Mamma! Numero 8

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Le polemiche intorno al film hanno condizionato la tua vita privata? Le polemiche non hanno cambiato la mia vita privata, ma dalle critiche ricevute da parte di alcuni attivisti pacifisti, ho imparato sulla mia pelle che la rigidità e il conservatorismo non appartengono solo alle correnti di destra.

i loro padroni, diretti o indiretti, andrebbero incontro ad una possibile censura. Un altro problema qui è che se critichi un politico durante un programma di satira politica non lo indebolisci ma, al contrario, ne rafforzi la popolarità. Ti prendi il lusso di schernire anche l’esercito, quale influenza ha il servizio militare sulla cultura dei giovani israeliani? L’esercito in Israele sta rendendo i giovani più militanti. Questo processo inizia nelle scuole, dove cercano di educare gli alunni a diventare combattenti, il che potrebbe avere cattive influenze sulla società civile. D’altronde voi Italiani cosa fareste di diverso se foste circondati da paesi islamici che non fanno nulla per nascondere il proprio odio nei vostri confronti?

Qual è stata la tua produzione artistica dal 2008 ad oggi? Sinceramente, dal 1998 ad oggi non ho avuto una produzione artistica degna di nota, ma scrivo su un blog socio-politico e alcuni articoli sono stati pubblicati anche da una delle maggiori testate giornalistiche on line nazionali. Adoro chi spezza i tabù, ma si può scherzare su tutto? Credo che la satira debba puntare le sue frecce contro i forti e gli aggressori, evitando di colpire anche le vittime. Sbeffeggiare la vittima non è una cosa ammissibile, a meno che questa non sia stata l’aggressore un minuto prima.

E della tua esperienza militare che ci racconti? Durante il mio servizio militare ero più che altro un addetto di magazzino e non un soldato “da combattimento” a tutti gli effetti, quindi non è nata da lì la mia coscienza politica. Però durante le ore di guardia alla base militare (lunghe e noiose) ho letto un libro che ha avuto un’influenza enorme su di me. Era “La scuola dei dittatori” dello scrittore italiano Ignazio Silone. Altamente raccomandato e sempre attuale.

Le gag del film non sono semplice comicità, ma vera e propria satira su delicati temi politici. Ma la politica non è una cosa seria? Al fine di diffondere un messaggio politico è lecito utilizzare tutti i mezzi moralmente accettabili, ed è noto che il pubblico è più ricettivo quando questi messaggi sono veicolati attraverso l’ironia.

Chiudiamo con una nota di ottimismo. Nei 22 giorni che ho passato a Tel Aviv ho osservato giovani che hanno voglia di divertirsi, ma soprattutto di vivere una vita normale. Come vedi la futura classe dirigente israeliana, cambieranno le cose? L’escapismo che hai riscontrato a Tel Aviv può averti dato un segnale positivo, ma è anche una maledizione, visto che affinché il male trionfi i buoni devono stare fermi e tranquilli. Ma questo succede ovunque, non solo a Tel Aviv. Per quanto riguarda i futuri leader, anche se avremmo alcuni validi politici, rimango molto scettico sulle loro possibilità di essere eletti. Il popolo israeliano è assuefatto alla delusione, quindi probabilmente la gente continuerà a votare i soliti noti, sostenendo che “sono tutti la stessa merda, quindi che differenza fa?” Quella sorta di mentalità che, alla fine, ha sempre fatto comodo ai partiti di destra.

Cosa significa far satira in Israele, quali sono le censure e le reazioni del mondo politico che incontrate? In realtà non ricordo di essermi mai scontrato con la censura. Il mio film fu escluso dai festival di Tel Aviv e di Gerusalemme, come fu scartato anche da altri festival in altre parti del mondo. Che questo avesse a che fare o meno con la censura lo possiamo supporre... Forse era semplicemente un film di merda... In Italia la satira, dopo essere stata gradualmente rimossa dai media tradizionali, sta risorgendo su internet e sta tornando in edicola. Quali canali utilizzano gli autori satirici israeliani? Penso che, tutto sommato, in Israele non c’è troppa pressione su chi fa satira politica. Se però, provassero a schernire

MAMMA! | n. 8 | Paura, eh?

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