Creactivismo

CREATIVE + ACTIVISM

Una ricerca ed analisi del ruolo della comunicazione visiva nell’attivismo ambientale contemporaneo

LUDOVICA GALLEANI D’AGLIANO

cre activ ism*

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CREACTIVISMO

INTRO

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Studente: Ludovica Galleani d’Agliano Relatore: Paolo Tamborrini Laurea Triennale in Design e comunicazione visiva, Politecnico di Torino, 2020

cre activ ism* Una ricerca ed analisi del ruolo della comunicazione visiva nell’attivismo ambientale contemporaneo

Index

Intro

9

Intro e obbiettivi tesi La crisi climatica Definizione di attivismo Filosofia e movimento

Storia

25

L’ambientalismo: gli inizi I primi movimenti ambientali Gli anni ‘70 e la controcultura L’ ecologia radicale Il movimento antinucleare Il dibattito contemporaneo

Attori

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ONG Movimenti Attivisti Anti-attivisti

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CREACTIVISMO

Identità

81

I colori della protesta I font della protesta Caso studio Identity: XR

Attivismo digitale

141

Cyberactivism Social media activism Le critiche

Guerrilla

173

Cenni storici Principi Jamming Culturale Il meme Il subvertising La Street art Casi Studio

Co-design 217

Definizione Co-design Progetto partecipativo Public Interst Design Co-design nell’attivismo Casi studio

Attivismo & design

243

Information design Critical design Design del servizio Casi studio Conclusione

Creactivo

269

Analisi Personas Concept Il Creactivista Il Manifesto del creactivista Guida di sopravvivenza Creactivo Identity Creactivo Digital

Utility

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Glossario Fonti e referenze Ringraziamenti

INTRO

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CREACTIVISMO

“We have the opportunity to decide whether we will simply do good design or we will do good with design.”

David Berman

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INTRO

Creactivismo

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CREACTIVISMO

Creativo + attivismo.

Il creactivismo è creativo, attivo e reattivo, è un attivismo rivolto a tutta la comunità creativa, la quale ha il fondamentale compito di scuotere le coscienze e portare la società verso un cambiamento necessario per un futuro più sostenibile dal punto di vista sociale, politico ed ambientale.

[Derivato di attivismo s. m] *Tendenza a intensificare il lato attivo, creativo, innovativo della vita umana. Più specificamente, concezione etica, fondata sull’idea del supremo valore dell’esplicazione dell’attività vitale, della volontà di vita e di potenza, conglobante in sé ogni altro canone di moralità e di condotta.

Treccani

INTRO

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La tesi indaga le strategie di comunicazione messe in atto nell’attivismo ambientale contemporaneo professionale e non professionale, ne delinea le principali caratteristiche e ne mette in luce gli aspetti positivi e negativi. L’obbiettivo della ricerca è quello di individuare il ruolo del design all’interno della contemporanea lotta ambientalista. La ricerca sull’attivismo creativo nasce da una volontà di creare una connessione tra l’ambito creativo (in particolare il design della comunicazione visiva) e le realtà di attivismo ambientale contemporaneo. La comunicazione visiva e pubblicitaria ha infatti nel corso della storia influenzato notevolmente i comportamenti sociali, dalle sigarette salutari degli anni Cinquanta al Boum economico del “good living”, insomma ha avuto un ruolo fondamentale per il sistema capitalista. Il potere dei designer di condizionare i comportamenti sociali è però troppo spesso sottovalutato quando si parla di cause che vanno più sul sociale e meno che sul profitto.

Con l’avvento dei nuovi strumenti digitali e con la globalizzazione, l’economia basata sul profitto ha un nuovo enorme campo su cui agire; allo stesso modo anche la protesta si sposta sul digitale, diventando così più efficace, veloce e virale.

Quando mi chiedo quale sarà il futuro del design, non posso che associarlo ad un cambiamento, un cambiamento che non può più sottostare alle regole di mercato da cui è da sempre stato dipendente. Il design diventa infatti sempre di più uno strumento di protesta e critica sociale, di trasmissione di cultura ed innovazione. Da quando ho iniziato i miei studi di design mi sono sempre chiesta: che cosa posso fare per le cause sociali? L’idea di studiare e sperimentare l’attivismo in prima linea nasce da un interesse personale per la causa ambientale e ad una volontà di capire il ruolo del designer attivista. A partire dal 2019 ho iniziato a partecipare agli scioperi per il clima proprio quando mi trovavo in Erasmus a Düsseldorf, nella regione dell’energia a carbone e fulcro delle realtà più politicamente attive della Germania. Il mio Erasmus è stato infatti diviso tra due città: Düsseldorf, città degli estremi, del design, dell’ arte e cultura con la più antica e rinomata accademia d’arte della Germania, capitale del movimento e musica elettronica e punk negli anni ‘80, ma più recentemente anche sede finanziaria e commerciale molto nota; dall’altra Colonia, una città giovane, parte del movimento Rave e politicamente attiva “ se ti trasferisci a colonia inevitabilmente ti ritrovi

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CREACTIVISMO

a partecipare almeno una volta ad una manifestazione” disse un giorno un amico tedesco residente nella città, e aveva ragione.

In Germania conobbi infatti realtà attiviste come Ende Gelaende e Fridays for future, e diversi studenti inseriti nell’attivismo politico e sociale. Ed è così che iniziò a crescere il mio interesse verso l’attivismo in particolare quello ambientale e femminista. Dopo molte proteste ed azioni come “simpatizzante” insieme al gruppo Fridays for future, a partire da febbraio 2020 sono entrata nel gruppo Media e Comunicazione del gruppo attivista Extinction Rebellion Torino, sia per un interesse personale, sia per una notevole curiosità. Grazie a questa esperienza diretta ho potuto sperimentare in prima persona le dinamiche all’interno di un gruppo di protesta, come vengono decise e sviluppate le azioni e la comunicazione, specialmente quella digitale. La mia tesi è diventata così un lungo percorso di esperienza di attivismo, interesse personale e sperimentazione diretta.

Nella ricerca viene riportato in principio cosa vuol dire fare attivismo in particolare quello ambientale, successivamente vengono analizzati i diversi protagonisti dell’attivismo tradizionale e come essi si interfacciano con una comunicazione più professionale, per poi arrivare ad analizzare veri e propri esempi di design attivista, che però non sempre ha ciò che lo rende un effettivo motore di cambiamento sociale.

La ricerca è stata supportata da fonti online, come archivi, blog, articoli e siti web di movimenti attivisti, film e conferenze digitali, da fonti bibliografiche recuperate su internet o nella biblioteca di architettura del Valentino di Torino e da Conferenze e manifestazioni alle quali ho partecipato.

INTRO

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1.0

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LA CRISI CLIMATICA

CREACTIVISMO

Il cambiamento climatico è una realtà che sta già sconvolgendo ecosistemi e biodiversità ad una intensità mai vista nella storia umana, lasciando dietro di sè sofferenza e perdite di vite umane. I gas serra nell’atmosfera hanno raggiunto livelli senza precedenti, ogni ulteriore ritardo nell’azione climatica metterà il pianeta ed i suoi abitanti a rischio di sconvolgimenti inimmaginabili. L’essere umano ha da sempre posto per primi i propri interessi rispetto a quelli della natura: le risorse continuano ad essere sfruttate come se fossero infinite, le nostre industrie avvelenano l’aria, i mari sono inquinati, le foreste vengono decimate e così via. A causa dei cambiamenti climatici sulla Terra è in corso un’inarrestabile estinzione di massa, la sesta.

INTRO

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1.1

Le cause

Combustibili fossili

Il riscaldamento globale conseguente all’ aumento della temperatura media dell’atmosfera terrestre è dovuto ad un’eccessiva concentrazione della CO2 e degli altri gas presenti nell’atmosfera a causa di emissioni non più solo di origine naturale, ma anche antropica. I principali responsabili sono i combustibili fossili che vengono bruciati senza limiti dall’uomo per produrre energia (responsabile del 75,2 % delle emissioni di gas ad effetto serra) la quale è utilizzata per soddisfare i consumi di elettricità, riscaldamento e per il settore dei trasporti. L’incremento di metano e ossido di diazoto, invece, è principalmente dovuto al settore agricolo.

Secondo la FAO1, gli allevamenti contribuiscono per più del 14% al totale delle emissioni di gas serra prodotte dall’uomo; di questa percentuale, il 65% è rappresentata dagli allevamenti di bovini, sia per la carne che per il latte (gli allevamenti per la carne però causano quasi il doppio delle emissioni di quelli per il latte). Sono seguiti con dagli allevamenti di suini, dai bufali, da polli e galline. Per la maggior parte, le emissioni legate all’allevamento sono causate dalla produzione di mangimi e dalla loro digestione, per il 45 e il 39 % rispettivamente.

A differenza degli altri settori però, l’allevamento produce per la maggior parte gas serra sotto forma di metano, seguito da ossido di diazoto e anidride carbonica. Agricoltura e allevamento sono il principale motivo di deforestazione. Intere aree di foresta tropicale vengono infatti ogni giorno abbattute (spesso con incendi dolosi) per far spazio a territori agricoli per la produzione di mangimi e altri prodotti di esportazione massiccia. 2 La deforestazione contribuisce infatti all’aumento di diossido di carbonio nell’atmosfera: le foreste, specialmente quelle tropicali, sono dei veri e propri pozzi che assorbono e trattengono CO2, per questo la loro distruzione, oltre ad impedire il regolare assorbimento, libera nell’aria ulteriore anidride carbonica prima “naturalmente stoccata”. Dall’inizio degli anni ‘90, la deforestazione avrebbe contribuito ad un aumento di

Allevamento e agricoltura

Deforestazione

1 “ cambiamenti-climatici, cause-conseguenze.” in LifeGat, link:https://www.lifegate.it/ cambiamenti-climatici-cause-conseguenze 2 “ Cause emissioni Gas serra” articolo de Il post. link: https://www.ilpost.it/2019/09/14/ cause-emissioni-gas-serra-settori/

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CREACTIVISMO

CO2 pari al 15-25% circa. Se poi si vanno a sommare le emissioni di agricoltura e deforestazione a essa correlata si arriva a coprire circa un quinto (21%) del totale di CO2 emessa in atmosfera.

1.2

Gli effetti

Aumento T media globale

Gli effetti del riscaldamento globale e quindi dell’aumento della temperatura media globale comprendono l’innalzamento del livello del mare, i cambiamenti regionali nelle precipitazioni, gli eventi meteorologici estremi più frequenti come le ondate di calore e la desertificazione. L’innalzamento della temperatura superficiale è al massimo nell’Artico, contribuendo alla ritirata di ghiacciai, del permafrost e del ghiaccio marino. Nel complesso, temperature più elevate portano più pioggia e nevicate, ma per alcune regioni aumentano invece siccità e incendi (come in Australia e Sud-America). I cambiamenti climatici minacciano inoltre di ridurre i raccolti, la sicurezza alimentare e l’innalzamento del livello del mare. L’ acidificazione degli oceani con questi effetti perché è causata dall’aumento dei livelli di CO2 che guidano i cambiamenti climatici. Alcuni impatti, come perdita della copertura nevosa, l’ aumento del vapore acqueo e fusione del permafrost, causano effetti di feedback che aumentano ulteriormente il tasso di riscaldamento globale.

Gli impatti ambientali includono l’estinzione o il trasferimento di molte specie quando i loro ecosistemi cambiano,con un conseguente calo della biodiversità in particolare nelle barriere coralline, nelle montagne e nell’Artico. Il tasso di estinzione delle specie terrestri è vertiginoso ed entro la fine del secolo metà delle specie viventi rischia di sparire per sempre. Questo fenomeno avrà implicazioni gravi e di vasta portata sul benessere umano. Come per la desertificazione, la perdita di biodiversità, in particolare la scomparsa delle piante, potrebbe rallentare la lotta alle malattie e aumentare la diffusione di patologie infettive e autoimmuni.

Senza delle azioni concrete, entro il 2050 ci saranno almeno un miliardo di migranti per il clima. Le emergenze climatiche non riguardano solo i Paesi del sud del mondo, ma toccheranno anche gli Stati Uniti, uno dei paesi che con la Cina e India inquinano di più, e che sotto la presidenza di Trump nega che esista un problema sul clima.

Perdita biodiversità

Migrazioni climatiche

INTRO

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Aumento globale delle Temperature dal 1980 ad oggi

dati NOAAA Climate Gov.

+1,0°C

+0.75°C

+0.50°C

+0.25°C

-0.25°C

1880

18

1900

1920

CREACTIVISMO

1940

1960

1980

2000

2020

1.3

Perchè agire

Migrazioni climatiche

Per evitare che la situazione precipiti e che gli impatti del cambiamento climatico siano ancora più violenti, è necessario limitare la T media globale a 1,5° C e per farlo è necessario azzerare le emissioni di CO2 molto prima del 2050, data stabilita negli accordi di Parigi nel 2015. Il report dell’IPCC sul riscaldamento di 1,5° C mostra con evidenza i pericoli e i costi di una eventuale mancanza di azioni e i benefici che deriverebbero da azioni urgenti e radicali come dimezzamento delle emissioni di CO2 provocate da attività antropiche entro il 2030. Il 2021 sarà infatti un anno strategico per i Paesi firmatari dell’Accordo di Parigi, che potranno evitare la catastrofe climatica rivedendo gli obiettivi dei loro contributi nazionali e presentando strategie a lungo termine ambiziose, per avvicinare il mondo all’obiettivo di limitare il riscaldamento a 1,5° C rispetto all’epoca preindustriale.

Negli anni Settanta si è capita l’esistenza del riscaldamento globale e si è quindi cominciato a parlare di politiche di mitigazione, di riduzione, di energia alternativa, di riciclo e di recupero, alle politiche di assorbimento, ossia le azioni che potrebbero aiutare “ad assorbire la CO2. Tra le “tecnologie” importanti in questo campo secondo gli scienziati ci sono anche gli alberi. Le politiche di deforestazione non sostenibile però non aiutano ad andare verso questa direzione.

Le politiche di adattamento sono invece quelle politiche che cercano di arginare i problemi come contrastare gli effetti dell’innalzamento dei mari e la scomparsa delle isole. L’adattamento è di per sé una sconfitta perché equivale a dire non si è riusciti a intervenire sui problemi più gravi, ma creare delle infrastrutture per cercare di evitare l’emergenza (barriere, dighe, opere idrauliche e irrigue, cambiamento delle coltivazioni e così via).

Mitigazione e adattamento

INTRO

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1.4

20

ATTIVISMO AMBIENTALE DEF.

CREACTIVISMO

L’attivismo ambientale si riferisce all’incontro di vari gruppi di individui e organizzazioni che lavorano in collaborazione in campi sociali, scientifici, politici e conservativi con lo scopo principale di affrontare le preoccupazioni ambientali. Queste persone e organizzazioni fanno parte collettivamente del movimento verde ed hanno un programma comune per la protezione e la salvaguardia dell’ambiente.

Treccani

INTRO

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1.4.1

L’ambientalismo: filosofia, ideologia e movimento sociale L’ambientalismo è un’ampia filosofia, ideologia e movimento sociale che riguarda le preoccupazioni per la protezione dell’ambiente ed il miglioramento della salute ambientale, in particolare sull’uomo, sugli animali, piante e materia non vivente. Mentre l’ambientalismo si concentra maggiormente sugli aspetti ambientali e legati alla natura dell’ideologia e della politica verde, l’ecologia combina l’ideologia dell’ecologia sociale e l’ambientalismo. 3 Il termine ecologia è più comunemente usato nelle lingue dell’Europa continentale mentre “ambientalismo” è più comunemente usato in inglese, ma le parole hanno connotazioni leggermente diverse. L’ambientalismo sostiene la conservazione, il ripristino e/o il miglioramento dell’ambiente naturale e degli elementi o processi critici del sistema terrestre come il clima. Al suo apice, l’ambientalismo è un tentativo di bilanciare le relazioni tra l’uomo e i vari sistemi naturali da cui dipende in modo tale da garantire a tutti i componenti un adeguato livello di sostenibilità.

Ambientalismo è spesso rappresentato dal colore verde, ma questa associazione al verde viene purtroppo prevalentemente utilizzata delle industrie di marketing per la tattica nota come greenwashing4. L’ambientalismo si oppone all’anti-ambientalismo, che afferma che la Terra è meno fragile di quanto si pensi e ritrae l’ambientalismo come una reazione eccessiva al contributo umano ai cambiamenti climatici. L’ ambientalismo indica un movimento sociale che cerca di influenzare il processo politico attraverso pressioni, attivismo e istruzione al fine di proteggere le risorse naturali, gli ecosistemi e l’essere umano.

3 Treccani dizionario online, definizione di attivismo.

4 definizione di greenwashing, vedi glossario.

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CREACTIVISMO

INTRO

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CREACTIVISMO

2.0

LA STORIA DELL’ATTIVISMO AMBIENTALE

STORIA

25

2.1

L’ambientalismo dagli inizi

Dal Giainismo alla rivoluzione industriale

Nel corso della storia è emersa una preoccupazione per la protezione ambientale in diverse forme e in diverse parti del mondo. Le prime idee di protezionismo ambientale risalgono al Giainismo 5 nel VI secolo a.C. nell’antica India. Il giainismo offre una visione che può sembrare prontamente compatibile con i valori fondamentali associati all’attivismo ambientale come i suoi insegnamenti sulla simbiosi tra tutti gli esseri viventi e i cinque elementi della natura. In Medio Oriente, il califfo Abu Bakr nel 630 d. C aveva comandato al suo esercito di “Non arrecare danno agli alberi, né di bruciarli con il fuoco”. I trattati medici arabi del IX-XIII secolo che trattano di ambientalismo e scienze ambientali, compreso l’inquinamento. Essi riguardavano l’inquinamento atmosferico, l’inquinamento delle acque, la contaminazione del suolo, la cattiva gestione dei rifiuti solidi urbani e le valutazioni di impatto ambientale di alcune località.

I livelli di inquinamento atmosferico sono aumentati durante la Rivoluzione industriale, innescando le prime leggi ambientali moderne che sono state approvate a metà del XIX secolo.

Le origini del movimento ambientalista giacevano infatti nella risposta ai crescenti livelli di fumo inquinamento in atmosfera durante la rivoluzione industriale. L’emergere di grandi fabbriche e la concomitante crescita del consumo di carbone, ha provocato nei centri industriali un livello senza precedenti di inquinamento dell’aria. Le prime leggi ambientali moderne su larga scala arrivarono sotto forma di Atti alcalini britannici, approvati nel 1863. Nelle città industriali, esperti e riformatori britannici, soprattutto dopo il 1890, hanno preso l’iniziativa di identificare il degrado ambientale e l’inquinamento e di avviare movimenti dal basso per chiedere e realizzare riforme.

In genere la massima priorità è stata quella dell’inquinamento dell’acqua e dell’aria.

La Coal Smoke Abatement Society è stata fondata nel 1898, rendendola una delle più antiche ONG ambientaliste. È stato fondato dall’artista Sir William Blake. Il Public Health Act del 1875 richiese a tutti i forni e caminetti di consumare il proprio fumo. Ha inoltre previsto sanzioni contro le fabbriche che

La prima ONG ambientalista -1898

5 Giainismo: giainismo è una religione basata sulla non violenza universale e sul rispetto nei confronti di ogni vita, animale e vegetale.

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emettevano grandi quantità di fumo nero. Le disposizioni di questa legge furono estese nel 1926 con la legge sull’abbattimento del fumo per includere altre emissioni, come fuliggine, cenere e particelle granulose e per autorizzare le autorità locali a imporre le proprie normative.

2.2

Primi movimenti ambientali

Primi movimenti ambientali

All’inizio del XIX secolo l’interesse per l’ambiente era una caratteristica del movimento romantico. Una delle prime dichiarazioni moderne sul pensiero dell’avanzamento industriale umano e della sua influenza sull’ambiente fu scritta dal filosofo e autore giapponese Tsunesaburo Makiguchi nella sua pubblicazione del 1903 “Una geografia della vita umana”.

Gli sforzi sistematici a favore dell’ambiente sono iniziati solo alla fine del XIX secolo. A partire dalla formazione della Commons Preservation Society nel 1865, il movimento sostenne la conservazione rurale contro le invasioni dell’industrializzazione.

Peter Kropotkin6 ha scritto di ecologia in economia, scienze agrarie, conservazione, etologia, criminologia, pianificazione urbana, geografia, geologia e biologia, ha osservato nei ghiacciai svizzeri e siberiani che si stavano lentamente sciogliendo fin dagli albori della rivoluzione industriale, rendendolo probabilmente uno dei primi predittori del cambiamento climatico. Peter ha anche osservato il danno causato dalla deforestazione e dalla caccia. Gli scritti di Kropotkin sarebbero diventati influenti negli anni ‘70 e sarebbero diventati una fonte di grande ispirazione per il movimento ambientale, così come le sue idee che sarebbero diventate poi la base per la teoria dell’ecologia sociale Un primo movimento “Ritorno alla natura”, che anticipava l’ideale romantico dell’ambientalismo moderno, era sostenuto da intellettuali come John Ruskin, William Morris7, George Bernard Shaw ed Edward Carpenter, i quali erano tutti contro il consumismo, l’inquinamento e altre attività che erano dannose per il mondo naturale. Il movimento fu una reazione alle condizioni urbane delle città industriali, dove i servizi igieni-

Morris e il movimento Arts and Crafts

6 Pëtr Alekseevič Kropotkin ( 1842-1921 ) è stato un filosofo, geografo, zoologo, militante e teorico dell’anarchia russo.

7 William Morris e John Ruskin: fondatori del movimento Arts and Krafts , contro la manifattura industriale.

STORIA

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co-sanitari erano orribili, i livelli di inquinamento intollerabili e gli alloggi terribilmente angusti. John Ruskin sosteneva che le persone sarebbero dovute tornare al piccolo pezzo di terra inglese, bello, pacifico e fecondo. Furono tentate iniziative pratiche con la creazione di piccole fattorie cooperative e vennero rievocate con entusiasmo le antiche tradizioni rurali, senza la “contaminazione della manifattura o il cancro dell’artificialità”.

Il movimento ambientale negli USA e il Sierra Club

Il Nazismo e la salvaguardia ambientale

Il movimento negli Stati Uniti iniziò alla fine del XIX secolo, per la protezione delle risorse naturali occidentali, con individui come John Muir8 ed Henry David Thoreau9 che fornirono importanti contributi filosofici. Thoreau era interessato al rapporto delle persone con la natura e pubblicò le sue esperienze nel libro Walden, in cui sosteneva che le persone sarebbero dovute essere intimamente vicine alla natura. Egli ha inoltre esercitato pressioni sul congresso per formare il Parco Nazionale di Yosemitee e continuò fondando il Sierra Club10 nel 1892. I principi ambientalisti e la convinzione in un diritto intrinseco della natura dovevano diventare il fondamento del moderno ambientalismo.

Durante gli anni ‘30 la politica nazista aveva elementi a sostegno dei diritti degli animali, dello zoo e della fauna selvatica e adottò diverse misure per garantirne la protezione. Nel 1933 il governo creò una legge rigorosa di protezione degli animali 8 John Muir (1838-1914) è stato un ingegnere, naturalista e scrittore scozzese naturalizzato statunitense ed uno dei primi conservazionisti moderni.

9 Henry David Thoreau (1817-1862) è stato un filosofo, scrittore e poeta statunitense.

10 Sierra Club: è la più antica e grande organizzazione ambientalista degli Stati Uniti. È stata fondata il 28 maggio 1892 a San Francisco in California dal noto conservatorista e preservazionista John Muir, che divenne il suo primo presidente

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STORIA

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e nel 1934, Das Reichsjagdgesetz, che limitava la caccia. Diversi nazisti erano ambientalisti (in particolare Rudolf Hess11) e la protezione delle specie ed il benessere degli animali erano questioni importanti nel regime. Nel 1935, il regime emanò il “Reich Nature Protection Act” (Reichsnaturschutzgesetz).

Important ricordare il concetto del Dauerwald12 che includeva la gestione e la protezione delle foreste.

2.3

Gli anni 50-60

L’uso della fotografia 1950

A partire dagli anni 50 la fotografia è stata utilizzata per sensibilizzare l’opinione pubblica sulla necessità di proteggere la terra e reclutare membri nelle organizzazioni ambientaliste. David Brower, Ansel Adams e Nancy Newhall hanno creato la serie di mostre del Sierra Club, contribuendo a sensibilizzare l’opinione pubblica sulla protezione ambientale.

La campagna “This Is Dinosaur” a cura di Wallace Stegner con fotografie di Martin Litton e Philip Hyde ha impedito la costruzione di dighe all’interno del “Parco nazionale dei Dinosauri”, entrando a far parte di un nuovo tipo di attivismo chiamato ambientalismo che combinava gli ideali ambientalisti di Thoreau, Leopold e Muir con pubblicità incisiva, lobby, distribuzione di libri, campagne di scrittura di lettere e altro ancora. Il potente uso della fotografia risale alla nascita del Parco Nazionale di Yosemitee, quando le fotografie persuasero Abraham Lincoln a preservare per sempre lo splendido parco naturale. La serie di mostre del Sierra Club ha inoltre suscitato l’opposizione pubblica alla costruzione di dighe nel Grand Canyon e ha protetto molti altri tesori nazionali.

Nel 1962 la biologa americana Rachel Carson13 pubblica il libro “Silent Spring”. . Il libro cataloga gli impatti ambientali dell’irrorazione indiscriminata del DDT negli Stati Uniti e ha messo in discussione la logica di rilascio di grandi quantità di sostanze chimiche nell’ambiente senza comprenderne appieno gli effetti sulla salute umana e sull’ecologia. Il libro è molto importante perchè suggerii che il DDT e altri pesticidi

Silent Spring 1962

11 Walter Richard Rudolf Hess è stato un politico e militare tedesco. La sua carriera lo ha portato a diventare un uomo tra i più influenti del Terzo Reich e del Partito Nazionalsocialista Tedesco dei Lavoratori.

12 Dauerwald: La silvicoltura a copertura continua è un approccio alla gestione sostenibile delle foreste in base al quale gli stand forestali sono mantenuti in una struttura permanentemente irregolare, creata e sostenuta attraverso la selezione e la raccolta di singoli alberi.

13 Carson, Rachel (1962). Silent Spring. Boston: Houghton Mifflin.

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STORIA

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potevano causare il cancro e che il loro uso agricolo rappresentava una minaccia per la fauna selvatica, in particolare gli uccelli. La conseguente preoccupazione pubblica ha infatti portato alla creazione nel dell’Agenzia per la protezione ambientale degli Stati Uniti nel 1970, la quale nel 1972 ha vietato l’uso agricolo del DDT negli Stati Uniti. L’eredità del libro era quella di produrre una maggiore consapevolezza sulle questioni ambientali ed il modo in cui le persone influenzano l’ambiente.

2.4

Anni 70

Il movimento Hippie e la controcultura

Negli anni ‘70, il movimento ambientalista ottenne una rapida diffusione in tutto il mondo come parte integrante del movimento hippie e della controcultura. Si formarono nuovi gruppi di pressione, in particolare Greenpeace e Friends of the Earth.

Greenpeace è un’organizzazione non governativa fondata nel 197114 da un piccolo gruppo di attivisti convinti che anche in pochi fosse possibile fare la differenza. Partiti da Vancouver con un piccolo peschereccio, il gruppo si diresse ad Amchitka per denunciare i test nucleari che gli Stati Uniti stavano effettuando sull’isola in segreto. L’azione non ebbe il risultato sperato, almeno non nell’immediato. Tutti coloro che si trovavano sul peschereccio vennero infatti arrestati dalla Guardia Costiera statunitense e qualche settimana più tardi la bomba nucleare venne fatta esplodere comunque. Questa è stata la prima azione dell’organizzazione, che non ebbe un impatto immediato, ma qualcosa riuscì comunque a fare: sul peschereccio infatti si trovavano anche alcuni fotografi e giornalisti i quali non tardarono a diffondere la notizia dei test nucleari.

Da quel giorno, l’isola di Amchitka non fu più utilizzata per quegli scopi e Greenpeace ottenne il suo primo successo.

Il movimento Chipko si formò in India sotto l’influenza di Mhatma Gandhi e stabilì una resistenza pacifica alla deforestazione abbracciando letteralmente gli alberi. I loro metodi pacifici di protesta e lo slogan “l’ecologia è economia permanente” sono stati molto influenti in quel periodo. Il movimento iniziò negli anni ‘70 nell’Uttarakhand (ai piedi dell’Himalaya) e

Greenpeace

Il movimento Chipko e la deforestazione

14 https://www.greenpeace.org.uk/

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The Earth Day

Il club di Roma ed i limiti dello sviluppo

Prima conferenza sull’ambiente

divenne un punto di riferimento per molti movimenti ambientali futuri. Esso infatti aveva creato un precedente per l’avvio di proteste non violente in India, e il suo successo ha fatto sì che il mondo si accorgesse immediatamente di questo movimento non violento aiutando a rallentare la deforestazione.

La Giornata della Terra nasce per la prima volta a San Francisco il 21 marzo del 1970, per creare consapevolezza sulle problematiche ambientali. La giornata della Terra è ormai globalmente coordinata dal Earth Day Network15, e si celebra in più di 192 paesi ogni anno.

Il Club di Roma è stato fondato nell’aprile del 1968 da Aurelio Peccei, David Rockefeller, Elisabeth Mann Borgese e lo scienziato scozzese Alexander King. Deve il suo nome al luogo in cui si è svolto il primo incontro, presso la sede dell’Accademia dei Lincei a Roma. Lo scopo era quello di istituire una realtà capace di individuare e suggerire le possibili soluzioni ai problemi e ai cambiamenti globali.16 17 Nel 1972 il club di Roma è autore di uno dei più importanti Report della scienza climatica, di un libro che ha scatenato il più grande dibattito sul futuro dell’umanità. Si trattava di “I limiti dello sviluppo”, un report sullo stato complessivo del pianeta Terra, che metteva in guardia verso ipotetici scenari futuri.

Forrester, studioso e fondatore dei sistemi complessi, ha presentato il primo modello, chiamato World 1, che evidenziava come, in un mondo di dimensioni finite, la continua crescita di variabili come inquinamento e popolazione avrebbe condotto prima o poi al collasso. Convinti che questo risultato preliminare legittimasse la preoccupazione per le sorti del pianeta, i membri del Club di Roma hanno insistito per raffinare lo studio. Gli autori sono stati accusati di catastrofismo e la scoperta sui limiti del pianeta non ebbe il risultato sperato.

La prima grande conferenza delle Nazioni Unite sulle questioni ambientali internazionali, la Conferenza delle Nazioni Unite sull’ambiente umano, nota anche come Conferenza di Stoccolma, si è svolta dal 5 al 16 giugno 1972. Ha segnato una svolta nello sviluppo della politica ambientale internazionale.

15 www.earthday.org 16 Last Call, Enrico Cerasuolo (Italia 2013, 90’) 17 https://www.vice.com/it/article/8xjzw3/club-di-roma-50-anni-limiti-dello-sviluppo-futuro-transformation-is-feasable.

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CREACTIVISMO

1.

2.

3.

4.

5.

Ci sono limiti fisici alla crescita che, al ritmo attuale (del 1972), verranno probabilmente raggiunti già nel corso della vita dei nostri figli; Se operando scelte a breve termine continueremo a ignorare questi limiti, essi saranno inevitabilmente superati con conseguenze catastrofiche; L’unica alternativa è riequilibrare l’incremento demografico e la produzione materiale con l’ambiente e le risorse; Ci vorranno dai 50 ai 100 anni per raggiungere questo equilibrio; Ogni anno perso nel perseguimento di questi obiettivi rende una transizione ordinata verso una situazione di equilibrio sempre più difficile, riducendo le nostre opzioni.

STORIA

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2.5

Ecologia radicale A metà degli anni ‘70, molti pensavano che si fosse sull’orlo di una catastrofe ambientale. Il movimento Back-to-the-land ha iniziato a formarsi e le idee di etica ambientale si sono unite a sentimenti anti-Vietnam e ad altre questioni politiche. Questi individui vivevano al di fuori della società ed iniziarono ad affrontare alcune delle teorie ambientali più radicali come la profonda ecologia. Nel 1979, James Lovelock18, uno scienziato britannico, pubblicò “Gaia: un nuovo sguardo sulla vita sulla Terra”, che presentava l’ipotesi di Gaia, secondo la quale la vita sulla terra può essere intesa come un singolo organismo e divenne una parte importante dell’ideologia di Deep Green.

18 James Ephraim Lovelock (Letchworth, 26 luglio 1919) è un chimico britannico. È uno scienziato indipendente, scrittore e ricercatore ambientalista che vive in Cornovaglia, nel sud ovest dell’Inghilterra. Il suo maggiore merito scientifico è la teoria di Gaia che descrive il pianeta Terra, con tutte le sue funzioni, come un unico Superorganismo.

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CREACTIVISMO

La “crepa” di plastica NERA è sospesa sopra la diga di Glen Canyon. Questa è stata una delle prime azioni di Earth First !, e ha ricevuto molta attenzione nonostante la sua natura simbolica fig2. (in basso) frammento di giornale che riporta gli attivisti di Earth First mentre trasportano i nastro nero della “crepa”, cosa che all’epoca aveva suscitato molto scalpore.

Primo esempio di “fake news” attivista”

STORIA

37

fig 1 . 169.000 persone hanno partecipato a una protesta anti-nucleare a Bonn , nella Germania occidentale , il 14 ottobre 1979, a seguito dell’incidente di Three Mile Island

fig 2 New Zealand children join a protest against nuclear power in 1982.(ABC News: John Miller)

fig 3. Gorleben has seen fierce protest against the nuclear industry ever since plans to store nuclear waste in a disused salt mine there were first announced in 1977. The site is a sparsely populated area close to the then-border with East Germany. Yet locals quickly showed they weren’t going to accept radioactive material close to their homes without a fight.

38

CREACTIVISMO

Earth First

E.L.F

2.6

Nascono in questo periodo movimenti di ecologia radicale come EF Earth First! Nato nel 1980, è un gruppo fondato da Dave Foreman, Mike Roselle, Howie Wolke, Bart Koehler negli Stati Uniti del sud. Il gruppo fu autore di numerose azioni dirette di sabotaggio, in particolare a due stazioni sciistiche: Telluride e Fairfield. I sui membri agivano ispirati dal libro Silent Spring di Rachel Carlson e dalla ideologia del deep green. Le proposte del gruppo sono state pubblicate su un periodico ” The Radical Environmental Journal” noto informalmente come Earth First! Diary19. Dopo il 1987, Earth First divenne principalmente associato ad azioni dirette per prevenire il disboscamento, la costruzione di dighe e altre forme di distruzione di habitat della fauna selvatica. Il cambio di direzione attirò molti nuovi membri, alcuni dei quali provenivano da una formazione politica di sinistra o anarchica o erano coinvolti nella controcultura. Dal 1990 il movimento è diventato sempre più influenzato dalla filosofia politica anarchica e venne discussa tra gli attivisti l’efficacia della tattica di disobbedienza civile20.

Nel 1992 nacque in Inghilterra ELF, Earth Liberation Front, a partire da membri di EF. Si tratta di un collettivo per individui autonomi o cellule segrete che usano il sabotaggio economico ela guerriglia per fermare lo sfruttamento e la distruzione dell’ambiente. Gli Elfi vennero definiti ecoterroristi, infatti le tecniche usate comportano la distruzione di proprietà pubbliche o private. Queste azioni sono talvolta chiamate ecotage21. ELF non ha una leadership formale, una gerarchia, un’appartenenza o un portavoce ufficiale ed è interamente decentralizzato. Il gruppo è invece costituito da individui o cellule ed è noto che gli individui lavorano in gruppi di affinità.

Il movimento antinucleare Il movimento antinucleare è un movimento sociale in opposizione tecnologie nucleari. Alcuni gruppi di azione diretta, movimenti ambientalisti e organizzazioni professionali si sono identificati con il movimento a livello locale, nazionale

19 Earth First Journal 20 def. Disobbedienza civile, vd Glossario 21 Ecotage (glossario) il sabotaggio effettuato per motivi ecologici, tipico dei movimenti ecologisti radicali ed ecoterroristi. Significa letteralmente sabotare non è ecologico.

STORIA

39

fig.

Protesta no-global in occasione del G8 di Heiligendamm, 2007

40

CREACTIVISMO

o internazionale. I principali gruppi antinucleari includono la campagna per il disarmo nucleare, Friends of the Earth, Greenpeace, i medici internazionali per la prevenzione della guerra nucleare etc. L’obiettivo iniziale del movimento era il disarmo nucleare, sebbene dalla fine degli anni ‘60 l’opposizione includesse l’uso dell’energia nucleare. Molti gruppi antinucleari si oppongono sia al nucleare che alle armi nucleari.

La formazione di partiti verdi negli anni ‘70 e ‘80 fu spesso il risultato diretto della politica antinucleare. Scienziati e diplomatici hanno discusso della politica sulle armi nucleari da prima dei bombardamenti atomici di Hiroshima e Nagasaki nel 1945. Il pubblico si preoccupò dei test sulle armi nucleari a partire dal 1954 circa, in seguito a numerosi test nucleari nel Pacifico. Nel 1963, molti paesi ratificarono il Trattato sul divieto parziale dei test che proibiva i test nucleari atmosferici.

All’inizio degli anni ‘60, emerse un’opposizione locale al nucleare e alla fine degli anni ‘60 alcuni membri della comunità scientifica iniziarono a esprimere le loro preoccupazioni. All’inizio degli anni ‘70 ci furono grandi proteste su una proposta di centrale nucleare a Wyhl, nella Germania occidentale. Il progetto fu annullato nel 1975 e il successo antinucleare di Wyhl ispirò l’opposizione al nucleare in altre parti dell’Europa e del Nord America. L’energia nucleare divenne una questione di grande protesta pubblica negli anni ‘70.

Per molti anni dopo il disastro di Chernobyl del 1986, l’energia nucleare era fuori programma nella maggior parte dei paesi e il movimento antinucleare sembrava aver vinto il suo caso. ed alcuni gruppi antinucleari si sciolsero. Negli anni 2000, in seguito alle attività di pubbliche relazioni svolte dall’industria nucleare, agli avanzamenti nella progettazione di reattori nucleari ed alle preoccupazioni in merito ai cambiamenti climatici, i problemi di energia nucleare sono tornati ad essere argomento di discussione nella politica internazionale.

STORIA

41

2.7

Il dibattito contemporaneo

La conferenza di Rio ed il protocollo di Kyoto

Il dibattito sul presente e sul futuro del pianeta Terra si è sviluppato sempre più, così come le azioni concrete e l’impegno delle nazioni. Nel 1992, si è tenuta a Rio de Janeiro, la prima conferenza mondiale dei capi di Stato sull’ambiente; cinque anni dopo, è stato redatto lo storico protocollo di Kyoto22 per la riduzione di emissione di inquinanti, ratificato da 192 nazioni ed esteso con ulteriori obiettivi con l’accordo di Doha del 2012.

Nasce alla fine degli anni 90 un movimento definito “no Global” ispirato dal libro “No Logo” di Naomi Klein23, il quale, con azioni di protesta combatte il diffondersi del fenomeno del neoliberismo e della globalizzazione come esito del capitalismo. La critica principale dei no global è volta alle multinazionali secondo cui il loro potere è così forte da condizionare le scelte dei singoli governi verso politiche non sostenibili dal punto di vista ambientale ed energetico. Il movimento vuole essere di fatto un momento di rinascita della società civile, promuovendo la democrazia diretta e partecipativa, il consumo critico e lo sviluppo sostenibile. È pacifista, ambientalista e antiproibizionista. Coerentemente con la propria collocazione al di fuori delle tradizionali logiche partitiche, le tecniche di azione politica del movimento sono diverse: Gli strumenti di lotta politica del movimento consistono infatti principalmente nel boicottaggio24, nelle manifestazioni, nella controinformazione (o mediattivismo25) e di uno stile di vita energeticamente e ambientalmente sostenibile.

Il movimento per il clima si è rapidamente evoluto nei primi decenni del XXI secolo, iniziando come una delle molte cause del movimento per l’ambiente. L’attivismo legato ai cambiamenti climatici è iniziato negli anni ‘90, quando le principali organizzazioni ambientaliste sono state coinvolte nelle discussioni sul clima, principalmente nel quadro UNFCCC26.

Il movimento No Global

Il movimento per il clima

22 Il protocollo di Kyoto è un trattato internazionale in materia ambientale riguardante il surriscaldamento globale, pubblicato l’11 dicembre 1997 nella città giapponese di Kyoto da più di 180 Paesi in occasione della Conferenza delle Parti “COP3 23 Naomi Klein (Montréal, 8 maggio 1970) è una giornalista, scrittrice e attivista canadese.

24 Boicottaggio ( Vd.Glossario)) 25 Mediattivismo: È una forma di attivismo che utilizza i media digitali ( in particolare i social media ) come piattaforme chiave per la mobilitazione di massa e l’azione politica. Dai primi esperimenti degli anni ‘80 ai blog, attivisti e specialisti informatici hanno avvicinato le reti digitali come canale d’azione.

26 UNFCCC: Acronimo di UN climate change convention. La Convenzione quadro delle Nazioni Unite

42

CREACTIVISMO

Negli anni 2000 sono state fondate diverse organizzazioni specifiche per il clima come 350.org, Energy Action Coalition e Global Call for Climate Action etc.

Nel 2005 nasce il Movimento internazionale per il clima giovanile si riferisce a una rete internazionale di organizzazioni giovanili che mira collettivamente ad ispirare, dare potere e mobilitare un movimento generazionale di giovani al fine di intraprendere azioni positive sui cambiamenti climatici.

La mobilitazione giovanile per il clima ha continuato con relativo poco impatto mediatico fino al 2018, quando il movimento giovanile globale per il clima ha visto la giovane attivista Greta Thumberg27 scioperare dalla scuola dell’obbligo, attirando così l’attenzione dei media e di moltissimi giovani in tutto il mondo. A partire dall’azione di Greta si è creata una mobilitazione così vasta da prendere il nome di “School strike for climate”28 , milioni di giovani sono scesi in strada per riprendersi il proprio futuro. Se la questione ambientale è ad oggi una delle questioni più dibattute lo dobbiamo a lei.

Ispirandosi all’azione di Greta, molti leader di movimenti per il clima sono nati in giro per il mondo portando tutt’ora avanti la protesta.

sui cambiamenti climatici è un trattato internazionale sull’ambiente adottato il 9 maggio 1992. (glossario)

STORIA

43

fig. Sciopero globale per il clima 27.09.19 Torino, Italia

44

CREACTIVISMO

STORIA

45

46

CREACTIVISMO

3.0

ATTORI

STORIA

47

3.1

ONG

1960

48

1970

CREACTIVISMO

1980

1990

Un’ analisi quantitativa e temporale dei ONG e collettivi di protesta per l’ambiente dal 1960 ad oggi.

2000

2010

2020

STORIA

49

Un’ analisi qualitativa delle maggiori ONG dal 1880 ad oggi.

ONG/collettivi/ società

Logo

Data

Luogo

1888

Whashinton USA

1892

San Francisco, USA

1895

NY , USA

1961

UK

1961

London UK

1969

San Francisco USA

1971

Vancouver, Canada

Earth First! EF!

1977

USA

Legambiente

1980

USA

Patagonia actions works

1980

IT

1985

USA / globale

1985

USA

1989

Dar es Salaam, Tanzania

1989

Washington, D.C.

Fondazione Leonardo di Caprio

1992

Brighton UK

Oceana Fuck for Forest

1993

Russia

1998

California

National geographic society Sierra Club Wildlife Conservation Society WWF Amnesty international Friends of the earth Greenpeace Sea Shepherd

Rainforest Action Network Climate Action NetworK Global Climate Coalition ELF (earth Liberation Front ) Green Cross International

50

CREACTIVISMO

Tipo

Area di Interesse

advocay ecologia, salvaguardia ambientale, scienze advocacy ecologia, salvaguardia ambientale Società advocacy salvaguardia fauna operativa/ advocacy ecologia, salvaguardia ambientale, scienze operativa/ advocacy diritti umani network advocacy ecologia, salvaguardi ambientale operativa/ advocacy climate change, salvaguardia ambientale, pace operativa/ advocacy salvaguardia fauna, oceani operativa ecoterrorismo/ ecologismo radicale operativa/ advocacy salvaguardia ambientale , ecologia advocacy/ campagne salvaguardia ambientale advocacy salvaguardia foreste pluviali collettivo / advocacy climate change, ambientalismo , sostenibilità collettivo anti-clima ONG ecoterrorismo Fondazione STORIA

51

Un’ analisi qualitativa delle maggiori ONG dal 1880 ad oggi.

Data

Luogo

ELF (earth Liberation Front )

1992

Brighton UK

Green Cross International

1993

Russia

Fondazione L. DiCaprio

1998

California

Oceana

2001

Washington, D.C. USA

protect our winters POW

2007

Colorado, USA

350.org

2007

Oakland, California

Stop Climate Chaos

2007

Scotland

Plant for the Planet

2007

DE

Decocidio #

2010

globale

Italian Climate Network

2011

IT

the ocean cleanup

2013

delft, Netherlands

Sea Legacy

2014

Canada

The climate mobilization

2014

New York City

ONG/collettivi/ società

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CREACTIVISMO

Logo

Tipo

Area di interesse

collettivo

ecoterrorismo

ONG

sostenibilità ambientale

Fondazione

salvaguardia ambientale, fauna, oceani, diritti degli indigeni

operativa

salvaguardia oceani

non-profit

climate change, salvaguardia ambientale

advocacy

climate change

advocacy

climate change

Operativa

salvaguardia foreste, climate change

Operativo

Hacking radicale, ambientalismo, ecoterrorismo

collettivo

climate change, ambientalismo, sostenibilità

advocacy group

salvaguardia oceani

operativa

salvaguardia oceani

operativa

climate change

STORIA

53

3.2

54

MOVIMENTI

CREACTIVISMO

3.2.1

Teoria dei movimenti sociali Un movimento, da un punto di vista sociologico, è qualunque formazione sociale collettiva relativamente strutturata che appare identificabile per il fine dei suoi partecipanti e membri di difendere o promuovere degli "oggetti" o delle situazioni che hanno una connotazione sociale, e quindi delle implicazioni di fatto o di valore per un gruppo più o meno circoscritto di soggetti. (def Treccani)

3.2.2

Organizzazione Non può esistere alcuna azione collettiva senza organizzazione. A differenza dei partiti politici tradizionali, i movimenti sociali invece presentano un'organizzazione più debole, la partecipazione è volontaria e libera. Durante le manifestazioni di piazza, più i movimenti sono complessi e più è difficile stabilire un controllo della piazza, essendo complicato organizzare servizi d'ordine.

Le forme organizzative possono essere verticali, ossia prevedono una leadership formale posta a capo dei semplici attivisti, o reticolari, ovvero strutturati secondo la logica della rete internet. In quest'ultimo caso in cui i diversi soggetti sono in contatto e stabiliscono l'organizzazione del movimento, ma formalmente nessuno ha egemonia sugli altri. I movimenti odierni sono strettamente legati alla logica reticolare, che ha il vantaggio di permettere un'organizzazione più veloce e quindi più capace di sfuggire al controllo del potere.

Nella contemporanea lotta per il clima i movimenti si sono organizzati a partire da un gruppo locale, internazionale che è di fatto la matrice dal quale si sono formati in modo spontaneo migliaia di gruppi locali attivisti in tutto il mondo. A differenza delle organizzazioni però i gruppi locali agiscono seguendo si gli ideali comuni del gruppo di partenza (il manifesto), ma presentano una totale autonomia decisionale per quando riguarda organizzazione e attuazione delle azioni di protesta.

STORIA

55

3.2.3

Disobbedienza Civile

Azione -diretta

56

Le azioni I movimenti, a differenza delle organizzazioni, risolvono il problema dell'azione collettiva appropriandosi temporaneamente di determinati elementi dell'ambiente esterno. I più importanti di questi elementi sono: le opportunità politiche che aiutano i movimenti a risolvere il problema sociale dell'azione collettiva; il 'repertorio' di forme di azione collettiva da essi utilizzato. I leaders inventano, adattano e combinano varie forme di azione collettiva per conquistare il sostegno di individui che altrimenti resterebbero a casa.

Spesso i movimenti sociali si avvalgono della disobbedienza civile è un mezzo di protesta sociale che consiste nel rifiuto di obbedire alle leggi imposte da un’autorità se ritenute ingiuste o in contrasto con la propria coscienza. La disobbedienza è generalmente di natura pacifista, ma talvolta può assumere carattere violento, anche se in entrambi i casi mantiene la sua “vena” radicalmente contestatrice della gerarchia al potere.

In sostanza, la disobbedienza civile è una pratica di lotta attraverso la quale il diritto individuale viene anteposto al diritto legislativo, quando questo entra in conflitto con “la propria coscienza”.

I principi della disobbedienza civile non sono certo un’esclusività anarchica. Tuttavia, è proprio il pensiero anarchico ad attribuirgli una valenza rivoluzionaria particolare, contraddistinguendolo così dall’accezione attribuitagli da altre correnti di pensiero. La disobbedienza civile è considerato dall’anarchismo un mezzo tendenzialmente non-violento (ma non necessariamente) atto a criticare, e se possibile sovvertire, i principi fondanti della società capitalistica.

L’azione diretta viene esercitata individualmente o collettivamente per la risoluzione di un problema politico-sociale oppure come mezzo di contestazione di un’autorità. L’ azione diretta è associata all’attivismo, ma non è solamente legata alla lotta simbolica o propagandistica contro il potere dello Stato e del capitalismo, le azioni dirette possono avere un effetto concreto e reale sulle vite delle persone e sulla struttura stessa della società. I mezzi utilizzati possono andare dallo sciopero al sabotaggio, dalla resistenza non violenta a quella violenta, dall’occupazione dei luoghi di lavoro al boicottaggio, non disdegnando innovazioni moderne quali l’azione poetica, la creazione di cooperative, l’occupazione di edifici CREACTIVISMO

etc.

Queste pratiche possono assumere frequentemente anche una forma di disobbedienza civile ed avere carattere legale o illegale, difensivo o offensivo, senza venir meno al principio stesso dell’azione diretta che sta nel non delegare ad altri le istanze della propria vita. Chi applica questo principio crede nell’azione immediata, senza attendere lo sviluppo di tattiche indirette.

L’azione diretta va intesa come la volontà di praticare direttamente l’autodeterminazione e come opposizione all’azione autoritaria dello Stato, del capitalismo, del corporativismo, del patriarcato etc.

3.2.4

La globalizzazione dei movimenti La capacità dei cittadini di organizzare nuove forme di azione collettiva si è accresciuta con la globalizzazione dei mezzi di comunicazione. Quando la comunicazione elettronica diventa uno strumento di propagazione dell'informazione, si aumenta la possibilità di conferire potere a basso rischio ai cittadini di tutti i paesi del mondo.

A questa trasformazione si sono accompagnate forme pacifiche e praticamente istituzionalizzate di azione collettiva a livello transnazionale: dal movimento studentesco degli anni ‘60 alle campagne pacifiste degli anni ‘80 in Europa e in America, al movimento ambientalista mondiale, che unisce i movimenti e i partiti dei Verdi di tutti i paesi, fino alle organizzazioni non governative. Questi movimenti transnazionali vanno acquistando un'importanza crescente sul piano della politica sia nazionale che internazionale.

STORIA

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Un’ analisi quantiativa dei maggiori movimenti di protesta per l’ambiente dal 1960 ad oggi.

movimento

data

dove

Movimento anti-Nucleare 68 movements Chipko Movement Greenpeace Green Belt Movement Critical Mass No tav Reclaim the Streets no global Plane stupid Earthour 350.org Plane mad Occupy wall street Deep green resistence Hambi Bleibt People’s Climate Movement The climate mobilization Climate justice action CJA Rising up Ende Gelaende March for science FFF Fridays for Future

1960 1968 1970 1971 1977 1992 1995 1995 2000 2005 2007 2008 2008 2011 2011 2012 2014 2014 2014 2014 2015 2017 2018 2018 2018 2018 2018 2018 2018 2018

Europe; DE FR, Paris India, Uttarakhand Canada Nairobi, Kenya USA, San Francisco IT, Val di susa globale Seattle, USA UK USA USA Ireland USA, NY USA DE, RNW USA New York City DE,NRW, Koln UK, London DE, USA Sweden UK, London Globale Globale UK, London Svezia IT, Torino

UKCSN Fly-shaming Critical Mass Torino FFF Torino Rebel riders Earth strike Marche du Siecle

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CREACTIVISMO

data

dove

Extinction rebellion UK School strikes 4 climate Youth strike 4 climate Ende Gelaende March for science FFF Fridays for Future Extinction rebellion UK School strikes 4 climate Youth strike 4 climate UKCSN Fly-shaming Critical Mass Torino Rebel riders Earth strike Marche du Siecle Global climate strike FFF Scientists for Future Scientists for Extinction rebellion XRfashionaction FFF Parents for Future FFF Students for future Extinction rebellion YOUTH Climate strike online

2018 2018 2018 2015 2017 2018 2018 2018 2018 2018 2018 2018 2018 2018 2018 2019 2019 2019 2019 2019 2019 2019 2020

UK, London Globale Globale DE, USA Sweden UK, London Globale Globale UK, London Svezia IT, Torino XR UK Globale FR Globale AU, CH, DE UK, London UK, London EU DE UK, London Globale

STORIA

MOVIMENTI

movimento

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Un’ analisi quantitativa e temporale dei maggiori movimenti di protesta per l’ambiente dal 1960 ad oggi.

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1980

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3.3

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GLI ATTIVISTI

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Greta Thunberg

Greta Tintin Eleonora Ernman Thunberg (3 gennaio 2003) è un’attivista svedese per il clima. A poche settimane dalle elezioni per il parlamento svedese, l’attivista Greta Thunberg, che da tempo faceva parte di un gruppo di studenti attivi nella sua scuola, propone di andare a protestare davanti al parlamento svedese prendendo spunto dagli scioperi scolastici “National School Walkout” negli USA, contro le armi legalizzate. Non avendo molto riscontro dai suoi compagni su questa iniziativa decide quindi di farlo da sola. Così nell’agosto del 2018, in concomitanza con l’inizio delle lezioni in Svezia, Thumberg sciopera dalla scuola e inizia a recarsi ogni giorno di fronte al Riksdag, la sede del parlamento nazionale con in mano un cartello “Skolstrejk för klimatet”. La giovane attivista inizia a ricevere copertura da parte dei media nazionali, e non passa troppo tempo prima che la popolarità di Greta valichi le coste del mar Baltico. Greta Thunberg, la ragazza col cartello, è diventata così il simbolo del movimento giovanile per il clima.Tra dicembre 2018 e gennaio 2019 Greta è stata protagonista, della conferenza sul clima organizzata dall’Onu a Katowice, del World Economic Forum di Davos, al Summit di Parigi e di NY, della conferenza sul clima di Madrid, non perdendo mai occasione per puntare il dito contro istituzioni politiche e multinazionali, principali attori delle scarse misure di sostenibilità ambientale, accusandole di ignorare i rischi del cambiamento climatico. La sua battaglia è arrivata fino al comitato per il Nobel. Più di ogni altra cosa, il suo esempio ha spinto centinaia di migliaia di studenti in tutto al mondo ad attivarsi e manifestare per chiedere azioni più nette di contrasto al riscaldamento globale. Il risultato si chiama “Venerdì per il futuro”

Luisa Neubauer

Luisa-Marie Neubauer (21 aprile 1996) è un’attivista climatica tedesca di Amburgo. È una delle principali organizzatrici dello Students strike for klimate in Germania. Lei sostiene una politica del clima che rispetti e sorpassi gli accordi di Parigi. E’ membro di Alliance 90 / die Grune e the Green Youth. È stata ambasciatrice dei giovani dell’Organizzazione non governativa ONE dal 2015.

A partire dall’inizio del 2019, Neubauer è diventata nota come uno delle principali attiviste dei Fridays for Future. Molti media si riferiscono a lei come al “volto tedesco del movimento”. Il 10 gennaio 2020, è stato annunciato che Neubauer aveva rifiutato un’offerta da parte di Siemens di sedersi sul STORIA

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L’immagine iconica di Greta Thumberg che protesta con il suo cartello fatto a mano, davanti al Parlamento svedese nell’agosto 2018.

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CREACTIVISMO

proprio pannello di energia. In una dichiarazione Neubauer affermava che “Se avessi accettato, sarei stata obbligata a rappresentare gli interessi dell’azienda e non avrei mai potuto criticare Siemens. Questo non è compatibile con il mio ruolo di attivista per il clima”. Successivamente è stato rivelato che Siemens, nonostante le proteste e le pressioni esercitate, avrebbe portato avanti il suo progetto con Adani, un contratto per aiutare a gestire una grande miniera in Australia.

Greta Thumberg a Torino, in data 13 dicembre 2020, Torino (Ansa)

Luisa Neuerbauer, attivista di Fridays for Future Germania mentre guida una manifestazione per il clima a Berlino.

STORIA

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CREACTIVISMO

(a sx) Greta Thumberg, viene eletta persona dell’anno 2019 dal Time per essere una delle persone più influenti al mondo. Un fatto degno di nota per una ragazza della sua età.

(Dicembre, 2019)

(in basso) Luisa Neuerbauer, attivista Tedesca, parla ad un Ted Talk di BERLINO “how to be a climate activist”

STORIA

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Autumn Peltier

Hamangaí Marcos Melo Pataxó

Mary Copeny

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CREACTIVISMO

Autumn Peltier è una ragazza nata nella riserva indiana Wikwemikong in Ontario, che si impegna per il diritto all’accesso universale e senza restrizioni all’acqua potabile (per questo è soprannominata la “guerriera dell’acqua”). Ispirata da sua zia, anch’essa attivista, cerca di difendere la regione dei Grandi Laghi del Nord America e il suo attivismo ambientale gli è valso una nomination al Premio Nobel per la pace dei bambini.

Hamangaí Marcos Melo Pataxó, del gruppo etnico brasiliano Pataxó, è una studentessa di veterinaria dell’Università Federale di Recôncavo Baiano (UFRB). La giovane lavora per la difesa dei diritti delle comunità indigene e porta avanti la convinzione che “la foresta è uno degli elementi fondamentali per la nostra esistenza, ci cura“.

Mari Copeny si è fatta notare per aver chiesto soluzioni per la crisi idrica di Flint, nel Michigan. In un incontro con il presidente Obama, la allora dodicenne chiese ad Obama di “fare qualcosa”. Mari è diventata una figura importante per la difesa dell’ambiente ma anche per l’emancipazione femminile.

Matsipaya Waura Txucarramãe

Xiye Bastida

Matsipaya Waura Txucarramãe è il nipote di Raoni, un leader indigeno noto per la difesa dei diritti e delle terre degli indiani. “Matsi” vive nella riserva di Kayapó nel parco di Xingu (Brasile). La missione di preservare la biodiversità e di ampliare la consapevolezza ambientale sul rapporto uomo-foresta è una lotta essenziale.

L’attivista messicana Xiye Bastida è nata a San Pedro Tultepec. Il suo impegno è in favore della difesa dell’acqua per le nuove generazioni. Di origine indigena, Bastida diventò famosa per aver fatto conoscere l’oscura realtà della sua città natale. Nel 2014, San Pedro Tultepec ha subito una prolungata siccità seguita da precipitazioni e inondazioni.

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Leonardo DiCaprio

Leonardo DiCaprio è un attore, produttore cinematografico e attivista statunitense. Nel 1998, dopo il successo ottenuto con Titanic, ha fondato la Leonardo DiCaprio Foundation, organizzazione senza scopo di lucro dedicata alla promozione della consapevolezza ambientale. Sebbene sia interessato a tutte le aree dell’ambiente, si concentra sul riscaldamento globale. Nel 1999 si dedica ai viaggi, soprattutto in Sud America, realizza documentari che illustrano le emergenze della Terra, apre il proprio sito ufficiale internet in cui ampio spazio è dedicato all’ambiente e agli animali in pericolo di estinzione, partecipa a conferenze mondiali sull’approvvigionamento idrico sempre più scarso e sul rischio desertificazione e disboscamento selvaggio. Nel luglio 2016, la sua fondazione ha stanziato 15,6 milioni di dollari per aiutare a proteggere la fauna selvatica e i diritti dei nativi americani, insieme alla lotta ai cambiamenti climatici. Sempre nello stesso anno è autore e regista del documentario Before the Flood. Nel 2017, tramite la sua fondazione, ha donato un milione di dollari alle vittime dell’Uragano Harve. Nel 2019 crea una fondazione ambientalista, la Earth Alliance, con cui nel mese di agosto dona 5 milioni di dollari per salvare la Foresta Amazzonica devastata da incendi. Nel gennaio 2020, sempre grazie alla sua fondazione, dona 3 milioni di dollari e lancia una raccolta fondi per gli incendi in Australia Before “The Flood, Punto di non ritorno” è il risultato di tre anni di lavoro dedicati a sensibilizzare il mondo sul tema del surriscaldamento globale. Girato in collaborazione con il National Geographic gira il mondo per capire e raccontare quello che sta succedendo, quali sono le cause del riscaldamento, gli effetti sulla Terra e quello che possiamo concretamente fare per salvare il pianeta. Il documentario DiCaprio è uno dei primi a denunciare apertamente lo la deforestazione della foresta amazzonica a scopo di lucro.

Jane Fonda

Nata nel 1938, Jane Seymour Fonda è un’attrice, produttrice televisiva, attivista ambientale e femminista statunitense. Nel 2015, Fonda ha espresso disapprovazione per il permesso del presidente Barack Obama di perforare l’Artico ( esplorazione del petrolio nell’Artico ) al Sundance Film Festival. A luglio del 2015, ha marciato in una protesta a Toronto chiamata “March for Jobs, Justice and Climate”, organizzata da dozzine di organizzazioni no profit, sindacati e attivisti ambientali, tra cui

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CREACTIVISMO

l’autore canadese Naomi Klein. La marcia mirava a mostrare alle imprese e ai politici che i cambiamenti climatici sono intrinsecamente legati a questioni che possono sembrare non correlate. Oltre alle questioni relative ai diritti civili, Fonda è stata contraria agli sviluppi petroliferi e ai loro effetti negativi sull’ambiente.

Nel 2017, mentre era in viaggio con Greenpeace per protestare contro gli sviluppi petroliferi, Fonda ha criticato il Primo Ministro canadese Justin Trudeau presente al vertice sui cambiamenti climatici a Parigi, Trudeau “ha parlato così magnificamente della necessità di soddisfare i requisiti del trattato sul clima e rispetto e rispetto dei trattati con gli indigeni, eppure ha tradito tutte le cose a cui si è impegnato a Parigi “.

Nell’ottobre 2019, Fonda è stata arrestata tre volte in settimane consecutive per protestare contro i cambiamenti climatici al di fuori del Campidoglio degli Stati Uniti a Washington, DC. È stata arrestata con membri del gruppo Oil Change International l’11 ottobre, con la co-protagonista di Grace e Frankie, Sam Waterston il 18 ottobre e con l’attore Ted Danson il 25 ottobre. Il 1 novembre, Fonda fu arrestata per il quarto venerdì consecutivo.

STORIA

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3.4

NEGAZIONISTI

72

CREACTIVISMO

3.4.1

Il negazionismo e scetticismo Il negazionismo climatico è una negazione, licenziamento o dubbio ingiustificato che contraddice il consenso scientifico sui cambiamenti climatici, inclusa la misura in cui è causato dagli umani, i suoi effetti sulla natura e la società umana o il potenziale di adattamento a riscaldamento globale da azioni umane. La politica del riscaldamento globale è stata influenzata dalla negazione dei cambiamenti climatici e dalla controversia sul riscaldamento globale, minando gli sforzi per agire sui cambiamenti climatici.

Coloro che promuovono la negazione usano comunemente tattiche retoriche1 per dare l’apparenza di una controversia scientifica dove non ce n’è. Una campagna organizzata per minare la fiducia del pubblico nella scienza del clima è associata a politiche economiche conservatrici e sostenuta da interessi industriali contrari alla regolamentazione delle emissioni di CO2. Più del 90% dei documenti scettici sui cambiamenti climatici provengono da gruppi di destra. Dalla fine degli anni ‘70, le compagnie petrolifere hanno pubblicato ricerche in linea con le opinioni standard sul riscaldamento globale. Nonostante ciò, le compagnie petrolifere hanno organizzato una campagna di rifiuto dei cambiamenti climatici per diffondere la disinformazione pubblica per diversi decenni, una strategia paragonabile alla negazione dei rischi del fumo di tabacco da parte dell’industria del tabacco.

Non bisogna però pensare che tutti coloro che negano la scienza lo facciano per interesse personale. La malafede non può essere facilmente distinguibile dalla disinformazione, e che il negazionismo può emergere facilmente. Attaccare le motivazioni dei singoli individui può essere addirittura controproduttivo, perché devia la discussione da quello che conta davvero, cioè i dati scientifici. Meglio allora concentrarsi sulle tecniche condivise dai negazionisti e comprenderne la psicologia sottostante, in modo da costruire una comunicazione efficace. Dopotutto convincere davvero la minoranza negazionista non solo è praticamente impossibile, ma non è nemmeno particolarmente desiderabile: il problema sono le troppe persone che, anche grazie al dubbio seminato dai negazionisti, ancora si disinteressano al clima ai mutamenti da 1 Fonte: Skeptikalscience.org

STORIA

73

Lo storico

Il lobbyista

Il complottista

Franco Battaglia

BP Oil company

Carlo Lottieri

Franco Battaglia è scettico sui cambiamenti climatici.

Egli sontiene infatti che dall’anno Mille, quando si era all’apice del Periodo Caldo Medievale, quando la temperatura media globale era un paio di Celsius superiore a oggi…” (non è vero, la temperatura media, anche se più alta del normale era intorno agli 0 gradi )

BP che coordina i messaggi attraverso i suoi canali di social media e piattaforme pubblicitarie che riformulano la crisi climatica come una “doppia” sfida energetica.

La ricerca ha anche scoperto che le cinque società quotate sostengono le loro spese di lobbying con un esborso finanziario di $ 195 milioni all’anno per attività di branding mirate che sug-

Egli sostiene che il movimento giovanile per il clima sia nato per pubblicizzare “il progetto di un nuovo social network volto a sensibilizzare il pubblico in materia climatica. L’obiettivo è di agganciare il mondo ambientalista in una sorta di Facebook tematico: ed è facile immaginare quali siano i risvolti commerciali dell’operazione”.

L’influencer

Il “materialista”

Donald J Trump

James Inhofe

Marc Morano

Donal J Trump diffonde tweet visti da milioni di persone con notizie false sulla crisi climatica. Da quando è alla casa bianca ostacola le leggi di salvaguardia ambientale, favordendo i produttori petroliferi, nel 2017 ha annunciato il ritiro dagli accordi di Parigi.

Secondo Oil Change International, Inhofe ha ricevuto oltre $ 2 milioni in contributi politici dall’industria dei combustibili fossili. Una volta ha paragonato la Environmental Protection Agency alla Gestapo e portato una palla di neve sul pavimento del Senato per “confutare” il riscaldamento globale.

Direttore esecutivo di ClimateDepot.com e direttore delle comunicazioni per il Comitato per un domani costruttivo (CFACT), un think-tank anti-scientifico che ha ricevuto finanziamenti da ExxonMobil, Chevron, nonché centinaia di migliaia di dollari dalle fondazioni associate a Richard Mellon Scaif

“The entire country is FREEZING - we desperately need a heavy dose of global warming, and fast! Ice caps

74

L’attivista

CREACTIVISMO

Le Grandi aziende Petrolifere

Jair Bolsonaro

noi causati, rallentando le iniziative a livello governati. Molti negazionisti sono agenti ben pagati di organizzazioni come The Heartland Institute2, CFACT3 e Americans for Prosperity4, che prendono contributi da società di combustibili fossili, tra cui ExxonMobil, le Koch Industries, le quali cercano di ritardare o bloccare qualsiasi iniziativa politica sostanziale intesa a frenare le emissioni di combustibili fossili o accelerare la rapida crescita di fonti di energia più economiche e più pulite come l’energia eolica e solare.

Ogni anno, le cinque maggiori compagnie petrolifere e di gas di proprietà pubblica spendono circa 200 milioni di dollari in attività di lobbying progettate per controllare, ritardare o bloccare politiche vincolanti sul clima (climate lobbying5).

Ciò ha causato problemi ai governi che cercano di attuare politiche sulla scia dell’accordo di Parigi. Secondo una ricerca di InfluenceMap BP ha la spesa annua più elevata per attività di lobby sul clima a $ 53 milioni, seguita da Shell con $ 49 milioni e ExxonMobil con $ 41 milioni. Chevron e Total spendono ciascuno circa $ 29 milioni ogni anno. InfluenceMap afferma che parte della spesa della lobby è destinata a sforzi sofisticati per coinvolgere i politici e il pubblico in generale in politiche ambientali che potrebbero influire sull’uso di combustibili fossili. BP ad esempio coordina i messaggi attraverso i suoi canali di social media e piattaforme pubblicitarie che riformulano la crisi climatica come una “doppia” sfida energetica.

Jair Messias Bolsonaro è un politico brasiliano, Presidente del Brasile dal primo gennaio 2019. Bolsonaro è stato accusato dai critici brasiliani e stranieri di fascismo in senso sudamericano (autoritarismo e neoliberismo), di aver impostato una campagna elettorale sulla disinformazione6. Nel mese di agosto 2019 Bolsonaro viene accusato dai media a livello globale in seguito a un incendio scoppiato nella Fo-

2. L’Heartland Institute è un think- tank di politica pubblica conservatore e libertario americano fondato nel 1984 e con sede ad Arlington Heights, Illinois.

3. Committee for a Constructive Tomorrow è un’organizzazione no profit 501 con sede a Washington, DC, fondata nel 1985 che sostiene soluzioni di libero mercato alle “questioni ambientali”.

4. Americans for Prosperity: fondata nel 2004, è un gruppo di patrocinio politico libertario / conservatore negli Stati Uniti finanziato da David Koch e Charles Koch.

5. Climate lobbying significa spendere soldi per ritardare e posporre, controllare o bloccare policy che contrastano il cambiamento climatico 6 Campagna che ha ricorso alla creazione di profili automatici (bot) per inondare la rete di messaggi a favore della propria politica, attacchi personali e diffamatori sferrati da orde di troll addestrati a provocare per strategia politica, e naturalmente minacce di morte e qualunque altro tipo di sopruso digitale sono entrambe le parti politiche

STORIA

75

$ 195 milioni all’anno spesi in Climate Lobbying

$ 53m $ 49m $ 41m $ 29m

Dato annuale di statista e Forbes del 2019

76

CREACTIVISMO

$ 29m

resta amazzonica”. La notizia, diffusasi soprattutto sui social network ha scatenato una grande mobilitazione pubblica oltre a un forte sdegno soprattutto riguardo alle ipotesi di colpevolezza del presidente, considerato diretto responsabile.

Secondo tali congetture, Bolsonaro avrebbe esortato agricoltori e proprietari terrieri ad appiccare l’incendio con i suoi discorsi riguardo all’economia, come dimostrato il 10 agosto 2019 con un picco di incendi nelle località di Novo Progresso e Altamira.

3.4.2

Donald Trump e Twitter

La politica di Trump

Il 28 marzo 2017 un ordine esecutivo ha rimosso l’obbligo di considerare gli effetti sul cambiamento climatico tra le previsioni del National Environmental Policy Act, ha rimosso alcune restrizioni sulla fratturazione e ha dato mandato all’Environmental Protection Agency di “sospendere, rivedere o abolire” il Clean Power Plan introdotto da Obama nel 2015, che si proponeva di abbassare le emissioni di carbonio dagli impianti di produzione di energia elettrica di oltre il 30% in 25 anni. Il 1 giugno 2017 Trump ha formalmente annunciato l’intenzione di far uscire gli Stati Uniti dagli accordi di Parigi sul clima (frutto della XXI Conferenza delle Parti dell’UNFCCC) generando proteste ed un forte dissenso politico anche a livello internazionale. Nel gennaio 2018 il segretario Zinke ha annunciato un piano per rendere sfruttabile ai fini dell’estrazione di gas o petrolio il mare al largo di circa il 90% delle coste statunitensi, causando le proteste di vari governatori.

Noto è il rapporto del presidente Trump con twitter. Le parole di Trump riflettono un tentativo deliberato di spostare la colpa a terzi e di cancellare la condizione di coloro che già soffrono di cambiamenti climatici e sminuire gli scienziati del clima che studiano il problema. Nei tweet, nei discorsi e nelle conversazioni con i giornalisti, questi schemi sembrano funzionare.

Quando si nega la responsabilità di affrontare il problema climatico, concorrenti esterni come la Cina costituiscono un utile capro espiatorio. I commenti di Trump sui cambiamenti climatici spesso deviano la colpa. L’ambivalenza dei tweet di Donald Trump aiuta infatti a minare le preoccupazioni che i cambiamenti climatici causeranno un grave danno alle persone negli Stati Uniti e nel mondo. Non esiste alcuna credibile possibilità che il cambiamento climatico non stia accadendo,

I tweet controversi

STORIA

77

Donald Trump

Marc Morano

Jair Bolsonaro

78

CREACTIVISMO

ma progettando un falso senso di incertezza sulla scienza, Trump può condannare coloro che lo condannano per inazione, gli stessi scienziati del clima.

“When will our country stop wasting money on global warming and so many other truly “STUPID” things and begin to focus on lower taxes?”

“The entire country is FREEZING - we desperately need a heavy dose of global warming, and fast! Ice caps size reaches all-time high.”

“The concept of global warming was created by and for the Chinese in order to make U.S. manufacturing non-competitive.”

“Non dimenticare, si chiamava riscaldamento globale, che non funzionava, quindi si chiamava cambiamento climatico, ora in realtà si chiama clima estremo perché con condizioni meteorologiche estreme non si può perdere.”

“L’accordo sul clima di Parigi è semplicemente l’ultimo esempio di Washington che stipula un accordo che svantaggia gli Stati Uniti a beneficio esclusivo di altri paesi, lasciando ai lavoratori americani e ai contribuenti di assorbire i costi in termini di lavori persi, salari più bassi, fabbriche chiuse e produzione “

STORIA

79

80

CREACTIVISMO

4.0

CORPORATE IDENTITY

“ D’altro canto la protesta è prima di tutto una manifestazione d’identità.

Va messa in atto, anche prima di essere discussa” . (Artribune)

4.1

IL COLORE

CORPORATE IDENTITY

83

84

CREACTIVISMO

Il colore viene utilizzato come potente mezzo identificativo dei movimenti di protesta. È scientificamente provato da ricerche in ambito della cromoterapia, che il colore impatti fortemente sia a livello psicologico che fisico, si tratta quindi di uno strumento di comunicazione non verbale molto potente. Il colore non è solo una lunghezza d’onda, ma anche un’idea, un sistema complesso di percezioni e di convinzioni di carattere socio-culturale: la protesta di oggi più che mai vuole dimostrare che nella scelta di un colore esiste un mondo di simboli e associazioni a cui fa riferimento.

CORPORATE IDENTITY

85

4.1.1

86

VERDE

CREACTIVISMO

Gli anni 70, l'ecologia ed i partiti verdi

ll deep green

Il verde innanzitutto simboleggia la natura, la vita e la fertilità, è il colore della speranza e dell’autostima. Al tempo stesso però questa tinta ha anche una simbologia negativa: è il colore della rabbia e dell’invidia e, in ambito medico, è simbolo di malattia.

Irrequieto, anarchico, imprevedibile e radicato nella natura, il verde era il colore perfetto per simboleggiare il movimento ambientale e alla fine degli anni ‘70 era diventato il nome predefinito e il colore totemico per gli attivisti ecologici di tutto il mondo. C’erano Die Grunen in Germania, Groen! in Belgio, Les Verts in Francia, e successivamente De Grnnne in Danimarca, Federazioni dei Verdi in Italia, I Verdi in Australia e così via. L’associazione del verde con l’ambientalismo e la politica nasce infatti proprio in questi anni. “Let’s make the green peace” ha detto un membro del comitato Don’t Make A Wave al termine di un incontro del 1971 a Vancouver per pianificare un viaggio di protesta antinucleare nell’ Oceano Pacifico settentrionale. La frase suonava così appropriata che gli attivisti hanno scelto Green Peace come nome della loro barca. Ma quando furono fatti i badge di Green Peace per raccogliere fondi per il viaggio, si rivelò così difficile inserire entrambe le parole che furono combinate in Greenpeace Il verde scuro è il colore della Deep ecology. La profonda ecologia è una filosofia ambientale che promuove il valore intrinseco degli esseri viventi. La profonda ecologia sostiene inoltre che il mondo naturale è un sottile equilibrio di complesse interrelazioni in cui l’esistenza di organismi dipende dall’esistenza di altri organismi all’interno degli ecosistemi . L’interferenza o la distruzione del mondo naturale da parte dell’uomo costituisce quindi una minaccia non solo per l’uomo, ma per tutti gli organismi viventi. La deep ecology nasce negli anni settanti a partire dalla controcultura e dall libro Silent Spring di Rachel Carlson1. La deep ecology sfocia spesso nell’ecologia radicale di movimenti come earth first, elf e decocide2.

1. Rachel Carlson, scrittrice di Silent Spring. (1970) 2. Decocidio: Decocidio # ϴ è un collettivo anonimo e autonomo di hacktivisti nato nel 2010 che fa parte di Earth First! un'organizzazione radicale di protesta ambientale e aderisce al Climate Justice Action.

CORPORATE IDENTITY

87

Poster del 1979 disegnato da un cofondatore di Die Grunen in Germania l'artista Joseph Beuys, per le elezioni del Parlamento europeo del 1979 in cui era candidato. Il verde è quello di Greenpeace.

La bandiera dell'ecologia è un simbolo culturale utilizzato principalmente negli anni '70 dagli ambientalisti americani. È comunemente considerato un simbolo dell'impegno delle persone per ripulire l'ambiente.

Logo simbolo del movimento per il clima FridaysForFuture creato nel 2018, Designer ignoto.

88

CREACTIVISMO

Il greenwashing

Le aziende hanno molti motivi per diventare green. Quando un'azienda da un' immagine verde all'azienda anche se questa non lo è, prende il nome di greenwashing. L’esperienza di BP dopo la fuoriuscita di petrolio di Deepwater Horizon nel Golfo del Messico nel 2010 funge da ammonimento. Oltre a uccidere undici persone e ferirne diciassette, Deepwater Horizon ha causato danni così devastanti dal punto di vista ecologico che ci fu un forte danno alla sua reputazione. BP è stata ridicolizzata per aver cercato così di presentarsi come un’azienda sensibile all’ambiente, in particolare sostituendo lo scudo militaristico nel suo logo aziendale con un simbolo più delicato e naturalistico di uno sprazzo di sole o girasole progettato da Landor Associates.

CORPORATE IDENTITY

89

Logo vecchio e nuovo di BP, Notevole esempio di uso del verde per fare green- in ggiunta il fiore giallo e ferde è un chiaro riferimento alla natura. (2012)

Alcuni dei risultati ottenuti con il contest di greenpeace.

Il logo sovvertito dell'azienda è denuncia e protesta verso l'azione di greenwhashing di BP. (2012)

90

CREACTIVISMO

4.1.2

BLU

CORPORATE IDENTITY

91

Il blu della lotta ambientale

Blu è un colore classificato come freddo e nella codifica RGB è uno dei tre colori primari additivi . Blu è il colore del cielo quando è sereno,il colore dell’acqua fonte di vita.

Il blu ha un effetto altamente calmante ed è il colore della blue economy, l’economia che elimina lo spreco e promuove il riciclo ed il riuso. Si tratta di un colore usato moltissimo da aziende e brand perché capace di trasmettere serietà e professionalità. Il blu è il colore dell’informazione e dell’istituzione.

Ende Gelände, il movimento tedesco contro il fossile, presenta un logo cerchiato azzurro rappresentante un martello ed una picozza che si incrociano. Il martello e la picozza sono gli strumenti tipicamente usati nelle miniere di carbone, per questo motivo sono ruotati al contrario a formare una X che significa stop! Il nome del movimento infatti letteralmente significa “qui e non oltre". Altre organizzazioni e movimenti ambientalisti si avvalgono del blu, per esempio 350. org nata nel 2012, ha fatto dell’azzurro il suo colore principale, così come molte delle ONG che si occupano della salvaguardia della fauna e ambiente marino, quali l'ONG Olandese The Ocean Cleanup, Oceana e la fondazione Leonardo DiCaprio.

Bandiera dell'ONU e bandiera Europea, Tutte e due si avvalgono del colore blu. Il Blu è infatti un colore istituzionele, un colore che esprime serietà, la serietà delle istituzioni.

Il blu è usato spesso per indicare il colore dell'informazione, ne sono un valido esempio il "the Guardian" noto per il suo attivismo giornalistico ed il Post un giornale Online italiano molto quotato per la qualità dei suoi contenuti.

92

CREACTIVISMO

Logo integrale del movimento di disinvestimento tedesco Ende Gelaende, fondato nel 2015, tutt'ora attivo. Si avvale del colore Blu come colore di riferimento per indicare il contrasto del blu con il carbone nero.

CORPORATE IDENTITY

93

4.1.3

ROSA

94

CREACTIVISMO

Il triangolo rosa

Nellla storia del design del triangolo rosa è una storia incoraggiante di reinvenzione: Comincia brutalmente e crudelmente con l’introduzione di simboli triangolari con codice colore per identificare le diverse categorie dei cosiddetti “indesiderabili” nei campi di concentramento nazisti durante la Seconda Guerra Mondiale3. I prigionieri ebrei indossavano triangoli gialli, gli immigrati blu, i Testimoni di Geova viola, i criminali i verdi e così via. Chiunque fosse sospettato di essere omosessuale o bisessuale o donna Transgender era costretto ad indossare triangoli rosa, insieme a stupratori, pedofili e altri autori di reati sessuali. Se quei prigionieri erano ebrei, i loro triangoli rosa erano posizionati sopra quelli gialli a forma di stella di David. I triangoli rosa erano leggermente più grandi degli altri per aiutare le guardie a identificarli a distanza. Si ritiene che i prigionieri con triangoli rosa siano stati trattati ancora più brutalmente di quelli di altre categorie e molti di loro furono reincarcerati dagli Alleati dopo la guerra, invece di essere liberati. Il triangolo rosa è oggi uno degli emblemi più popolari nelle campagne contro l’omofobia.

Prigionieri omosessuali nel campo di concentramento di Sachsenhausen, in Germania, indossando triangoli rosa sulle loro uniformi il 19 dicembre 1938.

Corbis / Getty Images

3. https://www.history.com/news/pink-triangle-nazi-concentration-camps

CORPORATE IDENTITY

95

Image credit: Dachau Badges Poster.

Image courtesy of USHMM via Holocaust Memorial Day. link. Trust.​​​​​​​ http://hmd.org.uk/page/ badge-system-0

Non una di meno

96

CREACTIVISMO

Il rosa è oggi anche un colore utilizzato nella lotta femminista, ne è un esempio il movimento contro la violenza sulle donne "non una di meno" nato in Cile nel 2019. Le protestanti del movimento hanno infatti come segno distintivo un fazzoletto rosa .

(In alto) un gruppo di manifestanti durante un flash mob di "non una di meno" (a sx) Manifesto del movimento non una di meno caratterizzato dal colore rosa.

CORPORATE IDENTITY

97

Rosa Extinction Rebellion

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Nell'ambientalismo il rosa potrebbe sembrare inusuale, ma ci sono alcuni gruppi attivisti che hanno fatto del rosa uno dei loro colori distintivi. Ad esempio gli attivisti climatici del gruppo londinese Extinction Rebellion hanno trasportato una piccola e vecchia barca Rosa nel mezzo di Oxford Circus nel Aprile 2019, annunciando che l’avrebbero lasciata li per bloccare il traffico come protesta contro l’emergenza climatica.

Il allora quasi sconosciuto gruppo attivista Extinction Rebellion ha scelto una particolare tonalità di rosa per dipingere la barca, associata più ad un chewing gum o ad una fiera, rispetto che alle complesse minacce create dalla crisi climatica. Una scelta brillante: memorabile ed impossibile non sorridere ad una così fotogenica scena generata dalla copertura mediatica. Il gruppo ha continuato a protestare con humour come arma efficace da allora: Dai 50 alberi potati con i quali bloccarono Waterloo bridge, fino all’azione di yoga di massa, che chiuse il passaggio ai bus. Il rosa è riapparso anche sul red carpet della London Fashion Week come teatro della “sfilata di protesta”, come prima azione della campagna pianificata da Extinction rebellion per cancellare la settimana della moda.

CREACTIVISMO

(In alto) un gruppo di attivisti di XR durante la finta sfilata su tappeto rosa, organizzata per boicottare la settimana della moda di Londra." (a dx ) esempio di una tipologia di manifesto rosa del Movimento XR (a sx) La barca rosa di extinction rebellion piazzata al centro di Marbel Arch, Londra.

CORPORATE IDENTITY

99

4.1.4

GIALLO

100

CREACTIVISMO

Il movimento femminista

Il giallo è il colore del sole e della felicità. Associato alla creatività e all’ottimismo, rimanda all’illuminazione e all’intelligenza: chi ama questo colore ha una propensione al cambiamento, alla ricerca del nuovo, alla liberazione dagli schemi. Si tratta del colore più visibile sullo spettro visivo, e la sua visibilità lo rende uno strumento indispensabile nella progettazione di sistemi di sicurezza, viene regolarmente utilizzato nella segnaletica, come la striscia di nastro di sicurezza della polizia, per allontanarci da situazioni pericolose.

Il giallo richiede cautela, in particolare combinato con il nero per renderlo ancora più evidente.

Il giallo è il colore della politica delle donne. Il colore che definiva il movimento femminile statunitense ai suoi albori era infatti il giallo. Fu adottato come colore ufficiale per la campagna femminile per il voto nel 1867, dopo che le suffragette in Kansas, guidate da Elizabeth Cady Stanton e Susan B. Anthony, scelsero il girasole come l’emblema del suffragio.

Il girasole si dimostrò così popolare che le suffragette iniziarono ad indossare nastri gialli, telai, bottoni, scialli e spille e a portare bandiere gialle e striscioni come questi sulle loro marce, raduni e proteste." Vota, vota, vota alle elezioni americane di oggi!"

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101

102

CREACTIVISMO

Greenpeace

Greenpeace nonostante sia spesso associato al colore verde, usa il giallo come elemento caratterizzante dei suoi cartelloni di protesta, proprio perché si tratta di un colore visibile da lontano oltre che simbolo di cautela ed avvertimento.

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Il movimento People’s Climate utilizza il giallo e il girasole per identificare il movimento. Lo troviamo infatti sia nel logo che nell’immagine coordinata della protesta in generale.

People’s climate

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CREACTIVISMO

Greta Thumberg e l'impermeabile giallo

Se dici impermeabile Giallo non stai solo parlando del protagonista della serie Dark, ma di Greta Thumberg. Il suo impermeabile è diventato un simbolo distintivo della protesta giovanile. Greta ha una immagine coordinata (inconsapevole o no) ed è proprio il colore giallo. .

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105

4.1.5

106

ROSSO

CREACTIVISMO

Dall’estate del 1789, quando il più accanito dei rivoluzionari francesi indossava cappelli rossi con coccarde rosse, il colore rosso è diventato sinonimo di radicalismo, ribellione, protesta, dissenso e sovversione. La bandiera rossa sventolò sopra Parigi come simbolo di entrambe le Rivoluzioni del 1848 e della Comune di Parigi nel 1871. Dopodiché divenne il colore emblema di un successo dei regimi comunisti dall’Unione Sovietica alla Cina, dove il presidente Mao incoraggiò o costrinse i suoi compatrioti a leggere il piccolo libro rosso.

L’uso del rosso per simboleggiare l’attivismo e l’insurrezione è continuato da allora. Tra le adozioni più recenti ci sono le femministe della Corea del Sud4 che sono insorte contro una cultura misogina, che non le ha solo lasciate con una retribuzione molto più bassa e prospettive di promozione più scarse del loro colleghi, ma anche spiate. Alcune telecamere sono state installate di nascosto nei bagni pubblici e negli spogliatoi femminili, mentre altre sono state nascoste in penne e altri oggetti. Le donne oltraggiate hanno marciato più volte per protestare contro tali discriminazioni e abusi, avendo cura di mascherare i loro volti dietro cappelli, maschere e occhiali da sole, vestendosi di rosso e brandendo striscioni e manifesti rossi.

Le donne sudcoreane protestano contro la pornografia filmata con telecamere segrete.

Fotografia: Chung SungJun / Getty Images

4. fonte https://www.theguardian.com/world/2018/aug/10/hunt-for-southkorea-feminist-sparks-backlash-against-sexist-police

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Curiosità: Fonda ha dichiarato di aver optato per il rosso a causa della connotazione "fuoco" nei suoi Fire Drill Fridays, il cui nome è stato ispirato dall'attivista Thunberg dicendo che le persone dovrebbero comportarsi come se la loro casa fosse in fiamme quando si affrontano i cambiamenti climatici.

Il cappotto rosso è diventato a Hollywood un simbolo di protesta "alla moda".

Nell’attivismo ambientale il rosso spesso associato al colore blu, il suo complementare e viene utilizzato spesso in segno di protesta e Subvertising verso la politica ( es i repubblicani ) e le aziende petrolifere. (es. Chevron)

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CREACTIVISMO

4.1.6

NERO

CORPORATE IDENTITY

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Il movimento antirazzista

Il nero è una tinta particolare, carica di significati ambigui come blocco, negazione, opposizione o protesta. È associato inoltre al potere, al controllo e al mistero.

Il nero è il colore simbolo della protesta dei diritti civili e dell'uguaglianza razziale, con una storia che parte dal movimento Black Panters nato negli anni Sessanta fino al movimento Black Lives Matters5.

Raramente il colore nero viene associato all’attivismo e alla protesta ambientale; tuttavia il movimento Extinction Rebellion ne ha fatto uso nel suo logo l'Extinction Symbol e nei suoi manifesti e cartelloni per indicare il pericolo dell’estinzione imminente. Come esprime il banner in figura “life or death”, c'è qualcosa di più spaventoso del colore della morte?

Il guanto nero è il simbolo dei Black Panters, questa è una foto iconica dell'atleta John Carlos che alzò il pugno in un saluto di potere nero alle Olimpiadi del 1968, Egli cambiò per sempre la storia del 20 ° secolo, Per questo gesto fu squalificato dalla partita.

John Carlos (a destra), Tommie Smith (al centro) e Peter Norman, che indossavano un badge del Progetto Olimpico per i diritti umani a supporto del loro gesto.

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CREACTIVISMO

Serie di immagini che raccontano come il gruppo Londinese di protesta XR Si avvalga del colore nero " della morte" come colore di impatto in molte delle sue azioni e performances.

Anche il logo del movimento è nero.

CORPORATE IDENTITY

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CREACTIVISMO

4.2

IL FONT

CORPORATE IDENTITY

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CREACTIVISMO

La protesta non va solo pensata, va anche scritta. Il modo in cui le parole prendono forma deve trovare uniformità con l’ideologia che viene promossa. Un’assenza di aderenza tra forma e contenuto farebbe certamente perdere credibilità.

Scrivere la protesta è uno sforzo costante, si parla di ambiente, politica, libertà individuale, femminismo. Ogni protesta ha i propri metodi e strumenti del mestiere, ereditati dal contesto sociale nel quale mette le radici. La protesta di Greta scritta con pennarelli e pennelli, il muro di Berlino ricoperto da strati di vernice, gli slogan della lotta femminista nati da nastro e forbici. Nell’attivismo ambientale scritto spesso ci capita di trovarci davanti un certo tipo di Lettering e font, solitamente Sans Serif bastone. Il motivo per cui questo tipo di font è ricorrente, è principalmente dovuto alla sua leggibilità e riproducibilità. Nell’attivismo infatti, soprattutto nei movimenti grassroots, l’idea è che il lettering possa essere facilmente riprodotto su più supporti anche in modo analogico. I caratteri utilizzati nell’attivismo sono soprattutto gratuiti e open-source.

- Semplicità - Riconoscibilità - Bastone/ Sans-Serif - Bold- Visibilità - Riproducibile

CORPORATE IDENTITY

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CASO STUDIO

1.

FUCXED CAPS

ll carattere tipografico di XR, il Fuxed Caps è basato sul noto font Futura Condensed6, ma con una sensazione più discordante. Il font è stato progettato dal grafico londinese Clive Russel, uno dei creatori dell’identità visiva del movimento. È un carattere semplice, Sans-Serif e Bold, visivamente impattante, pop e facilmente riproducibile su stampa analogica anche grazie ai bordi leggermente arrotondati.

6. Grafico dello studio Londinese This Ain’t no Rock’n Roll (vd. Pag )

fucxed CAPS fucxed CAPS Latin

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TYPE DESIGN

CREACTIVISMO

CLIVE RUSSEL LONDRA (UK)

2018

CASO STUDIO

2.

TYPE DESIGN

OPEN SOURCE SOCIAL- FONT

Caratteri creati per le persone che progettano il progresso ed il futuro.

Gratuiti per tutti gli usi non commerciali. Matthew Hinders Anderson è un graphic designer, type designer e sviluppatore web che lavora con 350. org dal 2009. Nel 2013 il grafico Matthew stava realizzando la grafica per un progetto gestito principalmente da volontari. Essendo un designer professionista, avrebbe usato volentieri quei caratteri professionali a cui era abituato, ma non c’era un budget per pagare gli altri volontari affinché potessero usare quei caratteri. I caratteri sono lo strumento più importante per creare una forte identità visiva (insieme a fotografi / illustratori / grafici). Così, poiché dei caratteri belli ed Open-Source non esistevano decise di crearne dei propri per fare si che tutti coloro che non potevano permettersi di pagare un font, potessero usu-

2013

MATTHEW ANDERSON NEW-YORK (USA)

Klima bold Folsom Katwijk Mono Graph FF CONDENSED

GREVE

CORPORATE IDENTITY

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CASO STUDIO

350.org utilizza i font di Mattew Hinderson. Grande, audace e semplice sono gli elementi chiave della tipografia di 350.org.1 Global Climate Strike, con il font Greve mira a raggiungere uno stile proprio riguardo alla sua identità visiva

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CREACTIVISMO

TYPE DESIGN

CASO STUDIO

TYPE DESIGN

Jane Fonda alla marcia per Jobs justice and Climate a Toronto, in Canada, Luglio 2015.

Font: GRAPH CONDENSED Foto: Robert van Waarden /Survial Media Agency.

Attivisti con Greenpeace Indonesia bloccano una gru a carbone in Cirebon, West Java, Indonesia.

Parte delle azioni Break Free 2016 .

Font: GRAPH CONDENSED foto: Afriadi Hikmal

Grandi striscioni che guidano i diversi contingenti alla People's Climate March 2017 Font: KLIMA Foto: Hector Hemanuel

CORPORATE IDENTITY

119

CASO STUDIO

3.

GRETA GROTESK

fruirne gratuitamente.

Dal cartellone di protesta dell'attivista Thunberg "Skolstrejk För Klimatet" è nato un font: il Greta Grotesk. Ispirandosi a quei tratti imperfetti e istintivi, il designer newyorkese Tal Shub ha digitalizzato ogni lettera, creando un intero set di caratteri. Si tratta di un font di supporto ad un messaggio ed un tentativo di prolungare l’eco delle parole di Greta.

120

TYPE DESIGN

CREACTIVISMO

TAL SCHUB, NY, USA

2019

CASO STUDIO

TYPE DESIGN / STREET ART

4.

VOICE OF THE WALL

HEIMAT BERLIN, BERLINO (DE)

Heimat Berlin7 ha sviluppato il carattere tipografico Voice of the Wall per l’associazione artistica no profit The Cultural Heirs, basata su forme letterali scritte sul muro di Berlino.

Il carattere tipografico può essere utilizzato gratuitamente in uno strumento online8, con il quale cui è possibile digitare il testo e scaricare l’immagine da utilizzare sui social media. Il progetto mira a incoraggiare le persone a usarlo per fare le proprie “dichiarazioni di libertà”, che saranno poi raccolte e trasformate in un libro da inviare ai leader mondiali. Il punto di partenza era la domanda: "se i muri potessero parlare, cosa direbbe oggi il Muro di Berlino?" In questo modo, la composizione consente al Wall una voce e la capacità di fare una dichiarazione sulla libertà nel nostro mondo di oggi. Ognuna delle forme letterali è stata disegnata a partire da fotografie di graffiti sul muro.

2019

7. https://www.itsnicethat.com/ 8. https://voiceofthewall.de/

CORPORATE IDENTITY

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CASO STUDIO

TYPE DESIGN / ARCHIVE / FUNDRISING

5.

THE FEMINIST LIBRARY

ANNA LINCOLN LONDON (UK)

La Feminist Library di Londra9 ha portato avanti una campagna di fundraising per rendere possibile il trasloco dell’intera collezione nella nuova sede e costruire un vero spazio di condivisione.

A supporto della campagna è stato disegnato un carattere tipografico, un lavoro di squadra coordinato da Anna Lincoln, designer attiva a Londra.

L’ispirazione proviene dallo studio dei manifesti di protesta dei movimenti femministi. Le parole erano composte da nastri in tessuto, piegati, tagliati, cuciti su un supporto, su superfici dedicate a ospitare messaggi spontanei e nati in corso d’opera, che non potevano permettersi i tempi e i vezzi estetici della stampa tradizionale.

Dall’osservazione di questo approccio è nato il carattere dedicato alla libreria, il FL_I Sans. Un design dal tono umile ma irriverente, facilmente riproducibile da chiunque anche manualmente, senza passare dagli strumenti digitali, una riproducibilità, in questo caso, significa possibilità di prendere parte al processo. Un impianto creativo autonomo e flessibile, libero dalle rigidità della progettazione, che fosse capace di adattarsi alla futura comunicazione della fondazione.

9. Font di protesta, gennaio 2020 in Artribune: https://www. artribune.com/editoria/grafica-illustrazione/2020/01/protestafont/

122

CREACTIVISMO

2019

CASO STUDIO

TYPE/INFORMATION/ SPECULATIV DESIGN

6.

COASTLINE TYPE

JOHAN ELMEHHAG MALMO (SW)

AZ: Coast to Coast Shore to Shore è un carattere personalizzato, un progetto speculativo che mira a trovare modi innovativi per presentare l’impatto geografico dei cambiamenti climatici scolpendo le coste del futuro in forme letterali.

“L’idea è nata dal senso che i cambiamenti climatici sono in qualche modo astratti e difficili da affrontare”, dice Johan a It’s Nice That. La "futura mappa del mondo" mostra come sarebbero le nostre terre emerse se tutto il ghiaccio nel mondo si sciogliesse ( basandosi sulle informazioni di floodmap.net e sui progetti del National Geographic ). Il risultato è un modello, una mappa del mondo e un sito Web che presentano Coastline, un carattere tipografico creato da un insieme di variabili geografiche.

CORPORATE IDENTITY

2019

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CASO STUDIO

124

CREACTIVISMO

TYPE DESIGN

CASO STUDIO

TYPE/INFORMATION/ SPECULATIV DESIGN

La baia del Nord Italia10 Sotto la baia del Nord Italia si trova l’ex regione italiana del Veneto e lungo la costa, in quello che un tempo era il sito del patrimonio mondiale di Venezia, alcuni tetti si stagliano fuori dall’acqua.

A 10. http://www.johanelmehag.com/coastline-type. html

CORPORATE IDENTITY

125

126

CREACTIVISMO

4.3

CASO STUDIO XR

CORPORATE IDENTITY

127

128

CREACTIVISMO

4.3.1

Il Logo I due triangoli dentro ad un cerchio rappresentano una clessidra vuota. Si tratta di una simbologia piuttosto immediata: "il tempo è scaduto, bisogna agire ora per salvare il salvabile dai cambiamenti climatici."

La controcultura della fine degli anni ’50 e degli anni ’60 si identificò nel simbolo della pace, progettato da Gerald Holtom nel 1958. La generazione rave degli anni ’80 aveva invece lo smiley. Ma di altri esempi se ne possono trovare un’infinità: dalla svastica nazista alla falce e martello comunista, dalla croce cristiana alla stella di David fino ad arrivare al simbolo di Bat-Man. Cosa accomuna tutti questi simboli1, questi ideogrammi? Il fatto che sono estremamente semplici, riconoscibili e riproducibili. Le persone si identificano in un simbolo del genere. Lo stampano sui cartelloni, lo disegnano sui muri e se lo tatuano.Semplicità e Identificazione. Proprio quello che si deve puntare a fare quando si crea un logo.

1. Fonte: https://www.grafigata.com/simbolo-estinzione-storia/

CORPORATE IDENTITY

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Il simbolo

Il logo come tavolozza

Il simbolo dell'estinzione è stato lanciato nelle strade del Regno Unito nell'autunno 2018 come logo ufficiale di Extinction Rebellion (XR) , il movimento sociale globale per l'azione climatica. In pochi mesi, Extinction Rebellion si è diffuso in tutto il mondo, rappresentando una vera azione ambientale. Il simbolo aveva gradualmente attirato un seguito online tra ambientalisti, artisti e attivisti con un seguito particolarmente significativo su Twitter. L' Extinction Symbol è stato creato nel 2011, da un artista di East London noto come "ESP". Il lavoro di ESP sfrutta la comunicazione di massa e sta dimostrando il vero potenziale dell'arte e del design per aiutare ad affrontare la più grande sfida del nostro tempo.

Nell’autunno del 2018, appena nato, XR decise subito di adottare questo simbolo che si prestava perfettamente agli obiettivi del movimento. Da quel momento il movimento ambientalista si è diffuso in tutto il mondo e, con esso, il simbolo dell’estinzione, che sta diventando una vera e propria icona dei nostri tempi. La forza di un simbolo semplice. E, ancora di più, è data dalla forza delle persone che sostengono quel simbolo. Però, una cosa è certa: anche il design di quel simbolo fa una bella differenza e può contribuire in modo decisivo alla diffusione di un’idea o di un movimento.

Non sorprende affatto che data la sua estrema semplicità e versatilità l’Extinction Symbol diventi la base per numerose opere artistiche. Il nero è quindi associabile a nuovi colori, forme ed illustrazioni. Nel caso di XR youth esso riprende il simbolo della pace di Gerald Holtom2 del 1958, simbolo della cultura pop pacifista. Il l Simbolo della clessidra diventa portatore di un messaggio, appropriandosi di elementi della cultura popolare, di cultural jamming, (per esempio la metro di Londra o il simbolo della pace). Si tratta di un metodo di comunicazione di guerriglia nato in modo inconsapevole, proprio come i Meme.

Si tratta quindi di un logo perfettamente progettato e capace ad adattarsi ad ogni luogo e uso. Il logo non è soltanto versatile e riconoscibile, è anche riproducibile in diversi formati e con strumenti e con metodi di stampa analogici.

2. Gerald Holtom è stato un disegnatore e pacifista britannico. Laureato al Royal College of Art, Holtom fu obiettore di coscienza durante la seconda guerra mondiale. Egli è autore del simbolo della pace, della controcultura e del movimento anti nucleare.

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CREACTIVISMO

CORPORATE IDENTITY

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In figura, l'extinction symbol umano creato durante lo storico festival musicale di Glastombury (UK). 2019

In figura, l'Extinction symbol creato con la stoffa da XR Torino durante la settimana di meditazione ribelle tenutasi a febbraio in Piazza Caztello (TO), 2020

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CREACTIVISMO

CORPORATE IDENTITY

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4.3.2 Font e colori

Illustrazioni

Pezzo da museo

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Visual Fucsed cap è Il suo carattere tipografico su misura, basato sul Futura Condensed, ma con una sensazione più discordante, progettato da Clive. È un carattere semplice, sans serif e bold. È un carattere visivamente impattante, pop e facilmente riproducibile su stampa analogica anche per i bordi leggermente arrotondati. Il carattere Serif Crimson, usato per i corpi testo, è un carattere leggibile e semplice, adatto alla lettura. I colori principali sono il nero ed il verde. il verde, simbolo classico dell’ecologia è facilmente sostituibile da una gamma di colori accesi e vivaci.

Le illustrazioni di XR sono progettate per essere riprodotte su diversi formati e canali. Si tratta di illustrazioni sul tema estinzione ( teschi e clessidre ) e natura ( alberi, uccelli e api). Sono illustrazioni prodotte anch’ esse manualmente e successivamente digitalizzate per renderle disponibili ai diversi gruppi locali di XR. Una parte importante e funzionale di Extinction Rebellion è proprio l’autoproduzione. L’autoproduzione fa infatti riferimento in larga parte ai movimenti di contestazione giovanili e alla controcultura degli anni 60-70. Tutto ciò che veniva infatti stampato e prodotto si rifaceva per lo più a metodi analogici ed alla portata di tutti. É proprio questa infatti la vittoria di XR che è stato in grado di diffondere così il suo visual e messaggio annesso in giro per il mondo. Sul sito infatti sono presenti manuali di utilizzo, stencil, e guide per coloro che pur non avendo alcuna base di grafica e comunicazione, possono riprodurre con facilità. Il gruppo presta attenzione alle pratiche di creazione collaborativa messe in atto durante i disordini di Parigi del '68. Ospitano seminari di serigrafia, incoraggiando l'apprendimento attraverso la realizzazione fisica, adottando un metodo di gestione decentralizzata Il Victoria and Albert Museum di Londra ha acquisito oggetti di branding di Extinction Rebellion, come parte della Rapid Response Collection dell'istituzione. Gli oggetti includono un file digitale del simbolo XR, una rara copia del primo opuscolo XR stampato che delinea la sua "Dichiarazione di ribellione", due blocchi di stampa utilizzati per creare striscioni durante seminari pubblici, il gruppo bandiere distintive e una serie di patch serigrafate con slogan XR "Tell the Truth" e "Rebel for Life".

CREACTIVISMO

Font

fucxed CAPS fucxed CAPS Latin Crimson (text)

Colori pricipali

RGB: 20;170;55

RGB:

0;0;0

CMYK:

CMYK:

70;0;100;0

20;20;20;100

Slogans

Illustrazioni analogiche

CORPORATE IDENTITY

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In figura, il Victoria and Albert Museum di Londra ha acquisito oggetti di branding e design creati da e per il gruppo di attivisti ambientalisti Extinction Rebellion

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CREACTIVISMO

CORPORATE IDENTITY

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Manifesti di strada

Website

Instagram

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CREACTIVISMO

Posters

CORPORATE IDENTITY

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CREACTIVISMO

5.0

ATTIVISMO DIGITALE

ATTIVISMO DIGITALE

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142

CREACTIVISMO

La capacità dei cittadini di organizzare nuove forme di azione collettiva è accresciuta con la globalizzazione dei mezzi di comunicazione. Quando la comunicazione elettronica diventa uno strumento di propagazione dell’informazione, aumenta la possibilità di conferire potere a basso rischio ai cittadini di tutto il mondo. Sono passati ormai quasi 10 anni dalla Primavera Araba del 2011, quando i movimenti di protesta hanno individuato nei social media un valido strumento di organizzazione, diffusione e comunicazione. Si pensi alle proteste turche di Gezi Park nel 2013, oppure a quelle, ben più recenti, che si stanno svolgendo per le strade di Hong Kong contro il governo cinese. In tutti questi casi stiamo parlando di movimenti portati avanti da persone giovani, che hanno dimestichezza con gli strumenti del web. Lo stesso vale per le proteste contro il cambiamento climatico, i cui ambasciatori sono gli adolescenti, appartenenti alla Generazione Z, abituati a comunicare attraverso Internet fin dalla nascita.

Per loro il meme online sono dei mezzi più che legittimi di trasmissione della cultura.

ATTIVISMO DIGITALE

143

5.1

Engagement

144

L'attivismo digitale L’attivismo digitale, noto anche come cyberactivism, è una forma di attivismo che utilizza Internet e i media digitali come piattaforme chiave per la mobilitazione di massa e l’azione politica. L’attivismo digitale non è altro che l’estensione elettronica degli strumenti di protesta usati nella realtà: Il volantinaggio è sostituito dalle e-mail, il banchetto in strada dalle petizioni online e i manifesti call to action sostituiti dai gruppi e dalle pagine sui social media. Dai primi esperimenti degli anni ‘80 ai blog, attivisti e specialisti informatici hanno avvicinato le reti digitali come canale d’azione, inizialmente utilizzando Internet come mezzo per la distribuzione di informazioni, data la sua capacità di raggiungere istantaneamente un vasto pubblico. Un’impresa più sviluppata di attivismo digitale ha utilizzato il World Wide Web come sito di protesta che rispecchia e amplifica le dimostrazioni off-line.

Alcune forme di attivismo digitale sono associabili ad una disobbedienza civile elettronica sono campagne di e-mail e social media, sit-in virtuali e “hacktivismo”. Lattivismo digitale ha dimostrato di essere un potente mezzo di mobilitazione politica grass-root e offre nuovi modi per coinvolgere i manifestanti. Inoltre, le azioni online possono essere importanti nei paesi in cui gli spazi pubblici sono altamente regolamentati o sono sotto il controllo militare. In tali casi, le azioni online sono un’opzione migliore rispetto ad azioni “dal vivo” potenzialmente più pericolose. Tutte le forme di attivismo online sono considerate come una forma di «connective-protest»: di fronte a problemi cruciali per la vita, l’individuo ha bisogno di agire,ma non può farlo da singolo, deve farlo in maniera connessa. A questo servono gli ambienti digitali: è qui, infatti, che azioni a impatto zero ocome twittare usando uno specifico hashtag, permettono a chiunque di dosare la propria partecipazione sociale, politica, civile secondo tempi e modi che gli sono congeniali ed è cosìche, riescono ad emergere anche cause altrimenti ignorate da una sensibilità mainstream.

I social media sono uno dei maggiori strumenti di engagement. La conversazione può avvenire su singole piattaforme di social media come Instagram, Twitter, Facebook e LinkedIn o in blog. Le conversazioni riguardanti l’organizzazione avvengono costantemente online, indipendentemente dal fatto che il movimento partecipi, solo una volta che si parteCREACTIVISMO

La sorveglianza di internet

Attivismo digitale ed arte

cipa ad una conversazione si può avere un effetto sulla sua direzione e sui suoi risultati. L’uso di strumenti di social engagement, insieme ad una solida strategia e una forte messaggistica, consentono di interagire con il pubblico e modellare la conversazione. Numerose campagne utilizzano tattiche di engagement per coinvolgere più utenti possibili e direzionare la conversazione. Più utenti vengono coinvolti più la campagna di engagement ha successo e si diffonde a livello globale per il Web. L’attivismo online ha contribuito ad organizzare azioni collettive e ad ampliare le condizioni per la formazione di movimenti rivoluzionari. Tuttavia, ha provocato reazioni delle élite come il filtraggio e la sorveglianza di Internet, che non solo promuovono l’autocensura e generano divisioni digitali, ma contribuiscono al declino definitivo dell’attivismo nel tempo.

In effetti, la tecnologia che abilita l’attivismo sociale, ne consente anche il filtraggio e la repressione e quindi possono verificarsi stati più estremi di asimmetria delle informazioni. Per questo motivo i movimenti ambientalisti e sociali si avvalgono di piattaforme criptate per l’organizzazione delle azioni per esempio Telegram, Signal e Mattermost.

Con l’avvento di internet l’arte è diventata una attività sociale. La realizzazione di reti, la condivisione e la cooperazione possono essere viste come forme artistiche. Il libro di Tatiana Bazzichelli “Networking”1 analizza infatti le tecnologie innovative dal punto di vista creativo, tenendo conto sia degli aspetti sociali, ma soprattutto degli aspetti culturali che hanno generato. Attraverso la rete infatti si possono generare nuove relazioni artistiche. La scrittrice analizza la Rete sotto due punti di vista: il lato storico addentrandosi nella net- art e new media art, dal quale è nato il progetto Activism-hacking-Artivism (AHA)2 ed il lato partecipativo della rete che ha permesso la diffusione della cultura dell’attivismo digitale,

1. Networking, la rete come arte, 2006 2. AHA: Activism-Hacking-Artivism e’ un progetto di networking artistico, ideato da Tatiana Bazzichelli alla fine del 2001. I concetti principali di AHA, sono Activism = attivismo politico, Hacking = attivismo tecnologico, Artivism = attivismo artistico. (www.ecn.org/aha)

ATTIVISMO DIGITALE

145

5.2

La protesta selfie

L’ hashtagtivism L’attivismo di Hashtag è l’atto di combattere o sostenere una causa attraverso i social media come Facebook, Twitter ed Instagram. Questo è il tipo di attivismo che non richiede altro che la condivisione o “gradimento” di un post o “retweet” su Twitter. Il termine prende il nome dall’uso liberale di hashtag (#) che sono spesso usati per spargere la voce su una causa su Twitter.3 Sebbene l’attivismo di hasthag provenga spesso dal reale desiderio di contribuire a una buona causa, la pratica ha i suoi punti critici. Coloro che denigrano l’attivismo dell’hashtag credono che questo movimento sia un modo che consente alle persone di sentirsi bene con sé stesse senza alcuno sforzo. Tuttavia, è noto che le campagne attiviste avviate sui social media danno vita a movimenti reali. Quindi, mentre l’attivismo dell’hashtag potrebbe andare e venire, la consapevolezza che si crea attorno a un problema nel mondo reale è molto estesa grazie al raggiungimento di milioni di persone sui social media.

Uno studio4 su ambienti digitali e attivismo in America, per esempio, ha sottolineato come più di un cittadino su due sfrutti oggi i social network per dimostrare il proprio coinvolgimento in una causa o per partecipare a campagne a sfondo sociale, politico, ecc. Sempre più persone scelgono di farlo attraverso l’uso di un hashtag ufficiale. Secondo lo studio, le campagne sui social possono aumentare l’attenzione generale posta su un tema o un argomento spinoso (almeno il 69%) e favorire, in questo modo, importanti cambiamenti sociali (64%), esattamente come si rivelano fondamentali nel dare spazio a gruppi minoritari o sottorappresentati della sfera pubblica (64%).

Le proteste dei selfie5 sono un fenomeno dei social media legato all’attivismo hashtag. Questi movimenti spesso hanno le proprie pagine sui social media in cui le immagini sono condivise e pubblicate, che consentono a queste varie cause politiche di diventare campagne ed espressioni coordinate della cultura di protesta transnazionale. Le immagini seguono uno schema specifico: sono generalmente prese come selfie in possesso di un messaggio scritto a mano. A volte i singoli 3. www.insidemarketing.it/hashtag-activism-esempi-e-campagne/ 4. www.pewresearch.org/internet/2018/07/11/activism-in-the-social-media-age/ 5. www.researchgate.net/publication/281002899_Selfie_protest_networked_participation_and_ephemeral_public_spheres

146

CREACTIVISMO

Covid 19 , ambiente e Twitter

La mobilitazione giovanile per il clima

manifestanti sono identificabili, mentre altre volte scelgono di rimanere anonimi. I volti sono coperti o ritagliati, a volte è visibile solo una mano o un oggetto personale, alcune immagini sono addirittura ridotte al segno scritto che funziona come una traccia dell’individuo. Mentre questi esempi spingono chiaramente i confini di ciò che può essere descritto come un “selfie”, questi gesti anonimi si riferiscono a una serie di problemi, come la protezione della privacy nei social media, ma anche nel sottolineare che la partecipazione a un movimento politico o dissidente di resistenza in determinati contesti repressivi è spesso un atto pericoloso. La protesta dei selfie non è solo un nuovo genere di protesta nei social media, ma può anche essere intesa come una pratica che esprime sostegno e solidarietà. Attraverso la circolazione transnazionale di immagini, le proteste dei selfie possono aumentare la consapevolezza oltre il livello locale o nazionale per le questioni che affrontano. Le proteste dei selfie si dimostrano un esempio della “sensibilità della cultura di massa”.

Nella contemporanea protesta giovanile per il clima, l’hashtag activism ha avuto un ruolo fondamentale per la diffusione di movimenti o eventi globali come il #globalclimatestrike ed il movimento #fridaysforfuture. La diffusione globale della protesta per il clima dal 2018 è avvenuta proprio grazie ai social media che hanno contribuito alla diffusione in larga scala del movimento.

Sono oltre 1 milione i tweet dedicati all’impatto sull’ambiente dovuti alla quarantena per l’emergenza Covid-19. È il dato reso noto da Twitter in occasione della 50ima Giornata della Terra, lanciando anche un emoji dedicato alla ricorrenza. “Tra il 2016 e il 2019 negli Stati Uniti, spiega Twitter, è stato rilevato un incremento del 173% delle conversazioni riguardanti il cambiamento climatico. Allo stesso tempo, il volume delle conversazioni sulla sostenibilità contenenti le parole ‘azione’ e ‘innovazione’ è cresciuto del 285%.6 “Nel corso dell’ultimo anno, anche in Italia la conversazione su Twitter relativa ai temi del cambiamento climatico ha coinvolto sempre più persone" spiega la piattaforma Twitter. Tra gli hashtag più utilizzati si segnalano #ambiente, #ClimateChange e #clima, seguiti da #GretaThunberg. Oltre alle ricorrenze come #Ear6. Ansa “Earth day: 1 milione tweet su ambiente e coronavirus”, 22 Aprile 2020

ATTIVISMO DIGITALE

147

thDay, l’attenzione delle persone che usano Twitter è rivolta anche a temi più generali come #sostenibilità, #rifiuti, #inquinamento e #plasticfree”.

5.3

Slacktivism

Clicktivism

148

Le critiche all’attivismo digitale Non è ancora noto se Internet aumenterà o diminuirà la partecipazione politica, incluso l’attivismo online, quello che è certo è che internet può essere utilizzato per coinvolgere e comunicare con più utenti contemporaneamente, offrendo modalità di partecipazione a costi inferiori per coloro che non hanno il tempo o la motivazione per impegnarsi diversamente. Alcuni critici sostengono che l’attivismo attraverso i social media e Internet non possa avere successo perché promuove un modo “pigro” di attivismo.

Nel 1995 è stata coniata anche la parola slacktivism, che descrive il sostegno a cause sociali o politiche fatto con il minimo sforzo o impegno personale, come firmare appelli e petizioni online e tenersi informati su Internet quale unico tipo di partecipazione attiva. Ha una connotazione negativa: alla base c’è il verbo slack (“battere la fiacca”) o il sostantivo slacker (persona pigra, indolente o non motivata). Ma è una parola molto efficace: anche in questo caso la pronuncia ricalca quella di activism con l’aggiunta di due consonanti iniziali.

Un’altra critica è il clicktivismo. Secondo la technopedia, il clicktivismo è una forma controversa di attivismo digitale.

Gli oppositori credono che il clicktivismo riduca l’attivismo a un semplice clic del mouse, producendo numeri con poco o nessun reale impegno per la causa.

CREACTIVISMO

5.4

I Meme

L'influenza del web sulla protesta I cartelloni di protesta sono un mezzo di espressione di massa. Essi infatti invece di esporre messaggi complicati e poco immediati, si basano essenzialmente su un linguaggio popolare e riconoscibile. Nella protesta contemporanea per il clima è stata sicuramente influenzata dal web.7 Molti dei cartelli presenti negli scioperi per il clima sono spesso in inglese, questo perchè i giovani hanno sempre maggiore dimestichezza con l'inglese, ma segno anche di un forte legame esistente tra il web, i social media e il movimento dei Fridays for Future.

I manifesti della protesta giovanile sembrano proprio meme.

Alcuni di essi sono effettivamente dei meme, riportati in pennarello sul cartoncino, direttamente nella loro lingua originale oppure tradotti. Gli ambasciatori delle proteste per il clima sono adolescenti, appartenenti alla Generazione Z, abituati a comunicare attraverso Internet fin dalla nascita. Per loro i meme online sono dei mezzi più che legittimi di trasmissione della cultura.“Make Earth Cool Again”, riprende e stravolge lo slogan “Make America Great Again” scelto da Donald Trump per la sua campagna presidenziale nel 2016. Ci sono le citazioni che sui social circolano sempre molto bene: “Earth was created for all of us, not some of us” recitava un cartello, riportando le parole dello scrittore Anthony Douglas Williams.

Per non parlare delle tante frasi riprese dai discorsi di Greta Thunberg, come “How dare you?” e “our earth is on fire” Fino ad arrivare ai meme tutti local, come “Salviamo la Terra, è l’unico pianeta con gli arancini” rivisitazione sicula del meme inglese “Save the Earth, it’s the only planet with…” dove di volta in volta si annoverano la birra, l’alchool, il gelato, il cioccolato o altri motivi per cui vale la pena lottare per la salvaguardia del pianeta. Oppure, “La Terra sta diventando più hot di Alberto Angela”, nell’originale “The Earth is getting hotter than…”: ma anche star internazionale simbolo della cultura pop giovanile come Billy Eilish, Harry Styles Harry potter, Leonardo Di Caprio, fino ad arrivare al fidanzato, o il fidanzato immaginario.

7. Fonte : notorious.agency/come-il-web-influenzala-retorica-della-protesta/

ATTIVISMO DIGITALE

149

150

CREACTIVISMO

5.5

CASI STUDIO

ATTIVISMO DIGITALE

151

152

CREACTIVISMO

ATTIVISMO DIGITALE

153

CASO STUDIO

HASHTAGTIVISM

1.

#OCCUPYWALLSTREET

NY (USA) 2011

Il movimento nato nel 2011 a New York contro la disuguaglianza economica e di reddito, è il primo esempio di movimento sociale nato a partire da un hashtag. Tutto è iniziato in modo abbastanza innocuo i 13 luglio del 2011 con un post sul blog del gruppo Adbusters che invitava le persone ad #OccupyWallStreet. L’hashtag ha inizialmente suscitato poco interesse sui social media, fino a qualche mese dopo quando ha mobilitato migliaia di persone in tutto il mondo tramite Twitter, Facebook e Meetup. La folla si è connessa e riunita, organizzando marce come quella del 17 settembre 2011, a Zuccotti Park, situato nel quartiere finanziario di Wall Street a New York City. Essendo un movimento decentralizzato e senza alcuna figura di riferimento il movimento rimase molto disorganizzato e non raggiunse i suoi obbiettivi e richieste.

154

CREACTIVISMO

2011

CASO STUDIO

HASTAGTIVISM

2.

#BLACKLIVESMATTERS

USA 2013

Nel 2013 Trayvon Martin, un ragazzino di colore di tredici anni, morì colpito da un proiettile. A partire da questo fatto nacque l’hashtag #blacklivesmatters al fine di denunciare le frequenti azioni di razzismo nei confronti dei neri. Esso finì per raccogliere lo sfogo della comunità afroamericana per le condizioni di costante insicurezza in cui viveva e la solidarietà di utenti di altri paesi e con altre estrazioni sociali. Da allora sono passati anni e l’hashtag è tutt’altro che dimenticato: l'hashtag torna tra i trending topic ogni volta che scontri e conflitti razziali che coinvolgono la comunità nera arrivano alla cronaca. Chi per la prima volta usò quell’ hashtag difficilmente deve aver pensato alla possibilità che diventasse simbolo di una vera e propria battaglia sociale. Con il caso di George Floyd , uomo di colore ucciso dalla polizia del Minnesota il 25 maggio 2020, l'hashtag è tornato a circolare. Il caso ha scatenato l'ira sui social, luogo in cui è uscito il filmato che documentava la violenza della polizia sull'uomo, con l'utilizzo dell' hashtag in questione. Il video ha scatenato indignazione e proteste a livello globale. Tipico di esempio di hashtagtivism dove la protesta dal mondo digitale si sposta a quello reale. #blackmatters: è esempio per il quale un' hashtag viene sfruttato da organizzazioni che cercano di trarne profitto. Si chiama black propaganda ed è stata utilizzata dall' Internet Research

2013

Protestors carrying placards at a Black Lives Matter demonstration in New York City,USA 28 November 2014

ATTIVISMO DIGITALE

155

CASO STUDIO

HASHTAGTIVISM

2.

#FRIDAYSFORFUTURE

FFF SVEZIA 2018

L’hashtag #FridaysForFuture è stato utilizzato 39mila volte solo nella giornata di venerdì 15 marzo 2019. Nel corso dell’ultimo anno infatti, anche in Italia la conversazione su Twitter relativa ai temi del cambiamento climatico ha coinvolto sempre più persone. Tra gli hashtag più utilizzati si segnalano #ambiente, #ClimateChange e #clima, seguiti da #GretaThunberg. Si tratta di un traffico social a livello mondiale, che vanta numeri altissimi, dell’ordine di milioni di tweet e di conversazioni sul tema del cambiamento climatico. Su instagram infatti ha livello globale ha avuto 630 mila menzioni fino al dicembre 2019 e 755 mila fino ad aprile 2020. Le parole chiave sulla lotta al cambiamento climatico più utilizzate su Twitter in Italia dal 20 agosto 2019 a oggi sono: #FridaysForFuture #FridayForFuture #ClimateStrike #ClimateChange #GretaThunberg

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CREACTIVISMO

2018

CASO STUDIO

HASTAGTIVISM

2019

4.

#TRASHTAG

USA 2019

Sui social impazzano sempre di più le challenge a catena che invitano gli utenti a compiere una determinata azione o a postare una determinata foto al grido di un hashtag unico, diventando dei veri e propri tormentoni mondiali. “Trash Challenge” è la nuova sfida che ha spopolato sul web nel 2019 che invita i giovani di tutto il mondo a scegliere un luogo sporco e a ripulirlo dai rifiuti.

La “Trash Challenge” è caratterizzata dall’hashtag #trashtag ha mobilitato i ragazzi di tutto il mondo. Sono già state ripulite spiagge, parchi e strade dapprima disseminate di rifiuti, poi del tutto trasformate, restituite ai cittadini perfettamente pulite. La sfida consiste nello scattare una foto prima dell’intervento di pulizia, seguita da un’altra in cui i rifiuti sono stati rimossi. Le due immagini vanno poi postate sui social. L’hashtag #trashtag è esploso sui social media dopo che un utente reddit ha postato uno screenshot di qualcuno che aveva completato la sfida.

Come tutte le challenge online quella del trash ha spopolato, ma si è spenta abbastanza velocemente. Inoltre, si tratta di una soluzione superficiale che argina soltanto il problema dei rifiuti, il quale è molto più radicato all’interno della società.

ATTIVISMO DIGITALE

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CASO STUDIO

HASHTAGTIVISM-BOYCOTT

5.

#BLOCKFRIDAY

VARIGLOBALE

Black Friday? No Block Friday, no all’iperconsumo. Nel giorno del Black Friday molti ragazzi d’Europa, che da più di un anno scioperano contro l’emergenza climatica, protesteranno anche contro il consumismo. La parola d’ordine è «vergognati di comprare», köpskam in svedese. La giornata è nata a partire dal movimento FFF, ma si è diffusa velocemente sui social network grazie al suo hashtag #blockfriday, sulle orme del movimento No Global, Buynothingday.

Per il Block Friday a Milano i ragazzi hanno sfilato con le scatole di Amazon bene in vista, per testimoniare la loro contrarietà allo shopping compulsivo. Sono previste marce ed azioni e sit-in davanti alle catene di fast-fashion, perché la protesta degli studenti ha ora come bersaglio l’industria della moda, accusata di inquinare ancora di più del trasporto aereo. In Francia dozzine di attivisti hanno bloccato un centro di distribuzione Amazon fuori Parigi: un centinaio di attivisti del gruppo di azione non violenta COP21 e Friends of the Earth hanno usato balle di fieno e catene umane per bloccare il deposito a a circa 40 km a sud di Parigi. Alcuni protestanti portavano striscioni con la scritta «Amazon: per il clima e per l’ambiente smetti di espandersi, ferma l’eccessiva produzione», mentre altri cercavano di bloccare il percorso dei camion che cercavano di entrare nel sito.

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CREACTIVISMO

2019

CASO STUDIO

HASTAGTIVISM- BOYCOTT

In Francia dozzine di attivisti hanno bloccato un centro di distribuzione Amazon fuori Parigi: un centinaio di attivisti del gruppo di azione non violenta COP21 e Friends of the Earth hanno usato balle di fieno e catene umane per bloccare il deposito a Bretigny-sur-Orge, a circa 40 km a sud di Parigi.

ATTIVISMO DIGITALE

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CASO STUDIO

SOCIAL BOMBING

6.

#FACTBACK

SID LEE CANADA 2019

POW Canada invita le persone a #FactBack contro i negazionisti del cambiamento climatico con una “valanga di fatti”. Montreal, 23 settembre 2019, in tempo per le elezioni canadesi, Protect Our Winters Canada ha creato uno strumento online che consente al pubblico di rispondere ai commenti dei negazionist climatici con #FactBack su Twitter. Ogni volta che una fake news viene twittata, la Fact Avalanche invia un avviso invitando i partecipanti a rispondere tutti insieme usando fatti scientifici comprovati delle università e dei partner canadesi, seppellendo i tweet falsi con una quantità enorme di informazioni scientifiche. Si tratta di un esempio di social bombing. Uno studio dell’Università di Oxford rivela che solo il 3% dei contenuti riguardanti i cambiamenti climatici su Twitter proviene da una fonte scientifica esperta, mentre un altro studio condotto dall’Università della California ha scoperto che i negazionisti del clima ottengono il 49% in più di visibilità sui media e online rispetto agli scienziati.The Fact Avalanche segue infatti gli account Twitter dei più influenti negazionisti del clima e personaggi politici di tutto il mondo che potrebbero avere un impatto sul punto di vista dei canadesi sui cambiamenti climatici.

160

CREACTIVISMO

2019

CASO STUDIO

SOCIAL BOMBING

Applicazione e visual video. Il linguaggio è il tipico linguaggio digitale legato ai social networks

ATTIVISMO DIGITALE

161

CASO STUDIO

SELFIE PROTESTBOYCOTT

7.

#XRBOYCOTTFASHION

LONDRA (UK) 2019

Campagna di Extinction Rebellion che mira a boicottare il settore della moda fast fashion. La partecipazione al movimento prevede la firma di un manifesto con l'impegno di non comprare pù vestiti nuovi per 52 settimane.

Il settore della moda, in particolare quello della Fast-Fashion è uno dei settori più inquinanti. L'intero processo produttivo è off-shore, in paesi dove i controlli sono limitati e le legislazioni blande ( es Sud America o Oceania ).

I tessuti sono di cattiva qualità, così come i coloranti altamente inquinanti. Si tratta di un settore che fomenta il consumismo e lo sfruttamento lavorativo.

1. Condividi su instagram: Scatta una foto di te contro un muro bianco. Se vuoi scrivi un cartello sul perché stai partecipando.

2. Tagga @ XR. BoycottFashion @extinctionrebellion #XR52 #BoycottFashion e segui il movimento.

162

CREACTIVISMO

2019

CASO STUDIO

SELFIE PROTESTBOYCOTT

ATTIVISMO DIGITALE

163

CASO STUDIO

HACKTIVISM

8.

DECOCIDIO

DECOCIDIO 2010

Decocidio#ϴ è un collettivo anonimo e autonomo di hacktivisti nato nel 2010 che fa parte di Earth First! Il nome decocidio è un gioco di parole che si riferisce all’atto di uccidere il codice. Il nome è costituito dallo stelo deco- e dal suffisso -cidio: deco è un anagramma per il codice di parole; cidio proviene dal caedere latino, che significa uccidere. Il 23 luglio 2010 alle 23:23, Decocidio ha preso di mira il sito pubblico del "Europe Climate Exchange", uno dei principali marketplace per la negoziazione di CO2 delle emissioni in Europa. Il sito web ha mostrato una homepage di parodia per circa 22 ore nel tentativo di promuovere la tesi secondo cui il commercio di carbonio è una falsa soluzione alla crisi climatica. L'azione ha creato molto scalpore a livello mediatico e causato ingenti danni economici all'associazione.

Il logo del collettivo è un theta maiuscolo ϴ preceduto da un simbolo di hash o da un numero. In molti linguaggi di scripting, # introduce un commento che arriva alla fine della riga.

Il theta maiuscolo ϴ fu trasformato nel 1969 in un simbolo di ecologia dal fumettista Ron Cobb, c he in seguito divenne associato con la Giornata della Terra. Questa lettera del greco raffigurato anche sulla bandiera Ecologia utilizzato da americani ambientalisti negli anni 1970.

164

CREACTIVISMO

2010

CASO STUDIO

HACKTIVISM

9.

ANONYMPUS #SAVETHEARTIC

ANONYMOUS 2012

In supporto alla campagna #savetheartic di Greenpeace, il gruppo Anonymous ha preso di mira cinque delle principali compagnie petrolifere multinazionali responsabili delle perforazioni dell'artico, pubblicando circa 1.000 indirizzi e-mail per account appartenenti alle aziende. Gli hack, contro Shell, Exxon, BP e due società russe Gazprom e Rosneft, sono state condotte come protesta digitale contro le perforazioni nell’Artico, una pratica che si sostiene abbia contribuito allo scioglimento delle calotte artiche1.

2012

Il 27 giugno 2012, il collettivo Anonymous ha rilasciato dati interni presumibilmente ottenuti da Exxon Mobil Corporation tramite Paste bin. Soprannominato “Fase I dell’operazione “Save The Arctic”. L’operazione ha rivelato 300 account e-mail collegati ai dipendenti di Exxon Mobil, i quali sono stati usati dai membri di Anonymous per firmare la petizione di perforazione anti-artica di Greenpeace. Il sito di notizie sulla sicurezza informatica Cyber ​​War Zone ha caricato un video di YouTube intitolato “Official Anonymous #SaveTheArtic , Phase 1 and 2” insieme a un post sul blog che spiega ai suoi lettori come aiutare. Il 16 luglio, gli hacker di Anonymous hanno pubblicato un ulteriore volume di oltre 1.000 account di posta elettronica via Pastebin2, presi da compagnie petrolifere quali Shell, Exxon Mobil, British Petroleum e società russe Gazprom e Rosneft. La seconda ondata di dump di dati è stata coperta da una vasta gamma di pubblicazioni di notizie online come Examiner e The Daily Dot, nonché dai blog di notizie sulla tecnologia WebProNews, Wired3 e The Next Web.

1. In maggiranza lo scioglimento dei ghiacci è stato causato dal riscaldamento globale, causato dai combustibili fossili.

2. https://pastebin.com/b79cJV5f 3. Oil company hacked, 2012 in Wired.com https://www.wired.com/2012/07/oil-companies-hacked/

ATTIVISMO DIGITALE

165

CASO STUDIO

In basso: il logo del movimento hacktivista anonymous.

A dx: Il cyber graffiti lasciato dal gruppo attivista, insieme all'elenco delle mail e password di dipendenti delle compagnie petrolifere hackerate

166

CREACTIVISMO

HACKTIVISM

CASO STUDIO

BLACK PROPAGANDAMEME- CAMPAGNA- SITO WEB FAKE

10.

LET'S GO CAMPAIGN

GREENPEACE, THE YES MEN UK, 2012

Sempre per la campagna save the artic, nel 2012, Greenpeace ha capito come sfruttare bene la comunicazione di guerriglia e l’ha attuata su diversi canali contro Shell, durante la campagna #savetheartic. Utilizzando l'URL di ArcticReady.com, un sito fake, Greenpeace insieme a The Yes Lab ha orchestrato un'ingegnosa campagna fatta di Bufale e meme all’avanguardia, creata da designer professionisti. Per tutto il mese di giugno 2012, la campagna ha continuato a ricevere ampia copertura mediatica.

Greenpeace collaborando con The yes men ha pubblicato online un sito Web in stile aziendale , creato in modo professionale, che promuoveva la perforazione dell'Artico, riferendosi a Shell come autore del sito. Sul sito infatti era presente una falsa propaganda pro-petrolio. La caratteristica principale del sito tuttavia, era un invito al pubblico, presumibilmente dalla stessa Shell, a generare i propri annunci per la perforazione dell'Artico da un'immagine e uno slogan caricati tramite un generatore di Meme. Migliaia di utenti, dapprima deliziati dalla gaffe di Shell poi arrbbiati con l'azienda, hanno inondato il sito di Meme. Gli utenti potevano inoltre votare i meme preferiti. Il meme vincitore, la simpatica volpe artica (in figura), è stato messo su un cartellone a Houston proprio vicino al quartier generale americano della Shell.

Nel frattempo, un twitterbot1 ha diffuso gli annunci online. Sebbene la campagna sia stata rapidamente smascherata come falsa, anche oggi una ricerca di immagini su "Shell Let's Go" è dominata dalle esilaranti creazioni di persone stufe e disgustate da Shell.

2012

1. TWITTERBOT: Il bot in terminologia informatica in generale è un programma che accede alla rete attraverso lo stesso tipo di canali utilizzati dagli utenti umani. Il twitterbot è un bot di twitter

ATTIVISMO DIGITALE

167

CASO STUDIO

Sito web fake + generatore di meme

MEME generati

168

CREACTIVISMO

BLACK PROPAGANDAMEME- CAMPAGNA- SITO WEB FAKE

CASO STUDIO

SOCIAL BOMBING

10.

CYBERSTORM

XRYOUTH, UKCSN UK, 2020

L’azione diretta organizzata da XRyouth e UKCSN per la campagna #pollutersout, ha visto i giovani di tutta Europa “bombardare” le aziende di combustibili fossili con messaggi sui social media, e-mail e chiamate che sollecitano tali aziende a non partecipare ai negoziati sugli accordi chiave alla COP26 di novembre 2020. Gli attivisti chiameranno anche in modo persistente le linee telefoniche di queste aziende e invieranno loro e-mail. L’obiettivo del “cyberstorm”, oltre a sensibilizzare l’opinione pubblica sul coinvolgimento del settore dei combustibili fossili nelle discussioni sul clima nazionali e internazionali, è quello di “interrompere le attività delle società inquinanti per un giorno e forse più a lungo”.

2020

Visual dei post instagram pubblicati da XR youth per promuovere l'azione digitale.#cyberstorm usano un linguaggio digitale memetico

ATTIVISMO DIGITALE

169

CASO STUDIO

MARCIA VIRTUALE

11.

MARCIA CON GLI OLOGRAMMI

350.ORG FILIPPINE 2018

Gli attivisti del clima di 350.org hanno condotto una marcia virtuale con Ologrammi4, proiettando le foto di oltre 500 persone tra attivisti, studenti, artisti e altri sostenitori dell’azione per il clima presso il Memoriale Bayani a Quezon City. La marcia virtuale faceva parte della giornata di azione globale di Rise For Climate5 dell’8 settembre, che comprendeva oltre 700 altre azioni in 88 paesi.

4. Questo tipo di La marcia virtuale è una protesta di ologramma che collega l’attivismo online e offline raccogliendo foto tramite invii online e caricandolo in un Pixelstick un’asta digitale che proietta immagini luminose per fotografie a lunga esposizione. Azione virtuale della ONG 350.org in sede nelle filippine: https://world.350.org/philippines/ press-release/climate-activists-stage-hologram-virtual-march-call-for-climate-action/ 5. Rise for Climate si è tenuta pochi giorni prima del vertice sull’azione per il clima globale, un incontro di sindaci e governi locali, imprese e società civile a San Francisco, in California, dal 12 al 14 settembre. Mira a mostrare le azioni per il clima in atto in tutto il mondo e ad ispirare impegni più profondi reciproci e dei governi nazionali.

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CREACTIVISMO

2018

CASO STUDIO

MARCIA VIRTUALE

12.

#RITORNOALFUTURO

FFF ITALIA 2020

Con l'avvento dell'emergenza COVID 19, la protesta sia in Italia che nel mondo si è spostata totalmente nel mondo virtuale. Gli attivisti del movimento Fridays For Future Italia non potendo scendere in piazza, hanno organizzato una vera e propria marcia virtuale davanti a Palazzo Chigi. Il tool sul sito ritornoalfuturo.org6 ti permetteva di posizionare un Avatar a scelta, in una posizione preferibile intorno a Palazzo Chigi. Era richiesto di inserire nome e cognome come in una petizione e di scrivere uno slogan pertinente.

2020

6. Azione digitale del 25 aprile 2020. Sito web: ritornoalfuturo.org

ATTIVISMO DIGITALE

171

CASO STUDIO

MOVIMENTO DIGITALESELFIE PROTEST

13.

#DIGITALSTRIKE

FFF GLOBALE 2018

Digitalsrike è un movimento digitale nato su Instagram.

Le persone sono invitate scattare una foto o un video e condividere sui propri social media con l’hashtag #Digitalstrike #FridaysForFuture e un tag di posizione. Ciò può includere l’invito di persone a scaricare e stampare un manifesto o crearne uno con il proprio messaggio.

Questo mezzo incoraggia le persone a diventare creative mentre sono a casa, usando qualsiasi mezzo che preferiscono. Si tratta di una campagna di social media engagement, per coinvolgere le persone che non sono in grado di scendere in piazza, ma vogliono esprimere la loro solidarietà verso il movimento Fridays for Future. Si tratta per lo più di persone che non possono saltare la scuola per motivi legislativi o per persone con disabilità.

172

CREACTIVISMO

2018

174

CREACTIVISMO

6.0

GUERRILLA CREATIVA

GUERRILLA CREATIVA

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176

CREACTIVISMO

La comunicazione di guerrilla si riferisce ad un tentativo di provocare effetti sovversivi attraverso interventi nel processo di comunicazione. l suo obiettivo principale è quello di fare una non-critica dell’esistente per ragioni che vanno dall’attivismo politico al marketing. Nel caso dell’attivismo il suo utilizzo deriva infatti dalla sua notevole efficacia e dai costi molto bassi e accessibili anche ad associazioni e movimenti senza fini di lucro. Il termine è stato creato nel 1997 da Luther Blissett e Sonja Brünzels, con la pubblicazione del Manuale di Guerriglia Kommunication1, secondo cui una forma di comunicazione di guerriglia è la creazione di un rituale attraverso uno spettacolo pubblico partecipativo al fine di interrompere o protestare durante un evento pubblico o per spostare l'attenzione dei passanti. Il termine nasce infatti dalla Guerrilla Teather, termine per indicare spettacoli di strada creati a fini politici e sociali. Altre forme di comunicazione guerrigliera comprendono il subvertising, i graffiti (la street art), l’hacktivism e il reclaiming.

1. L. Blissett, S. Brünzels (1997). Kommunikation Guerrilla Handbuch, Autonome Gruppe Afrika. V

GUERRILLA CREATIVA

177

6.1

Etimologia

Ambito militare

La parola spagnola guerrilla è la forma diminutiva di guerra. Il termine divenne popolare nel XIX secolo. La guerriglia è una forma di guerra irregolare in cui piccoli gruppi di combattenti, come personale paramilitare, civili armati o irregolari, usano tattiche militari tra cui imboscate, sabotaggi, incursioni, piccole guerre, tattiche di fuga e mobilità, per combattere un esercito tradizionale più grande e meno mobile. La guerriglia è un tipo di guerra asimmetrica: competizione tra avversari di forza ineguale. Si tratta di un tipo di guerra irregolare: vale a dire, non mira semplicemente a sconfiggere un nemico, ma ad ottenere il sostegno popolare e l’influenza politica, a spese del nemico. Di conseguenza, la strategia di guerriglia mira a amplificare l’impatto di una piccola forza mobile su una più grande, più ingombrante. In caso di successo, i guerriglieri indeboliscono il nemico per logoramento, costringendoli infine a ritirarsi.

Negli anni '70 con la nascita del Guerrilla Teather2 negli Stati Uniti, il termine guerrilla inizia ad avere un’accezione di protesta per un cambiamento socio-politico. In genere infatti, questi spettacoli intendevano attirare l’attenzione su un problema politico/sociale attraverso tecniche di satira, protesta e carnevale. Molte di queste esibizioni furono il risultato diretto dei radicali movimenti sociali tra la fine degli anni ‘60 e la metà degli anni ‘70. Il teatro della guerriglia condivide le sue origini con molte forme di protesta politica e teatro di strada tra cui Agit-prop3, carnevale, sfilate, spettacoli, proteste politiche, arte performativa, avvenimenti e, in particolare, il movimento Dada4 e l’arte della guerriglia.

A metà degli anni Ottanta Le strategie di guerrilla dei movimenti artistici e di protesta, diventano la base di una delle strategie di marketing più efficaci ed economiche. Si parla infatti di guerriglia marketing (dall’inglese/spagnolo Guerrilla

Guerrilla Theater

Guerrilla marketing

2. il teatro di guerriglia, negli Stati Uniti, è una forma di comunicazione di guerriglia originata nel 1965 dalla troupe di San Francisco Mime, che, nello spirito degli scritti di Che Guevara da cui deriva il termine guerrilla, viene impegnato in spettacoli in luoghi pubblici impegnati ad un “cambiamento sociopolitico rivoluzionario”.

3. è politica di propaganda, in particolare la propaganda comunista utilizzato in La Russia sovietica, che viene diffusa al grande pubblico attraverso media popolari come letteratura, opere teatrali, opuscoli, film e altre forme d’arte con un messaggio esplicitamente politico 4. Il dadaismo è stato un movimento di avanguardia dei primi anni del 20 ° secolo, con i primi centri a Zurigo, Svizzera, presso il Cabaret Voltaire (circa 1916); New York Dada iniziò intorno al 1915, il movimento Dada consisteva di artisti che respingevano la logica, la ragione e l’estetismo della moderna società capitalista, invece esprimono sciocchezze, irrazionalità e proteste antiborghesi nelle loro opere.

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CREACTIVISMO

L'artivismo

Marketing) è la definizione coniata dal pubblicitario statunitense Jay Conrad Levinson nel 1984 nel suo libro5 per indicare una forma di promozione pubblicitaria non convenzionale e a basso costo ottenuta attraverso l’utilizzo creativo di mezzi e strumenti aggressivi che fanno leva sull’immaginario e sui meccanismi psicologici degli utenti finali.

Un'altro nome quando si parla di guerrilla marketing è infatti grass-root advertising, in quanto si parla di una pubblicità dal basso, economica e alla portata di tutti, quindi sociale. Una guerrilla inizialmente utilizzata per protestare contro il sistema esistente viene usata dal sistema stesso per contribuire al consumismo ed alla crescita economica.

Artivismo è una parola che unisce arte e attivismo. L’Artivismo prende le radici da un incontro del 1997 tra artisti di East Los Angeles e zapatisti in Chiapas, in Messico. Le parole “Artivista” e “Artivismo” sono state rese popolari attraverso una varietà di eventi, azioni e opere d’arte attraverso artisti e musicisti come Quetzal, Ozomatli e Mujeres de Maiz, tra gli altri artisti di East Los Angeles, e in spazi come Self Help Graphics E arte. L’Artivismo si è sviluppato negli ultimi anni con l’emergere e la proliferazione delle proteste contro la guerra e contro la globalizzazione. In molti casi gli artivisti tentano di spingere i programmi politici attraverso l’arte, ma è comune anche concentrarsi sulla sensibilizzazione sociale, ambientale e tecnica. Oltre a utilizzare mezzi tradizionali come il cinema e la musica per sensibilizzare, un artivista può anche essere coinvolto in jamming della cultura, sovversione, arte di strada. L’artivista Eve Ensler dichiarò: “Questa passione ha tutti gli ingredienti dell’attivismo, ma è carica delle creazioni selvagge dell’arte. Artivismo: dove i limiti vengono spinti, l’immaginazione viene liberata ed emerge una nuova lingua. “

5. Jay Conrad Levinson, Paul R. J. Hanley, Guerrilla marketing. Mente, persuasione, mercato, Castelvecchi Editore, 2007

GUERRILLA CREATIVA

179

6.2

I principi

Distanziazione

La distanziazione si basa su sottili modifiche nella rappresentazione regolare, che illumina nuovi aspetti della rappresentazione e produce, per spostamento, nuovi significati non previsti. Consiste nel prendere immagini, idee e forme cambiando il processo di comunicazione per creare confusione sulle proprie credenze culturali. Questi nuovi elementi creano perturbazioni e sono efficaci per offrire una visione critica al grande pubblico di fronte al tradizionale punto di vista. L’obiettivo di questo metodo è quello di creare una distanza di fronte all’esistente per ottenere una nuova prospettiva.

A metà degli anni ‘90, l’agenzia pubblicitaria Crispin Porter e Bogusky impiegava la tecnica di distanziamento per aumentare il sostegno a un ricovero per senzatetto locale.6 Il loro metodo includeva la stampa di poster su cassonetti che dicevano “cucina” e un poster “Casa” posti su pensiline di autobus. In questo caso, la distinzione si confronta con i passanti per riconsiderare il concetto tradizionale di “casa” e come questo concetto apparentemente di base non sia applicabile ai senzatetto.

D’altra parte, l’identificazione eccessiva significa esprimere pubblicamente quegli aspetti che sono ben noti, ma ancora un tabù. Un modo efficace di sovversione può consistere nell’esprimere positivamente gli aspetti nascosti della comunicazione, meglio se è vicino alla logica dominante del sistema. Un altro esempio di identificazione eccessiva esiste nel lavoro dell’artista di strada Banksy. Nell’ottobre 2003 è entrato nella stanza del paesaggio alla Tate Britain ed ha preso un quadro dalla sua borsa e lo ha appeso. Accanto all’opera, una scena rurale con un’immagine del nastro della polizia stampigliata sopra, l’artista ha messo una carta con la scritta: “Banksy 1975. Crimewatch UK, Ha rovinato la campagna per tutti noi. 2003. Olio su tela. “ .

Eccessiva identificazione

6.3

Jamming culturale Il blocco della cultura (“in inglese cultural jamming”) è una tattica usata da molti movimenti sociali anticonsumisti per interrompere e sovvertire le istituzioni culturali tradizionali, 6. W. Berger (2001). Advertising Today. Phaidon Press, London UK. p. 441 (fig.)

180

CREACTIVISMO

GUERRILLA CREATIVA

181

compresa la pubblicità aziendale. Il Jamming culturale tenta di “esporre i metodi di dominio” di una società di massa per favorire il cambiamento progressivo. Il jamming culturale utilizza la tecnica détournement, che usa il linguaggio e la retorica del paradigma o della cultura tradizionale per criticare sovversivamente quella cultura. Le tattiche includono la modifica di loghi per criticare la società, il prodotto o il concetto che rappresentano o indossare dichiarazioni di moda che criticano le attuali tendenze della moda scontrandosi deliberatamente con esse. Il jamming culturale spesso implica l’uso dei mass media per produrre commenti ironici o satirici su sé stesso, comunemente usando il metodo di comunicazione del medium originale.

Il jamming culturale viene impiegato come reazione alla conformità sociale. Esempi di spicco includono l’alterazione della pubblicità sui cartelloni da parte del Billboard Liberation Front, Brandalism, The Yes Men e artisti contemporanei come Ron English, Bansky e Andrea Villa etc.7 Il jamming culturale è talvolta confuso con l’appropriazione artistica o con atti di vandalismo che hanno come obiettivo principale la distruzione o la deturpazione. Sebbene il risultato finale non sia sempre facilmente distinguibile da queste attività, l’intento di coloro che partecipano al jamming della cultura differisce da quello delle persone il cui intento è artistico o semplicemente distruttivo.

Il jamming culturale è una forma di disturbo che gioca sulle emozioni di spettatori e astanti. I jammer vogliono interrompere il processo di pensiero inconscio che ha luogo quando la maggior parte dei consumatori vede una pubblicità popolare provocando un détournement . Gli attivisti che utilizzano questa tattica contano sul loro Meme per tirare le corde emotive delle persone ed evocare un qualche tipo di reazione. Le reazioni che la maggior parte dei jammer culturali sperano di suscitare sono il cambiamento comportamentale e l’azione politica. Esistono quattro emozioni che gli attivisti spesso vogliono che gli spettatori provino: emozioni di shock, vergogna, paura e rabbia sono ritenuti i catalizzatori del cambiamento sociale.

I jammer possono anche organizzare e partecipare a campagne di massa di movimenti sociali. Questi movimenti spingono le persone a mettere in discussione il presupposto scontato 7. Milstein, Tema; Pulos, Alexis (2015-09-01). “Pedagogia e pratica dell’inceppamento culturale: ricollocare la cultura rimanendo in piedi”. Comunicazione, cultura e critica.

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CREACTIVISMO

che il consumo sia naturale e buono e mirano a interrompere la naturalizzazione della cultura del consumo. Eventi e idee di massa del passato hanno incluso “Buy Nothing Day8”, “Digital Detox Week”, sit-in virtuali e proteste su Internet, sovvertimenti negli spazi pubblici, progetti di “placejamming” etc.

6.4

Il metameme

Il meme sulla crisi climatica

Il linguaggio memetico L’unità di base in cui viene trasmesso un messaggio in jamming culturale è il meme9. I meme sono immagini condensate che stimolano associazioni visive, verbali, musicali o comportamentali che le persone possono facilmente imitare e trasmettere agli altri. La forma più efficace di inceppamento è utilizzare un meme già ampiamente riconoscibile per trasmettere il messaggio. Una volta che gli spettatori sono costretti a dare una seconda occhiata al meme popolare imitato, sono costretti a uscire dalla loro zona di comfort.

Un altro modo in cui i movimenti sociali utilizzano in modo efficace il jamming culturale è attraverso un metameme.

Nel campo della memetica, un metameme è definito come meme su un meme, un messaggio a due livelli che perfora un’immagine commerciale specifica, ma lo fa sfidando alcuni aspetti più ampi della cultura politica del dominio aziendale.

I metamemi possono essere usati per misurare l’evoluzione di una data società. Un esempio di metameme potrebbe essere la campagna “costi reali” messa in moto da Adbusters.

“True Cost” ha costretto i consumatori a confrontare i costi e le condizioni del lavoro umano e gli svantaggi ambientali dei prodotti con i costi di vendita.

Il meme che circolano oggi su internet rispetto alla crisi climatica sono pieni di riferimenti alla cultura popolare. La maggior parte di essi riprende meme già esistenti e ricrea dei messaggi ad hoc, altri invece nascono a partire da materiale originale per esempio per quanto riguarda i meme nati a partire dal discorso di Greta Thumberg al Summit di New York nel 2019 dove il suo “how dare you” è diventato uno slogan per la protesta giovanile ambientalista e il suo viso disgustato 8. Buy Nothing day : il 29 novembre la giornata del non acquisto, in inglese Buy Nothing Day, è un evento proposto di anno in anno ai consumatori di tutto il mondo. L'idea è quella di passare un giorno intero senza acquistare nulla, dimostrando così di non essere del tutto schiavi del consumismo.

9. meme s. m. Singolo elemento di una cultura o di un sistema di comportamento, replicabile e trasmissibile per imitazione da un individuo a un altro o da uno strumento di comunicazione ed espressione a un altro (giornale, libro, pellicola cinematografica, sito internet, ecc.). (treccani)

GUERRILLA CREATIVA

183

Nella cultura digitale e grazie alla gen Z il meme, ha assunto questa tipologia di formato digitale trasmissibile online e soprattutto replicabile. Questi sono alcuni esempi di come la crisi climatica viene affrontata con il linguaggio memetico dalle nuove generazioni ( gen Z)

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CREACTIVISMO

il visual di ogni tipo di meme (generalmente accompagnati anche dalla sua frase celebre). Anche noti negazionisti climatici e le loro note affermazioni diventano mezzi e visual di trasmissione culturale, il più famoso di tutti Donald Trump ne un valido esempio.

6.5

Il movimento letterista

Subvertising Termine derivante dalla crasi dei vocaboli anglosassoni subvert (sovvertire) e advertising (pubblicità), indica la pratica di “vandalizzazione creativa” di manifesti pubblicitari e forma di culture jamming adoperata da diversi collettivi e movimenti contro il sistema consumistico ed il monopolio della pubblicità nello spazio visivo urbano. L’operazione consiste nel sovvertimento del messaggio di un cartellone pubblicitario attraverso alterazioni dell’immagine originaria, dando vita, con ironia e sarcasmo, ad una critica nei confronti del titolare del cartellone stesso.10 Tale attività trova le proprie radici storiche nel détournement teorizzato dal movimento letterista e situazionista degli anni '50, la cui volontà di creare nuove visioni culturali rispetto a quelle imposte dalla cultura di massa spinse a modificare immagini pubblicitarie con delle variazioni.

Pur potendo annoverarsi tra le innumerevoli pratiche di street art, il subvertising costituisce una forma di intercessione e attivismo sociale più che una vera e propria pratica artistica, contemplando prevalentemente il lato socio-politico dell’intervento rispetto a quello estetico.

Diversi artisti operano il subvertising come nel caso dello statunitense Ron English11, autore del personaggio di “Mc Supersized”. Tra i più famosi collettivi di subvertiser si annoverano lo storico Billboard Liberation Front, nato a San Francisco nel 1977 e attivo soprattutto nel sovvertimento di billboards. Segue la stessa filosofia, il movimento Brandalism (“vandalismo dei brand”, nato nel Regno Unito, è salito alla ribalta mediatica con l’installazione a Parigi, nel 2015, composta di circa seicento manifesti creati appositamente da artisti e attivisti di tutto il mondo. La protesta ha attirato l’attenzione su temi ambientali ed ecologici durante lo svolgimento della conferenza mondiale sul clima COP21.

10. Dizionario Treccani DEFINIZIONE 11. Ron English (Dallas, 1959) è un artista contemporaneo statunitense.

GUERRILLA CREATIVA

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Immagine DBI

Le aziende petrolifere

“Oggi, la pratica del sovvertimento sta raggiungendo nuove vette. I collettivi stanno iniziando a connettersi a livello globale per formare una forza sempre crescente di resistenza contro le implicazioni visive e mentali della pubblicità. Iniziative come Brandalism, Brigade Antipub e Plane Stupid stanno iniziando ad affrontare in modo specifico le connessioni tra pubblicità, combustibili fossili e cambiamenti climatici. Intervenendo in spazi pubblicitari che di solito celebrano il consumo, dirottano i messaggi verso quelli dell’anti-consumo.”

- Thomas Dekeyser 201712 La pratica del subvertising crea un’immagine di marchio doppelgänger (DBI) è una raccolta di immagini denigratorie su un marchio che si sono diffuse nella cultura popolare da parte di una rete organizzata di attivisti anti-marchio, bloggerì e artisti. Spesso hanno lo scopo di evidenziare i problemi etici relativi al prodotto pubblicizzato. Lo scopo di creare immagini di marchi di Doppelgänger è quello di esporre la vera natura dell’azienda in gioco, poiché si ritiene che promuova affermazioni non veritiere sui suoi prodotti.

Le aziende petrolifere e le multinazionali sono quelle che subiscono maggiormente l’azione di subvertising creativo da parte degli attivisti. Sono proprio loro infatti a continuare a sostenere l’energia non rinnovabile nonostante essa sia una delle cause maggiori del riscaldamento globale. Il brand aziendale può venire “manomesso” dagli attivisti e grafici in modo da smascherare i loro reali interessi. Questi loghi sono parte di campagne più ampie di azione e sensibilizzazione da parte degli attivisti.

6.6

Street art

La street artil movimento

Arte di strada o arte urbana è riferito a quelle forme di arte che si manifestano in luoghi pubblici, spesso illegalmente con tecniche che vanno da bombolette spray, adesivi artistici, arte normografica, proiezioni video e sculture.

La sostanziale differenza tra l’arte di strada e i graffiti si riscontra nella tecnica, non per forza vincolata all’uso di vernice spray e dal soggetto non obbligatoriamente legato al font (pratica nota come graffitismo o writing). L’arte urbana non è da confondere con i graffiti perché questi ultimi sono 12. fonte: www.itsnicethat.com/news/advertising-shits-in-your-head-dog-section-press-subvertisingopinion-270217-

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CREACTIVISMO

GUERRILLA CREATIVA

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Critica verso la proprietà privata

Anni 70 e la poster art

Gli anni 80

Il muro di Berlino

da considerarsi una categoria a sé, facente capo alla cultura hip hop.

Per alcuni la street art è una forma di critica verso la proprietà privata, rivendicando le strade e le piazze. Per altri è più semplicemente un modo per esporre liberamente la propria arte, senza i vincoli di gallerie e musei. L’arte di strada offre infatti la possibilità di avere un pubblico potenzialmente vastissimo, spesso molto maggiore di quello di una tradizionale galleria d’arte.

Il 1968 fu il trampolino di lancio di questa espressione murale che, in linea con la protesta studentesca ed operaia, criticò l’ordine precostituito dell’arte e della cultura. In Francia, in quell’anno, apparve la prima testimonianza di "Poster Art" grazie alle opere di Ernest Pignon. Queste, realizzate su carta e poi applicate su muri della città, riproducevano a grandezza naturale figure della tradizione, fantasmi e memorie troppo spesso accantonate.

Nella New York degli anni '80, Basquiat, Hambleton ed Haring diedero vita ai primi segni iconici su parete affiancando il lettering, all'illustrazione. Noto, ad esempio, è il murales di Haring a Pisa. Nel 1981 la tecnica dello stencil, nota oggi grazie a Banksy, iniziò a manifestarsi sui muri francesi, mentre sul finire degli anni Ottanta si iniziò a parlare di Stickers Art con la prima opera di Obey.

La nascita della scena Street art a Berlino13 può essere fatta risalire al 1961, al periodo della costruzione del muro, le sue pareti divennero presto il luogo dove la popolazione poteva esprimere parte delle opinioni, frustrazioni, disagio e avversione verso questa divisione politica. Il lato ovest del muro di Berlino fu completamente coperto di dipinti e murales, a differenza del lato est del muro che rimase vuoto, in quanto gli abitanti di questa parte della città non potevano effettivamente avvicinarsi ad esso per dipingerlo. Soltanto dopo la caduta del muro nel 1989 il lato est venne preso d’assalto dagli artisti e dai graffitari (tra i più famosi Keith Haring, e Thier Noir) con la creazione di murales che rappresentavano esattamente il cambiamento storico e politico che si stava verificando nella città.

13. Fonte: www.berlino.com/street-art/

188

CREACTIVISMO

La colla di grano

L'azione

Adesivo flypost per propaganda, è stato anche comunemente usato dai manifesti commerciali del diciannovesimo secolo, in particolare, è stato ampiamente utilizzato dai manifesti di circo del XIX e XX secolo, i quali hanno sviluppato una cultura sostanziale attorno alla sua produzione e alle campagne. Nel settore della pubblicità di alcolici e locali notturni, nel 1890, i poster di Henri de Toulouse-Lautrec erano così popolari che furono pubblicate le istruzioni su come staccare i poster incollati senza danni. Fino agli anni ‘70 anche per si “cucinava” sempre la propria pasta, ma da allora molti hanno iniziato ad acquistare paste istantanee precotte. La colla viene applicata sul retro della carta, quindi il manifesto posizionato su superfici piane, in particolare cemento e metallo in quanto questa colla non aderisce bene al legno o alla plastica. La carta economica, ruvida come la carta da giornale, funziona bene, poiché può essere brevemente immersa nella miscela per saturare le fibre.

Quando si appendono cartelloni pubblicitari o cartellonistica non autorizzati, per ridurre il pericolo di essere scoperti, gli artisti/ attivisti lavorano spesso in squadre o gruppi di affinità. Questo processo è in genere chiamato “frantumazione” , "attacchinaggio" o “bombardamento di poster”. Nel Regno Unito, la frantumazione commerciale si chiama flyposting14 .

Azioni di questo tipo garantiscono la riconoscibilità del marchio nel nostro caso del movimento o organizzazione. Per ottenere la visibilità desiderate un sticker/ poster / manifesto deve tener conto di alcune variabili: -

Dimensione e colore Permanenza Posizionamento Messaggio e brand Visual 15

15. Il termine visual nel linguaggio pubblicitario soprattutto nell’ambito della grafica, definisce l’insieme delle componenti che costituiscono l’apparato visivo dell’annuncio pubblicitario: immagine dominante, una foto o una illustrazione, forma grafica dei testi, marchio e confezione del prodotto.

GUERRILLA CREATIVA

189

Foto di carol.anne / Shutterstock I murales decorano la East Side Gallery, un tratto rimanente di 4.000 piedi del muro di Berlino a Friedrichshain-Kreuzberg.

190

CREACTIVISMO

Alcuni dei poster analogici risalenti al maggio del '68, recuperati dall'archivio: http://jeanpaulachard.com/ mai/index.html#

GUERRILLA CREATIVA

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Azione di Guerrilla definita stickering, in questo caso sono stickers lasciati in giro da XR, sono stickers informativi come un'accezione dell'attacchinaggio

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CREACTIVISMO

FFF Germania, in occasione del V sciopero globale per il clima, nonostante la pandemia, ha creato una protesta molto particolare e raccogliendo più di mille cartelloni formato 30X40, li ha posizionati tutti davanti al reichstag di Berlino, sede del parlamento tedesco.

Il risultato visivo è spettacolare e molto di impatto.

GUERRILLA CREATIVA

193

Gli attivisti di Extinction Rebellion UK, hanno fatto galleggiare una "casa che affonda" lungo il Tamigi a Londra per evidenziare l'impatto dell'innalzamento del livello del mare.

-10 Novembre 2019

194

CREACTIVISMO

Parigi 2015, ai manifestanti è stato impedito di marciare contro la COP15, di conseguenza migliaia di scarpe sono state messe al loro posto in segno di protesta.

Vancouver, azione di guerrilla che rifiuta la plastica monouso. Con un'etichetta del gruppo ambientalista Pollution Plastic coalition, questa installazione mostra immediatamente quanto possano essere dannosi anche gli oggetti di plastica più banali.

STRATEGIE

GUERRILLA CREATIVA

195

196

CREACTIVISMO

6.7

CASI STUDIO

GUERRILLA CREATIVA

197

CASO STUDIO

SUBVERTISING

2.

NIXXON E STOP ESSO

Nixxon

Nel 1972, il logo della campagna di rielezione di Richard Nixon fu sovvertito con due X nel nome di Nixon per suggerire i finanziamenti dell’azienda Exxon al partito repubblicano. Con un claim che spiega il significato di Nixxon ossia “the same old gas” per indicare che ad ogni elezione di un repubblicano ci sono sempre le stesse aziende petrolifere dietro. Come per una vera campagna presidenziale sono state create anche spillette e volantini con gli stessi colori il blu e rosso, nonché i colori della bandiera americana.

Stop ESSO

Nel 2001 George Bush, durante i colloqui di Bonn rese nota la decisione, che gli Stati Uniti non avrebbero firmato il protocollo di Kyoto e Greenpeace attivò una campagna chiamata "Stop Esso". Con un rapporto Greenpeace cercò di dimostrare il coinvolgimento dell’American Petroleum Institute e della ExxonMobil nelle decisioni prese dagli USA sul protocollo di Kyoto. I loghi sovvertiti ExxonMobil sono stati progettati da Will St Leger, artista di strada irlandese ex attivista per i diritti civili.

198

CREACTIVISMO

1972 2001

CASO STUDIO

SUBVERTISING

Logo progettato da Will Lager per il quale Greenpeace nel 2001 fu denunciata da exxonmobil e costretta a rimuovere il logo da internet.

GUERRILLA CREATIVA

199

CASO STUDIO

SUBVERTISING-CONTEST

3.

BP CONTEST

GREENPEACE USA

Nel 2010 BP fu al centro di un disastro molto grave riguardante l’incendio di uno dei suoi impianti di estrazione del Deep Water Horizon nel golfo del Messico. Al seguito di questo disastro ecologico, BP spese migliaia di dollari per “modernizzare” il suo brand facendolo passare per un marchio ecologico ( di colore verde e con il claim beyond petroleum ). Si trattò infatti di un tentativo clamoroso di greenwashing che però non passò inosservato agli occhi degli ecologisti. Greenpeace infatti promosse un concorso1 sul suo sito web, chiedendo un ulteriore Rebranding del logo nuovo di BP, ma che dicesse al contrario la verità sull’azienda.

1. fonte: https://web.archive.org/web/20161124043343/http://www.greenpeace. org.uk/files/bp/rebranded/

200

CREACTIVISMO

2010

CASO STUDIO

SUBVERTISING-CONTEST

Logo vecchio e nuovo di BP, Notevole esempio di uso del verde per fare green- in ggiunta il fiore giallo e ferde è un chiaro riferimento alla natura. (2012)

Alcuni dei risultati ottenuti con il contest di greenpeace.

Il logo sovvertito dell'azienda è denuncia e protesta verso l'azione di greenwhashing di BP. (2012)

GUERRILLA CREATIVA

201

CASO STUDIO

4.

IL CASO VOLKSWAGEN

Nel settembre 2015 scoppiò il noto Dieselgate2, dopo che la US Environmental Agency pubblicò informazioni devastanti secondo cui la società Volkswagen equipaggiava i suoi motori diesel con software TDI, riducendo temporaneamente la quantità di NOx prodotta per soddisfare i suoi limiti legali. Numerosi creativi in tutto il mondo hanno iniziato a creare manifesti e grafiche molto creative contro l’azienda, usando proprio la tecnica del subvertising.

2. Lo scandalo Volkswagen sulle emissioni, noto anche come Dieselgate o Emissionsgate, è iniziato a settembre 2015, quando l’agenzia per la protezione ambientale degli Stati Uniti ha emesso un avviso di violazione del Clean Air Act al gruppo automobilistico tedesco Volkswagen Group.

202

SUBVERTISING / LOGO DMI

CREACTIVISMO

2015

CASO STUDIO

5.

SUBVERTISING / LOGO DMI

ENI REBRANDS

2019

Azione coordinata di Fridays for Future Italia contro ENI, dopo che l’azienda fornitrice del 80% dell’energia italiana, ha proposto al ministro dell’istruzione di sponsorizzare un programma di sensibilizzazione degli studenti sulla sostenibilità. Nel 2018 Eni stabilisce un nuovo record di produzione con 1,9 milioni di barili al giorno. L’Eni è una delle 30 aziende più inquinanti al mondo ed è il primo inquinatore italiano.

I visual utilizzati dai Fridays sono grafiche che si avvalgono della tecnica di guerriglia del subvertising, che prevede l’hacking di loghi e visual preesistenti dell’azienda per crearne dei nuovi che diano un messaggio diverso da quello iniziale. ENI.

GUERRILLA CREATIVA

203

CASO STUDIO

STENCIL ART

2009 -2019

6.

BANSKY FOR CLIMATE

BANSKY

Banksy è un artista di strada inglese, anonimo e attivo dal 1990. La sua arte satirica di strada e gli epigrammi sovversivi, combinano umorismo oscuro e graffiti eseguiti con una tecnica distintiva di stencil. Le sue opere di stampo politico e sociale sono state presentate su strade, pareti e ponti di città in tutto il mondo. Banksy espone la sua arte su superfici visibili come pareti o oggetti di scena autocostruiti.

Extinction Rebellion - 2019

Nei giorni delle proteste di marzo 2019, è apparso a Londra un nuovo murale di Banksy, il quale avrebbe partecipato alle manifestazioni di XR. Il murale è infatti stato realizzato nei giorni delle proteste nei pressi di Marble Arch, sede di uno degli accampamenti degli attivisti di XR. Il disegno raffigura un bambino, inginocchiato vicino a una piantina appena interrata, che regge in mano il simbolo del movimento e reca la scritta: “From this moment despair ends and tactics begin” Da questo momento la disperazione finisce e iniziano le tattiche.

I Don't Believe in Global Warming 2009

I Don’t Believe In Global Warming è apparso nel 2009 nel Regent’s Canal di Londra, in occasione del summit sul Global Warming di Copenaghen. Una scritta in rosso e il gioco a specchio sull’acqua segnava il limite destinato a sparire a causa dell’innalzamento degli oceani in virtù del surriscaldamento globale. Destino incombente e inevitabile per la città di Londra e l’isola britannica.

204

CREACTIVISMO

CASO STUDIO

STENCIL ART

GUERRILLA CREATIVA

205

CASO STUDIO

STREET POSTER

7.

ANDREA VILLA E LA STREET ART 2.0

ANDREA VILLA TORINO (IT)

Andrea Villa, è un giovane artista torinese, il quale grazie alla sua personale reinterpretazione della street art si è guadagnato il nome di “Banksy torinese”, riescendo con i suoi manifesti a colpire dritto nelle contraddizioni di un sistema politico. Membro della Generazione Z e affetto dalla sindrome di Asperger, Villa è riuscito a sfruttare il web per diffondere e conservare la sua arte, tanto da autodefinirsi uno “street artist 2.0“. Affrontando dei temi così caldi si rischia di attirare attenzioni non richieste, per questo egli indossa un casco stile Daft Punk quando interviene in pubblico.3 Andrea Villa non si considera uno street artisti. Benché i suoi manifesti vengano appesi per strada, non è lì che trovano il proprio habitat. “Io mi ritengono più uno street artist 2.0, i miei lavori funzionano perché sono analizzati e percepiti sui social media.

Tant’è che il mio manifesto viene staccato dopo due, tre giorni. Rimane veramente poco sulla strada, il motivo per cui viene usufruito dalla gente è perché si trova sul media web".

3. Anastasia Latini in thesocialpost e attivista di Extinction rebellion https://www. thesocialpost.it/2019/10/04/andrea-villa-visione-politica-arte/

206

CREACTIVISMO

2017

CASO STUDIO

STREET POSTER

GUERRILLA CREATIVA

207

CASO STUDIO

STICKERING

9.

WORLD WARNING LABELS

PAULA SCHER NY (USA)

"World Warning Labels", una serie di illustrazioni di Paula Scher, l'equivalente del ventunesimo secolo di "Smoking Kills", pronte per abbellire qualsiasi pubblicità per prodotti che hanno conseguenze ambientali. "Le etichette di avvertimento affrontano il contenuto di ogni problema globale, sono progettate per essere riprodotte in piccole dimensioni, con il linguaggio delle etichette di avvertimento" afferma Paula Scher.Le etichette possono essere stampate dai marchi che desiderano utilizzarle, ma c'è un problema di fondo in questa supposizione, i marchi infatti non lo faranno mai. Si tratta di una campagna con buone intenzioni sicuramente, ma la critica arriva nel momento in cui questa guerrilla progettata non tiene conto dei fondamenti dell'attivismo. Non dovrebbero essere le aziende a metterli ( facendo perdere la credibilità alla campagna, ma bensì gli attivisti attraverso lo stickering)

208

CREACTIVISMO

2018

CASO STUDIO

STICKERING

GUERRILLA CREATIVA

209

CASO STUDIO

STICKERING

10.

KOMPLOTT

SALZNPFEFFER, POSTDAM (DE)

La serie di adesivi "Komplott" fa appello alla consapevolezza ecologica dei crimini ambientali di tutti i giorni.

Intervenendo sul posto, in questo caso in varie località del campus dell'Università di scienze applicate di Potsdam , gli stickers contrastano il consumo di energia e materie prime non necessario. Una varietà di illustrazioni e testi consente di rivolgersi a tutti in modo appropriato: gli elementi decorativi simboleggiano il valore delle risorse, i segni informano sulle misure di risparmio. I attivisti hanno inoltre caricato un video online, che mostra gli eco-attivisti mascherati nell'atto di guerrilla stickering nel campus. Si tratta del tipico esempio di come design e attivismo di guerrilla siano congiunti creando un risultato eccentrico ed eccezionale. Se l'obbiettivo era attirare l'attenzione degli studenti sulle problematiche ambientali ci sono decisamente riusciti.

210

CREACTIVISMO

2013

CASO STUDIO

STICKERING

GUERRILLA CREATIVA

211

212

CREACTIVISMO

6.8

CASO STUDIO BRANDALISM

CASO STUDIO

COP 21 - 2015

Shell make the future - 2018

214

BRANDALISM

Brandalism è un movimento di protesta anti-pubblicità fondato nel luglio 2012 a Londra quando 26 artisti britannici lanciarono una campagna di subvertising con opere d'arte.

Nel maggio 2014, 40 attivisti del Brandalism hanno adhackerato 365 pubblicità in 10 città britanniche. I poster avevano lo scopo di evocare un sentimento anti-pubblicitario ed anti-consumistico. Il movimento brandalism si batte per i diritti civili e per l’ambiente.

La COP 21 tenutasi nel dicembre 2015, era volta a stabilire un accordo globale per limitare le emissioni di gas a effetto serra ed evitare i peggiori impatti dei cambiamenti climatici.

Tuttavia, in 20 anni di colloqui sui cambiamenti climatici, le emissioni globali sono aumentate del 63%. Sempre più spesso questi colloqui sono dominati da interessi aziendali, in quanto potenti gruppi di lobbying corporativi spingono i leader statali a proteggere i propri interessi commerciali a spese del clima. La conferenza infatti si è svolta in un aeroporto ed è stata sponsorizzata da una compagnia aerea, da compagnie energetiche, case automobilistiche e banche. Lavorando a livello internazionale con oltre 100 parigini e 80 artisti, Brandalism ha installato 600 cartelloni negli spazi pubblicitari di Parigi il giorno prima dell'inizio dei negoziati sul clima.

Brandalism mirava a esporre in modo creativo il greenwashing aziendale dei grandi inquinatori multinazionali e dei loro lobbisti aziendali, evidenziando ulteriormente i legami devastanti tra pubblicità, consumismo e cambiamento climatico.

Il festival Make The Future Live di Shell aveva l'obiettivo di pubblicizzare le tecnologie di energia rinnovabile dell'azienda ad un pubblico di millennial. Le opere di brandalism evidenziano l'ipocrisia di Shell che si promuove come società responsabile e sostenibile alla luce della continua estrazione di combustibili fossili, di violazioni dei diritti umani, di pressioni aggressive contro la legislazione climatica e di storico negazionismo climatico. Alcune delle opere d'arte nelle quattro città presentano immagini delle pop star sponsorizzate da Shell #MakeTheFuture, tra cui Pixie Lott, Jennifer Hudson, Luan Santana, Tan WeiWei, Yemi Alade e Stever Aokim, con i messaggi "Don't fall for Pop Star PR", una serie di annunci creata dagli artisti di Spelling Mistakes Cost Lives, Bill Posters, Billy Fisher, Billy Bindley & Tommy Gooch e Phire.

Numerose opere d'arte installate fanno riferimento alle pratiche distruttive di Shell. Le azioni del Brandalism fanno parte del più ampio sforzo di oltre venti organizzazioni con sede CREACTIVISMO

CASO STUDIO

BRANDALISM

GUERRILLA CREATIVA

215

CASO STUDIO

Bushfires Australia - 2019

216

BRANDALISM

nel Regno Unito per protestare e interrompere l'evento di Shell The Make The Future. Il gruppo ha creato una pagina dell'evento Facebook parodia e promette una serie di azioni creative e dirompenti durante i quattro giorni del festival. La serie di azioni culminerà in una grande partita di dodgeball "The People vs. Shell" al di fuori dell'evento Make The Future a Queen Elizabeth Olympic Park. I gruppi coinvolti in questo più ampio sforzo includono membri della Art Not Oil Coalition e diversi gruppi locali di disinvestimento di combustibili fossili.

Nel febbraio 2019, 41 artisti sono scesi in piazza in 3 città australiane per la più grande campagna artistica non autorizzata della nazione: #BushfireBrandalism. 78 manifesti pubblicitari sono stati sostituiti con immagini e messaggi che parlano dell'inazione del governo australiano sui cambiamenti climatici e sui devastanti incendi boschivi. I progetti originali si concentrano su una serie di argomenti, tra cui l'industria dei combustibili fossili, il coraggio dei vigili del fuoco locali e la distruzione della flora e della fauna del paese. Con i loro 700.000 seguiti sui social media, questi artisti sperano di sensibilizzare sulle cause di questa anomala stagione degli incendi e sulle azioni necessarie per prevenirlo e controllarlo in futuro. Il lavoro installato sulle fermate degli autobus locali e spazi pubblicitari simili promuove l'accesso diretto, tramite codice QR, alle informazioni pertinenti e ad oltre 30 enti di beneficenza che combattono il problema. Gli artisti mettono in dubbio la posizione dei media australiani e la loro copertura rispetto alle questioni relative ai cambiamenti climatici.

CREACTIVISMO

CASO STUDIO

BRANDALISM

GUERRILLA CREATIVA

217

CASO STUDIO

218

CREACTIVISMO

BRANDALISM

CASO STUDIO

BRANDALISM

GUERRILLA CREATIVA

219

220 220

CREACTIVISMO CREACTIVISMO-TESI DI LAUREA

CO-DESIGN

7.0

CO-DESIGN

ANALISI

CO-DESIGN CAPITOLO VI

221 221

7.2

Dalle cose alle cause

Definizione Il co-design ha le sue radici nelle tecniche di progettazione partecipativa sviluppate in Scandinavia negli anni ‘70.

Il co-design è spesso usato come termine generico per i processi partecipativi, di co-creazione e di progettazione aperta. Il co-design riflette un cambiamento fondamentale nella tradizionale relazione progettista-cliente e consente a una vasta gamma di persone di fornire un contributo creativo nella formulazione e soluzione di un problema. Un principio chiave del co-design è che gli utenti, in quanto “esperti” della propria esperienza, diventano centrali nel processo di progettazione, dove il ruolo della facilitazione (di solito intrapreso o coordinato dai progettisti) è una componente essenziale di un progetto di co-design di successo. I facilitatori offrono alle persone il modo di interagire tra loro, oltre a fornire modi per comunicare, essere creativi, condividere idee e testare nuove idee. È disponibile una vasta gamma di strumenti e tecniche per supportare il processo di co-progettazione, che possono aiutare i partecipanti a creare personaggi, storyboard e percorsi dell’utente. Potenziali soluzioni possono essere testate attraverso tecniche di prototipazione e generazione di scenari.1 Negli ultimi 20 anni la preoccupazione della cultura del progetto si è spostata dalla crescita economica all’attenzione per lo sviluppo sostenibile, richiedendo in particolare approcci centrati sull’utente con processi aperti e ambienti di lavoro collaborativi Il passaggio da “cose” a “cause” induce il designer ad affiancarsi ad operatori non specializzati, riconoscendo ad essi capacità progettuale: questo viene chiamato ad esempio design diffuso2 grazie alle tecnologie abilitanti presenti nell’ecosistema contemporaneo. Di conseguenza due aspetti del progettare si sono trasformati nell’ultimo secolo secondo tale passaggio: i processi del lavoro creativo da individuali sono diventati collettivi; gli spazi del progetto da ambienti di progettazione materiale sono divenuti luoghi adatti a ospitare i processi di creatività collettiva.

1. http://designforeurope.eu/what-co-design 2. Il termine si riferisce alla capacità progettuale da parte di operatori non esperti grazie al facile accesso a tecnologie abilitanti e più in generale all’accesso aperto alla conoscenza permesso dalla rete.

Il termine fa parte della terminologia tecnica del design dei servizi e del design strategico.

222

CREACTIVISMO

2

Migliore conoscenza delle esigenze dei clienti o degli utenti

3

Convalida immediata di idee o concetti

4

Prodotti o servizi di migliore qualità e differenziati

5

Processo decisionale più efficiente

6

Minori costi di sviluppo e tempi di sviluppo ridotti.

7

Migliore cooperazione tra persone o organizzazioni diverse e tra discipline diverse

8

Maggiori livelli di soddisfazione e lealtà da parte di clienti e utenti

9

Maggiori livelli di supporto ed entusiasmo per l’innovazione e il cambiamento

10

Migliori relazioni tra il prodotto o il fornitore di servizi e i loro clienti

CO-DESIGN

I vantaggi a lungo termine

Generazione di idee migliori con un alto grado di originalità e valore per l’utente

I vantaggi a breve termine

1

223

Sperimentare con la sfera sociale

L’ergonomia della collaborazioni

7.3

I processi di design diffuso vedono il designer esploratore e amplificatore di buone pratiche nate all’interno della società grazie a quelle che Ezio Manzini definisce “discontinuità locali” (Manzini, 2015)3, cioè gruppi di “inventori sociali” che, di fronte a condizioni sociali e tecnologiche critiche, trovano nuovi modi, più sostenibili, di fare le cose rispetto a quelli tradizionali, che si sono dimostrati inefficienti.

Ne sono esempi molto diffusi i servizi di mobilità condivisa come il car o bike sharing e le reti di distribuzione di cibo biologico come i gruppi di acquisto solidale (Gas). La sfida del design partecipato è quella di fornire possibilità di democratizzazione dei processi di progettazione. Questo significa anche passare da una visione dominante tecnocratica, in cui l’esperto elabora soluzioni in base a valutazioni tecniche e le somministra all’utente, ad una visione sociale e quasi politica del lavoro, dove l’esperto costruisce processi di discussione e la soluzione cresce in seno a differenze e controversie affrontante da gruppi di interesse e di utenti all’interno della società.

Gli ambienti di lavoro dove la progettazione ha luogo vedono una trasformazione da spazi del designer esperto a spazi che accolgono la comunità di utenti e portatori di interessi per lo sviluppo collettivo e multidisciplinare del progetto. Se ci riferiamo a modelli identificabili dell’ecosistema dell’innovazione e del mercato, individuiamo i co-working e gli Innovation Lab.

Progetto partecipativo distribuito La progettazione partecipata distribuita (DPD) è un approccio progettuale che supporta la partecipazione diretta degli utenti e delle altre parti interessate all’analisi del sistema e al lavoro di progettazione. La progettazione partecipata distribuita mira a facilitare la comprensione tra le diverse parti interessate nei team di progettazione distribuita dando a ciascuno l’opportunità di impegnarsi in attività pratiche. Le forme di progettazione partecipata distribuita, o progettazione partecipativa di massa, sono ora più frequentemente visualizzate online. La progettazione e la pianificazione di siti Web ora incorporano i social network nelle loro interfacce per aumentare la partecipazione distribuita. Questa integrazione 3. Manzini, E. (2015). Design, When Everbody Designs. Boston: Mit Press.

224

CREACTIVISMO

consente di “incanalare” o reindirizzare il traffico verso un sito Web, aumentando l’esposizione, il traffico e il numero di punti di accesso. Fornendo agli utenti più sedi per interagire e fornire feedback ad aziende, creatori di contenuti e altri utenti online sono stati in grado di rafforzare le reti e le comunità online.Il fattore di interconnettività del design partecipativo online incoraggia gli utenti a partecipare, consentendo la connessione, il rafforzamento e la creazione di community e fandom online. Il feedback può in genere essere visualizzato sotto forma di sezioni di commento, sistemi di classificazione o recensioni da cui le aziende e i creatori di contenuti possono determinare possibili cambiamenti futuri nella progettazione e nell’organizzazione.

7.4

Il co-attivismo Il design collaborativo è in tutto e per tutto una pratica utilizzata nell’attivismo, facendo riferimento alle pratiche di creazione collaborativa del maggio francese del 1968, a partire da workshops, gruppi di affinità,, contest e guide consultabili.

Con l’avvento di Internet e dei nuovi mezzi di comunicazione di massa, il design collaborativo ha assunto diverse forme digitali, dal toolkit online, ai video esplicativi; Il co- design è una tattica di progettazione che mira a coinvolgere diversi livelli di utenza all’attivismo. In riferimento al design esso mira a coinvolgere nella progettazione i cosiddetti “non addetti ai lavori”. L’obbiettivo dell’attivismo è infatti quello di creare un “senso comune” volto a rendere l’attivismo più efficace e partecipato (design partecipato), in alcuni casi anche facilmente riproducibile.

CO-DESIGN

225

Azione

Partecipazione

co-design

Ricerca

226

CREACTIVISMO

Workshop Il workshop è una modalità di co-design che prevede la partecipazione di più persone alla creazione singola o condivisa di un progetto. Il workshop viene tenuto da un professionista del settore o un esperto della tematica che si occuperà di guidare i partecipanti nella progettualità. Nell'attivismo i workshop sono tenuti per far conoscere tecniche di lavorazione agli altri attivisti

Contest I contest nell'attivismo creativo sono, concorsi organizzati da singoli o organizzazioni con scopo di creare contenuti creativi ed engagement alla causa da parte dei partecipanti. Ne sono un esempio ben riuscito il contest di Greenpeace contro BP o quello dei creative fighters con le cartoline di Salvini.

Collaborazioni Le collaborazioni attiviste, sono collaborazioni non-profit, organizzate allo scopo di unire più persone dello stesso settore o di settori differenti. Le collaborazioni nell'attivismo sono possono essere collaborazioni di creativi, professionisti con attivisti, attivisti con attivisti e creativi con creativi.

Le collaborazioni nascono a partire da una volontà di creare contenuti più forti ed efficaci, utili per la causa per cui ci si batte.

CO-DESIGN

227

228

CREACTIVISMO

CO-DESIGN

7.5

CASI STUDIO

ANALISI

CO-DESIGN CAPITOLO VI

229 229

CASO STUDIO

1.

"POSTER POWER" UNIQLO TATE LATES

“Poster Power” è un workshop organizzato dalla Tate con "do the green thing"1 al quale hanno partecipato circa 500 persone. Il team Do The Green Thing ha creato un semplice kit di strumenti per i giocatori e rigide linee guida sui materiali vietavano l’uso di penne e vernici. Questo toolkit consisteva in otto sfondi personalizzabili con simboli, centinaia di strisce di lettere e, come ispirazione, presentazioni che mostravano dozzine di potenti cartelli storici di protesta. I partecipanti sono stati invitati a scegliere uno sfondo ed esprimere il proprio messaggio di rabbia, conciliazione, passione o giocosità attraverso un collage.

I risultati sono stati centinaia di poster visivamente connessi e profondamente personali che contenevano slogan come: “Brexit mi rende molto triste”, “Queer femmes contro il fascismo”, “Pedala verso un mondo verde”, “I rifugiati sono benvenuti “e” Sii orgoglioso di te stesso “.

1.Fondato dai creativi della comunicazione Andy Hobsbawm e Naresh Ramchandani, Do The Green Thing, gestito dalla sede londinese di Pentagram Design, un servizio pubblico per il pianeta che utilizza la creatività per affrontare il cambiamento climatico.

230

WORKSHOPS

CREACTIVISMO

DOTHEGREENTHING LONDRA (UK)

2017

CASO STUDIO

WORKSHOPS

CO-DESIGN

231

CASO STUDIO

2.

UKCSN COLLAB

Collaborazione artistica e progettuale tra il collettivo artstico “Play Nice” londinese, il network "I love you agency" ed il movimento giovanile UKSCN (UK School Climate Network) in occasione dello sciopero globale per il clima del 15 marzo 2019. La collaborazione tra designer e giovani attivisti ha portato alla creazione di diversi manifesti di protesta dalla collaborazone di designer in base alle richieste dei giovani attivisti di UKSCN. Il risultato è stato postato sulla pagina instagram di entrambi i collettivi con tanto di citazioni e fotografie. Il lavoro è stato inoltre nominato al Beazley’s Designs of the Year e mostrato al Design museum di Londra. Il lavoro è stato anche citato sul famoso blog di design itsnicethat2

2. why UKSCN didn’t boycott design museum designs of the year, 16/09/19 Itsnicethat.com

232

COLLABORAZIONI

CREACTIVISMO

PLAYNICE+ ILOVEYOUAGENCY LONDRA ( UK)

2019

CASO STUDIO

1

Collaborazione tra @george__bond @williamknight__.

COLLABORAZIONI

2

Collaborazione tra @nogalrvy @butt_studio.

CO-DESIGN

233

CASO STUDIO

3.

ART GROUP XR

Il gruppo attivista XR presta attenzione alle pratiche di creazione collaborativa messe in atto durante i disordini di Parigi del ‘683, ospitando seminari di serigrafia e incoraggiando l’apprendimento attraverso la realizzazione pratica e artistica.

Kit artistico4 open source, con tanto di font, colori, illustrazioni e modelli preparati per realizzare i propri banner di protesta, bandiere, stencil etc. Il Kit è stato creato dai designer londinesi Clive Russell e Miles, i quali si sono occupati dell’identità visiva del movimento di XR, ma anche di rendere le grafiche riproducibili ai non addetti ai lavori.

I workshops sono creati per coinvolgere ed insegnare come creare stampi a partire da legno, lynocut , serigrafia e stencils.

3. I moti di protesta del 68 , videro un’intera generazione di studenti scendere in strada a Parigi nel maggio del 1968, per protestare per la liberalizzazione sessuale, discriminazione di genere e soprattutto per l’istruzione costosa e privatizzata. (rif pag. X) 4. XR “art kit” https://rebellion.earth/act-now/resources/artgroup/

234

WORKSHOPS/ GUIDE /TOOLKIT

CREACTIVISMO

XR LONDON, LONDRA (UK)

2018

CASO STUDIO

WORKSHOPS/ GUIDE /TOOLKIT

CO-DESIGN

235

CASO STUDIO

4.

PROTEST BY DESIGN

"Protest by design" è un database di manifesti di protesta. Un altro esempio di come la retorica della protesta contemporanea si avvicini alla comunicazione web. Glug, un programma di eventi creativi, è in missione per costruire il più grande database al mondo di manifesti di protesta. Il progetto è in preparazione per il prossimo round di scioperi climatici globali che si terrà il 20 settembre. Glug ha ora collaborato con Glimpse, Good for Nothing e UK Student Climate Network nel tentativo di sensibilizzare e fare appello alla comunità creativa per ricevere assistenza. “Chiediamo alla nostra comunità di creare un poster in formato A3, su qualsiasi supporto, con qualsiasi messaggio pertinente, spingendo facoltativamente la data di protesta il 20 in quanto questi scioperi e il database continueranno dopo tale data”, afferma Glug.5 È possibile condividere i poster sui social media con gli hashtag #protestbydesign e #climatestrike, quindi tag UKSCN e Glug.

5. Glug, Protest by design, 19/08/19, Itsnicethat.com

236

ARCHIVIO-POSTER DESIGN- SERVIZIO

CREACTIVISMO

GLUG+GLIMPSE+ GOODFORNOTHING, LONDRA (UK)

2019

CASO STUDIO

ARCHIVIO-POSTER DESIGN

CO-DESIGN

237

CASO STUDIO

5.

CLIMATE STRIKE SPRINT

Climate strike sprint è un’iniziativa di engagement per lo strike per il clima del 27 settembre 2019. A partire da una giornata ufficiale di workshop, i partecipanti erano suddivisi successivamente in gruppi di lavoro (da 2 a 5persone) per elaborare una strategia di comunicazione visiva di engagement. Alcune proposte sono state molto interessanti.

238

COLLABORAZIONI DESIGN

CREACTIVISMO

GLIMPSE+ GOODFORNOTHING, LONDRA (UK)

2019

COLLABORAZIONI DESIGN

CASO STUDIO

>

CO-DESIGN

239

CASO STUDIO

5.

CLIMATE COLLAB+

La piattaforma Two Degrees Creative6 fondata nell’aprile del 2019 sta cercando di coinvolgere l’ industria creativa nel combattere i cambiamenti climatici attraverso la comunicazione creativa. Ai designer di tutto il mondo viene richiesto di presentare la propria opinione sul lavoro iconico di Anderson7, con il proposito di creare un luogo unico in cui le persone possano connettersi all’argomento, attraverso le industrie creative, le iniziative e i progetti sostenibili, con l’obiettivo finale di formare una comunità di creativi dedicata al cambiamento climatico.

Sulla pagina instagram il contest collaborativo è stato annunciato ed un centinaio di grafici ha caricato la propria versione del simbolo del riciclo, sulla quale poi il collettivo ha fatto un libro ed una mostra digitale.

6. Piattaforma Climate collab https://www. twodegreescreative.com/ 7. Grafico autore del simbolo del riciclo

240

COLLABORAZIONI DESIGN

CREACTIVISMO

TWODEGREESCREATIVE LONDRA (UK)

2019

CASO STUDIO

COLLABORAZIONI DESIGN

CO-DESIGN

241

CASO STUDIO

5.

OPEN COLLAB+

Open Collab è una piattaforma social di collaborazioni tra designers ideata da Patrick Thomas Studio. Durante la Quarantena è diventata una vera e propria piattaforma di collaborazioni digitali tra grafici in giro per il mondo. Nasce per solidarietà verso i grafici che si trovano a casa durante il lockdown, come fonte di ispirazione e divertimento tutto creativo. Per capire il funzionamento ho partecipato alla sessione del 4/04/20.

Questi in figura sono alcuni dei risultati ottenuti.

Il partecipante ha 24 ore per caricare le sue grafiche sulla piattaforma che grazie ad un’intelligenza artificiale unirà la parte tipografica di un grafico, alla parte grafica di un altro. Il risultato sono centinaia di combinazioni grafiche pari a 5 X (num. partecipanti) X (num. partecipanti).

242

COLLABORAZIONI DESIGN

CREACTIVISMO

P. THOMAS STUDIO STUTTGART (DE)

2020

CASO STUDIO

COLLABORAZIONI DESIGN

CO-DESIGN

243

CASO STUDIO

5.

COLLABORAZIONI DESIGN

#SOLOINCARTOLINA

“Solo in cartolina” è una campagna di denuncia contro le morti in mare. A luglio 2018 il collettivo ha chiesto ai creativi di tutta Italia di inviare i loro “saluti e baci” dalle località di mare preferite, mostrando quello che accade davanti ai nostri occhi ogni estate, ma che scegliamo di non vedere.8

2018

CREATIVEFIGHTERS ROMA (IT)

Vintage, trash, anni ’90 con saluti e baci dalle più belle località di mare italiane, al largo o a riva, con imbarcazioni di fortuna, gommoni fumanti e pieni di persone, giubbotti arancioni a galleggiare: cartoline di qualsiasi stile purché ricordino la tradizionale corrispondenza estiva, sono state caricate con credits sul sito soloincartolina. it , stampate ed inviate al numero 1 di Piazza del Viminale a Roma.9 Ad agosto abbiamo chiesto a tutti gli italiani di votare online la cartolina che li rappre8. Sito della campagna: https://www.soloincartolina.it/ 9. https://www.artribune.com/professioni-e-professionisti/ politica-e-pubblica-amministrazione/2018/07/cartoline-politicamatteo-salvini-migranti/

Quest’anno le ONG vedranno l’Italia solo in cartolina.

cit. Matteo Salvini.

244

CREACTIVISMO

CASO STUDIO

COLLABORAZIONI DESIGN

sentasse di più. Sono arrivati oltre 12.000 voti: le 10 cartoline vincitrici sono state stampate presso una cooperativa sociale su carta riciclata, per un totale di 10.000 copie.

FASE 3: Approdo in piazza

Durante una grande azione in piazza che si è svolta in contemporanea a Roma e Milano il 30 settembre, i cittadini hanno scritto dietro alle cartoline il proprio messaggio al Ministro Salvini.

FASE 4: Consegna al Viminale

La tappa finale li ha visti attraccare al Ministero dell’Interno. Il 3 ottobre, Giornata Internazionale dell’accoglienza e della Memoria, si sono posizionati davanti al Viminale portando tra le braccia 3 grandi scatole con le migliaia di cartoline firmate dai cittadini. Il Ministro non li ha ricevuti, ma la responsabile dell’Ufficio Stampa ha preso in carico la consegna. Qualche ora dopo, Salvini li ha citati in un Twitter canzonatorio.

CO-DESIGN

245

CASO STUDIO

Grafica: Antonella Romano

Grafica: Cinzia Bongino

Grafica: Marco Daddario

246

CREACTIVISMO

CO-DESIGN

247

248

CREACTIVISMO

9.0

ATTIVISMO, DESIGN & INFORMAZIONE

DESIGN E ATTIVISMO DESIGN E ATTIVISMO

249 249

250

CREACTIVISMO

Esistono alcune tipologie di progettazione che possono essere ricondotte all'attivismo per i loro fine. Nell’attivismo ambientale infatti, oltre alle azioni di protesta esisitono campagne e progetti creati proprio con il fine di sensibilizzare le persone ad una determinata causa, in questo caso la salvaguardia ambientale. In molti casi sono campagne progettate da professionisti del settore, come collettivi o ONG e rispetto alle strategie di comunicazione precedentemente affrontate, queste campagne hanno l’obbiettivo primario di informare e sensibilizzare. Le campagne di sensibilizzazione si avvalgono spesso di strumenti propri della guerrilla comunicativa, del design editoriale, delle infografiche, delle mostre, animazioni, video etc.

1) Il design dell’informazione, che mira a rendere le informazioni semplici e comprensibili. In un mondo dove le informazioni sulle problematiche ambientali sono infinite grazie al Web, questa tipologia di design è decisamente necessaria.

2) Il design speculativo (detto anche critical design), il quale mira a raccontare scenari futuri con l'obbiettivo di diffondere consapevolezza e forse risolvere o mitigare problematiche future. Il caso della crisi climatica e ambientale è un buon pretesto per parlare di futuro, un futuro per il quale è necessario trovare delle soluzioni ora.

3) Il design del servizio: una tipologia di design che mira a creare servizi e strumenti per l’utente per orientarsi in un determinato argomento o situazione critica o difficile (da toolkit e guide a piattaforme online). È una tipologia di design molto utile in quanto si affianca ad una volontà di agevolare e guidare azioni più consapevoli.

DESIGN E ATTIVISMO

251

8.1

L’infografica

Isotype

252

Information design L'information design è la pratica di presentare le informazioni in modo da renderle più accessibili e facilmente comprensibili dagli utenti. Il design delle informazioni è diventato strettamente associato al design grafico e alla visualizzazione delle informazioni per la sua efficacia e funzionalità rispetto all’estetica pura, diventando più sofisticato con l’avvento della tecnologia digitale. In particolare, laddove devono essere trasmesse informazioni complesse, il design delle informazioni può migliorare la comprensione creando una gerarchia visiva che enfatizza il contenuto più critico.

La semplicità è una delle principali preoccupazioni nella progettazione delle informazioni. L’obiettivo è la chiarezza e la comprensione. La semplificazione dei messaggi può comportare una riduzione quantitativa, ma non si limita a questo.

L’infografica (anche nota con termini inglesi “information design”, information graphic o infographic) è l’informazione proiettata in forma più grafica e visuale che testuale, nata dall’incrocio della grafica con il giornalismo. Le immagini possono essere elaborate tramite computer e possono essere rappresentate in 2D o 3D, tramite immagini statiche o animate. Oggi l’infografica è frequentemente utilizzata nei giornali, nelle riviste scientifiche, nei saggi, nei manuali d’istruzioni o di statistica, nei libri di testo scolastici. È inoltre molto utilizzata come strumento da parte di matematici, statistici e informatici per semplificare i processi di sviluppo.

L’isotipo (Sistema internazionale di educazione tipografica dell’immagine) è un metodo per mostrare le connessioni sociali, tecnologiche, biologiche e storiche con i pittogrammi.

Consiste in un insieme di pittogrammi standardizzati e astratti per rappresentare dati socio-scientifici con linee guida specifiche su come combinare figure identiche usando la ripetizione seriale.

CREACTIVISMO

8.2

Speculative design «Let’s call it critical design, that questions the cultural, social and ethical implications of emerging technologies.

A form of design that can help us to define the most desirable futures and avoid the least desirable. »1 Anthony Dunne & Fiona Raby Dobbiamo iniziare a considerare i problemi che sappiamo essere imminenti: sovrappopolazione, malattie, traffico, espansione urbana, cambiamenti climatici, carenza di cibo / acqua e fare la dovuta diligenza nell’affrontare questi problemi oggi in modo da poter porre le basi per il futuro che vogliamo e per il futuro abbiamo il potere di progettare2. Come può il design raggiungere l’obiettivo di aiutarci a evitare i futuri meno desiderabili? In cosa si differenzia dal design tradizionale?3 La prima grande differenza con il design tradizionale è che lo speculative design non risolve problemi ma, utilizzando il design come un mezzo, cerca problemi da discutere, creando narrazioni di possibili realtà future che ci aiutino a interrogarci sulle implicazioni per il nostro presente. Nella finzione speculativa esiste un legame tra il presente e il futuro immaginario perché, per essere praticato correttamente, lo speculative design deve essere fondato su una profonda conoscenza delle tecnologie e delle tendenze esistenti oggi che si intendono esplorare. Ed è proprio l’estensione del quotidiano nel futuro ciò che rende la narrativa del design speculativo potente nel generare discussioni e ripensamenti sulla nostra vita di tutti giorni.Infine, una grande differenza con il design tradizionale è che lo speculativedesign non segue le esigenze e i bisogni del mercato per concentrarsi su un contesto sociale più ampio, rivolgendosi non ai consumatori, ma ai cittadini, non agli utenti ma alle persone. Per questo non può essere inteso come un design adatto a creare prodotti innovativi, non è questo il suo ruolo, anzi, al contrario, ha come obiettivo quello di contestare le assunzioni e le idee sul ruolo dei prodotti nella nostra vita quotidiana e mettere in discussione il mondo in cui viviamo.

1. Anthony Dunne, Fiona Raby Speculative Everything, Design, Fiction, and Social Dreaming, 2013 2. Tratto da blog.optimalworkshop.com 3. Fonte: “introduction to a spekulativ design practice” link: http://speculative.hr/en/introduction-tospeculative-design-practice/

DESIGN E ATTIVISMO

253

La funzione del Critical design

Considerando le principali caratteristiche e differenze con il design tradizionale possiamo dare la seguente definizione lo speculative design: Lo speculative design è l’utilizzo del design per creare artefatti che vivono in uno scenario futuro, alimentato dalle tendenze attuali, per innescare dibattito e riflessione critica. Non è un tentativo di predire il futuro, ma di creare storie di possibili realtà future per interrogarci sulle implicazioni nel presente. Lo speculative design difficilmente potrà trovare spazio tra le forze di mercato che vedono il design soltanto come uno strumento per generare più ricchezza e che considera prevalentemente il singolo individuo.

Ha bisogno di trovare terreni in cui il design è riconosciuto come un mezzo in grado di generare cambiamento sociale affrontando questioni sociali rilevanti per il futuro.

Per Dunne e Ray il designer può e deve intervenire per evitare che qualcosa di indesiderato accada e per indirizzare la società verso futuri migliori. Si occupa di ripensare il ruolo della tecnologia nella vita quotidiana affrontando non tanto le sue applicazioni ma piuttosto le sue implicazioni.

Può un approccio al design meno tradizionale e più speculativo e critico essere la risposta a questo grido di cambiamento del design? Può essere davvero il metodo giusto per individuare utilizzi impropri della tecnologia ed evitare che si verifichino o far sì che quelli desiderabili diventino realtà?

Certamente questo non può avvenire continuando a confinare il design alla soluzione dei problemi di oggi, ma c’è bisogno di un considerare un orizzonte temporale più ampio e lo speculative design può offrirlo. Perché se vogliamo continuare a sostenere che essere designer significa avere la possibilità e, di conseguenza, la responsabilità con le sue scelte di generare un impatto sulla vita delle persone, abbracciare una visione speculativa e critica può certamente aiutarci a raggiungere una maggiore consapevolezza riguardo a questo fondamentale aspetto del nostro lavoro.

«By speculating more, at all levels of society, and exploring alternative scenarios, reality will become more malleable and although the future cannot be predicted, we can help set in place today factors that will increase the probability

254

CREACTIVISMO

of more desirable futures happening.»

9.3

4

Il design del servizio Il design del servizio è una tipologia di design che mira a creare servizi e strumenti per l’utente per orientarsi in un determinato argomento o situazione critica o difficile. È una tipologia di design molto utile in quanto si affianca ad una volontà di agevolare e guidare azioni più consapevoli. La spina dorsale di questo processo è di comprendere i comportamenti delle persone i loro bisogni e motivazioni. Il fine è quello di offrire un'esperienza semplice, funzionale e piacevole al consumatore. Secondo i principi del service design, non si dovrebbe progettare ogni singola parte del servizio, ma piuttosto l'esperienza complessiva: questo è possibile attraverso la ricostruzione del percorso che l'utente compie durante la fruizione del servizio. Spesso questa tipologia di design si avvale di feedback e survey creati per migliorare l'esperienza dell'utente, in un qualche modo esso può essere considerato un design collaborativo, anche se la collaborazione può avvenire soltanto attraverso i social networks.

4. Anthony Dunne, Fiona Raby Speculative Everything, Design, Fiction, and Social Dreaming, 2013

DESIGN E ATTIVISMO

255

CASO STUDIO

1.

WARMING STRIPES

"The warming stripes" sono grafici di data visualization che utilizzano una serie di strisce colorate ordinate cronologicamente per rappresentare visivamente le tendenze di temperatura a lungo termine. Le Stripes riflettono uno stile “minimalista”, concepito per utilizzare il colore per trasmettere in modo intuitivo le tendenze di riscaldamento globale. #Showyourstripes è il nome della campagna creata nel 2019, sul cui sito web di showyourstripes.com è possibile inserire il propriostato di provenienza per avere un'infografica personalizzata sulle temperature del proprio paese.

256

INFORMATION DESIGN

CREACTIVISMO

ED ATKINS OXFORD ( UK)

2016

Scientists for Extinction rebellion, così come Scientists for future, hanno scelto le Warming stripes per simboleggiate la loro causa e cercare di diffondere consapevolezza sulla veriticità dei fatti scentifici

DESIGN E ATTIVISMO

257

CASO STUDIO

2.

CLIMATE STRIKE PROTEST PACK

In qualità di team di designer, scrittori, produttori e specialisti digitali, Human after all studio ha deciso di usare le proprie capacità di comunicazione collettiva per supportare il Global Climate Strike, lavorando su centinaia di idee in un workshop di una giornata per creare un toolkit1 di icone e slogan che comunichino messaggi sui cambiamenti climatici. È disponibile come documento di Google docs per consentire a chiunque di accedere e utilizzare per creare il proprio materiale di protesta .

1. Climate strike pack link: bit.ly/HAAClimateStrike

258

DESIGN DEL SERVIZIO

CREACTIVISMO

HUMAN AFTER ALL LONDRA ( UK)

2019

TOOLKIT

DESIGN E ATTIVISMO

259

CASO STUDIO

3.

DESIGN DEL SERVIZIO

PROTEST STENCIL TOOLKIT

"Protest stencil toolkit" è un tool di prote- PATRICK THOMAS sta progettato dal grafico tedesco Patri- STUTTGART (DE) ck Thomas. Si tratta di un toolkit per creare grafiche di protesta tramite la tecnica degli stencil rivisto e aggiornato per gli attivisti di oggi. Combina i 42 stencil e il carattere tipografico per creare slogan e messaggi visivi. Include i simboli di importanti movimenti di protesta

260

CREACTIVISMO

2018

TOOLKIT

DESIGN E ATTIVISMO

261

CASO STUDIO

4.

CAMPAGNA

ANTISKEPTIK CAMPAIGN

Do The Green Thing ha lanciato #AntiSkep- DOTEHGREENTHING tic, una campagna che invita i media a porre LONDRA (UK) fine al cosiddetto "dibattito sui cambiamenti climatici". La campagna affronta i giornalisti che per decenni hanno fornito piattaforme agli scettici sui cambiamenti climatici che contraddicono i fatti approvati dal 97% della comunità scientifica, sollecitando al contempo il pubblico a sfidare ulteriormente i negazionisti prendendo scelte sostenibili nelle loro vite.

"We are #AntiSkeptic" è una chiamata alle armi di ispirazione anonima diretta da Steven Qua , la campagna istruisce le persone sui media che hanno scelto di sostenere il negazionismo. Le immagini del video teaser sono state create tagliando insieme spezzoni di filmati tratti da film e programmi televisivi popolari, puntano saldamente il dito verso i media accusati di trasformare la realtà del cambiamento climatico in un dibattito.

262

CREACTIVISMO

2018

VIDEO-COLLAGE

https://vimeo.com/237411264

DESIGN E ATTIVISMO

263

CASO STUDIO

5.

WY YOUR DOG SHOULD GO VEGAN

Sulla scia del rapporto speciale dell'IPCC sul riscaldamento globale, che avverte che una riduzione massiccia del consumo di carne è vitale per garantire l'approvvigionamento alimentare futuro, l'articolo di DTGT mette in luce uno dei colpevoli meno considerati dell'eccessivo consumo di carne: il cibo per cani. L' Issue si chiude con "Happy To Be Vegan", una serie di foto appositamente commissionate con cinque cagnolini vegani. La serie di fotografie scattate dalla fotografa Rachel Oates fornisce prove sociali ai proprietari che stanno pensando di cambiare, ed è una potente testimonianza per le diete vegane per cani.

264

CAMPAGNA

CREACTIVISMO

DO THE GREEN THING -LONDRA (UK)

2018

FOTOGRAFIA

DESIGN E ATTIVISMO

265

CASO STUDIO

6.

KLIMATORIUM

Klimatorium si occupa dell'impatto dei cambiamenti climatici sul pianeta e mette in dubbio l'ambivalenza degli umani. Il progetto utilizza uno scenario sfalsato per mostrare in vari periodi di tempo, come i cambiamenti climatici stanno trasformando il nostro pianeta e le nostre vite. A tal fine, viene creato un futuro che visualizza il crescente cambiamento nel paesaggio dovuto ai cambiamenti climatici e quindi anche il cambiamento nell'habitat degli esseri umani. Il pubblico interessato può sperimentare l'argomento attraverso una mostra e scoprire gradualmente l'impatto del cambiamento climatico sul nostro pianeta.

266

SPECULATIVE DESIGN

CREACTIVISMO

KIRA TEUBER HSD- DUESSELDORF (DE)

2019

EXIBIT-EDITORIAL.ART DIRECTION

DESIGN E ATTIVISMO

267

CASO STUDIO

5.

SPECULATIVE DESIGN

MITIGATION OF SHOCK -LONDON 2050

"Mitigation of Shock" un giro per un futu- SUPERFLUXro appartamento di Londra radicalmente LONDRA (UK) adattato per vivere con le conseguenze dei cambiamenti climatici. Uno degli abitanti condivide la propria esperienza personale di adattamento a un mondo trasformato dall'insicurezza alimentare e dalle condizioni climatiche interne e nella propria comunità locale.

Questa installazione "Mitigation of Shock" è stata ideata da Superflux e presentata per la prima volta al Center for Contemporary Culture (CCCB) di Barcellona .

268

CREACTIVISMO

2017

EXIBIT DESIGN

DESIGN E ATTIVISMO

269

CASO STUDIO

5.

HUMAN VS THE WORLDCOLORS MAGAZINE

Come per protesta giovanile 2.0 anche lo storico Magazine Colors ha deciso di tornare in formato social, ovviamente per restare al passo con i tempi e raggiungere un pubblico più vasto, rispetto alla versione cartacea. In particolare uesta serie di post instagram sul tema ambientale sono molto interessanti e vale la pena analizzarne qualcuno. Talvolta si ha l’impressione che le notizie di colors siano surreali degne di far parte dello speculativ design, ma no si tratta di notizie, servizi e fotografie vere. Il linguaggio è ironico ma serio, popolare, 2.0.

Il target è di nicchia, quelli che leggevano la versione cartacea, ma grazie ai social network il pubblico potrebbe potenzialmente espandersi.

270

INFORMATION DESIGN

CREACTIVISMO

TOSCANI OLIVIERO MARCO RUBIOLA UMBERTO COFINI -TREVISO (IT)

2019

EDITORIAL DIGITALE

DESIGN E ATTIVISMO

271

CASO STUDIO

6.

ITS FREEZING IN LA

IFLA! è una rivista indipendente con una nuova prospettiva sul cambiamento climatico. Troppo spesso, la discussione ambientale è polarizzata in una di due categorie: il remoto, linguaggio tecnico della scienza, o l'indignato oltraggio dell'attivismo. Quelli di IFLA! trovano la via di mezzo, invitando scrittori e illustratori provenienti da una varietà di settori per riportare la loro opinione su come i cambiamenti climatici influenzano ed influenzeranno la società.

"Vogliamo aiutare a districare le tensioni e le scelte climatiche che la nostra generazione dovrà percorrere attraverso una piattaforma con tutte le diverse prospettive che possiamo trovare." IFLA! fornisce contenuti originali, coinvolgenti e sorprendenti, ampliando la discussione ambientale e offrendo una gamma di vocaboli e approfondimenti che non si trovano altrove.

272

INFORMATION DESIGN

CREACTIVISMO

MARTHA DILLON JACKSON HOWARTH NINA CARTER MATTHEW LEWIS -LONDRA (UK)

2018

DESIGN E ATTIVISMO

273

274

CREACTIVISMO

9.5

CONCLUSIONI ATTIVISMO VS DESIGN?

DESIGN CONCLUSIONe E ATTIVISMO

275

“Quello che stiamo cercando di fare è fare da pionieri in una nuova forma di attivismo sociale sfruttando tutto il potere dei mass media per vendere idee, piuttosto che prodotti.

Siamo motivati da una sorta di greenthink che deriva dal movimento ambientalista. “ -Kalle Lasn, co-fondatrice di Adbusters

276

CREACTIVISMO

Design vs Attivismo?

Al termine della ricerca fatta è emerso che nonostante attivismo e design siano due realtà apparentemente separate, esse hanno un fine comune, ossia quello di risolvere un un problema. Se il design lo fa attraverso la comunicazione visiva, l’attivismo punta sulle azioni di protesta, altrettanto impattanti a livello mediatico e storicamente molto efficaci.

Attivismo e design pur avendo fini comuni, per esempio sensibilizzare i cittadini, utilizzano strumenti differenti. Se da una parte il designer creativo usa strumenti digitali più avanzati e tecniche più professionali, l’attivismo usa tecniche più economiche e alla portata di tutti come la guerrilla grass-roots e le manifestazioni di strada. Dove sta il confine tra questi due mondi? La verità e che il confine è molto labile. I fini sono comuni, ma gli strumenti e le modalità sono differenti, l’attivismo ha il potere della massa e dei cittadini per portare un cambiamento effettivo sociale , mentre il design ha il potere di influenzare le decisioni dei cittadini tramite una comunicazione efficace. In molti dei casi analizzati nella ricerca i due mondi si incontrano, talvolta in modo negativo quando l’attivista cerca di ricreare una buona comunicazione visiva imitando l’originale, come quando XR Francia ha tappezzato le strade con cartelloni scritti a mano e senza criterio, o quando il designer fa lo stesso cercando di imitare l’attivismo, ad esempio con il viral labelling di Paula Scher.

Talvolta l’incontro di queste due realtà funziona e questo avviene quando attivismo e design/arte collaborano tra loro , come per esempio con collettivi come Brandalism. La tipologia di azione brandalism si basa infatti su due livelli: il primo è la progettazione del design dei manifesti creati con la tecnica del subvertising, cosa che si allontana notevolmente dai tradizionali doveri dell’attivista grass-root, e che se fatto in modo “professionale” può essere molto impattante; il secondo è l’ azione di protesta “ illegale” un’azione offline che nasce proprio da una tipologia di protesta basata sulla poster art degli anni ‘70, e che traslata al mondo del design crea un’ azione più potente di qualsiasi altro mezzo di protesta poiché usa i canali propri del sistema contro il quale manifesta.

Il secondo esempio è Il movimento ambientalista di Extinction Rebellion1 , movimento che dai suoi albori si è basato su una identità visiva molto forte, dinamica, riconoscibile ed 1 Vd. Extinction Rebellion Identity

CONCLUSIONe

277

accattivante, cosa che lo ha reso in poco tempo noto e diffuso in tutto il mondo. Si tratta un’identità visiva creata “ad hoc” da un gruppo di designer londinesi stufi di stare a guardare inermi gli effetti della crisi climatica sulla terra. Il risultato è strabiliante: ad oggi Extinction Rebellion è uno dei movimenti per il clima più forti e attivi al mondo.

Anche Greenpeace non è da meno, sfruttando infatti il collettivo creativo di Yesmen Lab ha creato una campagna riuscitissima di supporto alla campagna #savetheartic. La campagna prevedeva un sito web satirico artic.ready.org dell’azienda Shell, che promuoveva le perforazioni nell’artico attraverso articoli ed un generatore di meme. Si tratta infatti di una campagna riuscitissima che utilizza mezzi dell’attivismo tradizionale di disobbedienza civile (creando un sito web satira) ed una progettualità propria del designer che deve creare una campagna vincente.

L’engagement dei designer

278

Il design può fare attivismo e l’attivismo può fare design, il punto è come? dove possono incontrarsi queste due realtà i cui fini sono uguali? L’attivismo è un’attività senza scopo di lucro, ma è qualcosa di più di un volontariato o un hobby, è qualcosa in cui credere. Cercare di rendere questo mondo migliore per il prossimo è l’bbiettivo del design così come lo è per l’attivismo. Talvolta però le modalità su entrambi i fronti non sono comprese o conosciute. Il fatto di usare un’azione al posto di un’immagine per comunicare un dissenso è a tutti gli effetti una tipologia e strategia di comunicazione ugualmnte molto efficace. Lo sanno i designer perchè la guerrilla marketing si tratta proprio di questo, di creare engagement in strada. Dalla ricerca è emerso quindi un problema: come rendere l’attivismo comprensibile e accattivante a coloro che con la comunicazione ci lavorano? La risposta non è semplice, nel mondo dell’attivismo c’è un forte bisogno di designers e creativi, così come nella comunità creativa c’è un forte bisogno di una nuova generazione di attivisti creativi, che inizino a guardare al design come ad uno strumento potente per un cambiamento sociale radicale. La chiave sta nella comunicazione, se si vuole che la comunità creativa sia coinvolta nell’attivismo, bisogna rendere l’attivismo più comprensibile ed accattivante attraverso collaborazioni, contest, campagne di sensibilizzazione, guide, ma anche attraverso l’istruzione, come nel caso della st Martins di Londra in cui il movimento XR collabora con la prestigiosa università.

CREACTIVISMO

Le nostre scelte in quanto designers non devono essere più influenzate dal profitto, ma da una consapevolezza che ciò che facciamo ha delle ripercussioni su di noi, sul nostro futuro e sul pianeta terra.

2

4

6

8

10

12

14

16

18

20

20 Greenpeace

Josh “l’ecoterrorista”

Earth first

18

Extinction Rebellion Corporate design

Fake crack in Glen Canyon dam by Earth First!

Ende Gelaende movement

18

FFF movement The Limits to Growt

Luisa Neuerbauer instagram profile

Creactivo-the movement

Anonymous

H. Marcos Melo

16

Climate strike website

Twitter against negationism and fake news

16

XR Podcasts

Leonardo di Caprio Foundation

Let’s Go Shell by the YesMen

Greta Thumberg and “skolstreijk for Klimatet”

The yes men collective

Collab UKSCN

Climate Collaborations

14

14 Youth climate movement

ATTIVISMO

Jane Fonda arrested three times in a row and her red Coat

Extinction Symbol Nixxon campaign

12

12

350.org - corporate design

Antiskeptic campaign- DTGT

Decocidio

10 The climate mobilization visual

#XRboycottfashioncampaign

Protect our winters ONG

10 Protest toolkit Patrick Thomas

stop climate chaos-Logo

Coastline Type

8

Hippie movement

Patagonia brand and activism

6

Ugly design

8

Protest kit

No-Logo di Naomi Klein

6

The anarchist movement

Colors magazine Humans vs Planet

Climatorium

4

4 BP pays million to Landor for this “green” logo after the disaster of Deepwater horizons anni ‘30, i nazisti e il “naturschutz”, protezione della natura.

0

2

THE VOLUNTARY HUMAN EXTINCTION MOVEMENT

4

6

James Inhofe refutes the nonexistence of the climate crisis with a snowball.

8

10 CREATIVITY

12

14

16

18

CREATIVITA' Donald J. Trump’s creative tweets.

CONCLUSIONe

279

280

CREACTIVismo CREACTIVO

10.0

PROGETTO

PROGETTOCAPITOLO PRATICO

281

La gen. Z 18-2

L'attivismo ambientale e climatico è un'attivismo giovane, come possiamo notare dai dati di statista e dall' affluenza sui social network. La generazione Z è una generazione di giovani cresciuta con i social network. Questa fascia di età è molto attiva nell’attivismo per il clima, infatti si parla di attivismo ambientale giovanile. Si tratta di liceali ed universitari per la maggioranza.

Molti partecipano alle manifestazioni in modo attivo, altri soltanto come simpatizzanti durante gli scioperi o le manifestazioni di piazza.

Millenials 24-40

Neo laureati e lavoratori, anche loro pensano al futuro, ma il mondo del lavoro è competitivo. Alcuni partecipano all’ organizzazione in modo attivo, altri invece dedicano solo una piccola parte del loro tempo.

Gen. X 40- 55

Da 40 anni in su si parla di in larga parte di lavoratori, con famiglia o senza. Essi credono molto nella causa soprattutto per i loro familiari più giovani. Essendo lavoratori dedicano tempo all’attivismo in modo saltuario, non credono molto nella causa ambientale e nella protesta.

Boomers 55+

Da 55 anni in su si parla della generazione boomer, una generazione nata e cresciuta quando internet non c’era ancora. Essi stanno lentamente imparando ad usare il pc e i social network.

Alcuni trovano questo mondo molto difficile da imparare. non credono molto nella causa ambientale ( quasi la metà infatti non crede nella protesta)

Boomers 65+

La generazione X degli over ha invece una riconversione, dopo i giovani della generazione Z, più della metà è favorevole alla protesta climatica. Forse un perchè un po' figli del '68 e dello scontro generazionale di quegli anni.

282

CREACTIVismo

effi-

Opinioni sull'efficacia delle manifestazioni e le proteste per il clima, per fasce di età.

non efficace

non lo so

analisi STATISTA su 1000 italiani 27 settembre 2019

PROGETTO PRATICO

283

10.1

CONCEPT

284

CREACTIVismo CREACTIVO

Creactivo è un movimento digitale creativo globale con l'obiettivo di portare la conversazione sul clima ad un livello creativo.

Creactivo ha lo scopo di promuovere la campagna e l'attivismo contro il riscaldamento globale e l'inazione politica.

Creactivo ha come obiettivo quello di spronare i creativi a mettere a disposizione le proprie capacità creative professionali per l’attivismo. Creactivo si pone come connessione tra il mondo complicato ed affascinante dell’attivismo, con quello del design della comunicazione visiva. Si tratta di un movimento di collaborazione tra due realtà che risultano troppo spesso distaccate. Creactivo è un movimento culturale del modo di fare design, ponendosi come “sensibilizzatore all’attivismo ambientale” della comunità creativa ancora troppo poco interessata all’attivismo. Creactivo si pone come portatore di informazione e testimone di una relazione bilaterale tra due realtà che hanno bisogno l’una dell’altra. Creactivo è esso stesso protesta un sistema creativo che non fa i conti la crisi climatica.

PROGETTO PRATICO

285

10.1.1

286

Intersezione tra design e attivismo

CREACTIVismo

creactivo Social design Information design Critical design Co-design

design grafico/ visivo

Attivismo ambientale

Politica e società

attivismo digitale

ricerca PROGETTO PRATICO

287

Meta-movimento

attivismo creactivo

10.1.2

288

3°

Altri creativi

2°

Ambiente-politica- società

1°

Mondo creativo

CREACTIVismo

3) Ritorno al mondo creativo, l'attivismo di creactivo torna ad essere attivismo per creativi con l'engagement, creactivo crea tendenza, quindi + creativi partecipano all'attivismo creativo + attivismo ambientale + engagement.

2) Il secondo è un creactivismo climatico , attivismo creativo nato a partire dal movimento creactivo e dai tool proposti da esso, rivolto maggiormente contro la classe dirigente e politica che non agisce sufficientemente per contrastare la crisi climatica in corso.

1) Il primo è un attivismo di sensibilizzazione e guida rivolto alla comunità creativa, la quale viene esortata ad agire per la causa. Nel primo livello creactivo è supportato dalla guida del creactivista, dalla pagina instagram e dal manifestO

PROGETTO PRATICO

289

10.1.3

Vision e mission

Vision

Mission

290

CREACTIVismo

Creactivo vede il mondo come un luogo di critica, sperimentazione ed attivismo.

La vision di creactivo è proiettata sul futuro, un futuro per il quale dobbiamo combattere con creatività.

CONCEPT

La mission di creactivo è quella di includere, invogliare ed esortare i creativi a partecipare all'attivismo con l'obbiettivo di creare una comunità di creativi sensibili alle tematiche ambientali e sociali, pronte ad attivarsi creativamente per il pianeta. Creactivo è una guida che esorta all'azione e collabora con gli attivisti in prima linea. Creactivo è informazione e cultura attivista.

PROGETTO PRATICO

291

10.1.4

292

linee guida concept

1. Ricerca

2. Reazione

Creactivo è ricerca attiva, creactivo è sperimentazione sociale.

Il contenuto di creactivo nasce da un’accurata ricerca sui movimenti sociali e sulle strategie di comunicazione creativa.

Creactivo è una reazione all'inazione della comunità creativa nell'attivismo ambientale contemporaneo.

Una comunità che ha il dovere ed il potere di influenzare le masse verso un cambiamento

3. creazione

4. azione

Creactivo è creazione di contenuti interessanti per engagement della comunità creativa all'attivismo. Creativo porta esempi e casi studio interessanti sulla connessione tra design e creatività.

Creactivo si attiva per portare un cambiamento culturale all'interno della stessa comunità creativa. Creativo si pone come una guida al creactivismo ed agisce guidando il creativo nel mondo dell'attivismo

5. digitale

6. evoluzione

Creactivo sfrutta il mondo digitale per espandersi e raggiungere la comunità creativa, in specifico molto attiva sui social network (instagram) ma anche su twitter e in eventuale con un portale online.

Creactivo è attivo e quindi in continua evoluzione ed espansione. La società in cui ci troviamo è in continuo movimento e creactivo segue il trend. Creactivo sollecita collaborazioni e contest con il mondo creativo ed attivista.

CREACTIVismo

reazione

creazione

azione

digitale

evoluzione

PROGETTO PRATICO

CONCEPT

ricerca

293

10.1.5

294

the creactivist compass

CREACTIVismo

PROGETTO PRATICO

295

296

CREACTIVismo

10.1.6

L'utente: Il creactivista Il creactivista è un creativo attivista tra i 18-26 anni, attivo sui social media e sensibile alle tematiche ambientali e sociali. Il creactivista è un creativo attivo, ma più di tutto un cittadino del mondo.

Vuole dare il suo contributo alla causa ambientale con la creatività.

IL CREACTIVISTA

PROGETTO PRATICO

297

10.1.7

298

Il manifesto: we are creactivo

CREACTIVismo

Creactivo è un movimento culturale con l'obbiettivo di portare la cultura creativa ad un livello creactivo. Creactivo è creazione attiva e consapevole, ma soprattutto di supporto creativo all'attivismo ambientale e sociale. Noi di creactivo crediamo infatti che un cambiamento culturale possa avvenire nel mondo della comunicazione e portare quindi le tematiche sociali ed ambientali ad un'altro livello.

1. Il creactivsta rifiuta qualsiasi disuguaglianza di genere, razza ed orientamento sessuale.

Creactivo è una reazione all'inazione della comunità creativa nell'attivismo ambientale contemporaneo. Una comunità che ha il potere di influenzare i cittadini, non i consumatori, e il dovere di portare le aziende e la politica stessa verso un cambiamento positivo.

3. Il creactivista deve essere informato sui fatti ed avere un giudizio critico nei confronti della società e la politica.

Creactivo è un movimento giovane, fresco e digitale, creactivo parla con un linguaggio giovane, ironico e colorato .

Creactivo parla ai giovani creativi presenti sui social network che vogliono battersi per cause ambientali e sociali , ponendosi come strumento di informazione e guida del mondo dell'attivismo spesso complicato ed incompreso o persino malvisto.

quello di risolvere un problema, e qual'è problema più grave della crisi climatica?

Regole:

2. Il creactivista è sensibile alle tematiche ambientali ed è a conoscenza della situazione di crisi climatica sostenuta dall maggiornaza della comunità scientifica.

4. Il creactivista rifiuta di utilizzare la sua creatività per pubblicizzare, comunicare e diffondere prodotti e servizi che non sono ambientalmente e socialmente corretti.

5. Il creactivista fa quello che può per aiutare la causa ambientale, agendo come singolo o collaborando con altri creativi, organizzazioni, movimenti e collettivi.

Creactivo sfrutta il digitale come strumento potente di informazione, inclusione ed engagement. I creactivisti in prima linea sono esortati a fare dell'attivismo creactivo un progetto personale.

Creactivo si rifiuta di essere uno strumento del sistema, sistema che ci ha condotti in questo momento storico fatto di disuguaglianze e crisi climatica, un momento in cui l'atttivismo di ogni singolo creactivista è importante e necessario. Siamo noi a dire basta alla comunicazione che non guarda agli effetti sul pianeta, siamo noi la nuova generazione di creactivisti.

Creactivo guarda all'attivismo sociale con interesse ed ha l'obiettivo di congiungere due realtà apparentemente differenti: l'attivismo e il design della comunicazione. Essi hanno infatti strumenti diversi, ma lo stesso obiettivo, PROGETTO PRATICO

299

300

CREACTIVismo

10.2

LA GUIDA DI SOPRAVVIVENZA

PROGETTOCAPITOLO PRATICO

301

10.2.1

Tutto quello che non sai rispetto all'attivismo creativo, ma che vorresti sapere.

180 mm

130 mm

302

CREACTIVismo

La guida di sopravvivenza del creactivista nasce dalla necessità di creare uno strumento creativo di affiancamento al designer che vuole addentrarsi nel mondo dell’attivismo. Dalla ricerca sull’attivismo creativo ambientale è infatti emerso come l’attivismo, dagli anni 70 ad oggi, si sia avvalso di una miriade di sfaccettature e strumenti, così come il design. La guida, ispirata alle guide di sopravvivenza di Colors e the Anarchist Cookbook, segue i principi del design dell’informazione e vuole diventare strumento utile all’attivista, una guida semplice e chiara per giostrarsi con facilità e sicurezza all’interno dell’attivismo, un mondo così complicato e così affascinante.

Il creativo presuppone di sapere tutto su come creare una campagna, o una comunicazione vincente, ma quello che è emerso da una esperienza diretta e dalla ricerca, è che le modalità di comunicazione più disobbedienti e disruptive non vengono insegnate al designer durante la loro formazione. Per questo motivo è facile ritrovarsi spiazzati, demoralizzati e disorientati in questo mondo. Un buon progettista deve conoscere bene lo scenario in cui lavora, altrimenti la sua comunicazione avrà molto meno impatto.

Il linguaggio della guida è semplice ed intuitivo , ricco di infografiche , illustrazioni e fotografie. Il tono è ironico. La guida può essere letta sia in formato digitale, attraverso i post sulla pagina istagram che in formato pocket, stampato con dimensioni 130X180. La guida è inoltre traducibile in 4 lingue: inglese,francese,tedesco ed italiano.

Font

Caption

Lausanne 300 - testo ( 8 pt. )

KATWIJK MONO

- headlines (22 pt.-14 pt.)

Tutto quello che non sai rispetto all'attivismo creativo, ma che vorresti sapere.

PROGETTO PRATICO

303

10.2.2

Struttura

304

CREACTIVismo

concept

digitale

analogico Sezioni

Glossario

Le guide

Le guide pratiche

Pagine Blu

PROGETTO PRATICO

305

10.2.2

Le guide con casi studio Le guide si articolano come un'insieme degli casi studio più interessanti emersi dalla ricerca sull'attivismo ambientale creativo e organizzati come guide didascaliche. Queste guide hanno la finalità di essere degli spunti visivi e strategici da una parte, dall'altra sono esempi dell'applicazione di questa modalità.

306

CREACTIVismo

PROGETTO PRATICO

307

10.2.5

Le guide pratiche Le guide pratiche sono guide caratterizzate da la carta reciclata beige, sono guide illustrate che espongono in modo didascalico metodologie di protesta, dalle istruzoni dettagliate su come preparare la colla di grano a come creare un sito web satirico.

308

CREACTIVismo

PROGETTO PRATICO

309

10.2.6

Glossario illustrato Il glossario illustrato è un glossario di metodologie di protesta spiegate come con un dizionario. Le illustrazioni sono blu e son state fatte a mano su illustrator, con un linguaggio da icona.

I glossari sono tre: Il primo è sull'azione tradizionale dell'attivismo, il secondo sull'azione digitale ed il terzo sulle varie modalità e nomi della guerrilla creativa

310

CREACTIVismo

PROGETTO PRATICO

311

10.2.7

Pagine Blu "Come le pagine gialle, ma più creactive" Le pagine blu sono delle pagine consultabili con consigli su siti web, archivi e libri da utilizzare per l'attivismo creativo.

312

CREACTIVismo

PROGETTO PRATICO

313

10.2.8

314

Guida formato stampa

CREACTIVismo

PROGETTO PRATICO

315

316

CREACTIVismo

10.3

CORPORATE IDENTITY

PROGETTOCAPITOLO PRATICO

317

10.3.1

Colore

Il colore principale di creactivo è il blu brillante. Parlando di ambiente ed ecologia il verde è stato largamente utilizzato è sfruttato. Blu è un colore classificato come freddo, nella codifica RGB. Blu è come il colore del cielo quando è sereno, poichè le molecole di gas che compongono l’atmosfera terrestre diffondono solo la luce blu, blu è l’acqua fonte di vita. Il blu ha un effetto altamente calmante. È il colore simbolo della blue economy, l’economia che elimina lo spreco e promuove il reciclo ed il riuso.

Il blu è il colore dell’informazione e dell’istituzione. Il blu creactivo è usato come protesta al blu dell’informazione tradizionale e delle istituzioni che non agiscono. Il blu diventa il colore della protesta in contrasto con la miriade di informazioni a cui veniamo sottoposti ogni giorno.

318

CREACTIVismo

R 0 G 0 B 255

Il colore secondario di creactivo è il rosso. Il rosso è il colore del calore e della rivoluzione, il rosso è il colore del surriscaldamneto globale. È un colore caldo, spesso affiancato al blu. Il rosso è affiancato al blu come protesta al sitema politico conservatore e disattento al clima R 255 G 41 B 52

CORPORATE IDENTITY

PROGETTO PRATICO

319

10.3.2

Naming e Logo

Logotipo Payoff

Pittogramma

Palette creactivo (RGB)

R 0 G 0 B 255

320

CREACTIVismo

R 0 G 0 B 255

R 255 G 41 B 52

R 194 G 194 B 194

Naming

Creactivo: activism + creativo Unione tra activism (eng) e creativo (it) per via della sua connotazione globale. Creactivo finisce con la "o" , tentando di simulare la parola italiana di creativo. Per due motivi: il primo è che creattivo suona molto strano e incomprensibile agli stranieri, secondo la "o" finale da' al movimento digitale un'idea di individuo, ossia il creactivo/ creactivista insieme a quella di un'organizzaione o movimento, cosa che sarebbe invece differente con il nome "creactive".

Font

Sofia Pro Bold ( logotipo ) Lausanne 300 ( payoff)

Costruzione

Area di rispetto

PROGETTO PRATICO

321

Il logo e il pittogramma sono forme semplici e monocromatiche, per questo motivo possono essere associate a tutti i colori della palette con tutte le possibili combinazioni. Il logo nell'identità del movimento viene associato ad una parte pù fotografica e stile GIF e meme ( facce e personaggi particolari in movimento, per esempio in figura Donald Trump e Jane Fond a)

Usi consentiti e variazioni

Immagini di sfondo legate al tema dell'attivismo

322

CREACTIVismo

PROGETTO PRATICO

323

10.2.3

Il linguaggio

324

CREACTIVismo

Il linguaggio visivo di creactivo segue il trend del mondo digitale, con meme e gif, così come i canali utilizzati per la sua diffusione ( social network quali instagram). Il mondo digitale ha notevolmente influenzato la cultura giovanile, ergo è un linguaggio familiare a chi con il digitale ci è cresciuto ( millenials e generazione Z). Si tratta di un linguaggio essenzialmente dinamico, attivo, giocoso ed ironico, una trasmissione di cultura dei giovani di oggi, La protesta è in continua evoluzione grazie ai nuovi strumenti digitali, ed è per questo che è diventata molto virale e potente., e la retorica della protesta si sta trasformando (es i meme sui cartelli ed i canali social dei movimenti). Anche creactivo quindi vuole distaccarsi dall’attivismo tradizionale per diventare virale tra i giovani creativi digitali di oggi, la differenza però è che il movimento si rivolge ad un pubblico specifico, che ama il “good design” non il mainstream. Infatti creactivo trasla un linguaggio propriamente tipico di un design “swiss style” (usando le griglie ed il font Lausanne) , rendendolo portatore di un messaggio sociale, quindi legandolo al linguaggio memetico e mainstream.

Questo per indicare questa fusione collaborativa tra due mondi: quello del design e quello dell’ attivismo digitale di oggi, fatto di meme, gif ed emoji. .

PROGETTO PRATICO

325

10.2.4

Guerrilla creactiva

326

CREACTIVismo

I poster di creactivo sono creati per essere scaricati e appesii in giro per la città in punti strategici tramite flyposting con colla di grano. I poster servono a creare un engagement della comunità creativa locale sulla pagina instagram di creactivo.

Per questo motivo i manifesti hanno una palette colorata ed accattivate. Esistono due tipologie di posters: quelli informativi del movimento e quelli delle open call, e quelli con estratti dalla guida. In futuro la pagina di creactivo lancerà delle open coll ai creactivisti i quali saranno invitati a creare i loro manifesti e diffonderli in giro per la città

PROGETTO PRATICO

327

328

CREACTIVismo

I manifesti presentano inoltre un codice QR di lettura che li indirizza ad un pdf con informazioni aggiuntive al poster. L'idea è quella di creare una sorta di messaggio nascosto, visibile solo a chi è ineteressato veramente ed è disposto a "sporcarsi le mani".

PROGETTO PRATICO

329

330

CREACTIVismo

PROGETTO PRATICO

331

10.3.5

Profilo instagram

@creactivo_

Post

Open call/ Collaborazioni

332

Survival Tips

Linktr.ee

Curiosità

CREACTIVismo

Vetrina progetti

Informativi movimento

Creactivo è su instagram per l'engagement della comunità creativa tra i 18 e i 24 anni . Non avendo ancora un sito creactivo si avvale di Linkthree piattaforma per link associabile ad un profilo instagram, sulla quale è presente del materiale scaricabile e informativo insieme al manifesto.

Manifesto

Guida digitale scaricabile

I contenuti dei post sono in parte i contenuti della guida di sopravvivenza e della ricerca di tesi, il linguaggio visivo segue quello del movimento con meme, gif e ripetizione.

I post sono suddivisi in cinque categorie con una grafica simile: Informativi del Movimento, Personas, Survival Tips, Curiosità, Open call

Eventi/Call

PROGETTO PRATICO

333

Open call/ Collaborazioni

Informativi movimento

334

CREACTIVismo

Survival tips

Creactive curiosity

PROGETTO PRATICO

335

10.3.6

Evoluzione

@creactivo_

Collab.

Contest

sito- web

336

CREACTIVismo

Creactivo parte inizialmente canale instagram, con la volontà nel futuro di tramutarsi in un vero e proprio network di creativi attivisti con base su un sito web alimentato da nuove informazioni, progetti e creactivisti.

Creactivo è infatti come una vetrina espositiva di progetti di attivismo creativo, sullo stile di it's nice that , diventando quindi un portale che diffonde e sponsorizza progetti creativi vituosi e collaborazione nell'attivismo ambientale contemporaneo.

PROGETTO PRATICO

337

338

CREACTIVISMO

11.0

FONTI

FONTI

339 339

11. 1

Bibliografia

1. L. Blissett, S. Brünzels (1997).

Kommunication Guerrilla Handbuch, Autonome Gruppe afrika

e politica ambientale. Hannover: University Press del New England , 1996.

2. W. Berger (2001). Advertising Today. Phaidon Press, London UK.

11. Pepper, David. Ambientalismo moderno: un'introduzione. Londra: Routleledge, 1996.

3. Milstein, Tema; Pulos, Alexis (2015-09-01). "Pedagogia e pratica dell'inceppamento culturale: ricollocare la cultura rimanendo in piedi". Comunicazione, cultura e critica.

4. Claudio Chiangone (2012) Contestazione e comunicazione. Tesi di laurea triennale design grafico e virtuale. Politecnico di Torino 5. Milton Glaser, Mirko Ilic (2005) The design of dissent , NY 6. Mark Tribe /Reena Jana. New media art, 2002, Taschen 7. "Political Aesthetics of Global Protest" Pnina Werbner 8. Burke C, Kindel E., Walker S., Isotype: Design and context 19251971, London, Hypen Press, 2013 9. Liddick, Donald R., Eco-Terrorism: radicali movimenti di liberazione ambientale e animale. Westport: Praeger, 2006.

10. Payne, Daniel G. Voci nel deserto: American Nature Writing

340

CREACTIVISMO

12. Rubin, Charles T. Il movimento verde : ripensare le radici dell'ambientalismo. New York: Free Press, 1994.

13. Gadotti G., Pubblicità sociale, Milano, FrancoAngeli, 1992 14. Costa M., L'estetica della comunicazione, Roma, Castelvecchi, 1999 15. Pasquinelli M., Media Activism, Roma, Derive Approdi, 2002 16. Burke C, Kindel E., Walker S., Isotype: Design and context 19251971, London, Hypen Press, 2013 17. Steen, M., Manschot, M. e De Koning, N. (2011). Vantaggi del co-design in progetti di service design. International Journal of Design, 5 (2), 53-60.

18. Sanders, & Stappers, P. J. (2008). Co-creation and the new landscapes of design. Codesign 19. Belotti, V. and Bly, S., 1996.

Walking away from desktop computer: distributed collaboration and mobi-

11.2

Riviste/ magazine

Press

Internazionale

Internazionale num 1357, Aprile 2020, (IT)

Art Tribune

Colors

Colors magazine, issue n° 84 Apocalypse. a survival guide, 2012, Fabrica, Treviso (IT)

Colors IFLA!

Colors magazine, issue n° 88 La protesta, 2013, Fabrica, Treviso (IT) It's freezing in LA (IFLA!), 2018Issue 1-2-3-4-London (UK)

12.3

Filmografia

La bugia verde

La bugia verde ( die grune Luge, Werner Boote, 2018).

Domani

Domani ( Demain, Cyril Dion and Mélanie Laurent, 2015, 118' , Francia) Last Call, Enrico Cerasuolo (Italia 2013, 90’)

Aktivisti

Aktivisti, Petteri Saario (Finlandia 2017, 57′)

Youth Unstoppable

Youth Unstoppable, Slater JewellKemker ( Canada, USA, Nepal, Messico 2018 87')

Frammenti di estinzioni

la Repubblica Internazionale La Stampa Ilsole24ore Il Post Lifegate The nature

Last Call

Before the Flood

the Guardian

Greenme.it Wired.it Wired.com Spiegel.de Vice.com

Before the flood, L. DiCaprio ( USA, 96', 2016 ) Frammenti di estinzioni, Alessandro d'Emilia, Nika Saravanja Italia 2016 60'

FONTI

341

11.4

Sitografia

Blog/archivi/ design Itsnicethat.com

Collettivi/studi design Dothegreenthing.com

Dezeen.com

Weglimpse.co

eyeondesign.aiga.org dothegreenthing.com/blog/ grassrootsadvertising.com creativeguerrillamarketing.com 99designs.it

humanafterall.co.uk Superflux.in goodfornothing.com Brandalism.ch Billposters.ch

globalclimatestrike.net Wikihow.com

subvertisers-international.net Wearefuterra.com

Actopedia.org

Theyesmen.org

skeptikalscience.com trumptwitterarchive.com justseeds.org

thisaintrocknroll.com instagram.com/adapt_____ climateoptimist.org

urbandictionary.com Lifegate.it

revoltdesign.org twodegreescreative.com

Art Tribune.it

creativefighters.org instagram.com/playniceldn instagram.com/iloveyou.agency Firststhingsfirsts.org climatedesigners.org thedetermined.co disnovation.org

342

CREACTIVISMO

11.4

Sitografia

Movimenti

ONG

fridaysforfuture.org

nationalgeographic.org

fridaysforfutureitalia.it

sierraclub.org

reclaimthestreets.net

worldwildlife.org

planestupid.com

amnesty.org/en

earthhour.org/our-mission

greenpeace.org

350.org

seashepherdglobal.org

occupywallst.org

www.patagonia.com

hambachforest.org

climatenetwork.org/

peoplesclimate.org

leonardodicaprio.org

TheClimateMobilization.org

oceana.org

climatejusticeaction.net

fuckforforest.com

risingup.org.uk

protectourwinters.org

ende-gelaende.org

stopclimatechaos.scot

marchforscience.org

italiaclima.org

rebellion.earth

theoceancleanup.com

globalclimatestrike.net

bikepride.net

ukscn.org

wiki/Rainforest_Action_Network

earth-strike.com

wiki/Earth_First!

wiki/Chipko_movement

wiki/Global_Climate_Coalition

wiki/Critical_Mass_

wiki/Global_Climate_Coalition

wiki/Movimento_no-global

wiki/Earth_Liberation_Front

wiki/Plane_Mad

FONTI

343

11.5

Talks / Podcasts 1. Colors magazine, the survival guides. Cosimo Bizzarri, Fabrica 10/06/20 Zoom 2. Nuove forme di attivismo nell'era digitale, Gianluca Costantini dialoga con Francesco Guglieri. Fondazione Vera Nocentini 24/ 10/19, Polo del 900 Torino 3. Mondi (in)sostenibili, FFF Torino, Polo del 900 4. Tate London Podcast series. The Art of protest. 26/9/2018 (24’) 5. XR London podcasts serie ( https://rebellion.earth/category/podcasts/)

344

CREACTIVISMO

12. 6

Video

“Frozen grand centraal” https:// www.youtube.com/watch?v=jwMj3PJDxuo

"adbusting XR paris” https:// www.facebook.com/xrparis/videos/253562795957297/?t=14

“How to be a rebel” https://www. youtube.com/watch?v=A6sYE8iXCds

“Frames for future” https://vimeo.

com/363819452

“the fact avalanche” http://tv.giphy.com/?username=protectourwinterscanada

Video Sing for climate https://www. youtube.com/watch?v=j80cNJprKj0

Video Komplott https://vimeo. com/35477887

FONTI

345

346

CREACTIVISMO

Glossario

A

Z GLOSSARIO

347

Ad-busting Atto di distruggere o alterare un tabellone per le affissioni di grandi dimensioni , spesso fatto allo scopo di limitare il consumismo dilagante. Es Brandalism, Addbusters etc .

Ad-hacking Significa letteralmente hackerare gli spazi pubbilicitari. Può avvenire attraverso diverse tecniche sia digitali ( hackerando digitalmente spazi pubblicitari digitali ) che analogiche , smontando letteralmente con utensili i banner e sostitituendoli con nuovi manifesti

Subvertising Subvert (sovvertire) + advertising (pubblicità), pratica di “vandalizzazione creativa” di manifesti pubblicitari e forma di culture jamming (sabotaggio culturale) adoperata da diversi collettivi e movimenti. L’operazione consiste nel sovvertimento del messaggio di un cartellone pubblicitario attraverso alterazioni o ri-creazioni dell’immagine originaria, dando vita, con ironia e sarcasmo, a una critica nei confronti dei brand, ad essere prese di mira sono soprattutto le grande aziende multinazionali, spesso i titolari del cartellone stesso.

348

CREACTIVISMO

Stencil art Tipologia di street art che prevede la diffusione di immagini, simboli e scritte create con la tecnica degli stencil. Lo stencil è una maschera normografica che permette di riprodurre le stesse forme, simboli o lettere in serie, viene infatti utilizzato nei movimenti sociali per la sua riproducibilità e semplicità di applicazione. Lo street artist Bansky è famoso per usare questa tecnica nele sue opere di protesta urbana.

Flyposting Tradotto dall’inglese-Il flyposting è anche noto come distacco selvaggio, è una tattica di guerriglia di marketing in cui vengono messi poster pubblicitari. Negli Stati Uniti, questi poster sono anche comunemente indicati come poster di pasta di grano perché il grano viene spesso usato per aderire ai manifesti.

Marchio DBI Un’immagine di marchio doppelgänger ( DBI ) è una raccolta di immagini e storie denigratorie su un marchio che si sono diffuse nella cultura popolare da parte di una rete organizzata di attivisti anti-marchio, blogger e opinion leader. È molto probabile che tali immagini vengano diffuse tramite social media , blog e siti Web. Spesso hanno lo scopo di evidenziare i problemi etici relativi al prodotto pubblicizzato e sono associati alla mancanza di autenticità del marchio.

GLOSSARIO

349

Stickering Tecnica di Guerrilla Marketing che permette di ottenere una grande visibilità per il proprio marchio o organizzazione, rafforzando efficace la brand awareness. Può essere utilizzata semplicemente per rafforzare la conoscenza e la notorietà del proprio logo e per indurre ad azioni e comportamenti, ma è spesso accompagnata da messaggi subliminali legandolo all’esperienza di utilizzo relativa al contesto in cui viene realizzata

Graffitismo Il graffitismo (in inglese Graffiti Writing o semplicemente Writing), è una manifestazione sociale e culturale diffusa in tutto il pianeta, basata sull’espressione della propria creatività tramite interventi pittorici sul tessuto urbano, frequentemente considerati atti vandalici e puniti secondo le leggi vigenti.

Talvolta è correlato ad essa l’atto dello scrivere il proprio nome d’arte (tag) e il numero della strada in cui si viveva.

Guerrilla statues Azione di guerrilla creaativa, utilizzata principalmente dai gruppi e movimenti attivisti per diffondere il proprio messaggio. Questa azione prevede l’applicazione di cartelli, mascherine, bandane, bandiere etcc. Non si tratta di vandalismo perché gli oggetti possono essere rimossi, e la statua rimane intonsa.( es extinction rebellion e Greenpeace)

350

CREACTIVISMO

Guerrilla Theater È una forma di comunicazione di guerriglia originata nel 1965 dalla troupe di San Francisco Mime, che, nello spirito degli scritti di Che Guevara da cui deriva il termine guerrilla, viene impegnato in spettacoli in luoghi pubblici impegnati ad un “cambiamento sociopolitico rivoluzionario”

Guerrilla Gardening Con guerrilla gardening si intende una forma di giardinaggio praticata su terreni sui quali non si ha il diritto legale di coltivare, come terreni abbandonati, aree dismesse o proprietà private. Viene praticato dai giardinieri che superano il limite fino a gruppi ambientalisti. Questi ultimi sono solitamente legati alle teorie della permacultura o alle problematiche riguardanti i diritti della terra.

Flashmob Il Flash mob (dall’inglese flash=lampo e mob= folla) è un termine coniato nel 2003 per indicare un assembramento improvviso di un gruppo di persone in uno spazio pubblico, che si dissolve nel giro di poco tempo, con la finalità comune di mettere in pratica un’azione insolita.

GLOSSARIO

351

Letter bombing Letteralmente bombardare con lettere o cartoline. Si tratta di un’ azione di guerrilla analogica che prevede l’invio di posta ad un determinato target. Ad oggi questa pratica è stata soppiantata dagli strumenti digitali ma in alcuni casi viene usata ancora (ad es. #soloncartolina)

Chalk-art Azione tipica della guerriglia urbana che prevede la creazione di disegni sull’asfalto pubblicaìo creati con gessetti.

352

CREACTIVISMO

Critical mass Più noto come Critical mass, è un termine che indica quando qualcosa raggiunge la soglia dei suoi limiti.

Questo può applicarsi a cose , persone, eventi o concetti. Nella protesta consiste in quel numero di partecipazione al quale si ambiesce affinche l’azione di protesta abbia effetto. Nome usato per indicare la protesta delle bici nata a San Francisco negli anni 80.

Sit-in/ occupazione Un sit-in o sit-down è una forma di azione diretta che coinvolge una o più persone che occupano un’area specifica per una protesta , spesso per promuovere un cambiamento politico, sociale o economico. I manifestanti si riuniscono in modo evidente in uno spazio o in un edificio, rifiutando di muoversi a meno che le loro richieste non siano soddisfatte.

Le dimostrazioni spesso chiaramente visibili hanno lo scopo di diffondere la consapevolezza tra il pubblico.

Die-in/ lie -in È una forma di protesta in cui i partecipanti simulano la morte. I Die-in sono azioni che sono state usate da una varietà di gruppi di protesta su argomenti come i diritti degli animali , anti-guerra, i diritti umani, AIDS , controllo delle armi, e problemi ambientali. Spesso i manifestanti occupano un’area per un breve periodo per non essere costretti a lasciare l’area a causa della polizia

GLOSSARIO

353

Marcia La marcia è una diffusa azione non-violenta di protesta. Avviene quando un certo numero di persone unite dallo stesso pensiero si riunisce per marciare per le strade di una città. Solitamente si protesta per esprimere e comunicare un dissenso verso un determinato fatto o una situazione politica, sociale, economica o ambientale.

Sciopero Astensione organizzata dal lavoro di un gruppo più o meno esteso di lavoratori dipendenti, appartenenti al settore pubblico o privato, per la tutela di comuni interessi e diritti di carattere politico o sindacale. c. politico, indetto per esercitare una pressione sul potere politico in favore di una determinata soluzione di un grande problema della vita nazionale.

Boicottaggio s. m. dal fr. boycottage «boicottare», dal nome del cap. J. Boycott, con il quale i coloni troncarono nel 1880 ogni rapporto per i suoi metodi inumani – Azione, più o meno concordata, tendente a isolare da un consorzio o da un mercato individui, enti o prodotti, sia a fine di lotta, sia per rappresaglia; nel sec. 19 e in seguito, il boicottaggio si è soprattutto sviluppato come arma nella lotta di classe, politica e commerciale.

354

CREACTIVISMO

Social bombing Detto anche Social media Barrage Azione di attivismo elettronico che consiste nel bombardare in massa determinati account social con commenti di protesta spesso pre impostati .Gli scioperanti giovanili in Giappon e hanno preso di mira le loro banche dal finanziamento del carbone.

Mail- in Azione di attivismo elettronico che consiste nel inviare e-mail di massa verso determinati target .Gli scioperanti giovanili in Giappone hanno preso di mira le loro banche dal finanziamento del carbone in questo modo con la loro campagna Moshi Moshi

Cybergraffiti Graffiti creati digitalmente da hacker sulle pagine dei target. Sono disegni creati con il linguaggio coding e spesso rappresentano la firma del gruppo hacker Es il graffiti lasciato dal gruppo anonymous sulla pagin di Shell.

GLOSSARIO

355

Hashtagctivism Atto di combattere o sostenere una causa attraverso i social media come Facebook, Twitter ed Instagram. Esso richiede una condivisione o “gradimento” di un post o “retweet” su Twitter. Il termine prende il nome dall’uso liberale di hashtag (#).

Selfie protest Si tratta di una forma di attivismo digitale. Le proteste dei selfie sono un fenomeno dei social media dell’attivismo hashtag, in particolare caratterizzato dal loro uso dei selfie e dagli slogan di accompagnamento che sono diventati una forma virtuale di dimostrazione politica.

Hacktivism Nell’attivismo su Internet, l’hacktivismo consiste nell’uso di tecniche informatiche come l’hacking come forma di disobbedienza civile per promuovere un’agenda politica o un cambiamento sociale. ( es. il gruppo Anonymous e Decocidio )

356

CREACTIVISMO

Sit-in virtuale L’azione viene eseguita attraverso l’invio di richieste ripetitive alle pagine Web di destinazione. I “clic” automatici dei manifestanti, simultaneamente emanati da più computer in tutto il mondo, provocano un eccesso di traffico tale che il server del sito target non è in grado di gestirlo. L’azione rallenta il sito e alla fine provoca la chiusura.

Fake-website

FA

KE

Azione di Black Propaganda, che prevede la realizzazione di un sito web destinato a creare l’impressione che sia stata creato da coloro che dovrebbe screditare. Spesso si tratta di pagine satiriche o di protesta. Nella protesta ambientale sono stasìti spesso presi di mira siti di Aziende petrolifere.

Marcia virtuale Tipologia di marcia che avviene puramente online. Si tratta di una marcia simbolica che unisce l’attivismo virtuale a quello offline. Durente la pandemia di Covid 19 nel mondo numerose sono state le modalità di marcia digitale ( dai portali mappa di FFF italia alla marcia degli ologrammi di 350. org)

GLOSSARIO

357

A

Glossario

Ad-busting

Atto di distruggere o alterare un tabellone per le affissioni di grandi dimensioni , spesso fatto allo scopo di limitare il consumismo dilagante. Es Brandalism, Addbusters etc .

Ad-hacktivism

significa letteralmente hackerare gli spazi pubbilicitari. Può avvenire attraverso diverse tecniche sia digitali ( hackerando digitalmente spazi pubblicitari digitali ) che analogiche , smontando letteralmente con utensili i banner e sostitituendoli con nuovi manifesti

Advocacy group

I gruppi di advocacy, noti anche come gruppi di interesse speciale, usano varie forme di advocacy per influenzare l’opinione pubblica e, in definitiva, la politica. Giocano un ruolo importante nello sviluppo di sistemi politici e sociali. I motivi dell’azione possono basarsi su posizioni politiche, religiose, morali o commercia

Anarchismo verde

Azione-diretta

“L’azione diretta è quell’azione che viene esercitata individualmente o collettivamente per la risoluzione di un problema politico-sociale oppure come mezzo di contestazione di un’autorità. Azione diretta è associata all’attivismo. Le azioni dirette possono avere un effetto concreto e reale sulle vite delle persone e sulla struttura stessa della società. il termine è stato legato alle proteste non-violente in generale, e particolarmente alla disobbedienza civile.

Azioni disruptive

358

L’anarchismo verde è una corrente dell’anarchismo che nasce per coniugare la salvaguardia dei sistemi ecologici con le esigenze libertarie dell’anarchismo, ed è una risposta alla crisi dell’ecologismo tradizionale, ormai non più capace di affrontare e risolvere i problemi della Terra.

Parola idiomatica inglese. Azioni compiute da manifestanti che causano l’interruzione di un servizio. L’azione dirompente può provocare un cambiamento sociale

CREACTIVISMO

B

C

Boicottaggio

Clicktivismo

Climategate

Co-design

Glossario Boicottàggio s. m. [dal fr. boycottage e questo dall’ingl. (to) boycott «boicottare», dal nome del cap. J. Boycott, amministratore dei beni di lord Erne in Irlanda, con il quale i coloni troncarono nel 1880 ogni rapporto per i suoi metodi inumani]. Nel sec. 19o e in seguito, il boicottaggio si è soprattutto sviluppato come arma nella lotta di classe, politica e commerciale, particolarm. negli Stati Uniti, in Inghilterra e in Germania: il reato di b.; fare, esercitare il b., ricorrere al b. (contro qualcuno o qualche cosa).

Il clicktivismo è una forma controversa di attivismo digitale. I sostenitori ritengono che l’applicazione di principi pubblicitari come i test A / B aumenti l’impatto di un messaggio sfruttando Internet per aumentarne la portata. Gli oppositori credono che il clicktivismo riduca l’attivismo a un semplice clic del mouse, producendo numeri con poco o nessun reale impegno o impegno per la causa.

La controversia sulla posta elettronica dell’unità climatica di ricerca (nota anche come “ Climategate “) è iniziata nel novembre 2009 con l’ hacking di un server presso l’ unità climatica di ricerca (CRU) dell’Università dell’East Anglia (UEA) da parte di un esterno attaccante, copiando migliaia di e-mail e file di computer (i documenti dell’Unità di ricerca sul clima ) in varie località Internet diverse settimane prima del vertice di Copenaghen sul cambiamento climatico.

Il co-design è un approccio consolidato alla pratica creativa, in particolare all’interno del settore pubblico. Ha le sue radici nelle tecniche di progettazione partecipativa sviluppate in Scandinavia negli anni ‘70. Il co-design è spesso usato come termine generico per i processi partecipativi, di co-creazione e di progettazione aperta. Il co-design riflette un cambiamento fondamentale nella tradizionale relazione progettista-cliente.

L’approccio di co-design consente a una vasta gamma di persone di fornire un contributo creativo nella formulazione e soluzione di un problema.

GLOSSARIO

359

A

Glossario

Collettivo

La parola collettivo indica un insieme di persone accomunate da una qualsiasi caratteristica o interesse, e che generalmente condivide lo stesso obiettivo, che arriva a formare un’associazione o comunque un gruppo di persone

Combustibili fossili

Connective protest

COP ( conferenza ONU sui cambiamenti climatici)

Tutte le forme di attivismo online sono considerate come una forma di «connective-protest»: di fronte a problemi cruciali per la vita associata, l’individuo ha bisogno di agire ma non può farlo da singolo, deve farlo in maniera connessa e, meglio, frammentando questa stessa azione all’interno della routine quotidiana.

Le Conferenze sui cambiamenti climatici delle Nazioni Unite o (COP) sono conferenze annuali tenute nell’ambito della Convenzione quadro delle Nazioni Unite sui cambiamenti climatici Cyberactivism (noto anche come attivismo digitale ), è una forma di attivismo che utilizza Internet e i media digitali come piattaforme chiave per la mobilitazione di massa e l’azione politica. Dai primi esperimenti degli anni ‘80 ai blog, attivisti e specialisti informatici hanno avvicinato le reti digitali come canale d’azione.

Cyberactivism

DDT

360

Si definiscono fossili quei combustibili derivanti dalla trasformazione, naturalmente sviluppatasi in milioni di anni, di sostanza organica, seppellitasi sottoterra nel corso delle ere geologiche, in forme molecolari via via più stabili e ricche di carbonio.

Il diclorodifeniltricloroetano, comunemente noto come DDT, è un composto chimico cristallino incolore, insapore e quasi inodore, un organocloro. Originariamente sviluppato come insetticida, è diventato famoso per i suoi impatti ambientali. Il DDT fu sintetizzato per la prima volta nel 1874 dal chimico austriaco Othmar Zeidler.

CREACTIVISMO

B

C

DDT

Design of dissent

Detournement

Die-in

Disobbedienza civile

Glossario

Il diclorodifeniltricloroetano, comunemente noto come DDT, è un composto chimico cristallino incolore, insapore e quasi inodore, un organocloro. Originariamente sviluppato come insetticida, è diventato famoso per i suoi impatti ambientali. Il DDT fu sintetizzato per la prima volta nel 1874 dal chimico austriaco Othmar Zeidler.

Parola inglese che significa letteralmente design del dissenso, sinonimo di design di protesta. Si tratta di una tipologia di design che mira a mandare un messaggio di contestazione o protesta Un termine coniato da Guy Debord e dal movimento situazionista internazionale (SI) degli anni ‘60, Detournement è di solito tradotto in inglese come “diversione” ed era il metodo di creazione artistica usato dai situazionisti. Il plagio in cui sia la fonte che il significato dell’opera originale sono sovvertiti per creare una nuova opera. Con le stesse parole dell’IS “non esiste arte situazionista, solo usi situazionisti dell’arte”. Il SI ha usato il detournement in film, arte, grafiche e in poster che hanno deviato i fumetti durante gli eventi della rivolta di Parigi del maggio ‘68.

Un die-in , a volte noto come lie-in , è una forma di protesta in cui i partecipanti simulano la morte. I Die-in sono azioni che sono state usate da una varietà di gruppi di protesta su argomenti come i diritti degli animali , anti-guerra, i diritti umani, AIDS , controllo delle armi , e problemi ambientali. Spesso i manifestanti occupano un’area per un breve periodo per non essere costretti a lasciare l’area a causa della polizia La disobbedienza civile è un mezzo di protesta sociale che consiste nel rifiuto di obbedire alle leggi imposte da un’autorità se ritenute ingiuste o in contrasto con la propria coscienza. La disobbedienza è generalmente di natura pacifista. In sostanza, la disobbedienza civile è una pratica di lotta attraverso la quale il diritto individuale viene anteposto al diritto legislativo, quando questo entra in conflitto con “la propria coscienza”.

GLOSSARIO

361

A

Glossario

DNVA

Acronimo che sta per Direct Non Violent Action. Termine utilizzato dal gruppo Extinction Rebellion

Eco-terrorismo

L’eco-terrorismo è un atto di violenza commesso a sostegno di cause ambientali, contro persone o cose. gli eco-terroristi sono considerati a tutti gli effetti dei terroristi.

Ecologia profonda

Engagement

Dal francese “engager” che significa coinvolgere, è un termine utilizzato nell’ambito del design UX che mira a coinvolgere l’utenza definita a compiere una determinata azioneLa parola collettivo indica un insieme di persone accomunate da una qualsiasi caratteristica o interesse, e che generalmente condivide lo stesso obiettivo, che arriva a formare un’associazione o comunque un gruppo di persone

Fondazione

La fondazione è un ente costituito da un patrimonio preordinato al perseguimento di un determinato scopo. Alcuni autori usano il termine istituzione per ricomprendere le fondazioni in senso proprio, di diritto privato, e gli altri enti privati (ad esempio, secondo parte della dottrina, il comitato nel diritto italiano) e pubblici costituiti da un patrimonio preordinato ad uno scopo

GIF

362

La profonda ecologia è una filosofia ambientale che promuove il valore intrinseco degli esseri viventi indipendentemente dalla loro utilità strumentale ai bisogni umani, oltre a una ristrutturazione delle moderne società umane in conformità con tali idee.

Il formato di interscambio grafico ( GIF ) è un formato di immagine bitmap sviluppato da un team del fornitore di servizi online CompuServe guidato dallo scienziato informatico americano Steve Wilhite il 15 giugno 1987.

Da allora è diventato ampiamente utilizzato sul World Wide Web a causa del suo ampio supporto e portabilità tra applicazioni e sistemi operativi.

CREACTIVISMO

B

C

Giustizia climatica Hacktivism

Hashtag ( # )

Hashtactivism

Impressione

Glossario

Giustizia climatica è il termine usato per indicare che il riscaldamento globale costituisce una questione etica e politica e non puramente di natura ambientale o climatica.

Nell’attivismo su Internet, l’hacktivismo consiste nell’uso di tecniche informatiche come l’hacking come forma di disobbedienza civile per promuovere un’agenda politica o un cambiamento sociale.

Un hashtag è un tipo di etichetta (tag) utilizzato su alcuni servizi web e social network come aggregatore tematico, la sua funzione è di rendere più facile per gli utenti trovare messaggi su un tema o contenuto specifico. Il termine hashtag può anche fare riferimento al simbolo cancelletto stesso, quando usato nel contesto di un hashtag.

L’hashtag, in un servizio che lo supporta, può essere creato da un utente inserendo il carattere cancelletto # davanti a una parola o a una frase del testo principale di un messaggio.

L’attivismo di Hashtag è l’atto di combattere o sostenere una causa che le persone stanno sostenendo attraverso i social media come Facebook, Twitter ed Instagram. Questo è il tipo di attivismo che non richiede alcuna azione da parte della persona diversa dalla condivisione o “gradimento” di un post o “retweet” su Twitter. Il termine prende il nome dall’uso liberale di hashtag (#) che sono spesso usati per spargere la voce su una causa su Twitter. L’attivismo hashtag è anche noto come attivismo sociale.

Un’impressione (nel contesto dei social media ) è quando un annuncio viene recuperato dalla sua fonte, ed è numerabile. Se si fa clic sull’annuncio non viene preso in considerazione.

Ogni volta che un annuncio viene recuperato, viene conteggiato come un’impressione

GLOSSARIO

363

A

Glossario

IPCC

Gruppo intergovernativo di esperti sui cambiamenti climatici ( IPCC ) è un organo intergovernativo delle Nazioni Unite che si dedica a fornire al mondo informazioni scientifiche obiettive e pertinenti per comprendere le basi scientifiche del rischio dei cambiamenti climatici , i suoi impatti e rischi naturali, politici ed economici e le possibili opzioni di risposta.

Ipotesi di Gaia

L’ipotesi Gaia, nota anche come teoria di Gaia, propone che tutti i microorganismi e loro componenti inorganiche sono strettamente integrati per formare un unico sistema complesso autoregolante che mantiene in tal modo le condizioni di vita sul pianeta

Lean Manufacturing

Die-in

Sinonimo di Die in. è una forma di protesta in cui i partecipanti simulano la morte. I Die-in sono azioni che sono state usate da una varietà di gruppi di protesta su argomenti come i diritti degli animali , anti-guerra, i diritti umani, AIDS , controllo delle armi , e problemi ambientali. Spesso i manifestanti occupano un’area per un breve periodo per non essere costretti a lasciare l’area a causa della polizia

Mail-bombing

Azione di attivismo elettronico che consiste nel inviare e-mail di massa verso determinati target .Gli scioperanti giovanili in Giappone hanno preso di mira le loro banche dal finanziamento del carbone in questo modo con la loro campagna Moshi Moshi

Manifesto

364

Lean manufacturing è una metodologia che si concentra sulla minimizzazione dei rifiuti all’interno fabbricazione sistemi contemporaneamente massimizzare la produttività.

I rifiuti sono visti come qualsiasi cosa che i clienti non credono aggiunga valore e non sono disposti a pagare.

Un manifesto è una dichiarazione pubblicata delle intenzioni, dei motivi o delle opinioni dell’emittente, sia esso un individuo, un gruppo, un partito politico o un governo. Di solito un manifesto accetta un’opinione o un consenso pubblico precedentemente pubblicati o promuove una nuova idea con nozioni prescrittive per attuare le modifiche CREACTIVISMO

B

C

Glossario

che l’autore ritiene debbano essere apportate. È spesso di natura politica o artistica , ma può presentare la posizione di vita di un individuo.

Marchio DBI

Massa critica

Mediactivism

MEME

Un’immagine di marchio doppelgänger ( DBI ) è una raccolta di immagini e storie denigratorie su un marchio che si sono diffuse nella cultura popolare da parte di una rete organizzata di attivisti anti-marchio, blogger e opinion leader. È molto probabile che tali immagini vengano diffuse tramite social media , blog e siti Web come Adbusters . Spesso hanno lo scopo di evidenziare i problemi etici relativi al prodotto pubblicizzato e sono associati alla mancanza di autenticità del marchio. Lo scopo di creare immagini di marchi di Doppelgänger è quello di esporre la vera natura dell’azienda in gioco, poiché si ritiene che promuova affermazioni non veritiere sui suoi prodotti Più noto come Critical mass, è un termine che indica quando qualcosa raggiunge la soglia dei suoi limiti. Questo può applicarsi a cose , persone, eventi o concetti. Nella protesta consiste in quel numero di partecipazione al quale si ambiesce affinche l’azione di protesta abbia effetto. Nome usato per indicare la protesta delle bici nata a San Francisco negli anni 80 È una forma di attivismo che utilizza i media digitali ( in particolare i social media ) come piattaforme chiave per la mobilitazione di massa e l’azione politica. Dai primi esperimenti degli anni ‘80 ai blog, attivisti e specialisti informatici hanno avvicinato le reti digitali come canale d’azione.

s. m. Singolo elemento di una cultura o di un sistema di comportamento, replicabile e trasmissibile per imitazione da un individuo a un altro o da uno strumento di comunicazione ed espressione a un altro (giornale, libro, pellicola cinematografica, sito internet, ecc.).

GLOSSARIO

365

A

Glossario

Meta-MEME

Nel campo della memetica, un metameme (o meta-meme ) è definito come meme su un meme. Una metafora o l’idea dell’ingegneria memetica sono, quindi, metamemi. Un metameme è un messaggio a due livelli che perfora un’immagine commerciale specifica, ma lo fa in un modo che sfida alcuni aspetti più ampi della cultura politica del dominio aziendale.

Modernizzazione ecologica

Man-made disaster

Movimento grass-root

366

La modernizzazione ecologica è una scuola di pensiero nelle scienze sociali che sostiene che l’economia beneficia dei passi verso l’ambientalismo. Negli ultimi decenni ha ricevuto una crescente attenzione da parte di studiosi e politici negli ultimi decenni. È un approccio analitico, nonché una strategia politica e un discorso ambientale.

Detti anche disastri antropogenici sono disastri causati dall’azione o dall’inazione umana . Sono in contrasto con i pericoli naturali . I rischi antropogenici possono influenzare negativamente l’uomo, altri organismi, biomi ed ecosistemi . La frequenza e la gravità dei pericoli sono elementi chiave in alcune analisi dei rischimetodologie. I pericoli possono anche essere descritti in relazione all’impatto che hanno. Un pericolo esiste solo se esiste una via di esposizione “Il movimento di base, chiamato anche movimento dal basso è un movimento politico creatosi in modo autonomo e spontaneo all’interno di una comunità. Il termine inglese grassroots, traducibile letteralmente come “”radici dell’erba””, rimanda al concetto di spontaneità del movimento che viene alimentato dal basso verso l’alto, a differenza dei movimenti politici o culturali creati e sostenuti da strutture di potere tradizionali.

Movimenti di base sono spesso organizzazioni locali, sostenute dall’attività di volontariato dei suoi simpatizzanti.”

CREACTIVISMO

B

C

Negazionismo

Sit-in

ONG

ONU

Organizzazione non-profit

Glossario

Il negazionismo (di un evento storico o della scienza ) è una corrente pseudostorica e pseudoscientifica del revisionismo che consiste in un atteggiamento storico / politico che, utilizzando a fini ideologici-politici modalità di negazione di fenomeni storici/ scientifici accertati, nega contro ogni evidenza il fatto stesso.

Un sit-in o sit-down è una forma di azione diretta che coinvolge una o più persone che occupano un’area specifica per una protesta , spesso per promuovere un cambiamento politico, sociale o economico. I manifestanti si riuniscono in modo evidente in uno spazio o in un edificio, rifiutando di muoversi a meno che le loro richieste non siano soddisfatte.

Le dimostrazioni spesso chiaramente visibili hanno lo scopo di diffondere la consapevolezza tra il pubblico o interrompere il processo dell’organizzazione protestata.

Organizzazione non-governativa. Organizzazione Non Governativa: Una organizzazione non governativa (ONG) è un’organizzazione senza fini di lucro che è indipendente dagli Stati e dalle organizzazioni governative internazionali. Una organizzazione non governativa è finanziata tramite donazioni di privati.

Le Nazioni Unite sono un’organizzazione intergovernativa che mira a mantenere la pace e la sicurezza internazionali, sviluppare relazioni amichevoli tra le nazioni, raggiungere la cooperazione internazionale ed essere un centro per armonizzare le azioni delle nazioni.

Un’organizzazione non-profit ( ONP ), noto anche come organizzazione senza scopo di lucro è un’organizzazione tradizionalmente dedicata a promuovere una causa particolare sociale o sostenendo per un punto di vista condiviso. In termini economici, è un’organizzazione che utilizza il surplus delle entrate per raggiungere ulteriormente il suo obiettivo finale,

GLOSSARIO

367

A

Glossario

Outreach

Termine utilizzato dai gruppi attivisti per indicare l’azione di divulgazione. Un componente chiave di sensibilizzazione è che il gruppo che lo fornisce non è fisso, ma mobile; in altre parole, implica incontrare qualcuno che ha bisogno di un servizio di sensibilizzazione nel luogo in cui si trova.

Accordi di Parigi

Accordo globale sulla riduzione dei cambiamenti climatici, il cui testo ha rappresentato un consenso dei rappresentanti delle 195 parti partecipanti. L’accordo diventerà giuridicamente vincolante, se ratificato da almeno 55 paesi che insieme rappresentino almeno il 55% delle emissioni globali di gas serra.

Porno-activism

Tipologia di attivismo che usa immagini e video di nudo creati in modo consenziente e volontaro per raccogliere fonti per cause sociali, politiche o ambientali. Un esempio è l’ONG Fuck for forest che raccoglie soldi per salvaguardare le foreste norvegesi

Riscaldamento globale

Il riscaldamento globale è il continuo aumento della temperatura media del sistema climatico terrestre ed è stato dimostrato da misurazioni dirette della temperatura e da misurazioni di vari effetti del riscaldamento

Selfie-protest

La protesta dei selfie. Si tratta di una forma di attivismo digitale. Le proteste dei selfie sono un fenomeno dei social media dell’attivismo hashtag, in particolare caratterizzato dal loro uso dei selfie e dagli slogan di accompagnamento che sono diventati una forma virtuale di dimostrazione politica.

Social bombing

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Azione di attivismo elettronico che consiste nel bombardare in massa determinati account social con commenti di protesta spesso pre impostati .Gli scioperanti giovanili in Giappone hanno preso di mira le loro banche dal finanziamento del carbone in questo modo con la loro campagna Moshi Moshi

CREACTIVISMO

B

C

Subvertising

UNccc

UNep

Glossario

Termine derivante dalla crasi dei vocaboli anglosassoni subvert (sovvertire) e advertising (pubblicità), indica la pratica di “vandalizzazione creativa” di manifesti pubblicitari e forma di culture jamming (sabotaggio culturale) adoperata da diversi collettivi e movimenti contro il sistema consumistico della società e il monopolio della pubblicità nello spazio visuale urbano. L’operazione consiste nel sovvertimento del messaggio di un cartellone pubblicitario attraverso alterazioni o ri-creazioni dell’immagine originaria, dando vita, con ironia e sarcasmo, a una critica nei confronti dei brand, ad essere prese di mira sono soprattutto le grande aziende multinazionali, spesso i titolari del cartellone stesso.

Acronimo di UN climate change convention.

La Convenzione quadro delle Nazioni Unite sui cambiamenti climatici è un trattato internazionale sull’ambiente adottato il 9 maggio 1992 e aperto alla firma al Vertice della Terra di Rio de Janeiro dal 3 al 14 giugno 1992. È poi entrato in vigore il 21 marzo 1994, dopo un il numero di paesi l’aveva ratificato.

Il Programma delle Nazioni Unite per l’ambiente è responsabile del coordinamento delle attività ambientali delle Nazioni Unite e dell’assistenza ai paesi in via di sviluppo nell’attuazione di politiche e pratiche ecocompatibili.

GLOSSARIO

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CREACTIVISMO

THE END RINGRAZIAMENTI

Ringrazio il mio relatore Paolo Tamborrini per avermi seguito in questo lungo e tortuoso cammino e per avermi consigliato con pazienza. Mia sorella Elena per aver sorbito le mie paranoie lunghe dei mesi. Ringrazio i miei genitori per avermi supportato e sfamato durante questo periodo di scrittura e progettazione. Ringrazio Francesca, Irene, Filippo, Noemi e Giovanni per avermi supportato, consigliato e sostenuto.

Ringrazio il movimento Extinction Rebellion Torino per aver contribuito a rendere questa tesi attiva e utile. Ringrazio tutti GLOSSARIO

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The role of the artist is to make the revolution irresistible.

Toni Cade Bambara, attivista, femminista e artista. (1939-1995)

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CREACTIVISMO

GLOSSARIO

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CREACTIVISMO