Portfolio di Tesi

PRO FORMA

/prəʊ ˈfɔ:mə/ locuzione, lat.

“Per la forma”, cioè per salvare le apparenze, indica una regolarità ricondotta a simbolo di pura e semplice apparenza.

Martina Ivanova 900746

Portfolio di Laurea Politecnico di Milano Scuola di Architettura Urbanistica Ingegneria delle Costruzioni Corso di Laurea in Progettazione dell’Architettura Anno Accademico 2019/2020 24 settembre 2020

01.

04.

p. 6

p. 1

02.

p. 2 - 3

03.

p. 4 - 5

Abstract

Forma e Contesto

Forma e Funzione

Concetto di forma Ragionamenti della scelta

Simbiosi Urbana, nuove connessioni per la rigenerazione: un progetto dell’arredo per lo spazio aperto a Busto Arsizio

Progetto di un edificio per l’intrattenimento e la cultura a Danzica, Polonia

05.

06.

07.

p. 7 - 8

p. 9 - 10

Forma e Figura

Forma e Riuso

Forma e Tipo

Conclusione

La casetta dell’energia, il progetto dell’abitazione del custode e dell’involucro edilizio di una piccola centrale di teleriscaldamento distribuito

In a nutshell, riuso dell’ex mercato di QT8 Nuova sede di CASVA a Milano

A confronto: Centro di prima accoglienza minorile a Milano ed Edificio residenziale nel cuore di Berlino

Approfondimento del tema

p. 11

01.

Abstract

Ho scritto questa breve relazione cercando di ordinare alcune riflessioni intorno al significato di forma. Ho voluto mettere questo termine a confronto con alcune altre nozioni presenti nel mio lavoro fin’ora come quelle di figura, contesto, tipologia, funzione, riuso, per capire meglio il suo senso. L’architettura anche nelle forme più organiche – non dovrebbe generarsi in maniera libera, ma seguendo regole di costruzione geometrica derivate da alcune logiche di obiettivo e di struttura. Dunque in questo elaborato, procederò ad analizzare le ragioni di scelta delle forme compositive durante il mio percorso di studi e come esse si relazionano ad altri concetti architettonici.

L’opera, d’arte come quella di architettura, è una forma di espressione che si esplicita attraverso l’interpretazione di determinate condizioni. La scelta di una forma, piuttosto che di un’altra, all’interno di un determinato intervallo tra quelle ammissibili, rappresenta di fatto il carattere soggettivo di un progetto.

“Per “forma” intendiamo qualcosa che ha la sua ragion d’essere al suo interno, cioè la sua stessa essenza, seppure nasca per mettersi in relazione con qualcos’altro che

spesso rappresenta il suo obiettivo. Possiamo associare il concetto di forma a tutte le scale nella nostra disciplina, da quella minuta del dettaglio di design fino a quella gigantesca della città.” (F. Tagliabue, Per forma). Si tratta talvolta di una condizione di partenza entro la quale i progetti hanno preso forma, altre volte approfondita a posteriori rileggendo i progetti realizzati durante il mio percorso accademico.

“Le forme fisiche possono risultare caratteristiche solo nella misura in cui noi stessi possediamo un corpo. Se noi fossimo delle entità puramente ottiche, il giudizio estetico del mondo fisico ci sarebbe precluso.” (Wofflin, Psicologia dell’architettura) L’architettura è una forma di comportamento che attrverso linguaggi codificati si sa rendere giusta o “bella”. Posizione un ingresso per accogliere le persone, genera degli spazi per ospitare delle funzioni, si apre o si protende per catturare la luce o per proteggersi da essa. Lo fa usando il suo corpo in modi diversi. Lo scopo è quello di attribuire dei ruoli alle varie parti di un edificio, generando un senso all’interno dell’organismo complesso.

1.1. Edificio per l’intrattenimento e la cultura a Danzica. 1.2. Edificio per l’intrattenimento e la cultura a Danzica.

Promenade Spazio espositivo

1.3. Collage rappresentante i riferimenti e le idee generatrici dei progetti che seguono

1

02.

Forma e Contesto Simbiosi Urbana, nuove connessioni per la rigenerazione è un progetto che nasce a seguito di un’analisi del contesto urbano - il lungo e informe spazio lasciato libero alcuni decenni fa dall'interramento della linea ferroviaria - che ha fatto emergere delle tensioni che si riversano sull’ambito di trasformazione oggetto del progetto: l’area a nord sente il richiamo a un forte senso di urbanità che la lega al centro storico mentre a sud percepisce la vicinanza delle grandi aree verdi presenti nella città.

Il contesto architettonico è un fattore decisivo per un progetto. Non il progetto come qualcosa che completa o che sia semplicemente una continuazione del preesistente. Quello che realmente genera un progetto è un’idea che opera sopra il contesto in una forma specifica, ma che non è una semplice conseguenza dell’esistente. I caratteri morfologici, paesistici o architettonici del contesto, la geometria del lotto incidono sul progetto e costituiscono i termini fondamentali di riferimento per il progettista.

2

Grazie ai tagli che attuiamo nell’attacco a terra, si crea una sinergia tra spazio aperto e costruito, fino a compenetrarsi in maniera particolarmente evidente nei capannoni shed dove lo spazio entra dentro mordendo gli edifici. Appunto questi tagli servono a marcare delle connessioni, dei passaggi, anche tra la zona nord, il centro storico e l’area centrale della stazione.

dilatazioni e compressioni

lo spazio aperto che entra nello spazio chiuso

Anche una città, come tutti gli altri piccoli componenti dell’architettura, cresce e si modifica attraverso degli obiettivi a cui il suo corpo deve dare delle risposte. Ad esempio lo schema classico si sviluppa con la morfologia degli isolati e anche i suoi edifici hanno una forma che ne determina il carattere, che dipende da altre molteplici questioni. La lettura di questi ci ha consentito di confermare come strategia quella di ricostruire un fronte urbano compatto a nord, che si attesta sulla strada che attraversa l’area longitudinalmente. La pavimentazione è stata studiata accuratamente con la consapevolezza che potesse essere uno strumento di connessione e integrazione degli spazi creando un effetto di omogeneità che effettivamente vuole dichiarare l’interrelazione tra i vari ambiti del poggetto

0

50

100

150 m 3

dilatazioni e compressioni lo spazio aperto che entra nello spazio chiuso connessioni e percorsi

Il tema delle dilatazioni e delle compressioni dello spazio era già presente nel progetto preesistente dell’area centrale, abbiamo dunque deciso di attenzionarlo rispetto ai due margini della strada.

Si ricorda il trattamento dell’involucro che si scompone con questi morsi che lasciano entrare lo spazio pubblico e aperto dentro gli edifici mettendo in crisi il concetto di limite.

03.

Forma e Funzione Laboratorio di Progettazione Architettonica 3 professori: F. Tagliabue, N. Bassoli Il tema di progetto è un edificio per l’intrattenimento e il divertimento in un contesto a carattere industriale. L’esercitazione è partita senza il conoscimento del lotto geografico preciso, ma con i dati di un contesto astratto e concettuale. Le terrazze longitudinali sulla facciata trasparente principale consentono la possibilità di una promenade esterna intorno agli spazi funzionali.

Tema della facciata in policarbonato: catturare e filtrare la luce neutra, giocandoci ad alba e tramonto, direzionata verso l’interno delle sale espositive. Questo fatto rende la sua forma congrua alla nostra disciplina.

L’obiettivo non è la mera utilizzazione delle correnti convettive e di luce zenitale; qui la serie di rampe in cemento armato, genera una forte tensione espressiva dei volumi a voler dichiarare quell’atto specifico in maniera del tutto gestuale.

Tema della facciata cieca (completamente in contrasto a quella trasparente): C’è una ragione per cui la meditazione richiede di chiudere gli occhi. Nel chiudere l’ambiente immediato, si spera che le distrazioni del mondo si ritirino momentaneamente per rivelare una calma vuota. Così, il salto dall’introspezione personale è più che stonante.

4.1. Modello di studio

4.2. Collage di concept

4.3. Dettaglio architettonico

Danzica, Polonia

4

5.2. Prospetto Ovest

5.1. Prospetto Est

5.4. Piano 3

5.3. Piano 1

5.5. Prospetto Sud

5.6. Prospetto Nord

5.7. Modello 3D concettuale

5

AUDITORIU 5.2. Prospetto Ovest

Piano 2

Piano 4

La riflessione profonda di forzatura del rapporto tra forma, struttura e distribuzione, è servita a mettere in evidenza la relazione fondamentale di questa architettura. La libertà assoluta che ispira questo edificio è la negazione di ogni relazione con l’esterno, la difesa di uno spazio disciplinare chiuso in un recinto. La forma dell’edificio non deriva in via esclusiva da logiche interne, che siano di ordine strutturale, spaziale, ecc, ma il suo linguaggio ha in qualche maniera un carattere di tipo simbolico. Esso assume lo status di landmark - analogamente al concetto di faro, l’approccio è un elemento con un linguaggio forte spaziale senza gerarchie. Molto semplicemente non potremmo disegnare questo tipo di edificio “a corte” o “a ballatoio”, ma piuttosto ci pare logico determinare una forma che nasca da delle esigenze o semplicemente entri in risonanza con esse, il tutto per motivi fondamentali.

0

5.5. Prospetto Sud

5.6. Prospetto Nord

10

20

30 m

04.

Forma e Figura Laboratorio di Costruzione dell’Architettura professori: E. Ginelli, M. Maistrello L’esperienza di progetto è applicata a due organismi edilizi di piccole dimensioni “a complessità controllata”, il primo prevede la progettazione della "Casetta dell'energia", consistente nel progetto di involucro di una piccola centrale di “teleriscaldamento distribuito” e il secondo di un analogo piccolo edificio destinato a residenza del custode. Il contesto applicativo si colloca ad Abbiategrasso nel Parco Darsena.

La schermatura mecanizzata è realizzata in tessuto di poliestere e PVC. I vari pannelli realizzati con forme triangolari, quadrate o parallelepipede si aprono attraverso dei pistoni in corrispondenza alle finestre e alla porta. A Sud le schermature sono principalmente orizzontali e in colori caldi, a Nord in colori freddi, ad Est ed Ovest sono verticali e in colori misti. Le facciate dell’edifici si caratterizzano per la loro schermatura verticale ed orizzontale colorata, poichè un tema principale del progetto è quella del landmark. Si riprende il concetto giapponese di “shibori” una tecnica di colorazione e manipolazione dei tessuti, creando una fantasia astratta.

6.3. Prospetto Ovest

6.4. Prospetto Nord

6.1. Modello tridimensionale di progetto

6.5. Prospetto Est

6.6. Prospetto Sud

6.2. Sezione ambientale

Il tema della congruità in architettura all’interno di questo quadro appare molto evidente: la forma viene messa in relazione proprio con il concetto che più sembra allontanarlo da essa, cioè quello di decorazione. Il significato di forma quindi corrisponde direttamente a quello di materializzazione delle forze e degli equilibri e di determinazione degli spazi. Questo non disconosce il tema della decorazione, che condiziona e contribuisce alla catalogazione degli stili nella nostra disciplina.

In architettura sono da considerarsi ammissibili tutti i capitelli, con qualsiasi tipo di decorazione, che trasmettono le forze di carico sulla terra, così come in questo caso la forma triangolare, seppur non la più convenzionale, condiziona lo schermare del sole, da cui deriva anche il rendimento fisico tecnico dell’edificio, ugualmente importante per il progetto.

6

05.

Forma e Riuso Laboratorio di Progettazione degli Interni professori: M. Brenna, L. Pesenti La forma, in questo caso, viene fornita a priori, dovendo confrontarsi con una preesistenza in stato di abbandono. Il progetto si sviluppa, infatti, all’interno dell’ex mercato comunale del QT8, costruito intorno agli anni ‘60. La nuova committenza, il C.A.S.V.A. (Centro Alti Studi sulle Arti Visive) detta la condizione di accogliere all’interno delle nuove funzioni.

A partire dal tipo del mercato coperto, vengono riconsiderate tutte le funzioni, senza che la sua struttura esistente venga alterata. Si è voluta mantenere scansione ritmata dell’involucro continua e costante, inserendo all’interno di questi piccoli ambienti dei gusci curvilinei in legno che vanno ad ospitare le varie funzioni richieste. A seconda delle necessità tali gusci vengono ruotati, quindi o rivolti verso il centro o verso l’esterno per permettere fondamentalmente la vista verso l’esterno e garantire la privacy in occasione di visite all’archivio da parte di persone esterne.

7.1. Vista interna

7.2. Sezione dettagliata

7.3. Vista esterna

7

Archivio

Archivio

L’idea generatrice di questo allestimento - poichè si tratta di ingobri fissi ma eventualmente smontabili e spostabili - è stata suggerita dalla rigidità dall’intero edificio, dalla sua stessa natura razionalista, alla quale si è voluto sovrapporre uno strato quasi opposto, in modo per far leggere quanto più possibile ciò che una volta era quel luogo, come era strutturato e le sue caratteristiche e ciò che poi è diventato una volta archivio. Nuove funzioni dovevano inserirsi all’interno dell’ex mercato, tra cui uno spazio espositivo, un deposito, una sala conferenze, e degli spazi collettivi per la cittadinanza. L’esigenza principale che poneva il progetto era quella di assicurare il posizionamento di un deposito per l’archivio del C.A.S.V.A. e un suo futuro possibile ampliamento.

La luce viene filtrata verso il piano terra dall’alto attraverso una copertura a quote differenti, che permette di far correre delle finestre a nastro lungo tutto il perimetro superiore. Inoltre la luce entra anche dai due fronti principali dell’edificio dove si trovano gli ingressi. Dunque, la forma curvilinea dei gusci in legno progettati da noi assiste alla concentrazione della luce negli spazi dove essa serve, mentre allo stesso tempo organizza l’interno, creando privacy ove necessario. Queste importanti qualità ci hanno suggerito di collocare qui lo spazio espositivo. Il piano seminterrato, il cui uso era prima destinato a magazzino delle merci del mercato, si presentava come un ambiente prevalentemente buio, illuminato solo parzialmente attraverso l’intercapedine che lo circondava e le aperture per l’ingresso del materiale. Questo fatto però rende l’ambiente perfetto per la conservazione e l’archivazione di documenti ed elaborati, sensibili alla luce naturale. Così definita quindi, la forma, permane nel corso del tempo, seppur i suoi usi possono mutare.

Auditorium

Sala consultazione/ lettura

Spazio pubblico all’aperto

8.1. Piano seminterrato 0

5m

8.2. Prospetto Sud-Est

8.5. Spaccato assonometrico

8.3.Prospetto Nord-Ovest

8.4. Prospetto Nord-Est

8

Bar

Uffici

Spazio Espositivo

Conferenze

8.1. Piano terra

Piano Terra

0

5m

8.5. Spaccato assonometrico

06.

Forma e Tipo Laboratorio di Progettazione Architettonica 1 professori: R. Dorigati, L. Spinelli Laboratorio di Progettazione Architettonica 2 professori: M. Caja, C. Zappone, M. Bruggi Il tipo è qualcosa di “permanente e complesso, un enunciato logico che sta prima della forma e che la costituisce” (Aldo Rossi), una sorta di numero primo dell’architettura. Se in un primo tempo il concetto di tipo (diversificato da quello di forma) pareva coincidere con il carattere distributivo degli edifici, ora si sta ravvicinando al concetto di forma, introducendo il concetto di “forma tipologica”.

Tra tutte le cose in architettura si generano rapporti reciproci di tipo complesso e questo fenomeno avviene anche nelle relazionitra architettura e luogo insediativo. In questi due progetti messi a confronto, particolarmente diversi nelle loro forma e carattere, vediamo appunto come la forma sia fondamentale elemento dopo tutto, anche della funzione e della tipologia scelta. Il primo progetto prevede 5 torri con funzioni diverse, connesse tra di loro attraverso una passerella che “taglia” la piastra del piano terra. Il secondo invece, ha una forma tradizionale e adatta alla sua funzione residenziale, che allo stesso tempo si inserisce nel contesto razionalista nel cuore di Berlino.

Milano

9.1. Centro di accoglienza a Milano - prospetto su strada

Berlino

9.2. Edificio residenziale a Berlino - prospetto su strada

9

Milano

Centro di accoglienza a Milano - sezione trasversale

Centro di accoglienza a Berlino - sezione longitudinale

Berlino

10.1. Spaccato concettuale Centro accoglienza

10.2. Spaccato assonometrico Edificio residenziale

La tipologia è una regola che è in grado di generare diversi tipi di forme: come una famiglia di forme in grado di dare una risposta ad una funzione. Il tipo tuttavia non può prescindere dalla funzione ospitata, poichè quest’ultima reclamerà alcune condizioni ineludibili. Un edificio deve essere in grado di fornire più risposte contemporaneamente senza esserne snaturato, deve avere un carattere morfologico sufficientemente marcato affinchè possa ospitare delle funzioni, ma di sicuro non risponde più al concetto classico di tipologia: smontando la sequenza tradizionale, le parti dell’edificio non assumono più un ruolo “per tipo” ma “per forma”. Ma quello che qui si sostiene è il bisogno che l’architettura ritorni non più al concetto di tipologia nella forma più pura, quanto a quello di “resistenza tipologica”.

In questo caso le scelte delle forme non sono assolutamente state motivate dalla funzione ospitata, ma dal tipo edilizio assegnato.

Ad esempio, la scelta delle torri è stata motivata da una migliore esposizione alla luce naturale, vista l’edificazione del lotto che la ostacola. In più, l’ombra creata dalla torre è più sottile e copre un’area meno estesa durante la giornata rispetto ad altre tipologie di edifici. Nell’altro caso invece, ero costretta di seguire la forma del lotto assegnato, traendo il massimo della posizione ad angolo e il contesto importante creato dalle due vie principali a Berlino, ovvero Friedrichstrasse e Wilhelmstrasse.

Per concludere, la mia scelta di mettere questi due progetti a confronto, è stata motivata dal fatto che questi due hanno delle tipologie edilizie completamente diversi e anche contrastanti, pur ospitando una funzione simile, ed essendo posizionati in un contesto di megalopolis. Pur non sposando la tesi modernista della derivazione dalla funzione, è l’indipendenza totale dal concetto di forma che qui si intende mettere in discussione.

10.3. Centro di accoglienza - piano tipo e prospetto su strada

10.4. Edificio residenziale - piano tipo e prospetto su strada

10.5. Centro accoglienza - sezione longitudinale

10.6. Edificio residenziale - sezione trasversale

0

10

20

30 m

10

07.

Foto da sopralluoghi

Approfondimento Forma e Contesto “Anche una città, come tutti gli altri piccoli componenti dell’architettura, cresce e si modifica attraverso degli obiettivi a cui il suo corpo deve dare delle risposte. Ad esempio lo schema classico si sviluppa con la morfologia degli isolati e anche i suoi edifici hanno una forma che ne determina il carattere, che dipende da altre molteplici questioni.” (F. Tagliabue, Per Forma). Simbiosi Urbana, nuove connessioni per la rigenerazione è un progetto che nasce a seguito di un’analisi del contesto urbano - il lungo e informe spazio lasciato libero alcuni decenni fa dall'interramento della linea ferroviaria - che ha fatto emergere delle tensioni che si riversano sull’ambito di trasformazione oggetto del progetto: l’area a nord sente il richiamo a un forte senso di urbanità che la lega al centro storico mentre a sud percepisce la vicinanza delle grandi aree verdi presenti nella città. Dunque, il progetto nasce dalla considerazione che l’area a nord ha una vocazione urbana, mentre a sud una vocazione verde. Per quanto riguarda gli edifici industriali recuperati, possiamo ricordare e comprendere meglio alcuni temi per linee più generali, in particolare il trattamento dell’involucro che si scompone con questi morsi che lasciano entrare lo spazio pubblico e aperto dentro gli edifici mettendo in crisi il concetto di limite, di soglia.

Forma e Funzione La forma dell’edificio non deriva in via esclusiva da logiche interne, che siano di ordine strutturale, spaziale, ecc, ma il suo linguaggio ha in qualche maniera un carattere di tipo simbolico. La riflessione profonda elaborata di forzatura del rapporto tra forma, struttura e distribuzione, è servita a mettere in evidenza la relazione fondamentale di questa architettura. Essa assume lo status di landmark - analogamente al concetto di faro, l’approccio è un elemento con un linguaggio forte spaziale senza gerarchie. Molto semplicemente non potremmo disegnare questo tipo di edificio “a corte” o “a ballatoio”, ma piuttosto ci pare logico determinare una forma che nasca da delle esigenze o semplicemente entri in risonanza con esse, il tutto per motivi fondamentali. La libertà assoluta che ispira questo edificio è la negazione di ogni relazione con l’esterno, la difesa di uno spazio disciplinare chiuso in un recinto. Il tema di progetto è un edificio per l’intrattenimento e il divertimento in un contesto a carattere industriale. L’esercitazione è partita senza il conoscimento del lotto geografico preciso, ma con i dati di un contesto astratto e concettuale. Le terrazze longitudinali sulla facciata trasparente principale consentono la possibilità di una promenade esterna intorno agli spazi funzionali. Molto semplicemente non potremmo disegnare questo tipo di edificio “a corte” o “a ballatoio”, ma piuttosto ci pare logico determinare una forma che nasca da delle esigenze o semplicemente entri in risonanza con esse, il tutto per motivi fondativi, di ordine ontologico. A sostegno di questa tesi, Aldo Rossi, nel L’architettura della città, mette in discussione quella “...concezione del funzionalismo [...] secondo cui le funzioni riassumono la forma e costituiscono univocamente il fatto urbano e l’architettura.”

Forma e Figura Il tema della congruità in architettura all’interno di questo quadro appare ancora più evidente quando la forma viene messa in relazione proprio con il concetto che più sembra allontanarlo da essa, cioè quello di decorazione.

Il significato di forma quindi corrisponde direttamente a quello di materializzazione delle forze e degli equilibri e di determinazione degli spazi. Questo non disconosce il tema della decorazione, che condiziona e contribuisce alla catalogazione degli stili nella nostra disciplina. In architettura sono da considerarsi ammissibili tutti quei capitelli, con qualsiasi tipo di decorazione, che traducano in forma il concetto di reindirizzamento dei vettori di

gravità, così come in questo caso la forma triangolare, seppur non la più convenzionale, condiziona lo schermare del sole, da cui deriva anche il rendimento fisico tecnico dell’edificio, ugualmente importante per il progetto.

Forma e Riuso La forma, in questo caso, viene fornita a priori, dovendo confrontarsi con una preesistenza in stato di abbandono. Il progetto si sviluppa, infatti, all’interno dell’ex mercato comunale del QT8, costruito intorno agli anni ‘60. La nuova committenza, il C.A.S.V.A. detta la condizione di accogliere all’interno delle nuove funzioni. A partire dal tipo del mercato coperto, vengono riconsiderate tutte le funzioni, senza che la sua struttura esistente venga alterata. Si è voluta mantenere scansione ritmata dell’involucro continua e costante, inserendo all’interno di questi piccoli ambienti dei gusci curvilinei in legno che vanno ad ospitare le varie funzioni richieste. L’idea generatrice di questo allestimento - poichè si tratta di ingobri fissi ma eventualmente smontabili e spostabili - è stata suggerita dalla rigidità dall’intero edificio, dalla sua stessa natura razionalista, alla quale si è voluto sovrapporre uno strato quasi opposto, in modo per far leggere quanto più possibile ciò che una volta era quel luogo, come era strutturato e le sue caratteristiche e ciò che poi è diventato una volta archivio. Così definita quindi, la forma, permane nel corso del tempo, seppur i suoi usi possono mutare. L’esperienza storica ci mostra con chiarezza che la forma è più duratura di qualsiasi sua utilizzazione. Perciò come afferma Carlos Martí Arís nel libro Le variazioni dell’identità: “l’uso che si attribuisce all’architettura ha un carattere contingente e può modificarsi anche se la forma resta sostanzialmente inalterata. Tale persistenza di determinate strutture formali è il fondamento del tipo.”

Forma e Tipo. A confronto Tra tutte le cose in architettura si generano rapporti reciproci di tipo complesso e questo fenomeno avviene anche nelle relazionitra architettura e luogo insediativo. Il tipo è qualcosa di “permanente e complesso, un enunciato logico che sta prima della forma e che la costituisce” (Aldo Rossi), una sorta di numero primo dell’architettura.

In questi due progetti messi a confronto, particolarmente diversi nelle loro forma e carattere, vediamo appunto come la forma sia fondamentale elemento dopo tutto, anche della funzione e della tipologia scelta. Il primo progetto prevede 5 torri con funzioni diverse, connesse tra di loro attraverso una passerella che “taglia” la piastra del piano terra. Il secondo invece, ha una forma tradizionale e adatta alla sua funzione residenziale, che allo stesso tempo si inserisce nel contesto razionalista nel cuore di Berlino. Il tipo tuttavia non può prescindere dalla funzione ospitata, poichè quest’ultima reclamerà alcune condizioni ineludibili. In questo caso le scelte delle forme non sono assolutamente state motivate dalla funzione ospitata, ma dal tipo edilizio assegnato.

Se in un primo tempo il concetto di tipo (diversificato da quello di forma) pareva coincidere con il carattere distributivo degli edifici, ora si sta ravvicinando al concetto di forma, introducendo il concetto di “forma tipologica”.

Un edificio deve essere in grado di fornire più risposte contemporaneamente senza esserne snaturato, deve avere un carattere morfologico sufficientemente marcato affinchè possa ospitare delle funzione, ma di sicuro non risponde più al concetto classico di tipologia: smontando la sequenza tradizionale, le parti dell’edificio non assumono più un ruolo “per tipo” ma “per forma”. Ma quello che qui si sositene è il bisogno che l’architettura ritorni non più al concetto di tipologia nella forma più pura, quanto a quello di “resistenza tipologica”.

Danzica, Polonia

Busto Arsizio, Italia

Milano, Italia

Abbiategrasso, Italia

QT8, Milano, Italia 11

Bibliografia e fonti Franco Tagliabue Volonte, Per forma, editore Libria 2019 R. Bocchi, Morfologia e progetto della citta, Citta Studi, Milano 1989 D. Stancovic, A. Kostic, V. Nikolic, A. Cvetanovic, Form in architecture and principles of design, 2018 Planivolumetrico in copertina: https://schwarzplan.eu/ Masterplan Busto Arsizio: https://www.comune.bustoarsizio.va.it/ Mappa Danzica: https://www.bibliocad.com/ Altre mappe: Google Earth

Sequenza narrativa: Journey to triennale 12