Scopo di questo breve saggio è mostrare come nel giornalismo veneziano e milanese, che nel corso del Settecento conosce un notevole impulso (come, del resto, tutta l'editoria del secolo, che è appunto il secolo del giornalismo) agli albori delle nuove idee riformatrici dell'Illuminismo, abbia contribuito a svecchiare l'erudizione stantia e perbenista della società italiana; in particolare si esaminano alcuni articoli delle riviste "La frusta letteraria" di Giuseppe Baretti e "La critica"; pungente risulterà l'analisi del personaggio di Aristarco Scannabue, riprodotto in copertina. E' la tesi di un corso annuale post-lauream di Perfezionamento organizzato dal Dipartimento di "Italianistica" dell'Università degli Studi di Firenze nell' a. a. 1998/99. Colgo l'occasione per ringraziare la Chiar. ma Prof. ssa Roberta Turchi, ordinario di letteratura italiana presso il medesimo Ateneo fiorentino, che mi ha seguito con estrema cordialità.