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Vito Barozzi: COBAR SpA con 130 milioni di fatturato e oltre 360 dipendenti Le interviste agli opinion leaders del settore
D.E.: Vito Barozzi, da impresa di prima generazione fondata nel 1985, al fatturato del 2021 di circa € 130.000.000,00, con un gruppo di 360 dipendenti diretti e un indotto di subappaltatori di circa 600 dipendenti. V.B.: Ho iniziato la mia esperienza lavorativa nel settore edile in giovanissima età lavorando nei cantieri durante il periodo estivo, alla chiusura della scuola. Questo oggi si chiamerebbe alternanza scuola lavoro, ma all’epoca serviva a raggranellare denaro per non pesare sul bilancio familiare ed a crearsi un minimo di indipendenza economica. Dopo il conseguimento del diploma di scuola secondaria di secondo grado, con alcuni amici - operai e muratori specializzati abbiamo iniziato l’attività di impresa edile con dei piccoli lavori privati, costituendo poi, nel 1985, la prima s.n.c.. D.E.: La sua è anche la storia del contrasto fra il Nord e il Sud, della CMC che costruiva il mulino e dei suoi inizi come subappaltatore. V.B.: Gli anni Ottanta sono stati quegli anni in cui le grandi opere del Sud Italia venivano realizzate da grandi imprese del Nord. Difatti, ad Altamura, i molini costruiti in quegli anni sono stati realizzati dalla cooperativa emiliana CMC e dalla Unimont SpA del gruppo Bonatti, le stesse imprese per cui abbiamo iniziato i primi lavori come subappaltatori. È stata un’esperienza altamente formativa, poiché ho avuto modo di conoscere un modo nuovo di fare impresa e quindi passare da una dimensione “artigianale” a quella di impresa organizzata. D.E.: Il primo appalto diretto grazie alla Crea di Forli, il restauro del castello di Grottaglie. Negli anni la COBAR SpA si è ritagliata un ruolo principale nei lavori di restauro. V.B.: Grazie all’impresa Crea Srl di Forlì riuscimmo ad iscriverci all’ ANC (Albo Nazionale dei Costruttori), potendo partecipare così a gare per appal-
ti pubblici, con lavori in subappalto al 100% (all’epoca consentito dalla legge). Il primo cantiere è stato il restauro ed il consolidamento del Castello Episcopio di Grottaglie (TA). Dal lontano 1987 abbiamo intrapreso un percorso impegnativo, fatto di lavori prevalentemente pubblici che ci ha portato ad ottenere risultati grandiosi. Attualmente la Cobar SpA, società ammiraglia del gruppo di imprese operanti, spazia in tutti i settori delle costruzioni: dal restauro all’edilizia civile ed industriale, impianti elettrici, termomeccanici, infrastrutture stradali, gallerie, depuratori, opere idrauliche, fondazioni speciali, etc.. D.E.: Fra tutti i restauri, qual è quello che la inorgoglisce di più? V.B.: Punta di diamante della Cobar sono le opere di restauro, in cui operiamo dall’inizio dell’attività: abbiamo avuto il privilegio di restaurare immobili di grande pregio come Palazzo Barberini, alcune parti del Palazzo del Quirinale e Castel Sant’Angelo a Roma, la ricostruzione del Teatro Petruzzelli di Bari, il restauro del Teatro San Carlo di Napoli, il Museo Archeologico di Reggio Calabria, l’ampliamento della Pinacoteca di Brera con il restauro di Palazzo Citterio a Milano, l’ex Santuario di Ercole Vincitore a Tivoli, il Palazzo Reale a Napoli, la Reggia di Caserta, abbiamo da poco completato un lotto dell’Anfiteatro Flavio, noto come il Colosseo, a Roma. Attualmente siamo impegnati con la ricostruzione della Basilica di San Benedetto a Norcia, dove abbiamo ricevuto nei giorni scorsi una visita del Presidente della Repubblica, Sergio Mattarella. D.E.: La COBAR SpA ha sempre avuto una crescita costante e sostenuta, il suo segreto è anche questa stabilità finanziaria? V.B.: La Cobar ha operato negli anni con perseveranza e dedizione, sicuramente la stabilità finanziaria è un importante requisito, ma la crescita è frutto anche
dell’impegno dei 360 dipendenti e collaboratori. Una vera e propria famiglia che ci ha permesso di superare le crisi che si sono succedute nel settore delle costruzioni. Una mia considerazione nel settore delle costruzioni è che spesso le imprese vincono gare d’appalto con ribassi proibitivi e questo non permette di lavorare con la giusta serenità economica. Dunque, si nota nel panorama delle imprese edili un impoverimento della categoria, che fa in modo di non renderci affidabili dal punto di vista finanziario e bancario. Basta analizzare la situazione dei maggiori gruppi appartenenti al settore delle costruzioni che hanno avuto bisogno del sostegno finanziario dello Stato - CDP per essere salvate dal concordato fallimento. Questa situazione da alibi agli enti appaltanti ad affidare commesse sottocosto, pur sapendo che non saranno mai realizzate se non con varianti e contenziosi. Per cui bisognerebbe attivare in tutti gli affidamenti di appalti una serie di analisi di congruità delle offerte ricevute, con una fattibilità tecnica/ economica. D.E.: Cosa ne pensa del Recovery Found? V.B.: Sicuramente è una grande opportunità per la ripresa economica dopo il blocco causato dall’avvento della pandemia. Grazie ai settori individuati dal PNRR, come la transizione ecologica e la green economy, si ha avuto la possibilità di incanalare gli investimenti in campo di ecosostenibilità. Il superbonus ne è un esempio: ci sta permettendo di riqualificare energeticamente il patrimonio edilizio esistente, con una conseguente ripresa del settore immobiliare. Però il rialzo dei costi dei materiali e delle attrezzature si stanno creando delle difficoltà operative che mettono a rischio la galoppante ripresa che stiamo vivendo. D.E.: Il prossimo obiettivo? V.B.: Il mio impegno nella Cobar SpA è aumentato anche grazie al passaggio generazionale con l’inserimento nell’attività dei miei due figli, due giovani ingegneri che gestiscono alcuni settori del gruppo. Questo mi inorgoglisce soprattutto perché diamo continuità ad un’impresa che da lavoro a 360 dipendenti, permettendoci di continuare ad eseguire lavori in tutta Italia, e perché no, in futuro anche all’estero. Auguro a tutti i miei colleghi imprenditori edili di lavorare serenamente e con i giusti margini economici: la giusta ricompensa per tutti i sacrifici che compiamo ogni giorno.
Ing. Danilo Esposito
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Alta Velocità SA-RC: al via il Dibattito Pubblico sul primo lotto Battipaglia-Romagnano
E’ stato avviato il 1° marzo il Dibattito Pubblico sulla tratta ferroviaria ad alta velocità Battipaglia–Romagnano, il primo lotto della linea AV Salerno-Reggio Calabria, e interconnessione con la linea esistente Battipaglia-Potenza. Il Dibattito Pubblico si è aperto con una conferenza stampa a Napoli, nella Sala Giunta di Palazzo Santa Lucia, a cui ha partecipato il Ministro delle Infrastrutture e della Mobilità Sostenibili, Enrico Giovannini. Sono intervenuti anche il Presidente della Regione Campania, Vincenzo De Luca e il Presidente della Commissione trasporti della Regione, Luca Cascone, l’Amministratrice delegata di Rete Ferroviaria Italiani (Rfi) e Commissaria straordinaria per la realizzazione dell’opera, Vera Fiorani, la Presidente della Commissione Nazionale per il Dibattito Pubblico, Caterina Cittadino, il Coordinatore del Dibattito Pubblico per la linea ad alta velocità Sa-RC, Roberto Zucchetti.