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focus Come cambia la città l’isola pedonale che divide

ambienti Note high-tech design d’alluminio


editoriale di Maria Grazia Frisaldi

Eppur si muove”, disse una volta qualcuno. Già, qualcosa si inizia a muovere - timidamente - anche in una città come Foggia, che troppo spesso si mostra stanca e pigra. E il cambiamento può realizzarsi in modi e tempi differenti: può sembrare uno “scossone”, una piccola rivoluzione, anche imperfetta, in attesa di trovare la forma ideale e universalmente condivisa; oppure può passare attraverso un gesto, un atto rappresentativo e del tutto simbolico, ma in grado di svegliare quelle coscienze ormai sopite che, oggi più che mai, sono responsabili della pigrizia cittadina che tutti biasimano. Lo scossone, nell’ultimo mese, è arrivato con la pedonalizzazione di piazza Giordano, una novità sulla quale abbiamo incentrato il Focus di questo mese. Una decisione potenzialmente positiva, ma che si porta dietro tante criticità; un atto amministrativo che deve trovare ancora la quadratura del cerchio, la forma perfetta che possa accontentare tutti gli attori sociali coinvolti in questa piccola grande novità. Diversamente, il cambiamento può passare per un simbolo, una fiaccola accesa in un gelido pomeriggio di gennaio. Mi riferisco alla Fiaccolata per la legalità promossa dal Comune di Foggia in risposta alla preoccupante escalation criminale e alla successione di attentati dinamitardi registrati in città negli ultimi mesi. Circa 350 persone hanno sfidato il freddo pungente della Merla e hanno sfilato per le strade del centro cittadino; centinaia le fiaccole che hanno illuminato piazza Cavour prima e corso Vittorio Emanuele poi fino ad arrivare ai piedi del Palazzo di Città. Un risultato che equivale né più, né meno ad una vittoria che fa morale: pur non portando a nessun cambiamento concreto, infatti, si tratta di un risultato che va a rinsaldare la coscienza collettiva della città, che dimostra come - in fondo - non siamo i soli a volerle cambiare volto e fisionomia. E per farlo, per una sera soltanto, sono bastate delle fiaccole ballerine e capricciose (complice il freddo umido ed il vento), pronte ad illuminare Foggia con le luci della legalità, contro il buio del malaffare che ci vuole succubi, intimoriti, o semplicemente apatici. E, ditemi voi, se questo non è un cambiamento. Anzi, il cambiamento.

Buona lettura!

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sommario Personaggio del mese 4

Le Supermaestre, il fumetto di Giuseppe Guida

Foggia notes 5

Ecco “Pentraxina 3”: il marcatore della svolta Verso il “Premio 6Donna” in cerca di eroine

Focus 6 7

Come cambia la città Nuova isola pedonale, tra prospettive e polemiche Corsie preferenziali, addio! L’Ataf ‘cambia verso’

Politica 8

Le quote rosa dei Cda Le donne delle ex municipalizzate Aziende partecipate, tutti i presenti

Benessere 10 Intolleranze o patologie? Se il glutine diventa un nemico

Salute 11 I rischi delle diete tout-court Il “piacere” di mangiare

Bellezza 13 Seduttrice si diventa Potenzia il tuo sex appeal

Società 14 Viaggio nell’identità sessuale Ambienti 21 Note high-tech: l’alluminio reinventa il design Itinerari 22 Tra storia e bellezza, la “ricchezza” dei Cammini


Le insegnanti dell'As.so.ri a fumetti

il personaggio

Le Supermaestre Le maestre preferite dei bambini sono comics. La proverbiale pazienza non basta più, in classe oggi servono i superpoteri. Ogni giorno è un’avventura. E qui entrano in azione Mary e Lucy, le Supermaestre. Nate dalla matita di Giuseppe Guida, fumettista e illustratore foggiano, da una scuola del Rione San Pio X sono arrivate fino allo spazio e puntano dritto all’Olimpo degli eroi dei fumetti. La nona arte ha reso immortali due insegnanti in carne e ossa: Maria Adele Prencipe e Lucia Cinquesanti. Sono le responsabili dei corsi di fumetto dell’As.so.ri di Foggia. Un anno e mezzo fa hanno preso forma in un laboratorio. Le loro superavventure sono iniziate lì e poi sono arrivate sui banchi della Lombardia e della Toscana, in copertina su Kids Magazine, e in città sul “giornale bambino” Echino della casa editrice Mammeonline. Attraverso i social (www.facebook.com/LeSupermaestre) le maestre di tutta Italia seguono le loro avventure, interagiscono e contribuiscono alla sceneggiatura. “Alcune storie mi sono state trasmesse proprio da loro. Ultimamente poi mi è capitato in Rete di avere molte domande anche da docenti delle scuole superiori e da professori universitari, proprio perché si sentono vicini a questi due personaggi, perché comunicano anche loro agli alunni più grandi queste stesse emozioni”. Le tavole pubblicate on line (http://lesupermaestre.blogspot.com) potrebbero diventare un libro. La “morbidezza” di Mary e Lucy ha conquistato i bambini. “Ho creato questi personaggi con delle forme abbastanza goffe, tonde - le descrive così Giuseppe Guida- mi rifaccio un po’ al personaggio gommoso, Disney se vogliamo, proprio perché devono trasmettere al bambino sicurezza, allegria, simpatia. L’As.so.ri ha sposato questo progetto per far capire che le maestre hanno dei poteri e spesso non viene attribuita abbastanza importanza a quello che fanno”. I bulli non la passano liscia quando nei paraggi ci sono loro. Sono testimonial a fumetti anti-

Il progetto di Giuseppe Guida

bullismo e anti-violenza e a due così sta troppo stretta una scuola: svolazzano anche nei cieli di Londra e del Gargano, con i loro poteri al servizio di altre buone cause. “Ad esempio, entrambe sono andate a donare sangue ed io ho creato la loro avventura. Si sono svegliate, si sono date appuntamento all’Avis e hanno lanciato un messaggio alla gente: donando sangue si diventa supereroi. In particolare, ci tengo alla tavola che Pio e Amedeo hanno messo all’asta per l’iniziativa “Una mano per il Gargano”: ho rappresentato loro che sorvolavano i cieli del Gargano, provavano la sofferenza della gente che aveva subito l’alluvione, e lanciavano un appello per aiutare quegli abitanti”. Giuseppe Guida è anche il creatore del personaggio di Ze Pèppe, la maschera tipica del Carnevale di Manfredonia. Erano i suoi primi disegni, quando frequentava l’accademia. “Ero molto giovane”. I suoi miti sono i maestri del fumetto francobelga, autori come Moebius, ma non dimentica il conterraneo Andrea Pazienza. Vuole portare il fumetto nelle scuole. “L’intento è quello di divulgare di più questa forma d’arte, di creare eventi, e di far avvicinare i ragazzi anche alla storia del fumetto. Nelle scuole mi capita di chiedere di uno dei tanti autori oltre al nostro compianto Andrea Pazienza, ad esempio Hugo Pratt, Milo Manara, e non li conoscono. Sono molto legati alle mode, come al fumetto manga che ormai da un po’ di anni ha superato anche quello americano. Io cerco di far capire che il fumetto è comunicazione, significa comunicare e condividere anche pensieri, consigli ed emozioni”. Mariangela Mariani

L’arte per affinare capacità ma anche come hobby coinvolgente

La pittura come specchio del sé a docente di arte (e artista a sua volta) Stefania Piccirilli(in foto) non ama il termine corsista: “troppo freddo, distante e impersonale”, spiega. E non potrebbe essere altrimenti data la grande cura e attenzione - umana e professionale - che dedica a quanti seguono i corsi d’arte e di disegno che da circa tre anni l’associazione culturale “I percorsi dell’arte” offre alla città. Un luogo di formazione creativa e di socializzazione che lei stessa ama presentare come “una famiglia serena”. Stefania, che presiede l’associazione, profonde tutto il suo impegno nella diffusione della cultura dell’arte promuovendo corsi tecnici, laboratori pratici, workshop e seminari di approfondimento che, anno dopo anno, vanno ad arricchire il ricco carnet targato “I per-corsi dell’arte”. Dall’inizio delle attività, la scuola d’arte ha proposto - tra le altre cose - laboratori e corsi di natura morta, ritratto e autoritratto, figura umana e corsi creativi di disegno e pittura, con durata trimestrale e aperti a tutti, appassionati e neofiti. Per andare incontro alle esigenze di quanti frequentano la sede di via Trieste, la scuola organizza anche seminari che vedono legate a doppio filo la materia artistica all’approfondimento psicologico. “E non potrebbe essere altrimenti - spie-

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ga la docente - poiché un’opera d’arte non è altro che l’espressione più intima e personale dell’artista, un gesto di coraggio e di generosità infinita di chi sceglie di mettere i propri sentimenti a nudo su una tela, in un processo di proiezione del sé e di autoaffermazione”. Iniziative di questo tipo sono finalizzate a scandagliare nuove latitudini e dimensioni nell’ambito socio-affettivo, “ma con molta umiltà e semplicità, caratteristica dell’associazione sin dalla prima ora. Il nostro obiettivo, infatti, è quello di educare alla sensibilità artistica e all’empatia. La nostra attività vuole consentire a tutti di avvicinarsi alla pratica artistica che non deve essere vista come un’attività elitaria ed esclusiva, ma come un mondo da conoscere con curiosità e in modo piacevole e divertente”, spiega.

Tra i prossimi appuntamenti in programma segnala il seminario del prossimo 1° MARZO. Il tema è tanto vasto, quanto intrigante e trasversale: “Eros & Thanatos”, incontro sulle pulsioni di amore e morte a cura della stessa Stefania Piccirilli che, per l’occasione, sarà affiancata dallo psichiatra e psicoterapeuta Antonio D’Onghia.

L’evento, in programma alle ore 17, in via Trieste 15, sarà ad ingresso libero (ma è necessario prenotarsi a info@ipercorsidellarte.it - Tel. 3490078470)

L’ASSOCIAZIONE ORGANIZZA CORSI DI: Corso di ritratto e autoritratto

Corso Creativo di Disegno e Pittura

Corso di natura morta

Corso di Figura umana

Ogni corso è aperto a tutti (dai 14 anni in su) e non sono richieste precedenti esperienze artistiche, né attitudini particolari.

La durata di ciascun corso è trimestrale e so­ no previste quattro lezioni al mese della du­ rata di due ore e mezzo ciascuna, con caden­ za settimanale.

Ogni classe­laboratorio accoglierà non più di cinque allievi, per permettere alla docente di seguire tutti con la medesima attenzione e dedizione, assecondando i tempi di apprendimento di ciascuno.

ASSOCIAZIONE ARTISTICO-CULTURALE

I PER-CORSI DELL’ARTE Via Trieste, 15 - Foggia Tel.349.0078470 347/4163625 info@ipercorsidellarte.it www.ipercorsidellarte.it

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foggia notes Prevenzione e diagnosi: ancora un importante risultato per la ricerca UniFg

“PENTRAXINA 3”,

marcatore della svolta

Una nuova frontiera per i pazienti affetti da patologie della prostata a svolta può venire da Foggia. Le riviste scientifiche tornano a parlare dell’Unifg e dell’importante lavoro che viene svolto dai cervelli e dalle professionalità che ne fanno parte. L’ateneo dauno, infatti, torna sotto le luci della ribalta, all’attenzione della comunità scientifica internazionale per un’altra importante scoperta condotta e messa a punto dal Dipartimento di Nefro-Urologia dell’Azienda ospedaliero universitaria Ospedali Riuniti di Foggia diretto dal prof. Giuseppe Carrieri. La rivista scientifica internazionale Cancer Reaserch ha pubblicato per intero lo studio - condotto dall’équipe foggiana coordinata dai professori Giuseppe Carrieri e Giuseppe Grandaliano - che ha permesso di scoprire e utilizzare la Pentraxina 3: un nuovo marcatore in grado di predire la progressione della infiammazione prostatica in presenza di un carcinoma. “Sappiamo infatti che circa il 20% dei carcinomi della prostata - spiega il prof. Carrieri - sono

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causati da un’infiammazione cronica, per cui è di grande importanza clinica conoscere quali sono i pazienti affetti da prostatite che successivamente andranno incontro ad un tumore prostatico”. La ricerca condotta presso il Dipartimento Nefro-Urologico dell’Università di Foggia ha sostanzialmente evidenziato che la Pentraxina 3 (una proteina immunoregolatrice) è iperespressa a livello tissutale nei pazienti affetti da prostatite che successivamente sviluppano un carcinoma della prostata: ovvero in quei pazienti che, in una prima biopsia prostatica risultata negativa per carcinoma, dovessero presentare elevati livelli di Pentraxina 3 potrebbe registrare un rischio statisticamente più elevato di riscontrare un carcinoma prostatico in una eventuale seconda biopsia. Il team che ha messo a punto l’importante ricerca è composto

Prof. Giuseppe Carrieri

dai professori Giovanni Stallone, Luigi Cormio, Stefano Netti, Barbara Infante, Oscar Selvaggio, Giuseppe Difino, Elena Ranieri, Francesca Bruno, Clelia Pratichizzo, Francesca Sanguedolce, Simona Tortorella e Pantaleo Bufo. Già nei prossimi mesi, la diagnosi sui soggetti a rischio potrebbe beneficiare della ricerca ‘Made in UniFg’ e l’obiettivo è quello di attuare concretamente questa indagine entro la fine dell’anno. “Grazie al dosaggio della Pentraxina 3 – aggiunge ancora Carrieri – ci si augura di limitare il numero di pazienti che devono

sottoporsi a ripetute biopsie prostatiche, magari dopo una prima biopsia risultata negativa. Un risultato straordinario di cui andiamo molto fieri, innanzi tutto perché coinvolge un folto gruppo di medici e ricercatori dell’Università di Foggia e poi perché potrebbe rappresentare una nuova frontiera per i pazienti affetti da patologie della prostata o carcinoma. Siamo molto soddisfatti dell’esito di questa ricerca, perché testimonia il grado di preparazione di un Dipartimento che pur tra mille difficoltà, amministrative e oggettive, riesce a concentrare i propri sforzi nella direzione della qualità delle cure e delle attenzioni da somministrare ai propri pazienti”. Per l’ottimo risultato ottenuto, al Dipartimento di Nefro-Urologia dell’Azienda ospedaliero universitaria Ospedali Riuniti di Foggia sono giunte anche le congratulazioni del rettore dell’Università, Maurizio Ricci e dei due direttori dei dipartimenti area

“Premio 6Donna”, medaglia all’impegno A prima vista può sembrare un passo indietro. In realtà, il nostro vuole essere un doppio balzo in avanti. Perché quando a fare notizia sembra ormai essere solo la straordinarietà (nel senso di fuori dall’ordinario) e l’eccezione che conferma la regola, la normalità diventa una rarità da ricercare e valorizzare. Così, molto presto, sarà la quotidianità ad eclissare l’eccezione, fino a inghiottire l’esemplare. Ed è proprio nella pancia di questo cortocircuito, tra corsi e ricorsi storici di interesse, che nasce il “Premio 6Donna”, che intende omaggiare le “eroine” di ogni giorno. Ovvero, tut- 0881.563395 te quelle donne che, nel silenzio, contribuiscono in maniera fattiva a portare avanti il carrozzone della città, a beneficio di tutti. Nessuno oltre loro sa cosa stiano passando e cosa le aspetti a casa. Eppure non hanno mancato un giorno di lavoro, non hanno abusato dei loro diritti acquisiti, con abnegazione e spirito di sacrificio si sono dedicate agli altri e non hanno fatto mai mancare il proprio contributo alla co-

Mensile di attualità e informazione. Registrazione presso il Tribunale di Foggia n° 2/2002 del 26/09/2002 Editore Publicentro Servizi Pubblicitari s.r.l.

La cerimonia di premiazione il prossimo 8 marzo, nell’Auditorium Santa Chiara

Un omaggio alle “eroine” della concretezza e responsabilità

medica dell’Ateneo, Lorenzo Lo Muzio (direttore del Dipartimento di Medicina clinica) e Maria Pia Foschino (direttore del Dipartimento di Scienze mediche). “Il livello della nostra ricerca puntualizza Ricci - è tale da farci sembrare queste scoperte, come quella messa a punto dall’équipe del prof. Giuseppe Carrieri, quasi normali. Invece si tratta di dati ed esiti straordinari, che portano con orgoglio e soddisfazione il nome dell’Università di Foggia in giro per il mondo. La pubblicazione su organi scientifici internazionali rappresenta un ottimo traguardo, ma in particolare se si guarda al lato umano dell’utilizzo di questo nuovo metodo scientifico mi piace pensare che molta gente potrà fare ricorso a queste tecniche per curarsi meglio e con minore approssimazione”. Angela Dalicco

munità. La redazione di 6Donna, l’unico free-magazine di genere in Puglia, decide allora di premiare una perfetta sconosciuta, un’eroina dei nostri giorni, che si distingue per le sue capacità, che fornisce alla comunità un contributo prezioso, che con altruismo si dedica al prossimo, ogni giorno, senza cercare vetrine, copertine o riconoscimenti di sorta. Un unico requisito viene loro richiesto: la candidata ideale alla prima edizione del Premio 6Donna non deve ricoprire alcun incarico dirigenziale o ruolo di prestigio. E deve essere foggiana, o comunque contribuire alla crescita della città di Foggia. Chiunque, un collega, il capo, un amico, un utente, può inviare la candidatura di una donna speciale, con tutti i riferimenti utili per rintracciarla e la motivazione. La giuria verificherà di persona le indicazioni pervenute, intervistando chi è a stretto contatto con la candidata ed effettuando eventuali sopralluoghi. Il premio sarà assegnato, a Foggia, il prossimo 8 marzo- Giornata Internazionale della Donna - nell’ambito di una serata di riflessione, interventi e performance al femminile ospitata nella “Casa della Cultura”, l’Auditorium Santa Chiara in via Arpi a Foggia. Per segnalare la donna dell’anno c’è tempo fino al prossimo 22 febbraio, scrivendo all’indirizzo marketing@6donna.com oppure contattate la redazione con un messaggio alla pagina di Facebook.

Direttore Responsabile Maria Grazia Frisaldi Direzione commerciale Angela Dalicco In redazione Dalila Campanile Irma Mecca Mariangela Mariani Rubriche dott.ssa Tiziana Celeste dott.ssa Lutgarda Consoletti dott.ssa Rosangela Loriso dott.ssa Valentina La Riccia Avv. Daniela Murano dott.ssa Viviana Lobuono dott.ssa Ines Panessa Arch Simonetta Campanella Redazione Foggia Via Tressanti, I trav. (vill. Artig.) Tel. 0881.56.33.95 - Fax 0881.56.33.19 e-mail marketing@6donna.com Sito internet www.6donna.com Impaginazione e stampa Publicentro Graphic La collaborazione è volontaria e gratuita. I testi e le foto da voi inviate non verranno restituite. Questo numero è stato stampato in 43mila copie e distribuito gratuitamente a domicilio nella città di Foggia

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focus “Foggia città pedonalizzata”

Giungla di ordinanze e automobilisti in tilt: prospettive e polemiche

Firmata l’ordinanza per la chiusura al traffico di via Lanza e piazza Giordano, ma servono parcheggi di scambio e politiche di mobilità urbana e sostenibile l bronzeo Umberto Giordano può tirare un sospiro di sollievo. E respirare (quasi) a pieni polmoni. Il dado, infatti, è ormai tratto, la notizia è ufficiale, fissata nero su bianco nelle carte della disposizione comunale n. 7 del 28 gennaio 2015, con la quale la Giunta Comunale di Foggia ha deliberato l’ampliamento definitivo dell’isola pedonale su via Vincenzo Lanza e piazza Umberto Giordano, nel tratto compreso tra via Diomede e piazza Cavour. La statua della principale piazza di Foggia, quindi, potrà continuare a godere la sua bolla d’ossigeno, alleggerita di buona parte di gas e fumi di scarico delle autovetture che fino a pochi mesi fa continuavano ad incolonnarsi ai suoi piedi.

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Il provvedimento - prima “sperimentato” nel periodo natalizio, poi prorogato in via straordinaria fino al 2 febbraio, grazie ad un valzer di “ordinanze-tampone” è diventato ora definitivo e rientra - spiegano dagli uffici comunali negli obiettivi strategici dell’Amministrazione per “migliorare la qualità e la vivibilità del centro cittadino, rafforzando la sua destinazione naturale di centro commerciale oltre che di riferimento culturale e luogo di aggregazione sociale. Un cambiamento che, per settimane, ha gettato nello sconforto e nel caos più totale gli automobilisti foggiani a causa del susseguirsi e rincorrersi di ordinanze disposte dal dirigente al ramo, con correttivi e percorsi alternativi ballerini che prestavano il fianco ad attacchi trasversali. Come quelli dei consiglieri comunali Alfonso De Pellegrino, Pasquale Russo e Augusto Marasco che avevano paventato la possibi-

lità di un ricorso al Ministero dei trasporti per l’utilizzo facile dello strumento ordinanze per fare ordine in materia di traffico. Con la delibera comunale, il sindaco non è riuscito a spegnere le polemiche, né a eliminare il malcontento, come quello che si respira tra i commercianti di via Santa Maria della Neve. Anche se diversamente formalizzata, infatti, la pedonalizzazione di piazza Giordano porta con sé ancora numerose criticità come la cancellazione di tutte le corsie preferenziali per autobus e taxi conseguente alla chiusura al traffico di via Lanza (che renderebbe più complicata anche la mobilità dei mezzi di soccorso e delle forze dell’ordine) o la definitiva cancellazione di un centinaio di stalli per la sosta a pagamento (sottraendo un servizio a chi risiede o lavora in quell’area e un’entrata finanziaria per la società comunale di trasporto pubblico). Tutti punti all’ordine del giorno che saranno discussi in Consiglio comunale, dove il sindaco Franco Landella potrebbe presentarsi presto, su richiesta di 8 consiglieri di minoranza per ar-

gomentare le scelte compiute e sottoporle al vaglio dell’unico organismo amministrativo titolare della competenza in materia di programmazione della mobilità urbana. “Polemiche strumentali”, quelle legate all’isola pedonale. Così le aveva sbrigativamente bollate il consigliere comunale Vincenzo Rizzi; polemiche che non possono nascondere “la validità di tale intento, teso a creare una vasta zona pedonale a Foggia”. “Per fortuna abbiamo, nella nostra comunità, cittadini che contribuiscono con idee e progetti a migliorarla”. Il consigliere fa riferimento alla spinta partecipativa degli attivisti WWF di Foggia che avevano anche elaborato un articolato piano traffico che andasse

incontro alle esigenze dei cittadini, contemperando le necessità di avere un’isola pedonale facendo salva la viabilità scorrevole. Insomma, la città vuole dire la sua. Chiamata in causa nella vicenda anche l’Ataf (azienda che si occupa del servizio pubblico cittadino), per rielaborare e snellire i percorsi all’interno della città (vedi

Piazza Umberto Giordano , Foggia

pagina accanto). L’unica cosa certa, alla fine di questa fiera, infatti, è che il processo di pedonalizzazione di un’area cittadina non può essere slegato dalla programmazione in

sincrono di percorsi di mobilità urbana e sostenibile. “La nostra città aveva una delle isole pedonali più piccole d’Italia – ha puntualizzato capogruppo di DestinAzione comune in Consiglio comunale, Joseph Splendido – che si limitava ad un tratto di corso Vittorio Emanuele II e piazza Cesare Battisti”. Tuttavia, il lavoro sulla mobilità sostenibile non potrà certo fermarsi alla delibera della Giunta comunale, “ma dov r à affrontare il prima possibile l’istituzione dei parcheggi di scambio, aree dove i cittadini potranno lasciare le proprie autovetture e raggiungere il centro cittadino con i mezzi pubblici di trasporto, in modo da decongestionare il traffico e migliorare la qualità dell’aria”. Staremo a vedere.

Da circa otto anni la città si interroga su tale possibilità

Chiusura di via Arpi, cui prodest?

Il comitato di quartiere chiede la riqualificazione del centro storico Nel lontano 2007 circolava la prima petizione, i grillini si agitavano e i commercianti decidevano da che parte mettersi: chiusura sì, chiusura no di Via Arpi. All’epoca fu il commissario dell’Azienda di Promozione Turistica Nicola Vascello a lanciare la proposta shock di interdire il traffico. E già allora era limitato. Otto anni fa la città non solo si arrovellava su uno stesso identico dilemma ma per giunta sollevava le medesime obiezioni. La pedonalizzazione non c’è mai stata. E l’amministrazione Landella ha ampliato l’isola pedonale dalla parte opposta. D’altro canto se chiudessero ora quella strada del

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centro storico sarebbe un mortorio: non ha dubbi il Comitato di Via Arpi presieduto da Antonella Rutigliano.

“Noi non siamo contrari alla chiusura, come abbiamo sempre detto, però, bisogna investire nella zona di via Arpi e in quella che è la classica “piazzetta”, perché da troppi anni è abbandonata a se stessa. Un piccolo passo è stato fatto con Piazza Mercato, tant’è che questo Natale abbiamo fatto un evento sfruttando quello spazio. Però sono manifestazioni che “aprono e chiudono”. Noi non abbiamo un centro storico degno di

tale nome così come le altre città. L’ampliamento dell’isola pedonale sicuramente è una bella cosa, se studiata e portata anche nel centro storico con l’apertura di negozi, attività commerciali che favoriscano l’artigianato locale, la giusta illuminazione, l’arredo urbano. Ma così è solamente un posto in cui ormai nessuno passeggia più. Stiamo assistendo anche alle tante chiusure delle attività commerciali. La nostra battaglia è sempre stata questa: si parla di chiusura, ma non si parla di riqualificazione. Non mi puoi chiudere una strada abbandonata, perché diventa un cimitero. Allora iniziamo a vedere tutti quei

locali chiusi di chi sono e a dare la possibilità a chi vuole investire nel centro storico di avere magari uno sgravio sulle tasse. Manca il fioraio, e visto che siamo vicino all’Università, manca una bella libreria, un bar letterario, l’artigianato? Si faccia uno studio di settore, per mettere prima su queste attività e poi si potrà pensare alla chiusura”. Il gruppo Foggia Propositiva invece, anticiperebbe quantomeno la Ztl alle 20. “Foggia propositiva si è sempre battuta per migliorare la qualità della vita del cittadino - spiega il fondatore Roberto Parisi - motivo per cui abbia-

Via Arpi , Foggia.

mo spinto fortemente per l’estensione dell’isola pedonale di piazza Giordano. Ma per il centro storico e per via Arpi abbiamo un’idea diversa. Andrebbero eliminate tutte le aree di parcheggio e resa accessibile tutti i giorni della settimana solo via Arpi per il transito fino alle ore 20. Finalmente ci sarebbe spazio per passeggiare senza le auto e magari con un miglioramento dell’arredo urbano. Libererei completamente zone di parcheggio come quella della chiesa dell’Addolorata e dove ha sede la Taverna del Gufo, restituendole nel loro splendore alla cittadinanza”. m.m.


A colloquio con l’avvocato Raffaele Ferrantino

Corsie preferenziali addio

focus

Come l'Ataf ‘cambia verso’ n principio fu il cordolo, lo spartitraffico di Corso Cairoli rottamato e asfaltato. Ora spariscono anche le corsie preferenziali. Di giallo restano solo i semafori in centro. Cambia verso anche la "circolare": inevitabilmente, diverse linee hanno subito una variazione di percorso per aggirare la chiusura al traffico di via Lanza e mezza piazza Giordano. Ma viaggiano in una corsia promiscua, quelle riservate a bus e taxi non esistono più. Su carta gli orari non sono cambiati ma i tempi di percorrenza potrebbero risentire della sosta selvaggia, del

traffico nelle ore di punta e delle manovre degli automobilisti indisciplinati. In piazza Italia e in Corso Cairoli, dove ormai vige il doppio senso di marcia, si rischia di rimanere imbottigliati. Raffaele Ferrantino, l'avvocato da poco nominato alla guida dell'Ataf, non la fa così tragica. Per anni responsabile provinciale di Federconsumatori, eredita un'azienda del trasporto pubblico in perdita che gestisce anche la sosta tariffata.

Cosa cambia per l’utente? Si una corsia preferenziale per i bus non vi preoccupa? registreranno ritardi? Cambia ben poco. La nuova organizzazione è ancora in fase di ottimizzazione e potrebbe verificarsi qualche disguido, ma è stato riscontrato che il percorso è stato addirittura velocizzato: tanti semafori sono venuti meno e in media i tempi di percorrenza si sono ridotti di un minuto e mezzo circa. Ci potrà essere qualche ritardo dovuto al traffico, ma questo dipende anche dalla civiltà degli automobilisti. Le criticità si verificano soprattutto la mattina davanti alle scuole, come già accadeva in passato, perché alcuni genitori pretendono di accompagnare i bambini con la macchina “fin dentro la classe”, oppure in alcuni punti nevralgici della città come corso Giannone e via Matteotti, nelle vicinanze del mercato Rosati, dove la sosta selvaggia può generare il caos. Certo, alcune fermate storiche alle quali gli utenti erano ormai abituati sono venute a mancare, ma si sono spostate di qualche decina di metri, nella strada parallela.

Il fatto che non esisterà più

Ci potrebbe preoccupare, ma se il traffico è disciplinato, non si creano doppie file e le macchine non si fermano in divieto di sosta, ci sarà una maggiore fluidità.

biamo migliorare il servizio perché nulla è perfetto - e tutti pagano, anche la frazione di ora, vengono compensati. Non si cercherà di recuperarli spolpando ulteriormente il cittadino. E saranno anche preservate le unità lavorative.

meno: fare l’interscambio quando non c’è la cultura del suo utilizzo significa far girare dei pullman a vuoto con dei costi esorbitanti. Serve una intensa campagna di sensibilizzazione, occorre far capire soprattutto a chi viene da fuori che il centro può essere attraversato come in tante altre città con il mezzo pubblico. Se l’area pedonale rimane così com’è, certi discorsi avviati già dalla precedente amministrazione verranno portati avanti, penso al parcheggio di viale Manfredi o all’altra area vicino alla Fiera, oltre al miglioramento di quelli già esistenti, Ginnetto e Zuretti, ma sono ipotesi che vanno studiate.

Sta già lavorando sulle strisce blu? Quindi lei condivide la propoE i minori introiti derivanti dalle strisce blu eliminate con la sta di realizzare dei parcheggi di interscambio, il Park and ride? nuova isola pedonale? Sono dai 100 ai 120 stalli in meno. Potrebbero preoccupare, dico potrebbero perché se c’è l’educazione a decongestionare il centro, a utilizzare il mezzo pubblico - certo dob-

Nella presa d’atto da parte del nuovo Consiglio di amministrazione abbiamo discusso anche di questo. È in fase di elaborazione. Qui non si tratta di essere d’accordo o

Certo non verranno aumentate, questo è sicuro. Può darsi che verranno regolarizzate in maniera diversa fra la periferia e il centro, è un’idea, ma va sviluppata e vanno visti soprattutto i conti. Noi siamo sempre una Spa controllata dalla Corte dei Conti e i nostri bilanci sono sotto la sua lente di ingrandimento. Mariangela Mariani

IL PUNTO DI CONFCOMMERCIO IL PUNTO DI CONFESERCENTI “L’allargamento dell’isola pedonale na, su cui gravitano molte attività di sera Foggia è un elemento di novità che sa- vizi nelle ore diurne; un ripensamento lutiamo con favore ma che deve trovare complessivo del sistema di trasporto un’applicazione quotidiana più consona pubblico, con l’utilizzo di piccoli bus naa garantire le esigenze di tutti”. vetta per l’attraversamento dell’area peE’ questa la richiesta della Confcom- donale e zone limitrofe per evitare ingormercio, scaturita dopo un vertice in as- ghi e intralci al traffico; agevolazioni per sociazione, per dare nuovo impulso al le attività commerciali che si attiveranprovvedimento dell’Amministrazione fi- no per rivitalizzare la zona e renderla più nalizzato a favorire la frefruibile; un programma di iniquentazione del centro cittaziative partecipato con la citdino con l’auspicio di tà per attirare le persone nelrilanciare i consumi. la zona interessata Da via Miranda, dove ha dall’ordinanza”. sede l’organizzazione preInterventi che, ribadiscosieduta da Damiano Gelsono dalla Confcommercio, non mino, i commercianti ribadipotranno prescindere da scono il loro sostengo un’altra serie di iniziative e all’iniziativa “ma chiedono provvedimenti che rendano che si entri nel merito di all’intero sistema commerciale cune questioni legate alla Damiano Gelsomino e dei servizi in grado di funmobilità ed alla qualità della zionare al meglio in tutte le vita nelle zone limitrofe l’area pedonaliz- zone della città. “Su questo - conclude la zata”. nota con la posizione ufficiale dell’orgaTutti nodi da sciogliere con il coinvol- nizzazione rispetto alla pedonalizzaziogimento dei soggetti funzionalmente in- ne di piazza Umberto Giordano- il conteressati per superare le criticità evi- fronto con l’Amministrazione è stato fin denziate a più voci e a più livelli. “Tra le qui proficuo e siamo certi continuerà ad priorità: un piano parcheggi adeguato e esserlo nell’interesse di tutta i cittadini utile a favorire la frequentazione della zo- foggiani”.

“Non siamo pregiudizialmente contro A rischiare di essere maggiormente l’allargamento dell’isola pedonale. Rite- danneggiati - socialmente ed economicaniamo però che vada accompagnata da una mente - dal nuovo assetto cittadino sono il serie di interventi finalizzati a promuovere commercio di vicinato, le imprese di serun modello di sviluppo economico, socia- vizio alla persona e alle famiglie e i resile ed ambientale più sostenibile, attraver- denti. Ma l’ordinanza è ormai firmata, i gioso una migliore organizzazione delle poli- chi sono fatti. Quali sono allora i tiche di mobilità urbana connessa alle suggerimenti per migliorare la situaziopolitiche di valorizzazione degli attrattori ne? Tra le misure urgenti e necessarie da culturali della città”. adottare affinché questo provCosì il direttore provinciavedimento possa giovare a tutle di Confesercenti, Franco te le categorie sociali, bisogna Granata, rispetto all’allarga“realizzare un forte intervento mento dell’isola pedonale di di rivitalizzazione e rigeneraFoggia; una ‘atto di forza’ che zione dei quartieri del centro e si porta dietro il pesante farcostruire una città a mobilità dello di preoccupazione, relenta, non inquinata, non conmore e perplessità degli gestionata, innovativa, all’inseesercenti della zona. gna del recupero delle relazio“La semplice chiusura al ni sociali, culturali ed traffico di un’area se non aceconomiche di prossimità; elaFranco Granata compagnata da aree di parborare un carta cittadina dei becheggio di prossimità, dalla valorizzazio- ni culturali e archeologici, da cui ricavare ne degli attrattori culturali e dall’offerta di punti di forza per il centro urbano; valorizadeguati servizi ai cittadini rischia la de- zare gli spazi pubblici e renderli fruibili a sertificazione dell’area stessa e la disper- cittadini e famiglie”. sione residenziale e produttiva degli at“La sfera estetica della città e la funtrattori presenti, che rischiano di rimanere zionalità - conclude - devono essere confuori dai circuiti economici e di consumo siderate insieme se vogliamo fare di Fogdella città”, spiega Granata. gia un luogo piacevole e attrattivo”.

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politica

Le donne delle ex municipalizzate. Torna in sella Lucia Lambresa A CURA DI MARIANGELA MARIANI

Le quote rosa dei Cda Lucia Lambresa

acta sunt servanda. I patti vanno rispettati. Nessuna cambiale da pagare, solo accordi politici da onorare. La telefonata alla fine è arrivata. A dicembre, Lucia Lambresa si era detta perplessa perché dopo il ballottaggio non c’era stato nemmeno un incontro con il candidato sindaco che aveva suggellato il patto con una stretta di mano, proprio come il suo predecessore. Un mese dopo è stata nominata nel Consiglio di Amministrazione di Amiu Puglia. Un incarico prestigioso, se si considera che l’azienda che gestisce il servizio rifiuti è regionale, e dalla forte valenza politica. Alla presentazione dei nuovi Cda delle aziende partecipate, Franco Landella ha speso per lei parole di stima, una “sviolinata” da farle venire gli occhi lucidi, e lei ricambia. “Sotto il profilo politico ha un grossissimo significato per quello che mi riguarda, io non guardo all’incarico in quanto tale, quanto al significato politico di una ricomposizione di un quadro del centrodestra che tra l’altro si sta muovendo moltissimo anche a livello nazionale: a Foggia è venuto Flavio Tosi, c’è molto fermento nell’area di centrodestra. Io lo vedo soprattutto da questo punto di vista come un fatto molto positivo. E chi lo ha fatto è molto lungimirante e bisognerebbe anche dirgli grazie. Landella ha dato una grossa mano alla ricostruzione del centrodestra”. Come tutti gli altri - lo prevede la procedura - ha consegnato il curriculum, che comprova la sua esperienza in materia: già presidente dell’Amica ai tempi d’oro, la sua figura ha finito per identificarsi con quella dell’azienda. Conosce uno ad uno i lavoratori, tanto da preoccuparsi delle loro sorti anche quando ne era ormai fuori. Indiscutibilmente entusiasta dell’incarico, ha subito letto tutte le carte e ha già il quadro completo: “Il compito di un consigliere di amministrazione è normato dal Codice Civile e dallo statuto della società che ho già visto. Per il resto mi sono fatta dare un po’ di documentazione. Le idee sono ormai chiarissime. C’è da mettere a regime l’organizzazione dell’azienda perché lavorano ancora con quella provvisoria del primo affidamento, da definire i rapporti contrattuali con il Comune e poi bisogna comprendere come fare affinché il Comune di Foggia abbia maggiore possibilità di incidere anche sotto il profilo organizzativo, perché al momento, per come sono gli atti, il presidente ha in mano tutti i poteri”.In cima alla lista mette ancora i dipendenti, per quanto possano fare i componenti di un Cda rispetto alla riorganizzazione del personale. “Il Consiglio di amministrazione è competente per l’approvazione, rispetto alle

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Lia Siani

trattative normalmente è il direttore che entra nelle relazioni sindacali, insieme al presidente. Ovviamente buon garbo vorrebbe che anche i consiglieri di amministrazione fossero coinvolti, per non ritrovarsi a vedere solo il lavoro finito e discuterne a posteriori, ma questo appartiene ovviamente alla sfera della conoscenza e siamo nella fase iniziale, al rodaggio”. Un decreto legge dell’anno scorso ha fatto cadere l’obbligo di nominare tra i membri dei Cda dipendenti dell’amministrazione titolare della partecipazione. Così il sindaco ha potuto sostituire i dirigenti comunali Carlo Dicesare e Angelo Mansella con figure esterne. A rappresentare il Comune nell’Amiu c’è anche il commercialista Francesco Borgese. Rimane al suo posto Marisa Cavaliere, presidente del Collegio dei Revisori dei Conti. Con due donne a Bari, le quote rosa salgano oltre il minimo sindacale. Per legge, il genere meno rappresentato ottiene almeno un terzo dei componenti. E nell’Am Service Srl (società di assistenza informatica, gestio-

Claudia Lioia

ne degli impianti termici comunali e verifica degli impianti termici privati) c’è pure una vicepresidenza al femminile: Rosalia Patrizia Siani, per tutti Lia, funzionaria dell’Asl di Foggia candidata nella lista di Forza Italia alle ultime elezioni amministrative, con una lunga militanza alle spalle. Tra i componenti dell’organo amministrativo di Ataf figura, invece, Maria Claudia Lioia, avvocato, della studio legale di famiglia Curtotti-Lioia. Quando nomina Maria Santovito, detta Mariolina, il sindaco parla di “saggezza politica”. In tema di questioni di genere ha fatto anche parte della Consulta comunale per la parità e le pari opportunità. Nella segreteria della Puglia Prima di Tutto, funzionaria amministrativa ai Riuniti, entra in Amgas Spa e ha entusiasmo da vendere. “L’incarico certamente mi entusiasma perché sono sempre aperta a nuove sfide e conoscenze, anche se a dire il vero non sono esattamente a digiuno di amministrazioni”. Ha fatto la sua gavetta, anche a titolo gratuito, e scherza definendosi una burocrate nata, che ama le carte

Mariolina Santovito

amministrative. “Ancora non ho una panoramica completa, considerato che ci siamo insediati solo da pochi giorni, ma stiamo già studiando quel che riguarda un po’ genericamente la gestione passata come il piano di rientro a cui l’azienda è stata sottoposta. Apprezzabilissimo il lavoro svolto dall’amministratore unico uscente, ma ora si devono affrontare tematiche più allargate: attuazioni di norme regionali e nazionali che riguardano la forma di distribuzione gas per ambiti territoriali e poi ci sono le problematiche di gestione interna come quelle relative al personale, di cui occorre prendere contezza per garantire una sempre migliore gestione all’insegna del buon management basata sulle tre E: efficienza, efficacia ed economicità. La spending review, l’anticorruzione, la trasparenza saranno i pilastri. Vedremo, ove ci siano necessità o criticità, di intervenire con attenzione e celerità così da preservare quello che è un patrimonio della città e lavorare per migliorare la nostra azienda partecipata”.

Chi c'è nelle aziende partecipate anco il tempo di sedersi, le poltrone delle aziende partecipate già traballano sotto le sentenze di chi ha innescato il conto alla rovescia. È che manca all’appello qualche nome, tipo Giulio Scapato, il socialista che ha sostenuto apertamente Landella al ballottaggio per ripicca. Per ora non potrebbe rivestire alcun ruolo in quelle società in quanto consigliere comunale uscente. I presidenti non si preoccupano mica delle voci che circolano, e i loro incarichi sono a tempo da contratto. Congedati gli amministratori unici Gino Fiore (Ataf), Massimo Russo (Amgas Spa) e Danilo Santoro (Amgas Blu), arrivano Raffaele Ferrantino, Nicola Cardinale e Antonio Cristantielli. Il primo si dice sorpreso dell’incarico, il secondo, ex direttore degli Ospedali Riuniti in pensione, ha accettato di farlo gratis et amore Dei, per un anno e senza possibilità di proroga o rinnovo (cesserà dalla carica il 31 gennaio 2016). Il Nuovo Centro Destra si prenda la presidenza della società per la fornitura di gas ed energia elettrica detenuta all’80% dal Gruppo Ascopiave e al 20% da Amgas S.p.A. In Ataf entrano anche Riccardo Pagliara, che in passato aveva ricoperto l’incarico di presidente del collegio dei revisori dei conti dell’azienda, e Claudia Lioia; in Amgas Spa vanno Daniele Mobilia e Maria Santovito. Rispetto al passato, i Cda costano il 20

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percento in meno: lo impone il decreto legge numero 90 del 24 giugno 2014 che dal primo gennaio riduce il compenso dell’organo di amministrazione sulle somme del 2013. Qualcuno forse se l’era scordata, ma c’è anche l’AM Service, società indirettamente partecipata dal Comune di Foggia attraverso Amgas Spa che ne detiene la totalità del capitale. L’amministratore unico è scaduto il 31 dicembre e operava in regime di proroga, al suo posto arriva Antonio Bove, alle ultime elezioni candidato per Forza Italia. Con lui ci sono Lia Siani e l’ex assessore allo Sport Umberto Candela. Il centrosinistra (a parte i socialisti di Lello Di Gioia come Angelo Benvenuto) ha bocciato il salto nel passato: il segretario cittadino del PD Mariano Rauseo lo ha definito “l’ennesimo scempio da Prima Repubblica” di un centrodestra “assetato di poltrone”. Il consigliere di opposizione del gruppo Lavoro e Libertà Luigi Buonarota si è detto d’accordo con Gianni Mongelli che sul suo profilo Facebook aveva scritto “Siamo alla pura lottizzazione politica con le Aziende Comunali utilizzate come elementi di scambio”.Ha aggiunto: “Siamo alle solite. Con le nomine dei nuovi Cda delle ex municipalizzate Franco Landella ha saldato i suoi debiti politici, o almeno si spera”.


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Due le patologie legate a questa sostanza

benessere

Se il GLUTINE diventa un NEMICO… DR. STEFANO LA TORRE

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La “sensibilità” è una situazione transitoria; la celiachia, invece, ha componenti genetiche l “glutine” - che dal latino gluten-inis significa colla - fu isolato per la prima volta da Beccari nel 1728; è una sostanza lipoproteica contenente due proteine: la gliadina (frazione tossica) e la glutenina presenti principalmente nell’endosperma delle cariosside di cereali quali frumento, farro, segale e orzo. Oggi si conoscono due tipi di patologie legate all’ingestione di glutine. La prima viene definita come “Sensibilità al glutine”: si tratta di una situazione transitoria in cui i soggetti colpiti sono risultati negativi ai saggi ematici per la celiachia ed eventuali allergie al frumento. Si risolve interrompendo, per un periodo di tempo, l’assunzione di alimenti contenenti glutine, i quali in seguito verranno reintrodotti gradualmente. L’altra, definita “celiachia”, è una patologia autoimmune che provoca una condizione infiammatoria cronica, una patologia complessa dell’intestino tenue causata da un’inadeguata risposta immunitaria al glutine ingerito. Quando gli individui geneticamente predisposti introducono con

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la dieta alimenti contenente glutine, alcuni epitopi di gliadina vengono riconosciuti e sequestrati dagli antigeni presenti nella lamina propria inducendo la proliferazione di cellule specifiche per la gliadina, CD4 T, che attaccano l’intestino provocando lo stato infiammatorio tipico di questa patologia. La celiachia è caratterizzata da un’atrofia dei villi, iperplasia delle cripte, e infiammazione dell’epitelio e della lamina propria, che a sua volta portano a un malassorbimento di sostanze nutritive e/o diarrea cronica e il suo unico trattamento attuale è un’esclusione permanente del glutine dalla dieta. La celiachia ha una forte componente genetica, una significativa proporzione della predisposizione genetica proviene dai geni HLA-DQ2 e -DQ8, anche se i soli geni HLA-DQ2 e -DQ8 non sono sufficienti per predisporre alla celiachia poiché più individui positivi ai geni DQ2 o DQ8 rimangono sani, un gran numero di geni non HLA probabilmente contribuiscono alla patogenesi della

celiachia, ai quali si associano anche fattori ambientali. Per la diagnosi della celiachia si esegue inizialmente un dosaggio ematico di transglutaminasi antitissutale (tTGA le più usate a fini diagnostici), gli anticorpi anti-endomisio (EMA) e gli anticorpi antigliadina (AGA meno utilizzati per l’alto tasso di falsi positivi). Pazienti con elevati titoli di transglutaminasi antitissutale ed anticorpi antiendomisio hanno una probabilità di oltre il 95% di essere celiaci e quindi candidabile ad ulteriori esami di accertamento, come la biopsia duodenale. Si tratta di un esame invasivo, l’esame si effettua mediante esofagogastroduodenoscopia, durante la quale un lungo e sottile tubicino flessibile viene inserito attraverso la cavità orale e fatto scendere lungo l’esofago fino allo stomaco e al primo tratto dell’intestino, dove viene prelevato un piccolo campione per l’esame citologico, il quale consente di confermare o di escludere con certezza pressoché assoluta la celiachia.


salute

Riconoscere i rischi delle diete tout-court

Riscoprire il “PIACERE” di mangiare dal segnale fisiologico di vuoto di stomaco. Appare evidente che costringendo una persona a mangiare secondo orari prestabiliti determinati cibi addirittura programmati con giorni di anticipo, a pesare tutto ciò che si mangia, la si allontana ancor di più dalla comprensione dello stimolo della fame e sazietà che il corpo gli invia. Il meccanismo delle diete conduce, tra l’altro, a fidarsi sempre meno di sé stessi, ad affidare la lettura dei propri bisogni ad altre persone. Il risultato? Persone che inevitabilmente pensano che: meno cibo porti a meno calorie, che a loro volta, si traduce in meno peso. Qualsiasi dieta ipocalorica, infatti, fa dimagrire se seguita scrupolosamente, ma se una volta raggiunto il peso voluto si ritorna alle abitudini alimentari precedenti i chili ritornano uno dopo l’altro, cominciando l’effetto yo – yo noto a tutte le persone che fanno diete e che combattono quotidianamente con il cibo e la bilancia.

Con l’educazione alimentare si smaltiscono i kg di troppo ma anche le insicurezze, le ansie ed i disagi di tutti i giorni A CURA DELLA DOTT.SSA CAPUANO gnuno di noi è continuamente messo a confronto con immagini snelle ed eleganti e su come mangiare “bene”, “sano” o “perdere peso”. Questa continua ricerca dell’essere magri ha contagiato uomini, donne e ragazzini sempre più convinti che è normale “essere a dieta” per rincorrere un peso e un corpo ideale. Si è dato il via ad un overdose di informazioni che disorientano migliaia di persone che non sanno più cosa, quanto e come mangiare di fronte a una grande offerta di cibo sempre più saporito e allettante. In conseguenza di ciò, la risposta cibo viene data a tutta una serie di bisogni (per condizionamento sociale, per vincere la noia, per avere piacere, per ricompensarsi) indipendentemente

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Cosa fare, allora? Recuperare un rapporto di “fiducia” con il cibo, imparando a rispondere alla fame e alla sazietà, riscoprendo il piacere della buona tavola, educandoci a corrette abitudini alimentari. Questo è il segreto: un percorso di educazione alimentare dove si acquisisce la capacità di gestire la fame, non ci si sottopone a diete restrittive , si impara a mangiar sano, attraverso la conoscenza degli alimenti e, soprattutto, si passa dall’essere soggetti “passivi” a cui vengono detti come e quando mangiare ad “attori principali” capaci di fare delle scelte alimentari corrette. Naturalmente non è facile assumere questo atteggiamento, soprattutto quando si hanno alle spalle anni di diete fallite. La prima volta che si ascolta una proposta di questo tipo si ha paura di ingozzarsi di cioccolata o dar fondo a un intero dolce alla crema; ma questo accade proprio a chi si sente a dieta e pensa di non poter mangiare questi cibi, non a chi ha capito che questi, come tutti gli altri cibi possono far parte della propria alimentazione. A poco a poco si ricomincia a dialogare quotidianamente con il proprio istinto alimentare e con il proprio corpo , ed è proprio l’istinto che salva dagli eccessi. Con il percorso di educazione alimentare insieme ai chili di troppo si smaltiscono insi-

curezze, ansietà e disagi di fronte al problema “cibo”, un questione da affrontare e risolvere comunque, almeno tre volte al giorno.

Studio di Consulenza Alimentare dott.ssa Pasqualina Capuano Tecnologo Alimentare Largo Tito Betuzio Barra, n°3 Ascoli Satriano (Fg) ; tel. 0885 650146 cell. 331 7830991 dr.capuanonutrizione@gmail.com www.salusinalimenta.it

La Beauty School presenta ufficialmente i nuovi corsi di formazione dell’EUROPEAN CAMPUS

L’evoluzione della professione estetica Massaggio “TUINA”, al via il primo corso di formazione: agisce sul benessere fisico ed emotivo del paziente

n qualificato pool di professionisti il medico chirurgo Antonella Giuliani. ha dato il via alle nuove opportunità Il primo corso base infatti sarà dedicato al formative e professionali dedicate “TUINA”, l’antico massaggio orientalesinon solo ai professionimile all’agopuntura sti del settore estetico ma, a differenza di ma anche quelli del quest’ultima, eseguisettore sanitario (fisioto senza aghi. Ancora terapisti, infermieri, poco conosciuto in ostetriche e figure anaPuglia, il TUINA agiloghe) che abbiano vosce non solo su muglia di avvicinarsi alla scoli e articolazioni Medicina Tradizionale ma a livello più proCinese. Per l’occasione, fondo, influenzando lo infatti, erano presenti stato di benessere fil’estetologa Antonietta in foto i docenti dei Corsi presentati sico ed emotivo del Mastrangelo, docente di tecniche di mas- paziente. saggio psicosomatico essenziale nonché Non solo estetica: il TUINA si presta a fondatrice del Metodo DAFLAROS, il dot- diversi ambiti di applicazione come queltor Diego Fumagalli, direttore della scuo- lo infantile. la A.I.F.O. TUINA, insegnante di MTC, TUIFORMAZIONE EUROPEAN CAMPUS NA e SHIATSU e responsabile del progetto “E’ tempo che la formazione estetica pilota Auricolo – Pressione e Dismerrea, assuma una nuova connotazione - spieProgetto D.C.A, Tuina e Quigong nei diga la dottoressa Mastrangelo - affinché i sturbi del comportamento alimentare, la professionisti del domani possano contadottoressa psicoterapeuta Ines Panessae

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re su un valore aggiunto: alla base del percorso formativo c’è una visione olistica dell’uomo che insegna a concepire la malattia non solo come una disfunzione fisiologica”. IL METODO con cui verranno formati gli allievi, infatti, unisce le moderne teorie psicosomatiche agli antichi fondamentali della Medicina Tradizionale Cinese: un innovativo approccio estetico-psicosomatico che garantisce l’evoluzione della figura dell’estetistacome è stata finora conosciuta. Al termine del corso ogni operatore sarà in grado di agire su qualsiasi inestetismo o disfunzione, intervenendo sul riequilibrio fisico e psicologico del paziente, per un ritrovato benessere.

IL PRIMO CORSO AVRÀ INIZIO A MARZO E SARÀ ARTICOLATO IN TRE INCONTRI DISTRIBUITI NEL WEEK END DEL MESE: SONO APERTE LE ADESIONI.

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bellezza Seduttrice si diventa

Sensualità e grazia, gli ingredienti di un amore duraturo

Potenzia il tuo sex appeal con l’aiuto della scienza Per una serata romantica o per il giorno del tuo matrimonio, riscopriti seduttrice: per una volta metti da parte i diktat della moda e scegli di essere come piace a lui. Per non sbagliare segui i consigli estrapolati dalle ricerche scientifiche condotte dalla Webster University di Saint Louis, in Missouri.

IL TRUCCO Una donna truccata viene percepita come più sicura di sé stessa e manifesta al partner che ha ancora voglia di piacere. Scegli un makeup leggero, no transfert – nessun uomo ama trovarsi sulla camicia macchie di trucco! – e soprattutto accentua lo sguardo. Queste regole possono valere anche il giorno delle nozze.

OCCHI IN PRIMO PIANO Agli uomini piace essere guardati: ripristinate il contatto visivo, concedetevi occhiate fugaci e intense come magari non fate più da tempo. Anche in questo caso il make up potrà essere un valido alleato: l’ombretto dovrà essere in grado di risaltare il colore dei tuoi occhi e le ciglia dovranno essere lunghe e affusolate. IL SORRISO Il cervello maschile giudica più attraenti le donne che sorridono: perché privarsi di questa gratuita arma seduttiva? Non dimenticare di curare l’igiene orale e di regalarti una seduta di sbiancamento professionale dal dentista, magari per il matrimonio. Preferisci rossetti kissproofoppure un lucidalabbra trasparente per rendere le labbra più turgide.

L’ABITO Gli uomini sono attratti principalmente da stimolazioni visive. Per un appuntamento romantico, andrai sul sicuro sfoggiando un abito rosso: la preferenza per questo colore avrebbe radici biologiche primitive. Per il grande giorno invece gioca con pizzi e trasparenze: accendono la fantasia. Scegli un abito in grado di valorizzare la tua silhouette e, se vuoi osare, concediti una generosa scollatura su cui avrai spruzzato cipria illuminante. Avrai sicuramente l’apprezzamento del tuo futuro marito!

GESTUALITÀ Per trasmettere una sensazione di affinità e intesa al tuo partner, dovresti compiere gesti simmetrici: prendere la forchetta quando lo fa lui, accostare il bicchiere alla labbra nello stesso momento… Il tocco in più? Non dimenticare il profumo, che si spanderà nell’aria in sintonia con i tuoi movimenti, solleticando il suo olfatto. Dalila Campanile

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Sistema

VIENI A RITIRARE IL PROGRAMMA DEL CALENDARIO

Il valore dell’esperienza

ATTENZIONE: DAL 1 GENNAIO 2015 CAMBIA L’ISEE I VECCHI MODELLI ELABORATI NEL 2014 NON VALGONO PIÙ 50 & PIU’ CAAF comunica che dal 1 Gennaio cambiano le regole per l’ISEE, moduli e modalità di calcolo diversi a seconda delle prestazioni richieste.

TURISMO

SI CHIAMANO NASPI, ASDI E DIS-COLL I NUOVI AMMORTIZZATORI SOCIALI introdotti dal Governo nel decreto attuativo sulle indennità di disoccupazione del Jobs Act.

L’entrata in vigore delle nuove tutele è prevista dal 1° maggio 2015

LUGLIO 2015

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L’essere umano non è così scontato come sembra

società

Un viaggio nell’identità sessuale TRA RUOLO, ORIENTAMENTO E IDENTITÀ: DI COSA PARLIAMO? Vogliamo partire provando a farvi fare un viaggio nell’identità sessuale. La prima zona in cui ci addentriamo è quella del sesso biologico, determinato dai cromosomi (XX per le femmine, XY per i maschi), dagli ormoni (testosterone per i maschi, estrogeno e progesterone per le femmine), dai genitali interni ed esterni (pene e testicoli per i maschi, vulva, clitoride e vagina per le femmine). Una cosa scontata, vero? Non proprio, perché oltre a chi nasce “femmina” e a chi nasce “maschio” c’è chi nasce con aspetti biologici di entrambi i sessi. Insomma, l’essere umano non è così scontato nemmeno al momento della nascita. Ecco la prima grande sfida che si potrebbe porre ad un genitore: a quale dei due sessi biologici decido di far appartenere mio figlio/mia figlia? Decido di operare mio/a figlio/a per uniformarlo alla divisione maschi/femmine o aspetto che i tempi siano per lui/lei più maturi per scegliere liberamente? E che destino questa persona avrà, se decido di non operarla subito, in un mondo che ragiona per dicotomie? Proseguendo, approdiamo in una de-

dovrebbero mettere in atto o provare. licata zona popolata da Chi non aderisce a ciò, non è un/una persone nate “maschi” che transessuale ma semplicemente si si definiscono “maschi”, sente libero/a di potersi esprimere in persone nate “femmine” base a ciò che sente, che la società lo che si definiscono “femmiritenga opportuno o no. ne”. E da persone che nate Il nostro viaggio prosegue e apbiologicamente maschi si prodiamo in una zona chiamata oriensentono intimamente dontamento sessuale in cui le donne ne o che nate femmine si amano gli uomini, gli uomini amano sentono intimamente uole donne, gli uomini amano gli uomimini. Queste ultime si senni, le donne amano le donne e additono combattute, osservarittura alcune persone amano uomino un’immagine di sé allo ni e donne. Le prime due categorie specchio che non è quella Da sinistra Giovanni Papa, Tiziana Carella e Claudia Girardi (*) provano un’attrazione erotica e affeta cui sentono di appartenere. Non capiscono perché tutti continui- ne transessuali che decidono di effettua- tiva per persone del sesso opposto al prono a chiamarla “Giulio” quando lei si sen- re percorsi MtF (da uomo a donna) o FtM prio (eterosessuali); le successive due categorie per persone del proprio stesso te “GiuliA”. Iniziano cure ormonali, (da donna a uomo). Il nostro viaggio continua e incontria- sesso (omosessuali) e l’ultima categoria psicoterapie, periodi di real life in cui “cimentarsi nei panni” del sesso cui sento- mo persone che non ci stanno ad identi- per entrambi i sessi (bisessuali). Ecco l’identità sessuale è data dall’inno di appartenere. Ed eventualmente de- ficarsi totalmente negli atteggiamenti e cidono anche di sottoporsi a interventi nei comportamenti che la società in cui terazione complessa e articolata di quechirurgici per avere una vagina o avere un vivono assegna al genere maschile e al ste dimensioni, che si intrecciano tra di pene. E’ l’area dell’identità di genere,os- genere femminile. Stiamo toccando l’area loro, nelle maniere più disparate e molsia l’identificazione profonda di sé come del ruolo di genere. Se ci pensiamo la no- teplici. Questa rubrica sarà un viaggio nelle uomo o donna. L’identità di genere può stra società ha nel tempo assegnato comcoincidere con il sesso biologico oppure portamenti, atteggiamenti e anche ipo- tematiche LGBT (lesbiche, gay, bisessuali no. Nel secondo caso parliamo di perso- tetici sentimenti che uomini e donne e transessuali). Viaggi con noi? (*)Tiziana Carella, psicologa e psicoterapeuta; Giovanni Papa e Claudia Girardi psicologi e specializzandi in psicoterapia

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A 25 km da Foggia , nella rigogliosa campagna Dauna della tradizionale cittadina di Cerignola, lontano dai frastuoni , sorge la tenuta Villa Demetra. Una struttura immersa in un meraviglioso parco di 30.000 mq, la magica scenografia naturale che renderà ogni cerimonia indimenticabile. Nel parco di Villa Demetra è possibile gustare aperitivi deliziosi e ottimi buffet, celebrare matrimoni con rito civile o con rito religioso ed anche è realizzare un ricevimento completamente all’esterno. Villa Demetra riesce a creare magiche atmosfere sospese nel tempo che prendono vita in due distinte sale dalla diversa personalità. La Sala Demetra, struttura in grado di garantire ampia comodità anche ai matrimoni più numerosi, grazie ad una ricettività capace di accogliere oltre 300 ospiti.

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DI TIZIANA CELESTE

Chi si somiglia si piglia

Sanguinamenti uterini anomali Fenomeno riconducibile a cause ormonali o anatomiche irca 1 donna su 30 in età fertile e 1 su 20 tra 30 e 49 anni consultano annualmente il ginecologo per menometrorragie (mestruazioni abbondanti e prolungate). Il 50% circa delle consultazioni ginecologiche sono per sanguinamenti uterini anomali, detti AUB (abnormal uteryne bleeding) Le cause possono essere disfunzionali (cicli anovulatori, iperestrogenismo, insufficienza o assenza di corpo luteo e progesterone), quindi legate ad alterazioni di natura ormonale, più frequenti nelle donne giovani tra i 20 e 40 anni. Per quanto riguarda le cause organiche, prevalenti dopo i 40 anni, bisogna distinguere in sistemiche - patologie della coagulazione, patologie endocrine, malattie del fegato, infezioni dell’apparato genitale – e genitali, polipi endometriali e del canale cervicale, miomi sottomucosi, iperplasia a basso ed alto rischio, cancro dell’endometrio, istmocele, endometrite, residui corioplacentari, policistosi ovarica, miomi intramurali e sottosierosi, atrofia dell’endometrio. E’ importante sapere che il cancro dell’endometrio e i suoi precursori (iperplasia atipica) aumentano dai 40 anni in poi, per arrivare alla massima espressione tra i 70 e gli 80 anni (50-90%), in proporzione anche

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con la crescita progressiva dello spessore dell’endometrio. Quindi cosa fare se all’improvviso notiamo la comparsa di perdite ematiche (spotting) tra una mestruazione e la successiva? O abbiamo flussi mestruali insolitamente abbondanti, o prolungati oltre 7 giorni, o troppo ravvicinati? Prima di tutto non rimandare mai Perché una diagnosi corretta fatta per tempo potrebbe evitare l’insorgenza di spiacevoli complicanze. Andare subito dal ginecologo per sottoporsi ad un controllo. Un’accurata anamnesi orienterà lo specialista su possibili ipotesi diagnostiche, seguirà una visita ginecologica che permette di rilevare la presenza di neoformazioni in vagina, di valutare le caratteristiche dell’utero ed eventuali problemi a carico degli annessi. Il posizionamento dello speculum vaginale consentirà di evidenziare l’eventuale presenza di lesioni delle pareti vaginali o del collo dell’utero, ed anche la presenza di polipi cervicali. Seguirà una ecografia pelvica, che permette di valutare la presenza di leiomiomi sottomucosi o intramurali delle pareti uterine, l’adenomiosi. Lo studio dell’endometrio (cioè la mucosa che riveste l’interno della cavità uterina) consente di scoprire la presenza di po-

Per i vostri quesiti: marketing@6donna.com - Tel. 0881.563326 FISIOTERAPISTA Spesso la soluzione è nella fisioterapia

lipi endometriali, di iperplasia o cancro dell’endometrio. La diagnosi di certezza la raggiungiamo con l’esecuzione di una isteroscopia diagnostica, fattibile solo quando non ci sono perdite ematiche, ma la cui accuratezza diagnostica è del 100%. Inoltre una biopsia endometriale permetterà di fare diagnosi di certezza grazie all’esame istologico. In conclusione se la paziente non ha perdite ematiche atipiche e ha un endometrio inferiore ai 4 mm non deve fare nulla a nessuna età. Se ha perdite ematiche e lo spessore endometriale è maggiore di 4 mm o minore ma irregolare, il suo aspetto appare disomogeneo deve fare una isteroscopia con eventuale biopsia sia prima che in menopausa o postmenopausa. Se ha perdite di sangue in menopausa o postmenopausa deve sempre fare una isteroscopia diagnostica con eventuale biopsia, anche se l’ecografia appare del tutto normale.

DI LUTGARDA CONSOLETTI

Ad ognuno il suo mal di testa al di testa! Tutti almeno una volta nella vita abbiamo sofferto questa sgradita esperienza. Secondo il Global Burden of Disease Survey 2010, la cefalea è tra le prime dieci malattie disabilitanti al mondo, tra i disturbi a più elevato impatto socio-economico per spesa sanitaria, lavoro e compromissione della qualità di vita. Alcuni descrivono un cerchio alla testa, altri un mattone, in ogni caso chi ne soffre sente il proprio mal di testa unico, diverso dagli altri. Ed è vero, esistono così tante tipologie che per fare ordine l’International Headache Society ha stilato una classifica delle cefalee dividendole in primarie (dalle cause ancora oscure) e secondarie (scatenate da patologie o disturbi ben determinati). L’emicrania rientra tra le patologie primarie, caratterizzata da dolore pulsante intenso, più frequentemente unilaterale, con durata da 4-72 ore e frequenza da 14 attacchi mensili, spesso accompagnato da vomito, nausea e fotofonofobia. La cefalea tensiva (TTH) è la forma più diffusa: ne soffre il 38%

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E’ tra le prime 10 malattie disabilitanti al mondo

della popolazione mondiale. Il dolore lieve/moderato è di tipo gravativo, colpendo in maniera diffusa, “a fascia”. Essendo una patologia primaria, le reali cause sono ancora ignote; ciò che invece emerge da alcuni studi è una correlazione tra cefalea tensiva e trigger points, i quali rappresentano aree all’interno di fibre muscolari particolarmente irritabili e sensibili che, se stimolate meccanicamente, rispondono con dolore avvertito a distanza. Quando attivi, tali punti sono in grado di sensibilizzare ulteriormente il siste-

ma nervoso aumentando intensità, frequenza e durata degli attacchi. Tra le cefalee secondarie vi è quella cervicogenica (CEH), la cefalea da disturbotemporo mandibolare e quella da abuso di farmaci. La prima è causata da un disordine del rachide cervicale superiore e dei suoi componenti (disco, vertebre e/o tessuti molli). Il dolore è unilaterale, origina dalla regione posteriore del collo o della testa, associato spesso a rigidità cervicale con riduzione del movimento, visione offuscata, nausea e vertigini. Un dolore diffuso alla testa e al viso può invece dipendere da una disfunzione dell’articolazione temporo-mandibolare (ATM), quella che ci permette di masticare. Il problema può dipendere dai muscoli, dal cuscinetto presente tra la testa mandibolare e la fossa che l’accoglie, da posture scorrette, mal occlusioni o cattive abitudini (es. digrignare i denti). L’atteggiamento comune, di fronte al mal di testa, è quello di ricorrere ad un farmaco, talvolta troppo facilmente. Ciò crea un circolo vizioso in quanto, spesso, l’abuso di farma-

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ci è esso stesso causa di cefalea e cronicizzazione. Allora cosa fare? Una risposta arriva dalla fisioterapia. In alcune forme di cefalea (cervicogenica o da disturbi dell’ATM), questa può essere spesso risolutiva; sensibili miglioramenti sono invece ravvisabili in pazienti con emicrania o cefalea tensiva. Il trattamento fisioterapico delle cefalee, previa attenta valutazione e diagnosi, può avvalersi di tecniche di terapie manuali, miofasciali, esercizio terapeutico, trattamento dell’ATM, dei trigger points, rieducazione posturale. Uno studio scientifico americano condotto su oltre 100 pazienti, coordinato da James Dunning, fisioterapista e docente dell’Università dell’Alabama, in collaborazione con il collega Firas Mourad, ha dimostrato come possano ridursi fino al 70% i sintomi e il dolore in caso di cefalea nell’arco dei 3 mesi successivi al trattamento, con conseguente diminuzione dell’assunzione di farmaci fino anche al 50%. Ciò dimostra che un corretto trattamento fisioterapico può comportare un impatto più che positivo per queste patologie.

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Un noto e antico proverbio dice che “Dio li fa e poi li accoppia”. Ora ad affermarlo con certezza è anche la scienza, sostenendo che il grado di somiglianza genetica tra due persone sposate è maggiore di quello che esiste tra due persone qualunque, una componente non trascurabile in materia di affinità di coppia. Da anni si cerca di dare risposte sulle dinamiche di coppie e sull’attrazione reciproca sulla base delle conoscenze che provengono dalla biologia, e in particolare dalla teoria dell’evoluzione e dalla genetica. Lo studio, riportato sul sito di Le Scienze in un articolo sui “Proceedings of the National Academy of Sciences”, è di Benjamin W. Domingue dell’Università del Colorado a Boulder, e colleghi di altri istituti statunitensi. Lo studioso ha effettuato un’osservazione su un campione di oltre 800 coppie, battezzando il fenomeno con il nome di “accoppiamento assortativo sull’intero genoma”. In biologia, si parla di accoppiamento assortativo quando all’interno di una popolazione la scelta del partner non è casuale: gli individui tendono a scegliere persone uguali a sé (omogamia) oppure molto differenti da sé (eterogamia). Alcuni studi hanno dimostrato che nelle popolazioni umane moderne esiste un accoppiamento assortativo di tipo educativo, perché le persone tendono a scegliere un partner con lo stesso livello di scolarità e di istruzione. Nessuno studio aveva invece affrontato ancora il problema di un possibile accoppiamento assortativo dal punto di vista genetico. Domingue e colleghi hanno raccolto i genomi di 825 coppie sposate statunitensi e hanno analizzato 1,7 milioni di polimorfismi di singolo nucleotide, cioè di mutazioni a carico di singoli geni. Dall’analisi statistica è emerso che i due partner di una coppia sono geneticamente più simili tra loro di due persone scelte a caso.Un’analisi più approfondita ha rivelato tuttavia che la correlazione tra somiglianza genetica e scelta del partner, per quanto significativa, è molto meno forte di quella che riguarda il livello di istruzione. Ciò significa in sostanza che la somiglianza genetica, innata, è comunque meno determinante della componente appresa nell’influenzare l’affinità tra due persone. Irma Mecca

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Essere nonni La figura dei nonni nella società odierna è diventata ormai indispensabile: accudiscono i nipoti quando i genitori sono a lavoro, giocano con loro, sono sempre attenti e molto presenti. Ma quando diventano una figura ingombrante e invadente per i loro figli? Il rapporto che si instaura tra nonno e nipote è a volte automatico, ma ci sono alcune cose che i genitori dei bambini, per quanto grati del loro prezioso aiuto, non riescono proprio a tollerare. Non esistono manuali o istruzioni per l’uso, ma ci sono alcune semplici regole che ci offre il sito de Il sole 24ore affinché il ruolo dei genitori non venga sovrastato o messo in discussione da quello dei nonni. Infatti spesso si può cadere in un banale errore: comportarsi con i propri nipoti come se fossero i propri figli e, di conseguenza, creare tensioni con i figli che finiscono per vedersi esautorati nel loro ruolo di genitori o, viceversa, per approfittarsi della disponibilità dei nonni per scaricare un po’ del peso delle responsabilità che derivano dall’essere genitore. Per questo è importante stabilire sin dall’arrivo del primo nipote delle regole precise. Da un lato i genitori dei bambini non devono fare totale affidamento sui nonni, che dovrebbero mettere in chiaro quanto tempo sono disposti a dedicare ai nipoti senza rinunciare alla propria autonomia e ai propri impegni. Dall’altro i nonni non devono essere troppo invadenti: sono i genitori dei bambini a stabilire le regole della loro educazione e l’esperienza non deve far credere di aver automaticamente diritto di stabilire cosa è giusto o cosa è sbagliato nelle scelte educative dei figli. Per lo stesso motivo non bisogna cadere nel frequente errore di cedere a qualsiasi capriccio dei nipoti, di inondarli di regali e di esaudire ogni loro richiesta. Non è infatti in questo modo che si costruisce un bel rapporto, ma condividendo momenti che diventeranno ricordi indelebili. A trarre vantaggi da scelte di questo tipo saranno anche i nonni, che potranno sentirsi utili ai loro figli e felici di vedere crescere e godersi i nipoti in serenità, senza sentire il peso delle responsabilità che invece competono ai genitori. Rispettare i rispettivi ruoli è il primo passo per stabilire una sana armonia tra le famiglie. Irma Mecca

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Per i vostri quesiti: marketing@6donna.com - Tel. 0881.563326 DENTISTA Una tecnica preventiva della carie

DI VALENTINA LA RICCIA

La sigillatura dei solchi E’ una procedura indolore ed economica a carie è la patologia più frequente nel mondo: in media il 90% della popolazione ne soffre o ne ha sofferto in passato. Gli ultimi dati epidemiologici che descrivono lo stato della salute orale fra i ragazzi di 12 anni in Italia, documentano la presenza di carie nel 43,1% dei giovanissimi. Questo dato è sorprendente se si considera quanta attenzione oggigiorno sia rivolta alla prevenzione, infatti la carie si può prevenire in molti modi: adoperando frequentemente e in modo efficace spazzolino, dentifricio e filo interdentale, recandosi periodicamente (almeno semestralmente) alle visite di controllo, praticando un’alimentazione sana ed equilibrata, assumendo fluoro sotto il controllo medico e sigillando i solchi e le fossette di molari e premolari prima che si instauri un processo carioso. La sigillatura dei solchi e

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delle fossette delle superfici masticatorie degli elementi dentari è una metodica di prevenzione della carie conosciuta ed applicata in tutto il mondo ormai da molti decenni, perché è chiaramente più vantaggioso sottoporsi alla sigillatura piuttosto che rischiare di

ritrovarsi con i denti cariati. Infatti per la peculiare conformazione anatomica delle superfici occlusali del dente, i batteri vi trovano il loro habitat ideale, inoltre la placca tende ad accumularvisi anche perché in quelle zone è più difficile rimuoverla: in queste sedi si sviluppa infatti il 90% delle lesioni cariose durante l’età

evolutiva. Inoltre, proprio nelle fosse e nei solchi, lo strato di smalto è più sottile. La sigillatura è una procedura rapida, indolore ed economica. Essa consiste nell’applicare una resina fluida adesiva sui denti molari e premolari in corrispondenza dei solchi e delle fossette, che impedisce alla placca di penetrarvi e quindi ai batteri di agire, ottenendo una superficie liscia sfavorevole alla colonizzazione batterica e più facile da detergere. La sigillatura dei denti va attuata preferibilmente entro due anni dall’eruzione: molari e premolari permanenti solitamente erompono tra i sei e i dodici anni, età in cui è massimo il consumo di zuccheri ed ancora insufficiente la capacità di pulire i denti autonomamente in modo corretto. Tuttavia è indicata anche da giovani e da adulti per otturare le più piccole e più superficiali

carie dello smalto, riducendo notevolmente il rischio che in futuro possano estendersi a discapito del tessuto dentale sano, oppure per prevenire il rischio di ammalarsi di carie dentale (ad esempio nelle donne che prevedono di avere figli, nei pazienti che lamentano bocca secca - condizione chiamata xerostomia -, che frequentemente assumono farmaci, che devono sottoporsi a radioterapia o a interventi di chirurgia maxillo-facciale oppure a cure con apparecchi ortodontici). Alle visite di controllo periodiche sarà opportuno controllare l’integrità della sigillatura e quindi il livello di protezione fornito dal sigillante nel tempo. Infatti la carie non può iniziare sotto il sigillante quando esso è integro, perché priva i batteri del cibo e dell’ossigeno di cui hanno bisogno per vivere e per moltiplicarsi. Il sigillante fornisce una protezione totale (pari al 100%) dalla carie in solchi e fessure completamente sigillati.

MOVIMENTO CONSUMATORI Per i vostri quesiti: marketing@6donna.com - Tel. 0881.563326 DI ROSANGELA LORISO Tessera europea di assicurazione malattia

Viaggiare negli stati UE in sicurezza La T.E.A.M. è gratuita e ha una validità di 6 anni Che cos’è, come funziona e cosa garantisce La Tessera Europea di Assicurazione Malattia (TEAM) è una tessera gratuita che dà diritto all’assistenza sanitaria statale in caso di permanenza temporanea in uno dei 28 Stati membri dell’UE, in Islanda, in Liechtenstein, in Norvegia e in Svizzera, alle stesse condizioni e allo stesso costo (gratuitamente in alcuni paesi) degli assistiti del paese in cui ci si trova. Essa è entrata in vigore, anche in Italia, dal 1° novembre 2004 ed è il retro della Tessera Sanitaria nazionale (TS) o della Carta Regionale dei Servizi per le regioni Lombardia, Friuli Venezia Giulia e Sicilia. La TEAM, viene rilasciata gratuitamente, in linea di principio a tutte le persone iscritte e a carico del Servizio sanitario nazionale (SSN) in possesso della cittadinanza italiana che hanno la residenza in Italia. Non è un’alternativa all’as-

sicurazione di viaggio, non copre l’assistenza sanitaria privata né i costi come quelli del volo di ritorno al proprio paese di provenienza o relativi a beni persi o rubati. Inoltre non copre i costi se si viaggia al solo scopo di ottene-

re cure mediche. Non garantisce servizi gratuiti, atteso che i sistemi sanitari dei vari paesi sono diversi: determinati servizi che nel proprio paese sono gratuiti potrebbero non esserlo in un altro stato.

Ne consegue che, coloro che si ammalino o subiscano un infortunio mentre viaggiano all’interno di un paese UE o in Islanda, in Liechtenstein, in Norvegia o in Svizzera, hanno diritto a cure di emergenza. A tal fine, è necessario esibire la Tessera europea di assicurazione malattia (TEAM) ad un medico o una struttura sanitaria pubblica. Che darà diritto a ricevere assistenza medica in forma diretta a fronte del pagamento di un eventuale ticket a diretto carico dell’assistito e quindi non rimborsabile. Inoltre, per tenere sotto mano i numeri d’emergenza in caso di necessità e per ulteriori informazioni sulle cure coperte, i relativi costi, le modalità di rimborso e le persone da contattare in caso di smarrimento della tes-

sera, è possibile scaricare la speciale applicazione per smartphone. L’applicazione è disponibile in 24 lingue e non deve ritenersi sostitutiva della tessera TEAM. La TEAM ha validità sei anni (Decreto del ministero dell’Economia e delle Finanze del 25 febbraio 2010, che aggiorna il De-

creto dell’11 marzo 2004), eccetto diversa indicazione da parte della Regione/ASL di appartenenza. In prossimità della scadenza, l’Agenzia delle entrate provvede automaticamente ad inviare la nuova tessera.

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Per i vostri quesiti: marketing@6donna.com - Tel. 0881.563326 AVVOCATO Finalmente è in vigore la legge n. 162/2014

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DANIELA MURANO

La separazione diventa “smart” inalmente è stata soddisfatta l’esigenza di abbreviare i tempi della separazione personale: è in vigore la legge n. 162/2014. Le novità riguardano la separazione cosiddetta consensuale: i coniugi devono essere d’accordo non solo sul fatto di separarsi ma anche sulle modalità con cui addivenire alla separazione, in particolare riguardo alla gestione dei figli ed alla regolamentazione degli aspetti economici relativi all’assegno di mantenimento o l’assegnazione della casa familiare. Ebbene prima della nuova legge i coniugi dovevano necessariamente instaurare il procedimento di separazione consensuale innanzi al Tribunale. Tale procedimento richiede l’intervento del giudice che è investito del dovere di controllare il contenuto dell’accordo di separazione: se tale controllo ha esito positivo il Tribunale, con decreto di omologazione, rende efficace la separazione. Con la nuova legge tale procedimento non è stato eliminato ma i coniugi hanno la possibilità di scegliere un procedimento più snello con cui si ri-

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I coniugi possono scegliere un procedimento più snello: saranno direttamente gli avvocati a redigere gli accordi ducono i tempi della separazione dal momento che il controllo del giudice viene agevolato dall’operato degli avvocati. Sono gli avvocati, regolarmente iscritti nell’apposito albo, ad avere la responsabilità di redigere gli accordi di separazione effettuando il controllo di conformità degli accordi stessi agli interessi di tutti i soggetti coinvolti. Che ruolo ha dunque, a questo punto, l’intervento del giudice? Se i coniugi non hanno figli minori o portatori di handicap o maggiorenni ma non economicamente autosufficienti il giudice deve controllare unicamente che gli avvocati abbiano rispettato le regole di forma per la validità dell’accordo. In poche parole gli avvocati devono essere bravi soltanto a scrivere un accordo di

separazione giuridicamente corretto. Se il pubblico ministero non riscontra irregolarità rilascia il nulla-osta per la annotazione della separazione nei registri dello stato civile: i coniugi saranno separati nel giro di dieci giorni! Se i coniugi invece hanno figli minori o portatori di handicap o maggiorenni non economicamente autosufficienti gli avvocati dovranno essere ancora più bravi poiché hanno il dovere di redigere un accordo di separazione che tuteli nel modo migliore possibile i figli. Se il pubblico ministero verifica che l’accordo di separazione è stato stipulato tenendo conto del fatto che i figli necessitano della presenza non solo economica ma anche affettiva di entrambi i

Per i vostri quesiti: marketing@6donna.com - Tel. 0881.563326 OSTETRICA Il corpo come risorsa: conoscerlo e ascoltarlo

genitori rilascia l’autorizzazione ed anche in questo caso lo status di coniuge separato potrà acquistarsi nel giro di dieci giorni. Requisiti minimi necessari per il rilascio dell’autorizzazione sono generalmente considerati la congruità dell’assegno di mantenimento con il reddito del coniuge obbligato e la ragionevolezza nella gestione del rapporto genitori-figli. Nel caso invece di accordi furbescamente orientati alla sola agevolazione nei tempi per la separazione il pubblico ministero non potrà accontentarsi dell’operato degli avvocati ma dovrà richiedere il controllo del tribunale. Le novità non sono finite: questo procedimento semplificato può infatti essere utilizzato anche per il divorzio ovvero per modificare le condizioni già pattuite in sede di separazione o divorzio. In conclusione: la legge c’è ed è dalla parte dei cittadini ma è fondamentale rivolgersi ad avvocati competenti e preparati.

DI VIVIANA LOBUONO

Sono incinta? Da cosa posso capirlo? I segnali per individuare i sintomi di una gravidanza l corpo umano è una macchina perfetta e il corpo di una donna in attesa lo è ancor di più. La gravidanza infatti, non è altro che l’espressione di un evento fisiologico a conferma dello stato di benessere della futura mamma. Ma conosciamo abbastanza il nostro corpo da riuscire ad individuare i cambiamenti a cui va incontro mensilmente? In primo luogo è necessario essere consapevoli del proprio ciclo mestruale, dei segnali che si presentano ciclicamente in modo da poter notare anche piccole modifiche che possono presentarsi in determinati momenti del mese. Ogni donna e ogni corpo reagisce diversamente alle variazioni ormonali, motivo per cui ognuna di noi può percepire differenti modificazioni (fisiche e/o emotive) in concomitanza con l’arrivo del ciclo mestruale. Riconoscere i sintomi di una gravidanza non è impossibile occorre conoscersi e saper ascoltare i segnali che il corpo ci invia. L’ovulazione è il primo segnale che ci permette di identificare il periodo fecondo, da lì a breve se avviene il concepimento passeranno 8-10 giorni circa prima che l’embrione raggiunga l’utero, che si impianti nella cavità uterina e inizino ad essere rilasciati nel circolo materno gli ormoni della gravidanza. Tutto questo processo avviene quindi circa 4-5 settimane dopo l’ultimo ciclo mestruale e l’iniziale variazione ormonale può scatenare segnali molto

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simili per caratteristiche, intensità e tempistiche a quelli della fase premestruale. I sintomi precoci della gravidanza, che alcune donne percepiscono già dal concepimento o, comunque, molto prima dell’amenorrea, sono chiamati fenomeni simpatici della gravidanza; in particolare nelle primissime fasi dopo la fecondazione, a intervenire pesantemente è un ormone – il Beta HCG - la cui presenza determinerà poi la positività del test di gravidanza. Sotto il suo effetto, il corpo subisce profonde trasformazioni, indispensabili per permettere il buon proseguimento della gravidanza stessa. C’è da dire che i sintomi iniziali di una gravidanza variano da donna a donna e, in una stessa donna, da gravidanza a gravidanza. Ma come riconoscerli? Uno dei primi campanelli d’allarme è senza dubbio l’amenorrea, ovvero il mancato arrivo delle mestruazioni. E’ importante ricordare però che non tutte le donne hanno cicli regolari e dunque non è possibile fare affidamento unicamente su questo primo segnale. Inoltre in caso di avvenuta fecondazione è possibile che si presentino delle perdite ematiche dovute all’impianto dell’embrione nell’utero, tendenzialmente scarse e della du-

rata di pochi giorni ma che possono facilmente essere confuse con le normali perdite mestruali. Oltre al ritardo, il corpo può avvisarci tramite una schiera di sintomi tipici della variazione ormonale, facilmente confondibili con quelli della fase premestruale, tra questi ricordiamo: cefalea, pancia gonfia, crampi addominali, tensione e aumento del seno, irritabilità, sbalzi d’umore, crisi di pianto, sonnolenza o eccessiva stanchezza. In alcuni casi, già dalle prime settimane è possibile percepire anche fastidiosi disturbi gastrici tipo, acidità, difficoltà digestiva, nausea verso particolari cibi e sensibilità agli odori. E se i sintomi ci sono, che fare? La certezza di essere in attesa a questo punto potrà essere confermata solo dal test di gravidanza che può essere eseguito a partire già dal quinto sesto giorno di ritardo, da lì a breve scoprirete se il vostro corpo vi ha inviato i giusti segnali e soprattutto quanto siete state attente nell’ascoltarlo.

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Mamme Over40 Le nuove mamme italiane del terzo millennio sono sempre meno giovani e sempre più over 40. L’attuale tracciato ci viene dato dai ginecologi della Sigo (Societa’ italiana di ostetricia e ginecologia) e riportato sul sito dell’Ansa. Nel 2013, sono nati complessivamente circa 20mila bimbi in meno rispetto all’anno precedente – spiegano infatti i ginecologi – da ragazze con meno di 19 anni, mentre le over 40 rappresentano ormai oltre l’8% di tutte le partorienti italiane. “Accogliamo con soddisfazione il dato sulle baby mamme in diminuzione, ma resta ancora molta strada da percorrere. In Italia, infatti, ci sono ancora forti differenze tra i vari territori – spiega il professor Paolo Scollo, presidente Sigo – solo in alcune zone l’uso dei contraccettivi raggiunge i livelli europei e oltre il 60% delle giovanissime madri italiane viene da regioni del Mezzogiorno”. Osservando i dati relativi al 2013, continua Scollo, “rinnoviamo il nostro appello alle Istituzioni affinché sia approvata al più presto una legge che renda obbligatoria l’educazione sessuale in tutte le scuole del nostro Paese”. “Sulle maternità oltre i 40 anni- evidenzia ancora il presidente Sigo - è indubbio che siano più a rischio, ma in aiuto ci viene ad esempio il supporto offerto dalla diagnosi prenatale e un maggiore affidamento della paziente al corpo sanitario”. “Mettere al mondo un figlio in età avanzata, dal punto di vista medico e scientifico, non presenta particolari problemi - sottolinea invece Mauro Busacca vice Presidente Sigo - è una tendenza ormai consolidata e noi ginecologi siamo in grado di gestire anche questo tipo di gravidanze”. Tuttavia, proprio perché l’età media della maternità è in aumento è importante investire ancora di più su stili di vita sani e una corretta alimentazione, fattori che aiutano a preservare il sistema riproduttivo femminile. “Seguire una dieta equilibrata è sempre più importante per prevenire molte malattie ginecologiche ed ostetriche”, sottolinea infatti Busacca. L’aumento delle gravidanze tra le donne over 40, che proprio perché considerate più a rischio necessitano comunque di una maggiore attenzione, fanno riemergere anche il problema dei punti nascita con meno di 500 parti l’anno. Irma Mecca

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Per i vostri quesiti: marketing@6donna.com - Tel. 0881.563326 PSICOLOGA Cyber bullismo, le insidie della rete

DI INES PANESSA

Cosmetici Il lato oscuro del web per Con il file-sharing, oggi, siamo tutti vulnerabili Come colmare il gap della “Distanza sociale” ogni età C Ogni mattina centinaia di donne provvedono alla cura e all’igiene personale utilizzando diversi e numerosi cosmetici e prodotti per il corpo. Ma dietro gesti ed usi quotidiani si celano prodotti non sicuri che farebbero anticipare la menopausa. Uno studio pubblicato sulla rivista Plos One e riportato sul sito de La Repubblica afferma che gli inquinanti usati nell’industria del make-up, ma anche detersivi e saponi, possono anticipare anche di 4 anni la fine dell’ovulazione. I ricercatori della Washington University a St.Louis, coordinati da Amber Cooper, hanno seguito 31.500 donne, coinvolte in un vasto studio di sorveglianza epidemiologica e sottoposte ad un questionario su salute e nutrizione. Sono stati inoltre analizzati sangue e urine per verificare la presenza di inquinanti come, ad esempio, pesticidi e ftalati presenti in profumi, materie plastiche, cosmetici, smalti per unghie, lacche per capelli. Esaminando i dati, si è osservato che le donne erano andate in menopausa prima delle altre e avevano una probabilità sei volte più elevata di anticipare la fine dell’ovulazione. “I nostri risultati non provano che l’esposizione a questi prodotti provoca la menopausa precoce. Ma provano che le due cose sono comunque collegate in qualche modo”, spiega Cooper, che consiglia di ridurre il contatto con le sostanze chimiche scegliendo prodotti senza profumi di sintesi (che contengono ftalati) oppure bio, per ridurre i pesticidi. “L’esposizione a molte di queste sostanze è al di fuori dal nostro controllo”, aggiunge Cooper. “Le troviamo dappertutto: nell’acqua, nel terreno e nell’aria. Ma possiamo provare a gestire le sostanze chimiche che usiamo ogni giorno e aumentare la nostra consapevolezza. Dobbiamo limitare l’uso di alcuni prodotti”. “Quello che abbiamo scoperto è comunque un campanello di allarme e dovremo fare ulteriori ricerche per approfondire la questione”, conclude Cooper. Il declino della funzione ovarica e la menopausa precoce non ha solo implicazioni sulla fertilità di una donna, ma anche sul rischio di soffrire di malattie cardiache, osteoporosi o di avere altri problemi di salute. Le stesse sostanze chimiche sono note per aumentare il rischio di alcuni tumori, della sindrome metabolica e, nelle donne più giovani, della pubertà precoce. Irma Mecca

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on il termine cyber bullismo o bullismo online si indicano quegli atti di bullismo e di molestia effettuati tramite mezzi elettronici come l’e-mail, le chat, i blog, i telefoni cellulari, i siti web o qualsiasi altra forma di comunicazione riconducibile al web che è arrivato a rappresentare circa un terzo del bullismo totale. Si presenta in una forma diversa, ma anche quello su internet è bullismo: far circolare delle foto spiacevoli o inviare e-mail contenente materiale offensivo può far molto più male di un pugno o un calcio. ESISTONO VARI TIPI DI CYBER BULLISMO:

Flaming: messaggi online violenti e volgari mirati a suscitare battaglie verbali in un forum. Cyber-stalking: molestie e denigrazioni ripetute, persecutorie e minacciose mirate a incutere paura. Molestie: spedizione ripetuta di messaggi insultanti mirati a ferire qualcuno. Denigrazione:“sparlare” di qualcuno per danneggiare la sua reputazione, via e-mail e messaggistica instantanea. Sostituzione di persona: farsi passare per un’altra persona per spedire messaggi o pubblicare testi reprensibili. Rivelazioni: pubblicare informazioni private e/o imbarazzanti su un’altra persona. Inganno: ottenere la fiducia di qualcuno per poi pubblicare o condividere con altri le informazioni confidate via mezzi elettronici. Esclusione: escludere deliberatamente una persona da un gruppo online per ferirla.

Molti cyber-bulli agiscono in maniera aggressiva e violenta perché desiderano avere visibilità e fanno di tutto perché il loro atto venga conosciuto e reso pubblico. Più il comportamento violento del bullo viene conosciuto, e più che il bullo ottiene ciò che desidera. Il cyber-bullo agisce non tanto per esercitare una violenza su qualcuno, bensì per attrarre su di sé tutte le attenzioni possibili: con la metodologia del filesharing oggigiorno è sempre più facile che un video o una notizia venga a conoscenza di tutto il popolo della Rete. Per prevenire il fenomeno si devono educare gli adolescenti e tutti quei giovani che navigano su Internet a riflettere che, prima o poi, una persona a cui si tiene molto, verrà a conoscenza del comportamento deviante messo in atto e deve essere consapevole che può essere rintracciato. E’ quindi essenziale che la figura dei genitori. Il cyber-bullo, infatti, non è altro che un soggetto che indossa una sorta di maschera virtuale, e che sfrutta questa nuova situazione per compiere dei comportamenti disinibiti e aggressivi. E’ importante sottolineare che non so-

lo il bullo ha l’impressione di essere invisibile, ma anche che è la stessa vittima ad apparire tale: entrambi, infatti, assumono identità virtuali e nicknames. Se da una parte perciò il bullo si crede invisibile e quindi non accusabile e non scopribile, dall’altra parte la vittima appare come un’entità semi-anonima e non dotata di emozioni o sentimenti. Mancano cioè, nel rapporto tra cyber-bullo e cyber-victim, tutta quella serie di feedback che fanno capire al bullo che la vittima sta soffrendo. A tal riguardo gli studi di psicologia sociale hanno stabilito che la “distanza sociale” possa essere la causa di atti violenti e orribili; “distanza sociale” che negli scambi comunicativi eseguiti tramite computer viene amplificata. Conseguentemente il bullo non riesce a capire che il dolore, la frustrazione, l’umiliazione, generata nei confronti della vittima sono tutti dei sentimenti reali. E’ necessario, in questi casi o simili, chiedere aiuto alle figure di competenza (genitori, educatori, polizia, polizia postale, insegnanti) in modo da porre fine ad una difficoltà che potrebbe diventare ingestibile.

SPECIALE GIORNATA CONTRO IL CANCRO Per i vostri quesiti: marketing@6donna.com - Tel. 0881.563326 L’impegno dei Servizi di Igiene degli Alimenti e della Nutrizione (SIAN) - ASL Foggia

Il cancro non è (solo) sfortuna nche Foggia ha celebrato, lo scorso 4 febbraio, la “Giornata Mondiale Contro il Cancro”, indetta dalla Union for International Cancer Control. Un’occasione importante, durante la quale i Servizi di Igiene degli Alimenti e della Nutrizione (SIAN) della Asl di Foggia hanno ribadito il proprio impegno nella Prevenzione Primaria mediante la promozione dei corretti stili di vita attraverso la realizzazione del Med-Food Anticancer Program. Fare Prevenzione Primaria, per i medici del SIAN della Asl Fg significa innanzitutto sfatare falsi miti e notizie distorte. Nessuno poteva immaginare, ad esempio, l’enorme copertura mediatica suscitata dalla pubblicazione di un articolo (“Variation in cancer risk among tissues can be explained by the number of stem cell divisions”) pubblicato recentemente su Science il 2 gennaio e che ha visto la “sfortuna” come leitmotiv dei suoi principali commenti. Si sono moltiplicati, ad esempio, titoli come “Prendere il cancro è solo sfortuna?” o “Tumori, la ricerca shock: ne causa più la sfortuna che lo stile di vita”.

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L’importanza della prevenzione primaria Tuttavia, c’è una grande discrepanza tra i contenuti del lavoro di Science e la relativa divulgazione. E desta una certa preoccupazione per come l’articolo sia stato “traviato” nel rafforzare la convinzione che il cancro è colpa del “caso” e sottace l’importante ruolo protettivo dei corretti stili di vita nei confronti di molte forme tumorali. Evidenze scientifiche, infatti, sostengono che il normopeso, l’alimentazione sana e l’attività motoria possono prevenire centinaia di migliaia di tumori ogni anno. Il lavoro pubblicato su Science si avvale di un modello matematico per stimare l’influenza “statistica” dei fattori di rischio del cancro, ed in particolare delle mutazioni che possono insorgere durante la divisione cellulare. Nondimeno, l’obiettivo dell’articolo di Science è un approccio interessante che può aiutare a capire meglio il motivo per cui i ricercatori non hanno trovato un forte legame tra alcuni tipi di cancro (tumori del sangue, delle ossa e del tessuto nervoso, per

esempio) e gli stili di vita. Ma a pesare in questa vicenda è l’imprecisione della copertura mediatica che ha semplicisticamente trattato il cancro come se fosse un’unica malattia e non un insieme di diverse e molteplici patologie. La revisione scientifica continua a dimostrare che circa 1/3 dei tumori più comuni può essere prevenuto mediante un’alimentazione sana, l’attività motoria ed il normopeso; proporzione che sale a 1/2 se si smette di fumare e di non esporsi troppo al sole. Non tutti i tumori, quindi, possono essere prevenuti mediante gli

stili di vita, ma solo alcuni come ad esempio quelli del tratto gastrointestinale, nonché quelli di diversi altri organi che ne sono fortemente influenzati. Circa la metà dei tumori esaminati nel lavoro Science erano quelli per cui non è documentata un’associazione con lo stile di vita. Al contrario, per molti dei tumori più comuni, tra cui quelli del colon-retto, esofago e prostata, è possibile adottare misure in grado di ridurre significativamente il rischio. In conclusione, anche per i tumori non esiste un rapporto lineare causa-effetto e quando si parla di cancro ci sarà sempre una certa casualità, proprio quella che si cerca di stimare. Ed è importante ricordare che solide evidenze scientifiche dimostrano che è possibile prevenire il cancro, che centinaia di migliaia di casi possono essere evitati e che i corretti stili di vita offrono una efficace protezione non solo contro i tumori, ma anche per il diabete, le malattie cardiovascolari e molte altre.

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ambienti

DI SIMONA CAMPANELLA ARCHITETTO

NOTE HIGH-TECH:

l’alluminio reinventa il design E’ il materiale che, più degli altri, conquista e stupisce lluminio. Dimenticate lattine di coca e carta stagnola, questo metallo dall’aspetto contemporaneo e dall’uso versatile è il nuovo must-have nella vostra casa, se si desidera creare un look moderno e minimale, dimenticandoci del total-white che può aver annoiato. In particolare, l’alluminio si può considerare la scelta ideale per elementi contenitori, per complementi come tavoli e sedie, come per le porte di casa, infissi e serramenti. Se si sta valutando un arredo che abbia componenti di design per il vostro progetto di casa, ecco uno sguardo più da vicino che vi farà comprendere che l’alluminio è la strada da percorrere. L’alluminio è stato tradizionalmente utilizzato nell’ambito di edifici commerciali ed uffici, ma sta diventando una scelta popolare crescente anche per uso domestico. La ragione del suo successo commerciale è stato il fatto che, insieme a un’estetica davvero di eccezionale impatto, gli elementi in alluminio sono caratterizzati da un ottimo rapporto qualità-prezzo. L’alluminio inoltre è un materiale robusto. Per questa ragione, porte e infissi sono le sue migliori

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declinazioni. A differenza di porte e finestre in legno, che hanno bisogno di manutenzione costante per mantenere al meglio aspetto e prestazioni, i serramenti in alluminio si alterano molto poco nel tempo, a prescindere dalla manutenzione che si dedica loro. Anche la luce del sole non altererà alcuna sua proprietà: i raggi UV non hanno alcun impatto sui vostri infissi. Non subiscono, inoltre, il fenomeno progressivo dell’inflessione. Non si arrugginiscono e, se pure possono apparire sporchi, possono essere rapidamente puliti con un panno umido. Il design più accattivante contemporaneo comporta l’innovazione. L’alluminio con-

sente di ottenere con facilità serramenti di (quasi) qualsiasi forma e dimensione si possano immaginare! L’unico vero limite può essere il budget. Ma dall’oblò di un pozzo luce al-

l’infisso con triplo vetro, è tutto realizzabile. L’immediata ventata di modernità di un ambiente che si illumina già solo dagli infissi è di sicuro effetto. L’alluminio è ideale per porte, per sistemi contenitori incassati a parete intelligenti, serramenti tradizionali, come per una varietà di porte da interni scorrevoli. Come, ad esempio, le ante a vetro per mobili da interni. Le possibilità creative dell’alluminio continuano ulteriormente grazie alla varietà delle colorazioni ottenibili. Non è necessario optare per la finitura in metallo tipica, ma si può invece aggiungere una dose di carattere scegliendo, ad esempio, audaci colori primari (rosso, blu, giallo) o provare un look effetto legno, a seconda dello stile dell’ambiente in cui li inseriremo. Cosa dire per la sicurezza

dei telai in alluminio? L’alluminio è il top: porte e serramenti sono tutti estremamente resistenti al fuoco - un punto di forza interessante in una casa moderna e progettata a norma. Un’ultima nota riguarda l’attualissima questione energetica. L’alluminio è caratterizzato da alta efficienza energetica. È malleabile e leggero, facile da lavorare, anche per i piccoli artigiani. Ciò significa che è possibile creare porte e serramenti che hanno un’elevata resistenza alle intemperie, tenuta all’aria ed efficienza energetica. Non solo danno un aspetto accattivante e high-tech alla vostra casa, ma aiutano a raggiungere bollette più basse! Questo metallo è riciclabile inoltre, quindi se si decidesse di sbarazzarsi del vostro infisso, è certo che non si danneggerà l’ambiente.

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itinerari

Mettersi in viaggio significa cercare la felicità (e sé stessi)

Tra storia e bellezza, la “ricchezza” dei Cammini

A CURA DI MARIA GRAZIA FRISALDI

A colloquio con il camminatore-simbolo Michele del Giudice, a lavoro per ricostruire le varianti della Via Francigena nel Sud i sono tanti modi per conoscere un territorio. Uno di questi è viverlo, camminarci attraverso, in pieno stile slow. Lo sa bene il camminatore Michele del Giudice, che ha percorso i principali grandi Cammini e sta ricercando le varianti locali della Via Francigena nel Sud, per sviluppare le potenzialità dei territori interni attraversati dal grande Cammino. Nel 2014 ha dato vita all’associazione “CamminaCammini” affiancandosi ad altre tre professionalità del territorio, tutti variamente legati dalla comune passione: Enzo Dota, che con Intuizioni Creative ha sviluppato il sistema informatico flywheel che mette in contatto i territori attraversati dalla Via Francigena nel Sud con il grande numero di Camminatori che dal mondo intero premono per percorrere il Centro-Sud Italia, e Walter Di Paola e Federico Croce, due grandi cartografi italiani esperti nell’evidenziare i percorsi sulle mappe, per la loro fruizione con strumenti cartacei o informatici. Oggi “CamminaCammini” è in grado di interagire con tutte le Istituzioni locali, nazionali ed

internazionali per implementare la Via Francigena nel Centro-Sud, partendo dalla progettazione per arrivare allo sviluppo ed alla sua implementazione. Ne abbiamo parlato con il camminatore simbolo, Michele del Giudice. Come nasce la passione per i cammini? Nasce per caso. È la vita che ti mette in cammino. Si avverte, ad un certo punto, l’esigenza di andare verso… e ci si mette in cammino nello spazio attraversando territori sconosciuti, nella storia da cui dipende la nostra società, dentro di noi per conoscerci come non ci siamo mai conosciuti. Quali sono i “doni”, i regali in termini di bellezze naturalistiche, storiche e culturali, che il territorio offre ai camminatori? Il Camminante/Pellegrino ha bisogno di conoscere. E i territori devono aprirsi sotto l’aspetto ambientale (ecco perché sono importanti i sentieri interni e non le strade), culturale/sociale (per capire da cosa proviene la realtà del territorio) e gastronomico per mostrare la stupenda alimentazione italiana de-

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Michele Del Giudice

rivante da millenni di storia Dalla bellezza della natura alla bellezza del creato il passo è breve. Quanto conta l’aspetto mistico in questo tipo di esperienza? All’inizio e per molti secoli si camminava per espiare i propri peccati; oggi si cammina alla ricerca di se stessi, scendendo quanto più possibile nella propria anima. Per far questo ci si affida alla natura meravigliosa del Creato, ai magnifici segni che l’uomo ha lasciato nel suo passaggio, a quanto le popolazioni stanno facendo di buono per valorizzare la propria realtà. Camminare è un viaggio spiri-

tuale e intimo, a contatto con la natura e la storia. E’ importante condividere il percorso con altre persone o è un viaggio che, a suo giudizio, va affrontato in solitario? Mettersi in cammino significa cercare la felicità e questa la si raggiunge in qualsiasi modo: con la persona amata, con la propria famiglia, con gli amici o da soli con se stessi. L’importante è andare verso ciò che non si conosce, verso il giorno appresso superando problemi e prove che ci fanno star meglio anche se sono difficili da superare. La Capitanata, crocevia di antichi percorsi e cammini storici e re-

ligiosi, è adeguata in termini di infrastrutture e servizi ad accogliere questo tipo di attività? La provincia di Foggia è la parte d’Italia più irrorata di Cammini. Diari di antichi Camminatori - studiati dal professore Infante dell’Università di Foggia - col quale interagisco per l’individuazione di tutti i miei Cammini, certificano passaggi importanti per la Daunia ed il Gargano. L’impegno dell’associazione, quindi, è anche quello di incrementare i punti di accoglienza per Camminatori/Pellegrini con l’aiuto degli Enti pubblici e privati e delle associazioni territoriali. Nel nascente sito www.camminacammini.com potrete seguire tutti gli sviluppi del grande lavoro che stiamo portando avanti coinvolgendo i nostri giovani soci e socie. Quale cammino sogna di intraprendere in futuro? Il mio prossimo Cammino, molto probabilmente, resterà solo un doloroso desiderio della mia anima. Vorrei percorrere i circa 12.000 km della Grande Muraglia cinese in un anno e mezzo. Un domani, forse, se Dio vorrà!

All’estero con Intercultura Silvia Gliatta: “Un’esperienza di studio e di vita, per confrontarsi con la diversità culturale” Genitori apprensivi? i chiama Fiorella ed è appena arrivata a Foggia dalla Colombia: è una studentessa che ha scelto la nostra città per un’esperienza di scambio scolastico organizzata da Intercultura. La Onlus, posta sotto la tutela del Ministero degli Affari Esteri, ha come mission quella di promuovere gli scambi interculturali, inviando ogni anno circa 1800 ragazzi delle scuole secondarie a vivere e studiare all’estero; al tempo stesso, l’Italia accoglie ogni anno un migliaio di giovani di ogni nazione intenzionati a trascorrere un periodo di vita nelle nostre famiglie e nelle nostre scuole.

Dalla partenza all’arrivo all’aeroporto, lo studente riceverà il supporto di un volontario per tutta la durata dell’esperienza. La famiglia ospitante presso cui lo studente trascorrerà il soggiorno aderisce in maniera gratuita all’iniziativa, e viene previamente selezionata dall’associazione.

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Ti piacerebbe partire ma credi di non avere i mezzi? Ti piacerebbe fare questa esperienza? I volontari del Centro Locale di Foggia sono sempre disponibili per informare e supportare chi ha deciso di partire: “Intercultura non è solo un’esperienza finalizzata ad apprendere una nuova lingua - specifica la professoressa Silvia Gliatta, presidentessa del centro locale foggiano - ma un’esperienza di studio e di vita in grado di far maturare i giovani e renderli adulti in grado di confrontarsi con la diversità culturale”.

Puoi fare domanda per la borsa di studio che Intercultura bandisce per offrire quest’esperienza formativa a tutti gli studenti. Il Centro Locale di Foggia organizza periodicamente attività e riunioni con i volontari, gli studenti returnees e i genitori per fornire una conoscenza diretta di chi ha già vissuto Intercultura. Sono ben 40 i Paesi aderential programma; l’aspirante candidato può scegliere anche la durata del suo soggiorno: dai programmi estivi fino all’intero anno scolastico. Al suo rientro, la normativa italiana, gli garantisce l’accesso all’anno scolastico successivo della propria scuola italiana.

Per info: www.intercultura.it - 392.4740389 Dalila Campanile


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