Immagini dal Silenzio Giorgia Carena

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Carena Immagini

Giorgia

dal silenzio


Progetto editoriale /Produced by M-House Editrice Prefazione /Preface Gabriella Baldissera Testi di /Texts by Piero D’Orto, Giorgia Carena Traduzioni di /Translations a cura di M-House Editrice Poesie di /Poems Emily Dickinson Traduzioni di /Translations Barbara Lanati

©

Giangiacomo Feltrinelli Editore Milano, prima edizione in “Universale Economica” Gennaio 1990 un ringraziamento speciale a: a special thanks to:

ISBN: 978-88-98434-03-9 Tutti i diritti riservati. È vietata la riproduzione anche parziale e con ogni mezzo, senza la specifica autorizzazione scritta dell’editore.

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© 2013 M-House Editrice - Milano - Italy


Giorgia Carena

Immagini dal silenzio

On and on the rain will fall Like tears from a star On and on the rain will say How fragile we are (Sting)

A mio nonno e a mia zia Evy

To my grandfather and to my aunt Evy


Immagini dal silenzio

IMMAGINI DAL SILENZIO

Giorgia Carena

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Come tutte le cose magiche, anche questo progetto è nato per caso. Nessuna premeditazione. Era dentro di me. E a un certo punto è uscito: tutto qui. Settembre 2010. Divano di casa mia, fa caldo, è domenica pomeriggio. Il silenzio mi avvolge: quello del mondo e quello nella mia mente. Fa male. Decido di iniziare a leggere un nuovo libro. Il mio sguardo scorre sugli scaffali della libreria. Frida. Le ceneri di Angela. Non buttiamoci giù. Giulio Cesare. Guerra e pace. Silenzi. La raccolta di poesie di Emily Dickinson che ho comprato nel 2009. Lo prendo. Leggo. Leggo. Leggo. Lo finisco alla sera tardi e durante la notte iniziano a nascere in me immagini. Immagini dal silenzio. Dal dolore. Il mio. Quello di Emily. Le immagini non mi abbandonano più. È difficile mettere a nudo la propria anima. Penso a Emily, a una stanzetta. Le mie immagini, quelle evocate dalla sua poesia, sono un nudo di donna. Una donna che si mette a nudo per ridare vita a quelle parole. Inizio a fare dei bozzetti a matita sulle pagine del libro. Non me ne rendo neanche conto, ma quei bozzetti sono già le mie future fotografie. Quelle che non ho ancora scattato con la mia Nikon, ma che ha già scattato la mia mente. La fotografia è così. È magia. In autunno, attraverso un annuncio, inizio a cercare un volto da dare a quelle immagini, ma è difficile perchè lei ha un volto nella mia mente, e quindi nessuna di quelle che si presentano corrisponde. Abbandono per un po’. Non la troverò mai. Un giorno sono nel mio studio a lavorare e viene a trovarmi il mio maestro con la figlia di una coppia di suoi amici. Gli apro la porta, ma non lo vedo nemmeno. Entra Laura. La guardo e mi viene un brivido. Il suo viso bellissimo e misterioso, il suo sorriso smagliante e triste, i suoi occhi dolci ma cattivi mi guardano. I suoi capelli si ribellano, le sue movenze si ribellano, è lei stessa come una poesia di Emily. Nel mese di febbraio, con l’aiuto dell’esperta e creativa truccatrice Roberta Demolli, iniziamo a scattare. Due scatti di prova per vedere se il progetto funziona. Siamo una squadra compatta, decisa, armoniosa.


Primo scatto. Secondo scatto. Laura è perfetta. Laura racchiude nel suo sguardo tutto il dolore necessario. Ma anche la speranza. La gioia. L’amore. Diventa attrice appassionata delle poesie. Le legge. Le vive. Le interpreta. Mi restituisce quello che le chiedo. Io sto interpretando. Chissà cosa voleva dire Emily, ma questo è quello che mi evoca. Ventidue scatti. È ottobre e stiamo lavorando da mesi, oramai. Niente Photoshop, Laura e Roberta mi odiano, ma quando qualcosa non viene si ricomincia da capo. Tre ore di trucco, sei ore di posa, non importa. Il progetto è pronto all’inizio dell’inverno. 13 maggio 2012. Villa Masnaga, una villa del Seicento a Casorate Sempione. Atmosfera magica. Inauguriamo la prima edizione della mostra, con il patrocinio del Comune di Casorate Sempione e della Consigliera di Parità della Provincia di Varese. 16 settembre 2012 seconda edizione nella Sala Consiliare con il patrocinio del Comune di Besnate. 7 ottobre 2012 la terza edizione con il patronicio del Comune di Castellanza, presentata da Archivio Fotografico Italiano, nello scenario suggestivo di Villa Pomini. Incredibili persone che hanno creduto in me. Ringrazio. Ho dato tutto. Davvero. Prima sala, aromatizzata al profumo del vento. Le foto più serene, più speranzose. Seconda sala profumo di menta. Le foto più complesse e dolorose. Le immagini di questo silenzio, adesso sono dappertutto. Laura si aggira per le stanze evocando Emily, scalza e in camicia da notte, fluttua con garbo tra la gente, centinaia di persone intervenute che la guardano sconvolte. Chi è? È la modella? Ma no, è il fantasma di Emily. Sì, ma è la modella. Ma no. Qualcuno cerca di parlarle. Lei non risponde. Lei è tra noi, ma non può vederci. È questo forse la solitudine?

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Immagini dal silenzio

IMAGES FROM SILENCE

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Like every aspect of magic, this project also was born casually. Without any premeditation. It was inside me. And, at a certain point, it came out: that’s all. 2010, September. I’m on the couch, it’s hot, it’s Sunday afternoon. The silence is around me: the world is one and the one in my mind. It hurts. I decide to start reading a new book. My eyes move throughout the library. Frida. Angela’s ashes. A long way down. Julius Caesar. War and peace. Silences. The collection of Emily Dickinson’s poems I bought in 2009. I take it. I read and read and read. I finish late in the evening and during the night the images come to mind. Images from silence. From pain. Mine. Emily’s. The images don’t leave me alone. It is difficult to strip our own soul. I think about Emily, of a little room. My images, evoked by her poetry, are of a nude woman. A woman who uncovers herself, to give a new life to those words. I start doing some pencil drawings on the pages of the book. I don’t even realize, but those outlines are already my future photos. The ones that I still haven’t taken with my camera, but are already in my mind. This is photography. It’s magic. In autumn, through an advertisement, I’m looking for the right face for the images, but it’s difficult because I already have a face in my mind. I rest for a while. I will never find her. One day, alone in my studio working, my teacher came to visit me, with the daughter of a couple of friends. I open the door, I don’t see my teacher. Laura comes in. I look at her and a shiver runs down my spine. Her face, beautiful and mysterious. Her smile, shining and sad. Her eyes, sweet and mischievous. She looks at me. Her hair rebel, her movements rebel, she herself is like a poem. In February 2011, with the help of the creative and expert make-up artist Roberta Demolli, I start to shoot. Just a couple of pictures to figure out if the project can work. We’re a solid, determined and harmonious team.


First shoot. Second shoot. Laura is perfect. Laura has got all the necessary pain. But also the hope. The joy. The love. She becomes a passionate actress of the poems. She reads them. She lives them. She plays. She gives me back what I ask her for. I’m playing, too. Who knows what Emily wanted to say, but this is what I interpret. 22 shoots. It’s October, and we have been working for 9 months. No Photoshop, Laura and Roberta hate me, but when something is not working, we start from the beginning again: three hours for the make-up, six hours in the studio, no matter how long it takes. The project is ready for the beginning of the winter. 2012, May 13th. Villa Masnaga, a villa of the seventeenth century in Casorate Sempione, Varese area. Magical atmosphere. Vernissage of the first edition of the exhibit, sponsored by the town of Casorate Sempione and Councillor parity of the town of Varese. 2012, September 16th, the second edition sponsored by the town of Besnate. 2012, October 7th, the third edition sponsored by the town of Castellanza, presented by Archivio Fotografico Italiano, in the beautiful Villa Pomini. Incredible people who trusted me. Thank you. I gave it all. So it is. First room, scent of wind. The more calm, more hopeful pictures. Second room, scent of mint. The more complex and painful pictures. The images of this silence, now, are everywhere. Laura walks, barefoot and night dressed, through the rooms, evoking Emily, she gently floats among people, hundreds of people look upset. Who is she? Is she the model of the photographies? No, she is Emily’s ghost. Yes, but she is the model. No. Somebody tries to speak to her. She does not answer. She is between us, but she can’t see us. Is this maybe the loneliness?

Giorgia Carena

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Immagini dal silenzio IMAGES FROM SILENCE


It’s all I have to bring today – This, and my heart beside – This, and my heart, and all the fields – And all the meadows wide – Be sure you count – sh’d I forget Some one the sum could tell – This, and my heart, and all the Bees Which in the Clover dwell.

Immagini dal silenzio

Emily Dickinson (1858) J26 – F17

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Per oggi è tutto quello che ho da portare – Questo, e insieme il mio cuore – Questo e il mio cuore e i campi – e i prati – tutto intorno – Contali uno per uno – dovessi dimenticarmene io qualcuno dovrà ricordarne la somma – Questo, il mio cuore e le api, una per una, che abitano il trifoglio.


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This is my letter to the World That never wrote to Me – The simple News that Nature told – With tender Majesty Her Message is committed To Hands I cannot see – For love of Her – Sweet – countrymen – Judge tenderly – of Me

Immagini dal silenzio

Emily Dickinson (1862) J441 – F519

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Questa è la mia lettera al mondo che non ha scritto a me – le semplici cose che la natura ha detto – con tenera maestà. Il suo messaggio è affidato a mani che non posso vedere – Per amore di lei – amici miei dolci – con tenerezza giudicate – me.


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Immagini dal silenzio Giorgia Carena

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She dealt her pretty words like Blades – How glittering they shone – And every One unbared a Nerve Or wantoned with a Bone – She never deemed – she hurt – That – is not Steel’s Affair – A vulgar grimace in the Flesh – How ill the Creatures bear – To Ache is human – not polite – The Film upon the eye Mortality’s old Custom – Just locking up – to Die. Emily Dickinson (1862) J479 – F458


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Come lame affilate maneggiava – Quelle sue dolci parole – luminosi bagliori – che una dopo l’altra ora mettevano a nudo un nervo ora giocavano impudiche con le ossa – Perché lei non aveva mai pensato – di ferire – Quella – non è faccenda d’acciaio – una smorfia volgare della carne – affare che a stento le creature sopportano – Provare dolore è questione naturale – non di buona educazione – il velo sugli occhi – antica mortale abitudine – semplicemente si chiudon le porte – per morire.


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MOSTRE

Giorgia Carena

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Prima edizione a Casorate Sempione Villa Masnaga dal 13 al 20 maggio 2012 con il patrocinio del Comune di Casorate Sempione e della Consigliera di Parità della Provincia di Varese. Seconda edizione a Besnate nel palazzo comunale dal 16 al 23 settembre con il patrocinio del Comune di Besnate e della Pro Loco. Terza edizione a Castellanza Villa Pomini dal 7 al 28 ottobre presentata da AFI Archivio Fotografico Italiano con il patrocinio del Comune di Castellanza. Quarta edizione a Sesto Calende nel palazzo comunale dal 17 al 19 maggio 2013 presentata da Fotocinevideo Club Verbano con il patrocinio del Comune di Sesto Calende. Presentazione del libro in anteprima dal 2 al 7 luglio 2013, in collaborazione con AFI, Archivio Fotografico Italiano, a “Les Rencontres d’Arles 2013”.

Ringraziamenti in ordine sparso Tutti i progetti che nascono nella mente di un’artista, e prendono successivamente la loro forma materiale, non esisterebbero se non ci fossero persone speciali che collaborano, credono e aiutano l’artista stesso. Il mio progetto non fa eccezione. Per questo vorrei ringraziare innanzitutto la grande poetessa Emily Dickinson, che con il suo dolore e la sua poesia mi ha ispirato in una mattina d’autunno, a centoventisei anni dalla sua scomparsa, facendomi sentire meno sola. Luca Morselli e la M-House, che ha realizzato questo libro credendoci senza mai esitare. Laura C., per aver posato instancabilmente, atteso la mia ispirazione, essere stata presente con anima e corpo, e per essersi impegnata in ogni scatto con rara passione. Roberta D., per aver non solo collaborato nella sua veste di make-up artist, ma anche creato con me disegni, scritte, cuori finti, coltelli insanguinati e molto altro, a volte partendo solo da un’idea confusa. Elvezia V., che ha accettato di svolgere il ruolo del fantasma dell’inganno nello scatto a tre, ed è stata così nella parte, che non posso immaginare nessuno tranne lei in quello scatto. E poi avrei altro di cui ringraziare Elvezia, ma a questo punto ci vorrebbe una pagina solo per lei. Marco F., per la sua disponibilità e per la sua splendida immagine che a lungo ho cercato e che tanto bene si è sposata con Laura, in un abbraccio che ha saputo rendere al contempo magico e reale.


Angelo C., che è stato il primo a incoraggiare la mia passione per la fotografia, convincendomi a ricominciare. Gianfranco Calvi, Angelo Corvino e Michele Tacchi, alias MAG TRIO, per aver composto il brano “L’attesa”, musica senza la quale non riesco più a pensare al mio progetto. Giorgia P., la cui sincerità è degna solo di un’amicizia inattaccabile, e il cui entusiasmo per le mie fotografie non finisce mai di stupirmi e caricarmi di buone speranze. Roberta L., che riesce a trasformare le mie idee dell’ultimo minuto in realtà. Erique, che ha creato l’allestimento delle mie mostre e l’ha fatto non solo con professionalità, ma con l’amicizia di sempre. Stefano F., per la sua amicizia e per aver realizzato con creatività e passione il mio ritratto di sovracopertina. Alessandra, che mi è sempre stata vicina, nel bene e nel male. Marco M., ultimo supereroe del pianeta. Il mio maestro, Piero D’Orto, per essere sempre sincero, pungente, stimolante, come solo un vero maestro sa fare. Il Comune di Casorate Sempione nelle persone di Marta Sarti, che sarà per sempre la prima ad averci creduto, e dell’architetto Giovanni Aliverti, per aver messo a disposizione Villa Masnaga per la prima edizione della mostra. Il Comune di Besnate, nelle persone di Giuseppe Blumetti e Donata Bordoni, e tutto lo staff della PRO LOCO, che ha sostenuto il progetto nella sua seconda edizione. Il Comune di Castellanza, Villa Pomini, AFI Archivio Fotografico Italiano, Claudio Argentiero e tutto il suo staff, per aver ospitato la terza edizione. Il Comune di Sesto Calende e Fotocinevideoclub Verbano, per la quarta e speciale edizione. Gabriella Baldissera, che ha accettato di presentare questo progetto e l’ha fatto con passione e sincero interesse: a lei sono e sarò sempre ineluttabilmente legata. Peter Fortune, l’inventore di sogni, e la sua Pomata Svanilina, che sono l’ispirazione della mia vita. La mia famiglia, mio fratello, Roberta ed Eleonora per essere sempre presenti nella mia vita. E infine vorrei ringraziare il dott. Edoardo Crimi, la dott.sa Anna Pigni e il dott. Fabio Branca e tutto il loro staff dell’Ospedale di Gallarate.

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IMMAGINI DAL SILENZIO di Giorgia Carena Una donna si è messa a nudo con le parole. Una seconda donna si mette a nudo per ridare vita a quelle ph: Stefano Frattini

stesse parole. Dolore. Poesia.

Giorgia Carena è cresciuta a Intra, frazione della bella Verbania, sul Lago Maggiore. La passione per la fotografia nasce da piccola, quando in compagnia del nonno passa ore a sfogliare album di vecchie fotografie di famiglia. Si appassiona al bianconero, al ritratto e al nudo artistico e nel 1996, dopo varie esperienze lavorative, incontra il fotografo Piero D’Orto, che le apre nuove strade verso la ricerca di una tecnica più affinata. Abbandona la macchina analogica e la camera oscura soltanto nel 2008, con un po’ di ritardo rispetto al grande pubblico, e passa alla digitale.

Ancora dolore. Solitudine. La vita ci fa a pezzi, talvolta. Bisogna scrivere. Bisogna fotografare. Bisogna trovare il modo di vomitare il dolore da qualche parte. Emily l’ha riversato sulla carta. Io ho letto le sue parole e le ho fotografate. Queste immagini sono l’emozione delle sue parole.

Immagini dal Silenzio è solo uno dei molti progetti della fotografa. Oggi vive e lavora a Besnate (VA), dove dirige la “Stazione della Musica”, una scuola di musica e fotografia. Giorgia Carena grew up in Intra, a beautiful area in Verbania, on

IMAGES FROM SILENCE

the Major Lake.

by Giorgia Carena

When she was just five years old, she used to spend a lot of time with her grandfather, looking at old pictures in the family albums. She

A woman bared through words.

was passionate for black and white, for the portrait and the nude.

A second woman bares to give new life to those words.

In 1996, after a lot of work experience, she met Piero D’Orto, who

Grief.

showed her new ways for a more refined technique. In 2008, she

Poetry.

bought a digital camera.

Grief again.

Images from Silence is just one of the photographer’s many projects.

Loneliness.

She is also active in several fronts of research and study. She lives

Life destroys us, sometimes.

and works in Besnate (Va), where she manages “La Stazione della

We need to write.

Musica”, a music and photography school.

We need to photograph. We need to find a way to vomit our grief somewhere.

www.immaginidalsilenzio.com www.lastazionedellamusica.com

www.mhouseed.com

Emily poured it on paper. I read her words and photographed them. These images are the emotion in her words.

info@mhouseed.com


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