Prodotti multimediali nella didattica musicale

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I PRODOTTI MULTIMEDIALI PER LA DIDATTICA: quali possibilità di impiego intravedete per la vostra materia di insegnamento? Ipotizzate per alcune delle tecnologie per la formazione presentate nel modulo possibili “applicazioni pratiche” (e realistiche!) in ambito scolastico.

Insegno da 25 anni “Musica nella scuola media” e da quando ne avevo 20. Per prepararmi al concorso a cattedra, studiai molto sul “laboratorio musicale” e ricordo ancora quanto fu drammatico l’impatto con la realtà, quando, vinto il concorso, mi ritrovai nel mondo della scuola. Non solo non c’era un luogo fisico individuabile come “aula di musica”, ma i mezzi tecnologici a disposizione erano un mangianastri, un giradischi a 33 giri e qualche disco in vinile in cattivo stato di conservazione. Da allora, ho potuto assistere al cambiamento apportato nella “fare scuola” dalle Nuove Tecnologie, che mi ha portato ad inserire nuove risorse nella didattica, a sperimentarne la validità e a desiderarne di nuove. La “rivoluzione digitale” permette di integrare e far interagire diversi linguaggi, di utilizzare strumenti e progetti in modi diversi e più efficaci. Una scuola che si chiuda davanti a questa realtà avrebbe l’effetto di allontanare i giovani, che ormai fanno dell’uso delle nuove tecnologie la loro prassi comunicativa e conoscitiva. Le Nuove Tecnologie mettono in crisi l’apprendimento lineare, la lezione frontale e la tradizione didattica incentrata sulla progressione dei contenuti e di programmi; cambiano la scuola dell’insegnamento in una scuola incentrata sull’apprendimento; utilizzano la dimensione ludica per imparare più velocemente. Ovviamente, oggi, per fare musica è indispensabile uno strumentario elettronico a rinforzo del più tradizionale “strumentario Orff”. Poiché insegno stabilmente da 10 anni nella Scuola Secondaria di I grado di Noci (Bari), ho fatto dotare l’aula di musica di un pianoforte e di un ricco strumentario melodico-ritmico, ma anche di una tastiera elettronica MIDI, capace di leggere floppy-disk e SMART card. Ma possiamo (anzi, dobbiamo) fare ancora molti passi per arrivare al “laboratorio ideale”. Il MIDI è uno standard che traduce i suoni in messaggi digitali e viceversa, in grado di collegare computer e strumenti musicali o diversi strumenti digitali tra di loro. Già da qualche tempo, ho fatto adottare libri di testo che offrono agli alunni un software per scrivere/leggere la musica su pentagramma e trasformare ciò che p stato scritto in “eventi” musicali, cioè in file “.mid”. I file .mid, caricati su un floppy disk, sono poi caricabili ed eseguibili sulla tastiera a scuola. Con “vanBasco”, software scaricabile gratuitamente da Internet insieme a 20.000 basi di canzoni sia italiane sia straniere, si può cantare con il “karaoke”; gli stessi brani scaricati, caricati su floppy, sono sempre eseguibili alla tastiera e, disattivando una delle tracce, vi si può suonare al suo posto. L’aula di musica deve quindi anche essere dotata di un buon impianto di amplificazione e di almeno un microfono. Già facciamo uso di un registratore che salva i file in formato mp3 e in formato wav. Ci “divertiamo” a manipolare i suoni registrati, a utilizzarli come suoni campionati, per poi ottenere scale di suoni con l’impronta sonora registrata. Di altre attività di sperimentazione con i suoni, ho già parlato nel compito della I settimana. Il computer e la LIM possono diventare strumenti essenziali. Con le nuove tecnologie, possiamo:

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Prodotti multimediali nella didattica musicale by Mafalda Baccaro - Issuu