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Risveglio Pentecostale Anno LXV numero 11 Periodico Mensile Poste Italiane spa Spedizione in Abbonamento Postale D.L.353/2003 (conv. in L.27/02/2004 n.46) art.1 comma 2, DCB Vicenza

Risveglio dicembre 2011

“La tua parola è una lampada al mio piede e una luce sul mio sentiero” (Salmo 119:105)

P E N T E C O S T A L E Organo ufficiale delle Chiese Cristiane Evangeliche Assemblee di Dio in Italia

«Ma non lo sapete? Non l’avete sentito? Non vi è stato annunziato fin dal principio? Non avete riflettuto sulla fondazione della terrà? Dio è assiso sulla volta della terra...» (Isaia 40:2122)


Un Ann

Risveglio P E N T E C O S T A L E

Organo ufficiale delle Chiese Cristiane Evangeliche “Assemblee di Dio in Italia” Ente Morale di Culto D.P.R. 5.12.1959 n.1349 Legge 22.11.1988 n.517 Pubblicato dal Consiglio Generale delle Chiese Presidente: Felice A. Loria Vice Presidente: Vincenzo Spec­chi Segretario: Davide Di Iorio Tesoriere: Giu­sep­pe Tilenni Consiglieri: Eliseo Cardarelli, Salvatore Cusumano, Paolo Lombardo, Gaetano Montante, Vito Nuzzo Presidente emerito: Francesco Toppi Consigliere onorario: Francesco Rauti Direzione, Redazione e Amministrazione: Via Altichieri da Zevio, 1 35132 Padova Tel. 049.­605127 fax 049.612565 e mail: adi.veneto@tin.it www.assembleedidio.org Versamenti in Posta su c/c postale n.12710323 intestato a: Risveglio Pentecostale V. Altichieri da Zevio 1, 35132 Padova Versamenti tramite canale bancario Poste: codice IBAN IT16 N076 0112 1000 0001 2710 323 codice BIC/SWIFT BPPIITRRXXX intestato a: Risveglio Pentecostale V. Altichieri da Zevio 1, 35132 Padova Banca: codice IBAN IT31 C061 7512 1550 0000 0051 080 codice BIC CRGEITGG782 intestato a: Chiesa Crist. ADI Risveglio Pentecostale V. Altichieri da Zevio 1, 35132 Padova Registrazione n.1688 del 1.3.2000 Trib. di Padova La pubblicazione è distribuita a mem­bri e simpatizzanti delle Chi­e­se Cri­stiane Evan­geliche A.D.I. ed è so­stenuta da of­ ferte vo­lon­ta­rie. In con­formità alla Leg­­ ge 675/96 e successive modifiche sulla tutela dei da­ti personali, la Re­da­zio­ne di Ri­sveglio Pen­te­co­sta­le ga­rantisce l’assoluta riservatezza di quelli di cui è in possesso. Inol­tre assicura i lettori che i loro dati personali sono custoditi in un archivio elettronico presso la sede del giornale e ver­ranno utilizzati soltanto per in­viare la corrispondenza relativa al mensile Ri­sve­glio Pen­te­co­sta­le. Gli arti­ coli firmati im­pegnano esclu­si­va­men­te i lo­ro au­tori. I manoscritti non pub­blicati non si restituiscono. Direttore Responsabile: Vincenzo Specchi Comitato di Redazione Risveglio Pentecostale Cristiani Oggi: Vincenzo Specchi (sostituto del presidente ex officio), Salvatore Esposito, Lorenzo Framarin, Domenico Modugno, Elio Varricchione 2

Risveglio Pentecostale - Dicembre 2011

«Un tale aveva un fico piantato nella sua vigna; andò a cercarvi del frutto e non ne trovò. Disse dunque al vignaiuolo: “Ecco, sono ormai tre anni che vengo a cercar frutto da questo fico, e non ne trovo; taglialo; perché sta lì a sfruttare il terreno?” Ma l’altro gli rispose: “Signore, lascialo ancora quest’anno; gli zapperò intorno e gli metterò del concime. Forse darà frutto in avvenire; se no, lo taglierai”» (Luca 13:6-9). Siamo giunti a fine anno, è tempo di chiusure, di bilanci, di consuntivi. Si tirano le fila dell’anno trascorso, si misurano gli obiettivi raggiunti, si passa al vaglio l’efficienza mostrata e lo sforzo profuso guarda al risultato raggiunto, al frutto portato. Sta forse ac-

cadendo nella tua vita quello che è accaduto nella vigna della parabola? C’è chi si aspetta da quel fico un risultato, un frutto. Perché? Forse per il semplice fatto che è stato piantato nella vigna e gode dei benefici ad essa riservati, le cure, l’acqua abbondante, la posizione privilegiata. O forse, e più semplicemente, perché da un fico ci si aspetta che a un certo punto, nella sua stagione, porti frutto. Se non lo fa non c’è scusante e la sua presenza nella vigna risulta inutile. Il proprietario della vigna ha atteso pazientemente che giungesse il tempo del frutto, gli anni sono passati, ma sembra che per quel fico il tempo di far frutto non sia ancora venuto. Dopo tutti questi anni, quanto dovrà pazientare ancora per gustare fi-

GIORNATA NAZIONALE d domenica 8 gennaio 2012 partecipa alla

“Se il mio popolo, sul quale è invocato il mio nome, si umilia, prega, cerca la mia faccia... I miei occhi saranno ormai aperti e le mie orecchie attente alla preghiera fatta in questo luogo...” (2 Cron.7:1416). I pastori delle Assemblee di Dio in Italia, sentito il bisogno di raggiungere altre zone nel nostro Paese con il messaggio di “Tutto l’Evangelo”, invitano tutte le comunità A.D.I. a consacrare domenica 8 gennaio 2012 come giornata di preghiera per presentare al Signore le molte località non ancora raggiunte dalla testimonianza Evangelica Pentecostale. Vogliamo anche pregare per la consacrazione personale, per le popolazioni colpite da guerre e calamità naturali, per l’opera di Dio in Italia, per la fratellanza che si trova in difficoltà a motivo delle mutate condizioni economiche, per le campagne di evangelizzazione, per le trasmissioni televisive e radiofoniche, per la conversione dei nostri cari, per gli Istituti di assistenza A.D.I. e per altre necessità locali.


in questo numero

nno Ancora nalmente del frutto? C’è qualcuno che sta cercando del frutto in te, qualcuno che ti ha posto nella Sua vigna, la Chiesa del Signore, e provvede ogni giorno per te. Egli provvede oltre che per te, anche per chi ti sta accanto. "Il mio Dio provvederà splendidamente a ogni vostro bisogno secondo le sue ricchezze in Cristo Gesù" (Filip.4:19): quest’anno lo ha fatto anche per te, lo riconosci? Lo ringrazi per quanto ha fatto, per quanto ti ha dato, per come ti è stato accanto e ti ha sostenuto? Oppure, ostinatamente, ti lamenti e, in questo modo, non porti frutto? Quale frutto? “Il frutto dello Spirito invece è amore, gioia, pace, pazienza, benevolenza, bontà, fedeltà, mansuetudine, autocontrollo” (Gal.5:22). È il frutto che abbonda nella vita di chi si arrende al Vignaiolo celeste, per-

mettendoGli di potare come ritiene necessario, di legare, indirizzare e guidare nella crescita e nella formazione di un carattere che dia sempre la gloria a Dio. “Io benedirò il Signore in ogni tempo; la sua lode sarà sempre nella mia bocca” (Sal.34:1). Sto portanto frutto? Il Signore sarà contento di me? Se stiamo portando frutto, impegniamoci affinché possiamo portarne di più. Se non ne abbiamo ancora, se in questo sei mancante davanti al Signore, ricevi questo incoraggiamento: oggi non sarai giudicato, perché c’è chi intercede per te, Cristo Gesù. Ma il tempo per portare frutto è ormai giunto e non è molto. “Signore, lascialo ancora quest’anno…” Fai tua, con gioia, l’esortazione della Parola, e porterai frutto alla Sua gloria!

a r e i h g e r p i d

dicembre 2011 UN ANNO ANCORA . ........... pag.2-3 ANNI DI BENEDIZIONE

Amelio Fatini . .................................... pag.4-5

INCONTRO NAZIONALE GIOVANILE ADI-IBI.................. pag.6 TRE PAROLE CON ALTON GARRISON................ pag.7-9 DUE PAROLE CON PAUL TREMENTOZZI........ pag.9-10 L'OPERA COMPLETA E PERFETTA DI DIO

Giuseppe Crapanzano . ..................... pag.11

DIO PUÒ GUARIRE DALLA DEPRESSIONE

Elio Varricchione ........................... pag.12-13

VENDERE ALL'ASTA

Michele Plasmati . ......................... pag.14-15

FIDUCIA

Silvano Masullo . ........................... pag.16-17

ACCANTO AGLI ULTIMI

Rodolfo Arata ................................ pag.18-19

PROMOSSI ALLA GLORIA CLAUDIO CAMMARANO

Renato Mottola .................................. pag.20

NOTIZIE DALLE NOSTRE COMUNITÀ...............................pag.21-23 APPUNTAMENTI . .................... pag.24 Per notizie aggiornate consultate il sito www.assembleedidio.org Risveglio Pentecostale è disponibile anche in edizione per non vedenti. Gli articoli, salvati in formato leggibile mediante computer con un program­ ma screen reader, vengono inviati ai non vedenti che ne fanno richiesta all’indirizzo adi.veneto@tin.it (i file sono disponibili nei formati .rtf .txt .doc .epub). Risveglio Pentecostale - Dicembre 2011

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Incontro Nazionale Giovanile ADI-IBI Fiuggi 2011

Anni di benedizione

Dici Raduno Nazionale Giovanile ADI e subito il pensiero va ad anni di benedizioni che il Signore ha riversato su intere generazioni delle nostre Comunità. Pensi ai primi Raduni a Villagio Betania. dove la mia generazione nata negli anni '60 scopriva la gioia di incontrarsi con altri giovani, in un periodo in cui le occasioni di incontro erano rare ed e-mail ed internet non erano ancora a disposizione del grande pubblico. Pensi agli anni in cui, divenuti ormai tanti, ci fu bisogno di trasferire i Raduni all'Hotel Ergife di Roma e a Fiuggi e Chianciano poi. Raduno Nazionale Giovanile per molti di noi porta con sè memorie felici, custodite nel cuore, di benedizioni divine e di sano insegnamento biblico. Giorni di chiamata a consacrazione, che per tanti si sono trasformati in una chiamata a una vita consacrata al ministerio. Anche per questo, non dimentichiamolo, il Raduno Nazionale da anni rappresenta la principale finestra di dialogo tra la nostra gioventù e l'Istituto Biblico Italiano, dove centinaia di giovani nelle ultime decadi sono state formate nella cultura e nell'etica biblica al servizio dell'Opera di Dio in Italia. Dici Raduno Nazionale Giovanile e pensi anche alla sveglia che squilla in piena notte, alle valigie pronte da mettere in auto, ai chilometri percorsi in gioiosa attesa di salutare, rivedere e riabbracciare fratelli di altre regioni. Qualcuno lo incontri già in area di servizio, mentre scende dal bus della Comunità, e sei già in aria di Raduno. Il Raduno Nazionale Giovanile 2011 in tutto questo non fa eccezione, ma mpstra da subito qualche gradita novità: finalmente da quest'anno possono iscriversi anche le giovani famiglie con i bambi-

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ni. È un'iniziativa apprezzata, vista la presenza di numerosi bimbi e fanciulli amorevolmente accolti in varie "aule" dedicate alle varie fasce d'età con un programma a loro dedicato che li tiene praticamente impegnati tutto il giorno, consentendo ai papà e alle mamme di consacrare tre giorni interi al Signore per l'edificazione delle loro anime. "Era da tempo che io e mia moglie desideravamo consacrare al Signore i giorni del Raduno - mi dice un fratello dalla Sicilia - ma non avevamo chi potesse prendersi cura dei nostri figli in queste giornate; finalmente siamo qui anche con loro e il Signore sta operando nella nostra vita e nella nostra famiglia". Si tratta certo di un'iniziativa che ha innalzato la soglia di maturità con cui si affrontano queste giornate. Eppure tanti giovani non sono da meno in questo. Al di là di facili luoghi comuni su una gioventù superficiale, mi rendo conto che in mezzo al popolo di Dio abbiamo un'intera generazione che desidera una genuina esperienza di incontro con Dio, di risposte vere ai tempi difficili che sta vivendo, di direzione


biblica e divina per affrontare scelte di vita fondamentali. Sono le 7 del mattino e in un angolo appartato della hall del mio albergo trovo un gruppetto di 15 giovani che sta pregando, la Bibbia è aperta sul tavolino in mezzo a loro. Mi commuove vederli cercare il Signore prima di colazione, chiederGli di benedire i Suoi servi che parleranno loro nel corso della giornata. "Veniamo dalla Toscana. Puoi pregare per noi, fratello?". Mi fermo con loro qualche minuto, gli altri impegni possono aspettare. Anche a cena siamo io e mia moglie a tavola con un gruppo di giovani provenienti dalla Lombardia. Tra questi c'è Rosa, 21 anni, che mi racconta: "I miei genitori non conoscono il Signore. Fino a qualche mese fa per andare in chiesa la domenica mattina dicevo loro che andavo a spasso con un'amica, ma di nascosto venivo in chiesa. Poi ho incontrato Gesù, che mi ha salvato, e ho detto loro la verità. Per diverse settimane si sono opposti alla mia fede, ma ora hanno capito quanto Gesù sia importante per me e mi hanno permesso di venire al mio primo Raduno Nazionale Giovanile. Fratello, non puoi neppure immaginare

la gioia che ho per questa vittoria che il Signore mi ha concesso". La rivedo il giorno dopo, davanti al pulpito, in lacrime davanti al Signore; ha risposto a un appello rivolto dal fratello Alton Garrison a chi desidera disporsi a servire il Signore. Non dubito della genuinità e della serietà della sua decisione. Con lei lì davanti vedo altre centinaia di giovani di diverse età, compunti dallo Spirito Santo. In ogni generazione Dio ha un popolo che unge con il Suo Santo Spirito. La Parola chiara nelle tre giornate ci ricorda la grandezza del nostro Signore, dalla creazione all'opera di redenzione sulla croce; numerosi sono gli inviti a vivere nella comunità locale la chiamata al servizio cristiano, senza dimenticare di far parte di un'Opera ben più vasta che travalica i confini nazionali. Alla predicazione della Parola si affiancano gli Studi imperniati sul Tema del Raduno: "La bellezza dei giovani sta nella loro forza". Ammaestramenti benedetti ricchi si spunti pratici: la forza che il Signore dona alla salvezza, si deve manifestare dapprima nella famiglia, poi nella comunità locale, per essere così esercitata anche nella società. C'è un programma ordinato per le giornate, ma non esiste una scaletta che porti ad un crescendo emotivo. Eppure i sentimenti ci sono, e forti, sotto l'opera e la guida dello Spirito Santo. Sul pulpito chi scrive incrocia lo sguardo con diversi fratelli principali dell'Opera, sguardi commossi e ricchi di riconoscenza a Dio nella santa certezza che il Signore sta operando e continua a benedire l'Opera Sua in Italia. Amelio Fatini

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Incontro Nazionale Giovanile ADI-IBI

Quattromila giovani da tutta Italia a Fiuggi per il XXXVI Incontro Nazionale Giovanile ADIIBI dal tema “La bellezza dei giovani sta nella loro forza” Nel PalaFiuggi 4.000 giovani provenienti da tutta Italia si sono incontrati dal 29 ottobre all’1 novembre con lo scopo di ricevere benedizioni divine e per conoscere meglio la volontà del Signore per la propria vita, e le aspettative non sono state deluse! Predicatore ai culti serali, il fratello pastore Alton Garrison, ViceSovrintendente delle Assemblies of God, le Assemblee di Dio negli Stati Uniti d’America, è stato usato dal Signore come canale di benedizione, ma il Signore non ha mancato di parlare anche nei culti mattutini in cui il messaggio della Parola di Dio è stato porto dai fratelli pastori Vito Burgio e Pasquale Puopolo, e nel corso degli studi biblici esposti dai fratelli pastori Guerino Perugini, Vincenzo Specchi, Michele Venditti e Spiridione Strano. Il Signore ha grandemente benedetto ogni incontro e lo Spirito Santo ha guidato ogni cosa per l’edificazione della meravigliosa gioventù, la cui bellezza, come sottolineato dal tema prescelto per l’Incontro, tratto dal libro di Proverbi 20:29, sta nella sua forza, forza che Dio ha donato con la salvezza, forza che Dio mette anche nella famiglia, forza di Dio esercitata nella comunità locale e resa palese nella società. Diverse sono state le delegazioni presenti, quelle del Burkina Faso e dell’Albania, che hanno portato i saluti fraterni dalle rispettive opere, e saluti fraterni sono stati portati dal fratello Paul Trementozzi di origini italiane, neopresidente della zona Europa per le missioni delle Assemblies of God. Per ogni cosa la gloria va al Signore, e il nostro ringraziamento oltre che al nostro Re va anche a quanti si sono impegnati a diverso titolo per il buon andamento di ogni cosa.

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Per la prima volta a questo appuntamento riservato di solito a credenti di età compresa fra i 18 e i 40 anni e minorenni dai 15 e i 17 anni accompagnati da responsabili di comunità, hanno potuto partecipare anche le giovani famiglie con figli fino ai 14 anni, per i quali sono state predisposte 8 classi di Scuola Domenicale con attività opportunamente studiate per le diverse fasce d’età, per un totale di circa 150 presenze fra bambini e ragazzi. Questa iniziativa ha visto impegnati quaranta monitori e monitrici per lo più della comunità ADI di Roma, Via Repetti, coadiuvati da studenti dell’Istituto Biblico Italiano, che hanno animato la Scuola Domenicale per quasi otto ore ogni giorno.


XXXVI Incontro Nazionale Giovanile ADI-IBI

Tre parole con Alton Garrison UN INCORAGGIAMENTO AI GIOVANI Sono tempi di sfida per i giovani d’oggi. La situazione economica può spaventare 3 il problema della mancanza di lavoro è molto sentito dai giovani che faticano a trovare un impiego. Ma bisogna imparare a guardare la vita da due prospettive diverse: ciò che vediamo con l’occhio naturale è quello che accade nel mondo, ma, se guardiamo per mezzo degli occhi dello Spirito, comprenderemo meglio ciò che dobbiamo affrontare. Nell’Antico Testamento Mosè inviò dodici esploratori per avere un resoconto sulla terra di Caanan. Quando questi ritornarono, dieci di loro lamentarono condizioni difficili, città con mura fortificate, una terra troppo difficile da conquistare con la presenza di giganti in confronto ai quali gli israeliti erano come cavallette. Solamente due di questi esploratori dimostrarono di avere una prospettiva diversa. Giosuè e Caleb portarono un frutto che avevano trovato lì e dissero: «Saliamo pure e conquistiamo il paese, perché possiamo riuscirci benissimo» Alton Garrison, Vice(Num.13:30). Sovrintendente delle Probabilmente, ascoltando i resoconti, Mosè può Assemblies of God, le aver chiesto a questi due: “Voi siete andati nello Assemblee di Dio negli stesso posto dove sono andati gli altri dieci, aveStati Uniti d’America, te visto anche voi i giganti?” Quelli sicuramente è stato il predicatore risposero: “Noi abbiamo visto la bellezza di questi ai culti serali e in quello grappoli d’uva”. Questi si erano concentrati sul conclusivo nel 36° Inconfrutto abbondante che quella terra offriva, mentre i tro Nazionale Giovanile dieci avevano focalizzato la loro attenzione solo sulle ADIIBI di Fiuggi. difficoltà, i problemi, e i giganti. I dieci avevano guardato solo all’impossibile, mentre i due avevano visto quello che era possibile e disponibile. Caleb e Giosuè erano la minoranza, ma la loro testimonianza cambiò il loro futuro: i dieci non entrarono nella terra promessa, ma loro due sì! Allo stesso modo il mio messaggio per i giovani d’Italia è che, anche se spesso è possibile sentirsi in minoranza nei confronti degli altri, anche se forse può accadere che gli Risveglio Pentecostale - Dicembre 2011

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UN INCORAGGIAMENTO A QUANTI SERVONO IL SIGNORE In Efesini al capitolo 4 da 11 a 13 si legge: “É lui che ha dato alcuni come apostoli, altri come profeti, altri come evangelisti, altri come pastori e dottori, per il perfezionamento dei santi in vista dell’opera del ministero e dell’edificazione del corpo di Cristo, fino UN INCORAGGIAMENTO ALLA FAMIGLIA a che tutti giungiamo all’unità della fede I credenti che frequentano la Chiesa con e della piena conoscenza del Figlio di Dio, la loro famiglia devono scegliere se essere allo stato di uomini fatti, all’altezza della coloro che influenzano positivamente la statura perfetta di Cristo”. Il pastore ha un società, oppure coloro che sono influenzati compito specifico nella Chiesa e la sua reda quello che offre la società. Forse alcune sponsabilità e quella di quanti sono impefamiglie potrebbero affermare: “Noi non gnati a diverso titolo nel servizio al Signore possiamo fare nulla per cambiare questa è di incoraggiare adeguatamente i credenti cultura”. Questo è vero, se guardiamo con per l’avanzamento del regno di Dio. Queocchi naturali. Ma la famiglia cristiana ha sto processo coinvolge tutti nella crescita. qualcosa in più, rispetto alle altre famiQuando saranno allenati sarà necessaria glie, qualcosa che queste non hanno: la una speciale unzione di Spirito Santo per potenza dello Spirito Santo. Crediamo che compiere efficacemente il compito affidato. la presenza dello Spirito Santo dia la forza Vi sono diversi livelli di responsabilità nel di resistere e di non rimanere influenzati servizio e con il crescere del coinvolgidal mondo, ma di essere lì dove Dio ci ha mento nell’opera del Signore necessita una messi, per fare la differenza. Siate dunque sempre maggiore unzione di Spirito Santo. ripieni di Spirito Santo! Chi comincia a servire il Signore facendo le È molto importante non lasciare il propulizie nella Chiesa per amore del Signore cesso di formazione dei nostri figli agli e per servire la fratellanza avrà bisogno altri. Il pastore, il responsabile dei giovani, dell’unzione e della forza del Signore. Chi il monitore o la monitrice della Scuola avrà la responsabilità di trasmettere inseDomenicale sono tutte figure valide per gnamenti nella Suola Domenicale la ricerl’ammaestramento spirituale dei più picco- cherà ancora maggiormente. li, ma i genitori sono ancora i più imporChi viene nella comunità e conosce il tanti in questo processo del “fare discepoli Signore crescerà progressivamente nella di Gesù”. I piccoli cresceranno imparando conoscenza del Signore e, da non credente, a servire il Signore per come i genitori sta- diventerà un credente, sentirà il desiderio ranno servendo il Signore. Impareranno a di impegnarsi per il Signore, di essere prapregare come sentiranno i genitori pregare. ticamente un Suo discepolo, si disporrà nel Impareranno a reagire di fronte alle diffiservizio... è un processo di crescita. Camcoltà e ai pesi improvvisi come vedranno bieranno di conseguenza i modi di porsi fare ai loro genitori. rispetto agli altri, perché il Signore chiama Impareranno a testimoniare come vedo- tutti a un sacerdozio santo, un servizio no i genitori fare con le persone che incon- sempre crescente. Il livello di impegno trano. Caro papà, cara mamma, comincia crescerà progressivamente, il discepolo di fin che i tuoi figli sono piccoli a trasmettere Gesù imparerà da Lui, che è stato in mezzo loro il desiderio di essere e di fare discepoli a noi come Colui che serve e ha insegnato per Gesù, è il più grande investimento che praticamente come, per essere grandi nel potrete fare, avrete il più grande ritorno regno di Dio, sia necessario prima imparache potreste mai avere: “Getta il tuo pane re a servire gli altri. sulle acque, perché dopo molto tempo lo Chi ha un impegno nella comunità non ritroverai” (Eccl.11:1). sta solo servendo la fratellanza, ma prima altri ti contrastino, non sottovalutare la tua posizione se ti metti dalla parte di Dio: tu hai valore agli occhi Suoi, Dio ha un piano per la tua vita. Se Lo riconosci, tu puoi mantenere ben saldo l’obiettivo di piacere al Signore e, lì dove sei, fare la differenza. Le nostre preghiere sono per te!

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sta servendo Dio. Così l’impegno comune, dal pastore, al monitore, al musicista, a chiunque fa qualsiasi servizio alla gloria del Signore sarà di trasmettere anche agli altri il desiderio di servire il Signore in ogni tempo, insegnando a fare discepoli del Signore affinché il regno di Dio avanzi. Discepoli che facciano altri discepoli, nel processo di crescita, servendo il Signore, disposti a rinunciare progressivamente sempre di più ai propri diritti per amore

del Signore, per servirLo meglio, in un crescendo piramidale sempre di più nell’arrendimento a Dio, tutto per l’avanzamento dell’opera Sua, consapevoli che, aumentando la responsabilità, sarà necessario impegnarsi a ricercare sempre di più la presenza del Signore e l’unzione dello Spirito Santo. Lo scopo di servirsi gli uni gli altri è quello di servire meglio il Signore insieme, perché insieme potremo fare molto di più alla gloria di Dio di una sola persona!

XXXVI Incontro Nazionale Giovanile ADI-IBI

Due parole con Paul Trementozzi CREDENTI D’ITALIA PER L’EUROPA Il primo luogo nel quale sono voluto venire, strategicamente, per iniziare il mio rinnovato e accresciuto impegno nell’opera di Dio è stato proprio qui a Fiuggi, in Italia, per incontrare i giovani credenti italiani. L’Europa ha bisoPaul Trementozzi gno di Gesù e è stato nominato l’Italia rapdirettore Regionale per presenta una l'Europa delle Missioni potente fonte delle Assemblies of God di risorse, di statunitensi dal Consiglio credenti che Esecutivo AoG. Il fratello posTrementozzi succede al fratello Greg Mundis ora nominato direttore esecutivo per le Missioni mondiali. Il fratello Trementozzi negli ultimi 10 anni è stato direttore della zona Sud Europa e, in precedenza, è stato pastore a Baltimora nel Maryland, e a Brockton nel Massachusetts, impegnato nel dipartimento per i Servizi Sociali del Massachusetts.

sono essere utilizzati in modo soprannaturale dal Signore. Posso offrire alla Chiesa italiana le mie preghiere, la mia appassionata amicizia e fratellanza e un’esortazione che viene dal cuore. La Bibbia dice: “A chi molto è stato dato, molto sarà ridomandato”, e non c’è un’altra Chiesa in tutta Europa che abbia ricevuto da Dio così tanto come la Chiesa italiana, intendo in doni spirituali ricevuti dal Signore per la Sua Chiesa. È arrivato il momento per ciascuno di sentirsi coinvolto nel mettere a frutto quanto ricevuto dalla Sua mano, per la Sua gloria, altrimenti lo disperderemo. Sono convinto che Dio sta spandendo il Suo Spirito in Italia per sviluppare un cuore missionario e chiamare, preparare e mandare un grande popolo alle missioni. Tutta l’Europa cambierà in meglio quando l’Italia accetterà e metterà in atto questa chiamata di Dio inviando missionari ADI in tutte le nazioni. Allora vi sarà “su di voi tanta benedizione che non vi sia più dove riporla”. È una grande opportunità per tutte le nazioni d’Europa che Dio vuole dare alle Assemblee di Dio in Italia. Risveglio Pentecostale - Dicembre 2011

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COLLABORARE SERVENDO L’opera di Dio prenderà sempre maggior vigore qui in Europa mentre collaboreremo nella nostra azione per proclamare Cristo, chiamando anime a ravvedimento e salvezza. Questo è il centro della nostra azione. Non dobbiamo guardare alle lievi e marginali differenze negli aspetti secondari della conduzione o dell’ordine nel culto; come popolo pentecostale abbiamo così tante cose in comune nel credo che possiamo unire le nostre forze per proclamare la venuta del Signore e la salvezza per quanti Lo accettino come proprio Salvatore. L’Europa ha dovuto affrontare uno dei piani più diabolici dell’avversario delle anime iniziato ai tempi dell’impero di Costantino. Dopo la persecuzione dei vari Cesare, Nerone, Caligola ecco che venne Costantino che pensò di conquistare nuovi territori avanzando nel nome del Dio che i cristiani professavano. Fu così che mise sugli scudi l’emblema della croce e, a spada tratta e con versamento di sangue, avanzò nella sua conquista nel nome di questo Gesù. Questo però non era il modo voluto da Dio, perché Gesù non ha stabilito l’uso della forza per imporre l’avanzamento del Suo regno. Ecco che in Europa si è creata una confusa idea di governo mischiato agli aspetti della religione. E la religiosità sterile, in cerca del proprio tornaconto, ha oppresso il popolo, lo ha tenuto lontano da Dio con tribunali, inquisizione, indulgenze a pagamento... La fiducia del popolo nel Signore è stata violata proprio da una Chiesa nomi-

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nale e interessata al potere, e questo è sotto gli occhi di tutti ancora oggi. Insieme possiamo lavorare per ricostruire nuovamente questa fiducia nel Signore, che va al di là della religiosità vuota, per ricercare un rapporto personale, vero e vivo con Gesù che sempre ha mostrato e mostra ancora oggi compassione salvando, dando guarigione, venendo in aiuto ai poveri, ai bisognosi e a quanti, nella difficoltà, gridano a Lui. Se come chiesa pentecostale in Europa ci impegniamo a servire il Signore proclamando l’opera Sua, saremo quel popolo che, proclamando l’Evangelo, farà la differenza! In molti credono che diversi dei problemi sociali esistenti siano dati dalla presenza di immigrati, di mussulmani venuti in gran numero in Europa. Ma guardiamo a questa situazione come alla grande opportunità offerta da Dio all’Europa per condividere con questi immigrati il messaggio dell’Evangelo. La maggior parte di loro vengono nelle nostre nazioni per cercare condizioni di vita migliori, e non hanno ricevuto da dei veri credenti la testimonianza del Figlio di Dio. Ho notato che rispettano la fede degli altri, ma guardano alla loro coerenza. Guardiamo a Gesù affinché ci aiuti a portare a compimento questo incarico da Lui affidatoci. Se quanti ci osservano potranno trovare in noi fede, amore, compassione, rispetto, potranno cominciare guardare alla Chiesa del Signore con meno sospetto, e noi potremo avere molte occasioni per condividere quanto abbiamo ricevuto in Cristo.


L'opera completa e perfetta di Dio “Egli ha fatto ogni cosa bene; i sordi li fa udire, e i muti li fa parlare” (Marco 7:31-37) I miracoli citati nei Vangeli non sono semplici manifestazioni di potenza allo scopo di suscitare stupore, ma hanno tutti un significato spirituale ben specifico. Dio non opera mai casualmente; il Suo operato ha, invece, quale scopo primario quello di suscitare nel cuore degli uomini la fede. Credendo in Cristo Gesù, l’unigenito Figlio di Dio, si ha vita nel Suo nome, poiché è scritto: “Gesù fece in presenza dei discepoli molti altri segni miracolosi, che non sono scritti in questo libro: ma questi sono stati scritti, affinché crediate che Gesù è il Cristo, il figlio di Dio, e, affinché, credendo, abbiate vita nel Suo nome” (Giov.20:30-31). La vera vita si ha solo in Gesù, il cui nome significa proprio: “Dio salva”. La regione nella quale si è verificato questo miracolo è definita la “decapoli”, un’area dove si trovavano originariamente dieci città di origine greca. Qui condussero a Gesù un uomo sordo che parlava a stento; la Bibbia, versione Diodati, per definire questo stato usa il termine “scilinguato”, che evidenzia l’incapacità dell’uomo di parlare a causa della crescente sordità. Consideriamo l’opera di Cristo: coloro che condussero il sordo a Gesù, Lo pregarono affinché gli imponesse le mani e Gesù acconsentì a questa richiesta. Il Signore condusse l’uomo in disparte, come per instaurare con lui un rapporto personale e per sottrarlo alla curiosità della folla. Gli mise prima le dita negli orecchi, poi con la saliva gli toccò la lingua. Possiamo affermare che il metodo adottato da Gesù fu singolare e, tuttavia, indubbiamente efficace. L’opera progressiva compiuta da Cristo dimostra che lo “scilinguato” doveva prima recuperare l’udito per poi acquisire la facoltà di parola. Nell’istante in cui il Signore alzò gli occhi al cielo e pregò, un sospiro come di condivisione

della sofferenza giunse al trono della misericordia divina: “Effata”, esclamò Gesù, che significa “Apriti”, e subito il bisognoso recuperò l’udito, gli si sciolse la lingua in modo da poter parlare bene. È scritto nella Bibbia: “Il Signore, Dio, mi ha dato una lingua pronta, perché io sappia aiutare con la parola chi è stanco; egli risveglia ogni mattina il mio orecchio, perché io ascolti, come ascoltano i discepoli” (Isaia 50:4). Il testo ci fa comprendere che, per esprimersi, bisogna essere in grado prima di ascoltare. La voce di Dio è oggi indirizzata al tuo cuore: se accetti Gesù come tuo personale Salvatore, potrai realizzare gli effetti benefici della Sua misericordia nella tua vita. Sebbene la creazione soffra nelle preoccupazioni e nelle ansietà, Cristo Gesù, in qualità di Sommo Sacerdote, non solo simpatizza con l’uomo bisognoso comprendendone le necessità, ma intercede presso il Padre celeste per liberare l’uomo da ogni afflizione, angoscia o persecuzione (Rom.8:22,34-35). Il Signore, infatti, è sensibile a tutte le nostre sofferenze, ci comprende perché ha sofferto prima di noi: “Accostiamoci dunque con piena fiducia al trono della grazia, per ottenere misericordia e trovar grazia ed essere soccorsi al momento opportuno” (Ebrei 4:15-16). Se l’uomo ascolta la Parola di Cristo, potrà per fede realizzare la Sua grazia infinita perché: “la fede viene da ciò che si ascolta, e ciò che si ascolta viene dalla parola di Cristo” (Rom.10:17). Fu così che gli astanti, ripieni di stupore, divulgarono questa straordinaria e bella notizia: “Egli ha fatto ogni cosa bene; i sordi li fa udire, e i muti li fa parlare” (Marco 7:37). Dio vuole operare nella tua vita, perciò apri il tuo cuore, confessa il tuo bisogno, accettaLo quale personale Salvatore e potrai dire anche tu che l’opera di Dio è sempre completa e perfetta! Giuseppe Crapanzano Risveglio Pentecostale - Dicembre 2011

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DIO può guarire dalla DEPRESSIONE

“Alzati dunque ora, esci e parla al cuore della tua gente” (2 Samuele 19:7) Anche i credenti talvolta cadono in depressione Questa malattia fa paura. I credenti non ne sono esenti. La Bibbia ci presenta Anna, prima della nascita di Samuele, come una donna depressa dalla sua situazione di moglie sterile e mortificata dalla rivale e prolifica Peninna. Eppure Anna era una vera credente! Anche il re Davide cadde nella trappola della depressione. Come Anna, anche lui aveva ben motivo di essere triste. Dopo una vita in fuga da re Saul che lo voleva morto, dovette subire la tragedia della sua famiglia. Il figlio Amnon aveva disonorato sua sorella Tamar, per vendicarla l’altro figlio Absalom uccise suo fratello Amnon, poi Absalom sollevò Israele contro suo padre per prenderne il trono, costringendolo a fuggire. Ioab, capo dell’esercito di Davide, uccise Absalom mettendo fine a tutto questo. Quando Davide lo seppe, fu schiacciato dal dolore e tutto il popolo lo venne a sapere. Il popolo fu mortificato perché l’atteggiamento di Davide trasformò una grande vittoria in sconfitta.

La depressione annulla tutto quello che c’è di buono

Ogni depressione ha dietro dei motivi, sebbene talvolta siano futili se non inesistenti. Comunque la depressione abbatte, schiaccia, rende impotenti anche i figli di Dio, persino quelli forti come Davide. Il problema che l’ha generata diventa il centro della vita, tutto diventa nero. La mente si logora nel pensare continuamente al problema. La tristezza fa ammalare l’anima e l’anima ammala il corpo. Non ci si ciba più, subentra la debolezza e si perde ogni volontà, persino la forza di stare in piedi. La sapienza di Dio dice tramite un Suo servo: “Lo spirito dell'uomo lo sostiene quand'egli è infermo; ma lo spirito abbattuto chi lo solleverà?” (Proverbi 18:14). Ma c’è una buona notizia: il Signore vuole guari-

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re il Suo popolo, anche dalla depressione!

La depressione è contagiosa e fa male agli altri

“Andarono a dire a Ioab: ‘Il re piange e fa cordoglio a motivo di Absalom’”. La notizia della depressione di Davide si sparse rapidamente, e a causa di uno solo “la vittoria si mutò in lutto per tutto il popolo… Il popolo in quel giorno rientrò furtivamente in città, come avrebbe fatto gente coperta di vergogna per essere fuggita in battaglia”. Signore, aiutaci a non essere causa di male per i tuoi figli! Facci imparare dalla Sunamita, che quando le morì il giovane figlio a chi le domandò “Stai bene? Sta bene tuo marito? E il bambino sta bene?” rispose: “Stanno bene”! La fede produce miracoli prima che li vediamo! Dentro di noi. Poi ne vedremo le conseguenze benefiche!

Ma in quale modo Dio guarisce?

Sappiamo bene che i metodi di Dio sono tanti e diversi a seconda dei casi e soprattutto delle persone. Anna guarì quando da sola decise di aprire il suo cuore davanti a Dio per arrendersi a Lui definitivamente. Altre volte Dio si usa di uomini. Anche di un uomo di guerra come Ioab, per guarire l’anima depressa del re, dell’unto di Dio. Che il Signore si usi di ognuno di noi per portare una Sua parola, e quella guarirà chi la ascolta… Ioab si rivolse a Davide con forza.

Alzati dunque ora

Il male ti ha atterrato e ti vuole tenere a terra, ma il Signore, che è lo stesso ieri oggi e in eterno, ti dice: “Alzati dunque ora”! Non ci si può alzare con un peso infinito sulle spalle, ed ecco l’intervento della Parola di Gesù: “Venite a me, voi tutti che siete affaticati e oppressi, [travagliati e aggravati] e io vi darò riposo”. (Matteo 11:28). Se vuoi guarire, vai a Gesù e per fede, mentre il problema è ancora lì: Alzati dunque, ora!


La depressione porta alla solitudine. Il leone spesso sceglie le sue prede tra quelle che si isolano. AnI figli di Dio per essere davvero utili, devono stare in mezzo agli altri. Esci, lasciati dietro la solitu- che per questo è necessario stare in mezzo alla tua gente… la Chiesa. Davide ha capito la lezione, si è dine. Tira fuori la lampada della tua vita cristiaabbassato davanti a un suo sottoposto, non ha perna, dalle ossigeno, perché possa illuminare prima so altro tempo. Notiamo bene: ha dato fiducia alle te, poi le genti. Esci, perché oggi è ancora un giorno di salvezza. Esci, perché diventerai l’evidenza che il parole di un uomo! Figuriamoci il risultato, quando diamo ascolto alla voce di Gesù! Di conseguenSignore è al di sopra di ogni cosa. Esci, perché chi za Davide agì, subito: “Allora il re si alzò e andò a si ferma è perduto, lo dice anche il detto popolare, ma lottando si vince, perché il Signore è fuori insie- sedersi alla porta della città. E tutto il popolo venne in presenza del re”. me a noi! Ora è il tempo di incoraggiare il popolo, di parlare al suo cuore, di festeggiare. Il nemico è vinto. La Parla al cuore della tua gente depressione è vinta. Altre battaglie verranno. Ma Caro Davide di ieri e di oggi, non far diventare cronica la tua depressione spirituale. Mentre stai Davide non sarà più lo stesso di prima. Infatti dopo una vita in fuga, con questa esperienza entrò nella combattendo la tua battaglia, siccome sei un figlio fase della sua maturità. di Dio, per fede, parla al cuore di chi sta con te (e Fratello, sorella, anche per te e per me altre battanon solo a chi sta “sotto di te”), per incoraggiare… glie verranno. Decidiamo di nuovo ogni giorno di non è questa la pazzia della fede? Parla al cuore nella tua famiglia, a scuola, nel luo- combatterle e vincerle insieme a Gesù! “Alzati dungo di lavoro, nella Chiesa… Se ti senti debole, “Di- que ora, esci e parla al cuore della tua gente”. ca il debole: sono forte!”… Grida con Paolo: “Chi è Elio Varricchione debole senza che io mi senta debole con lui? (2 Corinzi 11:29) e ancora “Perciò molto volentieri mi vanterò piuttosto delle mie debolezze, affinché la potenza di Cristo riposi su di me” (2 Corinzi 12:9), per concludere con: “Io posso ogni cosa in Cristo che mi fortifica!” Per parlare al cuore occorre essere mossi dagli stessi sentimenti di Gesù… che mentre stava per affrontare la croce, il problema più grande della Sua vita terrena, pregò: “Padre, se vuoi, allontana da me questo calice! Però non la mia volontà, ma la tua sia fatta” (Luca 22:42). Non il nostro interesse, la nostra persona, la nostra vita… ma la Tua volontà, o Padre…

Esci

Il Signore usa ogni mezzo per scuotere i Suoi figli

Ioab disse a Davide: “Se non esci, neppure un uomo resterà con te questa notte; e questa sarà per te sventura peggiore di tutte quelle che ti sono cadute addosso dalla tua giovinezza fino a oggi”. Risveglio Pentecostale - Dicembre 2011

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Vendere all'asta “Ma ho questo contro di te: che hai abbandonato il tuo primo amore” (Apocalisse 2:1-7). La radice dell’aggettivo “abbandonato” trae origine dal termine “bando” ossia “vendere all’asta al miglior offerente qualcosa cui si dà poca importanza, poco valore”. Nel linguaggio corrente questo termine indica il gesto di lasciare andare per sempre qualcosa, gettarla via senza rifletterci più di tanto (pensiamo a chi “abbandona” gli animali d’affezione per andarsene in vacanza). Leggendo attentamente la lettera alla Chiesa di Efeso, le parole rivolte dal Signore sembrano le stesse enunciate da una persona innamoratissima “abbandonata”. Difatti come una persona innamorata conosce, osserva ogni comportamento del proprio partner, così Dio riferisce ad Efeso che appunto conosce tutte le sue opere, la fatica, la costanza e tanto altro ancora, insomma ogni particolare Gli è palese, semplicemente perché Dio ama la chiesa di Efeso. Allo stesso modo alcuni credenti, pur amando le cose di Dio, impegnandosi alacremente nelle cose del Signore, possono dimenticare proprio Dio, abbandonandoLo, tenendoLo letteralmente fuori dalla propria vita, senza interpellarLo più e quindi senza conoscerne la volontà, avendo dato poca importanza proprio all’intima comunione con il Padre; ecco alcuni esempi in cui si può correre il rischio di “bandire” l’amore di Dio sostituendolo con:

villaggio; e una donna, di nome Marta, lo ricevette in casa sua. Marta aveva una sorella chiamata Maria, la quale, sedutasi ai piedi di Gesù, ascoltava la sua parola. Ma Marta, tutta presa dalle faccende domestiche, venne e disse: «Signore, non ti importa che mia sorella mi abbia lasciata sola a servire? Dille dunque che mi aiuti». Ma il Signore le rispose: «Marta, Marta, tu ti affanni e sei agitata per molte cose, ma una cosa sola è necessaria Maria ha scelto la parte buona che non le sarà tolta»” (Luca 10:40,42). Amore per la religione. Si può essere religiosi, non saltare mai un culto, conoscere le scritture, rispettare tutti i precetti ed i comandamenti del Signore, eppure, si può “dimenticare” qual è la priorità di ogni cristiano: “Amare proprio Dio”: “I farisei, udito che egli aveva chiuso la bocca ai sadducei, si radunarono; e uno di loro, dottore della legge, gli domandò, per metterlo alla prova: «Maestro, qual è, nella legge, il gran comandamento?» Gesù gli disse: «"Ama il Signore Dio tuo con tutto il tuo cuore, con tutta la tua anima e con tutta la tua mente". Questo è il grande e il primo comandamento” (Matteo 22:34,38).

Amore per i doni di Dio. Quante volte abbiamo pregato Dio, per l’ottenimento di una grazia, di una guarigione e magari, dopo averla ottenuta, ci siamo dimenticati non di ringraziarLo, ma Lo abbiamo tenuto fuori da tutto il suo contesto di grazia e sopratAmore per la vita presente. Possiamo avere Gesù tutto d’amore, non avendo con il Signore una piena nella nostra casa, vicino a noi e non darGli la nostra comunione; in pratica è come aver amato il “dono” ma “trascurato” il donatore: “Nel recarsi a Gerusaconsiderazione, appunto il nostro amore, perché siamo preoccupati della vita presente, o per meglio lemme, Gesù passava sui confini della Samaria e della Galilea. Come entrava in un villaggio, gli vennero dire per la “vita apparente” così come accadde a Marta: “Mentre erano in cammino, Gesù entrò in un incontro dieci lebbrosi, i quali si fermarono lontano 14 R i s v e g l i o P e n t e c o s t a l e - D i c e m b r e 2 0 1 1


CHE COSA CREDIAMO Crediamo e accettiamo l’intera Bibbia come l’ispirata Parola di Dio, unica, infallibile e autorevole regola della nostra fede e condotta (II Tim.3:15 17; II Pie.1:21; Rom.1:16; I Tess.2:13). Crediamo nell’unico vero Dio, Eterno, Onnipotente, Creatore di tutte le cose e che nella Sua unità vi sono tre distinte Persone: Padre, Figlio e Spirito Santo (Efe.4:6; Matt.28:19; Luca 3:21, I Giov.5:7).

da lui, e alzarono la voce, dicendo: «Gesù, Maestro, abbi pietà di noi!» Vedutili, egli disse loro: «Andate a mostrarvi ai sacerdoti». E, mentre andavano, furono purificati. Uno di loro vedendo che era purificato, tornò indietro, glorificando Dio ad alta voce; e si gettò ai piedi di Gesù con la faccia a terra, ringraziandolo; ed era un samaritano. Gesù, rispondendo, disse: «I dieci non sono stati tutti purificati? Dove sono gli altri nove? Non si è trovato nessuno che sia tornato per dar gloria a Dio tranne questo straniero?»” (Luca 17:11,18). Se il Signore riprese la chiesa di Efeso è perché l’amava di un amore vero, unico, tant’è che lo fece con amore e le diede un suggerimento per ritornare ad amarLo come prima: “Ricorda dunque da dove sei caduto, ravvediti, e compi le opere di prima”. È giunto il momento in cui anche noi dobbiamo fermarci, ravvederci e compiere quelle opere che sono davvero gradite a Dio. Per giungere a questa consapevolezza, abbiamo bisogno di cambiare completamente atteggiamento e con grande umiltà “resettare” il nostro ego. Vogliamo fermarci, riflettere attentamente sul rimprovero intriso d’amore di Dio, per ritornare ad avere una profonda comunione onde vivere non solo per Lui, ma con Lui! Questo ci consentirà di non mettere all’asta l’amore di Dio come se fosse una cosa di poco valore. Michele Plasmati

Crediamo che il Signore Gesù Cristo fu concepito dallo Spirito Santo e assunse la natura umana in seno di Maria vergine. Vero Dio e vero uomo (Giov.1:1,2,14; Luca 1:34,35; Matt.1:23).

Crediamo al battesimo nello Spirito Santo come esperienza susseguente a quella della nuova nascita, che si manifesta, secondo le Scritture, con il segno del parlare in altre lingue e, praticamente, con una vita di progressiva santificazione, nell’ubbidienza a tutta la verità delle Sacre Scritture, nella potenza dell’annuncio di “Tutto l’Evangelo” al mondo (Atti 2:4; 2:42-46, 8:12-17; 10:4446; 11:14-16; 15: 79; 19:26; Mar. 16:20; Giov.16:13; Matt.28:19-20).

Crediamo ai carismi e alle grazie dello Spirito Santo nella vita dei cristiani che, nell’esercizio del sacerdozio universale dei credenti, si manifestano per l’edificazione, l’esortazione e la consolaCrediamo nella Sua vita senza peccato, zione della comunità cristiana e, connei Suoi miracoli, nella Sua morte vica- seguentemente, della società umaria, come “prezzo di riscatto per tutti” na (I Cor.12:4-11; Gal.5:22; Ebr.13:15; gli uomini, nella Sua resurrezione, nel- Rom.12:1). la Sua ascensione alla destra del Padre, Crediamo ai ministeri del Signore gloriquale unico mediatore, nel Suo perso- ficato quali strumenti autorevoli di guinale e imminente ritorno per i reden- da, d’insegnamento, di edificazione e ti e poi sulla terra in potenza e gloria di servizio nella comunità cristiana, riper stabilire il Suo regno (I Pie.2:22; II fuggendo da qualsiasi forma gerarchiCor.5:21; Atti 2:22; I Pie.3:18; Rom.1:4; ca (Efe.1:22-23; 4:11-13; 5:23; Col.1:18). 2:24; I Cor.15:4; Atti 1:911, Giov.14:13; I Cor.15:25; I Tim.2:5). Crediamo all’attualità e alla validità delle deliberazioni del Concilio di GeCrediamo all’esistenza degli angeli rusalemme, riportate in Atti 15:28-29; creati puri e che una parte di que16:4. sti, caduti in una corruzione e perdizione irreparabili, per diretta azione Crediamo alla resurrezione dei morti, di Satana, angelo ribelle, saranno con alla condanna dei reprobi e alla glorifilui eternamente puniti (Matt.25:41; cazione dei redenti, i quali hanno perEfe.6:11-12). severato nella fede fino alla fine (Atti 24:15; Matt.25:46; 24:12,13). Crediamo che soltanto il ravvedimento e la fede nel prezioso sangue di Cristo, Celebriamo il battesimo in acqua per siano indispensabili per la purificazio- immersione nel nome del Padre, del ne dal peccato di chiunque Lo accet- Figlio e dello Spirito Santo per coloro ta come personale Salvatore e Signore che fanno professione della propria fe(Rom.3:22-25; Atti 2:38; I Pie.1:18,19; de nel Signore Gesù Cristo come perEfe.2:8). sonale Salvatore (Matt.28:18-19; Atti 2:38; 8:12). Crediamo che la rigenerazione (nuova nascita) per opera dello Spirito Santo è Celebriamo la cena del Signore o Sanassolutamente essenziale per la salvez- ta Cena, sotto le due specie del pane e za (Giov.3:3; I Pie.1:23; Tito 3:5). del vino, ricordando così la morte del Signore e annunziando il Suo ritorno, Crediamo alla guarigione divina, seamministrata a chiunque sia stato batcondo le Sacre Scritture mediantezzato secondo le regole dell’Evangete la preghiera, l’unzione dell’olio e lo e viva una vita degna e santa davanl’imposizione delle mani (Isa.53:45; ti a Dio e alla società (I Cor.11:2329; LuMatt.8:1617; I Pie.2:24; Mar.16:17-18; ca 22:1920). Giac.5:14-16). Risveglio Pentecostale - Dicembre 2011

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FIDUCIA Pur non essendo il più vasto impero mai esistito, spettando tale primato all’Impero Mongolo, quello di Roma è considerato il più grande in termini di organizzazione socio-politica e per il segno lasciato nella storia dell'umanità. In tutti i territori sui quali estesero i propri confini, i romani costruirono città, strade, ponti, acquedotti, fortificazioni, esportando ovunque il loro modello di civiltà, in un processo così profondo che per secoli ancora dopo la fine dell'impero queste genti continuarono a definirsi “romane”. Fra tutti i popoli assoggettati, l’unico che non si “uniformò” agli usi e costumi del grande Impero Romano fu proprio il popolo di Dio; per questo i Giudei furono continuamente vessati dai loro occupanti, soprattutto vicino a luoghi come il Tempio di Gerusalemme, che rappresentava la storia di questa nazione, la quale si differenziava da tutte le altre per la sua fede nell’unico vero Dio. Tra gli “odiosi romani”, però, ci fu un centurione (capo di cento soldati) che, sfidando le leggi, andando oltre le regole impostegli, si presentò al cospetto del Signor Gesù, confidando nella Sua infinita grazia; qui trovò le risposte di cui necessitava per sé e per il suo servo ammalato che egli chiama con affetto “il mio famiglio”, un termine equivalente a: “il mio ragazzo – mio figlio”! Il centurione romano compì un gesto pieno di virtù, qualità che gli permisero di vedere la gloria di Dio.

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LA SUA UMILTÀ: Il centurione non si sentiva “degno”, nonostante i suoi amici Giudei avessero detto al Signore Gesù: “Egli era degno perché amava il popolo”! Solamente chi non conosce il Signore e non si è mai trovato alla Sua presenza, non sa cosa significa veramente “umiliarsi”! L’esortazione della Parola di Dio è molto chiara a proposito: “Rivestitevi d'umiltà gli uni verso gli altri, perché Dio resiste ai superbi ma dà grazia agli umili. Umiliatevi dunque sotto la potente mano di Dio, affinché Egli v'innalzi a suo tempo” (I Pietro 5:5,6). Il profeta Isaia, quando ebbe la visione di Dio assiso sul trono, disse: “Ahi, lasso me, ch'io son perduto! Poiché io sono un uomo dalle labbra impure, e abito in mezzo a un popolo dalle labbra impure; e gli occhi miei han veduto il Re, l'Eterno degli eserciti!" (Isaia 6:5). Davanti al Signore non ci sono meriti che possano sussistere o opere buone che possiamo presentare: “Tutti quanti siamo diventati come l'uomo impuro e tutta la nostra giustizia come un abito lordato” (Isaia 64:6). LA SUA FEDE: La sua fede era di quelle che smuovono le montagne, che nella fattispecie potevano essere: la propria posizione di rappresentante dell’Impero Romano, la propria dignità di capo; la propria condizione economica (probabilmente era molto ricco), la contrarietà dei Giudei. Quel granello di senape di fede seminato nel suo cuore aveva prodotto una grande


fede, nel senso qualitativo del termine. La Bibbia non usa mezze misure, è molto chiara: “Or senza fede è impossibile piacergli; poiché chi s'accosta a Dio deve credere ch'Egli è, e che è il rimuneratore di quelli che lo cercano” (Ebrei 11:6). I Giudei si vantavano di avere Abraamo come loro padre, avendo però dimenticato che Abraamo è il padre di tutti quelli che hanno fede nel vero Dio e nel vero Signore. “Siccome Abramo credette a Dio e ciò gli fu messo in conto di giustizia, riconoscete anche voi che coloro i quali hanno la fede, son figliuoli d'Abramo” (Galati 3:6,7). In casa di Zaccheo Gesù confermò questa grande verità quando esclamò: “Oggi la salvezza è entrata in questa casa, poiché anche questo è figliuolo d'Abramo” (Luca 19:9). Egli seppe individuare molto bene CHI e COME poteva guarire il suo servo. Allora come oggi c’erano in giro molti cosiddetti guaritori, ciarlatani che ingannavano persone afflitte e tormentate dalle malattie e dalle circostanze sfavorevoli della vita. Di fronte al centurione però, in quel momento, non c’era un semplice uomo, ma c’era il Figlio Dio fattosi uomo, la seconda Persona della Trinità. Egli comprese tutto ciò e la sua fede lo fece esplodere in una dichiarazione memorabile: “Signore, io non son degno che tu entri sotto al mio tetto, ma di' soltanto una parola e il mio servitore sarà guarito” (Matteo 8:8). Il potente capo di una centuria aveva realizzato il valore grande ed autorevole del-

la Parola di Dio, dato che lui stesso era un uomo che esercitava la sua autorità verso i suoi subordinati, proprio attraverso la parola dichiarata ed espressa. LA SUA OBBEDIENZA: Una persona veramente ubbidiente esegue gli ordini senza mai discuterli per almeno due motivi. Primo perché ha fiducia in chi comanda e, in secondo luogo, crede che fare quella determinata cosa risulti unicamente per il suo bene. Gesù disse al centurione: “Va'” ed egli si incamminò verso la sua casa con la certezza che avrebbe trovato il suo “ famiglio” perfettamente ristabilito. Com’è straordinaria la Parola di Dio, quando in Isaia dice: “Se siete disposti ad ubbidire, mangerete i prodotti migliori del paese” (Isaia 1:19)! Così al centurione avvenne proprio come Gesù gli aveva detto e come egli aveva creduto per la Grazia di Dio messa in moto dalla sua umiltà sincera, dalla sua fede che non conosceva ostacoli e dalla sua ubbidienza alla Parola di Cristo, perché la fede allora come oggi e per sempre “viene dall'udire e l'udire si ha per mezzo della parola di Cristo” (Romani 10:17). Mettere la propria vita nelle mani di Gesù, credere in Lui e nella Sua Parola, porta sempre benefici temporali e soprattutto eterni. Fallo anche tu e vedrai la gloria di Dio nella tua vita. Silvano Masullo

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DIO HA UN PIANO PER TE

ABC della Salvezza Nella Bibbia Dio ricorda più volte che il peccato distrugge ogni vita. Purtroppo l’uomo, da solo, non è in grado di evitare di peccare a meno che Dio non compia in lui un’opera miracolosa. La buona notizia del Vangelo è che Dio ha già fatto quest’opera miracolosa: ha mandato il Suo Figliolo Gesù Cristo per sconfiggere il potere del peccato. Gesù ha vinto sulla morte e sul peccato dando la Sua vita sulla croce e risuscitando il terzo giorno. Con la Sua morte ha pagato il prezzo per il riscatto di ogni peccatore, con la Sua risurrezione ha proclamato la vittoria e portato liberazione a quanti sono schiavi di qualunque tipo di peccato. Chiunque, senza distinzione, crede in Gesù quale proprio personale Signore e Salvatore, viene perdonato da ogni peccato e salvato dal tormento e dalla separazione eterna da Dio; diviene una “nuova creatura” resa libera di camminare con Gesù, seguendo la Sua via. Se lo vuoi, anche tu puoi essere salvato, basta che segui questo semplice A, B, C.

A. AMMETTI DI ESSERE PECCATORE!

La Bibbia dice che “tutti hanno peccato” e “non c’è nessun giusto, neppure uno” (Lettera ai Romani 3:23 e 3:10). Racconta a Dio le cose sbagliate che hai fatto, e mostraGli il tuo dolore per averle compiute, il tuo impegno per non rifarle più. Chiedi a Dio il Suo perdono, Lui te lo darà! Sì, Dio ti ascolterà e ti perdonerà!

B. BISOGNA NASCERE DI NUOVO!

Non puoi restare nella condizione in cui sei, devi lasciare ogni tua passata convinzione, cambiare completamente non solo il punto di vista, ma la tua posizione personale riguardo all’eternità. Tu devi nascere di nuovo! All’uomo è forse possibile? No di certo, solo a Dio ogni cosa è possibile! Dio ti ama, anzi “Dio ha tanto amato il mondo che ha dato il suo unigenito Figlio, affinché chiunque crede in lui non perisca, ma abbia vita eterna” (Vangelo di Giovanni 3:16). Dio ti dice che, anche se hai peccato, questo non Gli impedisce di continuare ad amarti. Sì, Dio ti ama così come sei, ma vuole fare per te qualcosa di speciale, vuole darti una vita nuova! Credi in Gesù con tutto il cuore, parla a Dio con le tue parole e di' al Signore: “Io so che Gesù è morto per me, Lo accetto come mio Salvatore” perché “chiunque avrà invocato il nome del Signore sarà salvato” (Lettera ai Romani 10:13).

C. CREDI CHE GESÙ È IL TUO SALVATORE

Il tuo sincero pentimento per i tuoi peccati e la tua autentica confessione a Dio daranno al tuo cuore una gioia particolare, la gioia della salvezza. Anche tu potrai dire “Non sono più io che vivo, ma Cristo che vive in me! La vita che vivo ora nella carne, la vivo nella fede nel Figlio di Dio il quale mi ha amato e ha dato se stesso per me” (Lettera ai Galati 2:20). In questa nuova condizione potrai sperimentare un vivo rapporto personale con il tuo Dio e Salvatore. Giorno per giorno potrai rivolgerti a Lui, in ogni momento, per ogni cosa, ringraziandoLo con tutto il cuore, perché “in nessun altro è la salvezza” (Atti degli Apostoli 4:12). 18 R i s v e g l i o P e n t e c o s t a l e - D i c e m b r e 2 0 1 1

ACCANTO AGLI ULTIMI Da circa due anni, un gruppo di fratelli e sorelle della comunità di Palermo, Via NC 1, si reca alla Stazione Centrale di Palermo per incontrare persone bisognose. Una domenica al mese l'incontro è al pomeriggio presso il vecchio locale di culto sito in Via Luigi Razza per preparare i sacchi con indumenti selezionati e alcuni viveri, qualche panino, dell'acqua. Poi, dopo avere ringraziato il Signore, verso le 21,00 ci si avvia per incontrare Giovanni, Renata, Barbara, Pietro, Francesca, Giuseppa, Gaetano, e quanti altri dimorano nella stazione non avendo altra casa. Lo scopo non è solo quello di sfamare queste persone per una sera, ma quello di portare loro un sorriso, una parola di incoraggiamento, per far conoscere loro il messaggio della Parola di Dio e l’amore che Gesù ha mostrato morendo sulla croce per l’umanità. Nel salone della Stazione ci incontriamo con altri fratelli e ringraziamo il Signore, pregando che ci dia l’opportunità di dare una parola di testimonianza. Dopo ci avviamo verso questi cari nel bisogno e, quando alcuni di loro che già ci conoscono ci vedono, ci vengono incontro e salutano con simpatia. Queste persone hanno bisogno di affetto e di essere ascoltate; ciascuno di loro ha una storia da raccontare, infanzie difficili, adolescenze tra le più brutte e una realtà fuori dall’ordinario. Abbiamo incontrato una giovane coppia con un bambino piccolo; un’altra che dormiva a terra perché sfrattata... Il problema principale è la mancanza di lavoro: molti sono stranieri, spesso irregolari; c’è chi ha perso la famiglia per problemi di alcool e di droga e sentirli parlare dei loro bisogni ci fa sentire impotenti davanti a queste realtà. Ma la nostra presenza testimonia che, se pur è vero che quello che


possiamo è ben poco, c’è Dio che può con la Sua potenza cambiare la loro situazione, se si affidano completamente a Lui. In questa situazione difficile sentiamo estremamente biso-

gno che il Signore ci assista; ci guardi con il Suo occhio benigno; ci guidi con il Suo Santo Spirito e ci metta le parole e le esortazioni giuste che possano toccare i cuori di chi ha perso la fiducia e la speranza in Dio per una vita migliore e l’amicizia nelle persone che spesso sono indifferenti. Raccogliamo indumenti e li offriamo a questi cari nel bisogno, a volte loro stessi li richiedono, noi facciamo il possibile per accontentare tutti. Siamo limitati; magari un po’ sprovveduti e spaesati, ma abbiamo nel cuore il desiderio di servire il Signore e di portare anime a Cristo. Dopo avere conversato un po’ con i “barboni” ci disponiamo in cerchio e diamo inizio a un culto al Signore. Qualcuno prega, qualcuno spiega in maniera semplice come ha conosciuto il Signore; com’era e com’è diventato e incoraggia i nostri amici ad affidarsi a Gesù, l’Amico fedele. La lettura e la meditazione della Parola di Dio invita tutti a cercare ogni cosa nel Signore. Molti ascoltano pur rimanendo al loro posto e, dopo la preghiera conclusiva, distribuiamo i sacchetti preparati e doniamo loro copia del Nuovo Testamento, pregando per quanti lo desiderano. Nei mesi passati qualcuno di loro è venuto al culto in Chiesa la domenica mattina. Caro fratello, cara sorella che stai leggendo queste poche righe, ti invitiamo a pregare affinché il Signore possa aumentare lo zelo che ha messo nei nostri cuori per continuare l’opera iniziata, affinché possiamo incontrare altri “barboni” che permettano al Signore di ridare loro dignità e affinché il Signore possa suscitare nuovi operai nel Suo campo, zelanti per Cristo e desiderosi di piacere al Signore, perché “la messe è grande e pochi sono gli operai”(Matteo 9:37). Rodolfo Arata e Aurelio Palazzolo

Risveglio Pentecostale - Dicembre 2011

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PROMOSSI ALLA GLORIA

Claud io Cammarano 1961-2011

Una corona di giustizia adorna ora il capo del nostro caro fratello Claudio Cammarano che all’età di 50 anni è stato chiamato alla casa del Padre. Servitore fedele, marito e padre affettuoso, nonché amico sincero, ha lasciato una preziosa eredità da raccogliere e tramandare. Non sono sufficienti poche righe per raccontare dell’abnegazione e del fervore spirituale che lo caratterizzavano. Cresciuto in una famiglia cristiana con solide fondamenta evangeliche, formatosi all’Istituto Biblico, ha da subito mostrato amore verso la scrittura e l’opera del Signore, amore che è andato crescendo e rafforzandosi fino a che è diventato egli stesso instancabile servitore di Dio curando con zelo e passione la comunità di Agropoli, cittadina del Cilento. Il suo ministero pastorale si ufficializza nel 1994, ma già sul finire degli anni ’80 collabora attivamente, insieme ai fratelli e al pastore della vicina chiesa di Matinella, alla divulgazione del messaggio evangelico in Agropoli e dintorni. E come seme piantato in buona terra che porta frutto in abbondanza, la Parola ha attecchito in vari cuori che sono cresciuti spiritualmente e numericamente tanto da sentire il bisogno di riconoscersi in una comunità locale che fosse come un faro in quella terra di mare. L’amato Claudio e la cara moglie Daniela si sono dedicati interamente, senza risparmiarsi, alla cura della giovane e dinamica comunità cilentana: sempre pronti ad insegnare, esortare e realizzare una vita cristiana vittoriosa, nonostante le umane prove e le vicissitudini personali. Tante sono state le evangelizzazioni nelle piazze locali o in quelle di paesi vicini nelle quali coinvolgevano personalmente i giovani della comunità spronandoli a dedicarsi vieppiù ai tesori celesti e a testimoniare dell’amore di Cristo ai tanti turisti che d’estate popolano quei luoghi. Il tenero e caldo sorriso da cui traspariva tutto il suo amore per le anime a cui annunciare Cristo è un’immagine che ben rappresenta questo servitore “vecchio stampo”, sempre diretto e amorevole nel richiamare alla verità cristiana. Lo scorso luglio l’ennesimo frutto della grazia divina: l’apertura di un nuovo locale di culto. Egli, insieme ai fratelli e le sorelle della comunità, si è adoperato personalmente nei lavori di ristruttura20 R i s v e g l i o P e n t e c o s t a l e - D i c e m b r e 2 0 1 1

zione mosso dal fervente desiderio di trasformare un malconcio autosalone in un luogo di adorazione nel quale proclamare la Parola di Dio. E così è stato: il 17 luglio 2010 è avvenuta l’ufficiale dedicazione del locale in cui la gioia e la gratitudine per l’opera del Signore che inesorabilmente avanza nonostante gli ostacoli e gli scoraggiamenti umani hanno riempito il cuore di chi a quell’opera aveva dedicato tutto se stesso sorretto dalla potente e benevole mano del Padre. Quell’amorevole e riservato sorriso che tante volte scolpiva il volto del caro Claudio, sebbene più flebile, in un corpo provato dalla dura malattia, non lo ha abbandonato neanche nei mesi della prova fisica. Ha continuato a seguire i credenti, pregando per loro e con loro fino a poco prima di essere costretto a letto per l’aggravarsi delle sue condizioni di salute. Anche in questa condizione di dolore ha continuato ad essere un fedele testimone a quanti tra medici e paramedici, avevano modo di venire in contatto con lui. Una testimonianza viva è stata lasciata anche e soprattutto ai suoi cari: alla moglie e ai due figli, Manoah e Samuel, ragazzi che hanno accettato il Signore e che in questa dura prova si sono aggrappati ancora di più alla Rocca eterna, anche se comprenderne la volontà risulta umanamente difficile. Tutti hanno comunque raccolto la sua eredità spirituale come dono prezioso da custodire e potenziare. La corsa dell’amato fratello, amico e conservo Claudio è terminata il 24 giugno scorso. Ha investito la sua vita nel migliore dei modi preparandosi degnamente al divino incontro. Circondati da un così gran numero di testimoni corriamo anche noi la gara fissando lo sguardo su Gesù Capo e compitore della nostra fede. Renato Mottola


Notizie dalle nostre Comunità NOTIZIE DA PISA Con cuore traboccante di gioia desideriamo testimoniare all’intera fratellanza in Cristo, delle grandi benedizioni riserva­ te per noi tutti dal nostro buon Padre Celeste. È stato un anno intenso, ricco di attività e nuovi impegni che hanno visto coinvolti soprattutto giovani che stanno scoprendo in Gesù l’unico amico fedele, capace di accompagnarli nelle difficoltà e nelle incertezze della società in cui viviamo. Il 14 maggio, abbiamo avuto un incontro giovanile che ci ha permesso di vivere una genuina comunione fraterna con molti fratelli e sorelle provenienti da diverse comunità della Toscana; stru­ mento di edificazione ed incoraggiamento è stato il fratello Marco Roversi, pastore a Poggibonsi (Si), che meditando sui versi di 2Tim. 2:14-21 ha ricordato all’assemblea che le parole quali “Ricorda”, “Sforzati”, “Evita” e “Conservati puro” sono imperativi necessari per i giovani impegnati nel servizio cri­ stiano. La settimana successiva, sabato 21, abbiamo avuto la gioia di tenere un culto battesimale, durante il quale due gio­ vani, marito e moglie, più una sorella, hanno fatto patto con il Signore, testimoniando dell’opera meravigliosa che Gesù ha compiuto nella loro vita, alla comunità e ai tanti parenti ed agli ospiti intervenuti. Per l’occasione, è stato con noi il fratello Paolo Perone, pastore a Empoli (Fi), che meditando sui versi letti nel libro di Giosuè 14:1-15 ha invitato tutti a non dimen­

ticare le promesse divine che al tempo giusto portano molto frutto nella vita dei credenti. L’indomani abbiamo celebrato la Santa Cena, ricordando insieme il sacrificio di Cristo Gesù ed annunciando il Suo ritorno. Continuiamo a pregare il Signore affinché benedica la Sua Chiesa, attendendo “concordi nella preghiera” un grande risveglio pentecostale. Antonio Leccese

NOTIZIE DA LUSERNA S. GIOVANNI (TO) Il 22 maggio la chiesa di Luserna San Giovanni (TO) si è gran­ demente rallegrata nel vedere tre giovani cresciuti nella comunità testimoniare pubblicamente della salvezza con il battesimo. La sala di culto era gremita di credenti e visitatori. Per l'occasione abbiamo avuto come gradito ospite il fratello Crapanzano Giuseppe, pastore a Pinerolo e membro del no­ stro comitato di zona. La meditazione della Parola tratta da Luca 9:23-27 ci ha edificato ricordandoci come il prezzo del discepolato consista nel rinunciare al peccato ed al sistema di questo mondo; ciò è una scelta indispensabile per il credente,

se vuole vivere conforme a ciò che ci insegna Cristo Gesù. Il 29 maggio abbiamo celebrato la cena del Signore, in questa occasione ci ha fatto visita il fratello Giuseppe Federico, pa­ store a Nichelino. La parola del Signore, tratta da Esdra 1:1-5, ha posto enfasi sull'importanza di possedere uno spirito risve­ gliato che porti i singoli e la chiesa a mettere sempre il Signo­ re al primo posto. Siamo grati a Dio per queste straordinarie giornate Egli è fedele e non manca mai di rispondere potente­ mente alle nostre suppliche. Daniele Ciriaco

NOTIZIE DA CECINA (LI) Domenica 15 Maggio nella comunità di Cecina (LI) è stato celebrato un culto di battesimi. Un fratello e due sorelle sono scesi nelle acque bat­ tesimali dando testimonianza della salvezza in Cristo. Per l'occasione abbiamo avuto la gioia della visita del fratello Geremia Cammarano, che attraverso il mes­ saggio della Parola di Dio in Luca 9:57 ci ha esortati a continuare a servire il Signore con sempre maggior zelo e a non lasciarci distrarre dalle faccende del mon­ do. Il Signore ci ha benedetti ed edificati e da questa meravigliosa giornata nasce sempre più in noi un maggior desiderio di dedicarci all'evangelizzazione affinché tante altre persone possano aggiungersi al popolo di Dio. Sandro Lazzurri Risveglio Pentecostale - Dicembre 2011

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Notizie dalle nostre Comunità NOTIZIE DA RAGUSA La comunità di Ragusa desidera esprimere il proprio ringraziamento per la grazia ricevuta nel poter adempiere il mandato del nostro Si­ gnore e Salvatore Cristo Gesù: Andate per tutto il mondo, predicate il vangelo a ogni creatura (Marco 16:15). Dal 30 maggio a domenica 5 giu­ gno abbiamo potuto evangelizzare in uno dei quartieri della città. Grande è stata la gioia nel vedere persone che per le prime volte hanno partecipato ad una nostra riunione, confessan­ do lo stupore per come i segreti dei loro cuori fossero rivelati per mezzo della predicazione dell’Evangelo. Incoraggiati dalla Parola di Dio che ci dice: “Non temere, ma continua a parlare e non tacere… perché io ho un popolo numeroso in questa città…” (Atti 18:9-10), continuiamo l’opera di evangelizzazione per mezzo della distribuzione di letteratura cristiana nei diversi quartieri della città di Ragusa, coscienti e convinti nel cuore di quanto dice la Scrittura: “Se ne va piangendo colui che porta il seme da spargere, ma tornerà con canti di gioia quando porterà i suoi covoni” (Salmi 126:6). Un

ringraziamento va ai credenti della comunità di Comiso per la loro fattiva collaborazione. Desideriamo infine invitare tutta la fratellanza a pregare insieme a noi, affinché il seme sparso possa portare frutto anche nella città di Ragusa, dove deside­ riamo ardentemente vedere manifestarsi un grande risveglio. Cristhian Santoro

NOTIZIE DA CESENA Il 2 luglio si sono tenuti i battesimi in acqua di sette credenti della comunità di Cesena. I battesimi si sono svolti in una piscina posta nel parco di proprietà di una famiglia della comunità, non avendo ancora la possibi­ lità di celebrare i battesimi nel locale della chiesa per mancanza di posto. È stato un culto gioioso e benedet­ to per le belle testimonianze dei 7 neofiti, di cui 5 al di sotto dei 23 anni, che hanno raccontato la loro gloriosa esperienza di salvezza, e per la predicazione che è sta­ ta portata dal fratello Leo Favasuli, pastore a Gravina di Puglia. Alla fine del culto si è tenuta un’agape fraterna. Il giorno dopo nei locali della comunità si è tenuto un culto di Santa Cena con la predicazione del fratello Favasuli. Preghiamo che Dio continui a portare avanti la sua opera in tutta la Romagna, così come in tutta Italia ed a Lui solo diamo la gloria e l’onore per le gloriose benedi­

NOTIZIE DA VARESE Cari fratelli, vi informo che il 28 Agosto si è svolto in riva al Lago di Ceresio (il lago è meglio conosciuto come lago di Lugano, sulle sponde Svizzere), a Lavena P.te Tresa un culto battesimale al quale hanno partecipato rappresentanti delle chiese limitrofe: per la missione di Lonate Pozzuoloe il fratello Fabrizio Siracusa, la comunità di Luino con il fratello Massimo Quinto, quella di Marchirolo con Michele Plasmati e quella di Ponte Tresa con Giovanni Lignite e il pastore emerito Gandolfo Restivo, per Varese il sottoscritto. Il messaggio che ha coinvol­ to le coscienze degli astanti è stato portato dal fratello Marco Pisculli, pastore a Borgomanero (NO). Vi salutiamo nel Signore, chiedendovi di continuare a pregare per le nostre zone, soste­ nendoci nell’importante compito di divulgare la Buona Notizia ad ogni cuore. I battezzandi sono uno della chiesa di P.te Tresa e uno della chiesa di Varese. Il Signor vi benedica. Guerino Boscariol 22 R i s v e g l i o P e n t e c o s t a l e - D i c e m b r e 2 0 1 1

zioni che abbiamo potuto realizzare in questi ultimi mesi. Graziano Leardini


NOTIZIE DA COMISO «Ora, come invocheranno colui nel quale non hanno creduto? E come crederanno in colui del quale non hanno sentito parlare? E come potranno sentirne parlare, se non c'è chi lo annunzi?» (Romani 10:14-15). Con gioia la comunità di Comiso dal 3 all’11 settembre 2011 ha avuto la possibilità di installare la tenda ed evangelizzare. In preghiera abbiamo chiesto che il Signore ci indicasse un luogo; la risposta non si è lasciata attendere aprendo una porta in uno dei quartieri più bi­ sognosi della città. Il Signore non ha mancato di benedire quanti si sono ritrovati sotto la tenda per ascoltare la predi­ cazione dell’Evangelo. Siamo stati rallegrati dall’accoglien­ da dietro la finestra ogni sera ha ascoltato i culti. Ringraziamo za di persone che, per le prime volte, hanno partecipato a una nostra riunione; altre hanno ascoltato dalle palazzine po­ il Signore perché Egli ode le nostre preghiere e continua a polari adiacenti la tenda. Particolarmente commovente è stata dare vita all'opera Sua nel corso degli anni. Cristhian Santoro la richiesta di preghiera giuntaci da una signora che, inferma,

NOTIZIE DA ASTI A settembre la chiesa di Asti è stata benedetta attraverso la celebrazione di due culti dal significato particolare. Sabato 10 settembre sono scesi nelle acque battesimali sei credenti, due della missione di Alba (CN), curata dal fratello Andrea Luci­ bello, e quattro della chiesa di Asti. Quasi a volerci dimostrare che la salvezza è per tutte le età, nel gruppo dei neofiti erano presenti tre giovani sotto i vent’anni, una credente trentenne e due settantenni. Com’è facile immaginare, nel pur capiente locale di culto di Asti erano stipate diverse centinaia di perso­ ne, le quali hanno potuto ascoltare, molte per la prima volta, la predicazione della Parola di Dio. Strumento usato dal Signore per illustrare la realtà della salvezza in Cristo è stato il fratello Antonino Mancuso, pastore a Milena e Campofranco (CL), che si è trattenuto tra noi anche per la celebrazione della Cena del

Signore il giorno seguente. Domenica 25 settembre, invece, abbiamo dato inizio a un nuovo anno della Scuola Domenica­ le, un’attività molto cara alla comunità, che da alcuni anni ha raggiunto la per noi ragguardevole quota di 60 iscritti in età compresa tra i 4 e i 18 anni. A questa sono da aggiungere i cir­ ca 30 giovani sotto i trent’anni che si riuniscono regolarmente il sabato sera per edificarsi insieme alla presenza del Signore. La Parola del Signore è stata predicata ai numerosi genitori presenti dal pastore della chiesa di Genova, il fratello Calogero Sorce, che ci ha fatto visita con una nutrita rappresentanza della sua chiesa. La nostra preghiera è che la misericordia di Dio si estenda “di generazione in generazione su quelli che lo temono” (Luca 1:50). Enzo Martucci

NOTIZIE DA SIANO (SA) Siamo grati al Signore per le benedizioni elargite. Abbiamo avuto l’opportunità di installare un gazebo di evangelizzazio­ ne a Siano (SA) dal 27 Agosto al 2 Settembre. Ringraziamo il nostro Padre celeste per la guida e la cura che costantemente ci ha mostrato sera dopo sera: in media circa 120 persone tra credenti e non hanno partecipato alle riunioni, la Sua presen­ za ha rallegrato i nostri cuori. Desideriamo ringraziare anche quanti, a vario titolo, hanno reso possibile la realizzazione di questo “bel progetto”ovvero le autorità locali, i fratelli che con tanta abnegazione si sono dati a servizi anche umili, i pastori che ci hanno fatto visita ministrando la meravigliosa Parola di Dio; un grazie ai fratelli R. Mennella (Torre del Greco), A. Siviero

(Salerno), F. Lugubre (Boscoreale), D. Vona (Sarno), R. Mottola (Matinella), A. Esposito (Portici), A. Avella (Pompei). Il Signore, nella Sua bontà, ha voluto regalarci altri giorni di gioia: Sabato 17 Settembre due giovani sono scesi nelle acque battesimali, confessando che Gesù è il loro Signore. Quanta commozione sincera tra i tanti familiari che per la prima volta erano nella nostra comunità. Il fratello D. Russo (Afragola), per la guida dello Spirito Santo, ha rallegrato i nostri cuori parlandoci da parte di Dio. Domenica 18 Settembre la comunità ha celebrato il culto della cena del Signore e abbiamo avuto la gradita visita del fratello D. Colangelo (Campobasso). Aniello Casciello Risveglio Pentecostale - Dicembre 2011

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appuntamenti RADUNO OVER 40 CAMPANIA E MOLISE Da giovedì 8 a domenica 11 dicembre a Paestum (SA): Raduno Over 40 della zona Campania e Molise. CONVEGNO PASTORALE PUGLIA-BASILICATA Giovedì 8 dicembre presso la co­ munità di Massafra: Convegno Pastorale della Zona Puglia e Basilicata. Ospite il fratello Felice Antonio Loria, pastore a Caccuri (KR) e Cosenza e Presidente ADI. RADUNO ANZIANI RAGUSA-SIRACUSA Giovedì 8 dicembre a Ragusa Via Dublino: Raduno Anziani delle chiese della provincia di Ragusa e Siracusa. Ospite il fratello Castren­ ze Cascio, pastore a Corleone (PA). INCONTRO FRATERNO ABRUZZO, MARCHE E UMBRIA Giovedì 8 dicembre a Porto S. Elpi­ dio (FM) presso il Teatro delle Api in Via della pace: Incontro fraterno delle chiese di Abruzzo, Marche e Umbria. Ospite il fratello Archetto Brasiello, pastore a Velletri e Anzio (RM).

RADUNO CHIESE EMILIA ROMAGNA Giovedì 8 dicembre presso la Sala Convegni Fiera di Forlì (FC): Ra­ duno delle chiese dell'Emilia Ro­ magna. Ospite il fratello Giuseppe Conserva, pastore a Andria (BT) e Corato (BA) RADUNO CHIESE TOSCANA Giovedì 8 dicembre presso il Palaz­ zo delle Esposizioni di Empoli (FI): Raduno delle chiese della Tosca­ na. Ospite il fratello Eliseo Fragni­ to, pastore a Latina e Cisterna di Latina (LT). INCONTRO FRATERNO VARESE Giovedì 8 dicembre a Gallarate (VA): Incontro Fraterno delle chiese della provincia di Varese. Ospite il fratello Vincenzo Martucci, pasto­ re ad Asti. INCONTRO FRATERNO SARDEGNA Giovedì 8 dicembre presso l'Ho­ stel Rodia di Oristano: Incontro Fraterno delle chiese della Sarde­ gna. Ospite il fratello Sebastiano Campo, pastore a Campobello di Mazara (TP).

Calendario

2012

INCONTRO RESPONSABILI FOGGIA Lunedì 12 dicembre a Carapelle (FG): incontro pastori e collabora­ tori delle Chiese della provincia di Foggia.

INCONTRO GIOVANILE PROVINCE RAGUSA-SIRACUSA INCONTRO INTERPROVINCIALE Sabato 24 e domenica 25 dicembre MATERA E POTENZA a Francofonte (SR): Incontro Gio­ Sabato 17 dicembre presso il locale vanile delle province di Ragusa e di culto a Matera via S. Pardo: 4° Siracusa. Ospite il fratello Rodolfo Incontro Interprovinciale delle Arata, pastore a PalermoNoce. province di Matera e Potenza. INCONTRO GIOVANILE Ospite relatore dello studio e predicatore al culto sarà il fratello PROVINCE PALERMO, TRAPANI E CALTANISSETTA Sergiopaolo Chiribiri, pastore a NapoliSecondigliano e Gragnano Da sabato 24 a lunedì 26 dicembre presso il Saracen Sands Village di (NA). Isola delle Femmine (PA): Incontro RIUNIONE PASTORI E CONSIGLI Giovanile delle chiese delle pro­ DI CHIESA NORDOVEST vince di Palermo, Trapani e Calta­ Sabato 17 dicembre a TorinoVia nissetta. Ospite il fratello Renato Spalato: riunione per pastori e Mottola, pastore a MatinellaAlba­ consigli di chiesa della zona Italia nella (SA). Nord Ovest. Ospite il fratello Terry INCONTRO GIOVANILE CATANIA Peretti. Domenica 25 e lunedì 26 dicembre INCONTRO OVER 50 a Catania: Incontro Giovanile delle E INCONTRO GIOVANILE chiese della provincia di Catania. AGRIGENTO Ospite il fratello Abele Trosino, Sabato 24 dicembre nella chiesa pastore a Crotone. di Raffadali (AG); Incontro Over

Risveglio Pentecostale dal 1946 al 1980 in due CD

Richiedete i calendari di Risveglio Pentecostale e Cristiani Oggi telefonando allo 049.605127 o inviando un fax 049.612565 o una e mail a adi.veneto@tin.it

Risveglio P E N T E C O S T A L E

50 delle chiese della provincia di Agrigento. Domenica 25 e lunedì 26: Incontro Giovanile delle chiese della provincia di Agrigento.

L´archivio dei numeri di Risveglio Pentecostale pubblicati negli anni 1946-60 e 1961-80 in due CD visualizzabili e stampabili da computer. Per richieste telefonate allo 049.605127, o inviate un fax 049.612565 o una email adi.veneto@tin.it

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