Industria & Formazione refrigerazione e condizionamento 7-2023

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FORMAZIONE F A 360°

CAPO VERDE, AFRICA: C A GRANDE RICHIESTA, CERTIFICAZIONI F-GAS E REFRIGERANTI ALTERNATIVI LE SEDI DEI CORSI PRATICI L E DEL TOUR FGAS A OTTOBRE

Revisione F-Gas indispensabile proposito concreto

Efficientamento energetico in un supermercato

Capacità delle valvole di espansione termostatica

ALL’INTERNO
ORGANO UFFICIALE CENTRO STUDI GALILEO SSA O C I A Z I O NE DEI T E CNICI D E L F R E ODD ATF membro Air conditioning and Refrigeration European Association LA RIVISTA PER IL TECNICO DELLA REFRIGERAZIONE E DELLA CLIMATIZZAZIONE N.471/ SETTEMBRE Anno XLVII - N.7 / SETTEMBRE - 2023 - Sped. a. p. - 70% - Fil. Alessandria - Dir. resp. E. Buoni - Via Alessandria, 26 - Tel. 0142.452403 - 15033 Casale Monferrato

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BRUXELLES, BE 19-20 SETTEMBRE

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MILANO, IT 3-5 OTTOBRE

REFRIGERA 2023

BOLOGNA, IT 7-9 NOVEMBRE

RETA 2023

JACKSONVILLE - FL (US) 14-17 NOVEMBRE

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Direttore Responsabile

Enrico Buoni

Responsabile di Redazione

Marco Buoni

Comitato Scientifico

Marco Buoni, Marcello Collantin, Pierfrancesco Fantoni, Marco Carlo Masoero, Alfredo Sacchi, Madi Sakande, Stefano Sarti, Marino Bassi

Redazione e Amministrazione

Centro Studi Galileo srl via Alessandria, 26 15033 Casale Monferrato AL tel. 0142/452403

Pubblicità tel. 0142/452403

E-mail: info@industriaeformazione.it www.industriaeformazione.it www.centrogalileo.it continuamente aggiornati www.EUenergycentre.org per l’attività in U.K. e India www.associazioneATF.org per l’attività dell’Associazione dei Tecnici del Freddo (ATF)

La rivista viene inviata a:

1) Installatori, manutentori, riparatori, produttori e progettisti di:

A) Impianti frigoriferi industriali, commerciali e domestici;

B) Impianti di condizionamento e pompe di calore.

2) Utilizzatori, produttori e rivenditori di componenti per la refrigerazione.

3) Produttori e concessionari di gelati e surgelati.

Sommario

Editoriale

Finisce l’estate… ritorna il “freddo”

A. Sistri - CMO Chief Marketing Officer Centro Studi Galileo

Tecnici specializzati negli ultimi corsi e patentini

Per la riuscita della revisione del regolamento UE sugli F-Gas

è indispensabile un proposito concreto

R. Patten - Direttore generale European Partnership for Energy and the Environment (EPEE)

Il quadro politico europeo sugli F-Gas e le implicazioni per gli sforzi globali

C. Perry - Responsabile della Campagna per il Clima Environmental Investigation Agency (EIA UK)

Il Regolamento sui gas fluorurati alla luce della legge Europea sul clima: la prospettiva dell’industria del freddo

F. Mastrapasqua - Presidente ASSOCOLD

Principi di base del condizionamento dell’aria

Tipi di giunti longitudinali per le canalizzazioni per la distribuzione dell’aria

P. Fantoni - 244° Lezione

Efficientamento energetico di impianti di refrigerazione funzionanti con R-471A a mezzo di economizzatore

C. Marotta - CEO GeneralGas

Parola all’esperto: Considerazioni sulla capacità delle valvole di espansione termostatica

G. Cattabriga - Docente Centro Studi Galileo

Concetti di base sulle tecniche frigorifere Precauzioni da adottare nell’utilizzo dell’R1234yf

P. Fantoni - 264° Lezione

Ultime Notizie

N. 471 – Periodico mensile

Autorizzazione del Tribunale di Casale

Monferrato n. 123 del 13.6.1977

Spedizione in a. p. - 70%

Filiale di Alessandria

Stampa Tipolito Europa - Cuneo

Abbonamento annuo (10 numeri) € 36,00 da versare con bonifico su BancoPosta

IBAN IT79 H07601 10400 0000 1076 3159 oppure su CCP 10763159 entrambi intestati a Industria & Formazione, 15033 Casale M.to.

1 copia € 3,60 - Arretrati € 5,00

Abbonamento annuale estero € 91,00

EPEE, un grafico per mostrare la quantità di F-Gas che serviranno da qui al 2050 - Alessandro Borri (Generalgas) lancia l’allarme: “lavoriamo in un settore disordinato, invaso da operatori improvvisati!” - Refrigeranti illegali: come difendersi? contatti utili dal ministero MASE - Refrigerants Driving License, partenza con la presentazione a Bangkok e gli esami di Granada e Maldive - AREA sempre in prima linea: ecco il legislative tracker, con tutte le leggi in corso di approvazione - U-3ARC e World Refrigeration Day annunciano le vincitrici del Dr. Charity Kpabek Award 2023 - Condizionatori, da ENEA una guida in 12 punti per rinfrescare la casa risparmiando sulla bolletta - In che modo l’India può gestire efficacemente il ciclo di vita dei refrigeranti? lo studio di CEEW - La Commissione Europea ascolta il settore: è aperta la consultazione pubblica sul piano d’azione per le pompe di calore - In arrivo il tour F-Gas, un ciclo di incontri formativi gratuiti in tutta Italia per fare chiarezza sui cambiamenti in atto - Statistiche 2023 sulle pompe di calore - Maurizio Marchesini Presidente di Assoclima per il biennio 2023-2025 - COP28, per la prima volta un padiglione dedicato ai partner del Protocollo di Montreal - Il Centro Studi Galileo vola a Bangkok per la OEWG45 - Donna e tunisina, il nuovo direttore dell’Istituito Internazionale del Freddo IIF - Centro Studi Galileo: Marco Buoni ospite a Unomattina per spiegare come sfruttare al meglio i climatizzatori - “Il freddo casalese sempre più centrale per lavoro e formazione”: Radio Gold intervista Marco Buoni

Ditte Collegate

Glossario dei termini della refrigerazione e del condizionamento (Parte duecentoventinovesima) - A cura di P. Fantoni

Errata Corrige. Segnaliamo che sul n. 470 / LUGLIO della Rivista I&F è presente un errore. Nell’articolo sui Principi di base del condizionamento dell’aria di P. Fantoni il titolo corretto è “Giunti nelle canalizzazioni per la distribuzione dell’aria e costi di esercizio”. Ci scusiamo.

La Redazione

/5 INDUSTRIA & formazione NUMERO 7 / SETTEMBRE 2023 42 48 50
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Finisce l’estate… ritorna il “freddo”

Il periodo estivo inizia a volgere al termine, dopo tre mesi caratterizzati da giornate particolarmente calde alternate a fenomeni metereologici estremi. Per gli addetti ai lavori, la stagione estiva ha mostrato le due facce del settore HVAC/R: da un lato è ormai chiaro come la necessità di rinfrescare gli ambienti domestici e di lavoro sia un bisogno primario, e non un lusso, come si è pensato per anni, e dall’altro è ormai evidente come la regolamentazione F-Gas e i grandi accordi ambientali (Parigi, Montreal e Kigali in primis) non siano solo un cumulo di astratte regole burocratiche, ma l’unica arma per contrastare gli effetti dei cambiamenti climatici, purtroppo ormai sotto gli occhi di tutti (basti

pensare ai nubifragi e alle inondazioni che hanno vessato la penisola nel corso dell’anno).

Ormai da quasi cinquant’anni, Centro Studi Galileo e Industria&Formazione, insieme ad ATF, Associazione dei Tecnici del Freddo, lavorano per formare e informare non solo i professionisti, ma anche gli utenti finali che beneficiano degli impianti di raffreddamento e riscaldamento. È per questa ragione che, negli ultimi mesi, sono stati organizzati numerosi appuntamenti per aumentare la consapevolezza di cittadini e istituzioni sull’argomento, non solo con conferenze e convegni (organizzati in collaborazione con le più prestigiose università e istituzioni internazionali), ma anche con una serie di interviste e approfondimenti sui principali media nazionali.

RIPARTONO I CORSI

L’autunno si preannuncia altrettanto impegnativo: la fine dell’estate coincide con la ripresa dei corsi di formazione, sia in Italia che all’estero. Ripartono i patentini frigoristi e soprattutto i rinnovi per chi avesse in scadenza dopo 10 anni questa certificazione obbligatoria per poter compilare la Banca Dati F-Gas e quindi poter lavorare. Ottobre vedrà l’avvio di un corso in Egitto su A2L e refrigeranti infiammabili.

Partirà inoltre una collaborazione con il Medio Oriente e a novembre riprenderanno i corsi con U-3ARC: sono infatti migliaia i Tecnici che hanno bisogno non solo di rinnovare le proprie certificazioni, ma anche di incrementare le proprie competenze per far fronte ai cambiamenti in atto. Il calendario è ricco e fittissimo, come si può vedere nella sezione corsi del sito web del Centro Studi

6/ LA RIVISTA PER IL TECNICO DELLA REFRIGERAZIONE E DELLA CLIMATIZZAZIONE INDUSTRIA & formazione
EDITORIALE
Togo, Niger, Benin, Senegal, Madagascar, Congo, Chad, e Capo Verde. Nell’isola ex-colonia portoghese e ora fiorente porto di commercio della pesca, il CSG ha certificato 20 tecnici del continente sui gas refrigeranti tradizionali e alternativi per il loro uso corretto ed in sicurezza.

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La tecnologia TurboAlgor CO2 è in grado di raggiungere un risparmio energetico nell'ordine del 19% e un incremento della potenza frigorifera fino al 42% applicando uno scambiatore di calore e un free piston expander a un sistema di refrigerazione convenzionale

Risparmio

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Galileo: la formazione d’altronde è la chiave di volta di qualsiasi azienda e permette a ogni realtà imprenditoriale di avvalersi di professionisti specializzati, competenti e affidabili, un “capitale umano” che è il solidissimo basamento su cui costruire il successo aziendale.

PARLIAMO DEL FREDDO ALLA RAI

Il CEO del Centro Studi Galileo, Marco Buoni (Segretario di ATF, Presidente uscente dell’Associazione Europea AREA, e responsabile degli affari internazionali) è intervenuto varie volte negli ultimi mesi per spiegare al pubblico generalista come sfruttare al meglio i propri impianti di condizionamento. Un intervento da segnalare è stato quello alla trasmissione di Rai Uno, UnoMattina, lo scorso 17 luglio.

La registrazione dell’intervento è disponibile su Industria&formazione online (bit.ly/UnoMattina_CSG).

Per i Tecnici e gli addetti ai lavori, non mancheranno gli appuntamenti specialistici: nel corso del mese di settembre: l’Ing. Buoni visiterà nuovamente le sedi CSG di tutta Italia per un Tour di incontri formativi che farà il punto sull’attuale situazione del settore e su quello che ci aspetterà nei prossimi mesi, con l’avvento della nuova regolamentazione F-Gas, in procinto di entrare pienamente in vigore dopo un percorso legislativo lungo e difficoltoso. Il tour includerà due appuntamenti speciali: la tappa iniziale, che si svolgerà a Casale Monferrato (sede storica dell’Associazione e del Centro Studi Galileo), e che includerà l’assemblea annuale dei soci ATF, e un nuovo convegno nella Capitale, sempre in collaborazione con Università Roma Tre e Sapienza Università di Roma.

REFRIGERA, TERZA EDIZIONE

In autunno il settore si troverà nel pieno dei preparativi per la terza edizione di Refrigera, che si svolgerà a Bologna dal 7 al 9 novembre e che si proporrà di entrare nel gotha dei grandi appuntamenti internazionali del settore.

Dopo un primo anno estremamen-

te convincente e un secondo che ha confermato l’interesse dei professionisti per l’evento (nonostante fossero ancora presenti numerose limitazioni dovute alla pandemia), la terza edizione si aprirà con aspettative elevatissime. Centro Studi Galileo sarà co-organizzatore come partner Tecnico-Scientifico, Industria&Formazione riprenderà ancora una volta il ruolo di Communication Partner e l’appuntamento si avvarrà del supporto e della collaborazione di ATF. Il primo e il terzo giorno lo stand CSG-ATF ospiterà un ciclo ininterrotto di incontri formativi da un’ora, realizzati dai principali rappresentanti dei maggiori stakeholders della refrigerazione, mentre la giornata centrale sarà interamente dedicata al convegno “Dalla F-GAS ai refrigeranti alternativi: impatto su impianti nuovi ed esistenti - Le Ultime Tecnologie nel Condizionamento e nella Refrigerazione; Sistemi, Attrezzatura, Componenti: Formazione e Certificazione; Phase Down”, nel quale verranno inoltre presentati i risultati del XX Convegno Europeo. ATF e Centro Studi Galileo, inoltre, hanno collaborato con la fiera per permettere la partecipazione di venti esperti HVAC/R provenienti dall’Africa, tramite l’associazione panafricana U-3ARC, della quale Madi Sakandé, docente del Centro Studi Galileo ormai da quasi quindici anni, è Presidente e fondatore.

LA LUNGA ESTATE DEI CORSI INTERNAZIONALI

La collaborazione tra Centro Studi Galileo, ATF, AREA e i principali enti internazionali (Nazioni Unite in primis) ha permesso lo svolgimento di un elevatissimo numero di corsi internazionali a partire dalla fine della primavera, non solo in Africa ma anche nella regione balcanica.

A Bologna, per esempio, sono stati svolti due corsi (giugno e luglio) per altrettante delegazioni di professionisti nigeriani, inclusi membri del ministero e di UNDP (Programma delle Nazioni Unite per lo sviluppo): si è trattato di un contratto diretto con la National Ozone Unit locale di tipo Train the Trainers, volto quindi a creare competenze su refrigerazione e

condizionamento che possano poi essere trasmesse a terzi per favorire lo sviluppo del settore in Nigeria, ove si svolgeranno le prossime quattro sessioni. Il corso, svolto dai docenti Madi Sakandé e Gianfranco Cattabriga, rientra nella seconda edizione di un ampio schema di certificazione che prosegue dal 2021.

A Capo Verde, nell’ambito di un progetto UNEP, venti Tecnici provenienti da diversi paesi dell’Africa Francofona (Togo, Niger, Benin, Senegal, Madagascar, Congo, Chad, e Capo Verde) hanno svolto il corso (ed esame) di Preparazione al Patentino Frigoristi sotto la guida di Madi Sakandé e Said El Harch, primo corso di una serie di quattro che punta a formare ottanta nuovi professionisti. Il secondo si svolgerà già nei prossimi giorni. Centro Studi Galileo, tramite i propri esperti, ha contribuito all’allestimento dei locali. Centro Studi Galileo ha svolto inoltro un corso in Albania (committenti la National Ozone Unit locale con UNDP in supporto), in italiano, tramite il docente Gianfranco Cattabriga, per il conseguimento del Patentino Frigoristi, che dal 2024 entrerà in vigore con la ratifica della legge FGas. Esaminatore del corso, svolto presso Universiteti Marin Barleti, che diventerà sede di numerosi prossimi corsi CSG, il CEO Marco Buoni, che si è recato di persona sul posto per l’occasione.

REGOLAMENTAZIONE F-GAS, FUMATA NERA: ACCORDO

RIMANDATO A DOPO LA PAUSA ESTIVA

Le aspettative del Parlamento europeo erano “troppo lontane dal mandato negoziale del Consiglio“, concordato dai 27 Stati membri dell’UE. Tre questioni hanno creato lo stallo: le pompe di calore, i quadri elettrici e l’allegato IV, che stabilisce le regole per quando i vari tipi di prodotti saranno vietati.

Regnano ancora incertezza e confusione: come fa notare EPEE, le definizioni non sono chiare, così come le differenze sui divieti e sulle differenze tra pompe di calore, aria condizionata e chillers.

8/ LA RIVISTA PER IL TECNICO DELLA REFRIGERAZIONE E DELLA CLIMATIZZAZIONE INDUSTRIA & formazione

Tecnici di 3 generazioni in 45 anni di corsi con una media di oltre 3.000 allievi all’anno si sono specializzati al CSG

DAL NUMERO PRECEDENTE CONTINUA L’ELENCO DEI TECNICI SPECIALIZZATI NEGLI ULTIMI CORSI NELLE VARIE REGIONI ITALIANE

Tecnici specializzati negli ultimi corsi e patentini del Centro Studi Galileo

Gli attestati dei corsi, i più richiesti dalle aziende, sono utili per la formazione dei dipendenti prevista dal DLGS 81/2008 (Ex Legge 626) e dalla certificazione di qualità.

Video su www.youtube.com

ricerca “Centro Studi Galileo” Foto su www.centrogalileo.it e www.facebook.com/centrogalileo

TECNICI CHE HANNO PARTECIPATO AL CORSO BRASATURA A CASALE MONFERRATO

AIR SERVICE SRL

Vignetti Mattia

Brescia

ARISTON SPA

Torri Davide

Longono Fabrizio Fabriano

ATLAS COPCO ITALIA SRL

Di Lucia Luca

Cinisello B.Mo

BAVA SRL

Bellenda Giancarlo

Trofarello

Per info: corsi@centrogalileo.it | rinnovi@centrogalileo.it

CASTEL SRL

Brioschi Fabio

Pessano con Bornago

CLIMA TEAM MPL SRL

Elezab Hussein Milano

CLIMACENTO SRL

Ferron Massimiliano

Cormano

CNOS FAP

REGIONE PIEMONTE

De Col Manuel Torino

COP SRL

Pilia Nicola

Castellazzo Bormida

DM FRIGO SRL

Tranchida Simone

Romano C.Se

DMC SERVICE SNC

De Luca Ernesto

Busto Arsizio

ECO THERM SRL

Zappile Gabriel

Brescia

ELETTRO MECCANICA

AOSTA SRL

Zingarelli Giuseppe

Casalloni Stefano

Giacinto

Pont S. Martin

FARINA ALEX

Renate

FONDAZIONE CASA

RIPOSO MONTIGLIO

Tessaro Paolo

Montiglio M.To

GEROTTO FEDERICO

Castelfranco Veneto

GUARINO RICCARDO

Cassano Magnago

IMPRECO DI BONINI

Bonini Simone

Sale

INCONTRI MARCO

Castellucchio

IREN ENERGY

SOLUTIONS SRL

Coseru Iulian

Milano

METAL WORK SERVICE SRL

Brusadelli Ivan

Magni Lorenzo

Oggiono

MONDIAL FRAMEC SRL

Benedetti Flavio

Plesca Mihail

Desimone Adriano

Chimento Alessandro

Mirabello M.To

Corso

/9 INDUSTRIA & formazione NUMERO 7 / SETTEMBRE 2023
superato con successo! I Tecnici mostrano con orgoglio gli attestati conclusivi, al termine del corso di Tecniche Frigorifere – Specializzazione. Le lezioni si sono svolte a Casale Monferrato, sede storica del Centro Studi Galileo.

MONZAGEL SRL

Ceolotto Manuel

Desio

MULTI RAIL SRL

Cescon Ennio

Mariotto Daniele

Cimavilla Di Codognè

NOLOSYSTEM SRL

Bolla Roberta

Grugliasco

NUOVA ALBA 82 SRL

Allasia Francesco

Avigliana

NUTRISERVICE SRL

Della Gaburra Paolo

Delpero Simone

Duranti Ruben

San Paolo

PANCERI ALBERTO

Crema

PINTORI ANTONIO

Sesto Calende

PIVETTA GRANDI

CUCINE SAS

Bonafè Christian

Casale M.To

PROVENZANO TERMOIDRAULICA SRL

Cascino Franco Emanuele

Lesa

REFRIGERAZIONE PROFESSIONALE DI GOTTARDO

Gottardo Daniele

Rubano

RGT SRLS

Tamaro Claudio

Sesto Calende

RISTOAFFARI SRL

Del Vecchio Savino

Reggio Emilia

SIMONE ASSISTENZA CALDAIE

Rabaglio Denis

Cremona

STA SRL

Gurian Alex Joshua

Casale M.To

STAURENGHI

IMPIANTI SRL

Viotti Alessandro

Cislago

INDUSTRIA & formazione

TCN SRLS

Tortomasi Andrea

Borgomanero

TECHNE SPA

Dipaola Simone

Villa Di Serio

TECNA COMPRESS SRL

Anastasi Massimo

Montanaro

TECNAMAN DI

DI CONSOLI

Di Consoli Samuele

Albavilla

TECNO AMBIENTE SRL

Miranda Bone Manolo

Natanael

Genova

VEDRANI DARIO SRL

Marchesini Daniel

Passerini Michele

Pieve Di Cento

ZHU GUOBIN

Milano

TECNICI CHE HANNO SOSTENUTO ESAME PATENTINO BRASATURA A CASALE MONFERRATO

LCF SRL

Boumahta Omar

Casale M.To

Un occhio ai calcoli, uno al manometro: svolte le operazioni preliminari e verificati tutti i dati a disposizione, ora il Tecnico (nella foto, all’Università di Genova) è in grado di operare nel modo migliore sull’impianto, individuando eventuali problematiche e intervenendo per ottimizzarne le prestazioni.

Un aspetto fondamentale nel lavoro di ogni giorno di tutti i Tecnici del Freddo è la necessità di utilizzare correttamente i DPI – Dispositivi di Protezione Individuale - come guanti e occhiali, anche quando vengono eseguite operazioni di routine come carica e vuoto: i rischi vanno sempre ridotti al minimo!

10/ LA RIVISTA PER IL TECNICO DELLA REFRIGERAZIONE E DELLA CLIMATIZZAZIONE
SISTEMI E STRUMENTI PER CONDIZIONAMENTO E REFRIGERAZIONE HC (R60 0 a - R290) HFC (R 3 2…) HFO(R1 2 3 4 … ) CO2 (R744) www.wigam.com www.wigam.com Solutions for Natural and LOW GWP refrigerants DAL 1976 TECNICHE E ATTREZZATURE AMICHE DELL’AMBIENTE. SINCE 1976 ENVIRONMENTALLY FRIENDLY TECHNICS AND EQUIPMENTS.

ESAME PATENTINO

BRASATURA AD HOC

FRIGOTERMICA SRL

CORNEGLIANO L.

D’Ambrosio Angelo

Valsecchi Cristian

Cornegliano L.

TECNICI CHE HANNO

PARTECIPATO

AL CORSO BASE E SPECIALIZZAZIONE

TECNICHE FRIGORIFERE

TRAMITE FAD

ACQUASYSTEM SRL

Celis Cordova Luiggi

Mijail

Galbusera Alessandro

Osnago

AIR SERVICE SRL

Vignetti Mattia

Brescia

ALCA BIOMEDICA SRL

De Mattia Antonio

Bari

ATAC CIVITANOVA SPA

Cervellini Andrea

Civitanova Marche

BAVA SRL

Bellenda Giancarlo

Trofarello

BF REFRIGERAZIONE SRL

Zube Deivydas

Cambiago

CARBONI ILARIO

San Benigno C.Se

CLIMA TEAM MPL SRL

Elezab Hussein

Milano

CMS SERVICE SAS

Bruzzone Giovanni Battista

Scaringella Luigi

Trezzano S/N

COMET SNC DI CONTI E VENDER

Tirelli Mirko

Bagnolo In P.

COP SRL

Pilia Nicola

Castellazzo Bormida

CRIOCABIN SPA

Fasolo Stefano

Praglia Di Teolo

Prosegue la collaborazione con l’Università di Genova, che da alcuni anni ospita i corsi del Centro Studi Galileo, in particolar modo quelli destinati al conseguimento del PIF – Patentino Italiano Frigoristi.

DIREZIONE DEL GENIO

MILITARE MARINA

Benefico Giovanni

Cucuzza Salvatore

Fracassi Ilio

Carosi Giovanni

Moscarelli Riccardo

Primiceri Francesco

Roma

D’IZZIA GIANCARLO

Genova

ERREPI RIPARAZIONI

DI PORCIANI

Porciani Raoul

Firenze

FCA ITALY SPA

Vassallo Salvatore

Torino

FRIMED SRL

Moldovanu Marian

Chieri

GEAS

DISTRIBUZIONE SPA

Di Trochio Alessandro

Guidonia

GFR ENGINEERING SRL

Vanzini Gianni

Ortona

IMPRECO DI BONINI

Bonini Simone

Sale

IWE SRL

Ginelli Glauco

Pantigliate

MARZINO ANDREA

Genova

Operazione in corso sul manometro, si passa alle operazioni di recupero del refrigerante. Il laboratorio di Casale Monferrato, prima sede storica del Centro Studi Galileo, ospita centinaia di corsi e migliaia di Tecnici ogni anno, non solo per conseguimenti e rinnovi del PIF ma anche per numerosissimi altri corsi legati al settore HVACR.

12/ LA RIVISTA PER IL TECNICO DELLA REFRIGERAZIONE E DELLA CLIMATIZZAZIONE INDUSTRIA & formazione

Svolgi il tuo lavoro in modo più facile, veloce ed efficiente Disponibili

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Svolgi il tuo lavoro con la massima qualità grazie ai nostri tubi flessibili, realizzati con una spessa struttura a 4 strati. La tripla crimpatura ad anello intero li rende perfetti per lavori grandi e piccoli. Completa il tuo pacchetto Fieldpiece con i nostri tubi flessibili per svolgere il tuo lavoro in modo sempre più facile, veloce ed efficiente.

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Ottimizza il tuo impianto con i CONDENSATORI e GAS COOLERS ECO™ progettati per ospitare compressori e quadri elettrici. I vani completamente smontabili resistono agli agenti atmosferici, sono insonorizzati e consentono l’estrazione ottimale del calore interno.

Grazie ad un’ampia gamma di capacità, queste macchine si adattano sia agli impianti per i minimarket sia per i grandi centri commerciali.

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Fieldpiece www.fieldpiece-europe.com

Misurazioni in corso sull’impianto didattico durante il corso per il conseguimento del PIF - Patentino Italiano Frigoristi presso

Bitzer Green Point a Sesto San Giovanni, Milano. Il patentino, in vigore da dieci anni, è obbligatorio per maneggiare e acquistare i gas fluorurati.

MODINE CIS ITALY SRL

Pellegrin Lorenzo

Pocenia

NAZCA SRL

La Bella Alessandro

Zenobi Francesco

Milano

P&P ENGINEERING SRL

Eremito Diego Pomigliano

D’Arco

PINTORI ANTONIO

Sesto Calende

POLO MANTENIMENTO

MEZZI TELECOMUNICAZIONI

Opipari Roberto

Rinaldi Francesco

Roma

PROVENZANO

TERMOIDRAULICA SRL

Cascino Franco Emanuele

Lesa

REVI SRL

Albanese Salvatore

Scarciglia Luciano

Surbo

ROBERTO BOZZI SRL

Rosati Francesco

Santoro Giovanni

Capurso

ROMACH SRL

Volpe Angelo

Roma

SEITRON SPA

Bindella Matteo

Mussolente

SIMONE ASSISTENZA CALDAIE

Rabaglio Denis Cremona

TORRISI CARMELO Giarre

ZARRILLI SRL

De Rita Giuseppe

Zarrilli Tommaso Campobasso

TECNICI CHE HANNO PARTECIPATO ALLA LEZIONE PRATICA BRASATURA E TECNICHE FRIGORIFERE SPECIALIZZAZIONE A ROMA

IDRAULICA SUD

Turano Matteo Acri

POWERFLEX SRL

Carfora Salvatore Limatola

In

14/ LA RIVISTA PER IL TECNICO DELLA REFRIGERAZIONE E DELLA CLIMATIZZAZIONE INDUSTRIA & formazione
questi mesi, sono moltissimi i professionisti del Freddo che hanno la necessità di rinnovare il proprio Patentino Frigoristi, certificazione obbligatoria di durata decennale. Centro Studi Galileo ha attivato corsi in tutta Italia teoria da casa e pratica nelle 15 sedi in ogni regione italiana. (vedi cartina in copertina della rivista).

altre situazioni che si possono verificare quando si eseguono le normali

anche le più piccole tracce di aria e umidità al suo interno.

TECNICI CHE HANNO PARTECIPATO ALLA

LEZIONE PRATICA

BRASATURA A ROMA

ROMACH SRL

Volpe Angelo Roma

TECNICI CHE HANNO PARTECIPATO ALLA GIORNATA

FINALIZZATA ALLA PREPARAZIONE DEL PIANO DI QUALITA’ E DI QUANTO NECESSARIO PER LA CERTIFICAZIONE AZIENDA PREVISTA DAL REGOLAMENTO EUROPEO 2067/2015

TRAMITE FAD

BUHLER SPA

Mairo Daniele San Felice Segrate

CGM IMPIANTI SRL

Maggioni Vania Varedo

CORLATTI ANDREA

Peschiera Borromeo

Esame pratico per il conseguimento del PIF: nella sede di Bagnatica (BG), il Tecnico procede con la prova di brasatura, la più efficiente tecnica di saldatura insegnata ai corsi del Centro Studi Galileo, perfetta per ridurre al minimo il rischio di perdite.

FM IDRAULICA DI FUCCI

Fucci Marco

Cornaredo

MERINGOLO IMPIANTI DI MERINGOLO

Meringolo Franco

Bisignano

NF IMPIANTI DI FASANO

Fasano Massimo

Corsico

SIRAGUSA ALBERTO

Torino

Ancora corsi ad hoc, direttamente nelle sedi delle aziende, con il Centro Studi Galileo. In questa occasione, il docente Stefano Sardi si è recato direttamente presso la sede di Eurochiller, per un corso PED – Direttiva Apparecchi a Pressione. Nella foto, una delle professioniste riceve l’attestato finale.

TECNICI EUROCHILLER CHE HANNO OTTENUTO

PATENTINO

BRASATURA

Bartellone Pierluigi

Cadamagni Daniele

Cascione Giancarlo

Contini Pierluigi

Manzini Fabio

TECNICI CHE HANNO SOSTENUTO ESAME PER PATENTINO FRIGORISTI A SANTA CRUZ DE TENERIFE (Canary Islands)

Michel

Nonhouegnon Hounye

Edward Carew

La collaborazione tra Centro Studi Galileo e Università di Genova è solo l’ultima di una lunghissima serie di progetti, collaborazioni e convegni organizzati in numerosi poli universitari in Italia e all’estero. Costruire un ponte tra mondo del lavoro e università è stato uno dei capisaldi del Centro Studi Galileo sin dagli anni ’70

Pozzato Alessio

Sofia Rocco

Tiraboschi Alessandro

Vignati Edoardo

Castello D’Agogna

Ole Gunnar Urdal

Cornelis Geneugelijk

Banjamin William Barker

Emmanuel Mendi

Bjarne Snopestad

16/ LA RIVISTA PER IL TECNICO DELLA REFRIGERAZIONE E DELLA CLIMATIZZAZIONE INDUSTRIA & formazione

TECNICI CHE HANNO SOSTENUTO ESAME PER PATENTINO

FRIGORISTI A TUNISI

Adel Ben Slama

Adnen Kaabachi

Ahmed Ghodhbane

Aida Sliti

Awatef Romdani

Behi Meliane

Habib Bacha

Habib Saadouli

Hassen Guesmi

Heycem Zrelli

Kamel Ouelhazi

Mohamed Kanfoudi

Mohamed Sahbi Dhouaieb

Moncef Najjari

Noureddine Kammoun

Rached Selmi

Riadh Nssibi

Saad Yahia

Sahbi Amor

Saida Toukebri

Slah Eddine Hannachi

Souad Derouiche

Tarek Dridi

Wissem Kouroghli

Yassine Arfaoui

Yosri Bejaoui

CORSO AD HOC

PRESSO ADVANTIXMAXA DI ARCOLE

Accorsi Maurizio

Barone Oliviero

Belluzzo Michele

Belluzzo Paolo

Bonacina Andrea

Bonacina Davide

Bortolotti Lucio

Carboni Nicola

Ciullo Ernesto

De Bene Andrea

De Lorenzi Daniel

De Micheli Lorenzo

Dho Emanuel

Fiore Erasmo

Fiore Fabio

Guerra Marco

Marceddu Luca

Massafra Riccardo

Olivato Alessandro

Pellegino Mauro

Ruo Giovanni

Sambucco Michele

Santoro Daniele

Sorbara Andrea

Tauro Gianfranco

Tortella Luca

Vivoli Antonio

Volpato Enrico

Zen Marco

CORSO AD HOC PER EUROCHILLER

Bartellone Pierluigi

Beccaria Paolo

Bertoletti Lorenzo

Cadamagnani Daniele

Pierluigi

Cascione Giancarlo

Contini Pierluigi

Costantino Giovanni

Farronato Alessandro

Iadicicco Daniele

Lisotto Giampaolo

Manzini Fabio

Pozzato Alessio

Samberini Massimo

Sofia Rocco

Targa Pierpaolo

Tiraboschi Alessandro

Trevisani Domenico

Vignati Edoardo

CORSO AD HOC

PRESSO UL

INTERNATIONAL ITALIA

DI CARUGATE

Arlati Paolo

Benatti Marco Paolo

Benedusi Lorenzo

Cammarata Andrea

Cantoni Claudio

Garozzo Alfredo

Giordano Stefano

Iandolo Mattia

Lamperti Dario

Mazzaferro Roberto

Micco Angelo

Riboldi Fabio

Scarcia Luca

Tagliabue Daniele

Torregrossa Emanuele

Traversi Stefano

Zamarioli Luca

I valori sono a posto: è possibile procedere con le operazioni di vuoto e carica. Un buon Tecnico del Freddo deve saper interpretare correttamente i dati che legge sugli strumenti, così da intervenire sull’impianto nel migliore dei modi, come l’allievo nella foto, alle prese con la prova pratica per l’acquisizione del PIF presso la sede CSG di Milano.

Si continua con le operazioni di recupero nella sede di Casale Monferrato, nel corso delle prove pratiche per il conseguimento del PIF – Patentino Italiano Frigoristi. Il conseguimento del Patentino non va considerato un punto di arrivo, ma un punto di partenza per iniziare a lavorare dopo aver acquisito una certificazione che attesta le competenze del Tecnico.

/17 INDUSTRIA & formazione NUMERO 7 / SETTEMBRE 2023

Per la riuscita della revisione del regolamento UE sugli F-G as è indispensabile un proposito concreto

INTRODUZIONE

Il Partenariato europeo per l’energia e l’ambiente (EPEE), istituito nel 2000, rappresenta la voce del settore RACHP in Europa. EPEE è pienamente impegnata a garantire la neutralità dalle emissioni di carbonio nell’UE entro il 2050 e rappresenta le industrie che contribuiranno alla decarbonizzazione degli edifici attraverso il riscaldamento, il raffreddamento e la refrigerazione innovativi. Il 2023 rappresenta un anno cruciale per il settore RACHP, in quanto ci troviamo di fronte a una pletora di politiche e legislazioni che hanno un impatto diretto sul nostro settore e che ne definiranno il panorama politico per gli anni a venire. Ma per raggiungere questi obiettivi, abbiamo bisogno di una legislazione solida e praticabile che possa essere attuata in modo efficace da tutti i 27 Stati membri.

MODELLO EPEE SULLE STIME HFC IN UE

In vista della revisione del Regolamento F-gas, l’EPEE ha deciso di sviluppare un’analisi indipendente (in collaborazione con Ray Gluckman) che possa essere con-

frontata con il modello AnaFgas utilizzato dalla Commissione Europea durante la formulazione della proposta dell’aprile 2022.

I risultati del modello dell’EPEE mostrano che:

• I tagli proposti dalla Commissione nel 2024, 2027, 2030 e 2033 non sono realistici e si basano su ipotesi troppo ottimistiche circa (a) il tasso di transizione tecnologica verso gas a più basso GWP e (b) la quantità di HFC necessaria per la manutenzione delle apparecchiature esistenti.

• Con i tagli proposti dalla Commissione in questo periodo, inoltre, le quote di HFC non sarebbero sufficienti per sostenere l’indispensabile diffusione delle pompe di calore e per servire l’attuale numero di apparecchiature RACHP, soprattutto nella catena del freddo per gli alimenti.

• Il modello che riguarda le emissioni legate all’energia realizzato dall’EPEE fornisce ulteriori informazioni che non sono disponibili in AnaFgas. In particolare, la quantità di emissioni di CO2 evitate grazie alla decarbonizzazione del riscaldamento con le pompe di calore supera di gran lunga la piccola quantità di emissioni di HFC che producono. È più importante massimizzare la velocità di diffusione delle pompe di calore che forzare un tasso irrealistico di sostituzione dei refrigeranti.

• I modelli energetici mostrano anche che l’abbandono forzato di alcune opzioni di refrigerante HFC / HFO a basso GWP può portare a una perdita di efficienza energetica in alcune parti del mercato RACHP. In alcuni casi, questa perdita di efficienza creerà emissioni aggiuntive di CO2 superiori alla riduzione delle emissioni di HFC ottenuta con una transizione forzata.

18/ LA RIVISTA PER IL TECNICO DELLA REFRIGERAZIONE E DELLA CLIMATIZZAZIONE INDUSTRIA & formazione
presentato alla Richiedere atti e video completi su galileo-online.it 8-9 GIUGNO 2023 | POLITECNICO DI MILANO 20 th EUROPEAN RACHP CONFERENCE REI
Articolo
Russel Patten, direttore di EPEE, il parternariato europeo sull’energia, nel corso del XX Convegno Europeo organizzato da CSG insieme a UNEP, IIR al Politecnico di Milano

ESEMPIO DI IPOTESI IRREALISTICHE

Alcune delle ipotesi di scelta del gas fatte in AnaFgas e utilizzate per creare le proposte di riduzione graduale della Commissione sono considerate dagli esperti del settore non rappresentative dello stato del mercato e sono il motivo per cui il modello di EPEE mostra la necessità di maggiori quote di HFC, soprattutto nel periodo tra il 2024 e il 2033.

Ad esempio, per le Pompe di Calore Idroniche Residenziali AnaFgas propone un modello relativo ad un singolo settore tecnologico, basato su una pompa di calore aria-acqua da 11 kW, ipotizzando che nel periodo dal 2024 al 2036 il 97% di queste pompe di calore possa utilizzare il propano.

EPEE ritiene che ciò non sia corretto perché:

(a) Solo le pompe di calore idroniche monoblocco collocate esternamente possono utilizzare in modo sicuro il propano. Per le pompe di calore idroniche split e per le pompe di calore geotermiche l’uso del propano sarà molto limitato a causa dei vincoli di sicurezza. Il modello sviluppato dall’EPEE ipotizza che le pompe di calore idroniche residenziali abbandoneranno rapidamente l’R-410A e l’HFC-134a e utilizzeranno un mix di soluzioni refrigeranti, tra cui il propano, ma anche una serie di altre opzioni di refrigeranti a basso GWP, tra cui le miscele HFCHFO.

(b) Nel 2021 solo una piccola parte delle pompe di calore idroniche residenziali vendute all’interno dell’Unione Europea utilizzava il propano (meno del 10%). Un rapporto pubblicato dall’Umweltbundesamt (l’Agenzia tedesca per l’ambiente) che includeva una proiezione dell’uso del propano nelle pompe di calore in Germania sosteneva che nel 2030 la stima era del 30%, che è significativamente inferiore alla cifra del 100% utilizzata da AnaFgas. EPEE concorda sul fatto che la maggior parte delle monoblocco collocate all’aperto possa passare al propano, ma non entro il 2025 come ipotizzato nelle proposte di ri-

duzione graduale della Commissione. Il modello di EPEE ipotizza che le pompe di calore idroniche monoblocco alimentate ad aria possano passare al propano entro il 2030 circa.

Lo stesso schema può essere mostrato per i condizionatori d’aria e le pompe di calore aria-aria <12 kW e per i condizionatori d’aria e le pompe di calore aria-aria >12. Il modello dell’EPEE mostra la necessità di una quota di HFC maggiore di quella proposta dalla Commissione.

LA REVISIONE SUGLI F-GAS

Sebbene EPEE e i suoi membri supportino pienamente la revisione sugli F-gas allo scopo di ridurre ulteriormente l’uso di HFC ad alto potenziale di riscaldamento globale e sostenere le nuove tecnologie (infatti i nostri membri utilizzano refrigeranti alternativi fluorurati e non fluorurati), chiediamo ai responsabili delle decisioni a Bruxelles e nelle Capitali di focalizzarsi su quattro principi chiave:

1. Fare le cose per bene, con divieti granulari, quote sufficienti e tempistiche realistiche

• Molti divieti relativi ad un prodotto mancano di granularità e non colgono la diversità e la complessità dei settori. Di conseguenza, molti divieti non sono applicabili dal punto di vista della sicurezza, dell’efficienza, dell’economicità e dei tempi.

• Un esempio è l’uso del propano come refrigerante nelle pompe di calore, dove non è corretto supporre che la potenziale applicazione in alcune soluzioni di pompe di calore possa essere semplicemente “applicata” a tutti i tipi di pompe di calore. Sebbene siano state proposte clausole di salvaguardia come “esente quando necessario per soddisfare i requisiti di sicurezza”, non è stata effettuata alcuna valutazione d’impatto per verificare in quanti casi tali esenzioni dovrebbero essere effettivamente applicate.

• A causa della mancanza di granularità, le tempistiche proposte

spesso sottovalutano l’impatto sull’intera catena di fornitura, compresi i tempi necessari per la sostituzione dei componenti, i test, l’aggiornamento e la formazione degli installatori e dei tecnici dell’assistenza.

• Quote sufficienti sono essenziali per la manutenzione delle apparecchiature esistenti, per la crescita delle pompe di calore “REPowerEU” e per gli investimenti nelle fabbriche dell’UE.

• Le clausole di salvaguardia, come l’attribuzione alla Commissione di un potere delegato per aggiungere ulteriori quote, porterebbero a una legislazione di tipo “yo-yo” che non è praticabile per l’industria e la sua catena di fornitura.

• Vorremmo sottolineare che le aziende che investono in fabbriche con sede nell’UE si trovano in una posizione svantaggiata, poiché non possono contare su di una banca di autorizzazioni per le quote. La carenza di quote rende semplicemente meno attraenti gli investimenti nelle fabbriche dell’UE, il che è in conflitto con la legge sull’industria Net Zero.

2. Chiariamo: divieti, definizioni e applicazioni poco chiare porteranno a una legislazione non applicabile

• La chiarezza giuridica e la vigilanza del mercato possono funzionare solo se i divieti sui prodotti sono definiti in modo appropriato, in un linguaggio non ambiguo e granulare. Invitiamo pertanto i legislatori a prendere in considerazione proposte concrete di un’alleanza industriale congiunta.

3. Rendere le cose reali: adeguare veramente le leggi alle realtà del mercato, come i tempi di sviluppo dei prodotti, le preoccupazioni per la sicurezza e la forza lavoro qualificata

• Non è realistico proporre un adeguamento delle quote perché sarebbe impossibile farlo con sufficiente anticipo tale da consentire alle imprese/consumatori/catene

/19 INDUSTRIA & formazione NUMERO 7 / SETTEMBRE 2023

di valore di organizzarsi di conseguenza.

• La presenza di esenzioni per la sicurezza e di clausole di adeguamento delle quote è segno di un regolamento mal redatto e di una mancata comprensione delle realtà del mercato.

• Le proposte renderanno le apparecchiature principali inaccessibili a molti consumatori.

• I nuovi refrigeranti richiedono aggiornamenti tecnici per l’installazione e la manutenzione sicura ed efficiente delle apparecchiature. Oggi, circa il 10% dei tecnici è in grado di lavorare con alternative non fluorurate. Le attuali proposte non prevedono un tempo sufficiente per la formazione dei tecnici, il che crea notevoli rischi per la sicurezza.

• Le attuali proposte di revisione dei gas fluorurati comprometteranno la progettazione ecocompatibile e altre normative sull’efficienza energetica. L’analisi interdisciplinare degli impatti è stata inadeguata e sta danneggiando l’iniziativa “Energy Efficiency First” dell’UE.

• Le apparecchiature di refrigerazione, condizionamento e pompe di calore incideranno sui settori residenziali, le PMI e la piccola distribuzione, dove gli investimenti per il rinnovo dei sistemi e delle apparecchiature procedono a rilento.

4. Essere coerenti: non creare un’obsolescenza programmata.

• Le proposte stanno creando una tendenza all’”obsolescenza programmata” tramite divieti sui pezzi di ricambio e ostacolando la riparabilità

• L’Europa si sta impegnando a fondo per il cosiddetto “diritto alla riparazione”, annunciato nella nuova Agenda dei consumatori e nel Piano d’azione per l’economia circolare, dove la riparabilità e la disponibilità di pezzi di ricambio sono un must per evitare la sostituzione delle apparecchiature. In conclusione, se non si affrontano queste gravissime preoccupazioni, ci sarà il rischio di un aumento delle importazioni illegali di HFC, una riduzione degli investimenti nell’industria

manifatturiera dell’UE, un notevole onere per gli Stati membri relativo alla vigilanza del mercato e, cosa più preoccupante, una continua dipendenza dalle caldaie a gas a causa della mancanza di soluzioni accessibili e diversificate per le pompe di calore (non tutte le pompe di calore sono di tipo monoblocco installate all’esterno).

PIANO D’AZIONE DELL’UE PER L’IMPLEMENTAZIONE DELLE POMPE DI CALORE

EPEE, che sostiene il futuro piano d’azione dell’UE per l’implementazione delle pompe di calore, sottolinea che questa nuova iniziativa dovrebbe fornire chiarezza politica e normativa per produttori, installatori e consumatori, che devono essere incoraggiati a investire in una tecnologia essenziale a ridurre la dipendenza dell’Europa dalle importazioni di gas.

Tuttavia, il piano d’azione dell’UE deve dedicarsi a tutte le applicazioni delle pompe di calore, dagli usi residenziali a quelli commerciali e industriali, nonché alla diversità delle tecnologie legate alle pompe di calore: fonti aria/suolo/acqua e sorgenti aria/acqua.

Ad esempio, mentre le pompe di calore aria-acqua e terra-acqua (idroniche) vengono ben considerate, le pompe di calore aria-aria (e qualsiasi loro combinazione) devono ancora essere incluse nel campo di applicazione della Commissione.

VALUTARE L’IMPATTO DEL REGOLAMENTO SUI GAS FLUORURATI (ATTUALE E RIVISTO), LA PROPOSTA DI RESTRIZIONE REACH-PFAS, LA PROGETTAZIONE ECOCOMPATIBILE E LE REVISIONI DELLA ROHS.

Il Piano d’azione dell’UE per l’implementazione delle pompe di calore deve essere attentamente considerato alla luce dei potenziali divieti imminenti relativi all’uso dei gas fluorurati e alla restrizione dei PFAS. Temiamo infatti che, a causa delle potenziali restrizioni nella scelta dei refrigeranti, la produzione di pompe

di calore possa non raggiungere gli obiettivi europei (RePowerEU) perché non tutte le soluzioni di pompe di calore possono funzionare senza gas fluorurati. La diversità degli edifici dell’UE richiede una varietà di soluzioni per le pompe di calore, con refrigeranti non fluorurati e fluorurati. La limitazione della diversità nella revisione dei gas fluorurati e la futura possibile restrizione del ReachPFAS potrebbero spingere l’utente finale a orientarsi verso altri prodotti che servono anche per il riscaldamento e il raffreddamento, come i sistemi di riscaldamento a base di combustibili fossili o le soluzioni a legna, che sono in conflitto con gli obiettivi di biodiversità dell’UE, o i caloriferi elettrici diretti, che sarebbero molto meno efficienti dal punto di vista energetico. Inoltre, è necessario valutare anche le attuali revisioni dei requisiti di progettazione ecologica.

Le pompe di calore, oltre ad essere interessate dalle limitazioni sui refrigeranti, sono direttamente coinvolte nelle disposizioni in materia di progettazione ecocompatibile ed etichettatura energetica di questa revisione. Nel complesso, non crediamo che un’accelerazione del piano per le pompe di calore sia fattibile con l’attuale incertezza legislativa sulla scelta esatta dei refrigeranti nei dossier F-gas e PFAS, in quanto anche in conflitto con i requisiti di progettazione ecologica.

LA DIRETTIVA EPBD PUÒ POTENZIALMENTE ELIMINARE I COMBUSTIBILI FOSSILI IN MODO GRADUALE

Per quanto riguarda la revisione della Direttiva sul rendimento energetico degli edifici (EPBD), che sarà presto in trilogo, nonostante il principio dell’efficienza energetica e il principio dell’eliminazione graduale delle caldaie a combustibile fossile vengano sottolineati nel testo, gli articoli 7-4a e 8-3b sono ancora controversi in termini di sviluppo del mercato delle pompe di calore.

È fondamentale garantire che questo quadro consenta di accelerare la diffusione delle pompe di calore per evitare di compromettere il rag-

20/ LA RIVISTA PER IL TECNICO DELLA REFRIGERAZIONE E DELLA CLIMATIZZAZIONE INDUSTRIA & formazione

giungimento degli obiettivi climatici dell’UE per il 2030 e il 2050. Un chiaro segnale in questo senso arriva dall’immissione sul mercato di divieti e misure proibitive sugli incentivi finanziari governativi per i sistemi a combustibili fossili.

IMPORTANZA DELLE NORMATIVE SULLA PROGETTAZIONE ECOCOMPATIBILE

Inoltre, garantire un’efficienza energetica più ambiziosa per le apparecchiature per il riscaldamento degli ambienti è possibile anche nel secondo livello della revisione dei requisiti di progettazione ecocompatibile e di etichettatura energetica nell’ambito del lotto 1 dell’ENER: caloriferi per ambienti. Tuttavia, l’attuale bozza di proposta prevede nell’Allegato II.7 requisiti per l’autocontrollo che potrebbero ostacolare il raggiungimento delle ambizioni di diffusione delle pompe di calore nell’UE. Potrebbero verificarsi diverse conseguenze, come costi aggiuntivi per le pompe di calore che le renderebbero economicamente non competitive, mettendo a rischio l’iniziativa di implementazione.

IL MERCATO UNICO EUROPEO PUÒ SVOLGERE UN RUOLO DI GRANDE SUPPORTO

Il mercato unico europeo rappresenta uno strumento essenziale per evitare discrepanze tra nazioni. I regolamenti e le norme edilizie a livello nazionale, regionale e locale negli Stati membri rappresentano un

ostacolo importante all’installazione delle pompe di calore, a causa dei requisiti che limitano l’applicazione dei refrigeranti altamente infiammabili (A3) e leggermente infiammabili (A2L).

Saranno necessarie misure Comunitarie per armonizzare i regolamenti e i codici edilizi nei vari Stati membri e favorire la necessaria economia di scala per le tecnologie delle pompe di calore che utilizzano refrigeranti a basso GWP.

L’IMPORTANZA DELLA FORMAZIONE E DELLE COMPETENZE IN MATERIA DI POMPE DI CALORE E DI INSTALLAZIONE

Se le pompe di calore devono diventare la norma nei nostri edifici, è importante rafforzare la formazione e le competenze degli installatori per rispettare le scadenze di questa transizione.

Poiché il 2023 è l’Anno Europeo delle competenze, è una grande opportunità per sensibilizzare l’opinione pubblica su tutti i tipi di pompe di calore e sulla relativa formazione in materia di installazione e manutenzione.

L’IMPORTANZA DELLE POMPE DI CALORE PER LE RISTRUTTURAZIONI

Sono in corso dibattiti riguardo al fatto che le pompe di calore possono e debbano essere utilizzate per sostituire le caldaie a combustibile fossile negli edifici esistenti. Gli oppositori sostengono, ad esempio, che gli edifici devono essere prima completamente ristrutturati per garantire che

le pompe di calore funzionino secondo le aspettative. Tuttavia, è ampiamente dimostrato che non è così. La tecnologia delle pompe di calore e le loro prestazioni si sono evolute in modo significativo negli ultimi decenni, anche grazie alla legislazione europea, come la richiesta di requisiti di progettazione ecologica.

PER CONCLUDERE

EPEE sostiene pienamente i principi di revisione degli F-Gas, ma c’è molta strada da fare per garantire che il nuovo regolamento raggiunga un equilibrio tra ambizione e pragmatismo, da un lato, e, dall’altro, che il regolamento diventi un meccanismo proporzionato e attuabile per ridurre i gas serra, sostenendo al contempo la diffusione delle pompe di calore, fondamentale per la decarbonizzazione dell’Europa.

Non esistono soluzioni universali: anche quando esistono alternative già utilizzate, il cambiamento deve essere graduale, tenendo conto dei diversi mercati e usi e della durata di vita dei prodotti.

Anche i prodotti esistenti che si basano su questi gas devono essere sottoposti a manutenzione e assistenza fino a quando non vengono dismessi e riciclati.

Infine, il regolamento deve tenere conto di tutti i 27 Stati membri... i mercati sono diversi, a nord, ovest, est e sud, e oggi il regolamento proposto, nella sua forma attuale, non è adatto allo scopo, non considera le variazioni del mercato e ciò condurrà ad enormi discrepanze in un mercato non unico.

/21 INDUSTRIA & formazione NUMERO 7 / SETTEMBRE 2023
Oltre 270 persone da 38 Nazioni e 4 continenti sono intervenuti al XX Convegno Europeo tenutosi a Milano lo scorso giugno.

Il quadro politico europeo sugli F-Gas e le implicazioni per gli sforzi globali

Responsabile della Campagna per il Clima Environmental Investigation Agency - EIA UK

Con la pubblicazione del Sesto Rapporto di Valutazione sui Cambiamenti Climatici (AR6) di IPCC, gli scienziati di tutto il mondo hanno chiaramente stabilito che sono necessarie riduzioni profonde e sostenute delle emissioni di gas serra in tutti i settori per garantire un clima vivibile per tutti. Mentre l’UE rivede la propria legislazione per affrontare le emissioni di idrofluorocarburi (HFC) e altri gas fluorurati (F-Gas) a effetto serra, il presente documento esplora gli elementi presi in considerazione dall’UE e la loro rilevanza per gli sforzi globali volti a ridurre le emissioni di HFC e di gas a effetto serra che riducono lo strato di ozono nell’ambito del Protocollo di Montreal.

Secondo il Gruppo Intergovernativo sui Cambiamenti Climatici (IPCC), sono necessarie “riduzioni profonde, rapide e sostenute” dei gas fluorurati ad effetto serra, insieme a rapide riduzioni delle emissioni di CO2, se vogliamo avere qualche

possibilità di limitare il riscaldamento a 1,5°C o addirittura a 2°C.

Le emissioni di sostanze che riducono lo strato di ozono (CFC, halon, HCFC) e di idrofluorocarburi (HFC) sono attualmente responsabili di circa l’11% dell’aumento del forcing radiativo globale verificatosi a partire dal 1750, equivalente a un aumento della temperatura superficiale globale di 0,13°C.

Le emissioni globali di HFC, perfluorocarburi (PFC), esafluoruro di zolfo (SF6) e trifluoruro di azoto (NF3) sono cresciute fino a una stima di 1,4 ± 0,41 GtCO2eq nel 2019, in gran parte a causa dell’aumento delle emissioni di HFC. Si tratta di un aumento del 250% dal 1990, che li rende il gruppo di gas serra in più rapida crescita.

Secondo l’ultima valutazione di IPCC, le emissioni di gas fluorurati non sono più trascurabili e rappresentano il 2,3% delle emissioni globali di gas serra.

Emissioni totali di gas serra di origine antropica (GtCO2eq/anno) 19902019.

REVISIONE DEL REGOLAMENTO UE SUGLI F-GAS (REG. EU

517/2014)

A livello globale, sono in corso maggiori sforzi per controllare gli HFC, stimolati dall’emendamento di Kigali del 2016 al Protocollo di Montreal, che impone una riduzione graduale del consumo e della produzione di HFC a livello mondiale.

Le misure di controllo delle emissioni di HFC sono in vigore nell’Unione Europea (UE) dal 2006. Inizialmente incentrato sulla riduzione delle perdite, il regolamento UE sui gas fluorurati è stato rafforzato nel 2014, con l’impegno a ridurre gradualmente gli HFC a partire dal 2015. Dopo sette anni di applicazione, la

22/ LA RIVISTA PER IL TECNICO DELLA REFRIGERAZIONE E DELLA CLIMATIZZAZIONE INDUSTRIA & formazione
Clare Perry
presentato alla Richiedere atti e video completi su galileo-online.it 8-9 GIUGNO 2023 | POLITECNICO DI MILANO 20 th EUROPEAN RACHP CONFERENCE ATF REI
L’autrice dell’articolo al XX Convegno Europeo, ove ha presentato l’importanza di spingere un ambizioso Regolamento Fgas per raggiungere gli obiettivi ambientali prefissati. In Europa la temperatura è aumentata già di 2 °C, più del resto del mondo.
Articolo

legislazione è nuovamente in fase di revisione, al fine di raggiungere l’obiettivo climatico dell’UE di ridurre le emissioni nette di gas serra di almeno il 55% entro il 2030 rispetto al 1990 e di raggiungere la neutralità climatica nel 2050.

Sebbene l’attuale regolamento sui gas fluorurati abbia indubbiamente avuto successo nel ridurre il consumo e le emissioni di HFC (di circa il 47% in termini di CO2eq nel periodo 2015-19), la valutazione della Commissione europea ha evidenziato una serie di aree di miglioramento. In particolare, la valutazione ha rilevato il continuo utilizzo di gas fluorurati ad alto GWP, nonostante la disponibilità di alternative, e la continua esistenza di barriere “ingiustificate” alle alternative rispettose del clima. Sono state inoltre sollevate preoccupazioni per il commercio illegale di HFC e per gli “effetti ambientali indesiderati” dei fluorochimici di quarta generazione, le idrofluoroolefine (HFO).

Nell’aprile 2022, la Commissione ha pubblicato la sua proposta aggiornata, che mira, tra l’altro, a garantire l’allineamento con il Protocollo di Montreal, a ottenere ulteriori riduzioni delle emissioni di gas fluorurati e a facilitare una maggiore attuazione e applicazione.

Il testo finale è in fase di negoziazione da parte dei colegislatori del Parlamento europeo e del Consiglio e si prevede che il regolamento finale possa presentare un miglioramento significativo in termini di ambizione generale e di misure per migliorarne la conformità.

Regolamento UE sugli F-Gas –Provvedimenti per rafforzarne l’ambizione

La Commissione ha proposto una riduzione accelerata degli HFC basata sulla massima sostituzione tecnicamente fattibile degli HFC a “costi proporzionati”, fissati al costo marginale di abbattimento previsto per l’economia nel suo complesso per raggiungere la neutralità del carbonio nel 2050.

Le fasi di riduzione graduale (phasedown) riducono il consumo di HFC in tutta l’UE a circa il 2,4% del valore di riferimento del 2015 entro il 2048, il che dovrebbe evitare l’emissione di 50 milioni di tonnellate di biossido di carbonio equivalente (MtCO2eq) entro il 2030. Questo si aggiunge al risparmio di emissioni di 430 MtCO2eq previsto dall’attuale regolamento. Il Parlamento europeo si è spinto oltre, proponendo l’eliminazione completa degli HFC entro il 2050.

I legislatori stanno inoltre discutendo una serie di ulteriori restrizioni sull’uso degli HFC nelle nuove apparecchiature e nei nuovi prodotti. La valutazione del Regolamento UE sui gas fluorurati ha individuato nella sostituzione dell’HFC-410A (GWP 2088) con l’HFC-32 (GWP 675) nelle nuove unità split di piccole dimensioni, prima del divieto di nuove apparecchiature previsto per il 2025 con una soglia di GWP pari a 750, uno dei principali fattori che hanno determinato la riduzione degli HFC nei condizionatori stazionari. Analogamente, è stata identificata

la sostituzione dell’HFC-410A con il propano (GWP<1) nelle nuove unità mobili ermeticamente sigillate, in linea con il divieto di nuove apparecchiature del 2020 con una soglia di GWP di 150. Questi divieti sono segnali importanti che aiutano a orientare la riduzione graduale e a evitare investimenti in tecnologie presto obsolete.

Tali divieti sono efficaci, facilmente comprensibili per i produttori di apparecchiature e gli utenti finali e semplici da applicare.

REGOLAMENTO UE SUGLI F-GAS – NUOVE MISURE DI CONFORMITÀ

Secondo le stime dell’EIA, nel 2019 il commercio illegale di HFC nell’UE è stato pari al 20-30% del commercio legale.

Questo equivale a emissioni potenziali di 30 MtCO2eq e ad oltre 77 milioni di euro di mancate entrate da IVA e dazi doganali. Fondamentalmente, la difficoltà principale è stata l’assenza di un sistema efficace di licenze per gli HFC nel regolamento sui gas fluorurati del 2014.

Un sistema completo di licenze elettroniche in tempo reale che includa tutti gli HFC, esenti o meno dalla riduzione graduale (phase-down) come ad esempio le materie prime, nonché le procedure doganali speciali come il transito e lo stoccaggio temporaneo, è fondamentale per consentire un’applicazione efficace. Questo aspetto è stato affrontato in modo esaustivo nella proposta della Commissione europea, con altre

/23 INDUSTRIA & formazione NUMERO 7 / SETTEMBRE 2023
Figura 1: dal rapporto del III Gruppo di lavoro dell’IPCC AR6

misure in fase di studio, come le restrizioni su chi può vendere HFC, sanzioni fissate a livelli tali da scoraggiare la recidiva e misure per migliorare la tracciabilità della catena di approvvigionamento.

REGOLAMENTO UE SUI GAS FLUORURATI - SOLUZIONI SOSTENIBILI?

I legislatori stanno rivedendo il regolamento UE sugli F-Gas anche nel contesto della crescente preoccupazione per gli impatti ambientali negativi degli HFC e dei prodotti fluorochimici destinati a sostituirli, gli HFO.

Alcuni HFC e HFO sono definiti come sostanze per- e poli-fluoroalchiliche (PFAS) e/o formano acido trifluoroacetico (TFA), un altro PFAS, quando si decompongono nell’atmosfera.

Gli scienziati che stanno studiando i potenziali impatti di una transizione dall’HFC-134a all’HFC-1234yf prevedono un aumento di 250 volte delle concentrazioni di TFA in superficie in Europa.

Nel febbraio 2023, l’Agenzia europea per le sostanze chimiche (ECHA) ha pubblicato una proposta di Danimarca, Germania, Paesi Bassi, Norvegia e Svezia per limitare i PFAS nell’ambito del REACH, il regolamento dell’UE sulle sostanze chimiche.

La proposta limiterebbe la produzione, l’uso o la vendita di queste “sostanze chimiche per sempre”, tra cui una serie di refrigeranti HFC e HFO

ampiamente utilizzati (ad esempio, HFC-125, HFC-134a, HFO-1234yf, HFO-1234ze) e le numerose miscele di refrigeranti contenenti questi gas.

Vi sono inoltre preoccupazioni per le emissioni di sottoprodotti di HFC-23 (GWP 12.400) attraverso la produzione di HCFC-22, che è una materia prima dell’HFO-1234yf e di altri HFC.

Le emissioni globali di HFC-23 sono fino a otto volte più grandi del previsto, stimate a 17,2 ± 0,8 kt/anno nel 2019.

Sulla base di queste preoccupazioni, gli HFO sono contenuti nell’Allegato II della proposta aggiornata di regolamento UE sui gas fluorurati e sono soggetti al suo campo di applicazione, compreso il requisito generale di prevenire le emissioni e i requisiti relativi al recupero dei gas, ai controlli delle perdite, alla tenuta dei registri e alla corretta etichettatura.

La proposta contiene anche misure volte a garantire che i tecnici che effettuano l’installazione, l’assistenza, la manutenzione e la rendicontazione delle apparecchiature siano formati e certificati nelle tecnologie a refrigerante naturale, che finora hanno rappresentato un ostacolo fondamentale alla loro adozione. Il Parlamento europeo propone misure più concrete per affrontare le preoccupazioni relative agli HFO, estendendo la riduzione graduale alla completa eliminazione degli HFC e applicando il divieto di nuove apparecchiature a tutti i gas fluorurati.

RILEVANZA DEL PHASE-DOWN GLOBALE DEGLI HFC E L’OBIETTIVO DEL 1,5°C

L’IPCC afferma chiaramente che i percorsi per limitare il riscaldamento globale a 1,5°C, senza o con un limitato superamento, richiedono riduzioni delle emissioni globali di gas fluorurati fino al 90% entro il 2050, rispetto al 2019.

Con la piena attuazione, l’attuale programma di riduzione graduale (phase-down) dell’Emendamento di Kigali mette il mondo sulla strada per evitare un riscaldamento globale compreso tra 0,3 e 0,5°C entro il 2100, con una mitigazione aggiuntiva derivante dalla riduzione delle emissioni di sottoprodotti dell’HFC-23. Questo contribuirà in modo sostanziale al raggiungimento dell’obiettivo di 1,5°C, ma l’emergenza climatica giustifica una riduzione globale degli HFC più rapida di quella attualmente prevista.

La proposta di revisione del programma di riduzione graduale del regolamento UE sui gas fluorurati rappresenta una significativa accelerazione dell’emendamento di Kigali, dimostrando la fattibilità tecnica di una transizione più rapida dagli HFC.

Al di fuori dell’UE, vi sono indicazioni che il programma di Kigali può essere accelerato. Delle 14 Parti del Protocollo di Montreal non appartenenti all’A5 che hanno dati di riferimento sugli HFC pubblicati sul sito web del Segretariato dell’Ozono (compresa l’UE), 12 riportano livelli di consumo di HFC nel 2021 che sono già inferiori al livello richiesto per soddisfare la fase di riduzione graduale del 40% nel 2024.

Questo indica una mancanza di ambizione nel programma originale, che può essere facilmente corretta con una proposta di adeguamento. In generale, le Parti del Protocollo di Montreal non hanno ancora stabilito le soglie di riferimento per le Parti A5 e presto discuteranno una proposta di aggiustamento presentata da Cuba che mira a fornire una maggiore flessibilità nel calcolo delle soglie di riferimento, al fine di affrontare le preoccupazioni relative agli impatti di Covid durante gli anni

24/ LA RIVISTA PER IL TECNICO DELLA REFRIGERAZIONE E DELLA CLIMATIZZAZIONE INDUSTRIA & formazione

di definizione delle soglie di riferimento (2020-22).

Ciononostante, il consistente buffer fornito nella linea di base originaria (che include il 65% della linea di base del consumo di HCFC in base alla CO2eq), dovrebbe consentire di prendere in considerazione l’accelerazione del programma di phasedown.

EMISSIONI DI SOSTANZE CHE RIDUCONO LO STRATO DI OZONO (ODS)

Sebbene l’attenzione mondiale si sia concentrata sugli HFC e sull’emendamento di Kigali, è sempre più evidente che le emissioni di ODS e di altre sostanze chimiche di sintesi nell’atmosfera sono significative e a livelli inaspettati e poco conosciuti. Queste emissioni hanno implicazioni sostanziali per il clima e la protezione dell’ozono ai sensi del Protocollo di Montreal.

Ad esempio, un recente studio di Western et al. (2023) mostra un aumento delle abbondanze atmosferiche e delle emissioni di cinque CFC tra il 2010 e il 2020, con emissioni al 2020 equivalenti a 47 ± 5 MtCO2eq. Gli autori rilevano che le emissioni di CFC-113a, CFC-114a e CFC-115 sono probabilmente collegate alla produzione di HFC/HFO.

Il Scientific Assessment of Ozone Depletion del 2022 del gruppo di valutazione scientifica del Protocollo di Montreal stima che le emissioni derivanti dall’uso di materie prime ODS nel 2019 potrebbero essere pari a 145,7 MtCO2eq, il che indica che è necessaria una nuova valutazione dell’esenzione delle materie prime dai controlli richiesti dal Protocollo di Montreal. In risposta alle preoccupazioni legate alle emissioni impreviste e inspiegabili di ODS, le Parti di Montreal hanno adottato nel 2022 la Decisione XXXIV/5, che chiede al Gruppo di Valutazione Economica e Tecnologica di preparare un rapporto sulle vie chimiche in cui è probabile che si verifichino emissioni consistenti di sostanze controllate, sulle migliori pratiche disponibili per controllare tali emissioni e sulle lacune nella comprensione delle fonti di emissione.

Il rapporto sarà discusso in occasione della 45a riunione del Gruppo di lavoro aperto, nel luglio 2023. Nel frattempo, l’UE sta valutando gli emendamenti al Regolamento UE sulle ODS, anch’esso in fase di revisione.

La produzione di ODS controllate nell’UE è superiore a quella degli ultimi dieci anni, essendo aumentata del 27% dal 2020-21 a 209.695 tonnellate metriche, il 90% delle quali destinate all’uso come materia prima. Nonostante la disponibilità di alternative per il 38% di tutte le ODS utilizzate come materie prime nell’UE, il regolamento proposto non stabilisce alcun controllo sull’uso di ODS come materia prima. Tuttavia, il Parlamento europeo ha proposto che la Commissione valuti periodicamente la fattibilità di alternative alle ODS come materia prima e, ove esistano alternative, pianifichi l’eliminazione graduale dell’uso di tali ODS.

CONCLUSIONI

Il phase-out (eliminazione graduale) dei CFC è completa, quella degli

HCFC è ben avviata e quella degli HFC è iniziata, tuttavia, l’eredità tossica dell’industria fluorochimica continua a crescere.

Le continue emissioni di ODS, HFC e altri gas fluorurati da filiere di apparecchiature e prodotti, la produzione e l’uso illegali, nonché le emissioni di sottoprodotti e materie prime derivanti dalla produzione di HFC e HFO devono essere affrontate se vogliamo evitare pericolosi cambiamenti climatici.

Un phase-down accelerato degli HFC è una parte fondamentale del percorso verso l’azzeramento netto, ma è necessario tenere maggiormente conto della necessità di adottare alternative che evitino di creare altri problemi ambientali.

Una forte legislazione in Europa può sostenere l’innovazione e la commercializzazione di tecnologie veramente rispettose del clima e dell’ambiente, contribuendo ad aiutare il mondo a mettersi sulla strada del raffreddamento sostenibile e lasciandosi alle spalle finalmente l’era delle sostanze fluorochimiche.

Corso “F-Gas Training & Certification”, svolto da CSG e la National Ozone Unit locale a Tirana, in Albania, dove è stata pure inaugurata la nuova sede corsi CSG, la prima fuori dall’Italia. Sono ormai decenni che il Centro Studi Galileo collabora con le Nazioni Unite per organizzare corsi di formazione in ogni angolo del globo, contribuendo a portare ovunque nel mondo la propria mission di diffusione della conoscenza.

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Il Regolamento sui gas fluorurati alla luce della legge Europea sul clima: la prospettiva dell’industria del freddo

La revisione del Regolamento F-gas (Regolamento (UE) n. 517/2014) introdotta il 5 aprile 2022 dalla Commissione Europea è ora nella fase finale del suo iter legislativo. Sebbene esista un consenso generale sul fatto che il regolamento attualmente in vigore abbia funzionato relativamente bene, il nuovo regolamento dovrà fissare un livello di ambizione superiore per adattarsi ai nuovi obiettivi climatici dell’UE e alle possibilità di ulteriori riduzioni delle emissioni offerte dalle moderne tecnologie che possono accompagnare l’Europa verso la neutralità climatica entro il 2050.

I gas fluorurati sono potenti gas a effetto serra (GHG), con un potenziale di riscaldamento globale (GWP) molto elevato, in alcuni casi fino a 25.000 volte superiore a quello della CO2, e sono attualmente utilizzati in grandi quantità in un’ampia gamma di apparecchi – come frigoriferi, condizionatori, pompe di calore, schiume ed estintori – la maggior parte dei quali sono responsabili di continue emissioni durante tutta la loro vita.

Le emissioni di gas fluorurati costituiscono attualmente il 2,4% delle emissioni totali di gas serra dell’UE e le previsioni indicano che gli obiettivi climatici fissati per il 2030 e il 2050 potrebbero non essere raggiunti se il potenziale delle nuove tecnologie a basse emissioni non venisse sfruttato appieno.

Inoltre, alcuni paesi in via di sviluppo e densamente popolati avranno presto accesso all’aria condizionata e alla catena del freddo alimentare, aumentando esponenzialmente il numero di unità di raffreddamento installate.

È quindi di fondamentale importanza implementare rapidamente tecnologie sostenibili, efficienti e che utilizzino refrigeranti a basso impatto climatico.

Invertire la tendenza all’aumento delle emissioni dei gas fluorurati e abbandonare le sostanze fluorurate in alcuni settori pronti per la transizione verde è non solo possibile ma anche vantaggioso per l’intera filiera e per gli utenti finali.

Ciò detto, sorprendentemente nella proposta di revisione del Regolamento F-Gas della Commissione Europea ritroviamo gli stessi limiti di GWP in refrigerazione del regolamento precedente del 2014, con un anacronistico valore di GWP 2500 ancora previsto per le nuove apparecchiature fisse di refrigerazione e per la manutenzione di quelle esistenti, proposta alla quale le associazioni di categoria nazionali ed europee hanno reagito chiedendo un più alto livello di ambizione in questo settore in considerazione dell’uso ormai preponderante di refrigeranti naturali.

Le 15 associazioni europee di settore più importanti e influenti negli ultimi mesi hanno pubblicato diversi documenti congiunti in cui chiedono di innalzare l’ambizione del

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regola-
Articolo presentato alla Richiedere atti e video completi su galileo-online.it 8-9 GIUGNO 2023 | POLITECNICO DI MILANO 20 th 0EUROPEAN RACHP CONFERENCE ATF REI
Francesco Mastrapasqua Presidente ASSOCOLD Veterano degli appuntamenti di CSG e ATF, in presenza, tramite convegni o interviste, oppure nei webinar con affluenza di migliaia di partecipanti. Nella foto l’autore parla al XX Convegno Europeo svolto lo scorso giugno presso il Politecnico di Milano. Appuntamento storico con i maggiori esperti mondiali del settore.

mento F-Gas per quanto riguarda il settore della refrigerazione stazionaria, introducendo in particolare un limite massimo di GWP 150 per apparecchiature fisse di refrigerazione dal 2028, alla luce della trasformazione tecnologica del settore e dei progressi fatti in particolare negli ultimi 10 anni da quando fu adottata l’attuale F-Gas.

Per le applicazioni di refrigerazione stazionaria sono ormai da diversi anni ampiamente disponibili apparecchiature e sistemi con refrigeranti naturali che corrispondono all’attuale stato dell’arte della tecnologia, apparecchi e sistemi ampiamente utilizzati sul mercato che utilizzano principalmente il refrigerante CO2/ R744 ed il propano/R290.

Anche se si prevede che il taglio delle quote previsto nella proposta di legge scoraggerà l’utilizzo di refrigeranti ad alto GWP, questo è ben lungi dall’essere sufficiente per garantire un’attuazione efficace e sostenibile del regolamento. Infatti, con il nuovo Regolamento F-Gas le quantità di HFC disponibili e il loro GWP andranno necessariamente a ridursi drasticamente, e questo oggettivamente espone al rischio di acquistare apparecchiature che contengono o che funzionano con HFC a GWP elevato che potrebbero rapidamente diventare impossibili da manutenere con costi ragionevoli dopo solo pochi anni a causa dell’indisponibilità del refrigerante necessario.

È quindi di fondamentale importanza che i nuovi divieti di vendita (Allegato IV della proposta) corrispondano perfettamente alla ridotta quantità di quote disponibili (Allegato VII) e viceversa, per garantire che le apparecchiature e i sistemi di refrigerazione possano essere utilizzati per molti anni in sicurezza con refrigeranti disponibili a costi ragionevoli.

ASSOCOLD nel proprio settore vede molto spazio per una maggiore ambizione della nuova legge, per far sì che i mercati della refrigerazione commerciale, professionale e industriale non rimangano per altri decenni dipendenti da refrigeranti dannosi per il clima e per mantenere la leadership globale nel campo

delle tecnologie sostenibili passando direttamente ad alternative non climalteranti.

Da diversi anni, infatti, gli apparecchi e i sistemi di refrigerazione fissi fanno ormai ampio uso di refrigeranti naturali, pilastro fondamentale della nostra strategia di sviluppo.

L’industria della refrigerazione è riuscita a sviluppare ed industrializzare su ampia scala sistemi di refrigerazione ad anidride carbonica (CO2) assicurando un Total Cost of Ownership ottimizzato e garantendo universalmente un altissimo livello di efficienza anche nelle regioni climatiche più calde d’Europa. Inoltre, apparecchiature autonome come armadi plug-in e semi-plugin, monoblocchi e molti altri tipi di apparecchi di refrigerazione sono stati convertiti al propano (R290), senza compromettere la sicurezza e aumentandone al contempo l’efficienza energetica. Non si tratta di nuove tecnologie ma di prodotti e sistemi industriali prodotti su vasta scala: in Europa sono oltre 60.000 i supermercati che operano con il refrigerante R744/ CO2, con un tasso di crescita annuo del 40%, e più di 3 milioni gli apparecchi frigoriferi autonomi a propano (fonte: Atmosphere, 2022).

Lo standard IEC 60335-2-89 recentemente aggiornato aumenta la carica ammissibile di idrocarburi come R290 nelle apparecchiature commerciali autonome da 150 a 500 g. Un limite di carica più elevato per i refrigeranti infiammabili nelle apparecchiature commerciali autonome è stato atteso a lungo perché può efficacemente contribuire ad aumentare l’adozione dei mobili a propano nei supermercati; questo è particolarmente utile per la realizzazione di mobile frigoriferi ed apparecchi più grandi che attualmente utilizzano più circuiti per compensare il limite di carica di 150 g.

Va sottolineato che la sostenibilità nel nostro settore ha a che fare con diversi fattori, che vanno dalla gestione dei materiali al consumo energetico dei prodotti, passando per le emissioni generate durante la vita del prodotto, fino al trattamento di fine vita, che deve sempre di più preservare componenti e materiali

inalterati da restituire integri per una seconda vita.

Uno dei parametri che viene suggerito per misurare il contributo di un sistema al riscaldamento globale è il TEWI, Total Equivalent Warming Impact.

Il TEWI è definito come la somma delle emissioni dirette (refrigerante) e delle emissioni indirette (uso di energia) di gas serra, originate da un sistema durante la sua vita ed il suo smaltimento.

Se da un lato il consumo energetico di qualsiasi sistema di refrigerazione che utilizzi HFC, HFO o refrigeranti naturali nella vita reale dipende da diversi fattori (progettazione del sistema, scelta delle apparecchiature, profilo climatico della zona, isolamento dell’edificio, sistema di illuminazione, sistema HVAC, qualità della manutenzione, ecc.), certamente l’uso di refrigeranti naturali come CO2 (GWP1) e propano R290 (GWP3) praticamente azzera la componente diretta del potenziale di riscaldamento globale.

Inoltre, i moderni sistemi di refrigerazione che sono sviluppati nativamente per funzionare con R290 nei plug-in e a CO2 nelle installazioni centralizzate, impiegando la corretta soluzione impiantistica adattata alle specifiche esigenze di ogni singolo impianto, hanno raggiunto e in diversi casi superato le efficienze dei sistemi tradizionali contribuendo a ridurre anche il termine indiretto del TEWI La conclusione è che l’uso efficiente dei refrigeranti naturali garantisce un notevole risparmio di emissioni e riduce drasticamente l’impatto sul riscaldamento globale dell’impianto. Un ulteriore sviluppo legislativo che riguarda i gas fluorurati è il tema dei PFAS, una questione che oggi non viene più sottovalutata dati gli effetti dannosi per l’ambiente e per la salute umana derivanti dall’esposizione prolungata a queste sostanze.

Cinque paesi europei - Germania, Paesi Bassi, Norvegia, Svezia e Danimarca - hanno presentato all’Agenzia europea per le sostanze chimiche (ECHA) una proposta congiunta per limitare le sostanze alchiliche per- e polifluorurate (PFAS) ai sensi del regolamento REACH che

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ha importanti implicazioni per l’industria europea della refrigerazione e climatizzazione.

I PFAS, che rappresentano un gruppo di oltre 4.700 sostanze cosiddette “forever chemicals”, sono utilizzati per produrre molti prodotti di consumo, ma l’esposizione ai PFAS è stata collegata direttamente a diversi problemi per la salute, quali danni al fegato, malattie della tiroide, obesità, problemi di fertilità e cancro.

Si prevede che la proposta avrà un impatto considerevole sull’uso di HFC e HFO nell’intero mercato europeo poiché, secondo la definizione dell’Organizzazione per la cooperazione e lo sviluppo economico (OCSE), i PFAS coprono una serie di gas fluorurati, tra cui alcuni HFC e HFO utilizzati nelle applicazioni HVAC&R. Inoltre, l’acido trifluoroacetico (TFA), che è un PFAS ai sensi della definizione OCSE, è un prodotto di degradazione atmosferica di HFO-1234yf e HFC-134a.

Tra gli HFC che questi paesi hanno identificato come PFAS ci sono R134a, R125, R143a e naturalmente tutte le miscele in cui questi refrigeranti sono presenti. Alcuni degli HFO includono R1234yf, R1234ze(E) e R1233zd(E). Va segnalato che l’R32, ampiamente utilizzato già oggi in soluzioni HVAC , non contiene PFAS.

La Commissione Europea definisce le restrizioni ai sensi del REACH come misure legislative per proteggere la salute umana e l’ambiente dai rischi inaccettabili posti da que-

ste sostanze chimiche.

La proposta di restrizione è attualmente nella fase dell’”adozione dei pareri finali” da parte del Comitato per la valutazione dei rischi (RAC) e del Comitato per l’analisi socioeconomica (SEAC) dell’ECHA, prima di essere adottata dalla Commissione europea.

ASSOCOLD e le altre associazioni di settore nazionali ed europee chiedono che le nuove misure siano efficaci nel ridurre le emissioni serra e nel proteggere la salute umana e l’ambiente, ma anche in grado di allineare l’industria su soluzioni sostenibili a lungo termine e definitive, e non un nuovo passaggio intermedio destinato a cambiare ancora a breve, dato l’enorme costo per tutta la filiera derivante dalla sostituzione di attrezzature e prodotti. Questo consentirebbe a tutta la filiera di concentrare le energie di sviluppo ed innovazione su altri aspetti impattanti la sostenibilità, come l’economia circolare o la digitalizzazione, per conseguire ulteriori benefici effetti sui consumi energetici e sull’impatto carbonico. Ma una cosa che deve essere considerata seriamente è la tempistica, che è estremamente importante, perché da un lato dobbiamo smettere di usare i gas fluorurati il prima possibile nelle nuove apparecchiature ove possibile e vantaggioso, ma dall’altro abbiamo bisogno di tecnici specializzati qualificati per implementare queste nuove tecnologie, e quindi la formazione diventa un aspetto chiave da sviluppare.

Dato per acquisito l’utilizzo di refrigeranti naturali nel settore della refrigerazione, già appaiono oggi all’orizzonte nuove misure normative e standard di qualità del prodotto che ridurranno ulteriormente gli impatti ambientali e climatici del settore della refrigerazione nei prossimi anni.

ASSOCOLD sostiene la nuova visione della sostenibilità nel nostro settore, con un maggiore utilizzo di materiali riciclabili e riciclati, un maggiore controllo e utilizzo più razionale delle risorse, una particolare attenzione agli imballaggi e al consumo di acqua, massima efficienza ed energia prodotta da fonti rinnovabili.

La refrigerazione sostenibile del futuro deve impegnarsi seriamente sulla riduzione dell’impronta di carbonio e ambientale complessiva attraverso il loro ciclo di vita (LCA), non solo con l’uso dei refrigeranti naturali e sempre maggiore efficienza, ma anche prodotti progettati per durare più a lungo, adatti ad un modello di economia climaticamente neutra e circolare, puntando sul riciclo e sul recupero dei materiali a fine vita.

Sempre più questi aspetti saranno fondamentali per il nostro modo di fare impresa e per quanto riguarda l’Ecodesign for Sustainable Products, ovvero il nuovo Regolamento che stabilirà nuovi requisiti per migliorare la circolarità, le prestazioni energetiche e tutti gli altri asset di sostenibilità ambientale dei nostri prodotti.

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Creare nuovi Tecnici in grado di trasmettere ad altri quanto appreso e contribuire a diffondere la cultura del Freddo anche nei Paesi nei quali il settore non si è ancora sviluppato come dovrebbe: è questo lo scopo dei corsi ToT, Training of Trainers, come quello organizzato a Djerba (Tunisia) dal Centro Studi Galileo, in collaborazione con le Nazioni Unite (UNIDO).

LEZIONE

Tipi di giunti longitudinali per le canalizzazioni per la distribuzione dell’aria

INTRODUZIONE

Continuiamo con questo numero il ciclo di lezioni di base semplificate per gli associati sul condizionamento dell’aria, così come da 25 anni sulla nostra stessa rivista il prof. Ing. Pierfrancesco Fantoni tiene le lezioni di base sulle tecniche frigorifere. Il prof. Ing. Fantoni è inoltre coordinatore didattico e docente del Centro Studi Galileo presso le sedi dei corsi CSG in cui periodicamente vengono svolte decine di incontri su condizionamento, refrigerazione e energie alternative. In particolare sia nelle lezioni in aula sia nelle lezioni sulla rivista vengono spiegati in modo semplice e completo gli aspetti teorico-pratici degli impianti e dei loro componenti.

Proseguiamo con l’illustrazione delle varie tecniche che si possono impiegare per la realizzazione delle giunzioni longitudinali nelle canalizzazioni per la distribuzione dell’aria. Risulta appena il caso di ricordare che l’esecuzione delle giunzioni longitudinali è uno dei fattori di primaria importanza di cui tener conto nella fase di costruzione delle condotte. Come già visto, nel caso di tubazioni a sezione circolare è possibile realizzare i giunti mediante aggraffatura. Un’ulteriore possibilità è offerta dalla tecnica di saldatura. In caso di sezione rettangolare della condotta la scelta del tipo di giunzione si fonda sull’analisi di una serie di parametri che risultano essere determinanti per la qualità complessiva del manufatto finale, in particolar modo per quanto riguarda le sue caratteristiche di tenuta.

GIUNZIONI LONGITUDINALI SALDATE PER CANALI A SEZIONE CIRCOLARI

con tale tecnica: come si può notare le saldature d’angolo assumono l’aspetto di un triangolo e, a seconda della tecnica del saldatore e dei diversi parametri, possono avere una superficie concava, piatta o convessa.

Data la sua tecnica esecutiva essa risulta essere molto conveniente dal punto di vista operativo e dell’impegno di tempo. Essendo uno dei tipi di saldatura più semplici da realizzare essa costituisce uno dei sistemi più utilizzati nell’industria della fabbricazione e dell’assemblaggio.

Una seconda tipologia di saldatura è la saldatura a punti, dove le parti da saldare sono poggiate l’una sull’altra, con le superfici a contatto in un punto lungo una linea.

La corrente di saldatura è fornita da opportuni elettrodi. Al raggiungimento della temperatura di saldatura, i pezzi vengono saldati nei punti di contatto tra gli elettrodi grazie alla forza di saldatura.

È DISPONIBILE LA RACCOLTA COMPLETA DEGLI ARTICOLI DEL PROF. FANTONi Per informazioni: 0142.452403

corsi@centrogalileo.it

È vietata la riproduzione dei disegni su qualsiasi tipo di supporto.

Per i canali a sezione circolare, una seconda tecnica di giunzione, oltre a quella già vista precedentemente, prevede il ricorso ad una saldatura dei due lembi della tubazione. Tale saldatura può essere a proiezione, d’angolo, testa a testa o per punti, a seconda dei requisiti che si pretendono dal prodotto finito.

Ad esempio, una saldatura a cordone d’angolo richiede una preparazione non eccessivamente precisa del bordo e ha una sezione trasversale quasi triangolare.

Nella figura 1 si possono vedere alcune tipologie di saldature realizzate

Nel processo di saldatura ad elementi termici per contatto, “testa a testa” è il procedimento di giunzione di due elementi (tubi e/o raccordi) di uguale diametro e spessore in cui le superfici da saldare sono riscaldate fino a fusione per contatto con un elemento termico e successivamente, dopo l’allontanamento di questo, sono unite a pressione per ottenere la saldatura.

TIPI DI GIUNZIONI PER CANALI A SEZIONE RETTANGOLARE

Ai fini della bontà del risultato finale, non risulta essere indifferente scegliere un metodo di giunzione longitudinale piuttosto che uno diverso. L’individuazione della migliore so-

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Pierfrancesco FANTONI

luzione dipende da molteplici fattori come, ad esempio, le caratteristiche della lamiera che viene impiegata per la costruzione del canale, la classe di tenuta complessiva che si desidera ottenere dal manufatto nonché dalle abilità manuali di chi realizza la giunzione e da eventuali criteri di standardizzazione che vengono definiti da chi procede all’assemblaggio del canale.

Non da ultimo, la scelta del tipo di giunzione che si intende realizzare deve tenere conto del fatto che tra i vari componenti del manufatto vi deve essere una certa omogeneità costruttiva, soprattutto per quanto riguarda i tratti rettilinei ed i vari tipi di raccordi.

Per quanto riguarda la classe di tenuta complessiva della canalizzazione, bisogna ribadire che la scelta del tipo di giunzione longitudinale è strategico in quanto sia il tipo di aggraffatura tra i lembi della lamiera sia il tipo di profilatura vanno ad incidere

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significativamente sul risultato finale. Quando si va a scegliere il tipo di aggraffatura consequenzialmente si stabilisce anche il numero di giunzioni longitudinali che si intende realizzare per l’assemblaggio degli elementi rettilinei del manufatto. Poiché nell’esecuzione dei tratti di raccordo generalmente si procede alla realizzazione di quattro aggraffature in corrispondenza degli angoli, pare abbastanza logico pensare che ai fini del contenimento delle perdite o delle infiltrazioni di aria nel canale riveste molta importanza la scelta del numero di giunzioni longitudinali dei tratti rettilinei.

Qualora, per varie motivazioni (di ordine pratico, economico, di convenienza, ecc.) si decida di scegliere un tipo di aggraffatura non in grado di offrire sufficienti garanzie per quanto riguarda la tenuta complessiva dei giunti longitudinali, si può comunque sempre pensare di migliorare la prestazione complessiva

L’evoluzione delle tecnologie chimiche per il trattamento acque dei circuiti di ra reddamento con torri evaporative o condensatori evaporativi

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in tal senso ricorrendo all’impiego di particolari sigillanti la cui applicazione, pare scontato, porta ad un incremento del costo capitale dell’opera. La valutazione della qualità costruttiva di una canalizzazione, quindi, non può non tenere conto, per quanto appena detto, dei metri lineari di aggraffatura realizzati per ogni metro quadrato di superficie della condotta.

Di pari passo potrà essere soppesata anche la sua convenienza economica, sia per quanto riguarda i costi iniziali (che ovviamente non dipendono unicamente da tale parametro) sia per quanto riguarda i costi di gestione.

GIUNZIONE LONGITUDINALE A SCATTO

L’evoluzione delle tecnologie

Come si può vedere in figura 2, nella giunzione longitudinale a scatto i due lembi della lamiera vengono opportunamente conformati in modo tale che il loro reciproco assemblaggio possa avvenire semplicemente mediante pressione, con le rispettive superfici parallele tra loro. Il suo grande vantaggio è che non è richiesta alcuna ulteriore operazione di “martellamento”, con un risultato diretto di minori costi di manodopera nell’assemblaggio.

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Questo tipo di giunto comporta anche minore rumorosità durante il montaggio, poiché non sono necessari utensili meccanici o pneumatici per martellare.

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Data la sua relativa semplicità esecutiva, sia nella realizzazione dei tratti rettilinei sia dei raccordi, questo risulta essere uno dei sistemi di ag-

30/ LA RIVISTA PER IL TECNICO DELLA REFRIGERAZIONE E DELLA CLIMATIZZAZIONE INDUSTRIA & formazione
Figura 1: Esempi di vari tipi di giunti a cordone d’angolo Biochemical S.p.A. - Via dei Carpentieri, 8 - Zona Industriale “Il

graffatura più utilizzato nella costruzione dei canali.

In sostanza, normalmente si procede al conferimento della forma alle lamiere nelle lavorazioni che vengono eseguite nella sede del produttore: esse vengono, in seguito, trasportate sul luogo di montaggio dove vengono assemblate senza necessità dell’utilizzo di particolari

attrezzature dedicate.

Per l’ottenimento di un prodotto finito di caratteristiche accettabili e dalle proprietà perduranti nel tempo, data la particolarità del sistema di giunzione è preferibile non impiegare tale tecnica nel caso di condotte in alluminio o, comunque, di materiali che risultano non possedere una intrinseca rigidezza strutturale.

Sempre la particolare conformazione realizzativa di una delle due componenti della giunzione suggerisce di non impiegare tale tipologia di giunto per lamiere di spessore troppo grande.

Infine, questa tipologia permette di coibentare la canalizzazione sia con rivestimento interno che con rivestimento esterno.

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Figura 2: Componenti di un giunto a scatto e configurazione finale assemblata Lezione in pieno svolgimento a Tirana, Albania nell’ambito del corso “F-Gas Training & Certification”. Il docente, Gianfranco Cattabriga, illustra i contenuti ai Tecnici del Freddo, spiegando le operazioni di vuoto e carica.

Efficientamento energetico degli impianti di refrigerazione funzionanti con R-471A a mezzo di economizzatore

Le recenti evoluzioni delle normative in tema di impatto ambientale degli impianti di refrigerazione e la recente revisione del regolamento europeo F-Gas hanno spinto il mercato ad orientarsi verso soluzioni impiantistiche per la refrigerazione commerciale con refrigerante naturale quale anidride carbonica per evitare di incorrere in future riduzioni di valori di GWP ammissibili. Tuttavia, la complessità dei sistemi transcritici a CO2 e la forte penalizzazione delle prestazioni soprattutto a temperature ambiente medio/ alte ha spinto l’industria a proporre nuovi refrigeranti e miscele di refrigeranti HFO o LGWP a limitato effetto serra e garantendo al contempo elevati valori di efficienza energetica.

Pertanto, abbiamo sviluppato uno studio termodinamico delle performances di una centrale multi-compressore A/A con fluido di lavoro R471A, una miscela di R-1234ze(E) / R-227ea / R-1336mzz(E), non infiammabile (A1) e con GWP inferiore a 150 kgCO2

Per il dimensionamento dell’im-

pianto si sono assunte le seguenti specifiche termotecniche: potenza di refrigerazione all’evaporatore = 100 kW, temperatura di evaporazione = -10°C, surriscaldamento utile = 5°C, surriscaldamento passivo = 5°C; temperatura dell’aria ambiente = 35°C.

Lo studio termodinamico è stato sviluppando realizzando un software di calcolo che utilizzando RefProp 10.0 del NIST calcola le performances dell’impianto di refrigerazione.

Al fine di elaborare uno studio approfondito dei punti di funzionamento del ciclo i rendimenti volumetrici ed isoentropici caratteristici dei compressori sono stati calcolati estrapolando i valori dai database forniti da un’azienda produttrice di compressori leader nel settore. Tali valori sono stati calcolati utilizzando i software messi a disposizione dai produttori di compressori.

Nella prima parte dello studio si sono analizzate le performance dell’impianto di refrigerazione nella configurazione base e nella configurazione con sottoraffreddamento meccanico.

Sono state utilizzate le specifiche da progetto di seguito riportate: ΔT medio evaporatore=7K, ΔT medio condensatore=10K, Sottoraffreddamento=3°C, Δp tubazione mandata=1°C, Δp tubazione aspirazione=1°C, Δp tubazione liquido=1°C, Δp evaporatore=1°C, Δp condensatore=1°C.

Le condizioni di progetto imposte richiedono la presenza di quattro compressori semi-ermetici caratterizzati da uno spostamento volumetrico pari a 151 m3/h cadauno, con le performance di seguito riportate: COP=2,26, potenza di refrigerazione utile=109 kW, potenza scambiata al condensatore= 160,8 kW, potenza assorbita dai compressori=48,5 kW.

32/ LA RIVISTA PER IL TECNICO DELLA REFRIGERAZIONE E DELLA CLIMATIZZAZIONE INDUSTRIA & formazione
Articolo presentato alla Richiedere atti e video completi su galileo-online.it 8-9 GIUGNO 2023 | POLITECNICO DI MILANO 20 th EUROPEAN RACHP CONFERENCE ATF REI
Carmine Marotta CEO GeneralGas Carmine Marotta espone al XX Convegno Europeo. Durante tale evento sono stati moltissimi gli interventi sui vantaggi ambientali, economici e energetici dei diversi refrigeranti naturali o sintetici in relazione alle diverse applicazioni e con i giusti accorgimenti.

Le stesse condizioni di progetto sono state utilizzate per dimensionare un sistema di refrigerazione con sottoraffreddamento meccanico, utilizzando quindi un ciclo secondario per ottenere il sottoraffreddamento da progetto del ciclo primario, secondo lo schema riportato in Figura 1.

A parità di potenza di refrigerazione il ciclo primario richiede la presenza di tre compressori semi-ermetici per il ciclo primario ed un compressore semi-ermetico per il ciclo secondario, quest’ultimo caratterizzato da uno spostamento volumetrico pari al 11% dello spostamento volumetrico dei compressori del circuito primario. Si sono ottenuti i seguenti risultati: COP=2,51 vs 2,26, potenza di refrigerazione utile=110 kW, potenza scambiata ai condensatori=156,2 kW, potenza assorbita dai compressori (primario + secondario) =43,9 kW. Le prestazioni delle due configurazioni sono state confrontate e si è andato a studiare l’effetto della variazione della temperatura ambiente, come riportato in Figura 2. Come riportato in figura si può notare che all’aumentare della temperatura ambiente, si verificano incrementi percentuali maggiori del COP e della potenza frigorifera adottando il sottoraffreddamento meccanico rispetto allo schema base. Anche il rapporto tra lo spostamento volumetrico del circuito

secondario e quello del circuito primario aumenta con l’aumentare della temperatura, mantenendo comunque valori inferiori al 12%.

Nella seconda parte dello studio si sono analizzate le prestazioni a parità di potenza di refrigerazione della centrale di due soluzioni impiantistiche con anidride carbonica in regime transcritico con Flash Gas By-Pass e Flash Gas By-Pass con compressore parallelo, riportati in Figura 3.

Si sono assunte le seguenti specifiche progettuali, con condizioni di esercizio standard: potenza di refrigerazione centrale primaria=100 kW, temperatura ambiente=+35°C, temperatura di evaporazione=-

10°C, ΔT medio evaporatori =7K, temperatura di uscita Gas Cooler = temperatura ambiente +2°C, surriscaldamento utile=+5°C, surriscaldamento passivo=+5°C, Δp tubazioni mandata=1°C, Δp tubazioni aspirazione=1°C, Δp tubazioni liquido=1°C, Δp evaporatori=1°C, Δp condensatori=1°C.

Al fine di ottenere un’analisi comparativa completa tra la soluzione con R-471A (base e con sottoraffreddamento meccanico) e la soluzione CO2 transcritica è stata effettuata un’analisi stagionale delle prestazioni. In Figura 4 si riportano i consumi di energia elettrica mensili per le soluzioni impiantistiche analizzate in questo studio. Dal grafico riportato

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Figura 2: Effetto della temperatura ambiente sulle performance dell’impianto di refrigerazione base e con sottoraffreddamento meccanico. Figura 1: Ciclo di refrigerazione con sottoraffreddamento meccanico

in figura si evidenzia l’elevato assorbimento elettrico degli impianti CO2 FGB e CO2 FGB CP a causa dell’aumento delle temperature esterne, con aumenti maggiori rispetto a quanto si verifica per impianti funzionati con R-471A.

Inoltre, la soluzione impiantistica con compressore parallelo comporta benefici in termini di consumi energetici soltanto nei mesi estivi.

Da notare invece che l’utilizzo del sottoraffreddamento meccanico negli impianti funzionanti con R-471A comporta benefici non trascurabili anche nei mesi invernali.

In Figura 5 si riporta un confronto tra le soluzioni impiantistiche oggetto di questo studio in termini di consumi di energia elettrica totali assoluti e percentuali, assumendo come termine di confronto lo schema CO2 FGB.

Dal grafico emerge che già nella sua configurazione base l’impianto di refrigerazione a R-471A mostra un’ottima performance rispetto agli impianti transcritici con un consumo di energia elettrica inferiore del 13% rispetto all’impianto CO2 FGB. L’aggiunta del sottoraffreddamento meccanico porta ulteriori benefici in termini di efficientamento energetico riducendo i consumi di energia elettrica del 24% rispetto alla soluzione CO2 FGB. Considerando un orizzonte temporale di 15 anni si ottiene un risparmio non trascurabile dei costi per la spesa di energia elettrica pari a 140’000 €.

Le soluzioni impiantistiche con R471A e transcritiche CO2 sono state confrontate anche dal punto di vista dell’impatto ambientale, andando a valutare le emissioni totali (dirette + indirette) di anidride carbonica in un arco di temporale di 15 anni, così come riportato in Figura 6.

Le emissioni indirette fanno riferimento all’attuale valore del fattore di emissione in Italia secondo il sito “Our World in Data” e pari a 0,375 kgCO2/kWh.

Dal grafico si evidenzia il peso preponderante delle emissioni indirette pari al 99% delle emissioni totali di CO2 in ambiente, mentre le emissioni dirette hanno un’incidenza massima pari al 1,2% delle emissioni totali. L’impianto di refrigerazione con

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A B
Figura 3: (Fig. A) Ciclo transcritico con flash gas by-pass FGB; (Fig. B) ciclo transcritico con flash gas by-pass e compressore parallelo FGB-CP. Figura 4: Andamento dei consumi di energia elettrica mensili per gli impianti: R471A base, R-471A con sottoraffreddamento meccanico, CO2 FGB, CO2 FGB-CP.

R-471A mostra significati benefici in termini di emissioni totali con una riduzione del 12% nella configurazione base rispetto all’impianto CO2 FGB. L’adozione del sottoraffreddamento meccanico comporta ulteriori benefici con una riduzione delle emissioni totali pari al 22% rispetto all’impianto CO2 FGB.

Questi risultati confermano l’importanza di investire in tecnologie caratterizzate da elevata efficienza energetica tenendo conto del notevole impatto delle emissioni indirette oltre che da soluzioni utilizzanti fluidi a basso GWP.

CONCLUSIONI

Nel presente studio sono state analizzate le prestazioni di una possibile soluzione impiantistica per applicazioni di refrigerazione a media temperatura (-5°C / -15°C) con R-471A con l’adozione del sottoraffreddamento meccanico. I risultati ottenuti mostrano una riduzione dei consumi di energia elettrica rispetto al ciclo di refrigerazione base del 12% adottando il sottoraffreddamento meccanico tramite circuito secondario. Confrontando tale soluzione con cicli transcritici CO2 con e senza compressore parallelo si ottengono risparmi in termini di consumi di energia elettrica rispettivamente del 18% e 24%, con conseguente riduzione dei costi per la spesa di energia elettrica e delle emissioni totali di CO2 in ambiente. L’utilizzo del sottoraffreddamento meccanico produce inoltre un incremento della potenza di refrigerazione resa dal circuito primario tra il 15 e il 30% a seconda delle condizioni operative. Alla luce dei risultati ottenuti si evince la possibilità di ottenere notevoli benefici in termini di efficienza energetica tramite soluzioni impiantistiche semplici da implementare e gestire rispetto ai più complessi e costosi impianti utilizzanti l’anidride carbonica come fluido refrigerante. Inoltre, la semplicità delle soluzioni adottate produce l’indubbio vantaggio di semplificare la manutenzione di detti impianti con conseguente riduzione dei costi operativi durante la vita utile dell’impianto.

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Considerazioni sulla capacità delle valvole di espansione termostatica

La capacità di ogni valvola di espansione termostatica è determinata da due parametri: passaggio del liquido (il peso di refrigerante liquido che attraversa la valvola nell’unità di tempo) ed effetto frigorifero (la quantità di entalpia che ogni kg di refrigerante sottrae al fluido più caldo che transita all’esterno dell’evaporatore).

Gianfranco Cattabriga

Docente Centro Studi Galileo

La seguente trattazione ha lo scopo di illustrare l’influenza di ognuno dei seguenti fattori sulla capacità della valvola e in ultima analisi sul passaggio di refrigerante liquido e sull’effetto frigorifero.

Questi fattori sono:

• caduta di pressione attraverso la valvola

• stato del refrigerante

• sottoraffreddamento

• surriscaldamento

• taratura della valvola

• temperatura di evaporazione

• tipo di carica termostatica

LA CADUTA DI PRESSIONE ATTRAVERSO LA VALVOLA

Il flusso di refrigerante attraverso la valvola non è paragonabile al flusso di un liquido fortemente sottoraffreddato, come può essere ad esempio l’acqua, e la capacità della valvola non aumenta proporzionalmente all’aumento della caduta di pressione.

La pressione del refrigerante diminuisce repentinamente nell’attraversare l’orifizio della valvola, di conseguenza una parte evapora velocemente ostacolando il passaggio di altro fluido (vedi figura 1) sottraendo calore latente di vaporizzazione alla restante parte di refrigerante liquido raffreddandolo; la trasformazione avviene senza scambio di calore con l’esterno (trasformazione adiabatica).

Più alta è la caduta di pressione attraverso la valvola e più grande è

la quantità di vapore che si forma. La presenza del vapore tende a contrastare l’aumento di portata che si avrebbe all’aumentare del salto di pressione.

Con alte cadute di pressione attraverso la valvola, si ha una diminuzione dell’effetto frigorifero misurato in Joule (o Wh) per ogni kg, dato che una maggiore aliquota di liquido refrigerante evapora attraverso la valvola.

L’aumento della caduta di pressione attraverso l’orifizio della valvola aumenta la capacità della stessa sino ad un certo punto, oltre il quale ogni aumento del salto di pressione provoca una diminuzione di capacità. Questo tipo di comportamento è illustrato schematicamente in figura 2; il punto al quale la capacità della valvola inizia a decrescere.

LO STATO DEL REFRIGERANTE

La presenza di vapore nel liquido all’entrata della valvola diminuirà la capacità della valvola stessa dato che il vapore, a parità di peso, occupa uno spazio maggiore del liquido che lo ha generato; di conseguenza la sua presenza, riducendo il passaggio del liquido, influirà negativamente sulla capacità della valvola.

La presenza di vapore nella linea del liquido può essere causata sia dalla mancanza di refrigerante nel circuito che da elevate cadute di pressione, le quali riducono la pressione all’ingresso della valvola a un valore sensibilmente inferiore a quello di condensazione.

Un’altra causa che provoca la formazione di vapore nella linea del liquido è l’eventuale eccessiva risalita di livello tra condensatore e valvola termostatica.

In questo caso, è inevitabile una notevole differenza di pressione dovuta alla diminuzione del battente liquido

36/ LA RIVISTA PER IL TECNICO DELLA REFRIGERAZIONE E DELLA CLIMATIZZAZIONE INDUSTRIA & formazione

che si verifica risalendo la verticale della linea frigorifera: la soluzione consiste nel realizzare un notevole sottoraffreddamento del liquido.

IL SOTTORAFFREDDAMENTO

Anche il sottoraffreddamento del liquido aumenta la capacità frigorifera del sistema refrigerante, per le seguenti ragioni:

• riduce la quantità di liquido che evapora passando attraverso la valvola, di conseguenza permette una maggior portata di refrigerante

• dato che una minore quantità di liquido è evaporata, ve ne sarà una quantità maggiore che potrà evaporare; in ultima analisi si avrà un incremento dell’effetto di raffreddamento del fluido refrigerante

IL SURRISCALDAMENTO

Nella figura 3 è tracciata la curva che rappresenta l’andamento della capacità della valvola in relazione al surriscaldamento, il quale aumentando la temperatura del refrigerante in uscita all’evaporatore e di conseguenza la temperatura del bulbo, è la causa che provoca l’apertura della valvola. Il surriscaldamento, relativamente al funzionamento della valvola e alla sua capacità, può essere suddiviso come segue:

• surriscaldamento statico; è la quantità di surriscaldamento necessario per controbilanciare la pressione della molla, così che ogni suo ulteriore aumento provochi l’apertura della valvola

• surriscaldamento dinamico o di apertura; è la quantità di surriscaldamento che provoca lo spostamento dell’otturatore della valvola dalla sua sede permettendo il passaggio di refrigerante • surriscaldamento effettivo dell’impianto; trattasi della somma di quello statico e di quello dinamico ed è l’effettivo surriscaldamento al quale la valvola opera.

Il surriscaldamento dell’impianto si sceglie in base alla differenza tra la temperatura di evaporazione e la temperatura del fluido da raffreddare. Quando la differenza è bassa, si può sfruttare il più possibile l’evaporatore scegliendo un surriscaldamento molto stretto; quando invece la suddetta differenza è notevole, occorre cautelarsi dai possibili ritorni di liquido al

compressore con un alto valore di surriscaldamento.

Quando la valvola di espansione termostatica è correttamente scelta, durante il funzionamento alla capacità nominale la stessa non sarà completamente aperta; essa avrà così a disposizione una certa aliquota della sua capacità che spenderà soltanto alle alte tarature del surriscaldamento.

Ogni valvola di espansione termostatica ha una capacità frigorifera superiore a quella indicata nelle tabelle; questa riserva, però, non deve essere considerata all’atto della sua scelta; quando l’installazione è adeguata non viene utilizzata.

La riserva di capacità è una caratteristica della valvola necessaria e importante, che viene utilizzata per

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Figura 2 Figura 3 Figura 1

provocare variazioni della portata di refrigerante anche al di sopra del valore nominale, che può essere richiesta da:

• temporaneo aumento del carico termico all’evaporatore

• momentanea diminuzione della pressione di condensazione

• presenza di vapore nella linea del liquido

• carenza di refrigerante

• errata valutazione del carico termico totale, ecc.

LA TARATURA DELLA VALVOLA

Tutte le valvole di espansione termostatiche sono tarate in fabbrica così da poter funzionare alle condizioni indicate nelle tabelle.

Se il perno di regolazione è fatto ruotare in senso orario, si aumenterà la pressione della molla, la quale provocherà un aumento del surriscaldamento statico e una riduzione della capacità della valvola.

Ruotando il perno di regolazione in senso antiorario si diminuirà il surriscaldamento, provocando (entro certi limiti) un aumento della capacità della valvola.

Prendendo in considerazione la figura 4, in particolare la curva A; la capacità A1 è ottenuta con una taratura della valvola corrispondente alla curva A e a un surriscaldamento dell’impianto C. Se ruotiamo il perno di regolazione in senso orario, aumenteremo il surriscaldamento statico e la curva occuperà la posizione B. Allo stesso surriscaldamento C dell’impianto, la capacità della valvola

dovrebbe diminuire da A1 a B1. Tuttavia anche con la taratura corrispondente alla curva B, la valvola avrà mantenuto la sua capacità A1 a spese di un maggiore surriscaldamento.

Concludendo; in un sistema frigorifero funzionante sul quale è installata una valvola di una certa capacità, ogni variazione della taratura della stessa, varierà il surriscaldamento del sistema frigorifero.

LA TEMPERATURA DI EVAPORAZIONE

Le curve pressione-temperatura di tutti i refrigeranti presentano, per un dato incremento di temperatura, variazioni della pressione superiori alle elevate temperature piuttosto che alle basse temperature. Di conseguenza, alle basse temperature di evaporazione, una certa variazione della temperatura del bulbo provoca una relativamente bassa variazione della pressione esercitata sulla superficie superiore del diaframma.

Questo porta a una minore variazione dell’apertura della valvola e a una minore variazione della portata di fluido refrigerante.

LA CARICA TERMOSTATICA

Le caratteristiche pressioni-temperature delle varie cariche termostatiche hanno differenti particolarità.

Lo stesso valore di surriscaldamento non provocherà una uguale apertura della valvola con ogni tipo di carica.

Le capacità frigorifere date dalle tabelle contenute nei cataloghi, sono riferite alle cariche termostatiche consigliate per il campo di temperatura considerato.

SUGGERIMENTI PER IL MONTAGGIO

Allo scopo di ottenere le migliori prestazioni, è importante scegliere la valvola di espansione termostatica con la giusta capacità, l’appropriata carica termostatica, con equalizzatore esterno o interno come richiesto dalle caratteristiche dell’impianto frigorifero.

Egualmente importante è la buona installazione, che può determinare il buono o cattivo funzionamento dell’intero sistema frigorifero.

L’UBICAZIONE E POSIZIONE DELLA VALVOLA

La valvola di espansione termostatica deve essere montata il più vicino possibile all’ingresso dell’evaporatore; se viene impiegato un distributore, si consiglia il suo montaggio direttamente all’uscita della valvola.

Il punto di installazione della valvola deve essere tale da permettere un facile accesso per tutte le operazioni di manutenzione, regolazione, etc. È da preferire una posizione verticale con l’elemento termostatico in alto così da evitare l’accumulo di lubrificante contro la superficie inferiore del diaframma, accumulo che influirebbe negativamente sulla sensibilità della valvola.

38/ LA RIVISTA PER IL TECNICO DELLA REFRIGERAZIONE E DELLA CLIMATIZZAZIONE INDUSTRIA & formazione
Figura 4

La valvola con carica termostatica liquida essendo insensibile alla temperatura che circonda il suo corpo può essere indifferentemente installata in un ambiente con temperatura maggiore o minore di quella del suo bulbo.

L’UBICAZIONE E POSIZIONE DEL BULBO

La posizione del bulbo è estremamente importante, e molto spesso determina il buono o il cattivo funzionamento dell’impianto frigorifero. Affinchè la valvola controlli adeguatamente il passaggio di refrigerante occorre assicurare un buon contatto termico tra il bulbo e la tubazione di aspirazione.

A questo riguardo il bulbo dovrà essere fissato con fascette metalliche a un tratto pulito e rettilineo della tubazione; sono da evitare altri metodi di fissaggio del bulbo quali fascette in plastica o altri mezzi che non garantiscono una adeguata trasmissione di calore.

Molto spesso si sente parlare di montaggio del bulbo “in contro corrente” sulla linea di aspirazione; mentre il refrigerante che transita nella line di aspirazione ha una direzione di attraversamento, il fluido contenuto nel bulbo non ha alcun senso di spostamento, esso si dilata o si contrae in funzione della sua temperatura quindi l’espressione “contro corrente” non ha alcuna valenza; l’essenziale è il buon contatto bulbo-tubo.

Si consiglia l’installazione del bulbo su un tratto orizzontale della linea di aspirazione, se non si può evitare il suo montaggio su un tratto verticale, si disponga lo stesso in modo che l’uscita del capillare sia rivolta verso l’alto.

Sulle linee di aspirazione con diametro maggiore di 7/8” (22 mm) la temperatura del bulbo attorno alla sua circonferenza può variare considerevolmente.

Si consiglia l’installazione del bulbo sul fianco del tubo (vedi figura 15) in funzione del diametro del tubo di aspirazione.

Su linee di piccolo diametro, il bulbo può essere montato in ogni posizione, tuttavia si sconsiglia la sua collocazione sulla parte sottostante del

tubo, dato che in questa posizione è generalmente presente una miscela di refrigerante e lubrificante. Circuiti particolari possono richiedere ubicazioni del bulbo differenti da quelle consigliate, in questi casi la posizione più adeguata del bulbo deve essere stabilita volta per volta mediante prove.

Allo scopo di consentire un buon controllo del funzionamento della valvola, si consiglia di procedere al montaggio del bulbo sulla linea di aspirazione tenendo presente le regole esposte qui di seguito.

Il bulbo non deve essere mai collocato in un sifone (trappola d’olio), l’eventuale presenza di lubrificante in esso provoca una cattiva regolazione della valvola.

Per evitare l’influenza di temperature estranee è necessario spalmare l’insieme bulbo-tubo di aspirazione con pasta conduttrice e avvolgere il tutto con materiale termicamente isolante. Evitare possibilmente di installare il bulbo su linee verticali sia con flusso ascendente che discendente (vedi figura 5).

Inoltre, è meglio evitare l’installazione del bulbo su linee orizzontali nelle vicinanze di curve o sifoni che si raccordano a tratti verticali.

Il bulbo non deve essere installato nei pressi di raccordi, valvole deviatrici o altre parti metalliche con massa consistente, né su tratti curvi della tubazione, in quanto queste parti non consentirebbero al bulbo di seguire rapide variazioni della temperatura della linea di aspirazione con conseguente rallentamento nella risposta della valvola.

L’attacco dell’equalizzatore esterno alla linea di aspirazione deve essere fatto in una posizione che rifletta il più fedelmente possibile la pressione alla posizione del bulbo; tuttavia in molti casi esso è collegato qualche centimetro a valle del bulbo.

Si preferisce questa posizione in quanto un leggero trafilamento di refrigerante attraverso le guarnizioni dei perni di spinta consentirebbe una fuga di gas freddo attraverso l’equalizzatore che influenzerà la temperatura del bulbo.

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Figura 5 Gianfranco Cattabriga, uno dei più esperti e apprezzati docenti del Centro Studi Galileo, si rivolge a una delegazione di Tecnici del Freddo Nigeriani, organizzato a Bologna a fine luglio per un progetto realizzato in collaborazione con UNDP

LEZIONE 264 > CONCETTI DI BASE SULLE TECNICHE FRIGORIFERE

Precauzioni da adottare nell’utilizzo dell’R1234yf

INTRODUZIONE

I refrigeranti HFO, e l’R1234yf in particolare, richiedono la messa in opera di alcune precauzioni per il loro impiego.

Date le loro particolari caratteristiche chimiche, infatti, risultano essere molto sensibili a fenomeni di inquinamento o di degrado che possono portare a problematiche di funzionamento del circuito frigorifero.

Continuiamo con questo numero il ciclo di lezioni semplificate per i soci ATF del corso teorico-pratico di tecniche frigorifere curato dal prof. ing. Pierfrancesco Fantoni. In particolare con questo ciclo di lezioni di base abbiamo voluto, in questi 25 anni, presentare la didattica del prof. ing. Fantoni, che ha tenuto, su questa stessa linea, lezioni sulle tecniche della refrigerazione ed in particolare di specializzazione sulla termodinamica del circuito frigorifero. Su www.centrogalileo.it ulteriori informazioni sui corsi e programmi 2023

ATTENZIONE ALL’ARIA, ALL’UMIDITÀ E ALL’OLIO

Come visto nel numero precedente, alcuni refrigeranti appartenenti alla famiglia degli HFO (IdroFluoroOlefine) possono presentare segnali di degrado quando vengono impiegati all’interno di circuiti frigoriferi dotati di compressori che impiegano lubrificanti di tipo sintetico.

In particolare, l’R1234yf mostra alcune problematiche quando risulta essere indesideratamente presente aria all’interno del circuito frigorifero, sia che il contenuto di umidità risulti essere scarso che elevato. Tale aspetto critico interessa anche le miscele in cui l’R1234yf risulta essere uno dei componenti costituenti.

essa non c’è, purché il lubrificante impiegato risulti essere della famiglia dei polivinilesteri (PVE).

Proprio nello scorso articolo su Industria&Formazione è stato evidenziato come, alla luce di tali evidenze, sia necessario adottare particolari precauzioni nel movimentare l’R1234yf e mettere in atto specifiche attenzioni quando si procede all’esecuzione delle canoniche procedure lavorative che interessano il circuito frigorifero.

STOCCAGGIO DEL REFRIGERANTE

Pare abbastanza scontato che la messa in atto delle migliori pratiche lavorative porta alla garanzia che l’R1234yf che viene impiegato conserva le sue migliori caratteristiche, senza andare incontro a fenomeni di degrado, in modo tale che le migliori proprietà e caratteristiche che ne contraddistinguono le peculiarità non vengano intaccate.

È DISPONIBILE LA RACCOLTA

COMPLETA DEGLI ARTICOLI

DEL PROF. FANTONI

Per informazioni: 0142.452403

corsi@centrogalileo.it

È vietata la riproduzione dei disegni su qualsiasi tipo di supporto.

A tutto ciò si aggiunge il fatto che la presenza di aria nel circuito non comporta solo fenomeni di degrado dell’R1234yf, o delle miscele che lo contengono, ma anche dell’olio sintetico che risulta utilizzato con esso. Un ulteriore aspetto ancor più critico consiste nel fatto che i fenomeni di degrado del refrigerante si verificano non solo quando è presente aria nel circuito, ma anche quando

Per quanto riguarda lo stoccaggio dell’R1234yf nelle bombole (figura 1) risulta di primaria importanza assicurarsi che esse risultino assolutamente pulite, prive di residui di aria, umidità o altre sostanze. Prima di immettere il refrigerante nella bombola, quindi, quest’ultima va adeguatamente posta in vuoto, cercando di raggiungere un livello discretamente spinto che si può fissare in circa 5000 micron.

Per eliminare anche le possibili tracce di umidità il vuoto va tenuto per un tempo non troppo breve, in modo da dar possibilità alle eventuali tracce di acqua presenti di poter evaporare. Tale fase deve essere temporalmente tanto più lunga

40/ LA RIVISTA PER IL TECNICO DELLA REFRIGERAZIONE E DELLA CLIMATIZZAZIONE INDUSTRIA & formazione
Pierfrancesco Fantoni

quanto più la temperatura ambientale in cui si lavora risulta essere bassa. Nel caso in cui sussista il dubbio che l’essiccazione della bombola avvenga con difficoltà, allora si può pensare di eseguire una vuotatura in più fasi, ciascuna delle quali intervallata dall’immissione di azoto anidro all’interno della bombola fino ad una pressione di qualche decimo di bar positivo. La funzione dell’azoto è quella di diluire eventuali tracce residuali che fosse difficile estrarre con la pompa del vuoto, agevolando in questo modo l’estrazione dell’umidità in misura sempre maggiore man-mano che si procede con l’esecuzione delle varie fasi di vuotatura.

Tale evenienza, come detto, può risultare particolarmente necessaria quando le temperature esterne sono basse o quando la bombola risulta essere di dimensioni considerevoli.

Nella figura 2 viene mostrato un serbatoio di stoccaggio dove immagazzinare l’R1234yf prima di procedere al suo impiego al dettaglio. Tale serbatoio potrebbe anche essere già stato impiegato per altri tipi di refrigerante e quindi il suo utilizzo non avviene ex-novo. In questo caso, per garantire che l’R1234yf continui a mantenere le sue proprietà, oltre alle operazioni sopra elencate sarà necessario provvedere a verificare che le superfici esterne e, soprattutto, quelle interne del serbatoio risultino essere in perfetto stato, esenti da fenomeni di incrostazione, ruggine o quant’altro. In caso di avvenuto lavaggio dell’interno del serbatoio,

è buona cosa verificare l’assenza di residui di solventi o altre sostanze detergenti impiegate.

In caso sussista il sospetto di presenza di sostanze residue il serbatoio deve essere accuratamente lavato con un detergente non eccessivamente aggressivo e non contenente fosfati o con acqua calda. Una volta eseguita la pulizia con tale modalità va condotta una scrupolosa opera di essiccazione dell’interno del serbatoio.

TRASPORTO DEL REFRIGERANTE IN BOMBOLE

Anche il trasporto delle bombole di refrigerante deve avvenire rispettando tutte le buone regole. In ogni occasione va sempre protetto l’attacco alla valvola sigillandolo con l’apposito tappo in modo tale da impedire il deposito su di essa di polvere, particolato o altre particelle inquinanti che potrebbero infiltrarsi all’interno del circuito una volta che si esegue il collegamento alla valvola stessa con i collegamenti flessibili, ad esempio per eseguire la carica del circuito.

MOVIMENTAZIONE DEL REFRIGERANTE

Non solo durante lo stoccaggio, ma anche durante le fasi di movimentazione del refrigerante è necessario prendere le adeguate misure affinché il refrigerante non possa essere contaminato e conservare il suo stato di purezza originaria. Allo scopo, particolare riguardo va posto

ai collegamenti flessibili, che molte volte sono la principale causa di involontaria immissione di aria all’interno del circuito frigorifero. Per tale ragione è sempre buona cosa adottare come procedura standard la totale evacuazione del contenuto delle tubazioni e del gruppo manometrico, mediante pompa del vuoto, prima di qualsiasi altro utilizzo dei collegamenti stessi, ad esempio al fine di misurare le pressioni o di eseguire la carica di refrigerante.

Anche per quanto riguarda l’impiego dei collegamenti flessibili va sempre verificata l’assenza di residui solidi o di microparticelle di natura estranea che possono portare ad un inquinamento dell’R1234yf. Tali residui possono anche derivare da materiali plastici o gommosi che, ad esempio, fungono da elementi di tenuta o da guarnizioni, non solo nelle tubazioni di collegamento ma anche in eventuali altri dispositivi che possono venire impiegati, come valvole, connettori, o-ring, riduzioni, ecc. Dal punto di vista chimico particolarmente da evitare sono i perossidi che, essendo estremamente aggressivi, possono portare ad una rapida degradazione del refrigerante.

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Figura 1: Bombola da 5,6 kg di R1234yf (tratto da documentazione Chemours) Figura 2: Serbatoio per lo stoccaggio del refrigerante (tratto da documentazione Chemours)

> EPEE, UN GRAFICO PER MOSTRARE LA QUANTITÀ DI F-GAS CHE SERVIRANNO DA QUI AL 2050

EPEE, il partenariato europeo per l’energia, ha rilasciato un grafico che mostra la quantità di F-Gas necessaria da qui al 2050.

Alleghiamo quindi la proiezione elaborata da EPEE sulla disponibilità di F-Gas da qui al 2050, seguendo i diversi scenari e i bisogni evidenziando le criticità. Quindi, la proiezione fornita da EPEE offre uno spunto prezioso per comprendere come poter implementare strategie e politiche efficaci per mitigare gli effetti negativi dell’uso dei F-Gas e proteggere l’ambiente per le future generazioni.

Il rosso mostra la stima effettuata da EPEE per quanto riguarda il settore RACHP.

Il nero rappresenta la proposta effettuata dal Parlamento Europeo. Il blu indica la posizione della Commissione Europea. Infine, il verde rappresenta la posizione del Consiglio Europeo. Fondamentale la sigla MDI, che significa “Dispositivi Medici Esclusi” e che è comune a tutte le singole posizioni. Continua a leggere su www.industriaeformazione.it

> ALESSANDRO BORRI (GENERALGAS) LANCIA L’ALLARME: “LAVORIAMO IN UN SETTORE DISORDINATO, INVASO DA OPERATORI IMPROVVISATI!”

che risultano più bassi di quelli di una società, quale quella per la quale lavoro, che tratta milioni di kg all’anno e acquista in cisterna direttamente dalle multinazionali produttrici.

Continua a leggere su www.industriaeformazione.it

> REFRIGERANTI ILLEGALI: COME DIFENDERSI? CONTATTI UTILI DAL MINISTERO MASE

Riceviamo e pubblichiamo l’opinione di Alessandro Borri, GeneralGas, che lancia un allarme sulla situazione in cui versa la vendita dei refrigeranti, un mercato troppo spesso dominato da soggetti poco professionali e impreparato ai potenziali rischi. Mi scuso preventivamente se il post risulterà noioso, ma penso possa risultare utile ai più. Lavoro nel settore gas industriali da 30 anni, e specificamente nel settore refrigeranti da quasi 20. Un livello qualitativo di mercato così basso, sciatto, disordinato non l’avevo mai vissuto. Il mercato è invaso da operatori improvvisati, che trattano gas di dubbissima provenienza, che inviano offerte a clienti (anche piccoli) a prezzi

Il fenomeno della diffusione dei refrigeranti importati – e venduti – illegalmente in Europa continua a essere una vera e propria piaga per il settore, ma esistono gli strumenti per tutelare la propria attività. Nonostante continue e reiterate segnalazioni da parte delle principali associazioni di categoria, è ancora troppo facile acquistare refrigerante tramite canali illeciti, anche solo sfruttando piattaforme di ecommerce quali eBay o Marketplace. L’invito è sempre lo stesso: quando si incontrano situazioni dubbie, segnalare il tutto al Ministero per l’Ambiente e la Sicurezza Energetica (MASE) scrivendo a fgas.cle@mase.gov.it. Sarà poi il Ministero a informare il NIPAAF (CC Forestali), per effettuare tutti i controlli del caso prontamente e tempestivamente.

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42/ LA RIVISTA PER IL TECNICO DELLA REFRIGERAZIONE E DELLA CLIMATIZZAZIONE INDUSTRIA & formazione
NEWS ULTIME NOTIZIE NEWS ULTIME NOTIZIE

> REFRIGERANTS DRIVING LICENSE, PARTENZA CON LA PRESENTAZIONE A BANGKOK E GLI ESAMI DI GRANADA E MALDIVE

Procede il progetto RDL, Refrigerant

Driving License: oltre alla presentazione presso l’OEWG di Bangkok, si sono svolte le sessioni d’esame per Granada e Maldive, tramite il Centro Studi Galileo.

L’obiettivo del programma è quello di supportare i Paesi in via di Sviluppo nella transizione ai refrigeranti alternativi, aumentare la sicurezza di tecnici e utilizzatori finali e ridurre le emissioni di gas a effetto serra e di sostanze ozonolesive.

Il programma è sviluppato in collaborazione con UN Environment (Programma delle Nazioni Unite per l’ambiente) e AHRI (Air-Conditioning, Heating, and Refrigeration Institute), la principale associazione nordamericana dei costruttori di impianti.

Le sessioni d’esame sono state svolte nel corso dell’ultima settimana di giugno (mercoledì 21 giugno per le Maldive, sabato 24 per Granada) e hanno visto complessivamente 9 tecnici superare con successo il programma.

Esaminatore, Marco Buoni, che oltre a essere il CEO del Centro Studi Ga-

lileo è anche past President di AREA con mandato agli affari internazionali e Segretario di ATF. Centro Studi Galileo realizza corsi e certificazioni in ogni angolo del mondo con un portfolio di oltre 50 paesi e con oltre 1000 tecnici certificati seguendo i protocolli RDL e Real Alternatives. Continua a leggere su www.industriaeformazione.it

> AREA SEMPRE IN PRIMA LINEA: ECCO IL LEGISLATIVE TRACKER, CON TUTTE LE LEGGI IN CORSO DI APPROVAZIONE

liano, mette in evidenza il lavoro svolto dalle istituzioni europee con link ad ogni tappa della legge (consultabile cliccando sulle date). Inoltre, l’associazione porta avanti giorno dopo giorno un grande impegno per garantire che le normative europee tengano sempre conto dell’impatto che avranno “sul campo”, sul lavoro di ogni giorno dei Tecnici del Freddo.

Continua a leggere su www.industriaeformazione.it

> U-3ARC E WORLD REFRIGERATION DAY ANNUNCIANO

LE VINCITRICI DEL DR.

CHARITY KPABEK AWARD 2023

La Newsletter di AREA (visibile nella sua interezza ai soci ATF) include ora una nuova sezione intitolata “Legislative Tracker”, che fornisce una panoramica di tutte le tappe legislative e delle relative attività dell’AREA.

La tabella visibile su Industria e Formazione online, tradotta in ita-

Il concorso, il Dr. Charity Kpabek Award 2023, consiste in una conversazione sugli strumenti RAC, tra due partecipanti provenienti da paesi diversi che fanno parte di U-3ARC. Le vincitrici di quest’anno, annunciate tramite la pagina Linkedin di U3arc, sono state Binta Koita del Mali e Sokhna Fall del Senegal.

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Il Centro Studi Galileo, tramite AREA è stato incaricato di svolgere da remoto il controllo dell’esame pratico per le Maldive e Granada. In sede corsi erano presenti 6 esaminatori locali, guidati nelle operazioni. Ecco l’RDL la Refrigerant Driving Licence che verrà svolta in tutto il mondo.

/43 INDUSTRIA & formazione NUMERO 7 / SETTEMBRE 2023
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> CONDIZIONATORI, DA ENEA

UNA GUIDA IN 12 PUNTI PER RINFRESCARE LA CASA RISPARMIANDO SULLA BOLLETTA

Con l’inizio della stagione estiva ENEA fornisce una serie di indicazioni pratiche per raffrescare le proprie abitazioni in modo efficiente, con un occhio all’impianto di climatizzazione per migliorare il comfort, risparmiare in bolletta e salvaguardare l’ambiente.

“Il climatizzatore è tra gli elettrodomestici che incide maggiormente sulla bolletta, per questo è fondamentale in primo luogo verificarne l’efficienza, controllando che i filtri siano in perfette condizioni d’uso. Infatti, oltre a batteri, muffe e pollini, nei filtri si accumulano polveri che, ostruendo il flusso dell’aria, rendono più difficoltoso e dispendioso raggiungere la temperatura richiesta”, raccomanda Nicolandrea Calabrese, responsabile Laboratorio ENEA di Efficienza energetica negli edifici e sviluppo urbano.

“Senza la giusta manutenzione

– aggiunge – tutti i climatizzatori tendono a lavorare sotto sforzo, consumando fino al 30% in più di energia elettrica rispetto ai parametri di fabbrica. Oltre ai consumi più alti, il climatizzatore non manutenuto subisce un’usura maggiore, con un rischio più elevato di danneggiamento e necessità di ricorrere a interventi di manutenzione straordinaria”.

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> IN CHE MODO L’INDIA PUÒ GESTIRE EFFICACEMENTE IL CICLO DI VITA DEI REFRIGERANTI? LO STUDIO DI CEEW

Prevenire le emissioni durante e dopo il ciclo di vita di un sistema di raffreddamento potrebbe far risparmiare 2 miliardi di tonnellate di CO2 eq entro il 2050, secondo un nuovo studio del CEEW lanciato all’evento collaterale di OEWG45, “Operationalising Lifecycle Refrigerant Management in India and Other Developing Countries“.

L’India sta assistendo a un rapido

aumento della domanda di raffreddamento che è destinata ad aumentare di otto volte nei prossimi decenni. Tuttavia, questa notevole crescita è accompagnata da una sfida scoraggiante: la forte dipendenza dai gas refrigeranti con un elevato potenziale di riscaldamento globale (GWP). Ciò porterà a una quantità allarmante di gas refrigeranti ad alto GWP che si accumulano nei dispositivi di raffreddamento. Data l’adozione limitata di buone pratiche di manutenzione, la gestione non organizzata dei rifiuti e la mancanza di qualsiasi direttiva politica per la gestione del refrigerante, i gas vengono gradualmente emessi nell’ambiente durante il funzionamento e alla fine del ciclo di vita (EOL) dei sistemi di raffreddamento.

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> LA COMMISSIONE EUROPEA

ASCOLTA IL SETTORE: CONSULTAZIONE PUBBLICA SUL PIANO D’AZIONE PER LE POMPE DI CALORE

La Commissione farà il punto, analizzerà e si baserà sui punti di vista, sulle posizioni e sulle idee delle parti interessate in merito agli ostacoli all’introduzione delle pompe di calore per giungere a un’interpretazione comune delle risposte politiche pertinenti. È possibile contribuire a questa consultazione compilando un questionario online, o nel caso in cui non fosse possibile utilizzando l’indirizzo e-mail riportato ENER-B3SECRETARIAT@ec.europa.eu. I gruppi target vanno da imprese e associazioni imprenditoriali, gruppi di consumatori e autorità nazionali, regionali e locali, a sindacati e organizzazioni dei datori di lavoro, organizzazioni della società civile, organizzazioni educative, organizzazioni di ricerca e innovazione e individui. Continua a leggere su www.industriaeformazione.it

44/ LA RIVISTA PER IL TECNICO DELLA REFRIGERAZIONE E DELLA CLIMATIZZAZIONE INDUSTRIA & formazione
NEWS ULTIME NOTIZIE NEWS ULTIME NOTIZIE

> IN ARRIVO IL TOUR F-GAS, UN CICLO DI INCONTRI FORMATIVI GRATUITI IN TUTTA ITALIA PER FARE CHIAREZZA SUI CAMBIAMENTI IN ATTO

Nuove leggi, nuovi gas, rinnovo delle certificazioni: facciamo chiarezza con un ciclo di Incontri Formativi gratuiti sul futuro del settore.

Il settore sta cambiando in modo rapido, radicale e repentino. Non è semplice per gli addetti ai lavori restare sempre aggiornati, evitare sanzioni e proteggere la propria attività continuando a offrire ai clienti un servizio impeccabile.

Ancora una volta, Marco Buoni, CEO del Centro Studi Galileo e Segretario di ATF, attraverserà la penisola raggiungendo le sedi CSG di tutta Italia per illustrare ai Tecnici cosa aspettarsi nei prossimi anni, per aiutarli a scegliere le opzioni migliori per il proprio business, con un ciclio di incontri completamente gratuti.

Non perdere tempo: cerca la sede più vicina e iscriviti subito all’incontro!

Il programma degli incontri:

Ultime novità del settore

Nuova Regolamentazione F-Gas: tutte le risposte

Phase down dei refrigeranti ad alto GWP (R32, R410A, R134a…)

Come passare ai nuovi refrigeranti a basso GWP, sintetici e naturali ?(idrocarburi R290, miscele HFO, CO

Refrigeranti illegali: come difendersi ed evitare sanzioni

Controlli delle autorità

Split a idrocarburi: gestione e sicurezza

Pompe di calore: come sostituire le caldaie dal 2029

Formazione, Certificazione e rinnovo patentini

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> STATISTICHE 2023 SULLE POMPE DI CALORE

Francia in testa, il settore edilizio europeo sta evitando più gas serra che mai grazie alla crescita record delle vendite di pompe di calore nel 2022. Questo è quanto emerge dal nuovo rapporto di mercato 2023 della Euro-

pean Heat Pump Association. I 3 milioni di pompe di calore installate lo scorso anno portano lo stock totale a 20 milioni. Questi evitano 52,5 megatonnellate di emissioni di gas serra all’anno, circa il totale annuo della Grecia. Thomas Nowak, segretario generale della European Heat Pump Association, ha dichiarato: “Il 2022 è stato un anno eccezionale

per le vendite di pompe di calore in Europa. Vengono gettate le basi per una continua crescita eccezionale e con essa i vantaggi che le pompe di calore apportano in termini di azione per il clima, indipendenza energetica e posti di lavoro. Questo è senza dubbio il decennio delle pompe di calore”.

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/45 INDUSTRIA & formazione NUMERO 7 / SETTEMBRE 2023
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> MAURIZIO MARCHESINI PRESIDENTE DI ASSOCLIMA PER IL BIENNIO 2023-2025

Obiettivi della nuova Presidenza: trovare maggiori sinergie tra i gruppi di prodotto presenti in Assoclima, incrementare i rapporti con le Istituzioni e l’attività di advocacy.

Milano, 14 luglio 2023 – L’assemblea dei Soci di Assoclima Costruttori Sistemi di Climatizzazione ha eletto Maurizio Marchesini Presidente dell’Associazione per il biennio 2023-2025.

Amministratore Delegato e membro del CDA della Rhoss Spa, Società del Gruppo svedese Nibe, Marchesini ha al suo attivo oltre 30 anni di attività nel settore HVAC&R e dal 2019 fa parte del Consiglio Generale di Assoclima, all’interno del quale ha ricoperto i ruoli di vice Presidente dell’Associazione e di Presidente della Commissione Energia e Ambiente nel triennio 2020-2023.

“Il settore della climatizzazione sta vivendo un periodo di cambiamento molto forte, positivo, dinamico e

con grandi prospettive future. – ha dichiarato Marchesini – L’emergenza climatica, con la conseguente transizione ecologica, e il processo di elettrificazione caratterizzeranno senz’altro i prossimi anni e vedranno Assoclima come l’Associazione di riferimento sia per la proposta tecnologica che per l’assoluta sintonia e aderenza ai temi. Continua a leggere su www.industriaeformazione.it

> COP28, PER LA PRIMA VOLTA UN PADIGLIONE DEDICATO AI PARTNER DEL PROTOCOLLO DI MONTREAL

Per la prima volta sarà allestito un padiglione congiunto dei partner del “Protocollo di Montreal” alla COP28, che si terrà dal 30 novembre al 12 dicembre 2023 a Dubai. Gli obiettivi principali saranno: Presentare il contributo del Protocollo di Montreal al raffreddamento e all’azione per il clima nell’ambito degli Accordi di Parigi.

Dimostrare come l’azione del Protocollo di Montreal contribuisca in modo specifico alla mitigazione del clima.

Discutere l’importanza del raffreddamento e dell’accesso al raffreddamento sostenibile e il ruolo dei partner del Protocollo di Montreal nella transizione verso il raffreddamento sostenibile.

Creare ulteriori partenariati e connessioni per un migliore coordinamento a livello di attuazione e per ottenere benefici per il clima e progressi nell’ambito dell’Agenda per lo Sviluppo Sostenibile.

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> IL CENTRO STUDI GALILEO VOLA A BANGKOK PER LA OEWG45

In Thailandia, a Bangkok, si è svolta la quarantacinquesima riunione del gruppo di lavoro aperto delle parti del protocollo di Montreal (OEWG45), il workshop sul rafforzamento dell’effettiva attuazione e applicazione del protocollo di Montreal (workshop11).

Il Centro Studi Galileo ha preso parte all’evento nella figura di Madi Sakandé, observer, da oltre 20 anni collaboratore, coordinatore, docente e esaminatore CSG e veterano per quanto concerne appuntamenti e meeting internazionali: il dott. Sakandé ricopre infatti anche il ruolo di Presidente di U-3arc, unione di tutte le associazioni africane del Freddo, e di recente è entrato a far parte del gruppo TEAP-RTOC.

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46/ LA RIVISTA PER IL TECNICO DELLA REFRIGERAZIONE E DELLA CLIMATIZZAZIONE INDUSTRIA & formazione
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La sfida è stata a due per la poltrona occupata da Didier Coulomb, prossimo alla pensione: da un lato Yannick Mathieu, di AFF, ingegnere appassionato di energia, ecologia, gestione del rischio e management, dall’altra Yosr Allouche di NTNU, professoressa associata specializzata in refrigerazione.

Yosr Allouche, è ricercatrice presso il gruppo di refrigerazione e pompe di calore del dipartimento di Ingegneria dell’energia e dei processi dell’università norvegese NTNU. Principalmente, si è occupata dell’integrazione efficiente delle unità di accumulo di energia termica nei sistemi di refrigerazione transcritica R744 per applicazioni di conservazione e congelamento degli alimenti. Collabora inoltre da diversi anni con l’Istituto Internazionale del Freddo, come responsabile di progetto.

Entrerà in carica da ottobre 2024 ed ha già espresso compiacimento del lavoro svolto con CSG e AREA negli ultimi 30 anni e ha intenzione di proseguirlo con altrettanto vigore. Continua a leggere su www.industriaeformazione.it

> CENTRO STUDI GALILEO: MARCO BUONI OSPITE A UNOMATTINA PER SPIEGARE COME SFRUTTARE AL MEGLIO I CLIMATIZZATORI

Nel corso della puntata del 17 luglio, il CEO del Centro Studi Galileo ha fornito alcune semplici quanto efficaci soluzioni per combattere il caldo estivo.

Marco Buoni, ha fornito un esaustivo quanto sintetico excursus sugli investimenti necessari per rinfrescare gli ambienti domestici, ai microfoni del conduttore di Rai Uno Tiberio Timperi.

Posto il consiglio di ragionare sulle nuove costruzioni per realizzare impianti a pompa di calore che riscaldino d’inverno e raffreddino d’estate, è possibile effettuare installazioni di split o impianti mobili (questi ultimi molto rumorosi per via del compressore interno).

Per una stanza da 16-25 mq basta un impianto da 9000btu (circa 3kw), per esempio, ma le installazioni vanno sempre effettuate da personale qualificato e certificato.

Sul sito dell’F-Gas è possibile verificare che le aziende cui ci si affida siano serie e certificate.

Utile anche la semplice pratica di

deumidificazione dell’ambiente, che può aiutare pur senza abbassare la temperatura a gestire meglio il comfort degli ambienti.

L’intervento può essere visto a questo indirizzo:bit.ly/UnoMattina_CSG Continua a leggere su www.industriaeformazione.it

> “IL FREDDO CASALESE SEMPRE PIÙ CENTRALE PER LAVORO E FORMAZIONE”: RADIO GOLD INTERVISTA MARCO BUONI

Radio Gold ha pubblicato una lunga video intervista a Marco Buoni, Segretario di ATF – Associazione italiana dei Tecnici del Freddo, Past President di AREA e CEO del Centro Studi Galileo.

L’intervista rientra in un ciclo di approfondimenti legati alla Fondazione Aleramo e ai suoi partner, in prima linea per garantire che il mondo del lavoro, sul territorio monferrino, sia sempre al massimo livello possibile.

In particolar modo, nel corso dell’intervista si è parlato di uno dei settori più floridi di Casale Monferrato e del comprensorio, ossia quello HVAC/R, e Radio Gold ha scelto di farlo con il CEO del Centro Studi Galileo, leader per la formazione sulle tecnologie di refrigerazione e condizionamento (senza dimenticare ventilazione, pompe di calore, geotermia e affini).

Casale Monferrato è infatti nota come la Capitale del Freddo, un punto di riferimento a livello internazionale per migliaia di aziende e professionisti del settore, e un valore aggiunto per il tessuto economico, sociale e professionale del territorio. Continua a leggere su www.industriaeformazione.it

/47 INDUSTRIA & formazione NUMERO 7 / SETTEMBRE 2023
> DONNA E TUNISINA, IL NUOVO DIRETTORE DELL’ISTITUITO INTERNAZIONALE DEL FREDDO IIF
NEWS ULTIME NOTIZIE NEWS ULTIME NOTIZIE

Industrie che collaborano alla attività della rivista mensile del Centro Studi Galileo

Per ogni informazione gli abbonati possono rivolgersi a nome di Industria & Formazione ai dirigenti evidenziati nelle Industrie sottoelencate, oppure alla segreteria generale tel. 0142 / 452403

SCONTI PER GLI ISCRITTI ALL’ASSOCIAZIONE DEI TECNICI ITALIANI DEL FREDDO-ATF

PRODUZIONE COMPONENTI

BIERREBI SRL

componenti, ricambi e realizzazioni impianti

Giovanni Russo

00173 Roma

Tel. 06 72630101

www.bierrebisrl.it

BITZER ITALIA

compressori

Pietro Trevisan

36100 Vicenza

Tel. 0444/962020

www.bitzer.it

CAREL regolazione elettronica, sistemi di supervisione

Mauro Broggio

35020 Brugine

Tel. 049/9716611

www.carel.it

CASTEL

valvole, filtri, rubinetti, spie del liquido

Giorgio Monaca

20060 Pessano c/Bornago

Tel. 02/95702225

www.castel.it

CORE EQUIPMENT

componentistica per refrigerazione e condizionamento

Daniele Passiatore

50058 Signa

Tel. 055/334101

www.core–equipment.it

DANFOSS S.R.L

Danfoss Climate Solutions

Romina Cantisani

20871 Vimercate

Tel. +39 039 6850310

Cell. 3429138379

romina.cantisani@danfoss.com

www.danfoss.it

DENA

accumulatori di liquido, filtri

Daniele Francia

15033 Casale Monferrato

Tel. 0142/454007

www.dena.it

DORIN

compressori

Giovanni Dorin

50061 Compiobbi

Tel. 055/623211

www.dorin.com

EMBRACO NIDEC

compressori ermetici

Enrico Albera

10023 Chieri Tel. 335/5828037 www.embraco.com

FIELDPIECE INSTRUMENTS

strumentazione

Lisa Egberts 7006 RB DoetinchemThe Netherlands

+31 6 40 990 631 www.fieldpiece.com

FRASCOLD spa produzione compressori per refrigerazione e condizionamento

Giuseppe Galli

20027 Rescaldina

Tel. 0331/742201 www.frascold.it

GF PIPING SYSTEMS ITALIA produzione di sistemi di tubazioni

Angelo Cutillo 20864 Agrate Brianza

Tel. 331 633 0377 angelo.cutillo@georgfischer.com www.gfps.com/it

HUAYI COMPRESSOR

BARCELONA S.L. compressori

08192 Sant Quirze del Vallés Barcelona - Spain www.huayicompressor.es

LU-VE GROUP scambiatori di calore

Davide Ray Partexano

21040 Uboldo

Tel. 02 96716 912 davide.partexano@luvegroup.com www.luvegroup.com

MASTERCOOL INC.

strumentazione

Stefania Lacorte

9140 Temse, Belgium

Tel. +32 (0)3 777 2848 stefania@mastercool.com

https://www.mastercool.com/?lang=it

MODINE CIS ITALY

scambiatori di calore

Cristian Michelin

33050 Pocenia

Tel. 0432/772001

www.modine.com

REFCO

produzione e fornitura di componenti e strumenti per la refrigerazione

World Headquarters

6285 Hitzkirch - Svizzera

Tel. 0041/41/9197282

www.refco.ch/it

RIVACOLD

gruppi frigoriferi preassemblati

Marco Barilari

61020 Montecchio

Tel. 0721/919911

www.rivacold.com

TESTO

apparecchi di controllo, sicurezza e regolazione

Fabio Mastromatteo

20019 Settimo Milanese

Tel. 02/335191

www.testo.it

GRUPPO ANGELANTONI TURBOALGOR

produzione di kit per l’efficienza energetica degli impianti frigoriferi

Maurizio Ascani

06056 Massa Martana

Tel. 075/8955230

www.turboalgor.it

VULKAN ITALIA

cercafughe, connessioni tubi, giunti lokring

Cristina Fasciolo

15067 Novi Ligure

Tel. 0143/310247

www.vulkan.com

WIGAM

componenti, gruppi manometrici, pompe vuoto, stazioni di ricarica, lavaggio

Alessandro Vangelisti Tel. 0575/5011

Massimo Gorno

Tel. 02/57307472

52018 Castel San Niccolò

www.wigam.com

RIVENDITORI COMPONENTI

BEIJER REF ITALY S.R.L. Compressori, gruppi frigoriferi, controlli

20128 Milano

Tel. 02/ 2520081

www.beijerref.it

CENTRO COTER

unità condensanti, aeroevaporatori, accessori

Nicola Troilo

70032 Bitonto

Tel. 080/3752657

www.centrocoter.it

FRIGO PENTA

gruppi frigoriferi e componenti per refrigerazione e condizionamento

Bruno Piras

09122 Cagliari

Tel. 070/275149

www.frigopenta,it

collegata a RAV

61022 Vallefoglia

Tel. 0721/919911

marketing@rav.it

FRIGOPLANNING

ventilatori, frigoriferi industriali e componenti

Donatella Gambardella

83100 Avellino

Tel. 0825/780955

www.frigoplanning.com

LAREL

ricambi e accessori per refrigerazione

Gennaro De Crescenzo

80026 Casoria

Tel. 081/7598760

www.larel.it

MORELLI

accessori per refrigerazione e condizionamento, compressori, condensatori, evaporatori

Fausto Morelli

50127 Firenze

Tel. 055/351542

www.morellispa.it

NEW COLD SYSTEM componentistica per refrigerazione e condizionamento

Madi Sakande

40012 Calderara di Reno

Tel. 051/6347360

www.newcoldsystem.it

RAIME

refrigerazione industriale e commerciale

Leonardo Marques Miranda

80146 Napoli

Tel. 081/7340900

www.raime.it

48/ LA RIVISTA PER IL TECNICO DELLA REFRIGERAZIONE E DELLA CLIMATIZZAZIONE INDUSTRIA & formazione

RECO componenti e impianti per la refrigerazione e il condizionamento

Stefano Natale

70123 Bari

Tel. 080/5347627

www.re-co.it

REPA ITALIA

ricambi e componenti per la refrigerazione commerciale e la ristorazione info.it@repagroup.com

47522 Cesena

Tel. 0547/341111

www.lfricambi724.it

ROTOCOLD componenti per refrigerazione, condizionamento, ventilazione

Loredana Rotolo

90143 Palermo

Tel. 091/6257871

www.rotocold.it

SPLUGA

componentistica, energie rinnovabili, pompe

Andrea Cagnacci

09010 Vallermosa

Tel. 0781/79399

www.spluga.it

REFRIGERAZIONE COMMERCIALE

EPTA REFRIGERATION

Sistemi completi per la refrigerazione commerciale

Francesco Mastrapasqua

20138 Milano

Tel. 02/55403211

www.eptarefrigeration.com

MONDIAL FRAMEC

vetrine

Filippo Campese

15040 Mirabello Monferrato

Tel. 0142/478211

www.mondialframec.com

SANDEN VENDO EUROPE

distributori automatici

Commerciale

tel. 0142/234220 - Casale

Produzione

tel. 0142/335111 - Coniolo www.sandenvendo.com

FRIGORIFERI SPECIALI

ANGELANTONI FRIGORIFERI camere climatiche, criogenia, tecnologie avanzate

Cesare Angelantoni

20126 Milano

Tel. 02/9397011

www.angelantoni.it

ELETTRONICA VENETA

apparecchiature didattiche

Michele Bello

31045 Motta di Livenza

Tel. 0422/765868

www.elettronicaveneta.it

PRODOTTI CHIMICI

ERRECOM

soluzioni chimiche per la refrigerazione e il condizionamento

Gessica Perani

25030 Corzano

Tel. 030/9719096

www.errecom.com

N.C.R. BIOCHEMICAL tecnologie chimiche per la refrigerazione

Marco Novi

40050 Castello d’Argile

Tel. 051/6869611

www.ncr-biochemical.com

STUDIO BORRI ROBERTO prodotti chimici, torri raffreddamento

10096 Collegno

Tel. 011/4056337

SALDATURA

GRUPPO SALTECO

saldatura, brasatura e tecnologie del rivestimento

Fabrice Bouzin

20096 Limito di Pioltello

Tel. 02/926861

www.salteco.it

ITALBRAS

saldatura e brasatura

Nicola Bordin

36100 Vicenza

Tel. 0444/347569

www.italbras.com

RIV.O.GAS. gas refrigeranti chimici

Paolo Secco

15033 Casale Monferrato

Tel. 0142/452202

www.rivogas.it

CELLE FRIGORIFERE ARREDAMENTI

FASTCOLD

pannelli Isotermici

Sara Maschler

31030 Castello di Godego

Tel. +39/0423/469121

www.fastcold.net

SPERANZA FRANCESCO

accessori per la refrigerazione e condizionamento

89029 Taurianova

Tel. 0966/645463

www,speranzataurianova.it

CAMION FRIGORIFERI

COLD CAR

trasporti refrigerati

Lorenzo Pezzi

15040 Occimiano

Tel. 0142/400611

www.coldcar.it

SOFTWARE

ENERCLIMA

software condizionamento, refrigerazione

Marcello Collantin

35125 Padova Tel. 049/8829653

FLUIDI FRIGORIGENI RECUPERO E RIGENERAZIONE

CHEMOURS ITALY gas refrigeranti

Alessandro Pianetti Tel. 345/6360850

alessandro.pianetti@chemours.com www.chemours.com/refrigerants/it_it

DAIKIN CHEMICAL EUROPE gas refrigeranti

Mario Magnoni

20124 Milano

Tel. 3487100520

mario.magnoni@daikinchem.de www.daikinchem.de

GENERAL GAS gas refrigeranti

Carmine Marotta

Vincenzo Scarano

20063 Cernusco S/N

Tel. 02/92147368

www.generalgas.it

MARIEL refrigeranti

Luciano e Alberto Faccin

28013 Gattico

Tel. 0322/838319

www.mariel.it

NIPPON GASES

REFRIGERANTS SRL gas refrigeranti e servizi ambientali

Paolo Tirone

Tel. 02/77119261

Matteo Mangiarotti

Tel. 346/0433774

20159 Milano

www.nippongases.it

SINTECO SRL chemical products & plant solutions

Alberto Giavardi

28069 Trecate (NO)-Italy

Tel. +39 0321 770724

a.giavardi@sinteco-srl.com

www.sinteco-srl.com

ENERGIE RINNOVABILI

CLER ENERGIE ALTERNATIVE installazione solare fotovoltaico

Giovanni Filippi

15033 Casale Monferrato

Tel. 0142/454216

www.clersrl.it

TEON

pompe di calore ad alta temperatura

Carla Gallo

10079 Mappano

Tel. 011/9910413

www.teon.it

REGOLAZIONE E STRUMENTAZIONE

CAREL regolazione elettronica, sistemi di supervisione

Mauro Broggio

35020 Brugine

Tel. 049/9716611

www.carel.it

ECONORMA

regolatori di temperatura e umidità

Alessandro Mattiuzzi

31020 San Vendemiano

Tel. 0438/409049

www.econorma.com

TESTO

apparecchi di controllo, sicurezza e regolazione

Fabio Mastromatteo

20019 Settimo Milanese

Tel. 02/335191

www.testo.it

ARIA CONDIZIONATA

RECIR

riscaldamento e condizionamento

Giovanni Migliori

00159 Roma

Tel. 06/43534503

TERMOIDRAULICA

AGOSTINI

accessori condizionamento

Fabrizio Agostini

00178 Roma

Tel. 06/7183958

www.t-agostini.com

ENTI CERTIFICATORI

CEPAS

ente certificatore

Eleonora Motta

20126 Milano

Tel. 02/270911

www.cepas.it

ASSOCIAZIONI

EFCTC associazione che rappresenta i produttori di idrofluorocarburi

Angelica Candido

B-1040 Bruxelles

fluorocarbons@cefic.org

www.fluorocarbons.org

/49 INDUSTRIA & formazione NUMERO 7 / SETTEMBRE 2023

GLOSSARIO DEI TERMINI DELLA REFRIGERAZIONE E DEL CONDIZIONAMENTO

Legionella:

Famiglia di batteri che vive in condizioni aerobiche, composta da oltre 50 specie, che è possibile trovare facilmente in presenza di acqua. Tra le varie specie, generalmente innocue per l’uomo, fa parte la Legionella Pneumophila, reponsabile della malattia del legionario, altrimenti detta legionellosi.

di fornire e quando le temperature dell’aria ambiente esterna sono particolarmente rigide. Una pompa di calore bivalente può anche essere fatta rientrare nel novero dei sistemi ibridi. Esistono varie tipologie impiantistiche che prevedono l’utilizzo di pompe di calore bivalenti:

Dry-expansion:

In inglese, espansione secca, riferito ad un refrigerante che cambia di stato all’interno di un evaporatore di un circuito frigorifero.

Effetto Peltier:

Fenomeno fisico di tipo termoelettrico scoperto dal fisico francese Jean Peltier nel 1834.

Tale effetto si manifesta quando due conduttori metallici diversi, allorquando risultano collegati da due giunzioni, vengono ad essere percorsi da una corrente continua. In seguito a ciò uno dei due conduttori si riscalda, mentre l’altro si raffredda. In corrispondenza della giunzione tra i due metalli può verificarsi l’emissione di calore oppure l’assorbimento di calore in funzione del verso della corrente: la cella di Peltier così formata, dunque, può avere un effetto raffreddante oppure riscaldante e grazie a questa caratteristica tale fenomeno si differenzia dall’effetto Joule, mediante il quale è possibile produrre solamente calore. Infatti, proprio grazie a questa proprietà, l’effetto Peltier viene utilizzato per il raffreddamento di piccoli spazi, come ad esempio avviene in alcuni mobili frigoriferi.

Filtro medio:

Filtro per l’aria di un’Unità di Ventilazione Non Residenziale che nelle prove di test standardizzate dimostra avere un’efficienza media per particelle di dimensione 0,4 μm superiore al 40 % secondo la dichiarazione del fornitore del filtro.

Essa fu scoperta nel 1976 quando, durante un raduno di veterani dell’American Legion, colpì 221 persone provocando una malattia con sintomi simili alla polmonite. Tali batteri si sviluppano con maggiore facilità in presenza di acque stagnanti, con temperature comprese tra 25 °C e 45 °C, e proliferano normalmente in natura. Il pericolo derivante dalla Legionella si ha quando essa riesce a penetrare all’interno degli impianti idrici degli edifici civili e lì, in seguito a condizioni ambientali favorevoli, riesce a moltiplicarsi velocemente.

La legionellosi, infatti, è una malattia che può essere provocata da una opera di manutenzione non ideale degli impianti di condizionamento dell’aria o da alcuni componenti degli impianti frigoriferi il cui funzionamento si basa sull’utilizzo di acqua, come possono essere le torri di raffreddamento evaporative ed i condensatori evaporativi, o, in generale, negli impianti in cui è presente acqua calda. La legionella si sviluppa con maggiore facilità nei circuiti ove sono presenti incrostazioni calcaree ed alcuni sottoprodotti del ferro e dello zinco causati dalle corrosioni.

Ore di esercizio in modo termostato spento:

Il numero di ore per anno [h/a] durante le quali l’unità di raffreddamento o riscaldamento è considerata in modo termostato spento e il cui valore dipende dalla stagione designata e dalla funzione.

Pompa di calore bivalente: Sistema di riscaldamento costituito da una pompa di calore affiancata da un altro generatore di calore (come, ad esempio, una caldaia a condensazione) che generalmente ha il compito di intervenire quando l’utenza richiede potenze superiori a quanto la pompa di calore è in grado

a) sistemi bivalenti simultanei ove, cioè, la pompa di calore è sempre in funzione ed il suo lavoro viene integrato da una seconda apparecchiatura riscaldante (ad esempio una caldaia) quando essa non è in grado di erogare tutta la potenza termica che l’utenza richiede in un dato istante;

b) sistemi bivalenti alternati: la pompa di calore permane in funzione solo fino a quando è in grado di soddisfare le richieste dell’utenza; poi, quando la sua capacità risulta essere insufficiente, essa si spegne ed avviene la commutazione con il secondo sistema di riscaldamento (ad esempio, una caldaia) che provvede a fornire l’intera potenza termica richiesta.

Influisce sul punto di commutazione tra le due apparecchiature anche la temperatura dell’aria ambiente esterna;

c) sistemi bivalenti simultanei alternati: le richieste termiche dell’utenza vengono soddisfatte solo dalla pompa di calore, oppure dalla pompa di calore e da una caldaia oppure dalla sola caldaia.

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50/ LA RIVISTA PER IL TECNICO DELLA REFRIGERAZIONE E DELLA CLIMATIZZAZIONE INDUSTRIA & formazione
(Parte 229a) Ventiduesimo anno A cura dell’ing. Pierfrancesco FANTONI
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