le macerie. Tra i massi e la polvere sollevata dalla povera bestia, vidi la sorgente di luce multicolore. I Vichinghi continuavano a fare baldoria e a cantare canzoni nella loro lingua per me incomprensibile. Pugni in aria, inneggiavano a qualcosa che chiamavano Bifrost. Incosciente com’ero, cosa credete che abbia fatto in quel preciso momento? Dovevo agire. Balzai quindi dal nascondiglio, basso in pugno, pronto ad affrontare i nemici. Gli occhi di Neil, rosso fuoco e grandi quanto la mia testa, mi squadrarono da capo a piedi, ma la creatura, stanca e affranta, rimase immobile. «Fermi tutti» urlai. Stavo per cadere sulle ginocchia ma rimasi in piedi. «Una mossa falsa e finirete nel Carcere dei Rocker Sopra le Righe per il resto della vostra vita!» In ritardo, mi resi conto di quanto stupida fosse stata l’idea di uscire allo scoperto.
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