DIRIGENTE - luglio/Agosto 2011

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N. 7/8 LUGLIO/AGOSTO 2011

LA RIVISTA DI MANAGERITALIA 77a ASSEMBLEA FEDERALE SEGNALI INCORAGGIANTI AL VIA LA NUOVA SQUADRA INSERTO IL BILANCIO 2010 DEL FONDO MARIO NEGRI

COSA SI INTRAVEDE? SCENARI FUTURI

MENSILE DI INFORMAZIONE E CULTURA DEI DIRIGENTI, QUADRI E PROFESSIONAL DEL TERZIARIO Poste Italiane Spa - Sped. in abb. post. - D.L. 353/03 (conv. in L. 27/2/04, n. 46) art. 1, comma 1 - DCB/MI - € 2,20 (a bb. annuo € 16,50) • In caso di mancato recapito, rinviare all’ufficio P.T. di Milano CMP Roserio detentore del conto per la restituzione al mittente, che si impegna a pagare la relativa tariffa

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Editoriale a cura del presidente Manageritalia

AVREMO MAI

una manovra con una visione,

UN SOGNO POLITICO? V

alutando con attenzione l’entità e l’impatto delle misure previste nella manovra finanziaria straordinaria 2011-2014 ci si può rendere conto che, ancora una volta, i sacrifici colpiscono soprattutto i contribuenti onesti. Come i pensionati del ceto medio, a cui verrà bloccata per due anni la perequazione. O come i lavoratori prossimi alla pensione, che vedranno l’agognato traguardo spostarsi in avanti nel tempo.

I doverosi e urgenti tagli ai costi sproporzionati, agli sprechi e ai privilegi della politica sono stati nuovamente rimandati a un futuro indefinito, così come le riforme indispensabili per rilanciare il Paese, da quella del fisco a quella degli ordini professionali, dal mercato del lavoro alle liberalizzazioni.

Ancora una volta ci troviamo di fronte a un tipico esercizio di mancata assunzione di responsabilità da parte della nostra classe politica, e in particolare dell’esecutivo, che continuano a trattare i cittadini come se non avessero una testa pensante.

Nella programmazione della manovra, purtroppo, si è scelto di tenere in vita un sistema inefficace e inefficiente, corrotto, autoreferenziale, redditizio per chi lo gestisce ma del tutto iniquo nei confronti della maggioranza degli italiani. Anziché elaborare un disegno politico in grado di raggiungere – oltre al pareggio di bilancio che l’Unione europea ci richiede – anche la ripresa della crescita, si è preferito tagliare con la scure le spese laddove sembra più facile reperire risorse.

Signori mandatari – di ogni colore, del presente e del passato – eletti a rappresentare gli interessi della collettività perché non avete il coraggio di fare scelte davvero utili per tutti, travalicando il consenso delle clientele che garantiscono il vostro potere? Perché non agite con trasparenza e indipendenza, lasciando da parte le pretese dei potentati e cercando, invece, di ridistribuire le risorse a disposizione con l’obiettivo di rafforzare l’equità sociale e il senso civico?

Come rappresentante di una categoria troppo spesso indicata come privilegiata e non abbastanza riconosciuta per l’impegno e lo sforzo con cui contribuisce al benessere del Paese, credo sia doveroso ricordare l’importanza del valore della collettività. Un valore che scaturisce dal principio costituzionale di eguaglianza e che non è, oggi, pienamente perseguito. È tempo che tutti, a partire da chi dovrebbe dare l’esempio, partecipino secondo le proprie possibilità al miglioramento di questo Paese. Dobbiamo debellare l’indifferenza verso questo e verso gli altri doveri costituzionali, attualmente rispettati solo da chi non può esimersi dal farlo. Sia come Associazione professionale, sia come singoli manager, noi siamo all’opera per farlo.

Guido Carella guido.carella@manageritalia.it LUGLIO/AGOSTO 2011

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Sommario Primo piano 6 Una sbirciata al 2030

Filo diretto con l’associato 44 Contratto: al passo con i migliori standard europei

10 Africa e Medio Oriente: la crisi ci riguarda?

16 Contratti internazionali Il peso dei conflitti

InfoMANAGER Manageritalia 69 Sulla strada del rinnovo generazionale

Travel management 52 Viaggi in ripresa

70 La nuova squadra Manageritalia

RUBRICHE

77a Assemblea federale 22 Segnali incoraggianti

34 Osservatorio legislativo

Focus 28 Al timone di Manageritalia Universo associativo 30 Profili e numeri: i manager del terziario nel 2010 Opportunità per le aziende 36 Assunzioni manageriali, un piano per lo sviluppo

39 A tu per tu con...

47 Verso il premio 2011

Fasdac 73 Prestazioni indirette

50 Assicuratese per tutti 56 Di buon grado

SPECIALE 150° UNITÀ D’ITALIA 20 Storia del management dalle origini ai giorni nostri Banchieri ai vertici

60 Lifestyle 61 Catturati dalla rete 62 Fuori ufficio

Interviste 40 Giovanni Cobolli Gigli Dietro ogni successo un manager

72 Rossella Bonaiti nuovo presidente di Manageritalia Napoli

64 Test 65 Libri 67 Lettere

48 Nicola Sorrentino Quel chilo in più…

N. 7/8 LUGLIO/AGOSTO 2011

68 ... al fin della licenza, io tocco!

LA RIVISTA DI MANAGERITALIA 77a ASSEMBLEA FEDERALE SEGNALI INCORAGGIANTI AL VIA LA NUOVA SQUADRA INSERTO IL BILANCIO 2010 DEL FONDO MARIO NEGRI

COSA INTRAVEDE? SCENARI FUTURI

SI

MENSILE DI INFORMAZIONE E CULTURA DI MANAGERITALIA Federazione nazionale dei dirigenti, quadri e professional del commercio, trasporti, turismo, servizi, terziario avanzato R

FEDERAZIONE NAZIONALE DEI DIRIGENTI, QUADRI E PROFESSIONAL DEL COMMERCIO, TRASPORTI, TURISMO, SERVIZI, TERZIARIO AVANZATO

Fondo assistenza sanitaria dirigenti aziende commerciali

Fondo di previdenza Mario Negri

CFMT Centro di formazione management del terziario

Associazione Antonio Pastore

MENSILE DI INFORMAZIONE E CULTURA DEI DIRIGENTI, QUADRI E PROFESSIONAL DEL TERZIARIO Poste Italiane Spa - Sped. in abb. post. - D.L. 353/03 (conv. in L. 27/2/04, n. 46) art. 1, comma 1 - DCB/MI - € 2,20 (a bb. annuo € 16,50) • In caso di mancato recapito, rinviare all’ufficio P.T. di Milano CMP Roserio detentore del conto per la restituzione al mittente, che si impegna a pagare la relativa tariffa

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Primo piano

UNA SBIRCIATA AL Quali scenari si profilano per il sistema internazionale nei prossimi 15-20 anni?

Un interessante ventaglio di possibilità, dalla cavalcata dei Bric alle eventuali fratture causate da grandi conflitti

A

meno di essere dotati di un talento soprannaturale, coloro che avessero cercato di immaginare il futuro nel maggio del 2001 non sarebbero riusciti a prevedere la gran parte degli eventi più significativi degli ultimi dieci anni: gli attacchi dell’11 settembre 2001, le guerre in Afghanistan e Iraq, i dissesti dovuti ai

mutui subprime e la crisi finanziaria del 2008-09, l’elezione negli Stati Uniti del primo presidente afroamericano e i recenti sconvolgimenti del mondo arabo. Inoltre, sono pochi i periodi, come quello iniziato alla fine della Guerra fredda nel 1989-90, che hanno dato origine a definizioni più superficiali e fuorvianti, nel tentativo di catturare lo spirito dei tempi e il corso della storia: “il momento unipolare”, “la fine della storia”, “lo scontro di civiltà”, “il mondo è piatto”, “la quarta guerra mondiale” e, più recentemente, “la fine della fine della storia”.

Forse la denominazione più appropriata di questi ultimi decenni è “l’età dei cliché”. Gli esseri umani hanno un bisogno istintivo di aggrapparsi a formule che hanno la pretesa di dar conto della realtà. Incertezza e complessità creano un disagio psicologico e gli individui (in special modo, quelli al potere) sono spesso troppo indaffarati e troppo legati alle loro immutabili opinioni da riuscire ad andare molto oltre lo stadio del cliché.

Eppure, il tentativo di predire, oltre che di plasmare, il futuro è un eser-

John L. Harper

cizio irresistibile e necessario. Quando devono decidere su cosa investire (per esempio, quali sistemi di armamenti sviluppare o acquisire), i governi, allo stesso modo di aziende e singoli individui, devono prestare attenzione a scenari di medio periodo (15-20 anni), se non addirittura più lunghi. E allora, qual è la rotta che il sistema internazionale seguirà per i prossimi 15-20 anni? Si può ragionevolmente prevedere che continuerà un fenomeno che non ha precedenti nella storia moderna: il trasferimento di ricchezza e potere da Ovest a Est. Occhio ai paesi emergenti La quota di pil globale dei cosiddetti paesi Bric (Brasile, Russia, India e Cina) raggiungerà gradualmente quello dei paesi che componevano

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2030

il G7. Se le tendenze attuali persistono, la Cina nel 2025 prenderà il posto dell’Unione europea come seconda economia del pianeta (sebbene rimarrà molto indietro in termini di pil pro capite e continuerà a essere vulnerabile a fermenti politici interni); allo stesso tempo diventerà una grande potenza militare e navale1. Gli Stati Uniti continueranno a essere un protagonista sulla scena mondiale. Lo esigono i loro interessi economici globali. L’“infrastruttura imperiale” americana (basi e alleanze all’estero, oltre alla rete burocratica interna e ai

Se le tendenze attuali persistono, la Cina nel 2025 prenderà il posto dell’Unione europea come seconda economia del pianeta

gruppi di interesse che dipendono da un alto livello di spesa nel campo della difesa) costituisce un forte ostacolo al ripiegamento.

Probabilmente continuerà a essere richiesta la loro presenza come garante e difensore, soprattutto in Europa orientale (contro la Russia), nel Golfo Persico (contro l’Iran) e in Asia orientale (contro la Cina). Tuttavia, la potenza degli Stati Uniti continuerà a declinare rispetto a quella di altre grandi potenze. Il dollaro presu-

1 Cfr

U.S. National intelligence council, Global trends 2025: a transformed world, 2008, pp. 28-30.

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Primo piano lo di materie prime, acqua e fon-

Israele (spingendo quest’ultimo ad

ti energetiche.

attaccare il Libano) e bloccando lo

Il declino relativo dell’America e

Stretto di Hormuz dando così ori-

l’emergere di nuovi centri di pote-

gine a uno scontro diretto tra Iran

re complicherà la governance eco-

e Stati Uniti (che si erano opposti

nomica globale. Alcuni commen-

all’offensiva israeliana). Governi

tatori già vedono una “multipola-

più democratici e popolari in Egit-

rità senza multilateralismo” o un

to e Siria (sempre che emergano)

“mondo dei G-Zero” in cui saran-

non saranno necessariamente più

no indeboliti raggruppamenti co-

amici di Israele, anzi; e potrebbero

mibilmente perderà il suo ruolo

me il G20 e istituzioni come il Wto

plausibilmente essere coinvolti in

di principale valuta di riserva al

e in cui Stati Uniti, Ue, Cina, Bra-

una guerra contro lo stato ebraico.

mondo. Il debito crescente del go-

sile e India adotteranno politiche

Un secondo scenario comporta

verno federale (stimato in 20.000

valutarie e commerciali di tipo

uno scontro tra India e Cina scate-

Si profila una competizione sempre più intensa per il controllo di materie prime, acqua e fonti energetiche

neighbour2

miliardi di dollari nel 2015 con

beggar thy

per incenti-

nato da un incidente nell’Oceano

l’onere associato di un notevole

vare crescita e occupazione al loro

Indiano. La Cina dipende sempre

esborso per interessi) obbligherà

interno3.

più dal petrolio mediorientale (compreso quello iraniano) ed è

gli Stati Uniti a essere più pru-

2

La locuzione si traduce con Rubamazzetto e letteralmente significa “impoverisci il tuo vicino”: si tratta di politiche di svalutazioni monetarie e barriere commerciali nel tentativo di incentivare i consumi interni.

3 Ibid., 81; Ian Bremmer and Nouriel Roubini, “A G-Zero World,” Foreign Affairs, marzo-aprile, 2011.

4 Uno scenario simile viene analizzato in Global Trends 2025, pp. 76-79.

8

denti e selettivi nei loro impegni

Scenari poco rassicuranti

determinata, a differenza di ciò

e ad affidarsi maggiormente alla

Lo storico scozzese Niall Ferguson

che accade oggi, a proteggere da

diplomazia e in minor misura al-

ha messo in rilievo la fragilità di

sé le proprie linee di comunicazio-

la forza.

precedenti periodi di globalizza-

ne senza attendere che lo facciano

La forma che assumerà l’immi-

zione, come quello finito brusca-

altri. L’India, che con la Cina ha

nente redistribuzione del potere

mente nel 1914.

una disputa irrisolta sui confini, e

dipenderà dai possibili cambia-

Dal XVI secolo in poi, la prima

crescenti ambizioni navali, po-

menti in ambito tecnologico e

metà di ogni nuovo secolo è stata

trebbe sfidare le navi cinesi, per

dalla velocità con cui verranno

contrassegnata da uno o più gran-

esempio nel contesto di un blocco

adottate le innovazioni, per

di conflitti. Ciò non significa che

internazionale dell’Iran appog-

esempio nel campo dell’energia.

la storia debba ripetersi (le diffe-

giato dall’India ma non dalla Ci-

La disponibilità di alternative po-

renze tra 2011 e 1914 sono eviden-

na. Gli Stati Uniti, che attualmen-

co costose a petrolio e gas natura-

ti), ma non possono essere esclu-

te coltivano l’India come poten-

le e la caduta dei prezzi dei com-

se guerre devastanti. Tra i tanti

ziale alleato contro la Cina, po-

bustibili fossili indebolirebbero

scenari che possono produrre il

trebbero plausibilmente essere

Arabia Saudita, Russia e Iran e al

caos nell’economia internaziona-

coinvolti in questo conflitto4.

tempo stesso indurrebbero delle

le, sono tre a essere particolar-

Un terzo scenario è quello di una

pressioni per diversificare e mo-

mente degni di nota.

guerra Usa-Cina generato da un

dernizzare le economie di questi

Il primo prevede che Israele, sem-

incidente nel Mar Cinese Meridio-

paesi (e per infondere una mag-

pre più nelle mani della destra na-

nale o nello Stretto di Taiwan e/o

giore accountability nei loro siste-

zionalista, lanci un’offensiva pre-

da un tentativo cinese di conqui-

mi di governo). In ogni caso sem-

ventiva contro il programma nu-

stare Taiwan con la forza.

bra probabile una competizione

cleare iraniano. L’Iran reagisce

Dal 1950 la settima flotta Usa con-

sempre più intensa per il control-

spronando Hezbollah ad attaccare

trolla le acque tra il continente

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asiatico e la prima catena di isole del Pacifico (Giappone, Taiwan e Filippine). Washington, nonostante l’apertura alla Repubblica popolare a partire dagli anni ’70, si è impegnata a fornire a Taiwan la capacità di difendersi tramite la vendita di armi sofisticate e a proteggerla in caso di attacco non provocato. Al momento si fanno

John L. Harper è professore di American foreign policy al Johns Hopkins Bologna Center, la sede europea della Scuola di studi internazionali (Sais) della Johns Hopkins University di Washington D.C., da sempre tra i più importanti centri di studi internazionali al mondo e una delle nove scuole della Johns Hopkins University di Baltimora. Fondato nel 1955, il Bologna Center offre a studenti laureati di tutto il mondo un programma post-laurea per conseguire un master nel campo delle relazioni internazionali secondo gli standard di istruzione americani (www.jhubc.it). Il professor Harper ha appena pubblicato un libro sulla Guerra fredda: The Cold War (Oxford University Press, 2011).

più stretti i rapporti politici ed economici tra la Repubblica po-

In altri termini, la Cina vorrà do-

ciando in tal modo alla capacità

polare cinese e Taiwan e l’attuale

minare i mari su cui si affaccia

teorica di difendere Taiwan? Si

governo di Taipei non ha alcuna

proprio come gli Stati Uniti erano

tratta di una delle più importanti

intenzione di dichiarare l’indi-

intenzionati a dominare i Caraibi

decisioni che gli Stati Uniti do-

pendenza. Eppure, è praticamen-

cent’anni fa (convincendo la

vranno prendere nei prossimi

te inevitabile che la Cina (che si

Gran Bretagna ad allontanare la

dieci o quindici anni.

evolva in senso democratico o

propria flotta). Ci si chiede allora:

meno) voglia dispiegare una ca-

gli Stati Uniti decideranno, in

pacità militare-navale nella re-

concreto, di seguire una politica

Se la Cina vorrà dominare i mari su cui si

gione (sottoforma di missili bali-

di riappacificazione verso la Ci-

affaccia come gli Stati Uniti cercarono di

stici, sommergibili e cacciabom-

na, riducendo la propria potenza

fare nei Caraibi cent’anni fa, gli Usa

bardieri) sufficiente a neutraliz-

navale nei “Caraibi cinesi” e riti-

seguiranno una politica di

zare un tentativo statunitense di

randosi dietro una linea a est del-

riappacificazione verso la Cina rinunciando

difendere Taiwan.

la prima catena di isole, rinun-

alla capacità teorica di difendere Taiwan?

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Primo piano

AFRICA ORIENTE AFRICA E EMEDIO MEDIORIENTE

LA CRISI CI RIGUA Che impatto avrà la Primavera araba sull’economia mondiale e dell’area mediterranea?

Ipotesi di cambiamenti in atto per non farsi cogliere impreparati

S

ono ormai molti mesi che assistiamo a un cambiamento epocale sull’altra sponda del Mediterraneo. La Primavera araba sta mutando l’atteggiamento sia delle popolazioni arabe nei confronti dei loro governanti sia i rapporti stessi tra i vari regimi, nonché le politiche estere degli Usa e dei suoi alleati nei confronti dell’intera

area che va dal Marocco ai confini della Turchia.

Il breve resoconto temporale riportato qui sotto ovviamente non può riflettere la complessità degli avvenimenti occorsi in ciascun paese né le relazioni di dipendenza tra gli avvenimenti stessi, molti dei quali ispirati in maniera esplicita a quanto successo nei paesi vicini. Ognuna delle date indicate rappresenta al tempo stesso un punto di arrivo del malcontento espresso anche in manifestazioni precedenti e un punto di partenza di movimenti più determinati e consci delle possi-

Emilio Rossi

BREVE CRONOLOGIA TUNISIA, 17 dicembre 2010: Mohamed Bouazizi, un giovane laureato, si dà fuoco per protestare contro il sequestro da parte della polizia del suo banchetto di frutta abusivo. Le rivolte si diffondono nel paese e in gennaio il presidente Ben Ali lascia e parte in esilio in Arabia Saudita.

ALGERIA, 5 gennaio 2011: protesta ad Algeri contro l’impennata dei prezzi dei principali beni di consumo; manifestazioni anche in altre città con vittime.

EGITTO, 25 gennaio: nel Day of rage (giornata della collera) in migliaia scendono in piazza Tahrir al Cairo, ma anche a Suez e Alessandria per chiedere la fine del regime e condizioni di vita migliori. Violenti scontri tra dimostranti e poliziotti anche nei giorni seguenti. In febbraio Mubarak viene deposto.

YEMEN, 3 febbraio: anche nello Yemen viene organizzato un Day of rage. Le proteste si intensificano e durano giorni con un alto numero di vittime.

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UARDA?

BAHRAIN, 14 febbraio: il Day of rage, organizzato dall’opposizione via web, sfocia in vari episodi di violenza tra dimostranti e polizia, con parecchi morti in pochi giorni.

LIBIA, 15 febbraio: esplode la protesta contro Gheddafi a Bengasi. Morti e feriti durante le manifestazioni contro il dittatore delle giornate seguenti.

Gheddafi bombarda Tripoli; vengono incendiate le sedi del Parlamento e del Governo. Le società petrolifere evacuano il personale.

SIRIA, 18 marzo: a Dar’a, città della Siria meridionale tra le più povere del paese, si verificano proteste di massa represse nel sangue dai militari.

Nei mesi di febbraio e marzo, anche in altri paesi della regione Nord africana e Mediorientale si sviluppano movimenti di piazza anti-governativi, anche se di intensità tale da non mettere significativamente a rischio l’establishment esistente. Iraq, Giordania, Marocco, Oman, Arabia Saudita e Sudan vivono molte settimane di tensione, con manifestazioni che a volte sfociano nella violenza.

La Primavera araba sta mutando l’atteggiamento sia delle popolazioni nei confronti dei loro governanti sia i rapporti stessi tra i vari regimi bilità di cambiamento reale rispetto al passato.

Le cause stesse delle rivolte sono complesse e variegate e vanno ricercate nell’autoritarismo e nella rigidità dei sistemi politici, nei crescenti prezzi dei beni alimentari degli ultimi anni e, forse, trovano la loro radice in un malcontento diffuso soprattutto tra le LUGLIO/AGOSTO 2011

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Primo piano nuove generazioni. I giovani si

polazione almeno comparabile a

Dove andremo a finire?

sono trovati schiacciati tra la con-

quella occidentale.

Anche se non ci sono risposte cer-

sapevolezza dell’esistenza di

La complessità delle motivazioni

te a queste domande, possiamo

condizioni di vita migliori nei

sottostanti aumenta l’incertezza su

dire che con tutta probabilità l’in-

paesi occidentali – e negli ultimi

quanto durevole e pervasivo pos-

tero profilo sociale, economico e

anni perfino nei paesi emergenti

sa essere questo periodo di agita-

politico della regione araba ne

– e della situazione di arretratez-

zioni. Non ci sono certezze, ovvia-

uscirà trasformato, influenzando

za economica e politica dei loro

mente, sul percorso che le varie cri-

anche quei paesi attualmente non

paesi. Nonostante i buoni tassi di

si seguiranno.

intaccati dai cambiamenti. Alcune

crescita del Pil (intorno al 4-6%

Il rovesciamento di regimi totalita-

riflessioni possono essere fatte so-

all’anno negli ultimi dieci anni),

ri, o semi-totalitari al potere da de-

prattutto per quel che riguarda

in tutta la regione i tassi di disoc-

cenni, sarà l’inizio di un processo

l’impatto che i cambiamenti nel-

politico positivo che porterà mag-

l’area potrebbero avere a livello

giore democrazia e magari anche li-

globale e nel Mediterraneo, inclu-

beralizzazioni in campo economi-

so quindi il nostro paese.

co (aprendo possibilità di business

Questi

anche alle imprese medio-piccole)?

avranno un impatto significativo

O innescherà periodi prolungati di

sul mondo occidentale? Mentre

instabilità con fazioni in competi-

l’impatto più evidente e più pre-

cupazione tra i giovani sono ele-

zione per ottenere la guida del pae-

sente sui media italiani è quello

vatissimi, spesso oltre il 30% e a

se (come è successo nel passato an-

dell’aumento dell’immigrazione,

volte vicino al 50% nelle aree più

che recente in altri paesi africani)?

è bene non trascurare l’impatto di

povere. Moltissimi di questi gio-

O forse in alcuni paesi (soprattutto

alcuni meccanismi che possono

vani hanno un’istruzione elevata;

quelli con ampie risorse petrolifere

toccare sia l’economia nel suo

in Tunisia, dove è iniziata la rivol-

ed energetiche) gli attuali gover-

complesso sia alcuni settori e

ta con la Rivoluzione dei gelso-

nanti saranno in grado di tacitare le

aziende in particolare.

mini, ogni anno 40mila giovani

rivolte con concessioni economi-

Il peso economico in termini di Pil

ottengono una laurea e circa 9mi-

che? E quanto la crisi nella regione

e di commercio internazionale

la studiano all’estero, con una

araba impatterà sul processo di pa-

dell’intera area Nord Africa e Me-

percentuale di laureati sulla po-

ce tra Israele e i suoi confinanti?

dio Oriente è decisamente ridotto.

Non esistono certezze sul percorso che le varie crisi seguiranno

grandi

cambiamenti

Essa rappresenta meno del 6% delle importazioni mondiali, il che implica che una crescita più Oxford Economics, fondata nel 1981 come joint venture con l’Università di Oxford, è una società di ricerca e analisi previsionale di economia globale. Le sue previsioni e simulazioni sono basate su rigorosi modelli econometrici, si spingono su un orizzonte temporale di 25 anni e sono elaborati da un team di oltre 150 economisti di ottimo livello grazie all’affiliazione con l’ateneo inglese e ne fanno una delle risorse più consultate dai decision maker. Oxford Economics opera analisi globali economiche su190 paesi al mondo, trend di mercato per 10 principali industrie e 85 settori e previsioni per oltre 2.500 città e regioni, considerando l’impatto che fattori esterni al mercato, come economia, politica, finanza, regolamentazione, demografia, società, ambiente hanno su imprese, settori, clienti, prodotti e servizi, risorse, domanda e offerta. I paesi considerati coprono il 99% del business mondiale.

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debole della regione avrebbe un impatto molto limitato sulla crescita mondiale. Anche i legami finanziari diretti con l’economia mondiale, per esempio attraverso i sistemi bancari, sono limitati e in generale le grandi banche non sono granché esposte nei confronti dei paesi dell’area.

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Tuttavia, quest’area rappresenta circa il 30% della produzione mondiale di petrolio e quasi il 60% delle riserve provate. Le tensioni politiche possono quindi riflettersi drasticamente in tensioni sui prezzi energetici mondiali, con effetti deleteri sulla crescita e sulla bilancia dei pagamenti in molti altri paesi, in primis l’Italia, tra i paesi a bolletta petrolifera più elevata rispetto al proprio Pil. Petrolio alle stelle Un forte aumento del prezzo del petrolio danneggerebbe la crescita globale e italiana attraverso una serie di canali. In primo luogo, alti prezzi del petrolio e del gas agiscono come una tassa sulle famiglie, minando il loro reddito disponibile e riducendo la spesa dei consumatori.

Elevati prezzi del petrolio danneggiano inoltre i margini di profitto delle imprese, soprattutto nelle industrie ad alta intensità energetica (acciaio, chimica, elettricità, cemento, carta, trasporti).

Questo a sua volta porterebbe a riduzione di investimenti e occupazione in quanto le imprese possono trovarsi costrette a tagliare i costi e in casi estremi anche a chiudere, con un impatto negativo su tutta la filiera produttiva.

Un’altra fonte di danno per l’economia verrebbe attraverso l’impatto degli aumenti del prezzo del petrolio sul “sentiment” del mercato finanziario globale. Tipicamente i prezzi elevati del petrolio creano LUGLIO/AGOSTO 2011

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Primo piano inflazione e, a causa del conse-

sente l’analisi dell’impatto sul-

2015 sarebbero di almeno il 5-6%

guente aumento dei tassi di inte-

l’economia in funzione di diverse

più bassi rispetto allo scenario di

resse, vanno a detrimento delle

ipotesi di sviluppo della crisi. Gli

base (che è bene ricordare è già al-

aspettative di crescita, il che cause-

scenari sviluppati suggeriscono

quanto grigio).

rebbe una flessione del prezzo di

che nel caso in cui la crisi rimanes-

Dal punto di vista più concreta-

tutte le attività finanziarie, dalle

se localizzata al Nord Africa, por-

mente business, questi effetti ma-

azioni alle obbligazioni al mercato

tando temporaneamente i prezzi

croeconomici suggeriscono la ne-

immobiliare ecc. Prezzi del petro-

del petrolio anche fino a 150 dol-

cessità, in caso di un aggravamen-

lio elevati e volatili inducono poi

lari al barile, la battuta d’arresto

to della crisi che si riflettesse signi-

gli investitori a richiedere un pre-

per la ripresa globale e italiana sa-

ficativamente sui prezzi del petro-

mio supplementare al rischio per le

rebbe relativamente modesta. Ef-

lio, di prepararsi non solo a prez-

attività finanziarie, sempre depri-

fetti negativi più significativi sul-

zi dell’energia più elevati, ma an-

mendo i loro prezzi. E purtroppo

la crescita mondiale e italiana po-

che a un certo e ulteriore ridimen-

trebbero verificarsi invece nel ca-

sionamento della domanda finale

so in cui la crisi si estendesse a tut-

di prodotti. L’analisi degli scenari

to il Medio Oriente, portando i

di Oxford Economics suggerisce

prezzi del petrolio a 200 dollari al

anche che alcuni settori potrebbe-

barile. In questo caso, le principa-

ro essere interessati più di altri in

li economie rientrerebbero in re-

caso si dovessero materializzare

cessione (definita come almeno

gli scenari più sfavorevoli. In par-

due trimestri consecutivi con Pil a

ticolare, i settori maggiormente

variazione negativa) e la crescita

colpiti comprendono quello delle

potrebbe non essere finita qui: una

dei paesi emergenti si indeboli-

costruzioni, i servizi finanziari, le

riduzione nei prezzi degli asset fi-

rebbe drasticamente.

utility e i beni durevoli di consu-

nanziari nei portafogli delle ban-

Ma lo scenario più pesante si

mo (legati sia al settore costruzio-

che europee, unita a un incremen-

avrebbe nel caso in cui il prezzo

ni sia ai tassi di interesse applica-

to dei tassi di interesse sul debito

del petrolio a 200 dollari divenis-

ti al finanziamento degli acquisti).

pubblico, porterebbe a un ulterio-

se il detonatore del default dei

In sintesi, la risposta alla doman-

re peggioramento della crisi del

paesi periferici dell’Eurozona,

da “la crisi ci riguarda?” è legata,

debito sovrano europeo, con una

una combinazione di eventi tut-

dal punto di vista puramente eco-

nuova ondata di stress finanziario

t’altro che impensabile, conside-

nomico, all’impatto sul prezzo del

(tipo quella del 2008-09) e gravi im-

rata la rapidità con cui i “senti-

petrolio e alla durata della crisi

plicazioni per la tenuta dell’euro.

ment” si diffondono nel mondo fi-

stessa. Sarebbe opportuno che le

È del tutto evidente che la gravità

nanziario. In questo caso, la reces-

nostre aziende monitorassero con

di questi effetti è funzione della

sione nelle principali economie

attenzione i cambiamenti politici

dimensione e della durata di un

sarebbe ancora più profonda

nella regione, i prezzi del petrolio

eventuale aggravarsi della situa-

mentre i mercati emergenti soffri-

e gli sviluppi nei paesi periferici

zione politica nell’area.

rebbero di gravi rallentamenti

dell’Eurozona, preparando strate-

(con una crescita economica in Ci-

gie alternative sugli approvvigio-

Possibili scenari

na che andrebbe ai minimi degli

namenti, sulla gestione finanzia-

L’utilizzo del modello economico

ultimi 20 anni). I livelli del Pil nel-

ria, sugli investimenti e sulle loca-

globale di Oxford Economics con-

le principali economie entro il

lizzazioni produttive.

Secondo Oxford Economics alcuni settori come costruzioni, servizi finanziari e utility potranno essere colpiti nel caso di scenari sfavorevoli

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Primo piano

CONTRATTI IL PESO DEI I recenti disordini in numerosi paesi del Nord Africa e Medio Oriente hanno avuto immediate e forti ripercussioni sull’esecuzione di molti contratti relativi alla vendita di merci, all’esportazione di materie prime e alla fornitura di servizi

L

CONF

a situazione di instabilità che ha coinvolto i paesi nordafricani e mediorientali ha inciso in maniera significativa sulla risoluzione dei contratti internazionali, che in molti casi è stata del tutto impossibile, mentre in altri si sono verificati ritardi così forti da rendere i contratti non più eseguibili. Facciamo allo-

ra un primo bilancio delle ripercussioni sul piano legale che possono avere vicende come quelle in atto. Focalizziamo in particolare l’attenzione sulle problematiche delle clausole di forza maggiore e l’impatto che la situazione di crisi sta avendo sul sistema bancario e sui crediti documentari.

Le clausole di forza maggiore Un elemento tra i più controversi e per certi versi sorprendente che contraddistingue i contratti conclusi con partner di paesi “caldi” è la possibilità di invocare il ricorso di una clausola di “forza maggiore” che, come è noto, ha l’effetto di liberare le parti dagli obblighi contrattuali qualora ricorrano eventi straordinari o circostanze al di fuori del loro controllo. Dal momento che queste clausole hanno un forte impatto sull’esecuzione del contratto, vengono tradizionalmente interpretate e applicate con rigore dalla giurisprudenza.

La giurisprudenza ha da tempo individuato tre classici elementi costitutivi della forza maggiore, ossia che l’evento sia al di fuori del controllo delle parti, imprevedibile e tale da non consentire l’esecuzione del con-

Claudio Perrella Alessio Totaro

tratto (o di un’obbligazione che ne costituisce un elemento centrale).

I recenti accadimenti sono stati di regola ritenuti tali da rientrare nella classica previsione che contempla il ricorso di una force majeure in caso di “violence, riots and civil commotions”.

C’è però da dire che la formulazione di tali clausole varia sensibilmente da contratto a contratto, e non sempre include senza incertezze anche eventi quali quelli in atto. Clausole di forza maggiore piuttosto diffuse hanno infatti la seguente formulazione “in case of force majeure the seller shall not be held responsible”, oppure “the seller shall not be held responsible for late delivery or non-delivery owing to generally recognized force majeure”, con previsioni dunque molto vaghe e generiche, che ingenerano dubbi in merito alla possibilità di stabilire senza

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I INTERNAZIONALI

NFLITTI

incertezze che manifestazioni o

I risvolti nel settore

disordini di piazza rientrano nel-

bancario e finanziario

l’ambito di applicazione della

Nel settore finanziario uno degli

clausola.

effetti più insidiosi dell’ondata di

Data la particolare natura delle

instabilità che ha contagiato i

clausole di forza maggiore è quin-

paesi dell’area nell’ultimo trime-

di buona norma esaminare sem-

stre è stato il taglio dei rating da

pre con estrema attenzione il testo

parte delle agenzie internaziona-

situazione di instabilità ha colpi-

che ne viene proposto, così da evi-

li, legato alla constatazione che la

to le imprese operanti nell’area

tare formulazioni troppo generi-

crisi in atto rende impossibile

non solo per la carenza di liquidi-

che che rischiano di riservare spia-

pronosticare quando si complete-

tà dei partner locali ma anche per

cevoli sorprese in fase di esecuzio-

rà il processo di transizione ver-

una drastica riduzione dei volu-

ne delle obbligazioni.

so un governo stabile. L’attuale

mi dei crediti documentari emes-

Nei contratti occhio alla clausola di “forza maggiore”

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Primo piano si dalle banche locali e per la

36 delle Ucp 600 (le Norme e usi

crediti scaduti durante l’interru-

maggiore attenzione e cautela

uniformi in materia di credito do-

zione delle attività.

con le quali si stanno muovendo

cumentario), significativamente

Qualora il credito sia confermato

le banche italiane.

intitolata “Forza maggiore”: le

da una confirming bank al di fuori

Diversi sono in particolare i rischi

banche non assumono alcuna respon-

dei paesi dell’area e il vendito-

per le forniture già in essere e ga-

sabilità per le conseguenze derivanti

re/fornitore presenti tempestiva-

rantite con lettera di credito: le

dall’interruzione della propria attivi-

mente la documentazione prescrit-

banche possono infatti avvalersi

tà provocata da cause di forza maggio-

ta è invece di regola possibile fare

della previsione contenuta all’art.

re, calamità, sommosse, disordini ci-

in modo che il credito sia onorato.

vili, insurrezioni, guerre, atti di ter-

Nel settore finanziario uno degli effetti più insidiosi dell’ondata di instabilità è stato il taglio dei rating

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rorismo o da scioperi o serrate o da

Sospensione dei servizi portuali,

qualsiasi altra causa indipendente

aeroportuali e ritardi

dalla loro volontà”.

Un aspetto particolarmente grave

Non solo, ma in base alla previsio-

è la paralisi di numerosi porti e ae-

ne del comma 2, alla ripresa della

roporti dell’area, con forti conge-

propria attività le banche non so-

stioni e disagi: in Libia la situazio-

no tenute a onorare o negoziare

ne è ovviamente ancora oggi di pa-

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ralisi totale, mentre porti e aero-

party) includa o meno una clauso-

clauses e Institute strikes clauses,

porti egiziani e tunisini e alcuni

la di forza maggiore, per valutare

concepite proprio per garantire la

porti dell’area del Golfo Persico so-

se questa ha una formulazione suf-

copertura a eventi del tipo in atto

no stati caratterizzati da pesanti ri-

ficientemente estesa da consentire

nel bacino del Mediterraneo.

tardi e da fermi dei container anche

la sospensione del termine di stal-

per lunghi periodi in zone non vi-

lia o di controstallia. Molte delle

Misure necessarie

gilate delle aree portuali.

compagnie di linea si sono rifiuta-

per i “paesi caldi”

Tale stato di cose può determina-

te peraltro di fare scalo nei porti dei

Il quadro esistente e la situazione

re per le parti del contratto di ven-

paesi interessati dai disordini, sul-

presente nei vari paesi che hanno

dita responsabilità per “contro-

la base che non potendosi più con-

vissuto tensioni politiche e socia-

stallie”, ossia il corrispettivo rico-

siderare “safe ports”, in quanto pri-

li è tuttora fortemente differen-

nosciuto all’armatore qualora le

vi dei sufficienti requisiti di sicu-

ziato, e si passa da situazioni di

operazioni di imbarco o sbarco si

rezza, non vi era alcun obbligo a ca-

vero e proprio stato di guerra a

protraggono oltre il termine pre-

rico degli armatori e del coman-

contesti in cui la tensione sul pia-

visto (detto di “stallia”).

dante della nave di assecondare le

no sociale, pur essendo esplosi-

È essenziale in tal caso accertare se

istruzioni ricevute dai noleggiato-

va, non è ancora sconfinata in

il contratto di noleggio (il charter

ri e fare approdo nell’area.

uno stato di belligeranza, a con-

La copertura assicurativa I rischi brevemente descritti sono molto spesso non coperti dalle polizze di assicurazione maggiormente diffuse. Ad esempio, per la copertura assicurativa delle merci

Molte delle compagnie di linea si sono rifiutate di fare scalo nei porti dei paesi interessati dai disordini

i formulari da sempre adottati nel commercio internazionale sono le Institute cargo clauses che, anche

testi in cui infine sembra potersi

nella loro versione più estesa, ossia

ravvisare l’avvio di un percorso

le cosiddette “all risks”, non si

di pacificazione sociale e di in-

estendono a fattispecie quali “civil

staurazione di un sistema demo-

war, revolution, rebellion, insurrec-

cratico. Il dato certo è che gli

tion or civil strike…” e ancora a dan-

eventi in atto hanno dimostrato

ni e spese derivanti da “riots or ci-

nuovamente la necessità di adot-

vil commotions”. In tal caso è indi-

tare misure che consentano di

spensabile che la copertura assicu-

prevenire o quantomeno mitiga-

rativa sia estesa alle Institute war

re i principali rischi che nascono dall’operare in zone oggi “calde”,

L’aeroporto del Cairo il 31 gennaio 2011, primo giorno dell’evacuazione dei cittadini americani grazie a speciali voli charter inviati dagli Usa.

ricorrendo in particolare a strumenti contrattuali e cautele che sembrano invece trascurabili in momenti di maggiore tranquillità sul piano sociale e politico. 䡵 LUGLIO/AGOSTO 2011

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Speciale 150° Unità d’Italia - Storia del man

BANCHIERI AI VE

M

Nella quarta tappa del nostro speciale due manager fondamentali per il rilancio dell’economia del dopoguerra.

A loro si deve l’attuale presenza dell’Italia nella finanza e sui mercati internazionali.

The fabulous Italian banker, secondo la stampa americana, Le plus grand banquier italien dépuis Laurent de Medici, secondo quella francese, Raffaele Mattioli nasce a Vasto il 20 marzo 1895. Contraddicendo il padre che lo vuole avvocato, studia Economia a Genova laureandosi con una tesi sulla stabilità delle monete destinata a far scalpore. Si libera l’ambita poltrona di segretario generale alla Camera di commercio di Milano e Mattioli, ventisettenne, grazie a forti raccomandazioni vince il posto, ma sa degli aiuti e dopo poco presenta le dimissioni.

Inizia così la sua brillante carriera di banchiere: viene introdotto alla Comit nel 1925 grazie all’amico e amministratore delegato Giuseppe Toeplitz. A 30 anni è condirettore centrale e nel 1933 rimpiazza Toeplitz con cui erano sorti disaccordi in termini di economia e finanza, pur nel sempre reciproco rispetto: Toeplitz puntava a trasformare la Comit in una banca d’affari, Mattioli a riportarla a una più norma-

C

Guido Carli nasce a Brescia nel 1914 e si laurea in Giurisprudenza all’Università di Padova.

La sua intensa carriera nelle istituzioni pubbliche parte dalla sua assunzione all’Iri nel 1937 grazie a conoscenze vicine alla famiglia del futuro Papa Paolo VI che gli permettono di incontrare Sergio Paronetto, capo della segreteria tecnica di Donato Menichella. Finita la guerra Einaudi, neo governatore della Banca d’Italia, gli propone di occuparsi dell’Ufficio italiano cambi e nel ‘48 Carli ne diviene consigliere generale (rifiuta la presidenza perché l’ufficio è ancora composto da persone inquisite e legate al vecchio regime). Si impegna allo svecchiamento del sistema valutario e rappresenta l’Italia agli accordi monetari di Bretton Woods diventando a soli 33 anni membro del Consiglio dei direttori del Fondo monetario internazionale.

Condivide con Einaudi una visione europeista ed è una delle figure di spicco dell’Oece (Organizzazione per la cooperazione economica europea) e ancor più della costituzione dell’Unione europea dei pagamenti, primo tentativo di Comunità europea, che

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le quanto solida attività di credito, rendendosi anche conto dell’indispensabilità dell’intervento dello Stato nell’economia. La sua gestione risolleva le sorti della banca lasciata in cattive acque da Toeplitz.

Nel 1960 è presidente della Comit.

Raffaele Mattioli è un grande banchiere e un grande uomo, colto e curioso, ma anche scaltro e abile manovratore, oltre che gran tessitore di relazioni sociali.

Convinto antifascista, autentico liberal-progressista, tiene ottimi rapporti con Mussolini, non rinunciando a lunghe conversazioni con Togliatti. Discepolo e amico di Benedetto Croce, nel 1942 partecipa alla stesura del manifesto del Partito d’Azione, ma allo stesso tempo lavora al salvataggio di casa Savoia. Alla Comit lavora con personaggi come La Malfa, Malagodi, Carli, Merzagora e Cuccia, suo pupillo.

Soprannominato il banchiere eretico per il suo totale distacco dal potere del Vaticano, in realtà ha buoni rapporti con la Chiesa che in più occasioni finanzia la

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anagement dalle origini ai giorni nostri

VERTICI Comit. Inoltre Padre Gemelli lo chiama a insegnare economia all’Università Cattolica di Milano e infine vorrà farsi seppellire con cerimonia religiosa. Il suo amore per la cultura è sincero e da banchiere sostiene una lunga serie di iniziative: finanzia riviste, istituzioni, case editrici e aiuta Firenze e Venezia disastrate dalle alluvioni. Importante è il suo sostegno allo scrittore Carlo Emilio Gadda nell’immediato Dopoguerra.

Prima vittima della lottizzazione politica e della spartizione di poltrone, lascia la banca nel 1972 dopo quasi un trentennio, rifiutando orgogliosamente la presidenza onoraria. Gli succede Stammati, ragioniere generale dello Stato, di cui lui non è certo soddisfatto. Il cambio è anche indice di un rinnovo generale: Mattioli è diventato scomodo, idealista, slegato dai poteri della politica e infatti da quel momento la maggior parte delle nomine vengono decise a Roma. Muore in clinica in seguito a un’operazione il 27 luglio 1973.

Carli presiede dal ‘50 al ‘52 guidando il ritorno al multilateralismo degli scambi in Europa. Dal ’53 è presidente del Mediocredito centrale, l’istituto per il credito a medio termine, e avvia la trasformazione dell’Italia da paese importatore di capitali a paese esportatore per finanziare le vendite all’estero dando vita a un mercato ufficiale dei cambi.

Nel ‘57 diventa ministro del Commercio con l’estero del governo Dc Zoli: ancora una volta il suo obiettivo è la completa liberalizzazione dei commerci e in questo mandato pone anche le basi per l’adesione dell’Italia all’attuale Wto. Intanto nasce la Comunità economica europea e Carli partecipa alle prime riunioni dei ministri.

Nel ‘59 affianca Menichella come direttore generale della Banca d’Italia e l’anno dopo lo sostituisce in veste di governatore, carica che mantiene fino al 1975.

Questo è forse il suo periodo di maggior impegno e successo: completa il lancio dell’economia italiana sul piano internazionale mettendo a disposizione delle imprese denaro a basso costo, ricostruisce le riserve auree depauperate dalle guerre, contribuisce

a creare il mercato dell’eurodollaro allentando i vincoli internazionali dell’offerta di dollari, potenzia il servizio studi della Banca trasformandolo in una vera scuola di economia.

Nel ‘76 accoglie la proposta di Gianni Agnelli prendendo il suo posto alla guida di Confindustria e nel ’78 rifonda l’Università Cattolica Pro Deo ribattezzandola Luiss, che oggi porta il suo nome, e la presiede fino alla sua morte.

Nel 1983 si candida nelle liste della Dc, non senza sorpresa essendo da sempre laico, e dal 1989 è ministro del Tesoro del VI e VII governo Andreotti. Incontra qualche difficoltà ma riesce comunque a opporsi alla reintroduzione di vincoli finanziari e valutari e avvia la riforma della struttura organizzativa delle banche che aveva sempre sostenuto dando la completa autonomia alla Banca d’Italia con una legge che le trasferisce il potere di variare i tassi ufficiali. Inoltre grazie a lui la Lira entra nella cerchia dello Sme e in seguito è lui a negoziare e firmare il Trattato di Maastricht costitutivo dell’Unione monetaria europea. Guido Carli muore nel 1993 a Spoleto per un malore.

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Manageritalia / 77a Assemblea federale

SEGNALI INCORAGGIA In tempi sicuramente difficili per il mondo del lavoro, in particolare quello manageriale, la nostra Organizzazione dispiega le forze, raggiunge traguardi importanti e si proietta verso il futuro con obiettivi concreti Davide Mura

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anageritalia c’è. Nessuna enfasi eccessiva, né autocelebrazione: non è uno stile che ci appartiene.

Eppure, la presenza affidabile di un’Organizzazione di riferimento come la nostra per il management del terziario e del commercio oggi viene più che mai riconosciuta. Questa constatazione rassi-

curante è stata il punto di partenza degli stati generali della nostra Federazione, a Milano, il 10 e l’11 giugno scorsi, nel corso della 77a

Assemblea nazionale.

Sono i numeri e i fatti a darci ragione. Da un lato i numeri della base

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scimento esterno e interno al nostro mondo sono incontestabili.

L’Assemblea di Manageritalia si è aperta con il ricordo di un grande

IANTI

uomo: la Federazione ha di recente perso un suo protagonista indiscusso, Lorenzo Guerriero, storico presidente e punto di riferimento nelle diverse fasi che hanno coinvolto il nostro mondo. Consapevole dell’importante eredità lasciata da Guerriero, i nuovi vertici vo-

associativa, che nonostante il pe-

eventi istituzionali e 3.124 in

gliono seguire le linee guida impo-

riodo di crisi economica genera-

eventi ludici, giusto per citarne

state con successo negli anni scor-

le è caratterizzata da una sostan-

qualcuno.

si, ma allo stesso tempo guardare

ziale tenuta (vedi a pagina 30).

E che dire di quell’insieme effer-

alle prossime tappe da raggiunge-

Dall’altro quelli dei servizi offer-

vescente di azioni, iniziative ad

re, soprattutto quelle che riguarda-

ti tramite le Associazioni territo-

hoc e tavoli di lavoro instaurati

no in maniera stretta il sistema de-

riali: 10.185 servizi/consulenze

con il mondo delle istituzioni, del-

cisionale. Uno sguardo al futuro.

sindacali, 1.220 consulenze fisca-

la politica e della business com-

Con il coraggio e l’attitudine alla

li, 110.094 pratiche indirette Fa-

munity? Tutto ciò dimostra chia-

lungimiranza che da sempre ispi-

sdac, 5.113 associati coinvolti in

ramente che la vitalità e il ricono-

rano le nostre scelte strategiche.

È in atto un trend di ringiovanimento negli eletti dei nostri organi direttivi

Prima priorità: nuovi vertici e cambiamento generazionale Iniziamo proprio dalla nuova squadra, che avrà il compito di guidare Manageritalia in sostituzione di quella presieduta da Guerriero che avrebbe dovuto traghettare la Federazione fino al giugno 2012, quando si svolgeranno le nuove elezioni per definire i vertici del prossimo quadriennio.

Da vicepresidente federale, Guido Carella è stato eletto all’unanimità LUGLIO/AGOSTO 2011

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Manageritalia / 77a Assemblea federale

UNA FINESTRA SUL NOSTRO MONDO Cfmt Negli ultimi tre anni Cfmt ha registrato una performance eccellente con una crescita delle partecipazioni superiore al 60% e una forte innovazione nell’attività formativa che si è aggiunta a quelle consolidate. Il 2010 ha visto esplodere la formazione destinata alla rioccupabilità dei manager in applicazione di quanto previsto nell’accordo quadro tra Confcommercio e Manageritalia: oltre 300 i manager che nel 2010 hanno partecipato al programma “Comincio… da tre”.

Si è inoltre intensificata la collaborazione con le Associazioni territoriali di Manageritalia e Confcommercio per portare nei diversi territori le iniziative di maggior successo e in particolare le attività di ricerca Terziario futuro e Customer satisfaction nei servizi. Una crescita superiore al 50% è stata registrata nelle partecipazioni all’e-learnig in virtù di infrastrutture, programmi e formatori adeguati alle nuove esigenze. Forte di questi risultati, Cfmt sta lavorando al piano strategico 2011-2014 coinvolgendo le imprese, i manager e tutti gli stakeholder per rispondere ai nuovi bisogni che il mercato impone al mondo del terziario.

Cibiesse Dopo tre anni di attività, Cibiesse, la business school di Cfmt, ha conseguito nel 2010 importanti risultati a conferma delle positive intuizioni dei soci fondatori. Cibiesse ha focalizzato la sua offerta sui servizi di formazione su misura, sugli strumenti di business e sui servizi di consulenza. Ha inoltre scelto di supportare le strategie di risorse umane con forte orientamento alle vendite, ai temi della leadership e ai ruoli, distintivi di acquisto e vendita propri del commercio. Esclusiva e consistente l’esperienza maturata nel campo della certificazione delle competenze, grazie alla diffusa introduzione di Youmanager. Perfetto equilibrio tra nuovi clienti e clienti fidelizzati, che insieme rappresentano il quotidiano apprezzamento del mercato verso il nostro sistema formativo che si avvale di sinergie bidirezionali tra Cfmt e Cibiesse.

Fondo Mario Negri A causa delle problematiche connesse ai debiti sovrani e al rallentamento della ripresa economica, nel 2010 i mercati finanziari hanno avuto andamenti molto contrastanti. Tali incertezze hanno indotto i gestori del Fondo a conservare un assetto so-

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stanzialmente prudenziale. Il risultato positivo conseguito ha permesso di attribuire ai conti individuali un incremento netto del 2,13%. I comparti bilanciati e garantito dedicati al trattamento di fine rapporto hanno ottenuto un risultato positivo di, rispettivamente, 0,31% e 2,63% netti.

Il 2011 si presenta al momento ancora molto incerto e problematico, pertanto l’assetto è mantenuto molto prudenziale. Nel corso del 2011 verrà ristrutturato il comparto bilanciato del tfr con l’aggiunta di una nuova gestione destinata ai più giovani denominata “Bilanciato lungo termine”. È inoltre operativo dai primi mesi del 2011 il Fondo Immobiliare Negri gestito da Bnp Paribas RE Investment Management. Pur in presenza di una pesante congiuntura negativa il numero degli iscritti nell’anno si è mantenuto pressoché costante.

Assidir Con il 2010 si sono conclusi i primi 20 anni di attività di Assidir.

Tra le novità l’ampliamento delle fasce di età coperte dalle garanzie Invalidità permanente da malattia ed Esonero pagamento premi della Convenzione Antonio Pastore; l’estensione anche ai quadri associati e ai loro familiari della Garanzia assicurativa tutela legale; sempre per i quadri la possibilità di stipulare la Polizza Capitello, che utilizza i benefici della gestione separata Previr/Antonio Pastore. Inoltre, la realizzazione di due servizi dedicati alle donne: “Fiocco in azienda”, con l’attivazione con Europ Assistance di un servizio di consulto pediatrico telefonico e invio di un pediatra a domicilio in caso di emergenze, e “Donna in”, una convenzione auto con Genertel a condizioni di particolare favore non solo per le associate Manageritalia ma anche per le mogli o figlie di associati. Per finire, da metà 2010 Assidir ha posto allo studio la realizzazione di una piattaforma e-commerce per la preventivazione e l’acquisto di polizze di assicurazione attraverso il proprio sito internet.

Associazione Antonio Pastore Rappresenta nel nostro ccnl la forma cosiddetta di terzo pilastro della previdenza a cui sono affiancate garanzie di rischio a favore degli associati in attività.

La componente di capitale differito, che rappresenta la parte di previdenza integrativa, è comprensiva dei contributi versati e della rivalutazione realizzata anno per anno dall’apposita gestione finanziaria costituita dalle imprese di assicurazione, il cui rendimento netto, per l’anno 2010, è stato pari al 3,81%.

La convenzione dal 1998 a oggi ha percorso un cammino di aggiornamento ed evoluzione sulla base di nuove esigenze nate nel

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presidente. Manageritalia deve corso degli anni. Si è guardato soprattutto all’aiuto alle famiglie: la garanzia di Long term care (la copertura contro la perdita dell'autosufficienza) è un esempio di come si è lavorato e di quale attenzione si sia posta su problemi che non riguardano solamente la sfera professionale del dirigente. Anche la Polizza ponte introdotta nel 2008, rappresenta, nella congiuntura economica attuale, una risposta concreta al problema della perdita dell’impiego. Infine, la copertura di Tutela legale che prevede il rimborso delle spese sostenute in caso di un contenzioso con terze persone, fisiche e giuridiche. In 13 anni le garanzie previste dalla Convenzione Antonio Pastore hanno garantito delle tutele assicurative a più di 2.000 famiglie.

continuamente crescere e innovarsi per stare al passo con i tempi e in Carella si è vista la persona giusta per portare avanti nel segno della continuità e dell’esperienza questo rinnovamento: un uomo preparato e fortemente ancorato alle radici di questa Organizzazione, ma anche con la giusta predisposizione rispetto alle grandi sfide che il futuro ci prospetta. Sarà

Fasdac

accompagnato dai vicepresidenti Alessandro Baldi e dalla neoeletta

Il risultato di bilancio 2010 presenta un disavanzo di circa 5,5 milioni di euro. Il preventivo, in assenza di interventi, peraltro ipotizzati sin dalla passata Assemblea, non potrà che prevedere un ulteriore maggiore disavanzo. Il bilancio tecnico-attuariale commissionato dal Fondo a una primaria società di consulenza attuariale ha infatti evidenziato che è indispensabile intervenire velocemente e in maniera incisiva modificandone in modo profondo le regole che lo governano, per garantirne la stabilità e la sostenibilità nel medio periodo.

Quest’obiettivo è al momento oggetto di discussione con le controparti in sede di negoziazione contrattuale e prevede di rendere progressivamente sempre più autosufficienti le diverse gestioni, senza naturalmente rinunciare al principio della solidarietà quale elemento portante del nostro welfare.

Il tutto alla luce della situazione socio-economica del paese, che vede un’economia ancora asfittica e quindi con la difficoltà oggettiva di contare su incrementi significativi di dirigenti e contemporaneanente il continuo migliorare delle aspettative di vita che fanno sì che la nostra popolazione prosegua nel suo cammino di progressivo invecchiamento con conseguenti maggiori necessità di assistenza sanitaria.

Marisa Montegiove.

Fondir

riforma dello statuto

Nel 2010 il numero delle aziende aderenti a Fondir è aumentato del 13% rispetto all’anno precedente, confermando il trend di crescita che si è manifestato dall’anno della sua costituzione.

Complessivamente sono circa 24.600 i dirigenti in forza presso le aziende aderenti al Fondo. Sempre nel 2010 Fondir ha ammesso progetti formativi per circa € 10.175.000, ed erogato il 75% in più di finanziamenti rispetto all’anno precedente. Nel 2011 il Fondo, nell’interesse di una platea sempre più ampia di beneficiari, ha avviato delle attività volte a rendere maggiormente efficiente la gestione dei contributi erogati. L’importo stanziato negli avvisi 2011 è complessivamente di € 12.770.000.

Le altre quattro priorità ricordate

Tutte le rappresentanze all’interno del nostro mondo rivelano un processo di ringiovanimento che coinvolge i Fondi contrattuali e gli enti partecipati (vedi Infomanager). Tra questi, ritroviamo i neo eletti Marisa Montegiove (presidente Manageritalia Servizi), Luigi Catalucci (presidente Associazione Antonio Pastore) e Alfredo Sassi (presidente Assidir). Marcella Mallen è invece candidata alla presidenza del Cfmt.

Contratto, Fasdac, rapporti con le altre Organizzazioni e

da Carella sono il rinnovo del contratto, in vista di un ccnl moderno che contrasti parallelamente la tendenza alla destrutturazione del lavoro, anche quello manageriale. Una necessità per il paese che coinvolge in prima battuta il lavoro della delegazione sindacale.

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Manageritalia / 77a Assemblea federale Anche il Fasdac, Fondo di assi-

di tutte le 15 Associazioni territo-

fiocco in azienda”, per far sì che

stenza sanitaria, è al centro di una

riali hanno preso importanti de-

la maternità non diventi un osta-

riforma che prenderà il via nei

cisioni che serviranno a tracciare

colo per le carriera delle donne).

prossimi mesi, un atto di respon-

le linee programmatiche per il

Per finire, gli eventi ludici, sem-

sabilità che stiamo condividendo

Congresso di novembre.

pre visti in un’ottica di relazione tra i manager e opportunità di

con Confcommercio e Confetra per salvaguardare la sua stabilità

La vitalità

contatto, oltre che, semplicemen-

economica e conseguentemente

delle Associazioni territoriali

te, di nuove amicizie.

le opportunità di rimborso per gli

Le relazioni del lavoro svolto da

associati. Tema clou affrontato

parte delle Associazioni territo-

Attività di marketing

durante l’Assemblea, inoltre, i

riali hanno avuto ampio spazio

e visibilità esterna

rapporti con le altre organizza-

nell’ambito dell’Assemblea.

Intenso e di valore il piano di mar-

zioni di rappresentanza. Il pen-

Filo conduttore è senz’altro una

keting e di comunicazione messo a

siero va subito a Federmanager,

grande vitalità che emerge in mo-

punto da Manageritalia Servizi, la

punto di riferimento per la diri-

do chiaro dalla ricchezza delle at-

società della Federazione preposta

genza dell’industria. La recente

tività intraprese. Iniziative di

a questi compiti.

firma di un protocollo d’intesa e

successo condivise dalla base as-

Oltre ai buoni risultati del marke-

le iniziative già intraprese insie-

sociativa, portate avanti dai

ting interno (recruiting di nuovi as-

me nel corso dell’ultimo anno

gruppi di lavoro, cuori pulsanti

sociati e comunicazione dei servizi)

fanno ipotizzare un terreno co-

delle organizzazioni locali.

è spiccata anche quest’anno la visi-

Da segnalare alcuni progetti che

bilità esterna sia verso gli stakehol-

hanno permesso di creare utili

der sia sulla stampa, segno tangibi-

ponti con il mercato del lavoro.

le dell’interesse che siamo stati in

Qualche esempio? L’iniziativa

grado di suscitare fuori dalle nostre

“Vivi 3 giorni da manager”, rivol-

mura (indagini, iniziative, servizi).

In un contesto certamente non roseo come il nostro, il ruolo e le azioni di Manageritalia potranno contribuire a valorizzare il management del terziario, motore dell’economia di cui oggi l’Italia non può più fare a meno

26

ta ai laureati dell’Università degli Studi di Verona interessati a par-

Confedir-Mit cresce

tecipare a un breve percorso for-

Silvestre Bertolini, presidente di

mativo con l’obiettivo di agevola-

Confedir-Mit (Confederazione

re la comprensione e l’acquisizio-

dirigenti pubblici e manager del

ne di competenze manageriali.

terziario che coinvolge 14 orga-

Convegni e tavole rotonde: oltre

nizzazioni di rappresentanza, tra

ad approfondire tematiche di in-

cui Manageritalia), è intervenuto

teresse per il management (pari

alla nostra Assemblea per spiega-

opportunità, telelavoro, proble-

re in quale prospettiva si inseri-

mune in cui si possa lavorare in

matiche delle differenti filiere per

scono le attività istituzionali del-

maniera proficua.

citarne qualcuna) hanno favorito

la nuova famiglia associativa.

Infine, è in vista una possibile re-

gli scambi professionali e le cono-

Tra le recenti iniziative, la parte-

visione dello statuto federale che

scenze di nuove realtà, oltre che

cipazione ai quattro tavoli orga-

trarrà indicazioni da un evento

la nascita di progetti per concilia-

nizzati dal ministro Giulio Tre-

organizzato nel mese di luglio, in

re meglio vita privata e professio-

monti per arrivare alla costruzio-

cui i presidenti e i vicepresidenti

nale (non si può dimenticare “Un

ne di una riforma fiscale per

LUGLIO/AGOSTO 2011

••07ASSEMBLEA2

15-07-2011

17:57

quanto possibile il più condivisa.

Ricordiamo che la Confederazione, che associa 85mila dirigenti e alte professionalità del pubblico e del privato, intende rendere più effettiva e concreta la sinergia tra settori pubblico e privato.

Per tirare le somme Sembra dunque evidente che Manageritalia possa ritenersi soddisfatta di quanto sta continuando a fare, sempre nell’ottica di offrire un sistema solido di servizi a favore dei suoi associati.

I buoni risultati emergono soprattutto in un periodo difficile e complesso, in cui i dirigenti sono spesso vittime di logiche penalizzanti nelle imprese e a volte persino bersaglio delle istituzioni, non sempre attente a riconoscere l’importanza dell’apporto manageriale nell’economia del nostro paese. Un’economia, lo ricordiamo, in cui la ripresa è ancora troppo debole per riassorbire la disoccupazione. Ecco allora che in un contesto certamente non roseo come il nostro il ruolo e le azioni di Manageritalia potranno contribuire a valorizzare il management del terziario, motore dell’economia di cui oggi l’Italia non può più fare a meno.

Aver definito in modo chiaro quali sono gli obiettivi della nostra Federazione, i tempi e le modalità con cui si intende raggiungerli è un punto di forza che il lungo applauso dei consiglieri e delegati presenti all’Assemblea ha sancito senza esitazione.

䡵

Pagina 27

••07ASSEMBLEA2

15-07-2011

17:57

Pagina 28

Focus

AL TIMONE DI

MANAGERITALIA Due domande al presidente federale Guido Carella, succeduto a Lorenzo Guerriero, e ai vicepresidenti Alessandro Baldi e Marisa Montegiove, neoeletta e prima donna ai vertici della Federazione.

Gli obiettivi e le sfide per il prossimo anno

Guido Carella Presidente Manageritalia Entrato nel Gruppo Standa nel 1971, ha ricoperto ruoli manageriali via via crescenti, prima a livello territoriale e poi nazionale, nelle aree gestione, vendite marketing e sviluppo. In Manageritalia è stato presidente di due Associazioni territoriali – quella pugliese e quella lombarda – poi vicepresidente federale e presidente di Manageritalia Servizi.

La prima Assemblea nelle vesti di presidente. Quali linee guida ispireranno il suo mandato?

«I pochi mesi che ci separano dalla prossima Assemblea elettiva (giugno 2012, ndr) sono molto importanti: dobbiamo raggiungere alcune tappe fondamentali di un percorso intrapreso da tempo. Dal rinnovo del contratto per i dirigenti del commercio alla definizione della riforma del Fasdac, dal mantenimento dell’eccellenza nei servizi agli associati allo sviluppo di nuove capacità per rispondere alle esigenze sempre più complesse dei manager. Credo sia fondamentale dare continuità al cammino già fatto e, allo stesso tempo, proseguire verso l’innovazione che caratterizza Manageritalia».

Secondo il suo giudizio, com’è andata l’Assemblea? Come ha reagito l’Organiz-

Roberta Roncelli

zazione a quanto è successo?

«La perdita di Lorenzo Guerriero è stata molto dolorosa, e lo è stata soprattutto sul piano personale, per me e per molti altri che con lui hanno vissuto e sono cresciuti in Manageritalia. Fortunatamente, comunque, Lorenzo ha saputo lasciare una solidità organizzativa e una capacità di visione che ci permettono di affrontare con coraggio e fiducia le sfide del presente. All’Assemblea sono emersi concretamente la capacità di agire insieme e la sicurezza del poter contare su una squadra competente, dinamica e motivata».

28

LUGLIO/AGOSTO 2011

••07ASSEMBLEA2

18-07-2011

9:24

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Perché è importante la prossima riforma del Fasdac?

«Per garantire, una volta per tutte, la sostenibilità economica del Fondo nel tempo e dimostrare la nostra responsabilità nei riguardi dei diritti dei dirigenti di oggi e di domani. Nel 2030 in Italia ci saranno 5,4 milioni di ultraottantenni, il doppio di oggi, e una persona su quattro avrà più di 64 anni. La riforma è quindi necessaria e improrogabile». È soddisfatto del ricambio generazionale avvenuto nei Fondi?

Alessandro Baldi

«L’elezione di molti “volti nuovi” nel nostro sistema decisio-

Vicepresidente Manageritalia

nale indica che siamo un’Organizzazione capace di guardare

Dirigente dal 1983, la sua esperienza professiona-

avanti, di progettare il futuro, di governarsi in maniera demo-

le è maturata in un’importante società di revisione

cratica e trasparente, dando spazio alle idee e alle risorse di

internazionale. Commercialista e docente a con-

colleghi e colleghe più giovani. Il rinnovamento segue l’evo-

tratto dell’Università di Ancona, fa inoltre parte del

luzione del nostro modo di rappresentare la categoria mana-

consiglio di amministrazione di Manageritalia Ser-

geriale partendo dalle persone, dalle loro passioni e dalle lo-

vizi ed è presidente del Fondo Mario Negri.

ro unicità».

Cosa cambierà nella Federazione con il suo avvento ai vertici?

«Non prevedo sconvolgimenti. Sono in Manageritalia dal 1997 e ne condivido la mission e le linee guida ribadite anche dalla nostra ultima Assemblea. Ho sempre privilegiato il lavoro di squadra e credo che tra i tanti, la nostra Organizzazione abbia anche il merito di consultarsi con la base associativa non solo con le modalità previste dal regolamento, ma anche tramite gruppi di lavoro, blog, convegni, indagini... Da parte mia c’è sempre stata la massima condivisione degli obiettivi e ora sono pronta a svolgere bene il mio nuovo compito».

Visto il suo impegno sul piano legislativo e per le pari opportunità, quali prospettive prevede in questa direzione?

«Già da tempo siamo, anche grazie all’efficiente ufficio legislativo della Federazione, un autorevole interlocutore del ministero delle Pari opportunità e del Lavoro sui temi pari opportunità e conciliazione vita professionale e privata. Le proposte avanzate riguarda-

Marisa Montegiove

no il congedo di paternità obbligatorio della durata di 4 giorni: proposta che abbiamo a

Vicepresidente Manageritalia

cuore perché si tratta di un problema di gestione del ruolo dei papà all’interno della fami-

Dopo alcuni incarichi internazionali presso

glia. Sempre in tema di conciliazione, la proposta sul telelavoro, con incentivi per le azien-

un’importante compagnia aerea, ha proseguito

de affinché questo strumento possa essere diffuso in maniera capillare. Abbiamo anche in

la carriera come direttore operativo in una so-

cantiere un progetto chiamato Company welfare per tutte quelle aziende che intendono

cietà di trasporti aerei e marittimi. Responsabi-

affrontare il tema della conciliazione e del benessere di tutti i loro dipendenti. Ma il nostro

le del Gruppo donne manager della Lombardia.

impegno non finisce di certo qui, siamo sempre in prima linea sul fronte delle iniziative a favore delle pari opportunità».

LUGLIO/AGOSTO 2011

29

••08PEDRETTI.UNIVERSO

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17:58

Pagina 30

Universo associativo

PROFILI E NUMERI:

I MANAGER DEL TERZIARIO NEL 2010 Ancora in frenata dopo la buona crescita degli anni precedenti

P

er la dirigenza privata del terziario il 2010 è stato un anno negativo culminato con un calo sia per i dirigenti (-304, pari a -1,4%) sia per le aziende nelle quali operano (-184, pari a -2,1%). Dopo la forte crescita avvenuta tra il 2000 e il 2002, negli ultimi dieci anni (vedi tabella 1), hanno avuto un calo nel 2003 e poi hanno ri-

preso il trend positivo culminato nella crescita piuttosto sostenuta del

a cura della redazione

2007 (+5,8%) e nel lieve calo del 2009 (-1%) e del 2010 (-1,4%).

Nonostante gli alterni andamenti dell’economia in questo decennio, il terziario ha comunque continuato a crescere. Alla strutturale scarsità di figure manageriali nelle aziende italiane e all’espulsione di dirigenti dalle multinazionali e dalle grandi aziende si è contrapposto un lento, ma incoraggiante, inserimento di dirigenti in aziende di piccola-media dimensione. Un processo che, se adeguatamente sostenuto, potrebbe ampliare la cultura e la presenza manageriale delle imprese nazionali, come richiesto dalla necessità di competere al meglio sui mercati.

La base associativa Manageritalia Se invece consideriamo l’insieme della base associativa (dirigenti, quadri, professional e pensionati), nel 2010 ha raggiunto il massimo di sempre superando quota 35.000. Rispetto al passato c’è un mutamento significativo nella composizione della base associativa. I dirigenti in servizio restano ancora la componente di gran lunga più importante (55,9%), ma cominciano a prendere sostanza sia i professional (11%), cioè quei manager che operano senza un contratto di lavoro dipendente (si tratta sia di manager che dopo essere stati nel contratto dirigenti continuano a operare come liberi professionisti e spesso proseguono volontariamente la contribuzione ai Fondi contrattuali, sia di alte professionalità spesso di tipo manageriale mai transitate nel contratto dirigen-

30

LUGLIO/AGOSTO 2011

••08PEDRETTI.UNIVERSO

15-07-2011

17:58

Pagina 31

Tabella 1 - I DIRIGENTI DEL TERZIARIO IN SERVIZIO E LE AZIENDE DAL 2000 AL 2010 DIRIGENTI IN SERVIZIO Variazione n.

Variazione %

Numero

Variazione n.

Variazione %

Dicembre 2000

17.095

Dicembre 2001

18.434

1.339

47,8

7.373

2.535

47,89

Dicembre 2002

19.063

1.629

43,4

7.634

2.261

43,59

Dicembre 2003

18.659

-404

-2,1

7.581

.-53

-0,79

Dicembre 2004

19.085

1.426

42,3

7.759

2.178

42,39

Dicembre 2005

19.402

1.317

41,7

7.991

2.232

43,09

Dicembre 2006

20.237

1.835

44,3

8.249

2.258

43,29

Dicembre 2007

21.413

1.176

45,8

8.632

2.383

44,69

Dicembre 2008

22.178

1.765

43,6

8.891

2.259

43,09

Dicembre 2009

21.956

-222

-1,0

8.726

-165

-1,99

Dicembre 2010

21.652

-304

-1,4

8.542

-184

-2,19

4.557

26,7

1.704

24,9

Variazione 2010-2000

6.838

ti), sia i quadri (5,5%). In realtà i

A livello geografico è molto forte la

tus associativo-professionale e

quadri nel 2010 sono solo 1.927 e

concentrazione in Lombardia

l’età dei loro componenti. Infatti, a

registrano quindi, rispetto agli ul-

(55%) e soprattutto al Nordovest

fronte di un’età media degli asso-

timi tre anni, un sostanziale calo

(65,9%), che prevale piuttosto net-

ciati di 51 anni, i dirigenti e i qua-

(2.037 nel 2007, 2.061 nel 2008 e

tamente sul resto d’Italia (Nordest

dri risultano i segmenti più giova-

2.057 nel 2009). In crescita invece i

14,8%, Centro 16,9% e Sud 2,5%).

ni (46 anni i dirigenti e 47 i quadri),

Fonte: elaborazioni su dati Fondo Mario Negri

Numero

AZIENDE

seguiti dai professional (51 anni) e

professional (+278, pari a +7,7%).

Tra i dirigenti la componente fem-

Caratteristiche personali

dai pensionati (64 anni).

minile si attesta al 14,8%.

I segmenti che formano la base as-

Nel 2010 (vedi tabella 2), che ha vi-

I pensionati (27,6%), se consideria-

sociativa hanno, come naturale,

sto un aumento totale degli iscritti

mo il fatto che non pochi di questi

un’elevata correlazione fra lo sta-

dello 0,7% circa, sono cresciuti i

li ritroviamo anche tra i professional, sono comunque e naturalmente in aumento, ma restano ancora lontani dal peso che hanno in altre situazioni associative (vedi grafico). Pensiamo che all’interno del

Grafico - COMPOSIZIONE DEGLI ASSOCIATI NEL 2010 Professional 11% (3.880)

Quadri 5,5% (1.927)

sionati è arrivato attualmente al 2,5.

Un rapporto ancora virtuoso rispetto a tante altre realtà e che era pari al 5,3 nel 1991.

Vediamo da ultimo come la base associativa si distribuisce attualmen-

Pensionati 27,6% (9.756)

Dirigenti 55,9% (19.741)

Fonte: elaborazioni su dati Manageritalia

Fasdac il rapporto tra attivi e pen-

te nelle 15 Associazioni territoriali.

LUGLIO/AGOSTO 2011

31

••08PEDRETTI.UNIVERSO

15-07-2011

17:58

Pagina 32

Universo associativo professional (7,7%) e i pensionati

(2,7%) e dei restanti contratti (al-

A livello professionale le donne

(2,7%). Leggero calo invece per i di-

berghi, magazzini generali e agen-

manager si caratterizzano per una

rigenti (-0,8%), più marcato quello

zie marittime). Nel contratto del

minore presenza, rispetto ai colle-

dei quadri (-6,3%). Guardando agli

commercio la presenza di manager

ghi, nella direzione generale

ultimi dieci anni, sono aumentati

donne è più ridotta (95,1% contro

(23,6% contro il 31,8% degli uomi-

tutti i segmenti: dirigenti (+22,8%),

il 96,7% degli uomini) e ancor più

ni) e per una maggiore presenza

professional (+264,3%), quadri

per quanto riguarda il contratto dei

nell’area amministrazione e fi-

(169,1%) e pensionati (+72,7%).

trasporti (2,9% contro l’1,7% degli

nanza, vendite, logistica, legale e

uomini) e dei restanti contratti.

affari generali e all’interno del-

Caratteristiche professionali

Passando a considerare le funzio-

l’area comunicazione e pubblicità.

Vediamo ora in maggior dettaglio

ni aziendali nelle quali operano i

Per quanto riguarda le aziende, il

le caratteristiche professionali dei

dirigenti, la direzione generale

53,9% dei dirigenti italiani opera

manager in servizio. A livello di

(30,6%), che spesso in aziende

prevalentemente in aziende di pic-

contratto di lavoro, la stragrande

commerciali ingloba anche la re-

cola dimensione (fino a 99 dipen-

maggioranza dei dirigenti in servi-

sponsabilità commerciale, preva-

denti), mentre il 15,8% in quelle

zio ricade nella sfera contrattuale

le sull’area commerciale-vendite-

grandi (più di 500 dipendenti).

del commercio (95,3%) e in misura

marketing (21%) e sull’area am-

minore in quella dei trasporti

ministrazione e finanza (13,8%).

I quadri Venendo ai quadri associati, pur tenendo conto della minore rappresentatività numerica, si possono

Fonte: elaborazioni su dati Manageritalia

Tabella 2 - GLI ISCRITTI PER ASSOCIAZIONE TERRITORIALE (2010)

32

Dirigenti

Quadri

Professional

Pensionati

rispetto ai dirigenti. La componen-

Ancona

34.283

19.136

2.060

2.024

2.063

te femminile assume qui un peso

Bari

34.254

19.161

2.038

2.016

2.039

Bologna

2.067

11.206

2.116

2.230

2.515

più elevato (22,9%), mentre a livel-

Firenze

1.000

19.542

2.062

2.088

2.308

Genova

1.545

19.650

2.103

2.177

2.615

stanza speculare, seppur meno

Milano

19.408

10.899

2.758

2.165

5.586

marcata, a quella dei dirigenti e do-

Napoli

34.414

19.237

2.042

2.041

2.094

mina il commercio (90,6%), seguito

Palermo

lo contrattuale la situazione è abba-

34.204

19.130

2.025

2.011

2.038

da trasporti (6%) e alberghi (2,8%).

Roma

4.667

12.820

2.216

2.651

2.980

Parlando delle funzioni professio-

Torino

2.308

11.156

2.153

2.279

2.720

nali prevalgono, come naturale,

Trento/Bolzano

34.680

19.309

2.166

2.060

2.145

Trieste

34.307

19.126

2.025

2.026

2.130

Padova

34.831

19.523

2.047

2.048

2.213

Venezia

34.803

19.504

2.082

2.027

2.190

nagement (19,6%), amministrazio-

Verona

34.533

19.342

2.034

2.037

2.120

ne e finanza (10,5%), commerciale

Totale Manageritalia

35.304

19.741

1.927

3.880

9.756

(7,4%) e sistemi informativi (5,5%).

Nordovest

23.261

12.705

1.014

2.621

6.921

Rispetto alla dimensione azienda-

5.221

13.010

2.470

2.428

1.313

le, invece, il 45% dei quadri asso-

Centro

35.950

13.498

2.338

2.763

1.351

ciati lavora in aziende sino a 99 di-

Sud e Isole

34.872

19.528

2.105

2.068

2.171

Nordest

1

evidenziare alcuni tratti distintivi

Totale iscritti1

dal 2001 sono compresi tra gli associati Manageritalia anche i superstiti e i quadri.

LUGLIO/AGOSTO 2011

aree funzionali più intermedie quali vendite (16,7%), general ma-

pendenti e il 4,5% in aziende con più di 500 dipendenti.

䡵

••08PEDRETTI.UNIVERSO

15-07-2011

17:58

Pagina 33

••11OSSERVATORIOlegislativo

15-07-2011

17:58

Pagina 34

OSSERVATORIO LEGISLATIVO

osservatorio

a cura di Manageritalia

Manovra finanziaria: protesta unanime delle organizzazioni della dirigenza

Apprendistato: Manageritalia al tavolo sociale

C

I

ontro la decisione del governo di replicare il blocco dell’indicizzazione delle pensioni le organizzazioni dei manager hanno reagito unanimemente chiedendo un incontro urgente ed esprimendo tutto il loro dissenso riguardo alla volontà di reiterare misure punitive nei confronti di una categoria già abbondantemente vessata e che assolve in pieno i propri obblighi fiscali.

In una lettera al governo le organizzazioni dei manager hanno respinto in blocco nuovi interventi che andassero a colpire ulteriormente i pensionati, con l’intento di recuperare risorse per finanziare una spesa pubblica ancora ricca di sprechi e sacche improduttive.

I sindacati dei manager hanno infine sottolineato la recente sentenza della Corte costituzionale (n. 316/2010 in merito alla legittimità costituzionale della norma sul blocco della perequazione delle pensioni oltre otto volte il minimo nel 2008) che ha disposto che “la sospensione a tempo indeterminato del meccanismo perequativo, ovvero la frequente reiterazione di misure intese a paralizzarlo, esporrebbe il sistema a evidenti tensioni con gli invalicabili principi di ragionevolezza e proporzionalità perché le pensioni, sia pure di maggiore consistenza, potrebbero non essere sufficientemente difese in relazione ai mutamenti del potere di acquisto della moneta”.

Testo unificato dei disegni di legge sulla reversibilità

34

Verifiche sulla sostenibilità finanziaria di alcune proposte emendative Presso la Commissione lavoro della Camera prosegue l’esame del Testo unificato dei disegni di legge di riforma della normativa sulla pensione di reversibilità. Manageritalia, dopo aver partecipato all’audizione, ha preso contatti con il relatore, onorevole Fedriga, che si è impegnato a verificare gli effetti finanziari determinati dalla proposta emendativa di Manageritalia, che comporta una rimodulazione delle aliquote di riduzione in caso di cumulo tra i redditi del beneficiario e quelli del de cuius.

LUGLIO/AGOSTO 2011

l ministro del Lavoro ha presentato il 22 luglio scorso alle regioni e alle parti sociali la bozza di Testo unico sull’apprendistato varata dal governo il 5 maggio scorso. All’incontro ha partecipato ConfedirMit per il tramite di Manageritalia.

Il provvedimento ha finalità sia formative sia occupazionali.

Il ministro Sacconi ha spiegato che sono due gli obiettivi della condivisione con le parti sociali: alzare il livello di fruizione dei contratti di apprendistato, affinché diventi il modo “ordinario” di accesso dei giovani nel mercato del lavoro; consentire alle imprese di “testare” per un congruo periodo i giovani da introdurre in azienda.

Il contratto di apprendistato sarà a tempo indeterminato con una prima parte a contenuto formativo.

Il Testo unico varato dal governo prevede tre tipologie contrattuali: l’apprendistato per la qualifica professionale, utile anche per l’assolvimento dell’obbligo di istruzione, per i giovani che abbiano compiuto 15 anni; l’apprendistato professionalizzante, utile per il conseguimento di una qualifica contrattuale, destinato ai giovani dai 18 ai 29 anni. Per questo contratto il governo aveva previsto una durata massima di sei anni, abbassata in occasione dell’incontro con le parti sociali a tre anni (5 nell’artigianato). L’apprendistato di alta formazione e ricerca, utile per il conseguimento di titoli di studi universitari e per il praticantato

••11OSSERVATORIOlegislativo

15-07-2011

per l’accesso alle professioni ordinistiche.

Rispetto alla bozza approvata dal governo, si è deciso inoltre di portare il numero delle ore di formazione fino a un totale complessivo di 120 e di rimettere alla contrattazione collettiva nazionale (e non a quella territoriale e aziendale) la disciplina generale dell’apprendistato, compresa la determinazione della durata minima. È stato deciso di avviare un tavolo di confronto tra governo, regioni e parti sociali anche su tirocini, collaborazioni e partite Iva; il ministro si è detto disponibile a recepire un “avviso comune” tra le parti sociali su una nuova disciplina delle collaborazioni.

Le parti sociali hanno espresso giudizi sostanzialmente positivi, tranne la Cgil che ha espresso dubbi sull’effettiva stabilizzazione dei contratti.

17:58

Pagina 35

••12ITALIA.LAVORO

15-07-2011

17:59

Pagina 36

Manageritalia / Opportunità per le aziende

ASSUNZIONI MANAG UN PIANO PER LO SVILUPPO

L

Fino a novembre la possibilità di utilizzare gli incentivi offerti da Italia Lavoro che favoriscono l’inserimento di manager over 50 senza occupazione

e piccole e medie imprese italiane possono usufruire di un incentivo se inseriscono nel proprio organico dirigenti over 50 disoccupati. L’opportunità è interessante. Si tratta di fare un investimento a livello di miglioramento di efficacia ed efficienza. In che modo? Attraverso l’introduzione di competenze tecniche e manageriali non sempre fa-

cilmente reperibili in azienda. Come abbiamo più volte detto, infatti, le imprese italiane hanno bisogno di una valida gestione manageriale, una condizione essenziale per competere al meglio nel mercato globale e crescere con successo. Ma cosa prevede esattamente l’incentivo? Il ministero del

INTERVISTA

IL PROGETTO E I MANAGER

Roberta Roncelli

Tre domande a Fabio Pecchia, associato Manageritalia Firenze. Pecchia lavora dal 1986 nell’area risorse umane e legale, all’interno di gruppi privati quali Alitalia, Rinascente, Gruppo Tengelmann, Cdc Point, Aeroporto di Firenze e Richard Ginori.

Dirigente d’azienda dal 1997, si è specializzato in relazioni industriali, riorganizzazioni aziendali, change management e sviluppo organizzativo. AtFabio Pecchia (Manageritalia Firenze), uno dei manager assunti grazie agli incentivi di Italia Lavoro

36

LUGLIO/AGOSTO 2011

tualmente è direttore risorse umane di una società di servizi attiva a livello nazionale nella produzione di software con circa 600 dipendenti.

••12ITALIA.LAVORO

15-07-2011

17:59

Pagina 37

AGERIALI Lavoro e delle Politiche sociali ha

(www.manager.servizilavoro.it) la

cumenti da presentare sono poco

stanziato 10 milioni di euro per la

richiesta di contributo per l’as-

più di quelli richiesti per una nor-

ricollocazione di mille manager

sunzione di uno o più dirigenti

male assunzione, veloce perché dal

con le caratteristiche che abbiamo

over 50 e ottenere: 10.000 euro per

momento della richiesta il bonus

indicato. Questo specifico inter-

ogni assunzione con contratto a

viene emesso all’azienda nel giro di

vento è realizzato da Italia Lavoro,

tempo indeterminato o a tempo

venti, trenta giorni massimo.

l’ente strumentale del ministero del

determinato di almeno 24 mesi;

Lavoro per la promozione e gestio-

5.000 euro per ogni assunzione

Ancora poco tempo

ne delle politiche del lavoro e del-

con contratto a tempo determina-

a disposizione

l’occupazione, in collaborazione

to di almeno 12 mesi; 5.000 euro

Saranno ammesse al contributo

con Manageritalia e Federmanager.

per ogni assunzione con contrat-

esclusivamente le richieste riferi-

to di collaborazione a progetto di

te ad assunzioni effettuate dopo

Il bonus

almeno 12 mesi.

il 21 dicembre 2010 e fino al 30 no-

L’incentivo ha la forma di un bo-

Le aziende che hanno già fruito di

vembre 2011. Novembre è alle

nus di importo variabile secondo

questo servizio hanno dichiarato di

porte, sollecitiamo i nostri datori

le diverse modalità di contratto

essere molto soddisfatte: si sono

di lavoro a investire nei manager

di lavoro che verranno concreta-

trovate di fronte a un iter snello e

che, lo ricordiamo, in Italia sono

mente applicate. I datori di lavo-

veloce. Snello perché diversamente

solo 125mila in poco più di 32mi-

ro possono presentare online

da come si possa immaginare i do-

la aziende.

In che modo le è stato utile l’incentivo offerto da Italia Lavoro?

䡵

uno sconto per “un manager di seconda mano”, ma piutto-

«Nella fase finale della selezione ho evidenziato alla direzio-

sto come un elemento aggiuntivo di valore nella fase finale

ne della società la possibilità di usufruire di un incentivo eco-

della selezione».

nomico riservato alla mia condizione di manager over 50 non

Secondo lei l’incentivo ha solo una valenza economica o è so-

occupato. Questa opportunità ha interessato i miei interlocu-

prattutto un modo per superare degli stereotipi?

tori, che hanno inserito anche questo plus tra gli elementi fon-

«A mio parere l’incentivo riveste sia un valore economico, di-

danti della decisione».

rettamente percepito dall’azienda, sia un valore simbolico e

Come possono percepire e apprezzare questa misura gli im-

psicologico. Come direttore del personale ho ben presente le

prenditori in generale?

riserve ricorrenti che spesso accompagnavano l’assunzione

«Gli imprenditori hanno una sensibilità molto forte rispet-

di personale con i capelli grigi, e per di più privi di un’asso-

to ai costi connessi a ogni fattore produttivo, e quindi riten-

luta continuità d’impiego. Oggi percepisco una diversa sen-

go che siano positivamente influenzati da candidati che, a

sibilità, prima di tutto socio-culturale piuttosto che azienda-

parità di altri elementi, portano in dote un concreto e im-

le, in base alla quale le opportunità di lavoro non devono su-

mediato risparmio. Sta però all’abilità del candidato nel cor-

bire limitazioni aprioristiche o azioni di discriminazione, ma

so della trattativa portare l’attenzione su questo aspetto nel

essere disponibili per coloro che sanno dimostrare professio-

momento più opportuno, evitando di farlo percepire come

nalità, determinazione e flessibilità».

LUGLIO/AGOSTO 2011

37

••13ATUPERTU

15-07-2011

17:59

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••13ATUPERTU

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A TU PER TU CON...

CON... a cura della redazione

Loris Casadei

a tu per tu...

Nato il 7 luglio 1949 a Forlì Azienda: Porsche Italia Qualifica: direttore generale Associato: Manageritalia Padova Musica preferita: lirica Luogo preferito: tutta l’Europa, in bicicletta Sport preferito: trekking in montagna Motto: semplicità come la Porsche, dove tutto,

dai dettagli stilistici alle innovazioni tecnologiche, è legato alla funzionalità

Per la tedesca Porsche, l’Italia è un mercato importante.

Qual è la vostra strategia?

«L’Italia è da sempre nel cuore della Porsche per motivi di convenienza logistica, piloti competenti, passione sportiva, attenzione allo stile e alla qualità. E l’Italia ha ripagato Porsche: prima dell’esplosione cinese è stata per lungo tempo il quarto mercato nel mondo, con una penetrazione nel segmento delle auto sportive tra le più alte. Lamborghini e Ferrari sono compagni di viaggio, più che concorrenti, salvo che forse in alcuni modelli».

Porsche si classifica come un marchio del lusso: come si diventa e si resta un brand di prestigio?

«Di certo non è nel nostro dna né nel nostro desiderato posizionamento collocarsi nel settore lusso.

Abbiamo sin dalle origini pensato a produrre vetture efficienti, leggere, aerodinamiche, potenti e sportive, da sempre con una for-

te attenzione all’ambiente e alla sicurezza. Il piacere di guida e la possibilità di combinare questo con un uso quotidiano rappresentano le nostre linee guida».

Come ha influito la crisi sul mercato italiano dell’auto?

«La crisi ha colpito pesantemente il mercato dell’auto e attualmente non si vedono segnali di recupero, a differenza della maggior parte dei grandi paesi europei. I segmenti delle sportive si sono dimezzati nel giro di due anni, ma, fortunatamente per noi, il successo di Cayenne e il debutto di Panamera ci hanno consentito una navigazione serena anche in questi anni turbolenti».

Per guidare una grande azienda quali sono le caratteristiche principali?

«Nel mercato dell’auto le caratteristiche principali di un buon manager devono essere di una saggia neutralità, concedere al prodotto il massimo dell’attenzione,

una capacità di mediazione tra casa madre e rete di vendita, non correre dietro ai risultati di breve, ma guardare al medio periodo e grande attenzione alle persone: dai collaboratori ai clienti».

Lei è direttore generale di Porsche Italia dal ’97. Ci racconta un aneddoto divertente della sua lunga carriera?

«In Porsche ho proprio amato la possibilità di confrontarmi continuamente con il cliente finale, le sue passioni, le sue curiosità e perché no le sue spesso giuste richieste: dalla stilista che per presentare la sua collezione chiedeva la sua cabrio color rosa confetto al fotografo amico Toscani che voleva la sua Boxster color arancione Anas o all’industriale perugino che ha preteso interni e capote in cuoio naturale. Un amore spesso sconfinato come quello di un industriale dolciario che acquista modelli speciali in due esemplari, uno per uso personale e uno per collezione».

LUGLIO/AGOSTO 2011

39

••13COBOLLIGIGLI

15-07-2011

18:00

Pagina 40

DIETRO OGNI SUCCESSO UN MANAGER GIOVANNI COBOLLI GIGLI

Intervista

Ha un percorso manageriale sviluppatosi prima nel campo dell’editoria, ricoprendo l’incarico di amministratore delegato del gruppo editoriale Fabbri e della Arnoldo Mondadori, poi nel settore della distribuzione come ad del gruppo Rinascente. Già presidente di Federdistribuzione dal 2003 al 2006, torna al vertice della Federazione dopo l’esperienza come presidente della Juventus F.C. È stato inoltre vicepresidente e consigliere Confcommercio.

Enrico Pedretti

40

LUGLIO/AGOSTO 2011

La moderna distribuzione italiana negli ultimi decenni è cresciuta molto e in questo cammino i manager, con le loro capacità tecniche e gestionali, sono stati volano di traguardi ambiziosi. Dietro il successo di ogni azienda, non solo di quelle più virtuose, ci sono manager con grandi capacità di leggere la realtà e di programmare il futuro, fattori strategici per essere più competitivi, favorire lo sviluppo e la ripresa economica del paese. Ne parliamo con Giovanni Cobolli Gigli, presidente di Federdistribuzione.

La moderna distribuzione è stata

so virtuoso ha coinvolto imprese

protagonista negli ultimi 30 anni in

di ogni dimensione, con l’unica ca-

Italia di una forte crescita in termi-

ratteristica comune di accettare di

ni di quote di mercato ecc. Ritiene

mettersi in discussione per ade-

che questo sviluppo abbia fatto cre-

guarsi alle novità. Pensiamo ad

scere qualitativamente tutto il set-

esempio al ruolo sempre più rile-

tore distributivo, anche il dettaglio

vante giocato dal franchising, un

tradizionale, e apportato notevoli

“ponte” naturale tra grande azien-

vantaggi anche per i consumatori?

da e piccola e media imprenditoria

«Sono convinto che lo sviluppo

locale che ha consentito di rivita-

della distribuzione moderna in

lizzare singoli punti vendita o in-

Italia sia stato un fatto positivo per

tere reti commerciali, attraverso

tutto il paese. Lo stimolo verso il

una formula vincente per il gran-

cambiamento, l’innovazione e il

de brand distributivo, l’imprendi-

servizio che il nostro settore ha

tore che lavora sul territorio e i

portato attraverso le esperienze

clienti. Di tutto il processo di rin-

maturate da gruppi italiani e stra-

novamento del commercio non c’è

nieri è stato un impulso fonda-

dubbio, infatti, che i consumatori

mentale per un generale ammo-

siano stati i primi ad avvantag-

dernamento del commercio, di cui

giarsene, trovando nei negozi ali-

ha beneficiato l’intero sistema eco-

mentari e non alimentari più qua-

nomico del paese. Questo percor-

lità, servizio e convenienza».

••13COBOLLIGIGLI

15-07-2011

18:00

Pagina 41

Quali sono i fattori che hanno favo-

to univoco alle decisioni azienda-

Recentemente il Gruppo Coin ha

rito questa crescita e come vede il

li, proponessero scelte coraggio-

dimostrato che anche la moderna

futuro?

se, motivassero il personale verso

distribuzione italiana può riguada-

«La distribuzione moderna è cre-

traguardi ambiziosi. Ma il tema

gnare quote in Italia e affacciarsi in

sciuta negli ultimi decenni trasci-

della managerialità è ancora oggi

modo vincente anche all’estero

nando con sé la parte più evoluta

di grande attualità. Il periodo di

per competere alla pari con i gran-

del dettaglio, perché in Italia c’era

difficoltà che stiamo vivendo ci

di gruppi globali. Cosa ne pensa e

un forte bisogno di cambiamento.

sta portando inevitabilmente ver-

qual è in questo il ruolo del mana-

Era fondamentale un ammoder-

so scelte di forte cambiamento.

gement?

namento del commercio non solo

Dobbiamo immaginarci un futu-

«Quello citato è un esempio vir-

per i bisogni dei consumatori, ma

ro diverso, nel quale il rapporto

tuoso e molto noto di un’azienda

anche per dare uno sbocco effi-

con il consumatore non sarà più

distributiva italiana capace di fa-

ciente alle filiere, che dovevano

lo stesso, nel quale le tecnologie

re grandi cambiamenti e di trova-

anch’esse migliorarsi, aumentan-

avranno un ruolo ancora più im-

re il coraggio di affacciarsi oltre

do produttività e capacità di sod-

portante e i servizi saranno una

confine. Ma è bene ricordare che

disfare un paese in sviluppo. Nel-

componente irrinunciabile del-

esistono molti altri casi di impre-

l’identificare e guidare questo

l’offerta distributiva. E ancora

se, magari di dimensioni più con-

cammino il fattore manageriale è

una volta idee, spirito imprendi-

tenute e di ambito più territoria-

stato fondamentale: occorrevano

toriale, capacità d’iniziativa, vi-

le, che rappresentano casi di ec-

persone che non solo avessero ca-

sione strategica dovranno essere

cellenza, con percorsi di sviluppo

pacità tecniche e gestionali ma

le caratteristiche del manager di

significativi e performance eco-

riuscissero a dare un orientamen-

successo».

nomiche di tutto rispetto. La realLUGLIO/AGOSTO 2011

41

••13COBOLLIGIGLI

15-07-2011

18:00

Pagina 42

Intervista

42

tà italiana della distribuzione

alle reazioni dei clienti a ogni de-

Quale deve essere, soprattutto

moderna, pur nella sua eccessiva

cisione presa, impone di essere or-

in ottica futura, il ruolo del ma-

frammentazione, soprattutto se

ganizzati, efficienti, produttivi,

nagement in generale e ancor

confrontata con le realtà degli al-

sviluppando così quelle capacità

più in un paese che troppo spes-

tri paesi europei, rappresenta un

che sono le caratteristiche vincen-

so confonde il ruolo dell’impren-

tessuto vivace di idee ed espe-

ti di un manager. La “velocità”

ditore con quello del manager e

rienze, che troppo spesso non

con la quale si deve muovere

non ne sfrutta l’indispensabile

emerge soffocato dal generale cli-

un’azienda distributiva in tutti i

sinergia?

ma di difficoltà. E dietro ogni suc-

suoi reparti di linea o di staff per

«Quello del rapporto tra impren-

cesso, se guardiamo in profondi-

seguire o anticipare le tendenze

ditore e manager è un tema fon-

tà, ci sono manager che hanno di-

del mercato formano le persone,

damentale per la gestione d’a-

mostrato grandi capacità di leg-

ne aprono la mente al cambiamen-

zienda e per lo sviluppo della sua

gere la realtà, che sia locale, na-

to e all’innovazione. Quando al

caratteristica più importante,

zionale o internazionale, e di pro-

mattino, mentre vai in ufficio, ri-

quella di “durare nel tempo”. Ed

grammare il futuro».

cevi sul telefonino le vendite del

è molto sentito anche nel nostro

Insomma, possiamo dire che la

giorno prima devi pensare imme-

settore, dove la caratteristica

moderna distribuzione è e può es-

diatamente a cosa fare per miglio-

“impronta padronale” è presente

sere per alcuni aspetti un model-

rarle ulteriormente o per cambiar-

in molti casi e si fa particolarmen-

lo di riferimento per aiutare lo svi-

ne radicalmente il trend. E devi

te sentire nel momento del ricam-

luppo e la maggiore produttività di

farlo da quando arrivi alla tua

bio generazionale. Non c’è dub-

tanti settori dell’economia nazio-

scrivania con il caffè caldo in ma-

bio che una chiave di successo

nale e soprattutto dei servizi?

no. Posso assicurare che questo

per questo tipo di imprese sia

«Dico di sì, proprio perché essere

aiuta a tenersi giovani e a svilup-

quella della chiarezza dei ruoli e

tutti i giorni in prima fila, esposti

pare capacità decisionali».

del corretto rapporto tra le due fi-

LUGLIO/AGOSTO 2011

••13COBOLLIGIGLI

15-07-2011

18:00

Pagina 43

gure. Sono convinto che esista

mente a far parte del bagaglio

ta dalla crisi e nella costruzione di

una grande complementarietà tra

personale di ogni manager».

un serio e strutturale percorso di

imprenditore e manager, e che

sviluppo futuro a livello sociale ed

anzi sia proprio questa una varia-

Visto che la grande distribuzione è

bile di primo piano per un lungo

un esempio significativo di ricorso

«La crisi non è finita e questo

ed equilibrato sviluppo d’impre-

al management, anche in questi

comporta che l’attenzione non

sa, che deve vedere il professioni-

periodi di crisi, qual è oggi il ruolo

riesce a spostarsi dal contingente.

sta coinvolto significativamente

del dirigente all’interno del vostro

Tuttavia occorre anche dare ri-

nei risultati aziendali. Vorrei sot-

settore?

sposte agli sforzi fatti finora dal-

economico?

tolineare un punto: ritengo che

«Come dicevo, il dirigente ha as-

le imprese che non hanno abban-

aspetti fondamentali nella figura

sunto un ruolo di responsabilità

donato i loro investimenti, che

del manager siano sempre più

nell’attuazione delle strategie a-

non hanno ridotto l’occupazione,

quelli del sostegno dell’etica

ziendali e nella partecipazione ai

insomma a chi ha stretto i denti e

d’impresa e della promozione dei

risultati d’impresa, fondato sem-

che ora vuole intravedere un fu-

principi di sostenibilità. Sono or-

pre più anche sull’etica professio-

turo di ripresa. Le parti sociali

nale. Ma in un mercato che cambia velocemente, dove le carriere non si sviluppano più in una sola azienda, magari per venti o trent’anni come accadeva in passato, non basta più possedere significative capacità manageriali e professionali, ma è sempre più necessa-

Un dirigente oggi sa di dover anticipare il cambiamento e adattare di conseguenza la propria professionalità

rio aggiornarle e sapersi confrontare continuamente con nuove sfide. Un dirigente oggi sa di dover

possono svolgere un ruolo im-

anticipare il cambiamento e adat-

portantissimo, in primo luogo

tare in conseguenza la propria

sensibilizzando i principali attori

professionalità, rielaborando ap-

economici e istituzionali a creare

procci e strategia, ma anche inte-

le condizioni per tornare a cresce-

grando competenze e ambiti di

re, non con provvedimenti a bre-

conoscenza che diventano indi-

ve termine, ma rinnovando pro-

spensabili. Se ci si pensa questo è

fondamente il fisco, le infrastrut-

mai due necessità ineludibili per

lo stesso approccio che ha l’im-

ture, le politiche sugli investi-

ogni operatore e settore, ma è un

prenditore: aggiornarsi, innovare,

menti e sul lavoro. Sotto questo

processo culturale che, nei suoi

anticipare il cambiamento».

aspetto anche le relazioni sindacali assumono una forte rilevan-

termini più ampi, si deve ancora completare. Se guardo al futuro

Lei è stato ed è tutt’oggi a capo di

za potendo riorientare le regole

vedo però questi come veri fatto-

un’organizzazione di rappresen-

per sostenere la ripresa. In questo

ri critici di successo per la stessa

tanza di interessi imprenditoriali.

momento di difficoltà bisogna ac-

vita delle aziende, di conseguen-

Quale pensa debba essere in Italia

cantonare la contrapposizione e

za devono entrare sistematica-

il ruolo delle parti sociali nell’usci-

dialogare senza pregiudizi».

䡵

LUGLIO/AGOSTO 2011

43

••14VANNI.CONTRATTO

15-07-2011

18:01

Pagina 44

Filo diretto con l’associato

CONTRATTO:

AL PASSOCON I M STANDARD

Un’analisi dei punti di forza del nostro ccnl e una comparazione con la contrattualistica di altri paesi. Le tutele e le garanzie previste per i dirigenti e il ruolo chiave di Manageritalia

O

ggi i dirigenti, insieme alle alte professionalità, rappresentano in ogni azienda i motori della gestione e del cambiamento, i leader strategici, gli organi di controllo. Niente di più, niente di meno.

In Italia, a differenza di altri paesi, esiste un contratto collettivo dei dirigenti che seppure da alcu-

ni possa essere visto come un’anomalia rispetto al panorama europeo, l’evoluzione del mondo del lavoro a livello globale ne fa un utile e indispensabile strumento di gestione e valorizzazione per le aziende e una tutela per i dirigenti. Tutto sommato qualcosa, seppure non sotto forma di contratto collettivo, lo ritroviamo nei principali ed evoluti paesi europei e mondiali. Infatti, se è assolutamente vero che i dirigenti in Italia hanno alcune coperture (sanitarie, previdenziali ecc.) non disponibili per tutti gli altri lavoratori, che comunque sono state introdotte proprio recentemente in tutti gli altri contratti, questo non fa altro che allinearci alle prassi che la contrattualistica aziendale e individuale ha nel resto del

Luca Vanni

44

LUGLIO/AGOSTO 2011

mondo. Il tutto all’interno di un carico fiscale spesso superiore ad altri paesi che, anziché trasformarsi in ritorni di beneficio per chi genera que-

••14VANNI.CONTRATTO

15-07-2011

18:01

Pagina 45

Luca Vanni, associato Ma-

MIGLIORI D EUROPEI sta contribuzione fiscale, viene di-

rai/impiegati esecutivi e mana-

denti. Il fondo pensione ha un ver-

sperso in una marea di rivoli assi-

ger/professionalità elevate.

samento paritetico azienda/dipendente, mentre le parti assicurative e

stenziali e altre finalità che non hanno nulla a che vedere con le

Paesi europei a confronto

sanitarie sono a carico dell’azienda,

motivazioni del prelievo.

Proviamo quindi a esaminare

a eccezione della tassazione dei

Vivo e lavoro a Londra da quattro

l’anomalia dei “privilegi” e dei co-

premi come fringe benefit.

anni e gestisco per la mia azienda

sti dei dirigenti italiani e confron-

Vorrei evidenziare che quello che

l’organizzazione e le human re-

tiamoli con altre esperienze euro-

in Italia viene percepito a volte co-

source per Europa/Middle East e

pee. Per semplificare, vorrei parti-

me un’area di privilegio, in tutti i

Africa. Non voglio passare (e non

re dall’esempio inglese (ma analo-

paesi europei viene considerata

lo sono) per l’esperto di sistemi di

go discorso vale per Germania,

come una parte “normale” di un

benefit e welfare europeo, ma

Svezia, Spagna e così via).

pacchetto retributivo ispirato ai

qualche esperienza in questi anni

I dirigenti italiani godono di un

principi della social corporate re-

me la sono fatta. Innanzitutto, al-

fondo per le spese di malattia (Fa-

sponsibility.

cune premesse. In tutti i paesi ci

sdac, Fasi e via discorrendo) che

Vero è che, a parte l’eccezione della

sono prelievi fiscali e risorse

copre percentuali variabili delle

Francia, il costo del lavoro negli al-

aziendali destinate al personale

spese sanitarie della famiglia; han-

tri paesi europei è più basso che in

dipendente. Spesso, a differenti e

no un fondo pensione integrativo e

Italia; la vera domanda da farsi non

più bassi livelli prelievi contribu-

assicurazione vita e infortuni. Be-

è quindi se il contratto dirigenti è

tivi in azienda corrispondono li-

ne, niente di strano, queste coper-

costoso, ma quale valore viene da-

velli più bassi di coperture pubbli-

ture sono realtà comuni in Europa

to alla generalità dei lavoratori di-

che, compensate da una maggiore

per tutti o quasi i lavoratori.

pendenti (dirigenti inclusi) a fronte

erogazione di servizi aziendali.

Nel caso specifico della mia azien-

del livello di contribuzione versato

La strutturazione dei contratti di

da in Uk, il fondo pensione integra-

dalle aziende e dai lavoratori.

lavoro è quasi sempre molto più

tivo, le spese sanitarie e le assicura-

Quello che uccide il livello di pre-

semplice. In nessun paese esiste

zioni sono estese a tutti i dipenden-

stazioni per i lavoratori italiani, a

una stratificazione come in Italia

ti, con due sole categorie che diffe-

fronte delle ingenti somme versa-

fra operai, quadri e dirigenti, ma è

renziano l’entità dei trattamenti:

te, è l’uso improprio che viene fat-

comune avere una differenziazio-

executive/senior manager o alte

to di queste risorse, spesso distol-

ne massimo in due categorie, ope-

professionalità e il resto dei dipen-

te dai fini pensionistici o sanitari

nageritalia Milano, è general manager hr and organizational effectiveness Emea region per Nec. Ha iniziato la sua carriera professionale in Bull HN Information Systems come specialista di sviluppo organizzativo.

Successivamente ha ricoperto il ruolo di direttore del personale organizzazione e sistemi in NEC Italia, poi in Hoya Lens Italia come direttore generale operazioni. Dopo alcuni anni come consulente di direzione e di start-up di nuove iniziative imprenditoriali, rientra in azienda come direttore risorse umane, qualità e servizi cliente di Inaz. Nel gennaio 2007 si trasferisce a Londra nuovamente con NEC come general manager hr, corporate governance and Csr Europa e da aprile di quest’anno sempre in NEC come general manager hr and organizational effectiveness Emea region.

LUGLIO/AGOSTO 2011

45

••14VANNI.CONTRATTO

15-07-2011

18:01

Pagina 46

Filo diretto con l’associato per altri fini assistenziali, a volte

vestimento dei fondi (soprattutto

Pur essendo ancora lontano dal-

meritori a volte no, che comunque

per i piani pensionistici equivalen-

l’età della pensione (chissà poi qua-

dovrebbero essere finanziati dalla

ti al nostro sistema retributivo, or-

le sarà…), nella mia carriera profes-

fiscalità generale.

mai in via di estinzione).

sionale ho già attraversato le fasi

Il contratto dirigenti quindi ag-

Facilita (purtroppo solo all’interno

del lavoro impiegatizio, di quadro,

giunge dei costi ad azienda e indi-

dello stesso settore) il passaggio

di dirigente in diversi settori, di

vidui a un livello oggettivamente

dei dirigenti e delle alte professio-

consulente e anche di imprendito-

alto di contribuzione sociale, ma

nalità da un’azienda all’altra, sen-

re, per arrivare all’attuale stato di

non fa altro che equiparare il trat-

za mutamento del trattamento sa-

espatriato. Proprio per questo pos-

tamento delle alte professionalità

nitario, pensionistico e assicurati-

so affermare che Manageritalia con

a quello delle corrispondenti pro-

vo. Crea, nel caso della nostra As-

il suo contratto e con i suoi servizi

fessionalità in Europa, con alcuni

sociazione con il Cfmt, opportuni-

è sempre stata per me un indispen-

vantaggi sia per l’azienda sia per

tà di sviluppo professionale che so-

sabile punto di riferimento.

il lavoratore.

no di eccellenza, anche confrontan-

Oggi, chi pone in discussione il

doci a livello europeo, con impor-

rapporto valore/costi del contrat-

I vantaggi del nostro contratto

tanti ricadute sugli individui, sulle

Il contratto dirigenti predispone

aziende stesse e sul sistema paese.

uno standard di prestazioni che

Crea e supporta sistemi di certifi-

evita ad azienda e lavoratore di

cazione delle competenze manage-

entrare nei dettagli di un confron-

riali, in linea con gli standard euro-

to e una contrattazione voce per

pei (YouManager) che consentono

voce di percentuali di contribu-

di indirizzare al meglio l’investi-

zione e livello di coperture, che

mento di tempo e di risorse econo-

possono risultare complicate e ti-

miche nella formazione e nello svi-

me consuming.

luppo, rendendo per le aziende più

to dirigenti evidentemente non ha

Consente, utilizzando il potere di

economica la cura dello sviluppo

capito o non vuole capire quali so-

acquisto di Manageritalia, di

delle proprie risorse ma creando

no i veri problemi legati ai costi e

“comprare” coperture e prestazio-

inoltre dei “titoli”, delle certifica-

all’efficienza del mondo del lavo-

ni che le singole aziende, soprattut-

zioni di competenza riconosciuti e

ro in Italia, e quali sono invece i

to quelle medie e piccole, non po-

comuni sul mercato del lavoro.

valori generati dalle Associazioni dei dirigenti e dai loro istituti con-

trebbero mai ottenere se non con

46

In nessun paese esiste una stratificazione come in Italia fra operai, quadri e dirigenti

costi nettamente superiori. Ad

Manageritalia

trattuali al servizio dei manager.

esempio, in Uk ogni anno dobbia-

come punto di riferimento

Da parte mia non posso che augu-

mo rivedere con i nostri broker

In sintesi, credo che i soldi che le

rarmi che Manageritalia riesca

l’andamento dei sinistri, rinego-

aziende e i dirigenti versano nel

sempre più a essere forza di coa-

ziare coperture e premi, spesso

contratto siano spesi bene. Una

gulo di tutte le altre alte professio-

cambiare compagnia. Allo stesso

continua manutenzione e l’inno-

nalità italiane, contribuendo a

modo, la gestione del fondo pen-

vazione come sempre avvenuta

estendere quelli che sono gli stan-

sione aziendale assorbe un sacco di

negli anni potranno agevolmente

dard europei di condizioni di la-

risorse di back office e continuamen-

permettere di renderlo sempre

voro e di welfare contrattuale a fa-

te espone le aziende alle variabili-

più rispondente a un mondo del

sce sempre maggiori del mondo

tà dei mercati e delle politiche di in-

lavoro in continua evoluzione.

del lavoro nel nostro paese.

LUGLIO/AGOSTO 2011

䡵

••15PILLOLE_D ECCELLENZA

15-07-2011

18:01

Pagina 47

Verso il premio 2011

PARLIAMO D’Eccellenza

U

L’eccellenza manageriale secondo Marco Fratini, giornalista economico

manageriale

Una volta, un manager che conosco bene mi dis-

un grande vecchio che ha preferito tacere mentre gli

se che era vero: lui era un tagliatore di teste. Ne

sfilavano l’azienda dalle mani, e forse più che eccel-

era consapevole, anzi fiero. E portava come scu-

lenza era uno stile antico che si va perdendo. Ho cer-

sa, probabilmente per tacitare quella parte del-

cato di vederla nelle azioni di un grande manager,

l’anima che domenica andava alla messa, una

forse ora il più famoso, che sta cercando di rendere

certezza recitata come una battuta d’avanspet-

una vecchia provincia industriale un po’ più interna-

tacolo, per di più in romanesco: «se lo fo’ io è

zionale, sebbene non credo che nella sua vita abbia

mejo, gli altri so’ peggio de me». Intendeva dire,

mai considerato un attimo che gli si potessero incep-

cioè: se le teste le taglio io è meglio, perché gli

pare le forbici, vedendo in televisione quanto acca-

altri lo farebbero con maggiore severità.

deva ai tornelli della sua azienda.

Onestamente, la vita professionale gli ha dato ragio-

La verità è che, in questo caso, da solito giornali-

ne, e gli ha dato modo di sperimentare una “durez-

sta superficiale, ho finito per confondere l’eccel-

za equilibrata” che ha salvato aziende da destini

lenza con gli “eccellenti”: l’Italia è piena di questi

peggiori. Anche adesso, la scorza è quella di un tem-

ultimi, nazionali e d’importazione, cavalieri veri o

po, ma mi ha confidato che oggi molto più di ieri so-

presunti, che fanno il giro delle prime pagine e so-

lo se ragiona in termini matematici, se non pensa a

no trippa per dibattiti e convegni.

chi sta dietro ai numeri di una ristrutturazione, di uno

Invece l’eccellenza vera è quella che c’è ma non si

shakeout, riesce a concludere. Se l’incontra, se gli dà

vede. Sostiene con un lavoro silenzioso questo ma-

invece un volto, è finita: le “forbici” si inceppano.

landatissimo paese, così come fanno i nonni con i

Ma, potenza dei tempi, le usa meno di una volta ed

loro risparmi per i nipoti che si devono sposare, e

è riuscito comunque a salvare qualche azienda che,

certi preti (quelli buoni, non così rari) nei confessio-

di questi tempi, non è cosa da poco.

nali a raccogliere gli ultimi sussulti delle coscienze

Non credo che ora la dimensione di un manager

sporche.

debba per forza essere disumanizzata per riuscire ad

È in questa eccellenza discreta, umile, genetica

avere risultati concreti. Mi è stato chiesto cosa pen-

senza clonazione multinazionale, dirigenti e ma-

so dell’eccellenza manageriale: come la intendo, so-

nager che vivono di stipendi e non di bonus, che

prattutto se l’abbia mai incontrata nel mio lavoro di

confido per un rilancio della nostra economia. Lo

giornalista economico. Direi di sì. L’ho incrociata in

dirò come il mio amico manager: se lo fanno loro

piccole aziende familiari, dove il piccolo di casa è an-

è meglio, perché gli altri sono peggio.

dato in Bocconi per studiare un salto generaziona-

Anche se vincono sempre un paio di colonne sul

le, altrimenti a rischio. L’ho intravista negli occhi di

giornale. Qualunque cosa accada ai tornelli…

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47

••16SORRENTINO

15-07-2011

18:02

Pagina 48

Intervista

QUEL CHILO

NICOLA SORRENTINO

IN PIÙ...

È dietologo e idroclimatologo a Milano. È direttore del dipartimento di Scienze della vita presso l’Università europea per il turismo di Tirana. È relatore in numerosi convegni scientifici e trasmissioni televisive e radiofoniche; ha pubblicato libri e articoli di carattere sia scientifico sia divulgativo.

Eliana Sambrotta

48

LUGLIO/AGOSTO 2011

Forse non siamo in tempo per correre ai ripari in vista della prova costume, ma certamente non è mai troppo tardi per iniziare a seguire uno stile di vita sano e salutare, a partire da una corretta alimentazione e da una giusta dose di attività fisica. Una regola di vita che col tempo entra nelle corde e si rivela non più una restrizione bensì un modo di vivere. Pur senza dover rinunciare a qualche golosità. Impossibile? Se pensate che il ritmo sferzante del lavoro non aiuti e i continui pasti fuori casa ve lo impediranno a vita vi sbagliate. Abbiamo chiesto consiglio al professor Nicola Sorrentino, noto nutrizionista e dietologo che ci ha confezionato la “dieta del manager”. Lo abbiamo incontrato in occasione del convegno Il nuovo benessere alimentare: miti da sfatare organizzato da Manageritalia Verona lo scorso maggio.

Cosa vuol dire mettersi a dieta?

Quanto può incidere una corretta

«Partendo dal presupposto che un

alimentazione nel lavoro di tutti i

regime alimentare sano è basilare

giorni, in particolare nell’attività

per tutti e dovrebbe essere uno sti-

di responsabilità ma anche piut-

le di vita, per chi deve dimagrire

tosto sedentaria come quella del

una dieta deve essere essenzial-

dirigente?

mente l’abitudine ad alimentarsi

«Viviamo in una società in costan-

in modo sano e controllato. Non è

te lotta contro il tempo che ci abi-

un atto punitivo e si può stare a ta-

tua a vizi alimentari insalubri por-

vola con gioia. Non vuol dire sal-

tandoci a scegliere cibi già pronti

tare i pasti e sognare con nostalgia

o di veloce preparazione. Consu-

un piatto di spaghetti, ma riorga-

miamo il pasto in pochi minuti

nizzare la propria alimentazione,

senza gustarne il sapore, mangia-

il che può rivelarsi anche piacevo-

mo mentre siamo intenti in altre

le se si impara a saper sfruttare gli

faccende, ci alziamo da tavola per

ingredienti a disposizione esal-

riprendere subito il lavoro, con

tandone i sapori naturali, senza

l’ultimo boccone ancora in bocca.

appesantirli con preparazioni ela-

È necessario fissare i punti di rife-

borate e variando gli alimenti an-

rimento per un’alimentazione sa-

che in base alla stagionalità».

na ed equilibrata, che garantisca

••16SORRENTINO

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18:02

Pagina 49

benessere e salute, concedendoci

Svolta con regolarità è l’abbina-

Cosa ne pensa di quelle diete tan-

anche il lusso del gusto e del pia-

mento ottimale a qualsiasi tipo di

to famose che si basano su un

cere della buona tavola. Un’ali-

regime alimentare, perché permet-

unico ingrediente (es. dieta del

mentazione che va impostata nel

te di raggiungere il peso forma e

minestrone, dell’ananas…)?

rispetto delle abitudini alimentari

mantenerlo nell’arco degli anni a

«Oggi è molto facile che una dieta

del nostro paese, privilegiando ci-

garanzia di un buono stato di sa-

diventi famosa: è sufficiente che un

bi meno energetici e più ricchi di

lute. Chi è sovrappeso deve au-

personaggio celebre la segua e al

sostanze utili».

mentare il suo livello di attività fi-

resto ci pensano i mass media in-

sica. Chi non è sportivo può cam-

nescando la corsa all’emulazione.

Quanto conta l’attività fisica che

minare ogni giorno venti minuti a

A questo si aggiunga l’influenza

spesso viene trascurata?

passo spedito, salire e scendere le

esercitata dal messaggio pubblici-

«La pratica di un’attività fisica è

scale a piedi, andare in ufficio in

tario non sempre corretto, in rela-

importante per sentirsi in perfetta

bicicletta anziché in macchina,

zione alle abitudini alimentari da

forma, migliorare la tonicità dei

scendere alla fermata precedente

adottare per essere in forma. Que-

muscoli e controllare l’appetito.

del bus o della metropolitana».

ste diete sono comunque da evitare, in quanto la maggior parte non poggia neppure su solide basi scientifiche: in generale sono monotematiche e drastiche, che promettono un calo troppo rapido in breve tempo, in realtà fanno perdere esclusivamente liquidi senza bruciare i grassi in eccesso e sottopongono l’organismo a uno stress eccessivo».

䡵

LA DIETA DEL MANAGER Qualche consiglio per chi è spesso fuori per lavoro e impegnato tra aperitivi, colazioni di lavoro o addirittura salti del pasto.

Il modello alimentare che, nel corso degli anni, si è venuto a delineare come il più appropriato in termini di rischio e prevenzione delle malattie e dell’obesità è quello Mediterraneo. Povera di acidi grassi saturi e di proteine animali, ricca di carboidrati, fibre e antiossidanti naturali, la Dieta Mediterranea è riconosciuta universalmente per i suoi benefici su linea e salute. Si basa sul consumo di prodotti della tradizione mediterranea: cereali (pane, pasta, polenta), latte e derivati, pesce, frutta, ortaggi, legumi, olio d’oliva e vino. Alimenti ricchi di antiossidanti, antiradicali li-

beri e di grassi soprattutto insaturi, con proprietà antinvecchiamento, ideali per tenere a bada i livelli di colesterolo, la pressione arteriosa, la glicemia e per mantenere in salute cuore, cervello, arterie e vene. Gli alimenti della tradizione mediterranea si prestano molto bene ai “piatti unici” (pasta e fagioli, pasta al ragù, pizza, spezzatino con patate) e pertanto da soli sono in grado di fornire quasi tutto l’apporto nutritivo di un pasto completo. Per bilanciarlo al meglio è sufficiente l’integrazione di verdura e frutta fresca e largo uso di erbe aromatiche (aglio e cipolla, alimenti con proprietà benefiche). Il cibo però non va considerato solo come fabbisogno energetico o di sopravvivenza, ma anche come convivialità. Da un’alimentazione corretta ed equilibrata dipende il giusto accrescimento, l’efficienza lavorativa, la resistenza alle malattie, la qualità e la durata della vita.

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••17ASSICURATESE

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ASSICURATESE PER TUTTI

1. LA STORIA

2. IL RISCHIO E LA COPERTURA

3. LE GARANZIE

IN VIAGGIO CON ASSIDIR NEL MONDO DELLE ASSICURAZIONI

per tutti

C

Il rischio e la copertura

50

LUGLIO/AGOSTO 2011

Continuiamo a cercare di illustrare termini e concetti che stanno alla base del nostro rapporto con il mondo delle assicurazioni, nella speranza che i lettori non addetti ai lavori ne possano trarre informazioni utili per la vita quotidiana, lavorativa e non.

Il primo concetto da chiarire è quello del rischio: tutti noi sappiamo cosa vuol dire rischiare, ma non è questo ciò che le assicurazioni intendono quando ci propongono una polizza.

Il “rischio assicurativo” corrisponde alla probabilità che si verifichi un evento, incerto e indipendente dalla volontà di chi lo subisce, in grado di produrre un danno.

Questo evento, che nel gergo delle assicurazioni si chiama sinistro, deve avere delle caratteristiche ben precise per poter essere assicurabile: deve essere futuro, cioè non ancora avvenuto; incerto, ovvero che può accadere ma non si sa se e quando; dannoso, cioè che provoca una perdita misurabile in senso economico.

Infine, un sinistro deve essere rilevabile dal punto di vista statistico affinché la compagnia assicuratrice possa stimarne non solo la possibilità di accadimento ma anche l’entità del danno da rimborsare per calcolare il premio da far pagare all’assicurato. Ad esempio, è noto a tutti come il costo della rc auto per un’autovettura immatricolata in una provincia scarsamente abitata sia più basso di quello per un’uguale vettura di Milano o Roma, dove gli incidenti sono molto frequenti a causa dell’elevata circolazione e dove il costo delle riparazioni è sicuramente più alto.

Altro termine tecnico delle assicu-

razioni è la “copertura del rischio” che scatta nel momento in cui l’assicurato ha pagato il cosiddetto “premio”. In pratica, la copertura del rischio attraverso la stipulazione di una polizza assicurativa ha il preciso scopo di trasformare il rischio in una spesa certa poiché l’assicurato ha quantificato il danno patrimoniale che avrebbe qualora l’evento si verificasse e lo trasferisce alla compagnia assicuratrice che sarà tenuta al rimborso in caso di sinistro.

Gli elementi essenziali Il premio è calcolato dalle compagnie assicuratrici in base alla probabilità che l’evento si verifichi ma, per fare questo, sono necessarie competenze e strumenti molto particolari.

Gli elementi essenziali per la definizione della probabilità che l’evento si verifichi sono le cosiddette “tavole attuariali” e la cosiddetta “esperienza mutualistica” dell’impresa e del mercato. Le tavole attuariali sono frutto di elaborazioni statistiche e vengono predisposte anche da enti pubblici come l’Istat che pubblica annualmente le tavole di mortalità e le tavole attuariali della popolazione italiana (per sesso, per le 103 province italiane, per le regioni, per le ripartizioni geografiche e per l’Italia nel complesso) assolvendo a un impegno autonomamente assunto nei confronti delle compagnie assicuratrici.

L’esperienza mutualistica, invece, nasce dal fatto che le assicurazioni sono nate anche come forma di aiuto fra individui che hanno manifestato la volontà di affrontare un rischio comune nel modo

••17ASSICURATESE

IE

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4. GLI ATTORI

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Pagina 51

5. RAPPORTO CITTADINO/ASSICURAZIONE

più economico possibile e, così facendo, hanno acquisito esperienza e informazioni utili sui casi di sinistro già avvenuti.

Ovviamente, se si prende in esame uno specifico rischio, unendo le informazioni delle varie imprese di assicurazione si possono ottenere dati più generali sul mercato nella sua totalità e, proprio per poter meglio esercitare il loro compito, le compagnie assicuratrici collaborano tra loro in materia. È così che si possono ottenere delle elaborazioni volte a supportare le compagnie di assicurazione nel calcolo del premio da richiedere all’assicurato quando sottoscrive una polizza; premio che tiene in considerazione il fatto che più grande è l’universo degli assicurati per lo stesso rischio e più alta è la possibilità che ci siano assicurati che pagano il premio ma non subiscono sinistri e non devono essere rimborsati.

Se ad esempio assicuro la mia auto contro il furto e sono l’unico a farlo, nel caso mi venga rubata l’automobile l’assicurazione, per potermi rimborsare, avendo incassato solamente il mio premio, mi dovrà far pagare un valore molto alto anche se, in tutta Italia, ogni anno subiscono furti “solo” 165.000 auto circa contro un parco di vetture circolanti superiore ai 36.000.000 di mezzi.

Se invece in cinquemila o diecimila persone assicuriamo contro il furto le nostre auto, ovviamente tutte uguali, l’assicurazione dovrà comunque rimborsare il solo valore delle auto rubate e, essendo veramente difficile che molte tra le nostre vetture ci vengano sottratte, la compagnia potrà richiedere

6. LA LEGGE E LA CONTRATTUALISTICA

un premio inferiore rispetto al caso precedentemente descritto. È infatti evidente che, ripartendo il rischio su più “eventi potenziali o possibili”, la percentuale di sinistri riferiti all’universo degli assicurati si abbassa, di conseguenza la compagnia può abbassare il premio che l’assicurato deve pagare.

Tipologie di rischi che si possono assicurare Una delle cose che sfuggono alla maggioranza delle persone è la quantità di “cose” diverse tra loro che si possono assicurare: beni, servizi, persone, capitali ecc.

Se si considerano anche le tipologie di rischi che si possono assicurare per ogni “cosa” lo scenario diventa immenso e le variabili quasi infinite. Anche in questo caso la nostra automobile può aiutarci: possiamo assicurarla contro l’incendio, contro il furto parziale o totale, contro i rischi della grandine, contro la rottura di vetri e

7. IL SINISTRO

8. IL RUOLO DI ASSIDIR

cristalli, contro i danni da eventi quali le sommosse popolari, contro i danni provocati da noi stessi urtando un ostacolo o un altro veicolo (la famosa polizza Kasko in tutte le sue variabili) ecc. È quindi facilmente comprensibile l’impegno che deve essere messo dalle compagnie assicuratrici nella definizione di prodotti “standard” per l’auto, la casa, le imprese, la persona ecc. Tutte “polizze” che devono soddisfare sia i requisiti di comprensibilità da parte della clientela sia, nello stesso tempo, quelli di gestibilità e corretta remunerazione per l’impresa assicuratrice.

La strada da percorrere con questa rubrica è ancora lunga, nel prossimo numero ci occuperemo di come il mondo delle assicurazioni ha organizzato le possibili tipologie di “polizze”, raggruppandole per problematiche omogenee e per forma di garanzie da fornire a persone, imprese e collettività.

Il premio è calcolato dalle compagnie assicuratrici in base alla probabilità che l’evento si verifichi ma, per fare questo, sono necessarie competenze e strumenti molto particolari

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Travel management

VIAGGI IN RI Lo rileva l’indagine annuale della Business travel survey di Uvet American express.

Uno sguardo alle destinazioni intercontinentali, europee e nazionali

S

egnali di ripresa economica arrivano dai viaggi d’affa-

ri: a fine 2010 sono cresciuti del 6% per numero e del 5,8% per importi di spesa. Ancora una volta il business travel si contraddistingue come uno degli indicatori più attendibili della salute dell’economia. In questo caso l’incremento registrato è stato un multiplo (quattro vol-

te e mezzo) del prodotto interno lordo.

Un ulteriore elemento positivo è l’incremento del numero di viaggiatori internazionali (circa 13 milioni nel 2010) in visita per motivi di lavoro nel nostro paese, anche se la spesa (circa 5,8 miliardi di euro) è rimasta sostanzialmente stabile tra il 2009 e il 2010.

Destinazioni intercontinentali Tornate ai livelli pre-crisi, le destinazioni intercontinentali più gettonate sono il Nord America, che rappresenta circa un terzo della quota di mercato, e l’Estremo Oriente, con il 24,1% della spesa.

Mario P. Mazzei

La meta più frequentata è tornata a essere New York (4,5% dei voli totali), seguita da Dubai, in crescita (4,4% dei voli totali).

Rispetto al secondo semestre del 2009 Shanghai (3,8%) ha scalzato, invece, la capitale Pechino come destinazione preferita per i viaggi d’affari nella Repubblica popolare cinese.

NEW YORK

52

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4,5%

DUBAI

4,4%

••18MAZZEI.2

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18:03

Pagina 53

RIPRESA Stabile Hong Kong, raggiunta da San Paolo (entrambe 2,5%).

Il prezzo medio del biglietto aereo per le principali destinazioni internazionali è aumentato, tranne sulla tratta Roma-New York, dove la concorrenza fra le diverse compagnie aeree, dopo la piena attuazione dell’Open skies, ha portato una diminuzione delle tariffe.

In aumento anche il costo medio per notte degli alberghi: New

Rispetto della travel policy, mobilità, ottimizzazione dei budget per i viaggi d’affari, saving e gestione delle note spese, integrazione negli Erp (Enterprise resource planning) aziendali di missioni e trasferte sono i temi caldi del Travel Management. Se ne parlerà al Biz Travel Forum 2011, l’incontro annuale della business travel community previsto a Milano in autunno, che vedrà la partecipazione dei responsabili aziendali delle grandi aziende e multinazionali (direzione acquisti, human resource, servizi generali ecc.), società di consulenza, media e pubblica amministrazione. Cfmt e Cibiesse tra i content partner che collaborano da molte edizioni con propri contenuti all’evento: tavole rotonde, seminari, workshop e forum.

Gli associati Manageritalia sono invitati a partecipare iscrivendosi gratuitamente su www.biztravelforum.it.

York è schizzata da 232 euro per

%

notte del secondo semestre 2009

Destinazioni europee

a 285 euro del secondo semestre

Analizzando il mercato europeo,

2010. Incrementi significativi an-

le destinazioni per Francia e Ger-

che a San Paolo e Hong Kong. Pe-

mania hanno perso quote di mer-

chino, sostanzialmente stabile,

cato ma rimangono leader. Regno

con 113 euro per notte rimane la

Unito e Russia sono i due paesi

destinazione intercontinentale

che hanno dimostrato un mag-

più economica.

gior incremento.

SHANGHAI

3,8%

La meta più frequentata torna a essere New York, seguita da Dubai, Shanghai e San Paolo

SAN PAOLO

2,5%

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••18MAZZEI.2

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18:03

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Travel management dove sono calati per effetto della crisi. A Parigi siamo passati da 174

RIPARTIZIONE DELLE SPESE DI VIAGGIO

euro del secondo semestre 2009 a

Secondo semestre 2010

211 dell’ultimo semestre 2010.

Aereo

Hotel

Nave

Macchina

Treno

Nello stesso periodo si sono paga-

Altro

ti 17 euro in più a Londra (200 euro per notte). Le città tedesche ri-

3,2%

19,3% 11,0%

7,3%

69,7% 0,4%

Fonte: Business Travel Survey di Uvet American Express

0,1%

mangono le più economiche a livello continentale, pur in presenza di lievi aumenti.

Destinazioni nazionali Le mete principali dei viaggiatori d’affari sono Roma (40,3% dei biglietti aerei totali) e Milano (28,5%): assorbono il 70% del mercato to-

Le spese di viaggio vedono una predominanza del settore aereo che copre oltre i due terzi delle spese globali. Il trasporto aereo ha registrato una contrazione della quota di spesa. Rispetto al 2009 la diminuzione è stata di due punti percentuali e mezzo, scendendo sotto la soglia del 70%.

L’hôtellerie copre quasi un quinto delle spese totali, mentre le spese del treno sono in crescita e hanno raggiunto il 7,3%.

PARIGI

11%

La principale destinazione euro-

tale. Anche se l’alta velocità ero-

pea rimane Parigi, con quasi

de progressivamente quote di

l’11% del totale dei viaggi d’affa-

mercato dei servizi la clientela

ri effettuati. Incalza Londra, che

d’affari continua a preferire i vo-

conquista una quota del 7,8%.

li dei vettori domestici sulla trat-

Bruxelles (5,6%) e Francoforte

ta Milano/Roma.

(3,5%) perdono terreno, mentre

Più vivace fra gli altri scali nazio-

Madrid (4,7% dei voli totali) e

nali Napoli Capodichino, in pro-

Monaco (4%) conquistano pas-

gressione di circa mezzo punto

seggeri.

percentuale (4,5%). Riduzione di

Prezzi più alti per gli alberghi nel-

passeggeri per Torino, Venezia e

le principali città europee, a ecce-

Palermo. Sul fronte dei prezzi

zione di Madrid (116 per notte),

tutte le rotte nazionali hanno evi-

LONDRA

7,8%

BRUXELLES

5,6%

••18MAZZEI.2

18-07-2011

8:39

Pagina 55

denziato una caduta del prezzo medio del biglietto aereo, anche

CONVERGENZA TRA ALTA VELOCITÀ E AEREO SULLA MILANO-ROMA

per effetto della politica più ag-

Mercato Business

gressiva dei prezzi praticata da Alitalia, leader del mercato na-

70%

zionale (21%).

65%

Unica eccezione il biglietto della

INGRESSO NTV*

246 euro di fine 2009 a 272 euro di

55%

fine 2010. Notevole riduzione

50%

delle tasse per la Milano-Roma,

45%

che resta una delle tratte europee

40%

più importanti e la più cara in Ita-

INGRESSO ALTA VELOCITÀ

35%

lia (302 euro biglietto medio), an-

prevede costi operativi superiori.

Quota aereo Previsione (quota aereo)

Anche il primo bimestre di que-

mar-12

gen-12

nov-11

set-11

lug-11

mag-11

mar-11

gen-11

nov-10

set-10

lug-10

mag-10

gen-10

euro biglietto medio), che pure

mar-10

30%

che più della Milano-Napoli (209

Fonte: Business Travel Survey di Uvet American express

60%

tratta Roma-Venezia, salito da

Quota Alta Velocità Previsione (quota treno)

st’anno conferma il trend positi* Nuovo trasporto viaggiatori (NTV) è una società italiana e costituisce il primo operatore ferroviario privato per l’alta velocità dell’Unione europea

vo, pur non raggiungendo ancora i livelli del primo semestre 2008, quando stava per iniziare la crisi.

Molte aziende hanno affrontato le

«Seguendo una dinamica tipica

conseguenze negative della crisi,

dei periodi post-crisi» spiega En-

ottimizzando le spese per i viaggi

rico Ruffilli, amministratore dele-

d’affari attraverso travel policy

gato di Uvet Amex «le imprese ita-

più attente al risparmio e condi-

liane del settore manifatturiero

zioni di fornitura più favorevoli

hanno ripreso a muoversi prima

grazie al supporto delle travel ma-

di quelle del terziario.

nagement company».

FRANCOFORTE

3,5%

䡵

LA RICERCA La Business travel survey viene realizzata sui dati relativi a un campione di 700 aziende clienti di Uvet American express con spese di viaggio comprese tra 20mila e 15 milioni di euro all’anno e caratterizzate da una continuità del rapporto nel corso del periodo considerato. L’analisi riguarda tutte le più importanti voci di spesa del Business travel (biglietteria aerea e ferroviaria e hôtellerie) e si focalizza sui dati relativi al 2010.

Il campione Uvet Amex è composto da aziende appartenenti al settore manifatturiero e del terziario operanti in segmenti di mercato eterogenei: dall’Ict al settore elettronico, dal comparto meccanico al chimico/farmaceutico, dall’alimentare alla moda passando per quello finanziario e bancario. Interessante la distribuzione tra aziende “local” – ossia quelle che hanno sedi e core business prevalentemente in Italia – e società multinazionali, presenti con proprie strutture in più paesi del mondo: le prime costituiscono all’incirca il 57% del campione.

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DI BUON GRADO Piero Valdiserra

grado

L’ASSENZIO

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COME DEGUSTARLO?

Edgar Degas. L’assenzio (L’Absinthe), 1876. Parigi, Museo d’Orsay

U

Uno spirito si aggira per l’Europa.

Tranquilli: è uno spirito innocuo, un po’ nostalgico, che suscita comunque molta curiosità.

Parliamo dell’assenzio, la leggendaria bevanda alcolica dei poeti decadentisti e dei pittori impressionisti, che un manipolo di valenti produttori sta riportando sulla cresta dell’onda.

L’assenzio nasce nella seconda metà del XVIII secolo e diviene popolare soprattutto in Francia, dal momento in cui entra ufficialmente a far parte del corredo da viaggio dei soldati dell’esercito transalpino. Di ritorno dalle loro spedizioni all’estero, i militari francesi cercano anche in patria l’assenzio (la “fata verde”, come nel frattempo l’hanno ribattezzato per via del suo colore, dovuto alla macerazione in alcool della pianta Artemisia absinthium) e ne diffondono così il consumo con grande rapidità. Verso la fine dell’Ottocento, i maestosi boulevard parigini, all’ora dell’aperitivo, profumano letteralmente di assenzio e dell’aromatica bevanda alcolica diventano appassionati consumatori molti esponenti dell’intellighenzia francese dell’epoca. Il successo porta però con sé i germi della rovina:

l’assenzio della Belle époque contiene un’elevata quantità di tujone, una sostanza attiva sul sistema neurovegetativo che – oltre certi livelli – può provocare crisi di tipo epilettico e, si dice, con l’assuefazione può condurre alla pazzia. Sulla verde bevanda si scatena così una violenta campagna di opinione che, negli anni immediatamente precedenti la Prima guerra mondiale, la mette fuorilegge in Francia e negli altri paesi europei.

Il proibizionismo dura oltre ottant’anni, finché una recente legislazione Ue, recepita dalle singole normative nazionali, ne disciplina nuovamente la produzione e soprattutto pone limiti severissimi e di assoluta sicurezza alla quantità di tujone. Ecco fatto, la strada è di nuovo aperta per la “fata verde”.

Che ritorna in breve tempo a occupare la scena delle bevande alcoliche, forte com’è della grande suggestione che deriva dal suo passato di prodotto colto e “maledetto”. I locali di tendenza di New York, Londra, naturalmente Parigi e ora anche delle principali città italiane tengono oggi in assortimento e propongono ai loro clienti una o più marche di assenzio.

Potete apprezzarlo liscio, secondo i canoni classici, oppure come ingrediente di molti fantasiosi cocktail. Potete anche aggiungervi acqua, in ragione di 6-10 parti per ogni parte di assenzio, così da preparare una rinfrescante bevanda alcolica dal finale piacevolmente amaro.

Oppure, da veri raffinati, potete ricostruire tutto il magico cerimoniale della Parigi di Baudelaire e di Van Gogh: su un bicchiere, contenente un dito di assenzio, ponete l’apposito cucchiaino traforato, sul cucchiaino appoggiate una zolletta di zucchero, sulla zolletta versate lentamente acqua fresca (magari dalla tipica “fontana” da tavolo in vetro). L’acqua scioglierà la zolletta e il tutto andrà ad allungare e ad addolcire il verde assenzio sul fondo del bicchiere: santé!

••19diBUONgrado**

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••19diBUONgrado**

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INIZIATIVE MANAGERITALIA

GOLF TROPHY

MANAGERITALIA VI INVITA ALLA SETTIMANA DEL XV

DAL 4 ALL’11 DICEMBRE 2011 NEL NUOVO RESORT CLUB MED

SINAI BAY EGITTO

Soggiorno in camera doppia all inclusive comprensivo di volo € 1.030 Informazioni dettagliate e scheda di adesione sul numero di settembre

••20RUBRICHE

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18:04

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LIFESTYLE Eliana Sambrotta

Quando la classe non è acqua!

Per lui...

Il costume di Parah è fantasia: un boxer fiorato corto dai colori vivaci. www.parah.com

… e per lei Il costume di Ermanno Scervino è di classe: un balconcino con rouches e plissé e lo slip brasiliano. www.ermannoscervino.it

Cavalli sulla spiaggia

lifestyle

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Il pc sempre con te Tribord presenta la sacca impermeabile a tenuta stagna per il computer portatile. Creata per chi non se ne separa nemmeno in navigazione, consente di portare il computer a bordo in totale sicurezza. www.tribord.com

60

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Il manico in paglia è sostituito dalla chiusura gioiello. www.ferragamo.com

LUGLIO/AGOSTO 2011

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••20RUBRICHE

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CATTURATI DALLA RETE a cura di Fullsix

Tablet, i block notes digitali

è specializzata nel mercato della comunicazione digitale e multicanale. Crea programmi di brand positioning ed engagement, marketing relazionale e territoriale, integrando in un’unica offerta analisi e ricerche di mercato, database management, media planning, search engine marketing, progettazione e realizzazione. Da tre anni Full Research, l’istituto di ricerche del gruppo Fullsix, ha istituito un osservatorio che studia il fenomeno dei social media, con l’obiettivo di definire i confini dei social media in termini di peso delle singole piattaforme nell’universo del social web; individuare le regole di base della grammatica della “grande conversazione” all’interno dei social media; comprendere gli utenti attivi nei social media in termini di identità.

razione: iPhone, Blackberry e altri Smartphone, iPad, tablet mobile, tablet pc, eBook, iPad o analoghe connettività wifi. L’Itb (Intention to buy o intenzione all’acquisto), degli smartphone raggiunge addirittura l’87%. Il fattore “always on” rende l’iPad e i suoi concorrenti delle realtà che stanno costringendo le aziende a modificare i paradigmi sui comportamenti di fidelizzazione, sull’engagement e sull’investimento personale che ogni consumatore mette nello scegliere un brand. I prodotti Apple sono i più ricercati, con l’iPad che in meno di un anno supera il Blackberry a livello di conoscenza, irrompendo nel vocabolario dell’innovazione. La passione per i prodotti della “mela” non è solo funzionale, ma anche di immagine: un 30% degli intervistati manifesta infatti interesse nell’andarli a vedere nei punti vendita, come oggetti di curiosità. L’iPhone è lo strumento che sviluppa maggiore engagement su chi l’ha già acquistato: è visto come diverso da tutti gli altri e gli intervistati lo sentono come estensione del modo di rappresentare la propria identità digitale.

Dalla semplice awareness (riconoscibilità) fino all’ambassadorship (promozione tramite passaparola), lo studio sull’engagement (coinvolgimento) rivela la capacità di una marca nel costruire una relazione con i propri clienti. E gli indici di engagement più clamorosi sono raggiunti dall’ebook, segnali di una rivoluzione che è appena all’inizio.

...dalla rete

O

“Otto milioni nel 2010, cinquanta milioni nel 2014”. Sembra avverarsi la tendenza sui tablet mobile, descritta da un articolo de La Stampa del settembre 2010. I tablet, ovvero le “tavolette”, sono la nuova generazione tecnologica di block notes, a tutto schermo, leggeri e compatti, in grado di fornire una connessione web continua. Il re del mercato è l’iPad, arrivato come una valanga in Europa a fine maggio 2010, che con sé traina l’interesse per gli altri tablet e per i tablet pc. Il 71% del campione estratto dal web panel di Fullresearch, composto da 32.000 panelisti attivi, prende in considerazione l’acquisto di questi dispositivi.

Lo studio sulla crescita esponenziale della comunicazione mobile lavora in parallelo con l’Osservatorio sui social media di Fullresearch, dalle cui ricerche annuali emerge in modo costante il progressivo impatto dei meccanismi sociali sulle scelte d’acquisto. Come raccontano i dati dell’Osservatorio Fullresearch, già oggi due terzi degli utenti promuoverebbero attraverso i social network un prodotto, a patto che questo rispetti dei valori che accrescano la credibilità di chi fa il passaparola. La diffusione di un’identità aziendale coerente e positiva diventa sempre più un fattore qualificante del prodotto e della sua diffusione peer to peer.

Veicoli di questa rivoluzione della comunicazione sono i più comuni strumenti mobile di nuova gene-

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FUORI UFFICIO Davide Mura

Sapori

fuori ufficio

Boutique e ristorante 100% bio

Ambiente eco-friendly, prodotti enogastronomici in vendita, cene e colazioni con piatti e buffet preparati sotto la guida dello chef Freddy Varady, direttore della rivista di moda Gentlemen’s Options: questi gli atout del nuovo indirizzo milanese per i fan del bio. Cena sui 35 euro. www.biosaporiregionali.it

In mostra Sogni e visioni da Iperborea At the back of the North Wind è la metafora di un viaggio, la ricerca di Iperborea, una terra immaginaria nel lontano nord descritta da Erodoto, dove gli uomini e la natura vivevano in uno stato di grazia. L’esposizione dell’artista russo Anton Ginzburg, in occasione della Biennale di Venezia, comprende sculture, fotografie, opere su carta e un’installazione video che trasporta in un sogno senza voci.

Venezia, Palazzo Bollani, fino a novembre. www.antonginzburg.com

Destinazioni

Praga, itinerari da set Sarà per via del centro storico rimasto intatto o per la passione cinematografica che qui è di lunga data, sta di fatto che Praga ha offerto numerose location a film celebri, dalla Sala Filosofica del Monastero di Strahov alla Chiesa di San Nicola a Mala Strana, dal Café Imperial alla Piazza della Città Vecchia, solo per citarne qualcuna. “Praga e il

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Spa&relax

Tuffo in piscina nella villa d’epoca Le urban spa non vi attirano più? L’associazione Abitare la storia raggruppa antiche dimore italiane attrezzate per eventi,meeting e congressi,con centri wellness circondati da natura, affreschi e arazzi. www.abitarelastoria.it

cinema”: itinerari curiosi per rivivere le scene di Amadeus, Casino Royale, L’Illusionista,Van Helsing, XXX e tanti altri film, soprattutto americani.

Guida: www.pragaconalberto.com Ente turismo ceco: www.turismoceco.it Hotel: Carlo IV (da € 160 www.boscolohotels.com), Adria (da € 105 www.adria.cz); Ambassador (da € 108 www.ambassador.cz).

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TEST Ida Bona

U

Uno stile di comportamento adottato per proteggersi contro sorprese e imprevisti è quello tipico di coloro che sono sempre attenti e cercano di scoprire in fase precoce quegli indizi, anche apparentemente insignificanti, che potrebbero trasformarsi in sorprese sgradite: l’esistente è scandagliato per individuare i germi del futuro che sicuramente nasconde. Le domande di questo numero riguardano il comportamento di chi è costantemente proiettato in un ipotetico futuro nel tentativo di prevedere e prevenire ciò che potrebbe accadere: sono persone che non si buttano a occhi chiusi ad affrontare l’avventura ma saggiamente si premuniscono in modo da essere sem-

Quanto sei previdente?

t est

Da 61 a 80: Sei molto previdente e attento, ma il desiderio di non lasciarti sfuggire niente e l’eccessiva attenzione ai particolari potrebbero portarti a travisare la realtà facendoti perdere di vista il quadro complessivo e dare eccessivo corpo alle ombre. La capacità di leggere e interpretare le sfumature nei comportamenti altrui possono indurti a diffidare troppo del prossimo e a distorcere la realtà con interpretazioni troppo unilaterali.

Da 41 a 60: Sai vivere con gli occhi aperti e non rischi di essere sorpreso e impreparato: sai cogliere le opportunità e dare il giusto peso a ciò che accade senza essere ossessionato dalla paura di ciò che potrebbe succedere. Sai concedere la giusta fiducia agli altri senza essere né troppo ingenuo né troppo diffidente.

Da 20 a 40: Tendi a fidarti troppo di tutti e di tutto e non stai abbastanza attento ai segnali che l’ambiente trasmette: tutto questo potrebbe renderti impreparato di fronte a spiacevoli sorprese e farti trascurare l’opportunità di mettere in atto sufficienti meccanismi di protezione.

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pre consapevoli e guardinghi nei confronti di persone e/o situazioni. Sanno leggere dietro le righe, cogliere segnali anche minimi che potrebbero essere rivelatori di come evolveranno le situazioni. La sensibilità nei confronti degli altri e dei loro comportamenti (specie quelli non verbali) è una risorsa preziosa per affrontare il mondo delle relazioni interpersonali, e l’attenzione al possibile evolversi degli eventi è indispensabile per elaborare strategie vincenti.

Attribuite un punteggio da 1 a 4 alle frasi seguenti, cercando di rispondere con sincerità e usando 4 per segnalare un accordo pieno e 1 per indicare la non condivisione.

Con voto da 1 a 4, dove 1 significa “poco” e 4 “molto”

1. Sono un bravo osservatore, sempre attento a ciò che sta accadendo 2. So cogliere le sfumature nei comportamenti e nelle parole altrui 3. Non mi fermo alla prima impressione, ma vado a fondo anche dei particolari più minuti 4. So “leggere dietro le righe” e capire le vere intenzioni di chi sta parlando 5. È difficile cogliermi di sorpresa (impreparato) 6. Mi piacciono le situazioni chiare: sono per il bianco/nero 7. È difficile capirmi veramente perché sono sempre attento a ciò che faccio per non tradirmi 8. Quelli che cercano di approfittare degli altri sono più numerosi delle persone corrette e quindi è bene non fidarsi di nessuno 9. Sto sempre all’erta e sono sempre pronto a reagire 10. Mi piace essere sempre aggiornato sugli eventi nazionali e mondiali 11. Sono bravo a escogitare strategie per prevenire le azioni dei concorrenti 12. Non è facile imbrogliarmi perché non dimentico le cose che mi vengono dette 13. Nel dubbio è meglio prendere più precauzioni 14. La prontezza di riflessi è una mia valvola di sicurezza 15. Sono spesso teso e scatto facilmente 16. Preferisco le organizzazioni con gerarchie chiare, anche se devo accettarne le rigidità 17. Sono molto sensibile e mi accorgo subito quando una persona ce l’ha con me 18. Se sospetto che qualcuno voglia approfittare di me so rispondere per le rime e farmi valere 19. Ho idee chiare e le mie previsioni si avverano quasi sempre 20. Le capacità di intuito e di attenzione sono i miei punti di forza

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LIBRI Davide Mura

Nuovo thriller per la George Nella cappella abbandonata di un cimitero alla periferia di Londra spunta il corpo senza vita di una giovane donna priva di documenti. Interviene la squadra di Scotland Yard. A coordinare le indagini, la giovane Isabelle Ardery, che vede in questo caso una possibilità di riscatto per sé e per la squadra, sotto l’occhio critico dei media.

Questo corpo mortale, Elizabeth George, Longanesi, pagg.

654, € 19,60.

Economia 2.0, scenari e prospettive Il seguito di Wikinomics, un testo sulle potenzialità del Web 2.0, ci spiega come la rivoluzione digitale abbia cambiato il modo in cui raccogliamo e scambiamo informazioni e come le imprese possano affermarsi e vincere sui concorrenti attraverso la libera collaborazione di massa. Una nuova prospettiva che supera il business per guardare al mondo intero e proporre soluzioni collaborative globali.

Macrowikinomics, D. Tapscott, A. D. Williams, Etas, pagg. 470, € 24.

Non si finisce mai di fare carriera Un piano di sviluppo personale che non trascura nulla, dal modo in cui ci vestiamo a dove ci sediamo nelle riunioni. Se la credibilità dentro e fuori l’azienda è una condizione importante per fare carriera, avere obiettivi precisi, raggiungibili e misurabili nel tempo è ciò che può realmente determinare il lancio verso il successo professionale. Un ebook ricco di consigli.

Fare carriera in 7 giorni, Angelo Emidio Lupo, Bruno Editore, pagg.

236, € 9,98.

Campiello, i magnifici cinque

libri

Alla serata di presentazione della cinquina dei finalisti del Premio Campiello letteratura Confindustria Veneto, organizzata da ManpowerGroup lo scorso 23 giugno a Milano, gli autori dei romanzi in gara hanno incontrato il pubblico e la stampa. Opere originali, sofisticate, ma allo stesso tempo proposte godibili da prendere in considerazione durante l’estate, quando in vacanza si ha più tempo da dedicare alla lettura. Se tu fossi qui di Maria Pia Ammirati (Cairo Editore, pagg.158, € 12) è un thriller psicologico raccontato dal punto di vista di un uomo a cui muore all’improvviso la moglie e scopre da una serie di sms che quest’ultima aveva una doppia vita; Disegnare il vento di Ernesto Ferrero (Einaudi, pagg. 188, € 19,50) è incentrato sul mondo immaginifico di Emilio Salgari; L’ultima sposa di Palmira di Giuseppe Lupo (Marsilio, pagg. 176, € 18) narra di una ricerca appassionante in seguito al terremoto che nel 1980 devasta la Basilicata e la Campania; Di fama e di sventura di Federica Manzon (Mondadori, pagg. 435, € 19,50) è la storia di un uomo nato sotto il segno di oscuri presagi ma che nella vita riesce a ottenere il successo grazie alla sua ostinazione. Infine, Non tutti i bastardi sono di Vienna di Andrea Molesini (Sellerio, pagg. 376, € 14), romanzo di formazione con la guerra sullo sfondo.

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LETTERE Daniela Fiorino (daniela.fiorino@manageritalia.it)

Il congedo di maternità in caso di adozione per la lavoratrice parasubordinata

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Sono una professionista iscritta alla gestione separata Inps da diversi anni. Recentemente mio marito e io abbiamo concluso le pratiche di adozione internazionale di un minore e vorrei sapere se posso usufruire di un congedo di maternità da parte dell’Inps come per le lavoratrici dipendenti.

P.V. - RM Anche per le lavoratrici parasubordinate iscritte alla gestione separata Inps è previsto un congedo di maternità in caso di adozione, ma per una durata inferiore rispetto a quella stabilita per le lavoratrici dipendenti e con criteri di fruizione più restrittivi.

Infatti, alle lavoratrici dipendenti si applica il medesimo trattamento sia che esse siano madri biologiche sia adottive, avendo tale categoria di lavoratrici diritto a un congedo di maternità retribuito della durata di 5 mesi.

Inoltre, nel caso di adozione o affidamento preadottivo internazionale, il congedo spetta per i 5 mesi successivi all’ingresso in Italia del minore, ma con la possibilità da parte della lavoratrice di fruire del congedo anche prima di tale evento, durante il periodo di permanenza all’estero nel paese di origine del bambino, utile al fine di concludere la pratica di adozione. Conseguentemente, il periodo non fruito antecedentemente all’ingresso in Italia del minore può essere goduto, anche frazionato, entro i 5 mesi dal giorno successivo all’ingresso in Italia del minore.

Per le lavoratrici iscritte alla gestione separata, invece, è previsto il medesimo trattamento precedentemente illustrato (5 mesi di congedo retribuito) solo per le madri bio-

logiche, mentre nell’ipotesi di adozione e, nel caso specifico, di adozione internazionale, l’indennità spetta per un periodo inferiore: per i 3 mesi successivi all’effettivo ingresso in famiglia del minore e fino al compimento della maggiore età dello stesso (in sintesi, viene applicata loro la stessa normativa prevista per le lavoratrici autonome).

Il diverso trattamento tra lavoratrici e, all’interno della medesima categoria di lavoratrici, tra madri biologiche e madri adottive, potrebbe derivare da una “disattenzione” del legislatore che nell’estendere le tutele previste per la maternità alle adozioni avrebbe omesso di modificare anche la normativa applicabile alle lavoratrici parasubordinate.

Sulla questione si sono attivati i genitori adottivi iscritti alla Gestione separata Inps, costituitisi in comitato per segnalare e superare la disparità di trattamento sopra illustrata, mentre alcuni genitori hanno intrapreso singolarmente delle azioni legali facendo ricorso all’Inps tramite i patronati o il difensore civico. Al riguardo, risulta anche essere stata proposta un’interrogazione parlamentare alla quale, tuttavia, non è seguita ancora alcuna risposta da parte dei ministri del Welfare e delle Pari opportunità.

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... AL FIN DELLA LICENZA,

io tocco!

Guido Gay

Lavori usuranti

io tocco!

L’ha raccontato il professor Pietro Ichino in Parlamento: in Senato non pochi ex dipendenti di gruppi parlamentari ormai inesistenti (defunti) continuano a ricevere da anni lo stipendio e molti di loro senza mettere piede in ufficio.

Tutto regolare: una delibera del 1993 consente a questi dipendenti – all’inizio di una nuova legislatura – di non essere licenziati ma assorbiti nel libro matricola di altri gruppi anche se in sovrannumero rispetto all’organico che è stabilito in base al numero dei senatori.

E chi non viene riassorbito dai grandi partiti trova ospitalità remunerata presso il gruppo misto, una sorta di “ultima spiaggia” (Giovanni Stringa, Corsera del 23 giugno scorso). Ma quali sono i partiti coinvolti da questa generosa ospitalità offerta ai dipendenti orfani? Quasi tutti: il Popolo della libertà, il Partito democratico, la Lega Nord, l’Unione di Centro, il Svp e il Mpa. E, naturalmente, il Gruppo misto che dovrebbe disporre di 8 dipendenti e invece ne ha 21. Per ogni dipendente in sovrannumero i vari gruppi ricevono dalla presidenza del Senato da 93 a 154mila euro per un totale di 2,5 milioni (una parte va al dipendente, il resto al gruppo). Ce n’è abbastanza per essere severi e chiedere la cessazione dell’erogazione del contributo almeno per tutti questi casi dei quali si accerti l’inesistenza della prestazione. Non

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siamo d’accordo per diversi motivi. Primo: sono giovani, bisognosi di avere e mantenere un lavoro, certo interessati a fare esperienze diversificate cambiando partito o gruppo. Secondo: quelli che non per colpa loro non lavorano sono frustrati e demotivati. Nulla è peggio della noia e del senso di inutilità; dovrebbero avere un’indennità o un qualche riconoscimento per il danno che subiscono. La loro sì che è una condizione usurante, altro che gli operai delle acciaierie!

Particolare considerazione per le giornaliste Si parla di pari opportunità invece che considerazioni e privilegi solo per gli uomini!

Quando spunta Umberto Bossi nel cortile o nel transatlantico di Montecitorio i giornalisti sono interessati e sereni mentre tra le giornaliste parlamentari scatta l’allarme generale. Il Bossi sembra avere la passione, spesso irrefrenabile, per le belle donne e le spaventate giornaliste fuggono atterrite. Perché spaventarsi di una particolare considerazione che il capo dei leghisti riserva loro? (L’Espresso n. 18 del 5 maggio 2011, a firma O.F.).

Di tutt’altro atteggiamento l’ex Presidente della Camera Pier Ferdinando Casini. Nel dare il benve-

nuto in sala stampa a una giovane stagista della Rai si è rivolto alle altre giornaliste presenti dicendo: «Per fortuna un volto giovane, non come queste galline» (L’Espresso n. 20 del 19 maggio 2011, a firma S.An.). Si possono criticare sia Bossi che Casini ma, in fondo, entrambi – a modo loro – dimostrano di apprezzare – o comunque, di considerare – le donne e di occuparsi di loro.

Commovente attaccamento al ruolo Il vicesegretario generale della Camera, Alessandro Palanza, è stato nominato consigliere di Stato il 28 gennaio scorso e, come tale, si dovrà occupare di redigere sentenze. Uscito, quindi, dai ruoli del personale della Camera, ha tuttavia conservato l’ufficio al quinto piano di palazzo Montecitorio che, pare, utilizzi regolarmente. È una grande stanza con tanto di targhetta col nome e la qualifica e, di fronte, un’altra targhetta con su scritto “Segreteria del vicesegretario generale Alessandro Palanza”.

Ci lavorano (!?) due segretarie.

Ma basteranno o saremo sotto organico visto lo straordinario attaccamento al ruolo dell’onorevole (L’Espresso n. 20 del 19 maggio 2011, a firma B.C.) e la conseguente mole di lavoro che produce?

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SULLA STRADA DEL RINNOVO GENERAZIONALE Durante la 77a Assemblea nazionale si sono svolte le elezioni delle cariche elettive dei Fondi di categoria e delle società partecipate, all’insegna di un rinnovo generazionale

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l lavoro che la Federazione e le Associazioni territoriali hanno cominciato lo scorso anno, identificando e formando le nuove possibili leve da introdurre nel sistema decisionale di Manageritalia, ha dato i primi frutti in occasione dell’Assemblea nazionale (10 e 11 giugno 2011) con l’elezione dei componenti dei vertici dei Fondi e delle società partecipate.

L’ambizioso programma di rinnovo generazionale faceva parte delle cinque priorità che Lorenzo Guerriero (presidente di Manageritalia prematuramente scomparso il 18 maggio scorso) si era prefissato di raggiungere prima della fine del suo mandato.

Le altre priorità, lo ricordiamo, sono il rinnovo del contratto, la riforma del Fasdac, la rappresentanza istituzionale e la riforma dello statuto (vedi articolo a pagina 22).

Salvo i vertici di Manageritalia, che resteranno in carica fino alle elezioni del prossimo anno, i nuovi organi degli enti e delle società partecipate avranno mandato secondo i tempi previsti dai rispettivi statuti.

La squadra si è rinnovata per il 50%, così come le cariche: i nuovi rappresentanti sono 37 su 72, le nuove cariche femminili sono 5 su 10, mentre quelle maschili 32 su 62. È inoltre da sottolineare che il peso delle donne passa dall’11 al 14%.

Rispetto agli organi precedenti, l’età media maschile è diminuita di 6 anni (oggi 56 anni), mentre quella femminile rimane pressoché invariata (50 anni).

Il prossimo passo del rinnovo generazionale avverrà in occasione delle elezioni dei vertici della Federazione e delle Associazioni territoriali che si terranno nel giugno 2012.

Nelle pagine seguenti la squadra al completo.

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MANAGERITALIA

LA NUOVA SQUADRA

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FEDERAZIONE NAZIONALE DEI DIRIGENTI, QUADRI E PROFESSIONAL DEL COMMERCIO, TRASPORTI, TURISMO, SERVIZI, TERZIARIO AVANZATO

Guido Carella1 presidente vicepresidente Alessandro Baldi Marisa Montegiove vicepresidente nuova

Manageritalia Milano Manageritalia Ancona Manageritalia Milano

Marisa Montegiove1 presidente Nicola Antonucci Alessandro Baldi Roberto Saliola Franco Tomasi

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Manageritalia Servizi R

Consiglio di amministrazione

Collegio sindacale

Carlo Colletti Silvia Pugi Tiziana Vallone

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Assidir Consiglio di amministrazione

Collegio sindacale

Alfredo Sassi2 Marco Cosma Stefano Pozzi

presidente

Alfonso Iorio Michel Lupo Giampaolo Pietra

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Associazione Antonio Pastore Consiglio direttivo

Collegio dei revisori

Luigi Catalucci1 Roberto Canton Alfredo Lanfredi

presidente

Massimo Menichini Eraldo Rossini Gianni Sulas

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Cfmt3 Consiglio di amministrazione

Collegio dei revisori dei conti 1

Marcella Mallen Roberto Beccari Stefano De Martin Pietro Luigi Giacomon Giuseppe Monti Giuseppe Truglia Antonella Portalupi

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Manageritalia Roma Manageritalia Milano Manageritalia Trieste Manageritalia Padova Manageritalia Bari Manageritalia Milano Manageritalia Milano

Eletto per la prima volta con la carica di presidente, ma facente già parte del cda dello stesso ente.

Eletto per la prima volta con la carica di presidente e proveniente da altro Fondo.

3 I presidenti di Cfmt, Fasdac e Fondo Mario Negri verranno nominati nel prossimo cda dei rispettivi enti.

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Confedir-Mit Giunta nazionale

Collegio dei sindaci

Silvestre Bertolini Alessandro Baldi Marco Ballarè Ernesto Burattin Guido Carella Riccardo Chiariatti Angelo Dezzani Gaetano Di Maio Erna Hauser Gaetano Torino

presidente

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Manageritalia Milano Manageritalia Ancona Manageritalia Milano Manageritalia Padova Manageritalia Milano Manageritalia Venezia Manageritalia Torino Manageritalia Palermo Manageritalia Trieste Manageritalia Roma

Giovanni De Angelis Eliseo Paci

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Manageritalia Napoli Manageritalia Roma

Claudio Trucato Paolo Ambrosi Paolo Bandiera Carlo Barbati Paolo Corbò Mario Mantovani Fabrizio Pulcinelli

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Manageritalia Torino Manageritalia Trento Manageritalia Genova Manageritalia Milano Manageritalia Roma Manageritalia Bologna Manageritalia Firenze

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Fasdac3 Consiglio di gestione

Collegio dei revisori dei conti

Gian Mario Braido Gianluca Officio

Manageritalia Roma Manageritalia Milano

Consiglio di amministrazione

Paola Vignoli Gianfranco Moro Silvio Tancredi Massa

Manageritalia Roma Manageritalia Venezia Manageritalia Torino

Collegio dei revisori dei conti

Luciano Fiume

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Manageritalia Bari

Assemblea

Silvestro De Bolfo Silvio Tancredi Massa Bruno Umberto Salgarello Carlo Terrin

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Roberto Bechis Roberto Breveglieri Bruno Umberto Salgarello Paola Vignoli

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Fondir

Comitato di comparto

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Manageritalia Verona Manageritalia Bologna Manageritalia Milano Manageritalia Roma

Fondo Mario Negri3 Consiglio di amministrazione

Collegio dei sindaci

Alessandro Baldi Ugo Debernardi Giovanni Maio Monica Nolo Riccardo Rapezzi Mirko Rubini Tommaso Saso Maurizio Panariello Gianni Sulas

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MANAGERITALIA

ASSOCIAZIONI TERRITORIALI

ROSSELLA BONAITI NUOVO PRESIDENTE DI MANAGERITALIA NAPOLI

avere un’idea del diverso apporto dei manager all’economia basti pensare che in Italia nel settore privato i dirigenti sono lo 0,9% (1 ogni 100) dei lavoratori dipendenti, mentre in Campania e a Napoli sono lo 0,3% (0,3 ogni 100).

A livello di presenza femminile se le donne dirigenti in Italia sono poche (12,9% del totale), al Sud sono pochissime: in Campania (7,4%) e a Napoli (7%).

La parola al nuovo presidente

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Rossella Bonaiti, 47 anni, ha sviluppato un lungo e brillante percorso professionale nel mondo della pubblicità dove opera tutt’ora.

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OSSELLA BONAITI ALLA GUIDA DI MANAGERITALIA NAPOLI, l’Associazione che rappresenta e associa oltre quattrocento manager di Napoli e Campania. Sarà affiancata in qualità di vicepresidenti da Silvana Rizzo e Ciro Turiello.

Questi, quindi, gli attuali vertici che resteranno in carica sino a giugno del prossimo anno, quando si terranno le elezioni per scegliere chi guide-

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rà l’Associazione nel quadriennio successivo.

Seppure il Sud in generale, e quindi anche la Campania, abbia un’economia a bassa trazione manageriale e femminile, Manageritalia punta anche sulle donne per portare avanti i suoi programmi. Infatti, dei 125mila dirigenti presenti nel settore privato solo 2.509 operano in Campania e 1.648 a Napoli. Per

Manageritalia Napoli ha davanti a sé un anno denso di importanti appuntamenti e obiettivi. A livello nazionale siamo in fase di rinnovo del contratto, ma soprattutto vogliamo ampliare la capacità di dare al paese il contributo dei manager per definire il futuro. È infatti naturale e normale che in un paese moderno e avanzato i dirigenti, oltre a contribuire quotidianamente alla crescita delle aziende e dell’economia, siano con le loro organizzazioni di rappresentanza fucina di idee, proposte e azioni volte in generale allo sviluppo economico e sociale. Dobbiamo poi continuare a supportare i manager in una professione sempre più sfidante e per questo fare anche e soprattutto informazione, cultura e iniziative che portino l’Italia ad aumentare presenza e gestione manageriale nelle aziende e in generale in tutte le organizzazioni per competere e crescere.

Questo è ancor più vero al Sud, in Campania e a Napoli .

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PRESTAZIONI INDIRETTE Dal 1° luglio 2011 nuove voci nel Nomenclatore tariffario

FASDAC

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l Nomenclatore tariffario costituisce la base per il riconoscimento delle prestazioni sanitarie contenute in una pratica indiretta ai fini della corretta liquidazione del rimborso. È lo strumento principe per l’attività del Fondo e necessita quindi di un continuo aggiornamento perché ne sia costantemente garantita la validità anche sotto il profilo economico rispetto all’evoluzione della medicina. Con questo intento nella riunione del 22 giugno 2011 il Consiglio di gestione del Fasdac, sulla base di una proposta tecnica elaborata da un’apposita commissione interna, ne ha approvato un quarto aggiornamento (l’attuale edizione risale al 1° luglio 2009) inserendo alcune nuove voci relative a diverse sezioni (interventi

chirurgici, analisi di laboratorio, prestazioni specialistiche).

Le nuove voci e le relative tariffe di rimborso si applicano a partire dal 1° luglio 2011 con riferimento alla data riportata sul documento di spesa.

Sul sito www.fasdac.it l’elenco completo delle nuove voci.

NUOVE CONVENZIONI ODONTOIATRICHE IN LOMBARDIA Le prime con una struttura pubblica

Per chi si fosse perso la notizia (vedi Dirigente 6-2011) ricordiamo che il Fasdac ha siglato con la struttura pubblica Azienda Ospedaliera G. Salvini di Garbagnate Milanese una nuova convenzione per le cure odontoiatriche.

Le strutture operative interessate sono al momento quelle di Bollate, Rho e Arese dell’Ambulatorio odontoiatrico Dental Salvini.

Bollate Via Piave 20 - Tel. 0299430594 Rho

Corso Europa 250 - Tel. 02994301

Arese

Via Col di Lana 10 - Tel. 02994305869

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Hanno collaborato a questo numero Ida Bona è psicologa e consulente aziendale.

(pag. 64)

Mario P. Mazzei è direttore marketing & comunicazione Uvet (pag. 52)

American express.

MENSILE DI INFORMAZIONE E CULTURA DI MANAGERITALIA FEDERAZIONE NAZIONALE DEI DIRIGENTI, QUADRI E PROFESSIONAL DEL COMMERCIO, TRASPORTI, TURISMO, SERVIZI, TERZIARIO AVANZATO

John L. Harper è professor of American foreign policy The Johns Hopkins University SAIS Bologna Center a Bologna.

(pag. 6)

Claudio Perrella è partner dello studio legale AS&T specializzato in diritto del commercio internazionale. (pag. 16) Emilio Rossi è senior advisor di Oxford Economics.

FEDERAZIONE NAZIONALE DEI DIRIGENTI, QUADRI E PROFESSIONAL DEL COMMERCIO, TRASPORTI, TURISMO, SERVIZI, TERZIARIO AVANZATO

(pag. 10)

Alessio Totaro è partner dello studio legale AS&T specializzato in diritto del commercio internazionale. (pag. 16)

FONDO ASSISTENZA SANITARIA DIRIGENTI AZIENDE COMMERCIALI

Piero Valdiserra è direttore marketing e relazioni esterne di uno

FONDO DI PREVIDENZA MARIO NEGRI

dei maggiori gruppi italiani operanti nel beverage alcolico. È anche sommelier, nonché fondatore e presidente del club enogastronomico bolognese Gaudio. (pag. 56)

CFMT - CENTRO DI FORMAZIONE MANAGEMENT DEL TERZIARIO

Luca Vanni è general manager hr and organizational effectiveness Emea per Nec Europe Limited.

(pag. 44)

ASSOCIAZIONE ANTONIO PASTORE

Editore: Manageritalia Servizi srl Direttore responsabile: Guido Gay Coordinamento: Roberta Roncelli

da Manageritalia Daniela Fiorino

Redazione: Davide Mura, Luca Padovani, Enrico Pedretti, Eliana Sambrotta Direzione, redazione, amministrazione: 20129 Milano - via Antonio Stoppani 6 tel. 0229516028 - fax 0229516093 giornale@manageritalia.it www.manageritalia.it

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