Terremoti con immagini

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Fenomeni sismici

Che cosa sono i terremoti?

Verso la metà del XIX secolo un ingegnere irlandese, Robert Mallet, dopo diversi studi arrivò alla conclusione che il terremoto è

costituito da una serie di onde elastiche che si propagano all’interno della Terra, in seguito a deformazioni o fratture di masse rocciose nel sottosuolo.

Successivamente un sismologo di nome Harry F. Reid propose un modello che spiegava in che modo avvengo quelle deformazioni all’origine dei fenomeni sismici. Si tratta del modello di “Rimbalzo elastico”. Secondo il rimbalzo elastico due sistemi di crosta, soggetti a sforzi in direzioni opposte, si deformano elasticamente fino a quando si raggiunge il limite di rottura, che genera una faglia, lungo la quale i due blocchi di roccia scorrono l’uno contro l’altro in direzioni opposte. Pian piano accade che le rocce compresse riacquistano volume e riprendono la loro posizione di equilibrio: c’è un riassestamento che genera delle rapide vibrazioni. L’energia elastica che viene accumulata durante la deformazione si libera in parte sotto forma di calore (determinato dall’attrito lungo la superficie della faglia) e in parte dalle vibrazioni. Le vibrazioni, queste onde sferiche si propagano dalla zona dove si è verificata la rottura (ipocentro). Perpendicolarmente all’ipocentro, sulla superficie terrestre la zona prende il nome di epicentro.

Tipologia di onde__

Le onde sismiche possono essere: - profonde (interne) - superficiali Quelle interne si dividono a loro volta in onde longitudinali e in onde trasversali.

▪ Onde longitudinali.

Vengono chiamate anche onde di compressione o P (prime), perché sono quelle più veloci. Al passaggio dell’onda le particelle di roccia si muovano avanti e indietro rispetto alla direzione di propagazione della stessa onda: la roccia subisce variazioni di volume. Questa tipologia di onda può propagarsi in qualunque mezzo. (simulazione onde P http://www.geologia.com/simulatio/ondep.html)

▪ Onde trasversali.

Vengono chiamate anche onde di taglio o S (seconde), perché sono più lente. Al passaggio dell’onda le particelle cominciano ad oscillare perpendicolarmente alla direzione di propagazione: la roccia cambia forma ma non volume Queste onde non si propagano nei liquidi. (simulazione onde S http://www.geologia.com/simulatio/ondes.html)

Arrivate in superficie, le onde si possono presentare di due tipi: onde di Rayleigh e onde di Love.

▪ Onde di Rayleigh (R).

Al passaggio dell’onda le particelle cominciano a descrivere delle orbite ellittiche in un piano verticale rispetto alla direzione di propagazione: la stessa cosa che avviene per le onde in acqua. (simulazione onde R http://www.geologia.com/simulatio/rayleigh.html)

▪ Onde di Love (L).

Al passaggio dell’onda le particelle si muovono trasversalmente, in un piano orizzontale, rispetto alla direzione di propagazione.


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