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Risveglio GENNAIO 2012

Risveglio Pentecostale Anno LXVI numero 1 Periodico Mensile Poste Italiane spa Spedizione in Abbonamento Postale D.L.353/2003 (conv. in L.27/02/2004 n.46) art.1 comma 2, DCB Vicenza

“La tua parola è una lampada al mio piede e una luce sul mio sentiero” (Salmo 119:105)

P E N T E C O S T A L E

Organo ufficiale delle Chiese Cristiane Evangeliche Assemblee di Dio in Italia

«Chi è mai costui che comanda anche ai venti e all’acqua, e gli ubbidiscono?» [LUCA 8:25]


Risveglio P E N T E C O S T A L E

Organo ufficiale delle Chiese Cristiane Evangeliche “Assemblee di Dio in Italia” Ente Morale di Culto D.P.R. 5.12.1959 n.1349 Legge 22.11.1988 n.517 Pubblicato dal Consiglio Generale delle Chiese Presidente: Felice A. Loria Vice Presidente: Vincenzo Spec­chi Segretario: Davide Di Iorio Tesoriere: Giu­sep­pe Tilenni Consiglieri: Eliseo Cardarelli, Salvatore Cusumano, Paolo Lombardo, Gaetano Montante, Vito Nuzzo Presidente emerito: Francesco Toppi Consigliere onorario: Francesco Rauti Direzione, Redazione e Amministrazione: Via Altichieri da Zevio, 1 35132 Padova Tel. 049.­605127 fax 049.612565 e mail: adi.veneto@tin.it www.assembleedidio.org Versamenti in Posta su c/c postale n.12710323 intestato a: Risveglio Pentecostale V. Altichieri da Zevio 1, 35132 Padova Versamenti tramite canale bancario Poste: codice IBAN IT16 N076 0112 1000 0001 2710 323 codice BIC/SWIFT BPPIITRRXXX intestato a: Risveglio Pentecostale V. Altichieri da Zevio 1, 35132 Padova Banca: codice IBAN IT31 C061 7512 1550 0000 0051 080 codice BIC CRGEITGG782 intestato a: Chiesa Crist. ADI Risveglio Pentecostale V. Altichieri da Zevio 1, 35132 Padova Registrazione n.1688 del 1.3.2000 Trib. di Padova La pubblicazione è distribuita a mem­bri e simpatizzanti delle Chi­e­se Cri­stiane Evan­geliche A.D.I. ed è so­stenuta da of­ ferte vo­lon­ta­rie. In con­formità alla Leg­­ ge 675/96 e successive modifiche sulla tutela dei da­ti personali, la Re­da­zio­ne di Ri­sveglio Pen­te­co­sta­le ga­rantisce l’assoluta riservatezza di quelli di cui è in possesso. Inol­tre assicura i lettori che i loro dati personali sono custoditi in un archivio elettronico presso la sede del giornale e ver­ranno utilizzati soltanto per in­viare la corrispondenza relativa al mensile Ri­sve­glio Pen­te­co­sta­le. Gli arti­ coli firmati im­pegnano esclu­si­va­men­te i lo­ro au­tori. I manoscritti non pub­blicati non si restituiscono. Direttore Responsabile: Vincenzo Specchi Comitato di Redazione Risveglio Pentecostale Cristiani Oggi: Vincenzo Specchi (sostituto del presidente ex officio), Salvatore Esposito, Lorenzo Framarin, Domenico Modugno, Elio Varricchione 2

Risveglio Pentecostale - Gennaio 2012

Nel Principio Chi può dire di non essersi mai fatto le domande fondamentali dell’esisten�za: “Da dove veniamo? Chi siamo? Dove andiamo?” Viviamo in un mondo in cui da circa 150 anni viene insegnata come fosse scienza la dottrina filosofica pseudo/scientifica della “teoria dell’evoluzione” secondo la quale l’universo avrebbe avuto inizio da un grande scoppio, un “big bang”. Che cosa poteva poi scoppiare, non lo si capisce, visto che non doveva esserci nulla… Secondo questa teoria dopo milioni di anni il pianeta sarebbe stato ricoperto dalle acque degli oceani ricche di diverse sostanze chimiche inorganiche, cioè senza vita, che avrebbero formato il “brodo primordiale”. Per qualche motivo inspiegabile alcune di queste sostanze inanimate, colpite in modo casuale da venti cosmici e scariche di energia, avrebbero dato origine alle prime forme di vita, chiamate “macchie biologiche”. Per altri oscuri procedimenti queste, sguazzanti sulla superficie degli oceani, si sarebbero pian piano trasformate in ogni forma di vita conosciuta, fino all’uomo. La società d’oggi, prodotto di questo insegnamento Veniamo ai problemi del nostro tempo. Ci si domanda perché ci siano sempre più violenze, guerre e atrocità inaudite? Perché la nostra società è caratterizzata da eccessi e trasgressioni d’ogni genere, mancanza d’affetti duraturi, solitudine, depressione…? Perché i giovani non trovano valori e ideali per i quali vale la pena vivere e sempre più spesso si rifugiano nell’alcool, nelle droghe, nel sesso e in ogni altro tipo di sballo? Nessuno sembra porsi una semplice domanda: “Se io non sono altro che il prodotto del caso… Se non c’è altra ragione per cui io vivo, se non la casualità… Se non ho altra meta finale che diventare materia organica, perché dovrei vivere secondo determinati principi morali, etici o spirituali?”

Non c’è assolutamente nulla di cui meravigliarsi! Tutto quello che vediamo attorno a noi è l’esatto prodotto di ciò che è stato seminato nelle menti di diverse generazioni! Anche la Bibbia pone la questione di questa importante riflessione: “Se i morti non risuscitano, mangiamo e beviamo, perché domani morremo” (I lettera ai Corinzi 15:32). Cioè, se ciò che ti è stato insegnato toglie ogni speranza di essere molto di più che “un prodotto del caso”, allora non darti pena di seguire regole religiose e sociali. Nemmeno gli affetti e i sentimenti più belli hanno alcun valore, se credi che vieni dal nulla, sei nulla e vai verso il nulla. Allora vediamo riprodotti attorno a noi, nella vita di tutti i giorni, i dettami di questa gelida religione: “Goditi la vita! Prendi oggi tutto quello che puoi prendere, tanto domani non sei più! Non darti pensiero per gli altri, anche loro sono nulla!…” Alcune domande per aiutare a riflettere Come potremmo aver ricevuto dal “caso” il desiderio della giustizia, della libertà, della felicità? Come potremmo avere il senso innato di ciò che è giusto e di ciò che è sbagliato? Come mai abbiamo una coscienza che ci fa sentire in colpa o provare vergogna delle nostre azioni? Perché ci sentiamo in dovere di aiutare gli altri? Perché proviamo degli affetti così forti, da essere disposti a dare la nostra vita per i nostri cari? Perché è forte in ogni uomo il pensiero del “dopo la morte”? Perché in ogni tempo, in ogni luogo, in ogni popolo, nazione e tribù di questo mondo, l’uomo ha sempre rivolto il cuore alla ricerca del divino? La Bibbia offre risposte precise a queste domande. “Quel che si può conoscere di Dio è manifesto in loro, avendolo Dio manifestato loro; infatti le Sue qualità invisibili, la Sua eterna potenza e divinità, si vedono chiaramente fin dal-


Dio Creò la creazione del mondo essendo percepite per mezzo delle opere Sue” (Lettera ai Romani 1:19-20). “Il Dio che ha fatto il mondo e tutte le cose che sono in esso… Lui, che dà a tutti la vita, il respiro e ogni cosa. Egli ha tratto da uno solo tutte le nazioni degli uomini perché abitino su tutta la faccia della terra, avendo determinato le epoche loro assegnate, e i confini della loro abitazione, affinché cerchino Dio, se mai giungano a trovarlo, come a tastoni, benché Egli non sia lontano da ciascuno di noi” (Atti 17:24-27). “O uomo, Egli ti ha fatto conoscere ciò che è bene” (Michea 6:8). “Dio ha fatto ogni cosa bella al suo tempo: Egli ha perfino messo nei loro cuori il pensiero dell’eternità” (Ecclesiaste 3:11). Un messaggio diverso rivolto a te La Bibbia ti offre un messaggio completamente diverso da quello che hai udito per molto tempo. L’universo intero non è sorto dal nulla: “Nel principio Dio creò i cieli e la terra” (Genesi 1:1). La vita dell’uomo non discende da una “macchia biologica” divenuta poi via, via batteri, amebe, pesci, anfibi, rettili, uccelli, topi, scimmie, ecc… ma “Dio il Signore formò l’uomo dalla polvere della terra, gli soffiò nelle narici un alito vitale e l’uomo divenne un’anima vivente” (Genesi 2:7). La tua vita non è frutto del caso, ma è un’opera d’arte di Dio. “Sei Tu che hai formato le mie reni, che mi hai intessuto nel seno di mia madre. Io Ti celebrerò, perché sono stato fatto in modo stupendo. Meravigliose sono le Tue opere, e l’anima mia lo sa molto bene. Le mie ossa non Ti erano nascoste, quando fui formato in segreto e intessuto nelle profondità della terra. I Tuoi occhi videro la massa informe del mio corpo e nel Tuo libro erano tutti scritti i giorni che mi eran destinati, quando nessuno d’essi era sorto ancora. Oh, quanto mi sono preziosi i Tuoi pensieri, o Dio! Quant’è grande il loro insieme!” (Salmo 139:13-17). La tua méta non è il nulla, ma la vita eterna alla presenza di Dio. “Perché

Dio ha tanto amato il mondo, che ha dato il Suo Unigenito Figlio, affinché chiunque crede in lui non perisca, ma abbia vita eterna” (Vangelo di Giovanni 3:16). La Bibbia intera presenta una Persona che dona ragione di essere alla tua esistenza, dona valore alla tua vita e ti offre certezza per il tuo domani: Gesù! “Ma ora cosí parla il Signore, il tuo Creatore… Colui che ti ha formato… Non temere, perché Io ti ho riscattato, ti ho chiamato per nome; tu sei mio! Quando dovrai attraversare le acque, Io sarò con te; quando attraverserai i fiumi, essi non ti sommergeranno; quando camminerai nel fuoco non sarai bruciato e la fiamma non ti consumerà, perché Io sono il Signore, il tuo Dio, il Santo d’Israele, il tuo Salvatore… Perché tu sei prezioso ai miei occhi, sei stimato e Io ti amo… Non temere, perché Io sono con te…” (Isaia 43:1-5). “Egli asciugherà ogni lacrima dai loro occhi e non ci sarà piú la morte, né cordoglio, né grido, né dolore, perché le cose di prima sono passate… Ogni cosa è compiuta. Io sono l’alfa e l’omega, il principio e la fine. A chi ha sete Io darò gratuitamente della fonte dell’acqua della vita. Chi vince erediterà queste cose, Io gli sarò Dio ed egli mi sarà figlio” (Apocalisse 21:4-7). Caro amico, cara amica, giovane o vecchio, sano o ammalato, ricco o povero che tu sia… tu sei prezioso agli occhi di Dio! Lui ha desiderato darti la vita, perché ha un piano eterno per te! Sei così prezioso per Dio, che Lui ha offerto il Suo Unico Figlio a morire per darti la possibilità di essere salvato. Lui vuole prendersi cura della tua vita terrena, dei tuoi affanni, delle tue fatiche… vuole donarti la certezza e la gioia della vita eterna! All’inizio di quest’anno Dio ti chiede soltanto di aprire il tuo cuore al Suo amore, di credere nel Signore Gesù. Se ti sembra troppo bello per essere vero, cercaLo con una semplice preghiera, Lui si farà trovare! Mauro Stevanato

in questo numero

gennaio 2012 NEL PRINCIPIO DIO CREÒ

Mauro Stevanato . ............................ pag.2-3

DEPRESSIONE INVERNALE E WINTER BLUES VINTE CON IL SIGNORE

Davide Di Iorio . ................................. pag.4-5

NOTE DAI BALCANI

Angelo Gargano .............................. pag.6-8

IL GIUSTO SENTIERO CHE PORTA ALLA CONOSCENZA DI DIO

Michele Venditti .............................. pag.9-10

CHI È COLUI CHE INVITA ALLA SUA CENA?

Volto di Gennaro . ............................... pag.11

IL RISCHIO DEL DISORIENTAMENTO

Michele Rutigliano ....................... pag.12-13

SIGNORE, SALVAMI!

Daniele Vitale ................................ pag.14-16

ALCUNE COSE CHE LA SCRITTURA INSEGNA INTORNO AL NOSTRO COMPORTAMENTO NELLA CASA DI DIO Risveglio Pentecostale 1954 ....... pag.17-19

NOTIZIE DALLE NOSTRE COMUNITÀ..............................pag.20-23 APPUNTAMENTI . .................... pag.24 Per notizie aggiornate consultate il sito www.assembleedidio.org Risveglio Pentecostale è disponibile anche in edizione per non vedenti. Gli articoli, salvati in formato leggibile mediante computer con un program­ ma screen reader, vengono inviati ai non vedenti che ne fanno richiesta all’indirizzo adi.veneto@tin.it (i file sono disponibili nei formati .rtf .txt .doc .epub). Risveglio Pentecostale - Gennaio 2012

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Depressione invernale e Winter Blues vinte con il Signore La Depressione Invernale o Disturbo Affettivo Stagionale (SAD) fa esperimentare violenti mutamenti nel tono dell’umore ed effettivi episodi depressivi durante i mesi autunnali e invernali. Si presentano disturbi legati al sonno, a volte si dorme molto più a lungo del solito, ma senza un reale beneficio. Ci si sente stanchi e difettano le energie soddisfacenti per fare fronte alla giornata. Si avverte anche quello che un termine di derivazione psichiatrica chiama “compulsione” nell’assumere carboidrati: si tratta di un bisogno irrazionale e irrefrenabile, nonostante abbia conseguenze negative come l’aumento del peso corporeo, l’ansia, l’irritabilità, la difficoltà di concentrazione e in seguito l’apatia non consentono il regolare svolgimento delle attività giornaliere: ci si assenta dal lavoro, si evita di uscire e si complicano le relazioni interpersonali. Il disturbo tende a migliorare o a terminare in primavera e in estate, per tornare a riproporsi l’autunno che segue. Questo male si rivela nel desiderare di tardare a letto al mattino durante il periodo invernale e nel confortarsi con alcuni dolcetti durante la giornata, oltre che nel sentirsi stanchi e pigri. Il mutamento della quantità di luce cui la persona è esposta, connesso al ciclo delle stagioni, può condizionare organismo e umore. Si tratta di una risposta dell’organismo piuttosto diffusa, quando le giornate si riducono e le ore di luce sono limitate o mentre si trascorrono lunghi periodi in ambienti chiusi, rischiarati artificialmente. Se questi indizi diventano più persistenti, qualche esperto afferma che potrebbe trattarsi di Winter Blues: una forma subclinica o leggera del Disturbo Affettivo Stagionale (SAD), che accompagna il passaggio dall’autunno all’inverno. Questo malessere diffuso, in genere, non implica una compromissione funzionale significativa, non causa cioè seri problemi e scompare con l’arrivo della bella stagione. Nella maggior parte dei casi, quindi, non sono necessarie particolari terapie, ma s’interviene ristabilendo un corretto stile di vita. LA LORO SCONFITTA Di seguito, sono riportati alcuni consigli de4

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gli esperti. Non poltrire troppo; nel riposare tenere orari regolari. Ridimensionare il modello dell’efficienza a tutti i costi: qualche volta, rallentare i ritmi fa bene alla salute. Esporsi alla luce solare, se possibile di mattino. Mirare alle relazioni sociali. Schivare i cibi-spazzatura. Operare in prossimità di finestre o vetrate. Utilizzare le belle giornate invernali per praticare sport o attività all’aria aperta: fare un costante esercizio fisico migliora l’umore e riduce lo stress. Ma c'è un altro consiglio prezioso: l’Amico migliore per avere aiuto nella Depressione invernale e nel Winter Blues è certamente Gesù. Colui che ha sofferto subendo la dura condanna della croce non resta sordo dinanzi alla sofferenza umana. Rimane il migliore degli amici: “Egli dà forza allo stanco e accresce il vigore a colui che è spossato. I giovani si affaticano e si stancano; i più forti vacillano e cadono; ma quelli che sperano nel Signore acquistano nuove forze, si alzano a volo come aquile, corrono e non si stancano, camminano e non si affaticano” (Isaia 40:29-31). L’ammalato di questa depressione spesso vede nemici inesistenti e si sente incompreso, ma quando il male sembra prendere il sopravvento è necessario rifugiarsi in Gesù e non nell’uomo. Allora l’angoscia si attenua, impallidisce, si allontana; la Sua presenza calma, il Suo amore riempie di pace: “Gettando su di lui ogni vostra preoccupazione, perché egli ha cura di voi”. Avere fede nel Signore resta elemento fondamentale per guarire. La fede fa riposare su Dio stesso e non sulle situazioni. Qualche volta Dio “permette” che si sia privati di qualche Suo dono perché, superata la prova, si diventi più forti e maturi. È stato detto: “Noi desidereremmo navigare sempre a vele spiegate con un vento favorevole, ma non è così che si formano i veri marinai”. Dio non trova mai la fede troppo ardita. Essa rende presente il futuro e visibile l’invisibile: “è certezza di cose che si vedono, dimo-


strazione di realtà che non si vedono”. La fede ha sempre l’ultima parola e quindi vince; credere significa riposarsi interamente su Dio e ritenere che ogni parola uscita dalla Sua bocca sia più reale della malattia che affligge. Credere è il gran principio della vita cristiana dall’inizio alla fine. Si è giustificati, si vive, si cammina, si smette di vivere per fede. La forza divina è indispensabile per essere liberati. Non si può prendere oggi una riserva di grazia per il futuro, proprio come non si può aspirare l’aria per usarla dopo diversi giorni, o alimentarsi ora per i prossimi mesi. Occorre attingere alle riserve della Sua grazia quotidianamente e, chi lo fa, è un uomo felice: “Beati quelli che trovano in te la loro forza, che hanno a cuore le vie del Santuario! Quando attraversano la valle di Baca essi la trasformano in luogo di fonti e la pioggia d’autunno la ricopre di benedizioni. Lungo il cammino aumenta la loro forza e compaiono infine davanti a Dio in Sion” (Salmo 84:5-6). Per vivere una vita cristiana felice occorre farlo giorno per giorno, ricordando che la vita non giunge tutta in una volta e che il domani appartiene al Signore. Quando questo viene, Dio dà poi la forza di affrontarlo con le Sue energie, donate quotidianamente. La preghiera mattutina è un altro aiuto: “O Signore, al mattino tu ascolti la mia voce; al mattino ti offro la mia preghiera e attendo un tuo cenno”, scriveva il Salmista nel Salmo 5. Nel pregare è preferibile che il cuore preghi senza parole, piuttosto che la bocca senza cuore. Il senso d’insufficienza che si avverte deve spingere a guarda-

re in se stessi, affinché si realizzi il bisogno del Signore. Diceva il Salmista nella Bibbia: “Ma pure, io resto sempre con Te; Tu m’hai preso per la mano destra” (Salmo 73:23). Tutte le circostanze, anche quelle più piccole, sono per chi è afflitto da questi mali delle alte vette insormontabili, ma il Signore offre il Suo aiuto: “Quando il mio cuore era amareggiato e io mi sentivo trafitto internamente, ero insensato… Ma pure, io resto sempre con Te; mi guiderai con il Tuo consiglio e poi mi accoglierai nella gloria”. La compagnia divina nell’affrontare questo male è preziosa; bisogna comprendere che in tutto s’impara qualcosa. Satana cerca di privare l’uomo di una tale realtà, suggerendo che le circostanze sono fortuite, invece è necessario capire che il Signore è presente in ogni occasione della vita. Si deve chiedere al Signore: “Al mattino fammi udire la tua bontà, perché in te confido; fammi conoscere la via da seguire, poiché io elevo l’anima mia a te” (Salmo 143:8). Si avverte così la vicinanza di Dio che sussurra al cuore: “Tu, non temere, perché io sono con te; non ti smarrire, perché io sono il tuo Dio; io ti fortifico, io ti soccorro, io ti sostengo con la destra della mia giustizia” (Isaia 43:2). Davide Di Iorio

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Note dai Balcani “E come crederanno… se non c’è chi lo annunzi?” (Romani 10:14). Con il cuore pieno di emozione mi accingo a dare ancora notizia del nostro impegno nei Balcani. Con la collaborazione delle chiese della zona Campania-Molise, il Dipartimento Estero delle Assemblee di Dio in Italia ha organizzato la quarta mini missione nei Balcani e, per la terza volta, siamo andati in Albania, terra assetata dell’Evangelo e bisognosa di conoscere Cristo. Dal diario di viaggio dei partecipanti si colgono i sentimenti e le emozioni che hanno caratterizzato questa missione ed è impossibile non lasciarsi coinvolgere e non elevare al Signore una fervida preghiera in favore di quanti ancora non conoscono la grazia di Dio e di quanti vivono la loro fede in Cristo in zone disagiate. Un gruppo di quattordici credenti, tra i quali alcuni pastori, coordinati dal fratello Renato Mottola, è stato impegnato in quest’opera evangelistica con lo scopo di annunciare l’Evangelo ai perduti, essere di benedizione ai pochi credenti esistenti in Albania e portare aiuti di prima necessità ad alcune famiglie povere del luogo. Leggiamo direttamente dai protagonisti quanto hanno vissuto. Quello effettuato dal 15 al 21 di Ottobre 2011 nei luoghi e le chiese delle Assemblee di Dio in Albania è stato un viaggio indimenticabile. Una grande emozione ed una gioia incontenibile si leggono sul volto di tutti i partecipanti alla missione, ognuno con la propria valigia non troppo pesante, munito di abbigliamento comodo, disposto a sostenere qualsiasi disagio, sentendosi onorati e profondamente grati al Signore per averci concesso un’opportunità di servizio di grande benedizione e di arricchimento del proprio bagaglio spirituale. Spesso si sente parlare delle sofferenze che molte nazioni patiscono e per le quali si promuovono campagne umanitarie. L’Albania può essere annoverata tra queste, ma, diversamente da quello che noi stessi ci saremmo 6

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aspettati, l’impatto con questo paese è stato positivo già prima dell’atterraggio quando, osservando con attenzione fuori dal finestrino dell’aereo, il territorio ci appariva bello ed incontaminato con spazi ben curati, poche case e piccoli centri urbani. L’Albania, dopo il regime comunista e, quindi, l’ateismo obbligatorio, si presenta ai nostri giorni come un paese di tradizione musulmana, ma con pochi praticanti. Sorprendente è stata l’accoglienza e l’affetto che ci hanno riservato i fratelli albanesi fin dal nostro arrivo a Tirana. L’abbrac-

cio con il fratello Gezim Spahija, presidente delle Assemblee di Dio Albanesi, ci ha messi completamente a nostro agio, come se ci fossimo sempre conosciuti. Cosi è iniziata la nostra “avventura” in Albania con tanto entusiasmo e con tanta voglia di scoprire che cosa ci avrebbe riservato il Signore. Allora, saltati sui mezzi a noi riservati (un furgone ed una Jeep), capitanati dal fratello Renato Mottola, siamo partiti per raggiungere


il nostro quartier generale: l’Istituto Biblico di Tirana che ci avrebbe ospitato, un edificio moderno ed armonioso che spicca tra le modeste costruzioni attigue. Il programma predisposto dai fratelli albanesi è stato fitto di impegni fin dal primo giorno, le tappe che ci attendevano riguardavano le visite alle chiese situate nelle zone di Tirana, Durazzo, Divjake, Kruje, Kamez, Durres, Sukth, Fllake e Shkallnur e alle famiglie disagiate di questi posti per la consegna di pacchi contenenti beni di prima necessità, quali pasta, farina, zucchero, olio, conserve, biscotti e so-

in un abbraccio. Gloria a Dio per le preghiere che si sono elevate i quei luoghi, per la presenza di Dio e la parola predicata con fede ed impeto cristiano. Oltre ai credenti del posto sono stati con noi anche, due studenti Italiani del nostro Istituto Biblico (IBI) che stanno svolgendo il tirocinio previsto al terzo anno proprio in Albania, i primi ad essere inviati in una nazione straniera. I culti sono stabiliti, generalmente, nel pomeriggio dalle 17.00 proprio per andare incontro alle esigenze delle numerosissime sorelle. Gli orari dei culti sono rispettati con scruponelle foto, a partire da sinistra: • i componenti del gruppo della Zona CampaniaMolise davanti alla Scuola Biblica delle Assemblee di Dio di Tirana; • i fratelli scaricano i pacchi con beni di prima necessità per distribuirli alle famiglie povere; • immagini tratte mentre si sta offrendo il culto al Signore. La stragrande maggioranza dei partecipanti sono donne; • visita e preghiera per una donna ammalata; attività didattica con i bambini.

prattutto Bibbie. Le visite alle diverse abitazioni sono state molto toccanti, tanta la miseria che abbiamo visto, ma altrettanto sorprendente è stato riscontrare una forma di composta dignità delle donne e dei bambini. In tutte le case c’è sempre stato modo di intrattenerci con gli abitanti, che desideravano non solo essere aiutati materialmente, ma attendevano qualche parola di speranza e sembravano cercarla nei nostri occhi, trovando conforto anche solo

losità perché ad attenderle a casa, non vi sono mariti credenti ma, molto spesso, uomini violenti. Nonostante questa triste realtà, lo zelo, la gioia e l’unzione dello Spirito Santo è evidente nei loro occhi, sono tenaci, abituate a portare il peso della famiglia. Meravigliosi sono stati, anche, i momenti dedicati ai bambini, molti dei quali raccolti dalle strade; si riuniscono in chiesa, case o locali fatiscenti, le cui pareti sono abbellite da versi Risveglio Pentecostale - Gennaio 2012

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e canti evangelici, che i bambini intonano con grande entusiasmo ed allegria. Che benedizione ascoltarli e cantare con loro! In tutte le chiese le riunioni si svolgono in modo semplice, il canto è per lo più accompagnato dalla chitarra e, laddove non ci sono strumenti musicali, si intonano inni a cappella, si loda il Signore con gioia, sostenendo il ritmo con il battito delle mani. Le comunità sono composte soprattutto da sorelle, ma ciò che più ci sorprende è la massiccia presenza di giovani, adolescenti e bambini. Inoltre verifichiamo sul campo che una buona percentuale delle persone che incontriamo comprendono bene la lingua italiana ed alcuni di loro la parlano correttamente, grazie alla visione di programmi della televisione italiana fin da bambini. Alle riunioni di culto abbiamo potuto dare il nostro contributo con preghiere, testimonianze, canti e la predicazione della Parola ministrata dai fratelli pastori. Molto calorosi sono stati i saluti dell’ultima ora prima di ripartire per l’Italia, gli abbracci carichi di significato e soprattutto gli sguardi che si incrociavano e che senza parole esprimevano un palpabile desiderio di rivederci presto. È terminato così questo meraviglioso viaggio, che ci ha resi consapevoli di una realtà lontana, anche se non molto, dall’Italia, che sicuramente ci ha arricchito ed ha lasciato un segno nel nostro cammino di fede. Abbiamo potuto, infatti, allungare lo sguardo sui bisogni di un popolo “povero” ed “affamato di giustizia” (Matteo 5:6) per il quale il nostro Signore Gesù Cristo sta provvedendo grandi benedizioni che ci accomunano nel meraviglioso piano di Dio per la salvezza degli uomini, incoraggiandoci ancora ad andare a predicare “ovunque” con più forza e coraggio l’evangelo ad ogni creatura. Sentiamo forte il peso per quanti ancora non conoscono il Vangelo e preghiamo che Dio ci conceda di essere Suoi ambasciatori e strumenti di salvezza non solo entro i nostri confini nazionali ma anche oltre, tra quei popoli che stanno aspettando che qualcuno annunci loro la grazia di Dio. Continuiamo a pregare affinchè il Signore susciti Suoi servitori che sentano forte la chiamata ad andare ad annunciare l’Evangelo “in tutta la Giudea e Samaria, e fino all’estremità della terra” (Atti 1:8). Preghiamo per i Balcani: Albania, Kosovo, Montenegro, Macedonia, Serbia... quest’area comprende circa quindici milioni di abitanti ma una popolazione evangelica di circa trentamila credenti di cui qualche migliaio di fede pentecostale. Il lavoro da fare è ancora tanto e queste nazioni si trovano vicino alla nostra amata Italia e la responsabilità che abbiamo nei loro confronti vogliamo assolverla con l’aiuto di Dio. “Preparate la via del Signore, raddrizzate i suoi sentieri. Ogni monte e ogni colle sarà spianato; le vie tortuose saranno fatte diritte e quelle accidentate saranno appianate; e ogni creatura vedrà la salvezza di Dio” (Luca 3: 4-6). Angelo Gargano 8

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ABC della Salvezza A AMMETTI DI ESSERE PECCATORE!

Solo Gesù è morto sulla croce per il perdono dei tuoi peccati. "Non c’è nessun giusto, neppure uno" (Romani 3:10). "Tutti hanno peccato e sono privi della gloria di Dio" (Romani 3:23). Chiedi a Dio il Suo perdono, ti ascolterà e ti perdonerà!

B BISOGNA NASCERE DI NUOVO!

"Se uno non è nato di nuovo non può vedere il regno di Dio" (Giovanni 3:3). "Perché Dio ha tanto amato il mondo che ha dato il suo unigenito Figlio, affinché chiunque crede in lui non perisca ma abbia vita eterna" (Giovanni 3:16). "A tutti quelli che lo hanno ricevuto egli ha dato il diritto di diventare figli di Dio" (Giovanni 1:12). "Io sono la via, la verità e la vita; nessuno viene al Padre se non per mezzo di me" (Giovanni 14:6). Dio ti dice che, anche se hai peccato, questo non Gli impedisce di continuare ad amarti. Sì, Dio ti ama così come sei, ma vuole fare per te qualcosa di speciale, vuole darti una vita nuova

C CREDI NEL SIGNORE GESÙ, CONFESSALO COME TUO PERSONALE SALVATORE!

Se hai accettato Gesù come tuo Salvatore potrai potrai rivolgerti a Lui in ogni momento, per ogni cosa, ringraziandoLo con tutto il cuore, perché "In nessun altro è la salvezza" (Atti 4:12). "Se con la bocca avrai confessato Gesù come Signore e avrai creduto con il cuore che Dio lo ha risuscitato dai morti sarai salvato" (Romani 10:9). "Credi nel Signore Gesù e sarai salvato tu e la tua famiglia" (Atti 16:31).


Il giusto sentiero che porta alla conoscenza di Dio "Le sue qualità invisibili, la sua eterna potenza e divinità, si vedono chiaramente fin dalla creazione del mondo essendo percepite per mezzo delle opere sue.." (Romani 1:8-32) La Scrittura afferma che “le Sue qualità… si vedono chiaramente” (v.20) eppure vi sono delle persone che cercano Dio senza mai arrivare a conoscerLo, che cercano di afferrarLo, ma spesso si ritrovano nell’impossibilità di stringerLo fra le proprie braccia, che frequentano anche qualche “cammino religioso” ritrovandosi, però, più aridi di prima. La Scrittura, invece, insiste nel sostenere che “le Sue qualità invisibili… si vedono chiaramente”. A qualcuno potrebbe sembrare che nelle parole dell’apostolo vi sia una chimera ed una evidente contraddizione in termini (qualità invisibili che si vedono), mentre questo servitore del Signore, ispirato dallo Spirito Santo, ci illustra il giusto sentiero che porta alla conoscenza di Dio, non riservato solo a qualcuno, ma semplice e alla portata di tutti. La conoscenza di Dio di cui parla la Scrittura non è astratta e nemmeno superficiale, infatti “si vedono chiaramente”: “le Sue qualità invisibili, la Sua eterna potenza e divinità”. Questo sentiero ha come “luogo di partenza” la consapevolezza che “quel che si può conoscere di Dio è manifesto in loro, avendolo Dio manifestato loro” (v.19). Ciò che possiamo conoscere di Dio è reso possibile per la Sua rivelazione più che per la nostra particolare ricerca; circa la conoscenza di Dio, il credente, più che intraprendere una ricerca misticheggiante dai risultati confusionari, deve solo seguire il giusto sentiero che porta alla Sua conoscenza. L’apostolo Paolo ci tratteggia questo santo e sicuro sentiero da seguire per conoscere “le Sue qualità”. “Le Sue qualità percepite… per mezzo delle Sue opere”

Nessuno può dire che Dio non esiste in quanto il creato rivela la Sua esistenza: “… le Sue qualità… sono percepite per mezzo delle opere Sue” (v.20). Nessuno può dire di non aver avuto la possibilità di conoscerLo, perché dalla perfezione di una piccola e semplice foglia alla maestosità di un cielo stellato, tutto rivela “la Sua eterna potenza e divinità”: perciò quelli che non credono in Dio non saranno scusati (Salmo 19:1-6). “Le Sue qualità si vedono chiaramente… per mezzo di Cristo” L’apostolo Paolo afferma nella sua lettera ai Romani: “Prima di tutto rendo grazie al mio Dio per mezzo di Gesù Cristo” (v.8). L’apostolo rende grazie a Colui che ha conosciuto per mezzo di Cristo. Quel Gesù Cristo conosciuto sulla via di Damasco: “E durante il viaggio, mentre si avvicinava a Damasco, avvenne che, d'improvviso, sfolgorò intorno a lui una luce dal cielo e, caduto in terra, udì una voce che gli diceva: Saulo, Saulo, perché mi perseguiti? Egli domandò: Chi sei, Signore? E il Signore: Io sono Gesú, che tu perseguiti” (Atti 9:3-5). Quel Gesù, che è l’unico mediatore: “Infatti c'è un solo Dio e anche un solo mediatore fra Dio e gli uomini, Cristo Gesù uomo” (I Timoteo 2:5). Quel Gesù, che è l’unica via per il Padre: “Gesù disse: Io sono la via, la verità e la vita; nessuno viene al Padre se non per mezzo di me” (Giovanni 14:6). Quel Gesù, che ha reso “visibile” l’invisibile: “Filippo gli disse: Signore, mostraci il Padre e ci basta. Gesù gli disse: Da tanto tempo sono con voi e tu non mi hai conosciuRisveglio Pentecostale - Gennaio 2012

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“Le Sue qualità si vedono chiaramente… per mezzo della preghiera” L’apostolo Paolo, scrivendo in particolare ai credenti di Roma, afferma: “Faccio continuamente menzione di voi chiedendo sempre nelle mie preghiere che in qualche modo finalmente, per volontà di Dio, io riesca a venire da voi” (v.9b,10). Egli accenna alle “mie preghiere”, evidenziando l’importanza, per conoscere meglio Dio, di una vita di preghiera, di intima comunione con Lui. “Quando pregate, non siate come gli ipocriti; poiché essi amano pregare stando in piedi nelle sinagoghe e agli angoli delle piazze per “Le Sue qualità si vedono chiaramente… per mez- essere visti dagli uomini. Io vi dico in verità che questo è il premio che ne hanno. Ma tu, quando preghi, zo dell’Evangelo” entra nella tua cameretta e, chiusa la porta, rivolTanti oggi hanno di Dio la propria idea, il proprio pensiero e spesso anche la propria teologia, mentre gi la preghiera al Padre tuo che è nel segreto; e il Paquel che si può conoscere di Dio (v.19) è rivelato nel- dre tuo, che vede nel segreto, te ne darà la ricompensa. Nel pregare non usate troppe parole come fanno la Parola di Dio, nell’Evangelo che è “potenza di Dio i pagani, i quali pensano di essere esauditi per il gran per la salvezza di chiunque crede” (v.16). L’apostolo ci guida, dunque, per scampare dal pericolo di far- numero delle loro parole. Non fate dunque come loci “un dio” che non è il vero Dio e per mostrarci che ro, poiché il Padre vostro sa le cose di cui avete bisogno, prima che gliele chiediate” (Matteo 6:5-8). “le Sue qualità si vedono chiaramente … per mezzo dell’Evangelo”, che è potente a liberare dalla schiaviMolti cercano a loro modo di conoscere Dio, ma tù della cecità spirituale e donarci salvezza. dopo qualche improvvisato tentativo desistono, ri“Le Sue qualità si vedono chiaramente… per mez- schiando di non realizzare l’incontro più significativo della propria vita e decizo della fede” sivo per la propria eternità: L’apostolo Paolo af“Questa è la vita eterna: che ferma che nella Parola conoscano te, il solo vero di Dio “la giustizia di Dio Dio, e colui che tu hai manè rivelata da fede a fedato, Gesù Cristo” (Giovande, com’è scritto: Il giuni 17:3). sto per fede vivrà” (v.17). Non essere tra coloro che Le Sue qualità rivelate “non si sono curati di cononella Scrittura le possiascere Dio” (v.28)! mo realizzare per mezSeguendo il sentiero traczo della fede, “Infatti è ciato dall’apostolo, anche tu per grazia che siete stapotrai conoscere Dio, perti salvati, mediante la feché “le Sue qualità si percede; e ciò non viene da voi; piscono … per mezzo delle è il dono di Dio” (Efesini Sue opere”, “le Sue qualità si 2:8). “Giustificati dunque vedono chiaramente" … per per fede, abbiamo pace mezzo di Cristo, dell’Evancon Dio per mezzo di Gegelo, della fede e della presù Cristo, nostro Signore, ghiera. mediante il quale abbiamo anche avuto, per la Michele Venditti fede, l'accesso a questa grazia nella quale stiamo fermi; e ci gloriamo nella speranza della gloria di Dio” (Romani 5:1,2). to, Filippo? Chi ha visto me, ha visto il Padre; come mai tu dici: Mostraci il Padre?” (Giovanni 14:8,9). Quel Gesù, che ci ha fatto conoscere il Padre: “Nessuno ha mai visto Dio; l'unigenito Dio, che è nel seno del Padre, è quello che l'ha fatto conoscere” (Giovanni 1:18). “… il Figlio Suo, nato dalla stirpe di Davide secondo la carne, dichiarato Figlio di Dio con potenza secondo lo Spirito di Santità mediante la resurrezione dei morti; cioè Gesù Cristo, nostro Signore, per mezzo del quale abbiamo ricevuto grazia…” (v.3b,4,5a).

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CHI È

CHI È COLUI CHE INVITA ALLA SUA CENA?

Il Signore Gesù, prima di affrontare la Croce, ha voluto celebrare con i discepoli la Pasqua e stabilire il nuovo patto. Nell'ultima Cena ha voluto a tavola con Lui quelli che Gli sono stati vicini da quando li ha chiamati. All'inizio li aveva chiamati “servi”, ma alla tavola dell'ultima cena li chiama “amici”, perché ha fatto conoscere loro le cose del Padre. Ha promesso loro lo Spirito Santo, li ha costituiti apostoli della Sua Parola, ha pregato il Padre affinché potessero vivere in unità perfetta (Giov.17). E non Si vergogna nel chiamarli fratelli. Ordina loro di amarsi gli uni gli altri, come Lui li ha amati. Gesù li ha uniti, li ha preparati per la Sua gloria spezzando e mangiando con tutti lo stesso pane e bevendo con tutti del vino dallo stesso calice. Chi è Colui che invita anche noi alla Sua Cena? È il profeta promesso da Mosè (Deut.8:18-19); chi Lo ascolterà sarà salvato, ma chi non Lo ascolterà sarà perduto. Egli è più grande dello stesso Mosè, perché Mosè fu grande quale servitore, ma Gesù è il Figlio di Dio (Ebrei 3:56), Egli è il Creatore di tutte le cose (Col.3:15, Giov.1:1-3). Egli, similmente a Melchisedec, è “senza inizio di giorni e senza fine”. Egli è superiore agli angeli, superiore a tutti i sommi sacerdoti dell'Antico Testamento. È più grande in sapienza di Salomone (Matteo 14:42), è garante del

nuovo patto che, a differenza del primo, è inciso sui cuori. Egli è lo “splendore della sua gloria”, l'impronta della sua essenza”! Chi ha visto Lui ha visto anche il Padre! Mentre tutte le cose periscono Egli rimane lo stesso in eterno (Ebr.1:12), il Suo sacerdozio è eterno perché Egli stesso è eterno. Egli è il vero Maestro, perché il Suo Vangelo contiene l'essenza degli insegnamenti antichi e nuovi. Egli è potente e ha distrutto con la Sua morte colui che aveva il potere della morte. È Colui che ci ha insegnato e donato i “misteri antichi” (l’amore per i nemici, il perdono, il sacrificio della croce, il dono dello Spirito, la salvezza per il Suo sangue). Costui è più saggio di Salomone, non ha mai commesso peccato (Giov.8:46), è il Salvatore del mondo (Giov.4:42), è Gesù Cristo, il Figlio del Dio vivente! Possiamo accostarci alla Sua tavola per grazia, mangiare il pane e bere il vino in ricordo dell’opera Sua, della Parola fatta carne! Colui che ci invita alla Sua Cena, prima invita ciascuno ad aprirGli il cuore: “Ecco, io sto alla porta e busso: se qualcuno ascolta la mia voce e apre la porta, io entrerò da lui e cenerò con lui ed egli con me” (Apo.3:20). Volto Di Gennaro

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Il rischio

del

“Voi dunque, carissimi, sapendo già queste cose, state in guardia per non essere trascinati dall'errore degli scellerati e scadere così dalla vostra fermezza” (2 Pietro 3:17-18). Alcuni dei rischi che si possono incontrare per non “scadere così” sono i pericoli della mancanza di perseveranza e di impegno, il correre senza osservare le regole. Il rischio del disorientamento è quello di smarrire la strada giusta. È il rischio di ritrovarsi a correre per la strada dell’infedeltà, della perdita dei valori cristiani. Dobbiamo vigilare per non fare scelte sbagliate, che possono determinare pericolosi fallimenti nella vita di fede. Siamo disorientati quando perdiamo la bussola della Parola di Dio, che indica la giusta direzione per giungere alla presenza di Dio. La perdita dell’orientamento è generata dalla confusione, dal dubbio. E la Parola di Dio è l’unica e insostituibile luce per il nostro cammino di fede. Esaminiamo due motivi alla base del disorientamento. Dopo aver passato una notte sola, lasciando fuori il suo amico, la sposa del Cantico dei Cantici, ora, ammette sconsolata: “L’ho cercato, ma non l’ho trovato” (Cantico dei Cantici:3:2). È una delle ammissioni più deludenti della Parola di Dio. La delusione è ancor più evidente se si pensa che a lasciare “fuori la porta del proprio cuore” è il Signore della gloria! L’indifferenza e il sonno sono come conseguenti l’un l’altra. Quando manca l’impegno per le cose di Dio, quando il fuoco del-

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disorientamento lo Spirito diventa come un piccolo lucignolo e non brucia più nel nostro cuore, quando gli antichi peccati cominciano a bussare alla porta del nostro cuore, in cui, invece di lascar entrare il Signore, creiamo delle fessure, gettiamo delle “occhiate” verso un mondo che si perde nella vanità; quando il nostro telecomando si ferma troppo spesso su alcuni programmi televisivi in cui predomina la immoralità ed il mal costume, allora i nostri occhi, ossia gli occhi della nostra fede che si aprivano un giorno alla gloriosa luce della rivelazione, ora cominciano a diventare miopi e si rimane disorientati per non vedere più quel sentiero illuminato che è la Parola di Dio. L’indifferenza e il sonno si sposano, come per dire, spesso con l’ostinatezza. Giuda diventò ostinato anche di fronte alle parole di Gesù, quando questi disse ai Suoi discepoli durante la Santa Cena: “In verità io vi dico che uno di voi, che mangia con me, mi tradirà” (Marco 14:18). Giuda avrebbe dovuto riflettere, avrebbe dovuto chiedersi: “Che cosa sto facendo? Il Maestro mi sta offrendo un’ultima possibilità. Perché non approfittare?” Il profeta Geremia (6:16) profetizzò al popolo di Israele con queste parole: “Così dice il Signore: Fermatevi sulle vie e guardate, domandate quali siano i sentieri antichi, dove sia la buona strada, e incamminatevi per essa; voi troverete riposo alle anime vostre!" Ma quelli risposero: "Non c'incamminere-

mo per essa!" Triste risposta, e drammatica scelta! Erano disorientati dal peccato e dalla infedeltà, divennero ostinati e in seguito dovettero pagare le terribili conseguenze con la deportazione. Perseverare nel disorientamento, ovvero non accorgersi che stiamo deviando, può alla fine portarci ad essere infedeli, e a perdere i valori cristiani della fede e della grazia. Così leggiamo in Proverbi 6:9-11: “Fino a quando, o pigro, te ne starai coricato? Quando ti sveglierai dal tuo sonno? Dormire un po', sonnecchiare un po',incrociare un po' le mani per riposare...La tua povertà verrà come un ladro e la tua miseria, come un uomo armato”. Così come il Signore ci chiede di essere perseveranti fino al Suo ritorno, ci chiede anche di vegliare con la giusta attitudine (Daniele1:4, 2Timoteo 2:21), avendo una buona disposizione (Giobbe 11:13), in una vita di santificazione (Giobbe 5:17, 2 Timoteo 1:7). Michele Rutigliano

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Signore,

“Ma vedendo il vento, ebbe paura; e cominciando a sommergersi, gridò: Signore, salvami! E Gesù, stesa subito la mano, lo afferrò e gli disse: O uomo di poca fede, perché hai dubitato?” (Matteo 14: 30-31) Questo passo del vangelo di Matteo lascia stupiti! Il miracolo della moltiplicazione dei pani e dei pesci aveva suscitato entusiasmo eccezionale nel popolo al punto che la folla voleva proclamare re Gesù. Ma questo episodio di Gesù che cammina sul mare è altrettanto straordinario! Il racconto ci mette a conoscenza del proposito di Gesù di far partire da soli i discepoli alla volta dell’altra sponda, infatti, il testo dice: “Li obbligò”. Gesù sapeva che ad un certo punto i Suoi discepoli si sarebbero trovati ad affrontare una grande difficoltà. Essi dovevano imparare ancora molte cose: già si erano allontanati dalla riva di qualche miglio quando una tempesta inaspettata li colse di sorpresa, e proprio quando Gesù era lontano! Erano stati obbligati da Gesù a raggiungere 14 Risveglio Pentecostale - Gennaio 2012

l’altra sponda e ora… ecco il risultato! In quei momenti non era il caso di fare discussioni, visto il vento contrario e l’impossibilità d’issare la vela, era necessario remare per guadagnare l’approdo. Questo difficile momento vissuto dai discepoli somiglia a certi passaggi della nostra vita. Leggiamo che la barca “era sbattuta dalle onde”, non solo rollava forte, era sbattuta! Miei cari nel Signore, quante volte ci siamo trovati a essere sbattuti dalle onde delle difficoltà, dalle malattie, delle difficoltà economiche, dai marosi dell’ instabilità del lavoro, onde alte che ci hanno fatto piangere e gridare a Gesù: “Signore, salvaci!” Forse stai passando in mezzo a una tempesta che non hai cercato, stai subendo i colpi di marosi che mai avresti creduto di dover affrontare e, come i discepoli, stai ubbidendo al Signore. Ti trovi dove il Maestro ti ha chiamato a vivere, eppure stai attraversando una tempesta! I discepoli erano esperti marinai e, allo stesso modo, possiamo anche essere persone con espe-


salvami!

rienza, ma talvolta le tempeste sono troppo forti anche per quelli molto esperti! Che cosa fare? Tornare indietro? I discepoli non la pensarono così! Lottarono fino alla quarta vigilia, fino a notte fonda con tutte le loro forze. Lo stesso facciamo anche noi: affrontando le tempeste della vita, lottiamo con le nostre forze confidando nel soccorso divino... Non aspettiamo miracoli, se prima non abbiamo messo il nostro impegno e non abbiamo usato le nostre risorse! I discepoli remarono per alcune miglia per arrivare nel posto indicato da Gesù, lottarono con tutte le loro forze. Ecco un buon esempio: non si arresero, non tornarono indietro, ma proseguirono. Ecco l'indicazione, facciamo anche noi la stessa cosa: proseguiamo, confidando nel soccorso divino! Qualcuno dirà: “E Gesù? Dov’è Gesù?” Gesù è vicino alla barca, Gesù sta arrivando; prima che le forze si esauriscano, il Salvatore verrà! Che sollievo quando arriva Gesù ! Forse i discepoli si aspettavano che la tempesta

si placasse con la stessa velocità con la quale era arrivata; la particolare orografia del territorio dava luogo a bruschi mutamenti meteorologici, ma intanto la barca era sbattuta dalle onde, nessuno si aspettava il soccorso con quelle modalità. Gesù che cammina sul mare: chi l’avrebbe mai pensato? Eppure il soccorso arriva puntuale in maniera incredibile! Immaginiamo la scena. Gesù si avvicina tra le onde, la paura, le grida, ma ecco che l’apostolo Pietro risponde alle rassicurazioni di Gesù con una richiesta: “Signore, se sei tu, comandami di venire da te sull’acqua”. Certo che Pietro ne aveva di fantasia! Ci sorprende ancora la risposta di Gesù: “Vieni”. Forse io mi sarei accontentato del soccorso, delle rassicurazioni, della presenza del Salvatore, l’apostolo Pietro al contrario vuole che Gesù gli dia l’ordine di camminare sul mare! Gesù premia sempre la fede. Non c’è dubbio che in quel momento scendere dalla barca e andare verso Gesù richiedesse tanta Risveglio Pentecostale - Gennaio 2012

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fede, il problema era mantenerla costante. La stessa cosa credo succeda a noi, quando abbiamo slanci audaci che devono fare i conti con le difficoltà oggettive, con la paura. Dio sia ringraziato per il “pronto soccorso”! Se stai affrontando delle difficoltà, non temere, Gesù è vicino; se hai fede per fare qualcosa di particolare, non distogliere lo sguardo dal Signore; se hai paura, Gesù non permetterà che i problemi ti soverchino, la Sua mano ti afferrerà. Mi piace la preghiera di Pietro, breve, precisa: “Signore, salvami!”. Più grande è il pericolo più forte sarà l’invocazione. Alcuni anni fa durante la notte un dolore fortissimo mi svegliò, capii che era una cosa seria, a stento arrivai alla macchina ma non riuscii a scendere all’arrivo in ospedale, il dolore era fortissimo. Dissi al medico che non ero più in grado di sopportare in silenzio, lo avvertii che di lì a poco avrei alzato la voce... non immaginava per quale scopo, per invocare il Signore con tutte le forze! Dopo l’intervento mi confidò che avevo tutte le ragioni per gridare forte. Rischiai di morire quella notte, ma Dio mi soccorse! Io gridai al Signore, senza paura, e Gesù stese la mano! I medici non mi volevano operare, volevano trasferirmi in elicottero in un presidio ospedaliero più attrezzato, ma io gridai forte: “Signore, salvami”. Bastava solo una manciata di minuti in più e sarei affondato. Ma Gesù è il nostro soccorso. Gesù soccorse Pietro immediatamente, senza aspettare che sprofondasse tra le onde. Caro lettore, miei cari, Gesù salva, Gesù stende la mano a tutti coloro che Lo invocano, Egli è Salvatore. Che la preghiera dell’apostolo sia di esempio per tutti coloro che vivono situazioni difficili: “Signore, salvami!” Se credi di sprofondare, grida al Salvatore e sarai soccorso, salvato, al sicuro, tra le braccia di Colui che sostiene tutto con la parola della Sua potenza. Daniele Vitale 16 Risveglio Pentecostale - Gennaio 2012

CHE COSA CREDIAMO Crediamo e accettiamo l’intera Bibbia come l’ispirata Parola di Dio, unica, infallibile e autorevole regola della nostra fede e condotta (2 Tim.3:15,17; 2 Pie.1:21; Rom.1:16; 1 Tess.2:13). Crediamo nell’unico vero Dio, Eterno, Onnipotente, Creatore di tutte le cose e che nella Sua unità vi sono tre distinte Persone: Padre, Figlio e Spirito Santo (Efe.4:6; Matt.28:19; Luca 3:21, 1 Giov.5:7). Crediamo che il Signore Gesù Cristo fu concepito dallo Spirito Santo e assunse la natura umana in seno di Maria vergine. Vero Dio e vero uomo (Giov.1:1,2,14; Luca 1:34,35; Matt.1:23).

Crediamo al battesimo nello Spirito Santo come esperienza susseguente a quella della nuova nascita, che si manifesta, secondo le Scritture, con il segno del parlare in altre lingue e, praticamente, con una vita di progressiva santificazione, nell’ubbidienza a tutta la verità delle Sacre Scritture, nella potenza dell’annuncio di “Tutto l’Evangelo” al mondo (Atti 2:4; 2:42-46, 8:12-17; 10:4446; 11:14-16; 15:79; 19:26; Mar.16:20; Giov.16:13; Matt.28:19-20).

Crediamo ai carismi e alle grazie dello Spirito Santo nella vita dei cristiani che, nell’esercizio del sacerdozio universale dei credenti, si manifestano per l’edificazione, l’esortazione e la consolazione della comunità cristiana e, conCrediamo nella Sua vita senza peccato, seguentemente, della società umanei Suoi miracoli, nella Sua morte vicana (1 Cor.12:4-11; Gal.5:22; Ebr.13:15; ria, come “prezzo di riscatto per tutti” Rom.12:1). gli uomini, nella Sua resurrezione, nella Sua ascensione alla destra del Padre, Crediamo ai ministeri del Signore gloriquale unico mediatore, nel Suo perso- ficato quali strumenti autorevoli di guinale e imminente ritorno per i reden- da, d’insegnamento, di edificazione e ti e poi sulla terra in potenza e gloria di servizio nella comunità cristiana, riper stabilire il Suo regno (1 Pie.2:22; 2 fuggendo da qualsiasi forma gerarchiCor.5:21; Atti 2:22; 1 Pie.3:18; Rom.1:4; ca (Efe.1:22-23; 4:11-13; 5:23; Col.1:18). 2:24; 1 Cor.15:4; Atti 1:911, Giov.14:13; 1 Cor.15:25; 1 Tim.2:5). Crediamo all’attualità e alla validità delle deliberazioni del Concilio di GeCrediamo all’esistenza degli angeli rusalemme, riportate in Atti 15:28-29; creati puri e che una parte di que16:4. sti, caduti in una corruzione e perdizione irreparabili, per diretta azione Crediamo alla resurrezione dei morti, di Satana, angelo ribelle, saranno con alla condanna dei reprobi e alla glorifilui eternamente puniti (Matt.25:41; cazione dei redenti, i quali hanno perEfe.6:11-12). severato nella fede fino alla fine (Atti 24:15; Matt.25:46; 24:12,13). Crediamo che soltanto il ravvedimento e la fede nel prezioso sangue di Cristo, Celebriamo il battesimo in acqua per siano indispensabili per la purificazio- immersione nel nome del Padre, del ne dal peccato di chiunque Lo accet- Figlio e dello Spirito Santo per coloro ta come personale Salvatore e Signore che fanno professione della propria fe(Rom.3:22-25; Atti 2:38; 1 Pie.1:18,19; de nel Signore Gesù Cristo come perEfe.2:8). sonale Salvatore (Matt.28:18-19; Atti 2:38; 8:12). Crediamo che la rigenerazione (nuova nascita) per opera dello Spirito Santo è Celebriamo la cena del Signore o Sanassolutamente essenziale per la salvez- ta Cena, sotto le due specie del pane e za (Giov.3:3; 1 Pie.1:23; Tito 3:5). del vino, ricordando così la morte del Signore e annunziando il Suo ritorno, Crediamo alla guarigione divina, seamministrata a chiunque sia stato batcondo le Sacre Scritture mediantezzato secondo le regole dell’Evangete la preghiera, l’unzione dell’olio e lo e viva una vita degna e santa davanti l’imposizione delle mani (Isa.53:45; a Dio e alla società (1 Cor.11:23-29; LuMatt.8:1617; 1 Pie.2:24; Mar.16:17-18; ca 22:19-20). Giac.5:14-16).


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alcune cose che la Scrittura ci insegna intorno al nostro comportamento nella

Casa di Dio Una parte importante dell’educazione spirituale del cristiano dovrebbe essere l’insegnamento della volontà di Dio riguardo alla Sua casa. L’apostolo Paolo lo teneva invece nella dovuta considerazione e ne scriveva a Timoteo: “Affinché tu sappia come bisogna comportarsi nella casa di Dio” (1 Timoteo 3:15). Parlando de “la casa di Dio” Paolo non si riferiva a un fabbricato di legno o di pietra. Una traduzione più appropriata potrebbe essere: “la famiglia spirituale di Dio”. L’apostolo esortava Timoteo al suo dovere verso un’assemblea di figliuoli di Dio. Quando parliamo della casa di Dio, perciò, ci riferiamo a un’assemblea di credenti, siano essi radunati in un tempio o in una tenda; in un sontuoso edificio o in una cantina. È la congregazione dei credenti, i figliuoli di Dio riuniti insieme, che formano “la casa di Dio”. Il nostro “comportamento” in qualsiasi luogo, dipende dal concetto che abbiamo della natura e dello scopo del luogo stesso. Per esempio, il comportamento di un uomo non è lo stesso in un’osteria o in una galleria d’arte; semplicemente per il fatto che nella sua mente i due luoghi sono diversi nella natura e nello scopo. Quanti ignorano la vera natura ed il vero scopo della casa di Dio! Alcuni la considerano un club religioso; altri

un mausoleo ammuffito; mentre vi sono di quelli che la considerano un rifugio per i disperati. Ai giudei che possedevano una concezione erronea della natura e dello scopo della casa di Dio, Gesù disse: “La mia casa sarà una casa d’orazione, ma voi ne avete fatto una spelonca di ladroni” (Luca 19:46). Notiamo le parole: “voi ne avete fatto...”. Sono i membri di una Chiesa o assemblea che formano la casa di Dio. Se una Chiesa si trova in uno stato felice e prosperoso, di dolce comunione fraterna, caratterizzata dalla preghiera, dalla devozione e dalla libertà spirituale, ciò è dovuto al fatto che i suoi membri manifestano queste caratteristiche. La formula divina per le benedizioni collettive è stata stabilita in maniera imperitura: “Ecco, quant’è buono e quant’è piacevole che i fratelli dimorino assieme!... poiché quivi l’Eterno ha ordinato che sia la benedizione, la vita in eterno” (Salmo 133). Iddio non può benedire una congregazione in cui regnino il disaccordo, l’amarezza e l’odio fra i membri. Le contese portano alla sterilità; le divisioni alla morte. La Parola decisamente ci avverte: “Dove sono invidia e contenzione, quivi è disordine ed ogni mala azione” (Giacomo 3:16).

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1954 Se le nostre reti, ossia i nostri altari, restano costantemente vuoti, come possiamo dichiarare di assomigliare alla Chiesa primitiva, di cui è scritto: “Il Signore aggiungeva alla Chiesa giornalmente”? Un peschereccio, per poter essere utile allo scopo in maniera effettiva, deve essere tenuto scostato dalla riva. È la pigrizia che più di ogni altra cosa manUN LUOGO DOVE INCONTRIAMO DIO tiene vuote le reti. Al tempo del Vecchio Testamento esisteva Una Chiesa priva di zelo è una Chiesa stail luogo Santissimo, chiamato “il Santuario”, zionaria. Gesù poté far uso della Sua potenza che era un luogo d’incontro fra Dio e l’uomo. miracolosa per riempire la rete di Pietro “Quivi io m’incontrerò teco; e di sul propi(Luca 5:1-11), soltanto dopo che questi “si fu ziatorio ti comunicherò tutti gli ordini” (Esodo scostato un po’ da terra”. 25:22). La casa di Dio, oggi, dovrebbe essere Una vera Chiesa è quella che lavora; non un luogo d’incontro fra Dio e l’uomo: e que- una torre per filosofi teologi, neanche un sto pensiero dovrebbe predominare nel con- monastero per languidi sognatori. cetto che si ha della casa di Dio. Un pescatore deve sempre vigilare, affinNon che Iddio abiti e sia ristretto in deter- ché l’acqua rimanga fuori della barca. È perminati luoghi sacri, come pensava il popolo fettamente naturale che la barca sia nell’acdi Dio del Vecchio Testamento; Gesù infatti qua, ma quando l’acqua penetra in essa è distrusse tale idea nella conversazione che pericoloso. Similmente, Iddio desidera che la ebbe con la donna samaritana al pozzo: “Né Sua Chiesa stia nel mondo, ma, se permettiamo al mondo di entrare nella Chiesa, allora su questo monte né a Gerusalemme adorele conseguenze saranno disastrose. rete il Padre... I veri adoratori adoreranno il Padre in Spirito e verità” (Giovanni 4:21-23). Con ciò Gesù spazzò via ogni idea intorno UNA CASA SPIRITUALE alla santità dei luoghi e degli edifici e mostrò La casa è il luogo in cui si vive con la che ciò che interessa maggiormente Iddio è propria famiglia. La Chiesa è la “casa” dei la santità del popolo. Di quali potenti manife- credenti. La famiglia umana non è che una stazioni divine potremmo essere spettatori; miniatura dell’immensa famiglia di Dio: le quali ore di celestiale benedizione potremmo regole che esistono per una famiglia felice valgono anche per una Chiesa felice. Qui realizzare; quali vittorie gloriose nel campo dello spirito e della materia, se ci raccoglies- dovrebbero regnare amore e stima, comprensione e considerazione, perdono e sopsimo in Chiesa per incontrare Iddio! portazione. Ciascun membro della famiglia UNA BARCA SPIRITUALE spirituale dovrebbe saper comprendere i La barca è per il pescatore il centro d’ope- problemi degli altri: questo è il segreto della razione, un mezzo che gli facilita la pesca. felicità sia nella casa che nella Chiesa. Il poeta nell’esclamare: “Benedetto sia Gesù fece un uso proficuo della barca di il legame che lega i nostri cuori nell’amore Pietro; senza di essa, probabilmente, non avremmo mai sentito parlare della pesca mi- cristiano”, non vaga in un’immagine poetica, ma dichiara accuratamente un principio criracolosa. stiano in cui i credenti dovrebbero vivere. Uno degli scopi principali per cui Gesù ha Se spesso siamo portati a deplorare le fondato la Chiesa è quello di renderla una innumerevoli famiglie disunite in tutte le barca spirituale, in cui attivi lavoratori siano costantemente occupati nel pescare uomini nazioni, quanto maggiore dovrebbe essere il per Cristo. nostro rammarico per le ancor più numerose In altre parola, è il clima che determina il prodotto. Come gli aranci non possono crescere nell’Alaska, cosi i frutti dello Spirito non possono crescere in una Chiesa carnale. Consultiamo le Sacre Scritture intorno alla natura ed allo scopo della casa di Dio, in modo che possiamo comportarci in essa nella maniera convenevole.

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1954 chiese disunite! Quale benefica trasformazione avverrebbe in molte Chiese, se i membri incominciassero ad osservare le semplici regole dell’unità! Ogni Chiesa è una casa felice, se i componenti di essa vivono nella legge dell’amore, perché “l’amore non arreca alcun danno al prossimo”.

ricordare che nella riunione è presente ogni classe d’individui e che tutti debbono essere nutriti.

UNA CASA DI PREGHIERA Sopra ogni cosa, se realmente desideriamo rendere la nostra Chiesa conforme al volere di Dio, dobbiamo costantemente ricordarci del suo scopo supremo: “La mia casa sarà UNA CLASSE UNICA una casa d’orazione”. Gesù ci invita: “Prendete il mio giogo ed È impressionante costatare quanto poco si imparate da me”; e per aiutarci in questo prega nelle nostre chiese oggi. compito “Iddio ha dato... nello Chiesa… dotLe riunioni di preghiera sono state ridotte tori”. Questa scuola dura tutta lo vita del credente e non richiede edifici o classi pared in alcune chiese finanche soppresse. La responsabilità di ciò ricade maggiorticolari, ciò nonostante, è nella Chiesa che mente sui conduttori, perché l’insegnamenriceviamo l’educazione spirituale. to del popolo di Dio è nelle loro mani. Una mente ricettiva è il requisito basilaLa cruda verità è che i cristiani pregano re per qualsiasi istruzione; diversamente, poco nelle loro case; per questa ragione nessun beneficio può derivare dall’insegnamento, per quanto dotato possa essere l’in- nella Chiesa dovrebbe essere maggiormente segnante. Molto dipende dall’attitudine degli esercitata la preghiera. La Parola è stabile in ascoltatori! Se desideriamo trarre il maggior eterno: “La mia casa sarà da tutte le nazioni chiamata una casa di orazione”! beneficio da ogni predicazione e lezione La prossima volta che entrate nella casa spirituale che ascoltiamo nella casa di Dio, di Dio pensate a quel luogo come a un luogo dobbiamo coltivare una mente aperta, uno spirito puro, e “ricevere con umiltà la parola dove v’incontrate con Dio, un peschereccio spirituale, una casa spirituale, una classe uniche ci viene somministrata”. Sotto certi punti di vista, la Chiesa è simile ca, una casa di preghiera. Se farete questo conoscerete “come bisogna comportarsi nela una classe unica, perché ad ogni riunione prendono parte persone di differente livello la casa di Dio”. spirituale e di differente conoscenza; il ministro si trova a dover insegnare a più classi in una. Egli deve con saggezza mescolare Dalla traduzione di Sara Gorietti “latte” e “carne”, in maniera da alimentare sia i deboli che i forti, i bambini in Cristo e gli pubblicata su Risveglio Pentecostaadulti. le n.11, Novembre 1954. Tutti i nuQuesto non è di sicuro un compito facile meri di Risveglio Pentecostale pube se i membri della Chiesa considerassero blicati dal 1946 al 1960 sono conquesto particolare problema del pastore, tenuti nel CD-ROM “I primi quindici farebbero a meno alle volte di mormorare anni”, quelli dal 1961 al 1980 nel ingiustamente. CD-ROM “Vent’anni di Risveglio”, il La tendenza dei lattanti è di lagnarsi che terzo CD-ROM del ventennio 1981-2000 “Alle il messaggio è troppo elevato e profondo e soglie del 2000” è di prossima disponibilità. che il predicatore nutre le giraffe invece delÈ possibile richiedere le pecore. questi CD per computer Coloro invece che sono maturi in Cristo, contattando la redazione trovano alle volte che il messaggio è troppo al numero 049.605127, via elementare. fax allo 049.612565 o per Tutti e due i gruppi di persone dovrebbero e-mail adi.veneto@tin.it

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Notizie dalle nostre Comunità NOTIZIE DA CUORGNÈ (TO) Noi della chiesa di Cuorgnè siamo grati al Signore per come in questo anno che sta passando, anche se con non poche difficoltà, ci sta facendo vedere le Sue grandi benedizioni, e in particolare nel vedere delle nuove persone desiderose di amare Dio e servirLo in umiltà, avendo fatta un'esperienza personale con Cristo Gesù il Salvatore e Signore. Domenica 18 Settembre quattro giovani sono scesi nelle acque battesimali confessando il loro amore e l'inizio della gloriosa Opera del Cristo in loro. Dio è il Padrone dell'Opera, ed è Lui che preser­ va e guarda da ogni pericolo la Sua Chiesa, purificandola e vivificandola con il Suo Santo Spirito. Alla nostra giornata di gioia ha partecipato il pastore della chiesa di Beinasco, Silvano Bianco, con un gruppo di giovani. Fra i battezzanti una gio­ vane credente è della comunità di Ivrea, curata da un nostro fratello, anziano della chiesa, fr. Pascuzzi Nicola. Grande è stata la gioia anche di questo gruppo che si è unito a noi nella lode al Signore. Due domeniche dopo, il 2 Ottobre, abbiamo avuto un culto di Santa Cena con la presenza del Pastore di Milano via Forze Armate, Elio Varricchione; il Signore ancora non ha fatto mancare la Sua benedizione toccando i cuori dei

presenti, una decina di persone nuove che erano presenti al culto. Voglia il Signore continuare a salvare in questa zona del Piemonte, dove ci sono decine di grandi paesi da raggiungere con la testimonianza dell'Evangelo. Paolo Falciano

NOTIZIE DA RAVENNA Il Signore ha fatto cose grandi per noi, e noi siamo nella gioia (Salmo 126:3). Vogliamo unirci alle parole del Salmista ed esprimere la nostra riconoscenza al Signore per l’opera Sua in mezzo al Suo popolo. Anche quest’anno ci siamo rallegrati nel vedere tre neofiti scendere nelle acque battesimali il 18 set­ tembre presso l’Hotel Dante in Pinarella di Cervia (RA), dove le comunità di Pinarella (RA) e di Ravenna hanno goduto dell’in­ tera giornata di comunione fraterna. Lo strumento usato dal Signore è stato il fratello Giovanni Attorre, pastore a Massafra (Ta). Nel pomeriggio le due comunità hanno colto occasione per ricordare la morte e la risurrezione di Gesù Cristo nel ser­ vizio di Santa Cena. Vogliamo ancora lodare il nostro Dio per le copiose benedizioni che ci ha elargito nell’incontro svoltosi a Ravenna il 22 Ottobre scorso. Il raduno della “Romagna” è ormai un appuntamento ricorrente alla fine della campagna evangelistica estiva, dove le chiese consorelle che sono impe­ gnate nell’opera di evangelizzazione a mezzo di gazebo si riu­ niscono per ringraziare il Signore per la possibilità di servirLo.

Durante il culto sono stati illustrati dai fratelli responsabili del comitato tenda i dettagli delle varie stagioni evangelistiche trascorse e c’è stata l’occasione di rallegrarsi grandemente nel constatare che l’opera svolta è stata eccezionale, sia nel nu­ mero di giorni impegnati che di luoghi raggiunti. È l’opera del Signore ed a Lui vada la Gloria! Quest’anno lo strumento usato dal Signore per trasmetterci la Sua Parola è stato il fratello Sal­ vatore Caruso, pastore onorario a Roma-Fidene. La presenza del nostro Dio è stata tangibile e le benedizioni abbondanti; la Parola di Dio è giunta potente nei nostri cuori esortando a far meglio la Sua volontà e richiamando ad essere determinati nel rimanere in modo fermo nei Suoi sentieri. Continuiamo a pregare per l’opera nelle zone della Romagna, affinché il Padrone della messe possa sospingere nuovi ope­ rai e concederci ancora libertà e potenza di Spirito Santo per proclamare la salvezza in Cristo Gesù il Signore. Luigi Mendolicchio

NOTIZIE DA TRANI Desidero rendere partecipe la fratellanza di come il Signore sta benedicendo l’opera Sua. Nei mesi primaverili ed estivi del 201 ci siamo prodigati nell’opera di evangelizzazione, distribuendo per la piazze e le vie cittadine di Trani e di Bisce­ glie migliaia di trattati della Parola di Dio e donando a molte persone interessate Nuovi Testamenti tascabili e delle Bibbie, incoraggiando a frequentare la nostra comunità e a donare il cuore a Cristo Gesù il Salvatore del mondo. Noi sappiamo che la Parola del Signore non torna mai a vuoto, siamo fidu­ ciosi che a suo tempo porterà frutto e salvezza a tutti quei cuori che la faranno germogliare. Stiamo pregando il Signore per una benefica e abbondante raccolta di anime. Il salmista esclama: ”Ecco quanto è buono e quanto è piacevole che i fratelli dimorino insieme”. Il 29 Maggio, uniti a tutti i credenti di Trani e Bisceglie, abbiamo celebrato la Santa Cena. Per l’occasione 20 Risveglio Pentecostale - Gennaio 2012

il messaggio della Parola del Signore è stata predicata dal fratello Stefano Lobefaro, pastore a Gioia del Colle (BA). Inoltre una simpatizzante che ha partecipato al turno dei giovani al Centro Comunitario Evangelico di Ruvo del Monte (PZ) al suo rientro in comunità ha chiesto di essere battezzata e l'11 Settembre, nella comunità di Trani, abbiamo celebrato un servizio battesimale e questa giovane è stata battezzata. Per la circostanza il messaggio della parola di Dio è stato ammi­ nistrato dal fratello Leo Gennaro, pastore della comunità di Barletta. Il 9 Ottobre tutti insieme e di pari con sentimento abbiamo celebrato la Santa Cena e il messaggio della parola è stato amministrato dal fratello Luigi Milillo, pastore a Noi­ cattaro (BA). Il Signore ha guidato il Suo servo, benedicendo grandemente tutti i presenti. Salvatore Greco


Notizie dalle nostre Comunità NOTIZIE DALLA COMUNITÀ DI TRABIA (PA) Con grande gioia comunichiamo ai lettori di Risveglio Pente­ costale che Domenica 9 Ottobre è stata una giornata di festa per la comunità di Trabia. Nonostante che alcuni credenti per motivi di lavoro hanno lasciato la loro residenza di Trabia e nonostante la diminuzione dei membri, il Signore continua a portare avanti l'opera Sua. Abbiamo potuto sperimentare come il Signore ci ha aiutati nel corso di questi anni a pre­ dicare l'Evangelo in questo paese, affinché nuove anime si potessero avvicinare a Lui. È stato un giorno di festa per la comunità perché una giovane credente ha confermato la propria fede in Gesù accettandoLo come personale Salvatore, scendendo nelle acque battesimali. Il battesimo è stato mini­ strato nella Chiesa consorella di Bagheria (Via Spadaro), dove per questa occasione si sono ritrovati diversi credenti delle comunità limitrofe. Abbiamo avuto con noi il fratello Antonio Messina, pastore ad Agrigento (Villaseta), che ci ha ministrato il consiglio della Parola di Dio in Isaia 55:1-5 da cui abbiamo tratto l’invito del Signore ad andare alla acque, invito per tutti, ed è possibile poiché Colui che ci invita è il Vivente. Il Signore vuole che quelle acque siano per noi fonte di vita eterna e purificazione del nostro cuore. Il Sacrificio di Gesù

è il solo prezzo che è stato pagato per la salvezza di tutti, e nessun uomo, con tutte le sue ricchezze, può acquistare la salvezza. Accettare l'invito del Signore, andare a Lui, vuol dire cibarsi e dissetarsi della Sua Parola. Certi che il Signore continuerà a portare avanti la Sua opera in questo paese, vi invitiamo a pregare per noi, che possiamo col Suo aiuto continuare a diffondere il messaggio della Sal­ vezza in Cristo Gesù. Tommaso Incandela

NOTIZIE DA TRIGGIANO (BA) Con gioia ringraziamo il Signore per due riunioni che si sono svolte a Triggiano. Abbiamo avuto sabato 1 ottobre un Incon­ tro Pastorale Provinciale e domenica 2 ottobre un culto con battesimo. Il fratello che il Signore ha usato come strumento per parlarci è stato il pastore a Velletri ed Anzio, ed il fratello Brasiello Archetto. In entrambe le riunioni il Signore ci ha incoraggiati e spronati a consacrarci a Lui integralmente e a esercitare la nostra fede in Lui ogni giorno della nostra vita, nelle grandi come nelle piccole scelte. Questi incontri sono stati un momento di coesione per la comunità locale e di pro­ fonda collaborazione tra comunità vicine. Un ringraziamento particolare va al coro della comunità di Bari Via Rosselli per

l’aiuto che ci ha dato. Non è superfluo sottolineare la gioia della sorella neofita nel confessare pubblicamente Gesù come Signore della propria vita. È stata, inoltre, un’occasione per far ascoltare la Buona Notizia a parenti e vicini, che hanno vinto il pregiudizio e la naturale reticenza ad entrare in una chiesa evangelica di paese. Le difficoltà non mancano, ma siamo convinti che l’opera di Dio progredisce nelle Sue mani, noi abbiamo il compito di lasciarci cambiare dall’amore di Dio, predicare fedelmente la Sua Parola, svolgere diligentemente la missione di evangelisti. Dio ci aiuti ad essere una lampada ardente e splendente in luogo oscuro! Pregate per noi. Paolo Citarella

NOTIZIE DA CIVITAVECCHIA E OSTIA La prima decade di ottobre è stata davvero particolare! Dio, infatti, anche in questo secondo anno di mandato a Ostia e Ci­ vitavecchia, ci ha concesso di vedere dei neofiti scendere nelle acque battesimali per testimoniare della loro scelta per Gesù. Un primo giorno di “festa” è stato sabato 1 Ottobre quando cinque giovani della comunità di Civitavecchia, Michelangelo, Ambra, Emanuela, Elena e Daniele, hanno testimoniato della loro fede in Cristo con il battesimo in acqua. La festa è conti­ nuata il giorno dopo, domenica 2 Ottobre, con la celebrazione

della Cena del Signore. Per le due occasioni abbiamo invitato il fratello Costanzo Giuseppe, pastore delle comunità di Pon­ ticelli e S. Anastasia (NA). Con le toccanti testimonianze e la potente predicazione della Parola, il fratello Costanzo è stato uno strumento di benedizione. Sabato 8 Ottobre, tre neofiti della comunità sono scesi nelle acque battesimali, testimo­ niando così della loro fede in Cristo e del loro desiderio di appartenerGli e servirLo tutti i giorni della loro vita! Un’agape ha suggellato, con una serena ed appagante comunione fra­ terna, questa benedetta giornata! Anche a Ostia la festa è continuata il giorno dopo i battesimi: domenica 9 Ottobre c’è stata la celebrazione della Cena del Si­ gnore. Per le due occasioni abbiamo goduto del ministerio del fratello Terry Gene Peretti, conosciuto e stimato missionario delle Assemblies of God of U.S.A.. Il suo stile semplice e poten­ te, insieme alle interessanti testimonianze sul ministerio d’in­ segnamento, svolto di recente insieme a sua moglie Marsha, in Albania, sono stati di grande consolazione in tutte e due le riunioni. Dio sia lodato per la Sua fedeltà! A Lui sia la Gloria! Sebastiano Bozzon Risveglio Pentecostale - Gennaio 2012

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Notizie dalle nostre Comunità NOTIZIE DA VERONA E VILLAFRANCA (VR) Ancora festa domenica 2 Ottobre per le comuni­ tà di Verona e Villafranca di Verona in occasione del culto battesimale che ha visto scendere nelle acque 14 neofiti delle due comunità, rispettiva­ mente 11 e 3. Ringraziamo il Signore perché tra i 14 neofiti erano ben rappresentate tutte le fasce d’età, ma in particolare abbiamo gioito nel vedere tanti giovani fare patto con Dio, testimoniando così dell’esperienza che ha cambiato la loro vita al pun­ to da portarli a scegliere fermamente per il Signore senza ulteriori indugi. Per questi cari, giovani e non, il battesimo è stata la scelta naturale dopo la salvezza, il passo consequenziale di ubbidienza alla Parola di Dio, solo la prima tappa del cammino cristiano ma, allo stesso tempo, una testimonianza pubblica “culminante” una serie di scelte personali e spontanee che hanno ben dimostrato e confermato la bontà dell’esperienza maturata in Dio. Oltre alla partecipazione dei fratelli Luigi Borelli e Glauco Rabitti, (rispettivamente pastori di Verona e Villafranca di VR) che di fatto hanno battezzato i neofiti per immersione, la Parola del Signore è stata predicata dal fratello Jonathan Borelli (pastore delle comunità di Siena e Pontedera) ospite per l’occasione con al seguito un nutrito gruppo di credenti. Il fratello Jonathan Borelli ha meditato il

brano di Atti 8 relativo alla conversione dell’etiope, eviden­ ziando, tra l’altro, l’importanza scritturale nonché l’attualità, la validità e la necessità del battesimo per immersione. Nel ren­ dervi partecipi della nostra gioia, alla quale si unisce la ricono­ scenza al Signore Gesù per quanto ha fatto e sta facendo, de­ sideriamo chiedere le vostre preghiere non solo per questi cari ma per tutti noi. “Talché né colui che pianta né colui che annaffia sono alcun che, ma Iddio che fa crescere, è tutto” (1 Corinzi 3:7). Antonio Fabio Briguglio

NOTIZIE DA ROMA-FIDENE Domenica 2 Ottobre sei credenti hanno fatto una “bella con­ fessione di fede davanti a molti testimoni”, mediante il batte­ simo in acqua! Aldo Siviero, pastore della comunità di Salerno, è stato il predicatore. La meditazione biblica, basata su Atti 2:37-39, era finalizzata a spiegare il significato e la necessità del ravvedimento, del battesimo e del dono dello Spirito Santo. I coniugi Siviero sono stati con noi anche al culto serale nella missione di Monterotondo (RM).

Colgo l’occasione per comunicare che da circa due anni si tiene, a cura della comunità di Monterotondo, una riunione settimanale presso il CARA (Centro di Accoglienza Richiedenti Asilo) della Croce Rossa Italiana, a Castelnuovo di Porto (RM). Quattro dei sei neoconvertiti, di origine nigeriana, sono il frut­ to dell’annuncio della Parola di Dio al CARA. Fratelli, pregate per noi. Gabriele S. Manueli

NOTIZIE DA SPADAFORA (ME) “Manteniamo ferma la confessione della nostra speranza, senza vacillare; perché fedele è colui che ha fatto le promesse “(Ebr. 10:23). Per la comunità di Spadafora il 16 ottobre è stato un

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giorno di festa particolare poiché quattro anime hanno testi­ moniato dell’opera di conversione avvenuta accettando Gesù nei propri cuori per mezzo della fede. Per l’occasione abbia­ mo avuto la gioia di avere in mezzo a noi il fratello Massimo Lo Giudice, pastore a Santa Teresa di Riva (Me), che ci ha amministrato il consiglio della Parla di Dio spronando l’uditorio a considerare che questa è la stagione della Grazia, il tempo della Salvezza (Ger. 8:7). La domenica seguente abbiamo potuto celebrare la Cena del Signore. Ricordare l’opera vicaria di Gesù è un motivo di riflessione e di grande commozione. A trasmet­ terci il consiglio di Dio è stato il fratello Antonino Ambruno, pastore a Fiumefreddo (Ct), che attra­ verso il passo in I Samuele 30:1-20, ci ha ricordato quanto sia pericolosa la superficialità per noi e anche per coloro che Dio ci ha affidati. “Getta il tuo pane sulle acque, perché dopo molto tempo lo ritroverai”(Eccl. 11:1). Salvatore Arancio


NOTIZIE DA LUSERNA S.GIOVANNI (TO) Il 16 Ottobre la chiesa di Luserna San Giovanni (TO) si è ralle­ grata per la seconda volta in questo anno nel vedere 2 giovani, una di 17 anni e uno di 28, dare pubblica testimonianza della salvezza attraverso il battesimo. La sala di culto era gremita da credenti e visitatori e alcuni hanno ascoltato per la prima o per le prime volte il lieto messaggio del Vangelo. Per l'occa­ sione abbiamo avuto come gradito ospite il fratello Vincenzo Martucci pastore della chiesa di Asti e membro del nostro Comitato di Zona. La meditazione della Parola, tratta da 1 Ti­

moteo 3:14-16, ci ha ricordato attraverso diversi passaggi come Cristo ha edificato la Sua chiesa e noi, quali Suoi figli, godendo del grande privilegio di appartenervi. Il 23 Ottobre abbiamo celebrato la cena del Signore. In questa occasione siamo stati felici di avere in mezzo a noi il fratello Giuseppe Bianco, che ci ha ministrato la Parola del Signore evidenziando alcuni aspetti meravigliosi del sangue di Gesù Cristo il Signore. Siamo certi che il Signore continuerà a portare avanti la Sua opera. Daniele Ciriaco

NOTIZIE DA NAPOLI SANTA LUCIA Con grande gioia vogliamo comunicare alla fratellanza che do­ menica 16 Ottobre è stata una giornata di grande benedizione per la Chiesa di Santa Lucia di Napoli. Nove credenti hanno fatto il battesimo, testimoniando davanti a tutta la comunità della loro conversione e della nuova vita in Cristo. Questo culto con battesimi è il secondo che abbiamo fatto in questo anno particolarmente benedetto da Dio. Per l’occasione il lo­ cale di culto era gremito e molti credenti sono rimasti in piedi. La parola dal Vangelo, da Giovanni capitolo 1, metteva in evi­

denza i privilegi di essere figli di Dio; il privilegio dell’apparte­ nere, del dipendere, dell’ereditare. La domenica successiva, 23 Ottobre, in una dolce comunione fraterna veniva ricordata con i simboli del pane e del vino la morte di Cristo Gesù e la Sua gloriosa opera per quelli che Lo accolgono nella propria vita. Il Signore sta operando in un modo particolare in questa zona di Napoli. Preghiamo di poter vedere prosperare l’opera Sua in attesa del Suo glorioso ritorno. Paolo Vitulli

NOTIZIE DA LOCATE VARESINO Domenica 16 Ottobre 2011 per i credenti della comunità di Lo­ cate Varesino è stata una giornata speciale. Due sorelle (madre e figlia) che da circa un anno e mezzo frequentano la chiesa hanno testimoniato della salvezza in Cristo Gesù con il batte­ simo in acqua. La loro decisione è avvenuta in seguito ad una campagna evangelistica nella città di Tradate, comune con circa 17.000 abitanti a circa 4 km da Locate Varesino, dove di­ verse anime hanno potuto ascoltare il messaggio del Vangelo. Per l’occasione è stato invitato il fratello Toni D’Angelo, pastore a Lecco, il quale, ponendo enfasi sull’importanza di non trascurare una così grande salvezza… (Ebrei 2:3), ha esortato tutti i credenti ad applicarsi per ritenerla sino al ritorno al di Gesù. Il locale di culto era gremito di molti credenti e anche di diverse persone che per la prima volta assistevano ad un culto cristia­ no evangelico. Dopo il servizio battesimale, ci siamo riuniti insieme, per un agape fraterna, trascorrendo alcune ore nella gioia del Signore. La Domenica successiva abbiamo ricordato

la morte del Signore e il Suo imminente ritorno, attraverso i simboli del pane e del vino ed anche in quella occasione Dio ha benedetto il Suo popolo. Pregate per noi, affinché il Signo­ re continui a salvare altre anime. Mosè Nese

NOTIZIE DA ADELFIA (BA) Con gioia vi comunichiamo che il Signore continua a salvare e a battezzare. Il giorno 23 Ottobre nella comunità di Adelfia si è svolto un servizio battesimale. Un giovane, dopo varie vicis­ situdini, si è arreso al Signore riconoscendoLo e accettandoLo nella sua vita come suo personale Salvatore. Per l'occasione strumento della parola di Dio è stato il fratello Antonio Pan­ zetta, pastore della comunità di Taranto, via Lagos. Molti sono stati coloro che ci hanno onorato della loro presenza. Fiducio­ so che il Signore continuerà la Sua opera in questa realtà così ostile all'ascolto della Parola di Dio, vi salutiamo nell'amore del Signore Gesù. Carmine Valecce Risveglio Pentecostale - Gennaio 2012

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domenica 8 gennaio 2012 GIORNATA NAZIONALE

appuntamenti INCONTRO FRATERNO CROTONE, COSENZA E CATANZARO Venerdì 6 gennaio 2012, a Isola Capo Rizzuto (KR), presso il locale di culto di Viale Gramsci, Incon­ tro Fraterno della chiese delle province di Crotone, Cosenza e Catanzaro. Ospite per l'occasione sarà il fratello Vito Nuzzo, pastore a Messina. RADUNO CAMPISTICO FRATERNO NORD OVEST Venerdì 6 gennaio 2012, a Torino, presso il locale di culto di Via Spa­ lato, Raduno Campistico Fraterno della zona Italia Nord Ovest. Ospi­ te per l'occasione sarà il fratello Domenico Modugno, pastore a Modugno (BA). INCONTRO FRATERNO FOGGIA Venerdì 6 gennaio 2011, a Orta Nova (FG), presso l'Hotel Heldonia, 7° Incontro delle Chiese della pro­ vincia di Foggia. Ospite il fratello Cristhian Santoro, pastore delle a Comiso (RG) e Ragusa.

INCONTRO OVER 40 CATANIA Venerdì 6 gennaio 2012, a Catania, Incontro Over 40 delle chiese della provincia di Catania. Ospite il fratello Francesco Rauti, membro onorario del Consiglio Generale delle Chiese.

39° Incontro delle Chiese delle province di Catanzaro, Reggio Calabria e Vibo Valentia. Ospite il fratello Lorenzo De Fano, pastore a Bari-Libertà.

di preghiera

RADUNO PROVINCIALE BARI Sabato 7 gennaio 2012, a Bari, INCONTRO FRATERNO ITALIA presso il locale di viale Petru Gio­ CENTRALE E SARDEGNA vacchini n. 19, Raduno Provinciale Venerdì 6 gennaio 2012, a Roma, delle Chiese della provincia di Bari. presso il locale di culto di Via Vibio Il culto comincerà alle ore 18:00). Sequestre/Via Repetti, Incontro Predicatore ospite per l'occasionie fraterno delle chiese di tutta la sarà il fratello Vincenzo Labate, Roma, Rieti e Viterbo. zona Italia Centrale e Sardegna. pastore a Reggio Calabria - Sbarre INCONTRO PASTORALE LATINA Ospite il fratello Luca Marino, e Reggio Calabria - Pellaro. E FROSINONE pastore a Bologna. INCONTRO FRATERNO Lunedì 23 gennaio 2012, presso il INCONTRO FRATERNO TRAPANI TARANTO locale di culto della comunità di Venerdì 6 gennaio 2012, a Menfi Sabato 21 gennaio 2012, a Massafra Latina, via Svetonio 7-9, Incontro (AG), Incontro Fraterno delle (TA) - Via Brindisi, alle ore 18:00, Pastorale dei conduttori delle chiese della provincia di Trapani. Incontro Fraterno delle chiese chiese delle province di Latina e Ospite il fratello Antonino Barresi, della provincia di Taranto. Frosinone. pastore a Palermo-Tommaso Nata­ INCONTRO PASTORALE ROMA, INCONTRO RESPONSABILI le e Palermo-Sferracavallo. RIETI E VITERBO MATERA E POTENZA 39° INCONTRO FRATERNO Lunedì 23 gennaio 2012, presso il Lunedì 23 gennaio 2012, presso REGGIO CALABRIA, locale di culto della comunità di il locale di culto di Matera - Via CATANZARO E VIBO VALENTIA Fonte Nuova (RM), via I Maggio XX Settembre, 14/b Incontro dei Venerdì 6 gennaio 2012, a Reggio 9, Incontro Pastorale dei condut­ responsabili delle comunità delle Calabria, Via San Giuseppe, 36, tori delle chiese delle province di province di Matera e Potenza.

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2012

Risveglio Pentecostale dal 1946 al 1980 in due CD

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24 Risveglio Pentecostale - Gennaio 2012


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