Auguri di un Santo Natale

Periodico a divulgazione interna finalizzata al confronto e all’attività ricreativa e di gruppo della casa di riposo di Sommariva del Bosco. Realizzato a cura degli ospiti ed operatori della struttura.
…. Nuova Amministrazione …. Nuovi Obiettivi ….
Armonia, collaborazione, sorrisi, gentilezza e ritrovarsi insieme in allegria è quello che ci impegniamo a portare nella Casa di Riposo.
Nonostante i nostri limiti, le restrizioni e, ahimè, anche ristrettezze causate dalla pandemia che hanno segnato profondamente tutti noi cerchiamo di dare un nuovo impulso alle attività con spirito di servizio e sacrificio.
Prima di tutto si vuole esprimere un sentimento di ringraziamento e gratitudine per tutto quello che gli Operatori (assistenziali, addetti alla cucina, pulizie ed altre professionalità che operano all’interno dell’Ente) hanno fatto nei momenti difficili anche del recente passato tralasciando, a volte, la sfera privata e per il benessere degli Ospiti dimostrando professionalità, spirito di sacrificio e anche di puro volontariato, unitamente alle tante proposte e suggerimenti dati per migliorare la qualità di vita all’interno della struttura, confrontandosi e condividendo tutte le iniziative dell’Amministrazione
Un grazie particolare agli Ospiti e loro Familiari per aver accettato con pazienza tutte le limitazioni e vincoli imposti dal periodo e magari …. da noi non condivisi … ma ai quali dovevamo attenerci. Un grazie, inoltre, a tutti coloro che hanno sostenuto, specie ultimamente, le diverse iniziative della Casa di Riposo ed in particolare:
- L’Associazione Amici degli Anziani sempre presente in ogni attività e difficilmente realizzabili senza il loro prezioso contributo a volte anche di natura economica;
- l’Amministrazione Comunale che ha sempre supportato l’Ente nelle diverse iniziative mettendo a disposizione risorse umane ed economiche;
- A privati cittadini o ditte che non hanno mai lasciato mancare un loro contributo per l’acquisto di materiale destinato a migliorare la qualità di vita degli Ospiti. Infine un sentito ringraziamento, in particolare nella figura della Coordinatrice, alla Cooperativa Nuova Assistenza che ha sempre collaborato e sostenuto anche economicamente le iniziative dell’Ente. Con questi piccoli pensieri si vuole augurare a Tutti un Sereno Natale e Felice Anno Nuovo.
A fine novembre si è iniziato a realizzare i presepi nei tre saloni della residenza. Dopo aver recuperato il materiale nei magazzini, con gli ospiti si è iniziato a tirare fuori dalle scatole impolverate le statuine che rappresentano i diversi personaggi e gli animali. Questo è stato un momento in cui, si legge sul volto degli anziani la meraviglia: emergono i ricordi, quando da bambini si realizzava presso le proprie abitazioni questo rito, e la preparazione iniziava con la ricerca del muschio, che si andava a raccogliere sui sassi, lungo canali e ruscelli. Si e’ poi iniziato a stendere la carta del prato e fissato alle pareti il cielo notturno blu scuro punteggiato di stelle d’argento. Successivamente abbiamo collocato in un angolo la capanna, ma il momento più toccante è stato quando gli ospiti hanno cercato, rovistando negli scatoloni, le statuine che sentivano più vive nella memoria e più affini alla loro esperienza di vita: il falegname, il fornaio, l’oste, il pastore... La scelta delle pecore è stata l’occasione da parte di alcuni, di raccontare quando da ragazzi si conducevano gli ovini al pascolo e si realizzavano i formaggi. Per altri è stata l’occasione per narrare quando le scorie della combustione della stufa venivano collocate nel presepio per creare paesaggi irregolari. L’allestimento del presepio permette di far riemergere ricordi legati al passato e di ravvivare emozioni sopite. Con pochi tocchi semplici si è evocato un grande evento, un mondo antico, un paesaggio profondamente significativo: UNA MAGIA IRRESISTIBILE.
Il presepio indica un preciso stile di vita, una precisa pedagogia.
Tutto tace. La mezzanotte avvolge ogni cosa. Nel silenzio risplende sempre qualcosa. La pedagogia del silenzio è pedagogia eterna: tutti i grandi spiriti sono maturati in esso. Gandhi, nonostante le molteplici attività, riusciva a restare fedele al silenzio settimanale del lunedì. Chi non abita il silenzio, non sa più chi è, cosa fa, dove va…
Un padre e una madre protesi, anima e corpo, verso il bambino: lo accarezzano con gli occhi e con le mani. Persino gli animali, secondo la tradizione, partecipano all’amore.
Prezioso presepio che ricorda che non si vive di soli ragionamenti e di sola meccanica.
E’ un bambino che nasce in una stalla e non in una reggia.
I pastori portano regali, i magi offrono omaggi. Qui tocchiamo uno dei caratteri più profondi della pedagogia del presepio: la pedagogia del dono. Il dono educa, più di ogni altra cosa. Psicologi sostengono che il narcisismo è la morte dell’anima: se l’uomo vuole realizzarsi, deve uscire dal proprio guscio ed aprirsi all’altro…
Natale è sotto il segno della gioia. Tristezza e noia stanno all’opposto di ogni educazione. Subito dopo aver provato il gusto del latte, il bambino, per poter vivere, ha bisogno che qualcuno gli faccia provare il gusto della vita.
ECCO IL PRESEPIO: UNA STRAORDINARIA RAPPRESENTAZIONE DELL’ARTE DI EDUCARE.
Ottima riuscita per la “merenda sinoira” di mercoledì 14 settembre a base di pizza ed anguria organizzata nel giardino interno, nonostante le bizzarrie del tempo che ha fatto modificare numerose volte i programmi degli organizzatori. La partecipazione dei Familiari per condividere un momento di allegria è stata di gran lunga superiore a tutte le nostre aspettative e per questo molto apprezzata.
Grazie alla collaborazione dei Familiari e di tutti i partecipanti per il rispetto delle regole che ancora ci vincolano, l’occasione di incontro si è svolta in serenità. I Familiari hanno molto apprezzato l’iniziativa della Fondazione resa possibile anche dal contributo di privati, operatori della Struttura e dell’ Associazione Amici degli Anziani.
Dopo tante restrizioni … si voleva condividere un momento di allegria tra Ospiti e loro Familiari davanti ad un trancio di pizza ... senza troppe pretese!
Un grazie a chi ha reso possibile l’evento sia economicamente che materialmente per l’attività svolta, in particolare ai numerosi partecipanti dell’Associazione Amici degli Anziani che ha reso un servizio celere, eccellente ed apprezzato così come a tutti gli Operatori che hanno svolto un’attenta “sorveglianza” verso gli Ospiti e dato disponibilità ai Familiari per ogni loro necessità e, ultimo ma non ultimo, l’artefice delle preparazioni che, con grande disponibilità e maestria, ha preparato ottime pizze “sfornate” direttamente dal forno appositamente installato nel giardino. Alla “pizzata” erano anche presenti Rappresentanti dell’Amministrazione Comunale, disponibile alle necessità per una buona riuscita, il Parroco e Don Bruno i quali ultimi hanno contribuito con un breve momento religioso.
La Fondazione ringrazia tutti coloro che si sono resi disponibili all’iniziativa che …. secondo quanto manifestato dagli Ospiti e Familiari è stata molto apprezzata e …… riuscitissima…. con la proposta … visto l’avvicinarsi della brutta stagione ... di ripeterla con una polentata condita con ……
Scusandoci per eventuali disattenzioni o imperfezioni….
Grazie a tutti
L’AMMINISTRAZIONE
Lunedì 5 settembre 2022 il Rotary Club Bra (grazie ai fondi USAID) ha consegnato un secondo prezioso concentratore di ossigeno alla Casa di Riposo di Sommariva del Bosco alla presenza del Presidente R.C. Bra Beppe Sordo, della past president Daniela Franco, del Segretario Federico Dellarossa e del Socio Dott. Camillo Scimone, il quale ultimo ha sottolineato la professionalità e l’umanità dimostrata dal Presidente Giovanni Santomauro e dai suoi generosi collaboratori nell’assistere i pazienti ricoverati nella struttura. Il Presidente Giovanni Santomauro ha sottolineato l’utilità incredibile che tali concentratori hanno nella gestione di Ospiti spesso con problemi respiratori. Infine considerati gli ottimi rapporti con il Rotary, sempre attento alle nostre esigenze, si è avanzata la richiesta per la donazione di due defibrillatori semiautomatici o automatici (DAE) per garantire ulteriormente gli Ospiti, categoria di persone particolarmente fragili per età e per il fatto che nella maggior parte dei casi hanno una condizione di salute caratterizzata da pluripatologia cronica e, pertanto, soggetti a rischio, considerato che la dotazione del defibrillatore è uno strumento necessario destinato ad essere usato nel tempo e indispensabile per salvare la vita stessa dell’anziano fragile. L’utilizzo del defibrillatore permette di agire in maniera tempestiva con l’obiettivo di salvare una vita umana in caso di arresto cardiaco o da fibrillazione ventricolare, anche perché il defibrillatore semiautomatico o automatico rileva automaticamente se è necessario o meno erogare una scarica elettrica al cuore del paziente. Quale strumento per la salvaguardia di tutti gli organi, specie per il cervello, il defibrillatore semiautomatico o automatico è in grado di riconoscere automaticamente il ritmo cardiaco e di indicare se è necessaria o meno la defibrillazione e se necessaria seleziona sempre in modo automatico il livello di energia necessaria, fornendo infine ai soccorritori le istruzioni vocali su quando e come agire. Il compito dell’operatore consiste nel controllare che l’operazione avvenga in sicurezza per la vittima, per gli operatori ed i presenti ed eventualmente nell’erogare la scarica, se consigliata, attraverso il pulsante apposito.
Autunno e castagne: un binomio tradizionale e gustoso per la Casa di Riposo; un modo per salutare l’arrivo dell’autunno e stare insieme in allegria con caldarroste, dolci tipici e musica dal vivo, per trascorrere una giornata interamente dedicata al divertimento in compagnia.
Come promesso dopo la riuscitissima esperienza della “Pizza di fine estate”, mercoledì 30 novembre si è organizzata su indicazione degli Ospiti, anziché una polentata (servita in struttura ogni martedì del periodo autunnale/invernale), una castagnata nella struttura. Nel rispetto delle vigenti disposizioni in materia di prevenzione del Covid gli Ospiti hanno avuto la possibilità di guardare dalle finestre la preparazione delle caldarroste respirando un tanto atteso “profumo di normalità” e di … ”vecchi sapori”. Le castagne, precedute in tutti gli ambienti da un gustosissimo profumo di vecchie tradizioni, sono giunte nel reparto pronte per essere immediatamente gustate insieme ad altre prelibatezze. Gli operatori ed i volontari hanno provveduto a pulire le castagne per essere pronte ad una degustazione diretta ed… ancora calda.
E’ stato acceso un bel braciere per cuocere le caldarroste alla maniera di un tempo, sono stati serviti dolci e castagnaccio preparati dalle brave cuoche e sono state ascoltate e apprezzate
belle canzoni annunciate da una Ospite che si rende sempre disponibile a vestire i panni della presentatrice ed eseguite da un operatore della struttura accompagnato dai familiari che ultimamente non fa mai mancare la sua presenza e trascina ospiti ed operatori in cori festosi e ballate...
La preparazione della Castagnata ha richiesto molto impegno … specie per gli imprevisti della nottata precedente la castagnata con …. la irreperibilità delle castagne, poi reperite grazie alla disponibilità dell’Amministrazione che si è prodigata nella ricerca durante la mattinata. Grazie a tutti gli operatori che si sono resi disponibili ed ai volontari dell’Associazione Amici degli Anziani. L’evento è stata un’ottima occasione per rivivere momenti di socialità, che negli ultimi due anni sono stati particolarmente rari. La festa è stata un vero successo Un grazie particolare all’Amministrazione che ha instaurato un diverso approccio con gli anziani e un metodo di condivisione con gli Operatori e Volontari che ha permesso una nuova confidenza e di vivere esperienze che ti fanno crescere e ti fanno vivere l’esistenza in un’ottica molto diversa. … alla prossima … avventura ….
L’allungamento dell’età media della popolazione è sotto gli occhi di tutti, enfatizzato dai media, definito dalle statistiche, constatato nella nostra vita personale e familiare.
Non siamo abituati a pensare agli anziani in questi termini. Eppure affrontare questo cambiamento può rendere il restante tempo della loro vita un tempo piacevole, degno di essere vissuto.
È innegabile che si sia più longevi ma è altrettanto evidente che le condizioni psicofisiche con cui si invecchia siano spesso difficili. Questo pone molte famiglie e talvolta l’anziano stesso di fronte ad una scelta: quella di chiedere il ricovero in una Casa di Riposo, talvolta per iniziativa dei figli talvolta per richiesta degli stessi anziani quando ancora in grado di decidere della propria vita. Quello che ci chiediamo e chiediamo ai nostri lettori è se la vita in una struttura è una vita ancora desiderabile, se è una condizione in cui vorremmo pensare i nostri cari.
Certamente quando si giunge a questa scelta gli anziani hanno condizioni di malattia importanti, perdita di autosufficienza. Sono in un momento critico. Dalla capacità/possibilità di accettare questa situazione dipende la serenità dei loro ultimi anni di vita.
Che cosa può aiutarli in questo difficile compito? Un elemento importante è dato dall’ospitalità che viene offerta, dalla qualità del trattamento da parte del personale, dall’atmosfera che si respira nella struttura. È fondamentale la collaborazione tra familiari e operatori nel supportare l’ospite in questa transizione che è complessa e che richiede tempo. I suggerimenti dei familiari, la loro conoscenza del congiunto se espressi in modo costruttivo rappresentano un prezioso contributo. Al contrario il dubbio continuo, le critiche nei confronti del personale e di tutta l’organizzazione creano un clima di reciproca diffidenza che difficilmente potrà supportare il proprio caro.
È necessario in ogni caso il coinvolgimento dell’ospite per il buon esito del suo inserimento ma è altrettanto fondamentale la capacità da parte di operatori e familiari di prendere atto della nuova situazione dell’anziano che non sempre riesce ad accettarla. Il periodo iniziale è quello più complesso. L’anziano si trova a vivere un vero e proprio lutto, ha lasciato la propria casa densa di ricordi, costruita con il proprio lavoro, le proprie abitudini, i propri oggetti. Inoltre, si trova dopo una vita in cui si è autodeterminato ad essere in tutto determinato dalle scelte di altri. In ogni collettività necessariamente gli orari e le procedure sono definiti. Tutto è stabilito da altri. Non è semplice.
I vantaggi che una soluzione di questo tipo offre dal punto di vista sanitario per l’anziano e per i propri cari sono evidenti: il monitoraggio delle condizioni di salute fisica viene effettuato da personale qualificato più volte al giorno, un qualsiasi malore improvviso viene immediatamente intercettato. Ciononostante permangono i dubbi su come aiutare gli ospiti e i loro familiari a essere più sereni.
La struttura offre un supporto psicologico sia agli anziani che ai congiunti.
La pandemia ha inferto una ferita profonda al tessuto relazionale degli ospiti delle strutture. Non c’erano alternative ma è stato molto difficile e sofferto sia per gli anziani, che non hanno più potuto vedere i propri cari anche per tempi prolungati, che per il personale. Pur se non partecipato all’esterno, gli operatori nella fase iniziale della pandemia hanno vissuto turni massacranti dal punto di vista lavorativo, il timore di contagiare i propri cari, adottare procedure di utilizzo dei dispositivi di protezione (mascherine, camici monouso, guanti, ecc), allora non pienamente conosciute, nelle modalità che si sono rivelate utili per contrastare la diffusione del virus.
Queste ferite restano anche oggi in cui stiamo imparando a convivere con la pandemia e a tornare cautamente alla normalità.
Si osservano ottimi risultati quando attraverso le attività di animazione e riabilitative si riesce a facilitare la nascita di rapporti di amicizia tra gli ospiti. Abbiamo assistito molte volte al nascere di amicizie profonde, che rappresentano un supporto prezioso nella condivisione di questa situazione. Molto importante è il contributo della comunità in cui la struttura sorge.
Nel caso della nostra Casa di Riposo i volontari garantiscono un aiuto preziosissimo: nello svolgimento delle visite, nell’organizzazione della S. Messa, nella ripresa di alcuni momenti di socializzazione (la Festa di Fine Estate e la castagnata).
In ogni caso, crediamo che la Casa di Riposo possa essere un luogo prezioso in cui trascorrere gli ultimi anni della propria vita quando possono diminuire le condizioni per una vita autonoma. È però necessario il contributo di tutti: dell’Amministrazione, degli operatori tutti e soprattutto dei familiari e dell’anziano, che va rispettato nei propri tempi e per quanto ha vissuto finora.
In riferimento al contributo regionale di euro 600,00, a favore delle persone non autosufficienti, dall’incontro con l’Assessore alle Politiche Sociali e all’Integrazione Socio-sanitaria della Regione Piemonte, dott. Marrone, richiesto dall’Associazione Provinciale Cuneese Case di Riposo Pubbliche e Private, dalla Diaconia Valdese e dal Vescovo di Alba e tenutosi il 5 dicembre u.s., emerge quanto segue.
I voucher sono previsti per tutti gli ospiti residenziali non in regime di convenzione, che abbiano superato i 65 anni di età, (ma anche a disabili o famiglie con minori, quindi si abbassa ancora la disponibilità economica). Lo stanziamento delle risorse non sarà poi impiegato solo sulla residenzialità, ma anche sulla domiciliarità, per quelle strutture che hanno già progetti attivi di presa in carico.
Requisiti per accedere al voucher:
• ISEE sanitario 2021 inferiore ai 50.000 euro. Nel computo entreranno i redditi di tutti i componenti presenti sullo stato di famiglia;
• Valutazione UVG: verrà considerata solo la parte sociale (punteggio di almeno 7 per accedere).
Presentazione delle domande:
• Verrà implementata la Piattaforma CSI, per questo verrà chiesto alle case di riposo di caricare la richiesta.
Il voucher, se sarà riconosciuto, sarà retroattivo dal gennaio 2023.
Ci sono i fondi sufficienti a coprire due anni, ma il progetto, che potrà essere soggetto a rimodulazioni o cambiamenti, durerà 7 anni, grazie a finanziamenti europei (fatto salvo esaurimento dei fondi).
Modalità di erogazione: Sconto in fattura.
Non saranno, quindi, le famiglie a ricevere denaro sul loro conto corrente, ma gli ospiti avranno diritto a ricevere uno sconto in fattura, sulla retta applicata dalle case di riposo. Le case di riposo riceveranno poi un rimborso.
http://www.casariposo-sommarivabosco.org/
Periodicamente vi verrà inviata una newsletter che vi aggiornerà su alcuni aspetti quotidiani della vita in struttura. È uno strumento che vuole rendere partecipi parenti ed amici degli Ospiti della vita che scorre tra le nostre mura nonostante il difficile frangente che ci troviamo a vivere. È un desiderio condiviso quello di cercare di essere e sentirci vicini.