Relazione finale T1

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CorsodiLaureainScienzedellaFormazionePrimaria

Annoaccademico2019.2020

RELAZIONEDIFINEANNOT1_IIannodiSFP

Tirocinante:MariaLuciaOrlando4913043

Enteincuisièsvoltoiltirocinio:I.C.LuigiCadorna(sedediviaC.Dolcisezionearancionescuola dell’infanzia)

Duratacomplessivaoredirette:60ore

Duratacomplessivaoreindirette:60ore

Quandosiparladirelazionefinalesiparladibilanci.Unriassuntodelnostrobagagliodicompetenze. Essendoilprimoannoditirocinioleesperienzechehoacquisitovengonoperlopiùdaesperienze pregresse.SonolaureataallamagistralediScienzePedagogicheesubitodopolalaureahoiniziatoa lavorarecomeinsegnantedisostegnoeadoggi,comeeducatrice.Duranteilmioultimoannodel percorsoaccademicoprecedentehosvoltoilserviziocivilenazionaleinuncentroperbambinie ragazziautistici.Successivamente,holavoratocomeeducatriceperlecosiddette“Casedeldopodi noi”.Un’esperienzameravigliosa.Hoavutomododiviverequellacheèlaquotidianitàvistadamolteplicipuntidivistatuttidifferentichedovevanotrovareunpuntod’incontro.Hovissutodeimomenti condeiragazzi“disabili”chehannolasciatounsegnoindelebilenellamiavitael’annoarricchitain positivo.Questevaripercorsihannoincrementatoilmiobagaglioemihannofornitodiversemodalità dilavorocherendonolaprogrammazionedellemieazionieducativefunzionaliallasituazione.Come sostieneGregoryBateson,notoantropologoesociologobritannico,inunasuacelebremassima:“La saggezzaèsaperstareconladifferenzasenzavolereliminareladifferenza”.Convintaanch’io,come lui,cheledifferenzesianounagranderisorsaecheognunodinoideveessereingradodilavorare contuttelediversitàcheglisipresentanocercandodicoltivareciòchedibuonositrovanelpercorso. Unaltrotasselloalbagagliodellemiecompetenzeèstatolosvolgimentodeltirociniodirettoeindiretto.Iltirocinioformativodirettol’hosvoltopressolascuoladell’infanziadell’istitutocomprensivo LuigiCadornainviaCarloDolcidiMilano.Lastrutturaècostituitaalpianoterradalleauledelle sezionidell’infanzia(suddivisepercolori)edalprimoalterzopianovisonoleauledellesezioni dellaprimaria.Suognipianovisonodelleaulelaboratorialidicuituttipossonofarneusosuprevia prenotazione.Lasezionedegliarancioni,dovehosvoltoiltirocinio,èunasezioneeterogeneacompostada24bambiniedueinsegnantichesialternanoneivarimomentidellagiornata.L’orarioscolasticosettimanaleèdi40oredalle8:30alle16:30.L’utenzadellascuolaècostituitaprevalentemente dabambinistranieri(80%)nellamaggiorpartedeicasisideveparlaredialunnidisecondaeterza generazione,natiinItaliaesenzaproblemilinguistici.Questarealtàsedaunlatopresentadelleoggettivedifficoltà,racchiudepotenzialmenteunaricchezzainestimabileinterminediesperienzae competenzeacquisite.

L’auladegliArancionieracompostadauninsiemediangolibendefiniti:l’angologiochi,l’angolo pittura,l’angoloperleattivitàcreativeeunangolo“lettura”doveibambinisisedevanoincerchioe ascoltavanoleletturedell’insegnante.Fuoridallaclassevieraunapalestradovesulpavimentoera statatracciataunapistacondell’adesivocoloratocheibambinipotevanopercorrereconlebiciclette.

Inunangolovieraancheunacasettacondentrodellesedieedegliaccessori.Unlabirintodilegnoe unapiscinaconlepalline.Nell’istitutoinoltre,vièun’auladipsicomotricità,unlaboratoriodipittura eun’auladidanzadovecisirecavapersvolgeredeterminanteattività.Itempiallascuoladell’infanzia sonobenstrutturati.Esidividonoindiversefasi

- L’accoglienza: quando i bambini arrivano a scuola e in attesa degli altri compagni scelgono comeeconchigiocare

- Il momento dell’attività strutturata: l’insegnante scegli un’attività da far fare ai bambini scegliendolemodalitàeaiutandolidovenecessario

- Momentobagno:ibambinifannoibisognielavanolemani

- Momentomerenda:l’insegnantesceglieunbambinochedistribuiràatuttilamerenda

- Momentocalendario:ibambiniaturnocambianodatadelcalendarioaffissoallaparete

- Momentodigiochiinpalestra

- Mensa

Il mio percorso della scansione della giornata termina con la mensa perché è il tempo massimo che ho potuto osservare. Da questa osservazione, si evince, che i bambini hannobisogno di unaroutine. Che la scansione del tempo è importante perché trasmette loro tranquillità e maggior propensione all’apprendimento. Ho potuto notare come alcuni di loro presentino delle difficoltà in quelli che nel libro di Nicolodi: “il disagio educativo all’asilo nido e alla scuola dell’infanzia” vengono chiamati contenitori.Inparticolarmodolamiaattenzionesièsoffermatasualcunibambinicheavevanodifficoltà nel contenitore istituzione. Il contenitore istituzionale si rifà al momento dell’entrata e dell’uscitaeatuttociòchevieneistituitodallascuola.Inquestocontenitorelafunzionedellamaestra èmoltovicinoallafunzionematerna.Ilmotoreprincipaleèquindi,quellodell’attaccamento.Alcuni bambini presentavano difficoltà di separazione dai familiari e di entrata alla scuola dell’infanzia in questo caso la sofferenza della separazione prende la via sotterranea di tipo somatico. Il bambino entrascuolasenzaproblemiapparentimadopopococominciaadavvertiremalditesta,maldipancia e vari malesseri in questo caso ho osservato il modo in cui la maestra senza farsi sorprendere dal problema,parlaalbambinodellasuasofferenzae dellesuedifficoltà.Unaltrodisagiochehopotuto riscontrare è quello dell’attraversamento iper-attivo in questo caso il bambino si precipita dentro lo spazioscolasticorischiandodifarsimaleefaremaleaglialtri.Nell’attraversamentoimperativosiamo difronteadunbambinochenonvaversoqualcunomaschizzainbaliadiunatensioneinternadovuta alladifficoltàdielaborazionepsichicadellaseparazione.Ancheinquestocasohopotutonotarecome l’insegnante ha fermato il bambino e lo ha salutato per rimarcareil cambio di “stazione” ed aiutarlo adelaborarelaseparazione.Lamiafrequenzaperpotercompletareleoreditirocinioèstataacadenza settimanaleper4ore(nellafasciaantimeridiana).Sièsvoltoperlametàinpresenzaeperl’altrametà informatelematicaacausadelCovid-19.Neltempotrascorsoinpresenzasonoriuscitaadosservare le relazioni tra bambini e tra bambiniinsegnanti. Ho percepito come l’insegnante è un puntoimportante per loro in qualsiasi tipo di attività. L’affiancamento della mia tutor per la seconda parte del tirocinio diretto è avvenuto per via telematica ma, grazie alla sua disponibilità sono stata coinvolta nelle varie fasi di preparazione delle attività successivamente proposte ai bambini. Il nostro tenerci spesso in contatto senza perdere continuità con ciò che si stava portando avanti in presenza mi ha permessodi elaborarelamia microprogettazione di modificarlae riadattarla. Quella che Altet definisceazionediregolazioneovverolanecessitàditrovareunequilibriotradifferentilogicheetensioni, eriguardail modoin cui l’insegnanteaccoglie egestisceglieventiche si produconopervia dell’incontro didiverse soggettività nella situazione didattica. Nonostante,lenuove modalità sentodi aver appresoeconcretizzatodellenuovecompetenzesiaalivellodiconoscenzedidattichecheperquanto riguarda le conoscenze informatiche. La cooperazione con la tutor e con le colleghe e i docenti dell’università mi ha permesso di acquisire metodologie e mezzi che hanno migliorato quella che è stata la miaattività fino ad oggi. Questa duplice modalità mi hapermesso di portare avanti il lavoro inmodosoddisfacenteaiutandomiasvilupparediversecompetenzedelframework.Hosviluppatoin modo più o menoapprofondito le variecompetenze relativea quest’anno di tirocinio.Inserendo per ogni sezione degli artefatti che reputo significativi per dimostrare lo sviluppo di quella determinata competenza.Tralepiùsignificativeperme,èstataquelladifavorireiprocessiinclusivi.Horealizzato e sviluppato dei lavori telematici, delle APP, delle schede didattiche degli audio libri in CAA (per favorirelacomunicazioneaumentativoalternativa).Hosviluppatocompetenzeinformaticheedicooperative learning per poter progettare e programmare attività nuove e stimolanti collaborando a più livelliconle diversefigurechemuovonointornoallascuola ealbambino. Sonoriuscitaanchese“a distanza”a coinvolgeregli studentinelloroapprendimento pensandoperloroun’attivitàpraticache non si limita a riprodurre, a ripetere più o meno diligentemente ciò che ho spiegato, ma si impegna nelprocessoattivandounaseriediazionicomerichiamareesperienzepregresse,connetterelenuove informazionialproprioschemamentale,elaborare,trasformareeriorganizzareconoscenze,applicare taliconoscenzead altricontenuti eincontesti reali.Sidicecheunapersona,inquesto caso unbambino,comprenderealmentequandoècapacedirifletteree diagireinmodocreativoecompetentesu ciò che dice di comprendere, altrimenti si ha solo una conoscenza inerte che può essere riprodotta, ripetuta,manonutilizzata.Invece,hoavutodelledifficoltàinizialiperquantoriguardal’organizzare

el’animare situazioni di apprendimento e nella gestione dell’apprendimentostesso. Credo che tra le competenze da sviluppare in quest’anno queste sono quelle su cui potrei migliorare tanto, potrei ad oggi, strutturare delle situazioni di apprendimento molto più significative. Utilizzando degli strumenti,forse,piùadeguati. Inquestoperiodohodovutomettereinattounatteggiamentopedagogico cercando di migliorare il mio adattamento all'ambiente che si presenta in forma diversa dal quotidiano,poichésoventeivecchischeminonservonoarisolverenuovesituazioni.Perriuscireinquesto intento ho avuto bisogno di valorizzare le personali strategie ed abilità di problem solving. È stato importantepoichiedermichecosastoimparandoperchécomeproponevaunpedagogistagiapponese dellaprimametàdelNovecento,TsunesaburoMakiguki,“siamoquellocheimpariamo”.Hopotuto riscontrare in tutto questo periodo come oggi più che mai, quando si parla di inclusione, soprattutto allascuoladell’infanzia rimangono aperti degli interrogativi. Prendendo spunto dalla lettura dell’articoloscritto dallamia tutorscolastica Antonella Sada cito testualmentele sueparole per memolto riassuntiveesignificativediquelloche èstato questo periodo:“Ci si èaccortisemprepiùchemolte famiglienoneranoingradodisfruttareconcontinuitàquestaopportunità,permancanzadidevice,di rete internet osemplicemente per unaggravio dellasituazionefamiliaree organizzativa.Smartworking, gestione dei figli, problemi di spazio e di privacy all’interno delle mura domestiche, hanno cominciato a prendere il sopravvento sul desiderio di mantenere un contatto con la scuola. E questo si èaggiuntoallenote difficoltàdicomprensionee di comunicazionelinguisticadapartedellefamiglienonitalofone,perlequalianchelapossibilitàdiuninterventocostantedimediazionelinguistica hacominciatoa esseresemprepiùproblematico.Èdiventataquindisemprepiùchiaralaconsapevolezzachesitrattadiunadidattica“distante”dallefunzionielefinalitàdellascuoladell'infanzia.Esi è palesata per quello che è, con tutti i rischi: della discriminazione, poiché enfatizza le differenze linguistiche, economiche e culturali delle famiglie; dell’invadenza perché entra nelle case e viene spesso vissuta come un ulteriore onere da incastrare tra lavoro,faccende di casa e code per fare la spesa. È davvero questo il modo in cui vogliamo fare scuola?” Sicuramente anche io avrei preferito svolgereeterminareiltirocinioeil miolavorocometuttigli altriimpegninellaloroclassicaforma. Questo momento mi ha fatto riflettere su ciò che deve essere la didattica inclusiva 360° che spesso persvariatimotivi nonriesce adesserecosì funzionale.La scuola poneal centroilbambino elasua interazioneconl’ambiente.L’ambienteèstatocompletamentedestrutturatointuttoquestoperiodoe ci ha permesso di riformulare e rivedere i vari modi di agire e di utilizzare le nostre competenze e capacità. Occorre ripensare a come procedere in questo nuovo scenario, avendo nel cuore le nostre convinzioniimprescindibilimanellatestailpensieroche,lasciarespazioaidubbiealledomande,ci aiuterà a comprendere meglio i passi da compiere. Ripensare ci aiuta sempre a migliorare le nostre azionifuture,ciaiuta adinterrogarci,lamessainattodiquestenostreazioniciaiutaaportareavanti unaformazionecontinua.Riflettendosull’identitàoltrechesugliaspettistrumentalidellaprofessione è una risorsa strategica del docente poiché solo un’identità professionale forte e ben strutturata può tollerare l’incertezzacaratteristica di un sistema in continuaevoluzione. L'insegnante deve essere in gradodiauto-valutarsietalvolta,dovenecessario,modificarelapropriaazioneeducativae/odidatticariflettendosucomeedovemodificaretaleazioneperrenderlasemprepiùefficace.L’insegnante èun“professionistariflessivo”(D.Schon, Il professionista riflessivo),ingradodiguardareallapraticaeall’esperienzaperpotenziarelesueazionifuture:piùildocenteriflettesul già attuato,piùsaprà individuare quei nodi cruciali passibili di potenziamento attraverso la formazione continua. Tra le competenzeche credodi averportato avanti in modoesaustivoviè sicuramentesia riflettereeautoprogettarsi che quella relativa alla formazione continua. Per utilizzare una metafora sento come se avessi metà puzzle costruito e tantissimi pezzi sparsi che piano piano si stanno unendo al puzzle iniziale. Incastrandoalla perfezione.Sento diarricchiregiornopergiornoil miopuzzle.Rimangono sicuramente delle competenze ancora acerbe, delle competenze in latenza, saranno arricchite con le esperienzefuturelavorative,universitarieedivissutoquotidiano.

VorreiconcluderelamiarelazioneconunaforismadiCamagnaeundisegnopermemoltosignificativodoveunabambinachesegnoascuolamihafattoinviaredallamamma.

EunapoesiadiEzioBosso,pianista,musicistaetc…

Ioliconoscoidomanichenonarrivanomai Conoscolastanzastretta

Elalucechemancadacercaredentro

Ioliconoscoigiornichepassanouguali Fattidisonnoedoloree sonno perdimenticareildolore

Conoscolapauradiqueidomanilontani Chesembrailbinocolononbasti

Maquestigiornisonoquelliperricordare

Lecosebellefatte

Lefortunevissute

Isorrisiscambiatichevalgonobacieabbracci

Questisonoigiorniperricordare

Percorreggereegiocare

Si,giocareaimmaginaredomani

Perchéildomaniquellocolsoleveroarriva

Edovremoimmaginarlomigliore

Percostruirlo

Perchédomaninondovremoricostruire

Macostruireecostruendosognare

Perchérinascerevuoledirecostruire

Insiemeunoperuno

Adessoperòstateacasapensandoadomani

Ecostruireèbellissimo

Ilgiocopiùbello Cominciamo…

Hodecisodicondividerequestapoesiaperchécispiegache“Rinascerevuoledirecostruire,insieme uno per uno”. Proprio questa frase mi sembra il finale migliore. In questo anno di cambiamenti e di novitàpiùomenopiacevoli.Dobbiamoimparareacostruirepiuttosto,chericostruire.Partendodalle nostre competenze di base e acquisendo nuove capacità. Costruendo una nostra identità personale prima e lavorativa dopo. Perché ogni insegnante dovrebbe essere in grado di costruirsi e costruire, piano piano, delle competenze raffinate.Dovrebbe essere ingrado non solo di trasmettere il proprio sapere ma, di aiutarei bambini acostruire modellicognitiviche glipermettanodiaffrontare le sfide chegli sipropongono. L’insegnantedovrebbeeducare alla bellezzaintutte lesue forme esfaccettature, alla collaborazione e alla cooperazione. Dovrebbe essere esempio e guida. In conclusione, ho gettatolebasiperlamia“costruzione”chesperodiarricchiresempre,nelcorsodeltempo,conqualcosadisignificativo.

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