Operazione soccorso alpino

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Abstract Un’esperienza di Outdoor Training Management con Marco Parolini per manager etici e coraggiosi.

Operazione Soccorso Alpino. Esperienze da brivido per manager etici e coraggiosi. di Luciana Zanon

Pubblicato su 7th floor 2010 www.7thfloor.it Probabilmente il 2009 sarà ricordato come l’anno della seconda grande crisi. Ma a differenza della prima, questa sarà citata non solo come crisi economica, ma anche come crisi di valori, di organizzazione, di approccio individuale al lavoro. E proprio nel 2009 con Marco Parolini abbiamo cominciato a lavorare ad un progetto speciale per un’ epoca speciale, segnata da rischi, pericoli, incertezze, opportunità e trasformazioni. Da un’idea di Marco, appassionato di formazione e di alpinismo, abbiamo organizzato il Training Soccorso Alpino rivolto a manager che noi abbiamo definito etici e coraggiosi.

Il training consiste nel costituire una task force che simula operazioni di salvataggio realmente occorse negli ultimi anni. I manager coinvolti seguono una specifica preparazione che segue un protocollo sviluppato con gli operatori del Corpo del Soccorso Alpino


Trentino. Si sperimentano poi in esercitazioni di soccorso alternando riflessioni individuali e debriefing in gruppo condotti dai trainer. Ma perché manager etici e perché coraggiosi? Lo spirito base del soccorso alpino è l’adesione volontaria e non retribuita di chi mette a disposizione le proprie competenze, il proprio tempo e la propria vita per salvare un’altra vita. La vita di qualcuno che non si conosce. Dal profondo spirito etico del soccorso alpino, testimoniato anche dalle recenti perdite di quest’inverno proprio in Trentino, il mondo delle organizzazioni ha molto da imparare. E forse proprio questo spirito etico è l’elemento che ha colpito di più le persone che a questo training hanno partecipato, segno che esiste sia il bisogno sia la sensibilità per un approccio etico al lavoro. L’operazione di Soccorso Alpino è un progetto nel quale l’obiettivo è salvare una vita umana. Il gruppo si esercita per non perdere mai di vista questo obiettivo, ottimizzando teorie e tecniche che però sono un mezzo non un fine. Un manager si trova a coordinare delle persone, si occupa delle loro performance, ma anche del loro sviluppo, come professionisti e come persone. Come per il soccorritore dovrà prestare tutta la sua attenzione e la sua cura alla persona che in quel momento gli è affidata, avendo bene in mente quanta parte della sua professionalità di manager risieda proprio in questa responsabilità. Da wikipedia: “il coraggio (dal latino coraticum o anche cor habeo, aggettivo derivante dalla parola composta cor, cordis cuore e dal verbo habere avere: ho cuore) è la virtù umana, spesso indicata anche come fortitudo o fortezza, che fa' si che chi ne è dotato non si sbigottisca di fronte ai pericoli, affronti con serenità i rischi, non si abbatta per dolori fisici o morali e, più in generale, affronti a viso aperto la sofferenza, il pericolo, l'incertezza e l'intimidazione”. E di coraggio ce ne vuole molto in questo tempo di rischi ed incertezze. E uno dei rischi potrebbe essere proprio confondere coraggio con avventatezza. Il confronto con gli esperti del Soccorso Alpino e la loro esperienza insegnano molto: l’obiettivo è sviluppare un modello manageriale per l’eccellenza in tempi e crisi ed emergenza continua. E dunque, in che cosa ci si allena nel Training Soccorso Alpino per sviluppare il coraggio? In una operazione di soccorso entrano in gioco tre elementi: la lotta contro il tempo (efficacia), la migliore esecuzione delle operazioni (efficienza), il team (clima). Eccellenza= Efficacia + efficienza + team E per essere eccellenti le competenze fondamentali sono: Visioning. Raggiungere un obiettivo lottando contro il tempo presuppone avere una visione complessiva dell’area di lavoro, è pertanto necessaria una fase preliminare di esplorazioni e sopralluoghi per la costruzione del quadro operativo di riferimento per la ricerca.


Timing, ovvero agire in tempi rapidi. Ogni operazione di soccorso alpino è una reale lotta contro il tempo. Domanda: qual è il tempo limite? Risposta: il minor tempo possibile, poiché è in gioco la vita delle persone. Flessibilità. La flessibilità è una competenza amica dei Soccorritori. In una operazione di soccorso non si ha a che fare solo con l’infortunato. L’ambiente esterno cambia sovente il quadro di riferimento. Per esempio le condizioni meteorologiche possono mutare rapidamente. Team Working. Un’operazione di Soccorso Alpino non è mai individuale, è indispensabile lavorare in team. Lo sviluppo di capacità di comunicazione, ascolto, analisi e coordinamento sono requisiti essenziali per la buona riuscita dell’operazione di ricerca. Non è possibile lavorare per compartimenti stagni, non è possibile lavorare prevalendo sull’altro. Che ne dite, non vi sembrano forse competenze fondamentali per quest’epoca turbolenta? Marco Parolini, è consulente e trainer esperienziale certificato in Outdoor Management Training. E’ vice presidente di AIF Trentino Alto Adige. Progetta e conduce progetti outdoor di empowerment e team building attraverso la sua società. www.motylab.com Luciana Zanon vive e lavora a Milano come consulente di counseling, coaching, formazione e outdoor. Conosce e pratica le arti marziali orientali da cui attinge per integrare nei suoi seminari gli aspetti cognitivi a quelli emotivi e sensoriali. www.lucianazanon.it


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