Periodico numero 36 37

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fuORI dAl ceNtRO

Roscioli: «O tutto o niente»

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Il presidente di Confcommercio: una soluzione ibrida di alessio Perigli O tutto o niente. Il presidente di Confcommercio Giuseppe Roscioli non ha gradito la pedonalizzazione “ibrida” realizzata dal sindaco Marino. A suo modo di vedere, perchè la pedonalizzazione dovrebbe essere totale? «Perchè così come è stata concepita, non ha portato nessun valore aggiunto». Che feedback è arrivato dai commercianti? «Negativo, come era prevedibile. Ormai il parcheggio è diventato un miraggio, le macchine non si possono fermare, via Merulana è intasata dal traffico». Cosa camnbia concretamente per chi ha un’attività nella zona? «Tutto. Purtroppo alune attività sono state addrittura chiuse. Alcuni titolari hanno licenziato i propri dipendenti. Si rischia un vero e proprio crollo dei profitti. Una situa-

Giuseppe Roscioli, presidente di Confcommercio

zione insostenibile». Secondo lei i turisti hanno percepito eventuali benefici derivati dalla pedonalizzazione dei Fori? «Cosa vuole che cambi per un turista? Forse vedranno qualche motorino in meno, e allora? Quale sarebbe il sucesso? Per strada non possono camminare perchè ci passano i mezzi abilitati (taxi, NCC, mezzi pubblici». Però una pedonalizzazione “totale” potrebbe determinare gravi scompensi al buon funzionamento dei

mezzi pubblici... «Ci si poteva pensare prima. Un progetto del genere deve essere ben fatto, queste soluzioni “ibride” non creano solo seri problemi per le attività commerciali e ripeto, non portano alcun valore aggiunto». Ritiene che il sindaco Marino possa fare un passo indietro? «Non credo proprio. Il sindaco si è mostrato molto fermo sulle sue posizioni, anche in virtù di un successo elettorale di ampie dimen-

sioni». Immaginiamo che il sindaco attui una “pedonalizzazione totale”. Niente autobus, taxi e NCC, solo biciclette pedoni. Per i commercianti cambierebbe qualcosa? «Pensiamo a quei commercianti che svolgono attività all’interno della zona pedonale: i turisti possono camminare tranquillamente, fermarsi in mezzo alla strada, tutto a beneficio di quelle attività commerciali». Per tirare le conclusioni: lei chiede al sindaco o un passo indietro o un passo in avanti. «Di certo non si può andare avanti così. Ancora una volta lo ricordo: la pedonalizzazione così com’è ha prodotto solo scompensi e nessun vantaggio, nè per i cttiadini comuni, nè per i commercianti, nè per i turisti. Deve cambiare qualcosa, o si torna indietro, o si va avanti, la situazione è grave».

Aumentano inquinamento e proteste La pedonalizzazione dei Fori ha scontentato anche chi, ogni giorno, lotta per difendere l’ambiente. Se i livelli di smog nella zona del Colosseo mettevano a serio rischio l’incolumità dei resti archeologici, veder spostato l’85% del traffico nelle zone limitrofe ai Fori ha creato nuovi disagi dove, ieri, non c’erano. L’allarme arriva dall’associazione Fare Ambiente che ha registrato un aumento delle polveri sottili nei quartieri Esquilino, Monti e Celio. Protestano anche gli abitanti riuniti nel comitato “Trappola per Fori”: la pedonalizzazione ha provocato l’aumento di traffico e dell’inquinamento atmosferico e acustico. Basti pensare che, negli orari di punta transitano almeno 3500 veicoli all’ora. (DC)

La rabbia dei commercianti che hanno paura di chiudere l’attività

«Si può fare di meglio. Ora vogliamo la metro»

Il sindaco di Roma Ignazio Marino

I commercianti delle vie limitrofe ai Fori Imperiali, non fanno nulla per nascondere il loro dissenso sul progetto di pedonalizzazione e lo esprimono senza mezze misure. I timori registrati riguardano essenzialmente il traffico e il parcheggio che rischiano di diventare un vero e proprio incubo per i cittadini. Stefano Cacciatori, titolare di un negozio di tabacchi all’inizio di via Labicana non le manda a dire: “Marino è un pazzo scatenato, con tutti i problemi di Roma pensa ai Fori - tuona il commerciante. E aggiunge: “Via Labicana è l’unica via che permette, arrivando da San

Giovanni, di andare in tutte le direzioni: al centro, verso il Celio o sul lungotevere. Il senso unico verso San Giovanni, poi, è innaturale e le vie limitrofe sono viuzze e si congestionano in un attimo. Inoltre il piano non risolve il problema del traffico a Roma.” Dulcis in fundo, l’ironia sulla vecchia professione di Marino, il chirurgo: “È come se a un cardiopatico gli togli il rene”. Nicola Iapichino lavora in un bar. Tutte le mattine prende la macchina o i mezzi da Capannelle, sfida il traffico tutti i giorni, d’altronde, uno stipendio

va pur portato a casa: “Qui intorno è un bordello. L’idea è suggestiva, ma è destinata ad aumentare il disagio per chi viaggia in auto o con i mezzi pubblici”. Toni più moderati quelli di Canio Milano, della libreria Punto Einaudi, che si dice tutto sommato favorevole alla pedonalizzazione, anche se ritiene che il problema della viabilità esista. Il libraio esprime i suoi dubbi “non tanto per via Labicana, ma per le strade limitrofe che rischiano il congestionamento”. Ma non esclude che si tratti anche di un problema di abitudine: “È come quando chiusero al traffico piazza del Popolo, allora si parlò di un’esagerazione, ma ora sembra impensabile passarci in auto”. Maria Grazia Veloccia è proprietaria di un negozio di reti e materassi a via Labicana 900, travolta dal traffico e dal limite di velocità grottesco: 30 km/h, “una specie di pedonalizzazione ombra”, come dice lei. La signora Veloccia pensa che “bisogna venire incontro ai turisti che portano ricchezza.

Il problema è conciliare le necessità di tutti”. “La pedonalizzazione - prosegue - è una buona idea ma serve una metro che funziona a dovere”. Il problema della pedonalizzazione non riguarda solo i rapporti tra i commercianti e Marino. Arianna Capra, studentessa di Belle Arti, venuta a Roma da Acquapendente, ritiene che la pedonalizzazione non può prescindere da un potenziamento dei mezzi pubblici. Tante le voci di dissenso, ma anche in alcuni casi il desiderio di portare avanti questo progetto in modo differente. Il sopracitato problema dei mezzi pubblici non può e non deve essere eluso. Lo stesso vale per quello dei parchegg, che si aggrava ulteriormente. In ballo c’è la proposta di Confcommercio e non solo, di sfruttare la caserma inutlizzata di via Labicana, per creare un posteggi per le macchine, boccata d’ossigeno per i tanti automobilisti imbottigliati nel traffico capitolino, che da non pochi anni, è uno dei principali problemi della città.

(AP)


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