tappe del viaggio di Enea

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Appunti di Mara Torricelli

Sebbene il viaggio di Enea e compagni ricalchi in gran parte quello di Odisseo, dobbiamo notare che, oltre a essere diversi i luoghi di sbarco, diversa è soprattutto la concretezza geografica dei viaggi dell'eroe troiano. È evidente che Virgilio conosce la geografia del Mediterraneo (con tutti gli ovvii limiti delle conoscenze di allora), mentre l'autore dell'Odissea no. Ne consegue che, mentre il viaggio di Odisseo ha più i connotati del meraviglioso, quello di Enea ha la precisione di un autentico viaggio condotto per oltre la metà del Mediterraneo.

Eccone le tappe principali. 1.La terribile notte dell'incendio e del saccheggio di Troia è terminata. Enea è riuscito a portare in salvo il figlio Ascanio e il padre Anchise. Dopo aver tentato invano di salvare la moglie Creusa, riceve dagli dei la conferma che ha un dovere da compiere: fondare una città, che diventerà caput mundi. I troiani, così, abbandonano per sempre la loro città ormai distrutta. 2.La prima tappa è in Tracia, dove gli esuli si apprestano subito a fondare una nuova città. Enea strappa alcuni arbusti dal terreno, per accendere il fuoco con cui offre un sacrificio agli dei, e si accorge che dalla pianta strappata stillano alcune gocce di sangue. Dagli arbusti proviene una voce: appartiene a Polidoro, figlio di Priamo, che racconta a Enea di essere stato trucidato dallo zio a cui il padre Priamo lo aveva affidato con una buona dote di ricchezza. Lo zio lo fa uccidere dai feroci abitanti del luogo. Enea si commuove e si indigna; ritorna all'accampamento troiano e, dopo aver onorato il defunto con una cerimonia, lascia la terra 1


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