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Scoprire l’origine di una contaminazione da uranio con metodi direct push Ricostruzioni stratigrafiche e piezometri di monitoraggio a supporto di uno studio che ha consentito di restituire l’acqua potabile ad una comunità del Nebraska di Wes Mc Call*

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ualche anno fa, il Dipartimento della Salute e dei Servizi Umani degli Stati Uniti (United States Department of Health and Human Services, DHHS) cominciò ad eseguire monitoraggi qualitativi su tutti i pozzi utilizzati per l’approvvigionamento idrico del Nebraska, per assicurarsi che questi fossero a norma con il nuovo regolamento sulla quantità di uranio accettabile definita dall’U.S. EPA (United States Environmental Protection Agency).

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Anno 3 - Numero 7

La nuova direttiva stabiliva infatti una concentrazione massima di contaminazione da uranio nell’acqua potabile (MCL) di 30 µg/l. Tom Christopherson – program manager degli standard per l’acqua potabile del DHHS – si accorse subito che tutti i pozzi idropotabili della piccola comunità rurale di Clarks, nel Nebraska centrale, erano contaminati da uranio con concentrazioni comprese fra i 100 e i 200 µg/l. Vennero così installati due pozzi pilota a circa 2,5 km a nordest della città, ed entrambi mostrarono concentrazioni di uranio inferiori al limite di rilevabilità. Si decise allora di costruire due nuovi pozzi accanto a quelli sperimentali, ed i primi campionamenti rivelarono che l’acqua pompata conteneva una quantità di uranio pari a circa 30 µg/l. Dopo una prima sperimentazione eseguita dalla University of Nebraska di Lincoln, divenne evidente che un programma di pompaggio a bassa velocità non sarebbe stato in grado di risolvere il problema. Tom Christopherson decise di affidare alla Geoprobe Systems® il compito di eseguire una dimostrazione sul campo dei metodi direct push e di collaborare con il DHHS, nel tentativo di scoprire la causa di una così alta concentrazione di uranio nella zona.

Uno sguardo sotto la superficie: stratigrafie HPT e piezometri

Guidata dal geologo Wes Mc Call, la squadra di ingegneri di Geoprobe® Research and Development ha trasferito nella cittadina di Clarks tutta l’attrezzatura per eseguire un’indagine sul sito, durata quattro giorni. Utilizzando l’Hydraulic Profiling Tool, sono stati ricostruiti cinque HPT Logs nel campo pozzi dell’area. Grazie alla sonda Geoprobe® e al nuovo sistema HPT è stato possibile raccogliere informazioni sulla litostratigrafia locale, fino ad una profondità di circa 40 m da p.c. Il primo log (HPT1) è stato ricostruito vicino al pozzo sud di Clarks, il South PWS (Figura 1). I rilievi HPT hanno permesso di raccogliere parecchie informazioni sul sottosuolo aiutando a organizzare l’installazione dei piezometri durante le fasi successive del progetto. Le stratigrafie hanno rivelato la presenza di diversi strati di sabbia a grana fine con intercalazioni di sabbia a grana grossolana. Per poter proseguire l’indagine, una seconda squadra di operatori ha installato alcuni pozzi di monitoraggio con metodi direct push. I piezometri – con diametro interno di 0,75” – sono stati installati adiacenti alla postazione HPT1, andando a comporre il Gruppo A.


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