25.07.2019 Il Sole 24 Ore Comunicazione pubblica, lo sbocco delle nuove professioni digitali

Page 1

25 Lug 2019

Comunicazione pubblica, lo sbocco delle nuove professioni digitali di Sergio Talamo

Ma come lavora chi lavora sui social? La questione è sempre più rilevante, considerato il ruolo ormai ampio e a volte persino consolidato che l’uso dei social media ha assunto nella nuova comunicazione pubblica. Il terreno di azione è pressoché illimitato, considerando il senso di marcia di una legislazione che, dalla riforma Brunetta in poi (2009), passando per la riforma Madia (2015), per finire con la ‘concretezza’ della legge 56/2019 varata dall’attuale ministro Giulia Bongiorno, impone un costante rapporto con il cittadino. Basti pensare al settore della trasparenza totale (Dlgs 97/2016, irrobustito dalle circolari 2/2017 e 2/2019), che prevede un dialogo con il richiedente di particolare intensità e qualità, senza il quale i risultati modesti dei primi due anni di ‘Foia italiano’ saranno confermati anche nei prossimi. Oppure la Carta della cittadinanza digitale, promessa dall’articolo 1 della riforma Madia. O la scommessa su esperti in digitalizzazione e qualità dei servizi pubblici, che fanno parte delle figure del turn over al 100 per 100 perseguito dal ministro Bongiorno. La comunicazione ‘social’ della Pa Parliamo dei cardini di quel ‘governo aperto’ su cui il governo italiano alimenta un ricco cantiere di iniziative (il IV piano Open Government Partnership è stato appena approvato). In tale cornice, l’uso dei social media si sta rivelando sempre più strategico. Lo confermano anche alcune cifre. Già nell’indagine presentata al ForumPA 2018, si evidenziava che praticamente tutte le città e le regioni italiane erano su una o più piattaforme social. Anche se non sempre si dimostravano capaci di sfruttarne a pieno le potenzialità in termini di interazione con l’utente. Nella ricerca 2019 dell’Osservatorio sulla comunicazione digitale (istituito da associazione PAsocial-Piepoli), emergono tendenze ancora più eloquenti: riguardo al consumo mediale, internet ha pressoché raggiunto la televisione, e ben 8 cittadini su 10 chiedono di essere informati sulle attività della PA anche via social. Non è superfluo dire che da questi mezzi, gli italiani si attendono una qualità dell’informazione che non sempre al momento le amministrazioni garantiscono: velocità, immediatezza, interazione, facile accesso ai servizi on line. Di fronte ad un quadro così dinamico, il riconoscimento legislativo-formale della comunicazione social è ancora poverissimo. Ci si limita ad un passaggio della circolare 2/2017 sull’applicazione del Foia, in cui, a proposito di pubblicazione ‘proattiva’ (cioè mirante ad anticipare la domanda del


Turn static files into dynamic content formats.

Create a flipbook
Issuu converts static files into: digital portfolios, online yearbooks, online catalogs, digital photo albums and more. Sign up and create your flipbook.
25.07.2019 Il Sole 24 Ore Comunicazione pubblica, lo sbocco delle nuove professioni digitali by Paolo Marcucci - Issuu