Lungarno n. 3 - gennaio 2013

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GENNAIO 2013

N째3

scenari

THE ITALIAN GAME teatro

PEP BOU palco

SUBSONICA

SP

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IA LE

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DA N

N

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AGENDA EVENTI di GENNAIO



Sommario

N° 3 • GENNAIO 2013

pag. 4 | the italian game

scenari italiani anni ‘70 e ‘80 di ivan carozzi

Editoriale

di Matilde Sereni

pag. 5 | musical

frankenstein junior

Se state leggendo queste righe significa che siete tra i sopravvissuti alla fine del mondo.

di chiara barbucci

pag. 6 | sipario

pep bou

Ma non al nuovo Lungarno.

di tommaso chimenti

pag. 7 | palestra robur

casa martelli di leandro ferretti

pag. 8 | un sex symbol al mese

skuhravy

La cosa già di per sé dovrebbe attutire l’ansia da prestazione del capodanno, considerando che vi aiuteremo anche a districarvi nel marasma di eventi e fuochi d’artificio. Resta il fatto che, terminati i sollazzi, ad aspettarci ci sarà gennaio.

il moderatore State tranquilli, non vi farò la solita tiritera sul nuovo mese, nuovo anno, nuove speranze e tutto il resto della fuffa. Il 1° gennaio è solamente un nuovo giorno. E ogni giorno è un nuovo giorno da cui ripartire. Non lo carichiamo di importanza spergiurando su diete che non seguiremo, abbonamenti pulisci-coscienza o promesse impossibili.

pag. 10 | eventi Immagine istituzionale

agenda gennaio 2013

Restyling e identificazione del marchio dell’Amministrazione Comunale e dello stemma della città di Firenze

5. Il marchIo Possibili composizioni a colori e in bianco e nero.

pag. 11 | firenze

Marchio dell’Amministrazione Comunale è da intendersi il complesso degli elementi che lo compongono. Il giglio e le scritte Comune di Firenze hanno sempre la stessa proporzione, in una delle due impaginazioni indicate qui a fianco.

speciale capodanno pag. 16 | palco

subsonica Concerto di Capodanno in 5 piazze.

11

Comune di Firenze, 2009

di riccardo morandi Piedi in terra ma testa sulle nuvole; gambe in spalla ma cuore in gola. Se vi avanza una mano, agguantateci Lungarno e prendete appunti.

pag. 18 | itinerari

go contemporary di leonardo bressan

pag. 16 | domande

Sarà un altro mese carico di iniziative e concerti, rassegne e divertimenti, cultura e intelligenza; sfogliare per credere.

sub pop di leonardo cianfanelli

pag. 21

pag. 22

parole

suoni

di sara loddo

di gabriele giustini

pag. 23 | matite

Tanto ormai avrete capito che neanche nel 2013 vi libererete di noi. Buon anno?

nitido di nicola formosa

Iscrizione al Registro Stampa del Tribunale di Firenze n. 5892 del 21/09/2012 N. 3 - GENNAIO 2013 - Rivista Mensile - www.lungarnofirenze.it Editore Associazione Culturale Lungarno Via dell’Orto, 20 - 50124 Firenze P.I. 06286260481 Direttore Responsabile Marco Mannucci Direttore Editoriale Matilde Sereni Responsabile di redazione Leonardo Cianfanelli

Stampa Nova Arti Grafiche srl - Signa (Fi) Distribuzione Ecopony Express - Firenze Hanno collaborato Ivan Carozzi, Leonardo Bressan, Riccardo Morandi, Gabriele Giustini, Chiara Barbucci, Il Moderatore, Tommaso Chimenti, Leandro Ferretti, Sara Loddo, Nicola Formosa.

Nessuna parte di questo periodico può essere riprodotta senza l’autorizzazione scritta dei proprietari. La direzione non si assume alcuna responsabilità per marchi, foto e slogan usati dagli inserzionisti, né per cambiamenti di date, luoghi e orari degli eventi segnalati.

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the italian game di ivan carozzi

scenari italiani

anni ’70 e ’80 in una prospettiva retromaniaca theitaliangame.tumblr.com

22 luglio 1982: Mostro di Firenze: una coppia si rifugia in una casa del Popolo, credendo di essersi imbattuta nel mostro di Firenze.

27 novembre 1981: Giancarlo Antognoni, numero dieci della Fiorentina, e la moglie Rita, pochi giorni dopo il terribile scontro fra Antognoni e il portiere del Genoa Silvano Martina.

1970: le disavventure di una discendente del poeta.

1977: 4 hippie e un cane posano per un quotidiano, su Ponte Vecchio. C’è anche una chitarra. Lo scatto sembra perfetto per la copertina di un disco.

1977: Una bomba scagliata contro la chiesa del Sacro Cuore da un fantomatico gruppo abortista.

22 marzo 1970: Si sparge la voce che tale Don Ottenio stia per abbandonare il celibato e sposarsi presso la comunità dell’Isolotto, ma il fondatore Don Mazzi smentisce e aggiunge: “I problemi dei preti, sia che rimangano celibi sia che si sposino, restano sempre problemi di una classe privilegiata”.

6 novembre 1984: Si celebra a Firenze il processo a Carol Compton, baby sitter scozzese accusata di aver tentato più volte d’incendiare, all’Isola d’Elba, la casa della famiglia presso la quale aveva lavorato. Secondo la stampa inglese si trattarono di episodi pirocinetici e di autocombustione, dato che Carol sarebbe una strega, dotata di poteri paranormali.


musical

5

di chiara barbucci

dal 3 al 6 gennaio 2013 Teatro Verdi - Firenze

S

Frankenstein Junior

i può fare!!! Oltre al Dottor Frederick Frankenstein deve averlo esclamato anche La compagnia della Rancia che, dopo molti tentativi, è riuscita a portare in Italia la versione musical del film culto di Mel Brooks, da più di tre anni in replica tra le scintillanti luci di Broadway. La compagnia della Rancia, che ha esordito con il musical lo scorso novembre a Fermo, ha subito incontrato l’entusiasmo di critica e pubblico nelle serate romane al teatro Brancaccio. Scritto da Mel Brooks in persona le aspettative sulla trasposizione italiana erano tante. Frankenstein Jr oltre ad essere un film con un prepotente zoccolo duro di fans e cultori è anche la commedia più acquistata in dvd nel nostro paese (più di cinquecento mila copie vendute). La sfida a cui sono andati incontro il regista Saverio Marconi e il suo cast non è affatto semplice. Sostituire nell’immaginario comune i personaggi come lo stimato Dottor Frankenst”i”n interpretato da uno spettacolare Gene Wilder o l’insolito aiutante Igor è quasi un’impresa impossibile. Il cast è stato selezionato tra oltre settecento aspiranti giovani Frankenstein. Nel difficile ruolo del protagonista ci sarà Giampiero Ingrassia che da oltre trenta anni calca i palcoscenici di tutta Italia e che con i

musical ha un legame particolarmente stretto. Il ruolo di Igor, che fu di Marty Feldman, è di Mauro Simone (Grease, Pinocchio il grande musical, regia di Tre metri sopra il cielo). La mostruosa “creatura” riportata in vita è interpretata dal baritono Fabrizio Corucci. Nei ruoli femminili troviamo Giulia Ottonello (Cantando sotto la pioggia, Cats) una delle poche che, uscita dal talent “Amici”, è riuscita a togliersi il marchio di prodotto televisivo, grazie alla sua spiccata vena comica e le sue indubbie capacità vocali. La sua Elizabeth, la frigida fidanzata del dottor Frederik, è uno dei momenti più esileranti del musical. La Frau Blücher, l’inquietante governante del castello, è Altea Russo (La Piccola Bottega degli Orrori, A Qualcuno Piace Caldo, Bulli e Pupe, Hello, Dolly!) mentre la procace assistente Inga è la brava Valentina Gullace (Jesus Christ Superstar, Cabaret, High School Musical, Aladin, Salvatore Giuliano). L’adattamento italiano curato da Saverio Marconi e Michele Renzullo procede a ritmo spedito e l’umorismo è elegante e rimane costante per tutto lo spettacolo. La traduzione di testi e canzoni è curata da Franco Travaglio. Le coreografie di Gillian Bruce non hanno niente da invidiare a quelle originali di Susan Stroman. La scenografia è invece frutto dell’ottimo lavoro di Gabriele More-

schi che con i suoi effetti tridimensionali riproduce in maniera perfetta le ambientazioni del film. La qualità principale di questo musical è quello di non essere una copia sbiadita del genitore new yorkese ma di avere una propria identità grazie soprattutto alla bravura degli interpreti, che non ci stanno ad essere classificati come attori di “serie b”. Ma per quei pochi che non hanno ancora visto il film del 1974 ecco un piccolo riassunto. È il 1913 e il Dottor Frederick Frankenstein, stimato professore e medico all’università di Boston, eredita in Transilvania il castello del defunto nonno, il Barone Viktor von Frankenstein del quale però rigetta le sue sperimentazioni sul ritorno in vita dei defunti. Arrivato in Romania il giovane medico si trova circondato da una serie di personaggi tanto strani quanto divertenti. Il gobbo Igor, suo aiutante, la svampita e sexy assistente Inga e l’ex amante del nonno Frau Blücher (suono di cavalli imbizzariti) che lo incastrerà e lo spingerà a proseguire il lavoro iniziato dal barone. L’esperimento di riportare in vita una creatura prenderà immediatamente una piega inaspettata quando per un errore dell’assistente Igor verrà impiantato nel cadavere un cervello anormale e non quello del prescelto professor e scienziato Hans Delbrück. Il resto è storia. E questa storia verrà portata in scena dal 3 al 6 gennaio al Teatro Verdi di Firenze. Vi potrebbe andare meglio? Sì, potrebbe anche non piovere.


6

sipario di tommaso chimenti

Pep Bou S

e a Firenze vuoi assistere a proposte teatrali internazionali devi affidarti al Teatro di Rifredi che soltanto negli ultimi anni ci ha fatto conoscere da Serra Yilmaz, ormai fiorentina adottata dopo le nove stagioni dell’“Ultimo Harem”, ai francesi “Duel”, riportato a casa Paolo Nani, da anni in Danimarca, la coreografa spagnola Marta Carrasco, i berlinesi Familie Floz. Una ricerca che ogni estate porta Angelo Savelli e Giancarlo Mordini, regista e direttore artistico di Rifredi, ad ispezionare Avignone, a scovare perle ad Edimburgo. Torna a Firenze il mago delle bolle di sapone: il catalano Pep Bou (dal 4 al 6 gennaio). Ha lo stesso nome di Guardiola, l’allenatore dei record del Barcellona. Le bolle di sapone fanno pensare ai bambini, alla loro felicità nel vedere creare dal nulla questi minuscoli, e fragilissimi, dirigibili perfetti, talmente rotondi e sferici e giotteschi che soltanto a guardarli scoppiano. Immaginazione, fantasia, sogno, gioco, destrezza, abilità. Proprio a Rifredi, Pep ha mostrato prima “Bu-

dal 4 al 6 gennaio 2013 Teatro di Rifredi - Firenze fablanetes”, che è dell’82, e poi “Sabò sabò”, nato nel ‘90. Con queste due performance ha vinto il “Festival di Vienna” nel ’85, il premio speciale al “Cannes Theatre” dell’86, il “Sebastià Gasch Award” del ’90 e il premio tedesco “Knuhrrhalm” del ’93. La magia è sempre la stessa, sempre diversa, intatta, integra, un gioco nel gioco continuo, una meraviglia che sbalordisce anche i cuori più duri, anche i ghigni più cinici. Le bolle di sapone sono ecologiste e non violente. Stupisce il pubblico con le sue creazioni che resistono il tempo di un sorriso, quanto un lieve battimano, piccoli o giganteschi palloncini gonfiati fatti d’aria e genio, quasi Barbapapà, illusioni che si liquefanno in un arcobaleno di colori, in un puff improvviso. Il “Buster Keaton del biodegradabile”. È un alchimista che toccando un liquido stregato riesce a dargli forma e vita. Soffia dentro un tubo-flauto come il pifferaio magico o l’incantatore di serpenti, domatore di nuvole.

Le costruzioni fragili si muovono e si contorcono ai suoi voleri, traballano come gelatine. Pep crea, inventa, disegna nuove forme fluttuanti nell’aria: amebe, ectoplasmi, pianeti pronti a svanire nel nulla come dal niente sono apparsi. Tutto è magia, incantesimo e sortilegio, tutto è colmo di bellezza e fascino, ritmo. Fragilità e perfezione, fallibilità e bellezza: “Mi piacciono le bolle di sapone, e mi piacciono perché alla fine scoppiano”. Le mani di Pep si muovono leggere con infinita grazia accarezzando con dolcezza le nuove creature, le tocca come fossero figli propri, le dispone con cura come uova nel vimini. Pep è un Mangiafuoco che tira i suoi “burattini di sapone” con ragnatele invisibili, è un domatore che attrezza l’arena. Trasparenza, ma anche distorsione, immagini che si sovrappongono e si scambiano, mutano miscelandosi, cambiano confondendosi. Per riscattare il fanciullino ingabbiato dentro ognuno di noi.


palestra robur

Casa I Martelli

7

di leandro ferretti

lezioni di ginnastica culturale per fiorentini l mondo non finisce da Feltrinelli. Nel senso che poco dopo venendo dalla Stazione (o poco prima se arrivate dal Duomo, fate voi) c’è una strada dedicata a Ferdinando Zannetti, ovvero il chirurgo che operò la gamba di Garibaldi ferito in Aspromonte e che aveva magione nell’attigua via de’ Conti. Si apre in questa strada uno dei grandi tesori poco conosciuti della talora stereotipata Firenze, Casa Martelli, palagio da tre anni dopo lungo riassetto aperto alla fruizione museale, seppur due sole mezze giornate a settimana. Dimora di un’antica famiglia fiorentina della quale si hanno notizie fino dalla prima metà del Trecento nella persona dell’avo Martello di Ghetto, fu fatto costruire nel Seicento da Marco di Francesco Martelli, uomo assai ben introdotto alla Corte medicea e abile restauratore delle fortune finanziarie della famiglia, basate su una compa-

gnia mercantile. Più volte rimaneggiato da allora, rimane uno straordinario esempio di palazzo gentilizio con una quantità inesauribile di trucchi teatrali, di trompe l’oeil, di spazi immaginari che lo rendono prima di tutto un luogo sognato. Se non bastasse l’imponente quadreria del primo piano, con i dettagli del mobilio e degli accessori, l’ingresso e il piano terra sono uno stupefacente percorso nell’illusione spaziale: il finto Giardino d’Inverno, così dipinto perché non c’era posto per un giardino vero, e la Sala da Bagno, che ha persino delle finte rovine realizzate col pennello. Nel silenzio delle stanze ci si dimentica di essere a due passi da San Lorenzo, dalle Cappelle Medicee e dal Duomo. Curiosità, ci vuol curiosità per andare oltre la buccia sovente spessa di questa città. Perdersi nelle strade, dimenticare le storie consuete e ascoltarne di nuove. Buon duemiladodici a tutti.

Cara Valentina

Qualche sera fa ero seduta al solito tavolo del solito bar. Una ragazza, piuttosto sbronza, mi mette una mano sulla spalla e... scusa, scusa! ... ti ho scambiato per... oh, scusa, davvero, ma tu... sei così sorridente e... e... ti vedo saltellare per i prati senza paura di farti male. Insegnami a non farmi male. Per favore... Ora. Se c’è una persona poco solare e poco incline a quella dinamica di socializzazione per cui gli sconosciuti chiaccherano in treno, quella sono io. Credo che l’alcol ingerito abbia proverbialmente trasformato un cavolo in una capra saltellante nella povera testa della povera tizia. Ma sapete com’è, a volte gli eventi casuali colpiscono l’attenzione anche più del dovuto e il mio cervello ha cominciato a ruminare canticchiando sottovoce “Cara Valentina il tempo non fa il suo dovere e a volte peggiora le cose...” Mi sono chiesta perché una sconosciuta venisse da me a chiedere aiuto, mi sono chiesta perché alcune delle conversazioni più imbarazzanti avvengono in chat o perché molte persone pagano qualcuno per essere ascoltati. Abbiamo bisogno dell’anonimato per non vergognarci e di un occhio esterno e distaccato, perché è da lontano che si riesce ad avere una chiara visione di insieme. Bene cari miei, ho deciso: metto il mio occhio (e la mia penna) a disposizione. Da oggi potrete scrivermi per chiedere un consiglio, per raccontare una storia o per mandare quella lettera, scritta tra lacrime e sangue e mai spedita. Metteteci il cuore, perchè tutto ciò che ci serve è l’amore. Di me e del mio giudizio fregatevene, il vostro anonimato è garantito ed io in fondo non esisto. Valentina scrivete a caravalentina@lungarnofirenze.it


8

clubbing un sex symbol al mese di andrea mi

“Si chiama Thomas Skuhravy / Con le sue reti si vola... Fai un’ altra capriola / Fai un’ altra capriola...”

L

il moderatore Una non precisata (ma di certo illuminata) mente alle prese con la vera essenza della bellezza

a Boemia è una regione della attuale repubblica Ceca, che ai calciofili è nota più che altro per aver dato i natali all’oracolo Zeman, ma vorrei ricordare che, proprio all’inizio dell’escalation dell’allenatore con il suo “Foggia dei Miracoli”, una ingombrante figura giunse in Italia da quelle stesse latitudini, dopo un ottimo biglietto da visita ai mondiali del ’90. Fu il Genoa infatti ad ingaggiare l’attaccante dopo i suoi cinque goal con la maglia dell’allora Cecoslovacchia, per inciso una maglia indimenticabile con motivi magnificamente sospesi fra lo stalinismo ed il proto-hipsterismo, che lo incoronarono vice-capocannoniere (alle spalle di Schillaci) dell’estate mondiale italiana. Skurhavy arrivò nella città della lanterna con tutto il fardello del suo monolitico fascino, pancia da birra e mullet inclusi, facendo perdere la testa alla passionale tifoseria rossoblu, pronta a ricoprire di incondizionato amore quel gigantesco bomber venuto dall’Est, che celebrava ogni rete con una capriola che nessuno si spiega ancora come potese risucire sistematicamente a chiudere in modo perfetto, data la stazza che si ritrovava... Sei anni per entrare nella storia del Genoa, a suon di goals e di scorribande fra i vicoli della Città Vecchia – d’altra parte non è colpa sua se si è ritrovato come compagno di attacco quel “Pato” Aguilera in seguito condannato per sfruttamento di prostituzione – e poi il ritiro a Varazze, dove tuttora vive e dà il meglio di se in una emittente locale commentando le partite (spero) a forza di rutti.

Skuhravy

Ricordi di un capodanno scombinato, romantico, nostalgico. Manda uno scatto di un tuo capodanno recente o remoto a contest@lungarnofirenze.it entro il 5 febbraio 2013 e diventa nostro fan su facebook per scoprire chi sarà ospite di

Lungarno al concerto di Glen Hansard al Viper Theatre il 22 febbraio 2013. www.facebook.com/lungarnofirenze follow us @LungarnoFirenze



Gennaio 07 lun

14 lun CANCER BATS - Cycle Club (Calenzano) ing. NP RICORDA CON RABBIA - Teatro Verdi (Santa Croce sull’Arno) ing. 13/18 euro

01 mar

08 mar

15 mar

IL LIBRO DELLA JUNGLA - Teatro di Cestello (Firenze) ing. NP NEW YORK GOSPEL CHOIR - Teatro Metastasio (Prato) ing. 12 euro LA CUCINA DEGLI ANGELI - Teatro Reims (Fireze) ing. 12 euro LA BEFFA DEL GRASSO LEGNIAIUOLO - Teatro di Rifredi (Firenze) ing. 14 euro

AMLETO² - Teatro della Pergola (Firenze) Ing. 15/30 euro LE GORILLE - Glue (Firenze) ing. gratuito PITTI IMMAGINE UOMO - Fortezza da Basso (Firenze) ing. NP

QUESTA SERA SI RECITA A SOGGETTO - Teatro della Pergola (Firenze) ing. 15/30 euro ENRICO BRIGNANO - Mandela Forum (Firenze) ing. 28/69 euro DIE WALKÜRE DI RICHARD WAGNER - Teatro del Maggio Musicale Fiorentino (Firenze) ing. NP LA RESISTIBILE ASCESA DI ARTURO UI - Teatro Excelsior (Empoli) ing. 19 euro

02 mer

09 mer

16 mer

JEALOUSY PARTY + GUEST - Capanno Blackout (Prato) ing. gratuito HOLIDAYS JAM - Ex Wide (Pisa) ing. gratuito IL TESORO NASCOSTO DEL MUSEO - Museo Marino Marini (Firenze) ing. 6 euro VEDERE LE STELLE - Palazzo Medici Riccardi (Firenze) ing. 4/7 euro

GUITARRISMO [STORIE DI CHITARRE, SESSO, INCOMPRENSIONI - VOL. 1] Glue (Firenze) ing. gratuito THE RUST AND THE FURY - Capanno Blackout (Prato) ing. gratuito MOSTRA DI PITTURA DI MARCELLO SCARSELLI - Limonaia Palazzo Medici Riccardi (Firenze) Ing. NP RASSEGNA DI TEATRO AMATORIALE - Teatro Puccini (Firenze) ing. NP

STORIA DEL CINEMA FRANCESE - Institut Français (Firenze) ing. NP UNMADE BED - Capanno Blackout (Prato) ing. gratuito

03 gio

10 gio

17 gio

CHRONICLE di Josh Trank - Glue (Firenze) ing. gratuito WALKING THE COW - Tender Club (Firenze) ing. gratuito FRANKENSTEIN JUNIOR - Teatro Verdi (Firenze) ing. 25/37 euro

WERNER - Palazzo Strozzi (Firenze) ing. gratuito … E ORA PARLIAMO DI KEVIN di Lionel Shriver - Glue (Firenze) ing. gratuito FLORA E FAUNA - Tender Club (Firenze) ing. gratuito CON FIRENZE NEL CUORE DI E CON RICCARDO MARASCO - Teatro di Cestello (Firenze) ing. NP LE BEATRICI DI STEFANO BENNI - Teatro di Rifredi (Firenze) ing. 14 euro

LA GUERRA È DICHIARATA di Valerie Donzelli - Glue (Firenze) ing. gratuito NICCOLÒ CARNESI - Tender Club (Firenze) ing. gratuito ARTÙ E MERLINO - Teatro Cantiere Florida (Firenze) ing. 15 euro 75° PITTI IMMAGINE BIMBO - Fortezza da Basso (Firenze) ing. NP IMPROZERO 2.0 - Circolo Vie Nuove (Firenze) ing. gratuito L’ULTIMO HAREM - Teatro di Rifredi (Firenze) ing. 14 euro COSÌ È (SE VI PARE) - Teatro del Popolo (Castel F.no) ing. NP

04 ven

11 ven

18 ven

IL MAGO DI OZ - Teatro Puccini (Firenze) ing. 16 euro KING OF THE OPERA - Glue (Firenze) ing. gratuito UOMO PIGIAMA+ CECCO & CIPO - Tender Club (Firenze) ing. gratuito 10° CONTEMPOARTE FESTIVAL - Firenze-Prato ing. gratuito PEP BOU - Teatro di Rifredi (Firenze) ing. 14 euro HALLO DOLLY ! HALLO - Teatro Le Laudi (Firenze) ing. NP REBUFAPLANETES - Teatro di Rifredi (Firenze) ing. 14 euro

NASCOSTO DOVE C’È PIÙ LUCE - Teatro Puccini (Firenze) ing. 18/22 euro THE VENKMANS - Ex Fila (Firenze) ing. 3 euro FIRENZE SUONA PROG feat. LE PORTE NON APERTE, GOAD, SPETTRI, IL TEMPIO DELLE CLESSIDRE - Viper Theatre (Firenze) ing. 10 euro DRUNK IN PUBBLIC - Tender Club (Firenze) ing. gratuito SEX MACHINE - Teatro Cantiere Florida (Firenze) ing. 15 euro VIBRANITE - Auditorium FLOG (Firenze) ing. 3 euro

OCCIDENTE SOLITARIO - Teatro Puccini (Firenze) ing. 18/22 euro UMBERTO MARIA GIARDINI (ex Moltheni) - Glue (Firenze) ing. gratuito MARK TESLA + GO-ZILLA - Tender Club (Firenze) ing. gratuito MARGHERITA HACK E GINEVRA DI MARCO - Teatro Nazionale (Quarrata) ing. 14/16 euro LA SIGNORINA MARGHERITA -Teatro Lumiere (Firenze) ing. 15 euro UN ISPETTORE IN CASA BIRLING - Teatro Dante (Campi Bisenzio) ing. NP

05 sab

12 sab

19 sab

PARTY DJ-SET - Glue (Firenze) ing. gratuito THE ELECTRIC FLASHBACKS - Tender Club (Firenze) ing. gratuito DIAFRAMMA - Auditorium Flog (Firenze) ing. 10 euro VISION OF JOHANNA + INTIMISSIMO - Capanno Blackout (Prato) ing. gratuito NOBRAINO - Karemaski (Arezzo) ing. 10 euro

HANG ON NIGHT - Tender Club (Firenze) ing. gratuito JOHNNY MOX / HOLY / MALAISE / LA PIRAMIDE DI SANGUE - Karemaski (Arezzo) ing. 5 Euro Gatti Mezzi + I MATTI DELLE GIUNCAIE - Auditorium FLOG (Firenze) ing. 8 PINOCCHIO LIVE JAZZ - Circolo Vie Nuove (Firenze) ing. 10 euro CENERENTOLA - Teatro Verdi (Firenze) ing. 4 euro IL CAPPOTTO Di Nikolaj Vasil’evic Gogol’ - Teatro Le Laudi (Firenze) ing. NP

TENAX EXHIBITION - IED (Firenze) ing. gratuito GINO E LUNGALÙ - PARTY DJ SET - Glue (Firenze) ing. gratuito LE FURIE - Tender Club (Firenze) ing. gratuito THE PLAYER - Museo Marino Marini (Firenze) ing. 4 euro NOBRAINO + MARTINICCA BOISSON - Auditorium FLOG (Firenze) ing. 10 MAGELLANO - Capanno Blackout (Prato) ing. gratuito ASSOLI: KOHLHAAS - Teatro di Cestello (Firenze) ing. NP

06 dom

13 dom

20 dom

CAVALCATA DEI MAGI - Centro Storico (Firenze) ing. gratuito MERCATO DEL PICCOLO ANTIQUARIATO - Fiesole (Firenze) ing. gratuito NEL PARCO UNA DOMENICA D’INVERNO - Parco Mediceo di Pratolino (Firenze) ing. 5 euro SUSSI E BIRIBISSI - Teatro della Pergola (Firenze) ing. 6 euro

IL CLOWN DEI CLOWN - Teatro Verdi (Firenze) ing. 19/31 euro FIERA DI S. SPIRITO - Piazza Santo Spirito (Firenze) ing. gratuito MALDAMORE - Teatro Shalom (Empoli) ing. 17/19 euro

I DUE GOBBI - Teatro Puccini (Firenze) ing. 7 euro ARTIGIANI IN PIAZZA - Fiesole (Firenze) ing. gratuito FIERUCOLA D’INVERNO - Piazza S. Spirito (Firenze) ing. gratuito HEIDI IL MUSICAL - Teatro Politeama Pratese (Prato) ing. 15/20 euro


Perché a Firenze non c’è mai niente da fare... 21 lun

28 lun

Dove

22 mar

29 mar

UN MARITO IDEALE - Teatro della Pergola (Firenze) ing. 15/30 euro VUOTI A PERDERE - Teatro Puccini (Firenze) ing. 13/15 euro KAFKA ON THE SHORE - Glue (Firenze) ing. gratuito TANGO MACHO - Teatro Verdi (Firenze) ing. 25/37 euro

LA TORRE D’AVORIO - Teatro della Pergola (Firenze) ing. 15/30 euro 22° EDIZIONE DEL PREMIO ‘BEL SAN GIOVANNI’ - Palazzo Vecchio (Firenze) ing. NP VARIAZIONI ENIGMATICHE - Relais Santa Croce (Firenze) ing. NP CAMERATISTICO - Ridotto del Politeama Pratese (Prato) ing. NP

23 mer

30 mer

IMPROVISTI - Glue (Firenze) ing. gratuito VINTAGE SELECTION - Stazione Leopolda (Firenze) ing. 5 euro

STADIO - Teatro Verdi (Firenze) ing. 20/36 euro ADRIANO MODICA - Capanno Blackout (Prato) ing. gratuito

24 gio

31 gio

LA TEMPESTA - Teatro della Pergola (Firenze) ing. 13/15 euro MARCO PARENTE - Tender Club (Firenze) ing. gratuito SQUARCICATRICI - Capanno Blackout (Prato) ing. gratuito JAZZ WIDE SESSIONS FEAT. DIMITRI J. ESPINOZA & TITO MANGIALAJO Ex Wide (Pisa) ing. gratuito ALDO GIOVANNI E GIACOMO TOUR TEATRALE - Teatro Verdi (Firenze) ing. NP

STADIO - Teatro Verdi (Firenze) ing. 20/36 euro ADRIANO MODICA - Capanno Blackout (Prato) ing. gratuito

25 ven ARTY DJ SET - Glue (Firenze) ing. gratuito NICCOLÒ FABI - Teatro Puccini (Firenze) ing. 20/25 euro THE HACIENDA - Tender Club (Firenze) ing. gratuito THANK YOU FOR THE DRUM MACHINE - Karemaski (Arezzo) ing. 8 euro IL CORSARO NERO - Teatro Cantiere Florida (Firenze) ing. 15 euro IL MATRIMONIO PUÒ ATTENDERE - Teatro Lumiere ing. 15 euro TIPPA IRIE + BENNY PAGE - Auditorium FLOG (Firenze) ing. 8 euro

26 sab CLAUDIO GIOVAGNOLI QUARTET - Pinocchio Jazz (Firenze) ing. 10 euro ALESSANDRO FIORI - Sala Vanni (Firenze) ing. 10 euro HYPE NIGHT con “Drop Circles” - Tender Club (Firenze) ing. gratuito MEG + COLAPESCE - Auditorium Flog (Firenze) ing. 12 euro PINOCCHIO NON C’È - Teatro della Pergola (Firenze) ing. 6 euro FUZZ ORCHESTRA - Capanno Blackout (Prato) ing. gratuito MARLENE KUNTZ - The Cage Theatre (Livorno) ing. 15 euro

27 dom L’OUTLET DELLA MUSICA - Villa Medicea La Magia (Quarrata) ing. 5 euro DOMENICHE DA FAVOLA - Teatro Everest (Firenze) ing. NP CIOMPI MENSILE ANTIQUARIATO - Piazza de’ Ciompi (Firenze) ing. gratuito

Auditorium Flog Via Michele Mercati, 24 Firenze Biblioteca delle Oblate Via dell’Oriuolo, 26 Firenze Caffè LaCité Borgo San Frediano, 20 Firenze Cinema Odeon Via dÈ Sassetti, 1 Firenze Circolo Aurora Viale Vasco Pratolini, 2 Firenze Ex Fila Via Mons. Leto Casini, 11 - Firenze GLUE - Alternative Concept Space Viale Manfredo Fanti, 20 - Firenze Museo Marino Marini Via della Spada, 1 - Firenze Nelson Mandela Forum Viale Malta, 6 - Firenze NOF Gallery Borgo San Frediano, 17 - Firenze Nuovo Teatro dell’Opera Viale Fratelli Rosselli, 1 - Firenze Palazzo Strozzi Piazza degli Strozzi - Firenze Sala Vanni Piazza del Carmine, 14 - Firenze Stazione Leopolda Viale Fratelli Rosselli, 5 - Firenze Teatro della Pergola Via della Pergola, 18 Firenze Teatro di Rifredi Via Vittorio Emanuele II Firenze Teatro ObiHall Via Fabrizio De André, 50 - Firenze Teatro Puccini Via delle Cascine, 41 - Firenze Teatro Verdi Via Ghibellina, 101 - Firenze Tender Club Via Alamanni - Firenze Viper Theatre Via Pistoiese - Via Lombardia - Firenze

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12 palco di riccardo morandi

Nuvole rapide Riassunto improvvisato su una band nata per fare ballare

C

osa sono i Subsonica? Gioventù. Menischi sofferenti. Cappellino anche a letto. Triplo microfono. Tastiere sciancate. Batterie filiformi ma con suoni degni di un club berlinese. Casse in quarti. Casse. Distorsioni. Stilosi chitarristi “maturati”. Testi al limite dell’incompresibilità, pieni di splendide assonanze letterali, in una specie di preludio a quello che sarebbe diventato lo stile giovane dei cantautori disagiati del nostro tempo, degli anni zero diciamo. Una band improbabile? Se hai ventitre anni assolutamente no. Se avevi ventitre anni quando la musica rock mescolata all’elettronica era in auge era praticamente la musica perfetta. Facciamo un passettino indietro, una breve

storiella. C’erano i Chemical Brothers, questi due londinesi che sparavano bene e mescolavano bene chitarre e casse. C’era Fatboy Slim, al secolo Norman Cook, ex bassista dei grandi The Housemartins. Lui faceva presto, due campioni e cassa a diritto. Arrivò Moby, che sembrava (sembra ancora) un commesso psicolabile della periferia di Birmigham. “E che noi in Italia stiamo a guardare?”, si domandò Max Casacci? Chiamati a raccolta Samuel e Boosta dagli Amici di Roland, una tribute band il cui repertorio erano in pratica sigle TV, si aggiunsero Ninja, batterista di Ornella Vanoni e PierFunk, musicista della zona. La formula c’era. A Samuel imposero il cappellino per coprire la fluente capigliatura

che drammaticamente lo faceva somigliare a Bruce di Holly e Benji. A Boosta non imposero niente, se non una lucertola nelle mutande per farlo muovere: poi lui si inventò la tastiera col mollone, roba che l’avessero visto i Kraftwerk l’avrebbero fatto internare. Gli altri c’erano, ma come è normale in ogni band, erano defilatissimi. Casacci, il “vecio” li dominava col suo stile sobrio da quarantenne musicista. La città era perfetta, Torino. C’erano i locali, i famosi Murazzi, luogo mitologico in quei fine ‘90. C’era la gente. C’erano i soldi, in quell’Italia oramai lontana della “new economy”. C’era MTV in Italia, quella del primo MTV Day. La tv con la Maugeri coi capelli blu, del suo inglese inutilmente perfetto. Con il grande Massimo Coppola ed il meno grande Marco Maccarini. Con Andrea


13 Pezzi, meteora di lusso per la televisione. Con Francesco Mandelli ancora “non giovane”. C’erano tante altre band in quella specie di rinascimento italiano del rock laccato. Bluvertigo con Morgan giovane che ancora riusciva a cantare. I Prozac+ di “Acido Acida”. Carmen Consoli che non cantava in siciliano le storie delle madri catanesi bastonate dai mariti. C’erano i primi mp3 scaricabili. C’erano le prime chat, internet col modem (i ricchi avevano l’ISDN). C’ero io. A me piacevano i Subsonica, sono sincero. Non ho mai capito un testo, ma mi piacevano perché ai concerti era una festa. Tutti a saltare. Piacevano anche ai cosiddetti truzzi, perché diciamocelo, anche loro erano un po’ truzzi. Piacevano perché il pubblico ai concerti era per la maggioranza femminile. Tutti gli occhi per Boosta il modello: qualche ragazza preferiva Samuel il pacioccone, affidabile e normale. Qualcuna per Ninja, ma quello era dettato da una specie di sentimento materno. Altra parentesi: il prototipo di ragazza dei concerti dei Subsonica. Presto detto, basta

guardare il video di “Nuova Ossessione”: capello mediamente corto di piglio consoliano, zainetto rigoroso, maglietta preferibilmente usata marca Adidas (sdoganata non da loro ma da Gian Maria dei Prozac+, va detto). Alcune osavano zeppa Fornarina, una scarpa uscita direttamente dai prototipi per astronauti della missione Apollo III. Di rock c’era poco, ma era molto bello per questo. Spesso si cimentavano in cover audaci (ricordo perfettamente un “My blues is you” dei Neon eseguita a Siena), avevano il pezzo impegnato del primo disco quale “Preso Blu” che è veramente un gran brano, degno della migliore canzone pop. Avevano delle collaborazioni coi controfiocchi, da Claudio Coccoluto, a Daniele Silvestri, a Morgan. Un’ottima intuizione, funzionava perfettamente. Una potenza. Portare il club in funzione di un concerto di massa, cantando in italiano era roba non da poco. I Subsonica ce l’hanno fatta, unici e ottimi: dal vivo la loro potenzialità è roba grossa, una macchina assoluta. Affrontarono anche Sanremo, ed andò molto molto bene: il singolo era veramente una hit, al contra-

rio di band che al festival dei fiori fecero una buona figura ma che non seppero consegnare una canzone forte al loro repertorio. E più che passa il tempo più che dici: ”Ancora loro?”. Si, ci sono ancora. Lavorano ancora, fanno bene,fanno dischi e grandi concerti. Perché intendiamoci, i concerti erano roba figa. Erano un appuntamento fisso perché se volevi ballare, loro c’erano, e non c’era modo di non ballare e non sciancarsi. Anche se non si capiscono delle frasi, ma si sa che anche quello che cantava Battisti a volte definirlo cripitico è ancora un eufemismo. Ma adesso mi piacerebbe che qualcuno mi spiegasse come si riesce a scrivere “Oggi il tuo diagramma del cuore è schermo piatto in nebulose stagnanti”. Forse sul palco di capodanno Samuel lo spiegherà, ma non credo. Forse sai quasi quasi che faccio? Mi metto la felpa termica, mi taglio i baffi, bevo una birra media in plastica e vado a Firenze a farmi il Capodanno in piazza. In mezzo a tante altre felpe termiche ed ai ragazzi che ballano divertiti, come facevo io. La migliore gioventù ancora. photo: www.subsonica.it

sul cielo di Torino


14 itinerari di leonardo bressan

Go Contemporary! N

asce a Firenze con lo sguardo rivolto alle metropoli del mondo Go Contemporary!, il primo tour operator italiano specializzato in viaggi alla scoperta dei luoghi e dei volti che ruotano intorno al mondo dell’arte contemporanea. Nell’ultimo decennio si sono moltiplicati i luoghi di fruizione della creazione contemporanea ed il crescente interesse verso le forme artistiche del mondo in cui viviamo sta generando una domanda sempre più specifica di viaggi verso mete irrinunciabili per chi vuole seguire da vicino i trend più attuali del settore. Go Contemporary! nasce con l’intento di colmare le lacune di un mercato italiano del viaggio che ancora non soddisfa le richieste di una clientela esigente alla ricerca di un’esperienza di continua scoperta dei luoghi dedicati al contemporaneo. Visite guidate alle mostre evento del momento, incontri con curatori e artisti locali, ingressi privilegiati alle più grandi fiere d’arte contemporanea, visite di studi d’artista e di collezioni private. Go Contemporary! si propone come un passaporto privilegiato per essere in prima fila ai maggiori eventi dell’arte contemporanea mondiale. Il tutto senza lo stress dell’organizzazione del viaggio: l’agenzia offre infatti pacchetti tutto incluso con volo da Pisa o Firenze, transfer aeroporto /città, sistemazione in hotel di design con prima colazione inclusa, visite guidate ed ingressi inclusi in tutti i luoghi visitati, oltre ad un comodo pass di trasporto urbano per poter godere appieno della libertà di spostarsi in città.

Viaggi per i nuovi nomadi contemporanei I tour vengono organizzati in piccoli gruppi di massimo venti partecipanti, per riuscire a contenere i costi senza perdere di vista la qualità di un servizio personalizzato. Gli itinerari Go Contemporary! nascono nell’ottica di svelare il lato più attuale delle metropoli mondiali, dove arte, design ed architettura si fondono per creare luoghi di commistione e di condivisone delle dinamiche contemporanee. Go Contemporary! nasce dall’idea di creare un’agenzia di viaggi unica nel panorama italiano, mettendo a disposizione la passione e la competenza nell’organizzare viaggi abbinandola a quella per l’arte. Dopo un primo viaggio a Parigi alla scoperta del Palais de Tokyo e della Fondation Cartier con la bellissima personale dell’artista cinese Yue Minjun, il programma per il 2013 di Go Contemporary! si preannuncia decisamente interessante. In febbraio tappa a Madrid per Arco, la prima grande fiera d’arte contemporanea dell’anno. La capitale spagnola per un fine settimana si trasforma nella capitale europea dell’arte contemporanea, con eventi sparsi ai quattro angoli della città, dal Matadero alla Fundacion Canal, dall’Istituto di cultura italiano che ospiterà un progetto site specific di Patrick Tuttofuoco, al centro Cibeles. In primavera sarà poi la volta di Berlino e Stoccolma: la prima non ha bisogno di presentazioni, la capitale

tedesca è la vera capitale europea della produzione contemporanea e grazie ad artisti e curatori locali con cui Go Contemporary! collabora, sarà possibile scoprire una Berlino davvero unica ed affascinante. La capitale svedese ha invece un enorme potenziale ancora sottovalutato di piccole istituzioni museali e di fondazioni che organizzano mostre ed eventi legati al contemporaneo di alto livello, in un ambito urbano stimolante e ricettivo alle influenze artistiche più ricercate. All’inizio dell’estate poi tutti a Venezia per la biennale “giovane” di Massimiliano Gioni e in seguito rotta su Basilea, per la 44esima edizione di Art Basel, la fiera d’arte contemporanea più importante del mondo, che in un solo fine settimana riesce a “raggruppare” il gotha internazionale dei più grandi artisti, galleristi e curatori mondiali. Da non dimenticare infine, le collaborazioni con istituzioni museali italiane che Go Contemporary! intraprenderà nei prossimi mesi, con programmi di viaggio specifici ritagliati su misura per ogni museo o fondazione. www.gocontemporary.it

nella foto: Kinderkreuzzung, di Martin Honert Hamburger Banhof - Berlino


domande 15 di leonardo cianfanelli

G

razie ad un abuso di potere, Lungarno è riuscito ad intervistare mr. Ryan Oxley, curioso e simpatico ragazzo di base a Londra, rappresentante per l’Europa della storica label musicale SUB POP Records (sì sì, proprio quella che ha lanciato i Nirvana!!!), che tante cose belle ha sfornato e continua a sfornare in questi anni. Questo è quello che è venuto fuori dalla nostra breve, ma interessante chiaccherata:

del settore e al modo in cui alle persone piace ascoltare e acquistare musica. Ci perdiamo veramente un sacco di tempo e fatica, ma i prodotti che facciamo uscire nel mondo, oltre al nostro doveroso orgoglio, suscitano ancora grande interesse e attenzione nel pubblico. Lavoriamo a stretto contatto con i nostri artisti e lasciamo loro un sacco di libertà di esprimere la propria arte. Noi siamo qui per agevolare questo processo e per fornire la nostra competenza in modo che il prodotto finale sia realizzato nel miglior modo possibile. Allo stesso tempo stiamo cercando di guardarci intorno per cercare nuove forme di guadagno oltre alla classica vendita di musica registrata.

Sub Pop

Ciao Ryan, sappiamo che sei una persona piena di impegni e ti ringraziamo per il tempo e la disponibilità che ci hai dedicato. Partiamo con la prima domanda: - Vuoi raccontarci com’è andata che da consumare i dischi degli artisti SUB POP nella tua cameretta, ci sei finito a lavorare insieme? Non ti nascondo che mi sembra ancora un sogno e ogni tanto mi ritrovo a darmi pizzicotti da solo da quanto sia incredibile. Ovviamente la SUB POP è stata una label molto influente e importante nella mia vita, colonna sonora costante nel corso degli anni. Come ho finito a lavorare qui? Semplice! Li ho pedinati un paio di giorni a giro per Londra e poi li ho fatti ubriacare a Camden Town (ride). - Sappiamo che hai avuto la fortuna di andare a Seattle, nel quartier generale SUB POP dove TANTO è nato. Come hai vissuto questa esperienza? Hai qualche aneddoto particolare da illustrarci? Un’altra mia grande fortuna è che devo andare a Seattle almeno un paio di volte all’anno per aggiornarmi e formarmi. Quel posto è per metà un museo e per metà uffici. Il clima è piacevole e giovane, tutti vengono trattati con rispetto e genuinità. È come essere in una grande famiglia. Gli aneddoti più divertenti sono probabilmente legati ai canini che circolano nei vari uffici, col vizietto di pisciare alle scrivanie delle persone... - L’avvento del digitale, il brusco calo delle vendite dei CD e il ritorno del vinile in punta dei piedi sono cose note per la scena musicale indipendente e non contemporanea, te come la vedi? È davvero messa così male? Penso che la bellezza della SUB POP, come di altre etichette indipendenti, è quella di essere in grado di adattarsi rapidamente ai cambiamenti

- Molto spesso Firenze è superficialmente considerata “provinciale”, luogo comune che stiamo cercando di sdoganare anche col nostro giornale. Visto che sei passato di recente da queste parti, che impressione ti ha fatto la nostra città? Purtroppo non ho avuto molto tempo per scoprire la vostra città, anche perché durante la mia breve permanenza sono stato vittima di una intossicazione alimentare. Non vedo l’ora di tornare e ripartire da zero. Comunque sia, da quello ho potuto vedere, Firenze ha l’aspetto di una città molto bella e vivibile. - È fine anno e anche se la domanda è scontata, dobbiamo fartela per forza: i tuoi dischi migliori del 2012? Ahhh!! Questa è sempre una domanda molto impegnativa (ride). Non penso di averne uno in particolare, ma una menzione sicuramente potrebbero averla Daughn Gibson, Mac DeMarco, Cold Pumas, Sauna Youth, Woods, Joey Bada$$ e i The Babies. Come vedi, non ho incluso uscite SUB POP! (sorride). - Guardando un attimo nel futuro, quali artisti pensi che caratterizzeranno il prossimo anno? Altra questione spinosa... personalmente sono curioso di vedere se gli Eagulls di Leeds confermeranno quanto di bello hanno fatto fino ad ora. Spero anche che Daughn Gibson riesca a fare un bel botto! Grazie ancora, speriamo di rivederti presto da queste parti. Take Care!


GEN 2013 –– MAR 2013|FIRENZE

LE NOZZE DI FIGARO

FIRENZE SUONA PROG CON LE PORTE NON APERTE / GOAD / SPETTRI / IL TEMPIO DELLE CLESSIDRE 11.01.2013|VIPER THEATRE

NICCOLÒ FABI 25.01.2013|TEATRO PUCCINI ALESSANDRO FIORI 26.01.2013|SALA VANNI ALESSANDRO GRAZIAN 10.02.2013|SALA VANNI BACHI DA PIETRA 21.02.2013|SALA VANNI GLEN HANSARD 22.02.2013|VIPER THEATRE BAUSTELLE 23.02.2013|TEATRO COMUNALE BRAD 24.02.2013|VIPER THEATRE EDDA 02.03.2013|SALA VANNI NEGRITA 07.03.2013| OBIHALL (EX SACHALL) COMING SOON

ROBERTO ANGELINI / MAX GAZZE’ / FINAZ GEMELLI DIVERSI / WU MING

WWW.LNDF.IT


Parole

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di sara loddo

JONATHAN FRANZEN “Più lontano ancora”

DARIA BIGNARDI “L’acustica perfetta”

ALI SMITH “C’è ma non si”

Einaudi – 2012

Mondadori – 2012

Feltrinelli – 2012

“Più lontano ancora” è una raccolta di saggi. Ventuno episodi, scritti fra il 1998 e il 2011, in cui l’autore newyorkese riflette su tematiche molto distanti fra loro. Dal dolore per la perdita dell’amico David Foster Wallace, metabolizzata e accettata soltanto in seguito ad un’esperienza di estrema solitudine nell’isola disabitata di “Masafuera” al largo della costa cilena, allo sterminio degli uccelli migratori nei sempre più silenziosi cieli europei, passando per l’estrema solitudine delle tecnologie moderne, la letteratura, il rapporto dello scrittore con le sue opere, fino ai rapporti interpersonali. Con uno stile essenziale e una prosa brillante, spesso molto divertente, Franzen si conferma uno di quegli autori che, una volta conosciuti, difficilmente è possibile abbandonare.

Talvolta le convinzioni sono tanto forti da oscurare il reale. L’idealizzazione e il desiderio di stabilità possono falsare la percezione delle cose, al punto da ricondurre ad una dimensione di estraneità totale la stessa persona che si credeva di conoscere alla perfezione. È quello che accade ad Arno, protagonista del terzo romanzo di Daria Bignardi, musicista della Scala di Milano, padre di tre figli che, dopo una vita condivisa con Sara, l’amore conosciuto da ragazzo e ritrovato in età adulta, viene abbandonato all’improvviso. Questo gesto inaspettato e privo di spiegazioni lo condurrà, attraverso un percorso di misteri e segreti svelati, a scoprire la vera essenza di Sara, di se stesso e di una relazione fatta di compromessi e negazioni.

Un evento inspiegabile, rappresentato dal gesto di un uomo che, durante una cena a casa di estranei, si chiude nella stanza degli ospiti, rimanendovi barricato per un periodo indeterminato di tempo, funge da nucleo attorno al quale si sviluppa il complesso intreccio di “C’è ma non si”. Quella di Miles, il signore chiuso dentro la stanza, rimanda direttamente alla reclusione de “L’angelo sterminatore” di Buňuel e a “Buon compleanno Malcom” di Whitehouse, dove la negazione del mondo esterno, derivante da motivazioni sconosciute, condiziona in modo totalizzante i comportamenti altrui. Romanzo frammentario, ma pregno di passione per il linguaggio, si caratterizza per una narrazione traboccante di giochi di parole, citazioni e personaggi dotati di un’intelligenza superiore alla norma.

CAN’T EXPLAIN PATTI SMITH “Just Kids” (Feltrinelli – 2010) In questo romanzo autobiografico la poetessa del rock racconta la sua gioventù. Partendo dall’infanzia a Chicago, in una realtà dominata dalla monotonia del lavoro in fabbrica, da cui fugge per approdare a New York: la città dell’arte, degli stimoli e di una vita non priva di difficoltà. Qui incontrerà Robert Mapplethorpe, il ragazzo bello e gentile con cui condividerà un percorso di crescita, personale e artistico. Con il passaggio dalla letteratura alla musica per lei e la scoperta dell’omosessualità per lui. Un romanzo che racchiude la bellezza delle cose rare e speciali.

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Suoni

Sacri Cuori - “Rosario”

Decor No, non sono di Tucson. D’altronde anche i set delle pellicole della trilogia del dollaro di Sergio Leone venivano allestiti ad Almería, in Spagna, mica in America. Il progetto Sacri Cuori invece nasce in Romagna, principalmente per mano, corde e mente di Antonio Gramentieri. Il nuovo “Rosario”, secondo lavoro dopo il già ottimo debutto “Douglas and Dawn”, appartiene tanto all’immaginario felliniano, quanto all’America più meticcia. Nei sedici brani del disco, più tre tracce bonus, convivono le allucinazioni di David Lynch, gli sconfinati paesaggi messicani, il folk, il blues e la psichedelia, Finito qui? No. Su un paio di brani strumentali ci sono le parole e la voce di Isobel Campbell. Quei due brani strumentali, poi, sono diventati due canzoni magnifiche. E Isobel non è certo sola. Fra gli altri ospiti ci permettiamo di farvi tre nomi, David Hidalgo dei Los Lobos, Marc Ribot e John Convertino dei Calexico, a proposito di Tucson. “Rosario” come ipotetico crocevia fra Nino, Rota, Lee Hazlewood, Ry Cooder ed Ennio Morricone. Spaghetti western.

di gabriele giustini

Yo La Tengo - “Fade”

Matador All’epoca erano un duo - Ira Kaplan e la compagna Georgia Hublay – quando debuttarono nel 1986 con “Ride The Tiger”. Nel mentre sono trascorsi quasi trentanni, la famiglia si è allargata sino a stabilizzarsi in trio con James Mcnew, il loro sound, inizialmente concepito sulla scia di suoni newyorchesi tra cavalcate velvettiane ulteriormente dilatate ed echi sincopati à la Feelies, si è evoluto di disco in disco, trovando sin da subito un personale marchio di fabbrica riconoscibile dopo poche note. In questi quasi trentanni, per gli Yo La Tengo, tanta qualità in una discografia perlomeno corposa. “Fade”, al solito, è un disco bellissimo. Per una serie infinita di motivi. Perchè lega al meglio i momenti più riusciti della band, quelli del ’97 di “I Can Hear The Heart Beating As One” per intendersi, e le ultime soluzioni pop. Perché già ci immaginiamo dal vivo le cavalcate del brano d’apertura ‘Ohm’ e della conclusiva ‘Before We Run’ (quei fiati!). Perché ci piace quando sussurrano come in ‘Two Trains’. Perché, fondamentalmente, è impossibile non amarli. Poi magari un domani sbagliano un disco. Per ora, non è mai accaduto. Certezze.

Scott Walker - “Bish Bosh”

4AD Riassumere la (pazzesca) vita, morte e resurrezione artistica di un personaggio come Scott Walker in poche battute, è impresa ardua. In brevissimo, per capirci qualcosa, tipo bignami. Partito nei Walker Brothers a metà anni ’60, incredibile risposta americana (anche se suonavano più british dei british) a The Beatles e The Rolling Stones, intrapresa in seconda battuta una quasi parallela carriera solista sulla scia della poetica di Jacques Brel, Walker si è definitivamente (ri)trovato come artista all’avanguardia e di ricerca. Da qui, devozione totale. Ogni sua uscita, sempre dilatata nel tempo - tant’è che il precedente “The Drift” risale al 2006 - è ormai attesa e vissuta come esperienza mistica. Non sfugge a tutto ciò “Bish Bosh”, nuova opera di Scott. Un linguaggio crudo e tagliente, humour nerissimo, il Ku Klux Klan e Ceausescu. La voce di Walker, narrata e claustrofobica più che mai, noise, musical, rock, e folk, a modo suo. Ci vogliono solo un paio di chiavi. Una per entrare ed una per uscire. Sta a voi, prima cercarle ed eventualmente decidere quale delle due usare. Apocalittico.

LA SCENA - Piacevoli incursioni nel sottobosco locale Blue Willa “Blue Willa” (La Famosa Etichetta Trovarobato) In principio erano Baby Blue. Alla fine il Baby se n’è andato e sono nati i più sperimentali Blue Willa. Nato sotto l’orecchio e la produzione attenta di Carla Bozulich (Evangelista e tanto altro), il nuovo ed omonimo debutto della band sposta l’attenzione proprio verso quei territori musicali più cari alla stessa Bozulich. Non stupisca quindi se sono principalmente le trame punk, noise, blues e folk-noir a costituire la spina dorsale di “Blue Willa”, senza per questo che l’animo indie-alternative della band ne esca snaturato. Ed è in questi luoghi che si incontrano Blue Willa e Carla Bozulich. Lì, che funzionano al meglio, in un limbo segreto in cui i Pixies si ritrovano Diamanda Galàs alla voce, tra saturi feedback ed atmosfere oniriche. L’incontro e le registrazioni sono raccontate in “Ignore the noise in the amp (or How Blue Willa made an album with Carla Bozulich)”, documentario di circa 30 minuti visibile seguendo un link che troverete all’interno del disco. Experimental Blues.


nitido 19 di nicola formosa


Concerto di Capodanno in 5 piazze.

Immagine istituzionale

Restyling e identificazione del marchio dell’Amministrazione Comunale e dello stemma della città di Firenze

un evento promosso da 5. Il marchIo Possibili composizioni a colori e in bianco e nero. Marchio dell’Amministrazione Comunale è da intendersi il complesso degli elementi che lo compongono. Il giglio e le scritte Comune di Firenze hanno sempre la stessa proporzione, in una delle due impaginazioni indicate qui a fianco.

sponsorizzato da

con il contributo di

vini offerti da 11

Comune di Firenze, 2009

una produzione


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