MIMESI | a temporary pavilion in parco del Neto

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Il territorio è descritto scientificamente anche dal geografo Emanuele Repetti (Carrara, 1776 – Firenze, 1852) nel suo Dizionario geografico fisico storico della Toscana52: La qualità del terreno della Com. di Calenzano appartiene, nella parte montuosa, alle rocce stratiformi Appenniniche, fra le quali predomina la calcarea compatta (alberese) tanto dal lato del Monte Morello, quanto dalla parte della Calvana, mentre il grembo della Valle è coperto di ciottoli, di ghiaia e di terreno d’alluvione. Quest’ultimo fa parte della ubertosa pianura di Sesto, famosa per lo squisito frumento, detto grano gentile bianco, mentre per il vino,olio, e altri alberi da frutto sono famigerate le piagge di Monte Morello, e della Calvana, nelle cui sommità subentrarono alle distrutte selve di alto fusto i pascoli naturali e le macchie cedue. Esistono nella Comunità di Calenzano varie distinte ville signorili, fra le quali per vastità di edifizio e di annessi si distinguono la villa Salviati, ora Strozzi, nel pop. In S. Lucia alla Collina, la villa Dini, attualmente dei Mortera di Sommaia, le ville Ubaldini, e Minucci53 a Settimello, e diverse altre (...).

Le descrizioni della zona e i toponimi quali Neto, Muffata, Boscaccio fanno dunque pensare a una porzione della piana fiorentina, relitto delle esondazioni dell’Arno, caratterizzata da un vasto prato, da cui affiorano acque sorgive che ristagnano circondate da giunchi, macchie e canneti; una pianura animata da volatili stanziali e migratori come

52 Repetti Emanuele, Dizionario geografico fisico storico della Toscana, vol. 1, Firenze, presso l’autore e editore coi tipi di A. Tofani, 1833, p. 392. 53 Il Repetti nel 1833 la chiama ancora Villa Minucci, senza prendere atto del passaggio di proprietà avvenuto alla famiglia Ciapetti.

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