVIEW | TUSCANY AWARDS

ECCELLENZE

L' ANTICO MOLINO DI FABBRICHE DI VALLICO RECUPERATO DA ROLANDO BELLANDI

OGGI E' UNA ECCELLENZA DEI PRODOTTI E DELLE LAVORAZIONI DELLA VALLE DEL SERCHIO Al ristorante meravigliosi sapori con due secoli di storia Writer: Corrado Benzio Fu costruito nel 1721 lungo il corso del torrente Turrite a Fabbriche di Vallico. Siete in quella parete di valle del Serchio che si trova a i piedi delle Apuane. Risalendo la strada che dal fondovalle porta a Fabbriche, intercettate anche la via che conduce sotto il Matanna.

Il MULINO è lungo la strada. Di proprietà comunale è stato preso in gestione e ristrutturato da Rolando Bellandi, titolare dell'Antica Norcineria.

Bellandi è per tutti il re del prosciutto Bazzone, un'antica lavorazione della norcineria locale che è stata recuperata e portata agli onori dei gourmet in 20 anni di incessante promozione.

fuoco lento. Almeno 40 giorni sotto i vapori del fumo di legna di castagno. Poi si arriva al mulino e vengono macinate con la pietra serena. Da ricordare che queste procedure hanno anche un calendario: la farina Dop non può essere messa sul mercato che dal primo novembre. Le altre macine possono lavorare altri generi di castagne, ne verrà fuori un prodotto di qualità, ma senza la Dop europea. Poi il mugnaio povvederà a cambiare le macine. Per la molitura di grano formenton otto file o per fare farina di farro si usano macine più forti, di granito di pietra focaia.

Bellandi non è solo norcino, ma è una sorta di Indiana Jones dei prodotti e della lavorazioni perdute della valle del Serchio. Ha recuperato anche il vecchio mugnaio e ha fatto rinascere questo mulino, spinto unicamente dalla forza delle acque.

Sono quattro le macine attive, ma una di queste è riservata unicamente alla molitura delle castagne che produranno la farina di castagne biologica Dop della Garfagnana.

Una farina dolce di ben diverso pregio e protetta dall'Unione europea. Le castagne vengono colte nei castagneti senza uso di concimi chimici e poi essicate nei metati a

Rolando Bellandi si è organizzato in modo che a fianco del mulino sia stato organizzato uno spaccio, ma anche un punto di ristoro dove assaggiare i prodotti della Garfagnana. E' nato così un piccolo ristorante di qualità, che in questo momento vi permette di assaggiare la polenta di farina di castagne, i necci con la ricotta, ma anche un sorprendente castagnaccio. E non è finita: trovate anche la polenta 8 file con il cinghiale e i tordelli di ragù alla Garfagnina. Un luogo sicuramente da visitare per capire anche due secoli di storia dell'alimentazione della nostra gente.

Mulino biologico Fabbriche di Vallico Gestione Antica Norcineria di Ghivizzano

 Strada comunale di Gragliana, 16 Fabbriche di Vallico (Lucca)

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Must Review

Numero 4

IN TOSCANA

MUSTREVIEW | TUSCANY AWARDS

LA TRADIZIONE TOSCANA RIVISITATA DALLA PASSIONE DI LORENA

il biscotto che ha conquistato il mondo

Cantucci Lory dal Mecato Centrale di Firenze a un Must internazionale “Ogni mattina sforno cantucci freschi secondo la vera tradizione toscana, ma abbinando gusti e sapori in modo innovativo: il cioccolato si sposa con arancia, caffè o cocco. Le mandorle incontrano l’alchermes, e per i più golosi lo speciale gusto brownie”.

(Lory) E’ la passione che ha spinto Lorena. Una passione sfrenata per i i classici biscotti toscani: i cantucci. E’ così che inizia un’avventura all’interno del mercato centrale, che negli anni l’ha portata a elaborare una ricetta unica

e originale che sta alla base di tutte le sue dolci creazioni. Rispettando gli antichi metodi di lavorazione ed eseguendo rigorosamente tutto a mano, nascono i suoi cantucci davvero speciali, in cui la tradizione toscana si lega alla creatività alle sperimentazioni di una pasticcera esperta. Le materie prime sono le migliori, tutte naturali e dosate con cura, per la produzione di biscotti friabili e irresistibili .

Quello di CantucciLory è un dolce cammino che nasce nello storico Mercato Centrale di Firenze: cultura e tradizione dei veri sapori toscani dal 1874, dove Lorena ha aperto il suo primo laboratorio e da quel momento tutte le mattine sforna cantucci freschi. L’ esperienza, la passione e il confronto continuo con clienti che vengono da tutto il mondo ha permesso a Lorena di realizzare, negli anni, la sua

personale rivisitazione dei classici cantucci: consistenti, ma che mantengano nel tempo una friabilità delicata, insieme ad una ricerca costante di ingredienti naturali e di prima qualità che li rende unici nel suo genere. Una passione unica per un’arte che va oltre il sapore tradizionale, legando la storia del cantuccio alla voglia di valorizzarlo, rendendolo delizioso in qualsiasi momento della giornata, morbido e friabile. Nel tempo i cantucci di Lory sono diventati un Must a livello internazionale e apprezzati in molti paesi del mondo. Come afferma Lorena: “Noi ci mettiamo passione e crediamo in una qualità senza compromessi.

Saranno poi i nostri clienti a dirci se siamo riusciti a conquistarlicon la bontà e non con le chiacchiere...”.

IL LIBRO CHE RACCONTA E RISCOPRE LA TRABACCOLARA L'antica ricetta viareggina conquista anche Milano Cento ristoranti, in tutta Italia, che per tre giorni hanno cucinato e proposto la pasta alla “Trabaccolara”. Un'iniziativa di successo quella organizzata a fine settembre da Vetrina Toscana insieme alla Fondazione Banca del Monte di Lucca, per raccontare la nascita e l'ascesi di una popolarissima ricetta viareggina: gli spaghetti alla Trabaccolara.

Una ricetta semplice. Era il pesce che il mercato rifiutava perchè sotto misura oppure rotto, che i pescatori viareggini cuocevano sulle barche dopo averlo sfilettato e unito

alla pasta. Ma quei pescatori erano in gran parte trabaccolari, ovvero provenivano da San Benedetto del Tronto. Le loro barche da pesca erano definite trabaccoli, da qui il nome che definiva tutto quello che proveniva da quella città di mare. Ricette di pesce comprese. E' nata così la Trabaccolara.

In un agile libriccino il giornalista Corrado Benzio e altri autori hano raccontato come la Trabaccolara abbia conquistato i palati più accorti ed è così è finita nei menù dei grandi ristoranti, a Viareggio come a Forte

dei Marmi, a Firenze come a Milano.E non a caso una delle presentazioni del progetto Trabaccolara days è stata fatta al mercato del Suffragio a Milano, in quella pescheria aperta dai fratelli Volpe di Viareggio. Ma studiando questa ricetta ne sono venute fuori 100 varianti. La più divertente e sorpendente è la pizza alla Trabaccolara, preparata dalla pizzeria napoletana T'aggiu vuluto bene assaje, aperta a Pietrasanta da Vincet Vairo. Insomma un vero trionfo per un piatto all'apparenza poverissimo.

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Must Review

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MUSTREVIEW | WINE CULTURE

ANDREA BALZANI

HABANO SOMMELIER IN VERSILIA IL DELEGATO AIS finalista mondiale a Cuba La Delegazione AIS Versilia si estende da Forte dei Marmi a Torre del lago Puccini. Per la sua particolare ubicazione, ha pochissime aziende vitivinicole, ma veramente tantissime attività di ristorazione. I corsi in Versilia, sono molto ambiti da i professionisti di questo settore e oggi anche molti giovani che lavorano in questo comparto hanno l'ambizone di crescere professionalmente e poter offrire un servizio migliore ai turisti, ma essendo legati alla “stagione”, solitamente i corsi e le attività si fermano nei mesi di luglio ed agosto, eccetto che nell'estate scorsa che, da un incontro tra il delegato Andrea Balzani e il titolare dell' Ostras Beach Alessandro Mazzucco, è nata una nuova formula di attività estiva destinata sia ai giovani sia ai soci storici.

Si è trattato di quattro “incontri” in discoteca all'ora dell'aperitivo con degustazioni guidate, in uno spazio riservato ad AIS. Degustazioni di sigari cubani con abbinamenti e curiosi assaggi per finire, dopo una certa ora, con ottima musica e open bar. Un progetto originale di successo che replicheremo anche questo inverno e che potremmo iniziare con un minicorso di avvicinamento al vino.

Andrea Balzani, finalista mondiale di Habano Sommelier.

Una esclusiva assoluta in Italia ce l'abbiamo in Versilia ed è legata alla figura di Andrea Balzani, delegato Ais sul territorio, finalista mondiale di Habano Sommelier 2017 e ideatore del gemellaggio tra AIS e il Club dei Sommelier Cubani. Attualmente ci sono circa 70 sommelier AIS Cubani e proprio in questo mese di gennaio 2018 partirà un nuovo corso. Mentre a Febbraio, Balzani sarà di nuovo il rappresentante dell'Italia ai mondiali dell'Havana. Stavolta per vincere.

“Quale sarà il prossimo Habano e il prossimo distillato? Oppure sarà proprio un vino? - dichiara Andrea Balzani – ed è qui che inizia quella parte romantica e tecnica della ricerca, che vede coinvolti i miei “due Andrea”: professionista maniacale ed il “voyageur”, sempre in cerca di avventure da raccontare.

Per informazioni su corsi e attività: delegato.versilia@aistoscana.it

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MUSTREVIEW | FOOD MOOD

MICHELA STARITA

LA MAMMA

CHEF Michela Starita, madre di due meravigliose creature di 8 e 6 anni, nasce a Pescia, in provincia di Pistoia, quasi 36 anni fa da padre campano e mamma veneta.

Si iscrive alla Scuola Alberghiera Martini di Montecatini Terme dove consegue il diploma nell’anno 2000 come tecnico dei servizi ristorativi. Inizia come barman, diventando insegnante di scuola alberghiera. Poi un problema da risolvere con la vita e quindi, tornate la salute e la determinazione si è fatta trovare più pronta di prima a raggiungere i propri obiettivi. Inizia uno studio matto e disperatissimo: dalla panificazione con lievito madre e grano antichi, all’arte del sushi, dalla filosofia della cucina giapponese, allo studio della cucina italiana e delle influenze ricevute anche dalla tradizione delle terre d’origine dei genitori.

E’ nel febbraio del 2016 che prova la sua

prima grande sfida. Si iscrive ai Campionati Italiani della Cucina a Montichiari, conseguendo la medaglia di Bronzo con un piatto tipico della sua terra, la Toscana.

Sempre nello stesso anno, a luglio, l’incontro con Casta Professional Cooking Equipment di Forlì, che le affida il compito di sviluppare un macchinario per cucinare di nuova concezione, lo studio di ricette, la creazione di piatti innovativi. Nel frattempo è anche ospite fissa del programma di cucina “Aspettando il Tg” su Italia7, e intraprende la carriera del “personal chef”. Il lavoro di Brand Ambassador con Casta le permette di girare l’Europa e conoscere le cucine del mondo per poi elaborare i suoi piatti. A gennaio 2017

partecipa al concorso “Riso in Rosa” per Lady Chef a Riva del Garda dove consegue la Medaglia di Bronzo. Nel febbraio 2017 si iscrive nuovamente ai Campionati Italiani di Cucina a Rimini e riconquista il Bronzo.

Poi l’incontro con il proprietario di “Pasta di Stigliano” che le propone di diventare Brand Ambassador di un nuovo marchio di pasta Lucana, Pastai di Matera, per il quale studia ricette “su misura” per il lancio del nuovo prodotto. Fa parte della Federazione Italiana Cuochi ed è stata nominata Coordinatrice Lady Chef Associazione Cuochi Montecatini Terme – Pistoia. La cucina è la sua vita, la sua passione, il suo essere. Quando cucina, lei sorride.

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Writer: Sara Scalini

MUSTREVIEW | BE FASHION

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1) PALTÒ – IL CAPPOTTO I cappotti Paltò sono tra i prodotti più glamour che potete indossare per questo inverno 2017/2018.

Un vero e proprio Must have che non può mancare nel vostro guardaroba.

Linee semplici, eleganti e raffinate rendono questo capo un evergreen che non passa

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mai di moda. Navigando sull’ e-commerce del brand puoi trovare quello più adatto alla vostra personalità e al vostro stile. Nella foto il cappotto Vito Velvet, classico trench doppiopetto realizzato in tessuto “Velluto 500 righe” lavato in capo per dare un effetto vintage. shop.paltò.it

3) MARCWAVE – LA BORSA La sapiente maestria della pelletteria made in Tuscany, si unisce alla creatività di un giovane designer, ideatore e fondatore del brand. Tutti gli accessori sono realizzati in vera pelle, conciata al vegetale di alta qualità (processo che sfrutta i tannini prove-nienti dalle cortecce degli alberi),

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2) OTTOD’AME – LA PELLICCIA La pelliccia nella versione ecologica è la vera novità di questo inverno. L’abbiamo vista su colletti, polsini, clutch, borse e ciabattine. Il cappotti in eco-pelliccia devono essere rigorosamente oversize, con silhouette morbide come dettano le principali maison. Un vero e proprio smart investment per essere alla moda.

Nella foto giacca coreana in pelliccia ecologica del brand fiorentino ottod’Ame. ottodame.it

impreziosita da finiture metalliche di pregio, scelte con accurata attenzione per una perfetta allure. MARCWAVE sposa la filosofia a-ziendale di innovazione e ricerca, ma sempre con attenzione verso l’arte del Made in Florence. Nella foto la borsa Tomeu M. marcwave.com

MUSTREVIEW | BE FASHION

Come dobbiamo verstirci per distinguersi? L’intento è seguire le tendenze o fare tendenza?

La nostra redazione ha studiato uno stile unico andando cercare l’outfit nei laboratori artigianali della nostra regione. Otto idee per stupire indossando luxury brand creati in Toscana.

4) CECCHI DE ROSSI – LA PELLE Pelle e vino. Artigianato e moda. Lusso e stile. Senza dubbio, alcuni dei tratti distintivi che maggiormente identificano la Toscana. Questi elementi convivono tutti insieme in un unico brand, che fa dell’innovazione e del design i suoi marchi fabbrica. Tutti aspetti che si incontrano nella filosofia di Cecchi de Rossi, azienda produttrice di borse e accessori in pelle che custodiscono l’anima più profonda dei vigneti toscani, grazie ad una particolare colorazione che si ottiene dagli scarti del vino.

Una speciale tecnica che rende i prodotti firmati Cecchi de Rossi pezzi unici, disponibili in tiratura limitata, su ordinazione ed eco-compatibili. cecchiderossi.com

7) WE-WOOD - L’OROLOGIO Il brand è nato nel 2009 a Firenze dall’idea di un appassionato di orologi e due im-prenditori “eco-smart”. WeWood si è subito imposto sul mercato grazie a una rivolu-zionaria filosofia aziendale: riuscire a coniugare lusso e sostenibilità.

Gli orologi rea-lizzati al 100% in legno sono atossici e privi di qualsiasi sostanza chimica. Nella foto l’orologio Leather chocolate. we-wood.com

5) VERBA – LE SCARPE Verba combina lo stile classico delle calzature handmade con l’impatto stilistico di materiali altamente innovativi.

Nasce dalla voglia del designer Federico Verdiani di riportare nel nostro mondo una calzatura classica dandogli un’impronta moderna e diventando un Must have per chi vuole uno stile unico e ricercato. Colorazioni shocking e uno stile easy-to-wear, ma assolutamente inconsueto, si riflettono in collezioni dedicate a chi cerca qualcosa di speciale da indossare tutti i giorni. Nella foto il mocassino Slippers. verba-italia.com

6) AQUAZZURRA – LO STIVALE La luxury shoes di cui tutti parlano da quando Meghan Markle le ha indossate per l’annuncio ufficiale del fidanzamento con il principe Henry. Modello che si è esaurito in 24 ore, quando la maison fiorentina ha comunicato la notizia. Il brand fondato dal designer Edgardo Osorio e dal socio Ricardo D’Almeida, è diventato in pochi anni un vero Must distribuito dai maggiori department store di tutto il mondo. Nella foto il modello “All I Need Boot 105”, stivali che dominano la moda di questo inverno 2017/2018. aquazzurra.com

8) ROUILLE – Il BRACCIALE E’ un bracciale unico al mondo, concepito sulla forma della chiave inglese. La realizzazione è completamente “hand made in italy” nei laboratori artigianali fiorentini. I bracciali sono personalizzabili con iniziali incise a mano, mentre i prodotti

della linea luxury sono numerati e vengono consegnati con authenticity card, con seriale e oleogramma original. Il gioiello viene accompagnato da un elegantissimo packaging e pochette da viaggio. Nella foto il bracciale Heritage Racelet. rouille.it

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LA CERRETA

MUSTREVIEW | LANDSCAPE

TERME DI SASSETTA

AGRITURISMO BIODINAMICO IN SINTONIA CON LA NATURA Un’opportunità per riportare alla mente sapori dimenticati Una strada bianca sterrata separa l’asfalto dai vigneti. La vita reale, dal mondo della Cerreta. Il nostro viaggio inizia da qui: ci troviamo a Sassetta, un piccolo comune in provincia di Livorno.

Qua, tra castagneti e querce, esiste un un luogo senza tempo, dove le stagioni dettano le regole, dove la natura ha ancora il suo ruolo, dove “biologico e biodinamico “non sono una moda. Proseguiamo sullo sterrato, lasciamo i vitigni, ci facciamo distrarre dai cavalli neri che scorrazzano in un enorme spazio.

Facciamo pochi metri sotto lo sguardo attento delle maremmane, imponenti vacche dalle corna enormi. Ci sono anche i vitellini e un toro da quale istintivamente stiamo lontani. Poco più in lá le mucche brune, che ogni giorno danno latte e yogurt per gli ospiti dell’agriturismo. La Cerreta è anche un agriturismo, ma non solo.

La famiglia Mazzanti (nella foto Mattia e Tommaso), che ha creato tutto questo nel 1990, ci dice che se fossimo stati più attenti avremmo notato anche un’aia con gli animali da cortile, un recinto con i maiali di cinta senese e gli uliveti.

Il RISTORANTE E L’AGRITURISMO - Arriviamo al casolare principale, dove c’è il ristorante. Quasi la totalità di ciò che viene servito in tavola (compreso il vino) arriva dall’azienda. Tutto viene coltivato, allevato, trasformato all’interno del podere, seguendo i dettami dell’agricoltura biodoamica, che in pratica vuol dire totale rispetto per la natura. A piedi camminiamo tra gli alberi e notiamo piccole case in pietra: sono le camere dell’agritursimo, ognuna diversa dall’altra, arredate inspirandosi agli elementi del luogo. C’è una camera Acqua, una Bosco. Noi entriamo in quella che si chiama Ricordi. Un gusto autentico tipico della campagna toscana, un cassettone, uno specchio “che mia nonna ne aveva uno identico”. Niente televisione, niente wi-fi. Solo natura e silenzio.

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“LUOGO MAGICO CHE MI HA DONATO L'AMORE” “Sono arrivata alla Cerreta per registrare un servizio di benessere per Rai Uno . Mi sono innamorata subito del posto e ho tempestato la mia mamma di fotografie. Le dicevo: “Non puoi sapere dove sono, non ho mai visto un posto cosi bello. La Cerreta oltre la bellezza estetica, ha davvero una magia unica. Mi sono innamorato prima del luogo e poi di Tommaso (secondo genito della famiglia Mazzanti, titolari dell'agriturismo), anche se credo che per lui mi sarei persa anche in mezzo allo smog di Milano, perché è una persona straordinaria. Poi, ovvio, La Cerreta ha fatto la sua parte, ha resto tutto più romantico e lo rende così ancora.

A La Cerreta ho scoperto un mondo e una parte di me che ama la calma e riappropriarsi di se e del proprio tempo.

Perché, nella vita, ho capito che c'è un momento in cui si deve viaggiare a tremila all'ora e un momento in cui ti godi il panorama. Spero che i miei figli possano crescere qui, nello stesso ambiente in cui è cresciuto Tommaso. La Cerreta è un luogo che ti insegna il rispetto della natura, dell'ambiente. Un ecosistema che ti insegna a essere una persona migliore".

LE TERME - Continuiamo a camminare e su una piccola collinetta vediamo una struttura che sembra un rudere incastonato nel verde. Proprio sopra le nostre teste c’è una sorgente naturale di acqua termale. Ci spiegano che è stata scoperta casualmente e per questo accolta e rispettata come un dono. Sgorga a 51 gradi e si libera nelle piscine, una interna e due esterne. Ci sono anche la sauna e il bagno turco, ma non chiamatela spa, non parlate di percorso benessere, qui la giusta espressione è “offerta di benessere condiviso”. La parola condivisione la sentiamo spesso e la vediamo anche. È nei tavoli grandi per far sedere insieme ospiti sconosciuti, è nel caminetto centrale che unisce tutti intorno al fuoco, è nello spazio senza confini e senza delimitazioni. La Cerreta e le Terme di Sassetta, non sono un luogo, sono una filosofia di vita, un’opportunità per riportare alla mente sapori dimenticati.

LA CERRETA - TERME DI SASSETTA  Via Campagna Sud, 143, Sassetta LI  0565.794352 -  info@lacerreta.it

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MUSTREVIEW | LIFE CULTURE

EQUESTRIAN CENTRE Dalla grande passione per i cavalli e per il mondo dell’equitazione di Luca Meschini, campione di salto ostacoli e vincitore di numerosi concorsi nazionali e internazionali, e della compagna Chiara Vingiani, è stato inaugurato lo scorso luglio a Pontedera LC Equestrian Center, centro ippico situato nell’area che ospita anche il Ristorante le Tre Campane. La struttura si estende per 4 ettari e comprende 30 box, due campi esterni da 100x60 e 50x50 metri, una giostra da sei cavalli e la club house. “È un piccolo sogno che si realizza - racconta Luca a Must Review* - dopo tanti anni trascorsi sia come cavaliere professionista sia come istruttore in altri maneggi, avevo voglia di mettermi in gioco e di tornare nel luogo in cui ho iniziato ad andare a cavallo.

Una bella sfida intrapresa con la mia compagna Chiara Vingiani. Siamo già attivi ma c’è ancora molto lavoro da fare: stiamo ultimando i lavori di ristrutturazione per arrivare nel 2018 ad avere tutto il maneggio coperto”.

Luca Meschini, nato a Fucecchio (FI) nel 1984, inizia a montare a soli 9 anni; a 16 ha già esordito in un Gran Premio. Dal 2002 al 2004 fa l’istruttore presso il Centro Ippico Toscano. Successivamente per 10 anni, dal 2006 al 2016, cura la direzione tecnica dell’Horse Club di Rapallo come primo istruttore. Come trainer segue la crescita di numerosi allievi e juniores portandoli ad ottenere buoni risultati agonistici a livello nazionale nelle specialità pony, young riders e seniores. Nel frattempo ottiene risultati di valore in molti concorsi di prestigio in tutta Italia: Arezzo Equestrian Center, Horses Riviera Resort Cattolica, Cervia, Modena, Cortina D’Ampezzo e molti altri. “In Toscana c’è molta attenzione e molta passione intorno al mondo dell’equitazione – conclude Luca – nel nostro maneggio svolgiamo attività di salto ostacoli, scuola pony, scuola cavalli, dressage e l’approccio all’equitazione per i bambini, curato direttamente dalla mia compagna Chiara”.

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LC EQUESTRIAN CENTRE  Via Vecchia di Treggiaia, 6 - Pontedera  392.9735767

MUSTREVIEW | LIFE CULTURE

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C’è chi si è inventato una professione facendo diventare l’arte una fiaba, chi ha puntato sull’infinito spazio del web, chi sull’immagine e sulla unione delle forze, chi invece ha lasciato il posto fisso per iniziare una crescita professionale nel mondo del business.

NON CERCARE

LAVORO CERCA

UN’IDEA

Tante storie per non smettere di sperare.

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VIK ADVENTURES,

IL NUOVO MODO PER VIVERE LE MERAVIGLIE ARTISTICHE DELLE NOSTRE CITTA’ DIVERTENDOSI CON LA PROPRIA FAMIGLIA Ricercate nei migliori hotel: l’idea di Lina e Barbara è diventata un business.

C’erano una volta due wonder women, che per sconfiggere il male della “non conoscenza” decisero di mettersi dalla parte del bene, facendo del loro meglio per istruire le giovani leve, affinché in loro venisse impiantato il seme della bellezza per tutto ciò che di fantastico l’arte e tutti gli artisti del passato possono trasmettere.

Le due donne sono vere, in carne ed ossa e la loro super potenza è tangibile. Stiamo parlando di Lina Martinez e Barbara Lo Giudice, colombiana di origine la prima, Italo inglese la seconda, ma entrambe con base a Firenze. Di loro e della loro attività ha parlato anche il Sunday Times, considerando il loro progetto di lavoro originale ed educativo.

Si chiama Wik Adventurs ed è la loro scommessa più grande, la loro ragione di orgoglio e un lavoro che le porta ad essere presenti negli alberghi più prestigiosi delle città d’arte italiane: Firenze, Roma, Torino e Milano.

Vik si occupa di offerte formative tagliate e cucite su misura del cliente, adatto per le famiglie e per giovani che hanno la voglia di scoprire ed entrare nel mondo dell’arte da una porta di accesso non convenzionale: quella della meraviglia e della fantasia. Innumerevoli i personaggi ed i temi trattati. Qualche esempio? Il tour su Eleonora di Toledo e la sua vita, che si ripercorre attraverso laboratori e visite. Il più gettonato è invece il tour “David super hero”, lasciando a voi libera immaginazione di scoprire di cosa si possa trattare.

Come vi è venuta l’idea di creare questo servizio?

“L’idea è nata a Firenze nel lontano 2004, quando ci rendemmo conto che all’interno dei musei mancava qualcosa. Mi sono sempre approcciata al piccolo pubblico e per “piccolo” intendo i bambini e gli adolescenti. Così ho iniziato a gettare le basi di quello poi sarebbe diventato Vik in seguito all’esperienza formativa al Museo Bardini, dove tenevo laboratori in lingua inglese per bambini di varie fasce di età.

Proprio in questo frangente ho conosciuto Barbara”.

“Quando ho conosciuto Lina, ci siamo unite e abbiamo colmato l’una le mancanze professionali dell’altra. Così siamo riuscite a riempire quella che secondo noi era una mancanza nell’approccio alle città d’arte e alle loro meraviglie. Praticamente cuciamo addosso a una intera famiglia l’esperienza più giusta per i loro gusti e le loro abitudini. Noi proponiamo una vera e propria esperienza a 360 gradi, un viaggio attraverso lo stupore e la fantasia. Crediamo che chi viene in una città come Firenze possa tornare a casa con più cultura che shopping. E siamo convinte che dopo aver provato Vik ci si possa approcciare alle città e alle loro innumerevoli offerte con spensieratezza in armonia con la propria famiglia. Speriamo che il nostro lavoro possa gettare le basi per riuscire a mostrare sempre di più l’arte come qualcosa di divertente”.

Per maggiori infomazioni:

www.vikadventures.com

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MUSTREVIEW | PIANETA LAVORO

ADDIO CARTELLINO DA TIMBRARE E SCRIVANIA

ANCHE IN ITALIA PRENDE QUOTA LO SMART WORKING Le norme, le modalità, come si attua, i vincoli del datore di lavoro e del dipendente

E’ sotto gli occhi di tutti che, negli ultimi anni, le modalità di svolgimento dell’attività lavorativa si siano decisamente trasformate rispetto al passato.

L’immagine dell’impiegato che entra in azienda, timbra il cartellino e lavora alla sua scrivania per otto ore non descrive più in maniera fedele la situazione presente in molte aziende. Come risulta da alcune indagini, oltre la metà delle postazioni di lavoro fisse presenti all’interno dei locali di lavoro rimangono ogni giorno inutilizzate. E ciò anche grazie alle nuove tecnologie, le quali non richiedono più la presenza fisica in azienda del lavoratore ai fini dello svolgimento della prestazione lavorativa: per alcune tipologie di lavoro al dipendente è, infatti, sufficiente disporre di uno strumento digitale e di una connessione internet per fare (ovunque sia) tutto quello che farebbe in ufficio. E’ in questo contesto che l’ordinamento italiano, con la legge n. 81/2017, entrata in vigore lo scorso 14 giugno 2017, al dichiarato scopo di «incrementare la competitività e agevolare la conciliazione dei tempi di vita e di lavoro», Avv. RANIERI ROMANI si è dotato di un quadro normativo in tema Esperto in diritto del lavoro, diritto di «Lavoro Agile» (comunemente chiamato sindacale e previdenza sociale «Smart Working»), che viene identificato Studio Toffoletto De Luca Tamajo e come una modalità di svolgimento del Soci (Milano). rapporto di lavoro subordinato, senza precisi vincoli di orario o di luogo di lavoro.

Cos’è lo Smart Working?

L’Osservatorio Smart Working del Politecnico di Milano (già prima dell’entrata in vigore della legge) lo definiva come «una nuova filosofia manageriale fondata sulla restituzione alle persone di flessibilità e autonomia nella scelta degli spazi, degli orari e degli strumenti da utilizzare a fronte di una maggiore responsabilizzazione sui risultati».

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MUSTREVIEW | PIANETA LAVORO

Sotto il profilo giuridico, lo Smart Working non è una nuova tipologia contrattuale bensì una mera modalità di esecuzione del rapporto di lavoro subordinato: conseguenza di ciò è che lavorare in modalità Smart Working non fa venir meno la subordinazione e i connessi poteri del datore di lavoro (e doveri del dipendente).

Più nel dettaglio, lo Smart Working consiste in una prestazione di lavoro subordinato che si svolge con le seguenti modalità: • esecuzione della prestazione lavorativa da parte del dipendente in parte all’interno dei locali aziendali e in parte all’esterno; • possibilità, da parte del dipendente, di utilizzo di strumenti tecnologici per lo svolgimento dell’attività lavorativa; • assenza di una postazione fissa durante i periodi di lavoro effettuati all’esterno dei locali aziendali; • assenza di precisi vincoli di orario e di luogo di lavoro, con il solo vincolo della durata massima dell’orario di lavoro in funzione del raggiungimento dell’obiettivo prefissato.

Come si attua?

Mediante la sottoscrizione di un accordo individuale tra datore di lavoro e dipendente. La sottoscrizione di un accordo individuale è indispensabile ai fini della prova e della regolarità amministrativa dello Smart Working, a prescindere da ogni ulteriore (eventuale) regolamentazione dettata in via unilaterale dal datore di lavoro o con intesa sindacale.

L’accordo individuale può essere a tempo determinato o indeterminato e deve disciplinare: • l’esecuzione della prestazione lavorativa svolta all’esterno dei locali aziendali, anche con riguardo alle forme di esercizio del potere direttivo del datore di lavoro e agli strumenti utilizzati dal lavoratore; • i tempi di riposo del lavoratore; • le misure tecniche e organizzative necessarie per assicurare la disconnessione del lavoratore dalle strumentazioni tecnologiche di lavoro.

Come si esegue?

Non ci sono precisi vincoli di orario o di luogo di lavoro. La prestazione lavorativa viene eseguita in parte all’interno dei locali aziendali e in parte all’esterno, senza una postazione fissa, entro i soli limiti di durata massima dell’orario di lavoro. Data l’assenza di vincoli di luogo, diventa imprescindibile il ricorso a strumenti tecnologici anche per assicurare l’inserimento del lavoratore e della sua prestazione nell’organizzazione aziendale. Tenuto conto che gli strumenti utilizzati dal lavoratore agile saranno appunto funzionali a rendere la prestazione lavorativa, è evidente il collegamento con quanto previsto dal (riformato) articolo 4 dello Statuto dei lavoratori (secondo cui le informazioni raccolte dal datore di lavoro mediante gli strumenti utilizzati dal lavoratore per rendere la prestazione lavorativa sono «utilizzabili a tutti i fini connessi al rapporto di lavoro a condizione che sia data al lavoratore adeguata informazione delle modalità d’uso degli strumenti e di effettuazione dei controlli» e nel rispetto di quanto disposto dal Codice della Privacy).

Diventa, pertanto, indispensabile per il datore di lavoro la predisposizione di una policy contenente un’adeguata informativa sulle modalità d’uso degli strumenti di lavoro e di effettuazione dei controlli da parte del datore di lavoro, che consenta sia di rispettare quanto richiesto dalla legge sullo Smart Working, sia di utilizzare (anche a fini disciplinari) le informazioni raccolte mediante gli strumenti di lavoro.

* * *

Grande opportunità

In definitiva, lo Smart Working è una grande opportunità sia per le imprese sia per i lavoratori: per le prime, un’opportunità per adottare nuovi modelli organizzativi e per attuare una riduzione degli spazi di lavoro (e, quindi, anche dei costi di struttura); per i lavoratori, un’opportunità per guadagnare spazi di fiducia ed essere misurati sui risultati della prestazione. Certo, dovrà cambiare la mentalità, sia degli imprenditori sia dei lavoratori: deve essere superato il concetto (ancora tipicamente italiano e, fortunatamente, superato in molti Paesi stranieri) del controllo asfissiante dei lavoratori da parte dell’imprenditore (dov’è? cosa sta facendo?). Il lavoro dei dipendenti deve essere valutato in base ai risultati che vengono raggiunti, a prescindere da dove e quando la prestazione lavorativa venga svolta. Attenzione però, con lo Smart Working non si lavora meno, anzi. Sicuramente il dipendente lavora di più, ma lavora più libero, più felice e, di conseguenza, è più produttivo.

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MUSTREVIEW | SMART

IL FUTURO DEL LAVORO E' NEL PERSONAL BRANDING In un’epoca di continui cambiamenti, il digitale è il motore che sta evolvendo il nostro modo di pensare, comunicare e di connettersi al mondo. Ciò che diventa indispensabile comprendere è come questi cambiamenti abbiano influito sulle persone e quindi sulla nostra vita privata e professionale. Tale evoluzione, sicuramente ha come campo d’azione protagonista i social network, piattaforme online in cui persone ed aziende possono

entrare in relazione tra loro. Tuttavia, oggi, molte aziende continuano a utilizzare una comunicazione verticale impersonale con il solo scopo di generare vendite e non di creare un rapporto solido con i propri clienti. Vero è che siamo meno disposti ad ascoltare le informazioni delle aziende e più propensi ad accettare consigli dalle persone.

COMUNICARE ONLINE E OFFLINE Tutto ciò porta a rivedere il modo di comunicare che online ha un approccio e un linguaggio diverso da quello della comunicazione offline. Anche il modo di proporci sul mercato cambia, infatti per essere attrattivi nei confronti di potenziali clienti e di manager d’azienda è possibile utilizzare gli strumenti digitali, attraverso la creazione di relazioni personali online in cui non è l’azienda, quanto le persone che lavorano in essa che possono più facilmente entrare in conversazione con altre persone.

Ed è proprio sull’importanza del termine “conversazione” che dobbiamo fare maggior attenzione, poiché in molti non desiderano più essere spettatori e vogliono poter dare la loro opinione ed essere partner attivi e non più consumatori o utilizzatori passivi di prodotti e servizi.

Rubrica a cura di:

PIETRO FRUZZETTI Brand Strategist Digital Marketing Manager Co-founder di Stiip e ideatore di Cibiamoci Festival.

Oggi si divide tra le Docenze in Digital Marketing e Consulenze. Ama fare Branding. www.pietrofruzzetti.com Facebook @pietro.fruzzetti.brand

A fronte di queste considerazioni, è indispensabile iniziare a considerare due asset fondamentali per il business: l’esigenza di creare una comunicazione orientata non alla vendita (outbound marketing) ma al generare valore attraverso i contenuti media, con l’obiettivo di attrarre i potenziali clienti (inbound marketing), e l’esigenza di creare il proprio personal Brand in modo coerente con le esigenze che vorremmo soddisfare.

In relazione a questi due aspetti, diventa sempre più determinante avere un approccio personale sui social network, al fine di comunicare la propria identità e la propria professionalità, con un linguaggio coerente e valorizzando le proprie qualità personali e capacità professionali.

CONOSCIAMO MEGLIO IL

“Il Personal Branding consiste nella comprensione e valorizzazione delle capacità e qualità personali, attraverso un’adeguata comunicazione ad un pubblico interessato”.

(Riccardo Scandellari)

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PERSONAL BRANDING

Il Personal Branding è una di quelle attività che trova maggior fertilità proprio attraverso gli strumenti online poiché questi permettono di amplificare la conoscenza e la costruzione di network professionali. Tutto questo permette di consolidare la relazione generando maggior fiducia e soprattutto autorevolezza, permettendo di ottimizzare i tempi che sarebbero più lunghi nella costruzione di una relazione con i potenziali clienti al di fuori dal web.

Per poter sviluppare una strategia di personal branding efficace sono necessari almeno tre requisiti: Scegli la tua nicchia di mercato sul quale diventare autorevole definendo come puoi soddisfare i bisogni dei tuoi clienti o risolvere i loro problemi. Niente è più efficace di chi sa soddisfare realmente i propri clienti in modo specifico.

1.

Il concetto più importante da non scordarsi è riferito alla parola: “personal”. La tua comunicazione dovrà essere coerente con te, con i tuoi valori e con la tua mission. Non c’è niente di più personale del tuo Brand!

2.

Scegli un social network.

Non è importante essere presenti ovunque, ma è indispensabile costruire delle forti relazioni partendo da una singola piattaforma.

Le relazioni si basano su coerenza e consistenza.

3.

“Noi affermiamo che la magnificenza del mondo si è arricchita di una bellezza nuova; la bellezza della velocità”. E' proprio intorno a uno dei concetti chiave del Manifesto del Futurismo, pubblicato su Le Figaro, il 20 febbraio 1909, che si costruisce la filosofia e la metodica dell'attività dello studio di Dottori

Attenzione rigorosa alle esigenze del cliente, ma anche propensione all'innovazione, sono le caratteristiche dell'approccio al lavoro che per ogni operazione e valutazione tiene conto delle risorse che offre la tecnologia: velocità di scambio e condivisione dati in tempo reale, possibilità di analisi immediate e strumenti che snelliscono la tenuta della contabilità di una impresa. La mission è quella supportare le decisioni di gestione degli imprenditori per competere con successo, con l'utilizzo di moderne strumentazioni aziendali e delle nuove tecnologie dell'informazione.

Lo studio Associato Rastelli, Brandolini, Bartoli, Paganelli, ha anche l'obiettivo di creare un vero e proprio rapporto diretto e di supporto con gli imprenditori in una logica di coworking, lavorando per una valorizzazione delle risorse interne con un costante processo di formazione professionale.

Dottori Commercialisti Associati

Rastelli, Brandolini, Bartoli, Paganelli Via delle Saline 55 51016 Montecatini Terme Tel. 0572/954583 info.studioassociatorbbp@gmail.it www.rbbp.it

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Commercialisti Associati, che ha sede nel centro di Montecatini Terme e vede le firme di professionisti di alto livello di preparazione e già affermati nel loro settore di competenza.

Un mix di esperienza e competenze emergenti rappresentate da Simone Rastelli, Alessio Brandolini, Emanuele Bartoli e Paola Paganelli.

MUSTREVIEW | BUSINESS SOLUTIONS

ALTA PROFESSIONALITÀ, TECNOLOGIA E INNOVAZIONE

LO STUDIO CHE ACCOMPAGNA L’IMPRESA NEL FUTURO Numero 4

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DALLA BANCA ALLA CONSULENZA FINANZIARIA “Nei prossimi anni cambiamenti epocali che stravolgeranno l’intero settore del credito.

Il buon private banker è un pianificatore patrimoniale al servizio delle esigenze del cliente”

La mia lunga esperienza bancaria iniziata 25 anni fa e maturata prima in Banca Toscana e, dal 2009 con l’incorporazione della banca fiorentina in Banca MPS, nell’istituto di credito con sede a Siena. Ho iniziato questo lavoro partendo dalla gavetta, svolgendo le mansioni di cassiere, addetto al back office e gestore privati. Dal 2005 sono diventato titolare in varie filiali della Toscana maturando un’esperienza rilevante sul credito e sullo sviluppo di relazioni con clientela di elevato standing.

All’inizio di quest’anno, dopo un periodo di profonda riflessione, ho deciso di lasciare Banca MPS per passare a Banca Mediolanum intraprendendo la strada di consulente finanziario.

Cosa può spingere a una decisione del genere?

“In primis la consapevolezza del mercato che sta cambiando e che porterà ad una vera e propria rivoluzione nel mondo bancario. I prossimi anni vedranno una serie di cambiamenti epocali che stravolgeranno l’intero settore. Gli sportelli bancari si ridurranno drasticamente e nei prossimi anni l’operatività di sportello si muoverà integralmente attraverso il digitale. Lo stereotipo della banca ‘tradizionale’ di questi ultimi anni si stava rivelando per me un abito sempre più stretto e scomodo. Ho sempre vissuto la mia professione volgendo l’interesse al cliente, vero patrimonio da curare. Troppe cose sono successe in questi anni per poter continuare in un modello di banca tradizionale”.

GIUSEPPE CERVELLI Private Banker Mediolanum Pisa

Cosa significa fare il consulente finanziario?

“La nuova professione di consulente finanziario la vivo con l’entusiasmo e la passione che mi ha sempre contraddistinto nello svolgere il mio lavoro. Interpreto l’attività mettendo al centro il cliente, cercando insieme a lui di individuare i bisogni e le soluzioni. Oggi il consulente finanziario non è più soltanto colui che cura il portafoglio ricercando soluzioni vantaggiose e rendimenti interessanti. E’ necessaria una continua interazione con il cliente per l’individuazione dei suoi bisogni: di natura fiscale, di passaggio

generazionale, di protezione, di valutazione delle necessità future di tipo pensionistico fino ad arrivare alla creazione di patrimonio attraverso soluzioni che permettano accantonamenti programmati di porzioni di reddito”.

Come ci si approccia con il cliente?

“Il consulente finanziario, con la sua attività, deve diventare un vero e proprio pianificatore patrimoniale. Questa è la sfida che nei prossimi anni farà la selezione lasciando sul mercato solo coloro che saranno capaci di diventare punti di riferimento per i propri clienti per ogni esigenza di carattere finanziario” MiFID (Markets in Financial Instruments Directive) farà il resto.

“La normativa che entrerà in vigore dal 3 Gennaio 2018 si configurerà come uno spartiacque tra il vecchio modello di banca e il futuro, rivoluzionando il modo di fare consulenza, con maggiore trasparenza e livellando verso l’alto la prestazione. Il consulente finanziario alla stregua del commercialista, dell’avvocato o del medico di famiglia sarà il professionista che erogherà la propria prestazione nel proprio ufficio o a casa del cliente alla ricerca della massima personalizzazione del servizio e non più vendendo prodotti di massa”.

“E’ questa la mia visione del futuro, ciò in cui credo e dove metterò tutta la mia esperienza al servizio dei clienti”.

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“TUSCANY BLACK CARS”

IL NUOVO TEAM DI AUTISTI CHE GARANTISCE ALTA PROFESSIONALITA' ED ELEGANZA “Con noi puoi viaggiare in armonia e piena sicurezza”

C’è chi, per fare impresa, parte da una idea. pratica sono quelle macchine sempre lucide, Chi, invece, come Dietro Bertellotti e Manrico spesso utilizzate per trasporti eccezionali di Bacci, ha puntato sulla alta professionalità persone o di autorità, con il cartellino “NCC”. acquisita dopo anni di lavoro. Una unione Un progetto, quello di Diego e Manrico, che ha subito trovato di forze, di pensiero e di sogni, che ha dato risposte sul mercato: “La nostra idea era quella di rinforzare vita al brand “Tuscany Black Cars”, società di le nostre singole attività per crescere in un settore dove noleggiatori di auto con conducente che ha esistono aziende già strutturate anche con dieci dipendenti. sedi a Pietrasanta, Forte dei Marmi e Pisa. In Siamo partiti la scorsa stagione estiva e siamo in crescita”.

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Must Review

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MUSTREVIEW | LUXURY

Ma “Tuscany Black Cars” non è semplicemente l’unione di due società per farne una più grande.

E’ anche condivisione della metodologia di lavoro e dell’alto servizio offerto ai clienti. “Uno dei punti di forza della nostra azienda – sottolinea Diego Bertellotti – è l’eta di tutti i collaboratori. Pensa che il più anziano è Manrico che ha 43 anni.

La nostra filosofia è quella di abbinare il più alto livello di affidabilità a una cura dell’immagine, sia del mezzo che è sempre pulito e lucido, sia della persona. Vestiamo in giacca e cravatta per ogni occasione, per i servizi utilizziamo soltanto modelli luxury Mercedes e all’interno dell’auto facciamo trovare sempre acqua e caramelle perché crediamo che offrire il massimo comfort al cliente faccia la differenza”.

Diego Bertellotti è di Pietrasanta, mentre Manrico Bacci è di Pisa. Insieme hanno una conoscenza del territorio, della clientela che frequenta i centri di aggregazione più alla moda e delle esigenze che si producono nella quotidianità, molto profonda e dettagliata. “Molte volte – aggiunge Manrico – il cliente ci chiede consigli per andare a mangiare o per passare un pomeriggio, una serata. Per fare un tour della Toscana. Noi, anche in questo caso, siamo in grado di sviluppare e assistere la giornata di relax o vacanza del cliente, accompagnandolo in un suggestivo wine tour, in un romantico ristorante, nelle vie dello shopping o consigliandolo al meglio secondo le sue richieste. Stiamo collaborando anche con un tour leader per offrire un servizio sempre più attento e completo”.

“Tuscany Black Cars” offre numerosi servizi per turisti, privati, aziende ed eventi: il transfer (viaggio singolo), la disposizione (puoi avere un autista a tua disposizione tutto il giorno e decidere sul momento l’itinerario e il tempo), servizi per i matrimoni, grandi manifestazioni, trasferimento di documenti importanti e anche lunghe percorrenze. Gli autisti di “Tuscany Black Cars” hanno effettuato servizi in Svizzera, Francia, Costa Azzura e in molte altre nazioni europee, oltre che in tutta Italia.

“In pochi mesi di attività già molti conoscono il nostro modo di lavorare – conclude Diego Bertellotti - abbiamo visto che quando i clienti si servono da noi, le richieste aumentano.

L’obiettivo è crescere ancora e migliorare sempre.

Siamo giovani e vogliamo pensare in grande.

Crediamo anche che il lavoro dell’autista non sia ancora molto conosciuto. Molti pensano che se le lo possano permettere solo i ricchi, invece non è così. Molti ci chiamano in sostituzione del taxi e quando lo hanno fatto una volta, ci contattano di nuovo perché i prezzi non sono inaccessibili e si può fare un viaggio in piena armonia e sicurezza. Le nostre auto sono tutte autorizzate al trasporto di persone con la relativa licenza, garanzie e assicurazioni particolari. Gli autisti, invece, hanno tutti superato gli esami per l’iscrizione all’albo e alla camera di commercio e parliamo tutti la lingua inglese. Uno dei nostri impegni quotidiani è quello di combattere l’abusivismo”.

Telefono: 340.7025830 – 366.6507363 mail: info@tuscanyblackcars.com www.tuscanyblackcars.com Numero 4

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MUSTREVIEW | WELL BEING

STUDIO MEDICO DENTISTICO DOTTOR PAOLO GINANNI

CHI LO FA SE isL’ASPETTI: i e successi Una vita di sorr

SORRIDI!

PAOLO GINNANI PRIMA DI TUTTO UN UOMO IMPEGNATO SU TANTI FRONTI, CON PASSIONI CHE LO ACCOMPAGNANO DA UNA VITA, IN PRIMIS LA SUA PROFESSIONE DI ODONTOIATRA. Medico-Chirurgo, Odontoiatra, Past President dell’Associazione Nazionale Dentisti Italiani e della Commissione Odontoiatri di Pistoia, il dottor Paolo Ginanni ha fatto della sua poltrona di dentista un punto di riferimento per la salute orale delle famiglie che nei suoi studi, a Pistoia e a Montecatini, trovano esperienza, professionalità e accoglienza.

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MUSTREVIEW | WELL BEING

Siamo un Team medico in continuo aggiornamento in fatto di nuove tecniche e terapie che consentono di curarsi al meglio, con il minimo investimento di tempo e denaro.

“Amiamo il nostro lavoro e per questo non smettiamo mai di ricercare nuove soluzioni” – spiega l’odontoiatra. Negli ultimi anni le riabilitazioni orali hanno fatto grandi progressi, sia dal punto di vista delle tecniche protesiche e chirurgiche, che da quello delle apparecchiature e dei materiali che ci vengono messi a disposizione a tutto vantaggio della qualità dei risultati sui nostri pazienti”.

TECNOLOGIA OGGI significa strumenti diagnostici non invasivi, A BASSA EMISSIONE DI RAGGI, e trattamenti all’avanguardia: dal laser per la CHIRURGIA SENZA BISTURI NE’ SUTURE, alle riabilitazioni di bocche completamente senza denti, con protesi fisse e stabili su impianti, il tutto in poche ore, anche con TECNICHE DIGITALI e con il minimo disagio”.

30 anni di esperienza mi hanno insegnato che formazione, studio e costante applicazione sono indispensabili. Oggi chi si siede sulla poltrona del dentista è sempre più informato e giustamente esigente in fatto di salute ed estetica. Per dare risposte adeguate ci vuole competenza e responsabilità”.

“Nel corso della mia vita professionale ho avuto la fortuna di conoscere e frequentare alcuni dei più autorevoli colleghi, sia italiani che internazionali, alcuni dei quali hanno davvero fondato la moderna odontoiatria, dalla protesi all'implantologia. Questo impagabile arricchimento culturale ha alimentato la mia vita professionale con stimoli sempre nuovi e con la soddisfazione quotidiana di vedere nel lavoro i risultati degli studi: ecco perché mi diverto ancora nel lavoro “alla poltrona”, e di questo mi ritengo fortunato”.

SALUTE, FUNZIONALITA’ ED ESTETICA SONO I PRINCIPI CHE CI GUIDANO NEL NOSTRO LAVORO QUOTIDIANO.

GINANNI HA UNA SENSIBILITÀ PARTICOLARE PER I GIOVANI E LO SPORT CHE SEGUE DA MOLTI ANNI NEL BASKET PER PASSIONE E STATO VICINO AGLI ATLETI DELLA PISTOIA BASKET

I COLLABORATORI DEL DOTTOR GINANNI AL COMPLETO. NEI DUE STUDI DI PISTOIA FOTO TEAM E MONTECATINI TUTTO È SUPER ORGANIZZATO E GESTITO IN TEMPO REALE, ANCHE L’AGENDA È INTEGRATA

LA BELLEZZA DI UN SORRISO un bel sorriso si conquista, fin da bambini: a 4 anni è il momento giusto per cominciare a seguire la crescita dei denti. Ma anche se adulti oggi è possibile correggere

inestetismi di vario grado con strumenti come L’ALLINEATORE INVISIBLE, facile da indossare e che non incide sulla vita sociale: è anche possibile vedere in anteprima e in 3D

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i risultati finali del trattamento. E con l’ausilio del laser lo sbiancamento è diventato veloce, indolore e fortemente efficace.

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PILLOLE 1.GENNAIO. A Firenze il car sharing va per la maggiore.

Secondo l’Osservatorio Nazionale Sharing Mobility, nel capoluogo toscano si registrano 17 auto ogni 1000 abitanti, una quota che vale il primato di città italiana con il maggior numero di auto condivise per abitante. Sono infatti più di 40mila gli utenti iscritti che girano per le vie fiorentine con un mezzo noleggiato semplicemente tramite App o sito web. I vantaggi del car sharing? Riduzione del consumo delle risorse, delle auto in circolazione e, di conseguenza, dell’inquinamento

2.FEBBRAIO. Anno d’oro per Gabbani, anzi di platino!

Dopo la vittoria al Festival di Sanremo non si arresta la scia di successo di Francesco Gabbani. In sole due settimane la sua “Occidentali’s Karma” raggiunge 34 milioni di visualizzazioni su Youtube e diventa disco di platino. Non solo, registrati anche 50mila download e gli streaming per il brano del musicista di Carrara. La canzone della “scimmia che balla nuda” ha poi partecipato all’Eurovision Song Contest 2017 di Kiev. La gara viene vinta dal portoghese Salvador Sobral ma Gabbani non resta a mani vuote e torna a casa con il premio della stampa.

3.MARZO. Sgarbi show a Lucca: “Città di bellezza e mistero”

Un incontenibile Vittorio Sgarbi dà spettacolo al Cinema Astra di Lucca in occasione del convegno organizzato dal Collegio dei Geometri della Provincia di Lucca Cinema, dal titolo “Rinascimento storia ed evoluzione: da Lucca al mondo”.

Il celebre critico d’arte ha divertito e intrattenuto un nutrito pubblico di geometri e curiosi con suoi soliti commenti pungenti e aneddoti irriverenti. Per la città di Lucca, però, solo parole di ammirazione. Per i suoi monumenti, per le mura, le chiese di San Martino, San Frediano, San Michele.

Must Review era lì per raccontare tutta la giornata in qualità di ufficio stampa

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dell’evento. Non potevamo chiedere di meglio, visto l’ospite di eccezione così... vivace!

4.APRILE. È di un pratese il primo avocado bar di New York City

Metti insieme tre amici italiani a New York. Francesco, un pratese laureato in Economia e Finanza alla Bocconi, Alessandro, uno startupper di Modena e Alberto, chef trentenne. E una grande idea.

Quella di aprire il primo avocado bar nella Grande Mela, chiamato Avocaderia, per offrire un’alternativa sana, gustosa e di moda alla poco salutare dieta americana.

Il risultato? Un grande successo made in Italy, con più di 1500 clienti soltanto nella prima settimana.

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5.MAGGIO. Obama, vacanza sotto il sole della Toscana

Barack e Michelle, con al seguito una scorta di sei macchine, fanno sognare l’Italia intera con la loro vacanza nel senese. Per la precisione l’ex coppia presidenziale ha soggiornato a Borgo Finocchietto, ospiti della magnifica tenuta dell’ex ambasciatore John Phillips. Tra sport, shopping e cultura gli Obama non si sono fatti mancare niente, nemmeno una partita di golf a Montalcino, sul 18 buche di Castiglion del Bosco. Usciti dalla visita al Duomo di Siena e alla mostra su Simone Martini il commento dei due è stato: “Emozionante”.

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6.GIUGNO. La Toscana ai vertici delle classifiche turistiche

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Un’estate da ricordare per la Toscana.

Secondo la classifica dell’Istituto Piepoli e Confturismo, la nostra regione è la meta preferita dagli italiani che passano le vacanze estive in patria. Il trend di gradimento continua a confermarsi alto, merito delle mete balneari vicine alle città d’arte e ad un’offerta gastronomica ricca e variegata come da nessun’altra parte. E i turisti non possono che restare pienamente soddisfatti.

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di 2017 7.LUGLIO. MUST debutta in edicola

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Il terzo numero del nostro magazine fa la sua entrata in edicola. Un’edizione speciale che vanta Alena Seredova in copertina, un servizio speciale sul fascino intramontabile di Forte dei Marmi, Jerry Calà che racconta la sua Versilia, la storia del prosciutto Bazzone, il MUD bar di Pietrasanta, la start up Nana Bianca, le imprese in rosa della Toscana, un reportage esclusivo da Israele e tanto altro ancora. Te lo sei perso? Puoi ancora acquistarlo sul nostro shop: http:// www.mustcommunication.it/shop

8.AGOSTO. 5 liquori toscani premiati in Cile

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Sessantasei specialisti provenienti da trenta paesi diversi per giudicare i migliori liquori e distillati di tutto il mondo. È il concorso “Spirits Selection by Concours Mondial de Bruxelles” che quest’anno si è tenuto in Cile. 25 i riconoscimenti ottenuti dall’Italia.

La Toscana, in particolare, si è aggiudicata 5 medaglie. L’Antica Grapperia Morelli, di Pisa, vanta due medaglie d’oro per la Grappa Cru Centenario 2016 e il Limoncino Speciale 32; Nannoni Grappe, di Paganico (Grosseto), ha vinto la medaglia d’oro per la Grappa Cuore Di Traminer 2016. A trionfare anche i liquori di una distilleria livornese: una medaglia d’oro per il Vecchio Amaro Reale e una medaglia d’argento per il Liquore di Melograno, entrambi dal Liquorificio Il Re dei Re.

9.SETTEMBRE. Il Ceppo Fiorito rende Pistoia più green

La città delle piante accoglie per la prima volta un giardino fiorito nella piazza dell’ospedale del Ceppo, quella con le terrecotte dei Della Robbia e la Luna nel Pozzo. La manifestazione, ideata dall’associazione G713, ha visto alternarsi artisti come il fotografo Luca Bracali, musicisti come Luigi Tronci, momenti dedicati al benessere, alla recitazione, alla narrativa, fino all’economia e alla politica con un unico filo conduttore, il “verde”.

Innovativo il dj set notturno “Silent Garden”,

dove la musica si ascolta tutti insieme all’aperto ma con le cuffie.

10.OTTOBRE. Cavalleria Toscana, la maison di lusso sfila a Pechino

“Un cavaliere contemporaneo. Sofisticato e libero”. Così Alessio Meoni, direttore creativo della maison Cavalleria Toscana, fondata nel 2008, definisce come si sente chi indossa la nuova collezione Fall/ Winter 17-18, denominata R-Evolution.

Collezione presentata con uno spettacolare fashion show allo stadio di Pechino, durante l’esclusivo concorso equestre Longines Beijing Masters 2017. Lo sport d’élite incontra così il lifestyle per dare vita ad una nuova concezione del lusso.

11.NOVEMBRE. Le borse di Luca Piattelli debuttano in Cina e Usa

Da un atelier a Chiesina Uzzanese – tra i più belli ed invidiati d’Italia – agli imponenti mercati cinese e americano. Luca Piattelli con le sue borse di alta moda studiate per ogni esigenza sta volando alto. La linea di borse comprende: Patchwork per le più giovani; Classic più sobria; Dark Lady aggressiva; Giorno per mamme e manager che hanno bisogno di comodità ed eleganza; Viaggio per chi deve spostarsi.

L’odore del successo è nell’aria.

12.DICEMBRE. La storia “inimitabile” di Riccardo Corredi diventa un libro

1978-2018 Riccardo Corredi festeggia 40 anni di attività.

La sua storia “inimitabile” diventa un libro: dalla formazione all’apertura del primo negozio, passando attraverso la consacrazione del personaggio tv e televenditore più amato d’Italia. Un amore tra Riccardo e il suo pubblico di clienti che ancora oggi continua con il successo del franchising del riposo e del benessere di Riccardo Corredi.

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4 QUARTETTO

QUADRO QUARTO NUMERO MEDIANO

AMICI AL BAR

POKER QUADRIFOGLIO

DIMENSIONE

QUARTO GRADO

I FANTASTICI

ALA GRANDE JAVIER ZANETTI QUADRATO FORMAGGI

VENTI JOE DUMARS

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Must Review

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Pistoiassicura ASSICURAZIONI E FINANZA PERSONALE

Agenzia Allianz Pistoia - Pistoiassicura S.a.s.

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