ANTRO MAGAZINE ISSUE 00

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milan O per S one ch E tra S f O rma u N p E rcors O un l U ogo T raist A nze un C amm I no tr A pa S s A to, e fu T ur O

ANTRO MAGAZINE

A ttrav E rso e L u O ghi rma N o la C ittà. A perto, di inc O ntro diver S e s O rpre N dente pres E n T e d I mil A no.

NUMERO 00 2023

p E r S o N e

MANAGER, CRAVATTE, ANFIBI, DONNE, BAMBINI, UOMINI CHE VANNO E VENGONO, CORTILI, PARCHI, TRAM, METRÒ, BUS, RISTORANTI, UFFICI, NEGOZI, CASE, CATAPECCHIE, VICOLI. MILANO È UNA NEBULOSA DI TUTTO E NIENTE.

IMPRENDITORE

PICKPOCKETS

MILANO È LA CITTÀ CHE NON SMETTE MAI DI FATTURARE. L’UNICO VERO BOSS DELLE FATTURE FIGA, L’IMPRENDITORE
IL TEAM DI LAVORATRICI URBANE PIÙ FAMOSE DI MILANO. 24/7 SULLA METROPOLITANA E NELLE TASCHE DEI NOMADI
PIEGA:
RIFLETTONO
CULTURA DELL’ESSERE MILANESE S CIU
ARIA ALTEZZOSA, COLLIER DI PERLE E CAPELLI SEMPRE IN
ELEMENTI CHE
LA
R A
ABBIAMO CHIESTO A MILANO DI SPILLARCI TUTTI I SUOI SEGRETI di l chic QUANDO HO MAL DI TESTA MI RILASSO CON LA TRILOGIA DI KIESLOWSKI ultras SEMPRE PRONTI A TIFARE PER LA PROPRIA SQUADRA, NON MANCA MAI LA PASSIONE MARANZA PARTITI DA RICCIONA, ALLA CONQUISTA DELL’INTERA CITY LOMBARDA. E CHI LI FERMA PIÙ stay punk LA MUSICA COME STRUMENTO DI RIBELLIONE, DALLA GRAN BRETAGNA CON FURORE. A MILANO È TUTTO UNO STUPORE
is
What
your secret

Lucio Dalla

1979 Milano

vicino all’Europa Milano che banche, che cambi Milano

gambe aperte

Milano che ride e si diverte Milano sempre pronta al natale Che quando passa piange e ci rimane male

Milano sguardo maligno di dio Zucchero e catrame Milano ogni volta che mi tocca di venire Mi prendi allo stomaco, mi fai morire Milano senza fortuna mi porti con te Sotto terra o sulla luna Milano a portata di mano

Ti fa una domanda in tedesco e ti risponde in siciliano Poi Milan e Benfica Milano che fatica

MILANO

COSA SONO LE CITTÀ

SE NON LE PERSONE ANTRO MAGAZINE
NUMERO 00 2023
O MIA BELA
TE BRILLET DE LONTAN TUTA D’ORA E PISCININA, TI TE DOMINET MILAN SOTA A TI SE VIV LA VITA, SE STA MAI COI MAN IN MAN O MIA BELA MADUNINA Giovanni D’Anzi 1934
MADUNINA CHE

IMPRENDITORI

DI SUCCESSO

I LEADER DI OGGI

UN IMPRENDITORE È UNA PERSONA CHE AVVIA, DIRIGE E FINANZIA UN’ IMPRESA COMMERCIALE.

IMPRENDITORE

Un imprenditore deve essere in grado di attirare investimenti e stabilire relazioni con i clienti per sostenere la crescita dell’azienda. Deve avere una grande conoscenza del settore in cui opera e delle tendenze del mercato.

L’imprenditore è un sognatore che ha il coraggio di trasformare i propri sogni in realtà.

IMPRENDITORE La figura dell’

Un imprenditore deve possedere spiccate capacità di leadership, una visione chiara e obiettivi definiti, una forte etica del lavoro, una grande determinazione, la capacità di prendere decisioni rapide ed efficaci, una buona conoscenza del mercato, la capacità di gestire il tempo e i rischi, la capacità di comunicare in modo chiaro ed efficace con i propri collaboratori, una grande flessibilità, la capacità di lavorare sodo e di utilizzare al meglio le risorse. Un imprenditore deve avere anche un’ottima ironia ed essere in grado di mantenere un atteggiamento positivo di fronte alle difficoltà, di vedere le cose da un punto di vista diverso e di utilizzare l’umorismo per risolvere i problemi.

COMPLETO DA UFFICIO SEMPRE PRONTO DENTRO L’ARMADIO @unsplash

Steve Jobs

GIORNATA TIPO

21:00

08:00 Sveglia e colazione 08:30 Controllo della posta elettronica e dei social media 09:00 Riunione con il team di lavoro 10:30 Analisi dei risultati della giornata precedente e dei dati di mercato 11:30 Riesame dei progetti in corso 12:30 Pranzo 14:00 Presentazione del progetto a un potenziale cliente 15:30 Visita ad un potenziale fornitore 17:00 Riunione con alcuni collaboratori 18:30 Analisi dei dati aziendali
Riunione con un altro team di lavoro
Riesame dei dati e dei risultati della giornata
19:30
20:00
Chiusura della
riflessione
giornata e
su come migliorare l’efficienza
Your time is limited, so don’t waste it living someone else’s life.
08:00 08:30 14:00 09:00 08:30 12:30 12:30 15:30 21:00
IMPRENDITORE IN PIAZZA AFFARI

Agenda

IMPRENDITORIALE

Sveglia rea . A e ’ ora il mi è già in piedi, ma n pere. Que a breve n ra parente di vita, ntana gli o hi degli altri e e i del o, uni a aggio di renità de a giornata

NOTE

Ogni eranza di ri a o ari e di fr te a o ro de a mi ria. Prima an ra di a arire i ra r dei vi ni umani, il mi a già ando in litaria il ratro de ’an a nanziaria. Una i e di li Banki gli rà i u e di poter te re o tro o entropia del pitali o e o e di meditare al ni inve imenti agliati: una infraro i tro a e ro a e per va nze i Navigli a e ta in i “tiki” dove oggiare una pe e nza i i e tra di r zi e n igna… E p , c’è vvero bi gno di abb ar a tu e pia aforme reami n i altro e rivedere prime a ro agi i di “Seinfeld”? La ri o a è sì, per é n vivi a

Il mi ri r di vivere a Mi no. Doca di dori fre i.

Sveglia uni ta a a à. Da e o momento in p , il mi è raggiungibi , oè iun e avrà almeno una po ibilità di rgli perdere tempo

Vera do a. Me o a fr to propria nudità, il mi ata i azio propria progre iva perdita del Almeno il ri o de ’e ia al e vantaggio ha. Fiero del lto evolutivo e ha

NOV LUN 5 12 19 26 MAR 6 13 20 27 MER 7 14 21 28 GIO 1 8 15 22 29 VEN 2 9 16 23 30 SAB 3 10 17 24 DOM 4 11 18 25
5:30 5:32 6:15 6:30 6:35

6:55

Vera do a. Me o a fr to propria nudità, il mi ata i aziopropria progre iva perdita del de derio Almeno il ri o de ’e ia al e vantaggio ha. Fiero del lto evolutivo e ha a i ato e funzi i vitali a ’an mento de a bor di Singapore, il mi è pr to per a r tare u altra gioraggio

7:30

Do a di be ezza. Dopo una rie di e partenze, il mi deve r una pulita e render pre ntabi . Da vero profe i i a de a di erazi e, e ango ia e enzia n è una u vali per puzzare

8:25/12:30

Vera do a. M propria à, il mi i aziopropria progre iva perdita del de derio

Almeno il ri o de ’e ia al e vantaggio ha. Fiero del lto evolutivo e ha a i ato e funzi i vitali a ’an mento de a bor di Singapore, il mi è pr to a u ire di per a r tare u altra giornata in O aggio

12:35

Ma un vero profe i i a de a di erazi e, an e a ender a e e genze del tratto a . E per é, in e a ia oraria, il mi di al o a mpre un impiego vago terziario avanzato. È una re e m e in ena ogni giorno a a e a ora, per é el “ voro” n è altro e i agi di sé e vuol pr are a à, un po’ e i ntim ri di pe di iarati

12:45/13:30

C u di re an ra un po’ di li il mi di per po i a imi al o voro rea e a prin pa te di re ito: l

o ta dopo
taia
APPUNTAMENTO N
N
LUIGI 12
ovembre

14:35

La morte è una va nza e n pu anra perm erti.

E a ora, per pre are gi e de ’aldilà il mi di al o yo rt giornaliero

15:00

a i pre rivere

XANAX

Bio a

17:00/18:30

Mentre il re o d’Italia an ra izzi o digeri e, Mi no alimenta il ran re de ’imprenditore e e mo reminà. Ma prima, in d’a e , an ra li per u altra se di nki

18:40

Una ri ante mezzor a di yoga

C prare: Fazzo i per pianti no urni

** O hi , volto rigato di ime

20:00

19:10 23:01

U ora e mezza o per riprendero re provo to trenta minuti di yoga Cena gli ami , il bu me i più di de a giornata

22:30

Durante il ritorno a , e uni vero m ento di riva a del giorno: in at par ma de a per a e ha vinto tutti ad an re a mangiare in el po o dove rv o an ra tu o pia i di arde a. In e a rin orante pau -bu i o, il minte nalmente di re parte di una miglia

23:00

Se è entemente idratati, un bel pianto in gno re a una vali alternativa a a meditazi e **

ED OGNI GIORNO LA STESSA STORIA X 365

LE GRANDI Cit.

Se siete disposti a lavorare duramente e a prendere rischi, l’opportunità di creare qualcosa di grande esiste sempre. Non c’è limite a ciò che si può raggiungere.

Mark Cuban

Ci vuole fatica e dedizione per raggiungere il successo, ma alla fne vale la pena di combattere la buona battaglia.

Steve Jobs

L’errore più grande che possiamo fare nella vita è essere troppo paurosi per intraprendere qualcosa.

Bill Gates

Dovresti sempre cercare di diventare meglio di quello che sei, e non accontentarti mai di essere suffciente.

Richard Branson

Non essere timido nel provare cose nuove e andare oltre la tua comfort zone.

Elon Musk

Dove puoi trovarmi...

Tanto son di fretta...

IL PORTAVIVANDE PIÙ CONOSCIUTO

D’ITALIA, PARE SIA NATO A MILANO

SU UN TRAM E PORTA

IL NOME DI SCHISCETTA.

QUELLO CHE ERA

UN TERMINE DIALETTALE, È ORMAI DIVENTATO

DI USO COMUNE IN

la STORIA

La leggenda narra che la schiscetta nacque dall’intuito di un milanese che, come tutti i milanesi, prendeva il tram ogni giorno per recarsi al lavoro. Un giorno il tram fece una brusca frenata e un passeggero perse il suo pranzo che teneva stretto tra

RICETTA

Insalata di pollo con mais e pomodorini

1. Preparate il pollo e nel mentre lavate l’insalata e i pomodori, tagliateli a spicchi

2. Lessate le carote in acqua bollente salata dopo averle tagliate a rondelle sottili. Scolatele e mettetele sotto acqua fredda per raffreddarle

3. Sistemate le carote nel bicchiere del mixer, conditele con il succo di lime (se piace), sale e frullate versando l’olio a filo fino a quando non avrete ottenuto una maionese.

4. Tagliate il pane in cassetta a cubetti e saltatelo in padella con pochissimo olio e le erbe aromatiche.

Oggi la classica schiscetta è diventata un icona di design, oggetti trendy. Colorate e di diverse forme, le schiscette di oggi possono contenere pietanze di ogni genere.
Riempire la schiscetta da portare in ufficio per la pausa pranzo non è sempre facile. Speso non si ha voglia di cucinare la sera prima oppure si è a corto di idee.

Non sogna di fare l’austronauta, sogna di fatturare

Sta sera me ne sto schiscio che domani è lunedì

La vita è dura se non si fattura Alzati e fattura! Non ti chiama, ti contatta Non dorme, chiude gli occhi Nasce Cresce e Fattura

LA CRAVATTA DICE MOLTO DI UN UOMO

È il biglietto da visita estetico, comunica

l’idea che uno ha di sé, in che ambienti

è cresciuto e chi frequenta adesso.

NODI PER LA CRAVATTA

NODO SEMPLICE

Il nodo Semplice è il grande classico dei nodi per cravatta, è facilissimo da realizzare e per questo è anche il più utilizzato. Adatto praticamente a tutte le cravatte e a tutti i colli di camicia, è perfetto per gli uomini di altezza media o molto alti. Stretto con le cravatte fini e più largo con quelle spesse, in generale ha un aspetto conico e allungato, leggermente simmetrico.

NODO WINDSOR

Il nodo dallo stile british per eccellenza, il cui nome deriva appunto dal Duca di Windsor. Il Windsor è un nodo triangolare, simmetrico e spesso che funziona molto bene delle camicie con colletti alla francese o ben aperti, visto che prende molto spazio. È il nodo perfetto per le grandi occasioni, da realizzare quindi con cravatte eleganti e non troppo spesse.

NODO DOPPIO

Il nodo Doppio detto anche Nodo Prince Albert, sebbene non vi siano prove che questo particolare nodo di cravatta sia riconducibile al Principe Alberto d’Inghilterra, è perfetto per tutti i giorni, facile da realizzare e molto elegante. È lo stesso modello del nodo semplice, ma con un giro in più. L’aspetto asimmetrico dona a tutti i fisici, si adatta a qualsiasi colletto di camicia e si può realizzare con ogni tipo cravatta, eccetto quelle molto spesse.

Se l’ambiente è lavorativo meglio scegliere un disegno classico, che permette di mantenere un profilo discreto. Per le cerimonie punta su qualcosa di più lucido. Nelle situazioni più rilassate puoi anche scegliere le righe.

Il nodo è il passaggio cruciale. Deve essere stretto perché l’errore peggiore che si può compiere è indossare una cravatta male annodata. Dunque non è importante il tipo di nodo, basta che sia ben eseguito.

Lunghezza e larghezza sono entrambe strettamente legate al nodo. La lunghezza è in buona parte determinata da come annodi la cravatta ed è fondamentale che non vada mai oltre la cintura.

L’abbinamento cromatico tra cravatta, abito e camicia deve essere armonico. Giocare sì, ma sempre con misura. Per mixare i colori è quindi bene tenere conto di queste accoppiate: la cravatta bordeaux può andar bene sia con l’abito blu sia con quello grigio, quella blu funziona con un completo grigio.

Quella che non può mancare nel tuo guardaroba rimane la cravatta blu azzurra e bianca un classico utile in ogni occasione, indossato di giorno con camicia azzurra o messo in risalto la sera con una camicia bianca

La Borsa di oggi è in generale positiva. Il Dow Jones Industrial Average ha chiuso le contrattazioni con un guadagno di +142,88 punti, equivalente a un +0,52%, a 27.792,45. Lo S&P 500 ha guadagnato +20,02 punti, pari a un +0,63%, per chiudere a 3.225,52. Il Nasdaq Composite ha terminato le contrattazioni con un guadagno di +77,23 punti, equivalente a un +0,77%, a 10.122,47. Nel complesso, il mercato ha registrato una performance positiva, con un forte aumento delle azioni tecnologiche, trainato da Apple, Amazon, Microsoft e Facebook. Altri settori hanno visto guadagni moderati, mentre alcuni settori hanno registrato cali leggeri. I mercati azionari statunitensi hanno registrato una seduta moderatamente positiva ieri, con l’indice Dow Jones che ha chiuso in rialzo dello 0,4% a 28.323,63, mentre l’S&P 500 ha guadagnato lo 0,3% a 3.509,44. Il Nasdaq Composite, che ha raggiunto un nuovo record di chiusura, è salito dello 0,6% a 11.856,47.Il mercato ha benefciato di una serie di dati economici positivi, tra cui una crescita dei salari più forte del previsto, un aumento dei prezzi al consumo più contenuto del previsto e una ripresa della ripresa della fducia dei consumatori. fducia dei consumatori. Inoltre, le banche statunitensi hanno registrato un calo delle richieste di prestiti, aiutando a rafforzare la fducia degli investitori. ripresa della fducia dei consumatori. 1. Inizia con una strategia di investimento adeguata. Prima di iniziare a quotare in borsa, è importante pianifcare la tua strategia di investimento. Assicurati di conoscere il mercato e di avere una comprensione di come funziona. 2. ripresa della fducia dei consumatori. Scegli le tue azioni. Sono disponibili una vasta gamma di titoli da negoziare, dalle azioni di grandi società a quelle di piccole società. Scegli le azioni che meglio si adattano al tuo obiettivo di investimento.3. Acquista azioni. Una volta decise le azioni, puoi acquistarle attraverso un broker. Assicurati di leggere e comprendere tutti i termini e le condizioni prima di effettuare un acquisto. 4. Monitora i tuoi titoli. Dopo l’acquisto, monitora I dati statistici più importanti per la borsa includono i prezzi di mercato, i rendimenti, i dividendi, gli indici di mercato, i volumi di trading, le analisi tecnica e fondamentale. I prezzi di mercato forniscono informazioni sui valori di prezzo che le azioni stanno raggiungendo sul mercato. I rendimenti sono una misura della redditività di un’azienda e misurano il margine di guadagno che un investitore realizza su un titolo. I dividendi sono una parte dei guadagni che un’azienda distribuisce ai propri azionisti.

FIGA cosa c’è li dentro?!

Sempre di corsa, eleganti, in completi abbinati e cravatte dalle fantasie più svariate. Non bisogna mai dividere l’imprenditore dalla sua 24 h per non vedere la loro rabbia repressa.

02.

PORTAFOGLIO

Un must have per l’imprenditore, meglio avere tutte le finanze sotto controllo

01.

AGENDA

Per appuntarsi per filo e per segno gli appuntamenti settimanali o mensili

09.

PENNA

Nella vita chi va avanti ha sempre una penna. Se non ce l’hai sei fottuto

DIAMO UN’OCCHIATINA ALL’INTERNO DELLA 24 H DI UNA IMPRENDITORE

CRAVATTA

Per un improvviso cambio look in caso si incastrasse un altro appuntamento nella lista degli impegni giornalieri

04.

OCCHIALI DA SOLE

Dicono che dopo la pioggia esca il sole, non si sa mai

05.

SCHISCETTA

Per un pranzo veloce e senza uscire dall’ufficio. Si deve fatturare

06.

OROLOGIO

Per scandire in maniera precisa gli appuntamenti ed arrivare puntuale

TELEFONO

Ottimo strumento per tenere tutto sotto controllo gli andamenti in borsa

07.

OCCHIALI DA VISTA

Per un aria più professionale e TAAAAC

03.
08.
MONEY PINK FLOYD 1973

pickpocket

NUMERO /0 2023 pockets LE BORSEGGIATRICI DI MILANO SONO ORMAI FAMOSE. UN GRUPPO DI DONNE “LAVORA” 24 / 7 DA MESI SULLA METROPOLITANA MILANESE PER RUBARE SOLDI, PORTAFOGLI E TELEFONI.

Pickpockets

IL FAR WEST SULLA METRO MILANESE

AMilano il problema delle borseggiatrici in metropolitana e in generale sui mezzi pubblici è diventato un’emergenza a tutti gli effetti. Chi segue la cronaca locale si sarà accorto che da diversi anni Milano ha perso la reputazione di città sicura e ligia alle regole che si era guadagnata in passato.

furti e borseggi nella metro di Milano

La sicurezza è un fattore cruciale per la qualità della vita delle persone in una città. Nella città metropolitana di Milano, la sicurezza è sempre stata una preoccupazione importante, soprattutto a causa delle borseggiatrici. Questi crimini sono diventati sempre più comuni e hanno avuto un impatto negativo sulla vita delle persone. Le borseggiatrici sono ladre che approfittano della confusione e della distrazione delle vittime per rubare denaro e oggetti di valore. Questo comportamento criminale ha effetti collaterali negativi sia per le vittime che per la società in generale. Per le vittime, il furto può causare stress, ansia e una sensazione di insicurezza. Inoltre, può portare anche a una perdita finanziaria significativa.

Dal punto di vista della società, le borseggiatrici possono danneggiare la percezione della sicurezza pubblica e la fiducia nelle istituzioni. Inoltre, il fenomeno del borseggio può anche portare a un aumento della criminalità e della paura dei residenti. Questo aumento della criminalità può avere un effetto a catena, causando una spirale di insicurezza e paura che peggiora la qualità della vita dei residenti.

Il problema della sicurezza in metropolitana è una questione complessa che richiede un impegno costante per garantire che le città siano luoghi sicuri per tutti i passeggeri. Con una maggiore attenzione e un impegno continuo alla sicurezza, le metropolitane possono diventare sistemi di trasporto più sicuri e affidabili.

IL TORMENTO DEI MILANESI

IL PROBLEMA DELLE BORSEGGIATRICI È UN VERO

E PROPRIO FENOMENO CHE SUSSISTE NELLA CITTÀ.

Le borseggiatrici di Milano sono un problema che affligge la città da molto tempo. Queste ladre approfittano della confusione e della distrazione dei passanti per rubare denaro e oggetti di valore. Questo comportamento criminale ha effetti collaterali negativi sia per le vittime che per la società in generale. Per le vittime, il furto può causare stress, ansia e una sensazione di insicurezza. Inoltre, può portare anche a una perdita finanziaria significativa.

Dal punto di vista della società, le borseggiatrici possono danneggiare la percezione della sicurezza pubblica e la fiducia nelle istituzioni.

Inoltre, il fenomeno del borseggio può anche portare a un aumento della criminalità e della paura dei residenti.

È importante che le autorità prendano misure per prevenire e combattere il borseggio, tra cui una maggiore presenza di polizia nelle zone a rischio e la sensibilizzazione della popolazione su come proteggere se stessi e i propri beni. Inoltre, è fondamentale che le vittime denuncino i furti alle autorità per aiutare a identificare e arrestare i responsabili.

Con maggior sensibilizzazione e un impegno continuo per la prevenzione del crimine, le città possono diventare luoghi più sicuri per tutti.

STAZIONE CENTRALE GENTE CHE VA E CHE VIENE PER CENTRALE @unsplash

Orario maggiore affluenza sulla metro

Mattino 8.30 - 10.30 Pomeriggio 17 - 20

VERDE

Centrale /Centrale Garibaldi /Duomo

sopravvivenza

metro/ galleria/ stazione treni Duomo

MA CHI SONO LE BORSEGGIATRICI DI MILANO?

ma chi sono le borseggiatrici di Milano

Duomo/ Duomo Centrale/ Centrale GIALLA
breve guida di sopravvivenza alle sventure nella metro di Milano

IL PERICOLO IN AGGUATO

RUBARE A CASA DEL

UN’OCCHIATINA ALL’INTERNO DELLA VALIGIA DI UNA BORSEGGIATRICE

PIUMINO

Tutte vestite uguali: il piumino tra di loro è il must, lungo che copre il corpo. Ma non solo questo, sotto questo morbido piumino c’è la proprio arma: la mano

06.

Contanti su contanti, con tanto di video su Instagram e Tik Tok del loro bottino.

01. CASH

KETCHUP

Hai i ragazzi di Milanobelladadio che ti inseguono Non sai come allontanarli Spruzziamo un pò di ketchup al nemico

SIGARETTE

La dura giornata lavorativa pesa e soprattutto stressa. Rilassarsi in questo lavoro è obbligatorio e solo una sigaretta concede una pausa relax come si deve. Ovviamente si può fumare anche alla banchina della metropolitana.

MASCHERINA

“Che brave tengono la mascherina” Eh no signori, questo dettaglio serve per coprire il loro faccino dai telefoni che le riprendono o per non farsi riconoscere (cosa ormai improbabile)

PANCIA

“Se è incinta non può andare in galera” La prima cosa che comprano appena arrivano in Italia Esattamente una pancia finta per evitare il luogo freddo

02. 03. 04. 05.

Per cercare di limitare quanto più possibile il fenomeno dei furti e delle rapine in metro, sui social sono nati dei veri e propri gruppi. Uno dei più attivi, negli ultimi due anni, è senza dubbio @MilanoBellaDaDio. Gli amministratori della pagina non hanno paura di entrare in metro muniti di cellulari e di riprendere in faccia le persone che compiono furti in metro. Spesso e volentieri pubblicano le loro foto, invitando i follower ad evitarle. Secondo loro, tuttavia, gli enti preposti non fanno nulla per evitare che il fenomeno si estingua completamente: i ladri vengono rilasciati dopo poche ore e tornano immediatamente al proprio miserabile lavoro.

ATTENZIONE SEI STATO DERUBATO

RIPERCORRI LE PAGINE PRECEDENTI, RACCOGLI GLI STICKER PER RIPRENDERTI CIÒ CHE È TUO! RICOMPONI QUI L’OGGETTO MANCANTE
IN QUESTO MONDO DI LADRI ANTONELLO VENDITTI 1988
LE SIGNORE BENE DI MILANO ARIA ALTEZZOSA, COLLIER DI PERLE E CAPELLI SEMPRE IN PIEGA: ELEMENTI CHE RIFLETTONO LA CULTURA DELL’ESSERE MILANESE.

Sciure

S I S W

S CIURA IS THE NEW I NFLUENCER. S CIURA WILL RUN THE W ORLD

N ell’uso lombardo: signora, come appellativo di riguardo: così il dizionario italiano definisce la sciura, la donna milanese di una certa età, appartenente ad una classe sociale agiata e distinta per uno stile curato e lezioso, forse un po’ démodé, ma mai avvizzito.

UN SIMBOLO INOSSIDABILE DI MILANO

Le sciure sono bellissime donne che hanno superato gli ‘anta, di buona famiglia, ritratte in momenti quotidiani; eleganti e alla moda, baluardi della borghesia milanese che si sta sgretolando.

Dame, amanti e mogli di industriali e finanzieri, eleganti signore in pelliccia tra uno struscio in Montenapo e una prima alla Scala. Le foto patinate della Milano da bere ne ritraggono a bizzeffe.

Pieghe perfette, collier così brillanti da abbagliare, figlie di un tempo che sta sfuggendo, tra minimal a tutti i costi e lo stile di vita less is more

Sciura non è un titolo ma uno stile di vita. E, soprattutto, sciura è uno stile di tendenza. Un vero must have, e le sfilate lo confermano. Facciamo un passo indietro. Pensiamo anche ai non milanesi doc, a quegli sfortunati che non hanno mai avuto l’onore di incrociare una Sciura sul tram, e partiamo dalle basi.

Chi è la sciura?

Sciura è una signora di mezza età, preferibilmente nata e cresciuta nel capoluogo lombardo e possibilmente benestante. Il suo habitat è il centro storico. La Sciura usa il tram - ma solo quelli storici - passeggia per le vie dello shopping e si riposa spiluccando pasticcini da Marchesi. La Sciura esce raramente da sola.

Di solito si accompagna ad altre sciure o a un paio di barboncini col collare griffato e il musetto arcigno. La Sciura frequenta solo i locali giusti con la gente giusta: ristoranti stellati, aperitivi in Galleria e mostre ai Chiostri di San Barnaba.

Di ciò che ha visto, parla con un velato accento lombardo e una spiccata nota d’insofferenza tipica di chi non ha tempo da perdere in chiacchiere, ché la nuova collezione di foulard Hermès non si acquista mica da sola.

A trucco e parrucco la Sciura non ci pensa. Sobrietà è la parola d’ordine. La sua chioma è spesso naturalmente grigia, nascondere l’età, d’altronde, è roba da tamarri. In alternativa, la Sciura sfoggia il tipico biondo cenere frutto di una prolungata esposizione allo smog milanese.

E adesso arriva il punto forte: il look. Ossia ciò che fa di una Sciura una vera Sciura. Anche in questo caso, niente orpelli. Lo stile della Sciura è essenziale, composto da pochi capi basici.

Prima di tutto la pelliccia rigorosamente vera e assolutamente extralarge. Sotto la coltre di pelo, maglioncini di cachemire, longuette in tweed e mezzo tacco.

Sciarpetta al collo, anelli tanti quanti furono gli spasimanti dei bei tempi e borsa dal valore di mezzo stipendio statale in spalla.

Perché la Sciura è stilosa, è lei la nuova fashion blogger.

I CAN BUY MYSELF FLOWERS DI RITORNO DAGLI ACQUISTI DAL FIORISTA DI FIDUCIA @sciuraglam DON’T BE RIDICULUS, EVERYBODY WANTS THIS. EVERYBODY WANTS TO BE A SCIURA
ANTRO MAGAZINE Sciure
UNA DIVA NELLA VITA SCINTILLANTE COME UNA STELLA @sciuraglam

La sciura milanese ha come scopo quello di passare inosservata con la sua eleganza. Basti pensare a Miuccia Prada, la sciura per eccellenza, che ha creato un impero milionario con le sue collezioni ispirate allo stile di queste signore, esportandolo in tutto il mondo. Si sono ispirate a questo fenomeno non solo stilisti italiani, ma anche stranieri, come fashion designer francesi e americani. D’altronde chi altro si sognerebbe, ora, di girare col collo affondato nel visone in via Verri?

Nessuno. O quasi. Le nostalgiche ci sono eccome. Perchè quel mito quasi romantico del “Ma che bella sciura di classe” rivive sui social. Come tante cose, riscoperte e spolverate dalla cantina al mondo digitale. Spopola da tempo, infatti, @Sciuragram, un account Instagram che raccoglie le irriducibili del bello, antesignane dell’eleganza, fari di grazia tra giargiana e imbruttiti.

Già 270mila i fan. Il gestore e il creatore è uno studente ventisettenne universitario: Angelo Petrocelli, studente universitario in Odontoiatria. È sbarcato a Milano

fuggendo da un piccolo paese dalla Basilicata, cinque anni fa, e vive nel centro del capoluogo lombardo.

L’idea nasce semplicemente da due grandi passioni mai coltivate per davvero: la fotografia e la moda.

NUMERO /0 2023

PIÙ CHE UNA EFINIZIONE, UN’A TTITUDINE D

Fanno la moda. A dire la verità l’hanno sempre fatta e, probabilmente, la faranno sempre. Perché se tutti (ma proprio tutti) continuiamo a ravanare negli armadi e nei bauli delle nostre nonne alla ricerca di quel meraviglioso - e inimitabile - pezzo degli anni Cinquanta che faccia la differenza nei nostri look, il merito potrebbe essere loro che ci hanno fatto scoprire la coolness dei classici intramontabili. Di solito girano in coppia, o al massimo in tre, le vediamo diventare virali sui social (grazie @sciuraglam, Milano e la moda ti devono almeno un favore) ma le notiamo su via Montenapoleone o in Brera, entrare all’Esselunga col carrellino della spesa o alla Prima della Scala.

Sono tremendamente chic e piuttosto abitudinarie in effetti, un caffè da Sant Ambroeus e dei pasticcini da Cova, Al Garghet per la cena. In italiano sarebbero signore, ma sciure rende meglio… anche se in effetti hanno oltrepassato i confini della città di Milano. Le sciure milanesi si riconoscono, che siano a Milano, a Roma, a Torino, a Firenze o a Venezia,a Santa Margherita o a Forte dei Marmi. La loro non è una semplice definizione ma una più complessa e artefatta attitudine. Loro sono la tradizione e il futuro, la borghesia e le controculture, il classicismo e l’anticonvenzionale che si incontrano nel movimento che rende la città fluida e al tempo stesso concreta.

VERSACE ON THE WALK PER LE SCIURE VERSACE È RELIGIONE E DIFFONDERNE IL VERBO UNA MISSIONE @sciuraglam VESTITE DI LUSTRINI E PAILLETTES, PELLICCIA SULLE SPALLE, LE SCIURE MILANESI INCARNANO L’ESSERE MENEGHINI, IERI E OGGI.

UN TEMPO LA M ODA TEMEVA DI RAPPRESENTARE LA CIURA PER L’ANSIA DI VOLER SEMBRARE

SEMPREG IOVANI.

ORA LA T ENDENZA

È INVERTITA E SI

P UNTA ALL-IN SULLE O VER60.

GIORGIO
ARMANI, STILISTA ITALIANO S G T
LA MODA AL TAVOLO UN ESEMPIO DA MANUALE DI SCIURA STYLE @sciuraglam

V C B

BORSETTA

Rigorosamente e perfettamente organizzata per ogni evenienza. L’altezza perfetta è a circa 10 cm dal gomito. Ovviamente firmata, perchè Carpisa è il maleeeeeee! (cit.)

È un’arma segreta, sempre pronta per rinfrescare il suo look in qualsiasi momento della giornata. Non importa dove e quando il rossetto è sempre lì a salvare la giornata e risollevare il morale.

PORTAFOGLIO LOUIS VUITTON

Non preoccupatevi, non lo userà mai per pagare il conto del pranzo - sarebbe troppo banale. Si usa per tenere le banconote, pronte per qualsiasi emergenza di shopping imprevista.

06. ROSSETTO GUCCI 07. 01.

GUANTI FIRMATI

Quando la temperatura scende, i guanti salgono per proteggere la manicure, affrontare gli spifferi e i gossip più gelidi. E Queen Elizabeth può solo accompagnare.

COLLANA DI PERLE

Un grande classico intramontabile e chic: il secondo giro di perle obbligatorio, perché uno è decisamente troppo poco.

E quando tutti sono impegnati a lavurà, mi ripasso la manicure per non lasciare lo smalto sbeccato. Non sia mai apparire sciatte

OCCHIALI DA SOLE

Per osservare dall’alto in basso e giudicare minuziosamente - peggio di una radiografia - ma sempre con discrezione e classe, senza farsi cogliere in flagrante. Ovviamente si indossano anche la sera.

03. 05. SMALTO PER UNGHIE 04. 02.

LE S CIURE SONO LE C ONSERVATRICI DI UN’E LEGANZA ORMAI ANDATA P ERSA

SCIURA IS THE N EW I NFLUENCER

BELLA SCIURA

La figura della sicura è diventata un vero e proprio marchio di fabbrica invadendo le sfilate delle fashion week e permeando anche lo streetwear. Uno dei fenomeni social del momento punta l’obiettivo sullo stile delle signore milanesi doc. Con un’interpretazione ironica, perché le donne che credono nell’estetica e si prendono cura del proprio aspetto sono da onorare in ogni circostanza. E a qualunque età.

Un tempo, in dialetto milanese, significava signora. Da quando il capoluogo meneghino è diventato la città di apericena e milanesi imbruttiti, il vocabolo ha assunto una valenza diversa. La sciura è una specie urbana, una categoria che, se vivi da un po’ nella capitale della moda, imparerai a riconoscere.

Le sciure milanesi rimangono ancorate a quel tipo di upper class tradizionalista, che non ha ancora ceduto a eco-chic e moda sostenibile. Infatti le eccentriche dame dai sessant’anni in su mostrano orgogliose pellicce vere, fili di perle, cappotti pastello, occhiali da sole firmati e capello cotonato. Il tutto condito da sguardo fiero e portamento da settimana della moda. Insomma, quando Chiara Ferragni si chiamava ancora Diavoletta87, loro erano già icone di stile.

Queste eleganti apparizioni della città sono diventate un vero e proprio simbolo della Milano bene, tanto da meritare un account instagram a loro dedicato: @sciuraglam. Il canale raccoglie le foto dei follower per le vie di Milano e pubblica le migliori sciure. Ne esce una galleria surreale, così pacchiana da splendere di bellezza inondante, mentre le portatrici del bello si destreggiano tra smog, Area C, venditori di rose in Cairoli e spesa. Guardano lo scorrere del quotidiano meneghino con aria altezzosa, così

ANTRO MAGAZINE Sciure PITSTOP ORE 12:10 DI MARTEDÌ, POST SHOPPING @ChiaraEmme LA FIGURA DELLA SICURA È DIVENTATA UN VERO E PROPRIO MARCHIO DI FABBRICA INVADENDO LE SFILATE DELLE FASHION WEEK E PERMEANDO ANCHE LO STREETWEAR.

superiore da non potere non amarle. Un caffè da Sant Ambroeus, due pasticcini da Cova. Sono sole, a braccetto con l’amica di pari rango, con le figlie o con la badante rigorosamente filippina. Non rifuggono la tecnologia, agghindando gli smartphone con cover di brillanti, aggiornate su gossip e pettegolezzi. Qualcuna sembra uscita direttamente da una soap opera di intrighi famigliari. Non seguono le mode ma le dettano e le detteranno a lungo. E se la ghignano, vedendo i commenti alle loro foto i quali trasudano un’ammirazione divistica delle follower che neanche Paris Hilton. In fondo, cara Chiara Ferragni, la strada è ancora lunghissima; e loro, dall’Olimpo delle sciure, ti guardano ancora dall’alto in basso.

L’idea del profilo @sciuraglam non nasce come provocazione, ma l’idea dei millennials e soprattutto delle donne di dover essere giovani, sempre più giovani, per essere considerate belle, ci ha sempre irritato. La maggior parte delle donne che più ci piacciono e che stimiamo, non sono più giovanissime, ma le troviamo di una bellezza strabiliante. Basti pensare a Barbara Alberti, senza andare troppo lontano; ma anche Maryl Streep e Isabella Rossellini, solo per citarne alcune. Non c’è quindi provocazione e nemmeno altro, solo il desiderio di mostrare e dimostrare che si può essere pazzesche a qualsiasi età. La loro bellezza non è solo superficiale, ma anche interiore, ed è basata sulla loro capacità di essere sempre all’avanguardia, di affrontare le sfide e di superare gli ostacoli con grinta e determinazione. La loro bellezza è anche nella loro umanità, nella loro capacità di amare e di essere amate. Queste donne sono un ispirazione per tutti noi, e dobbiamo essere grati per il loro contributo alla cultura e alla società.

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CATWALK IN CENTRO LA COPPIA CHE SCOPPIA PER LE VIE @sciuraglam A TESTA ALTA SFILATA VERSO LA GALLERIA @sciuraglam

LA QUINTESSENZA DELLE SCIURE

È SANT AMBROEUS, LO STORICO BAR IN CORSO MATTEOTTI.

Se esiste un luogo dove le sciure si riuniscono per spettegolare, è il bar. In occasione dell’apertura del rinnovato Sant Ambroeus nella storica location di Corso Matteotti, The Attico presenta una serie di articoli concepiti come omaggio alla cultura e allo stile dei caffè milanesi e al luogo che meglio li esprime.

ANTRO MAGAZINE Sciure

Non è facile tracciare il perimetro della milanesità, spiegare velocemente in cosa consista e perché non esistano sinonimi nel vocabolario. Si può però definire attraverso personaggi noti, figure-tipo come la sciura, piatti culinari (il panettone) ma soprattutto i luoghi dove i veri milanesi si “nascondono per essere visti”, tronfi di quella loro discrezione pettegola ed elegantissima. Tra questi luoghi c’è il Sant’Ambroeus, bar storico della Milano industriale e chiacchierona, riaperto ora al pubblico dopo una rapidissima ristrutturazione.

Le sciure, perfettamente pettinate e impeccabilmente vestite, diventano i volti della collaborazione tra The Attico e Sant Ambroeus celebrata con una capsule che è un omaggio alla cultura del caffè. Sedute in Corso Matteotti in quel delizioso posticino che frequentano da quando hanno memoria, considerando che è nato nel 1936, ci sono Aida, Maria, Emilia e Rena.

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LA MILANESITÀ È UN’ATTITUDINE COMUNE A TUTTE LE IDENTITÀ CHE SCELGONO DI FARLA PROPRIA E QUANDO SI TRATTA DI INCARNARNE LO SPIRITO, NON C’È ETÀ CHE TENGA.
ANTRO MAGAZINE Sciure
CAFFEUCCIO LA SCIURA AIDA @Vogue DUE CHIACCHIERE LE SCIURE AIDA E MARIA @Vogue
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INFORMARSI CON STILE LA SCIURA AIDA MENTRE LEGGE LE NOTIZIE @Vogue THE ATTICO SANT AMBROEUS IL QUOTIDIANO @Vogue
CHIC ASPETTANDO IL TRAM SCIURE ARTISTICHE @AntroPhotography

A

UN C ULTO IL CUI U NICO C REDO È L’A TTESTAZIONE DELLA C OOLNESS IN O GNI F ASE D ELLA V ITA.

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ALIEN SUPERSTAR BEYONCE 2022

ZANZA ATTENTO L’È UN

C’È CHI LI TEME E CHI LI PRENDE IN GIRO: SONO GRUPPI DI GIOVANISSIMI A CUI SI IMPUTA IL PROBLEMA DELLA SICUREZZA DI CUI SI È TANTO PARLATO IN QUESTI MESI.

MARANZA

ALLA CONQUISTA DI MILANO CON TUTE ACETATE E BORSELLI FAKE

Nell’uso lombardo: MARANZA termine attribuito ai classici ragazzi “di strada” degli ultimi anni, che circolano spesso in comitive numerose. Sono riconoscibili dalla classica permanente caratterizzata da cespugli ricci e dal borsello Gucci.

SEGNI DISTINTIVI UN BORSELLO FAKE È PER SEMPRE @rockit

NON È SOLO UN LOOK

MA UN MODO D’AGIRE. TRA L’ESSERE TEMUTI E PRESI DI MIRA

Il termine “maranza” non è una novità. La parola esiste da sempre in quanto parte dello slang giovanile milanese: viene attribuito ai classici ragazzi di strada che vanno in giro in comitive numerose, provengono dalle periferie cittadine e si atteggiano a bulli. Le loro azioni vandaliche hanno lo scopo di creare confusione in modo caotico e volgare.

Sono ben identificabili per il loro stile grezzo, “tamarro”: capelli arruffati, tuta in acetato di marca (solitamente contraffatta), borsello a tracolla e maglie delle squadre di calcio. Look completato da collane e orologi vistosi. Questo loro stile opinabile porta i maranza a essere presi in giro sui social media ma da bulletti a gruppo di delinquenti il confine è breve. Importunare passanti, turisti e coetanei per le strade delle città. Questo lo scopo dei “maranza”, gruppi di ragazzi, sempre più diffusi in tutta Italia, che consumano estorsioni e minacce.

FRA HAI UNA SIGA?

PARTITI DA RICCIONE ALLA CONQUISTA DELLA CITY

Per capire da dove nasce questa storia bisogna riavvolgere il nastro fino all’inizio dell’estate, precisamente al 3 giugno quando circa 2 mila ragazzi si sono dati appuntamento attraverso TikTok sulla spiaggia libera di Castelnuovo del Garda, terrorrizando turisti e vacanzieri con diversi atti vandalici. Una situazione che secondo la sindaca di Peschiera del Garda, Orietta Gaiulli, avviene tutti gli anni e che si sarebbe ripetuta ancora. La città della costa adriatica è stata invasa da questi gruppi di ragazzi che per settimane hanno portato scompiglio importunando cittadini, turisti e prendendo di mira specialmente giovani minorenni. Sono stati tanti anche i personaggi dello spettacolo che, di passaggio da Riccione, hanno criticato il livello di sicurezza località romagnola. Il fenomeno tuttavia non si è fermato.

ANTRO MAGAZINE Maranza

Nonostante gli appelli di cittadini e turisti spaventati, l’opinione dei social si divide in merito ai maranza: da una parte il giudizio negativo di chi vede le azioni di questi gruppi come atti vandalici, dall’altra la presa in giro di chi ironizza sul loro aspetto e loro modi di fare. Dopo i fatti di Castelnuovo, effettivamente, su TikTok erano iniziati a circolare alcuni video in cui molti ragazzi “minacciavano” un remake di quanto avvenuto in Veneto sulle rive dell’Adriatico. Da quel momento sui social ha iniziato a circolare una doppia narrazione sui “maranza”: la prima, legata appunto a questo vandalismo del branco (che a Riccione comunque non si è ripetuta nelle stesse proporzioni di Peschiera del Garda), la seconda, quasi folcloristica, in cui si mira a ironizzare sul loro abbigliamento e modi di fare, tanto che in moltissimi video anche alcuni creator popolari hanno provato ad abbassare i toni realizzando un versione macchiettistica del “maranza” tipo.

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SPALLE AI NEMICI CAPPUCCIO SU COSÌ NESSUNO MI GUARDA @rockit FACCIA D’ANGELO FACCIA D’ANGELO MA DENTRO È UN MARANZA VERO @rockit LA C CON LA MANO È DA DOVE VENIAMO BRO @rockit

DAL CARATTERE ANTI-SISTEMA BASATO

Tradizionalmente il maranza è considerato la manifestazione di una forma di emarginazione sociale. L’atteggiamento, in particolare, viene visto come l’espressione di una rabbia sociale: il carattere “antisistema” dei loro atteggiamenti, basati sulla forza del branco, piccoli furti, rapine, risse e altre forme di vandalismo o violenza, spesso fine a se stessi, unita alla provenienza da contesti periferici porta la letteratura sociale a formulare questo tipo di ipotesi.

VOOOM VOOOM SCOOTERONI SCOO SCOO SCOOTERONI SGASO SOPRA DI TE RISPETTA I CAMPIONI ANTRO MAGAZINE Maranza

Un documento del Ministero degli Interni descrive il fenomeno come “criminalità epidemica, i cui tratti distintivi sono costituiti dall’operare in gruppo degli autori dei reati, anche se al di fuori dei contesti di criminalità organizzata, e dal tasso di violenza utilizzato nei confronti delle vittime, generalmente elevato e, comunque, del tutto sproporzionato rispetto al movente, futile e persino degradante a mero pretesto”. Il fenomeno viene quindi pensato come una forma di ribellione giovanile.

SULLA FORZA DEL BRANCO, FURTI E RAPINE

NON SONO DI STRADA IO SONO LA STRADA QUINDI ATTENTO AD ATTRAVERSARMI
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a un ambiente sociale privo di stimoli e di prospettive sul futuro. Questo tipo di gruppo diventa un modo per affermare se stessi in una società in cui questi ragazzi si sentono ignorati ed emarginati. Nelle baby gang i membri, frequentemente, “attribuiscono al gruppo anche un nome al fine di darsi una connotazione identitaria; tra i componenti esiste un marcato senso di unione ed una forte coesione interna in quanto il gruppo rappresenta un punto di riferimento per l’adolescente che ivi vi condivide esperienze, valori, linguaggio, comuni sentimenti di disagio, trovando, altresì, nella gang, lo stimolo all’aggressività come metodo di sfogo e compensazione.”

Lo scopo principale della condotta delittuosa appare essere, infatti, lo sfogo della violenza che non è quindi il mezzo per perpetrare il delitto ma costituisce lo scopo stesso dell’aggressione. Oltreché ad azioni violente nei confronti delle persone si assiste anche ad episodi di bullismo metropolitano e ad atti vandalici consumati in pregiudizio di istituti scolastici, edifici e mezzi pubblici.

ANTRO MAGAZINE Maranza

LA SUBCULTURA MILANESE CHE SI

ESPANDE ANCHE NEI PAESI ESTERI

DENTRO I MARSUPI DI GUCCI HANNO QUATTRO TELEFONI E LA MEDICINA

La subcultura milanese si è espansa anche all’estero e, in modo particolare, in Inghilterra proprio tra i fan del Manchester United: troviamo piccole variazioni sul tema come le Nike Jordan 4 con la tuta Fullypaid e qualche capo del brand locale Trapstar. Ma c’è un elemento beauty che li accomuna tutti: la permanente. Piccoli riccioli che svettano sulle teste che permette di riconoscerli a colpo d’occhio. Una versione 2.0 dei “bravi” dei Promessi Sposi. L’identikit del maranza ha un alfabeto estetico piuttosto essenziale che si sviluppa nelle tinte neutre (bianco, nero e grigio), prendendo dal guardaroba sportivo: la tuta per lo più Nike è di tessuto acetato dal fit non troppo largo (quindi da non confondere con lo streetwear ) e il piumino è corto rigorosamente nero e per lo più senza maniche (a Milano si chiama semplicemente “smanicato”).

TN, TUTA STILE FRANCESE, BANDANA E BORSELLINO LOUIS VUITTON… È SICURAMENTE UN ESEMPLARE DI MARANZA. IL LUPO SI VESTE DA PECORA FRATE MI VESTO DAGLI STESSI SARTI
ANTRO MAGAZINE Maranza

ALICANTECETÉTÉJ’VENDSD’LAMOULAENLEGUETTEURQUICRIE“AKHA”, HARBAAUQUARTIER

NUMERO /0 2023

SURVIVAL KIT DI UN MARANZA

Il classico tamarro di periferia delle città lombarde. Lo riconosci dai ricciolini, dalla tuta Nike o Lacoste, dalle TN e dal borsello Louis Vuitton rigorosamente tarocco (“Fra ti giuro che è vero” cit). Le sigarette sempre spezzate e l’accendino che lo chiedi sempre al fra di turno.

SIGARETTE

Il pacchetto con le siga sempre spezzate o vuoto. Piuttosto che comprarle va a chiederle al primo che passa.

“Oh fra c’hai una siga ”

02. UN’OCCHIATINA DENTRO IL BORSELLO DEL MARANZA

BIGLIETTO TRENORD

L’unico biglietto comprato e tenuto dentro il borsello. Grazie Trenord per stampare ancora i biglietti, cosi quando mancano i filtri c’è sempre lui.

Cartine lunghe sempre pronte da condividere con i suoi fra, nell’angolo delle stazioni.

“Oh zio ho preso un portafoglio dal Bangla, è uguale a quello real” Rigorosamente Louis Vuitton fake, li vedrai sempre con questo portafoglio.

ACCENDINO BIC

Accendino Bic, il primo che trovi in casa, dimenticato dai genitori. Colori audaci come loro, passato di mano in mano dai bro. Ricordati che si chiama Pietro.

Che sia Gucci o Louis Vuitton, questi due marchi sono identificati con il loro stile. Rigorosamente plasticosi e acquistati alla prima bancarella della stazione.

CARTINE LUNGHE RIZLA BORSA TRACOLLA GUCCI 01. PORTAFOGLIO LOUIS VUITTON 04. 03. 05. 06.

GIOVANI SENZA AMBIZIONI, SE NON

QUELLA DI ESSERE RAGAZZI INVINCIBILI

LA META PREFERITA DAI MARANZA? IL MC DONALD’S IN PIAZZA DUOMO @unsplash
ALICANTE GAMBINO 2019

Radi l

Chic

PROGRESSISTI E IMPEGNATI IN CAUSE SOCIALI, MA CHE SPESSO VENGONO
PER UN’APPARENTE CONTRADDIZIONE TRA I LORO IDEALI E LE LORO SCELTE DI VITA LUSSUOSE.
CRITICATI

Radical Chic

DI RADICALE HA SOLO LO STILE. IN CUOR SUO SI SENTE PARTE DELLA SUA SOCIETÀ E DELLE TRADIZIONI

Radical Chic, è un’espressione inglese utilizzata per definire gli appartenenti alla borghesia che per vari motivi. Ostentano idee e tendenze politiche affini alla sinistra radicale o comunque opposte al loro vero ceto di appartenenza.

LO CONFESSO: SONO RADICAL CHIC

Sono un liberale di sinistra e amo lo champagne, è la mia parte liberale che ama lo champagne. Tutte quelle bollicine dorate che vanno a solleticare il cielo e l’assoluto. Sono un liberale di sinistra e amo il caviale, il salmone e le ostriche, è sempre la mia parte liberale che ama il caviale, il salmone e le ostriche. Sono un liberale di sinistra e ho un Rolex d’oro, lascito del mio amato papà. Sono un liberale di sinistra e ho una casa in Versilia, niente di che, bellina per carità, non è una villa, ma è sempre una casa in Versilia, la Versilia di Briatore e dei miliardari russi, ma anche quella dei cavatori di marmo. Sono un liberale di sinistra e mi piacciono le veline, le veline che ancheggiano in tv, proprio loro È la mia parte genitale che ama le veline. Sono un liberale di sinistra con i genitali, lo ammetto, lo confesso. Ho più simpatia per il mio testicolo di sinistra, ma questo non conta molto, anche il testicolo di destra non mi è antipatico, insieme fanno un bel lavoro. Sono un liberale di sinistra

PRIMA DI TUTTO CHAMPAGNE LA SEMPLICITÀ DEL VINO DENTRO AD UN CALICE @pinterest
ANTRO MAGAZINE Radical Chic
SCARPE ECOLOGICHE TRATTI CHE DESCRIVONO: LE FRIULANE @pinterest

e sono per l’accoglienza dei migranti, per l’accoglienza di chi fugge da guerre e miseria, è la mia parte umana, anche i liberali di sinistra hanno un cuore, dei sentimenti, dei sogni di fratellanza universale. Sono chic perché sono elegante e sono radicale perché mi piace andare alla radice del mio amore. Sono un liberale di sinistra e sono contro il capolarato, è la mia parte cinefila, ho visto e rivisto Siamo uomini o caporali con Totò e Paolo Stoppa e ho capito che nella vita incontrerai sempre un uomo o un caporale, io starò sempre dalla parte degli uomini. Sono un liberale di sinistra, sono un radical chic, datemi un’aragosta e mi farete felice, mi spiace per l’aragosta ma è colpa sua se è così buona Nessuno è innocente, ma tutto è puro per i puri. Il mio motto è “più aragoste ai migranti”, ma aragoste sul piatto, non in fondo al mare. Ho letto un sondaggio Ipsos (si potrebbe dire Ipsos dixit ) che dice che noi italiani siamo il popolo più impaurito dai migranti, ci batte solo

DETTAGLI CHE RENDONO IL RADICAL CHIC IL VERO

MILANO RADICAL CHIC
DISCUSSIONI TRA RADICAL NELLA NATURA CHE SENTI @instagram

la Turchia, ma la Turchia ha accolto due milioni e mezzo di stranieri su 74 milioni di abitanti, con un Pil procapite di 11 mila dollari, in Italia sono arrivati circa 470 mila profughi dal 2013 (di cui quasi la metà ripartita verso altri Paesi europei) su 60 milioni di abitanti con un Pil procapite di quasi 36 mila dollari. Trentaseimila dollari quanti euro sono Fate voi i conti che siete più bravi di me, perché io sono un liberale di sinistra che andava male in matematica.

Perché abbiamo così paura dei migranti

Perché sono più belli, più giovani, più colorati di noi A me fanno paura le mozzarelle inacidite, a me fanno paura gli italiani che guardano Maria De Filippi.

Ok, mi avete scoperto, oltre a essere liberale e di sinistra, sono anche snob.

ANTRO MAGAZINE
NON SOLO OSSERVARE OLTRE ALL’ARTE, OLTRE AL PENSIERO COMUNE @pinterest UNION CLUB PUB SEMPLICITÀ MA ANCHE UN PÒ DI GUSTO NON LE DISPIACE LUSSO OSTENTATO PRONTI PER UN NUOVO APERITIVO KM0 @unsplash
ANTRO MAGAZINE Radical Chic

Che ne dite? Ci liberiamo di tutte queste paure e facciamo un bel girotondo assieme ai migranti? Gira, la terra gira, giriamo assieme a lei, e non parliamo come dei filosofi sciocchi di deportazione, parliamo di amore e accoglienza e condivisione, diventiamo tutti più musicali! La musica è il segreto di tutto. Ognuno farà il girotondo a modo suo, ognuno con il suo stile, io farò il girotondo con un bicchiere di champagne in mano perché sono radicale e chic!

E detto tra noi: anche la mia parte di sinistra ama lo champagne, non solo quella liberale. Il nostro idolo non è Fausto Bertinotti ma Leonard Bernstein. Disprezzo il denaro ma allo stesso lo ostento con le mie mille vacanze durante l’anno. Amo gli ambienti culturali d’èlite e siamo sostenitori e promotori di riforme e cambiamenti sociali-politici più che appariscenti e con tanto desiderio di affermarci per le nostre idee. Noi non siamo radical choc, ma chic con la i.

IMG_RADICAL CHIC_06 L’ENNESIMA PIANTA SALVATA DAL VIVAIO IMG_RADICAL CHIC_07 UN FOCUS VERSO LA SALVEZZA DEL FIORE
NUMERO /0 2023

TRAM PER MILANO

IL GIRO PER MILANO CON I TRAM D’EPOCA RIGOROSAMENTE ECO

VILLA NECCHI CAMPIGLIO PORTA VENEZIA REGALA ANGOLI NATURALI PERFETTI PER IL RADICAL DI ZONA

PARCO AL LAMBRO LAGHETTI, CIGNI, PAPERE E STRADE STERRATE. SILENZIO ATTORNO A VOI E UN NUTRITO GRUPPO DI PESCATORI CON LE LORO BARCHETTE

TEATRO ALLA SCALA

MA NON PER VEDERE UNO SPETTACOLO

ANTRO MAGAZINE Radical Chic

APERITIVO AL PARCO LAMBRO TAVOLINI IN LEGNO E IN MEZZO ALLA NATURA, FUORI DAL CAOS CITTADINO

MUSEO DEL NOVECENTO ARTE? UN RADICAL OGNI MUSEO LO CONOSCE COME LE SUE TASCHE

ABBAZZIA DI CHIARAVALLE DUE BICI E UNA PEDALATA PERFETTE PER UN VERO RADICAL CHIC

AMBIENTE FRIZZANTE, DIVERTENTE E AUTENTICO

SEMPLICITÀ MA ANCHE UN

DI GUSTO NON LE DISPIACE

GOGANGA DISCO PUB TRATTORI CRONO SEMPRE IN MEZZO ALLA NATURA CHIC UNION CLUB PUB
NUMERO /0 2023

REPORTAGE RADICAL ESTERO: GERMANIA

PRENZLAUER BERG, QUARTIERE RADICAL CHIC

PRENZLAUER BERG NEL QUARTIERE RADICAL DI BERLINO @unsplash ANTRO MAGAZINE Radical Chic

Abbandonato durante gli anni del socialismo, questo quartiere della Berlino Est è rinato a nuova vita dopo la caduta del Muro e la riunificazione della città. Nel giro di pochi anni, Prenzlauer Berg è diventato il punto di riferimento dei giovani alla moda berlinesi e il quartiere dei radical chic. Gli edifici di stampo sovietico sono stati ristrutturati e rimodernati e le strade e le piazze pubbliche si sono riempite di caffè e bar. Kastanienallee e la via adicente, la Oderberger Strasse, sono le vie più “in” del quartiere. Pullulano di gallerie d’arte, di negozi di giovani stilisti berlinesi, di caffè ritrovo di artisti ed intellettuali e di ristoranti alla moda, con grandi terrazze che si affacciano sulla strada. Tutta la gioventù bohème di Berlino si ritrova in questo ex quartiere comunista. il quartiere più cool, intellettuali e artisti radical-chic si sono trasferiti in massa nei vecchi palazzi dalle facciate ridipinte a colori pastello. Gallerie d’arte, locali, boutique si mescolano con i cimeli della Berlino comunista, venduti ogni domenica al Flea Market di Boxhagener Platz.

Prenzlauer Berg, l’antico quartieredormitorio della Ddr, è oggi polo creativo di tendenza, diurno e notturno, un palcoscenico che ospita diversi spettacoli di vita.

ANGOLI NASCOSTI VIETTE DEL QUARTIERE, PRENZLAUER BERG @pinterest
NUMERO /0 2023
PALAZZI CHIC VISTA PALAZZI, PRENZLAUER BERG @pinterest

SURVIVAL KIT DI UN Radi L

UN’OCCHIATINA DENTRO LA BORSA DI UN RADICAL CHIC

La parola chiave è: comodità. Ad un radical chic piacciono le cose belle ma comode: dalla borsa grande, le famose Birkestock tanto odiate dai comuni mortali fino ad arrivare agli snack rigorosamente Bio o Km 0. Ecco cosa c’è dentro il suo survival kit.

BORSA LONGCHAMP

La borsa che una vera radical chic deve avere. La Longchamp di diverse colorazioni è il mondo di ogni vera radical

01.

02.

BIRKENSTOCK

Le amate Birkestock, che appena arrivano i primi sprazzi di luce le vedi subito indossate. Se non le ha, non si sente bene. Si indossano anche con il freddo, con i calzini alti

03.

LIBRO

Porta sempre dietro un libro di tendenza, ma non mainstream. Tende a metterlo bene in vista cosi da far colpo sul prossimo

04.

SNACK BIO

Ovviamente niente che non sia o Km 0 oppure Bio. Dentro la borsa troverai sempre un piccolo pacchetto di avena

05.

MOLLETTONE

Sempre a portata di mano, per raccogliere i lunghi capelli per stare comodi e freschi

NON, JE NE REGRETTE RIEN ÈDITH PIAF 1956
ANTRO MAGAZINE Non i veri Ultras

ultras

IL CUORE DELLA NORD BATTE DENTRO DI NOI

Il classico tifoso dell’Inter è una persona che vive e respira la squadra. La loro fede è incrollabile, e sono pronti a sostenere la squadra in ogni circostanza. Il tifoso dell’Inter ama la tradizione, la storia e il folklore che circonda la squadra.

VERSO SAN SIRO

ANTRO MAGAZINE Non i veri Ultras

Se c’è una vittoria, l’interista esulta con gioia. Se c’è una sconfitta, si sente personalmente responsabile della situazione e si impegna a fare di meglio la prossima volta. Il tifoso dell’Inter è una persona che ama la squadra in ogni sua sfaccettatura, e che spera sempre nel meglio. Sono pronti a seguire la squadra dalla tribuna, in qualsiasi altro luogo o situazione. Naturalmente, per loro, il luogo più importante è lo stadio di San Siro. San Siro è un luogo di leggenda, un luogo che ha visto la squadra raggiungere alcuni dei traguardi più significativi. È anche un luogo dove il tifoso dell’Inter può vivere la propria passione e gioire insieme ai propri compagni di tifo.

IRRIDUCIBILI

San Siro è un luogo di celebrazione della storia dell’Inter e dei suoi tifosi. È un luogo di tradizione, di lealtà e di passione. È un luogo dove i tifosi possono esprimere le proprie opinioni, dove possono godersi la partita e dove possono condividere le proprie emozioni con la squadra. I tifosi ultrà sono una parte fondamentale della vita del tifoso di calcio. Sono molto più di semplici fan. Sono un gruppo di persone che si uniscono per sostenere i loro team e trascorrere del tempo insieme ai loro amici. Si tratta di persone appassionate che vogliono vivere la loro passione al massimo. A differenza dei semplici tifosi, i tifosi ultrà sono più coinvolti nella vita della squadra. Si prendono cura della squadra, sostenendola con cori e tifo prima e durante le partite. I tifosi ultrà sono anche attivi nel partecipare a manifestazioni e nelle proteste. Sono impegnati a difendere i loro diritti e le loro identità, sostenendo la squadra e le cause che credono siano giuste.

Purtroppo, i tifosi ultrà sono anche noti per la violenza che spesso accompagna le loro manifestazioni. La violenza dei tifosi ultrà può assumere diverse forme, come aggressioni, scontri e anche atti di vandalismo.

TRA LA NEBBIA IL TIFOSO IN TEMPESTA @unsplash

Bauscia e filàr de la on’ortiga, l’è on

ANTRO MAGAZINE Non i veri Ultras

casciavit Barbacarl pènna l’è la pènna mesté»

NUMERO /0 2023
ANTRO MAGAZINE Non i veri Ultras

Oggi la rivalità tra le due tifoserie è una questione puramente di apparteneza a determinati colori, invece molti anni addietro, prima di notevoli cambiamenti socio-economici, a Milano così come in Italia, tali dissapori potevano contraddistinguersi anche per cause legate ad una classe sociale di appartenenza. Infatti fino agli anni 70’, a Milano, i tifosi nerazzuri venivano chiamati da quelli rossoneri ‘’bauscia’’, che in gergo milanese indica una persone piena di arie, i quali a loro volta apostrofavano quelli del Milan col termine ‘’casciavit’’, cacciavite. Questi semplici appellativi sono abbastanza esemplificativi di quella che si presume fosse l’estrazione sociale delle due tifoserie. Il tifo milanista, molto probabilmente, attingeva dalle periferie urbane, dalle case popolari di ringhiera, abitate da ferrovieri ed operai, che per motivi di lavoro adoperavano appunto il cacciavite, e che in parte erano anche immigrati. Gli interisti invece risiedevano prettamente in centro ed appartenevano alla medio-alta borghesia, rivendicando la loro autentica milanesità. Nei primi anni 60’ pure il celeberrimo giornalista sportivo Gianni Brera alimentò considerevolmente questa dicotomia tra ‘’bauscia’’ e ‘’casciavit’’, tra interisti borghesi e milanisti operai.

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LE STATISTICHE DEI TIFOSI MILANESI

ANTRO MAGAZINE Non i veri Ultras

Il tifoso interista è più fedele rispetto a quello milanista: va allo stadio in media più volte (oltre 20 volte per il 38% contro il 32%) ed è abituato ad andarci fn da piccolo (il 61% rispetto al 53% dei milanisti). Il milanista preferisce invece la compagnia (l’81% va allo stadio con gli amici rispetto al 79% degli interisti) e comunque quasi mai si reca allo stadio da solo (il 4% contro il 12% degli interisti); sceglie rispetto ai cugini la macchina, la moto e va a piedi mentre l’interista va di più con i mezzi pubblici. E’ di visioni più aperte: il 17% è infatti donna (rispetto al 9% degli interisti). Il milanista spende di più, sia nel mangiare e nel bere, che negli accessori tipici del tifoso (a partire dalle magliette per fnire ai cappellini), mentre il tifoso interista rimane più sognatore e “affamato” di vittorie: per vedere il tricolore sulla maglietta nerazzurra, sarebbe disposto a tutto, dal rinunciare alla ragazza (13%), alla vacanza (11%), ad un aumento di stipendio (10%), al piatto preferito (10%). Ma il tifoso interista è anche quello che porta più soldi alla città milanese: 20 euro a partita contro i 18 euro del milanista per andare e per mangiare alla partita, per l’oggettistica, ma anche per vedere la squadra al bar. Per un totale di oltre 109 milioni di euro all’anno (campionato e champions). Sono questi alcuni dei dati che emergono da una inchiesta della Camera di Commercio – attraverso il Lab MiM – effettuata a maggio 2003 su 1.000 tifosi. L’indotto. Per i trasporti per andare a vedere la partita gli interisti spendono oltre 1 milione e mezzo di euro (oltre 1.038.000 per il campionato e 550.000 per la Champions) contro poco più di 1 milione e quattrocento dei milanisti (935.000; 495.000). Per mangiare in occasione della partita i milanisti spendono di più (19.800.000 per il campionato e 10.500.000 per la Champions) degli interisti (19.650.000; 10.400.000). Ancora i milanisti in testa per l’abbigliamento e gli accssori (2.300.000 per il campionato, 2.850.000 per la Champions). Gli interisti invece spendono 2.890.000 e 1.450.000. Per vedere le partite al bar gli interisti investono quasi 20.000.000 (13.800.000 per il campionato e 6.200.000 per la Champions) contro i 6.850.000 dei milanisti per il campionato e i 9.900.000 per la Champions. L’indotto complessivo è pari a 109.000.000 di euro dei quali 56.000.000 dell’Inter e 53.000.000 del Milan. La spesa per mangiare è pari al 54% della spesa complessiva, seguito dal 34% per il bar, dall’8% per l’abbigliamento e dal 3% per i trasporti. Il proflo del tifoso interista. Il 38% degli interisti è andato nel corso dell’anno oltre 20 volte a S.Siro; il 29% tra le 10 e le 20 volte; il 28% tra 3 e 10; il 6% meno di tre volte. Oltre ad andare spesso allo stadio, gli interisti sono degli habitué fn dalla nascita: il 61% va allo stadio da quando era piccolo, mentre solo l’8% dall’ultimo anno. Si preferisce andare con gli amici (nel 79% dei casi); il 5% con parenti; mentre 1 interista su 10 (12%) va allo stadio da solo. Per quanto riguarda i mezzi di trasporto, 1 interista su 3 sceglie i mezzi pubblici (31%); il 61% la macchina; il 5% la moto; mentre solo 1 interista su 100 va in bicicletta. Se consideriamo però soltanto gli interisti non milanesi, la percentuale di chi usa la macchina scende al 53%, mentre cresce quella di chi usa mezzi pubblici (42%). Il 10% dei tifosi interisti ha meno di 18 anni (ma solo il 2% se si considerano gli interisti non milanesi); il 43% tra 18 e 30 anni (una percentuale che sale al 58% se consideriamo gli interisti non milanesi); il 26% è un trentenne; il 21% è un quarantenne; l’1% ha più di 50 anni. Nel 91% sono uomini (nell’86% se consideriamo gli interisti milanesi). Cosa non si fa per partecipare…Il 28% degli interisti rinuncerebbe ad uscire con una modella/o pur di non saltare una partita importante dell’Inter; il 14% ad un concerto del gruppo preferito; il 5% ad una cena con un personaggio famoso; il 36% non rinuncerebbe per nulla al mondo. I dati non sono molto differenti se consideriamo i milanisti: il 34% per una partita importante rinuncerebbe ad uscire con una modella/o; l’11% ad un concerto del gruppo preferito; il 4% ad una cena con un personaggio famoso; il 12% non rinuncerebbe per nulla al mondo. e soprattutto cosa non si fa per vincere. Per vincere uno scudetto l’interista si dimostra molto più “affamato” del milanista: solo il 10% degli interisti non rinuncerebbe infatti a niente per vincerlo (rispetto al 24% dei milanisti); l’11% rinuncerebbe per contro ad una vacanza (percentuale uguale ai milanisti); il 10% ad un aumento di stipendio (milanisti: 8%); il 10% al piatto preferito per 6 mesi (milanisti: 14%); il 6% agli alcolici per 6 mesi (milanisti: 8%); il 5% alle sigarette per 6 mesi (milanisti: 9%). Il 13% ad uscire con una ragazza/o per 6 mesi (se non si è sposati), rispetto al 4% dei milanisti. E poi c’è un 6% che rinuncerebbe addirittura a tutto pur di vedere il tricolore sulla maglia nerazzurra (milanisti: 3%).

SURVIVAL KIT DI UN ULTRA

Il kit di sopravvivenza di un tifoso è un insieme di oggetti essenziali che ogni appassionato di calcio dovrebbe avere sempre a portata di mano ad una partita. Con questo kit, i tifosi possono affrontare qualsiasi situazione durante una partita, dalla tensione agonistica a un pareggio insoddisfacente. A questo kit è doveroso aggiungere una dose extra di entusiasmo

ANTRO MAGAZINE Non i veri Ultras
UN’OCCHIATINA ALL’INTERNO NEL BAULETTO DELLO SCOOTER

BAULETTO DELLO SCOOTER

.Nequae destiandus, num estem. Nus nobit pe et vollaborem. Nequiam facient maximinis ressimusciis et qui blaborem ipsanda sequas ea voluptati sunt, cuptatet vit lautate ctionsequo id que et

PACCHETTO SIGARETTE

Il perfetto compagno per ogni appassionato di calcio: fatte per essere brandite con orgoglio

MEGAFONO

Trasformare gli spalti di San Siro in concerti coordinati è una missione e il megafono è l’oggetto che non può mai mancare per raggiungere tutti i tifosi per farli urlare all’unisono

il simbolo perfetto dell’amore incondizionato per la propria squadra e un modo divertente per mostrare il proprio supporto durante ogni partita

03. 01. 02. SCIARPA DEL TIFOSO 04.
SI, VIAGGIARE LUCIO BATTISTI 1977

LA

Stay PunK

A MILANO

MUSICA COME STRUMENTO DI RIBELLIONE, DALLA GRAN BRETAGNA CON FURORE È TUTTO UNO STUPORE

PROVOCAZIONE

Nato nella seconda metà degli anni Settanta in Inghilterra, il movimento punk ebbe una tale rilevanza da influenzare numerose forme d’arte e aspetti culturali di quel periodo, dalla letteratura fino al cinema. L’aggettivo “punk” fu originariamente utilizzato dalla critica musicale per descrivere la musica autoprodotta dei gruppi garage, che suonavano canzoni con accordi essenziali e componevano testi violenti. Queste band agli inizi degli anni Settanta crearono un circuito di distribuzione alternativa a quello mainstream, prediligendo le scene locali a quella nazionale, e rifiutando i canoni musicali imposti dalle culture dominanti. I giovani della working class inglese iniziarono a sostenere tenacemente l’etica anticonformista di questi artisti, fino a diventare il loro pubblico. Nacque così la subcultura punk, che fu un fenomeno talmente di massa da far diventare alcune garage band delle vere e proprie leggende della musica.

London calling to the faraway towns Now war is declared and battle come down London calling to the underworld Come out of the cupboard, you boys and girls London calling, now don’t look to us Phony Beatlemania has bitten the dust London calling, see we ain’t got no swing Except for the ring of the truncheon thing The ice age is coming, the sun’s zooming in Meltdown expected, the wheat is growing thin Engines stop running, but I have no fear ‘Cause London is drowning I live by the river London calling to the imitation zone Forget it, brother, you can go it alone London calling to the zombies of death Quit holding out and draw another breath London calling and I don’t want to shout But while we were talking, I saw you nodding out London calling, see we ain’t got no high Except for that one with the yellowy eye The ice age is coming, the sun’s zooming in Engines stop running, the wheat is growing thin A nuclear era, but I have no fear ‘Cause London is drowning I, I live by the river The ice age is coming, the sun’s zooming in Engines stop running, the wheat is growing thin A nuclear era, but I have no fear ‘Cause London is drowning I, I live by the river Now get this London calling, yes, I was there, too And you know what they said? Well, some of it was true London calling at the top of the dial And after all this, won’t you give me a smile? I never felt so much alike, alike, alike, alike London calling to the faraway towns Now war is declared and battle come down London calling to the underworld Come out of the cupboard, you boys and girls London calling, now don’t look to us Phony Beatlemania has bitten the dust London calling, see we ain’t got no swing Except for the ring of the truncheon thing The ice age is coming, the sun’s zooming in Meltdown expected, the wheat is growing thin Engines stop running, but I have no fear ‘Cause London is drowning I live by the river London calling to the imitation zone Forget it, brother, you can go it alone London calling to the zombies of death Quit holding out and draw another breath London calling and I don’t want to shout But while we were talking, I saw you nodding out London calling, see we ain’t got no high Except for that one with the yellowy eye The ice age is coming, the sun’s zooming in Engines stop running, the wheat is growing thin A nuclear era, but I have no fear ‘Cause London is drowning I, I live by the river The ice age is coming, the sun’s zooming in Engines stop running, the wheat is growing thin A nuclear era, but I have no fear ‘Cause London is drowning I, I live by the river Now get this London calling, yes, I was there, too And you know what they said? Well, some of it was true London calling at the top of the dial And after all this, won’t you give me a smile? I never felt so much alike, alike, alike, alike London calling to the faraway towns Now war is declared and battle .

Set fotografico ”punk style”

I punk rifiutavano qualsiasi forma di autoritarismo, di cultura e di controllo imposto dalla società, e si presentavano con uno stile che andava contro tutti i canoni della moda. L’abbigliamento punk era caratterizzato da vestiti strappati, catene al collo, piercing, tatuaggi, creste e ciuffi colorati. Indossavano anche abiti borghesi come la giacca e la cravatta, per poi ironicamente riempirli di spille da balia e borchie. Nessuna subcultura ha cercato con più cupa determinazione di staccarsi dal paesaggio dato per scontato delle forme normalizzate, e di proclamare così tanto il proprio analfabetismo spingendo la profanazione ad estremi così sensazionali

I punk teatralizzavano quello che per loro era la decadenza dell’Inghilterra e si presentavano come dei degenerati, per rappresentare la condizione atrofizzata in cui si trovava il paese. Tali proposizioni, per quanto bizzarramente siano state costruite, erano fuse in un linguaggio che era accessibile a tutti. Questo può spiegare il successo della subcultura punk, che divenne la voce di un’intera generazione che aveva voglia di urlare un intero agglomerato di problemi di quel periodo. Ma il caos ad ogni livello che portarono i punk nella società inglese fu possibile soltanto perché il loro stile era perfettamente ordinato, fatto di elementi coerenti che avevano dei significati ben precisi. Sarà questa la più grande contraddizione della subcultura punk, che nonostante ciò, incarnerà il più spettacolare rifiuto nei confronti della società che ci sia mai stato.

Il movimento punk apparve in Italia durante i primi anni Ottanta, sviluppandosi nelle città del nord e assumendo caratteri peculiari e locali molto lontani dalla matrice ideologica inglese. I primi punk italiani che emulavano lo stile britannico non furono molto compresi nel nostro paese, e soprattutto, non riuscirono ad imporsi come fenomeno subculturale. Fu allora che in Italia si sviluppò uno stile tutto nostrano: i “Punx”, che prediligevano il sottogenere del punk hardcore, rispetto al classico punk rock. I Punx avevano un abbigliamento meno provocatorio rispetto ai punk inglesi, ma provenivano anche loro dalle fasce più povere e disagiate della popolazione. La subcultura punx si sviluppo nei centri sociali di tutta Italia, e si distinse per il suo impegno politico e le sue lotte contro il capitalismo.

GESTO *FUCK*
FOTO DI RAGAZZI A SERATE PUNK NEL LOCALE “DIRTY

No future

I giovani spesso incarnano l’intolleranza verso lo status quo, ma nessuna sottocultura più del punk ha espresso in modo tanto radicale questo spirito di feroce ribellione. “No future” cantavano i Sex Pistols. Queste due parole sarebbero diventate un manifesto nichilista per l’intero movimento, anche se “no past” sarebbe stato forse più corretto, dato che il punk negava sia le idee precedenti sia quelle dominanti, puntando a qualcosa di nuovo, autoprodotto e spesso scioccante.

In termini di stile, il punk fu il progenitore della moda fai da te, intesa più come strumento di autespressione che necessita. Questo qualsiasi cosa.

Erano sufficienti per formare una band.

Autoespressione pro spero nell’arte gratica, spesso satirica, nelle fanzine e nella letteratura punk, ma anche nella musica low fi e nel suono incendiario.

Ripetitivo e aggressivo delle chitarre. Per la stra grande maggioranza dei punk.

Questa idea si concretizzava in una moda progettata e prodotta in casa: i vestiti venivano strappati

e riassembati.de mode precedenti venivano scandagliate e abbinate fra loro per creare nuovi look. Vivienne Westwood e Malcolm Mclaren fecero da apripista, nel 1971, disegnando abiti per il loro negozio di Kings Road, a Londra (“Let It Rock”, che nel 1974 prese il nome di “Sex”), ma erano parte di una scena più vasta. Il punk era infatti un filosofico e artistico intrinsecamente giovanile, ma anche un genere musicale e una moda dall’approccio aggressivo e polemico. Aggressiva, la moda lo fu di certo.

Le t as c he un m on d o P ara

I punk amano esprimere la propria individualità con abbigliamento e comportamento estremo e provocatorio. Spesso si riconoscono per i loro abiti stravaganti, i tatuaggi, la musica, le bandiere, i piercing, la libertà di parola e l’espressione di idee controcorrente, liberi, spensierati, e incazzati con la società. I punk vivono la vita infrangendo una regola alla volta, perchè essere punk è uno stile di vita.

Un must have per i punk, altrimenti come si sorreggono quelle maxi creste È sempre il momento giusto per una rialzatina

GEL CAPELLI 01. SCOPRIAMO COSA CI NASCONDONO ALL’INTERNO DEI LORO ZAINI PUNK

Lasciare il segno è importante, anche diffondere la propria mentalità.

Pronta all’uso per scrivere anarchia su qualche muro

Se ho voglia me la metto dopo, un oggetto immancabile per intimorire le persone

Perchè pagare il doppio al bar, se al Carrefour costano solo 1,20 Questa è la colazione dei campioni

In condizioni discutibili, tenuto in tasca fin dalla terza media, un fascino antico, ma rovinato “FA PUNK”

BOMBOLETTA ROSSA 02. BIRRE 03. PORTAFOGLIO 04. COLLANA BORCHIATA 05.
RAGAZZO PUNK CHE MOSTRA IL DITO MEDIO

A GUY WALKS UP TO ME AND ASKS “WHAT’S PUNK ” SO I KICK OVER A GARBAGE CAN AND SAY “THAT’S PUNK!” SO HE KICKS OVER A GARBAGE CAN AND SAYS “THAT’S PUNK ” AND I SAY “NO, THAT’S TRENDY!”

BILLIE JOE ARMSTRONG

FOTO NELLA QUALE UN UOMO RIPRENDE DEI RAGAZZI

WATTIE BUCHAN

Wattie Buchan è considerato colui che ha lanciato quella che viene considerata l’ormai tradizionale

fgura del punk con la cresta colorata

fgura del punk con la cresta colorata

Il punk è filosofia, moda e soprattutto musica...Molte canzoni sono apparentemente semplici, frutto di pochi accordi, d’altra parte il messaggio di rottura è il protagonista della performance ancor più delle note.

Il desiderio di fare tabula rasa ha contraddistinto la nascita della cultura e della musica punk che rifiuta schemi e canoni costrittivi della creatività. Non è, pertanto, semplice definire la musica punk, sebbene sia possibile rintracciare alcune caratteristiche comuni ai maggiori gruppi di “vagabondi”.

RIBELLIONE, BORCHIE, NICHILISMO, SONORITÀ INEDITE, CIOCCHE DI CAPELLI COLORATE. WATTIE BUCHAN DURANTE I SUOI CONCERTI Alcuni ragazzi in abiti punk che chiedono soldi per la droga

Scusate per il

PUNK

BLITZKRIEG BOP RAMONES 1976

What is your secret

Abbiamo chiesto a Milano di scrivere su carta qualcosa che non ha mai detto ad altavoce. Questa è una piccola collezione di SEGRETI ANONIMI di sconosciuti passanti per Milano. Questo esperimento sociale dimostra che ognuno ha una propria storia da raccontare, anche una città così vasta e caotica come il capoluogo lombardo.

Contribuisci al nostro progetto e scrivi anche tu un piccolo segreto che non hai mai detto a nessuno ad altavoce.

Ho S empr E

A mi L ano S to è U n p O sto da da A po L i D i, S tra N ier A . Milano Parl A poc O , n s E m B r A ch E no A N e S sun O , m

ANTRO MAGAZINE

p E ns A t O C he to B e N e, c H e da c O m B att E n T i, un A l E gi O n E

Milano mi s O m I gli A . n O n H a t E mp O , no N si affezioni A no N è c O sì

NUMERO 00 2023

DIRETTORE RESPONSABILE

Martina Zatta martina.zatta@ied.edu

DIREZIONE CREATIVA

Gaia De Tata gaia.detata@ied.edu

REDAZIONE Alice Soldi gaia.detata@ied.edu

GRAFICA Michela Coccimiglio michela.coccimiglio@ied.edu

Gaia De Tata gaia.detata@ied.edu

Alice Soldi alice.soldi@ied.edu

Martina Zatta martina.zatta@ied.edu

COLLABORATORI

Mauro Santella, Alessandro Fedrigucci, @MilanoBellaDaDio, @UnderMilano, @Sciuraglam INFO @ info@antromagazine.com

POSTA ELETTRONICA nome@antromagazine.com

PUBBLICATO DA ANTRO PUBBLICATION AND MEDIA ANTRO via A. Sciesa, 4 Milano, MI 20135 Italia STAMPATO DA SEF SRL DISTRIBUITO DA Istituto Europeo di Design IED - Milano Graphic Design

ANTRO PLAYLIST

I SSUE #00 - MILANO

Milano attraverso le persone e luoghi che trasformano la città. Un percorso aperto, un luogo di incontro tra istanze diverse, un cammino sorprendente tra passato presente e futuro di Milano. Il cammino passa attraverso delle identità come: imprenditori, borseggiatrici, sciure, maranza, ultras e punk.

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