Concorde

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introduzione - il muro del suono

1. Heinkel He 178. Dovrebbe trattarsi del secondo prototipo V2.

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2. Un prototipo del Messerschmitt Me 163 fotografato a Peenemunde. Costruito in circa trecento esemplari, alcuni di essi ebbero modo di scontrarsi con i bombardieri americani riuscendo ad abbattere, ufficialmente, 16 velivoli.

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sottilissima, fusoliera cilindrica e cabina di pilotaggio alloggiata nel cono anteriore della fusoliera stessa. Contemporaneamente, in Germania, era allo studio lo Junkers Ju 287, un laboratorio volante costruito in due esemplari e destinato a sviluppare la tecnologia necessaria per la realizzazione di un bombardiere pesante plurimotore a reazione con autonomia intercontinentale. In ambito civile e commerciale il primo jet liner a volare, con il battesimo dell'aria datato 27 luglio 1949, era il de Havilland DH-106, più noto con il nome di Comet, realizzato nel Regno Unito in diverse varianti. Il primo però a volare in regime supersonico era un pilota americano, Chuck Yeager, il quale, a bordo dell'aero-razzo Bell X-1 sganciato in quota da un quadrimotore Boeing B-29, il 14 ottobre 1947 raggiungeva la velocità di Mach 1.07 (1.126 km/h) a un'altitudine di 13.700 m sul Rogers Dry Lake nel deserto del Mojave. Il progetto inglese M.52 veniva cancellato al termine del conflitto, quando la costruzione del prototipo aveva ormai raggiunto il 90% e trasformato in un più modesto programma di esperienze con una sorta di precursore degli attuali droni, una versione non pilotata in scala ridotta 1:3 con motore a razzo, che veniva portato in quota e lanciato da un de Havilland Mosquito. Il primo ad emulare Yeager in Europa era l'inglese John Derry che, a bordo di un de Havilland 108 Swallow derivato dal caccia a getto Vampire ma con l'ala modificata del Me 163, nel settembre del 1948 toccava Mach 1 in una caduta incontrollata. In seguito, a superare la “pericolosa” barriera del suono nel nostro Continente era il prototipo del bireattore da caccia P.1A dell'English Electric, equipaggiato con due propulsori Armstrong Siddeley Sapphire, sostituiti successivamente da due più potenti Avon della Rolls-Royce, e caratterizzato da ali a delta dentellato. Pilotato da Roland Beamont, il P.1A il 5 agosto 1954, nel corso del suo terzo volo lineare toccava infatti Mach 1 senza l'aiuto dei postbruciatori. Peter Twiss il 10 marzo del 1956, ai comandi di un Fairey Delta 2, volando a Mach 1.73 (1.822 km/h), strappava all'americano F-100C Super Sabre il record assoluto di velocità; il velivolo tra l'altro era dotato di una prua mobile abbassabile di 10° durante il rullaggio, il decollo e l'atterraggio per migliorare la visibilità del pilota,


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