CAPRARICA
cittĂ resiliente
Documento Programmatico di Rigenerazione Urbana
INDICE 1. IL DOCUMENTO PROGRAMMATICO: PRIMO PASSO VERSO LA RIGENERAZIONE URBANA
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2. IL QUADRO CONOSCITIVO
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2.1 Il territorio comunale 2.2 Le infrastrutture 2.3 Il contesto ambientale e il patrimonio naturale 2.4 Il contesto storico e il patrimonio culturale 2.5 La dimensione demografica e le caratteristiche strutturali della popolazione 2.6 Il contrasto all’esclusione sociale 2.7 Il sistema economico locale 3. ANALISI DEL SISTEMA INSEDIATIVO URBANO E DELLA PIANIFICAZIONE URBANISTICA
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3.1 Il sistema insediativo urbano e le fasi dello sviluppo 3.2. La pianificazione urbanistica attuale 3.3 Il dissesto idrogeologico 4. LA RIGENERAZIONE URBANA
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4.1 L’idea guida della rigenerazione 4.2 Obiettivi di riqualificazione urbana, inclusione sociale e sviluppo economico 4.3 Gli ambiti territoriali da sottoporre a Programmi Integrati di Rigenerazione Urbana
4.3.1 Le definizione dell’ambito
4.3.2 Ambito 1 | Città storia
4.3.3 Ambito 2 | Città di frangia
4.3.4 Analisi delle potenzialità e delle risorse degli Ambiti 1 e 2
4.4 Le politiche pubbliche, in particolare abitative, urbanistiche, paesaggistico-ambientali, culturali, socio-sanitarie, occupazionali,
Città di Caprarica di Lecce Sindaco Avv. Paolo Greco Responsabile U.T.C. Geom. Renato Innocente Redazione Documento a cura di: MARGINE | Architettura, Paesaggio e Pianificazione Arch. Giulio Ciccarese Arch. Valentina Pontieri Collaboratori: Arch. Giulia Marzocchi Giugno 2017
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formative e di sviluppo, che concorrono al conseguimento degli obiettivi dei programmi integrati di rigenerazione urbana 4.5 Il processo partecipato con la cittadinanza 4.6 I Programmi integrati di Rigenerazione Urbana 4.7 Le iniziative per assicurare la partecipazione civica e il coinvolgimento di altri enti e delle forze sociali, economiche e culturali alla elaborazione e attuazione dei programmi 4.8 I criteri per valutare la fattibilità dei programmi 4.9 I soggetti pubblici che si ritiene utile coinvolgere nella elaborazione, attuazione e gestione dei programmi integrati di rigenerazione urbana e le modalità di selezione dei soggetti privati
5. LE PROPOSTE DI INTERVENTO PER LA RIGENERAZIONE URBANA
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INTRODUZIONE
Caprarica, una città resiliente è il racconto del processo di Rigenerazione Urbana messo in atto da una comunità nel proprio spazio dell’abitare e del vivere privato e collettivo. Col passare del tempo, il valore della rigenerazione urbana basata sul recupero sostenibile e sul rinnovamento dell’esistente è stata riconosciuta a tutti i livelli, tanto che negli ultimi anni la rigenerazione urbana ha trovato un suo ruolo anche all’interno degli strumenti di pianificazione a disposizione dei territori. Per rigenerazione urbana non si intende una serie precisa e determinata di azioni finalizzate alla trasformazione di uno spazio, ma piuttosto una serie di obiettivi e strategie da perseguire per individuare una visione di sviluppo per il futuro di una comunità, sulla base di processi di ascolto e osservazione critica. La natura del Documento Programmatico per la Rigenerazione Urbana è quella di uno strumento flessibile, in grado di fornire una serie di indicazioni e porre dei margini di azione, senza mai entrare nella scala del dettaglio. In definitiva il D.P.R.U. non sostituisce gli strumenti di pianificazione esistenti e, piuttosto, aggiunge nuovo valore definendo una serie di strategie che vengono sviluppate sulla base di processi di pianificazione virtuosi, come la partecipazione attiva della popolazione e, in particolare, la flessibilità della programmazione. Le esperienze prodotte negli ultimi dieci anni nel campo della rigenerazione urbana e della progettazione partecipata hanno dimostrato come, per quanto importante e fondamentale, la partecipazione dei cittadini alle decisioni della pianificazione - seppur opportunamente filtrata - non sia uno strumento sufficiente a garantire una progettazione attenta alle esigenze e capace di colmare le urgenze. É infatti necessario associare un processo di ‘osservazione gentile’ delle pratiche d’uso dello spazio in atto in uno specifico luogo: è fondamentale che il progettista si ponga della condizione d’essere un attento e scrupoloso osservatore di tutte le dinamiche, in particolare quelle spontanee, che una comunità mette in atto con il fine di “fare città” nel modo più essenziale.
un certo senso più profondo. L’intenzione alla base di questo testo è, infatti, non limitarsi a prendere coscienza della complessa e intricata struttura morfologica ma, piuttosto, cercare di comprendere quali siano state le dinamiche che hanno portato alla sua specifica conformazione attuale, cercando di calare ogni volta il ragionamento progettuale all’interno della dimensione reale. Da questo processo sono emersi diversi lati dell’identità di Caprarica che sono tutti, in diverse misure, legati alla sua storia recente, caratterizzata da un’espansione incontrollata che sembra avere conservato, nonostante le veloci trasformazioni urbane e culturali dell’era globale, la connotazione intrinseca di borgo rurale. Questa condizione, che si manifesta in diversi aspetti della vita pubblica, è stata fondamentale per concepire una visione di Caprarica intesa come La Città Resiliente. Il termine “resiliente” è qui inteso in tutte le sue sfaccettature: quelle negative, legate allo stato del vivere la città, e soprattutto quelle positive, intese come una serie di pratiche non convenzionali che hanno prodotto, ad oggi, una complessa varietà di situazioni urbane che si interfacciano dando vita ad un grande potenziale latente capace di resistere alle trasformazioni sociali ed economiche. Si tratta del potenziale che risiede nella sua diversità (intesa, in questo senso, sia come diversità della struttura urbana che di quella sociale), amplificata da un paradosso che si riassume nei vantaggi di una crescita non pianificata che trova nel sistema delle connessioni, e quindi nella strada, un fondamentale strumento relazionale. L’intento di questo documento programmatico è, in definitiva, quello di innescare in questi luoghi la possibilità di rinnovarsi reinterpretando i propri spazi ed elementi sotto-utilizzati per costruire reti e risorse, moltiplicando le occasioni di crescita culturale, sociale ed economica secondo i principi dello sviluppo urbano autosostenibile. Con la sua natura pianeggiante, priva di ostacoli naturali e la struttura complessa ed intricata, Caprarica offre notevoli opportunità di creazione di spazi comuni e di riattivazione di luoghi pubblici mal progettati e scarsamente valorizzati o più in generale di tutte quelle aree sottoposte a una crescente esclusione sociale e urbana, caratteristiche rese ancora più evidenti dalla crisi economica globale.
Questa pratica, apparentemente semplice, ci mette davanti alla necessità di capire un luogo sotto diversi punti di vista, come la conformazione geo-climatica, la situazione politico-economica o i processi storici. Da essa deriva quindi una diversa impostazione metodologica attraverso la quale si è cercato di interpretare l’intero territorio comunale, contestualizzandolo all’interno di dinamiche urbane che caratterizzano la provincia italiana e i modi dell’abitare ai quali questa è oggi associata. Il D.P.R.U. di Caprarica è stato un’occasione importante per imparare a guardare a questo luogo attraverso uno sguardo più complesso, in
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1. IL DOCUMENTO PROGRAMMATICO: PRIMO PASSO VERSO LA RIGENERAZIONE URBANA
La fonte normativa del Documento Programmatico per la Rigenerazione è la Legge Regionale 21/2008 “Norme sulla rigenerazione urbana”. La Legge promuove la “rigenerazione di parti di città e sistemi urbani” per migliorare le condizioni urbanistiche, abitative, socio-economiche, ambientali e culturali degli insediamenti umani mediante nuovi strumenti di intervento, i “Programmi di Rigenerazione Urbana”, elaborati con il coinvolgimento degli abitanti e dei soggetti pubblici e privati interessati. Le aree d’intervento prioritariamente considerate dalla legge sono i contesti urbani periferici e marginali interessati da carenza di attrezzature e servizi, degrado degli edifici e degli spazi aperti e processi di esclusione sociale, […] i contesti urbani storici interessati da degrado del patrimonio edilizio e degli spazi pubblici e da disagio sociale […] da processi di sostituzione sociale e fenomeni di terziarizzazione; le aree dismesse, parzialmente utilizzate e degradate. (art. 1, comma 2). Gli strumenti individuati dalla Legge sono i Programmi integrati di rigenerazione urbana (PIRU), i quali prevedono un insieme coordinato di interventi in grado di affrontare in modo integrato problemi di degrado fisico e disagio socioeconomico che, in relazione alle specificità del contesto interessato, includono: la riqualificazione dell’ambiente costruito […]; la riorganizzazione dell’assetto urbanistico […]; il contrasto dell’esclusione sociale degli abitanti […]; il risanamento dell’ambiente urbano […]. (art. 2, comma 1). I Programmi assumono gli effetti di strumenti urbanistici esecutivi e devono interessare ambiti territoriali totalmente o prevalentemente edificati […]. I programmi non possono comportare varianti urbanistiche per trasformare in aree edificabili aree a destinazione agricola, […], fatta eccezione per quelle contigue necessarie alla realizzazione di verde e servizi pubblici nella misura massima del 5 per cento della superficie complessiva dell’area d’intervento. (art. 2, comma 3). Il Programma riguarda prioritariamente: 1. il recupero, la ristrutturazione edilizia e la ristrutturazione urbanistica di immobili destinati o da destinare alla residenza, con particolare riguardo all’edilizia residenziale sociale […]; 2. la realizzazione, manutenzione o adeguamento delle urbanizzazioni primarie e secondarie; 3. l’eliminazione delle barriere […];
Fig. 1: Ortofoto
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4. il miglioramento della dotazione, accessibilità e funzionalità dei servizi socioassistenziali in coerenza con la programmazione dei piani sociali di zona; 5. il sostegno dell’istruzione, della formazione professionale e dell’occupazione;
IL DOCUMENTO PROGRAMMATICO
6. la rigenerazione ecologica degli insediamenti finalizzata al risparmio delle risorse […] suolo, acqua ed energia, alla riduzione […], inquinamento urbano […], alla diffusione della mobilità sostenibile; 7. la conservazione, restauro, recupero e valorizzazione di beni culturali e paesaggistici […]; 8. il recupero e riuso del patrimonio edilizio esistente per favorire l’insediamento di attività turistico-ricettive, culturali, commerciali […]. (art. 4, comma 1). La metodologia attraverso la quale pervenire alla scelta degli elementi e degli interventi oggetto di un Programma Integrato di Rigenerazione Urbana (PIRU), prevede che i Comuni si dotino di un Documento Programmatico per la Rigenerazione Urbana in cui individuano parti significative della città - definiti Ambiti territoriali - che richiedono interventi prioritari e integrati di riqualificazione urbana e definiscono: 1. gli obiettivi di riqualificazione urbana, inclusione sociale e sostenibilità ambientale da perseguire a livello comunale o intercomunale; 2. le politiche pubbliche, in particolare abitative, urbanistiche, paesaggisticoambientali, culturali, socio-sanitarie, occupazionali, formative e di sviluppo, che concorrono al conseguimento degli obiettivi di riqualificazione urbana; 3. le iniziative per assicurare la partecipazione civica ed il coinvolgimento di altri enti e delle forze sociali, economiche e culturali alla elaborazione e attuazione dei programmi; 4. i criteri per valutare la fattibilità dei programmi; 5. i soggetti pubblici che si ritiene utile coinvolgere nella elaborazione, attuazione e gestione dei programmi e le modalità di selezione dei soggetti privati (rif. art. 3, comma 3). Il presente Documento è stato elaborato nel rispetto del dettato normativo e costituisce il primo passo di un percorso che ha quale obiettivo la costruzione del Programma Integrato di Rigenerazione Urbana (PIRU) e la sua attuazione. Il Comune di Caprarica grazie al DPRU acquisirà il requisito minimo di partecipazione alla nuova programmazione finanziaria in attuazione dell’ASSE PRIORITARIO XII “Sviluppo Urbano Sostenibile” Azione 12.1, “Rigenerazione urbana sostenibile” del P.O.R. FESR- FSE 2014-2020, di imminente pubblicazione.
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2. IL QUADRO CONOSCITIVO
NOTA INTRODUTTIVA La scelta di destinare nel presente Documento Programmatico un’ampia sezione al Quadro Conoscitivo che analizza il territorio sotto i diversi profili: infrastrutturale, ambientale, storico e culturale, trova la propria ragion d’essere nella rilevanza che questi elementi sono destinati a rivestire nel processo di rigenerazione di Caprarica. Infatti, come vedremo, sono gli elementi ambientali che ne hanno fortemente influenzato la storia e le scelte e che hanno condizionato le direttrici di espansione urbana e nei quali vanno ricercati le ragioni dell’ abbandono. E’ la conoscenza del territorio e la sua lettura a concedere la migliore ri-lettura 2. IL QUADRO CONOSCITIVO in chiave sostenibile della città e del suo paesaggio circostante, consapevoli NOTA che INTRODUTTIVA la resilienza, ovvero la capacità di adattarsi alle trasformazioni sociali ed economiche deinelnostri tempi, sia l’unica possibilità resistenza di sviluppo La scelta di des4nare presente Documento Programma4co un’ampiadi sezione al Quadroe Conosci4vo che coerente per questo territorio. analizza il territorio soCo i diversi profili: infrastruCurale, ambientale, storico e culturale, trova la propria ragion d’essere nella rilevanza che ques4 elemen4 sono des4na4 a rives4re nel processo di rigenerazione di Caprarica. InfaK, come vedremo, sono gli elemen4 ambientali che ne hanno fortemente influenzato la storia e le scelte e che hanno condizionato le direCrici di espansione urbana e nei quali vanno ricerca4 le ragioni dell’ abbandono. E’ la conoscenza del territorio e la sua leCura a concedere la migliore ri-leCura in chiave sostenibile della ciCà e del suo paesaggio circostante, consapevoli che la resilienza, ovvero la capacità di adaCarsi alle trasformazioni sociali ed economiche dei nostri tempi, sia l’unica possibilità di resistenza e di sviluppo coerente per questo Il territorio di Caprarica di Lecce ha un’ estensione di poco più di 10 Kmq ed territorio.
2.1 IL TERRITORIO COMUNALE
occupa quasi il 0,35% dell’intera area provinciale e poco più del 0,05% dell’intera regione, presenta una densità demografica più alta della media regionale 2.1 TERRITORIO e ILpiù bassa diCOMUNALE quella provinciale, rappresentando solo il 0,3% circa dell’intera popolazione provinciale e lo 0,06% di quella regionale. Il territorio di Caprarica di Lecce (cfr. tabella. 1) ha un’ estensione di poco più di 10 Kmq ed occupa quasi il 0,35% dell’intera area provinciale e poco più del 0,05% dell’intera regione, presenta una densità demografica più alta sia della media regionale eresidente più bassa di2002-2011-2016 quella provinciale, rappresentando solo il 0,3% circa dell’intera Tabella1: Popolazione popolazione provinciale e lo 0,06% di quella regionale. Territorio
Superficie in Km2
Popolazione residente al 01/01/2016 ISTAT
Densità demografica abitan4 per Km2
Caprarica di Lecce
10,71
2.474
231,00
Provincia di Lecce
2.799,07
802.807
286,81
Regione Puglia
19.540,9
4.067.294
208,14
L’aeroporto più vicino è Brindisi Aeroporto del Salento, da cui dista appena 65 km per un tragitto di circa 45 minuti. L’autostrada più vicina è invece la A14 nei pressi di Bari che dista circa 180 km per un tragitto di circa 2 ore. Attraverso una fitta rete di strade extraurbane è possibile invece raggiungere i centri limitrofi. Le strade principali, di collegamento con i paesi limitrofi, riportate secondo ordine di importanza, sono le seguenti (Fig. pagina successiva): a) Lecce, Cavallino, Caprarica, Martano, Otranto (S.P. 27, 28), che, in tempi recenti, è stata potenziata, anche con la realizzazione della tangenziale di Caprarica, sita ad est dell’abitato, che contribuisce a velocizzare il collegamento tra Lecce ed Otranto (S.P. 28); b) Caprarica – Galugnano – San Donato che, oltre a consentire l’accesso, prima dell’ingresso a Galugnano, allo svincolo per la strada a scorrimento veloce Lecce – Maglie – Santa Maria di Leuca, collega anche alla Lecce – Galatina ed ancor più avanti alla Lecce – Gallipoli (S.P. 140); c) Caprarica – Castrì – costa adriatica ( S.P. 140); d) Caprarica – San Cesario (S.P. 285) e) Caprarica – Calimera (S.P. 144) SISTEMA DI TRASPORTO E DISTRIBUZIONE DI ENERGIA Lo sviluppo del sistema di infrastrutture funzionali al trasporto dell’energia risulta abbastanza efficiente. Per quanto riguarda la distribuzione del gas naturale, sia per l’area urbana che per quella industriale, la rete risulta coprire gran parte del territorio, ad eccezione di qualche zona del centro storico e di qualche zona rurale. PRODUZIONE DI ENERGIA DA FONTI RINNOVABILI
2.2 LE INFRASTRUTTURE
2.2 LE INFRASTRUTTURE
ACCESSIBILITÀ, TRASPORTI, MOBILITÀ
La Regione Puglia si pone ai primi posti nel quadro nazionale per quanto attiene l’incentivazione delle produzioni energetiche da energie rinnovabili. Il Piano Urbanistico Generale di Caprarica auspica la dotazione di impianti fotovoltaici sui tetti, o comunque individuati nelle aree PIP.
ACCESSIBILITÀ, TRASPORTI, MOBILITÀ
La città di Caprarica di Lecce è situata a sud del capoluogo di Provincia Lecce,
Fig. 1: La campagna di Caprarica
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daciCà cuidi Caprarica è distante circa 15 km. minuti è Lecce, possibile La di Lecce è situata a sud In del quindici capoluogo di Provincia da cui èraggiungere distante circa 15Lecce km. In quindici minu4 è possibile raggiungere Lecce SS 16 Lecce-Maglie, da icui è possibile mezzi prenderedii tramite la SS 16 Lecce-Maglie, datramite cui èlapossibile prendere principali principali mezzi di collegamento ferroviario e su gomma interprovinciali e regionali. L’aeroporto più vicino è collegamento ferroviario e su gomma interprovinciali e regionali. Brindisi Aeroporto del Salento, da cui dista appena 65 km per un tragiCo di circa 45 minu4. L’autostrada più vicina è invece la A14 nei pressi di Bari che dista circa 180 km per un tragiCo di circa 2 ore. ACraverso una fiCa rete di strade extraurbane è possibile invece raggiungere i centri limitrofi. Le strade principali, di collegamento con i paesi limitrofi, come riportate sono secondo ordine di importanza le QUADRO CONOSCITIVO seguen4: a) Lecce, Cavallino, Caprarica, Martano, Otranto (S.P. 27, 28), che, in tempi recen4, è stata potenziata, anche con
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2.3 IL CONTESTO AMBIENTALE ED IL PATRIMONIO NATURALE STRUTTURA IDRO-GEOMORFOLOGIA Il territorio di Caprarica di Lecce è collocato a nord-est delle Serre Salentine, nel primo tratto della piana che raggiunge il mare Adriatico. Il territorio presenta un andamento sostanzialmente pianeggiante si rileva appunto la presenza di una serra, al margine sud-ovest del territorio amministrativo, che si eleva di circa 50 mt. sul territorio circostante, come evidenziato dalla Carta geomorfologica del PUG (Fig. pagina seguente). Tale situazione determina un naturale deflusso delle acque meteoriche verso il basso, cioè verso la periferia sud-ovest dell’abitato di Caprarica laddove la geomorfologia segnala una “piana alluvionale” secondo il PAI “Rischio molto elevato - R4” per la quale area il PUG prevede divieto di nuova edificabilità. STRUTTURA ECOSISTEMICO – AMBIENTALE Fig. 1: Caprarica
Il paesaggio del Comune di Caprarica si caratterizza morfologicamente come una piana che si estende a valle dalle serre del basso Salento e che degrada sino alla costa. I suoli profondi per via della loro natura sono stati sottoposti ad un’intensa attività di messa a coltura che oggi riguarda principalmente l’olivo (Fig. 2). I terreni sono inoltre utilizzati per il pascolo di bestiame, prevalentemente nell’area a sud ovest delle serre verso il comune di Galugnano. Un’altra importate risorsa del territorio dal punto di vista ambientale sono le aree boscate che rappresentano dei presidi di naturalità che il PUG immagina di incrementare. Particolare rilevanza assume il bosco del “Casino le Chiuse”, già considerato strategico nel PTCP nel relativo “Giardino delle Chiuse” un parco urbano capace di raccontare la storia agropastorale e idrogeologica di questo territorio (Fig. 3).
2.4 IL CONTESTO STORICO ED IL PATRIMONIO CULTURALE CENNI STORICI Fig. 2: Coltivazione di olivi nel territorio circostante Caprarica
Nella fitta rete insediativa salentina, l’abitato di Caprarica si è sviluppato all’incrocio di due direttrici di connessione territoriale che oggi hanno perso importanza, ma che in altre epoche storiche erano le congiungenti di polarità nevralgiche: l’asse costa-entroterra che, attraversando l’intera penisola, collegava i porti di Roca Vecchia e Porto Cesareo e l’asse che, congiungendo Lecce a Cavallino, proseguiva in direzione sud-est verso Maglie. È chiaro quindi che lo sviluppo di questo piccolo centro è fortemente legato alla diversa fortuna dei poli di Lecce, Cavallino e Roca e della vicina Soleto. Non a caso il nome compare per la prima volta in alcuni documenti del sec. XI, relativi al dominio Normanno ed all’insediamento nel Contado di Lecce di Goffredo d’Altavilla, Re di Sicilia. Il periodo storico è caratterizzato dal nuovo assetto territoriale e produttivo introdotto dai Normanni; un assetto che modifica completamente l’amministrazione della dominazione bizantina in Terra d’Otranto, e che porta Lecce, sotto l’impulso del re Tancredi, a ruolo di centro principale del Salento, capitale della Contea, a scapito di Otranto.
Fig. 3: Collina “Serra di Caprarica”
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Il risultato della generale ripresa delle strutture produttive agricole, ottenute attraverso la sottrazione alla “Foresta di Lecce” di migliaia di ettari “inselvatichiti” a seguito del collasso della capillare organizzazione produttiva e amministrativa romana basata sulla centuriazione, è la rinascita del desertum che Plinio, nel V sec., delineava da Soleto in poi nel territorio salentino.
QUADRO CONOSCITIVO
Caprarica quindi, proprio strappando territorio alla grande “Foresta di Lecce”, in contrada “Bosci” (molto probabilmente contrazione di “Boschi”, toponimo che testimonia la presenza di questa grande foresta) intorno all’XI-XII sec. d.C., prende una sua fisionomia ben definita, sia dal punto di vista toponomastico che urbano. Il ruolo del paese è quello di emporium, con un’economia basata esclusivamente sull’allevamento e sull’agricoltura. Tuttavia il sito di Caprarica è stato, molto probabilmente, oggetto di frequentazioni fin dall’età del bronzo (3.500-3.000 a.C.), poi proseguite in epoca messapica, pre-romana e romana. Testimonianza di questa continuità di frequentazioni sono riscontrabili nel vicino sito di “Ussano”, posto tra Cavallino e Caprarica (oggi appartenente al territorio di Cavallino), dove, oltre ad un particolare menhir a forma ottagonale, sono stati rinvenuti i resti di un villaggio autonomo molto florido di epoca pre-romana (a giudicare dai resti di numerose tombe, alcune d’epoca messapica) e di un’imponente villa patrizia di epoca romana. Del resto in epoca messapica Caprarica si trova al centro di un’area caratterizzata dagli importanti insediamenti di Roca, Soleto e, soprattutto, di Cavallino. Caprarica raggiunge una, seppur contenuta, dimensione “urbana” con l’avvento della dominazione Normanna, ovvero con il rafforzamento dei centri di Lecce e Soleto. A conferma di quanto detto, la prima struttura fortificata di Caprarica, risale molto probabilmente al XII sec., quando i Normanni, conti di Lecce, e, soprattutto, Tancredi d’Altavilla, incentivano ed incoraggiano al massimo lo sviluppo dell’edilizia a scopo difensivo e religioso. Il ruolo di emporium, dovuto alla produzione e trasformazione prima di prodotti agricoli e all’allevamento del bestiame è testimoniato dalla presenza di frantoi scavati nella roccia, mulini ed altre strutture funzionali ai processi produttivi che, “assorbiti” dalla toponomastica, stabiliscono relazioni molto forti tra la realtà del territorio e la realtà produttiva. Il livello demografico oscilla sensibilmente in relazione alle vicende politiche delle Contee di Lecce e Soleto; una rilevante crisi si verifica in corrispondenza delle scorrerie della soldataglia di Guglielmo, detto “Il Malo”, il quale è inviato dal padre, il re Ruggiero, a combattere ed assediare in Lecce il suo consanguineo Roberto. Se però, come risulta dai documenti, nel 1274, molti abitanti di Ussano abbandonano il loro casale perché perseguitati dalle prepotenze del loro barone Simone de Bellovidere per rifugiarsi a Caprarica, è chiaro che ormai quest’ultimo (amministrato dai Bonsecolo) è considerato come un casale sicuro e ben organizzato, anche in un periodo travagliato come quello della dominazione sveva. Il secolo successivo vedrà il casale di Caprarica consolidarsi nonostante il difficile periodo storico caratterizzato dalle continue guerre tra angioini e aragonesi per il controllo della Contea di Lecce; il nome del casale, infatti, compare regolarmente nei documenti dell’epoca che censiscono e registrano i centri attivi. Nel XV sec., al di là di un improvviso calo demografico dovuto ad un’epidemia di peste nel 1429, Caprarica risente positivamente del governo degli Enghien, i quali oltre ad ammodernare le strutture amministrative e produttive, allargano gli orizzonti commerciali della Contea. Il quadro storico della contea di Lecce, verso la metà del XV secolo, registra, infatti, un forte incremento degli scambi commerciali, non più relegati nell’ambito del proprio distretto-contea, ma aperti ai mercanti di Firenze, di Genova, e soprattutto di Venezia, le cui famiglie spesso si stabiliscono nei territori salentini, cambiando e innovando il tessuto sociale e culturale. Proprio allo stanziamento di comunità venete nella Provincia di Lecce si associa la costruzione, in questo periodo, di diverse chiese dedicate a San Marco, una di queste anche a Caprarica, dove, al protettore di Venezia, è intitolata la fiera più importante per la commercializzazione dei capi di bestiame e dei prodotti agricoli. La fine del secolo è segnata dall’invasione turca ad opera dell’esercito di Acmet Pascià. L’azione dell’armata turca non tocca probabilmente in maniera diretta il casale di Caprarica, ma, la distruzione e il conseguente spopolamento di Roca e di altri casali vicini, è senza dubbio la causa del balzo demografico di Caprarica che passa dai 29 “fuochi” del 1447 ai 40 “fuochi” del 1480.
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Fig. 1: Torre normanna
Nonostante le numerose incursioni di pirati e le continue epidemie. L’accresciuta forza bellica dell’impero turco e la dimostrazione di forza della presa di Otranto, danno l’impulso ad un vasto programma di rinnovamento urbano in diversi centri della Contea. Gli aragonesi tra la fine del XV e l’inizio del XVI sec. danno, infatti, il via ad un rinnovamento e potenziamento di diverse fortificazioni in tutta la Provincia di Lecce. A Caprarica la vecchia torre normanna viene inglobata in un vero e proprio castello a cui si “addossano” le nuove dimore dei nobili locali e di quelli insediatisi a seguito dei crescenti rapporti commerciali (Fig.1). Sotto l’impulso del Concilio Tridentino, al frenetico rinnovamento di fortificazioni e palazzi, si affianca anche un rinnovamento e sviluppo dell’architettura religiosa. Nella Contea di Lecce e in tutto il Salento, nel XVI sec., si assiste ad un vertiginoso aumento degli scambi commerciali e delle produzioni agricole. A sancire e rafforzare questa ripresa economica, Carlo V, con privilegio del 1539, dichiara Lecce “Caput Apuliae”, dandole giurisdizione anche sull’intera provincia di Bari e su parte della Basilicata, giurisdizione ristretta, successivamente, alla sola Terra d’Otranto. Attratti molto probabilmente dai ricchi mercati della Contea, gli Adorno, famiglia patrizia e dogale genovese, si stanziano in Terra d’Otranto, divenendo baroni di Lecce, di Caprarica ed altri feudi. Solo un secolo dopo gli Adorno venderanno il feudo di Caprarica ad un’altra famiglia di mercanti genovesi, i Giustiniani. Le cause di questa vendita sono da ricercarsi nella grave crisi economica che, in questa fase storica, interessa la Contea di Lecce. Il casale di Caprarica di Lecce, tra la fine del XVII e l’inizio XVIII sec., è infatti pienamente coinvolto in una situazione economica di estrema debolezza, causata dal salasso delle tasse che i re di Napoli impongono alle popolazioni del regno; il segno di tale difficile situazione è il sensibile calo demografico: si passa infatti dai 111 “fuochi” (666-777 abitanti) del 1595 agli 82 “fuochi” del 1669. La crisi economica è così pesante che la popolazione non è più in grado di soddisfare alle continue richieste pecuniarie del Regno il quale, a sua volta, versa nella medesima situazione di crisi, alla fine del XVII sec., tanto che il re di Napoli non è più in grado di pagare nemmeno il soldo (dei soldati).
Fig. 2: Piazza Vittoria
Fig. 3: Rinvenimento di una chiesa risalente al XIII-XIV secolo
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Nel Salento, un quinto della popolazione, è prostrata dalla prepotenza signorile, avvilita dalla povertà, dal dolore, dalla sofferenza e schiacciata da ogni sorta di angherie; tutto questo è mirabilmente descritto e sintetizzato dal sociologo ed economista della seconda metà del settecento, Giuseppe Maria Galanti, il quale, nella sua veste ufficiale di Visitatore Generale, ebbe a redigere una relazione ufficiale a Re Ferdinando IV sulla Terra d’Otranto il 24 aprile 1791. La relazione ufficiale del Galanti è un vero e proprio atto di “denuncia” degli abusi posti in essere dal sistema feudale definito senza mezzi termini “mostruoso”. Nonostante la grande riforma operata dal re Carlo III, con l’imposizione del nuovo catasto onciario, la redistribuzione della pressione fiscale anche su clero e nobiltà e l’ispezione operata dal Galanti per conoscere la reale condizione di vita dei sudditi, la situazione nel Regno di Napoli e nella contea di Lecce, per il popolo, è di totale indigenza. L’Università di Caprarica, nel XVIII secolo, si trova nella miseria più totale; le campagne sono abbandonate perché esiste uno stato di diffusa precarietà; nel catasto onciario del 1744, infatti, si legge che molti abitanti del casale sono “… di mal salute ed inabili a fatiga di campagna…”. Le naturali conseguenze di questa situazione sociale ed economica fortemente deteriorata è il continuo verificarsi di rivolte popolari in tutto il meridione, il rafforzarsi del brigantaggio e l’abbandono delle campagne divenute insicure. Anche Caprarica risente di questo malcontento generale che serpeggia e si intravede già nel XVIII secolo, quando l’Università e comuni cittadini, cominciano a fare delle interpellanze o ad instaurare veri e propri processi contro il locale barone o marchese di turno cercando di rivendicare i propri legittimi diritti. Sarà solo agli inizi del XIX sec. che, con le leggi napoleoniche, il sistema feudale subirà una decisiva spallata. Con le suddette leggi abbiamo il primo tentativo di aggregazione di un territorio, con una sede comunale centrale. Dal 1806 e almeno fino al 1814 il Comune di Caprarica fa parte del “Consorzio tra Comuni”
QUADRO CONOSCITIVO
autogestito, formato dai casali di Caprarica, Castrì Francone e Castrì Guarino; nel casale di Castrì Francone viene individuata stabilmente la Centrale del “Seggio...delle sedute Decurionali”, dove si riuniscono i rappresentati decurioni di tutti i Comuni consorziati, per discutere argomenti di particolare rilevanza. Le nuove leggi di carattere amministrativo ma anche igienico-sanitario, danno il via alla trasformazione dei centri urbani; anche Caprarica registra la costruzione di nuove strade e del cimitero (1881). Il XIX sec. segna per Caprarica il lento inizio di una ripresa economica e demografica, così quello che era un “Casale” sarà dichiarato “Comune” nell’Italia unita. Il De Giorgi, che ha annotato la popolazione del Salento sulla base dei Censimenti ufficiali, afferma che Caprarica, all’indomani dell’Unità d’Italia, nel 1861, ha una popolazione complessiva di 1149 abitanti; dieci anni dopo, nel 1871 ha una popolazione complessiva di 1176 abitanti, e annota la presenza nel suo territorio di ben 12 frantoi. Quando l’Arditi effettua nel 1879 il suo lavoro “Corografia fisica e storica della Provincia di Terra d’Otranto”, egli afferma che Caprarica, conta 1272 abitanti, possiede 5 mulini, ha un numero complessivo di 268 case. A conferma che Caprarica, nel XIX sec., è in una fase di forte ascesa non solo demografica, ma anche economica e sociale, è la conferma del ruolo di Comune nonostante non raggiunga i 1500 abitanti. A giustificazione di questa ascesa sociale l’Arditi ci fa sapere che: “…è ben fornita di nuove strade per Martano-Maglie-Otranto, Cavallino-Lecce, Castrì- Vernole, ed in progetto per Galugnano-ferrovia ...”. Ed ancora, il De Giorgi (Op. cit., p. 128) afferma che nel 1881 Caprarica ha una popolazione complessiva di 1248 abitanti segno, evidente, di un lento ma progressivo aumento del livello demografico. La lenta crescita economica e demografica continuerà fino alla soglia degli anni ’90 del secolo successivo. Caprarica arriva quindi al ‘900 mantenendo la sua forma compatta, pressoché quadrangolare, riunita attorno al castello ed alle architetture religiose. Sarà nella seconda metà del ‘900 che l’abitato comincerà ad abbandonare la forma compatta espandendosi in maniera lineare lungo la Strada Provinciale n. 27 per Cavallino e lungo la Strada Provinciale n. 28 per Martano. In una seconda fase l’urbanizzazione segue uno sviluppo radiale secondo le diverse direttrici che, dal nucleo originario, si dipartono in direzione di Castrì, Galugnano, Cavallino e Martignano. L’abitato intasa lo spazio tra le strade provinciali dirette verso i paesi del circondario, invadendo l’uliveto ed arrivando a lambire le vecchie masserie e le chiese “extra moenia”, un tempo ben al di fuori dell’area urbanizzata. IL PATRIMONIO STORICO E CULTURALE Gli elementi di rilevante importanza storico-archeologica all’interno del territorio di Caprarica sono: siti archeologici, le architetture religiose, le chiese rurali, i frantoi ipogei, le masserie e i tratturi. Scavi archeologici di Piazza Vittoria Gli scavi hanno portato alla luce una complessa stratificazione relativa all’impianto della chiesa Parrocchiale demolita nel 1958 e ad altre importantissime preesistenze (Fig.3). La chiesa più recente, databile al Cinquecento, presentava una facciata scandita da lesene e coronata da un timpano triangolare. Il semplice portale, sormontato da un piccolo rosone, introduceva all’interno articolato in tre navate separate da pilastri. Lo scavo ha restituito le strutture di fondazione, alcune tombe e quattro ossari utilizzati fino al XVIII secolo. Si sono riconosciute i le aree di cavatura dei blocchi utilizzate durante la costruzione della chiesa. Un’eccezionale scoperta è rappresentata dal rinvenimento di una più antica chiesa risalente al XIII-XIV secolo. A questo impianto appartengono diversi blocchi che conservano frammenti di affresco in stile bizantino recanti bellissime figure di santi e iscrizioni in greco. All’arredo scultoreo dell’edificio sono pertinenti alcuni elementi scolpiti tra i quali un’aquila che forse era inserita nel pulpito della chiesa.
8
2.5 LA DIMENSIONE DEMOGRAFICA E LE CARATTERISTICHE STRUTTURALI DELLA POP
Fig. 1: Palazzo Baronale
Una vasta area cimiteriale, con sepolture databili fra il XIII e il XIV secolo, è stata rinvenuta su tutta l’area di scavo. Le tombe erano scavate nel banco calcareo, e in gran parte conservavano ancora i resti scheletrici degli inumati e gli oggetti dell’abbigliamento con i quali erano stati deposti (fibbie in bronzo, orecchini). Gli scavi hanno poi messo in evidenza tracce di frequentazione dell’età messapica, quando il sito di Caprarica, posto su un’altura, poteva dominare la pianura sino alla costa adriatica.
2.5 LALA DIMENSIONE DEMOGRAFICA E LE CARATTERISTICHE 2.5 DIMENSIONE DEMOGRAFICA E LE STRUTTURALI DELLA PO LA POPOLAZIONE CARATTERISTICHE STRUTTURALI DELLA
Palazzo Baronale
2002 2011 Tabella 22--popolazione Territorio Tabella popolazione residente residente 2002-2011-2016 2002-2011-2016 M F M F
M
1.3252002 1.485
1.163
POPOLAZIONE La popolazione residente negli ulEmi quindici anni, secondo i daE ISTAT. Al 1° gennaio 2016
Il palazzo Baronale di Caprarica (Fig. 1) fu costruito dai Marchesi Giustiniani nei secoli XVII e XVIII. In realtà la prima struttura fortificata risale al periodo normanno (XII secolo) ed era costituita da due torri, di cui una è tuttora visibile nel giardino del palazzo. Tale torre venne potenziata nel XV secolo dai baroni Guarini i quali costruirono attorno un castello. Nei secoli successivi, le famiglie feudatarie che si succedettero ristrutturarono a più riprese il castello con l’arte ed il gusto del momento. I Giustiniani, nel XVII secolo, ristrutturando il castello ne diedero l’attuale fisionomia. Tuttavia rimangono alcuni elementi dell’architettura militare come le due torri laterali con feritoie. Dal savero portale bugnato si accede nel cortile centrale da dove, attraverso una scalinata, è raggiungibile il piano superiore. Fra le numerose stanze si distingueva il salone “degli Specchi” arredato con mobili sei-settecenteschi ed annessa quadreria.
LA POPOLAZIONE residenE. LA POPOLAZIONE LaTabella popolazione residenteresidente negli ulEmi quindici anni, secondo i daE ISTAT. Al 1° gennaio 201 2 - popolazione 2002-2011-2016 La popolazione residente negli ultimi quindici anni, secondo i dati ISTAT. Al 1° residenE. gennaio 2016 risulta pari a 2.474 residenti.
Territorio Caprarica Prov. Lecce Caprarica Reg.Lecce Puglia Prov.
Fig. 2: Chiesa del Crocefisso
Chiesa Madonna del Carmine È una costruzione risalente alla fine del XVII secolo, un tempo annessa al convento dei Carmelitani. Il Tempio, edificato su progettazione di maestranze locali, con caratteristiche stilistiche che superano i segni barocchi, si apre a motivi neoclassici e raccoglie in sé gli elementi caratteriali dell’architettura monastica (Fig. 3). In stile barocco sono gli altari dedicati alla Madonna del Carmine, a Santa Lucia e a San Marco; la volta è composta da pietra di carparo locale incastonata a pietra leccese, mentre l’abside ha pregevoli archi dove i materiali suddetti si alternano.
Fig. 3: Chiesa Madonna del Carmine
Caprarica
città resiliente
QUADRO CONOSCITIVO
F
M
412.809 1.485
382.339 1.230
2.810
374.722 1.325
787.531 2.810 1.950.932 374.722
1.964.551 382.339
4.020.071 787.531
20161.311
F
M
419.590 1.359
384.614 1.163
2.589
801.929 2.589
2.069.139 412.809
F
2.089.117 419.590
F
2.474
419.625 1.311
804.239 2.474 1.979.253 384.614
4.053.668 801.929
2.097.913 419.625
4.077.166 804.239
1.950.932 2.069.139 1.964.551 2.089.117 1.979.253 2.097.913 Dall’analisi dei daE ISTAT la popolazione residente al 1° gennaio 2016 risulta pari a 2.474 re Reg. Puglia 4.020.071complessiva del 4.053.668 4.077.166 2002-2016 la popolazione comune di Caprarica è diminuita di 336 unità c percentuale pari al - 12 % rispeXo al primo anno del periodo (2002); un andamento forte Dall’analisi dei daE lalapopolazione residente 2016 pari adi2.474 rispeXo alla crescita complessiva, osservata nello al stesso periodo, dellarisulta provincia Leccer Dall’analisi dei datiISTAT ISTAT popolazione residente al1°1°gennaio gennaio 2016 risulta quella dell’intera regione (1,4 %). 2002-2016 popolazione complessiva del comune di Caprarica è diminuita pari a 2.474laresidenti. Nel periodo 2002-2016 la popolazione complessiva del di 336 unità comune di Caprarica diminuita di 336 un decremento percentuale pari al - è12 % rispeXo al unità primocon anno del periodopercentuale (2002); unpari andamento fort al 12 % rispetto al primo anno del periodo (2002); un andamento fortemente rispeXo alla crescita complessiva, osservata nello stesso periodo, della provincia di Lecce negativo sia rispetto alla crescita complessiva, osservata nello stesso periodo, quella dell’intera regione (1,4 %). ^ della provincia di Lecce (pari al 2 %) che a quella dell’intera regione (1,4 %).
Chiesa del Crocefisso La chiesa fu eretta dal marchese Fabiano Giustiniani nel 1701. Presenta un prospetto barocco costituito da due ordini movimentati dalla presenza di paraste e possiede un campanile a vela (Fig. 2). L’interno, a pianta a croce latina con volta a botte, conserva, sul suntuoso altare maggiore, un interessante crocifisso ligneo. Alle spalle dell’altare, un piccolo coro completa il patrimonio artistico della chiesa. È opinione diffusa dell’esistenza, sotto il pavimento, di una fossa comune utilizzata sino alla fine dell’Ottocento per seppellire i morti. Nel 1888, trovò sepoltura infatti, l’allora sacerdote Nicola Marulli. Dai Giustiniani, l’edificio sacro passò alla famiglia Tresca e successivamente alla famiglia Greco, i cui eredi sono tuttora i proprietari.
M
1.230 2011 1.359
2016
^
Fasce d’età
0-2 anni
3-17 anni
69
285
18-64 anni 65-70 anni 1539
308
over 75 348
Fasce d’età 0-2 anni 3-17 anni 18-64 anni 65-70 anni over 75 L’analisi della popolazione residente per fasce d’età e sesso evidenzia come, nelle tre aree demografiche prese la308 percentuale 348 più alta 69 285 in considerazione, 1539 L’analisi della popolazione per fasce d’età e è sesso evidenzia come, nelle tre aree de degli abitanti sia compostaresidente dalla classe d’età 15-64, possibile inoltre rilevare considerazione, la percentuale più alta degli abitanE sia composta dalla classe che la popolazione “over 60” è in continua crescita contrappondendosi d’età 15-64 all’andamento popolazione Nel Comune Caprarica la classe all’andament rilevare che la della popolazione “overpiù 60”giovane. è in conEnua crescitadicontrappondendosi d’età della popolazione oltredii 60 anni ha lainfatti subito notevole incremento più giovane. Nel Comune Caprarica classe d’etàundella popolazione oltre i 60 anni h L’analisi della popolazione residente per fasce d’età e sessoAlevidenzia come, nelle tre aree d percentuale, dal 12,55% nel 2002 al 18,95% nel 2016. contrario le classi notevole incremento percentuale, dal 12,55% nel 2002 al 18,95% nel 2016. Al contr considerazione, la percentuale più alta degli abitanE sia composta dalla classe d’età comprendenti la popolazione più giovane sono passate rispettivamente dal d’età 15-6 comprendenE la popolazione più giovane sono passate rispecvamente dal 68,63% al 66,17 68,63%che al 66,17% la classe“over relativa con etàcontrappondendosi compresa tra i 15 all’andamen rilevare la popolazione 60”alla è inpopolazione conEnua crescita popolazione con etàalcompresa i 15 d’età e i 65 annianni. e dal 18,82% al 14,88% classe d ealla i 65 anni e Nel dal 18,82% latra classe Tale andamento ha lai 60 più giovane. Comune 14,88% di Caprarica la classe0/14 d’età della popolazione oltre anni andamento ha inoltre caraXerizzato non solo la provincia ma l’intera Regione. Confrontan inoltre caratterizzato non solo la provincia ma l’intera Regione. Confrontando i notevole incremento percentuale, dal 12,55% nel 2002 al 18,95% nel 2016. Al con d’età,per nelle aree territoriali prese in considerazione, è importante rilevare come la percentua dati fasce d’età, nelle aree territoriali prese in considerazione, è importante comprendenE la popolazione più giovane sono passate rispecvamente dal 68,63% eal regio 66,1 rilevare la percentuale di popolazione di età fino ai 14 annialle di Caprarica sia età finocome ai 14 anni di Caprarica sia maggiore paragonata aree provinciale alla popolazione con età compresa tra i 15 e i 65 anni e dal 18,82% al 14,88% la classe maggiore paragonata regionale.percentualmente Viceversa, la popolazione popolazione “over 60”alle haaree una provinciale consistenzaenumerica meno elevata. Nello s “over 60” ha consistenza numerica elevata.Regione. Nello Confronta andamento hauna inoltre caraXerizzato nonpercentualmente solo la provinciameno ma l’intera specifico, 2016, la popolazione Comune di Caprarica è composta il la percentu d’età, nelle alaree territoriali prese indel considerazione, è importante rilevareper come 14,88 % dalla classe d’età 0/14 anni, per il 66,17% dalla classe d’età 15/64 anni età fino ai 14 anni di Caprarica sia maggiore paragonata alle aree provinciale e reg e dal 18,95% dalla classe oltre i 60 anni. L’analisi dell’indice di vecchiaia, indicante popolazione “over 60” ha una consistenza numerica percentualmente meno elevata. Nello il grado di invecchiamento della popolazione, evidenzia come, in tutte le aree prese in considerazione, le persone anziane residenti siano numericamente maggiori rispetto alla popolazione “giovane”.
9
grado di invecchiamento della popolazione, evidenzia come, in tuEe le aree prese in considerazione, le persone anziane residenF siano numericamente maggiori rispeEo alla popolazione “giovane”, inoltre l’andamento dei valori tesFmonia l’invecchiamento progressivo della popolazione. Nel comune di Caprarica il numero di persone residenF è di circa 127 anziani su 100 giovani, un dato fortemente negaFvo. Esaminando l’andamento dell’indice di dipendenza struEurale, che calcola quanF individui ci sono in età non aNva ogni 100 in età aNva, emerge L’Ambito Sociale di Martano è composto dai Comuni di Martano, Inoltre l’andamento della l’andamento, una situazione in lineadei convalori quellatestimonia provincialel’invecchiamento e regionale, ancheprogressivo in questo caso, nelTerritoriale periodo preso Calimera , Caprarica Carpignano Salentino, Castrì, Martignano, Melendugno, popolazione. Nel comune di Caprarica il numero di persone residenti è di in considerazione, è neEamente decrescente. Questo indicatore, di rilevanza economica e sociale, più è alto più Vernole, Sternatia, Zollino, in osservanza al criterio della opportuna coincidenza circa 127 anziani su 100 giovani, un dato fortemente negativo. Esaminando èl’andamento sinonimo di un numero elevato strutturale, di ragazzi che e anziani di cuiindividui la popolazione aNva devecon occuparsi degli Ambiti i territori ricompresi nella sfera di competenza del Distretto dell’indice di dipendenza calcola quanti ci complessivamente. Nel Comune di Caprarica ogni 100 residenF in età aNva ci sono 50 individui in Socio Sanitario. età non sono in età non attiva ogni 100 in età attiva, emerge una situazione in linea con quella provinciale e regionale, anche in questo caso, l’andamento, nel periodo aNva. Il Piano di Zona è lo strumento di programmazione delle politiche sociali, preso in considerazione, è nettamente decrescente. Questo indicatore, di finalizzato alla realizzazione della rete dei servizi sociali partendo da una corretta rilevanza economica e sociale, più è alto più è sinonimo di un numero elevato di Analisi della domanda sociale, al fine di ottenere un miglioramento della qualità ragazzi e anziani di cui la popolazione attiva deve occuparsi complessivamente. degli interventi ed un’offerta di servizi più adeguata ai molteplici bisogni dei Nel Comune di Caprarica ogni 100 residenti in età attiva ci sono 50 individui in cittadini. età non attiva.
Fig. 1: Piazza Vittoria
Fig. 2: Centro storico
Fig. 3: Parco Via Castri
Caprarica
città resiliente
La presenza di popolazione di origine straniera, di modesFssima enFtà, influenza minimamente le analisi NelresidenF Piano di Zona sono previsti: La presenza difin’ora popolazione di origine di modestissima entità,diinfluenza demografiche condoEe. Al 31straniera, dicembre 2009 a Caprarica Lecce risultano 24 ciEadini ADI Assistenza Domiciliare Integrata (Art. 88 R.R. 4/70) con lo scopo di minimamente le analisi demografiche fin’ora condotte. Al 31 dicembre 2009 a stranieri. fornire un complesso di prestazioni mediche, infermieristiche, riabilitative e/o Caprarica di Lecce risultano residenti 24 cittadini stranieri. LeLenazionalità socioassistenziali secondo Piani di Assistenza Individuale (PAI) (attivo anche per nazionalitàprincipali principalisono: sono: i diversamente abili). Stato di provenienza Maschi Femmine Totale Buoni servizio per anziani non autosufficienti e disabili. Si tratta di un servizio a domanda individuale a sportello, che può integrarsi con altre tipologie Albania 4 3 7 d’assistenza, esso è finalizzato a sostenere il carico di cura del nucleo familiare e consiste nell’erogazione di buoni servizio per l’utilizzo di strutture e servizi iscritti Marocco 4 2 6 a catalogo. Romania 0 5 5 Attraverso l’erogazione di contributi economici, il comune supporta: le spese farmaceutiche non mutuabili ed un servizio di soggiorno termale estivo per Sri Lanka 1 1 2 tutti gli anziani che ne facciano richiesta; l’organizzazione e partecipazione alle manifestazioni ricreative e culturali; agevolazioni per gli spostamenti logistici Malta 0 1 1 nell’ambito con adeguati sistemi di trasporto. L’elargizione di tali fondi e servizi, pur rappresentando un apprezzabile e valido sostegno economico, non si presta Moldova 0 1 1 pienamente alla risoluzione di situazioni di particolare disagio. India 1 0 1 I MINORI Cuba 0 1 1 Nel sistema di offerta regionale, come riportato da “L’Atlante dei Servizi Sociali TOTALE 10 14 24 e Sociosanitari in Puglia”, sono servizi strutturati per la prima infanzia sia gli asili nido (fino a 8 hh al giorno, con erogazione di pasti), con le articolazioni in micronido (fino a 20 posti utente) e nido aziendale, sia le sezioni primavera per i bambini 24/26 mesi, sia i centri ludici per la prima infanzia (fino a 5 hh al giorno, 2.6 IL CONTRASTO ALL’ESCLUSIONE SOCIALE 2.6 IL CONTRASTO ALL’ESCLUSIONE SOCIALE senza erogazione di pasti). La tipologia di Asilo nido Comunale è presente in via Risorgimento ed offre I SERVIZI SANITARI servizio ed assistenza a minori. I SERVIZI SANITARI In relazione all’offerta di servizi sanitari presenF, a Caprarica non vi è un presidio ospedaliero ne tanto meno undelle problematiche dei minori che hanno superato la Nell’ambito di un’analisi In relazione all’offertaAssistenziale di servizi sanitari presenti, a Caprarica nonospedaliero vi è un presidio presidio di ConFnuità (Guardia medica). Il presidio di riferimento è quello di Lecce e la fabbisogni di socializzazione: creazione e cura degli prima infanzia, emergono ospedaliero nepiù tanto meno undipresidio Guardia Medica vicina quella Calimera.di Continuità Assistenziale (Guardia spazi urbani; creazione di spazi per attività di socializzazione nel periodo estivo e medica). Il presidio ospedaliero di riferimento è quello di Lecce e la Guardia invernaleaicon la possibilità AMedica Caprarica resente un Centro Diurno Integrato per il supporto cogniFvo e comportamentale soggeN affeN di utilizzo di locali comunali; e bisogni legati alla sfera piùèvicina quella di Calimera. educativa e spico-sociale quali: sostegno ai genitori e inserimento dei minori in da A demenza. Caprarica è però presente un Centro Diurno Integrato per il supporto cognitivo progetti educativi e in attività seguite da personale competente. e comportamentale ai soggetti affetti da demenza.
L’ambito Sociale di Zona predispone: LE PERSONE ANZIANE LE DaPERSONE un’analisi ANZIANE dei dati raccolti e rilevati dai Servizi Sociali del Comune, emerge un ADE: Assistenza Domiciliare Educativa servizio di sostegno psico-sociale, quadro indicativo e non esaustivo dei bisogni della popolazione anziana riguardo: ascolto delle problematiche Da un’analisi dei daF raccolF e rilevaF dai Servizi Sociali del Comune, emerge un quadro indicaFvo e non familiari, orientamento verso i servizi e le strutture la condizione degli anziani; la creazione di momenti di socializzazione tra essi; di pertinenza. esausFvo dei bisogni della popolazione anziana riguardo: la condizione degli anziani; la creazione di momenF di l’assistenza materiale e sociale per chi vive da solo e la carenza di informazione SAD: Assistenza Domiciliare Socio Assistenziale comprendente prestazioni di sui servizi esistenti sul territorio e sulle modalità di accesso a questi. tipo socio-assistenziale domiciliari per minori e famiglie, prestazioni di sostegno A Caprarica è inoltre presente un centro diurno per anziani ed è di recente alla funzione educativa genitoriale e quelle di sostegno all’autonomia personale costruzione una Residenza Assistenziale Socio Sanitaria per Anziani in Piazza (attivo anche per i diversamente abili). Gioacchino Toma. Interventi Indifferibili per Minori e Infanzia che prevede il collocamento in La normativa vigente individua negli Ambiti Territoriali le aggregazioni strutture residenziali, anche a ciclo diurno, di minori destinatari di provvedimenti intercomunali che hanno il compito di avviare nuove forme e modalità di tutelari da parte del Tribunale per i Minorenni. progettazione, organizzazione, e gestione associata dei servizi sociali. Un Centro Residenziale per Minori situato nella vicina città di Zollino.
QUADRO CONOSCITIVO
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Il Piano di Zona prevede di potenziare inoltre l’affido familiare e la dotazione di una Equipe per ogni ambito, che si configura come un intervento di aiuto al minore ed alla sua famiglia di origine, il minore viene allontanato momentaneamente dalla propria famiglia e accolto da un altro nucleo idoneo ad offrire adeguate risposte alle sue necessità. L’IMMIGRAZIONE Quanto alla porzione di immigrati presente sul territorio comunale, la gestione dei servizi a loro dedicati, è affidata al servizio centrale del Sistema di Protezione per Richiedenti Asilo e Rifugiati. La regione Puglia veste da tempo una posizione di primo piano per quanto riguarda l’accoglienza nell’ambito della rete SPRAR, nel dettaglio nel territorio esistono sedi a Lizzanello e Melendugno. LE PERSONE DISABILI
Fig. 1: Uliveti della campagna di Caprarica
Il tema della disabilità attraversa trasversalmente la popolazione ed insiste in tutte le fasce d’età. A Caprarica non è presente un centro socio-educativo che si occupa anche di riabilitazione, si fa dunque riferimento al Piano di zona che conta su due Centri riabilitativi (ASL), a Zollino e a Strudà. Inoltre, il comune eroga il servizio di trasporto scolastico fino alla scuola dell’obbligo, ma tale servizio non si estende anche agli studenti delle scuole superiori. L’Amministrazione comunale ha assicurato, mediante finanziamenti regionali, attività di assistenza domiciliare ad un esiguo numero di persone in possesso del verbale di invalidità grave, nonché dei requisiti di reddito per accedere al servizio ed ha istituito un laboratorio di musicoterapia, gestito da una cooperativa sociale. Numerosi interventi dovrebbero essere previsti in ambito di spazi pubblici per assicurare l’accessibilità universale per diversamente abili. DIPENDENZE Nell’ambito delle dipendenze patologiche (legate al consumo di alcool, sostanze stupefacenti, ma anche a quelle alimentari, tecnologiche, da gioco) le prestazioni offerte in risposta a tali problematiche vengono erogate dal Ser.T. Narconon Il Gabbiano di Melendugno. POVERTÀ E DISAGIO ADULTI
Fig. 2: Resti di un antico frantoio
Fig. 3: Azienda agricola
Caprarica
città resiliente
Sul versante dell’emarginazione l’Amministrazione comunale ha sinora agito con sostegni economici, ordinari e straordinari. Fondi regionali permettono inoltre di erogare contributi per l’affitto.
attraverso un contenimento dei costi al quale si è costretti dalla concorrenza internazionale e quindi prioritariamente ad un contenimento dell’incidenza della manodopera sull’unità di prodotto. Una ripresa si nota nel settore manifatturiero e delle costruzioni che, dopo il calo negli anni 90, registra un incremento sia in termini percentuali sia in valore assoluto. In calo l’occupazione nel commercio ma con un incremento nel settore dei pubblici esercizi e delle attività di riparazione e quindi prevalentemente di supporto al settore della mobilità e delle costruzioni. Poco significativi e comunque marginali i dati occupazionali nei settori dell’industria, dei trasporti e del credito. Circa la metà degli occupati – il 45% - è assorbito nella pubblica amministrazione con un dato sostanzialmente stabile e, soprattutto, nel settore dei servizi che fa registrare un forte incremento occupazionale, peraltro conformemente al dato nazionale. Tabella 5: Popolazione residente attiva per ramo di attività economica Censimento ISTAT 2001
1981
AGRICOLTURA
1991
MF
%
MF
%
MF
%
343
29
228
22,44
82
10,11
INDUSTRIA Combus/bili
3
Ele5. e gas
10
11
9
Estra<vi
24
5
4
Lav. metallici
43
Al. Tess. leg.
40
Costruzioni
184 304
26,09
131
102 12,89
187
23,06
COMMERCIO Pub. Eser.
98
80
Riparazioni
76
16
La tabella sotto riportata offre un quadro sintetico delle attività economiche che interessano Caprarica e della loro evoluzione negli ultimi vent’anni. In linea con una consolidata tendenza provinciale (ma anche regionale e nazionale) risulta fortemente ridimensionata l’occupazione in agricoltura anche se, rispetto ad altri comuni del Salento, il tasso occupazionale nel settore, nel 2001, è ancora significativo – superiore al 10% – e testimonia dell’interesse sopratutto per la olivicoltura.
Piscicoltura
22
64
QUADRO CONOSCITIVO
81
115
2.7 IL SISTEMA ECONOMICO LOCALE
Non dimentichiamo che Caprarica è la “Città dell’olio” ed il dato statistico è una conferma dell’importanza di tale attività economica che ha origini e tradizioni antiche. Il calo dell’occupazione in agricoltura, almeno per Caprarica, è da porre in relazione anche con il venir meno di colture, come il tabacco, che consentivano sino ad un paio di decenni fa buoni margini economici e richiedevano l’impegno di notevole forza lavoro (produzione – raccolta – essiccazione – imballaggio). La competitività del comparto agricolo passa dappertutto, inevitabilmente, anche
2001
111 1
196
16,82
160
15,75
112
13,81
TRASPORTI
28
2,4
37
3,64
17
2,10
CREDITO E ASS.
14
1,20
139
13,68
39
4,81
PUBB. AMM.
195
SERVIZI
75
TOTALE
1165
POPOLAZIONE ATTIVA/ABITANTE
40,61
22,92 100
155 155 1016 34,36
30,51 100
161 204 811
45,01 100
28,91
11
del 1981 al 16% del 1991 al 19% del 2001 del totale della popolazione aBva e dimostrano una posi6va tendenza ad intraprendere nuove inizia6ve, ad inves6re, oltre ad una graduale ma costante mutazione della composizione sociale della classe dei “lavoratori” che si sposta progressivamente dal lavoro dipendente verso il lavoro autonomo. La tabella successiva suggerisce un’interessante considerazione in riferimento alla crescita continua degli imprenditori, dei liberi professionisti e dei lavoratori in proprio che, complessivamente, crescono dal 13% circa del 1981 al 16% del 1991 al 19% del 2001 del totale della popolazione attiva e dimostrano una positiva tendenza ad intraprendere nuove iniziative, ad investire, oltre ad una graduale ma costante mutazione della composizione sociale della classe dei “lavoratori” che si sposta progressivamente dal lavoro dipendente verso il lavoro autonomo. Tabella 6: Popolazione residente attiva per ramo e posizione professionale Censimento ISTAT 2001
Fig. 1: Kalòs, l’Archeodromo che sorge sulla Serra di Galugnano
Fig. 2: Kalòs, ricostruzione scientifica dell’età del Bronzo
Fig. 3: Kalòs, ricostruzione scientifica dell’abitato messapico
Caprarica
città resiliente
Al fine di soddisfare tali esigenze il Comune ha provveduto a redigere una variante, attualmente in fase di avanzata attuazione, secondo le procedure di cui all’art. 2 del DPR 447/98 con cui provvede all’ampliamento della attuale zona D2, in adiacenza, anche se dal lato opposto, della tangenziale e alla individuazione di una ulteriore zona, a ridosso di via Manara, destinata ad artigianato di servizio e commerciali di proprietà comunale ed in cui tali attività, in parte, già si svolgono. Ha anche provveduto all’insediamento di una grossa attività artigianale attraverso le procedure di cui al D.P.R. 447/98, in adiacenza alla zona PIP, per soddisfare intervenute esigenze produttive che rivelano una certa vivacità dell’economia e consentono interessanti prospettive occupazionali.
Il settore turistico-alberghiero fa registrare nelle forme non tradizionali dell’albergo, ma come Bed and Breakfast e turismo rurale, delle nuove attività, connesse sotto l’aspetto occupazionale al settore dei servizi, in linea con una 1981 1991 2001 forte tendenza provinciale di crescita del settore. Il Salento è negli ultimi MF % MF % MF % all’avanguardia regionale per l’incremento delle attività turistico-albeghiere che Caprarica ha già provveduto a dotarsi di una zona per ar4gianato e piccola industriacominciano in fase come de8o di ad anzi essere localizzate non solo nelle località costiere, ma anche nelle Impr./Libera avanzata a8uazione. All’a8o del bando per l’assegnazione dei lo= al Comune sono pervenute richieste per aree site immediatamente all’interno, così da potere ottenere ospitalità a prezzi 343 1,73 41 4,41 42 5,18 profess. l’assegnazione di ben 42 lo= a fronte di possibilità di assegnarne solo 18, come da tabella so8o riportata: più contenuti ed in un contesto di tranquillità, qual è quello offerto dai piccoli centri come Caprarica e dal territorio agricolo. Lavoro in proprio 116 11,81 112 12,06 144 14,06 E’ in questa ottica che il PUG propone un’area per insediamenti turisticoalberghieri della superficie di circa 4 ha, adiacente all’abitato, a nord dello stesso, Coadiutori 9 0,92 8 0,86 10 1,23 in quanto Caprarica spera di potere migliorare la propria economia inserendosi Dirig. e impieg. e in un settore in costante crescita ed avendo la possibilità di offrire l’ospitalità 840 85,54 768 82,67 645 79,53 lavoro dipendente in un contesto originale. Caprarica è, infatti, per dimensioni e caratteristiche dell’abitato, un “borgo”, costruito intorno all’antico Castello Marchesale, TOTALE 982 100 929 100 811 100 adagiato in una piana di ulivi e sovrastato dalla “Serra”, con gli antichi frantoi e con una produzione di olio di alta qualità, e sito a circa 12 km dalla costa. Tali peculiarità vengono esaltate dal PTCP che con il fine di “..cogliere la ricchezza Caprarica ha già provveduto a dotarsi di una zona per artigianato e piccola delle situazioni storiche, culturali, architettoniche, urbane e paesistiche …” ne industria in fase come anzi detto di avanzata attuazione. All’atto del bando per attraversa il territorio con “l’itinerario narrativo” che collega Lecce ad Otranto e l’assegnazione dei lotti al Comune sono pervenute richieste per l’assegnazione con un “sentiero narrativo” che collega Caprarica a San Cesario e Castrì. di ben 42 lotti a fronte di possibilità di assegnarne solo 18, come da tabella sotto riportata, che illustra le richieste di lotti artigianali e/o commerciali. Nell’ambito della delocalizzazione delle attività di ricerca e formazione messa in atto dall’Università del Salento risulta ormai consolidata nella vicina Cavallino una sede dell’ISUFI – Istituto Superiore Universitario di Formazione Interdisciplinare Tabella 7: Richieste di lotti artigianali e/o commerciali differenziate per attività – Linea 4 Beni Culturali sita presso il suggestivo Convento dei Domenicani. 47 Cavallino attraverso la frazione di Castromediano risulta direttamente collegata a Lecce e della città capoluogo ha mutuato pregi e difetti; in particolare i costi Numero totale Numero di lo= Richieste dell’edilizia residenziale sono simili a quelli della città. Preso atto di tale realtà A=vità di richieste assegna4 inevase e, vista la breve distanza che separa Caprarica da Cavallino ed il tratto stradale comodo e rettilineo che li collega, il PUG prevede un’area per residenze e Deposito mezzi 19 7 12 servizi per studenti sita all’ingresso di Caprarica provenendo da Cavallino della superficie di circa 2 ha. Tale previsione oltre a soddisfare un’esigenza avvertita Produzione infissi 4 3 1 dagli studenti, poiché quello delle residenze risulta un problema tutt’ora irrisolto Lavorazione per l’Ateneo salentino in continua crescita, può offrirne una soluzione a condizioni 5 3 2 prodo= agricoli economicamente favorevoli stante un mercato immobiliare nettamente più economico di quello di Lecce e Cavallino. Contestualmente tale soluzione può A=vità commerciali contribuire a migliorare l’economia di Caprarica poiché l’avvio di un processo 6 2 4 e servizi di inserimento di studenti all’interno del tessuto cittadino potrà dare linfa alle dinamiche culturali, sociali e di sviluppo dell’indotto richiesto dalla loro presenza; Officine meccaniche 3 0 3 in particolare saranno necessari nuovi luoghi di socializzazione, di svago, di pratica sportiva, ecc. Caprarica propone uno sviluppo della propria economia ponendo Altre a=vità 1 1 0 le basi per cogliere appieno le occasioni che le dinamiche turistiche per un verso produ=ve e la sua favorevole posizione, adiacenza ad una sede universitaria, per altro le Lavorazione marmi 1 1 0 consentono. Le due aree previste dal PUG per insediamenti turistico-albeghieri e per residenze e servizi per gli studenti universitari sono allocate entrambe a Produzioni nord dell’abitato in posizione tale che, se tali scelte incontreranno il favore e 3 1 2 alimentari l’interesse degli operatori economici, potranno essere facilmente ampliate.
QUADRO Al fine di CONOSCITIVO soddisfare tali esigenze il comune ha provveduto a redigere una variante, a8ualmente in fase di avanzata a8uazione, secondo le procedure di cui all’art. 2 del DPR 447/98 con cui provvede all’ampliamento della a8uale zona D2, in adiacenza, anche se dal lato opposto, della tangenziale e alla individuazione di una
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3. ANALISI DEL SISTEMA INSEDIATIVO URBANO E DELLA PIANIFICAZIONE URBANISTICA
3. ANALISI DEL SISTEMA INSEDIATIVO URBANO E DELLA PIANIFICAZIONE URBANISTICA
3.1 IL SISTEMA INSEDIATIVO URBANO E LE FASI DELLO SVILUPPO Il riferimento più anAco ed aDendibile al quale può farsi riferimento per evidenziare l’evoluzione edilizia ed urbanisAca di Caprarica è la carta dell’IGM del 1948 qui di seguito riprodoDa. @ Fig. 3 Da% storici censuari della popolazione
3.1 IL SISTEMA INSEDIATIVO URBANO E LE FASI DELLO SVILUPPO Il riferimento più antico ed attendibile al quale può farsi riferimento per evidenziare l’evoluzione edilizia ed urbanistica di Caprarica è la carta dell’IGM del 1948 (Fig. 1).
T Fig. 1: IGM 1948
IGM 1948
L’abitato era costituito dall’attuale Centro Storico e risultava adagiato, linearmente sui lati della Lecce - Otranto ed anularmente intorno al Castello, anch’esso aggettante ad est sullo stesso tronco viario. Intorno al Castello, ad ovest dello stesso si erano insediati i nobili ed i commercianti, in dimore signorili atte anche a dimostrare il loro status sociale. Gli abitanti di Caprarica si erano insediati sulla parte più alta del terreno, probabilmente per evitare pericoli di natura idrogeologica recentemente evidenziati dal PAI. L’insediamento antico, ha conservato i suoi caratteri architettonici per come si sono stratificati nel tempo, prevalentemente con edifici ad un solo piano, la cui continuità è tuttavia interrotta da qualche edificio moderno.
L’abitato era cosAtuito dall’aDuale Centro Storico e risultava adagiato, linearmente sui laA Lecce - Otranto Le della strade principali, di collegamento con i paesi limitrofi, risultano già ben ed anularmente intorno al Castello, anch’esso aggeDante ad est sullo stesso tronco viario. Intorno al Castello, adpalese ordine gerarchico; di rilievo prioritario appare, evidenziate secondo un ovest dello stesso si erano insediaA i nobili ed i commercianA, in dimore signorili aDe anche a dimostrare il loro anche per il suo andamento volutamente rettilineo, la Lecce, Cavallino, Caprarica, status sociale. Gli abitanA di Caprarica si erano insediaA sulla parte più alta del terreno,Martano, probabilmente per(S.P. 27, 28); i collegamenti con Galugnano, Castrì e Calimera Otranto evitare pericoli di natura idrogeologica recentemente evidenziaA dal PAI. appaiono realizzati, probabilmente anche a causa dell’orografia dei terreni, sul L’insediamento anAco, ha conservato i suoi caraDeri architeDonici per come si sono straAficaA nelantichi tempo,percorsi dall’andamento irregolare (tale impianto stradale risale sedime di prevalentemente con edifici ad un solo piano, la cui conAnuità è tuDavia interroDa da qualche edificio moderno. al 1879, secondo la testimonianza dell’Arditi “Corografia fisica e storica della
Per avere un’idea dell’evoluzione dell’abitato in riferimento ai dati censuari della popolazione si riporta la seguente tavola sinottica. Tabella 8: Dati storici censuari della popolazione 2400
1800
1200
600
0
1861
1871
1881
1901
1911
1921
1931
1936
"
Provincia di Terra d’Otranto” anzi riportata). L’impianto viario attuale rispecchia il reticolo già presente nel 1948; la novità Le strade principali, di collegamento con i paesi limitrofi, risultano già ben evidenziate secondo unnegli palese ordine introdotta anni 90 è rappresentata dalla tangenziale sita a nord-est che, gerarchico; di rilievo prioritario appare, anche per il suo andamento volutamente re[lineo, la Lecce, Cavallino, ad evidenziare quanto anzi detto, consente alla Lecce – Otranto di evitare Caprarica, Martano, Otranto (S.P. 27, 28); i collegamenA con Galugnano, Castrì e Calimera appaiono realizzaA, l’attraversamento dell’abitato di Caprarica e di favorire lo scorrimento veloce su probabilmente anche a causa dell’orografia dei terreni, sul sedime di anAchi percorsi dall’andamento irregolare tale importante asse (Fig. 2). (tale impianto stradale risale al 1879, secondo la tesAmonianza dell’ArdiA "Corografia fisica e storica della Provincia di Terra d’Otranto” anzi riportata). La realizzazione della tangenziale ha in tempi recenti incentivato un’espansione L’impianto viario aDuale rispecchia il reAcolo già presente nel 1948; la novità introdoDatra negli anni abitato 90 è e tale nuovo tronco stradale sia con insediamenti residenziali, l’antico rappresentata dalla tangenziale sita a nord-est che, ad evidenziare quanto anzi deDo, consente alla Lecce – sia, in maniera considerevole, con insediamenti di carattere produttivo (zone per Otranto di evitare l’aDraversamento dell’abitato di Caprarica e di favorire lo scorrimentoinsediamenti veloce su tale artigianali e per piccola industria). importante asse (Fig. 2). Per quanto l’origine sia antica, per le alterne vicissitudini storiche che l’ha visto
Fig. 2: Tangenziale esistente e di progetto
Caprarica
città resiliente
protagonista, il moderno abitato di Caprarica di Lecce si va conformando solo a partire dal 1700-800 e fa segnare un notevole incremento abitativo dopo la seconda guerra mondiale. La modernità dell’insediamento residenziale è inoltre evidenziata dalla regolarità dell’impianto stradale e conseguentemente da isole edificatorie altrettanto regolari di forma rettangolare.
ANALISI DEL SISTEMA INSEDIATIVO URBANO E DELLA PIANIFICAZIONE URBANISTICA
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3.2 LA PIANIFICAZIONE URBANISTICA ATTUALE Il Comune di Caprarica di Lecce è normato, ai sensi della L.R. n. 20/2001 e s.m.i. e Delibera G.R. n. 1328 del 3.08.2007, dal Piano Urbanistico Generale redatto nel 2010 dall’Ing. Claudio Conversano e adottato con delibera C.C. del 30.09.2011 n. 23. Lo strumento urbanistico generale suddivide in zone omogenee il territorio comunale secondo le seguente classificazione:
• Strade a valenza paesaggistica, le strade d’accesso al paese, delimitate dai muri a secco della campagna Salentina. DOTAZIONE DEGLI STANDARD URBANISTICI Caprarica di Lecce, essendo un comune inferiore a 10.000 abitanti, richiede una dotazione minima di superfici a standard, secondo l’art. 4 del DI 1444/68, di 12 mq./ab. con un minimo di 4 mq/ab riservati alle attrezzature scolastiche.
B1 -Zona satura B2 -Zona di completamento edilizio B3 -Zone di completamento urbano
Il PUG conferma la parte residenziale (Comparto C2) e provvede a razionalizzare la rimanente zona a servizi pubblici, da realizzarsi attraverso l’esproprio, ed in parte già “B”, con la previsione di un unico Comparto di espansione residenziale – Comparto C4 – di modeste dimensioni, circa 10.800 mq., che consente una ordinata disposizione viaria e l’applicazione del principio di perequazione tra le aree ricadenti nello stesso. Il nuovo Comparto PEEP tipizza la quota residua di terreno agricolo e conferisce continuità al tessuto urbano che così viene ad assumere impianto definito anche in questa porzione di territorio. Per le attrezzature scolastiche (scuola d’obbligo), si registra un modesto deficit, che viene superato con le superfici a servizi previste nei nuovi comparti secondo lo schema riportato nella tabella successiva.
Zone di espansione
Tabella 9: Superfici standard esistenti di progetto
Zone residenziali Centro antico A1 -Edifici vincolati dalla sovrintendenza A2 -Edifici d’interesse storico architettonico A3 -Edifici di valore storico testimoniale Zone edificate
C1 -Zona di espansione C2 -Zona per edilizia economica e popolare C3 -Piani di lottizzazione in corso d’approvazione C4 -Zona di espansione per residenze universitarie
Scuole
Zone produttive
Comparto A
D1 -Zona artigianale esistente e di completamento D2 -Nuova zona artigianale D3 -Zona per artigianato di servizio e commercio al dettaglio D4 -Zone artigianali ai confini del territorio comunale D5 -Zona turistico - alberghiera D6 -Insediamenti produttivi puntuali Zone agricole E1 -Zona agricola produttiva normale E2 -Zona agricola di salvaguardia e di interesse ambientale E3 -Zona agricola di salvaguardia e di interesse ambientale destinate al rimboschimento E4 -Zona agricola periurbana
TIPOLOGIA E UBICAZIONE
Spazio pubblico a3rezzato
Superficie mq
Zone vincolate
1476 2000 2600
Caprarica
città resiliente
A3rezzature civili e religiose
• Città consolidata, che si estende al nucleo edificato del centro di Caprarica;
Comparto 0
• Boschi, che riguarda il Bosco della Serra sud dell’abitato e il Bosco del Casino della Chiusa ad est dell’edificato;
TOTALE
ANALISI DEL SISTEMA INSEDIATIVO URBANO E DELLA PIANIFICAZIONE URBANISTICA
4,22
19340
6,89
28000
9,98
14001
4,99
7905
2,82
81084
28,91
15000 0 13000
9525 1476 2000 1000
Comparto PEEP Zona alberghiera Comparto C4
Ai sensi del Piano Paesaggistico Territoriale Regionale (PPTR) risultano istituiti i seguenti vincoli:
11838 13264
Campo sporNvo Ampliamento campo sporNvo
Parcheggi
INDICE mq/ab
1638
Zone per attrezzature pubbliche di interesse generale F1 -Attrezzature cimiteriali F2 -Attrezzature per la ricreazione e lo sport F3 -Aree per impianti tecnologici F4 -Attrezzature sociosanitarie ed assistenziali
Totali mq
10200
Comparto PEEP Zona alberghiera Comparto C4 A3rezzature pubbliche per lo sport
di Prog. mq
6065 1840
14
- PARTE PROGRAMMATICA -
Casino Le Chiuse
ZONIZZAZIONE
SETTEMBRE 2010
2.000
COLLABORATORI : ARCH. ELISA CONVERSANO ARCH. CORRADO D’ELIA ING. ALESSANDRO VERONA
9.2
O
LEGENDA CENTRO ANTICO
ZONE EDIFICATE
ZONE DI ESPANSIONE
ZONE PRODUTTIVE
1 ZONE AGRICOLE
1 ZONA OMOGENEA E4 Zona agricola periurbana ZONE PER ATTREZZATURE PUBBLICHE DI INTERESSE GENERALE
SPAZI PUBBLICI ATTREZZATI
PARCHEGGI
AREE VERDI
SEDE STRADALE
SERVIZI DI PUBBLICO INTERESSE (urbanizzazioni secondarie) - Aree per attrezzature di interesse comune -
CHIESA MERCATO MUNICIPIO CIMITERO CENTRALE TELEFONICA
Masseria Boci
- Aree per attrezzature scolastiche -
SCUOLA ELEMENTARE SCUOLA MATERNA SCUOLA MEDIA
PERIMETRAZIONI
Caprarica
città resiliente
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Premesso che Caprarica di Lecce non ospita attrezzature ospedaliere, ne attrezzature scolastiche per l’istruzione superiore l’attenzione è stata rivolta a dotare il comune di adeguate strutture di spazi verdi per il relax, la ricreazione e lo sport. Sono così state implementate le strutture sportive esistenti con aree che possano essere realizzate con il concorso dei privati per dotare Caprarica di Lecce di sufficiente strutture in un settore, quello della cura della persona attraverso la ! pratica sportiva, in forte espansione. Tabella 10: Spazi per attrezzature pubbliche di interesse generale (zona F) esistenti e di progetto
Fig. 1: Cimitero comunale
TIPOLOGIA
Superficie esistente mq
Cimitero comunale
8700
3,10
Vasca di lavaggio dell’EAAP (via Galugnano)
1050
0,37
Nuovo terminale rete pluviale
17160
6,12
Terminale rete pluviale esistente
1650
Fig. 3: Giardino “Le Chiuse”
Caprarica
città resiliente
INDICE mq/ab
• le caratteristiche di piccolo centro che può offrire condizioni di ospitalità in cui la familiarità e la facilità di socializzazione possono essere elementi di forte attrattività per il turista; • la tradizione enogastronomica in cui l’olio rappresenta l’asse portante; • l’inserimento nel PTCP negli itinerari provinciali di interesse turistico.
• la possibilità di realizzare una sorta di “albergo diffuso” nella parte antica del paese; • la possibilità di utilizzare per agriturismo gli antichi edifici presenti nell’agro;
0,59 11639
4,15 10,23
AOrezzature private per la ricreazione e lo sport
9800
18900
TOTALE
28560
30539
LE AREE PRODUTTIVE
Superficie totale mq
• la propria posizione geografica, pressocchè equidistante dal mare e dal comune capoluogo ed a breve distanza dagli stessi;
Il PUG propone una risposta articolata a tale indirizzo dell’Amm.ne proponendo:
AOrezzature socio sanitarie per anziani e disabili
Fig. 2: Strada Provinciale 140
Superficie progeOo mq
a zona commerciale, per attività terziarie e direzionali - e D4 aree destinate alla promozione e la commercializzazione dei prodotti artigianali - in quanto le relative destinazioni sono state ricomprese nelle aree produttive e/o nelle zone residenziali. l’Amm.ne Com.le ritiene di indirizzare il potenziale sviluppo della propria comunità anche verso il settore turistico. In sintesi ritiene di poter valorizzare:
59099
24,54
• un’area per insediamenti turistico-alberghieri, adiacente all’abitato. Il dimensionamento di tale area, di circa 4 ha, non può essere funzionale ad alcun dato riferito all’economia locale, ma trova giustificazione nei dati provinciali che segnalano, anche in controtendenza rispetto agli andamenti nazionali e/o regionali, un costante aumento dei flussi turistici per il Salento.La realizzazione di tale area è consentita con concessione diretta per lotti superiori a 5.000 mq. con urbanizzazioni primarie e secondarie a carico dei concessionari, in quanto tale dimensione consente la cessione di un’area significativa al comune per opere di urbanizzazione secondaria ( min 500 mq.)
Il PUG, oltre ad aver esaminato gli elementi più significativi della realtà produttiva, facendo riferimento ai dati Istat secondo i modelli della delibera di G.R. 6320/89, 3.3 IL DISSESTO IDROGEOLOGICO prende atto delle aree per attività produttive già pianificate dal comune. Infatti dopo l’approvazione del Piano per Insediamenti Produttivi, Il PUG Il territorio di Caprarica di Lecce, come più volte asserito in precedenza, presenta fa propria la pianificazione in atto da parte dell’Amm.ne poiché muove dalla un andamento sostanzialmente pianeggiante ma con la presenza di un pendio necessità di soddisfare dimostrate esigenze da parte degli operatori. di rilievo detto “serra”, che si eleva di circa 50 mt. sul territorio circostante. L’ampliamento della zona D2 consente un comodo accesso alla stessa solo Tale situazione determina un naturale deflusso delle acque meteoriche verso dalla tangenziale evitando qualsivoglia interferenza con il contesto urbano e LE AREE PRODUTTIVE il basso, cioè verso la periferia sud-ovest dell’abitato di Caprarica laddove le costituisce, insieme alla zona D2 esistente un polo produttivo che permette geomorfologia segnala una “piana alluvionale”. l’insediamento di attività rumorose e/o comunque non idonee ad essere adiacenti Il PUG, oltre ad aver esaminato gli elemen= più significa=vi della realtà produDva, facendo riferimento ai da= Il Piano di Bacino Stralcio per l’Assetto Idrogeologico dell’Autorità di Bacino a zone residenziali. Istat secondo i modelli della delibera di G.R. 6320/89, prende aOo delle aree per aDvitàdella produDve già Puglia (PAI), approvato con deliberazione del Comitato Istituzionale n. 39 La localizzazione dell’intera zona D2 risulta ottimale per fumi, rumori, etc., anche pianificate dal comune. del 30.11.2005 e pubblicato in data 30.12.2005, finalizzato al miglioramento se non sappiamo quanto voluta, poiché è sita a sud-est; questo in riferimento ai delle condizioni di regime idraulico e della stabilità geomorfologica necessario venti prevalenti che, nella nostra regione, sono notoriamente quelli provenienti a ridurre gli attuali livelli di pericolosità e a consentire uno sviluppo sostenibile dai quadranti settentrionali. del territorio nel rispetto degli assetti naturali, della loro tendenza evolutiva e La zona artigianale (per artigianato di servizio) e commerciale di via Manara delle potenzialità d’uso, ha individuato un’area del territorio di Caprarica di Lecce insieme alle previsione del PUG della adiacente zona turisticoalbeghiera interessata da “Alta probabilità di inondazione” e, parzialmente, da “Rischio costituisce il polo produttivo in posizione contrapposta rispetto al precedente, molto elevato R4”; tale area è gravata da divieto di nuova edificabilità; la cioè sito a nord-ovest, anch’esso con accesso diretto dalla prevista tangenziale relativa normativa vincolistica è stata riportata nelle N.T.A. del PUG. Tale vincolo, che collega la S.P. Lecce-Otranto con la S.P. Caprarica-Galugnano. che interessa una ampia area, comporta un limite naturale alla attuale e futura Tale polo risulta in continuità con l’abitato trattandosi di attività produttive espansione dell’abitato verso sud-ovest. compatibili con la residenza. Rispetto al PRG sono state ridefinite le aree già tipizzate D3 - aree destinate
ANALISI DEL SISTEMA INSEDIATIVO URBANO E DELLA PIANIFICAZIONE URBANISTICA
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Caprarica
città resiliente
ANALISI DEL SISTEMA INSEDIATIVO URBANO E DELLA PIANIFICAZIONE URBANISTICA
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4. LA RIGENERAZIONE URBANA
4.1 L’IDEA GUIDA DELLA RIGENERAZIONE Avviare il Percorso della Rigenerazione Urbana ha rappresentato per Caprarica l’occasione per ragionare sugli obiettivi portanti che declinano la visione complessiva per il futuro sviluppo della città. In particolare, la scelta di porre al centro sia il miglioramento dell’abitabilità territoriale che la costruzione progressiva di una nuova urbanità, ha attraversato una fase di discussione della comunità che ha riconosciuto nelle seguenti considerazioni prioritarie la base portante del processo: • riqualificare la città su “sé stessa” (rénouvellement), restituendo alla cittadinanza un sistema di spazi pubblici e luoghi di incontro collettivo tale da costituire rete integrata, unire senza soluzione di continuità i poli del centro storico, i nuovi spazi riqualificati della periferia e delle zone di recente espansione nonché i luoghi di attrazione del territorio aperto rurale e naturale; • evitare per il futuro ulteriori ingiustificate espansioni edificatorie di frangia urbana concentrando, coerentemente col principio di conservazione e concentrazione delle massime qualità degli ambienti pubblici (qualità proiettata direttamente anche sugli ambiti privati), le trasformazioni nel riuso/ recupero degli ambiti interstiziali e inutilizzati (infill development) nel quadro della riqualificazione delle periferie e dei poli urbanizzati sottoutilizzati; • promuovere il rilancio abitativo e di qualità dei servizi nel centro storico, con un’elevata qualità tecnologica, spaziale, di relazione, in grado di unire il portato della tradizione alle nuove esigenze e a quelle prevedibili del futuro; • prevedere le eventuali nuove urbanizzazioni, rigorosamente ed esclusivamente a bordo urbano, localizzate e contestualizzate secondo i caratteri della migliore accessibilità trasportistica intermodale, e saranno anche l’occasione per sperimentare, con minori vincoli rispetto a quelli determinati dal tessuto storico, le soluzioni tecniche e organizzative più avanzate.
Fig. 1: La villa che vorrei, Municipio di Caprarica
Caprarica
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Dalle considerazioni esposte è derivata la definizione dell’obiettivo specifico Promuovere la riqualificazione urbana e del centro storico in particolare, funzionale, appunto, a promuovere processi di recupero e riqualificazione delle parti pubbliche dei centri storici, quale condizione imprescindibile per consentire ai cittadini di poter fruire del proprio patrimonio architettonico storico, accrescendo il senso di appartenenza e migliorando le condizioni di vivibilità. Da qui la necessità di intervenire con piani complessi e integrati di riqualificazione
L’IDEA GUIDA DELLA RIGERAZIONE
finalizzati a dotare le aree urbane di quei requisiti minimi in grado di rendere gli attuali agglomerati periferici parti integrate di un unico centro urbano. La rigenerazione urbana si candida, quindi a svolgere la funzione di motore dell’azione amministrativa a livello comunale ed esprime l’orizzonte di lungo periodo da realizzarsi progressivamente attraverso l’attuazione delle politiche, degli obiettivi e delle azioni contenuti nel Documento Programmatico di Rigenerazione Urbana, nonché attraverso l’azione amministrativa intesa nel suo insieme.
4.2 OBIETTIVI DI RIQUALIFICAZIONE URBANA, INCLUSIONE SOCIALE E SVILUPPO ECONOMICO Gli obiettivi da perseguire investono quindi le seguenti tre dimensioni con le relative strategie di seguito indicate. In generale gli obiettivi di riqualificazione urbana, inclusione sociale e sviluppo economico, condivisi con tutti i soggetti direttamente ed indirettamente interessati possono essere così declinati: • riequilibrare il centro storico compromesso dai crolli ed impoverito dal progressivo svuotamento delle funzioni (lavoro, tempo libero, residenza, attività commerciali ed artigianali); • bloccare lo spreco di territorio attraverso: il pieno riuso di spazi già urbanizzati, operazioni di ristrutturazione urbanistica, sostituzione edilizia (ove possibile), rifunzionalizzazione degli edifici e/o delle aree di proprietà sia pubblica che privata; • governare i mutamenti, convertendoli in occasioni di progresso; • disciplinare interessi diversi e competenze specifiche, per giungere ad una chiara individuazione di quello che costituisce “interesse collettivo”; • innescare azioni diffuse di rigenerazione urbana che costituiscano base per incentivare interventi anche privati; • migliorare le condizioni di vita degli abitanti intervenendo sul degrado ambientale e delle reti di percorrenza; • aumentare l’offerta di edilizia residenziale sociale determinando le condizioni per l’housing sociale;
18
4.3 GLI AMBITI TERRITORIALI DA SOTTOPORRE A PROGRAMMI INTEGRATI DI RIGENERAZIONE URBANA 4.3.1 LA DEFINIZIONE DELL’AMBITO L’analisi conoscitiva propedeutica alla definizione dei perimetri oggetto dei programmi di rigenerazione ha riguardato la ricognizione dell’intero abitato di Caprarica. Preliminarmente è stata effettuata l’analisi delle condizioni di contesto urbano e delle connesse problematiche sociali, indagine che porrà anche le basi per il monitoraggio dei risultati che si conseguiranno nel tempo con la realizzazione degli interventi effettuati. Le attività svolte sono state mirate alla costruzione di un quadro conoscitivo, alla definizione dei livelli di trasformabilità delle aree d’intervento, alla ricognizione delle esperienze già realizzate o avviate in tema di trasformazione urbana ed analisi di benchmarking ed hanno riguardato i principali ambiti d’intervento indicati dalla L.R. 29 luglio 2008, n. 21 “Norme di rigenerazione urbana”, ovvero: Fig. 1: Periferia
• contesti urbani periferici e marginali interessati da carenza di attrezzature e servizi, degrado degli edifici e degli spazi aperti e processi di esclusione sociale; • contesti urbani storici interessati da degrado del patrimonio edilizio e degli spazi pubblici e da disagio sociale; • contesti urbani storici interessati da processi di sostituzione sociale e fenomeni di terziarizzazione; • aree dismesse, parzialmente utilizzate e degradate.
Fig. 2: Via Crocefisso
Fig. 3: Fontana del Leone
Caprarica
città resiliente
Solitamente nell’approcciarsi alle città e nel volerne descrivere o identificare i differenti tessuti insediativi ci si occupa della sua conformazione urbana e della sua regolamentazione a partire dalla forma: questa forma è un dato di fatto tangibile e spesso si riferisce ad un’esperienza concreta dell’evoluzione del costruito. D’altro canto ci si rende conto che lo studio del tessuto inteso appunto come ‘forma’ non rappresenta che l’aspetto più immediato di una realtà complessa e di tutta una serie di questioni meno chiare e visibili che si riferiscono alla qualità e alla natura di ogni singola trasformazione urbana. Ci è bastato soffermarci a considerare un solo aspetto insediativo perché “una fila di questioni siano sorte davanti a noi; principalmente esse sono rapportabili ad alcuni grandi temi che sono l’individualità, il locus, il disegno, la memoria: e con esse si delinea un tipo di conoscenza dei fatti urbani più completo e diverso da quello che siamo soliti considerare” (ALDO ROSSI - ‘L’architettura delle città’, CITTA’ STUDI Edizioni, 1995). La definizione degli ambiti e la struttura dell’intero documento programmatico è stata quindi pensata secondo due prospettive fondamentali: la prima pone l’attenzione sulla conoscenza della pianificazione urbana esistente, compresa quella giuridica e di programmazione sovracomunale e quella di tutto il sistema di governo del territorio della Regione Puglia, che è considerato uno dei requisiti fondamentali per promuovere uno sviluppo sostenibile e identitario; la seconda prospettiva approfondisce invece lo studio della città, con il fine di stimolare l’osservazione di caratteri dominanti e delle morfologie insediative tipiche della Puglia, cogliendone le differenze e le costanti e concentrandosi sugli aspetti dell’abitato più individuali, particolari e irregolari ma per questo anche più interessanti, in maniera da evitare di costruire teorie e politiche di rigenerazione tanto artificiali quanto inutili. Vi è da precisare, che da un lato, le due prospettive assunte non sono esclusive e, anzi, devono strettamente integrarsi; dall’altro, che entrambe richiedono l’acquisizione di conoscenze ricche e articolate sui caratteri del contesto ad esempio sulle risorse fisico-ambientali del territorio (orografia, vegetazione, permeabilità del suolo ecc.), sulle morfo-tipologie insediative
L’IDEA GUIDA DELLA RIGERAZIONE
(densità, orientamenti, grado di apertura ecc.), sulle funzioni e sui reciproci rapporti (spazi costruiti/ aperti, edifici/viabilità ecc.): le medesime analisi sono dunque state utilizzate per l’identificazione degli ambiti, orientata da prospettive differenti ma complementari. A valle di un’analisi degli strumenti urbanistici in vigore, ci si è di fatto riferiti ai criteri dettati dal Documento Regionale di Assetto Generale (DRAG), individuando alcune questioni ricorrenti legate a ‘famiglie’ di problemi che attengono: • ad aspetti ambientali e di relazione con lo spazio rurale o la scarsa integrazione ambientale e paesaggistica (spesso l’assoluta indifferenza del costruito) con i contesti rurali eventualmente adiacenti (morfologia del suolo, orizzonti visivi, valorizzazione delle emergenze naturalistiche e del paesaggio); • la povertà del sistema del verde urbano, spesso mai impiantato o in carente stato di manutenzione, o comunque privo di continuità al suo interno e con lo spazio rurale; • l’accessibilità, materiale e immateriale, e i caratteri della mobilità o l’accessibilità inadeguata, dovuta a localizzazioni estremamente periferiche, alla presenza di barriere, all’assenza di integrazione con i tessuti preesistenti o alla autonomia dell’impianto morfologico; • le grandi dimensioni degli isolati o delle maglie urbane, che impongono l’uso dell’auto anche per piccoli spostamenti di quartiere o la distanza non solo fisica, ma anche sociale e simbolica dalla città consolidata e spesso dai luoghi di origine degli abitanti; • gli aspetti formali e funzionali dell’insediamento o la non compiuta conformazione morfologica, spesso frutto della eterogeneità dei modelli insediativi presenti; • i modelli insediativi privi di alcun riferimento alla città consolidata e ai modelli insediativi di tradizione, caratterizzati dalla dilatazione di spazi e proporzioni, dall’assenza di confort degli spazi aperti, dalle grandi dimensioni delle isole esclusivamente residenziali, all’annullamento del rapporto tra edifici e strade; • la carenza di attrezzature pubbliche o la loro scarsa integrazione con il tessuto urbano; • la presenza di spazi ritagliati e inutilizzati, ai margini e all’interno dei contesti, dovuta alla mancata realizzazione delle attrezzature previste o ad una loro inadeguata localizzazione in fase di progettazione (in aree residuali, scarsamente accessibili o inadeguate funzionalmente e ambientalmente); • la monofunzionalità o la carenza del mix funzionale che, laddove realizzato, è organizzato per giustapposizione di funzioni diverse all’interno di recinti autonomi propri; • l’attenzione al luogo, poiché la sostenibilità è necessariamente relazionata al sito di intervento ed alle sue caratteristiche, nel quale si cercherà di salvaguardare gli aspetti positivi e mitigare le problematiche presenti; • l’estensione della valutazione di sostenibilità nello spazio e nel tempo, oltre il luogo di realizzazione dell’intervento e oltre la fase di realizzazione, considerando l’impatto ambientale prodotto sui luoghi di produzione fuori opera, al trasporto da questi ai luoghi di edificazione, alla gestione, al recupero o demolizione.
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A seguito dell’’approfondita analisi del contesto urbano di Ambito 1riferimento, dei vincoli presenti nelle diverse aree, degli interventi strutturali già realizzati nel corso degli anni, l’attenzione si è Ciià storica concentrata sulla particolare situazione in cui versa il centro storico e la città di frangia, ovvero quella porzione di territorio periferico Ambito 2che si estende nella campagna che circonda l’agglomerato. Ciià di frangia e cc Le
Tutto quanto innanzi esposto ha concorso ad individuare due ambiti territoriali su cui concentrare l’attenzione per lo sviluppo di un primo programma integrato di rigenerazione urbana:
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Caprarica
città resiliente
20
L’IDEA GUIDA DELLA RIGERAZIONE M
4.3.2 AMBITO 1 | LA CITTA’ STORICA Il Centro antico rappresenta la parte che caratterizza un centro abitato, che testimonia del suo vissuto, che consente di leggere il suo passato attraverso la stratificazione delle strutture edilizie, gli elementi decorativi delle facciate, l’impianto urbano. Caprarica ha una storia ultramillenaria con tracce archeologiche antichissime ma che non ha conservato molto sotto l’aspetto edilizio ed urbanistico. Uno dei motivi a cui possiamo attribuire il successo dei centri storici, un successo non ascrivibile a recenti vittorie ma a mille anni di storia, è la struttura dello spazio pubblico. Nella storia degli insediamenti umani piazze e strade sono sempre state gli elementi di base intorno ai quali organizzare le città. Si tratta di spazi complessi che si articolano su diversi livelli attraverso sofisticati quanto spontanei meccanismi di filtro tra lo spazio pubblico e quello privato, passando per quello comune. In un certo senso, quindi, i centri storici sono città ideali, “marchingegni di soglie per consentire l’intimità e l’incontro, la difesa dell’individualità e l’appartenenza a una comunità” (GIANCARLO CONSONNI – “Dalla radura alla rete. Inutilità e necessità della città”, Unicopli, 2000). Fig. 1: Via Calimera
Fig. 2: Via Prinicipi Adorno
Fig. 3: Piazza Vittoria
Caprarica
città resiliente
La storia di Caprarica è caratterizzata da una sorta di ritardo cronico nella pianificazione urbanistica, che molto spesso si è limitata ad assecondare e regolamentare fenomeni di crescita già in atto, questo fino alla dotazione del Piano Urbanistico Generale. L’assenza di pianificazione ha comportato che l’espansione esponenziale, durante i decenni della crescita economica, è avvenuta assecondando tanto le direttrici storiche quanto la conformazione caotica e organica del centro consolidato, generando, in molti casi, un’interazione aggressiva con questo. A questi fattori va aggiunta un’assenza quasi drastica e perdurata nel tempo di volontà di conservazione e tutela di un patrimonio storico ed architettonico già non troppo ricco. Una prassi poco virtuosa che ha di fatto creato l’odierna situazione in cui testimonianze fisiche e stratificazioni storiche risultano essere piuttosto carenti e frammentate. Sviluppando lo studio dell’evoluzione del tessuto urbano non sulla ‘forma’ ma sul rapporto tra il luogo e gli uomini e analizzando la tradizione costruttiva e di un modo di “fare città” tipiche dei borghi rurali, attraverso episodi urbani e architettonici che rimandano ai borghi di centri meglio conservati nelle vicinanze; è possibile individuare il tessuto, più o meno contaminato del centro storico di Caprarica. A livello planimetrico si riconosce una struttura urbana articolata e porosa che è caratteristica di un modo di costruire la città nettamente precedente all’era industriale a ridosso del corso principale Via IV Novembre e lungo la sua perpendicolare Via Matteotti che si incrociano in Piazza Vittoria. Si tratta di una rete di pieni e vuoti fatta di emergenze e costruzioni spontanee, la cui maglia manifesta chiaramente una dinamica di accorpamenti e aperture funzionali all’esaltazione della strada e, più in generale, ad una rete di connessioni che costituiscono lo spazio pubblico. Da questo nucleo fondativo, su cui si affaccia il Palazzo Baronale, si diramano una serie di vicoli, più o meno rilevanti nell’assetto della mobilità, ma di certa importanza architettonica ed urbanistica. Il riferimento principale è a via Capece, Via Roma e Via Santa Maria che assieme a Via Brunetti e Via F. Greco, sottendono l’area che può essere tipologicamente e formalmente definita storica. Oggi, nonostante questa maglia sia ancora conservata è evidente come una serie di nuove costruzioni residenziali in cemento abbia sostituito o si sia sovrapposta alle costruzioni tradizionali in tufo. Mentre l’edilizia storica locale è caratterizzata da volumi bassi e accorpati, tipici di lotti iper-frammentati, le nuove costruzioni sono intervenute con le dinamiche (e le regole) dell’edilizia contemporanea, snaturando, a volte in maniera drastica, l’assetto urbano storico, tipicamente denso e poroso, e creando la necessità di intervenire a livello cromatico e formale in maniera da rendere più leggibile ed omogeneo il tessuto originario della città. Un caso eclatante ci è fornito dall’uso degli spazi pubblici o meglio delle aree
L’IDEA GUIDA DELLA RIGERAZIONE
filtro tra lo spazio pubblico e quello privato: le corti, che nelle costruzioni storiche rappresentano una grande risorsa di prossimità e permeabilità del tessuto rispetto ai luoghi delle relazioni umane. Nonostante le numerose contaminazioni che rischiano di compromettere radicalmente l’assetto ancora originale di questo luogo, la varietà e la stratificazione storica e numerosi spazi urbani, prevalentemente i vicoli, oggi notevolmente sottovalutati e inutilizzati, rimangono caratteristici di Caprarica. Sull’esempio di comuni limitrofi, che con finanziamenti PO-FESR sono riusciti a rigenerare il proprio centro storico, sarebbe certamente possibile immaginare una ripresa della vita in questi ambiti, riportando piccole attività e residenze nel cuore della città storica. Questa criticità deve essere quindi affrontata considerando la strada urbana con le sue corti e le sue ramificazioni come la struttura del borgo antico stesso. Si tenderà perciò alla spazialità e alla multifunzionalità puntando in modo esclusivo su due aspetti: - l’edilizia aperta e la rifunzionalizzazione degli spazi pubblici. L’edilizia aperta e non continua è una prerogativa fondamentale della strada tradizionale urbana e crea co-appartenenza e permeabilità di interno ed esterno: androni, porticati, logge, cortili e patii devono concorrere a costruire la spazialità della strada che tra essi si snoda. Lungo la strada l’invito a proseguire si intreccia con l’invito alla sosta. Questi spazi interstiziali, con diverse dimensioni e conformazioni, derivanti dall’articolazione estremamente organica dei volumi, sono disseminati in tutto il nucleo compatto. Essi rappresentano, come per tutti i nuclei storici delle città mediterranee, una potenzialità latente che oggi non viene messa a sistema con gli assi stradali principali, sui quali invece si concentrano le attività sociali ed economiche. Progetti di recupero, materiali, colori e nuove funzioni possono costituire una tessitura, un collegamento, un reticolo di insieme che porta il cittadino a riconoscere un linguaggio unico e caratteristico del centro antico e lo invita a riappropriarsi, insieme agli spazi pubblici, delle proprie radici. L’uso inappropriato di tali spazi è inoltre sottolineato dalla congestione del traffico automobilistico, del tutto inatteso, che non può essere supposto in questo tipo di orditure urbane. Il passaggio costante di autoveicoli rappresenta un ostacolo alla vita comune e all’utilizzo degli spazi pubblici da parte della popolazione. Impedendo il dialogo tra ambienti interni e esterni la viabilità carrabile e la presenza di parcheggi a ridosso delle abitazioni limitano infatti l’uso pubblico degli edifici e la multifunzionalità di questi a scapito della socialità che è alla base di una concreta rivitalizzazione del borgo antico. Nel periodo tra Maggio e Giugno del 2017 è stato condotto inoltre un questionario che ha fornito delle indicazioni sulle percezioni che i cittadini di Caprarica hanno della propria città, al fine di indirizzare le analisi del territorio e di conseguenza le sintesi e gli obiettivi di rigenerazione. Di seguito si riporta, così come si farà successivamente per l’Ambito 2, una tabella che considera i risultati del questionario e fornisce una analisi di Risorse, Potenzialità, Degradi e Criticità della città di Capararica. Questo tipo di analisi prende il nome di SWOT. L’analisi SWOT ha sviluppato un procedimento logico che in primo luogo ha consentito di rendere sistemiche e fruibili le informazioni raccolte dall’analisi di contesto, in particolare rispetto alla consistenza fisica e funzionale dell’area. In secondo luogo ha permesso di delineare un frame utile alla definizione delle linee di intervento e degli obiettivi da raggiungere attraverso l’identificazione delle opportunità di sviluppo dell’area che deriva dalla valorizzazione dei punti di forza e da un contenimento dei punti di debolezza alla luce di un quadro di rischi derivanti dall’esterno. Infine ha permesso di definire le priorità degli obiettivi rispetto alle tematiche che le tre dimensioni strategiche (territoriale, economica e sociale) pongono per il perseguimento e conseguimento dell’effetto città e di conseguenza del programma di rigenerazione urbana degli Ambiti.
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4.3.3 AMBITO 2 | LA CITTA’ DI FRANGIA Tra il centro storico e la campagna che circonda Caprarica si estende il tessuto della città consolidata, che può essere schematizzato in quattro quadranti, sottesi dalle principali infrastrutture di rango extraurbano che collegano la città ai vicini centri di Galugnano, Cavallino/Lizzanello, Castri e Calimera/Martignano. Dei quattro quadranti, quello a Sud Est, che si sviluppa tra la SP 28 e la SP 144 ha una vocazione prevalentemente industriale, mentre negli altri si concentra buona parte della popolazione di Caprarica, ed è certo a questi ambiti che deve essere rivolta particolare attenzione nei processi di rigenerazione. Gli insediamenti nelle aree esterne al centro storico iniziano intorno agli anni ’40 e si sviluppano prevalentemente nel cinquantennio successivo su un modello a pettine tra le strade di percorrenza intercomunale. Le abitazioni hanno tipologie che variano dalla casa unifamiliare su un solo piano a quella bifamiliare su due piani, spesso presentano una piccola veranda o porticato sul fronte strada ed un giardino privato all’interno. L’edilizia di questo periodo è caratterizzata dall’utilizzo prevalentemente del calcestruzzo armato che ha variato notevolmente dunque anche la percezione formale, architettonica e funzionale dei singoli edifici.
Costruire un nuovo paesaggio tra la città e la campagna • fare della campagna un contesto di vita preservando l’attività agricola e sostenendo la società rurale; • rispondere alle sfide della domanda di natura in città valorizzando lo spazio periurbano. Gli obiettivi come già esposto, mirano a migliorare lo standard dei servizi, dei collegamenti pedonali.
Le strade di questo ambito sono prevalentemente dotate di marciapiedi e delle opere di urbanizzazione primaria che qualificano tutto sommato un discreto sistema di percorsi carrabili e pedonali. Scarsa è però l’attenzione per l’accessibilità universale e del tutto assente la ciclabilità in sede propria, che sarebbe auspicabile almeno sui tracciati più trafficati. Risulta buona la dotazione di aree a parcheggio, aree di verde pubblico attrezzato e di servizi di istruzione, meno buone sono però le condizioni dei medesimi servizi. Come è emerso infatti dall’indagine condotta sulla cittadinanza, risulta evidente la percezione di uno scarso decoro urbano, che si accentua negli spazi dedicati al relax e al tempo libero. Dal confronto con gli stakeholder del territorio è emersa inoltre la possibilità di riqualificare alcuni poli ed edifici pubblici trasformandoli in attrattori, incubatori, luoghi per la crescita comunitaria, sociale e culturale. Grande importanza riveste inoltre la campagna, volutamente inserita in un più ampio concetto di frangia. In quest’area gli obiettivi non sono dissimili da quelli proposti dalla Regione Puglia con il Patto Città-Campagne, strumento attuativo del PPTR, ovvero: Sostenere l’agricoltura • contrastare il consumo di suolo agricolo favorendo la competitività dell’agricoltura di qualità soprattutto nelle principali aree metropolitane regionali; • sostenere e rafforzare la forte tradizione agricola e rurale della Puglia ancora presente nella memoria collettiva; sostenere la multifunzionalità agricola e i suoi servizi agro-urbani e agro ambientali; • valorizzare il patrimonio rurale e monumentale presente nelle aree periurbane inserendolo come potenziale delle aree periferiche e integrandolo alle attività urbane; Migliorare la qualità urbana • promuovere la rigenerazione urbana specie nelle periferie degradate e rafforzare e valorizzare le relazioni di prossimità con la campagna;
Fig. 1: Pagghiara, tipica edilizia rurale
Caprarica
città resiliente
• attivare la sostenibilità urbana e la preservazione delle risorse ambientali della città attraverso lo spazio agricolo periurbano; • riqualificare lo spazio aperto delle periferie grazie allo spazio agricolo periurbano.
L’IDEA GUIDA DELLA RIGERAZIONE
22
Caprarica
città resiliente
4.3.4 ANALISI DELLE POTENZIALITÀ E DELLE RISORSE DEGLI AMBITI 1 E 2
23
Caprarica
città resiliente
ANALISI DELLE POTENZIALITÀ E DELLE RISORSE DEGLI AMBITI 1 E 2
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Caprarica
città resiliente
ANALISI DELLE POTENZIALITÀ E DELLE RISORSE DEGLI AMBITI 1 E 2
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4.4 LE POLITICHE PUBBLICHE IN PARTICOLARE ABITATIVE, URBANISTICHE, PAESAGGISTICOAMBIENTALI, CULTURALI, SOCIOSANITARIE, OCCUPAZIONALI, FORMATIVE E DI SVILUPPO, CHE CONCORRONO AL CONSEGUIMENTO DEGLI OBIETTIVI DEL PROGRAMMA DI RIGENERAZIONE URBANA Le politiche pubbliche che concorrono al conseguimento degli obiettivi di riqualificazione urbana, inclusione sociale e sostenibilità ambientale trovano la loro sintesi nella ricerca della qualità globale intesa come:
Fig. 1: Municipio
Fig. 2: Porta via Principi Adorno
•
qualità urbana;
•
qualità urbanistica;
•
qualità architettonica;
•
qualità dello spazio pubblico;
•
qualità sociale;
•
qualità economica;
•
qualità ambientale;
•
qualità energetica;
•
qualità culturale;
•
qualità paesaggistica.
Perseguire la qualità globale significa porre in rapporto dinamico tutti gli elementi legati alla riqualificazione di un’area con quelli del contesto in cui essa insiste proponendo la sintesi migliore tra i dieci elementi di qualità innanzi indicati e che sono destinati a costituire base delle politiche urbanistiche di rigenerazione. In linea con le finalità del presente Documento, di seguito si fornisce una descrizione dei significati di qualità rispetto ai dieci componenti che costituiranno base per le politiche pubbliche che il Comune di Caprarica intende seguire nell’attuazione delle politiche di Rigenerazione Urbana. La qualità urbana si persegue creando un rapporto dinamico tra gli elementi di riqualificazione di un’area e quelli più ampi del contesto. L’intervento deve innescare un processo amplificatore di uno sviluppo equilibrato che comprende, la residenza, i servizi, il lavoro. Presupposti per generare qualità urbana sono: • aprire le istituzioni al confronto dialettico e ai contributi di tutti gli attori; • contribuire a realizzare maggiore coesione sociale ed economica; • perseguire l’integrazione fisica, sociale ed economica di ogni intervento con il contesto urbano.
Fig. 3: Collina “Le Serre”
Caprarica
città resiliente
La qualità urbanistica si persegue inquadrando il progetto di rigenerazione nella pianificazione generale della città, in coerenza e sintonia con la programmazione di “area vasta”. E’ indispensabile un processo di progettazione trasparente che, insieme alla semplificazione delle procedure, rende chiari gli obiettivi, riduce i rischi legati ai ritardi ed alla lievitazione dei costi e introduce elementi di flessibilità temporale.
L’IDEA GUIDA DELLA RIGERAZIONE
La qualità architettonica costituisce un’occasione per elevare la qualità complessiva della città e si gioca sostanzialmente su due piani: • l’uso delle nuove tecnologie compatibili con l’ambiente e che assicurino il risparmio delle risorse; • l’integrazione e la continuità con l’esistente, la storia dei luoghi ed i fattori identificativi locali. La qualità dello spazio pubblico riferita alla rigenerazione urbana ha una funzione di rilievo per riavviare i necessari processi di identificazione e integrazione sociale e la riconoscibilità del luogo. Come tessuto connettivo lo spazio pubblico di qualità, valorizza il patrimonio architettonico, ne favorisce la fruibilità e l’accessibilità, crea un ambiente attraente e competitivo nei confronti dei poli periferici. E’ necessario promuovere la buona manutenzione, il miglioramento delle attrezzature pubbliche e delle aree verdi e pedonali. La qualità sociale significa benessere per gli abitanti, sia come individui che come collettività. Il contesto urbano deve facilitare la coesione, favorire i rapporti interpersonali e l’interazione con i luoghi, offrire servizi adeguati ed evitare processi di esclusione ed emarginazione. In questa chiave è opportuno adottare tipologie residenziali articolate con offerte diversificate (proprietà/ affitto, mercato/social housing). Inoltre occorre mantenere, sviluppare o riattrarre le attività lavorative all’interno delle aree in modo da scongiurare il rischi del “recinto” monofunzionale. E’ indispensabile verificare la sostenibilità sociale delle trasformazioni prevedendo l’impatto che esse avranno sul contesto. La qualità economica consiste in due fattori: capacità di produrre occasioni di sviluppo auto propulsivo e crescita economica dell’ambito d’intervento:, attraverso il bilanciamento tra qualità tecnica, tempi di realizzazione, efficienza attuativa e costi globali. La rigenerazione urbana di qualità genera benefici economici per tutti gli attori: per gli investitori (privato economico), per il Pubblico, per i cittadini (privato collettivo). La qualità economica si persegue determinando i presupposti finanziari ottimali per le trasformazioni; promuovendo un uso del patrimonio pubblico come valore economico-finanziario per gli investimenti privati; valutando, con studi di fattibilità e con analisi costi/benefici, il potenziale rischio d’impresa e le ricadute pubbliche. Per la qualità ambientale è necessario attuare una politica che massimizzi l’utilizzo del patrimonio disponibile, per un uso efficiente delle strutture ed infrastrutture esistenti, abbattendo il consumo energetico degli edifici della città. La qualità energetica è il requisito fondamentale per avviare un progetto di sostenibilità ambientale che richiede le seguenti azioni: • trasformare gli edifici da consumatori a produttori di energia; • integrare il linguaggio del progetto con le tecnologie più avanzate per il contenimento dei consumi energetici; • adottare i sistemi passivi (materiali di costruzione, ventilazione ecc.) e attivi (teleriscaldamento, impianti di condizionamento intelligenti, fonti energetiche rinnovabili, raccolta ed utilizzazione dell’acqua piovana, ecc.) per migliorare l’efficienza energetica; • utilizzare le biotecnologie per assorbire le sostanze inquinanti nelle bonifiche di aree inquinate, incentivare, dove possibile, la produzione di energia domestica; • progettare gli spazi aperti (pubblici e privati), il verde e le superfici d’acqua come elementi integranti del riequilibrio bioclimatico;
26
• adottare normative che stimolino la capacità di produrre edifici con alte prestazioni ambientali da parte degli operatori;
4.5 IL PROCESSO PARTECIPATO CON LACITTADINANZA
• promuovere incentivi fiscali e normativi per contrastare la politica del basso costo di costruzione, che genera sia aumento dei costi di manutenzione e gestione, sia spreco energetico che gravano sulla salute dei cittadini e sulla qualità urbana;
Oltre a costituire uno strumento di pianificazione strategico, il D.P.R.U. rappresenta l’occasione per dare vita a processi di partecipazione che coinvolgano, nella maniera più trasversale possibile, una gran fetta di cittadini solitamente non attivi sulle tematiche urbane, poiché magari privi di nozioni tecniche.
• elaborare nuovi modelli metodologici per l’edilizia pubblica con la partecipazione degli attori imprenditoriali, sociali e tecnici.
Il metodo più immediato per sondare le percezioni della cittadinanza nei confronti del proprio luogo è stato il questionario. Il questionario è il tipo di indagine più formale tra quelle messe in campo durante gli incontri con la popolazione. Esso era costituito da due parti, la prima, di carattere generale, canalizzava l’attenzione delle risorse del paese, la seconda invece, portava il cittadino ad esprimersi sulle potenzialità ed i degradi.
La qualità culturale si persegue: • progettando rigenerazioni con la consapevolezza del portato della storia fisica, economica e sociale dell’ambito; • promuovendo un lavoro di indagine e di “ascolto” del luogo e dei suoi abitanti quale premessa di ogni progetto per ogni progetto di rigenerazione, come meccanismo in tutte le fasi di realizzazione; • selezionando le categorie d’intervento sulla conoscenza dei valori testimoniali dei manufatti architettonici presenti e dei loro contesti; • fondando la validità delle trasformazioni urbane su azioni che bilancino il senso di appartenenza al territorio e la continuità storica con le nuove risposte alle sfide dello sviluppo urbano. Infine, la qualità paesaggistica si persegue ricercando una giusta sintesi tra la morfologia del territorio, il patrimonio esistente, le risorse economiche e sociali presenti in nella comunità, al fine di riconoscere un “bene paesaggio”, inteso come costruzione collettiva e ricostruire il “paesaggio abbandonato” individuando i suoi caratteri distintivi per riappropriarsene e confrontarli con le nuove esigenze. Attraverso la sintesi degli obiettivi di qualità innanzi delineati, il Comune di Caprarica promuoverà iniziative strategiche e programmi di rigenerazione urbana utilizzando gli strumenti previsti dalla legislazione regionale e cogliendo, sotto il profilo delle risorse finanziarie, tutte le opportunità offerte dai fondi che si renderanno disponibili a livello provinciale e regionale, dai fondi strutturali a gestione regionale, dai Programmi diretti promossi dai Ministeri e dalla Comunità europea. Particolare attenzione sarà posta anche a stimolare l’interesse di privati sia quali investitori che residenti/proprietari anche attraverso l’utilizzo di forme di riduzione dell’IMU o di altre imposte comunali e degli oneri di urbanizzazione secondaria e del contesto di costruzione graduando gli stessi in linea con quanto previsto dall’ art. 7 comma 3 della L.R. 21/2008, nonché gli incentivi volumetrici previsti dall’art. 7 bis della stessa Legge regionale. L’Amministrazione comunale potrebbe inoltre proporre misure che hanno già dato buoni risultati per altre amministrazioni del territorio, come ad esempio misure di rivitalizzazione del tessuto economico, sociale e culturale del centro storico con interventi di agevolazione tributaria e tariffaria e modifiche ed integrazioni del regolamento comunale per:
Parallelamente è stata intrapresa un’attività di confronto con le associazioni ed i tecnici operanti sul territorio per provare a dare anche delle risposte in termini progettuali alle istanze di rigenerazione. Il risultato di questa indagine ha prodotto una serie di progetti, considerati spore di rigenerazione, ovvero quei primi passi verso una più ampia strategia intercomunale che sarà redatta nei prossimi mesi con le comunità di Melendugno, Vernole e Castri. Sesso Maschi
24
Femmine
38
Fascia d'età 18
Fra 15 e 24
3
• l’applicazione del canone per l’occupazione di spazi e aree pubbliche.
Fra 25 e 44
24
• l’istituzione e la disciplina del canone sulle iniziative pubblicitarie.
Oltre i 45
17
l’applicazione della tassa per lo smaltimento dei rifiuti solidi urbani interni.
Fig. 1: Porta via Principi Adorno
città resiliente
I processi partecipati concepiti per l’occasione, infatti, si sono concentrati su modelli di indagine finalizzati alla raccolta tanto di dati statistici, quanto di opinioni critiche. La scelta di indirizzare i processi di partecipazione verso meccanismi di indagine sociale è stata dettata dalla necessità di comprendere, ai vari livelli, la complessità di un territorio e di una comunità urbana notevolmente stratificata.
Fino a 14 anni
•
Caprarica
Al di là degli esiti il processo innescato si è rivelato un’esperienza preziosa per la cittadinanza, poiché ha costituito un primo passo fondamentale verso la presa di coscienza delle complessità della progettazione dei fatti urbani e in particolare dei temi che, prima di questa esperienza, erano sempre stati affrontati con un’attitudine passiva.
L’IDEA GUIDA DELLA RIGERAZIONE
27
Problema)che Qualità degli spazi pubblici e del verde
Illuminazione pubblica
Sicurezza
RifiuF
Qualità edilizia
Esclusione sociale
Qualità dei percorsi pedonali e ciclabili
Traffico
Servizi sanitari
GesFone randagismo
Caprarica
città resiliente
Non urgente
6
62
10%
Urgenza molto bassa
2
62
3%
Urgenza bassa
22
62
35%
Urgenza alta
10
62
16%
Urgenza moto alta
14
62
23%
Non urgente
19
62
31%
Urgenza molto bassa
9
62
15%
Urgenza bassa
16
62
26%
Urgenza alta
5
62
8%
Urgenza moto alta
13
62
21%
Non urgente
13
62
21%
Urgenza molto bassa
6
62
10%
Urgenza bassa
15
62
24%
Urgenza alta
14
62
23%
Urgenza moto alta
14
62
23%
Non urgente
17
62
27%
Urgenza molto bassa
9
62
15%
Urgenza bassa
12
62
19%
Urgenza alta
9
62
15%
Urgenza moto alta
15
62
24%
Non urgente
16
62
26%
Urgenza molto bassa
6
62
10%
Urgenza bassa
14
62
23%
Urgenza alta
12
62
19%
Urgenza moto alta
14
62
23%
Non urgente
16
62
26%
Urgenza molto bassa
14
62
23%
Urgenza bassa
13
62
21%
Urgenza alta
8
62
13%
Urgenza moto alta
11
62
18%
Non urgente
7
62
11%
Urgenza molto bassa
3
62
5%
Urgenza bassa
11
62
18%
Urgenza alta
14
62
23%
Urgenza moto alta
27
62
44%
Non urgente
32
62
52%
Urgenza molto bassa
12
62
19%
Urgenza bassa
12
62
19%
Urgenza alta
2
62
3%
Urgenza moto alta
4
62
6%
Non urgente
15
62
24%
Urgenza molto bassa
8
62
13%
Urgenza bassa
16
62
26%
Urgenza alta
6
62
10%
Urgenza moto alta
17
62
27%
Non urgente
8
62
13%
Urgenza molto bassa
6
62
10%
Urgenza bassa
17
62
27%
Urgenza alta
9
62
15%
Urgenza moto alta
22
62
35%
L’IDEA GUIDA DELLA RIGERAZIONE
I luoghi che cara-erizzano il tuo territorio che vorres3 fossero valorizza3 Il Palazzo Baronale
48
La Serra
43
Il Centro storico e le sue case
25
Il frantoio ipogeo
8
La villa comunale
6
La chiesa di San Marco
5
Ex convento dei Carmelitani
3
Il campo sporDvo
3
Il Parco Giochi
3
La Palestra
2
Le scuole
2
La chiesa del Crocifisso
2
Il cimitero
1
I luoghi dove 3 piace passeggiare La Serra
45
Il centro storico
12
La villa
6
La campagna
6
La litoranea
2
Cosa pensi sia necessario migliorare Abitazioni
15
Aree verdi e percorsi
46
AJrezzature sporDve
34
AJrezzature turisDche
19
AJrezzature commerciali
34
Spazi di aggregazione
30
Spazi culturali
31
Aree parcheggio
9
Beni culturali
30
28
POTENZIALITA’ _ I luoghi da rigenerare e connettere 1. 8. 10. 11. 12. 13. 15. 16.
Il centro storico, le corti, le vie e il sistema ipogeo Piazza Gioacchino Toma nell’abitato nord - est di Caprarica L’istituto scolastico e la palestra di via Pertini Piazza dei Fiori nell’abitato sud - ovest di Caprarica La cava della Serra di Caprarica Il paesaggio della Serra di Caprarica Il “parco delle chiuse” e la torre piezometrica I campi e le attrezzature sportive a sud
15
RISORSE _ I luoghi da valorizzare e tutelare 2. 3. 4. 5. 6. 7. 9. 14.
Piazza Vittoria e gli scavi archeologici Piazza Garibaldi e la sua dimensione di “grande corte” L’istituto comprensivo e gli spazi attrezzati all’esterno Il Palazzo Baronale e la sua valenza storico architettonica La chiesa del Carmine e l’ex convento dei Carmelitani La villa comunale, il parco giochi e la fontana La chiesa del Crocefisso L’archeodromo, museo della storia dell’uomo
9 10 7
6
8 4
5
2 1
3
11
12
13 14 16
Caprarica
città resiliente
L’IDEA GUIDA DELLA RIGERAZIONE
29
4.6 I PROGRAMMI INTEGRATI DI RIGENERAZIONE URBANA Come definito dall’art.2 della lr 21/2008 “I programmi integrati di rigenerazione urbana sono strumenti volti a promuovere la riqualificazione di parti significative di città e sistemi urbani mediante interventi organici di interesse pubblico. I programmi si fondano su un’idea-guida di rigenerazione legata ai caratteri ambientali e storico-culturali dell’ambito territoriale interessato, alla sua identità e ai bisogni e alle istanze degli abitanti. Essi comportano un insieme coordinato d’interventi in grado di affrontare in modo integrato problemi di degrado fisico e disagio socio-economico che, in relazione alle specificità del contesto interessato, includono: • la riqualificazione dell’ambiente costruito, attraverso il risanamento del patrimonio edilizio e degli spazi pubblici, garantendo la tutela, valorizzazione e fruizione del patrimonio storico-culturale, paesaggistico, ambientale; • la riorganizzazione dell’assetto urbanistico attraverso il recupero o la realizzazione di urbanizzazioni, spazi verdi e servizi e la previsione delle relative modalità di gestione; • il contrasto dell’esclusione sociale degli abitanti attraverso la previsione di una molteplicità di funzioni e tipi di utenti e interventi materiali e immateriali nel campo abitativo, socio-sanitario, dell’educazione, della formazione, del lavoro e dello sviluppo; • il risanamento dell’ambiente urbano mediante la previsione di infrastrutture ecologiche quali reti verdi e blu finalizzate all’incremento della biodiversità nell’ambiente urbano, sentieri didattici e mussali, percorsi per la mobilità ciclabile e aree pedonali, spazi aperti a elevato grado di permeabilità, l’uso di fonti energetiche rinnovabili e l’adozione di criteri di sostenibilità ambientale e risparmio energetico nella realizzazione delle opere edilizie.” I programmi sono predisposti dai comuni singoli o associati o sono proposti ai comuni da altri soggetti pubblici o privati, anche fra loro associati. I programmi assumono gli effetti di strumenti urbanistici esecutivi ed interessano ambiti territoriali totalmente o prevalentemente edificati. I programmi non possono comportare varianti urbanistiche per trasformare in aree edificabili aree a destinazione agricola, comunque definite negli strumenti urbanistici comunali, fatta eccezione per quelle contigue necessarie alla realizzazione di verde e servizi pubblici nella misura massima del 5 per cento della superficie complessiva dell’area d’intervento. Tale variante deve comunque essere compensata prevedendo una superficie doppia rispetto a quella interessata dal mutamento della destinazione agricola, destinata a ripermeabilizzare e attrezzare a verde aree edificate esistenti.
I CONTENUTI TECNICI MINIMI DEI PIRU Il programma integrato di rigenerazione urbana deve orientare il processo di rigenerazione urbana e legare fra loro interventi diversi afferenti alle politiche abitative, urbanistiche, ambientali, culturali, sociosanitarie, occupazionali, formative e di sviluppo. Il programma riguarda prioritariamente: 1. il recupero, la ristrutturazione edilizia e la ristrutturazione urbanistica di immobili destinati o da destinare alla residenza, con particolare riguardo all’edilizia residenziale sociale, garantendo la tutela del patrimonio storicoculturale, paesaggistico, ambientale e l’uso di materiali e tecniche della tradizione; 2. la realizzazione, manutenzione o adeguamento delle urbanizzazioni primarie e secondarie; 3. l’eliminazione delle barriere architettoniche e altri interventi atti a garantire la fruibilità di edifici e spazi pubblici da parte di tutti gli abitanti, con particolare riguardo ai diversamente abili, ai bambini e agli anziani; 4. il miglioramento della dotazione, accessibilità e funzionalità dei servizi socioassistenziali in coerenza con la programmazione dei piani sociali di zona; 5. il sostegno dell’istruzione, della formazione professionale e dell’occupazione; 6. la rigenerazione ecologica degli insediamenti finalizzata al risparmio delle risorse, con particolare riferimento a suolo, acqua ed energia, alla riduzione delle diverse forme di inquinamento urbano, al miglioramento della dotazione di infrastrutture ecologiche e alla diffusione della mobilità sostenibile; 7. la conservazione, restauro, recupero e valorizzazione di beni culturali e paesaggistici per migliorare la qualità insediativa e la fruibilità degli spazi pubblici; 8. il recupero e riuso del patrimonio edilizio esistente per favorire l’insediamento di attività turistico-ricettive, culturali, commerciali e artigianali nei contesti urbani interessati da degrado edilizio e disagio sociale. Il programma integrato di rigenerazione urbana è costituito da elaborati scrittografici atti a descrivere e rappresentare in scala adeguata al carattere operativo degli interventi previsti: 1. l’area d’intervento e le relative caratteristiche economico-sociali, paesaggistico-ambientali, urbanistiche, dimensionali, proprietarie; 2. le soluzioni progettuali proposte con particolare riferimento ai caratteri morfologici degli insediamenti e all’integrazione nel tessuto urbano, alle destinazioni d’uso e ai tipi edilizi e insediativi, ai requisiti di qualità e di sostenibilità edilizia e urbana, al risparmio dell’uso delle risorse, con particolare riferimento al suolo, all’acqua e all’energia, alla dotazione di spazi pubblici o riservati ad attività collettive, verde pubblico o parcheggi nel rispetto degli standard urbanistici, specificando gli impatti attesi dalle soluzioni stesse; 3. le misure adottate per rispondere ai bisogni abitativi espressi dai soggetti svantaggiati e per contrastare l’esclusione sociale degli abitanti, con particolare riguardo a interventi e servizi socio-assistenziali e sanitari e a sostegno dell’istruzione, della formazione professionale e dell’occupazione, in coerenza con rispettivi programmi e politiche di settore;
Caprarica
città resiliente
L’IDEA GUIDA DELLA RIGERAZIONE
30
4. l’esistenza di eventuali vincoli normativi gravanti sull’area d’intervento, con particolare riferimento a quelli storico-culturali, paesaggistici, ambientali, urbanistici, idrogeologici e sismici, e le misure di salvaguardia e prevenzione adottate;
decorso il termine per le osservazioni, il sindaco indice una conferenza di servizi alla quale partecipano rappresentanti delle amministrazioni competenti per l’emanazione dei necessari atti di consenso, comunque denominati.
5. gli alloggi eventualmente necessari per l’allocazione temporanea degli abitanti degli edifici da risanare;
5. Entro trenta giorni dalla data di acquisizione degli atti di consenso di cui al comma 4, il consiglio comunale approva in via definitiva il programma, pronunciandosi altresì sulle osservazioni presentate.
6. gli alloggi destinati a edilizia residenziale sociale da realizzare, recuperare o ristrutturare, eventualmente previa acquisizione al patrimonio pubblico; 7. le iniziative assunte per assicurare la partecipazione civica all’elaborazione e attuazione del programma, con particolare riferimento agli abitanti che risiedono o operano nel contesto da riqualificare o negli ambiti ad esso contigui e il grado di condivisione da parte degli stessi, opportunamente documentati;
6. La deliberazione di approvazione è pubblicata, anche per estratto, sul Bollettino ufficiale della Regione Puglia (BURP). 7. Il programma acquista efficacia dal giorno successivo a quello di pubblicazione di cui al comma 6.
8. le iniziative assunte per coinvolgere le forze sociali, economiche, culturali all’elaborazione e attuazione del programma e il grado di condivisione da parte delle stesse, opportunamente documentate; 9. l’eventuale articolazione in fasi dell’attuazione del programma, cui possono corrispondere anche diversi strumenti esecutivi; 10. i soggetti pubblici e privati partecipanti alla realizzazione e gestione degli interventi previsti dal programma o i criteri di selezione degli stessi, secondo principi di concorrenzialità e trasparenza; 11. i costi dei singoli interventi e le relative fonti di finanziamento e modalità gestionali, specificando la ripartizione degli stessi tra i soggetti coinvolti nel programma; 12. lo schema di convenzione che disciplina i rapporti tra il comune e gli altri soggetti pubblici e privati coinvolti nell’attuazione del programma e nella gestione delle iniziative da questo previste. PROCEDURA DI FORMAZIONE DEI PIRU CONFORMI AL PIANO REGOLATORE GENERALE VIGENTE La procedura di formazione dei PIRU conformi gli strumenti urbanistici vigenti prevede che gli stessi seguano questo iter proceduale: 1. adozione con atto deliberativo del consiglio comunale tenendo conto delle proposte avanzate dalle forze sociali, economiche, culturali e dagli abitanti che risiedono o operano nel contesto da riqualificare e negli ambiti ad esso contigui. 2. Entro trenta giorni dalla data di adozione, il programma e i relativi elaborati sono depositati, per quindici giorni consecutivi, presso la segreteria del comune, in libera visione al pubblico. Del deposito è dato avviso sull’albo comunale e su almeno due quotidiani a diffusione provinciale. 3. Entro il termine di quindici giorni dalla data di scadenza del periodo di deposito di cui al comma 2, chiunque abbia interesse può presentare proprie osservazioni, anche ai sensi dell’articolo 9 della legge 7 agosto 1990, n.241 (Nuove norme in materia di procedimento amministrativo e di diritto di accesso ai documenti amministrativi). Fig. 1: Torre Piezometrica
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città resiliente
4. Qualora il programma riguardi aree sulle quali insistono vincoli specifici,
L’IDEA GUIDA DELLA RIGERAZIONE
31
Fig. 1: La villa che vorrei, Municipio di Caprarica
4.7 LE INIZIATIVE PERASSICURARE LAPARTECIPAZIONE CIVICA E IL COINVOLGIMENTO DI ALTRI ENTI E DELLE FORZE SOCIALI, ECONOMICHE E CULTURALI ALLA ELABORAZIONE E ATTUAZIONE DEI PROGRAMMI
1. il criterio giuridico, il cui scopo è verificare la fattibilità giuridica dell’intervento rispetto alla normativa vigente (le norme di piano, la legislazione regionale,nazionale, europea, ecc.)
Il processo partecipativo sui temi della riqualificazione ha preso il via nella fase di “costruzione” del presente “Documento Programmatico di Rigenerazione Urbana”. A seguito della sua approvazione il processo di partecipazione è destinato a rivestire un ruolo fondamentale nella costruzione ed attuazione dei “Piani Integrati di Rigenerazione Urbana”, ciò sarà garantito dall’analisi dei fabbisogni dell’utenza finale, dalla trasparenza amministrativa e dal monitoraggio dei programmi.
3. il criterio finanziario, che valuta la fattibilità economico finanziaria dell’intervento
Le attività di comunicazione e partecipazione, che accompagneranno l’intero processo di Rigenerazione Urbana comprenderanno, a seconda dei casi ed in relazione all’importanza che l’Ambito riveste per l’intera città: la realizzazione di manifesti, locandine e opuscoli informativi, attività di coinvolgimento come riunioni ed assemblee, pubblicazione di comunicati stampa Bandi ed avvisi di gara per la ricerca di “manifestazioni d’interesse In particolare le iniziative di comunicazione seguiranno dei criteri precisi, godranno di visibilità tale da favorire la più ampia partecipazione, di chiarezza attraverso l’utilizzo di un linguaggio semplice ed accessibile e saranno credibili dando la massima garanzia di serietà e correttezza. Destinataria delle attività da effettuare sarà tutta la cittadinanza, in particolare: • Rappresentanti della Pubblica Amministrazione
4. il criterio etico, che verifica se il programma risponde alle esigenze dei cittadini, e ne valuta i costi e i benefici sociali e la loro distribuzione Il criterio giuridico potrà essere utilizzato per valutare la conformità e/o la coerenza del programma a norme e/o a criteri. Utilizzare il criterio giuridico significa verificare la complessità e la convergenza dell’offerta legislativa in continua evoluzione che definisce lo spazio dell’azione pubblica. I progetti e le politiche pubbliche devono uniformarsi ad una griglia di regole disegnata da diversi livelli di governo. La definizione e la richiesta di conformità, di coerenza a norme e criteri (più o meno flessibili) costituiscono un carattere rilevante delle decisioni legislative che precisano strumenti e procedure d’intervento. Da un punto di vista legale, sarà necessario definire le procedure urbanistiche e regolamentari sui differenti ambiti, coinvolgendo i proprietari e gli aventi diritto. Ogni fondo pubblico sarà stanziato attraverso gare secondo il principio di concorrenzialità e trasparenza. I Programmi Integrati di Rigenerazione Urbana sono valutati in funzione dei macro-obiettivi di riqualificazione urbana, inclusione sociale e sostenibilità ambientale ai sensi della L.R. n.21 del 29.07.2008 e di quelli di pianificazione strategica del territorio e rigenerazione urbana.
• Residenti
Gli interventi saranno analizzati attraverso valutazioni:
• Associazioni di cittadini con finalità specifica di rigenerazione e tutela della
• economiche relative ai costi/benefici dell’intervento, sia diretti che indiretti
città o di sue parti • Circoli Didattici
Fig. 2: Via Madonna del Carmine
2. il criterio tecnico, che verifica la fattibilità tecnica dell’intervento, in riferimento alle sue caratteristiche ed alla sua costruzione
• sociali, che devono rientrare in tutto il processo di progettazione
• Parrocchie ed associazioni
• sulla qualità urbanistica e architettonica
• Comitati dei cittadini
• sulla sostenibilità ambientale e il contenimento energetico
• Cooperative Sociali • Associazioni sportive
• sulle ricadute di interesse pubblico e collettivo che ogni trasformazione produce.
• Associazioni culturali • Cooperative di servizi e gestione ambientale • Associazioni di volontariato e promozione sociale • Associazioni esercenti commerciali e delle attività della ricettività turistica • Imprenditori promotori o potenziali promotori di project financing 6
4.8 I CRITERI PER VALUTARE LA FATTIBILITA’ DEI PROGRAMMI
Fig. 3: Giardino “Le Chiuse”
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città resiliente
L’individuazione dei criterii per la valutazione della fattibilità dei Programmi Integrati di Rigenerazione Urbana risulta fondamentale per valutare l’attuazione dei programmi in tempi certi e rapidi. Sono stati individuati i seguenti quattro criteri generali di valutazione:
L’IDEA GUIDA DELLA RIGERAZIONE
In linea generale la fattibilità di un programma integrato di rigenerazione urbana sarà affidata dunque a specifici elementi contrattuali tra la parte pubblica e la parte privata che troveranno la loro attuazione in appositi protocolli di intesa e convenzioni atti a garantire: •
l’esatta individuazione dei soggetti coinvolti nell’attuazione del programma,le relative competenze, la quantificazione e la natura delle risorse le idonee garanzie finanziarie degli operatori pubblici e privati coinvolti nell’attuazione dei programmi che costituiranno ulteriori elementi di valutazione
• la coerenza e l’integrazione tra gli interventi previsti in relazione alla natura del Programma ed alle caratteristiche ambientali, paesaggistiche, storiche, urbanistiche e socio economiche • l’accuratezza dello studio di relazioni tra l’ambito di intervento ed il sistema urbano complessivo
32
• le sinergie con programmi sociali e l’attivazione di servizi a favore di soggetti deboli quali anziani, bambini, diversamente abili, ecc. • l’incremento di servizi di quartiere e di spazi di aggregazione in relazione ai bisogni specifici della popolazione residente • l’incremento della dotazione di alloggi di edilizia residenziale sociale al fine di ridurre il disagio abitativo rispondendo ai bisogni di categorie disagiate quali anziani, giovani coppie, diversamente abili, famiglie monoparentali con minori a carico, ecc.. • la realizzazione di infrastrutture e servizi a completamento delle previsioni degli strumenti urbanistici vigenti • la realizzazione di interventi e l’adozione di tecniche costruttive atte a perseguire gli obiettivi di sostenibilità ambientale e tutela delle risorsenaturali in relazione alle specifiche caratteristiche dell’area di intervento La fattibilità tecnica si produce all’interno dello spazio definito da norme eprocedure e razionalità tecnica. Le maggiori e necessarie responsabilità nella valutazione della fattibilità tecnica degli interventi implicano la capacità di interpretazione della discrezionalità delle norme e delle procedure. Considerare la fattibilità tecnica del progetto comporta la responsabilità di raggiungere gli obiettivi prefissati e di risolvere i problemi con competenza, riducendo i rischi delle previsioni. Il criterio finanziario, ovvero la sostenibilità degli interventi, è uno strumento fondamentale per l’attuazione del programma. Il criterio di sostenibilità finanziaria verifica la fattibilità economica degli interventi previsti, accertando l’esistenza e la provenienza delle risorse finanziarie necessarie.
degli svantaggi verso l’equità distributiva e la desiderabilità sociale. Valutare la fattibilità giuridica, tecnica e la sostenibilità finanziaria dei progetti significa considerare ciò che si può fare, mentre valutarne la legittimità significa verificare se le soluzioni proposte corrispondono ai bisogni sociali dei cittadini interessati in qualità di destinatari dell’intervento pubblico. Per quanto attiene agli enti pubblici coinvolti nell’attuazione del programma, le garanzie riguardo alla loro effettiva partecipazione, saranno assicurate mediante appositi protocolli d’intesa che definiranno le relative competenze, la quantificazione e la natura delle risorse finanziarie a disposizione, ed il programma dei tempi di attuazione. Per quanto riguarda la disponibilità delle risorse messe a disposizione del programma da parte del Comune di Caprarica, i fondi a disposizione potranno essere relativi ad interventi inseriti nel Programma Triennale delle Opere Pubbliche dei quali è certa la copertura finanziaria e ad oneri concessori derivanti dalla realizzazione degli interventi edilizi eventualmente previsti dal programma. Per quanto attiene ai soggetti privati selezionati a seguito di avviso pubblico concorrenziale, ad essi si richiederà di presentare regolari polizze fideiussiorie a favore del Comune, accettando che la polizza fideiussioria venga escussa ed incamerata dal comune senza necessità di instaurare procedimenti in contraddittorio, nel caso in cui gli stessi non intervengano alla firma delle convenzioni successive.
Il successo della politica locale dipende in modo significativo dai meccanismi di finanziamento , dalla possibilità e dalla capacità di sostanziare le politiche con risorse finanziarie autonome ed adeguate provenienti dal settore pubblico (da trasferimenti da livelli di governo diversi, dalla politica di bilancio e della fiscalità locale) o della sostenibilità economica allargata ovvero dalla mobilitazione del capitale privato. La riduzione dei trasferimenti e la scarsa manovrabilità dei bilanci hanno determinato azioni innovative di finanziamento delle politiche locali verso tre direzioni: • una maggiore attenzione al cofinanziamento pubblico e pubblico-privato • la ricerca di forme alternative di finanziamento • una migliore selezione degli investimenti La progressiva estensione dei protocolli d’intesa e degli accordi di programma tra soggetti pubblici, nonché il sempre più insistente coinvolgimento dei soggetti privati nei meccanismi giuridici e decisionali, ha portato significativi cambiamenti. Gli elementi contrattuali tra la parte pubblica e privata troveranno attuazione attraverso i protocolli di intesa e le convenzioni garantendo: • l’individuazione dei soggetti coinvolti per attuare il programma, la quantificazione e la natura delle risorse finanziarie e le relative competenze • le garanzie finanziarie sia degli operatori pubblici che di quelli privati
Fig. 3: Piazza Vittoria
Caprarica
città resiliente
La valutazione della legittimità etica considera se le decisioni legate agli interventi di riqualificazione urbana migliorano la distribuzione dei vantaggi e
L’IDEA GUIDA DELLA RIGERAZIONE
33
4.9 I SOGGETTI PUBBLICI CHE SI RITIENE UTILE COINVOLGERE NELLA ELABORAZIONE, ATTUAZIONE E GESTIONE DEI PROGRAMMI E LE MODALITA’ DI SELEZIONE DEI SOGGETTI PRIVATI SOGGETTI PUBBLICI
• Centri di formazione professionale • Associazioni sportive • Associazioni culturali • Associazioni Ambientaliste
Per garantire la massima trasparenza, la più ampia condivisione e l’adesione sociale, l’Amministrazione Comunale di Caprarica di Lecce sin dalla fase iniziale di predisposizione dei Programmi Integrati di Rigenerazione Urbana, si impegna a coinvolgere gli enti interessati. Il coinvolgimento è anche finalizzato al concordare e verificare direttamente le scelte da fare e le soluzioni da adottare per rendere più snelle le procedure attuative dei programmi stessi. Gli enti pubblici considerati sono i seguenti, cui potranno aggiungersene altri nel corso dell’elaborazione ed ogni altro soggetto pubblico portatore di interessi legittimi:
• Cooperative di servizi e gestione ambientale
• Regione Puglia
• Imprenditori promotori o potenziali promotori di project financing
• Provincia di Lecce
• Associazioni di categoria
• ANCI Puglia
• Ordini professionali
• Protezione civile • Soprintendenza ai beni Archeologici della Puglia; • Soprintendenza per i beni Architettonici e per il Paesaggio • Soprintendenza per il patrimonio storico artistico ed antropologico Provincia di Lecce • Soprintendenza per i beni Architettonici, per il paesaggio e per il patrimoniostorico, artistico ed etno-antropologico per la Provincia di Lecce
• Associazioni di volontariato, promozione sociale e della cooperazione •
Associazioni esercenti commerciali e delle attività della ricettività turistica
• Organizzazioni imprenditoriali nel campo dell’edilizia, servizi, commercio, etc.
MODALITÀ DI SELEZIONE DEI SOGGETTI PRIVATI Per quanto attiene ai soggetti privati, la selezione degli stessi sarà anche legata alla coerenza degli interventi proposti con i programmi generali e con le garanzie economiche e finanziarie offerte. Al fine di garantire la massima trasparenza e concorrenzialità, i soggetti privati attuatori degli interventi saranno individuati attraverso Avvisi Pubblici diffusi su quotidiani ed inseriti anche sul sito internet del Comune per darne la più ampia diffusione, e saranno relativi a:
• Acquedotto Pugliese
• Manifestazioni di interesse per interventi relativi ad opere e progetti infrastrutturali, strutture per servizi, interventi residenziali e non residenziali, servizi a favore della collettività e di enti pubblici, attività volte alla riqualificazione edilizia e/o urbanistica, del tessuto socio-culturale ed economico ed all’incentivazione della occupazione ad opera di soggetti pubblici e privati;
• ARPA Puglia
•
• AATO Puglia
• Camera di Commercio di Lecce • Enti e concessionari delle reti urbane
Avviso pubblico concorrenziale per l’individuazione dei soggetti interessati alla realizzazione di edilizia residenziale sociale e servizi annessi ed al cofinanziamento delle opere di urbanizzazione, delle espropriazioni ed opere pubbliche previste nei Programmi Integrati di Rigenerazione Urbana.
SOGGETTI PRIVATI I soggetti privati da coinvolgere, direttamente ed indirettamente a vario titolo, anche durante le riunioni, gli incontri partecipativi, nell’attuazione dei programmi integrati saranno i seguenti: • Residenti • Parrocchie ed associazioni •
Comitati degli inquilini e dei cittadini
• Cooperative sociali
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città resiliente
L’IDEA GUIDA DELLA RIGERAZIONE
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Caprarica Resiliente _ I progee di rigenerazione 1. 2. 3. 4. 5. 6. 7. 8. 9. 10. 11. 12.
Le Strade dell’Olio Il parco naturale attrezzato della Serra Il parco urbano Rifunzionalizzazione della chiesa del Crocifisso Riqualificazione della cava della Serra di Caprarica Aula multifunzione Verri Ospitalità diffusa Riqualificazione dell’Auditorium Riqualificazione di piazza Gioacchino Toma Riqualificazione di piazza dei Fiori Il parco dell’acqua La rete pedociclabile
11
12 4 8 9
3 7
6
1
12
2
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città resiliente
10
5
5. LE PROPOSTE DI INTERVENTO PER LA RIGENERAZIONE URBANA
35
Scheda di progetto 1
Le strade ed il parco dell’Olio
Scheda di progetto 2
Ambito A - La città storica
Parco naturale attrezzato della Serra
Scheda di progetto 3
Ambito B - La città di frangia
Le strade ed il parco dell’Olio Ambito B - La città di frangia
Tipo di strategia
Valorizzazione del patrimonio storico culturale, restauro, riuso e riqualificazione di immobili ed aree urbane
Tipo di strategia
Tutela della biodiversità e valorizzazione del paesaggio rurale
Tipo di strategia
Valorizzazione del patrimonio storico culturale, restauro, riuso e riqualificazione di immobili ed aree urbane
Descrizione dello stato attuale dei luoghi
I Novembre è una strada che Via IV attraversa il centro storico del centro urbano, un tratto ad elevata percorrenza, parzialmente a senso unico; si presenta senza peculiarità relative alla sua identità, tantomeno contiene informazioni relative a punti interesse collocati nella immediate vicinan vicinanze, come le piccole arterie che vi confluiscono ed i luoghi di interesse presenti.
Descrizione dello stato attuale dei luoghi
Si tratta di un’area verde attrezzata esclusivamente con alcuni arredi urbani per l’allenamento, collocata poco fuori il centro abitato, su una altura dalla quale prende il nome , carente di servizi per il ristoro e la sosta, oltre che mancante di illuminazione artificiale.
Descrizione dello stato attuale dei luoghi
Si tratta di parco urbano collocato all’interno di polo scolastico contenente le scuole materne ed elementari del centro abitato. Attualmente il parco è dotato di illuminazione, arredo urbano, giochi da esterni, un teatro all’aperto: queste dotazioni sono sottodimensionate rispetto alle ne necessita delle funzioni richieste e contenute.
Finalità dell’azione
L’obbiettivo è quello di creare un percorso che illustri le peculiarità proprie del centro urbano di appartenenza, mediante l’identificazione di una rete di strade dell’olio che connetta i numerosi punti di interesse esistenti, garantendo sia l’accesso ai frantoi ipogei, sia alle aziende leg legate al prodotto di qualità, bio e a km zero. La chiusura del percorso sarebbe un lotto di terreno d’uso agricolo collocato al centro del centro urbano ove creare un Parco dell’olio, mediante la piantumazione di alberi di olivo a, il tutto con scopo didattico, turistico, ricreativo.
Finalità dell’azione
Scopo del progetto è rendere quest’area verde più funzionale rispetto alle necessità della comunità, mediante l’inserimento di alcuni servizi (ristoro, wc): in questo modo avrebbe le potenzialità per diventare non solo un valore aggiunto per la comunità residente, inserendo servizi leg legati allo sport, ricreazione etc, ma anche una tappa del cicloturismo, grazie anche alla naturale morfologia del lotto.
Finalità dell’azione
La finalità è rendere il parco urbano più funzionale rispetto alle necessità della comunità, mediante l’adeguamento dei servizi al fine di utilizzare il teatro anche nelle ore notturne per piccoli eventi o cineforum, la realizzazione di strutture destinate ad attività di parkour e sk skateboard, l’integrazione per attività sportive all’aperto, la fornitura di servizi collaterali (ristoro, wc, guardiania).
Descrizione dell’azione
L’azione sarà esplicata mediante interventi di sistemazione sia di via IV Novembre che di alcune arterie ad esso confluenti, ove i frantoi ipogei sono collocati, con integrazione di arredo urbano, segnaletica specifica, sistema di illuminazione adeguato, sistemazione del verde e la sis sistemazione del lotto di terreno per il parco con anche l’integrazione di servizi minimi per il funzionamento diurno e notturno.
Descrizione dell’azione
L’azione si esplicherà mediante integrazione di impianti di illuminazione e di arredo urbano, la sistemazione del verde, la fornitura di chioschi per servizi, completi di relativi impianti adeguati alle funzioni contenute.
Descrizione dell’azione
L’azione si esplicherà mediante integrazione di impianti di illuminazione e di arredo urbano, la fornitura di impianti acustici, la sistemazione del verde, la fornitura di attrezzature per parkour e skate, la fornitura di chioschi per servizi, completi di relativi impianti adeguati alle funzioni contenute.
Interessi economici coinvolti
Amministrazione comunale di Caprarica, popolazione locale, operatori commerciali, operatori turistici.
Interessi economici coinvolti
Amministrazione comunale di Caprarica, popolazione locale, operatori commerciali, operatori turistici.
Interessi economici coinvolti
Amministrazione comunale di Caprarica, popolazione locale, operatori commerciali, operatori turistici.
Stima dei costi
250.000 €
Stima dei costi
100.000 €
Stima dei costi
200.000 €
Stima dei tempi
12 mesi
Stima dei tempi
18 mesi
Stima dei tempi
18 mesi
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città resiliente
LE PROPOSTE DI INTERVENTO PER LA RIGENERAZIONE URBANA
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Scheda di progetto 4
Rifunzionalizzazione della chiesa del Crocefisso Ambito B - La città di frangia
Scheda di progetto 5
Riqualificazione della cava della Serra di Caprarica Ambito B - La città di frangia
Scheda di progetto 6
Tipo di strategia
Valorizzazione del patrimonio storico culturale, restauro, riuso e riqualificazione di immobili ed aree urbane
Tipo di strategia
Tutela della biodiversità e valorizzazione del paesaggio rurale
Tipo di strategia
Interventi rivolti al contrasto all’esclusione sociale e mirati alla crescita comunitaria
Descrizione dello stato attuale dei luoghi
Si tratta una piccola chiesa di proprietà privata, in comodato d’uso gratuito al Comune di Caprarica, situata a ridosso del centro abitato, collocata al principio di una strada di campagna, di particolare pregio artistico, che si trova in condizioni di avanzato stato di degrado causato dall’inutiliz dall’inutilizzo.
Descrizione dello stato attuale dei luoghi
Si tratta di una cava di tufo abbandonata collocata nelle vicinanze del centro abitato, in prossimità di un parco a tema attrezzato, frequentato soprattutto a scopi didattici dalle scolaresche nelle ore diurne; di recente è stato acquistato dai gestori del parco che intendono utilizzarla in futu futuro come parcheggio per gli utenti del parco stesso.
Descrizione dello stato attuale dei luoghi
Struttura realizzata negli anni ’80, collocata all’interno di polo scolastico contenente le scuole materne ed elementari del centro abitato, all’interno di parco urbano attrezzato ad esso strettamente connesso. Attualmente la struttura è inutilizzata poiché non è adegu adeguata dal punto di vista impiantistico e di fornitura di servizi per l’utilizzo ludico/sportivo per il quale era stato realizzato.
Finalità dell’azione
Il progetto vuole restituire alla comunità un manufatto di particolare pregio artistico, facendolo rientrare, per la sua localizzazione strategica, meta di turismo locale e non e tappa di percorsi cicloturistici.
Finalità dell’azione
L’obbiettivo è quello di fornire uno contenitore culturale, di cui la collettività è sprovvista, in una zona molto suggestiva e prossima al centro urbano, facilmente raggiungibile ed inutilizzata nelle ore notturne, mediante l’utilizzo dello stesso come spazio per eventi, cinema all’aperto, in g grado di accogliere anche utenti provenienti dalle comunità urbane limitrofe.
Finalità dell’azione
Lo scopo è quello di fornire alla collettività ed agli utenti delle scuole uno spazio attrezzato in grado di accogliere sia piccoli eventi, fiere, manifestazioni, sia attività sportive, con utilizzo sia diurno che notturno.
Descrizione dell’azione
L’azione si esplicherà in due ambiti: - ristrutturazione del manufatto, ovvero il consolidamento di parti strutturali, il restauro delle opere in esso contenuto, l’integrazione di impianto di illuminazione e condizionamento, la fornitura di arredo; - sistemazione dell’area esterna con la fornitura di arredo urbano, segnaletica specifica, sistema di illuminazione adeguato, sistemazione del verde.
Descrizione dell’azione
Il progetto sarà sviluppato mediante interventi di sistemazione dell’area compresa la pavimentazione, con l’inserimento di impianto tecnologici adeguati come illuminazione, acustici, etc., oltre alla fornitura di servizi necessari allo svolgimento delle attività.
Descrizione dell’azione
L’azione si esplicherà mediante la ristrutturazione dell’ambiente, attraverso la dotazione di adeguati impianti di illuminazione, condizionamento, idrico-fognanti, oltre che la fornitura di attrezzature legale alle funzioni sportive e ricreative (piccolo palco smontabile, pa pavimentazione adeguata, attrezzatura sportiva amovibile).
Interessi economici coinvolti
Amministrazione comunale di Caprarica, popolazione locale, operatori commerciali, operatori turistici.
Interessi economici coinvolti
Amministrazione comunale di Caprarica, popolazione locale, operatori commerciali, operatori turistici.
Interessi economici coinvolti
Amministrazione comunale di Caprarica, popolazione locale, operatori commerciali, operatori turistici.
Stima dei costi
350.000 €
Stima dei costi
150.000 €
Stima dei costi
300.000 €
Stima dei tempi
18 mesi
Stima dei tempi
12 mesi
Stima dei tempi
18 mesi
Caprarica
città resiliente
LE PROPOSTE DI INTERVENTO PER LA RIGENERAZIONE URBANA
Aula multifunzionale Verri Ambito B - La città di frangia
37
Scheda di progetto 7
Ospitalità diffusa
Scheda di progetto 8
Ambito A - La città storica
Riqualificazione dell’Auditorium
Scheda di progetto 9
Riqualificazione di piazza Gioacchino Toma Ambito B - La città di frangia
Ambito B - La città di frangia
Tipo di strategia
Valorizzazione del patrimonio storico culturale, restauro, riuso e riqualificazione di immobili ed aree urbane Interventi volti all’iclusione sociale
Tipo di strategia
Valorizzazione del patrimonio storico culturale, restauro, riuso e riqualificazione di immobili ed aree urbane Interventi volti all’iclusione sociale
Tipo di strategia
Valorizzazione del patrimonio storico culturale, restauro, riuso e riqualificazione di immobili ed aree urbane Interventi volti all’iclusione sociale
Descrizione dello stato attuale dei luoghi
Il centro urbano di Caprarica è sprovvisto di spazi per l’accoglienza di fasce di popolazione disagiata. Inoltre molte case del centro storico risultano oggi in totale stati di abandono, contribuendo a dare un’immagine fatiscente del centro storico ma soprattutto a comprometterne la conser conservazione.
Descrizione dello stato attuale dei luoghi
Auditorium oggetto di recente ristrutturazione, collocato all’interno di un ex nucleo scolastico , trasformato luogo fucina eventi e manifestazioni, gestito da un’ associazione culturale, allestito con un palco per eventi e spettacoli, con annessi servizi e camerini, sala riunioni, sala prove pe per musicisti, completamente carente di arredo.
Descrizione dello stato attuale dei luoghi
La piazza, realizzata intorno agli anni ‘70 è in scarse condizioni di manutenzione e priva di arredo ed attrezzature per il tempo libero. La sua concezione architettonica non la rende attrattore per la vita di comunità e non corrisponde a quelle che sono le funzioni che oggi ca caratterizzano lo spazio pubblico.
Finalità dell’azione
Lo scopo è quello di arginare il problema delle categorie più disagiate, mirando ad un innalzamento della qualità della vita non solo di coloro che verranno accolti ma anche della comunità accogliente, nella quale vi saranno meno situazioni di degrado urbano.
Finalità dell’azione
Scopo del progetto è completare all’allestimento dell’auditorium per renderlo completamente usufruibile dalla comunità ed efficiente a rispondere alle numerose funzioni in esso contenute.
Finalità dell’azione
Lo scopo è quello di fornire alla collettività ed in particolare ai bambini del quartiere a nord-est del tessuto urbano di Caprarica, un luogo dove poter giocare in sicurezza. Lo spazio potrebbe ospitare inoltre aree adatte alla sosta di anziani, ombreggiate dalle alberature e capaci di offrire riparo e sosta. L’azione si propone inoltre di rendere lo spazio universalmente accessibile.
Descrizione dell’azione
L’azione si esplicherà mediante la ristrutturazione di alcuni locali individuati dal Comune, al fine di creare sia unità abitative indipendenti destinate a piccole comunità, con dotazioni impiantistiche adeguate, sia strutture più grandi, destinate all’accoglienza di comunità più ampie ove esplicare funzioni sociali, ricreative e legate al ristoro (mensa, dormitorio).
Descrizione dell’azione
L’azione si esplicherà mediante la fornitura di arredi da interno come sedie, scrivanie, poltrone, armadi, contenitori, oltre che strumenti a supporto della sala prove come amplificatori, mixer, etc.
Descrizione dell’azione
L’interveno riguarderà il ripensamento dello spazio di Piazza Giocchino Toma, di cui verrano conservati alberi e arbusti e verrà ripensata la pavimentazione e la disposizione delle funzioni, delle attrezzature, degli arredi e dell’illuminazione.
Interessi economici coinvolti
Amministrazione comunale di Caprarica, popolazione locale, operatori commerciali, operatori turistici.
Interessi economici coinvolti
Amministrazione comunale di Caprarica, popolazione locale, operatori commerciali, operatori turistici.
Interessi economici coinvolti
Amministrazione comunale di Caprarica, popolazione locale, operatori commerciali, operatori turistici.
Stima dei costi
350.000 €
Stima dei costi
50.000 €
Stima dei costi
150.000 €
Stima dei tempi
18 mesi
Stima dei tempi
6 mesi
Stima dei tempi
12 mesi
Caprarica
città resiliente
LE PROPOSTE DI INTERVENTO PER LA RIGENERAZIONE URBANA
38
Scheda di progetto 10
Riqualificazione di Piazza dei Fiori
Scheda di progetto 11
Ambito B - La città di frangia
Il parco dell’acqua
Scheda di progetto 12
Ambito B - La città di frangia
La rete pedociclabile Ambito B - La città di frangia
Tipo di strategia
Valorizzazione del patrimonio storico culturale, restauro, riuso e riqualificazione di immobili ed aree urbane
Tipo di strategia
Tutela della biodiversità e valorizzazione del paesaggio rurale
Tipo di strategia
Miglioramento della mobilità sostenibile, dell’accessibilità e dotazione di servizi
Descrizione dello stato attuale dei luoghi
La piazza, realizzata intorno agli anni ‘80 è in scarse condizioni di manutenzione e priva di arredo ed attrezzature per il tempo libero. La sua concezione architettonica non la rende attrattore per la vita di comunità e non corrisponde a quelle che sono le funzioni che oggi ca caratterizzano lo spazio pubblico.
Descrizione dello stato attuale dei luoghi
L’area è situata a nord-est del centro di Caprarica, caratterizzata dalla presenza di un importante sistema naturale ed ingegneristico legato all’acqua, alla sua attività di intercettazione idraulica, di raccolta e di immissione nella rete idrica. Nell’area, un casino storico, un bosco e l’impianto idraulico della chiusa, caratterizzato da una torre piezometrica e una vasca di raccolta oltre che da un fabbricato dai caratteri industriali.
Descrizione dello stato attuale dei luoghi
La campagna di Cap Caprarica rappresenta una importante risorsa per la comunità. Ogni giorno numerosi cittadini, a piedi o in bici, passeggiano e si allenano nelle stradine di campagna, in direzione Serra ed in direzione Bosco delle chiuse. I tracciati viari sono sprovvisti di una rete pe per la mobilità dolce in sede propria, necessaria a consentire agli utenti percorsi sicuri e separati dalla circolazione su gomma.
Finalità dell’azione
Lo scopo è quello di fornire alla collettività ed in particolare ai bambini del quartiere a sud-ovest del tessuto urbano di Caprarica, un luogo dove poter giocare in sicurezza. Lo spazio potrebbe ospitare inoltre aree adatte alla sosta di anziani, ombreggiate dalle alberature e capaci di offrire riparo e sosta. L’azione si propone inoltre di rendere lo spazio universalmente accessibile.
Finalità dell’azione
Scopo del progetto è rendere il parco un ecomuseo dell’acqua, un luogo dove potersi rigenerare e rilassare nella frescura del parco ma anche potersi incontrare, lavorare, progettare, recitare ecc.. un grande incubatore sociale nella campagna di Caprarica.
Finalità dell’azione
Lo scopo è quello di dotare il paese di un’asse per la mobilità ciclabile da sud-ovest a nord-est lungo le vie d’accesso principali al fine di consentire, in una programmazione intercomunale, una connessione per la mobilità sostenibile tra i comuni limitrofi. L’azione mira a migliorare la sicurezza dei percorsi già battuti quotidianamente da pedoni e ciclisti alla volta delle aree naturali della campagna di Caprarica.
Descrizione dell’azione
L’interveno riguarderà il ripensamento dello spazio di Piazza dei Fiori, di cui verrano conservati alberi e arbusti e verrà ripensata la pavimentazione e la disposizione delle funzioni, delle attrezzature, degli arredi e dell’illuminazione.
Descrizione dell’azione
L’azione si esplicherà mediante l’aquisizione delle aree non di proprietà, il recupero e la rifunzionalizzazione degli immobili e la riqualificazione delle aree naturali.
Descrizione dell’azione
L’interveno riguarderà l’esproprio di una porzione di circa 200 cm delle aree adiacenti le strade provinciali al fine di consentire la realizzazione di una pista pedociclabile in sede propria. Dove non fosse possibile procedere all’espropio l’alternativa sarebbe l’istituzione di una Zona 30 al fine di consentire un percorso promiscuo migliorando però gli standard di sicurezza per gli utenti deboli.
Interessi economici coinvolti
Amministrazione comunale di Caprarica, popolazione locale, operatori commerciali, operatori turistici.
Interessi economici coinvolti
Amministrazione comunale di Caprarica, popolazione locale, operatori commerciali, operatori turistici.
Interessi economici coinvolti
Amministrazione comunale di Caprarica, popolazione locale, operatori commerciali, operatori turistici.
Stima dei costi
150.000 €
Stima dei costi
550.000 €
Stima dei costi
800.000 €
Stima dei tempi
12 mesi
Stima dei tempi
24 mesi
Stima dei tempi
12 mesi
Caprarica
città resiliente
LE PROPOSTE DI INTERVENTO PER LA RIGENERAZIONE URBANA
39
Caprarica cittĂ resiliente