Antrum Magicae 3

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Numero 3


Antro della Magia ~ Liberatoria ~ La traduzione, l’adattamento totale o parziale, la riproduzione con qualsiasi mezzo ( compresi i microfilm, i film, le fotocopie ), nonché la memorizzazione elettronica di questa skin, di immagini, testi interi o parziali e contenuti ad uso differente da quello personale possono essere effettuati citando l’autore e la dicitura Antro della Magia http://antrodellamagia.forumfree.it/ La maggior parte delle foto è presa da Internet, e quindi valutata di pubblico dominio. Se i soggetti o gli autori avessero qualcosa in contrario alla pubblicazione, non avranno che da segnalarlo sul forum http://antrodellamagia.forumfree.it/ e provvederemo prontamente alla rimozione delle immagini utilizzate.

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ANTRUM MAGICAE Rivista dell’Antro della Magia a cura di Lady Lu

Antrum Magicae è la rivista del forum “antro della magia”. Redatta grazie alle conoscenze, alle ricerche e all’impegno degli utenti dell’antro della magia, si pone il fine di informare e divulgare la cultura esoterico - pagana e valorizzarla con articoli riguardanti le festività pagane, la magia teorica e pratica appartenente alle diverse branche, la conoscenza e l’utilizzo magico delle erbe, i culti, la mitologia, i misteri e le leggende dei diversi Paesi e popolazioni, nonché le straordinarie e incredibili scoperte dell’uomo fino al giorno d’oggi. La conoscenza è condivisa liberamente dagli utenti attraverso le discussioni contenute sul forum ed eventuali articoli inediti.

III numero Distribuita da http://antrodellamagia.forumfree.it/ Antro della Magia © II


INDICE INDICE……………………….…………..………………….…. pag. III FESTE PAGANE Imbolc, Festa della Purificazione. Candelora……...………………….…pag. 6 MAGIA TEORICA Respirazione e visualizzazione…………………………………….….pag. 17 Meditazione…………………….. …………………..………..…….pag. 19 MAGIA PRATICA Essenza di rosa di fata……………….……………………...……….pag. 21 Rituale delle tre acque protettrici……….……………………...……....pag. 23 Purificazione e apertura delle vie..…………………………………….pag. 25 IL MERAVIGLIOSO MONDO DELLE ERBE Salice piangente……………………………………………………...pag. 28 RICETTE STREGATE Rimedi di campagna di mio nonno………….……………………...…..pag. 30 Nevralgie e dolori……..……………………………………………..pag. 33

III


PILLOLE MAGICHE Realizzare un desiderio con il melograno…………………………….…pag. 35 Incenso del sole………………………………………….…………...pag. 35 Ematite……………………………………………………………..pag. 36 SCOPERTE E STRANEZZE DEL MONDO (Archeologia, scienza, astronomia, ufolo-gia) Le prove dell’esistenza di altre dimensioni……………………………...pag. 38 Angel’s Hair…………….…………………………………………...pag. 40 LEGGENDE E FANTASMI La leggenda di Azzurrina………………………………..…...……….pag. 42 Monaci fantasma………………………..………………..…………..pag.44 CREATURE MAGICHE La Banshee………………….…………………………...………….pag. 46 MITOLOGIA , CULTI E DIVINITÀ Il culto delle acque in Abruzzo..….……………………….…………...pag. 48 Shōki 鍾馗 - Il soppressore di demoni………...…………..…………...pag. 53 OROSCOPO CELTICO Di che corteccia sei?.......................................................................................pag. 56 Salice (INEDITO)……………………………………..……..……….pag. 57 Quercia (INEDITO)…………………………………………………..pag. 59 Tiglio (INEDITO)…………………………………………………….pag. 61 IV


“Per consentire alla magia di avere presa su di noi, non dobbiamo far altro che bandire ogni dubbio dalla nostra mente. Una volta eliminati i dubbi, tutto diventa possibile .� Carlos Castaneda

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FESTE PAGANE

Imbolc, Festa della purificazione. Candelora

1 Febbraio Il 1 Febbraio si festeggia Imbolc, anche noto come Festa della Purificazione ma spesso vi è anche associata la Candelora che si festeggia però il giorno seguente, 2 Febbraio. Andiamo a vedere nel dettaglio la festa. Divinità: Brigida, Brid, la Fanciulla, la Dea della Primavera, il Giovane Signore Erbe: Angelica, basilico, alloro, mirra Incensi: Basilico, alloro, cannella, vaniglia, mirra Oli: Gelsomino, garofano, neroli, oliva Pietre: Cristallo di quarzo, opale, pietra di luna, avventurina, eliotropo Colori: Bianco, rosa, giallo, marrone chiaro e verde pastello Animali: Rondini, pecore, agnelli, cervi, serpenti Simboli: Bamboline di grano, scope, candele, fiori bianchi Cibi tradizionali: Semi di zucca, semi di girasole, pane, tutti i latticini, peperoni, cipolle, aglio, uva passa, curry, i vini speziati e i tè di erbe. Questa festività, che da noi prende il nome di Candelora, negli Stati Uniti probabilmente è più conosciuta come Groundhog Day (il Giorno della Marmotta). La parola Imbolc significa letteralmente "nel grembo". E nessun altro nome potrebbe essere più appropriato, perché questa festività celebra i primi movimenti della Terra mentre risponde al richiamo della primavera. E anche se si tratta decisamente di una festa del fuoco, qui l'enfasi non è tanto sul calore quanto sulla luce. Perché? Perché la luce è necessaria per illuminare il percorso della primavera in modo che non si perda o, peggio ancora, che non si dimentichi di rinnovare la Terra con i nuovi germogli. 6


Questo è anche il motivo per cui tutte le candele che verranno usate nelle attività magiche dei prossimi dodici mesi vengono benedette in occasione di questa festa. Uno dei temi di questa festività riguarda la preparazione del letto di Brigida o Brid. Si tratta di un cestino riempito di rafia e decorato con edera e nastri di raso bianco. Al suo interno viene poi messa una bambola di granoturco, vestita come una sposa, insieme a un simbolo maschile. Questo rappresenta il primo incontro intimo tra la Dea Fanciulla e il Giovane Signore e assicura fertilità nei mesi a venire. Il tema più comune, tuttavia, è quello della purificazione. Il cerchio, infatti, viene spezzato e per mente, corpo e spirito è paragonabile alle pulizie di primavera. Ci sbarazziamo di quello che non ci serve più - cattive abitudini, vecchie idee, preconcetti, aspetti del carattere poco gradevoli e così via - per lasciare spazio a cose nuove ed eccitanti. Apriamo la mente e lo spirito al cambiamento e a tutto ciò che questo implica. E così facendo, accogliamo la nuova vita, una fertile, meravigliosa esistenza che fa rinascere il cuore e lo spirito, quell'esistenza che abbiamo sempre voluto vivere. Brigid: Brigid è la patrona di Imbolc. La Dea - che era contemporaneamente la protettrice dei fabbri, dei poeti e dei guaritori rappresenta: * il fuoco dell’ispirazione come patrona della poesia * il fuoco del focolare, come patrona della guarigione e fertilità * il fuoco della forgia, come patrona dei fabbri e delle arti marziali. Nell’Europa celtica era onorata Brigit (conosciuta anche come Brighid o Brigantia), dea del triplice fuoco; infatti era la patrona dei fabbri, dei poeti e dei guaritori. Il suo nome deriva dalla radice “breo” (fuoco): il fuoco della fucina si univa a quello dell’ispirazione artistica e dell’energia guaritrice. 7


Brigit, figlia del Grande Dio Dagda e controparte celtica di Athena-Minerva, è la conservatrice della tradizione, perché per gli antichi Celti la poesia era un’arte sacra che trascendeva la semplice composizione di versi e diventava magia, rito, personificazione della memoria ancestrale delle popolazioni. La capacità di lavorare i metalli era ritenuta anche essa una professione magica e le figure di fabbri semi-divini si stagliano nelle mitologie non solo europee ma anche extra-europee; l’alchimia medievale fu l’ultima espressione tradizionale di questa concezione sacra della metallurgia. Sotto l’egida di Brigit erano anche i misteri druidici della guarigione e di questo sono testimonianza le numerose “sorgenti di Brigit”. Diffuse un po’ ovunque nelle Isole Britanniche, alcune di esse hanno preservato fino ad oggi numerose tradizioni circa le loro qualità guaritrici. Ancora oggi, ai rami degli alberi che sorgono nelle loro vicinanze, i contadini appendono strisce di stoffa o nastri a indicare le malattie da cui vogliono essere guariti. Sacri a Brigit erano la ruota del filatoio, la coppa e lo specchio. Lo specchio è strumento di divinazione e simboleggia l’immagine dell’Altro Mondo cui hanno accesso eroi e iniziati. La ruota del filatoio è il centro ruotante del cosmo, il volgere della Ruota dell’Anno e anche la ruota che fila i fili delle nostre vite. La coppa è il grembo della Dea da cui tutte le cose nascono.

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Cristianizzata come Santa Bridget o Bride, come viene chiamata familiarmente in gaelico, essa venne ritenuta la miracolosa levatrice o madre adottiva di Gesù Cristo e la sua festa si celebra appunto l’1 febbraio, giorno di Santa Bridget o Là Fhéile Brfd. Riguardo questa santa, di cui è tanto dubbia l’esistenza storica quanto certa la sua derivazione pagana, si diceva che avesse il potere di moltiplicare cibi e bevande per nutrire i poveri, potendo trasformare in birra perfino l’acqua in cui si lavava! A Santa Bridget fu consacrato il monastero irlandese di Kildare, dove un fuoco in suo onore era mantenuto perpetuamente acceso da diciannove monache. Ogni suora a turno vegliava sul fuoco per un’intera giornata di un ciclo di venti giorni; quando giungeva il turno della diciannovesima suora ella doveva pronunciare la formula rituale “Bridget proteggi il tuo fuoco. Questa è la tua notte”. Il ventesimo giorno si diceva fosse la stessa Bridget a tenere miracolosamente acceso il fuoco. Il numero diciannove richiama il ciclo lunare metonico che si ripete identico ogni diciannove anni solari. Inutile ricordare come questa usanza ricordasse il collegio delle Vestali che tenevano sempre acceso il sacro fuoco di Vesta nell’antica Roma, ma più probabilmente la devozione delle suore di Kildare si ricollega alle Galliceniae, una leggendaria sorellanza di druidesse che sorvegliavano gelosamente il loro recinto sacro dall’intrusione degli uomini e i cui riti furono mantenuti attraverso molte generazioni. Allo stesso modo, nel monastero di Kildare solo alle donne era concesso di entrare nel recinto dove bruciava il fuoco, che veniva tenuto acceso con mantici, come ricorda Gerardo di Cambria nel XII secolo. Il fuoco bruciò interrottamente dal tempo della leggendaria fondazione del santuario, nel VI secolo, fino al regno di Enrico VIII, quando la Riforma protestante pose fine a questa devozione più pagana che cattolica.

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Una Leggenda Un antico codice irlandese, il Libro di Lisrnore, riporta una curiosa leggenda. Si narra che a Roma i ragazzi usavano giocare ad un gioco da tavolo in cui una vecchia megera liberava un drago mentre dall’altra parte una giovane fanciulla lasciava libero un agnello che sconfiggeva il drago. La megera allora scagliava un leone contro la fanciulla, la quale però provocava a sua volta una grandine che abbatteva il leone. Papa Bonifacio, dopo aver interrogato i ragazzi e aver saputo che il gioco era stato insegnato loro dalla Sibilla, lo proibì. La megera non è altro che la Vecchia Dea dell’Inverno sconfitta dalla Giovane Dea della Primavera. Essendo questa leggenda stata raccolta in un ambito culturale celtico, si può supporre che la Vecchia altri non era che la Cailleach a cui si contrappone Brigit. Il riferimento all’agnello è un altro simbolo del periodo di Imbolc, anche se i commentatori medievali lo considerarono l’emblema di Gesù Cristo. In realtà è la Vecchia Dea che si rinnova trasformandosi in Giovane Dea, così come il Vecchio Grano diviene il nuovo raccolto. I Carmina Gadelica, una raccolta di miti, proverbi e poemi gaelici di Scozia, raccolti e trascritti alla fine dell’800 dal folklorista scozzese Alexander Carmichael, riportano la seguente filastrocca: “La mattina del Giorno di Bride Il serpente uscirà fuori dalla tana Non molesterò il serpente Né il serpente molesterà me” Il serpente appare come uno degli animali-totem di Brigit. In molte culture il serpente o drago è simbolo dello spirito della terra e delle forze naturali di crescita, decadimento e rinnovamento. Nel giorno di Bride il serpente si risveglia dal suo sonno invernale e i contadini ne traevano il presagio della fine imminente della cattiva stagione. 10


Il serpente è uno dei molti aspetti dell’antica Dea della terra: la muta della sua pelle simboleggia il rinnovamento della Natura e anche la sua dualità. Infatti in gaelico “neamh” (cielo) è simile a “naimh” (veleno), provenendo entrambi dalla radice “nem”. La Vecchia Dea e la Giovane Dea sono la stessa persona! (nelle fiabe l’eroe che coraggiosamente bacia una vecchia megera si ritrova di fronte una bellissima fanciulla...) La Candelora Un’altra usanza, legata anche a rituali di fertilità erano i Lupercali: i Luperci, sacerdoti di Fauno, correvano per le strade vestiti solo con una pelle di capra e con una frusta (anche essa fabbricata con strisce di pelle di capra) con la quale battevano le giovani spose per propiziarne la fertilità (e quindi la capacità di partorire). La Chiesa, per combattere queste usanze, istituì processioni con candele, alle quali a partire dall’XI secolo aggiunse la benedizione delle candele per gli altari. Col nome di Candelora o Candlemas (nei paesi anglosassoni) è nota la festa cristiana del 2 febbraio, denominata “Presentazione del Signore al Tempio”. Ma è evidente che la nuova religione non ha potuto modificare il significato autentico della festa, un significato che è profondamente incarnato nella Natura e nello Spirito Umano. Il legame della festa con le candele, la purificazione e l’infanzia, sopravvisse nell’usanza medievale di condurre le donne in chiesa dopo il parto a portare candele accese. L’idea di una purificazione rituale in questo periodo è rimasta forte nel folklore europeo. Ad esempio le decorazioni vegetali natalizie vengono messe da parte e bruciate alla Candelora per evitare che i folletti che in esse si sono nascosti infestino le case. Il concetto di purificazione è presupposto di una nuova vita: si eliminano le impurità del passato per far posto alle cose nuove. Alcuni gruppi neopagani europei festeggiano Imbolc accendendo candele che sporgono da una bacinella di acqua. 11


Il significato è quello della luce della nuova vita che emerge dalle acque del grembo materno, le acque lustrali di Imbolc che lavano via le scorie invernali. Un antico detto celtico ricordava come fosse una buona cosa lavarsi mani e viso a Imbolc! La pianta sacra di Imbolc è il bucaneve. E’ il primo fiore dell’anno a sbocciare e il suo colore bianco ricorda allo stesso tempo la purezza della Giovane Dea e il latte che nutre gli agnelli. Indicazioni per il Cerchio di Imbolc Per l'altare usate un panno marrone per rappresentare la Terra; per le decorazioni usate narcisi, giunchiglie, crocus, giacinti o altri fiori di stagione. Ungete le candele con olio di muschio e mettetele in moccioli a spirale ricoperti di edera. Bruciate l'incenso di Imbolc (una mistura di angelica, basilico, alloro e mirra). Dopo aver tracciato il cerchio con la bacchetta, usate la scopa per spazzare il perimetro. Mentre spazzate, recitate qualcosa di simile: Con la scopa che abbiamo caricata Ogni vetustà andiamo a eliminare E il gelo della morte a scacciare Mentre l'inverno il suo ultimo gelido respiro va ad esalare Spazza, spazza tutt'attorno E quel che è inutile togli di torno! Dopo il banchetto, benedite le candele per i mesi a venire, pronunciando queste parole: Vi benedico creature di cera e luce La negatività scacciate Servite il vostro scopo, luminose bruciate Infuse di magia Strumenti di luce e potere diverrete Anche se fatte di cera e stoppino Quanto basta durerete Per dare alla creatività un aiutino! Proseguite il rituale nel solito modo. 12


Suggerimenti per celebrare Imbolc Fisicamente è opportuno praticare una dieta più leggera, dopo che i banchetti delle feste invernali e la forzata sedentarietà trascorsa al chiuso delle nostre case, hanno appesantito il nostro fisico. Possiamo anche decidere di fare una bella pulizia in casa! È utile purificare la nostra casa e il nostro corpo con il fumo dell’incenso: vanno benissimo anche i bastoncini di incenso profumati che si trovano ovunque in commercio. Scegliamo pure l’aroma che ci piace di più e lasciamo che il fumo sottile pulisca i nostri corpi energetici. Psicologicamente è il momento di purificare la nostra mente dai cattivi pensieri e dai sentimenti inadeguati. Una bella pulizia mentale, che ci consenta di fare entrare in noi la luce della Natura rinnovata e di partecipare al risveglio del cosmo dalla lunga notte invernale. Spiritualmente può essere utile la celebrazione di piccoli rituali legati ai simboli della festa. Qui di seguito vengono proposti alcuni riti che possono essere eseguiti per celebrare Imbolc: Accendete tutte le luci della casa per qualche minuto, per rischiarare il sentiero della primavera. Se preferite, potete accendere una candela in ogni stanza. Il letto di Brigid Nelle Isole Ebridi (che forse devono il loro nome proprio a Brigit o Bride) le donne dei villaggi si radunano insieme in qualche casa e fabbricano un’ immagine dell’antica Dea, la vestono di bianco e pongono un cristallo sulla posizione del cuore. In Scozia, la vigilia di Santa Bridget le donne vestono un fascio di spighe di avena con abiti femminili e lo depongono in una cesta, il “letto di Brid”, con a fianco un bastone di forma fallica. Poi esse gridano tre volte “Brid è venuta, Brid è benvenuta!”, indi lasciano bruciare torce e candele vicino al “letto” tutta la notte. Se la mattina dopo trovano l’impronta del bastone nelle ceneri del focolare, ne traggono un presagio di prosperità per l’anno a venire. Il significato di questa usanza è chiaro: le donne preparano un luogo per accogliere la Dea e invitano allo stesso tempo il potere fecondante maschile a unirsi a lei. 13


Anche nell’isola di Man veniva compiuta una cerimonia simile, chiamata Laa’l Breesley. Nell’Inghilterra del Nord, terra dell’antica Brigantia, la ricorrenza veniva denominata “Giorno delle Levatrici”. Legate tre piccole pannocchie con un nastro di raso bianco, poi avvolgetele in un centrino bianco a rappresentare Brid. Usate una punta di cristallo di rocca per rappresentare il Giovane Signore. Mentre riponete gli oggetti nel cestino, pronunciate: Il Giovane e la Fanciulla arrecano la luce L'inverno muore e tutto riluce! Quando insieme giaceranno Il gelo scioglieranno E il loro amore di nuovo fertilità Alla Terra porterà Così sia. Bruciate tutte le decorazioni che avevate conservato dal rituale di Yule. Questo assicura buona fortuna per l'anno nuovo. Componete dei fasci con fili di paglia che legherete con del nastro nero. Attribuite a ciascun fascio una caratteristica che volete eliminare dalla vostra vita, poi bruciatelo nel calderone. Dopo il banchetto, uscite all'aperto per qualche minuto. Cercate di rammentare il tepore della primavera, poi tracciate i simboli maschile e femminile (di Marte e di Venere) sul terreno e racchiudeteli in un cerchio. Pronunciate parole simili a queste: Racchiusa nel Sole la vostra luce risplenderà E la primavera verso la fioritura guiderà Quando i vostri cuori uniti saranno nell'amore Sempre più intenso della luce sarà il bagliore. 14


In alternativa Un rituale molto semplice può essere quello di accendere una candela bianca (colore di purificazione) dicendo “Accendo la fiamma di Brigit per illuminare il cammino della mia vita”. Si mediti per un po’ di tempo sui significati della festa: sul nostro bisogno di purificazione, sulla necessità di abbandonare cose e aspetti della nostra vita che non ci piacciono più, sulle nuove cose che vogliamo portare nelle nostre esistenze. Poi si porti la candela accesa nelle varie stanze della nostra abitazione, facendo il giro degli ambienti in senso orario (magicamente è la direzione propizia, che porta energia). Alla fine si spenga la candela dicendo “Spengo la fiamma di Brigit per farla vivere in me” e si visualizzi la luce della candela che entra in noi. Se si vuole compiere qualcosa di più tradizionale, gli uomini possono uscire dopo l’imbrunire della vigilia di Imbolc, per andare a raccogliere un dono per Brigit (pietra, conchiglia, penna di uccello) da riportare in casa. Le donne invece possono trascorrere la vigilia di Imbolc pulendo la casa e immaginando di ramazzare via le energie morte dell’inverno: la Vecchia dell’Inverno è cacciata fuori dall’uscio di casa con la scopa. Poi, sempre le donne, con rametti raccolti in precedenza preparano un letto per Brigit dove depongono una bambola fabbricata con spighe tenute da parte per l’occasione, e danno il benvenuto alla Dea accendendo una candela bianca e meditando sulla nuova vita che sta tornando. Anche gli uomini, ritornati in casa con il dono per Brigit possono accendere una candela bianca e meditare sul ritorno della luce e della buona stagione. 15


Un rituale invece più complesso, che possono eseguire tutti, consiste nel procurarsi tre candele (sempre di colore bianco!), e disporle in un triangolo, con la punta rivolta verso nord. Nel centro del triangolo così disposto si pone un calice di acqua (simbolo della purificazione) o di latte (simbolo del nutrimento della nuova vita). Dopo un breve rilassamento, seduti o in piedi, ci si muove verso la candela a nord, la si accende e si dice “Signora dell’Inverno, ti dico addio, la tua stagione è terminata”. Si visualizzi il gelido potere dell’inverno che si allontana. Dopo avere sostato un po’, ci si sposta alla candela di sud-est, la si accende e si dice “Signora della Primavera, ti offro un caloroso benvenuto, la terra è il tuo letto”. Si visualizzi il gioioso potere della primavera che si avvicina. Dopo un po’ si va alla candela di sud-ovest, la si accende e si dice “Signora dell’Estate, presto io ti chiamerò e risveglierò il tuo amante”. Si visualizzi il potere ancora lontano della bella stagione, desideroso di nascere e pulsante di vita nel sottosuolo. Quando ci si sente pronti, si va al centro del triangolo, si raccoglie il calice e si dice “Io bevo il potere della Triplice Dea. Possa questo potere diffondersi su tutta la terra per segnare la nascita della primavera”. Si beve dal calice e si immagina il potere che fluisce in noi, attraverso di noi per risvegliare la Natura. A questo punto si può inserire qualche usanza ricordata in precedenza, cioè la fabbricazione del letto di Brigit o l’arsione delle decorazioni vegetali delle feste invernali. Oppure si può semplicemente concludere la cerimonia andando da ciascuna delle candele, nell’ordine in cui sono state accese: si spengono dicendo mentalmente o ad alta voce “Va’ fuoco e caccia l’inverno, riscalda la terra e risveglia la primavera”. Ovviamente in tutti questi piccoli rituali le parole delle formule possono essere adattate e se lo desideriamo, possiamo utilizzare brevi frasi che noi stessi avremo composto, secondo le nostre capacità e la nostra sensibilità.

Nemhàin Fonti: L'arte della Strega di Dorothy Morrison Il Cerchio della Luna Il Calderone Magico Strega delle Mele

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MAGIA TEORICA

Respirazione e visualizzazione Respirazione La respirazione di solito è un’azione inconscia che noi eseguiamo continuamente per tutta la nostra vita. Nella magia e nella Wicca, tuttavia, il respiro può essere anche uno strumento per disciplinare il corpo, ed entrare in uno stato alterato di coscienza. Per meditare correttamente, dovete respirare correttamente.

Questo è l’esercizio più basilare e, fortunatamente, anche il più semplice. Le tecniche di respirazione profonda richiedono il pieno uso dei polmoni ed anche del diaframma. Per gli esercizi di respirazione assumete una posizione comoda, seduti o sdraiati (anche se la respirazione profonda è possibile in praticamente tutte le posizioni). Rilassate leggermente il corpo. Inspirate col naso contando lentamente finché vi riesce naturale. Ricordate di lasciare che l’aria riempia i polmoni ed anche il diaframma. Trattenete l’aria, poi espirate contando di nuovo lentamente come prima. Ripetete diverse volte, rallentando gradualmente la velocità del respiro. Non trattenete mai il fiato più di quanto non riusciate a fare agevolmente. L’inspirazione, il trattenere il fiato, e l’espirazione, vanno eseguite con calma, in modo controllato, e senza tensione. Concentratevi sull’atto di respirare mentre lo fate. L’ossigeno è il soffio della vita ed è necessario alla nostra esistenza. Respirate correttamente e sarete persone migliori e Wiccan migliori. 17


La respirazione profonda si usa prima di qualsiasi atto di adorazione o magia ed è una parte degli esercizi di concentrazione e visualizzazione. Respirate a fondo quando sentite la rabbia che esplode in voi. Espirate la furia ed inspirate pace. Funziona ogni volta, se voi vorrete. Praticate gli esercizi di respirazione profonda ogni giorno, ed aumentate gradatamente la vostra capacità di trattenere l’aria. Sarebbe una cosa saggia, se possibile, praticare occasionalmente questi esercizi vicino al mare o in una foresta, lontani dall’aria inquinata delle nostre città. La respirazione profonda in questi scenari naturali non solo è più pacifica è anche molto più salutare. Visualizzazione Questa è la tecnica più basilare eppure più avanzata che si adopera in magia e nella Wicca. L’arte di usare la nostra mente per "vedere" ciò che non è fisicamente presente è un potente strumento magico usato in molti rituali Wiccan. Grazie alla sua utilità nel cambiare le nostre attitudini e le nostre vite, oggi sono stati scritti molti libri sulla visualizzazione. Ogni libro promette di mostrare i segreti della visualizzazione. Fortunatamente, quasi tutti fra noi possiedono già quest’abilità. Può non essere perfettamente a posto, ma la pratica rende perfetti. Riuscite, in questo momento, a vedere nella vostra mente il volto del vostro migliore amico, o dell’attore che vi piace di meno? E che ne dite di quel vestito che indossate più spesso, l’esterno della vostra casa, la vostra macchina, o il bagno? Questa è visualizzazione. La visualizzazione è l’atto di vedere con la mente, non con gli occhi. La visualizzazione magica consiste nel vedere qualcosa che al momento non esiste. Può essere un circolo magico, un amico guarito, o un talismano caricato di energia. In altre parole, la visualizzazione "programma" il potere. Si può spiegare questo come una forma di magia mentale di riflesso. Al posto di creare un’immagine fisica, creiamo delle immagini nella nostra testa.

Black&White Fonti: Il libro delle ombre Il tempio della Dea

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Meditazione La vita è un itinerario, una lunga via, da percorrere più o meno agevolmente. Nostro malgrado giungeremo alla fine. Alla conclusione del viaggio incontreremo inevitabilmente noi stessi. Infatti, in quel frangente, cosa avrà mai più valore? I beni fisici? Polvere! La cultura? Nebbia! Gli affetti? Fumo, forse dolce, ma pur sempre fumo! L'unico "bene" certo, qualche attimo prima di cambiare il nostro caro e amato vecchio abito liso, sarà il "vero volto", l'originale che qualche anno addietro ci consentì di nascere umani. Al di là delle possibili ipotetiche forme espressive noi non sappiamo che cosa sia in realtà il "volto originale". In questo caso sapere prima di conoscere non solo non servirebbe concretamente a niente, ma potrebbe essere persino deleterio e fuorviante.

Cos'è, dunque, la meditazione? Potremmo dire: è l'arte dell'incontro con il nostro vero volto, con noi stessi. Un appuntamento non più casuale e nolente, bensì consapevole. Affinché ciò accada, e per rendere attuali e quasi immediati i benefici dell'eterico convegno, è necessario o pressoché indispensabile praticare una tecnica meditativa. Ora vi spieghiamo succintamente, ma di più non gioverebbe, un metodo universalmente diffuso e conosciuto: l'attenzione sulla respirazione o consapevolezza del proprio respiro. Il come e perché esso funzioni è secondario e speculativo. Conoscerne il meccanismo potrebbe in certi casi persino inficiarne la validità, in quanto ne influenzerebbe la pratica. Infatti la mente tenderebbe spontaneamente ad anticiparne gli esiti. Così come prefigurarne le difficoltà le incentiverebbe maldestramente. 19


Preliminari e posizioni per la meditazione Scegli un posto tranquillo. Indossa un abito ampio, comodo. Siedi seguendo il buon senso, senza sforzarti in nulla, secondo principi anatomici corretti. Prova con uno sgabello, senza incrociare le gambe. Cerca, comunque, di stare con la schiena ben dritta e senza appoggio. Oppure siedi su un cuscino consistente, in alternativa un tappeto o una coperta ripiegati. Sarebbe preferibile una panchetta idonea. A stomaco vuoto. Le gambe incrociate, secondo la posizione classica del loto (Padmasana) o semplice (Sukhasana). Bilanciati bene senza pendere né a destra né a sinistra, né avanti né indietro. Mantieni la schiena ben dritta, in posizione verticale e in modo che non presenti altre curve oltre quelle fisiologiche, collo e testa eretti. Appoggia le mani sulle ginocchia. Non importa se dalla parte del dorso o del palmo. Rimani nella posizione adottata quanto è possibile. Sciogli la posizione, cammina qualche minuto ed eventualmente ripeti. Disposizione mentale per la meditazione La propensione, lo stato d'animo con cui intraprendere la tecnica è di apertura alla vita e al respiro, istante per istante, ricettività e umiltà. La tecnica di meditazione suggerita Il fulcro della meditazione è l'attenzione. Dopo esserti ritirato, pertanto, in un luogo appartato non esercitare alcuna incombenza. Assumi la tua posizione. Rammenta che dev'essere stabile e confortevole. Segui il naturale flusso del respiro attentamente e continuamente senza condizionarlo in modo alcuno per un periodo di tempo che con la pratica diverrà via via più lungo. Nonostante le possibili fluttuazioni del ritmo respiratorio, l'attenzione non dovrà restare indietro, né anticipare l'evento.

Black&White 20


MAGIA PRATICA

Essenza di rosa di fata Pozione per legare qualcuno Occorrente Una Rosa rossa colta da voi in fase di luna crescente. Un vaso di quelli adatti ad accogliere un solo fiorem( lungo e stretto ) ed assolutamente in vetro Un Bicchiere in vetro ( senza disegnini o incisioni di alcun genere ) Un'ampollina di vetro con relativo tappo ( quelle piccole e carine vendute a due lire per i profumi ) reperibili in qualunque mercatino. Un quadrato di stoffa di lino ( un fazzoletto va benissimo ) Acqua dolce raccolta da voi in fase di luna crescente ( fiume/torrente/ruscello/lago ); rubinetto ? NO. Procedimento Ponete la rosa nel vaso con un paio di centimetri di acqua ( sempre in luna crescente ) e lasciatela appassire fino alla luna piena . Alla mezzanotte ed un minuto ( luna piena ) togliete i petali e metteteli nel fazzoletto , piegatelo con cura , e ponetelo sotto il vostro cuscino. Addormentatevi pensando " all'oggetto " del vostro desiderio. All'alba togliete i petali dal fazzoletto e metteteli nel bicchiere , in due o tre dita di acqua ( sempre quella raccolta da voi e che vi e avanzata ) . A sera inoltrata togliete i petali dal bicchiere , e versate l'acqua nell'ampollina. Quella è la vostra pozione. 21


Portate con voi l'ampollina ed alla prima occasione propizia gettate qualche goccia addosso alla persona desiderata , non preoccupatevi se finisce sui vestiti , l'importante è che vadano addosso . Poi trovate un espediente per sganciarvi dalla persona ed andate via.

Ovviamente dovrete fare in modo che sappia dove trovarvi ( un locale che sa che frequentate , scuola , ma anche persone che conoscete in comune , o se siete intraprendenti ...fate in modo che abbia semplicemente il vostro numero di cellulare! Sarà lui/lei a cercarvi....schiavo... del vostro desiderio… La pozione funziona indifferentemente sia per uomini che per donne , compreso uomo-uomo e donna-donna. Nota. La pozione è consigliata anche per ALLONTANARE una persona di cui si è stanchi . Quindi non gettate l'ampollina....che in tal caso dovrà essere gettata nello stesso luogo dove è stata presa l'acqua ( in luna piena a mezzanotte ed un minuto ). La pozione è personale , non la si può preparare per altre persone. L'essenza è Nata per un utilizzo esterno e non per farla ingerire aggiungendola a bevande o pasti di vario tipo. Pertanto ne inficerebbe l'uso.

yamato san 22


Rituale della tre acque protettrici Rituale adatto alla protezioni di luoghi soggetti a interferenze spiritiche o energie negative, inoltre protegge da eventuali infestazione e attira le energie benefiche e purificatrici. La protezione delle acque non è permanente e va rinnovata ogni anno, andando a riprendere le 3 acque e immergendoci di nuovo i cristalli. Occorrente 4 Cristalli di Quarzo ialino Acqua di mare Acqua di fiume Acqua di lago Una bacinella di vetro (no plastica) 3 ampolline o bottigliette di vetro Una bussola Procedimento Prendere le 3 acque dai tre luoghi indicati durante una notte di luna piena. Recarsi nel luogo da proteggere e preparare una bacinella di vetro in cui immergerete i 4 cristalli di quarzo; prendete le 3 acque e versatene un po’ nella bacinella recitando queste parole: “Acque purificatrici, acque di protezione dai tre luoghi naturali vi richiamo in mio aiuto. “ Io vi cito le parole di rito che ritengo adatte per il rituale, ma voi potete usarne di proprie, queste sono un esempio per chi trova qualche insicurezza nell'esprimere quello di cui ha bisogno) . (

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Adesso prendete le 4 pietre senza asciugarle e posizionatele verso i 4 punti cardinali vicino alle pareti della vostra stanza, potrete aiutarvi in questo con una bussola, che indicherà per voi dove sono i punti cardinali. Una volta posizionati, versate l'acqua della bacinella in un terreno qualunque, ma non in uno scarico, anche nel giardino va bene. Da questo momento in poi la vostra stanza/luogo sarà protetto da qualunque tipo di intrusione, inoltre la stanza funzionerà anche da catalizzatore per attirare energie purificatrici e benevole. Molto utile se non si riesce a dormire bene o se si sente un’aura negativa in tale luogo. Inoltre protegge da eventuali influenze negative o infestazioni di spiriti.

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Purificazione e apertura delle vie Questa è una cosa che ormai uso da diverso tempo sulle persone di ogni tipo ed è un metodo decisamente invasivo ed efficace, che naturalmente vale per me come metodo, ma può essere utile anche a qualcun altro che pratica una via affine a quella del sottoscritto. Ma rimane invasivo. Invasivo significa che a volte far del bene non è quello che si pensa, vale quindi la pena spenderci due minuti di parole sopra affinché sia specificata qualche considerazione. A volte si va dal pranoterapeuta o dal "maestro reiki" che ci infonde energia, nel primo caso della propria e se non si sa controllare oltre a cose positive o meglio vibrazioni adeguate, spesso passa cose che non sempre il corpo trattato accetta, la seconda invece è usare il proprio corpo come canale per convogliare le energie esterne all'interno della parte trattata, ma in ogni caso la parte trattata è limitata e quindi gli effetti sono minori dando come risultato la chiarezza sul problema mentale o fisico da risolvere... spesso coincidono come causa ed effetto. Ovviamente anche il mio metodo può essere localizzato, ma è molto interno e senza canalizzazione, quindi come succede sempre, aperta una via o le vie energetiche del corpo esse portano tutto a galla di un colpo. Questo comporta a volte malessere fisico, ma soprattutto mentale da parte del trattato perché come detto mette a galla tutto! Vuol dire distruggere l'equilibrio erroneo del trattato e "aprirlo come una mela", ma gli/le verranno fuori tutti i problemi irrisolti... da maneggiare con cura . Trattamento Da prendere in considerazione sono: - visualizzazione - manipolazione energie e vibrazioni proprie e della persona trattata

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Dipende dalle tradizioni da cui si parte ma si concorda tutti su energie, punti vitali, chakra, che poi ognuno li voglia chiamare come gli pare o si sente, questa è un'altra cosa. Possiamo quindi procedere con due sistemi . La mente usa come segnali o traduzione quello che la mente capisce meglio, mettendo in risalto le vostre sensazioni e traducendole in effetti visivi, uditivi mentali, quindi è lecito pensare che userete quello che vi torna meglio ma non solo fra i miei due proposti ma magari ne potrete utilizzare altri. 1° La visualizzazione della persona porta a vedere dei punti "luminosi" che sono i punti vitali della persona, quelli centrali e i "minori" che sono tanti e tanti... I luminosi per me sono aperti, quindi funzionano come devono, mentre quelli chiusi sono più scuri o neri. Bene a questo punto tramite visualizzazione forzo l'apertura dei punti facendoli diventare luminosi... tutti! Fatto ciò, faccio in modo di far equilibrare le energie del corpo della persona. Ci sono da notare due cose: la prima è che se vedete la verità, siete anche in grado di capire da cosa derivi quello che è il suo problema e magari anche quali stati mentali comporta, e la seconda tramite l'utilizzo di queste cose, potete capire anche a quale livello sono le vibrazioni della persona trattata. Ho sempre scritto che a parere personale, un alto numero di vibrazioni (frequenza vibratoria ampia ed elevata) corrisponde ad una evoluzione personale maggiore (opinione personale), e nel caso specifico credo che sia lecito pensare che chi viene trattato sia da questo punto di vista al momento del trattamento più limitato. Il riequilibrio delle energie sta nel manipolare il fluire di questa energia all'interno del corpo della persona, in modo che sia uniforme in tutto il corpo e, se volete, tramite concentrazione potete portare le vibrazioni della stessa a farle viaggiare in maniera maggiore.

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2° Facciamo finta per un attimo che facendo la visualizzazione come sopra abbiate tutti i punti vitali della persona ben visibili, e che siano "estraibili come cassetti", ora li dobbiamo tirare fuori come punti e distruggerli uno ad uno e ricrearli nuovi, pensando ad essi come luminosi e puri, e rimetterli dentro ogni singola parte estratta. Come sopra riequilibrare lo scorrere delle energie e se volete potete provare ad innalzare le vibrazioni. Ora vi sembrerà tutto molto strano e mi aspetto un gran vespaio, ma tentare non nuoce, e poi mi saprete dire .

P.s. la cosa non è immediata, nel senso che la persona ci mette un po' a somatizzare, ma non più di un paio d'ore, e non è detto che si senta, come scritto sopra, rose e fiori ma è anche vero che se è una persona intelligente affronterà i suoi problemi passati e accumulati e li risolverà. Di sicuro il giorno dopo o al massimo due, la persona si sentirà più leggera e decisamente più consapevole ma ciò non toglie che passerà le prime ore e i giorni successivi in maniera intensa ed introspettiva.

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IL MERAVIGLIOSO MONDO DELLE ERBE

Salice piangente Il Salice - " Salix Alba; Salix Purpurea; Salix Fragilis. Famiglia: Salicacee Origini : Asia/Europa Il Salice è in assoluto l'albero più assunto al mondo in forma di medicinale, dalla sua linfa si estrae l'Asa, meglio conosciuta come....ASPIRINA. L'asa ha proprietà analgesiche/antidolorifiche, è capace di far calare le febbri più forti e di diversa derivazione, le sue caratteristiche lo rendono efficace anche come antitrombotico, e dalle più moderne sperimentazioni medico scientifiche ha dimostrato una altissima capacità di far regredire alcuni tipi di tumore. Nonostante sia in servizio sin dalla notte dei tempi come pianta medicinale, si è già candidato nella più moderna e futura medicina spaziale, entrando di diritto nei medicinali che gli astronauti adoperano in missioni spaziali. Rimedi Preparare da soli dei rimedi con il salice è semplice, e le controindicazioni sono addirittura inferiori al prodotto ottenuto chimicamente, da evitare di assumerlo lì dove esistono intolleranze all'aspirina in genere ed in stato di gravidanza . Tritate finemente dei pezzi di corteccia (dopo averla fatta essiccare, il momento migliore per la raccolta della corteccia è in primavera, ma può essere raccolta tutto l'anno). Fate bollire 150/200 ml d'acqua e sciogliete dentro un cucchiaino di polvere precedentemente preparata, e consumare in giornata in tre volte. Adattissimo anche per forti dolori muscolari dovuti ad allenamenti fisici. Importante per la manipolazione e tritatura delle foglie è quella di utilizzare un pestello in legno, mentre per la corteccia è indicato quello in pietra e di dimensioni più importanti. 28


Si può utilizzare l'infuso in sauna, spruzzandolo sulle pietre roventi. La febbre scende nell'arco di una ventina di minuti. Non avendo la sauna a casa si può utilizzare il sistema classico della bacinella ed il canovaccio sul capo. Storia. Descritto già nel poema assiro di Gilgamesh, era abitato da una potente strega demone che fu scacciata da un gigante inviato da Gilgamesh ed utilizzato per alleviare i dolori degli uomini, è stranamente anche l'albero più legato alla teoria degli antichi astronauti.. Le sue preziose caratteristiche sono elencate anche nel famoso papiro egiziano di Ebers, dove sono elencati ben 800 rimedi possibili con varie piante (1500 a.C. ) Ippocrate, padre della medicina, utilizzava la sua corteccia ( 400 a.C. ) esattamente per le stesse patologie di oggi.. Non meno importanti sono le sue proprietà magiche, albero femminile lunare, il suo nome significa Alba, legato a figure mitiche come Circe, Demetra, ma sopratutto a Morgana e alla Dea Hecate. La sua natura è legata all'amore come alla guerra. Appendere un ramo in casa, teneva lontano malefici tendenti a manifestarsi con stati di debolezza e cattiva salute. Sotto la protezione dei suoi rami è possibile aumentare l'efficacia degli incanti, non a caso è chiamato anche albero della strega. In Giappone è tenuto d'altissimo conto, per lo Shintoismo ed il buddhismo tantrico esoterico animali, piante, rocce, fiumi ed ogni espressione della natura hanno un’anima e di conseguenza un Kami, uno spirito, nel caso del Salice il suo Kami è una donna . Per l'oroscopo druidico sono legati al Salice i nati dal 21 Febbraio al 20 Marzo. Il colore che dà giovamento è l'azzurro pallido. La festività pagana per eccellenza legata al salice è la Candelora.

yamato san 29


RICETTE STREGATE

Rimedi di campagna di mio nonno Proprio stanotte pensavo a quando da piccolo andavo in campagna con mio nonno e mi ritrovavo sempre scorticato, ogni volta che avevo un taglio o una ferita mio nonno tirava fuori il suo fedele coltellino e trovava un rimedio in un raggio di 5 metri. In questo articolo cercherò di elencare tutte le "cure" ricevute nella mia infanzia e non solo. Pelle di serpente: la pelle di serpente ha ottime qualità cicatrizzanti, c'è ancora chi la conserva in barattolo pronta all'uso. La pelle è quella ricavata dalla muta, quindi senza ammazzare il serpente, va applicata sulla ferita dopo averla disinfettata e poi si fascia il tutto. Per quanto ne so permette alla ferita di rimarginarsi e allo stesso tempo di cicatrizzare in maniera ottimale grazie alle proprietà traspiranti. Cenere: la cenere ha ottime proprietà cicatrizzanti, consiglio sempre di disinfettare la ferita. L'ho usata di recente in campagna in combinazione con il limone. (la cenere l'ho tirata fuori da una sigaretta. ) Fichi d'india e aloe: in entrambi i casi si intende il "fogliame" se così vogliamo definirlo. Queste piante hanno proprietà: antinfiammatoria, disinfettante, idratante, tonificante. Oltre alle creme per la bellezza del viso, possono essere usate sotto forma di "pasta" da applicare sulla ferita o sull'ustione, o come fette sottili da sostituire ogni tot di tempo. Brucia un po' ma funziona. Limone: ovviamente se si è abituati ad usare l'acqua ossigenata "indolore" è meglio lasciar perdere.

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Canne palustri: dalle canne palustri (quelle che fanno il pennacchio) è possibile ricavare dei salvelox naturali. Spaccandole in lunghezza, all'altezza dei nodi è possibile trovare dei dischetti di spessore e diametro variabile, questi dischetti che ricordano il cotone, vanno leccati e applicati sulla ferita. Non si staccheranno mai. Olio di iperico: è un olio ricavato dalla pianta di iperico. Ottimo per ustioni, contusioni e punture di insetti, se passato sul corpo dovrebbe avere buone proprietà antipiretiche. Patate: applicate a fette su ustioni, contusioni e punture di insetti. Olio d'oliva: un cucchiaio ogni mattino per combattere la stitichezza. Aglio e aceto: avvolgere in un pezzo di stoffa dell'aglio tritato, stringerlo ed immergerlo leggermente nell'aceto bianco. Il tutto va strofinato in zone particolari come fronte, dietro le orecchie, polsi. Inoltre può essere lasciato sotto al cuscino. Questo rimedio è piuttosto efficace per quei bambini soggetti a frequenti incubi notturni o che hanno subito un forte shock, aiuta a conciliare il sonno. Può essere anche inalato. Alcool denaturato: applicato, come per il rimedio dell'aglio e dell'aceto, aiuta ad abbassare la febbre. 31


Sciroppo di cavolo: se non vado errato va usato il cavolo rapa, fatelo a fettine, cospargetelo di zucchero e mettetelo in una tazzina, il cavolo rilascerà uno sciroppo (che per gli amanti del cibo campagnolo come me è piuttosto buono) ottimo per curare influenze e mal di gola. Stoppini: non so dirvi il nome esatto. Prendete un panno di cotone, avvolgetelo intorno ad una moneta, fino a formare una caramella che ricorda una cipolla. Cospargete d'olio principalmente l'estremità, poggiate sulla schiena con il lato della moneta che funge da base ed accendete lo stoppino, lasciate per qualche attimo che bruci per poi coprirlo con un bicchiere. Quando l'aria sarà finita lo stoppino si spegnerà e all'interno del bicchiere si creerà un effetto "sottovuoto", staccate delicatamente e ripetete. Questo rimedio combatte i dolori, è usato anche nella medicina cinese. I vapori (i proffuma): servono a liberare le vie respiratorie; scaldate in una pentola capiente un po' d'acqua fino a portarla ad ebollizione, prendete una tovaglia, copritevi il capo e versate nella pentola un cucchiaio di bicarbonato. Inizierà a "frizzare" per questo assicuratevi che non arrivi a uscire fuori, i vapori inalati dovrebbero liberare le vie respiratorie. La mollica di pane: so che viene usata per alleviare il dolore semplicemente tamponando. Utile per infiammazioni, irritazioni ed emorroidi. Basilico: rimedio contro la stitichezza piuttosto barbarico e che sconsiglio vivamente, credo che non venga applicato dal dopoguerra. Piuttosto pigliatevi un cucchiaio di olio.

Bacco89

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Nevralgie e dolori Rimedi naturali a base di erbe Il dolore è il segnale che il corpo invia al cervello per allertarlo che qualcosa non sta funzionando come dovrebbe. Quindi risulta necessario risolvere il problema alla radice. Senza dubbio, la medicina convenzionale offre un vasto assortimento di farmaci in grado di alleviare rapidamente il dolore, a volte più efficaci dei rimedi erboristici e quindi naturali. I medicinali, pur essendo necessari, talvolta interferiscono con i segnali inviati dal sistema nervoso. Spesso, invece, il dolore non solo è sopportabile senza aiuti esterni, ma è anche un elemento prezioso nel processo di guarigione. Ma ovviamente ci sono casi in cui è opportuno ricorrere, su indicazioni del medico, a questi farmaci; anche se spesso ne viene fatto un uso improprio ed eccessivo,quindi un abuso. Di seguito elencherò alcuni rimedi affidabili a base di erbe, efficaci in caso di dolore leggero o non proprio intenso. - L'olio e la tintura di iperico : sono particolarmente efficaci per lenire gli stati dolorosi. Usare l'olio esternamente e la tintura internamente diverse volte al giorno, o secondo la frequenza di cui avete bisogno.

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- La tintura di valeriana : è un altro valido rimedio in particolare per la muscolatura e la struttura scheletrica. Assumere la tintura fino alla scomparsa del sintomo. Utilissima per lenire il dolore causato da ustioni di vario genere. Il dolore in 15 minuti diventerà sopportabile.

- Le erbe ricche di acido salicilico : la corteccia di salice, la gaultheria del Canada e l'olmaria sono impiegate per combattere il dolore causato da infiammazioni e febbre. Non a caso, queste erbe sono ingredienti attivi della ricetta originale dell'aspirina.

- Le erbe "nervine" : risultano efficaci nell'alleviare il dolore. Si somministrano in dosi piccole e frequenti. Per esempio, in caso di tinture, sarebbe opportuno mezzo cucchiaino da tè ogni 30 minuti, fino alla scomparsa del sintomo.

- Il papavero della California : possiede grandi qualità lenitive ed è efficace sia per indurre il sonno sia per alleviare gli stati dolorosi.

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PILLOLE MAGICHE

Realizzare un desiderio con il Melograno La sera di luna piena del mese in cui siete nati prendete tanti chicchi di melograno quanti sono i vostri anni, metteteli a macerare tutta la notte in una soluzione di sciroppo di Betulla e di acqua di ruscello. La mattina appena alzati, accendete una candela di colore rosso e bianco e mentre bevete lentamente il succo preparato la sera, concentratevi sulla fiamma ed esprimete un desiderio.. Durante la giornata mangiate qualche chicco di quelli che avete messo nel composto e quando lo masticate visualizzate quello che avete desiderato la mattina. Entro le 24 ore del giorno dopo ....si realizzerĂ il vostro desiderio!

Si ringrazia yamato san

Incenso del Sole Prepara l'incenso del Sole di Domenica con la Luna crescente e durante le ore diurne. Accendi una candela gialla (o oro) e martirizza nel mortaio le seguenti sostanze: - Olibano (o Copale), 2 parti - Alloro, 2 parti - Zafferano, 2 pizzichi - Cinnamomo o Cedro, olio essenziale, 6 gocce.

Si ringrazia Nyx 35


Ematite Impiegata a scopo terapeutico già nell'antico Egitto e in Babilonia per le sue proprietà di acceleratore della coagulazione del sangue nel trattamento delle ferite, e nelle malattie epatiche e polmonari, l'ematite è un ossido di ferro ed ha un sistema cristallino triangolare. È una pietra dall'effetto molto intenso sull'organismo e sullo spirito. Di aspetto oscuro e misterioso, ribollente e denso, l'ematite armonizza le pulsioni scomposte sincronizzandole al palpito della Terra. Spinge l'individuo ad ascoltare e soddisfare i suoi bisogni fondamentali, a migliorare le condizioni della sua esistenza, sollecitando il suo benessere fisico: l'ematite migliora l'assimilazione del ferro da parte dell'intestino tenue e stimola la produzione di globuli rossi. In tal modo si determina un aumento dell'apporto di ossigeno a tutti i tessuti dell'organismo. Conferisce inoltre vitalità. Per queste ragioni la sua vibrazione energetica è associata alla dinamica del chakra Radice. Gli usi esoterici di questa pietra sono molto numerosi. Le pietre grezze possono essere utilizzate nei cerchi di protezione, in quanto dotate di una carica proiettiva. In tale contesto, il buio luminoso di questa pietra dai riflessi argentei contribuirà a irrobustire il rituale, mentre la sua morfologia a specchio terrà lontane le influenze negative. Pietre più piccole possono essere usate come amuleti protettivi da tenere a contatto diretto con la pelle. Un ulteriore uso è legato alla capacità riflettente: possono infatti essere usate come specchio interiore (anche se le immagini che scorrono sulla sua superficie sono molto più turbolente e inquiete rispetto a quelle che è in grado di riflettere l'ossidiana) oppure in divinazione. 36


Una peculiarità interessante di questa pietra è dovuta alla possibilità di usarla per scrivere o colorare. Passando questa pietra su una superficie sufficientemente ruvida o dura – ad esempio il muro, un tronco, ma anche un foglio d'album ruvido – questa lascerà un segno color rosso acceso. Questo colore, il rosso Ocra, è reperibile anche sotto forma di pigmento naturale ed è in uso sin dalla preistoria. I nostri antenati sin dalla notte dei tempi hanno usato questa particolare tinta per decorare le proprie grotte. Sotto forma di pigmento, l'ematite – come numerose altre pietre dure – può essere usata in campo esoterico in moltissimi modi: dalla decorazione di bacchette intarsiate, alla scrittura del grimorio, per la consacrazione di un luogo o per la colorazione di candele.

Si ringrazia Fozeya L'ematite è una pietra da usare sul primo chakra, come tutte le pietre scure "mette a terra", è utile per chi soffre di problemi epatici (problemi al fegato) e per chi soffre di carenza di ferro! Se la si vuole usare per schermare una stanza se ne può mettere una ad ogni angolo della stanza stessa. Di solito la si abbina alla selenite che è una pietra che porta "su" per equilibrarne l'effetto!

Si ringrazia Mato Waci U È una pietra sanguigna, che come l'ossidiana fa affiorare i caratteri prorompenti della persona che la porta. Dona una energia straordinaria ed è chiaramente una pietra di fuoco. Occhio a non tenerla vicino a te mentre dormi perché è abbastanza irrequieta, serve a infondere voglia di fare e concretezza. È una ottima aiutante per il coraggio, nel lavoro e nei progetti pratici e aiuta a sopportare meglio lo stress, molto simile alla pirite ma mentre la pirite stimola la forza di volontà l'ematite lavora sul coraggio Data la sua colorazione "liquida" sembra uno specchio, e per questo dicono che aiuti nel magnetismo personale .

Si ringrazia Thalisis 37


SCOPERTE E STRANEZZE DEL MONDO

Le prove dell’esistenza di altre dimensioni Le collisioni di neutrini ad alta energia con altre particelle, confermano uno dei principi della teoria degli scienziati nordamericani delle superstringhe, hanno rilevato i primi segni dell’esistenza di altre dimensioni oltre le tre note.

Utilizzando i dati dal telescopio Amanda, situato nel Polo Sud, hanno osservato una collisione di dozzine di neutrini ad alta energia con altre particelle elementari, ottenendo così la testimonianza di dimensioni extra suggerite dalla teoria delle superstringhe. Analizzando i dati del telescopio Amanda situato in Antartide, si sono osservate le collisioni di neutrini con un’energia 10.000 volte superiore a quella dei neutrini emessi dal nostro sole ad altre particelle elementari , ottenendo così le prove dell’esistenza di altre dimensioni. I neutrini sono particelle elementari di massa trascurabile che si formano da reazioni nucleari. Mentre il Sole e gli altri fenomeni cosmici producono neutrini a bassa energia, i neutrini ad alta energia vengono prodotti da cataclismi cosmici remoti ed estremamente violenti, come i buchi neri, le supernove e il Big Bang. Una volta formata da cataclismi cosmici i neutrini ad alta energia si muovono a una velocità vicina a quella della luce e non si fermano mai. 38


Avendo una massa praticamente nulla, raramente si scontrano con altre particelle, consentendo loro di andare dritto fino ai limiti dell’universo attraverso le stelle, i pianeti, campi magnetici e galassie intere, come se davvero non esistessero. Migliaia di miliardi di neutrini passano attraverso la Terra ogni nanosecondo portando informazioni cruciali su una serie di fenomeni cosmici e le loro origini. Tuttavia, sono molto difficili da rilevare, tranne quando entrano in collisione con un atomo. Le collisioni che hanno osservato e studiato gli scienziati statunitensi, utilizzando i dati provenienti dal telescopio Amanda, hanno permesso di osservare il modo in cui queste collisioni producono neutrini di altissima energia con altre particelle subatomiche, concludendo che nell’universo potrebbero esistere altre dimensioni oltre le tre che conosciamo e che formano la realtà fisica che ci circonda. Un eccesso di neutrini ad altissima energia, come quello osservato grazie ad Amanda, costituisce un chiaro segnale dell’esistenza di dimensioni extra, lo affermano i ricercatori.

A queste nuove particelle è stato assegnato il nome di “particelle di Kaluza-Klein” (KK): si suppone che si formano quando i campi d’onda si associano a particelle già note e viaggiano all’interno di queste dimensioni extra. Fu per dimostrare l’esistenza di queste particelle che sono stati progettati i rivelatori per consentire di studiare attraverso questi eventi cosmici.

Sunshine2608 Fonte: http://www.coscienza-universale.com/misteri/scienziati-rilevano-lesistenza-di-altre-dimensioni/

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Angel's Hair Lo strano fenomeno della bambagia Silicea Vengono nominati Angel's hair (o in alternativa capelli d'Angelo) dei filamenti biancastri, molto sottili e quasi impalpabili (simili a ragnatele) che, in molti casi di avvistamenti U.F.O., sono stati visti cadere dal cielo, o in alcuni casi, addirittura, sono comparsi e formati direttamente a terra, senza nessuna apparente caduta dall’alto. Tali filamenti sembrerebbe che abbiano la proprietà di dissolversi senza lasciarne alcuna traccia anche a livello chimico-organico, dopo pochi attimi dalla loro comparsa. I primi casi documentati risalgono al 1952, in Francia,dal famoso ufologo Renato Vesco , descrivendo il caso francese di avvistamento UFO di Orlon e quello di Galliac (17 e 27 ottobre). Vesco, infatti, sentì, alla caduta della bambagia, dei bambini gridare: « Stanno cadendo dei capelli di angelo >> ...Ma in letteratura, si trovano numerose descrizioni di avvenimenti simili, risalenti anche a secoli fa. Anche l’Italia è stata toccata da questo fenomeno, nel 1954 nei pressi di Firenze. L’avvistamento è sempre stato oggettivo, collettivo, e chi ha avuto modo di “toccare con mano” i filamenti li ha sempre descritti come se fosse seta. In alcune occasioni essa è stata trovata al suolo senza che ne fosse in precedenza osservata la caduta. A volte la sostanza è svanita letteralmente nel nulla sotto gli occhi dei testimoni, come se sublimasse - cioè come se passasse dallo stato solido a quello aeriforme senza attraversare la fase liquida - nel giro di alcune ore o anche di pochi minuti (e in questi casi non è stato possibile analizzarla). Altre volte invece i filamenti non sono scomparsi e diverse volte sono stati esaminati con varie tecniche. 40


I risultati delle analisi differiscono fra di loro: se a volte i filamenti erano in realtà resti di ragnatele, in altri casi il materiale è stato (o sarebbe stato - non sempre le fonti sono completamente affidabili e, anzi, non concordano tra loro) identificato come un "vetro boro-silicico", come a Firenze, nel famoso avvistamento del 27 ottobre del 1954, oppure come una "fibra vetrosa" a Gela, il 14 novembre dello stesso anno, una sostanza organica al 95% e inorganica al 5% contraddistinta dalla presenza massiccia di potassio, silicio, calcio e fosforo a Sudbury, nel Massachusetts, il 22 ottobre del 1973, un composto formato dalla combinazione di alcuni elementi con l'acido adipico a Novara, nell'autunno del 1994, da tessuto di rayon a Cincinnati (Ohio) il 25 settembre del 1956, o addirittura da armi batteriologiche o espedienti anticontraerea, in Croazia fra il 1991 ed il 1992 (dati wikipedia) Per alcuni, i capelli d’Angelo, sono ritenuti della tracce lasciate dagli oggetti volanti non identificati, per la correlazione (almeno visiva) dei due fenomeni, ma la difficoltà nell’analizzare campioni di questi filamenti causata dall’improvvisa caduta e dalla breve durata della sostanza da essi composta rende difficile la possibilità di correlare i due avvenimenti anche da un lato più tecnico. Il termine transalpino fils de la Vierge (fili della vergine) fa riferimento al reperimento della bambagia silicea in certi casi risalenti ad alcuni secoli fa - e quasi sempre alcuni eventi del XIX secolo sono comunque citati dagli autori che hanno tentato di delineare una storia di questo fenomeno. Le ipotesi invece più razionali, parlano di “seta di ragno”, una sostanza leggermente diversa rispetto alla solita ragnatela, più sottile e fine, che gli aracnidi usano per migrare da una zona all’altra, sfruttando le correnti ascensionali potrebbero difatti percorrere lunghe distanze, ipotesi che lascia ancora qualche dubbio (come la quasi immediata dissolvenza e la strana coincidenza col fenomeno di avvistamento), ma che sta prendendo sempre più piede e conferme.

Nenyha 41


LEGGENDE E FANTASMI

La leggenda di Azzurrina Quella di Montebello è una delle rocche più belle e meglio conservate della Romagna. Il castello di Montebello è un edificio fortificato d’epoca feudale (XI sec.) costruito sui ruderi di un “castrum” romano (III sec. a.c.). Dal castrum romano deriva il nome Montebello, "mons belli" ossia "monte della guerra". Il maniero è costituito da due nuclei principali che si fondono armoniosamente: il maschio, ovvero la struttura originaria e più antica edificata sulla parte più alta della rocca, con caratteristiche prettamente militari-difensive, e l’attiguo palazzo rinascimentale (XV – XVI sec.), dimora gentilizia. Il "Mons Belli" fu meta di molteplici assalti, ad iniziare dai Malatesta nel 1186. Dopo circa 200 anni furono i Montefeltro a conquistarla e la rocca rimase sotto il loro dominio fino al 1438 quando il signore dei Malatesta Sigismondo Pandolfo la riconquistò. Oggigiorno i proprietari del castello di Montebello sono la famiglia Guidi di Bagno infeudati dal Papa Pio II nel 1463. Diverse sono le epoche che costituiscono l'edificio di oggi: il torrione d'ingresso risale al XIII-XIV secolo, la torre poligonale e le mura al XV secolo, il corpo centrale al XVI-XVII sec. In quest' ultimo, sono conservati decine di pezzi di arredo, veri gioielli dell'artigianato italiano. Sempre nel maniero viene conservata una tavola islamica, di autore sconosciuto, dipinta prima del XII sec. e proveniente dalla Terra Santa. La tavola fu portata in Italia per volere di un giovane crociato, Guido Guidi. La tavola, secondo alcune interpretazioni, celerebbe significati oscuri inerenti la magia nera o, per altre teorie, conoscenze e poteri taumaturgici. Si deve infine ricordare che nel castello si incontravano i due sfortunati amanti Paolo e Francesca. 42


Il castello di Montebello, oggetto di recenti restauri, è ben conservato così come la doppia cerchia di mura che circonda il borgo ed il maniero. Nella parte rinascimentale della struttura si possono ammirare dipinti, mobili, pregevoli oggetti d’arte e d’artigianato che coprono un arco di secoli che va dal 1.300 al 1.700. In questo castello nacque, verso la fine del Trecento, una bambina con una rarissima forma di albinismo, caratteristica non comune che allora veniva considerata segno di stregoneria e di devozione al Demonio. La madre, per paura che la figlia venisse arrestata e condannata al rogo, oltre a farla proteggere giorno e notte da un custode, le tinse i capelli di nero. Ben presto però il colore se ne andò via lasciando sui capelli della bambina dei riflessi azzurri, è da qui infatti che nasce il soprannome Azzurrina. Il 21 giugno 1375, durante un violento temporale, la piccola scomparve misteriosamente dopo essere scesa nei sotterranei per recuperare la palla con la quale stava giocando, il custode la vide scendere le scale, quando scese per cercarla non la trovò. Il corpo non venne mai ritrovato e da allora, ogni 5 anni, il 21 giugno, si sente il pianto disperato della bambina risuonare tra le mura del sotterraneo a patto che ci sia un temporale, come nel giorno in cui scomparve. Questo fenomeno si verifica veramente, in quanto già da tempo, studiosi ed esperti, stanno tentando di capirne l’origine, è stata fatta anche una registrazione che viene fatta ascoltare a tutti coloro che visitano il Rocca.

Drusilla

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Monaci fantasmi Misteri e fantasmi dell’Umbria Terra mistica l’Umbria, carica di tradizione ma anche di leggende. Molti racconti, tramandati per via orale, hanno origini che si perdono nella memoria e, con contorni evanescenti restano oggi solo nei ricordi dei nostri nonni. Quella che vi propongo è una storia di fantasmi, di quelle che si raccontano d’inverno al buio davanti ad un fuoco acceso, ambientata in un posto non ben specificato nei pressi di Assisi.

I fantasmi non sempre perpetuano, da morti, le attività che svolgevano da vivi. Anzi, ci sono casi in cui gli spiriti dei defunti sono costretti a vagare e a compiere le incombenze a cui si sottraevano durante la loro vita terrena. Per quale motivo? Espiare le loro colpe. Si narra che tanti anni fa ci fosse un monastero, ormai distrutto, in una zona non precisata delle colline umbre, dietro Assisi. La gente del posto era molto devota, come solo gli umbri delle campagne sanno essere. E per ogni ricorrenza organizzavano una processione. Non solo. Ogni occasione era buona per chiedere ai frati di organizzare novene o veglie di preghiera. A volte per far cessare la pioggia, altre per propiziarla, o semplicemente per ringraziare Dio del buon raccolto. 44


I monaci però non gradivano tutte quelle manifestazioni di fede. Tutt’altro “Ma chi ce lo fa fare ad uscire di notte con il freddo?”, dicevano tra loro. “Ma non è possibile! Ci sono già le messe, i vespri, perché organizzare un’altra veglia di preghiera?”, brontolavano senza ritegno mentre si preparavano per accontentare i fedeli. Partecipavano malvolentieri e, ovviamente, lo facevano senza fede. Anzi. Mentre i contadini pregavano e chiedevano l’aiuto di Dio, i monaci pensavano a tutt’altro. Pare infatti che vivessero in maniera assolutamente spregiudicata, lontani dalle regole della Chiesa. I peccati più frequenti, secondo i bene informati, erano ovviamente quelli della carne. Del monastero oggi restano solo alcune rovine. Forse per un’epidemia, oppure per “un intervento divino”, tutti i religiosi del monastero morirono nel giro di poco tempo. Anche il convento venne distrutto. Dopo qualche mese, nelle campagne della zona, di tanto in tanto, capitava di vedere figure lontane camminare in fila con le fiaccole accese. “Si sente anche pregare e cantare…”, raccontavano i testimoni. Ed ecco che tornò in mente la storia del vecchio monastero. A quel punto la gente capì: quelle ombre nere erano gli spiriti dei monaci che procedevano in fila. Costretti da morti a compiere proprio quei riti che odiavano da vivi. Si dice che ancora oggi sia possibile vedere sulle colline strane processioni di figure incappucciate con le fiaccole in mano. Candele accese per invocare il perdono di Dio sulla comunità che per secoli si era macchiata di tanti peccati.

Caino

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CREATURE MAGICHE

La Banshee La banshee è una creatura leggendaria dei miti irlandesi. Fa parte del piccolo popolo ed è uno spirito che spesso viene classificato tra quelli maligni, anche se in realtà nelle antiche leggende viene descritto semplicemente come uno spirito femminile che si aggira attorno a paludi e fiumi, nelle sorgenti o nelle colline d'Irlanda. Il termine Banshee è la forma anglicizzata dell'irlandese Beansì(d), che significa "donna del Sidhe", cioè "donna del colle delle fate". In alcune zone d'Irlanda viene chiamata "ban caointe" (la piangente) oppure "badhbh caointe" (Badb che piange) in chiaro collegamento con la dea corvo precristiana Badb. I suoi urli sono noti sotto il termine di "keening" (dal gelico Caoineadh = lamento), ed il sentirli è segno di nobiltà, perchè la Banshee avverte soltanto i componenti delle più nobili famiglie che possono vantare il più antico lignaggio celtico. Secondo la tradizione celtica era una dea che proteggeva la comunità sociale ed il territorio in cui essa si era insediata, ma con l'avvento del cristianesimo venne semplicemente relegata al ruolo di fata (anche se in alcuni casi ne è la regina). Comunemente (e superficialmente) la si ritiene portatrice di sventura: si dice infatti che quando si sente la Banshee urlare, morirà un membro della propria famiglia. Essa può apparire come una splendida ragazza, come una donna matura o anche come una vecchina minuta (cioè nei tre aspetti della Dea); può essere vestita di bianco o di rosso (colori dell'aldilà per i Celti), con lunghissimi e bellissimi capelli (bianchi, castani, rossi o dorati) che ama pettinare con un pettine d'oro o d'argento. Veglia sui componenti della "sua" famiglia anche quando essi emigrano. 46


La Banshee è così affezionata alla propria famiglia che la notte prima della morte di uno dei suoi componenti ne percepisce il triste destino ed incomincia a piangere emettendo un lamento lugubre, capace in alcuni casi di fare rizzare i capelli agli umani e di portarli alla disperazione, che si ripete tre volte o può durare tutta la notte. Dopo le espropriazioni terriere inglesi ai danni degli irlandesi, le Banshee restarono fedeli ai nobili irlandesi, anche se questi non erano più i proprietari della terra, e ancora nel 1980 ben 146 famiglie irlandesi si dicevano protette da una Banshee. La Banshee ha un corrispondente maschile nel meno comune Far Shee (in irlandese Fear Sidhe). Secondo la leggenda la più nota si chiamava Aibhill e proteggeva gli O'Brien. Stando alla leggenda, nel 1014 il re Brian Boru si gettò nella battaglia di Clontarf pur sapendo di andare incontro a morte certa, dal momento che la notte precedente Aibhill gli era apparsa mentre lavava i panni dei soldati finché l'acqua non si tingeva completamente del colore vermiglio del sangue. In Scozia si narra che la Banshee della dinastia Airlie di Cortachy Castle si presenti con un rullare di tamburo. La storia racconta che un certo Lord Airlie uccise un giovane tamburino incastrandolo nel suo strumento musicale e facendolo precipitare dalle mura. Da allora il tamburo torna a suonare quando è prossima la morte di uno dei suoi nemici.

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MITOLOGIA, CULTI E DIVINITÀ

Il culto delle acque in Abruzzo Riti popolari tra sacro e profano Il patrimonio culturale italiano propone frequentemente, nelle sue svariate tradizioni e leggende, antichi retaggi culturali e rituali pagani assimilati dalle usanze popolari, che si ripresentano con forza nel tessuto popolare. Molti di questi riti fanno capo alla dea dal volto bruno, la mater che dona la vita e la morte. Alla dea della fecondità, figura ctonia, sono legati tante pratiche cultuali; tra queste, appaiono di particolare rilievo quelle legate alle grotte e al culto delle acque. In Europa sono presenti moltissime grotte dove sono rintracciabili tracce del culto delle acque, spesso raccolte in pozze carsiche, e delle stalattiti e stalagmiti, ritenute sacre, ornate con simboli della dea madre. Solitamente l’entrata della grotta rappresenta, metaforicamente, il ventre della dea e le stalattiti, l’elemento maschile, priapico. Da qui l’immagine del dio generato dalla madre. L’acqua che si accumula nelle cavità assume un colore biancastro, simile a quello del latte, ed è qui che acqua e latte si fondono. L’acqua miracolosa dona, quindi, il latte alle puerpere. L’acqua delle grotte, ma anche l’acqua delle sorgenti, ha, secondo la tradizione, importanti poteri curativi. Per i Celti le sorgenti, gli stagni, le paludi e le confluenze di fiumi erano luoghi sacri, carichi di valenze spirituali, dove si deponevano gli ex voto o dove si facevano sacrifici, come ricorda Lucano, scrittore romano del I sec. a.C. Per mezzo di rituali iniziatici l’acqua conferisce una nuova “nascita”, col rituale magico guarisce, con i rituali funebri garantisce la rinascita dopo la morte e non dimentichiamo, infine, che l’immersione nell’acqua è il rito di purificazione per eccellenza. Le tradizioni legate al culto delle acque e della dea madre le troviamo diffuse soprattutto nell’Italia centro-meridionale e spesso sono legate a particolari figure, le cosiddette “magiare” streghe-guaritrici che operavano nelle campagne creando filtri magici con le acque miracolose prelevate nelle grotte. 48


Con l’avvento del Cristianesimo questi luoghi vengono legati alla Vergine Maria, spesso raffigurata con il volto bruno che ricorda, appunto, la dea madre, e ai santi. Con la religione cristiana l’acqua assume ruoli simbolici fondamentali; pensiamo, ad esempio, al sacramento del battesimo impartito nel fiume Giordano da Giovanni Battista ai tanti che ascoltavano la sua predicazione e allo stesso Gesù. L’Acqua diviene, dunque, segno di purificazione ma anche di rinascita ad una nuova vita spirituale. Anche la società agro-pastorale abruzzese ha nell’acqua, ancora oggi, un elemento importante per la pratica di culti della tradizione popolare. Si deve anche considerare l’importanza che ha l’acqua sia nei riti ufficiali della chiesa cattolica, soprattutto in quelli pasquali, sia in quelli della tradizione popolare. In molti paesi d’Abruzzo, infatti, il Sabato Santo al momento del Gloria, quando suonavano le campane per ricordare la Risurrezione di Cristo, tutta l’acqua diventava benedetta e occorreva bagnarsi il viso e gli occhi; se ci si trovava in campagna si poteva utilizzare l’acqua dei fiumi, dei ruscelli o dei pozzi. Questo serviva ad evitare le malattie e soprattutto la cecità. San Franco Ad Assergi i pellegrini che si recano il 5 giugno e il 13 settembre alla chiesetta rupestre di San Franco effettuano un bagno rituale e, senza asciugarsi, vanno a suonare la campanella per poi recitare una preghiera al santo. Perché l’orazione venga esaudita il tutto deve essere ripetuto tre volte. Terminato il rito, i pellegrini provvedono a riempire contenitori di acqua da riportare nelle proprie case e alle persone care che non hanno potuto recarsi al santuario. A San Franco sono legate innumerevoli leggende popolari che narrano di animali risuscitati (pecore e montoni) e di lupi addomesticati ma, soprattutto, viene riconosciuto al santo il miracolo di far sgorgare acqua miracolosa dalla roccia. 49


San Veneziano Un altro eremo è dedicato a San Venanzio nei pressi di Raiano (Aq). Tantissimi pellegrini si recano al santuario nel giorno della festa che si svolge il 18 maggio. Secondo la tradizione il Santo avrebbe lasciato le impronte del proprio corpo sulle rocce dell’eremo; per questo i pellegrini praticano lo struscio del corpo sulla parete rocciosa con lo scopo di prevenire e curare malattie e dolori artritici. I pellegrini percorrono poi la scala santa, scavata nella roccia, che porta fino all’acqua del fiume Aterno; qui avviene l’immersione nell’acqua considerata miracolosa. Vi è dunque una rappresentazione della discesa, della purificazione attraverso l’acqua miracolosa e della rinascita a vita nuova. San Michele Nel santuario di San Michele Arcangelo a Liscia (Ch) si perpetua un rito antichissimo dell’acqua. All’interno della chiesa vi è la grotta originaria, qui l’acqua si raccoglie in una vasca vigilata dalla scultura dell’Arcangelo. L’8 maggio e il 29 settembre, giorno in cui viene celebrata la festa, i pellegrini si recano al santuario per rinnovare antichi rituali: si strusciano contro le pareti e bevono l’acqua della sorgente perché ritenuta miracolosa. La tradizione vuole che in questo luogo sarebbe apparso l’Arcangelo Michele segnandone per sempre la sacralità. Il culto di san Michele Arcangelo è legato alla religiosità pastorale; gran parte dei santuari ad esso dedicati, infatti, si trovano lungo i tratturi che dall’Abruzzo portavano le greggi in Puglia. 50


San Giovanni Una festa comune e molto sentita dai fedeli, dove è usuale bagnarsi in segno di protezione, è quella di San Giovanni, che ricorre il 24 giugno. A Bisegna (Aq), piccolo centro della valle del Giovenco, il giorno della festa i pellegrini si recano processionalmente nella chiesa di San Giovanni, posta all’inizio della valle del Giovenco, a circa quattro chilometri dal paese. L’area è ricca di reperti archeologici che fanno presumere l’esistenza di antichi templi pagani. Vicino alla chiesa di San Giovanni vi è una grotta naturale scavata nella roccia nella quale si pensa abbia dimorato un’eremita o, addirittura, il santo stesso.

Oggi questa grotta è visitata da fedeli e pellegrini che vi depositano semplici ex voto davanti ad una piccola statua del santo. Nei pressi della chiesa vi è una bella fontana in pietra costruita alla fine del 1700 ed alimentata da una sorgente che, proprio nei giorni della festa, abbonda di acqua. Quest’acqua è ritenuta miracolosa e viene utilizzata dai fedeli sia per bagnarsi il corpo, al fine di proteggerlo dalle malattie delle pelle, sia per compiere il rito del "comparatico"; si tratta di un patto di reciproco aiuto fra due persone che si realizza lavandosi con l’acqua di san Giovanni e ripetendo tre volte la parola «compare». Anche gli abitanti della Valle Roveto si ritrovano all’alba della festa di san Giovanni sulle rive del fiume Liri; dopo la celebrazione eucaristica i fedeli si immergono nelle acque del fiume per proteggersi da tutte le malattie e per ricordare il battesimo di Cristo nel Giordano. 51


Proprietà e benefici delle acque d’Abruzzo L’Abruzzo è una terra ricca di sorgenti di acque prodigiose, ogni paese d’Abruzzo può vantare ‘acque miracolose ’ utilizzate fin dall’antichità, acque ricche di notevole effetto terapeutico, acque che posseggono una alta concentrazione di minerali, tra le più qualificate, le ferruginose, le bicarbonate, le solfate e le sulfuree. Nei primi anni del 1800 appassionati ricercatori analizzarono e catalogarono le migliori acque abruzzesi, rendendole note tramite pubblicazioni scientifiche. Vi sono presenti le acque mediominerali, dove la concentrazione di sali è equilibrata e le oligominerali, che difettano di sali, particolarmente indicate in alcune patologie. Acqua bevono le mamme senza latte che pregano Sant’Agnese, Santa Scolastica e Sant’Agata e con essa si aspergono in cerca di fertilità le donne che, ancor oggi, visitano chiese campestri e tradizionali fontane dedicate alla Sante. Gli agricoltori delle valli che visitavano l’Eremo di San Bartolomeo di Legio a Roccamorice, portavano giù dalla montagna un po’ dell’acqua che sgorga dalla sorgente vicina alla dimora del Santo: serviva ad aspergere le viti e scongiurarne la malattia più pericolosa, la peronospera. Lungo la strada che collega Raiano a Vittorito, in provincia de L’Aquila, una sorgente di acqua sulfurea che faceva girare la ruota di un mulino, era utilizzata per i benefici effetti sui tessuti cutanei ed anche come ottimo sbiancante per le fibre di canapa e di lino, lasciate a macerare, poi battute con rudimentali ma efficaci strumenti e ridotte ad una arruffata massa filamentosa da torcere in un lungo filo da tessere nei telai di legno casalinghi.

Kumo Fonti -Abruzzo24ore -Abruzzoeappennino

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Shōki 鍾馗 - Il soppressore di demoni Protettore contro spiriti maligni e malattie Tramite ricerche e rimandi da un sito all'altro, ho trovato qualcosina di interessante sul "soppressore di demoni" . HŌKI 鍾馗 - IL SOPPRESSORE DI DEMONI Protettore Contro Spiriti Maligni & Malattie Espelle i Demoni della Peste Guardiano -- Sicurezza del Focolare e della Casa Protegge le Case con Figli Maschi Protegge gli Eredi Maschi al Trono Cinese Origine = Cinese Nome Cinese = Zhōng Kuí, Chung Kuei, Chung K’uei, Chung Kwei Nome Giapponese: Shōki, Shoki, Shouki, Shooki

Shōki 鍾馗 è una divinità dal pantheon taoista Cinese, è stata spesso raffigurata in sculture e disegni giapponesi durante il periodo Edo (1615-1868), ma oggi non è più tanto considerata. Le prime leggende relative a Shōki sono state ritrovate in alcuni documenti cinesi risalenti all'era Tang (618-907). La divinità raggiunse il Giappone solamente nel tardo periodo Heian (794-1185), l'immagine più antica esistente di Shōki è stata ritrovata in un kakemono (rotolo di pergamena) conservato presso il Museo Nazionale di Nara e datato risalente al regno dell'Imperatore Goshirakawa 後白河天皇 (1127-1192). 53


Vi sono numerose leggende intorno a Shōki in Giappone e in Occidente. Le tre più diffuse sono: 1. Shōki è la divinità cinese che protesse l'imperatore Xuanzong 玄宗 (Jp: Gensō, 685762) da demoni maligni. Secondo questa leggenda, Shōki apparve in un sogno dell'imperatore malato e sconfisse i demoni maligni causa della sua malattia. In segno di gratitudine, l'imperatore premiò Shōki con il titolo di "Dottore del Zhongnanshan" (Shūnanzan-noShinshi 終南山の進士). Tra l'altro, Zhongnanshan 終南山 è il luogo leggendario della nascita del Taoismo Cinese, è qui che il fondatore del Taoismo, Laozi 老子 (Jp. = Rōshi) ha scritto il classico del Taoismo "Tao Te Ching". <fonti: Tokyo National Museum, JAANUS, and The Art Institute of Chicago>

2. Shōki voleva, sopra ogni cosa, essere il medico del palazzo imperiale ma quando fallì l'esame nazionale per la disperazione si suicidò. L'imperatore Xuanzong, mosso a compassione, insignì Shōki del titolo di "Dottore di Zhongnanshan", Successivamente lo spirito di Shōki giurò di proteggere l'imperatore e il suo impero dal male. 3. Nell'era Tang, Shōki era un medico nella provincia cinese di Shensi, ma era molto brutto. Per avanzare di carriera sostenne l'esame per poter entrare al servizio della corte imperiale e lo superò brillantemente, classificandosi al primo posto su tutti i candidati. Ma una volta presentato all'imperatore venne respinto a causa della sua bruttezza, per la vergogna si suicidò. Sopraffatto dal rimorso, l'imperatore ordinò che Shōki fosse seppellito con la veste verde riservata alla famiglia imperiale. In segno di gratitudine lo spirito di Shōki giurò di proteggere l'imperatore, gli eredi maschi dai demoni delle malattie e dal male.

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Nel suo Dizionario di Arte Cinese e Giapponese (Dictionary of Chinese and Japanese Art) Hugo Munsterberg scrive: "In Cina (Shōki) è stato canonizzato con il titolo di 'Grande Cacciatore Spirituale dei Demoni'. Nelle rappresentazioni artistiche di solito viene illustrato come un grande uomo brutto, indossando un cappello da studioso, un abito verde e grandi stivali, spesso sta pugnalando o calpestando demoni. " La popolarità di Shōki raggiunse il suo picco durante il periodo Edo, quando le persone iniziarono a appendere immagini di Shōki fuori delle proprie abitazioni per proteggerle dagli spiriti durante la festa dei bambini (Tango no Sekku 端午の節句, 5 Maggio di ogni anno, prima era riconosciuta come una festa per i soli bambini maschi, ora si festeggiano ambo i sessi), adornando grondaie e ingressi delle loro case con statue di ceramica della divinità. Al giorno d'oggi Shōki è una divinità minore, relativamente dimenticata dalla maggior parte dei giapponesi, eccezion fatta forse per la città di Kyoto dove gli abitanti adornano ancora le grondaie e i tetti delle proprie case con l'effige di Shōki per tenere lontano il male e le malattie e per proteggere l'erede maschio della famiglia.

Huginn&Muninn Fonte: http://www.onmarkproductions.com/html/buddhism.shtml

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OROSCOPO CELTICO

Di che corteccia sei? 21 Mar. 20 Apr. Quercia 21 Apr. 20 Mag. Ciliegio 21 Mag. 20 Giu. Abete 21 Giu. 20 lug. Fico 21 Lug. 20 Ago. Melo 21 Ago. 20 Sett. Olivo 21 Sett. 20 Ott. Pino 21 Ott. 20 Nov. Cipresso 21 Nov. 20 Dic. Tiglio 21 Dic. 20 Genn. Frassino 21 Genn, 20 Febb. Pioppo 21 Febb. 20 Mar. Salice Questi alberi sono anche legati agli equinozi ed ai solstizi, partendo dai primi tre, e proseguendo di tre in tre...  Equinozio di Primavera  Solstizio D'estate  Equinozio D'autunno  Solstizio D'inverno Il testo originale è scritto in Gaelico ma ne esistono copie in Greco antico ( Ho avuto il piacere di averne uno tra le mani ) .Quello in gaelico descriveva il modus operandi per le nascite, il matrimonio e la morte, quello in greco riporta i cerimoniali di equinozio e di sol-stizio, anche se i periodi sono stati sicuramente cambiati con l'avvento del Cristianesimo in Irlanda. 56


Salice Per i giapponesi il Salice rappresenta l’albero della meditazione e della concentrazione ed era usato anticamente per recarsi a meditare prima di momenti ed eventi importanti. Un famoso personaggio cine Lao Tzu, famoso teosofo cinese del 604 a.C. egli amava meditare sotto l’ombra di un Salice. Il Salice è l’albero che cresce più vicino ai fiumi e alle acque in genere e le sue radici si propagano molto più profondamente in modo che nessuna corrente riesce effettivamente a sradicarlo. Questa sua particolare qualità lo vedeva implicato per consolidare le rive dei fiumi. Le sue caratteristiche medicamentose sono tra le più importanti nel mondo vegetale. Dalla sua corteccia viene estratta una sostanza che noi conosciamo sotto il nome di paracetamolo o aspirina. È un albero che oltre ad avere delle fortissime radici ha anche una grande chioma e un tronco che può raggiungere e superare i 18 metri di altezza, tanto che in numerose culture rappresenta e viene considerato l’albero sacro della vita e adesso viene associato ed è il simbolo del rinnovamento ciclico e della fecondità. Il tipo Salice è da un punto di vista psicologico molto complesso, soggetto a mutevoli stati d’animo dovuti alle sue innumerevoli aspirazioni, capacità e fantasia. La vita per i Salici è un palcoscenico o un campo di battaglia sul quale sanno in ogni caso recitare il ruolo adatto al momento. Questo non fa, comunque, superare le loro incertezze. La più grande difficoltà è quella di riuscire a vivere consapevolmente quello che è il loro bagaglio di ricchezze emotive che rappresenta il potenziale per realizzare e sfruttare la loro creatività. Spesso inquieto il Salice impedisce a se stesso la crescita spirituale che invece potrebbe ottenere molto facilmente e spinge alcuni soggetti, in particolare le donne, a ricercare gratificazioni materiali. Le donne in particolare sono amanti dell’arte in tutte le loro forme ma anche di tutto ciò che c’è di piacevole nella vita. 57


Gli uomini hanno un forte senso dell’umorismo a volte sottile e piacevole, a volte sarcastico. Una delle caratteristiche apprezzate del Salice è che riescono a dire, se lo vogliono, qualunque cosa senza mai offendere. Amore. Per entrambi i sessi il rapporto sentimentale è un turbinio di dolcezza e di sensualità. Gli uomini salice pur essendo romantici e sognatori e pur lasciandosi coinvolgere completamente vivendo quando in simbiosi con la compagna sono emotivamente fragili e pur non chiedendo pretendono troppa attenzione e delicatezza. La donna salice ha una carica affettiva prorompente e sensuale, assicura nel rapporto un forte legame. Nella famiglia trova il rifugio di cui necessita rappresentando una madre tenera e indulgente. L’uomo se ritiene di essere deluso tende a sparire. Unioni favorevoli Salice e Cipresso con qualche possibilità di “problema di ruolo e immagine”, Pioppo e Ciliegio. Professioni. Grazie alla loro capacità di immedesimarsi nei diversi ruoli della vita consente al Salice in generale di poter svolgere diverse professioni. Per le donne, in particolare cinema, teatro, ma anche danza canto e tutto ciò che ha a che fare con l’arte. Per gli uomini oltre alle attività artistiche va aggiunta la professione militare intesa più come utilistica e assistenziale. Entrambi hanno forti capacità esoteriche e un forte coinvolgimento con tutto ciò che riguarda l’occulto. Salute. I soggetti salice soffrono spesso di problemi alle vie respiratorie, piedi e intestino.

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Quercia Albero maestoso che raggiunge e supera i 50 metri ha bisogno di terreni profondi e ama l’umidità della terra. Lo si può trovare facilmente anche sulle rive dei fiumi. La Quercia è rappresentata anche nella Bibbia. Si racconta, infatti, che Abramo ricevette le sue rivelazioni da Dio mentre riposava sotto una Quercia. Per gli antichi Celti la Quercia era considerata un portale in grado di mettere gli uomini in comunicazione tra terra e cielo.

I nativi del segno della Quercia si distinguono per la loro carica energetica allo stato puro che caratterizza il loro grande spirito d’iniziativa ed anche un grandissimo senso di sicurezza, certezza di riuscire negli intenti. Il tipo Quercia è generalmente tollerante e sincero, generoso quando necessario e grande è la loro capacità di assumersi grandi responsabilità. Non c’è ostacolo che apparentemente li possa fermare purché possano avere la libertà d’azione. Il soggetto Quercia non è in grado di assorbire velocemente delusioni, insuccessi o sconfitte, reagendo a queste ultime spesso con reazioni violente. Hanno bisogno di continui stimoli e per raggiungere i loro obiettivi e per convivere con le loro qualità. Gli uomini, in particolare, vivono in continua tensione che appunto può trasformarsi in rabbia verso gli altri. 59


Amore. In amore si fanno travolgere. L’uomo Quercia tende ad esaltarsi. Il loro carattere fiero, coraggioso, li porta non di rado ad ingrandire anche i reali sentimenti del partner. Questo li fa diventare vendicativi e prepotenti nel momento in cui si sentono delusi o traditi. La donna ama condurre la propria famiglia e proteggerla ma nel caso insorga un altro forte sentimento, come l’uomo, non esita a lasciarsi tutto alle spalle e cominciare un nuovo percorso. Possono essere buoni genitori ma esigenti, in grado di trasmettere ai figli principi e fiducia nella vita. Unioni favorevoli Melo e Quercia.

Professioni. Gli appartenenti al segno della Quercia hanno attitudine e vantaggio in tutte quelle professioni che lasciano un discreto spazio al movimento e all’iniziativa. Gli uomini sono portati a tutte quelle professioni che riguardano il campo della tecnica, le donne in quelle della ricerca medica e dell’insegnamento. Salute. I soggetti Quercia hanno spesso patologie che riguardano il sistema nervoso. La testa risulta essere la loro parte più delicata.

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Tiglio Il Tiglio è un albero che ha un tronco importante con una corteccia inizialmente liscia, crescendo si spacca con delle fessure longitudinali. Una sua grande caratteristica apprezzata fin dall’antichità sono i suoi fiori bianchi dal profumo estremamente delicato. Raggiunge i 30 metri di altezza e supera facilmente i 700 anni di età.

Una delle leggende che meglio lo rappresenta è legata alle Metamorfosi, un’opera di Ovidio Nasone 43 a.C. Egli racconta che due anziani ospitarono gli dei Zeus ed Hermes che si presentarono alla casa dei due anziani sotto le spoglie di due umili uomini. Per ringraziare i due anziani sposi gli permisero di restare uniti anche dopo la morte sotto la forma di Quercia e di Tiglio. I soggetti Tiglio sono creature generose e spontanee, semplici; nonostante questo sono alla continua ricerca di mete e progetti appaganti, territori da esplorare. Si animano per iniziative o coraggiose crociate e il loro entusiasmo riesce a coinvolgere altri nelle loro esperienze. In mancanza di energie, però, tendono a spegnersi. Hanno bisogno di ideali in cui credere, dovuto questo alla loro condotta di vita che generalmente è coerente con il loro pensiero. Per raggiungere un obiettivo non hanno problemi a scendere a compromessi senza mai, però, rinunciare ai loro ideali. 61


Amore. La più grande capacità dei soggetti Tiglio è quella di riuscire a comunicare i loro sentimenti. Gli uomini sanno dare sicurezza e fiducia riuscendo a conquistare la fiducia del partner. La donna, di natura passionale, si rivela un’amante eccezionale. Entrambi in un rapporto necessitano della massima libertà, non amano sacrificare inutilmente divertimenti o amicizie per la famiglia. Unioni favoreli Tiglio e Abete. Professioni. Il Tiglio in genere è adatto a tutto ciò che richiede movimenti, viaggio, contatto con persone e ambienti diversi. Gli uomini possono svolgere professioni quali rappresentanti, agenti turistici. Le donne giornalismo e tutto ciò che ha a che vedere con il contatto con le persone. Salute. I soggetti Tiglio possono soffrire di patologie alle vie respiratorie ma anche, più raramente, di isterismo e ipertensione.

Oroscopo celtico by yamato san

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