II giochi di una volta

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Persona intervistata: nonna Rosetta La nonna mi ha detto che quando era piccola giocavano tra fratelli e cugini a Campana ,sassetti , Momola, el pito, salti sul fienile, salto della corda, con palloni di stoffa o bambole fatte dalle mamme e nonne. Alla sera d’inverno giocavano nelle stalle, con giochi di squadra come “le cuccuce”; a chi prendeva toccava estrarre un biglietto dove c’ erano scritti dei pegni che facevano ridere. Per i più piccoli c’era uno zio della nonna che con un coltellino costruiva dei giochi con le canne delle pannocchie: cavallini, ruote, pupazzetti. I più grandi giocavano a carte e le donne cucivano. Si raccontavano fiabe anche paurose:Biancaneve, i folletti, Petin e Petee, … tutte raccontate in dialetto. Non c’erano merendine. Di sabato, quando facevano il pane, approfittavano del forno caldo per cucinare anche frutta o biscotti. La pubblicità non esisteva, c’era solo il passaparola. Davide Brugnotto

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II giochi di una volta by Luisa Bordin - Issuu